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IN PRIMO PIANO
ASI PARTECIPA
ALLA FORMAZIONE DI GIOVANI RESTAURATORI
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L’ASI, LE SUE COMMISSIONI E I SUOI CLUB, STANNO APPOGGIANDO A VARIO TITOLO LA FORMAZIONE DELLE PROFESSIONALITÀ NEL CAMPO DELLA PRESERVAZIONE E DEL RESTAURO DEI VEICOLI D’EPOCA. IL CORSO DELLE UNIVERSITÀ DI MODENA E REGGIO EMILIA E DI FERRARA È IL PIÙ AMBIZIOSO.
L’ASI è sempre stata ben conscia dell’importanza di un corretto restauro dei veicoli storici ed ha per questo partecipato attivamente con FIVA all’estensione di un documento, la Carta di Torino, che descrive i requisiti di un restauro corretto. Tutti siamo infatti convinti che il veicolo storico non sia solo un oggetto da collezione per appassionati ma anche un bene culturale, costituendo, quanto le opere d’arte, una testimonianza del genio dell’uomo, un documento della nostra civiltà, una delle prove dell’evoluzione creativa che ci ha condotti all’era contemporanea. Poiché la testimonianza portata da un bene culturale deve essere accessibile ai posteri, come proprietari, abbiamo il dovere di conservarlo, valorizzarlo e tramandarlo originale. La conservazione e il restauro non sono, tuttavia, semplici interventi di riparazione ma si tratta di riportare il bene alle sue condizioni originali; un’operazione di questo genere non richiede quindi solo un’adeguata quanto quasi introvabile capacità artigianale ma deve essere guidata anche attraverso la conoscenza e lo studio di documenti e articoli specializzati, la consultazione di libri e fotografie, più in generale, di ogni materiale reperibile presso i centri storici delle case costruttrici e i musei del settore. La conoscenza delle condizioni originali, dei metodi di fabbricazione e dei materiali impiegati un tempo deve quindi affiancare le capacità artigianali, indispensabili per eseguire interventi che quasi mai hanno carattere ripetitivo. A queste esigenze complesse si aggiunge il fatto che il ripristino di un veicolo storico non può limitarsi al suo aspetto estetico, come in alcuni altri beni culturali, ma deve estendersi al suo contenuto fun-
zionale, di importanza primaria, in quanto un veicolo consiste anche in un complesso meccanismo che gli permette il movimento. Ognuno di noi sa quanto sia difcile trovare specialisti in grado di eseguire restauri accurati e conformi ai requisiti esposti: finora è stato possibile servirsi di tecnici diventati esperti, perché cresciuti con la costruzione, manutenzione e riparazione di veicoli simili all’epoca della loro nascita ma, evidentemente, ciò è diventato sempre più difcile, ponendosi quindi la necessità di un ricambio generazionale che difcilmente può avvenire in modo spontaneo ma deve essere stimolato ed assistito da un appropriato sistema scolastico. Rispondendo all’appello di quanti hanno chiesto all’ASI di occuparsi anche di ciò, l’Ente ha recepito con grande interesse una proposta che è stata fatta dalle Università di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE) e di Ferrara (UNIFE) per partecipare attivamente, integrando con le professionalità che possediamo, un corso di restauro di auto d’epoca.
OBIETTIVI DEL CORSO DI MECCANICA
Il prossimo corso di meccanica - attualmente in fase di approvazione - dichiara come obiettivo la formazione di una figura professionale in grado di: • Ricercare fonti documentali dell’automobilismo utili per programmare interventi di restauro delle parti meccaniche delle auto d’epoca nel rispetto di forme, disegni e colori dei modelli originali. • Conoscere i materiali utilizzati per la costruzione e, attraverso analisi metallografica, stabilire modalità per il recupero o il rifacimento dei componenti, riproducendone con strumenti digitali e software di progettazione le forme e le prestazioni attese. • Utilizzare macchine, strumenti, attrezzature che favoriscono lo sviluppo di lavorazioni di qualità e con tempi ridotti, aumentando il grado di soddisfazione del cliente finale e quindi il livello di fidelizzazione, potenziando la difusione del Made in Italy. Le materie di insegnamento sono organizzate in moduli di carattere trasversale, comprendenti: • Socializzazione e orientamento; • Comunicazione e team working; • Matematica, statistica; • Inglese tecnico; • Sicurezza; • Organizzazione aziendale; e moduli di carattere tecnico, comprendenti: • Marchi storici e manutenzione del veicolo d'epoca; • Definizione di un progetto di restauro di un’auto d’epoca; • Tecniche di saldatura e lavorazione meccanica; • Materiali, disegno tecnico e software di progettazione di componenti meccanici, tecnologia e materiali per la prototipazione, 3D scanning e reverse engineering; • Smontaggio e montaggio del motore di un'auto d'epoca; • Strumentazione digitale nel processo di restauro; • Restauro di motori e componenti dell’autotelaio; • Meccanica generale dei veicoli storici; • Marketing per la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti, la gestione e fidelizzazione del cliente; • Visite guidate (Museo Stanguellini, Collezione Umberto Panini,
Collezione Righini, Museo Lamborghini, Musei Ferrari, Museo Alfa
Romeo, Centro Storico FIAT, Museo Nazionale dell’Automobile,
Museo dei Motori e dei Meccanismi).
INFO PER I GIOVANI INTERESSATI
Il corso è in fase di approvazione, con il seguente calendario previsionale: le iscrizioni saranno aperte fino a fine ottobre 2022; nella settimana successiva si svolgerà la selezione, consistente in una prova scritta e un successivo colloquio individuale; l’avvio delle lezioni è previsto entro la fine di novembre 2022. Aggiornamenti ed informazioni sul bando, sulle modalità di svolgimento e sull’iscrizione al corso possono essere scaricate dal sito di CNI Ecipar: https://www.cniecipar.com/corsi-in-partenza/
A MONDOVÌ LE SCUOLE RESTAURANO UNA FIAT X1/9 BERTONE
Una vettura dal grande valore e significato storico, che gli studenti di alcune scuole monregalesi hanno voluto riscoprire. Stiamo parlando della Fiat X1/9 Bertone, che proprio nell’anno del 50° anniversario dalla sua nascita, è stata parte di un bellissimo progetto di restauro curato da diversi istituti scolastici suddivisi tra Mondovì e Ceva. Il merito è dell’imprenditore Enzo Garelli, che appassionato di automobili fin dalla tenera età, ha voluto e creduto fortemente in questo percorso. Un’idea che è stata accolta fin dal primo momento con grande entusiasmo dai ragazzi degli Istituti “Cigna - Baruf - Garelli” e “CFP Cebano Monregalese”, i quali sono stati supportati costantemente nel loro operato dagli insegnanti e da due “maestri” restauratori, Stefano Mirto e Marino Musso. Un lavoro appassionante, che ha permesso ai più giovani di capire il lavoro che comporta revisionare ed eventualmente sostituire le più svariate componenti di un’automobile. Il tutto nell’anno in cui Mondovì e Motori celebrerà Bertone (l’iniziativa fa parte della kermesse), portando alla fine di luglio, sulle strade cuneesi, il meglio delle vetture che hanno reso celebre il marchio torinese.
Membri di ASI (Commissione Cultura, Commissione Tecnica) hanno già partecipato con interesse e soddisfazione a due edizioni di questo corso che ci hanno permesso di valutarne molto positivamente i contenuti e l’organizzazione. Il punto che ha convinto a rinnovare l’adesione di ASI in modo più strutturato nelle prossime edizioni è l’aver costatato che, l’organizzazione di questo corso, ha saputo integrare nella stessa sede gli insegnamenti di carattere teorico e documentale con quelli di carattere operativo artigianale. Infatti, la formazione è in parte eseguita da professionisti del restauro, incaricati anche della tutorship degli stage pratici, che sono stati sensibili all’esigenza di tramandare le loro competenze alle giovani generazioni, in parte da docenti universitari, in parte da cultori della storia del motorismo. I corsi si sono svolti e si svolgeranno a Modena, territorio particolarmente fertile in quanto a professionalità e vocazioni, centro nevralgico della Motor Valley. Essi sono organizzati da CNI Ecipar di Modena, società del sistema CNA Modena, specializzata nella formazione, nello sviluppo e nella difusione del know-how utile alle piccole e medie imprese, che da anni ofre servizi a sostegno della crescita delle loro capacità manageriali, tecniche e professionali. I corsi rilasciano un titolo di Specializzazione Tecnica Superiore in Tecniche per la realizzazione artigianale di prodotti del Made in Italy, riconosciuto a livello nazionale ed europeo (equivalente al 4° Livello EQF - European Qualifications Framework - Quadro Europeo delle Qualifiche). La parte più teorica della didattica è svolta dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, dall’Università degli Studi di Ferrara e dall’Istituto di Istruzione Superiore A. Ferrari di Maranello. Gli obiettivi di progetto del corso comprendono quindi lo sviluppo di un’offerta formativa articolata per il restauro dell’auto d’epoca, che trae beneficio dalle competenze del territorio, perseguito attraverso il coinvolgimento delle sue maestranze. Il corso è rivolto a neodiplomati, lavoratori, appassionati, ponendosi l’obiettivo di trasferire ai giovani e mantenere le competenze di questo alto artigianato nel nostro paese. L’iscrizione al corso è gratuita grazie al co-finanziamento della regione Emilia-Romagna e del Fondo Sociale Europeo. Fra i requisiti di accesso, oltre ad un titolo di diploma superiore, è richiesto il domicilio, al momento dell’iscrizione, nella regione Emilia-Romagna. Il corso, ad anni alterni, partendo dal 2019, è stato indirizzato al restauro della carrozzeria e a quello della meccanica dell’automobile; alla fine di quest’anno è in programmazione una nuova edizione del corso dedicato alla meccanica. Nel 2021 ci sono stati 22 studenti iscritti, attualmente in stage presso i principali restauratori e autocarrozzerie del territorio; 800 ore di corso di cui 300 di stage; docenze applicative presso le aziende partner; docenze teoriche prestate da UNIMORE e UNIFA, ASI, AISA; visite a musei e collezioni private (Panini, Stanguellini). Al corso, previsto per un numero di partecipanti inizialmente limitato a 20, sono state presentate 100 domande d’iscrizione provenienti da tutta Italia, a testimonianza del fatto che non sembra così difcile mantenere in vita la professione del restauratore di auto d’epoca. Fatto più rilevante, molti di quelli che hanno frequentato con successo hanno già trovato occupazione nel settore. L’ASI ha avuto il piacere di presentare al pubblico in alcune occasione i contenuti di questi corsi e di attribuire riconoscimenti agli studenti più meritevoli. Gli insegnamenti che l’ASI prende in carico saranno svolti da membri della Commissione Cultura e della Commissione Tecnica; essi comprenderanno lo studio dei requisiti per la certificazione di un veicolo storico e dell’evoluzione storica del motore a benzina, con materiale e contenuti già messi a punto e sperimentati nella prima edizione; questi saranno ampliati con lo studio dell’evoluzione storica dei sistemi di alimentazione e accensione e con la dimostrazione pratica di esperienze sul funzionamento e sul restauro di alcuni motori storici.
UN ISTITUTO TECNICO DI PORETTA TERME RESTAURA UN DEMM SU INIZIATIVA DEL CLUB AMS
Il club federato ASI AMS Bagni della Porretta, soprattutto nella persona del consigliere Sandro Mattioli, ha proposto alle classi terze e quarte dell’indirizzo di Meccanica Meccatronica ed Energia dell’Istituto di Istruzione Superiore Montessori-Da Vinci di Porretta Terme (BO), un corso di restauro per veicoli d’epoca. L’idea è stata proposta dal presidente dell’AMS Maurizio Lenzi alla dirigente scolastica, la dottoressa Luisa Macario, che ha accettato di buon grado coinvolgendo i professori Teylor Pucci e Nicola Viterale. A Porretta parlare di motori significa parlare di Demm, l’azienda che al massimo del suo splendore ha occupato più di 1200 maestranze. Ecco che quindi, l’oggetto del restauro è stato un ciclomotore Demm Smily Three del 1975 con motore a due tempi a cilindro orizzontale, donato dal Museo Demm e dal suo curatore Mosè Mazzini (figlio del progettista di questo modello), anche lui consigliere del club. Il contributo dell’AMS Bagni della Porretta non si è però fermato alla proposta e alla donazione del ciclomotore da restaurare, ma le conoscenze specifiche di Mattioli e Mazzini in ambito tecnico e storico, si sono integrate con quelle dei due insegnanti, così da riuscire a trasferirle agli studenti, trasformando il corso in qualcosa di più di un semplice momento didattico. La preparazione acquisita dagli studenti scaturisce dal percorso per l’alternanza scuola-lavoro chiamato PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento): se nel seguirlo gli undici studenti si sono anche divertiti, il corso di restauro non è stato un “gioco”, ma è rientrato nello specifico piano didattico dell’Istituto, con tanto di valutazione a far media per il risultato finale di ciascun studente. Per questa prima volta le ore di lezione sono state 32, di cui 6 dedicate alla parte teorica, le altre di pratica in laboratorio per il restauro totale del mezzo, ma l’Istituto sta valutando di implementarlo con un maggior numero di ore e con un contenuto di livello superiore, passando dal ciclomotore a moto di cilindrata più importante. Il ciclomotore donato alla scuola dal Museo Demm, è stato sottoposto a un restauro conservativo, come è stato classificato dal presidente della Commissione Tecnica moto dell’ASI Stefano Antoniazzi, in fase di certificazione dell’assoluta originalità del ciclomotore, che ha ottenuto il Certificato d’Identità e l’ambita Targa Oro. P.C.
ALL'UNIVERSITÀ DI LECCE UN CONVEGNO CELEBRA LA JAGUAR E-TYPE E AFFASCINA I RAGAZZI
In molti l’hanno incoronata come auto più bella che sia mai esistita. Quando venne presentata rivoluzionò il mondo delle GT sportive con una meccanica rafnata, uno stile inconfondibilmente Jaguar ma totalmente rinnovato e presentato in una veste nuovissima, seducente e sinuosa e, per giunta, proposta a un prezzo molto concorrenziale. La Jaguar E-Type ha appena compiuto 60 stupende primavere (è stata presentata al Salone di Ginevra del 1961), vissute sempre sull’onda di un clamore che l’ha portata a essere una delle automobili più apprezzate. La Commissione Cultura dell’ASI, grazie all’ospitalità del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento di Lecce, con la preziosa collaborazione della Scuderia Jaguar Storiche, giovedì 5 maggio scorso, ha organizzato un importante convegno per celebrarla e raccontarla alle giovani generazioni, di modo che questa pagina di storia venga tramandata come merita. Dopo i saluti del direttore del Dipartimento Antonio Ficarella, del presidente ASI Alberto Scuro e della presidente della Scuderia Jaguar Storiche Colomba Annunziata, è stato Stefano Bendandi, Commissario Tecnico ASI, ad aprire le danze con un lungo e doveroso prologo sui modelli da competizione che hanno portato allo sviluppo della E-Type. La storia del modello è stata invece esposta da Massimo Carrozzo, profondo conoscitore del Marchio inglese e membro della Commissione Cultura ASI mentre, a fine mattinata, sono stati presentati i bellissimi modelli esposti per l’occasione.