Anno 2018 n° 2 Febbraio
Le associazioni dei consumatori punto di riferimento per i cittadini liguri 101.609 cittadini aiutati a risolvere i loro problemi, 22 sportelli provinciali accreditati e 17 punti informativi, 61.020 pratiche di consulenza e assistenza legale: sono i numeri degli ultimi 18 mesi di impegno del nostro progetto Informa Consumatori Liguria. I servizi di informazione e consulenza ai cittadini consumatori e agli utenti liguri sono stati erogati tramite il numero verde, la consulenza on-line e il front office fornito delle nove associazioni aderenti: Adoc, Adiconsum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Sportello del Consumatore. La rete di assistenza è diffusa capillarmente sull’intero territorio delle 4 province liguri e si rivolge a tutta la popolazione, con una particolare attenzione alle categorie dei consumatori più deboli (anziani e famiglie a basso reddito).
Newsletter realizzata all’interno delle iniziative del Progetto InformaConsumatori finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del D.M. 6 agosto 2015. I contenuti possono essere utilizzati liberamente citandone la fonte.
Un impegno, quello a favore dei consumatori e utenti liguri, che non si ferma all’assistenza telefonica e di sportello, ma va oltre, con la rappresentanza delle principali istanze dei cittadini in fatto di consumo e servizi in tutte le sedi istituzionali e con l’organizzazione di eventi per formare e informare i liguri sui loro diritti. Proseguiremo ancora su questa strada e con sempre maggiore entusiasmo: grazie alla capacità di collaborare e far rete che caratterizza la nostre associazioni e grazie ai consumatori che continuano a darci fiducia!
Morosità in bolletta? Io pago il giusto! Al via la raccolta firme di Assoutenti e Casa del Consumatore
Parlamento affinché vengano eliminati gli oneri di sistema dalle bollette, l’iva sulle accise e qualsiasi addebito della morosità di altri palese o occulta riducendo i costi di almeno il 20%. Anche se tutto questo, per i tempi tecnici, non avverrà prima del 2019 bisogna superare lo spirito di sigla e le iniziative individuali e costituire subito un UNICO COMITATO NAZIONALE “ Io pago il giusto” che raccogliendo la rabbia dei consumatori coordini l’azione e sia in grado di opporsi efficacemente a questa decisione.
Dopo la decisione di ARERA (l’autorità regolatrice di energia, acqua, gas e rifiuti) di socializzare le perdite dovute a morosità a danno dei consumatori e a favore della Pubblica Amministrazione e delle imprese che non pagano, è partita l’iniziativa di Rete Consumatori Italia, di cui fanno parte insieme a Codici anche Assoutenti e Casa del Consumatore: nasce il Comitato Nazionale IO PAGO IL GIUSTO e la raccolta firme per chiedere la modifica della legislazione che regola gli oneri di sistema in bolletta. “Non si può chiedere ai cittadini di pagare i debiti degli altri” dichiara Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti. “Sui famosi 35 euro in bolletta sono state dette tante cose e non ci preoccupano le bufale dei 35 euro in più in bolletta ci preoccupa che ARERA abbia passato ogni limite di imparzialità e credibilità nella tutela degli utenti” spiega Giovanni Ferrari, Presidente di Casa del Consumatore. Nascondendosi dietro il paravento di sentenze dei TAR e del Consiglio di Stato, l’Autorità ha deciso di scaricare sul cliente finale i costi degli oneri di sistema della morosità. Il Comitato intende avviare una raccolta di firme da presentare al nuovo Governo e al
Il neo comitato interverrà immediatamente sulla consultazione pubblica dell’Autorità inviando all’indirizzo mercati-retail@arera.it una mail dei consumatori con il seguente testo “Basta con provvedimenti ingiusti, nessuna morosità va scaricata sui clienti finali. Basta oneri di sistema in bolletta”. Il Comitato ha istituito un servizio legale per portare fino alla Corte di Giustizia Europea le delibere dell’Autorità perché queste delibere hanno l’effetto di impedire, restringere e falsare il gioco della concorrenza all’interno del mercato italiano . Condizione inadeguata a un paese che si pone sullo scenario internazionale come l’Italia. E’ possibile firmare la petizione per chiedere la modifica della legislazione che regola gli oneri di sistema in bolletta anche online, all’indirizzo https://www.dirittosemplice.it/component/breez ingforms/ff_name/raccoltafirme_bollette?view=f orm&ff_name=raccoltafirme_bollette&Itemid=1 43
Bollette telefoniche: siamo pronti a intervenire di Lega Consumatori Liguria
13 canoni come previsto inizialmente ma su 12, rendendo vana la lotta realizzata dalle associazioni dei consumatori per ottenere le nuove disposizioni sulla fatturazione mensile”. E’ vero che ciascuna azienda offre all’utente la possibilità di recedere dal contratto senza costi, come peraltro prevede il Codice delle Telecomunicazioni, ma anche questo è penalizzante, soprattutto per le fasce di consumatori, come gli anziani, alle quali un cambio contratto causerebbe disagio; inoltre, poiché i principali operatori telefonici stanno aumentando le tariffe nella stessa misura, la libertà di cambiare gestore viene annullata.
Di male in peggio. Così potrebbe essere riassunta la vicenda della tariffazione delle bollette telefoniche che vede i consumatori ancora una volta fortemente danneggiati. Il caso ormai noto su cui concentra l'attenzione Lega Consumatori Liguria è il seguente: da alcune settimane le principali compagnie telefoniche stanno inviando ai propri clienti comunicazioni scritte, sms ed e-mail con le quali annunciano la variazione di piano di fatturazione sia per gli abbonamenti che per le ricaricabili. Nel dettaglio viene comunicato ai clienti che "Ai sensi della Legge 4 dicembre 2017, n.172 per i servizi di comunicazione elettronica e reti televisive, i servizi e le promozioni attive sui numeri si rinnoveranno su base mensile anziché ogni 4 settimane. La spesa complessiva annuale non cambia."Fin qui sembrerebbe tutto regolare, con il ritorno alla fatturazione basata su 12 mesi a seguito dell'abolizione, prevista dalla Legge di Bilancio 2018, della tanto discussa tariffazione a 28 giorni che comportava il pagamento di 13 mensilità di canone. Invece, due righe dopo, le medesime comunicazioni proseguono informando gli utenti che l'importo di ciascun rinnovo aumenterà dell'8.6% a seguito della riduzione da 13 a 12 del numero dei rinnovi mensili delle offerte. Ed è proprio questo il problema in quanto, come evidenziano i vertici di Lega Consumatori Liguria Cristina Cafferata e Alberto Martorelli, “la spesa totale in un anno non diminuirà, poiché le aziende hanno spalmato l’aumento dei costi introdotto con la fatturazione a 28 giorni non su
La vicenda della tariffazione a 28 giorni si trascina ormai da tempo: la delibera di marzo 2017 dell’Agcom stabiliva il ritorno alla tariffazione mensile per gli operatori di telefonia fissa prevedendo 90 giorni di tempo per adeguarsi; il passaggio alla fatturazione mensile non è però avvenuto e l’Agcom ha quindi stabilito sanzioni per Tim, Vodafone, Tre, Fastweb e Wind da 1,16 milioni di euro ciascuna; successivamente con la Legge di Bilancio veniva definitivamente stabilito il divieto della tariffazione a 28 giorni per telefonia fissa, mobile, connessioni internet e servizi di paytv (le compagnie possono adeguarsi entro il 4/4); infine il Tar del Lazio ha congelato l'obbligo del rimborso automatico agli utenti della telefonia fissa per la fatturazione a 28 gg. L'ultimo capitolo della vicenda costituito dal rincaro del 8,6%, su cui sta compiendo le opportune verifiche l'Antitrust, ha avuto la conseguenza di far venire meno la ratio dei provvedimenti emessi: tutelare il consumatore evitando l'incremento dei costi. Le richieste di intervento degli utenti non si sono fatte attendere e per questo motivo Lega Consumatori sta raccogliendo le segnalazioni per presentarle all’Autorità Garante al fine di difendere in modo efficace e concreto i consumatori. Lega Consumatori invita quindi gli utenti liguri colpiti dalla problematica in oggetto a contattare l'Associazione al n. 010/2530640 o attraverso il sito www.legaconsumatoriliguria.it (nella sezione contatti) ed a compilare l'apposito modulo in
modo da avviare le opportune iniziative.
Bollette luce e oneri non riscossi: perché a pagare sono sempre gli onesti? di Adiconsum
poverty). Ecco perché come Adiconsum abbiamo chiesto un incontro urgente con l’Autorità ARERA per conoscere l’entità economica e numerica, attuale e futura, degli utenti morosi e quali correttivi mettere in campo per evitare che a pagare siano sempre i consumatori finali e onesti.
Infissi nuovi: così è cambiata la detrazione fiscale di Adiconsum
Siamo alle solite. Come sempre succede in questo Paese, quando c’è un problema e ci sono aziende che non rientrano dei propri profitti, si attinge sempre dalle tasche dei consumatori onesti. Ci riferiamo al caso degli oneri generali di sistema non riscossi che la Delibera 50/2018 emanata dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, pone in capo ai consumatori finali paganti. La Delibera afferma che il mancato pagamento degli oneri di sistema da parte degli utenti morosi verrà pagato da tutti gli altri consumatori. La Delibera scaturisce da una serie di pronunce della giustizia amministrativa che ha accolto i ricorsi presentati dalle aziende venditrici di energia elettrica, alle quali le imprese distributrici chiedevano il pagamento degli oneri di sistema, previsti per legge. La giustizia amministrativa sostiene, infatti, che il pagamento di tali oneri spettino esclusivamente ai consumatori finali (e non alle aziende venditrici). IMPORTANTE Adiconsum è nettamente contraria a tale richiesta. Un conto sono, infatti, quei consumatori che fanno i furbetti e che cambiano continuamente azienda elettrica (c.d. “turismo elettrico”), un altro sono quegli utenti che si trovano in condizioni di povertà energetica (fuel
Hai intenzione di cambiare gli infissi? Se la tua spesa non supera i 60.000 euro puoi chiedere di portarla in detrazione sulla dichiarazione dei redditi, anche se dal 1° gennaio 2018 c’è una novità. Gli interventi, infatti, di sostituzione degli infissi rientrano nel c.d. ecobonus, sono cioè interventi che consentono di ottenere un risparmio energetico. Ebbene a differenza degli altri anni, la legge di Bilancio 2018 ha stabilito una riduzione della percentuale di riduzione passata dal 65% al 50%. Pertanto, se la spesa per l’acquisto degli infissi è stata fatta nel 2017 e quindi la porterai in detrazione sul prossimo 730/2018 potrai ancora godere della detrazione del 65%; in caso contrario, cioè se hai effettuato l’acquisto nel 2018, il prossimo anno potrai sì portare in detrazione la spesa, sempre entro il limite di 60.000 euro, ma potrai recuperare solo il 50% dei costi sostenuti.
Trenitalia adegua il sistema che offre le soluzioni di viaggio
applicare a Trenitalia la massima sanzione possibile: cinque milioni di euro.
di Federconsumatori
Dopo questa sanzione, il sito di Trenitalia è stato in qualche modo adeguato alla sentenza del Garante, e adesso i cittadini possono conoscere anche soluzioni di viaggio prima rigorosamente occultate. E' vero che, nonostante tutto, il sito di Trenitalia non è ancora adeguato al Regolamento Europeo 1371/2007; il quale prevede per le imprese di trasporto ferroviario abbiano anche l'obbligo di fornire al cittadino la possibilità di scelta tra il viaggio più veloce (e quindi più costoso), e quello più economico (e quindi più lento).
Federconsumatori esprime grande soddisfazione per la vittoria che ha determinato il cambiamento nelle modalità di vendita dei servizi di Trenitalia, pur sottolineando come sarà necessario continuare a vigilare contro abusi e pratiche scorrette. Con un esposto all'Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza del 2014, la Federconsumatori (invitiamo a diffidare dalle rivendicazioni e dalle espressioni di soddisfazione di chi assolutamente in questa problematica è stato assente) ha evidenziato un comportamento particolarmente dannoso per i cittadini, messo in atto sul sito di Trenitalia. Trenitalia nascondeva i servizi meno costosi, ed evidenziava quelli più costosi, orientando perciò i clienti a “scegliere” le Frecce, anche quando potevano disporre dei treni regionali. Questo comportamento danneggiava sia i cittadini che i bilanci delle regioni, a tutto vantaggio degli introiti di una società privata come Trenitalia. Accogliendo l'esposto della nostra associazione, l'Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza, ha deciso nell'agosto del 2017 di
Ma questo sarà il tema per un'altra iniziativa della nostra Associazione.
Tassa sulla plastica. Che cosa ne pensano i consumatori? di Casa del Consumatore
Si tratta di dati allarmanti e, come ha spiegato il commissario al bilancio Oettinger, bisogna trovare l’approccio migliore per disincentivarne l’utilizzo. In questi giorni si discute se introdurre la tassa sulla plastica e nei confronti di chi dovrà essere applicata. Ai produttori oppure ai consumatori? Sarà più utile colpire l’inizio o la fine della catena?
Tassa sulla plastica. Che cosa ne pensano i consumatori? L’Europa sta pensando a come contrastare e ridurre l’utilizzo di plastiche inquinanti al fine di sviluppare un’economia circolare a sostegno dell’ambiente. Stiamo consumando sempre più plastica ed abbiamo bisogno di un intervento che metta un freno, soprattutto dopo che la Cina ha deciso di non importarne più. Questa scelta asiatica è scattata dal 1° gennaio, dopo aver accolto solo nel 2017, la metà dei rifiuti di plastica mondiale. L’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di disincentivare sempre di più l’utilizzo della plastica applicando una tassa che andrà a colmare, almeno in parte, il buco del bilancio europeo. La soluzione è proporre una tassa sulla plastica? Penso che ognuno di noi risponderebbe di no, ma per farci un’idea, bisogna sapere che oggi la produzione di plastica è venti volte di più rispetto a quella degli anni Sessanta e vi è la previsione che nel 2050 sarà quattro volte tanto.
Oltre a poter essere qualificata come l’imposizione di un’ennesima tassa, cosa ne pensano i consumatori? Alcuni sono disponibili a ridurre il consumo di plastica e dare il loro contributo, soprattutto a favore dell’ambiente, altri invece reputano che bisognerebbe intervenire all’inizio della catena ritornando alle vecchie abitudini di un tempo. Tutti però, non sono favorevoli all’applicazione di un nuovo tributo. E voi, cosa ne pensate? Favorevoli o contrari?
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