LA CRONACA DELLA COMUNITÀ DI DARDAGO / BUDOIA / SANTA LUCIA
Canbià par continuà
APRILE 2021 / 152
Sono trascorsi 5 anni dalla costituzione della Cooperativa Cial de Mulin nel corso dei quali si sono acquisite esperienze e ottenuti risultati, come pure – considerata la novità dell’iniziativa – commessi degli errori.
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Il perdurare delle difficoltà operative, la complessa ed onerosa gestione amministrativa e gli ulteriori impedimenti subentrati con la situazione straordinaria, che stiamo tutti vivendo, hanno reso necessario procedere alla sua liquidazione. L’iniziale entusiasmo generale ha ‘guidato’ le fasi di preparazione dei terreni, piantumazione dei bulbi, raccolta del prodotto e ‘costruzione’ di un’adeguata immagine comunicativa. Nel tempo, con il sopraggiungere delle difficoltà operative, si è verificato un progressivo assottigliamento del numero dei soci impegnati nelle attività. Anche gli aspetti interpersonali, condotti con approccio individuale anziché collettivo, hanno concorso a complicare ulteriormente la gestione. Non è mancata comunque la cura dei bulbi, che sono numerosi e ben mantengono lo stato di vegetazione; si è provveduto inoltre al raccolto e alle lavorazioni per preservare la qualità dello zafferano e ottemperare le pratiche ammini-
strative. Considerata tale situazione e con la necessità di ‘fermare’ i costi fissi, la messa in liquidazione della Cooperativa è stata una scelta obbligata. L’operazione è stata realizzata con l’assegnazione ai soci della quota di competenza in zafferano e bulbi. Queste modalità sostanzialmente hanno permesso una restituzione in valore in linea con l’apporto originario. Alcuni soci provvederanno all’espianto e ritiro dei bulbi per una propria coltivazione, mentre numerosi altri hanno rinunciato ai bulbi di pertinenza a favore del Comitato del Ruial de San Tomè, affinché prosegua la coltivazione e riprenda la manifestazione Dardago fior di zafferano, conosciuta ed apprezzata in tutta la Regione. Entrambi sono messaggi positivi perché concorrono a tener desto l’interesse per questa coltivazione e a promuovere e far conoscere il territorio di Dardago e quello pedemontano. Un forte ringraziamento a tutti coloro che stanno ponendo le basi su cui ripartire, pur con modalità diverse, riattivando le motivazioni originarie.
vicino alle tane, e uccelli di medie dimensioni che richiedono un maggiore impegno, in quanto possono arrivare facilmente oltre la sua portata.
Sciacallo dorato.
Gli altri ospiti, la coppia di sciacalli dorati, si muovono tra la Foresta del Cansiglio, il Cavallo e nelle nostre zone ripariali lungo il torrente, spingendosi fino ai Magredi. Lo sciacallo dorato non è un animale invasivo, la sua presenza è discreta e poco numerosa. Non è stato introdotto dall’uomo nel nuovo territorio ma approfitta dell’assenza del lupo e dei cambiamenti climatici; ha potuto, infatti, espandersi grazie all’aumento delle temperature in Europa centrale.
CIAL DE MULIN – IL CONSIGLIO DIRETTIVO
Parchè no lo salvón? Bestis salvares
Un gatto selvatico e una coppia di sciacalli dorati, predatori dalle abitudini notturne, hanno scelto il loro habitat nelle vicinanze di Dardago, verso Val de Croda. Più grosso e corpulento del gatto domestico, il selvatico raggiunge la lunghezza totale di un metro; la differenza principale sta nella coda più lunga e grossa, barrata di anelli neri e con una macchia terminale ingrossata dello stesso colore, e nel mantello più fitto e più lungo del gatto normale. Lungo l’Artugna trova le sue prede, ratti e topi selvatici, che cattura solitamente
Ti ricordi il mosaico dell’asilo? Era collocato in una nicchia nel muro di cinta della scuola materna e per lunghi anni ha vegliato sui bimbi, rincuorato i passanti, salu-