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COLLEZIONISTI E RESTAURI

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LE TRE STAGIONI DI ERIK COMAS

PILOTA PROFESSIONISTA IN FORMULA1 E SPORT-PROTOTIPI, PILOTA GENTLEMAN CON LE STORICHE E OGGI COLLEZIONISTA DI VETTURE DA COMPETIZIONE, CHE RESTAURA CON GRANDE METICOLOSITÀ.

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Negli anni Settanta l’automobilismo era molto popolare e intere famiglie assistevano alle competizioni, soprattutto ai rally. Nel 1979 il sedicenne Eric Comas assiste alle prove speciali del Rallye di Montecarlo. Quell’anno è il suo connazionale Francese Bernard Darniche ad imporsi con la Lancia Stratos in livrea azzurra dell’importatore transalpino Chardonnet. È l’inizio di una passione che lo porta diciottenne sui kart, dove si mette in luce, iniziando una scalata che lo porta fno alla Formula 1, dopo il successo nel Volant Elf e nel Campionato F. 3000 del 1990. Nella massima formula vive quattro stagioni molto intense con 59 gran premi disputati. Nel 1991 con la Ligier Lamborghini, l’anno dopo con la Ligier Renault e nelle due stagioni successive con la Larrousse. È proprio l’ultima stagione a segnarlo profondamente, visto il legame che lo univa ad Ayrton Senna. Un legame dovuto a circostanze tragiche, che però aveva fatto comprendere che, quanto a umanità, i due piloti si somigliavano parecchio. Nel Gran Premio del Belgio del 1992, sul circuito di Spa Francorchamps, Comas ebbe un incidente durante le prove libere e solo la prontezza e la generosità del brasiliano evitarono la tragedia. Successe infatti che, dopo un violentissimo urto, Comas svenne all’interno dell’abitacolo della sua monoposto con l’acceleratore aperto al massimo. Senna comprese la gravità della cosa, si fermò e riuscì a spegnere il motore della vettura di Comas e a rimettere dritta la testa del pilota, accasciato sul volante.

di Roberto Valentini - foto storiche Actualfoto

Il 1° maggio 1994 fu l’ultimo pilota a vedere in pista Ayrton Senna, subito dopo l’incidente. Per un caso fortuito - era fermo ai box da diversi giri e nessuno aveva acceso il semaforo rosso all’uscita dei box - si trova a transitare con la sua monoposto sul luogo dell’incidente. Scende e, quando vede le condizioni dell’amico brasiliano, resta come paralizzato. “Vedere l’uomo che mi ha salvato la vita - racconta Comas - an arsene ue anni o o stato mo to i fci e e mi ci sono voluti 10 anni prima di poterne parlare”. Anche se in cuor suo non vorrebbe proseguire, il pilota transalpino conclude comunque la stagione in Formula 1. L’anno dopo si trasferisce in Giappone, dove corre con la Nissan per dieci stagioni il Campionato GT vincendo due anni di seguito, nel 98 e nel ’99 e disputando anche diverse prestigiose gare in Europa, compresa la 24 Ore di Le Mans, con un secondo posto ottenuto nel 2005.

LA PASSIONE MAI SOPITA PER I RALLY

“Conclusa la carriera da professionista - racconta Comas - torno a casa e decido i e icarmi a co tivare i sogno che nutrivo a a o escen a i ra con e macchine che sognavo a raga o . Mette insieme una squadra di Alpine Renault A110 da noleggiare ai clienti sportivi, ma la passione per la Lancia Stratos, e in particolare quella di Darniche, lo porta a Biella, da Maglioli, il preparatore della vettura azzurra di Chardonnet. Una passione che lo porta prima a scrivere il libro “Lancia Stratos, Mythe et réalité” dopo aver vinto, nel 1973, la gara rievocativa del Tour de France Auto. Nel 2015 l’impegno si fa più intenso: disputa e vince il Campionato Italiano Rally Autostoriche. Nel 2016 vince la Targa Florio e nel 2017 si impone nel Campionato Europeo FIA Auto Storiche. “Nel periodo in cui ho corso nei campionati per auto storiche - dice Comas - ho notato un ive o i re ara ione svi u o e e auto a corsa che ne snaturava origine. on a tratos avevo cercato i mantenere i i ossi i e origina it , ma er essere ancora com etitivi si sare e ovuto scen ere a tro i com romessi .

LA SVOLTA DEL COLLEZIONISTA

Comas cerca un modello che possa risultare vincente a livello assoluto e la scelta ricade sulla Lancia Rally Gruppo B. Ne scova una in Germania e subito ne ricostruisce la storia grazie all’ampia documentazione che si è conservata. Si tratta dell’esemplare con telaio 133, acquistata e preparata da Beppe Volta nel 1983 per correre sponsorizzata Eminence in Francia. Nello stesso anno è stata portata in gara da ean-Louis Clarr e Patricia Trivero nei rally Costa Brava e Costa Smeralda. Poi è stata utilizzata da Andrea Zanussi alla 24 Ore di Ypres e all’Hunsruck Rally. In queste gare si è sempre ritirata e l’unico risultato positivo è stato il 3° posto assoluto di Bernard Darniche al Tour de France. Anche se il pilota si lamentava per l’assetto della vettura. In realtà - e si avrà la conferma in fase di restauro - in seguito a un incidente con Zanussi la scocca dell’auto non era stata sistemata in modo ottimale. Nel 1985 Volta la afftta a diversi piloti privati che disputano gare regionali. Poi l’auto è stata acquistata da Fiat Lancia Corse Suisse (Filancor) nel 1986 ed è stata aggiornata in evoluzione 2, disputando il campionato Svizzero con Roger Krattiger, che ha la soddisfazione di imporsi nel Rally Baden Wurttenberg, in Germania.

Poi l’auto viene abbandonata ritrovata 32 anni dopo. Inizia a questo punto l’opera di restauro. In questo periodo Comas fa alcune ri essioni che lo portano a considerare più importante riportarla alle origini che non preparala per le competizioni. L’auto si presenta completa, anche se in confgurazione Evoluzione 2, quindi con molti particolari diversi dall’originale del 1983. Ma la documentazione - manuali di offcina, fotografe di gare e documenti di gara - è ricca e consente di riportare il tutto all’originale. Ci sono alcuni componenti non facili da reperire. Un esempio su tutti sono i cerchi da 15” al posto di quelli da 16”, necessari per usare pneumatici Michelin (che non ha in listino coperture da 16”) al posto dei Pirelli utilizzati dalla squadra uffciale. Per il resto si è provveduto a un restauro conservativo, con la sistemazione di tutti i componenti uno ad uno. Il lavoro è stato eseguito nel Biellese, presso l’offcina di Andrea Chiavenuto, un giovane preparatore con la passione per la storia della tecnica automobilistica. È stato un lavoro meticoloso, che ha richiesto moltissimo tempo e la collaborazione di alcuni fornitori del tempo come la Sparco, che ha restaurato i sedili originali, e la Sabelt, che ha fatto lo stesso con le cinture di sicurezza. Tra le cose pi complicate la riparazione della scocca, che riportava ancora i segni dell’incidente subito con Zanussi. Per riportare le quote corrette è stato costruito un castelletto-dima apposito, risultato poi molto effcace. Molta cura è stata dedicata a tutti i dettagli, dalla livrea del Tour de France 1983 a tutti quei piccoli accessori che rendevano questo esemplare unico. Tutto questo lavoro ha avuto un grande successo. L’auto è stata presentata per la prima volta alla Vernasca Silver Flag 2021. Nell’autunno dello stesso anno è stata certifcata “targa oro” dall’ASI e nel luglio scorso ha vinto il Best of Show al Concorso di Eleganza di Poltu Quatu, in Sardegna.

LA TARGA ORO

La Lancia Rally 037 con il numero di telaio 133 è stata certifcata nell’autunno scorso e ha così ottenuto la “targa oro”, oggi esposta all’interno dell’abitacolo nella zona posteriore. Durante la sessione di certifcazione sono stati esaminati molti particolari e la vasta documentazione relativa alla carriera agonistica della vettura.

Eri Comas è molto fero di questo successo e, restando nell’ambito dei concorsi, pochi mesi prima, aveva presentato a Villa d’Este la Nissan R390-GT1, numero di telaio VIN 78009, auto gemella di quella con cui Comas ha gareggiato a Le Mans, arrivando sesto in parata con le altre vetture della squadra nipponica. nche e automo i i a com eti ione conclude Comas - devono oter essere conservate ne e con i ioni i origine e i oro restauro u risu tare i im egnativo i ue o i una uoriserie. com onenti mo ifcati in origine er e corse sono tanti e richie ono avora ioni artigiana i artico ari. vero avoro e re aratore i un tem o, che richie e cura e manua it , o tre che una gran e conoscen a e veico o e e a sua storia. na storia atta i tanti e iso i, inci enti, successi che mo to im ortante riportare alla luce”.

TRACK DAY A VARANO DE’ MELEGARI

IL 12 NOVEMBRE CON SESSIONE DI CERTIFICAZIONE E GIRI IN PISTA

La Lancia Rally di Eric Comas non è l’unica vettura da corsa ad essere stata fnora certifcata. Oggi l’ASI ha creato un apposito settore Veicoli da Competizione, che ha organizzato una giornata in pista: “ASI in pista”, in programma sul circuito di Varano de’ Melegari sabato 12 novembre. Si tratta della seconda edizione di questa giornata - la prima si era svolta sempre a Varano nel luglio del 2021 - nel corso della quale sarà possibile effettuare giri in pista con la propria auto da competizione e partecipare a una sessione di certifcazione dedicata. Ricordiamo a chi volesse partecipare anche alla sessione di certifcazione che è comunque necessario seguire la prassi consueta che prevede di compilare e inviare il modulo di richiesta attraverso il proprio Club, specifcando di voler prendere parte a questa sessione. È possibile certifcare anche vetture monoposto, sport, formula, automobili da rally, Turismo, Gran Turismo. In pratica tutte le auto con un passato sportivo. Le iscrizioni al Trac Day sono aperte e il modulo è pubblicato sul sito www.asifed.it.

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