L’industria delle
Carni Salumi
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RUGGERO LENTI NUOVO PRESIDENTE DI ASSICA
L’ASSEMBLEA ASSICA 2021 IL FUTURO DEL SETTORE TRA SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE TECNOLOGICA
LUGLIO 2021 N°07
L’industria delle
Carni Salumi e dei
SOMMARIO assemblea Il futuro del settore, tra sostenibilità e innovazione tecnologica.................................................. 3 Ruggero Lenti nuovo Presidente di ASSICA.................................................................................. 5 Al via la nuova campagna di ASSICA “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY”............. 7
economia Torna a crescere l’export salumi nel primo trimestre 2021........................................................... 8 Alessandro Fontana nuovo direttore del Centro studi Confindustria............................................ 8
LUGLIO 2021 N°07
dai media Voglia di ripartire......................................................................................................................... 10
export UE-USA: risolta la più grande controversia nella storia del WTO.................................................. 13 Accordo UE-UK per l’attuazione del protocollo su Irlanda/Irlanda del nord......................................13
attualità Direzione e amministrazione Milanofiori, Strada 4 Palazzo Q8 20089 Rozzano (MI) Tel. +39 02 8925901 (6 linee) assicaservice@assicaservice.it www.assica.it Direttore responsabile Alfredo La Stella Redazione Andrea Aiolfi Giada Battaglia Loredana Biscione Silvia Bucci Davide Calderone Augusto Cosimi Laura Falasconi Tiziana Formisano Monica Malavasi Fabio Onano Giovannibattista Pallavicini Andrea Rossi Francesca Senna Michele Spangaro Stefania Turco
Utini alla presidenza del Consorzio Prosciutto di Parma................................................................. 16 L’Assemblea di UnaItalia.............................................................................................................. 16 Il gruppo 24 ore presenta Agribusiness24.................................................................................... 17 Esportare la dolce vita 2021........................................................................................................ 18 Di Stefano apre il 50° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria ............................... 18
6 Lenti, nuovo Presidente di ASSICA
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sanitarie Sistema di allerta per gli alimenti................................................................................................ 19
Europa Accordo provvisorio sulla futura Politica Agricola Comune.......................................................... 20
alimentazione 4.0 Maiale, porco ma non sporco....................................................................................................... 22
Al via la campagna “Trust your taste”
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fiere e manifestazioni Il gusto, il sapore e la passione dei produttori F&B tornano a TUTTOFOOD 2021........................ 24 Aria di San Daniele pic-nic........................................................................................................... 24 HOFEX, a settembre l’edizione 2021............................................................................................ 24 Sirha 2021 all’insegna del rilancio, dell’economia responsabile e della creatività....................... 24
prodotti tutelati Lorenzo Beretta riconfermato alla presidenza di ISIT................................................................... 25 Il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP entra a far parte della squadra ISIT ........................ 25 Prosciutto di Modena DOP in calo produzione ed export, tiene l’affettato.................................. 26 Celebrazione 50° Costituzione Consorzio Salumi Tipici Piacentini............................................... 26
aziende informano Moderne tecnologie al servizio del gusto..................................................................................... 19
Porco ma non sporco
Registrato presso il Tribunale di Milano in data 24 gennaio 1951 con n. 2242 Impaginazione Studio ABC Zone Via Angelo Moro 45 20097 San Donato Mil. (MI) Tel. +39 02 57408447 info@abcz1.it Stampa Reggiani Print srl Via Dante Alighieri, 50 21010 Brezzo di Bedero (VA)
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Numero di ottobre
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assemblea
Il futuro del settore, tra sostenibilità e innovazione tecnologica Il convegno organizzato da ASSICA in occasione dell’Assemblea annuale dell’Associazione L’Assemblea annuale di ASSICA, nella sua parte pubblica, si è aperta con il Convegno dal titolo “Il futuro del settore, tra sostenibilità e innovazione tecnologica”. All’incontro, moderato da Barbara Capponi (Giornalista Rai), hanno preso parte alcuni autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale ed accademico, affrontando temi strategici per il settore, dall’innovazione digitale ai progetti in ambito di sostenibilità, confrontandosi con analisi e proposte volte a supportare l’evoluzione del modello di business attuale, verso una filiera 4.0.
RUGGERO LENTI Presidente ASSICA Il primo contributo al convegno è arrivato proprio dal neo Presidente Ruggero Lenti, che nel suo discorso di apertura ha voluto esprimere un ringraziamento per la fiducia accordatagli per la nomina, che ha accolto con onore, promettendo di impegnarsi a proseguire il lavoro svolto fin qui dal suo predecessore con i tanti interlocutori istituzionali. Il Presidente ha descritto l’attuale modello di filiera suinicola, che oggi sta mostrando “evidenti segni di stanchezza” con i diversi attori che appaiano molto concentrati sulla propria parte di attività, cercando di ottenere il massimo dalle proprie competenze, in molti casi senza quello spirito di coesione che sarebbe auspicabile. Si è soffermato poi sul grande lavoro del mondo della salumeria nazionale, che ha prodotto e continua a produrre eccellenze di prim’ordine esportate in tutto il mondo, come i prodotti DOP e IGP e una serie di produzioni che continuano a deliziare il palato dei consumatori, siano esse tradizionali o meno. Si tratta di prodotti realizzati attraverso innovazioni tecnologiche che, con una notevole diversificazione di prodotti in termini innovativi, hanno permesso grandi miglioramenti in ambito nutrizionale e di sicurezza alimentare. Lenti ha poi citato le sfide che il settore ha davanti oggi, come il dibattito in ambito nazionale ed europeo sulla sostenibilità a tutto tondo delle produzioni zootecniche, che è solo all’inizio. Cogliere ora le opportunità offerte dai fondi del PNRR per trasformare il settore in un comparto virtuoso è fondamentale, ha sottolineato, per affrontare le criticità e trasformarle in opportunità. Ha ricordato il tema degli impatti ambientali, ormai in cima alle agende politiche internazionali, per cui si è fatto molto ma per cui molto c’è ancora da fare: dall’uso maggiore di energie rinnovabili, al riutilizzo degli scarti, all’economia circolare. Questo senza dimenticare l’ambito sociale, in cui tutte le aziende della filiera, da sempre legate ai territori e con un ruolo imprescindibile nel garantire posti di lavoro e benessere alle comunità locali, si trovano a operare. Il messaggio che deve passare, ha suggerito, è che non può più essere sufficiente produrre alimenti buoni e salubri, ma è necessario riempire i prodotti di contenuti in ambito di impatto ambientale, benessere degli animali, utilizzo consapevole dei farmaci veterinari. E per veicolare questi contenuti in un’ottica di attenzione sempre maggiore verso la sostenibilità, il settore ha bisogno di una rete distributiva che sappia spaziare dal dettaglio tradizionale alla grande distribuzione organizzata, dalle forniture al canale HoReCa alla distribuzione attraverso le grandi piattaforme web. Urge andare incontro alle esigenze di un consumatore che sviluppa sempre maggiori sensibilità, per questo dobbiamo immaginare una filiera diversa, non più costituita da anelli in serie dove ognuno di essi è responsabile solamente della propria parte, ma formata da una rete di imprenditori interconnessi grazie all’innovazione tecnologica, che possono e devono saper guardare l’insieme dei contributi al successo del prodotto
Luglio 2021
Barbara Capponi, Ruggero Lenti, Carlo Ferro e Marco Taisch finito. Un vero e proprio network, dove ognuno fa la propria parte ma non perde di vista il “tutto”, in un contesto mutato dove i diversi imprenditori, a tutti i livelli, sappiano costruire valore e redistribuirlo in forma equa, aumentando in tal modo la competitività del settore. Il Presidente ha poi ricordato il rapporto con le Istituzioni in questo percorso, perché accompagnino le aziende in questa transizione ecologica e trasformazione digitale, consapevoli della necessità di fare investimenti, per sostenere tutti i cambiamenti necessari a rendere più moderna la nostra filiera, con le innovazioni che serviranno per questa rivoluzione copernicana che abbiamo immaginato. Si è poi soffermato sui dati economici del 2020, commentando l’anno della pandemia e l’impatto che i suoi effetti hanno avuto su produzione, consumi ed export di salumi. Incalzato dalla moderatrice Barbara Capponi, Lenti ha poi commentato positivamente la notizia dello stop ai dazi USA annunciato dal Presidente Biden, affermando che un mercato come quello statunitense rimane fondamentale per i nostri prodotti e, nonostante le procedure per esportare negli Stati Uniti siano particolarmente complesse, la notizia non può che essere accolta con favore dal settore. Lo scenario che Lenti ha tracciato nel suo intervento è quello di un momento cruciale per tutti gli attori della nostra filiera; solo con un’azione concertata e con obiettivi comuni si potrà dare un nuovo slancio al comparto delle carni suine e dei salumi, consapevoli che le nostre tradizioni secolari hanno ancora molto da dire, in futuro. Nella sua conclusione ha affermato che non deve spaventare la grande mole di lavoro che abbiamo davanti come settore, con la consapevolezza che basta un piccolo nucleo di visionari per dare inizio ai più grandi cambiamenti.
On. STEFANO PATUANELLI Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali È stata poi la volta del Ministro Stefano Patuanelli che ha ringraziatoil presidente uscente Nicola Levoni per il lavoro svolto e per la grande collaborazione dimostrata in occasione di alcune occasioni cruciali per il settore. È poi passato immediatamente dopo a fare i suoi migliori auguri per la presidenza del neoeletto Ruggero Lenti alla guida dell’Associazione. Il periodo di crisi ha investito tutti i settori, ha commentato, ma lo ha fatto in maniera asimmetrica: il comparto agroalimentare ha pagato maggiormente rispetto ad altri, sia per le difficoltà logistiche, derivanti dalle restrizioni imposte per contenere il contagio, sia per la chiusura del settore Ho.Re.Ca. e di alcuni canali export.
Ha poi evidenziato il grande lavoro svolto dalla zootecnia nazionale, per adeguarsi alla sempre crescente sensibilità circa i temi ambientali e di impatto di queste produzioni, pur continuando ad essere percepito come un settore non sufficientemente virtuoso. Il Ministro ha quindi sottolineato come la comunicazione abbia un ruolo fondamentale in questo caso e nel prossimo futuro, per far arrivare alla collettività i messaggi corretti nel modo giusto. È sufficiente un singolo comportamento sbagliato perché produca effetti lesivi per tutta la filiera: bisogna lavorare affinché questo non accada e va comunicato con sempre più convinzione il contributo alla sostenibilità ambientale e al benessere animale che il settore porta già oggi. Si tratta in sostanza di un percorso da riconoscere e sostenere. Le risorse vanno tuttavia aumentate, per incidere in questi percorsi. Il nostro paese, ha affermato Patuanelli, ha sempre preferito finanziamenti ‘a pioggia’, senza scegliere strade precise da percorrere: ora però il settore necessita di sostegno alla transizione e su questa si concentrerà; non possiamo diminuire la produzione perché non si riesce a sostenere la transizione. Le risorse del PNRR vanno impiegate per assicurare maggiore resilienza dei nostri sistemi produttivi, non è possibile non avere successo perché non esiste un piano B e abbiamo visto quali sono le nostre fragilità: possiamo e dobbiamo porre rimedio adesso. Il Ministro ha poi concluso citando l’importanza del benessere animale e le agroenergie, che possono essere un importante accompagnamento al reddito delle aziende: la tanto dibattuta transizione deve essere ambientale, ma va assicurata anche la sostenibilità economica, per spianare la strada a quella sociale.
MARCO TAISCH Presidente MADE Competence Center I4.0 Marco Taisch, padrone di casa, ha presentato il lavoro svolto nel Competence Center di Milano, uno degli otto poli di ricerca e innovazione industriale dislocati su tutto il territorio italiano. Nel suo intervento ha evidenziato come le attività di ricerca svolte all’interno di MADE possano supportare le aziende, soprattutto di piccole e medie dimensioni, nella sfida verso una innovazione tecnologica ormai imprescindibile. Le sfide per il comparto produttivo e più nello specifico, per il nostro settore, sono legate alla necessità di fare cultura, di avere organici in grado di poter realizzare i progetti di innovazione derivanti dagli investimenti messi in campo. Taisch ha evidenziato infatti come Continua a pag. 4
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assemblea Segue da pag. 3 il percorso verso una sempre maggiore sostenibilità passi dalla diffusione di know-how, dalla formazione, per trasformare ciò che oggi è ancora troppo spesso solo sulla carta e che invece può cambiare intere filiere. Gli investimenti sono il punto di partenza, ma è attraverso una relazione stretta fra imprese e poli istituzionali di ricerca come quello da lui presieduto, che concretamente possono essere realizzati passi avanti verso l’innovazione digitale. Il Presidente Taisch non ha mancato di ricordare come sia fondamentale coinvolgere tutta la filiera, a monte e a valle, nei progetti di innovazione digitale e di transizione ecologica, per dare lo stimolo corretto al cambiamento di un intero comparto. Per questo motivo ha commentato positivamente l’intervento del presidente Ruggero Lenti, nel passaggio in cui ha dichiarato la necessità da parte della filiera di lavorare di concerto, collaborando proattivamente segmento per segmento, fino ad ottenere un livello di coinvolgimento tale per cui il risultato sia di tutto il settore. Nel suo discorso non ha dimenticato di menzionare il ruolo del consumatore, considerandolo l’ultimo anello della filiera e non solo il fruitore del prodotto finale: è per questo che ha sottolineato la necessità di coinvolgerlo, ad esempio con tecnologie che mettano in comunicazione quest’ultimo con le aziende di trasformazione e distribuzione, oltre che con i segmenti precedenti della filiera, attraverso tecnologie oggi già disponibili e a portata di smartphone. ‘Adeguarsi alle normative’ è un concetto di sostenibilità ormaisorpassato: ora - e ancora di più in futuro con le nuove generazioni - la differenza sarà quella di agire superando gli standard richiesti dalle regolamentazioni, usando gli strumenti innovativi e tecnologici disponibili come leva strategica e ottenendo risultati migliori di quelli raggiungibili applicando semplicemente i protocolli attuali. Anche il mercato è molto attento a questo approccio e sta iniziando già a premiare chi si muove in questo senso.
zione principale, soprattutto per le classi più giovani della popolazione. In futuro i consumatori saranno sempre più legati alla necessità di potersi informare anche approfonditamente sui prodotti che acquistano e sulle aziende che li producono, attraverso questi dispositivi: risulta quindi sempre più evidente come la tecnologia digitale e l’innovazione giocheranno un ruolo fondamentale nello sviluppo del Sistema Paese. Nella chiusura del suo intervento ha ricordato che non può esserci sostenibilità senza tracciabilità, che è quello che chiede il consumatore oggi e che in futuro chiederà con sempre più insistenza. ICE-Agenzia è al lavoro per supportare le aziende in questa transizione, per consentire di rimanere competitive attraverso questi nuovi strumenti digitali anche all’estero.
prezzi della materia prima, potrà essere l’evoluzione della situazione legata alla pandemia, considerate le restrizioni alle importazioni che questa ancora comporta, oltre all’andamento dei casi di peste suina africana che potrebbero scoppiare in Europa.
STEFANO VACCARI Direttore Generale CREA
L’analista di Rabobank ha tracciato il quadro economico internazionale del settore delle carni suine e dei salumi, con un focus particolare sull’andamento della materia prima nell’ultimo anno, fortemente caratterizzato dall’impatto che il Covid-19 ha avuto sul settore. Nella sua analisi ha anche citato l’evoluzione dei consumi evidenziando il comportamento dei consumatori, che sono sempre più attenti ai prodotti la cui sostenibilità sia chiaramente comunicata e dimostrata. Nella sua relazione (disponibile in allegato), Eva Gocsik ha riportato i dati di produzione suina del mercato cinese, in pieno recupero dopo l’esplosione di peste suina africana, che aveva avuto un impatto forte sui prezzi della materia prima in tutta Europa e anche in Italia. Così, mentre la situazione nel
Stefano Vaccari ha evidenziato come ci sia ampio spazio per una zootecnia di qualità: la carne e i prodotti derivati come i salumi hanno ancora una forte identità e i dati lo confermano. Ma per assicurare questa identità ai prodotti di qualità del made in Italy, ha evidenziato come sia necessaria l’implementazione di una tracciabilità totale, un risultato ottenibile solo con il coinvolgimento di tutta la filiera, cioè di tutti gli attori coinvolti. Il Direttore Generale del CREA ha sottolineato che alla base di questo obiettivo c’è un maggiore dialogo lungo la filiera e soprattutto una maggiore condivisione dei valori, per non vanificare gli sforzi fin qui fatti e invece ottimizzare i tanti progetti virtuosi già presenti nel settore. Vaccari ha poi citato la sfida enorme su uno dei temi cruciali, quello del benessere animale, in cui ha ammesso come ci sia ormai una consapevolezza diffusa soprattutto da parte del consumatore, per ritrovare valori positivi nei prodotti che sceglie di consumare. Ha citato ad esempio anche la statistica che vuole che circa il 90% delle indicazioni geografiche sia interessata al tema del benessere animale, come nel caso dei prosciutti DOP. Successivamente ha citato la necessità di comunicare con maggior vigore i risultati della nostra zootecnia in
blocco asiatico sembra sotto controllo, con la Cina che ha ripreso la produzione di suini per sostenere il fabbisogno interno, la minaccia della peste suina africana è ancora particolarmente sfidante in Germania e Polonia a causa di tanti piccoli focolai ancora attivi rilevati soprattutto a est. Nell’ultimo anno gli scambi commerciali fra i Paesi europei e la Cina, ha ricordato, hanno determinato una riorganizzazione generale degli equilibri del Vecchio Continente. Sarà quindi fondamentale monitorare l’andamento del settore in Cina per poter prevedere l’impatto che verrà registrato nel resto del mondo. Un altro punto toccato dall’analista di Rabobank è relativo alle buone pratiche in tema di sostenibilità, sempre più diffuse in molti Paesi europei e implementate anche a seguito delle tante richieste dei consumatori. Fra queste, la scelta di avviare una diminuzione dell’impiego di antimicrobici in allevamento, già tangibile in alcuni Paesi votati alla produzione di carne suina come l’Olanda, o più in generale di iniziative che migliorino il benessere animale e l’impatto di sostenibilità in fase di allevamento. Nell’immediato futuro, a determinare l’andamento dei
termini di valori nutrizionali dei prodotti, specificando come non possa essere un sistema come il Nutriscore a raccontare questi sforzi: si tratta infatti di un sistema fallace che altera le condizioni di mercato, un modello di etichetta nutrizionale sbagliato che non prende in considerazione il complesso nutrizionale di un alimento nell’ambito di una dieta, ma che invece si concentra sul singolo nutriente. Vaccari ha anche ricordato il buon lavoro svolto sulla comunicazione social, in cui c’è stato un ampio miglioramento; oggi si moltiplicano le iniziative di comunicazione che migliorano la qualità delle interazioni online, con una migliore informazione rispetto al passato. Questi primi risultati positivi non vanno però vanificati, bisogna continuare a comunicare il modello di nutrizione italiano - la Dieta Mediterranea - che è vincente. Ha ricordato che tutti i nostri alimenti, se assunti nella giusta proporzione, ci possono permettere di vivere più a lungo: il primato della longevità del popolo italiano in Europa è un dato incontrovertibile e associato ad uno stile di vita alimentare riconosciuto nel mondo.
EVA GOCSIK Analyst Animal Protein di Rabobank
CARLO FERRO Presidente ICE-Agenzia Il Presidente Carlo Ferro ha sottolineato come la pandemia abbia reso imprescindibili alcune innovazioni in ambito digitale, ora non più rimandabili, come quelle relative agli strumenti tecnologici: uno su tutti l’ecommerce. Nella sua analisi ha infatti citato l’esplosione delle vendite online di beni e servizi, accelerate dalle restrizioni imposte a causa della pandemia, come le chiusure di diversi esercizi commerciali. Ha ricordato per questo come ICE-Agenzia stia lavorando proprio in ambito digitale, per aiutare soprattutto le piccole e medie imprese ad entrare nel mercato delle piattaforme di vendita online. L’accesso a queste nuove forme di relazione commerciale saranno quelle che garantiranno nuove possibilità di sviluppo alle aziende. Fra i progetti affrontati da ICE, ha ricordato poi la creazione e l’avvio della piattaforma Fierasmart 365, un progetto nato prima della pandemia per consentire alle aziende e agli operatori di ciascun settore di estendere l’evento fieristico in forma digitale, oltre i pochi giorni di fiera in presenza. Ha sottolineato come il lockdown abbia dato un nuovo impulso a questo progetto divenendo la piattaforma di riferimento principale per intraprendere relazioni commerciali a distanza ed in sicurezza, settore per settore, anche per il comparto agroalimentare. Il presidente Ferro ha poi evidenziato la necessità di continuare a comunicare sempre meglio e con più dettaglio la tracciabilità totale del prodotto, anche attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili come gli smartphone, ormai ampiamente diffusi come mezzo di comunicazione ed informa-
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assemblea
On. FILIPPO GALLINELLA Presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati L’Onorevole Filippo Gallinella è intervenuto nella sessione pubblica dell’Assemblea soprattutto per complimentarsi con il Presidente neoeletto Ruggero Lenti e per salutare le aziende associate, dimostrando di tenere in grande considerazione il settore e gli operatori che ne fanno parte. Ha iniziato il suo discorso ricordando la grande importanza che questo comparto ha per il Paese e il patrimonio che rappresenta in termini di produttività ed occupazione. Come altri relatori prima di lui, ha parlato di un futuro ricco di sfide, principalmente nel campo della zootecnia e della sostenibilità, ricordando la necessità di raggiungere anche una sostenibilità economica, che è strettamente correlata alla sostenibilità ambientale. Di particolare importanza, secondo l’Onorevole Gallinella, rimane il tema della comunicazione al consumatore, che va necessariamente implementata e migliorata per consentire al settore e a tutto il sistema produttivo agroalimentare di recuperare l’immagine virtuosa che merita. Da questo punto di vista ha garantito massima collaborazione come Parlamento per ottenere il miglior risultato possibile. Gallinella si è altresì soffermato sul tema del benessere animale, citando il progetto relativo al Sistema di Qualità Nazionale sul benessere animale, ribadendo come altri prima di lui che il comparto deve migliorare insieme
e la politica ha l’obbligo di sostenere e supportare questo processo, attraverso. Il ruolo delle Istituzioni dello Stato deve essere proprio quello di promuovere per prime la transizione verso la sostenibilità: non è possibile secondo Gallinella, né accettabile, che si proceda in ordine sparso senza un disegno generale coordinato. Quello da evitare è ciò che è avvenuto con il Nutriscore, cioè un sistema distorsivo del mercato. Un altro punto fondamentale è quello dell’etichettatura, da discutere soprattutto a livello europeo. La strategia Farm To Fork vorrebbe infatti inserire l’origine in etichetta, ma è un percorso che il nostro Paese ha già affrontato prima di altri e che proseguirà sempre in accordo e in confronto totale con le aziende, per non creare problemi gestionali importanti. In chiusura ha ribadito come in Parlamento si parli ormai di multilateralità nei rapporti commerciali; ha citato le questioni complesse da risolvere soprattutto con la Cina, assicurando però il massimo impegno per entrare in questo importante mercato con i prodotti italiani, garantendo ossigeno alle aziende e valorizzando al massimo le nostre eccellenze produttive. Il faro dell’operato istituzionale in questo caso sarà quello di difendere il sistema agroalimentare italiano e in particolare il comparto suinicolo, per tutelare il grande valore aggiunto dei nostri prodotti e contemporaneamente garantire occasioni di sviluppo interessanti in un’area geografica con grandi margini di miglioramento dal punto di vista commerciale.
Ruggero Lenti nuovo Presidente di ASSICA Eletto durante l’Assemblea del 16 giugno Lo scorso 16 giugno, presso il MADE Competence Center I4.0 di Milano, si è tenuta l’Assemblea Generale dei Soci ASSICA, particolarmente sentita questo anno, dato che si doveva eleggere il nuovo Presidente dell’Associazione. Nella sessione privata, dopo gli adempimenti staturari che prevedono l’approvazione del bilancio consuntivo 2020 e del bilancio preventivo 2021, si è quindi proceduto con l’elezione del nuovo Presidente. Ruggero Lenti della Lenti Rugger S.p.A., è stato eletto nuovo Presidente dell’Associazione. Lenti subentra a Nicola Levoni, che ha ricoperto il ruolo dal 2015. “Sono molto onorato della fiducia accordatami, ancor di più pensando ai Presidenti che mi hanno preceduto e che hanno fatto la storia della salumeria italiana. Accolgo questa sfida con entusiasmo, lo stesso che mi ha accompagnato in questi anni di vita associativa e lo stesso che ho per il settore nel quale opero” ha affermato il neopresidente Lenti. “Tra i miei obiettivi c’è sicuramente la volontà di comunicare ai consumatori, in modo sempre più chiaro e scientifico, scientifico la qualità dei nostri prodotti, prodotti che negli ultimi anni, visto i progressi tecnologici che ci sono stati a livello di tutta la filiera, hanno migliorato notevolmente le proprietà nutrizionali e organolettiche, tanto da essere oggi alimenti adatti ad ogni dieta”. dieta “È giunto anche il momento di migliorare in modo incisivo il dialogo con tutta la filiera, dall’allevamento fino alla grande distribuzione. distribuzione Occorre trovare dei punti di collaborazione che siano soddisfacenti per tutti” ha continuato Lenti.
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“Sul Sul fronte dell’export, intendo continuare l’incessante lavoro di apertura di nuovi mercati per i nostri prodotti, oltre a mantenere salde le posizioni già raggiunte. raggiunte Nel 2020, nonostante le difficoltà a causa della pandemia abbiamo comunque registrato nell’export una crescita a valore del +2,5%.” ha concluso Lenti.
LA NUOVA SQUADRA DI PRESIDENZA: Lorenzo Beretta Area Rapporti con la Distribuzione Ivano Chezzi Area Economica Pietro D’angeli Area Rapporti di Filiera Donato Didonè Area Sostenibilità Romeo Gualerzi Area Rapporti con i Consorzi Claudio Palladi Area Export Filippo Villani Area Sindacale Giorgia Vitali Area Giuridico-Sanitaria
Ruggero Lenti, piemontese, laureato in medicina veterinaria all’Università di Torino, ha una vasta esperienza nel mondo associativo. In ASSICA ha ricoperto ruoli strategici come la Presidenza del gruppo merceologico salumi, dal 2010 al 2016, oltre alla Vicepresidenza dell’Associazione con delega all’Area giuridico-sanitaria. È stato poi Presidente di Piccola Industria dell’Unione Industriali di Torino, Vicepresidente dell’Unione Industriali di Torino, oltre che componente della giunta di Confindustria nazionale. È Amministratore delegato e Direttore Generale della Lenti Rugger S.p.A., azienda di famiglia arrivata alla quarta generazione.
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assemblea
Al via la nuova campagna di ASSICA “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY” L’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi ha presentato un progetto di promozione triennale co-finanziato dall’Unione europea ASSICA è protagonista di un progetto sostenuto dall’Unione europea che mette al centro la fiducia fra la filiera e i consumatori. “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY”è il titolo della campagna triennale, presentata in anteprima alla stampa in occasione dell’Assemblea annuale dell’Associazione lo scorso 16 giugno. Il programma, che terminerà nel 2024, ha come paesi target Italia e Belgio e gode del co-finanziamento della Commissione europea nell’ambito del Regolamento (UE) 1144/2014 (Azioni di informazione e di promozione riguardanti i prodotti agricoli nel mercato interno). La conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare i dati economici del settore. Nel 2020 il fatturato del settore è stato di 8.237 milioni di euro, con un calo del 3,3% rispetto al 2019 (8.522 milioni di euro). La produzione di salumi ha registrato una flessione, attestandosi a 1,093 milioni di tonnellate da 1,176 del 2019 (-7,1%). In calo è risultato anche il valore alla produzione che ha mostrato una flessione più contenuta, scendendo a 7.927 milioni di euro (-3,6%) da 8.225 milioni del 2019. Per quanto riguarda l’export, secondo le elaborazioni di Assica sui dati ISTAT, nel 2020 le spedizioni all’estero dei salumi italiani hanno riguardato 170.137 ton per un fatturato di 1.626,7 milioni di euro, registrando una flessione a volume (-7,2%), ma una crescita a valore (+2,5%). La struttura dei consumi interni ha visto ancora al primo posto il prosciutto cotto, con una quota pari al 27,2% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 21,8%, da mortadella/wurstel scesi al 19%, dal salame all’8,1% e dalla bresaola al 2,5%. Chiudono gli altri salumi al 21,3%. “Il risultato delle esportazioni rispecchia le dinamiche generate dalla pandemia e il susseguirsi delle cosiddette “ondate” di contagio. Sul fronte volumi, la chiusura dell’Ho.Re.Ca. e l’adozione di provvedimenti restrittivi volti a contenere la diffusione del virus in molti mercati chiave per le nostre esportazioni ha avuto come effetto principale quello di indurre una flessione, in alcuni trimestri anche grave, della domanda di salumi. Sul giro d’affari, l’accresciuta domanda per prodotti a maggiore valore aggiunto, soprattutto vaschette, e l’aumento dei costi determinato dalla eccezionale situazione sanitaria hanno impresso
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una spinta non trascurabile ai prezzi del prodotto finale” ha affermato Davide Calderone, Direttore di ASSICA. “Per quanto riguarda il Progetto Trust your Taste, riteniamo che sia sempre necessario comunicare di più e meglio ciò che si fa ed essere sempre più aperti e trasparenti rispetto agli elevati standard di produzione europei. Registriamo una crescita di sensibilità del consumatore, sia italiano che belga, rispetto alle tematiche dei valori nutrizionali, della sostenibilità, della sicurezza alimentare e del benessere animale, nuovi driver di acquisto, della carne e non solo, semacquisto pre più importanti e rilevanti. Il consumatore moderno si interessa molto di più al contesto che lo circonda ed all’origine di ciò che mangia rispetto al passato. Questo progetto ci offre una straordinaria opportunità di evoluzione del settore in un comparto sempre più virtuoso, che sappia affrontare le critivirtuoso cità e trasformarle in opportunità. Per questo immaginiamo una filiera diversa, non più costituita da anelli concatenati dove ognuno di essi è responsabile solamente della propria parte, ma formata da una rete di imprenditori e operatori interconnessi, grazie all’innovazione tecnologica, che possono e devono saper guardare all’insieme, all’insieme contribuendo tutti al successo del prodotto finito. Un vero e proprio network inclusivo, dove ognuno fa la sua parte con un obiettivo condiviso e nell’interesse comune, per costruire valore e redistribuirlo in forma equa, aumentando in tal modo la competitività del settore.
taglio Monica Malavasi, Responsabile Comunicazione di ASSICA. “Il progetto agirà in maniera specifica per informare sui metodi di produzione dei prodotti europei, quali la sicurezza, gli aspetti nutrizionali, il benessere animale e la sostenibilità che sono attualmente gli aspetti più dibattuti e controversi da parte dei cittadini comunitari. I prodotti protagonisti della campagna sono sia tutti i salumi italiani, vera eccellenza del nostro Paese, sia la carne suina. Il destinatario è il consumatore finale, finale che verrà raggiunto tramite i diversi canali attraverso i quali si informa (web e social, tv e media tradizionali, ma anche informazione diretta nel punto vendita) per portarlo a conoscenza dei dati e delle ricerche scientifiche esistenti oltre che dei progressi compiuti dall’intera filiera per incentivare un consumo consapevole. In Italia, inoltre, è stato pianificato anche un più massiccio e profondo coinvolgimento della filiera. filiera ASSICA con questo progetto intende infatti assumere un ruolo di informazione specifica anche nei confronti di alcune categorie professionali in modo che una più approfondita conoscenza dei prodotti e delle loro origini, della storia e delle loro caratteristiche uniche, si diffonda in maniera maggiore fin nei canali di vendita al pubblico. Per gli operatori del settore è prevista una Digital Academy con videolezioni, seminari formativi e workshop per favorire il miglioramento continuo del settore e incontri per stimolare il dialogo e confronto fino ad arrivare a un nuovo modello di filiera, più innovativo e sostenibile”.
Tante le azioni previste nel Progetto “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY”. A raccontarle nel det-
Sempre importanti i valori nutrizionali dei salumi che mostrano da tempo un miglioramento generale, soprattutto nella
diminuzione di sale e grassi, oltre che nella presenza importante di vitamine fondamentali. Questi risultati sono stati possibili grazie al miglioramento a monte della filiera, dove l’alimentazione dei suini e le tecniche di allevamento sono determinanti. “Negli ultimi decenni la composizione della dieta del maiale ha subito cambiamenti notevoli, che hanno portato un’importante ‘evoluzione nutrizionale’ dei prodotti, nel rispetto di tradizioni storicamente radicate, con risultati migliorativi particolarmente lusinghieri – ha spiegato Evelina Flachi, Nutrizionista e Specialista in Scienza dell’Alimentazione. - Il miglioramento nutrizionale della materia prima è rilevante soprattutto rispetto al contenuto in grassi, ridotti di ben il 30%, 30% mentre i continui progressi dell’industria alimentare di trasformazione dei salumi hanno comportato una significativa diminuzione del sale. sale Il contenuto di nitrati in alcuni salumi si è molto ridotto, fin quasi ad annullarsi, mentre i nitriti sono, oggi, praticamente assenti”. Con 75 anni di esperienza ASSICA gioca un ruolo centrale e sempre più strategico nel settore dei salumi italiani, che rappresenta a livello nazionale. Con la campagna Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY, ASSICA consolida tale ruolo anche a livello comunitario quale fonte autorevole di informazione e valorizzazione del comparto. Il Belgio, in particolare, è un Paese di dimensioni contenute ma che riveste un ruolo centrale a livello europeo ospitando, nella sua capitale, le principali istituzioni comunitarie, oltre ad essere un mercato dinamico e competitivo.
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economia di Laura Falasconi
Torna a crescere l’export salumi nel primo trimestre 2021 Buon andamento per le spedizioni dei salumi verso la UE, sugli scambi con i Paesi terzi pesa la Brexit Secondo i primi dati ISTAT nel primo trimestre 2021 l’export dei salumi italiani ha raggiunto quota 42.481 ton (+4,1%) per un valore di 395,9 milioni di euro (+2,3%). Un risultato incoraggiante, soprattutto per quanto riguarda i volumi, dopo il difficile 2020, conseguito nonostante il persistere di misure restrittive di contrasto al Covid -19 in molti dei nostri principali mercati di riferimento. Nel corso dei primi tre mesi l’import di salumi ha evidenziato una flessione: -8,9% in quantità per un totale di 9.832 ton e -15,2% in valore per 44,8 milioni di euro.
gen-mar 2021/ gen-mar 2020 Princpali Paesi di destinazione dei salumi italiani (valori espressi in tonnellate) Romania Slovenia
2020
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Il saldo commerciale del settore è risultato in aumento del +5,1% per 351 milioni di euro.
Belgio Stati Uniti Regno Unito
Nel periodo gennaio – marzo 2021, sono tornate a crescere le esportazioni di prosciutti crudi stagionati. Gli invii di prodotti con e senza osso, infatti, hanno evidenziato un +1% in quantità per un totale di 14.821 ton inviate e un +0,9% in valore per 176,5 milioni di euro. Le voci doganali che compongono la categoria hanno mostrato dinamiche differenti: le esportazioni di prosciutti disossati (la voce comprende anche speck, coppe e culatelli) hanno evidenziato un incremento, salendo a quota 14.315 ton (+1,9%) per un valore di 173,5 milioni di euro (+1,4%), mentre le esportazioni di prosciutti in osso hanno chiuso in decisa flessione, registrando un -19,1% in quantità per 505 ton inviate e un -22,4% in valore per oltre 3 milioni di euro. Ottimo incremento a due cifre per i salami, saliti a quota 8.916 ton (+14,1%) per 95,4 milioni di euro (+11,8%) in valore. Discreto andamento per le spedizioni di mortadella e wurstel, arrivate a 9.801 tonnellate (+4%) a fronte di un fatturato stabile a 39,2 milioni di euro (+0,3%). Buoni i trend di prosciutto cotto (+5,3% per 4.573 ton e +2,8% per 35,8 milioni di euro) e pancetta stagionata (+6,5% per 1.637 ton e +4,1% per circa 16,6 milioni di euro). In ripresa anche le esportazioni di bresaola che hanno evidenziato un +5,2% in quantità per 887 ton e un +3,9% in valore per 16,8 milioni di euro, dopo il difficile 2020. Per quanto riguarda i mercati nel primo trimestre 2021 hanno registrato un buon andamento le spedizioni dei salumi verso la UE: +4,9% in quantità per 29.431 tonnellate e +3,9% in valore per 267 milioni di euro.
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Fonte: Elaborazioni ASSICA su dati ISTAT
Fra i nostri Partner comunitari spiccano i risultati di Germania (+9% per 8.402 ton e +7,3% in valore per 86,9 mln di euro) e Belgio (+15,7% per 2.083 ton e +10,3% per circa 25 mln di euro). Bene anche Paesi Bassi (+18,1% e +21,1%), Polonia (+10,7% e +16,3%) Svezia (+14,9% e +9,8%) e Romania (+15,5% e +9,3%). Hanno rallentato invece gli invii verso la Francia (-2,7% per 7.121 ton e -5,6% per 66,9 mln di euro) e la Spagna, (-10,3% in quantità e -13,6%in valore), mentre sono rimasti stabili quelli verso l’Austria (+0,2% per 1.798 ton e +2,5% per 16,8 mln di euro). Andamento incerto per gli scambi con i Paesi extra UE: +2,3% in quantità per 13.049 ton ma -0,9%in valore per 128,9 milioni di euro. Fra i Paesi terzi, ha chiuso con un calo il Regno Unito: -13,5% in volume per 3.270 ton e un -15,7% in valore per 33,7 mln di euro. Le spedizioni verso UK, oltre alle difficoltà legate al Covid hanno pagato pegno anche per il clima di incertezza generato dall’attuazione della Brexit. Nonostante l’Accordo di libero scambio (TCA, Trade and Cooperation Agreement) raggiunto in extremis alla Vigilia di Natale con la UE che ha scongiurato il temuto “no deal”, non sono mancate le difficoltà pratiche. Proprio la firma sul filo di lana che non ha lasciato margini di attuazione per la sua entrata
in vigore il successivo 1° gennaio 2021, ha imposto alle aziende un periodo di tempo per capire e implementare le necessarie procedure per usufruire delle agevolazioni del suddetto accordo di libero scambio. Ottima la performance, invece, dell’export verso gli Stati Uniti, che nel 1° trimestre 2021 ha raggiunto quota 2.989 ton (+13,4%) per un valore di 33,2 mln di euro +7,2%. Crescita a due cifre per le esportazioni verso la Svizzera, che nel periodo gennaio-marzo hanno registrato un +12,7% per 1.334 ton e un +14,2% in valore per 21,8 mln di euro. Hanno invece evidenziato un rallentamento le esportazioni verso il Canada (-2,3% in quantità e -5,1% in valore), il Giappone (-35,0% in quantità per 535 ton e un -28,0% in valore per 6,2 milioni di euro) e la Norvegia (-24,4% e -3,4%). Buone notizie sono arrivate anche da Brasile (+29,6% e +58,4%), e Hong Kong (+10,4% e +16,1%) a cui si sono aggiunti Libano (+10,4% ma -25,3% in valore) e Bosnia Erzegovina (+13% ma -20,4%) ma solo con riferimento ai volumi. Ha evidenziato una crescita, infine, la Federazione Russa (+18,3% in quantità per 25 ton e +20,1% in valore per 186 mila euro) verso cui possono essere esportate solo le merci che ricadono nel codice 1602 a causa dell’embargo.
ALESSANDRO FONTANA NUOVO DIRETTORE DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA Alessandro Fontana è il nuovo Direttore del Centro studi
la stessa università e il Master of Science presso il Birkbeck
Confindustria. L’economista già coordinatore del CsC subentra
College, University of London. È stato per diversi anni profes-
a Stefano Manzocchi in carica da ottobre 2019.
sore a contratto di Economia pubblica presso l’Università de L’Aquila e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha
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Fontana è al Centro studi di Confindustria dal 2008 come diri-
lavorato nella Commissione tecnica per la spesa pubblica, nel-
gente responsabile per la finanza pubblica, dal 2018 al 2021 è
la Commissione sull’attuazione del federalismo fiscale e nel-
stato coordinatore per le attività operative dello stesso Centro
la Commissione tecnica per la Finanza Pubblica del Ministero
Studi. Dopo la laurea in economia e commercio all’Universi-
dell’Economia e delle Finanze e all’Istituto di Studi e Analisi
tà La Sapienza di Roma ha conseguito il Master in Politiche
Economica. Ha svolto attività di consulenza per enti pubblici
di sviluppo e valutazione degli investimenti pubblici presso
nazionali e internazionali.
Luglio 2021
dai media di Bianca Maria Sacchetti - Grapho
Voglia di ripartire Con la ripresa del turismo enogastronomico tornano i piatti estivi a base di salumi billo con la sua Pizza napoletana con Mortadella Bologna IGP e Daniele Reponi con il panino dello sportivo a base di Salame Cacciatore Italiano. Il panino del celebre non chef Reponi in versione estiva con frutta e salumi è stato presentato anche su Rai2 per il TG2 Italia con la nutrizionista Elisabetta Bernardi. Diversi poi gli appuntamenti radiofonici per la celebrazio-
A riportare e commentare poi i principali dati economici del comparto relativi al 2020 è stato il nuovo Presidente Ruggero Lenti in due diversi passaggi su Radio24 per il programma Focus Economia. Si è parlato poi dell’Assemblea Annuale ASSICA (vedi pag. 3) in tre diversi incontri durante l’Aperizeta di Radio Zeta e su Rai 3 nel Tg3 Regione Europa con il Direttore Davide Calderone, la Responsabile Comunicazione Monica Malavasi e il Presidente Ruggero Lenti, quest’ultimo protagonista anche del TG2 su Rai2. Si è discusso dei numeri del settore in due ulteriori occasioni: su Radio24 nel programma Mangia come parli e per un bellissimo servizio sulla Salumeria italiana e l’assemblea ASSICA andato in onda su Cusano TV nel programma Sfide Quotidiane con testimonial il gastrosofo Alex Revelli Sorini, il nutrizionista Lorenzo Traversetti, il Presidente Ruggero Lenti e il Direttore Davide Calderone.
ne del 50° anniversario della costituzione del Consorzio dei Salumi Piacentini DOP e per il 25° dell’assegnazione delle 3 DOP Piacentine e, a tal proposito, Roberto Belli, Direttore Consorzio Tutela Salumi DOP Piacentini, è stato ospite su Radio San Marino nel programma Diamoci del Tu, su Radio Emme per Light Lunch e su Radio Cusano per il seguitissimo format Tutto in famiglia.
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PRODUZIONE E CONSUMI DI SALUMI NEL 2019
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N°02 FEBBR AIO 2021
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È indubbio che il Covid19 abbia avuto ripercussioni anche sulla produzione di salumi, uno dei prodotti gastronomici più apprezzati dagli italiani e all’estero. Nel 2020, infatti, il fatturato del settore è calato, ma il 2021 fa davvero sperare di essere l’anno della ripresa e gli italiani guardano con positività al futuro con l’obiettivo di viaggiare nel nostro paese, di valorizzarne le bellezze e di consumare le eccellenze nostrane, tra le quali un posto d’onore spetta ai salumi, frutto di una filiera controllata e sicura.
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Su Italia Uno per Studio Aperto MAG abbiamo avuto il Prosciutto Toscano DOP con Emore Magni e Fabio Viani, rispettivamente Direttore e Presidente del relativo Consorzio e la Bresaola della Valtellina IGP con Paola Dolzadelli, coordinatrice del Consorzio e lo Chef Gianni Tarabini. Mentre ai microfoni di Radio LatteMiele, per il programma Tutti amano il weekend, il tanto amato Prosciutto Cotto. Infine, importante tappa pre-estiva è stata l’Assemblea Annuale ASSICA durante la quale è stato eletto il nuovo Presidente, Ruggero Lenti e, per l’occasione, il Direttore Davide Calderone ospite nel Tg di Rai News 24 e su Rai 3 per il TgR Lombardia.
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È tornato anche il desiderio di viaggiare e sono molti i turisti che scelgono il bel Paese come meta per le proprie vacanze e non c’è regione italiana in cui i salumi non facciano da padrone, dal prosciutto Toscano DOP alla bresaola della Valtellina IGP fino ai salumi piacentini DOP. Prodotti che sono stati al centro dei palinsesti televisivi e radiofonici del mese scorso in programmi seguiti da centinaia di migliaia di persone che hanno potuto apprendere i segreti per consumare i nostri salumi nei modi più freschi, gustosi e leggeri, in perfetto stile estivo. Su Rai Radio Due all’interno della trasmissione Decanter sono stati ben due gli appuntamenti con protagoniste le ricette a cura di due testimonial d’eccezione: Gino Sor-
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Il mese di giugno appena trascorso ha sicuramente segnato un cambio di rotta positivo per il nostro Paese: finalmente, infatti, i contagi da Covid19 sembrano rallentare e la campagna vaccinale ha preso il giusto ritmo. Tutti entusiasti di essersi lasciati alle spalle i duri mesi del lockdown e tanta la voglia di stare in compagnia. I momenti di condivisione più belli, come la tradizione vuole, vengono vissuti sempre intorno a una tavola, e su quella degli italiani non mancano mai gli ottimi prodotti della salumeria nostrana, da sempre protagonisti di ogni portata: dal prosciutto e melone all’insalata di riso con i cubetti di mortadella fino alla gustosa bresaola con le scaglie di parmigiano.
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INTERVISTA ALL’ONOREVOLE MAURO DEL BARBA APRILE 2021 N°04
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Luglio 2021
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export di Giada Battaglia
Accordo UE-USA: risolta la più grande controversia nella storia del WTO Il 15 giugno scorso, nell’ambito del vertice tra Unione europea e Stati Uniti svoltosi a Bruxelles, il Vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, e la Rappresentante per il commercio degli Stati Uniti, Katherine Tai, hanno raggiunto un accordo in merito alla disputa commerciale sugli aiuti di Stato erogati a Boeing e Airbus, risolvendo la più grande controversia nella storia del WTO: quella sugli aiuti di stato al settore dell’aviazione civile, che aveva preso il via nel 2004. UE e USA hanno concordato di sospendere l’applicazione dei dazi compensativi imposti reciprocamente, che gravano su scambi del valore di 11,5 miliardi di dollari, per un periodo di cinque anni. Con la sottoscrizione di un “Understanding on a cooperative framework for Large Civil Aircraft”, le parti si sono impegnate a favorire le relazioni economiche nel settore dei grandi aerei civili attraverso un rapporto più collaborativo, a promuovere condizioni di parità nella competizione reciproca, ad affrontare sfide condivise ed evitare controversie future. A tal fine, verrà istituito un Gruppo di Lavoro guidato dai rispettivi Ministri per il Commercio, che si consulteranno almeno una volta all’anno con l’obiettivo di analizzare e superare eventuali divergenze che dovessero insorgere tra le parti. “Questo prova che la relazione Transatlantica si muove ad un nuovo livello. Ora abbiamo tempo e spazio per trovare una soluzione duratura, mentre risparmiamo miliardi di dazi alle nostre imprese” ha dichiarato Dombrovskis. La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha commentato: “Oggi, con l’accordo su Boeing-Airbus, abbiamo compiuto un passo importante nella risoluzione della controversia commerciale più lunga nella storia dell’OMC. Sono felice di vedere che, dopo un intenso lavoro tra la Commissione europea e l’amministrazione statunitense, il nostro partenariato transatlantico sta raggiungendo la velocità di crociera. Ciò dimostra il nuovo spirito di cooperazione tra l’UE e
gli Stati Uniti e che possiamo risolvere le altre questioni a nostro reciproco vantaggio”. Questo accordo rappresenta l’evoluzione della decisione, assunta lo scorso 5 marzo, con cui UE e Stati Uniti avevano già concordato una sospensione per un periodo di quattro mesi di tutte le tariffe di ritorsione sulle esportazioni imposte nell’ambito della controversia. La decisione riguarda la totalità delle misure compensative che Stati Uniti e Unione europea avevano applicato rispettivamente ad ottobre 2019 e novembre 2020. Gli USA si erano visti riconoscere dal WTO il diritto ad imporre dazi su prodotti importati dall’UE per un valore annuo di 7,49 miliardi di USD: il conseguente provvediamo varato dallo USTR prevedeva tariffe del 15% sugli aeromobili realizzati nei Paesi membri del Consorzio Airbus (Germania, Gran Bretagna, Spagna e Francia) e un dazio aggiuntivo del 25% su un elenco composto da 16 sezioni che colpivano in misura diversa gli allora 28 Stati membri della UE. L’Italia risultava il 5° Paese più colpito e per il settore delle carni trasformate il dazio aggiuntivo ad valorem era previsto per i prodotti classificati secondo l’Harmonized Tariff Schedule of US (HTS) con i codici doganali 1601 0020, 1602 4190, 1602 4220/4240, 1602 4910/4920/4940/4990. Inoltre, la normativa statunitense prevedeva revisioni periodiche dei codici doganali sottoposti a dazi compensativi (il cosiddetto “carosello”), in vista delle quali venivano predisposte delle consultazioni pubbliche finalizzate a verificare presso stakeholders nazionali l’opportunità di elevare fino anche al 100% i dazi in vigore o di includere altri prodotti fra quelli oggetto dei dazi. Sul fronte comunitario, i dazi che l’UE era stata autorizzata a varare ammontavano a 3,99 miliardi di USD all’anno e sono stati imposti su aeromobili per il trasporto
passeggeri (15%), più un elenco di circa 120 codici doganali riguardanti beni industriali, prodotti agricoli, alimentari e della pesca cui è stato applicato un dazio del 25%. La decisione di Unione Europea e Stati Uniti di sospendere per 5 anni i dazi reciproci applicati in virtù delle sentenze Boeing e Airbus è andata oltre le aspettative di molti analisti, che prevedevano un rinnovo dell’accordo di marzo fino a fine anno. Sul piano politico, il Summit USA-UE ha nel complesso rilanciato un clima di intesa e collaborazione sull’asse transatlantico che i quattro anni dell’amministrazione Trump avevano gravemente incrinato, suggellando anche una nuova alleanza strategica in chiave anti Cina. “Accogliamo con grande favore la decisione di sospendere per cinque anni l’applicazione dei dazi derivanti dalla disputa Boeing-Airbus. Dall’ottobre del 2019 alcuni prodotti della nostra salumeria (salami e mortadelle in particolare) erano sottoposti ad un dazio aggiuntivo che penalizzava in maniera importante il loro sviluppo nel mercato degli Stati Uniti. Da sempre ASSICA si batte per l’eliminazione delle barriere al commercio, siano esse tariffarie o non tariffarie, nella consapevolezza che solo i regimi di libero scambio – con le dovute regole sottoscritte tra i diversi partner– possano favorire ed accrescere i volumi di esportazione in tutto il mondo dei pregiati ed apprezzati prodotti della salumeria italiana”.
ACCORDO UE-UK PER L’ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO SU IRLANDA/IRLANDA DEL NORD Il 30 giugno 2021 ha segnato il concludersi del periodo di grazia di sei mesi per
sistemi per controllare le merci e garantire la loro conformità ai requisiti comunitari
l’entrata in vigore del Protocollo sull’Irlanda e l’Irlanda del Nord, parte integrante
ma, al termine del periodo concesso, i sistemi non erano ancora attivi, la costruzio-
dell’accordo di recesso del Regno Unito dalla UE.
ne dei posti di frontiera era stata bloccata e agli esperti europei non era permesso
Fin dall’inizio dei negoziati per l’accordo di recesso, sia il Regno Unito che l’UE ave-
verificare le merci in entrata e in uscita dall’Irlanda del Nord.
vano riconosciuto la necessità di salvaguardare l’Accordo del Venerdì Santo (Bel-
Pertanto, il 30 giugno scorso la Commissione europea ha presentato, in accordo
fast) del 1998, per evitare un confine fisico sull’isola d’Irlanda e per proteggere la
con UK, un pacchetto di misure per la risoluzione delle criticità sull’appli-
cooperazione Nord-Sud. La soluzione è stata trovata nel Protocollo che:
cazione del Protocollo tra le quali, la più importante, il posticipo della fine del periodo di grazia per la circolazione delle carni refrigerate dalla
• evita un confine tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord, consentendo in tal modo il buon
Gran Bretagna all’Irlanda del Nord fino al 30 settembre 2021.
funzionamento dell’economia dell’intera isola e salvaguardando l’accordo del Venerdì Santo (Belfast) in tutti i suoi aspetti;
Il Vicepresidente della Commissione europea, Maroš Šefcovic, ha dichiarato “Non
• g arantisce l’integrità del mercato unico dell’UE e di tutte le garanzie che questo
stiamo emettendo un assegno in bianco. Questa soluzione è di natura temporanea
offre in termini di protezione dei consumatori, protezione della salute pubblica e
e con condizioni rigorose: il Regno Unito deve adempiere a obblighi chiari, come
animale, lotta alla contraffazione ecc.
una procedura di canalizzazione nell’Irlanda del Nord; certificati sanitari obbligatori; la destinazione “solo NI” con relativo confezionamento ed etichettatura; mentre gli
Per preservare la pace irlandese si è dunque deciso, di fatto, di innalzare una fron-
standard per questi prodotti devono rimanere invariati. Speriamo che durante que-
tiera interna al Regno Unito, tra l’Irlanda del Nord e la Gran Bretagna, di spostare il
sti tre mesi il Regno Unito si impegni in modo costruttivo su un accordo più ampio
confine del mercato unico nel mare d’Irlanda dove le merci in arrivo dal resto del
nel settore della salute pubblica, animale e vegetale, basato sull’allineamento con
regno devono essere sottoposte a controlli doganali e fitosanitari (con potenzia-
le norme dell’UE.”
li ritardi, carenze nei supermercati e difficoltà burocratiche). L’accordo includeva
“The sausage war”, la guerra delle salsicce come la chiamano i giornali inglesi, è
anche una moratoria che consentisse alla Gran Bretagna di mettere in atto nuovi
stata solo momentaneamente sospesa.
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attualità
Utini alla presidenza del Consorzio Prosciutto di Parma Qualità e sostenibilità, programmazione produttiva e segmentazione di prodotto: i punti cardine del mandato Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Prosciutto di Parma ha nominato Alessandro Utini alla presidenza dell’organismo di tutela che raggruppa oggi 140 aziende produttrici di Prosciutto di Parma. Alessandro Utini ritorna così alla guida del Consorzio dove aveva già ricoperto il ruolo di Presidente dal 2004 al 2005, oltre a essere stato Vice-Presidente e per oltre 20 anni consigliere. Utini è a capo del Gruppo Furlotti che comprende le società Furlotti Prosciutti S.r.l e Salumificio Furlotti & C. S.r.l, le aziende di famiglia dedicate alla produzione del Prosciutto di Parma e di altri salumi ed è altresì socio ed amministratore del Prosciuttificio Tre Stelle S.r.l e di Fratelli Tanzi S.p.A., azienda specializzata nella preparazione e affettamento di prodotti della salumeria. Raccogliendo l’eredità del padre, tra i pionieri nella produzione di Prosciutto di Parma, Utini ha saputo trasformare nel tempo le proprie aziende in una realtà
imprenditoriale tecnologicamente all’avanguardia accrescendone notevolmente le dimensioni e imponendosi sul mercato diversificando l’offerta produttiva. Come Presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma guiderà un comparto che vale 1,5 miliardi di euro e una filiera produttiva imponente che comprende 3.600 allevamenti suinicoli, 77 macelli, 3.000 addetti alla lavorazione nella provincia di Parma, e un totale di 50.000 persone che lavorano nell’intero circuito tutelato. Lo affiancheranno in questo mandato il VicePresidente vicario, Federico Galloni e il Vice-Presidente Giorgio Tanara. L’Assemblea ordinaria dei consorziati, tenutasi lo scorso 15 maggio, ha eletto anche gli altri componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione – Stefano Borchini, Lorenzo Boschi, Tito Brindani, Giorgia Capanna, Marco Ferrari, Pier Arnaldo Fontana, Alcide Gallina, Nicola Levoni, Marco Martelli, Francesco Piazza, Gian Marco Rossi, Paolo Sassi, Gianluca Tanara, Paolo Vescovi, Mattia Zambroni, nonché Antenore Cervi in rappresentanza degli allevatori, Giuseppe Varazzani in
Alessandro Utini rappresentanza dei macellatori e Fabrizio Aschieri per i confezionatori – e ha provveduto a nominare Enrico Calestani presidente del Collegio sindacale e Matteo Chiari e Paolo Ugolotti membri effettivi dello stesso Collegio.
Sostenibilità e innovazione digitale per la crescita della filiera L’Assemblea Nazionale Unaitalia 2021 Oltre cinquanta milioni di euro di investimenti green negli ultimi 5 anni. È il bilancio dell’avicoltura italiana 2020 verso gli obiettivi della transizione ecologica reso noto da Unaitalia durante l’assemblea nazionale “L’avicoltura italiana e le sfide della transizione ecologica. Sostenibilità e innovazione digitale per la crescita della filiera” in corso oggi a Roma, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, e delle principali associazioni agricole e della cooperazione. Con un fatturato di 5,7 miliardi di euro nel 2020 (+3,8% sul 2019), 6000 allevamenti professionali e 64mila addetti (38.500 allevatori e 25.500 addetti alla trasformazione), l’avicoltura italiana ha già imboccato la strada verso la sostenibilità. Secondo i dati illustrati in assemblea dal presidente Unaitalia, Antonio Forlini, il cui mandato di presidenza è stato riconfermato per il prossimo triennio, gli oltre 50 milioni di euro investiti con fondi propri dalle aziende associate ad Unaitalia in materia di sostenibilità ambientale, hanno permesso di produrre energia elettrica rinnovabile per 62 milioni di kw/anno e di avviare al recupero il 90% degli scarti di lavorazione. Gli investimenti hanno riguardato anche la produzione di biogas e biometano da fonte rinnovabile (17,3 mln di metri cubi all’anno) e la restituzione delle acque depurate all’ambiente (9,2 mln di metri cubi all’anno) Per il presidente di Unaitalia, Antonio Forlini: “In uno scenario che vede la popolazione globale in continua e progressiva crescita, l’obiettivo che dobbiamo porci è produrre cibo sufficiente per tutti utilizzando sempre meno risorse naturali e conciliando sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il settore avicolo, che con la sua filiera integrata e 100% itaavicolo liana incarna perfettamente i principi del From farm to Fork, Fork è pronto a cogliere le sfide della transizione
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ecologica e del Green Deal. Vogliamo essere parte della soluzione per raggiungere gli obiettivi Ue, implementando l’uso di energie rinnovabili e nuove tecnologie per impattare sempre di meno sul clima e garantire un maggior benessere animale. La nostra ambizione è arrivare entro 10 anni ad avere l’intero parco avicolo italiano non solo ad alta tecnologia, tecnologia ma anche autosufficiente dal punto di vista energetico ed a ridotto impatto ambientale: ambientale diffusione dei pannelli solari, produzione di biogas, sistemi innovativi di recupero delle acque, digitalizzazione, e interventi di piantumazione per la compensazione delle CO2 negli allevamenti. Molti sono i passi avanti fatti finora dal settore, ma per continuare il percorso che la filiera ha già tracciato in questi 5 anni attingendo a fondi propri, abbiamo bisogno di misure e risorse adeguapropri te che sostengano la fase agricola, agricola di trasformazione e distributiva senza lasciare nessuno indietro. indietro Per il presidente di Unaitalia, Antonio Forlini: “Il settore delle carni avicole italiane nell’anno del Covid ha mostrato la sua forte resilienza confermandosi al quinto posto tra i produttori Ue, con una produzione in crescita dell’1,8%, in controtendenza alla media europea (-0,1%). E secondo le stime della Commissione Ue l’Italia nel 2021 sarà l’unico fra i primi cinque Paesi produttori Ue a segno più (+0,1%) con una produzione sulle 1,39 mln di tonnellate, in linea con l’anno precedente. Il settore ha tenuto meglio degli altri grazie a una filiera nazionale caratterizzata da forte
integrazione verticale e autosufficienza (107,5%) che ha permesso di adeguare in tempo reale la produzione alla domanda. Permane però una forte incertezza sul fronte della redditività, visto il rialzo vertiginoso dei prezzi delle materie prime cresciute da gennaio a maggio del 42% che deve essere riconosciuto dalla Grande distribuzione per non indebolire la produzione italiana, al pari dei maggiori costi di produzione, inevitabili per conseguire gli obiettivi sulla sostenibilità richiesti dalla strategia From Farm to Fork. Fork Se da una parte, questa strategia genererà prodotti Ue più sostenibili e a maggior valore aggiunto, dall’altra aumenterà il gap in termini di costi di produzione e competitività dei prezzi tra le produzioni europee e quelle dei Paesi terzi. E c’è un altissimo rischio di un aumento di importazioni extra Ue nel nostro Paese, in favore di consumi più a buon mercato ma meno sostenibili. Fondamentale sarà tutelare le produzioni Ue dall’importazione indiscriminata di materia prima estera, che metterebbe a rischio non solo l’autosufficienza dell’avicoltura italiana ma l’intera zootecnia italiana ed europea. In questo senso avvertiamo la ratifica dell’accordo Ue- Mercosur, che aumenterà la quota di import di carni bianche dal Sudamerica, ancora come una forte minaccia”. Antonio Forlini è stato confermatoi alla presidenza di Unaitalia per il triennio 2021-2024. Il rinnovo del mandato di presidenza. Teramano, di 60 anni, Forlini ha una laurea in Giurisprudenza e un master MBA alla Bocconi di Milano. Dal 1996 è Dirigente del Gruppo Amadori, nel quale attualmente si occupa di Internal Auditing. Contestualmente sono state inoltre rinnovate le cariche di vicepresidenza per Mario Crescenti (socio e consigliere di amministrazione di Avicola Alimentare Monteverde), Giovanni Fileni (presidente Gruppo Fileni) e Mario Veronesi (presidente Veronesi Holding S.p.a.).
Luglio 2021
attualità
Il gruppo 24 ore presenta Agribusiness24 Nasce la prima piattaforma editoriale italiana per il comparto agroalimentare Il Gruppo 24 ORE, da sempre attento alle esigenze informative e di comunicazione del primo comparto del Paese per fatturato globale, quello dell’agroalimentare, ha messo a punto per questo settore un nuovo servizio, Agribusiness24, uno strumento unico nel panorama italiano, volto a fornire servizi di informazione ed editoriali profilati, con una particolare attenzione anche a temi legati alla sostenibilità e alla circular economy. Una piattaforma di nuova generazione che, grazie ad un motore di ricerca integrato e una documentazione di archivio di 12 mesi, rappresenta una vera e propria banca dati unica sul settore Agroalimentare. Agribusiness24 integra tutti i principali contenuti prodotti dal Gruppo 24 ORE sul tema della Food Industry provenienti dalle varie redazioni del Sole 24 Ore (Quotidiano, Online, Agrisole, Radiocor) con i contenuti provenienti dalle banche dati professionali concernenti approfondimenti e normative del settore. Sono quindi consultabili i contenuti delle pagine “Food24”, che ogni sabato sul Sole 24 Ore approfondiscono le dinamiche del settore agroalimentare e del mondo vitivinicolo - le iniziative e le strategie di aziende e consorzi, il mercato delle materie prime, le filiere della coltivazione e dell’allevamento sino alla
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lavorazione dei prodotti, le dinamiche dell’importexport, il mondo della ristorazione e degli imprenditori del food - a cui si affianca il canale online de IlSole24ore.com Food; la storica testata dedicata al settore agroalimentare del Sole 24 Ore Agrisole, oggi disponibile online all’indirizzo www.agrisole. ilsole24ore.com – che offre notizie, analisi e approfondimenti su politiche agricole comunitarie e nazionali, novità fiscali, filiere produttive, analisi congiunturali; il notiziario Radiocor Food, il cui palinsesto va dalle informazioni sulle aziende del settore all’attività delle associazioni di settore/categoria, oltre a studi, analisi e classifiche, aggiornamenti sulle politiche dell’Unione Europea e i bandi di finanziamento del settore, oltre a porre particolare attenzione ai trend dell’innovazione, delle biotecnologie e della sostenibilità. Agribusiness24 mette inoltre a disposizione dei propri utenti un’agenda macroeconomica, con lo scadenziario fiscale e il calendario degli aggiornamenti macroeconomici attesi sui principali mercati internazionali e analisi ed approfondimenti in esclusiva,
messi a punto dalle redazioni di Radiocor Food e Agrisole: un patrimonio informativo ad alto valore aggiunto che, di volta in volta, offre un focus su risultati, tendenze, mercati, operazioni straordinarie connesse ad un ambito specifico del settore agroindustriale. Le analisi sono arricchite da tabelle, report e documentazione pubblicata da fonti istituzionali nazionali ed estere. Le banche dati professionali integrate all’interno di Agribusiness24 offrono documentazione ufficiale e approfondimenti tecnico-operativi per supportare l’attività di chi opera nel settore «food», con il nuovo modulo agricoltura e alimenti, la banca dati interamente dedicata al mondo dell’agricoltura e degli alimenti, utile supporto per essere sempre aggiornati sull’evoluzione normativa del settore: il modulo tematico agricoltura e alimenti permette di accedere ai testi di legge e alle prassi nazionale, regionale e comunitaria, alla giurisprudenza, agli abstract delle norme tecniche UNI, alle risposte degli esperti, ai focus sulla sicurezza sul lavoro in agricoltura nonché a news e commenti tratti dalle Riviste e dai quotidiani verticali del Sole 24 Ore connessi al tema.
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attualità
Esportare la dolce vita 2021 Il 16 luglio si svolge il convegno di presentazione del rapporto “Esportare la dolce vita - Bello e ben fatto: il potenziale del made in Italy nel panorama internazionale che cambia” giunto alla sua undicesima edizione e organizzato dal Centro studi Confindustria (CSC). L’evento è sia in presenza, presso la sede di Confindustria (Viale dell’Astronomia, 30) sia in diretta streaming su www.confindustria.it. Quali opportunità attendono il made in Italy in un contesto in rapido cambiamento? Quali sono i mercati che presentano un potenziale più elevato per le eccellenze italiane? Con chi si confrontano le nostre imprese sulla scena internazionale? Il bello e ben fatto (BBF) è una leva di competitività fondamentale per il made in Italy, racchiudendo in sé
tutti quei beni che rappresentano l’eccellenza italiana in termini di design, cura nei dettagli, qualità dei materiali e delle lavorazioni. La pandemia da Covid-19 ha avuto un effetto propulsivo sulle tendenze in atto, provocando in alcuni casi un’accelerazione dei cambiamenti e, quindi, dei tempi di adattamento. Il distanziamento sociale ha indotto un immediato ricorso di massa alle interazioni digitali, tanto per ragioni di socialità che di business.
indiretti (condizionamenti alla mobilità e alla socialità). Previsti gli interventi Barbara Beltrame Giacomello (Vice Presidente per l’Internazionalizzazione Confindustria) e Pierfrancesco Latini (Amministratore Delegato SACE). A seguire l’intervento di Luigi Di Maio (Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale). Presentazione del Rapporto EDV 2021 a cura di Alessandro Fontana (Direttore Centro studi Confindustria).
Seppure gli effetti maggiori si siano prodotti per attività legate al comparto turistico, la crisi ha centrato il BBF nel cuore, colpendo più duramente i settori della manifattura legati alla moda. I comparti del fashion hanno infatti subito sia gli effetti diretti (chiusura ripetuta delle attività commerciali collegate, stop delle fiere in presenza e criticità legate alle trasferte), sia
Nelle successiva Tavola Rotonda, Dante Benini (Architetto), Roberto Liscia (Presidente Consorzio Netcomm e Executive Board Member, Ecommerce Europe), Micaela Pallini (AD e Presidente Pallini S.p.A) e Andrea Panconesi (CEO LuisaViaRoma) moderati da Simone Spetia (Giornalista Radio24 - Il Sole 24 Ore).
GIOVANNI ARENA ELETTO PRESIDENTE DEL GRUPPO VÈGÈ Giovanni Arena, della Gruppo Arena, è stato eletto alla Presidenza, subentrando a Nicola Mastromartino, mentre Raffaele Piccolo di Supermercati Piccolo affiancherà nella Vicepresidenza Giuseppe Maiello della Gargiulo & Maiello. Giorgio Santambrogio è stato riconfermato Amministratore Delegato. “Siamo ora pronti alle sfide del futuro, forti della crescita di questi anni e della consapevolezza di aver costruito una realtà distributiva che ha solide fondamenta. Sarà comunque importante, per raggiungere nuovi traguardi, rafforzare la coesione e l’integrazione fra le diverse imprese, puntando ancora una volta sulla condivisione delle priorità e sull’appartenenza delle imprese ad un’unica “squadra”.
Di Stefano apre il 50° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria Riscriviamo la Costituzione economica, serve alleanza under 40 estesa a società civile e sindacati ”Oggi a guidare questo Paese c’è un governo istituzionale di alto profilo. Abbiamo ritrovato la coesione nazionale. Abbiamo a disposizione una enorme mole di fondi. Ora serve anche una visione, per riscrivere la Costituzione economica del Paese”. Così Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, nelle tesi di apertura si è rivolto ai leader politici. “Abbiamo una domanda da farvi: qual è la vostra idea di storia futura? Ci piacerebbe trovare terreno fertile per costruire una visione condivisa del Paese e un metodo per attuarla. Ma a volte, questa, non sembra la volontà di tutti. E ci dispiace”. Di Stefano ha proseguito proponendo un’alleanza: “Chiediamo anche alla società civile e ai sindacalisti under40 di unirsi alla discussione e lavorare con noi. E siccome il mondo è cambiato, allarghiamo la cabina di regia, e mettiamo insieme imprenditori, commercialisti, avvocati, manager, e poi rider, piattaforme della gig economy, partite iva, startupper. Vogliamo intorno al tavolo chiunque si senta di contribuire a un patto che miri a
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ridare dignità e opportunità alle giovani generazioni. A cominciare dalle Istituzioni. Noi lo stiamo già facendo: insieme ad altre 12 sigle datoriali under 40, abbiamo creato un tavolo di confronto, chiamato IMPatto Giovani, che mette insieme oltre 100 mila associati. Sguardo generazionale sul Pnrr, spinta all’autoimprenditorialità e ottimismo nella capacità di fare impresa sono i denominatori comuni del nostro tavolo”.
E infine sul tema del lavoro e welfare Di Stefano ha detto: “Si è creato il reddito di cittadinanza, che non solo non ha abolito la povertà, ma sta addirittura generando effetti distorsivi. Il dramma del lavoro senza tutele va combattuto e condannato in ogni forma perché penalizza gli imprenditori onesti, che sono la maggior parte. Bisogna, dunque, riformare il reddito di cittadinanza, a partire da quelle politiche attive che sono rimaste lettera morta, per renderlo ciò che dovrebbe essere: un sostegno a chi è in difficoltà e non una rendita di immobilità”. Il presidente dei Giovani Imprenditori ha concluso dicendo: “Se vogliamo alzare gli stipendi, abbassiamo il cuneo fiscale a favore dei lavoratori e impegniamoci tutti per far crescere la produttività. Quella che ormai i dati chiamano ripartenza, deve esserlo non solo per i trend economici, ma anche per la nostra società, di cui noi imprenditori siamo parte”.
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sanitarie in breve SISTEMA DI ALLERTA PER GLI ALIMENTI Adottate le nuove Linee Guida dalla Conferenza Stato-Regioni Per garantire l’uniformità di comportamento nella gestione operativa del sistema di
ne i criteri microbiologici di igiene di processo e le frodi commerciali che non rap-
allerta nazionale, in data 5 maggio sono state adottate con l’Intesa tra il Governo,
presentano un rischio attuale o potenziale per il consumatore.
le Regioni e le Province autonome, le “Linee Guida per la gestione operativa
Nell’allegato operativo sono stati ripresi i criteri enunciati nelle procedure standard
del Sistema di allerta per alimenti, mangimi e materiali destinati a venire
della Commissione europea per l’attivazione del sistema d’allerta ed illustrati gli
a contatto con gli alimenti”, che modificano e integrano le precedenti Linee
elementi guida di cui può avvalersi l’autorità competente per la corretta gestione
guida del 2008 (Rep. atti n. 204/CSR) mediante la predisposizione di un protocollo
del sistema di allerta. Inoltre, sono riportati:
operativo aggiornato. • i casi in cui non è prevista l’attivazione del sistema RASFF; Le Linee Guida in oggetto si applicano ogni qualvolta esista un rischio per la
• i casi in cui il rischio richiede o potrebbe richiedere un’azio-
salute umana, animale e per la salubrità
ne rapida in un altro Paese membro (notifiche di allerta);
dell’ambiente dovuto ad alimenti, mangimi e materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti (MOCA).
• i casi in cui può essere richiesta una valutazione del rischio ad hoc;
Sono compresi nel campo di applicazione della presente Intesa anche
• l’albero decisionale europeo per aiutare i membri della
eventuali riscontri ottenuti nell’ambito
rete ad applicare le definizioni di notifica di allerta e noti-
dell’autocontrollo su alimenti, mangi-
fica di informazione, ma anche di guidarli nella decisione
mi e MOCA già immessi sul mercato.
di effettuare o meno le notifiche nell’ambito del Sistema
Sono esclusi dal campo di applicazio-
RASFF.
Aziende no informa
Moderne tecnologie al servizio del gusto Il settore Carni di Terremerse produce e commercializza carni fresche porzionate, insaccati freschi e stagionati, prosciutti. Inoltre, interpreta le ricette tipiche della cucina italiana con un’ampia gamma di prodotti Pronti da Cuocere: oltre 120 referenze, innovative ad alto valore aggiunto e qualità, facili da cucinare, preparate a mano con carni altamente selezionate, verdure freschissime e condimenti che ne esaltano il gusto. Ricette pensate per portare in tavola gusto e bontà, per tutta la famiglia e le mille occasioni della vita moderna. Lavora per i principali player della GDO-DO, nei canali Ho.Re.Ca. e Food Service, a marchio proprio (Borgobuono, Comacar, Sfizzibon, Salsiccì) e Private Label. Grazie alla flessibilità produttiva di una lavorazione semi artigianale di carni fresche di suino, pollo, vitello 100% italiane e bovino adulto e a una costante attività di sperimentazione (attraverso la Ricerca e Sviluppo interna), Terremerse è in grado di fornire costantemente ai clienti nuove proposte e soddisfare specifiche richieste. Anche sulle produzioni tradizionali propone variazioni “golose”, come la nuovissima linea “Salsiccì”: salsicce fresche di carne di maiale arricchite con cipolla caramellata, tartufo o friarelli e formaggio. Sono già in cantiere anche nuove ricette.
Oltre a sostenere un’offerta integrata di prodotti differenti e innovativi, risponde anche a richieste di target qualità/prezzo in funzione del canale di mercato da presidiare. Obiettivo di Terremerse è quello di allargare la platea dei clienti e sfruttare il proprio potenziale produttivo attraverso la continua ricerca di prodotto. Il moderno stabilimento di oltre 10.000 metri quadrati, sito a Voltana di Lugo (RA), offre tecnologie avanzate per diverse linee di produzione e confezionamento (per le nostre confezioni retail utilizziamo PET trasparente ottenuto per almeno il 70% da plastica riciclata post consumo), con processi produttivi gestiti da personale qualificato (circa 150 dipendenti, tra fissi e avventizi). Tutti i prodotti sono verificati attraverso un programma di autocontrollo e sistemi di gestione della sicurezza alimentare (BRC, IFS). Per il futuro, i progetti in cantiere sono diversi e tutti hanno lo scopo di fare apprezzare sempre più il settore Carni di Terremerse da un numero crescente di clienti, attraverso rapporti di partnership e dialogo per raggiungere assieme obiettivi di crescita e di soddisfazione della clientela, sempre più esigente e attenta anche agli aspetti legati alla salubrità e alla provenienza/origine degli alimenti. Ed è anche per questo che nello stabilimento la tracciabilità è interamente informatizzata e permette di risalire in ogni momento al lotto di approvvigionamento e al macello/ fornitore.
Terremerse Soc. Coop. Centro Lavorazione Carni • Via Fiumazzo, 773 Voltana di Lugo (RA) T. +39 0545 72812 • www.borgobuono.it
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Europa di Gianmarco Lambertini - Uff. On.le De Castro - Parlamento Europeo
Accordo provvisorio sulla futura Politica Agricola Comune Durante il trilogo tenutosi tra il 24 e il 25 giugno scorsi sui tre regolamenti (Piani Strategici, Orizzontale e Organizzazione comune dei mercati) che andranno a comporre la futura Pac, un accordo politico è stato raggiunto sui principali punti. Il testo di tale accordo, già validato quasi all’unanimità (con la sola eccezione della Bulgaria) dai Ministri agricoli dell’Unione durante il Consiglio AGRIFISH di lunedì 28 giugno, insieme ai punti tecnici ancora da risolvere, verrà ultimato nelle prossime settimane e dovrà essere sottoposto, in autunno, al voto della Commissione AGRI e della Plenaria del Parlamento europeo, così come all’ok finale da parte del Consiglio. La futura Politica agricola comune entrerà quindi in vigore il primo gennaio 2023, al termine del periodo transitorio previsto per gli anni 2021 e 2022 durante il quale i co-legislatori hanno deciso di estendere le regole dell’attuale Pac. Da un punto di vista finanziario, la futura Pac rappresenta il 31,95% del budget totale dell’Unione per il periodo 2021-2027, con una dotazione di 386,6 miliardi di euro a supporto dei quasi 7 milioni di aziende agricole europee. Principali punti:
Piani strategici e nuovo sistema di performance La nuova Pac introduce un nuovo sistema, secondo il quale ciascun Stato membro sarà tenuto a redigere un Piano strategico nazionale, basato sull’analisi delle proprie condizioni e che conterrà sia le misure del primo che del secondo pilastro, da sottoporre alla Commissione entro il 31 dicembre 2021. La Commissione avrà poi a disposizione 6 mesi per la valutazione e approvazione del Piano, che entrerà ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2023. Il Piano dovrà specificare come ciascun Stato membro intenda raggiungere i nove obiettivi chiave identificati per la futura Politica agricola comune, vale a dire: • garantire un reddito equo agli agricoltori • aumentare la competitività • r iequilibrare la distribuzione del potere nella filiera alimentare • agire per contrastare i cambiamenti climatici • tutelare l’ambiente • salvaguardare il paesaggio e la biodiversità • sostenere il ricambio generazionale • sviluppare aree rurali dinamiche o proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute. Al fine di monitorare l’efficacia dei Piani, ciascun Stato membro dovrà presentare alla Commissione, a partire dal 2024, un rapporto annuale sulle performance, basato su un set di indicatori comuni. A sua volta, la Commissione dovrà valutare le performance dei vari Piani strategici nel 2025 e 2027, con la possibilità - ove necessario - di indicare agli Stati membri piani d’azione correttivi.
Dimensione comune Nonostante la scelta di focalizzarsi sulle performance degli agricoltori nel raggiungere gli obiettivi citati, al fine di salvaguardare l’equa concorrenza all’interno dell’Unione, verranno mantenuti i controlli sulla conformità alle regole definite a livello UE. Questo avverrà a livello di Stati membri, i cui Piani strategici verranno controllati nella loro attuazione dalla Commissione europea. Nel caso di non conformità nell’attuazione, la Commissione potrà sospendere i pagamenti allo Stato membro, come nei casi di carenze nei sistemi di governance.
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Definizione di agricoltore attivo Ciascuno Stato membro dovrà inserire all’interno del proprio Piano strategico una definizione di agricoltore attivo, secondo criteri obiettivi e non discriminatori, come l’utilizzo di registri nazionali che identifichino i beneficiari dei pagamenti diretti. Tali beneficiari dovranno svolgere almeno un’attività agricola minima, senza quindi escludere agricoltori pluri-attivi e part-time. Gli Stati membri, avranno poi la possibilità di definire una lista negativa di soggetti che verranno automaticamente esclusi (aeroporti, strutture sportive, ecc.).
Pagamenti diretti e condizionalità Per garantire stabilità e prevedibilità, il sostegno al reddito rimarrà un elemento essenziale della Pac con il 75% del budget totale destinato alle misure del primo pilastro, e in particolar ai pagamenti di base, che per l’Italia ammontano a 3,63 miliardi di euro annui e che continueranno ad essere in funzione delle dimensioni in ettari dell’azienda agricola. Al fine di accedere a tali pagamenti, gli agricoltori dovranno rispettare i criteri di condizionalità, vale a dire le buone pratiche agro-ambientali (GAEC), che passano dalle attuali 7 a 9. Vengono infatti introdotte anche la rotazione (o diversificazione) colturale, così come l’obbligo di aree non produttive, che dovranno rappresentare almeno il 4% della superficie arabile aziendale - escludendo quindi frutteti, oliveti e vigneti - o, nel caso l’agricoltore decida di includere colture azoto-fissatrici o intercalari senza l’utilizzo di fitofarmaci (resta autorizzato invece l’uso di fertilizzanti), almeno il 7% della superficie arabile, con un 3% dedicato ad aree non produttive. Le piccole aziende sotto i 10 ha saranno esentate da questi due obblighi aggiuntivi, al pari delle aziende che destinano almeno il 75% della propria superficie a foraggere o colture sommerse.
Controllo della condizionalità Il sistema di controllo viene rafforzato e, nel caso di non conformità a tali norme, gli agricoltori perderanno il 10% dei propri diritti all’aiuto (rispetto al 5% attuale) e, per le violazioni intenzionali, il 15%. Tali percentuali potranno essere ridotte per quegli Stati membri, tra cui l’Italia, che utilizzino il sistema di controllo satellitare delle superfici Copernicus. Allo stesso tempo, si concede la possibilità agli Stati membri di attuare sistemi di controllo semplificati per le piccole aziende fino a 5 ha, e vengono esentati da sanzioni quelle infrazioni involontarie delle norme di condizionalità che hanno conseguenze insignificanti. In più, viene innalzata da 100 a 250 euro la soglia sotto la quale gli Stati membri possono decidere di non applicare sanzioni.
possibilità di finanziare, tramite i programmi operativi per i settori viti-vinicolo e ortofrutticolo, misure volte al miglioramento delle condizioni dei lavoratori agricoli. La Commissione si impegna a valutare gli effetti di tale dimensione sociale entro il 31 dicembre 2026 e a proporre modalità per migliorarne l’efficacia.
Eco-schemi Con la nuova Pac, si passerà da un approccio “onesize-fits-all” come quello degli attuali obblighi greening, a un sistema premiante secondo il quale più gli agricoltori decideranno di impegnarsi in pratiche ad alto valore aggiunto ambientale, più verranno ricompensati tramite i fondi del primo pilastro. Vengono infatti inseriti ecoschemi obbligatori per gli Stati membri, ma volontari per gli agricoltori, che consisteranno in pratiche quali l’agricoltura biologica, l’agro-ecologia, la difesa integrata dalle specie nocive, il risparmio idrico, ma anche misure volte a migliorare il benessere animale, per un valore minimo del 25% dei pagamenti diretti, che per l’Italia significa circa 900 milioni di euro annui. Gli Stati membri dovranno scegliere quali misure offrire ai propri agricoltori, a seconda delle proprie caratteristiche geografiche e climatiche, sulla base di un menu di indicazioni preparato a livello Ue. Per i primi due anni, 2023 e 2024, nel caso in cui l’adesione a tali schemi sia inferiore al 25%, ma comunque superiore al 20%, gli Stati membri avranno la possibilità di riutilizzare i fondi non spesi per altri interventi.
Aiuti accoppiati Viene mantenuta la possibilità per gli Stati membri di destinare fino al 13% dei propri pagamenti diretti al supporto di produzione in difficoltà, come quella della barbabietola, del riso, del pomodoro, della carne bovina. In aggiunta, al fine di ridurre la dipendenza dalle importazioni di colture proteiche, un ulteriore 2% di supporto accoppiato potrà essere destinato alle leguminose.
Giovani agricoltori Gli Stati membri dovranno utilizzare un minimo del 3% della propria dotazione combinata dei fondi destinati a primo e secondo pilastro, per supportare i giovani agricoltori, fino ad un massimo di 40 anni. Tale supporto, potrà prendere la forma di sostegno complementare al reddito per un massimo di 5 anni, così come di aiuti al primo insediamento o agli investimenti. Viene inoltre data la possibilità agli Stati membri di finanziare l’acquisto di terreni agricoli per i giovani agricoltori fino al 100%, tramite strumenti finanziari.
Dimensione sociale
Convergenza interna
Viene inserito, per la prima volta dall’istituzione della Pac nel 1962, il vincolo del rispetto delle normative vigenti in materia di diritti dei lavoratori, maggiormente rilevanti per il settore agricolo. Senza creare alcun onere amministrativo aggiuntivo, nel caso in cui venga accertato - nell’ambito dei normali controlli effettuati dalle autorità nazionali competenti - che un agricoltore violi tali normative, l’autorità competente dovrà trasferire l’informazione all’organismo pagatore Pac dello Stato membro, che comminerà una riduzione dei diritti all’aiuto. Tale meccanismo entrerà in vigore volontariamente già a partire dal 2023, e sarà obbligatorio per tutti gli Stati membri dal 1 gennaio 2025. In aggiunta, viene data la
Gli Stati membri dovranno ridurre il differenziale di pagamento ad ettaro tra gli agricoltori: per questo tutti i diritti all’aiuto per ettaro dovranno raggiungere almeno l’85% del valore medio dei titoli, su scala nazionale o regionale, entro il 2026.
Pagamenti redistributivi Ciascuno Stato membro dovrà destinare almeno il 10% della propria dotazione nazionale per i pagamenti diretti, a pagamenti redistributivi per le aziende agricole piccole e medie. Tale 10% potrà essere raggiunto tramite una riduzione orizzontale per tutti i beneficiari, o attraverso altre misure quali il capping volontario, i pagamenti degressivi o schemi ad-hoc per i piccoli agricoltori. Sia
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Europa il capping che i pagamenti degressivi, potranno essere applicati, dagli Stati membri che lo volessero, solo al pagamento di base, con soglie fino a 100.000 euro dopo la deduzione dei costi del lavoro e del contoterzismo.
Ruolo delle regioni Viene salvaguardato il ruolo delle autorità regionali in tutti i passaggi rilevanti nella redazione del Piano strategico nazionale, sia in termini di contenuti che procedurali. I comitati di gestione e monitoraggio dovranno infatti coordinarsi con le autorità regionali, al fine di rafforzarne il ruolo nell’individuazione di soluzioni meglio adattabili alle differenti condizioni territoriali e sfruttarne l’expertise in termini di implementazione della Pac. In questo senso, viene mantenuta la possibilità per gli Stati membri di designare autorità di gestione, e riconoscere organismi pagatori, anche a livello regionale. In aggiunta, è stato introdotto un principio di partenariato che garantisca il pieno coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, in particolare le autorità locali e regionali, sia in fase preparatoria che di attuazione del Piano strategico.
Misure agro-ambientali del secondo pilastro Almeno il 35% dei fondi per lo Sviluppo Rurale dovranno essere indirizzati a misure ad alto valore ambientale, tra cui l’agricoltura biologica, la silvicoltura, la difesa integrata dalle specie nocive, ma anche misure volte a migliorare il benessere animale o a supportare le aree maggiormente svantaggiate.
Luglio 2021
Flessibilità tra pilastri Fino al 25% della dotazione nazionale per i pagamenti diretti, potrà essere traferita nel budget per lo sviluppo rurale. Allo stesso modo, fino al 25% del budget per lo sviluppo rurale potrà andare a integrare la dotazione nazionale per i pagamenti diretti; quest’ultima percentuale potrà essere accresciuta di un’ulteriore 15% per il finanziamento di pratiche che mirino a mitigare il cambiamento climatico, e di un ulteriore 2% per il supporto dei giovani agricoltori.
Gestione del rischio Oltre al mantenimento degli strumenti attuali finanziati fino al 70% tramite i fondi per lo sviluppo rurale (assicurazioni contro la perdita di produzione, fondi mutualistici contro la perdita di produzione e strumento di stabilizzazione del reddito) per perdite superiori al 20% della media dei 3 anni precedenti (o 5 anni, non considerando due annate, la più e meno positiva), viene introdotta anche la possibilità di stipulare polizze assicurative contro la perdita di reddito. In aggiunta, viene inserita la possibilità per gli Stati membri di accantonare fino al 3% dei fondi del primo pilastro per la creazione di un fondo mutualistico su scala nazionale, che porti obbligatoriamente tutti gli agricoltori a proteggersi dai rischi di perdita di produzione.
Osservatori di mercato Al fine di garantire una maggiore trasparenza dei mercati, e la possibilità di meglio rispondere a potenziali turbolenze di mercato, la Commissione dovrà istituire degli
osservatori in grado di focalizzarsi su ogni settore agricolo, raccogliendo ed analizzando dati su produzione, offerta, prezzi, margini di profitto, import and export, e pubblicare avvertimenti preventivi in caso di turbative di mercato.
Gestione dell’offerta Le attuali regole che concedono di regolamentare l’offerta di formaggi, salumi e vini protetti da un’indicazione d’origine, verranno estese a tutti i prodotti DOP e IGP. In aggiunta, la normativa che al momento concede al solo settore lattiero-caseario di introdurre schemi volontari di riduzione dell’offerta in situazioni di gravi squilibri di mercato, verrà estesa a tutti i settori.
Deroghe al diritto della concorrenza Nel caso di accordi e pratiche concordate tra produttori, volte ad introdurre standard di sostenibilità (ambientale, di salute e benessere animale) più ambiziosi rispetto a quelli previsti dalle normative nazionali e dell’Unione, non saranno applicabili le norme UE in materia di concorrenza.
Riserva di crisi Viene istituita una nuova riserva permanente di crisi con l’obiettivo di aiutare gli agricoltori nel caso di volatilità dei prezzi e dei mercati. Tale riserva dovrà operare con un budget annuale di minimo 450 milioni di euro, che potranno essere aumentati grazie a entrate e margini di bilancio e, solo in ultima istanza, tramite la disciplina finanziaria, vale a dire un accantonamento lineare dei diritti all’aiuto di ciascun beneficiario Pac che riceva pagamenti per più di 2.000 euro.
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alimentazione 4.0 Prof. Em. Giovanni Ballarini - Università degli Studi di Parma
Maiale, porco ma non sporco Si dice che Dante Alighieri, del quale nel 2021 si celebrano i settecento anni della morte, nella sua Comedia abbia nominato ogni cosa e non bisogna stupirsi che vi troviamo citati anche i maiali. Sono le prime ore di sabato 9 aprile quando Dante con Virgilio nell’Inferno entrano nel V cerchio del quale è guardiano Flegiàs. È la palude Stigia dove sono puniti gli iracondi, i tristi e gli accidiosi, immersi in posizioni diverse nelle acque melmose della palude. Gli iracondi sfigurati in vita da un vizio turpe nell’inferno sono deformati nei lineamenti dalla melma e gli accidiosi e i tristi sono vessati dal fango che gorgoglia nelle loro bocche simboleggiando l’obnubilazione che li oppresse nel mondo. Il Sommo Poeta ai versi 49-50 del capitolo VIII paragona i dannati ai maiali nel fango: “Quanti si tengon or là su gran regi / che qui staranno porci in brago” dove brago da bracum, termine d’origine gallica, significa fango sudicio, melma. Ben chiara è la citazione che testimonia come Dante creda che ai maiali piaccia rivoltolarsi nel fango e nello sporco, tanto che tra le tante etimologie di questo animale vi è anche quella di porco = sporco o di porcus quasi spurcus e, secondo alcuni linguisti, la “o” irregolare, aperta anziché chiusa, di spòrco (spurcus) sarebbe da attribuire all’influsso di porcus. Una delle tante false etimologie suine come quelle che la parola maiale derivi da Maia, la dea alla quale sarebbe stato sacrificato, o ancor più che maiale deriverebbe da mai con le ali per indicare un animale di bassa origine che non avrebbe mai potuto innalzarsi verso il cielo, e da qui la credenza che i suoi occhi siano indirizzati solo in basso. Una idea quest’ultima che nel 1976 portò alla contestazione con il libro che fece scandalo Porci con le ali di Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera. L’idea che il porco sia sporco non risale soltanto ai tempi di Dante Alighieri, ma è molto più antica, come ha esaminato con dovizia di citazioni Roberto Finzi in un libro erudito, divertente e pieno di curiosità sulla storia culturale di un simbolo, il maiale, fra vizi e virtù (Finzi R. - L’Onesto Porco. Storia di una diffamazione – Introduzione di Claudio Magris – Bompiani, 2014). L’antico romano Lucio Giunio Moderato Columella 4 – 70 d. C.) nel De re rustica annota che i maiali si rotolano nel fango ma amano pure immergersi nell’acqua ciò che, soprattutto in estate, gli è di gran giovamento (profuit) (Libro VII, 9, 7), ma nel Libro VI (9, 14) lo stesso Columella ordina al porcaro di scopare “spesso il porcile intero e anche più spesso lo stalletto. Infatti, per quanto questo animale soglia avvoltolarsi spesso nel sudicio quando è al pascolo, desidera stalletti pulitissimi.” Tuttavia nell’antica Roma diffusa è l’idea dei maiali che si rotolano nel fango e Quinto Orazio Flacco (?? – 8 a.C.) nella epistola in cui si definisce epicureo (Epicuri de grege por-
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cum) ricorda il sortilegio di cui sono vittime i compagni di Ulisse accennando all’abitudine dei suini a rivoltarsi nel fango. Anche l’epicureo Tito Lucrezio Caro (98/94 a. C.50/55 a.C.) nel De rerum natura (VI, 578) considera sporchi i maiali perché si rivoltano “insatiabiliter” nel fango. All’epoca certamente non si è a conoscenza che i maiali, come altri suidi, sono privi di ghiandole sudoripare e nei periodi caldi hanno bisogno di rinfrescarsi in ambienti umidi e, non trovando altro, anche in ambienti fangosi. L’idea del maiale animale sporco anche come tipo di alimentazione non solo permane, ma aumenta durante il medioevo quando in questo animale, soprattutto nelle forme selvatiche di cinghiale (porcum singularem), vi è l’accostamento di porcus a spurcitia anche sul piano morale, considerando lussuria il suo accoppiamento che dura anche mezza ora. Il Dottore della Chiesa Isidoro di Siviglia (560 – 636), uno dei più rilevanti esponenti della cultura medievale, nella prima enciclopedia medievale, negli Originum sive etymologiarum libri viginti o Etymologiae o Origines (XII, I, 2526) descrive il maiale anche sotto l’aspetto morale del porcus e “da qui [da porcus e dal suo comportamento] viene la definizione della sporcizia o di chi è spurio ossia bastardo”). Una idea del porco sporco che permane e la si ritrova in Dante Alighieri e che non cessa di mantenersi nei secoli successivi. Nel 1580 Francesco Tommasi nel Reggimento del padre di famiglia afferma che “i porci son detti perché da natura sono sporchi” (A. Sebastiani, Porci e maiali in G. M. Anselmi, G. Ruozzi, a cura di, Animali della letteratura Italiana, Carocci, Roma, 2009, p. 218). Vincenzo Tanara (??? – 1665/1669) nel suo celebre testo (V. Tanara, L’economia del cittadino in villa – Giacomo Monti, Bologna, 1644) a pagina 171 scrive “qual per delitiar più d’ogn’altro nell’immondezze è così detto, si ingozza di rifiuti, si immerge nel fango, si rivolta nella melma”. Avvicinandoci ai tempi nostri il giudizio di porco - sporco inizia a cambiare e Giacomo Leopardi (1798 – 1837) interrogandosi su “che cosa è il polito e il sozzo, il mondo e l’immondo” argomenta che il porco “è tanto mondo quanto qualunque altro animale, perché quelle materie dove ama di ravvolgersi e che a noi fanno noia, a lui né a suoi simili non danno noia; e quindi per la sua specie non sono sozze”. (G. Leopardi, Zibaldone di pensieri, in Id., Tutte le opere, a cura di W. Binni, Sansoni, Firenze, 1969, II, p. 396 - 22 luglio 1821). Pierre Loti (1850 – 1923), pseudonimo di Louis Marie Julien Viaud, riconosce che “le cochon n’est devenu sale que par suite de ses fréquentations avec l’homme. À l’état sauvage, c’est un animal très propre” (il maiale è diventato sporco solo in seguito alle
sue frequentazioni con l’uomo. Allo stato selvatico è un animale molto pulito) (P. Loti, Demi-douzaine de petites considerations, in Quelques aspects du vertige mondial, Flammarion, Paris, 1917). Il superamento dell’idea del porco – sporco avviene con il maiale animale familiare da compagnia, come il cane e il gatto, animali anche questi che come il maiale non sudano, una posizione diffusa in estremo oriente e che in occidente si diffonde nelle case con giardino dotate di una piscinetta e dove i maiali nani (pot bellied pig) trovano il modo di dimostrare la loro pulizia. Ma soprattutto
importanti sono le idee che scaturiscono dallo studio dell’etologia e dal riconoscimento che certi animali, come il maiale, sembrano essere portatori di una carica ingiusta di ingiuria, e se è noto che il maiale è un ripulitore di pattumiere, anche il cane lo è, e non è razionale considerare sporco il primo, mentre alleviamo il secondo in casa, idee queste che oggi si riverberano sul benessere dei maiali allevati. Tuttavia nel linguaggio parlato e dei social, il porco rimane Via Partigiani d’Italia, 6 Via di Partigiani d’Italia,e6 soprattutto di come immagine sporco 43029 TRAVERSETOLO (PR) ITALY 43029 TRAVERSETOLO (PR) ITALY 0521 342184 ingiuria, ancheTel. se iniziano ad esservi giudizi Tel.+39 +39 0521 342184 Fax 342185 Fax+39 +39 0521 0521 342185 discordi dei tribunali, ma questa, come si e-mail: e-mail:gr.system@tiscali.it gr.system@tiscali.it diceva una volta, è un’altra storia. www.grsystem.it www.grsystem.it
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fiere e manifestazioni
Il gusto, il sapore e la passione dei produttori F&B
tornano a TUTTOFOOD 2021 Lavorare nel settore Food & Beverage è una questione di passione, non solo di affari. Gusti, sapori, consistenze - e packaging sempre più sofisticati - contribuiscono a creare l’esperienza multisensoriale che può essere apprezzata unicamente guardando, toccando e assaporando i prodotti di persona. Per questo motivo TUTTOFOOD 2021 torna con un evento fisico dal 22 al 26 ottobre a Fieramilano: un appuntamento da non perdere per scoprire i trend dei consumatori e le innovazioni di prodotto più interessanti, nonché per intensificare il proprio network creando relazioni con nuovi produttori e consolidando quelle esistenti. Un’esperienza in totale sicurezza grazie al Safe Together, il protocollo elaborato da Fiera Milano che illustra le norme di ingresso, la gestione delle aree espositive - compresa la sanificazione - e le misure di protezione durante la visita. In questo quadro, TUTTOFOOD 2021 sarà un’edizione fortemente orientata alla qualità. Contenuti di alto profilo non solo nell’area espositiva ma anche nel fit-
to palinsesto di eventi saranno assicurati dalle partnership autorevoli su cui può contare TUTTOFOOD. Oltre a ICE, alla Italian Trade Agency, daranno il loro contributo anche APCI, ASSICA, Dolce Italia, FederBio, IRI, Pasta Italia, Unione Italiana Food, UnionAlimentari, Unas, Unione Italiana Vini. La novità di quest’anno è la collaborazione con DNV, ente di certificazione Food & Beverage leader a livello internazionale. Si rafforza anche il tradizionale focus sul Retail grazie alla partnership autorevole con il Retail Institute Italy, che fornirà la sua consulenza per il ritorno della Retail Plaza con un formato ancora più ricco e coinvolgente: un palcoscenico dove i protagonisti del mondo del retail e della GDO portano le loro buone pratiche sulle ultime soluzioni e i nuovissimi trend. Tra i vari settori della manifestazione spicca il nuovo TUTTOFRUIT, l’area dedicata al fresco ortofrutticolo e
alle innovazioni della IV e V gamma. L’edizione 2021 punta, inoltre, su una crescita organica degli ultimi settori lanciati - TUTTOWINE, TUTTODIGITAL e TUTTOHEALTH - e su un consolidamento dei settori tradizionali. L’esperienza di visita sarà arricchita dalla coubicazione con HostMilano, la manifestazione leader mondiale per l’ospitalità e il fuori casa, e MEAT-TECH, l’evento specializzato dedicato alle tecnologie delle carni e dei piatti pronti. Per informazioni aggiornate: www.tuttofood.it @TuttoFoodMilano
ARIA DI SAN DANIELE PIC-NIC Un’esclusiva esperienza in ville e dimore storiche in 4 tappe: Torino, Firenze, Roma e
18.30. Il secondo appuntamento è programmato per il 22
Napoli. Il nuovo tour tra gusto e cultura del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, al via
luglio nei giardini di Villa Viviani, a Firenze, una struttura
dal 16 luglio.
del Quattrocento immersa nel verde di un parco storico
Un pic-nic in una prestigiosa location storica, gustando prodotti e cibi di prima qualità
del capoluogo toscano. La terza tappa è in programma
Made in Italy. Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele presenta “Aria di San Daniele
il 16 settembre nella Villa dei Cesari, dimora che si trova
pic-nic”, un tour tra gusto e cultura in 4 tappe per celebrare la ripresa delle attività e della
all’interno del parco archeologico dell’Appia Antica, a po-
convivialità, e dare rilievo alla narrazione del Prosciutto di San Daniele, alle sue peculiarità
chi minuti dal centro di Roma e dall’Aventino. Infine, l’ultima tappa avrà luogo il 23 settem-
e al rapporto coi milioni di consumatori in Italia e nel mondo.
bre a Napoli, nella Terra degli Aranci, una tenuta tra le colline del Vomero e di Posillipo, che
A fare da suggestivo scenario all’iniziativa ci saranno i parchi e i giardini botanici di quattro
si caratterizza per la vastità dei suoi spazi all’aperto.
dimore storiche: il Castello di Collegno a Torino, Villa Viviani a Firenze, Villa dei Cesari a
Con la ripresa delle attività il Consorzio avvia un’iniziativa diffusa sul territorio per ripren-
Roma e la Terra degli Aranci a Napoli. I partecipanti riceveranno un cestino per due perso-
dere la narrazione e conoscenza del Prosciutto di San Daniele, delle sue peculiarità e delle
ne dentro al quale troveranno prodotti tipici del territorio, bevande e una degustazione di
sue straordinarie qualità. Si tratta di un’importante occasione per riprendere il contatto
Prosciutto di San Daniele. Ogni partecipante avrà un plaid riservato, posizionato in modo
con i nostri consumatori nelle occasioni di convivialità che da sempre il Prosciutto di San
da garantire un adeguato distanziamento interpersonale.
Daniele rappresenta.
Il primo evento “Aria di San Daniele pic-nic” inizia il 16 luglio presso l’esclusivo Castello di
Gli eventi sono a numero chiuso e gli ospiti potranno partecipare solo tramite prenotazione
Collegno, situato all’interno di un parco secolare alle porte di Torino, a partire dalle ore
online attraverso il sito esperienza.com/ariadisandanielepicnic/.
HOFEX, A SETTEMBRE L’EDIZIONE 2021 Hong Kong, 7 - 9 settembre 2021 ICE- Agenzia organizza la partecipazione ufficiale italiana alla Fiera Internazionale HOFEX
richiamare
2021 che si terrà ad Hong Kong dal 7 al 9 settembre 2021 presso il complesso fieristico
Cina continentale, raccoglie
Hong Kong Convention and Exihibition Center.
interesse e visitatori da tut-
In considerazione delle restrizioni tuttora in vigore per gli ingressi ad Hong Kong, la collet-
to il bacino commerciale del
tiva sarà riservata alle sole aziende già presenti sul mercato (si prevede la parte-
Pacifico. È previsto un Padi-
cipazione di un numero massimo di 20 aziende), che potranno esporre ed essere rappre-
glione Italiano distribuito su
sentate dal loro importatore.
un’area di 250 mq circa, suddivisa in circa 20 stands per le aziende, uno stand istituzio-
La biennale Fiera Internazionale HOFEX rappresenta uno tra i più importanti appunta-
nale ICE (mq 18) ed una area dimostrativa (se verrà consentito), per attività educational
menti fieristici dedicati al settore agroalimentare dell’estremo Oriente poiché, oltre a
e/o degustazioni (mq 52).
operatori
dalla
SIRHA 2021 ALL’INSEGNA DEL RILANCIO, DELL’ECONOMIA RESPONSABILE E DELLA CREATIVITÀ La 20 a edizione del Sirha Lyon, dal 23 al 27 settembre prossimi, trae le conseguenze della crisi sanitaria e del suo impatto sul settore del Food Service. Il Sirha Lyon ha adattato la sua programmazione di conseguenza e propone momenti importanti per ispirare, condividere le best practice e rispondere alle aspettative dei professionisti di un settore in piena evoluzione. Primo piano su alcuni appuntamenti chiave. Al di là delle sue conseguenze economiche sui settori dell’industria alberghiera e della ristorazione, la crisi sanitaria ha accelerato la loro trasformazione con la comparsa o il consolidamento di tendenze di base: crescita dei circuiti brevi e consumo di prodotti bio, sviluppo di processi più eco-responsabili, espansione della consegna e vendita da asporto... Il Sirha Lyon è il primo, grande appuntamento che consente a espositori e visitatori di incontrarsi per creare opportunità di business.
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prodotti tutelati di Loredana Biscione
Lorenzo Beretta riconfermato alla presidenza di ISIT Rafforzare la coesione fra i Consorzi dei salumi DOP e IGP, incrementare le sinergie con le Istituzioni di riferimento e le principali Associazioni del settore carni, per affrontare con decisione e maggior coesione le sfide future in ambito nazionale ed europeo, valorizzando il ruolo delle produzioni tutelate I membri nominati sono Corradino Marconi (Presidente del Consorzio Italiano Tutela Mortadella Bologna), Cristiano Ludovici (Consigliere del Consorzio del Prosciutto Toscano) e Claudio Palladi (Consigliere e Vicepresidente del Consorzio Tutela Bresaola della Valtellina).
”Bisogna continuare a lavorare in maniera sinergica e coesa al nostro interno, rafforzando al contempo il dialogo con le Istituzioni per affrontare uniti le nuove sfide - ma anche le opportunità - che ci attendono: ripresa economica in primis, sostenibilità e transizione ecologica, difesa dagli attacchi mediatici al settore e attenzione verso un consumatore in costante evoluzione”. Questo il primo commento di Lorenzo Beretta, rilasciato a margine dell’Assemblea annuale dell’Istituto in cui c’è stato il rinnovo delle cariche sociali, svoltasi giovedì 17 giugno sui colli bolognesi, nella splendida cornice del Palazzo di Varignana Resort.
Lorenzo Beretta è stato confermato all’unanimità alla Presidenza dell’Istituto, per dare continuità e impulso al percorso di crescita dell’Istituto in atto e che vede l’Associazione porsi con sempre maggior impegno come referente accreditato del settore della salumeria tutelata, un comparto con specificità – ma anche problematiche – distintive che richiedono un dialogo diretto e continuativo con Ministeri, Istituzioni regionali e altri principali portatori di interesse. Proprio con questa finalità, durante l’Assemblea, è stata ufficializzata anche la creazione di un Comitato
Esecutivo con il preciso intento di affiancare il Presidente e rafforzare il ruolo di riferimento istituzionale dell’Istituto. I membri del Comitato si concentreranno sullo studio dei temi più attuali ma anche su tematiche sensibili per lo sviluppo e la crescita del comparto nel prossimo futuro, come le politiche di filiera, Farm2Fork, etichettatura.
“In questi ultimi anni è stato fatto tanto, afferma il Presidente Lorenzo Beretta. Si sono intensificati in maniera importante i rapporti con le Istituzioni, in particolare con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha saputo portare avanti con decisione una serie di iniziative per promuovere e supportare le produzioni DOP e le IGP italiane, in particolare in questo delicato momento economico legato alla pandemia da Covid-19. Rimanendo in tema di iniziative legate al Mipaaf – conclude Beretta - ribadiamo l’importanza, per le associazioni come la nostra e per i Consorzi, di poter contare su uno stanziamento adeguato e continuativo di risorse ministeriali, con cui portare avanti iniziative di tutela e valorizzazione delle produzioni, fondamentali ad esempio per agire in modo proattivo in difesa dai continui attacchi mediatici e politici che il settore delle carni e delle proteine animali in generale, subisce’’.
IL CONSORZIO DI TUTELA DELLA FINOCCHIONA IGP ENTRA A FAR PARTE DELLA SQUADRA DELL’ISTITUTO SALUMI ITALIANI TUTELATI L’Istituto Salumi Italiani Tutelati (ISIT) ha accolto con entusiasmo la domanda di ammissione presentata dal Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP. Lo scorso 17 giugno il Consorzio ha partecipato ufficialmente all’Assemblea annuale dell’Istituto che vedeva tra i punti all’ordine del giorno, il rinnovo degli organi sociali. Il Consorzio della Finocchiona IGP ha con l’occasione comunicato la nomina del proprio Presidente, Alessandro Iacomoni, quale referente del Consorzio nella Giunta ISIT. “Siamo contenti di entrare a fare parte della famiglia di ISIT – riporta il Presidente Iacomoni – che per noi rappresenta un punto di riferimento. Siamo certi che in un periodo come quello che stiamo vivendo, nel quale ci attendono sfide importanti, l’unione delle nostre forze saprà fare la differenza. Come Consorzio cercheremo di dare il nostro supporto portando la nostra esperienza ed il nostro entusiasmo”. Il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP, che riunisce 41 aziende produttrici, opera per tutelare, promuovere, valorizzare e difendere la Finocchiona, intervenendo anche per favorire il miglioramento qualitativo delle produzioni su-
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inicole e degli altri ingredienti utilizzati per la realizzazione del prodotto. La Finocchiona IGP è un insaccato legato a doppio filo con il territorio della regione Toscana: nei secoli scorsi, indicativamente nel medioevo, il raro e caro pepe fu sostituito dai semi e i fiori di finocchio, pianta aromatica che cresceva, e cresce ancora, spontaneamente sui greti della Toscana. Nacque così la ricetta di un salume dal gusto e dal profumo inconfondibili. È compito del Consorzio promuovere e diffondere la conoscenza ed il consumo della Finocchiona che, dal 2015, può fregiarsi del marchio IGP in Italia e all’estero, attraverso l’informazione di acquirenti e consumatori anche tramite promozioni e campagne informative. Costituitosi nel giugno 1999, ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati) è la principale associazione di riferimento dei Consorzi di Tutela dei salumi DOP e IGP che associa, con questo nuovo ingresso, 17 Consorzi in rappresentanza di 23 prodotti DOP e IGP. L’Istituto svolge attività di rappresentanza istituzionale e azioni di coordinamento strategico e operativo tra i Consorzi aderenti e si fa portavoce di un comparto sempre più “fiore all’occhiello” per il settore agroalimentare del Paese.
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prodotti tutelati di Augusto Cosimi
Prosciutto di Modena DOP in calo produzione ed export, tiene l’affettato
Riconfermata alla Presidenza del Consorzio Giorgia Vitali che preannuncia nuove modifiche al disciplinare di produzione e la ripresa della promozione all’estero
Il Prosciutto di Modena DOP ha chiuso il 2020 con una sensibile riduzione della produzione: i prosciutti marchiati sono stati circa 67.000 in calo del 2%, mentre le cosce avviate alla produzione sono state circa 60.000 in diminuzione del 15% rispetto all’anno precedente. Anche le vendite hanno subito i contraccolpi della pandemia con un fatturato 2020 di circa 5.000.000 di euro in calo del 12% rispetto all’anno precedente. L’andamento negativo è da ascriversi principalmente al blocco del canale HoReCa per buona parte dell’anno, che ha comportato un calo in media del 35%. Molto meglio invece, con un calo del 2%, la performance del canale GDO dove il Prosciutto di Modena è presente prevalentemente con il formato vendita dell’affettato che, con circa 630.000 vaschette, si è mantenuto pressoché stabile.
dei Paesi dove il prosciutto di Modena è maggiormente esportato troviamo, nell’ordine, in Europa: Francia, Germania, Spagna e Portogallo; mentre il principale Paese extra UE restano gli Stati Uniti d’America, che, con una quota del 57% dell’export, si confermano come primo mercato di destinazione, seguito dai paesi UE col restante 43%. Recentemente è stato rinnovato il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio
C’è infine da registrare anche il calo dell’export che rappresenta l’8% del fatturato, con una riduzione in media, sia nei Paesi UE che in USA, del 30%. Per quello che riguarda una classifica
del Prosciutto di Modena, che ha riconfermato alla Presidenza Giorgia Vitali che dichiara “Il mio primo mandato non è stato certo facile dal momento che a metà del percorso si è verificata la pandemia che ha stravolto le vite di tutti noi e quanto era stato in precedenza programmato. Ciononostante, abbiamo voluto proseguire con l’attività di valorizzazione del Prosciutto di Modena, consapevoli di andare incontro al nuovo orientamento dei consumatori che, durante il lockdown, hanno preferito acquistare prodotti alimentari “Premium” ossia di qualità. In questi mesi di pandemia, nel corso dei quali non è stato possibile portare avanti attività promozionali in presenza, abbiamo ovviamente privilegiato la promozione sui canali social. Per il futuro i prossimi obiettivi sono costituiti da una parte, dalla ripresa dell’attività di promozione all’estero concentrata soprattutto su Giappone, Francia, Germania, USA e Canada. Dall’altra, dalla partecipazione a quelle Fiere di settore che le Aziende non presidiano ma dove, invece, la presenza del Consorzio di tutela si rivela vincente attraver-
so una positiva azione di scouting di nuovi mercati e canali di distribuzione. Stiamo, inoltre, procedendo a modificare il nostro disciplinare di produzione, le cui ultime modifiche risalgono al 2010”.
CELEBRAZIONE 50° COSTITUZIONE CONSORZIO SALUMI TIPICI PIACENTINI E 25° ASSEGNAZIONE TRE DOP PIACENTINE Grande festa il 2 luglio nel prestigioso Salone di Palazzo Gotico, cuore della piacentinità, con
“Per disporre delle necessarie risorse è pure essenziale partecipare ai bandi progettuali, da
il Forum “C’è un Paese dove da sempre si fanno Capolavori Alimentari”, organizzato
quelli regionali ai nazionali ed europei, che comportano comunque sempre investimenti da
per celebrare il 50° anniversario della Costituzione del Consorzio Salumi Tipici Piacentini
parte dei soci, seppur supportati da finanziamenti pubblici, con Enti ed Istituzioni - ha ricor-
(1971) e il 25° dell’attribuzione della Denominazione di
dato Antonio Grossetti, Presidente del Consorzio
Origine Protetta per la Coppa Piacentina, il Salame Pia-
Salumi DOP Piacentini - che sono sempre stati vicini
centino e la Pancetta Piacentina, unici in Europa a fregiarsi
ed attenti ai bisogni del Consorzio ed alla sua azione
del prestigioso marchio per ben tre salumi.
di valorizzazione”.
Il Forum si è aperto con una “voce fuori campo” che ricor-
“Uniti si vince - ha ribadito Lorenzo Beretta, Presi-
dava quel sabato 8 maggio del 1971 quando un gruppo di
dente di ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati) - e Pia-
produttori di salumi si trovarono di fronte al Palazzo del
cenza ha molto da insegnare per la salvaguardia di
Governatore in Piazza Cavalli, dove salirono le scale fino al
un sistema produttivo (la salumeria) che è un fiore
primo piano della Camera di Commercio dove trovarono ad
all’occhiello del sistema agroalimentare italiano,
aspettarli il dott. Renzo Buvoli, il “regista” di quell’operazio-
un’eccezionale storia di tradizione che ci unisce ai
ne e il notaio Almerico Vegezzi che lesse loro l’atto costituti-
territori”.
vo del Consorzio su cui poi apposero le firme. Un momento storico sottolineato dalla presenza di due dei
Roberto Belli spegne la candelina insieme a Luigi Polizzi e Antonio Grossetti
“Vedremo - ha chiosato il Direttore Generale del Mipaaf Luigi Polizzi - quale sarà l’applicazione pratica
soci fondatori: Luigi Fiocchi che ha ribadito la valenza fa-
degli accordi politici di Bruxelles; serietà, onestà, pas-
miliare delle aziende e Luigi Piazza che ha sottolineato la
sione: questi sono i valori che ho individuato in questo
caratterizzazione artigianale che ancora contraddistingue il lavoro di salumeria, nonostante
Consorzio che ha portato avanti con determinazione una visione di tradizione ed innovazione
l’opportuno aggiornamento tecnologico a favore della sicurezza e della qualità.
con i territori che sono sovente anticipatori”.
Dopo di loro Roberto Belli e l’attuale presidente Antonio Grossetti hanno ripercorso altri
Poi la consegna di diplomi ed attestati per tutti i protagonisti. Il tutto sancito dal taglio della
momenti “topici” per la promozione e la crescita sui mercati, non solo italiani, di un Consor-
torta per questi prestigiosi traguardi presso la terrazza panoramica dell’Albergo Roma con
zio dove ancora oggi l’innovazione si coniuga con la tradizione e con la sfida per il prossimo
un APERIDOP proposto da Daniele Reponi con i tre salumi DOP piacentini accompagnati
futuro. Una visione ben chiara con importanti progetti come quello del Distretto del Cibo
(naturalmente) dai vini del Consorzio di tutela vini DOC piacentini.
Salumi DOP Piacentini che coinvolgono completamente il territorio, fin dalla materia prima prodotta negli allevamenti.
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Una Gran Bella fetta di Storia!
Luglio 2021
F I E R A M I L A N O RHO 2021
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