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Due anime un solo cuore
IL CONCORSO DI ELEGANZA DI SAN PELLEGRINO TERME È L’UNICA TAPPA DELL’ASI CIRCUITO TRICOLORE A CONIUGARE AUTO E MOTO. UNA KERMESSE A 360°, TRA MODELLI UNICI, RESIDENZE DI CHARME E L’AMPIO CONSENSO DELLE ISTITUZIONI, A PARTIRE DAL MINISTRO DEL TURISMO GRADITO OSPITE.
di Paolo Conti e Luca Marconetti
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Mettere insieme, per lo più in un Concorso di Eleganza, automobili e motociclette non è facile, perché il rischio è quello di non saper preferire l’una o l’altra categoria. Ma è proprio giocando su questa - sana - rivalità che il Club Orobico AutoMoto d’Epoca di Pedrengo (BG), una squadra infaticabile e rodata capitanata da Ugo Gambardella riesce, ormai da un po’ di anni, a realizzare una kermesse variegata ed eterogenea, quella che risponde al nome di Concorso di Eleganza Città di San Pellegrino Terme, giunto nel 2022 alla sua 12^ Edizione, tenutasi il 9 e 10 luglio. D’altronde, che sia una manifestazione bella e ben orchestrata, lo dimostrano i riconoscimenti importanti che sta ottenendo, sia da parte della Federazione sia da dalle Istituzioni. Intanto, da quest’anno, è entrata a far parte dell’ASI Circuito Tricolore - format che si prefigge di promuovere e la conoscenza e la valorizzazione dei territori attraverso il motorismo dinamico, e che gode dei Patrocini dei Ministeri della Cultura, del Turismo, delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e di ANCI - come l’unico evento che abbraccia sia le due che le quattro ruote. Poi è diventata appuntamento irrinunciabile per le istituzioni che di buon grado portano il loro apporto e la loro ammirazione: quest’anno - lo avete letto nell’approfondimento già uscito sul numero di agosto de La Manovella - al taglio del nastro erano presenti il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, l’assessora al Turismo della Regione Lombardia Lara Magoni, le senatrici Alessandra Gallone e Simona Pergref, gli onorevoli Daniele Belotti e Giuseppe Donina e il sindaco di Mapello Alessandra Locatelli. Garavaglia e Magoni, dopo aver assistito alla presentazione delle auto e delle moto, hanno incontrato i rappresentanti dei club federati ASI della Lombardia per ascoltare dubbi, criticità, consigli e suggerimenti. Quali sono gli ingredienti per un Concorso d’Eleganza così riuscito? Unicità dei modelli partecipanti, luoghi adatti a fare da scenario privilegiato ad essi, una giuria competente e attenta in grado di scegliere gli esemplari più meritevoli e l’intenzione di coinvolgere non solo il solito gruppo ristretto di persone, ma anche appassionati, turisti e curiosi per i quali, questi veicoli, sono un piacere per gli occhi. Sono state proprio queste le essenze del Concorso di San Pellegrino: ve le raccontiamo. La formula riservata all’ambito motociclistico rappresenta una sorta di compromesso, perfettamente riuscito, per accontentare gli appassionati che con la moto cercano anche dinamismo e opportunità turistiche-culturali. È dalla sinergia tra il Club Orobico e il Veteran Guzzi San Pellegrino che, per le moto, il Concorso significa anche un’escursione turistica nella prima giornata della manifestazione. È una soluzione talmente apprezzata che alcuni hanno optato per partecipare con due moto, una per il raduno, idonea ad afrontare anche quelle strade di montagna che tradizionalmente caratterizzano il per-
corso del raduno, e l’altra, come si è verificato per la vincitrice di questa edizione, essendo da competizione e impossibilitata alla circolazione stradale, solo per il concorso. L’appuntamento è a San Pellegrino per la partenza del Tour prealpino che ha per meta i quasi 2000 metri del Passo San Marco, sulla strada che congiunge la Val Brembana, provincia di Bergamo, con la Valtellina, provincia di Sondrio. Quale sia l’interesse per questa manifestazione lo dimostrano la cinquantina di partecipanti, tra cui alcuni provenienti anche da altre regioni presenti solo per il raduno, ma soprattutto da chi, per nulla intimorito dalla lunga distanza, ha afrontato il trasferimento con la stessa moto con cui ha partecipato al raduno e al concorso. Aldo Mari con la Moto Guzzi GT del 1929, meglio conosciuta come Norge, Walter Crisetti con la Moto Guzzi S del 1936, Nunzio Mariotti e Simone Noè, entrambi con la Moto Guzzi Sport 15 del 1934 sono partiti da Tolentino (MC), afrontando un viaggio di oltre 530 km. Un centinaio di km dopo, ne ha fatti “solo” 420, all’altezza di Riccione al gruppo si è unito Tino Zaghini con la Moto Guzzi Sport 15 2VT. Una bella impresa, che ci riporta agli anni eroici dei raduni motociclistici, quando per molti era una consuetudine efettuare in moto il trasferimento al punto di ritrovo del raduno. Questa volta, però, a monte di questa iniziativa c’è stata la volontà di dedicare questa impresa alla memoria di Adelmo Zanardi, attivissimo collezionista del gruppo di San Pellegrino da poco scomparso. Il percorso lo si può suddividere in due tratti ben distinti. Quello della mattina, che passando per San Giovanni Bianco, Camerata Cornello (il paese d’origine di Torquato Tasso), Piazza Brembana, dove i motociclisti sono stati accolti con un abbondantissimo rinfresco, è arrivato al pranzo in prossimità del passo San Marco, per poi scendere verso la pianura, dove il gruppo dei motociclisti ha raggiunto Villa Gromo a Mapello per l’incontro con il ministro Massimo Garavaglia, che è un grande appassionato di moto. Il giorno del Concorso è di totale relax. I premi da assegnare sono 7. Se quello riservato alla moto più datata è determinato dalla certificazione ASI, la Galloni 350 del 1925 di Silvio Rota, per gli altri il giudizio - quello “insindacabile” di Mauro Pasotti, Sperandio Moi e Paolo Conti - richiede grande attenzione per l’alto livello dei modelli presentati. Il riconoscimento per il miglior restauro è andato all’inglese Ariel VF del 1931, una mezzo litro a valvole in testa, di Valerio Citti. La presenza di un doppio premio, targa e coppa, per le migliori conservate ha risolto il dilemma tra l’inglese Sunbeam M9 del 1932 di Roberto Castiglioni e la milanese MAS 134 SS del 1933 di Graziano Dainelli, due 500 che certo non dimostrano i loro 90 anni. E lo stesso si può dire della belga FN M86 del 1939 di Gianni Banalotti che si è aggiudicata il “Best of the road” per l’efcienza di funzionamento.
PREMI MOTO CONCORSO ELEGANZA
MOTO PIÙ DATATA: Galloni 350 del 1925 (Silvio Rota) MIGLIOR RESTAURO: Ariel VF del 1931 (Valerio Citti)
MOTO MEGLIO CONSERVATE:
Sunbeam M9 del 1932 (Roberto Castiglioni) MAS 134 SS del 1933 (Graziano Dainelli) ABBINAMENTO PIÙ ELEGANTE MOTO-PILOTA: Bianchi 250 SS Lusso del 1939 (Carlo Massarotto) “BEST OF THE ROAD”: FN M86 del 1939 (Gianni Banalotti) “BEST OF SHOW”: Bianchi Bialbero del 1936 (Angelo Nava)
L’abbinamento più elegante tra la moto e il pilota è andato all’accoppiata Bianchi 250 SS Lusso del 1939 e Carlo Massarotto ed è un’altra Bianchi, la ancor più esclusiva Bialbero del 1936 di Angelo Nava la vincitrice del “Best of Show” di questa edizione, modello che dopo i grandi successi agonistici del passato mantiene inalterato il suo fascino. Passiamo al capitolo automobili. Sabato appuntamento nel primo pomeriggio a Villa Antona Traversi Gismondi, detta “Gromo”, a Mapello, prestigiosa residenza estiva fatta realizzare dai conti Zanchi tra XVII e XVIII secolo, celebre per le architetture leggiadre, le vetrate istoriate e gli afreschi neoclassici che ne arricchiscono gli interni. Qui le auto hanno sostato sul verdissimo prato dell’elegante giardino all’inglese a disposizione della giuria, composta dai delegati ASI Vinicio Ercolani, Isabella Maggi, e Ivo Serio, mentre i proprietari si concedevano un aperitivo sotto gli alberi secolari, ambitissimo angolo di refrigerio dall’insopportabile canicola di questa lunga estate. Domenica, come da tradizione, le vetture hanno pacificamente invaso viale Papa Giovanni XXIII, struscio della nota località di cura e soggiorno di San Pellegrino Terme, al centro della Val Brembana, all’ombra delle sue belle strutture liberty, come quella che ospita il Casinò e il maestoso edificio del Grand Hotel, in corso di restauro per riportarlo agli antichi fasti. Il valore aggiunto di un evento come questo è proprio quello di portare le vetture fra il pubblico e gli appassionati, che possono vederle da vicino e sentirle rombare durante la sfilata. Le due anime che hanno fatto battere l’unico, immenso cuore della passione, non potevano che unirsi nel gran finale di domenica, con la proclamazione delle “Best of Show” a due e quattro ruote. All’unanimità dei giudici sono state elette e premiate dal sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi, la già citata Bianchi e la stupenda Alfa Romeo 6C 1750 GS carrozzata Corsica del 1932 di Alberto Fontanella. Due modelli accomunati da storie tecnica e “privata”, ossia quella che interessa i singoli modelli in questione, iconiche, articolate e molto avvincenti, la dimostrazione tangibile che eventi come questi, elevano la storia del motorismo che ASI si prefigge di difondere e tramandare, a momenti di indiscusso valore culturale e sociale senza precedenti.
PREMI VETTURE CONCORSO ELEGANZA
CATEGORIA “AUTO DELLA RINASCITA DELLA MECCANICA E DELLO STILE ITALIANI”
APERTE DAL 1920 AL 1949 1^: Alfa Romeo 6C 1750 GS Corsica (Alberto Fontanella) Best of show 2^: Alfa Romeo 6C 2500 Pinin Farina (Nino Manzoni) 3^: Lancia Astura Pinin Farina (Riccardo Rocchi) CHIUSE DAL 1920 AL 1949 1^: Bianchi S5 Soave (Primo Parolari) 2^: Fiat 508 MM Berlinetta (Antonio Festa) 3^: Fiat 1100 SMM (Maurizio Lenzi) APERTE DAL 1950 AL 1970 1^: Alfa Romeo 6C 2500 SS Pinin Farina (Giuseppe Casali) 2^: Alfa Romeo Giulia GTC (Carlo Musci) 3^: Alfa Romeo 2000 Touring (Dario Zambetti) CHIUSE DAL 1950 AL 1970 1^: Lancia Aurelia B20 GT (Carlo Sirchi) 2^: Lancia Fulvia Zagato (Andrea Basa) 3^: Lancia Appia Coupé Zagato (Marco Beccerica)
CATEGORIA “FERRARI OMOLOGATE ASI”
1^: Dino 246 (Dario Belloli) 2^: Ferrari 365 Daytona (Antonio Gervasoni) 3^: Ferrari F355 Berlinetta (Massimo Chiesa)