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Eterna gioventù

ANCHE QUEST’ANNO IL CVAE DI BASSANO DEL GRAPPA HA PROPOSTO AI PROPRIETARI DI VEICOLI ULTRACENTENARI LA SUA ORMAI TRADIZIONALE PROVA DI RESISTENZA, GIUNTA ALLA 3^ EDIZIONE. BEN 24 I MEZZI PARTECIPANTI TRA DUE, TRE E QUATTRO RUOTE, MOLTI ARRIVATI ANCHE DALL’ESTERO.

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Sono tornati a calcare le strade del Veneto i veicoli ancêtres, ossia veicoli a motore prodotti prima del 1905, per la 3^ edizione della Prova di Resistenza che ha avuto luogo il 16-17 luglio. La manifestazione internazionale promossa dal Circolo Veneto Automoto d’Epoca e sostenuta sin dall’inizio dalla Intercom, vuole ricordare la prima corsa svoltasi interamente in territorio veneto, nel lontano 1899, e che vide protagonisti i primi veicoli a motore sfidarsi lungo le migliori strade dell’epoca, in un lungo circuito di 176 km, che univa le tre province di Padova, Vicenza e Treviso. Al pari la manifestazione rievocativa attraversa le tre province con un percorso ridotto ad una ottantina di chilometri attraverso Castelfranco Veneto, Cittadella e Bassano del Grappa. Come l’evento originario, anche la sua rievocazione prevede la presenza di tutte le tipologie di veicoli a motore: l’edizione di quest’anno vedeva tra gli ultracentenari veicoli iscritti due motociclette, due tricicli, due quadricicli e ben diciotto autovetture, provenienti da Austria, Francia Germania. Inghilterra ed ovviamente Italia. Il via come di consueto dalla sede del Museo dell’Automobile Bonfanti Vimar a Romano d’Ezzelino (VI), dove traspare sin da subito un clima di festa e amicizia che accomuna tutti i presenti.

Con questi veicoli non si tratta certo di girare la chiave di accensione e partire bensì sono necessarie tutta una serie di manovre che incantano pubblico e protagonisti. Si controllano i liquidi con un gran uso di preziosi oliatori per giungere al giusto dosaggio, si utilizzano pompe ed è un continuo scambio di domande e consigli. Nel frattempo diversi equipaggi sfoggiano bellissimi abiti d’epoca che contribuiscono ottimamente proiettare tutti quanti nella Belle Époque. Finalmente è il momento del via e lo starter Umberto Voltolin dopo un rapido sguardo al proprio orologio da taschino urla il fatidico “Signori, accendete i motori!” ed ecco tutti i veicoli pronti a “lanciarsi” sul filo dei 20/30 km/h in questa nuova avventura. A dare il via alle danze la splendida Benz Velo del 1896 del tedesco Cristoph Schmidt, ormai un abituè della manifestazione avendo partecipato a tutte le sue edizioni. A seguire l’incredibile gruppo di tricicli e quadricicli nelle mani esperte di Osvaldo Faustini, Elvira Dal Degan, Vittorio Bogoni e dell’esordiente Cinzia Bogoni. Proprio quest’ultima era alla guida di un’inusuale Triciclo da donna di marca Singer datato 1901 con un motore applicato direttamente all’interno del cerchione anteriore del veicolo. Sicuramente non meno rari e complicati il triciclo Rochet del 1900 ed i quadricicli Automoto del 1898 e Peugeot del 1902. Tra manettini e leve varie risulta spesso necessario un gran sforzo sui pedali per favorire e consentire la corretta circolazione del mezzo. Non meno incredibili e di ben difcile conduzione le due motociclette, Minerva del 1903 e Quentin del 1904 di Silvano Chesi ed Enrico Viti: anch’essi hanno dovuto frequentemente volare sui pedali. Ricordiamo per questi veicoli l’assenza della frizione e quindi, con ben elevate difcoltà nel trafco odierno. Via via si son susseguite tutte le altre vetture tra le quali non possiamo non citare un’incredibile De Dietrich del 1899 portata alla prova Resistenza dall’inglese Alexis De Dietrich, pronipote del grande costruttore. Lasciato il Museo la colorita colonna delle ultracentenarie ha raggiunto la cinquecentesca Villa Albrizzi Marini a San Zenone degli Ezzelini, che accoglie col suo magnifico parco per un primo meritato riposo e ristoro veicoli e partecipanti. Si cominciano già ad evidenziare i primi acciacchi presto risolti dalla squadra di meccanici e tutti sono pronti a ripartire. È la volta di Loria per una accoglienza festosa alla presenza delle autorità nella sua piazza principale. Renault, Oldsmobile, Leon Buat, Aster, Isotta Fraschini, Adler, Peugeot tutti nomi di vetture incredibili che incantano il pubblico afascinato da questo spettacolo insolito. È presto il tempo di ripartire per raggiungere a Castelfranco Veneto la splendida Villa Bolasco, sede dell’Università di Padova e piacevolissima sosta per il pranzo. Ad attenderci anche il Presidente ASI Alberto Scuro, afascinato da questi veicoli che costituiscono l’alba del motorismo e che ottimamente si incarnano nella visione culturale dell’Automotoclub Storico Italiano. Questo incredibile gioiello architettonico dell’ottocento ci accoglie con le sue stanze riccamente afrescate e un incredibile giardino che difcilmente verrà scordato dai partecipanti È ora di ripartire per raggiungere Cittadella e la sua maestosa cinta muraria. Il clima esageratamente caldo si fa sentire con forza e un ristoro a base di frutta risulta un toccasana, così come il riparo dal sole oferto dalla gradevole visita del bellissimo Teatro Sociale. Una nuova tappa ci attende e attraverso una piacevole strada sterrata che riporta i veicoli all’origine della loro normale circolazione, presto si raggiunge Nove, nota come città della ceramica. Il traguardo finale è Bassano del Grappa, dove arriveranno tutti i mezzi partecipanti, con una folla stupita ed ammirata che ci accoglie nella centralissima Piazza Libertà, vero “salotto buono” della famosa cittadina veneta. E non poteva mancare certo la visita del famoso Ponte degli Alpini, ammirato dall’esclusiva location della loggia inferiore della Grapperia Nardini, ove si è svolta la cena di gala. A suggello della manifestazione, la domenica mattina, la colonna delle ultracentenarie ha nuovamente attraversato Bassano del Grappa per raggiungere l’avveniristica sede della Distilleria Nardini con le sue Bolle realizzate dall’archistar Fuksas per le premiazioni finali di un evento ormai diventato irrinunciabile per gli appassionati di ancêtres.

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