Dolce vita nr1

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Dolce Vita Tutto il gusto del bien vivre

Anno I - n.1 maggio/agosto 2010

La leggenda di Corto Maltese Alla scoperta di un eroe senza tempo Mondo ITA filosofia controcorrente

Texas Hold’em La capacità di mettersi in gioco Due sigari al microscopio lo Spitfire e il Machitos

Approfondimenti: specializzazione del punto vendita e consigli legali

Corto Maltese - copyright Cong SA

Con Rizla lo spettacolo del MotoGP


di Roberto Urbano

Dolce Vita - maggio/agosto 2010 Anno I - numero 1 Direttore Editoriale: Roberto Urbano Direttore Responsabile: Mauro Milesi Dolce Vita è una testata di proprietà di ITA - International Tobacco Agency Via G. Bortolan 28 31050 Vascon di Carbonera (TV) tel. 0422 4476 - fax 0422 447777 www.itagency.it - ita@itagency.it

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Dolce Vita è una pubblicazione tecnica non rivolta al pubblico, destinata esclusivamente ai rivenditori di generi di monopolio e agli operatori del settore. Non deve essere lasciata in luoghi pubblici o in qualsiasi posto dove possa essere letta da terzi.

Si ricorda che il fumo nuoce gravemente alla salute e che la vendita di prodotti del tabacco è vietata ai minori di anni 16.


Dolce Vita n.1 maggio/agosto 2010

SOMMARIO

06

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38

50

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Mondo Ita La capacità di andare contro corrente

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Tobacco Stats Alcuni importanti dati sulle vendite ITA

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Moto GP Lo spettacolo del motomondiale

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Roadshow Il giro d’Italia ITA sedici tappe da nord a sud

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Mondiali 2010 Count Down verso il Sud Africa

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Animazione L’intramontabile Pantera Rosa

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Personaggi Intervista a Patrick Pöschl

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Tendenze Sarà l’anno dei vampiri

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Tradizioni Alla scoperta del Samba de Roda

34

Fumetti Corto Maltese Eroe solitario

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Stile Tutti gli accessori per l’uomo Egoist

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Pillole Novità Skelanimals e Muchacho

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Normative Minori e utilizzo dei distributori di sigarette

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Ritratti Passione e cortesia Una tabaccheria Doc

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Giochi e Juego Quanto conta sapersi mettere in gioco

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Tecniche di vendita Alcune dritte per stare al passo

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Visual Esporre al meglio i prodotti con i Rizla coach

58

Al microscopio Due sigari messi sotto la lente d’ingrandimento

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Turismo I mille volti del Veneto

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Shopping Alcuni consigli non solo hi-tech

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Mondo ITA

La capacità di andare contro corrente Pietro Fabbrini racconta la storia di ITA International Tobacco Agency società leader in Italia nel settore tabacco, distributrice in esclusiva di alcuni dei marchi più prestigiosi come Danneman, Davidoff Rizla e Pueblo. Dalle origini oltre quarant’anni fa alle nuove sfide

270

C

60

Domanda di rito, come nasce la ITA? All’inizio ci ha messo lo zampino il caso. Nella metà degli Anni ‘60 ero a Dortmund in Germania dove lavoravo come assistente sociale per gli italiani all’estero. Un giorno ho letto su un giornale l’annuncio di una società internazionale che distribuiva tabacco in Italia e che cercava

Addetti specializzati nella sede di Treviso

210 Agenti e promoter in tutta Italia

30,4 milioni di euro il fatturato 2009

100% L’incremento di fatturato dal 2002

Tanti progetti a cominciare dalla nascita del primo deposito fiscale per il tabacco autonomo rispetto ai Monopoli... Il Monopolio di Stato e i grossisti vedevano la possibilità di dar vita ai depositi fiscali come a un’attività in forte concorrenza che avrebbe rotto le logiche monopoliste nel mercato del tabacco. Per questo, quando ITA ha deciso di essere la prima società in Italia ad aprire un deposito fiscale sono arrivate resistenze fortissime e in molti hanno cercato di metterci i bastoni tra le ruote. Eppure una legge già attiva dal 1976 ne consentiva l’apertura, però nessuno aveva mai osato prendere l’iniziativa per cambiare certi equilibri e soprattutto mancavano le norme attuative per una completa applicazione. Così è iniziata la nostra battaglia durata ben tre anni fino all’ottenimento del permesso. Siamo stati i primi e per il settore ha rappresentato una svolta.

170% L’incremento negli ultimi 10 anni maggio-agosto 2010

È stato Fabbrini con la sua ITA - International Tobacco Agency il primo nel nostro Paese a dar vita a un deposito fiscale autonomo dai Monopoli di Stato per la distribuzione del tabacco. Una scelta faticosa e controcorrente, che ha cambiato le dinamiche del settore e poi seguita da altri. Per questo la storia della ITA è una storia che può valere come cifra di molte delle aziende italiane di successo. Una storia che comincia più di quarant’anni fa e che oggi continua a rinnovarsi anche grazie alla linfa vitale e al supporto dell’amministratore delegato Marco Fabbrini, figlio maggiore di Pietro che ha scelto di affiancare il padre nella sua avventura imprenditoriale, e dal direttore commerciale Roberto Urbano, che in ITA ha iniziato dalla gavetta all’età di vent’anni. E’ questo il trio che rappresenta il cuore di questa azienda; una realtà che ha scelto di strutturarsi basandosi moltissimo sui giovani, sull’importanza delle risorse umane come valore aggiunto e dell’innovazione come principio su cui avviare le proprie strategie. A Pietro Fabbrini abbiamo chiesto di raccontarci questa storia sin dall’inizio.

personale. Mi sono presentato, mi hanno scelto e così è iniziata la mia avventura nel mondo del tabacco. Ho lavorato per nove anni alle dipendenze di questa azienda e poi ho pensato di avviare un’attività in proprio sulla base delle esperienze che avevo acquisito con il tempo: era il 1975. All’inizio ero completamente solo. Ho contattato realtà tra le più importanti case produttrici di sigari al mondo che all’epoca non distribuivano in Italia e che erano interessate a questo mercato. Nei primi due anni mi sono girato tutta l’Italia: partivo il lunedì mattina verso le 4 e tornavo il sabato. Poi sono arrivati i primi collaboratori e col tempo sia l’azienda che clienti e fornitori sono cresciuti. Abbiamo allargato la distribuzione anche proponendo, cartine, accendini e altri articoli da tabaccheria. Passaggi importanti sono arrivati nel 1996 con l’accordo per la distribuzione del marchio Davidoff, uno dei brand più prestigiosi al mondo e nel 1997 grazie all’accordo con Rizla. Noi abbiamo scommesso su questa operazione e siamo riusciti a recuperare lo svantaggio fino a tornare leader assoluti in Italia nel mercato delle cartine. E poi via via sono arrivati molti altri progetti.

40 Fatturato previsto per il 2012

Dolce Vita

i sono le strade che percorrono tutti. E ci sono quelli che scelgono la propria strada. Pietro Fabbrini ha fatto ancora di più, la strada lui se l’è costruita da solo. Imprenditore di riferimento nel mondo del tabacco in Italia, ha rivoluzionato le logiche della distribuzione nelle tabaccherie conquistandosi anche alcuni tra i marchi del settore più famosi al mondo. Una storia straordinaria che racconta la vivacità dell’imprenditoria made in Italy capace di crescere, di svilupparsi e soprattutto di non arrendersi davanti ai no, alla burocrazia, ai bastoni messi tra le ruote.

Membri del team

Pietro Fabbrini 6

7


Mondo ITA

1997

www.cobalto.it

Fatturato totale ITA 8,1 mio

2000

10,4 mio

2001

11,6 mio

2004

20,3 mio

2005

25,9 mio

2006

27,8 mio

2007

28,7 mio

2008

28,6 mio

2009

30,4 mio

dati in milioni di euro

Qual è il ruolo di ITA oggi nel mondo della distribuzione? Oggi ITA è leader nella distribuzione di prodotti nel circuito delle tabaccherie: dai sigari agli accendini, dai gadget ai profilattici, dalle biro alle carte da gioco. Ma ci siamo spinti più in là dando vita a marchi nostri come gli accendini “Ciao”, le biro “Nippen”, i profilattici “Muchacho”, le carte e giochi di società “Juego”. Abbiamo una struttura che studia il mercato, analizza le opportunità per nuovi brand e mette in campo tutte le strategie per dare corpo a questi progetti. Di fatto, in Italia aziende di distribuzione come la nostra non ce ne sono più. Ci sono le multinazionali come Philip Morris, Imperial o BAT, gli altri hanno via via lasciato. Se un produttore estero vuole distribuire nel mercato può trovare in noi un partner ideale. Cosa distingue ITA dagli altri competitor? Ormai siamo conosciuti nel mondo del tabacco a livello internazionale.

8

Noi siamo Abbiamo parlato di un momento in grado di importante con l’istituzione del p r o g e tt a r e , deposito fiscale. Ci sono state ala p p o g g i a r e tre scelte che hanno rappresene seguire al tato una svolta per ITA? meglio l’intro- A un certo punto abbiamo deciso di alduzione di un largare la distribuzione andando diretnuovo prodot- tamente sui punti vendita, consapevoli to nella rete delle tabaccherie italiane. che questo ci avrebbe fatto perdere Abbiamo circa 18mila tabaccherie che alcuni clienti sul fronte de grossisti. È sono clienti consolidati, ma raggiungiamo Le persone che lavorano con noi sono tutto il segmento e su la cosa più importante che abbiamo certi prodotti abbiamo una penetrazione pari stata una svolta importante, avevo tutall’80% dei punti vendita. ti contro: è stato un momento difficile. Quali sono gli elementi fonda- Avviare una rete capillare di contatto mentali su cui ha fondato la sua diretto sul territorio ha rappresentato un grande sforzo e una grande scomazienda? Le persone che lavorano con noi messa per la nostra azienda. sono la cosa più importante che abbiamo. Abbiamo investito molto per ITA punta sui giovani, perché? costruire uno staff che non fosse Questa azienda è cresciuta molto nerappresentato solo da numeri, ma da gli ultimi anni e ci sono stati tanti nuopersone che sono anche amiche, che vi collaboratori che hanno arricchito partecipano con intensità e passione il nostro gruppo. La maggior parte è alla vita dell’azienda. Siamo una fa- rappresentata dai giovani che ritengo miglia. Un altro aspetto importante più motivati, con una maggiore voglia riguarda il rigore con cui selezionia- di emergere, di spendersi e di darsi mo gli articoli che distribuiamo: certe da fare. Sono convinto sia la strada volte siamo costretti a dire di no per giusta, perché hanno una marcia in una questione di lealtà verso i nostri più. | fornitori e di rispetto nei confronti dei Nella foto in alto, da sinistra Marco Fabbrini, Pietro Fabbrini nostri clienti. e Roberto Urbano

Le nostre marche... Un capolavoro

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Tobacco Stats

Tabacco tutti i numeri dei prodotti ITA

N

el vasto assortimento dei prodotti da fumo della ITA, che spaziano dalle sigarette ai trinciati per pipa, dai sigaretti al tabacco da fiuto, i prodotti che spiccano maggiormente sono sicuramente quelli della famiglia Dannemann: Moods e Al Capone sfiorano il 40% di quota di mercato, risultando di gran lunga al 1° posto nella vendita di sigaretti rispetto ai propri competitor. Un altro fiore all’occhiello di ITA è rappresentato dalla galassia Oettinger, il cui brand principale è Davidoff. Questi prodotti occupano sicuramente la fascia più alta del mercato dei sigari, e sono amati dai fumatori di sigaretti più ricercati. L’ultimo nato in questa famiglia – Davidoff Aromatic - distaccandosi un po’ dalla tradizione, è un sigaretto aromatizzato. Nei trinciati per sigaretta la ITA nel mercato italiano rappresenta circa il 30%, è incredibile lo sviluppo che questo settore ha avuto negli ultimi anni grazie anche ad un nuovo modo di fumare. Da sottolineare come leader incontrastato al 1° posto nelle vendite in Italia dei tabacchi naturali e tra i primi posti nei trabacchi da rullo, con circa 1.000 Kg di vendita giornaliera. La ditta Pöschl, oltre ad essere una delle maggiori fabbriche di tabacco da rullo, produce anche tabacco da pipa come il famoso “Thomas Radford Sunday’s Fantasy”, il “Golden Blend’s Vanilla”, il “Brookfield” e l’”Allegro”. È inoltre leader incontrastata nel settore dei tabacchi da fiuto. Ricordiamo, tra questi, i prodotti “Ozona Snuff” e “Santa Caterina”. A seguito del successo del tabacco “Pueblo”, la Pöschl ha prodotto anche le sigarette “Pueblo”, naturali e senza additivi e conservanti. Esse riscuotono un discreto successo tra la fascia di fumatori più attenti alle nuove tendenze. Ultima, ma non per importanza, un’azienda con sede in Lussemburgo, Heintz Van Landewyck, che produce le sigarette “Elixyr”. Questo prodotto si attesta intorno ai 1000 Kg giornalieri. Ultimo nato di questa famiglia è il sigaretto Austin, che è diventato a distanza di pochi mesi dall’introduzione il più venduto nel segmento dei sigaretti HTL. La vendita supera abbondantemente i 1.000 kg giornalieri, distaccando i competitor che si attestano su cifre inferiori. Infine, anche questa azienda produce tabacchi da rullo a marchio “Elixyr” e “Amiral”, con vendite veramente importanti.

Si ricorda che il fumo nuoce gravemente alla salute e che la vendita di prodotti del tabacco è vietata ai minori di anni 16.

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P pubblicità prodotti


421.193 vendite in kg nel 2009 Trinciati Sigaretta

41,6

Alcuni link utili

% vendita su tot. ITA

www.dannemann.com

281.617

www.davidoff.com

vendite in kg nel 2009 Sigarette

www.poeschl-tobacco.com

27,82

www.hvl.lu

% vendita su tot. ITA

[

www.itagency.it

231.529

ITA - Alcuni dati di vendita 2009

]

Tobacco Stats

vendite in kg nel 2009 Sigaretti

22,87 47.598 vendite in kg nel 2009 Sigaretti_Htl

4,7

Trinciati sigaretta 30%

% vendita su tot. ITA

18.902

Sigaretti HTL 37%

vendite in kg nel 2009 Pipa

Sigaretti 46%

1,87

Fiuti 100%

10.136

% vendita su tot. ITA

vendite in kg nel 2009 Fiuti

1,00

Quota di mercato ITA 2009

In un mercato in cui le vendite di sigarette registrano un trend negativo a vantaggio degli altri segmenti, la quota di mercato ITA nei sigaretti supera il 40%, e quella dei sigaretti HTL, introdotti solamente nel 2009, sfiora tale dato. Per il segmento dei fiuti, invece, ITA è leader indiscusso del mercato italiano.

% vendita su tot. ITA

1.448 vendite in kg nel 2009 Sigari

0,14 % vendita su tot. ITA

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Si ricorda che il fumo nuoce gravemente alla salute e che la vendita di prodotti del tabacco è vietata ai minori di anni 16.

% vendita su tot. ITA


MotoGP

18GARE 14PAESI 4CONTINENTI

U

na lunga corsa attraverso diciotto gare, in quattordici Paesi e quattro continenti diversi, in sella alle moto più qualificate, competitive e all’avanguardia al mondo, dotate di macchinari prototipo messi in campo dai quattro principali produttori, Ducati, Yamaha, Honda e, ovviamente, Suzuki. La MotoGP, al suo sessantuaduesimo anno di vita, è la massima categoria (in termini prestazionali) di moto da corsa su circuito definita dalla Federazione Internazionale di Motociclismo; dal 2002 ha sostituito la precedente Classe 500, modificando la denominazione, anche in virtù del fatto che la limitazione di cilindrata non corrispondeva più al nome, non più limitata a 500 cc per qualsiasi tipo di propulsore (rendendo inadatto il termine Classe 500), ma differenziata per tipologia, portando il limite massimo per i motori quattro tempi a 989 cc, mentre dalla stagione 2007 la cilindrata massima è stata ridotta a 799 cc e non sono più ammessi motori a due tempi.

2,2MILIONIdiSPETTATORI

14

MOTOGP CHE SPETTACOLO Alla scoperta del grande circo su due ruote. Dieci team in pista e la Suzuki vola con Capirex e Bautista

maggio-agosto 2010

Sono dieci i team in pista quest’anno: Ducati Marlboro Team, Fiat Yamaha Team, Interwetten Honda MotoGP, LCR Honda MotoGP, Monster Yamaha, Paginas Amarillas Aspar, Pramac Racing Team, Repsol Honda Team, Rizla Suzuki MotoGp, San Carlo Honda Gresini. Ed è proprio la Suzuki-Rizla che cercherà il riscatto dopo un 2009 “incolore” grazie, soprattutto, ai suoi due piloti Loris Capirossi e il nuovo arrivato Alvaro Bautista.

Dolce Vita

La MotoGP ha da sempre un importante seguito: nel solo 2009 sono stati più di 2,2 milioni gli spettatori seduti sugli spalti dei vari circuiti. Il calendario 2010 è già partito l’11 aprile scorso in Qatar e si concluderà il 7 novembre con il Gran Premio Generali De la Comunitat Valenciana.

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MotoGP

[

STORY >>> Il Campionato Mondiale di Motociclismo iniziò per la prima volta nel 1949, con cinque classi: 125, 250, 350, 500, Sidecar. La Classe 50 cc. venne aggiunta solo nel 1962. Nei primi 20 anni la superioritĂ delle marche italiane fu schiacciante: l’Italia

La partnership tra la scuderia giapponese e le mitiche cartine dura ormai dal lontano 1986, quando Rizla iniziò la sua prima avventura nella MotoGp sponsorizzando il grande Kevin Schwantz e l’intero team Suzuki. Ăˆ proseguita nel 2002 con la sponsorizzazione del team nel campionato britannico Superbike; nel 2004 è arrivata la grande vittoria proprio nel campionato Superbike. Rizla Suzuki ha introdotto il Rizla Blue come colore ufficiale “raceâ€?, diventando cosĂŹ sinonimo di Suzuki e del motociclismo di alto livello. Diversi i risultati e i successi conseguiti nel corso degli anni soprattutto nella MotoGp dove il team Rizla Suzuki è tornato in pista nel 2006: la vittoria di Chris Vermeulen a Le Mans nel 2007; l’arrivo in squadra del tre volte campione del mondo Loris Capirossi nel 2008; l’ultimo acquisto nel 2010 dello spagnolo Alvaro Bautista. |

16

]

vinse 46 titoli mondiali su 102, contro 15 della Germania, 12 della Gran Bretagna e 29 del Giappone. Quest’ultimo, apparso sulla scena solo nel 1961 con le medie cilindrate, poi cominciò a vincere su tutte le altre case motociclistiche.

65 Loris Capirossi

19 Alvaro Bautista

Luogo di nascita:

Luogo di nascita:

Bologna

Talavera de la Reina (Spagna)

Data di nascita: 04/Apr/1973

Data di nascita: 21/Nov/1984

Peso: 59Kg.

Peso: 59Kg.

Altezza: 165cm.

Altezza: 167cm.

RIZLA E CAPIREX Nel 2008 passa al team ufficiale Rizla+ Suzuki. Chiude la stagione con 118 punti in classifica generale nella quale si piazza decimo, con 10 punti in meno del compagno di squadra Chris Vermeulen, rispetto al quale però ha corso 2 gare in meno per via dell’infortunio. Nel 2009 termina la stagione solo al nono posto con 110 punti, ottenendo come miglior risultato quattro quinti posti (Italia, Catalogna, Repubblica Ceca e San Marino).


Roadshow

nche Ita ha dato il via al suo “Giro d’ITAlia”: un tour in sedici tappe per far conoscere, su e giù dalla Penisola, la vasta gamma di prodotti messi a disposizione dall’azienda. Da Cosenza a Torino, da Milano a Roma, il tour si presenta come un’occasione per incontrare personalmente le rivendite presenti sul territorio e trascorrere una giornata fuori dal solito contesto lavorativo. “Nel corso della nostra esperienza nel settore delle tabaccherie e delle fiere a loro riservate – spiega Alfredo Trovato, National Sales Manager di Ita - abbiamo riscontrato la necessità di una manifestazione aziendale in grado di offrire alla clientela una esposizione vasta e assortita, mirata alle esigenze tipiche della tabaccheria. In pratica abbiamo pensato di dare la possibilità agli operatori di conoscere tutti i prodotti che la International Tobacco Agency offre da sempre alle rivendite di tabacchi, e non solo, in Italia e all’estero”. Da qui l’idea di dare vita a questo tour nel Belpaese, che negli anni scorsi e anche quest’anno ha portato l’azienda a fare tappa nelle città “storiche roccaforti” commerciali . “Negli anni scorsi la nostra partecipazione “fieristica” era limitata all’utilizzo di uno stand all’interno della fiera T2000, unica nel settore riservata alle tabaccherie in Italia – sottolinea Trovato -. La vecchia formula, fino al 2006, prevedeva due giornate di esposizione e vendita per tutte le aziende partecipanti alla manifestazione nazionale. Dal 2007 in avanti la formula è stata modificata per renderla più vicina ed accessibile a tutti gli altri tabaccai che non potevano recarsi a Roma. Così dalla tappa unica nella capitale, si è arrivati alle sei tappe distribuite in giro per tutta Italia, con lo stesso sistema

organizzativo, dove nella unica giornata domenicale venivano organizzate diverse attività di marketing e promozione da parte delle aziende espositive verso tutte le tabaccherie intervenute”. Forte dell’esperienza e della capillare presenza sul territorio con una rete vendite di ottanta agenti e altrettanti promoters, Ita ha provato a “correre” sola, realizzando alla fine del 2008 poche tappe di questo “Giro d’ ITAlia”. In esposizione articoli e prodotti di consumo giornaliero: sigari, sigarette, filtri, cartine, gadgets, accendini, scatole per sigari, scatole da gioco, humidor da banco, vetrine umidificate ed espositive, le pile, le macchinine e i portachiavi. “ Know-how, capillarità della rete vendite, offerte personalizzate per la nostra clientela e un catalogo vasto ci hanno permesso di realizzare un successo commerciale inaspettato – commenta Alfredo Trovato -. Il risultato è stato talmente entusiasmante che nel corso del 2009, le tappe sono notevolmente cresciute e nel 2010 sono ben sedici. Durante il tour dello scorso anno – aggiunge Trovato - abbiamo avuto la possibilità di stringere la mano a circa 2 mila clienti, per ringraziarli personalmente della preferenza accordataci in questi anni, che ci dà la consapevolezza oggi, di essere davvero i protagonisti in tabaccheria, sempre grazie alla loro fiducia”. E l’obiettivo rimane lo stesso anche quest’anno: dopo le tappe di Rimini e Viareggio, il tour dopo l’estate toccherà Cosenza e Pescara (il 12 settembre); Torino e Napoli (il 19 settembre); Milano e Palermo (il 26 settembre); Catania e Verona (il 3 ottobre); Bologna e Messina (il 10 ottobre); Bari e Genova (il 17 ottobre) e Roma e Treviso (il 24 ottobre). |

Treviso

Milano Verona Torino

Bologna

Genova

Rimini Viareggio

Pescara

TUTTE LE TAPPE • RIMINI 21/marzo * • VIAREGGIO 28/marzo * • COSENZA 12/settembre • PESCARA 12/settembre • TORINO 19/settembre • NAPOLI 19/settembre • MILANO 26/settembre • PALERMO 26/settembre • CATANIA 03/ottobre • VERONA 03/ottobre • BOLOGNA 10/ottobre • MESSINA 10/ottobre • BARI 17/ottobre • GENOVA 17/ottobre • ROMA 24/ottobre • TREVISO 24/ottobre

Roma

Bari Napoli

Cosenza

Messina

maggio-agosto 2010

A

Un vero e proprio tour in sedici tappe per far conoscere la vasta gamma di prodotti commercializzati dall’azienda di Treviso

Palermo

* già svolte Catania

Dolce Vita

Il giro d’Italia targato ITA

Si ricorda che il fumo nuoce gravemente alla salute e che la vendita di prodotti del tabacco è vietata ai minori di anni 16.

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Mondiali 2010

COUNT DOWN to the WORLD CUP

Dolce Vita

maggio-agosto 2010

Quattro anni fa esplodeva il sogno azzurro, adesso il piu’ grande evento sportivo del mondo si avvicina. la nuova avventura della Nazionale in Sud Africa. i gironi, le aspettative e alcune curiosita’ sulle origini della coppa rimet nel 1930...

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Mondiali 2010

di Johannesburg (la capitale del Sud Africa). Saranno 32 le squadre che, divise in otto gruppi, si contenderanno il passaggio agli ottavi di finale. Come da copione, le prime due nazionali classificate di ogni gruppo andranno alla fase eliminatoria diretta (ottavi di finale, quarti di finale, semifinali e finali) ad accoppiamenti interamente prestabiliti e con incontri basati su partite uniche ed eventuali tempi supplementari e calci di rigore in caso di persistenza della parità tra le due contendenti. La prima fase a gruppi del Mondiale si disputerà dall’11 giugno fino al 25 giugno. La fase finale dal 26 giugno fino all’11 luglio. L’Italia, inserita nel Gruppo F, inconterà la Nuova Zelanda, il Paraguay e l’esordiente Slovacchia. L’avventura degli Azzurri in Sudafrica inizierà il 14 giugno alle 20.30, orario televisivo per eccellenza, contro il Paraguay. Il secondo incontro verrà disputato il 20 giugno, alle 16, contro la Nuova Zelanda, mentre l’ultima partita, contro la Slovacchia,

GRUPPO F - Il girone eliminatorio dell’Italia 14/6 a Città del Capo (20.30) Italia - Paraguay 15/6 a Rustenburg (13.30) Nuova Zelanda - Slovacchia 20/6 a Bloemfontein (13.30) Slovacchia - Paraguay Ciao Mondial Fever e la febbre sale a 90°. Una collezione completa che rappresenta i supporters, gli arbitri, i giocatori e i portieri di varie nazioni

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20/6 a Nelspruit (16.00) Italia - Nuova Zelanda 24/6 a Johannesburg (16.00) Slovacchia - Italia 24/6 a Polokwane (16.00) Paraguay - Nuova Zelanda

Il campionato mondiale di calcio 1930 o “Coppa del mondo Jules Rimet” è stata la prima edizione della competizione internazionale di calcio riservata alle squadre nazionali. Si disputò dal 13 al 30 luglio 1930 in Uruguay, nazione che conquistò il titolo. Il Paese sudamericano aveva ottenuto il diritto di organizzare l’evento nella conferenza di Barcellona dell’anno precedente. Una decisione motivata per dare ancor più lustro, a quell’epoca, alle celebrazioni per il centenario della nazione sudamericana. Inoltre la nazionale uruguaiana aveva vinto il torneo calcistico delle Olimpiadi estive 1928. Forse non tutti sanno che: • Gli arbitri dirigevano le gare in giacca e cravatta, con i calzoni alla zuava; • Nessuna partita del campionato finì in parità; • Prima della finale ci fu una discussione tra i capitani delle due squadre per il pallone da utilizzare. All’epoca infatti era consuetudine usare un solo pallone per partita, e questo apparteneva ad una delle due squadre. I due capitani non si accordarono su quale pallone usare e alla fine fu l’arbitro a decidere, il primo tempo venne giocato con il pallone argentino (il primo tempo terminò 2-1 per i biancocelesti) e la ripresa con il pallone uruguayano, caratterizzato da uno diverso tipo di cuoio più spesso e pesante (la partita finì 4-2 per i padroni di casa). Molti giocatori argentini si lamentarono (tra le altre cose) del pallone uruguayano a causa del suo peso e della sua durezza; • L’arbitro belga John Langenus, pretese anche una nave pronta a salpare subito dopo la fine dell’incontro ed una scorta che ve lo portasse; • Lo stesso Langenus, una volta presentatosi all’ingresso dello stadio, era stato arrestato: ben 13 sconosciuti, prima di lui, s’erano spacciati per scherzo come l’arbitro della partita; • Héctor Castro, marcatore dell’ultima rete della finale, era privo della mano destra, persa in un incidente sul lavoro a 13 anni.

si terrà il 24 giugno, sempre alle 16. È certamente troppo presto per azzardare pronostici, ma vincere il Girone è essenziale per poter immaginare un cammino il più lungo possibile nell’arco del torneo. La vincente del Gruppo F andrà ad incontrare la seconda classificata del Gruppo E. La nazionale azzura arriva da “due anni di qualificazioni senza infamia e senza lode, con partite buone e meno buone”, come ha

detto recentemente lo stesso Marcello Lippi, ma siamo sicuri che a ridosso del primo impegno emergerà nuovamente lo spirito di squadra che ha permesso ai Nostri di vincere nel 2006. Piccola nota di colore. La mascotte ufficiale del Mondiale sarà Zakumi, un leopardo dai capelli verdi. Il nome è composto dai suoni “Za”, acronimo per “Sudafrica” in afrikaans, e “Kumi”, che significa “dieci” in vari dialetti locali. |

In queste pagine: Alcuni esemplari della collezione World Cup Clipper. Due serie rappresentano i tifosi con i vari cori per supportare i giocatori, la serie bianca reffigura i vari giocatori: portiere, difensori, centrocampista ed attaccante. In più c’è la collezione azzurro Italia con i tifosi che festeggiano

maggio-agosto 2010

P

oco meno di quattro anni fa si realizzava il grande sogno azzurro. Quella Coppa del mondo alzata al cielo tra le mani di Fabio Cannavaro e festeggiata in ogni paese, quartiere e città d’Italia è ancora impressa nella memoria e nelle speranze di molti. Speranze che tornano ad accendersi in questa vigilia dei Mondiali in Sud Africa 2010. La nazionale guidata da Marcello Lippi, a partire dal 14 giugno, giocherà per inseguire un nuovo sogno: quel quinto titolo mondiale che placherebbe polemiche e alti e bassi che hanno caratterizzato questo ultimo quinquiennio, tra valzer di allenatori e giocatori. I Mondiali 2010 del Sud Africa si giocheranno dall’11 giugno all’11 luglio, giorno della finale

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Curiosità - Da Wikipedia

Dolce Vita

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30 luglio 1930: il Presidente della FIFA Jules Rimet consegna il trofeo di Campione del Mondo a Dr Paul Jude, Presidente della Football Association uruguayana

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Dolce Vita

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Il mito di uno dei personaggi più al mondo Phasellus elit dui, elementum at sollicitudin non,conosciuti porttitor fermentum nella storia felis. Aenean ac dolor erat, ut suscipit nisi. Integer pellentesque augue vitae justo vestibulum facilisis. Aliquam elit diam, placerat non dell’animazione. eleifend et, adipiscing at nunc. Cras ullamcorper, purus id auctor phaLa Pantera Rosa retra, libero felis accumsan purus, quis pharetra est ligula vitae lectus. nasce dal genio Pellentesque sodales odio in magna pulvinar ac ultrices velit facilisis. del team di Friz Freleng. Sed vitae dui nec nisi sollicitudin fringilla placerat a augue. In in enim Dal cinema porttitor arcu congue vestibulum a eu nisi. Aenean eget loremalla ligula,tv: il successo nec congue urna. Nullam purus purus, blandit non fermentum ut, eledi un’icona mentum ac neque. Donec varius condimentum cursus. Nam elegante, lobortis ultricies sem, lacinia aliquet purus posuere non. stilosa, ironica, che ancora oggi affascina e diverte. Tanti oggetti cult dedicati al “Pink Style”

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Collections

Oggetti da collezionare Ciao e Chilling Time dedicano a questo celebre personaggio d’animazione una collezione ricca di oggetti che rispecchiano lo stile, lo humor, i caratteri distintivi della Pantera più conosciuta del mondo. Intrigante, curiosa, furba, divertente: la Pantera Rosa rivive attraverso una linea di accendini, accessori per fumatori, articoli da regalo

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note Lupin III I disegnatori di ere nd re hanno voluto a Rosa er nt Pa a all omaggio sella de 8 1 nella puntata a “Il lat ito int , rie se conda era Nera”. furto della Pant

una vera e propria icona: il suo volto viene stampato sulle magliette e i bambini, ancora oggi, adorano quella pantera così rosa e così dispettosa, alla quale di recente la Metro Goldwyn Mayer, proprietaria del marchio, ha donato una nuova immagine: quella di una pantera elegantissima, con doppiopetto fucsia e un bel papillon, comparsa su capi di abbigliamento, accessori e prodotti di lusso. La casa discografica Emi, inoltre, ha presentato anche serie di musiche pop e lounge, con nuove versioni del classico tema di Henry Mancini, riprese da St Germain e Fischerspooner, e brani originali di Fatboy Slim, Nicola Conte, Peggy Lee e Pizzicato Five. Un vero e proprio omaggio ad un’icona che, nonostante il passare del tempo, continua ad essere una tra le protagoniste indiscusse della storia dell’animazione. |

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i piccini ne apprezzano le situazioni buffe. La vittima ricorrente nelle sue storie è un ometto buffo e basso, caricatura nel film dell’ispettore Clouseau, con un enorme naso e piccoli baffi. Lo schema piace al pubblico, tanto che lo squinternato felino dal manto rosa negli anni successivi diventa anche protagonista di un albo a fumetti, non meno di 87 uscite pubblicate da Gold Key fra il 1971 e il 1984. Molti albi furono realizzati da Warren Tufts, famoso fra gli appassionati di fumetti per le strisce Lance and Casey Ruggles. L’animale immaginario più famoso di Hollywood è in seguito diventato

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hi non ricorda quella sinuosa banalità delpantera che, sulle note di Henry le classiche Mancini, diventò la protagonista di “parole scritte” una pellicola riconosciuta come un che si ritrovano cult degli anni Sessanta? Oggi quel- sempre all’inizio di lo strano animale dal manto rosa è un lungometraggio, fu senza ombra di dubbio il felino più così che nacque questo un persofamoso di Hollywood, un vero e pro- naggio immortale. E per la suadente prio personaggio che ha lasciato im- pantera il passo dal grande schermo pronte indelebili non solo nella storia al cartoon è stato breve: già il primo del cinema, ma anche nell’immagina- corto, “The Pink Phink”, si aggiudica rio collettivo. Ideato per i titoli della un Academy Award. Seguiranno nel serie di film firmati dal regista ame- tempo ben altri 140 e più cortometraggi di successo. Ma la ricano Blake Edwards, pantera dal manto rosa, la Pantera Rosa nasce La Pantera Rosa con il suo passo felpato dalla fantasia del team nasce dalla riesce ad intrufolarsi andi animazione di Friz fantasia del che nel piccolo schermo: Freleng, il quale volle team di animaè il 1969 e va in scena il creare un personaggio zione di Friz “The Pink Panther Show”. con l’eleganza di Cary Freleng, il quaOgnuno degli episodi Grant, l’impertinenza di le volle creare comprendeva due cartoni James Dean e l’impassi- un personaggio animati prodotti per il cibilità di Buster Keaton. con l’eleganza nema e uno tratto dalla Da questo insolito mix di Cary Grant, venne fuori un felino l’impertinenza di seconda serie di DePatieFreleng, The Inspector, filiforme, caratterizza- James Dean basato sul personaggio to dal naso rosso e dal e l’impassibilità manto rosa, tratti che di Buster Keaton di Peter Sellers dal film “Pink Panther”. Le storie negli anni sono divensi articolano in un mondo tati le caratteristiche distintive di questa pantera. Il padre stilizzato nel quale la celebre pantedel malizioso felino fu chiamato dal ra compie azioni fuori dalle logiche regista per trovare un’idea originale comuni, che creano nello spettatore e magnetica che potesse rompere la adulto un sorrisino divertito, mentre

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Protagonisti

La nuova sede di Geisenhausen a 10 km da Landshut

Intervista a Patrick Engels presidente e amministratore delegato del Gruppo internazionale leader nel tabacco da fiuto e protagonista di una mirata strategia di partnership territoriale

Patrick Engels

Pöschl Tobacco Group qualità e innovazione unite alla forte tradizione

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untare sulla qualità senza dimenticare la lunga tradizione di un’azienda presente sul mercato da più di cent’anni. Patrick Engels, Presidente & Amministratore delegato del Pöschl Tobacco Group sintetizza così il successo dell’azienda di famiglia, forte di una storia che dura dal 1902 e arrivata oggi a scrivere nuove pagine grazie alla quarta generazione. Pöschl Tobacco Group è leader nel mercato mondiale del tabacco da fiuto, tabacco da pipa e tra i protagonisti nel settore internazionale del tabacco da

sigaretta. L’azienda ha filiali in Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria e Hong Kong; delle Joint-Venture in Italia, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Regno Unito. Il gruppo Pöschl è il maggior produttore di tabacco da fiuto del mondo. Quali sono le ragioni di questo importante successo? Penso che il segreto del nostro successo sia una combinazione di tradizione, qualità, dedizione verso il tabacco e un atteggia-

mento positivo verso il futuro. L’azienda nasce trattando il tabacco da fiuto. Quando il mio bisnonno fondò l’azienda, nel 1902, il mercato era ricco di concorrenti, soprattutto a livello locale. Nel corso degli anni la nostra dedizione alla qualità, i giusti prodotti/marchi e le conoscenze e l’esperienza dei nostri dipendenti ci hanno portato alla nostra attuale posizione. Molto del nostro personale lavora in azienda da decenni. Quali sono gli altri prodotti di cui siete leader di settore? Oltre al tabacco da fiuto, su scala globale, abbiamo buone fette di mercato nel settore del tabacco da pipa e nella maggior parte dei Paesi europei una posizione molto forte nel campo del tabacco da sigaretta, soprattutto grazie ai nostri marchi forti come Red Bull, Golden Blend’s Virginia, Pontiac e Pueblo. Secondo una nostra ricerca di mercato

con Pueblo siamo leader del mercato europeo nel settore del tabacco da sigaretta senza additivi, il numero uno sull’intero mercato italiano e il numero due sull’intero mercato spagnolo. Ma anche in Germania, Francia, Austria e altri Paesi si è registrato e si registra tuttora un’ulteriore tendenza positiva. In un mercato globalizzato, quali sono le vostre strategie di distribuzione nel mondo? Da sempre siamo molto attenti all’aspetto del commercio, come conferma il nostro stesso motto: “Pöschl - Partner del commercio “. Cerchiamo di farlo ovunque sia possibile, tramite i nostri rappresentanti di vendita e i relativi promotori o tramite la nostra amministrazione interna. Proprio per questo motivo abbiamo costituito delle nostre forze vendita in diversi Paesi a livello internazionale o abbiamo creato delle partnership a lungo termine con distributo-

Si ricorda che il fumo nuoce gravemente alla salute e che la vendita di prodotti del tabacco è vietata ai minori di anni 16.

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Patrick Engels, 34 anni, pro-nipote del fondatore Alois Pöschl, rappresenta la quarta generazione della famiglia Pöschl. Laureato in Gestione aziendale presso l’Università di Monaco, Engels è oggi Presidente & Amministratore delegato dell’intero Pöschl Tobacco Group, insieme cugino di sua madre, Ernst Pöschl ed è responsabile Marketing, Vendite e degli Affari Aziendali, mentre Pöschl è responsabile della Produzione e delle Risorse Umane. Entrambi si occupano, insieme, del reparto Finanze.

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Patrick Engels

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Protagonisti

La società è stata fondata da Alois Pöschl Sr. il 24 dicembre 1902 con il nome di “Brasiltabakfabrik” a Landshut, in Germania. Dal 1995 la sede dell’azienda è a Geisenhausen. Ai vertici opera la quarta generazione della famiglia ri o agenti indipendenti. Riteniamo che solo un rivenditore ben informato possa vendere i nostri prodotti in modo corretto a beneficio di entrambe le parti, per noi come produttori e il commercio stesso, ma anche, naturalmente, a vantaggio del consumatore finale. Qual è il vostro market share aggiornato e il vostro fatturato 2009? Copriamo circa il 50% del mercato globale nel settore del tabacco da fiuto e nella maggior parte dei Paesi in cui operiamo raggiungiamo punte del 90%. Per le altre categorie di prodotto è difficile fare una stima: in Germania ad esempio copriamo il 13% del mercato del tabacco da sigaretta e il 16% circa nel settore del tabacco da pipa. Complessivamente l’obiettivo è quello di essere tra i protagonisti principali nei nostri settori-chiave del tabacco da fiuto, tabacco da sigaretta e tabacco da pipa in tutti i Paesi in cui siamo presenti. Il settore FMC è ancora nuovo per noi, ma i primi risultati sono molto promettenti, soprattutto con le sigarette Pueblo. Il fatturato è cresciuto molto nel corso degli ultimi anni: nel 2009 abbiamo raggiunto un fatturato di circa 310 milioni di euro e per il 2010 ci aspettiamo un ulteriore aumento, soprattutto a livello internazionale. In Italia come è il rapporto con il vostro partner ITA? Lavoriamo con ITA più o meno dalla sua costituzione e riteniamo che ITA sia il miglior partner che si possa de30

siderare in Italia. In questi anni abbiamo creato dei rapporti professionali impeccabili e ottimi rapporti a livello personale e privato. Ciò vale per tutti i dipendenti ma soprattutto per le famiglie Fabbrini ed Engels. Mio padre, che sfortunatamente è morto nel 2009, e Pietro Fabbrini sono stati degli ottimi amici sin dagli anni Settanta, e lo stesso vale per me e Marco Fabbrini. Possiamo dire di essere molto soddisfatti. Quali sono le vostre strategie di comunicazione e marketing per il 2010? La lotta per la qualità in tutto ciò che facciamo è la nostra strategia aziendale di base. Questo vale non solo per i prodotti ma anche per l’assistenza fornita al commercio e ai consumatori quando necessario. L’obiettivo per il 2010 è di mantenere e migliorare la nostra buona posizione di mercato garantendo la qualità delle attività e dei prodotti. Quali sono le principali manifestazioni a cui partecipate nel corso dell’anno? Saremo presenti ad alcune delle maggiori fiere internazionali. Innanzitutto all’Intertabac di Dortmund/Germania e all’ICPCR (nota in precedenza come RTDA) degli Stati Uniti e parteciperemo anche ad alcuni eventi locali o regionali in diverse regioni e Paesi. Crediamo inoltre che sia persino più importante lavorare costantemente e giorno dopo giorno, attraverso i rappresentanti di vendita sia del servizio esterno che interno, di quanto non lo sia il concen-

trarsi solo su alcuni grandi eventi. Qual è il vostro rapporto con un territorio così straordinario quale è la Baviera? La Baviera è la nostra casa ed è quindi una parte molto importante del nostro patrimonio e della nostra identità. Personalmente sono molto fiero di avere il privilegio di vivere in questa bellissima zona che rappresenta solo una piccola parte del nostro campo d’azione. Siamo degli europei convinti e quindi guardiamo anche più lontano. Ecco perché abbiamo attività in circa 100 Paesi a livello mondiale e siamo molto felici del fatto che ci sono molti consumatori che gustano i nostri prodotti non solo in Baviera, Germania ed Europa ma anche in altri continenti come l’America, l’Africa e l’Asia. Ci sono novità di prodotto o iniziative particolari in programma nel 2010? Sviluppiamo continuamente nuovi prodotti e nuovi marchi in tutte le categorie, come la recente miscela di tabacchi Pueblo Burley Blend. Per il momento però la nostra principale strategia è quella di consolidare e persino migliorare la posizione odierna quale leader di mercato globale nel settore del tabacco da fiuto e tra i protagonisti nel settore internazionale del tabacco da sigaretta e da pipa. Recentemente siamo entrati anche nel settore delle sigarette industriali e stiamo lavorando per raggiungere ottimi livelli anche qui.|

www.poeschl-tobacco.com

Si ricorda che il fumo nuoce gravemente alla salute e che la vendita di prodotti del tabacco è vietata ai minori di anni 16.


Anteprime e tendenze

Nelle illustrazioni qui a fianco alcuni esempi di personalizzazione dedicata al fenomeno dei vampiri che “Ciao“ ha addottato in alcune collezioni di accendini

Benvenuti nell’anno dei vampiri Cinema, moda, letteratura, spettacolo: cresce la voglia di “Gotico”

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dato ad aprire le porte alla fantasia di Stephanie Meyer che con “Twilight”, “New Moon” e la terza parte della saga “Eclipse”, in uscita quest’estate nelle sale cinematografiche, ha sbancato e si presume continui a sbancare i botteghini di tutto il mondo.

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Una mania che dilaga anche su internet con una vera e propria caccia ai cimeli più strani dedicati al genere

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Ma queste sono solo alcune delle tante pellicole con protagonisti questi esseri dai canini appuntiti che stanno contagiando il mondo del cinema: ricordiamo “Dark Shadows” di Tim Burton, con Johnny Depp come protagonista, “Cirque du freak” (In Italia “Il Circo degli orrori”) di Paul Weitz, basato sulla serie di libri di Darren Shan, con protagonisti Salma Hayek e John C. Reilly, “La meute”, horror francese e, infine, “Blood the last vampire”, remake di un film d’animazione del 2000. E anche la tv non è rimasta indifferente e ha ceduto alla vampiro-mania mandando in onda su Fox la serie “True Blood”. Ma la mania del vampiro non si limita ai confini del mondo dei libri e del cinema: navigando su internet si può scoprire che c’è addirittura

Alcjuni esempi dal mondo della cinematografia dedicati ai Vampiri 32

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La moda di questi “ bevitori di sangue” romantici sembra coinvolgere più settori

chi è disposto a sganciare cifre non indifferenti per aggiudicarsi strani reperti d’epoca che hanno a che vedere con queste creature dal sapore gotico, come un kit per ammazzavampiri, risalente all’800, aggiudicato ad un’asta americana per la cifra di 14.850 dollari. Non c’è dunque da stupirsi se gli studiosi la definiscono la più grande resurrezione dei vampiri negli Usa a partire dalla Seconda Guerra Mondiale quando, tra il 1938 e il 1947, uscirono nelle sale film come “Dracula” e “La Mummia”. A testimoniarlo anche il ricco merchandising sfornato soprattutto sfrutando il successo della saga della Meyer: penne, calendari, caramelle e gomme, carte da gioco, gioielli e bigiotteria varia, che comprende, antichi cimeli della famiglia Cullen, come catenine, anelli e bellissimi camei. E per i fan più accaniti c’è addirittura una serie completa di bambole che comprende tutti i personaggi principali della saga. Un chiaro tributo a questi personaggi della fantasia che, alla faccia della crisi, si stanno rivelando essere una miniera d’oro. |

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Contagiate dalla vampiro-mania anche le passerelle di Parigi, Milano e New York, dove in occasione della presentazione delle nuove collezioni per il 2010, hanno sfilato modelle dalla pelle diafana, labbra rosso sangue e dallo stile a metà tra il decadente e il romantico.

al cinema alla letteratura, dalla tv alla moda, protagonisti indiscussi sono i vampiri. Prima negli States ed ora anche in Europa, la moda di questi “bevitori di sangue” romantici sembra coinvolgere più settori, diventando una vera e propria mania per adolescenti e non solo. Basta fare due passi in libreria per rendersi conto della portata del fenomeno: dopo la saga sui vampiri vegetariani della Meyer, a cui va il merito di aver riportato alla ribalta e reso più moderno il romanzo gotico, gli scaffali delle librerie sono ampiamente assortiti di romanzi “vampireschi”: dai vampiri adolescenziali di Lisa J. Smith che ha scritto la sestalogia de “Il diario del vampiro” alla sterminatrice di Vampiri Anita Blake, nata dalla penna di Laurell K. Hamilton; dai vampiri romantici alla “Romeo e Giulietta” di Evernight di Claudia Gray ai vampiri mafiosi, con la lussuria che scorre nelle vene al posto del sangue della saga “La confraternita del pugnale nero” di J.R.Ward. Un vero e proprio repertorio che deve il suo successo, in particolare, al fatto di aver saputo incarnare la voglia di romanticismo delle nuove generazioni, non lasciando però indifferente nemmeno il pubblico degli over 30. Dalla carta la mania dei vampiri si è diffusa anche nel grande schermo, che non ha tar-

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Cultura e tradizioni

Quando il ballo diventa stile di vita Nel cuore del Recôncavo Bahiano dove la musica è parte integrante del Dna di un popolo. Qui vige il culto del “Samba de roda”

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Tutti ballano: uomini e donne, vecchi e bambini. Tutti sanno che dietro a quella musica e a quelle melodie si nasconde l’origine della propria storia, della propria tradizione

mani. Anche bicchieri, lattine e posate vengono utilizzati come strumenti musicali. I testi sono chiaramente profani, spesso inframezzati con passi allusivi. Il Samba de roda viene ballato in tutte le feste popolari del Recôncavo ed è particolarmente divertente e interessante quando gli interpreti ballano in modo del tutto spontaneo.

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balla per alcuni minuti e successivamente la coppia viene sostituita. Sullo sfondo gli incitamenti del pubblico trainato dall’entusiasmo e dall’allegria del momento. Il ballo è accompagnato dalle percussioni, dal tamburello e da una speciale piccola chitarra, il “cavaquinho”, l’ukulele del Brasile. Se mancano gli strumenti il ritmo del Samba de roda si può creare semplicemente battendo le

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el “Recôncavo Bahiano”, una delle più belle zone del Brasile, il ballo non è solo un passatempo. È uno stile di vita, è il riflesso più spontaneo e istintivo ai ritmi della vita: la gente balla alle cerimonie del Candomblé, alle numerose feste popolari, nelle scuole di ballo, dopo il lavoro, per un motivo o semplicemente per divertimento. Tutti ballano: uomini e donne, vecchi e bambini. Tutti sanno che dietro a quella musica e a quelle melodie si nasconde l’origine della propria storia, della propria tradizione. Molti dei ritmi e dei balli che li accompagnano sono di origine africana e nel corso degli anni si sono intrecciati con le tradizioni europee, sviluppando così un patrimonio unico che appartiene al Dna di quei popoli. I balli principali sono due: lo Xote, un ballo liscio noto come polca scozzese e il Samba, vera linfa della musica brasiliana. Per molti storici della cultura il Recôncavo rappresenta proprio la culla del Samba. In particolare, una delle forme originarie, il samba de roda (cioè in cerchio), si sviluppò proprio in questa regione, o almeno fu qui che ricevette un importante stimolo. Come la Capoeira, il Samba de roda si balla in cerchio: ciascuno chiede a un’altra persona di ballare, si

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Cultura e tradizioni

Bahia

Il centro culturale Dannemann

DANNEMANN A São Félix, una delle prime aree sviluppate dal punto di vista agricolo, nasce la prima manifattura di sigari, l’azienda Dannemann diventata oggi una società internazionale. La sua storia ha radici antiche che partono dalla fine del 1800, esattamente al 1872 quando Geraldo Dannemann, fondatore dell’azienda, emigrò in Brasile per dedicarsi alla sua grande passione, il tabacco. Da allora Dannemann ha iniziato il suo percorso di radicamento nel luogo d’origine del Samba, nel luogo dove gioia di vivere e gusto della vita vincono su tutto, in quella Bahia de Todos os Santos (la baia di tutti i santi) che rappresenta uno dei più bei posti del Recôncavo. Sin dagli inizi dell’era coloniale, il tabacco ebbe una for-

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te influenza sull’agricoltura di quella regione fino a diventare il cosiddetto “oro marrone”, una merce preziosa ed eccellente, come testimoniano i molti europei che, a partire dalla metà dell’Ottocento, si trasferirono a Bahia per tentare la fortuna con la coltivazione del tabacco (soprattutto tedeschi, svizzeri e alcuni olandesi). Il motivo di un richiamo così forte sta nella particolarità e unicità dei terreni del Recôncavo, soprattutto nella micro regione del Mata Fina: il terreno è leggermente sabbioso, piove a sufficienza, il sole non è troppo forte nel periodo della crescita e soprattutto ci sono specialisti che sanno come piantare, raccogliere e lavorare il tabacco. Ne deriva un prodotto scuro e speziato, con un aroma delicato.

La regione costiera di Bahia venne scoperta dai Portoghesi nel 1500 e precisamente dall’esploratore Pedro Álvares Cabral che scese a terra in quella che adesso è la località turistica di Porto Seguro di Bahia. Al momento della scoperta si stima che vivessero in quella parte di costa da uno a tre milioni di amerindi, principalmente del gruppo Tupinamba. L’accesso al Recôncavo nella baia di Bahia, dove adesso si trova la città di Salvador e l’hinterland del Recôncavo, furono scoperti il primo novembre (Ognissanti) del 1501 da Amerigo Vespucci. Da qui l’origine del nome Bahia de Todos os Santos. La fertile Recôncavo fu la prima regione del Brasile a essere intensamente coltivata e popolata: le prime importanti esportazioni furono quelle della sequoia e dei prodotti della canna da zucchero, il tabacco e il cacao. In quella che è oggi la riserva naturale di Bahia, la Chapada Diamantina, furono scoperte grandi quantità di oro e diamanti verso la metà del XIX secolo. Ancora oggi il tabacco e il cacao rimangono i prodotti agricoli chiave dello stato.


Personaggi

Corto Maltese - copyright Cong SA

Corto Maltese un eroe senza tempo Il leggendario personaggio nato

dal genio creativo di Hugo Pratt Simbolo dell’avventuriero solitario amato ancora oggi in tutto il mondo

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roe romantico e affascinante Corto Maltese è senza dubbio il marinaio e avventuriero più famoso nella storia dei fumetti. Uno spirito libero ed enigmatico nato dalla creatività di Hugo Pratt, maestro indiscusso non solo del fumetto italiano, ma anche di quello internazionale. Divisa da capitano, orecchino d’oro e berretto, questo fascinoso personaggio debutta tra le pagine di “La ballata del mare salato”, una storia che decretò il passaggio a un fumetto di nuova concezione rivestito di vignette, temi e personaggi ben più complessi e profondi. Era il 1967 e Corto, marinaio degli inizi del XX secolo, diventa in breve tempo il simbolo dell’avventuriero solitario e disincantato, sempre alla ricerca di un’altra isola. Ma “La ballata del mare salato”, pietra miliare del fumetto d’avven-

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Personaggi Capo d’Opera - Design targato Corto Maltese contenitori e tavolini. In ogni oggetto, quasi unico, la figura di Corto Maltese ci trascina nella sua dimensione avventurosa, l’unica che meritasse di essere vissuta. www.capodopera.it

di altri tempi, che ci porta alla scoperta di orizzonti lontani

anche su Kurtz, il personaggio di “Cuore di Tenebra”, il romanzo di Joseph Conrad. Il cognome Maltese richiama, invece, il romanzo di Dashiell Hammett, “Il Falcone Maltese”. L’anello all’orecchio sinistro sfoggiato da Corto Maltese è un segno tipico della marina mercantile, mentre il resto dell’abbigliamento rimanda all’avventuriero irlandese americano O’Keefe, interpretato da Burt Lancaster nel film “Il Trono Nero”. Le stesse caratteristiche che hanno reso celebre il personaggio nel 1967 le ritroviamo nelle sette lunghe storie realizzate dall’autore tra il 1974

e sconosciuti, di città splendide e distanti tura, è solo la prima storia della lunga saga che vede protagonista questo eroe disilluso, con una gran voglia di scoprire ogni angolo del mondo, improbabili tesori e vivere la propria condizione di uomo libero. Corto, tre anni dopo, ritorna sulle pagine della rivista per ragazzi francese Pif, dove vennero pubblicate ventuno brevi storie di cui il malinconico marinaio era l’assoluto protagonista: la prima di queste storie si intitolava “Il segreto di Tristan Bantam”. Corto Maltese diventa in breve tempo l’eroe degli appassionati di fumetti che in lui e nelle sue storie trovano la chiave di fuga verso il fantastico mondo dell’avventura. Lo stile che fa innamorare di Corto altro non è che il risultato del suo nomadismo che lo porta in ogni angolo del mondo e a trovare 40

in qualunque porto attracchi un amico, qualcuno che lo conosce, che ha sentito parlare di lui. Una fama che suscita rispetto e ammirazione anche in chi gli è nemico. In sostanza un viaggiatore d’altri tempi, che ci porta alla scoperta di orizzonti lontani e sconosciuti, di città splendide e distanti dai nomi altisonanti come Samarcanda o Bahia, dando ai suoi lettori l’illusione, quanto meno lunga una lettura, di stare accanto a lui e di seguirlo in capo al mondo attraverso i suoi rocamboleschi peregrinaggi. In lui ritroviamo le caratteristiche di diversi personaggi che compongono la sua natura cosmopolita, a partire dal nome scelto dall’autore basandosi su un personaggio della serie Sgt. Kirk (Jimmy Lea, soprannominato appunto Corto), da lui disegnata su testi di Oesterheld, e

Il cognome Maltese

richiama il romanzo di Dashiell Hammett,

“Il Falcone Maltese”

in queste pagine alcuni oggetti della collezione Egoist dedicata a Corto Maltese

e il 1989, ben presto tradotte e pubblicate in tutto il mondo. La fama planetaria raggiunta da Corto Maltese spinge Pratt a raccontarne le avventure anche in due romanzi e in uno spettacolo teatrale, cui seguono una serie di cartoni animati negli anni ‘70 e di film di animazione a partire dal 1997. Da allora la leggenda di questo marinaio libero e romantico non è mai venuta meno, come dimostrano le recenti vendite all’asta a più zeri di un acquarello e un disegno firmati Pratt e raffiguranti questo eroe moderno, simbolo di un’intera generazione. |

Dietro al successo riscosso da Corto Maltese c’è la creatività e l’inventiva di Hugo Pratt. Nato a Rimini nel 1927, Pratt inizia a lavorare come disegnatore a Venezia, città che lo accoglie fin dalla sua infanzia: le sue fonti di ispirazione sono i romanzi di James Oliver Curwood, Zane Gray, Kenneth Roberts e le avventure a fumetti di Cino e Franco di Lyman Young e di Terry e i pirati di Milton Caniff. Nel 1947, assieme a Mauro Fastinelli e allo scrittore Alberto Ongaro fonda la testata Albo Uragano che poi cambierà il titolo in Asso di Picche Comics dal nome dell’eroe principale. La rivista vede la collaborazione di giovani talenti quali Dino Battaglia e Giorgio Bellavitis e, presto, ottiene notevole successo editoriale in Argentina, paese dove Pratt si trasferisce per tredici anni. E’ qui che Pratt dà forma alle serie di Junglemen, Sgt. Kirk, Ernie Pike e Ticonderoga, rifacendosi allo stile del contrasto chiaroscurale di Milton Caniff. E’ il 1959 quando Pratt realizza la prima storia anche nei panni di autore dei testi dal titolo “Anna della giungla”. I quattro episodi della storia sono un omaggio all’avventura classica, alla quale si ispireranno pure le serie successive di Capitan Cormorant e Wheeling. Nel 1962 Pratt rientra in Italia e inizia a collaborare con il Corriere dei Piccoli realizzando la grafica di alcuni capolavori della letteratura per l’infanzia, tra i quali “L’isola del tesoro” e “Il ragazzo rapito”, entrambi di R. L. Stevenson. Dall’incontro con il fumettista genovese Florenzo Ivaldi nasce, nel 1967, la rivista Sgt. Kirk, dove Pratt pubblica i propri lavori del periodo argentino e altre storie inedite, tra le quali le prime nove tavole di “La ballata del mare salato” dove compare per la prima volta il personaggio che lo consacrerà definitivamente a livello internazionale: Corto Maltese.

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Corto Maltese è un viaggiatore

Il genio di Hugo Pratt

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Da una visione estetica in grado di suscitare emozioni poetiche, nasce la collezione Corto Maltese di Capo d’Opera. Design curato da Manuela Pelizzon e Silvano Pierdonà per dare vita alle avventure del marinaio più affascinante e illustre in Italia: le incisioni dei disegni originali, realizzati dalla matita di Hugo Pratt, diventano i protagonisti dei mobili, andando a ricoprire librerie,

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Oggetti di classe

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Quanto piace l’uomo “egoista” Imparare a prendersi cura di sé circondandosi di oggetti di stile che trasmettono esclusività e capacità di scegliere

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riginalità e personalizzazione. Sono i tratti distintivi di una linea d’accessori dedicata a chi ama prendersi cura di sé e circondarsi di oggetti semplicemente belli e piacevoli. Una collezione esclusivamente maschile, che richiama anche nel nome l’innato piacere che tutti noi abbiamo nel soddisfare il nostro “ego”. Egoist è tutto questo: un mondo di idee, tutte nel giusto rapporto qualitàprezzo, in grado di soddisfare anche gli uomini più esigenti. L’egoismo, d’altra parte si sa, è considerato un tipico talento maschile. E “egoista” è un aggettivo che, nella sua accezione positiva, bene si adatta a colui che sa prendersi cura di sé ed è in grado di gratificare il proprio ego, circondandosi di cose belle che lo rendono unico. Il brand, dal nome volutamente provo42

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Accendino ace Accendino royale bronze Accendino Decò

catorio e irriverente, da simpatica canaglia come lo sono spesso gli uomini, ha ideato una collezione di accessori che risponde sempre più al bisogno di originalità e personalizzazione, pensata per consumatori attenti al gusto e che guardano con attenzione al proprio stile di vita. Oggetti attuali, versatili, moderni, ma anche capaci di far sognare e in grado di coniugare design e comfort. Punti di forza di questa linea tutta italiana sono, appunto, il design originale e il prezzo contenuto: il concept e le personalizzazioni sono pensati e progettati da designer italiani, che hanno dato vita ad un collezione, sempre e rigorosamente al passo con i tempi, che ha come obiettivo quello di soddisfare le esigenze personali di uomini di tutte le età, nei momenti più diversi della loro giornata: dal lavoro al tempo libero. Ecco perchè questi prodotti, eleganti anche nel packaging e caratterizzati da uno stile cheap and cool, si presentano come perfetti articoli da regalo. L’unica difficoltà potrebbe essere nella scelta tra gli articoli della ricca collezione, che si ispirano a tre linee principali: Accessori per fumatori, Pelletteria e Articoli da Regalo. Tantissimi prodotti tra cui scegliere per trovare l’oggetto perfetto, per concedersi

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Portacarte-penna “orient” brown Cubo noce Ghigliottina da tavolo

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Wine Set Orient large Humidor 100 Royale “cafè Cojimar” Set Accendino ace

Tre linee di prodotto Tre linee generali di prodotto e una caratteristica comune: l’esclusività. E’ grazie a questo che i prodotti firmati Egoist diventano dei veri e propri oggetti cult, come nel caso degli accessori per i fumatori. Dal portatabacco ai posaceneri per sigari, dagli humidor in legno con fantasie e colori che ricordano le terre dei sigari ai portasigari; dai cutter ai puncher; dalle forbici ai tagliasigari da tavolo. E naturalmente non possono mancare gli accendini con colori e motivi grafici che si rinnovano di stagione in stagione. Tutti prodotti dal design ricercato e accattivante, una costante nelle collezioni Egoist. Anche la pelletteria, infatti, propone una linea che si rinnova continuamente e rimane al passo con la moda e le esigenze frenetiche di questi tempi: portafogli, por-

qualcosa di speciale per sé o per scovare idee regalo sempre nuove e sorprendenti. Le linee Egoist, infatti, acquistabili nelle migliori tabaccherie distribuite su tutto il

tachiavi, porta carte di credito, porta documenti, portatabacco e molto altro ancora, sono accessori eleganti e funzionali, con numerosi scomparti per tenere tutto sempre in perfetto ordine. L’obiettivo rimane sempre quello di regalare e regalarsi momenti piacevoli: per questo Egoist ha pensato ad una linea di articoli da regalo utili e sfiziosi: una collezione dedicata agli uomini e alle donne che sono alla continua ricerca di novità, di oggetti originali e di design. Dagli orologi alle penne, dalla vetrina portaorologi al portagioie, dagli originali set regalo con penne, portachiavi, portafoto o specchietto ai porta biglietti da visita e molto altro ancora. Regali perfetti adattabili alla personalità di tutti e ideali per ogni occasione.

territorio nazionale, vengono aggiornate periodicamente, proprio per venire sempre incontro ai continui cambiamenti di gusto e di stile di vita. |

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Dolce Vita

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In pillole

Chilling Time sta per lanciare una linea di articoli da regalo e accendini dedicata ai mitici Skelanimals! Disegnati da Mitchell Bernall già autore di molti disegni Disney (La Bella e la Bestia, Aladdin, Il Re Leone), gli Skelanimals sono in cerca di un padroncino che si prenda cura di loro. Questi teneri cuccioli hanno già fatto impazzire il mondo della moda e della cartoleria e tra poco sbarcheranno in Tabaccheria. Cosa hanno di particolare? Sono cuccioli, sono

teneri, sono dolci, ma sono….morti!!! Macabro? No “emo”! Letteralmente impazziti i collezionisti di tutto il mondo, tutti faranno a gara a chi riuscirà ad accaparrarsi per primo l’intera collezione. Un fenomeno inarrestabile anche in tutto il mondo. Scoprili tutti.

Pinko e Cartorama hanno già dedicato una serie di collezioni con i personaggi Skelanimals

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Fantasie piccanti

La tua versione Light

A fuego lento

Quel pizzico di piccante in più

Non tutti i muchachi sono uguali

Fantasie piccanti

Muchacho è la nuova tendenza nel mondo dei profilattici. Un nuovo modo di vivere l’amore in libertà e senza tabu’, ma in piena sicurezza. Non fatevi trarre in inganno dal rosso peperoncino....di piccante c è solo l’amore! La linea Muchacho è ampia e comprende una serie di referenze che, come tante ricette diverse accontentano tutti i gusti dei consumatori. Muchacho vuole farsi conoscere, per questo sarà presente nei piu’ importanti festival ed eventi durante l’estate omaggiando gadget e profilattici a tutti i presenti! Inoltre ha stabilito una collaborazione con una società Onlus della Lombardia che si occupa di distribuire gratuitamente i preservativi ai giovani all’uscita dei locali notturni.

Autorizzazione del 10/10/2009

Coming soon

trasmissibili e da gravidanze indesiderate. Leggere attentamente il libretto presente all’interno di ogni confezione con indicate le avvertenze e le istruzioni d’uso.

DISTRIBUITO DA:


Questioni normative

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l problema di stabilire l’età di chi acquista sigarette dai distributori automatici è avvertito ormai in tutto il mondo, prova ne è la notizia della commercializzazione in Giappone di un sistema di lettura ottica dei tratti del volto in grado di stabilire l’età dell’utente con una precisione sorprendente. In attesa che tecnologie come questa diventino comuni anche nel nostro Paese è utile effettuare una ricognizione delle disposizioni vigenti in materia in Italia e del modo con cui queste vengono applicate. Cercare di semplificare al massimo la congerie normativa che si è stratificata negli anni non è affatto semplice, ma lo scopo che ci poniamo con questo articolo è quello di fornire un quadro essenziale su quali siano i rischi sanzionatori cui sono esposti coloro i quali non ottemperino agli obblighi in materia e, quindi, quali comportamenti debbano, in concreto essere tenuti per evitare che tali rischi si concretizzino. I principali problemi vanno ricondotti al fatto che nel nostro ordinamento è stato previsto un divieto di vendita di tabacco ai minori fin dall’introduzione del Regio Decreto n. 2316 del 1934, tuttora in vigore. E’ di tutta evidenza che la meccanizzazione della vendita delle sigarette, eliminando ogni pos-

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di sanzioni per gli esercenti che non ottemperano correttamente agli obblighi di legge

sibilità di controllo da parte dell’esercente sull’età del cliente, si pone in contrasto con la vigente normativa e rischia di causare non pochi problemi ai commercianti di tabacchi. Da questa considerazione sono scaturiti una serie di interventi, sia da parte del Legislatore, fondamentale in questo senso resta la Legge n. 3 del 2003 - c.d. “legge Sirchia” - introduttiva dell’obbligo di identificazione, sia da parte dell’AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato). Tutto ciò si è tradotto nella nota circolare n. 6 dell’11 gennaio 2007 con la quale l’AAMS imponeva che i nuovi distributori automatici di sigarette fossero dotati di un sistema di lettura dell’età anagrafica degli utenti che operasse esclusivamente su documenti emessi dalle pubbliche amministrazioni con divieto di registrazione dei dati da parte del concessionario. La medesima circolare, allo stesso tempo, permetteva di mantenere in esercizio i vecchi distributori, anche se non in grado di effettuare la suddetta verifica anagrafica, a condizione che questi fossero attivi solo durante l’orario di chiusura dell’esercizio cui accedevano, vale a dire dalle 21.00 alle 7.00. Solo successivamente, con la circolare n. 8711 del 2009 l’AAMS ha vietato il

funzionamento, sia pure in fascia notturna, dei distributori non a norma ordinandone la disattivazione a partire dal 1 agosto 2009, termine questo poi prorogato all’ 1 novembre 2009 da una successiva comunicazione, sempre dell’ AAMS, del 21 luglio 2009, emanata al fine di venire incontro alle oggettive difficoltà di implementazione dei sistemi di identificazione soprattutto in relazione alla scarsa diffusione delle nuove carte d’identità elettroniche. A partire da tale data, dunque, i soli distributori che possono operare legalmente, sia pure nell’intero arco delle ventiquattro ore, sono solo quelli dotati del prescritto meccanismo d’identificazione. Come è noto, si avverte una certa resistenza da parte degli esercenti ad adeguarsi alla vigente normativa, resistenza da ricondurre principalmente a considerazioni riguardanti i costi di acquisto e manutenzione sempre elevati e al timore che rendere più complicato l’accesso al prodotto da parte del cliente finale non possa non comportare una riduzione delle vendite tale da rendere, al limite, antieconomico il mantenimento dell’apparecchiatura. E’ quindi quanto mai opportuno dare conto delle conseguenze sanzionatorie cui espone un simile comportamento tenendo distinto il piano amministra-

Distributore della Tecno di Treviso

Contemporaneamente l’essere in regola con la normativa amministrativa rende quanto mai remota la possibilità che un minore di sedici anni possa acquistare sigarette dalla macchina ed esporre così l’esercente alla relativa responsabilità: non tanto perché sia impossibile pensare ad un minore che si impossessi della carta d’identità dei genitori o di un documento equivalente (come la carta regionale dei servizi), ma perché la violazione di legge in cui l’esercente incorrerebbe sarebbe stata determinata dal dolo del minore e, per l’effetto, l’esercente, che diligentemente ha operato per rispettare la vigente normativa, non sarebbe punibile. Questo, ad oggi, è lo stato dell’arte in tema di obblighi e sanzioni circa l’esercizio di distributori automatici di sigarette in relazione all’obbligo d’identificazione dell’età anagrafica dell’acquirente, si tratta di un quadro frutto di una lunga gestazione che ha visto tra il susseguirsi di leggi, decreti e circolari amministrative parecchi tentennamenti normativi che hanno indotto non poca confusione tra gli operatori del settore cui speriamo, con quanto scritto, di aver fornito un’utile strumento di orientamento, restando sempre in attesa delle risolutive novità tecnologiche in arrivo dal paese del Sol Levante. |

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a cura di Avv. Pietro Pilenga Dott. Carlo Montefiori www.avvocatispadapilenga.it

tivo da quello penalistico. L’obbligo di adeguamento dei distributori è assistito infatti in primo luogo dalle sanzioni amministrative previste dal combinato disposto degli artt. 34 e 35 della Legge 1293/57 regolatrice della distribuzione e della vendita dei generi di monopolio. Per l’appunto, l’art. 35 della citata legge prevede una pena pecuniaria di natura disciplinare variabile tra un minimo di Euro 5,16 ad un massimo di Euro 258,23, inoltre e con conseguenze potenzialmente esiziali per l’attività dell’esercente il distributore, in base all’art. 34 punto 9 della stessa legge, qualora la medesima infrazione assuma natura abituale, condizione questa che si ritiene soddisfatta, per espressa disposizione normativa, quando vengano contestate tre trasgressioni successive, l’AAMS ha il potere di procedere alla revoca della gestione delle rivendite. Si segnala, tra l’altro, che La Guardia di Finanza, autorità preposta alla verifica della regolarità delle macchine, ha rilevato l’esistenza di apparecchiature che, pur dotate di sistemi di lettura delle carte d’identificazione erogano le sigarette anche quando vengono inserite altre carte magnetiche prive di qualsiasi riferimento anagrafico quali, ad esempio, le carte fedeltà emesse dalla grande distribuzione: ebbene, in tali casi il concessionario viene comunque responsabilizzato e non può invocare, quale scusante, il fatto di aver acquistato un prodotto realizzato da altri. E’ oggetto della cronaca più recente che in occasione del ricorrere di simili episodi sia anche stata comminata l’inibitoria all’uso dei distributori. Per completezza è necessario evocare in questa sede anche i profili di rilevanza penale connessi alla vendita di tabacchi lavorati ai minori di sedici anni. Se da un lato, infatti l’art. 25 del R.D. 2316/34 prevede semplici sanzioni amministrative, dall’altro lato lo stesso articolo dichiara applicabile alla fattispecie il disposto dell’art. 730 c.p. qualificandola in tal modo come una figura di reato. Dal canto suo il richiamato art. 730 c.p. prevede quale sanzione per la sua violazione la comminazione di un’ammenda pari a 103 Euro. E’ chiaro che le sanzioni penali non si attivano automaticamente per aver installato e mantenuto in esercizio oltre la data dell’1 novembre 2009 distributori automatici non in grado di stabilire l’età dell’acquirente, ma solo quando sia dimostrato in concreto che un infrasedicenne ha acquistato dei tabacchi lavorati.

Dolce Vita

Tabacco e minori. Il corretto impiego dei distributori Ecco un quadro normativo essenziale su quali sono automatici gli obblighi e quali i rischi

Come è noto, si avverte una certa resistenza da parte degli esercenti ad adeguarsi alla vigente normativa, resistenza da ricondurre principalmente a considerazioni riguardanti i costi di acquisto e manutenzione sempre elevati e al timore di rendere più complicato l’accesso al prodotto da parte del cliente finale

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Ritratti di tabaccherie

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Cordialità e passione ecco la tabaccheria Doc Il viaggio di Dolce Vita nel mondo delle tabaccherie. Ecco la storia di Lara Gramentieri: “La mia tabaccheria? Molti dicono che sembra una gioielleria” 48

Coordinate Denominazione: Tabaccheria Lara Titolare: Lara Gramentieri Indirizzo: viale della Lirica, 39 Ravenna

Quanto conta, appunto, la passione nel suo lavoro? Beh, moltissimo. Io cerco di fare del mio meglio e molti dicono che la mia tabaccheria sembra una gioielleria. Nel 2007 ho deciso di cambiare l’arredamento e ho studiato personalmente il progetto insieme a un’arredatrice. E’ stato un investimento importante perché volevo un ambiente che rispecchiasse me stessa, le mie esigenze, che sapesse coniugare l’importanza dell’estetica con la praticità di un lavoro come il mio. Alla fine in tabaccheria passo più tempo che a casa e il comfort è fondamentale. Però ci dicono che lei non sia una fumatrice... Ho provato per la prima volta i sigari quando avevo 21 anni, ma ho imparato ad apprezzarli davvero dopo un viaggio in Messico con mio marito. Da quella volta nelle occasioni speciali, che non mancano mai, mi piace

fumare un buon puros. Quando sono entrata in tabaccheria c’era già una vetrina dedicata ai sigari, ad oggi le vetrine sono cinque. Quali sono i prodotti che vende maggiormente? Ovviamente le sigarette, ma anche gli accessori per il fumo e i sigari. Vendo valori bollati, essendo la mia rivendita in una zona ricca di uffici e nelle vicinanze del tribunale. Sono ricevitoria Sisal, rivenditrice di quotidiani ed offro una vasta gamma di servizi comuni a molte tabaccherie. Da quando ho cambiato arredamento, grazie a una maggiore luminosità e agli spazi espositivi, le vendite degli accessori sono cresciute molto. Qual è la sua clientela tipo e come è il suo rapporto con i clienti? La mia clientela è composta da ogni genere di persona: dall’esigente business man alla casalinga. E’ una bella clientela, persone cortesi con le quali scambio battute, scherzo, commento avvenimenti e circostanze. Si parla spesso di crisi, lei ne ha risentito? Sinceramente, non più di tanto. Il 2008 è andato molto bene e stiamo ultimando in queste settimane la chiusura del 2009 che mi pare sia stato un anno positivo. Certo qualche tipologia di prodotto ha subito una battuta d’arresto, soprattutto sugli acquisti occasionali. Invece non ho avuto nessun calo sul fronte degli accessori e dei sigari, con Davidoff che ha incrementato le vendite con nuovi formati inseriti in vetrina. Anche i giornali avevano subito un rallenta-

Per essere al passo con i tempi, quali requisiti deve avere una moderna tabaccheria? Innanzitutto bisogna essere ottimisti, trasmettere fiducia al cliente in un momento economico-finanziario cosi’ instabile. Investire sulla qualità dei prodotti e soprattutto sul rapporto con il cliente. Viviamo in un mondo dove i rapporti sono sempre più distaccati, ma costruire un legame di cortesia con il cliente è fondamentale. Poi bisogna puntare su una struttura e una tipologia di arredamento che siano funzionali. Un altro aspetto riguarda quello delle nuove tecnologie: ormai offriamo molti servizi e bisogna stare al passo con i tempi anche su questo fronte. Non dimentichiamoci dell’esposizione, dell’ordine e anche della pulizia, altro aspetto a mio avviso determinante. E la formazione? La ritiene un aspetto altrettanto importante? Certamente. Ad esempio con ITA ho fatto una formazione specifica sui sigari. Dovrebbero farla tutti. Sono esperienze molto importanti, ma allo stesso tempo interessanti e piacevoli. Inoltre bisogna avere un minimo di conoscenze base di contabilità per poter avere mensilmente una panoramica sull’andamento dell’attività, in modo da intervenire tempestivamente qualora si evidenziassero andamenti negativi. Su questo aspetto mi ritengo avantaggiata avendo conseguito un diploma di Ragioneria. Bisognerebbe curare anche la formazione sulle modalità di esposizione, ma su questo punto io mi affido molto alle mie sensazioni e spesso ci azzecco. |

Superficie: 60 mq Si ricorda che il fumo nuoce gravemente alla salute e che la vendita di prodotti del tabacco è vietata ai minori di anni 16.

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Quando ha iniziato a lavorare in tabaccheria? Ho acquistato la tabaccheria nel 2002. E’ stato un caso. Con la mia famiglia siamo entrati in contatto con i vecchi proprietari per altri affari e, da lì è nata la possibilità di rilevare la loro rivendita. Era la mia prima vera esperienza lavorativa e da un giorno all’altro mi sono ritrovata a convivere con un impegno così importante, ero all’inizio e mi sentivo addosso il forte peso delle responsabilità. Ma io sono molto determinata e nel corso di questi anni ho sempre cercato di mettere in questo lavoro grande passione.

mento, ma ultimamente le vendite sono riprese come prima. E poi, al di là della crisi, come ogni anno, nei primi mesi si registra un lieve calo della vendita di sigarette perché le persone si ripromettono a fine anno di smettere, fanno “fioretti”, ma poi tutto ritorna come prima.

Dolce Vita

Un’immagine della tabaccheria. Nella pagina a fianco Lara Gramentieri

assione, cortesia e capacità di mettersi in gioco. Sono le coordinate su cui Lara Gramentieri ha costruito a Ravenna il suo cammino nel mondo della tabaccheria. Con lei cominciamo un viaggio, numero dopo numero di Dolcevita, nel pianeta dei tabaccai, per raccontare le storie, i protagonisti, le curiosità di chi ogni giorno si trova “in prima linea”.

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Gioco & Juego

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Luca Pagano testimonial di Juego

Intervista a Luca Pagano presidente della Federazione Italiana Texas Hold’em, tra i più grandi giocatori a livello internazionale. Dagli esordi al successo: storia di un uomo capace di “mettersi in gioco”

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er lui il poker è una passione talmente forte da farla diventare la sua professione. Oggi Luca Pagano è “l’imprenditore” del poker, uno dei giocatori più rappresentativi in Italia e in Europa. È uno dei fondatori e presidente della Fith, Federazione Italiana Texas Hold’em. L’11 settembre 2008 è stato premiato agli Awards degli European Poker Tour alla categoria “The Player of the Year” come miglior giocatore dell’anno. Professionista dal 2004, ha ottenuto importanti piazzamenti anche nelle World Series of Poker del 2006, è attualmente membro del team PokerStars Pro ed è il giocatore che ha ottenuto il maggior numero di piazzamenti negli Ept, uno degli eventi più importanti del Poker sportivo. In Italia è conosciuto anche per la sua presenza come conduttore insieme a Giacomo Valenti di Poker Mania, programma di successo in onda su Italia 1.

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Dolce Vita

Cosa rappresenta il poker per lei? Prima di tutto una passione, altrimenti non sarei riuscito a giocare per così tanto tempo e ad arrivare dove sono arrivato. Con il tempo però è diventato anche il mondo nel quale mi sono voluto cimentare come imprenditore. Quindi il poker, ora come ora, è diventato un lavoro a 360 gradi.

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Come e quando ha iniziato a giocare a poker? Ho iniziato molti anni fa, quasi per caso. Con amici mi trovavo in un casinò e, non amando molto i normali giochi da sala, sono stato attirato da un tavolo verde dove un dealer stava insegnando il Texas Hold’em. Mi sono avvicinato e da allora non ho più smesso.

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Gioco & Juego

Crede che questa operazione possa avere un impatto positivo anche su tutto il movimento pokeristico italiano? Penso proprio di sì ed è quello che mi auguro. Confido che questo progetto risvegli l’attenzione nei confronti del poker anche di altri marchi. E’ molto importante uscire dall’immaginario per il quale il poker ha ancora a che fare con la bisca o l’illegalità. Ormai dovrebbe essere chiaro che si tratta di un gioco serio e non di azzardo, dove l’abilità è determinante e dove serve una preparazione quasi “sportiva”. La presenza di marchi di prestigio, come Juego, non può che aiutare questo processo di rinnova-

Un marchio sinonimo di business, passione, qualità e legato a doppio filo con il mondo della carte, dei giochi da tavolo e al Texas Hold’em. Stiamo parlando di Juego, brand nato poco più di due anni fa e diventato ormai un punto di riferimento in questo segmento di mercato. Ad oggi sono 180 le referenze e oltre 5000 i clienti serviti nel solo 2009. Ogni prodotto – dalle carte da gioco al Bingo, dagli scacchi al poker, dalle fiches ai travel games – è curato nei minimi dettagli e progettato con la consulenza specializzata di designer ed esperti di comunicazione, per creare linee altamente innovative e di gran pre-

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La presenza di marchi di prestigio, come Juego, non può che aiutare questo processo di rinnovamento dell’immagine del poker nei confronti dell’opinione pubblica

note

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Un giocatore che ammira? Mi piace molto Daniel Negreanu, del quale sono molto amico. Inoltre ammiro Jennifer Harman, anche lei mia grande amica. Dario Minieri, è forse il talento più importante in circolazione.

mento dell’immagine del poker nei confronti dell’opinione pubblica. Meglio giocare online o live? Sono due modalità di gioco completamente diverse. Io le pratico entrambe. L’online ha i suoi vantaggi, la comodità di giocare da casa, in qualsiasi momento e con un’offerta costante di tornei, inoltre è un tipo di gioco molto più rapido. Tuttavia nell’online manca il contatto umano e questo è un limite sia dal punto di vista tecnico che di quello della socializzazione e del divertimento, che sono aspetti altrettanto importanti. Qual è il suo stile di gioco? Sono quello che in gergo si definisce un giocatore “tight aggressive”, ovvero gioco un numero limitato di mani, selezionando solo le più forti, ma quando entro in gioco lo faccio in maniera aggressiva. In sostanza non sono un giocatore per dire così “spettacolare” ma molto “solido”.

gio anche sul fronte della scelta dei materiali. Questo perfetto mix di qualità e design ha permesso all’azienda di raggiungere fin da subito un ottimo successo nel settore. Tra le linee di eccellenza che hanno permesso al marchio Juego di essere veicolato sul mercato, emerge la linea Royale che offre set di carte da gioco, le cui illustrazioni dei personaggi classici sono state tutte reinterpretate e originariamente dipinte a mano. I set possono essere custoditi in preziose custodie di legno che possono anche contenere apposite fiche madreperlate. I prodotti Juego sono distribuiti in 56mila tabaccherie in Italia, di cui

18mila servite direttamente. “Cerchiamo sempre di mettere il massimo impegno in quello che facciamo - ha spiegato Luca Cadorin, brand manager di Juego - sulla base di alcuni parametri che sono la nostra “carta vincente”: un concept innovativo di prodotto, un design esclusivo, la massima qualità anche dei materiali, un packaging emozionale e una distribuzione efficace e ramificata”. Sul fronte del Texas Hold’em e del Poker sportivo, Juego sta puntando molto e proprio per non perdere l’onda dell’enorme successo Oltreoceano e in Europa, il team è diventato partner tecnico ufficiale della Fith, la Federazione Italiana Texas Hold’em presieduta da Luca Pagano, a dimostrazione dell’assoluta qualità dei suoi prodotti. Per il futuro Juego punta sempre più in alto lavorando continuamente a nuovi progetti che esaltino sempre di più le caratteristiche distintitive di questo marchio. www.juegogames.it

Il poker cambia la vita? Nel mio caso devo dire che l’ha cambiata, nel senso che è diventato la mia professione. Se non fossi entrato in una sala da gioco e avessi conosciuto il poker oggi probabilmente farei altre cose e sarei forse una persona diversa. Però è fondamentale tenere i piedi per terra e non lasciarsi travolgere da facili successi. A volte un facile successo iniziale, un eccesso di entusiasmo o di self confidence possono avere conseguenze disastrose, se di base non c’è una forte disciplina personale. Per questo bisogna sapersi gestire, programmare la propria vita anche guardando al di fuori dell’attività di giocatore. Cosa consiglia a chi vuole iniziare a giocare a poker? Per prima cosa di divertirsi giocando. Poi se c’è la passione e si vuole crescere nel gioco, per prima cosa cercare di capire quale tipologia di gioco è più adatta al nostro stile (torneo, sit&go, dal vivo oppure on line...). Ma soprattutto disciplina, disciplina e ancora disciplina: imparare a gestire le emozioni, sia nei momenti positivi sia in quelli negativi (in particolare quando si riceve il colpo sfortunato, la cosiddetta “bad beat”). Infine disciplina anche nel gestire le proprie risorse economiche. Ultimo ma non meno importante, la lettura di qualche buon libro sul poker. Ci confessi un suo desiderio. Il desiderio di ogni giocatore professionista, un trofeo EPT e un braccialetto WSOP.

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Da poco è diventato testimonial del marchio Juego. Cosa ne pensa di questa operazione? Per me si tratta di un’operazione veramente molto importante, della quale vado fiero. Sono il primo giocatore italiano a poter vantare un doppio marchio, che abbina la più

grande pokeroom italiana, Pokerstars.it, con uno sponsor non strettamente di settore ma di assoluto prestigio: Juego, che è parte di ITA e vanta una posizione d’elite sul mercato italiano delle carte da gioco, fiches e attrezzature per il Texas Hold’em e il poker in generale, sia per numeri che per qualità dei prodotti. La qualità Juego è davvero ottima.

Dolce Vita

È molto attivo non solo come giocatore ma anche come organizzatore e promotore di eventi e progetti che riguardano il poker. È l’enorme passione verso questo gioco il vero motore di tutto... Si infatti, come detto mi sto impegnando ormai da diversi anni nel settore poker che ormai è diventato un vero e proprio settore lavorativo, che impiega un numero crescente di persone e che produce fatturati importanti. Un mercato vero e proprio potremmo dire. Organizzo tornei, lavoro moltissimo su internet, curo molto le public relations e mi dedico al commento televisivo del poker. Se non ci fosse la passione a sostenermi avrei già mollato perché, anche se può sembrare strano a chi non conosce questo mondo, la pressione psicologica e nervosa è davvero tanta.

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Le regole del gioco

Alla scoperta del Texas Hold’em - 1.a puntata

Il Texas Hold’em nasce agli inizi del 1900. Si tratta di una disciplina ludica composta non solo da elementi tecnici, ma anche tattici, psicologici e mentali e influenzata anche da fattori individuali come ad esempio il proprio stile. Le regole sono piuttosto semplici e richiedono poco tempo per essere apprese. Un tavolo da gioco di Texas Hold’em è formato da due a dieci giocatori. Generalmente i tavoli sono da 6 o 10 posti ma vi sono delle eccezioni quali ad esempio i tavoli da 2 riservati alle cosiddette partite “heads-up” (testa a testa). Si gioca con un mazzo da 52 carte francesi (cuori, quadri, fiori, picche) ma, a differenza del poker classico, i giocatori ricevono solamente due carte a testa che, per formare il punto, vanno combinate, alla fine della mano, con le cinque carte comuni a tutti scoperte dal mazziere durante le varie fasi di gioco. Ciascuna mano viene vinta dal giocatore che realizza il punto più alto utilizzando 5 qualsiasi tra le 2 carte personali e le 5 carte comuni.

Nel Texas Hold’em i semi delle carte non hanno importanza: in caso di colore (che per forza di cose e’ necessariamente dello stesso seme) vince il colore con la carta più alta. Se le carte più alte sono comuni, vince chi ha la carta più alta tra le proprie. Tra due scale vince chi ha la scala con la carta più alta. Il piatto è diviso se entrambi i giocatori hanno la stessa identica scala. A differenza del poker a mazzo ridotto, si noti che il full batte il colore.

Le combinazioni, i punti, in ordine decrescente, sono le seguenti: • Scala Reale (Royal Flush): cinque carte in scala massima (10-J-Q-K-A) dello stesso seme • Scala colore (Straight Flush): cinque carte in scala di uno stesso seme • Poker (Four of a kind): quattro carte dello stesso valore • Full (Full house): un tris combinato con una coppia • Colore (Flush): cinque carte dello stesso seme • Scala (Straight): cinque carte in scala. L’asso non lega il K con il 2 • Tris (three of a kind). Tre carte dello stesso valore • Doppia coppia (two pair): due coppie di carte con lo stesso valore • Coppia (pair): due carte con lo stesso valore • Carta alta (High card): il valore della carta più alta

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In ciascun turno di puntate ha la prima parola il primo giocatore che si trova alla sinistra (senso orario) del bottone. Tale giocatore può puntare (“BET”) una certa quantità di fiches o bussare (“CHECK”). Check significa che il giocatore desidera proseguire il gioco senza alzare l’importo del piatto. Se al contrario c’e’ una puntata, per continuare a rimanere in gioco gli altri giocatori (interpellati in senso orario) possono vedere (CALL) la puntata del primo mettendo in piatto la stessa quantità di fiches oppure, a loro volta, possono rilanciare (“RAISE”) ovverosia mettere in piatto una somma maggiore di fiches costringendo il primo giocatore ad un’ulteriore scelta. Ciascun giocatore a seguito di qualsiasi puntata può ovviamente lasciare la mano (“FOLD”), non ritenendo le proprie carte abbastanza buone per proseguire. Ciascun turno di puntata si chiude quando tutti i giocatori hanno messo la stessa quantità di fiches in piatto oppure quando tutti i giocatori hanno optato per il “check”.


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Le linee guida per restare al passo con i tempi. Assortimento esposizione impatto e specializzazione

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Carmelo Catania, 56 anni, responsabile generale della divisione tabacco di ITA. Arriva nel gruppo di Treviso 12 anni fa dopo oltre 20 anni alla Dal Negro dove ha ricoperto progressivamente gli incarichi di rappresentante per Sicilia e Calabria, poi di capo area Sicilia. Quindi l’approdo alla ITA come capo area Sicilia e Calabria per tutte le linee di prodotto. Dieci anni fa viene chiamato in sede a Treviso per curare lo sviluppo della divisione tabacco e l’organizzazione della rete vendita specializzata.

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Conseguenza diretta di una corretta disposizione a blocchi è proprio quella dell’impatto, affinché si possa trasmettere emozione al cliente, evocare sensazioni piacevoli, suscitare interesse: “Le macchie di colore attirano l’attenzione del cliente in specifiche aree e ne guidano lo sguardo. Tutti i tabaccai sanno che l’acquisto in Prendono sempre più tabaccheria è spesso un acquisto rapido e sanno spazio file di gratta e quanto è importante che le persone possano ve- vinci o ingombranti display di dolciumi che dere subito i prodotti di maggiore interesse”. Per quanto riguarda le posizioni più idonee, la coprono la visuale loro definizione è ben precisa: tutti i rivenditori del tabacco, questo sono consapevoli che per lanciare e spingere un rischia di farci dimenprodotto bisogna puntare sull’area visiva vicina ticare che in primis alla cassa. Sia dove c’è il bancone, con esposi- la nostra identità è tori ben posizionati, sia nella parete alle spalle quella di essere “Tadel rivenditore, anche se è meglio posizionare i baccherie”” prodotti lateralmente affinché non vengano coperti proprio dal corpo del tabaccaio. E poi c’è la vetrina, altro elemento importante per la visibilità dei prodotti: “Le rivendite virtuose – racconta il responsabile tabacco di ITA – cercano sempre di aggiornare l’esposizione, curando i dettagli e aggiungendo degli elementi che possano catturare lo sguardo e dare emozione”. Un altro aspetto su cui puntare è la specializzazione del punto vendita. “Occorre identificare e valorizzare una linea di prodotti di punta per il negozio – sottolinea Catania – per distinguersi dalla concorrenza e avere qualcosa in più rispetto agli altri. Molti puntano sulle sigarette trascurando gli altri prodotti del tabacco come i sigaretti, i trinciati da pipa e da rullo, i sigari. Se si sceglie di valorizzare alcuni prodotti meno massificati si guadagna la possibilità che il cliente torni”. Infine Carmelo Catania offre uno spunto di riflessione riguardo l’evoluzione del mondo delle tabaccherie: “Non dobbiamo dimenticarci che sull’insegna di ogni tabaccaio c’è una T. Molte tabaccherie stanno smarrendo la loro identità, non bisogna mai dimenticare che il focus dominante è il tabacco. Molte tabaccherie stanno smarrendo la loro identita di rivendita di tabacco, ma ritengo non dovrebbero poiché è proprio il tabacco il focus principale. Prendono sempre più spazio file di gratta e vinci o ingombranti display di dolciumi che coprono la visuale del tabacco, questo rischia di farci dimenticare che in primis la nostra identità è quella di essere “Tabaccherie””. |

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Dolce Vita

Evoluzione Qin tabaccheria

empo di crisi, tempo in cui i punti vendita e le tabaccherie devono sapersi evolvere per vincere la sfida competitiva e non perdere terreno. Lo sa bene Carmelo Catania, responsabile della divisione tabacco di ITA che sottolinea l’importanza per i rivenditori di puntare su alcune linee guida fondamentali: l’assortimento, i blocchi, l’impatto e il sampling. “Cominciamo dall’assortimento – spiega Carmelo Catania – perché una buona tabaccheria deve poter offrire almeno l’80% delle referenze presenti sul mercato. E la quantità di articoli va sempre controllata per evitare di restarne privi:bisogna evitare di andare nel cosiddetto out of stock”. Accanto all’assortimento, un aspetto importante riguarda la disposizione a blocchi. “Il rivenditore deve cercare di disporre i prodotti in modo che quelli della stessa categoria di una marca siano tutti insieme. In questo modo si crea una macchia di colore ben definita e dona un senso di ordine e organizzazione”.

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Visual - punto vendita I CINQUE SENSI

L’importanza del visual merchandising e l’assistenza dei Rizla coach

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La rivoluzione in vetrina grazie ad un team specializzato. Ecco come colpire i 5 sensi del cliente e generare un salto di qualità visivo nel vostro punto vendita

soddisfare le vostre esigenze. Due abili protagonisti di una piccola quanto importante rivoluzione visiva nella vostra tabaccheria. Il loro apporto è determinante perché mettono in atto tutto ciò che conta per coccolare i clienti senza che questo comporti una dispendio di tempo da parte del tabaccaio. Ma i “Rizla Coach” sono anche una sorta di filo diretto con l’azienda ITA, pronti a raccogliere suggerimenti, consigli, a rispondere alle domande e alle lamentele. Perché spesso il rapporto diretto aiuta a superare qualsiasi controversia. Dopo aver viaggiato lo scorso anno per tutta la Lombardia e il Piemonte, visitando oltre 200 tabaccherie, i “Rizla Coach” sono già in azione in questi mesi anche nel resto d’Italia.|

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ei libri di marketing viene definito come “visual merchandising”. E’ tutto ciò che possiamo fare per collocare al meglio i prodotti all’interno del punto vendita, puntando su un vero e proprio metodo d’esposizione che tenga conto dell’ambiente e della struttura del negozio, delle strategie commerciali e della tipologia di merce a disposizione. Di fatto è una forma molto più complessa del semplice concetto di esposizione perché l’approccio è creativo, ma allo stesso tempo commerciale. L’obiettivo è quello di sfruttare al meglio tutta una serie di variabili: il layout del negozio, l’illuminazione, il packaging dei prodotti, i supporti di vendita, le diverse prospettive di visualizzazione da parte del cliente. Grazie a un buon lavoro sul visual merchandising si può ottenere un importante incremento delle vendite, tutto questo creando una sorta di “atmosfera” che offra i corretti stimoli sensoriali nei confronti degli avventori. Ovviamente il passaggio dalla teoria alla pratica non è così scontato perché i rivenditori sono già impegnati su molti fronti e, a volte, manca davvero il tempo per dedicare la giusta attenzione agli aspetti del visual merchandising. Per questo ITA ha ideato una figura appositamente pensata per fornire un’importante assistenza al mondo delle tabaccherie: i “Rizla Coach”. Di cosa si tratta? I “Rizla Coach” sono un team di 2 persone che hanno l’obiettivo di intervenire all’interno dei punti vendita per dare una svolta sul fronte del visual merchandising. Queste figure sono prettamente tecniche, non sono agenti o promoter, ma persone appositamente preparate per un corretto approccio al sistema espositivo delle tabaccherie. I nostri “Rizla Coach” sono due ragazzi tanto simpatici quanto professionali. Una giovane vetrinista molto cortese e creativa che si mette completamente al vostro servizio e un “uomo dalle mille risorse”, che sembra uscito dalla lampada di Aladino, pronto a

Dolce Vita

N

Il visual merchandising permette di colpire i cinque sensi del cliente indirizzando le sue scelte sulla base di importanti input forniti su livelli diversi. Queste informazioni sensoriali devono convivere in armonia tra loro, dando vita a una vera e propria “atmosfera percettiva”. Vista: ovviamente è l’aspetto più importante perché è il livello visivo è quello che giunge per primo al consumatore. E’ fondamentale studiare al meglio la visualizzazione dei vari prodotti affinché tutto sia visibile attraverso un colpo d’occhio e ciò che ci interessa abbia la giusta valorizzazione. Tatto: in certi casi la possibilità di toccare con mano è fondamentale. Non sempre in un punto vendita questo è possibile, ma in riferimento a certi prodotti come la regalistica e gli accessori, può rivelarsi un elemento importante. Avere un oggetto tra le proprie mani consente l’abbattimento della barriera tra consumatore e prodotto. Olfatto: è un aspetto di non poco conto perché incide sia sugli aspetti consapevoli che su quelli inconsci del cliente. Non riguarda solo il prodotto, ma anche l’odore dell’ambiente in generale può incidere. Gusto: è determinante in tutti i prodotti del tabacco. Questo non significa che il cliente possa provare i prodotti, ma si può fare in mondo che questo senso venga solleticato attraverso elementi visivi e grazie a una corretta presentazione della merce. Udito: può essere stimolato non solo dal rumore di sottofondo all’interno del punto vendita, ma, ovviamente, anche attraverso le parole del rivenditore che incidono in modo determinante nell’ambito degli acquisti non ricorrenti, dove contano l’assistenza e le informazioni fornite.

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Al microscopio

Marca

Immagini

Immagini

Nome prodotto

Nome prodotto

Machitos

Spitfire

Formato

Formato

Petit Panetela

Petit Panetela

Scatola

Scatola

di latta da 8 sigari

di latta da 5 sigari

Confezioni

Confezioni

da 10 scatole

da 5 scatole

Dimensioni Lunghezza 102 mm 㱵 12 mm 60

Si tratta della varietà di semi Corojo, perfettamente identici alla prima generazione coltivata dagli Eiroa nella celeberrima valle di Jamastran. Questo straordinario sigaro è l’unico con foglia da fascia, sottofascia e ripieno costituiti da autentico tabacco Corojo. Il Camacho Machitos, un sigaro “Small” dal profumo eccezionale e dalla piena maturità, ha sapore pronunciato ed è apprezzato dagli aficionados di tutto il mondo. È realizzato interamente a mano utilizzando tabacchi di annate selezionate, che gli conferiscono un profumo ricco e inebriante. Il tabacco è coltivato in una regione dal terreno perfetto e dalle condizioni climatiche ideali. Ne derivano sigari dal gusto straordinariamente elegante, ricco di sottili aromi.

Si ricorda che il fumo nuoce gravemente alla salute e che la vendita di prodotti del tabacco è vietata ai minori di anni 16.

Descrizione

Dimensioni Lunghezza 102 mm 㱵 15 mm

Lo «Spitfire» - piccolo ma forte con la sua elegante scatola di latta rossa – è lo Short Panetela della linea Winston Churchill. Grazie ad esso, l’aficionado di questi sigari non è più costretto a rinunciare al suo Winston Churchill per mancanza di tempo. Lo «Spitfire» è un sigaro dall’aroma intenso e leggermente più marcato, per il quale è stata utilizzata una composizione estremamente bilanciata di tabacchi invecchiati e sottoposti a una speciale fermentazione. Note di gusto speziate e altre più fini di caffè tostato nel finale conferiscono a questo sigaro un gusto inconfondibile e suscitano un desiderio irresistibile di gustarne altri. Un vero «must» per qualsiasi appassionato di sigari Winston Churchill.

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Descrizione

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Italia da scoprire i mille volti del Veneto

Il Ponte di Rialto a Venezia

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rte, storia e cultura si intrecciano a paesaggi in grado di lasciare senza fiato, in cui la natura diventa assoluta protagonista. E’ proprio questa varietà nell’offerta turistica che fa del Veneto la regione più visitata di tutta la Penisola, con oltre 60 milioni di presenze ogni anno. Compresa tra una porzione delle Dolomiti verso nord e una parte di pianura, il Veneto diventa una meta appetibile in tutte le stagioni. Le sue città d’arte sono scrigni che custodiscono preziose testimonianze storiche e artistiche: da Verona a Vicenza, città inserite nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, si passa a Padova, caratterizzata

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Dolce Vita

Dalle Dolomiti al mare: la regione più visitata d’Italia offre un territorio dalle mille sfaccettature. Arte, cultura, escursioni e poi ancora i percorsi del gusto e una proposta enologica insuperabile. Eccovi un breve ritratto...

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Il Veneto

Austria

Belluno vista panoramica

oltre 60 milioni di presenze ogni anno

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Cortina d’Ampezzo

In questo territorio si celano centinaia di tesori fatti di cultura, tradizioni e prodotti tipici che aspettano solo di essere scoperti

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to da un’aura di mistero e storia. Storia e arte si intrecciano anche nelle ville Venete, un patrimonio di 4.000 ville sparse sul territorio di questa regione tutta da scoprire. Già, perché oltre ai luoghi tradizionali, esiste un Veneto meno conosciuto, fatto di borghi medievali, città murate, luoghi della spiritualità, centri storici minori e siti archeologici. Luoghi disseminati sul territorio dove si celano centinaia di tesori fatti di cultura, tradizioni e prodotti tipici che aspettano solo di essere scoperti. Tra i luoghi più suggestivi e caratteristici ci sono il Lago di Garda, un territorio caratterizzato da una flora e da una fauna suggestivi, e diverse località di montagna, ideali per la settimana bianca, come Cortina, Falcade, Selva di Cadore. Il Veneto inoltre vanta numerosi parchi naturali protetti che conservano una natura ancora selvaggia per una vera e propria full immersion nella natura. Alle bellezze naturali e artistiche, il Veneto aggiunge anche quelle della tradizione enogastronomica: dalla montagna al mare, dal lago alle pianure, gli itinerari del gusto si snodano tra paesaggi di rara bellezza. In questo contesto si inseriscono le Strade del Vino e dei Prodotti Tipici, percorsi di interesse paesaggistico-ambientale, culturale e ricreativo, che fanno di questa regione un territorio tutto da scoprire. |

Friuli Venezia Giulia

Belluno Valdobbiadene

Treviso piazza dei Signori

Bassano del Grappa

Treviso

Lago di Garda

Verona un’area dell’arena

Lombardia

Padova

Verona

Jesolo

Venezia

Vicenza

Mare Adriatico

Rovigo

Emilia Romagna

Vicenza la Torre di Piazza

Padova il castello

Rovigo piazza Vittorio Emanuele II

Il Veneto è una regione di prestigio dal punto di vista enologico: vanta il primato quantitativo dal punto di vista produttivo, una grande ricchezza di vitigni e una serie di denominazioni di assoluto prestigio. L’Amarone è riconosciuto come uno dei grandi rossi italiani in ambito internazionale, armonici e complessi sono il Bardolino Superiore DOCG e la Valpolicella, tutti figli dell’uva Corvina veronese, in varie miscele e percentua-

Venezia piazza San Marco

li. Il Soave Superiore e il Bianco di Custoza sono fra i bianchi più importanti a livello nazionale. Squisiti passiti sono il Recioto di Soave e il Torcoloate di Breganze. Spumante DOC assai rinomato è il Prosecco di Conegliano-Valdobiaddene. Le grappe venete sono fra le più apprezzate. Imperdibile la Grappa di Bassano servita direttamente dalla Botte sul ponte degli Alpini

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da un elegante cuore cittadino. Treviso, “urbs picta” raffinata e senza sfarzo e Rovigo con il suo carattere schivo ma di classe. Belluno è la porta di ingresso al magico mondo delle Dolomiti, interessante oltre che per la sua collocazione geografica anche per l’impianto urbano. Fiore all’occhiello del Veneto è Venezia, città simbolo del turismo della regione: capoluogo storico del territorio veneto, importante per la sua architettura e per la sua cultura, Venezia è tra le città più visitate al mondo. Nel tempo è stata capace di mantenere inalterato il suo fascino, offrendo al visitatore una ricchezza storica difficilmente equiparabile. Tra i suoi monumenti vanno ricordati La Basilica di San Marco, il Palazzo Ducale, le tre chiese progettate da Andrea Palladio (San Giorgio, Zitelle, Redentore). Le gallerie dell’Accademia ospitano un percorso artistico dedicato ai pittori Veneti. Meritano una visita le chiese di Santa Maria Gloriosa dei Frari e di Santi Giovanni e Paolo. Per finire una giornata turistica a Venezia ci vuole una cena romantica con vista sul ponte di Rialto. Oltre ai monumenti e alle gallerie d’arte Venezia ospita numerose Fondazioni culturali ed è sede della più importante Biennale d’arte e Archittettura in Europa. Tra le calli e i campielli si nascondono diversi teatri, celeberrimo il gran teatro La Fenice avvol-

Trentino Alto Adige

Dolce Vita

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Il VENETO in uno sguardo

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