Artribune #67

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GRANDI CLASSICI / SURREALISMO / VENEZIA

La magia del Surrealismo a Venezia Gražina Subelytė

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olte artiste e scrittrici si associano al Surrealismo, in particolare durante gli Anni Trenta. Le loro interpretazioni della donna sicura di sé e dedita alla ricerca, oppure maga e non più musa, destabilizzano le tipologie femminili formulate da una cerchia esclusivamente maschile. Artiste come Leonora Carrington, Leonor Fini e Remedios Varo riconoscono il potenziale surrealista e le possibilità offerte dall’interesse del movimento per il mito e l’occulto, che impiegano per promuovere strategie e obiettivi di emancipazione protofemministi.

LEONORA CARRINGTON

3 CURIOSITÀ SULLA MOSTRA

Alla fine degli Anni Trenta l’inglese Leonora Carrington (Chorley, 1917 – Città del Messico, 2011) diventa una delle figure centrali del Surrealismo. La relazione con Max Ernst, tra il 1937 e il 1940, alimenta la sua fascinazione per la magia, nonostante inizi a studiarne la storia e il simbolismo ben prima di associarsi al movimento, di cui riprende i temi in maniera del tutto personale. Di origini anglo-irlandesi, fortemente attratta dal folklore celtico, Carrington adotta la figura della strega come alter ego, trasformandola in un’icona dell’emancipazione femminile. Attingendo da una conoscenza approfondita dell’esoterismo, coniuga riferimenti alla magia e all’occulto con un’iconografia fantastica ispirata all’arte medievale e rinascimentale, soprattutto a Hieronymus Bosch.

L’idea della mostra prende forma 7 anni fa, durante il dottorato di ricerca della curatrice al Courtauld Institute of Art di Londra. La perfetta coincidenza coi temi della Biennale è dunque casuale

Nel 1943 si trasferisce in Messico, dove matura il suo talento artistico e dove rimane per il resto della vita. Nel 1948 vengono pubblicati due libri fondamentali per Carrington: lo studio della mitologia di Robert Graves, La Dea bianca, che Carrington considera la “rivelazione più grande” in assoluto, e Lo specchio della magia di Kurt Seligmann. Le opere principali di Carrington includono I piaceri di Dagoberto (1945), La gigantessa (Guardiana dell’uovo) (1947), La donna gatto (La Grande Dame) (1951) e La cucina aromatica di nonna Moorhead (1975).

fino al 26 settembre 2022

SURREALISMO E MAGIA. LA MODERNITÀ INCANTATA a cura di Gražina Subelytė Catalogo Prestel COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM Dorsoduro 701 – Venezia guggenheim-venice.it

L’interesse per la magia s’intreccia con il sostegno all’ecologia e ai diritti delle donne, soggetti politici che nella sua arte sono inestricabili. Le figure della strega e della dea sono l’incarnazione del rispetto per la natura e le sue risorse, mentre i personaggi femminili sono spesso a difesa della vita in opere infuse di un sentimento antipatriarcale. Da notare come negli Anni Settanta Carrington dia corso al primo gruppo di liberazione della donna del Messico, quando nel Paese il femminismo inizia a organizzarsi in un movimento.

REMEDIOS VARO

Surrealismo e magia. La modernità incantata. Exhibition view at Collezione Peggy Guggenheim, Venezia 2022. Photo © Matteo De Fina

Per sfuggire alla Seconda Guerra Mondiale, anche la pittrice spagnola Remedios Varo (Anglès, 1908 – Città del Messico, 1963) emigra in Messico, dove rimane per il resto della vita. Negli Anni Cinquanta numerose influenze confluiscono nelle sue composizioni di per-


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