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MOTO GUZZI: IL FASCINO DI UNA TRADIZIONE CENTO ANNI DI AVVENTURE, PERSONAGGI LEGGENDARI E SPLENDIDE CREAZIONI CHE HANNO DATO VITA AL MITO ITALIANO DELLA MOTOCICLETTA RACCONTATI DA UN FRANCOBOLLO. Entro nel mio studio. Sulla scrivania c’è già la posta giornaliera. Inizio a scorrere le prime lettere, annoiato dall’anonimato dell’affrancatura meccanica, quando il mio interesse è risvegliato da una busta sulla quale campeggia fiero un francobollo emesso da poco, l’11 settembre scorso. Leggo il nome solo per conferma, ma basta il francobollo: il mittente è un caro collega, “guzzista” di ferro, che ama distinguersi. C’era da aspettarselo che lo avrebbe eletto a suo emblema! Quanto può raccontare un francobollo, anche per chi lo sceglie, e quanto racconta questo francobollo dedicato al centenario della Moto Guzzi! Pochi elementi, il logo creato per l’evento, il primo e l’ultimo modello di moto ed il classico motore bicilindrico a V di 90° raffreddato ad aria come sfondo, emblema Guzzi dagli anni Sessanta, per sintetizzare cento anni di storie. Storie di amore per la due ruote, di un’amicizia nata al fronte, di due fratelli diversissimi e geniali, di vittorie e primati mondiali, di innovazione nella tradizione e di leggendari viaggi in solitaria. Storie di grandi passioni che tratteggiano una storia di eccellenza: quella della Moto Guzzi. È il 1919, la Grande Guerra è appena terminata quando Carlo Guzzi costruisce la sua prima motocicletta, la G.P. 500: un prototipo che segna il primo passo verso l’avverarsi del sogno di tre ragazzi arruolati nel Servizio Aereo della Regia Marina, il motorista Carlo e i piloti Giovanni Ravelli e Giorgio Parodi, che diventerà realtà il 15 marzo 1921 con la "Società Anonima Moto Guzzi", fondata da Carlo e
Nella società lavora anche il fratello maggiore di Carlo, Giuseppe, detto Naco, che nel 1950 progetterà la galleria del vento per testare l’aerodinamicità dei motocicli, inaugurata nel 1954. Brillante ingegnere, Naco al contrario del fratello ha un’indole schiva e per questo d’estate ama fare lunghi viaggi in solitaria sulla sua Guzzi Sport 500. Durante uno di questi, nel 1926, il telaio della sua moto si rompe sui Carpazi ed è costretto ad un intervento di fortuna. Da questa esperienza nascerà una leggenda. Rientrato a Mandello, Giuseppe progetta un forcellone oscillante collegato ad un sistema di molle, per ovviare al problema. É l’essenza della Moto Guzzi, una cura artigianale fatta di continue innovazioni nate dall’esperienza di guida, quasi impercettibili all’occhio inesperto, ma fondamentali. Nasce così, nel 1928, la prima Gran Turismo della Guzzi, la Guzzi 500 Norge, dal nome del dirigibile progettato da Umberto Nobile, che l’anno prima aveva sorvolato il Polo Nord. Una scelta promozionale che suscita numerose polemiche. Per testarla e dimostrare che la nuova motocicletta merita il nome, Naco parte per un nuovo viaggio estivo in solitaria spingendosi oltre il Circolo Polare Artico fino a raggiungere Capo Nord in una avventura epica su una rotta che ancora oggi è il simbolo stesso del viaggio in moto, un rito per i motociclisti di tutto il mondo e a meno di una decina d’anni dalla prima G.P. 500, la Moto Guzzi è già mito, è già leggenda. Chi è curioso di conoscere questa e le tante altre storie di eccellenza
Giorgio e dal padre di questo, con stabilimento a Mandello del Lario. Giovanni Ravelli, scomparso in volo, è ricordato nel logo dall’aquila ad ali spiegate, stemma degli Aviatori Navali. Inizia subito la produzione in serie della prima motocicletta, la Guzzi 500 Normale, 17 esemplari in tutto. Pochi mesi dopo, la Società partecipa alla sua prima competizione, la Milano - Napoli e primeggia nelle gare di velocità alla Targa Florio, il primo di una serie di successi che la porteranno a vincere, dal 1921 al 1957, 14 Campionati del Mondo e a conseguire oltre 3000 vittorie nelle classi più prestigiose, con una ventina di primati mondiali, alcuni imbattuti.
che hanno fatto grande il nostro Paese, narrate dai francobolli, può recarsi presso i negozi Spazio Filatelia, gli Uffici Postali con sportello filatelico e sul sito www.filatelia.poste.it, e per chi vuole collezionarle tutte, senza rischiare di perderne una, è disponibile inoltre un abbonamento filatelico.
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Fabio Gregori, Responsabile Filatelia Corporate Affairs Poste Italiane S.p.A.