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L’Abruzzo come non l’avete mai visto
IL CIRCUITO DI AVEZZANO HA AVUTO UN PROLOGO TURISTICO CON L’ABRUZZO GRAN TOUR” ALLA SCOPERTA DI LUOGHI FANTASTICI. LA MAGIA DEL CIRCUITO IN NOTTURNA CON LA FOLLA DEGLI SPETTATORI.
di Roberto Valentini - foto Official Photographer e Bianchi
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Promuovere il territorio può a volte costare fatica ma il risultato più essere sorprendente e superiore alle aspettative. E’ quanto succede puntualmente al Circuito di Avezzano, nono appuntamento di ASI Circuito Tricolore, organizzato dall’Abruzzo Drivers Club, che quest’anno ha avuto un gradito prologo con l’Abruzzo Gran Tour, iniziato mercoledì 29 giugno. Una trentina di equipaggi hanno infatti raggiunto in anticipo Avezzano per un tour organizzato nella zona del Gran Sasso che, viste le temperature elevate raggiunte in quei giorni, ha rappresentato un momento suggestivo e di refrigerio. Le giornate sono trascorse veloci, tra visite e trasferimenti nell’incomparabile scenario delle montagne, con l’alternarsi armonico tra boschi e pietraie, sotto l’imponente massiccio. In questo prologo c’è stato anche il tempo di organizzare un suggestivo picnic con tanto di grigliata di arrosticini che ha sorpreso il palato degli stranieri presenti. Si è così mostrata la grande ospitalità degli abruzzesi nel mostrare i loro tesori e farli apprezzare. Uno spot turistico di grande impatto che sicuramente riporterà i partecipanti in questi luoghi. Venerdì 1° luglio è invece iniziato il Circuito di Avezzano. Gli organizzatori hanno proposto quest’anno la visita al Castello Piccolomini di Celano, con la sua lunga e travagliata storia. Una scoperta per gli equipaggi presenti, che hanno avuto modo di ammirarne gli interni e conoscerne gli sviluppi dalle guide. Ancora più suggestivo il concerto del quartetto d’archi Dafne del Teatro La Fenice di Venezia, tenuto nella corte del castello stesso. Divertenti i trasferimenti, con alcune impegnative salite per ritornare in serata ad Avezzano per la cena di gala presso il Museo Di Lorenzo a Villa Seritti, tra le automobili - in gran parte monoposto e sport da competizione - che lo compongono. Nella stessa occasione è stato presentato il libro “Il sorpasso - viaggio nell’Italia del boom”.
LA PRESENZA DEGLI ESPONENTI POLITICI
Il Circuito di Avezzano è da sempre molto seguito sia dalle amministrazioni locali sia dai parlamentari della regione in virtù della promozione turistica che l’evento rappresenta sia in termini di presenza sia in termini di comunicazione. Come abbiamo anticipato sul numero scorso de La Manovella, quest’anno si è registrata la presenza del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha guidato una Mercedes 190 SL e quella del senatore Luciano D’Alfonso.
La giornata di sabato si è aperta con il trasferimento al Parco Incile, fulcro della bonifica del lago del Fucino. Qui interessanti testimonianze di questa imponente opera iniziata nel 1854 e desinata a modificare profondamente la vita dei residenti che, da pescatori divennero agricoltori. Così è stato ancora più suggestivo percorrere la pianura oggi intensamente coltivata per risalire verso le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, uno dei primi ad essere creato in Italia, e raggiungere Pescasseroli. Prima però c’è stata un’interessante sosta a Scanno, considerato uno dei borghi più fotografati d’Italia, dove gli equipaggi sono stati accolti dalla banda cittadina e hanno potuto girare a piedi tra le viuzze del centro storico. Poi il ritorno ad Avezzano con l’esposizione delle vetture nella centralissima piazza Risorgimento e il concerto di fiati dell’Orchestra Città di Celano. In attesa del momento clou della manifestazione: la parata sul circuito nelle vie del centro. Nella passata edizione, a causa delle limitazioni dovute al Covid, il circuito era stato spostato nella zona del parco, ma quest’anno si è tornati tra le vie del centro, afollate nel sabato sera della città abruzzese. Ed è stata grande festa, con la madrina Manila Nazzaro impegnata in un numero infinito di selfie con le vetture storiche e il pubblico. Lo spettacolo è stato di grande spessore, con 100 equipaggi al via tutti con vetture scoperte e molti pezzi pregiati. A cominciare dall’Alfa Romeo Rl del 1924 di Venanzio Fonte, un italo-americano che torna ogni anno volentieri nella terra che gli ha dato i natali. Molte le vetture anteguerra, tra le quali spiccavano una Lancia Lambda e una Mercedes 266 SSK (entrambe del ’29) ma anche Bentley e Lagonda, oltre a diverse Alfa Romeo 6C in varie versioni, per citarne alcune. Le più numerose erano le barchette del primo dopoguerra, con in primo piano le O.S.C.A., le Stanguellini, le Ermini, insieme a molte realizzazioni artigianali tipiche di quegli anni. L’evento ha avuto il suo epilogo la domenica mattina con un convegno al castello Orsini-Colonna dal titolo “I conti del futuro” durante il quale Corrado Lopresto ha illustrato il rapporto tra il designer Mario Revelli di Beaumont e Felice Trossi, pilota e industriale, che diede vita ad alcuni modelli straordinari. Nella stessa occasione il saluto finale ai partecipanti e l’appuntamento alla prossima edizione.