Anno 2018 n° 6 Giugno
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Infopoint ambiente: nasce lo sportello per sapere tutto sulla differenziata
Saranno i volontari delle 8 associazioni dei consumatori facenti parte dell'Istituto Ligure per il Consumo e riconosciute dalla Regione Liguria (Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Federconsumatori, Lega Consumatori, Sportello del consumatore) a gestire il nuovo punto informativo per i cittadini presso gli sportelli del Comune in corso Torino a Genova, rispondendo a tutte le domande sulla raccolta differenziata e facendone conoscere i vantaggi, ambientali ma anche economici.
Newsletter realizzata all’interno delle iniziative del Progetto InformaConsumatori finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del D.M. 6 agosto 2015. I contenuti possono essere utilizzati liberamente citandone la fonte.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Ligure del Consumo e l’Assessorato Servizi Civici e Ambiente del Comune di Genova: l’infopoint è stato inaugurato lunedì 25 giugno e sarà aperto tutte le mattine dalle 9 alle 12.30. Si inizierà con la distribuzione dei raccoglitori domestici per la raccolta dell’umido e delle relative spiegazioni per utilizzarli al meglio, per poi mettere in atto altre campagne al fine di promuovere il più possibile, tra la cittadinanza genovese, la raccolta differenziata dei rifiuti. I cittadini potranno avere qui anche informazioni su come ottenere detrazioni fiscali e segnalare eventuali problematiche per quanto riguarda il conferimento dei rifiuti. Vi aspettiamo!
Consumatori e Coldiretti uniti per tutelare l’oliva taggiasca di Lega Consumatori Liguria
E' stata presentata a Diano Marina in una conferenza stampa l'importante iniziativa congiunta delle Associazioni dei Consumatori liguri e Coldiretti finalizzata a tutelare la Dop Taggiasca ed a difendere chi produce e chi consuma olive Taggiasche. L'obiettivo dell'iniziativa è di affrontare e risolvere un'annosa problematica che interessa uno dei settori nevralgici sui cui fonda l'economia del territorio ligure, ovverosia il comparto olivicolo, con riflessi sia per i produttori che per i consumatori. Ad oggi l’oliva taggiasca, prodotto di qualità legato al territorio del Ponente ligure ed in particolare alla provincia di Imperia, non ha nessuna garanzia di tutela, non potendo fregiarsi del riconoscimento Dop in quanto la normativa vieta che il nome di una varietà della pianta possa apparire in una Denominazione di Origine Protetta.
"E' dunque evidente, come ha sottolineato nel corso della conferenza stampa Alberto Martorelli, Vice Presidente di Lega Consumatori Liguria, membro della Direzione e Presidenza nazionale, che in tali casi si ponga un problema di trasparenza e tracciabilità alimentare su cui occorre intervenire con efficacia poiché il consumatore non può essere tratto in inganno al momento dell'acquisto". Ecco perchè Coldiretti e le Associazioni dei Consumatori liguri -Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Federconsumatori, Lega Consumatori, Sportello del Consumatore- hanno deciso di intraprendere insieme questa battaglia volta ad ottenere la Denominazione di Origine Protetta per l'oliva taggiasca (anche attraverso l'eventuale cambio di nome con un sinonimo storico, legando il termine Taggiasca al proprio territorio con la tutela dei prodotti, come sancito dalla normativa europea). Coldiretti e Associazioni dei Consumatori chiedono quindi a gran voce sostegno da parte di tutte le forze politiche elette sul territorio, ai Consiglieri Regionali Liguri, affinché si possa avviare l'iter procedurale/legislativo volto a richiedere la Denominazione di Origine Protetta a tutela del “Made in Italy” e dei consumatori, in un percorso di trasparenza nell'intera filiera produttiva.
Una nuova convenzione con la Pubblica Assistenza di La Spezia di Lega Consumatori Liguria
Ciò crea conseguentemente un danno sia per i produttori locali che per i consumatori, in quanto attualmente è possibile commercializzare in tutto il mondo prodotti che usufruiscono del nome Taggiasca ma che in realtà non hanno nulla a che vedere con il vero prodotto originario del Ponente ligure, essendo realizzati in altre Regioni italiane o addirittura in altri paesi europei come Spagna, Grecia o extra Europei come Albania, Argentina. In altri termini i consumatori corrono il rischio di acquistare olive e olio extravergine credendo che siano prodotti tipici e di qualità provenienti dal territorio ligure, ma che in realtà provengono da tutt'altro paese.
Nel mese di giugno Lega Consumatori La Spezia, alla presenza del Vice Presidente
Regionale Alberto Martorelli, di Samantha Castrogiovanni e Pierluigi Portunato per il Direttivo provinciale, ha sottoscritto un'importante convenzione con La Pubblica Assistenza di La Spezia, a conferma della crescita dell'associazione sull'intero territorio della Liguria. La convenzione avrà come obiettivo primario quello di rafforzare la tutela dei consumatori sul territorio nell'impegno reciproco di assistenza dei rispettivi associati; l'iniziativa nasce in particolar modo grazie alla disponibilità del Presidente della Pubblica Assistenza di La Spezia, l'Avv. Andrea Frau. Al fine promuovere la convenzione si svolgeranno inoltre iniziative congiunte, aperte a tutta la cittadinanza, allo scopo di approfondire le principali tematiche in materia consumeristica, a cominciare dall'energia e telecomunicazioni. Per qualsiasi ulteriore informazione in merito potete rivolgervi alla sede di Lega Consumatori La Spezia, sita in Piazza Chiodo 8.
Peoplefly: una task force per tutelare chi ha acquistato un “volo fantasma” di Assoutenti
raggiro nei confronti di consumatori in buona fede. Questa volta si tratta della vendita di “voli fantasma”, con biglietti aerei in partenza dagli aeroporti di Comiso, Trapani, Bologna e Verona, venduti dal broker Peoplefly attraverso l’omonimo sito on line www.peoplefly.it: i voli sono risultati inesistenti e i passeggeri sono rimasti a terra. Tanto che l’ENAC il 21 giugno ha emesso un comunicato stampa spiegando di aver ricevuto svariate segnalazioni e di aver dunque “avviato accertamenti per verificare se la società PeopleFly, e i vettori che avrebbero dovuto operare i voli con tale società, abbiano rispettato il Regolamento comunitario numero 261 del 2004 in materia di assistenza e informazioni ai passeggeri in caso di cancellazione del volo”. “Anche Assoutenti, come gli stessi gestori aeroportuali, ha ricevuto in queste ultime settimane decine di segnalazioni riguardo all’operato di Peoplefly e per questa ragione ha attivato una task force per richiedere l’indennizzo e il risarcimento del danno subito dai consumatori” prosegue Furio Truzzi. Tutte le segnalazioni a questo riguardo possono essere inoltrate via email alla delegazione siciliana di Assoutenti che svolge il coordinamento delle iniziative per conto dell’associazione: assoutenti.sicilia@gmail.com. “Siamo stanchi di dover denunciare pubblicità ingannevoli e casi di condotta non trasparente nei confronti dei consumatori” conclude Truzzi. “Ci uniamo a ENAC nell’invitare i passeggeri a prestare la massima attenzione e ad acquisire ulteriori informazioni prima di procedere con l’acquisto di biglietti sul sito Peoplefly.it”
“Abbiamo immediatamente provveduto a segnalare il comportamento di Peoplefly all’Antitrust e a diffidare la società dal proseguire la vendita di biglietti fasulli”: la linea di Assoutenti è chiara, nelle parole del Presidente Furio Truzzi, di fronte all’ennesimo tentato
Diamanti da investimento: Banco BPM incontra separatamente solo due associazioni dei consumatori di Assoutenti
chiedono di essere ascoltate su questa questione” ha concluso Truzzi.
Diamanti: dal 2 luglio gli incontri per rimborsare i risparmiatori di Federconsumatori
Assoutenti ha appreso che a breve partiranno degli incontri tra Federconsumatori e Adiconsum con Banco BPM per esaminare i casi dei risparmiatori coinvolti nel caso dei diamanti da investimento e concordare eventuali rimborsi. La notizia ha suscitato lo stupore di Assoutenti e Codici che insieme a tutte le associazioni dei consumatori hanno più volte cercato di incontrare il Banco BPM vedendo regolarmente i propri appelli cadere nel vuoto. “Di fronte al silenzio della banca e ora anche la notizia che questa si confronterà con due sole associazioni – spiega Furio Truzzi Presidente di Assoutenti - ribadiamo con forza la nostra volontà di tutelare in tutte le sedi legali i diritti di quegli investitori che hanno creduto e dato fiducia alla propria banca, ma sono rimasti ingannati. Per tutelare le decine di risparmiatori che si sono rivolti ad Assoutenti ci siamo attivati per chiamare la Banca alle sue responsabilità con lo strumento della mediazione civile, passaggio obbligato, prima delle cause vere e proprie. Sono già fissate per metà luglio le mediazioni civili per una quindicina di risparmiatori”.Nel frattempo la Banca, confermando una condotta non trasparente, sta ricontattando i singoli risparmiatori per proporre accordi al ribasso. “Ancora una volta si tenta di spezzare il fronte dei cittadini che chiedono il rispetto dei loro diritti, così come si sta cercando di spezzare il fronte delle associazioni chiamando a un tavolo di accordo solo due tra le tante che da mesi
Si è svolto ieri l’incontro fra le Associazioni dei Consumatori Adiconsum e Federconsumatori e la delegazione di Banco BPM in relazione alla “questione diamanti”. Il confronto si è svolto all’insegna della massima trasparenza e cortesia pur nel rispetto delle reciproche posizioni. La Banca ha preso atto delle richieste delle Associazioni in merito alle iniziative di ristoro dei clienti da loro rappresentati. Le Associazioni hanno quindi valutato favorevolmente la disponibilità della Banca a trovare una soluzione positiva per la propria clientela. In tale riunione si è inoltre appreso con soddisfazione che la Banca, a partire da oggi, ha aumentato in modo consistente il numero delle persone dedicate alla gestione dei reclami e all’interlocuzione con i clienti e le stesse Associazioni dei Consumatori, costituendo una task force ad hoc di circa 150 persone. La Banca si è altresì resa disponibile all’avvio in tempi brevi di un percorso congiunto di valutazione delle posizioni con le due Associazioni che possa determinare un esito positivo e di reciproca soddisfazione sulla base di criteri e obiettivi condivisi, venendo incontro, fin da subito, alle esigenze di quei soggetti che si trovino in particolare situazioni di criticità. Le parti si sono date l’obiettivo di incontrarsi periodicamente, a partire dal prossimo 2 luglio,
per esaminare le posizioni dei propri iscritti. (Comunicato congiunto. Banco BPM, Federconsumatori e Adiconsum).
Bond Parmalat: altra sentenza storica a favore dei consumatori Sportello del Consumatore
“Caso Carige” per chiedere ai giudici di Genova un ultimo chiarimento in merito all’importante aspetto della vendita di “bond” Parmalat sul cosiddetto “grey market”, ossia la vendita in giorni precedenti all’emissione ufficiale dei titoli sul mercato. Un comportamento bancario che ha sempre insospettito il collegio legale dei risparmiatori e che oggi trova sponda nell’innovativo ragionamento della Corte di Cassazione. Si preannuncia quindi un’ulteriore sentenza favorevole, utile per tutti i risparmiatori italiani. Infoline 339.1808419
Titoli spazzatura: il Tribunale di Cagliari condanna BNL a risarcire un investitore di Codacons La Corte Suprema di Cassazione, con sentenza n° 15770/18 del 15 giugno scorso, ha rigettato il ricorso di Banca Carige confermando la condanna al risarcimento dei danni in favore di decine di risparmiatori aggregati dallo “Sportello del Consumatore” e dal “Comitato San Giorgio”. I due enti avevano avviato, con determinazione e competenza, una vasta azione di tutela collettiva nei confronti della maggiori banche nazionali subito dopo il “crack” del gruppo alimentare di Calisto Tanzi. “Mentre le altre banche sono scese a patti uscendo onorevolmente dalla scena” – precisa l’avvocato Stefano Vignolo, presidente dello Sportello del Consumatore – “solo la ‘nostra’ Banca Carige ha preferito resistere in ogni sede opponendo una serie di eccezioni rigettate definitivamente dalla Corte Suprema”. Ha trovato quindi conferma il principio di corretta informativa che impronta l’intero sistema della c.d. intermediazione mobiliare: la Banca deve informarsi sulle caratteristiche del titolo ed informare, a sua volta, il consumatore in modo puntuale e veritiero, ponendo pure la massima attenzione al confronto con il livello di rischio desumibile dal “portafoglio” della clientela. La Corte di Cassazione ha approfittato inoltre del
Negli anni 2000 aveva investito i propri risparmi in bond argentini, Cirio, Parmalat e Giacomelli, il risparmiatore cagliaritano rivoltosi al Codacons per recuperarli. Nessuno l’aveva avvisato della rischiosità di tali acquisti, venduti senza la sottoscrizione del contratto quadro, ergo, senza nessuna profilatura del cliente. Il Tribunale ritiene nulli i vari contratti d’acquisto proprio per l’assenza della sottoscrizione del contratto quadro. Nella sentenza, la cui causa è stata patrocinata dall’Avv. Diana Barrui, Presidente del Codacons Liguria, si legge che la ratio del
contratto quadro sta nel “ mettere l’investitore in grado di valutare preventivamente, attraverso le informazioni fornitegli dal professionista, la natura, le caratteristiche, i rischi specifici legato allo strumento finanziario acquistato attraverso l’intermediario, e quest’ultimo nel grado di valutare, attraverso la previa profilatura del cliente, se l’operazione che gli si richiede di eseguire sia o meno adeguata”. Sulla base di tale sentenza, il risparmiatore si è visto restituire l’importo investito, oltre gli interessi legali, per un totale di 25.000 €.
Telefonia: AGCOM amplia le agevolazioni per chi ha basso reddito di Adoc, Federconsumatori e Adiconsum
disoccupati – e ha aggiunto al preesistente sconto del 50% sul canone mensile 30 minuti gratuiti di telefonate su rete fissa e mobile. Ma il provvedimento che ci sta più a cuore, oltre alle agevolazioni economiche, è che le aziende devono rendere disponibili sul mercato delle opportunità contrattuali per usufruire di servizi Internet con offerte disgiunte da ogni altro servizio, proprio per garantire favorire l’accesso del maggior numero di cittadini e famiglie ad uno strumento diventato ormai indispensabile nella vita quotidiana. La decisione di AGCOM arriva a seguito di un lungo confronto con le Associazioni dei Consumatori, nel corso del quale abbiamo sottoposto all’Autorità con insistenza la necessità di rivedere le condizioni di accesso al bonus, ampliando la platea degli aventi diritto alle agevolazioni. “Il provvedimento rappresenta una vittoria per le famiglie. Nonostante le resistenze da parte degli operatori del settore, è stato adottato un giusto e sacrosanto ordine di priorità: i diritti degli utenti hanno prevalso sugli interessi delle aziende” – dichiarano Emilio Viafora, Roberto Tascini, Carlo De Masi, Presidenti di Federconsumatori, Adoc e Adiconsum.
Non possiamo che accogliere con favore il provvedimento con cui AGCOM, dando seguito alle nostre richieste, ha disposto l’estensione delle agevolazioni per i contratti di telefonia agli utenti con ISEE inferiore a 8.112,23 euro. Le nostre rilevazioni nonché le segnalazioni che riceviamo quotidianamente da parte dei cittadini dimostrano che la crisi economica, purtroppo, non può ancora dirsi un capitolo chiuso, crisi dalla quale si sono generate gravi sacche di povertà e si sono ampliate le disuguaglianze L’Authority ha eliminato i vincoli che fino a questo momento condizionavano l’accesso al bonus – come la presenza di almeno un over 75 nel nucleo familiare o di soggetti percettori di pensioni sociali/invalidità o di capifamiglia
Telefonia: occhio ai cambi delle condizioni contrattuali
di disattivazione, dandone comunicazione entro il 30 Giugno 2018.”
di Adiconsum
Chi è interessato a recedere dal contratto potrà farlo, avendo cura di specificare come causale “Modifica delle condizioni contrattuali”, attraverso questi canali: · Tramite richiesta sull’area clienti MyTIM fisso · Contattando il 187 · Recandosi in uno dei centri TIM · Via PEC: clientiprivati@pec.telecomitalia.it · Via posta, meglio se con raccomandata A/R, scrivendo alla casella postale 111-00054 Fiumicino (Roma)
L’inizio dell’estate è foriero di novità per i consumatori, molte riguardano le nuove offerte di alcuni operatori di telefonia fissa e mobile. Vediamo quelle che sono già state annunciate. TIM Gli aggiornamenti contrattuali, in vigore dal 1° luglio, coinvolgeranno alcuni piani tariffari. A subire un aumento di 2,5 euro mensili saranno Voce senza limiti, Tutto senza limiti, Tutto, Tutto voce, Tim smart, Smart e Internet senza limiti. A subire invece una diminuzione pari a 1 euro saranno le offerte Tuttofibra, Tuttofibra plus, Internetfibra. Sempre dal 1° luglio cambiano anche i costi di disattivazione: per disattivare la linea fibra o le linee Solo Voce e ADSL si pagheranno 49 euro (prima erano, rispettivamente, 99 euro e 35,18 euro); chi passa, invece, ad altro operatore pagherà 35 euro. Come specificato sul sito di TIM: “Qualora i clienti interessati non intendessero accettare la variazione indicata, ai sensi dell’art. 70, comma 4 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, hanno il diritto di recedere dal contratto o di passare ad altro operatore, senza penali né costi
Vodafone Dal 10 giugno, l’operatore telefonico ha deciso di adeguare il proprio traffico dati al mercato, offrendo 10 giga in più ad alcune offerte. Il sito ufficiale di Vodafone Italia specifica anche che “le stesse offerte insieme ad altre offerte mobile in abbonamento avranno un aumento del canone mensile di 3 euro in modo da consentirci di continuare a garantire la qualità dei servizi legata ai nostri investimenti sulla rete” Anche in questo caso sarà possibile recedere dal contratto, specificando come causale del recesso "modifica delle condizioni contrattuali", fino al 15 settembre; ecco come fare: · Inviando raccomandata A/R a Servizio Clienti Vodafone, casella postale 190 – 10015 Ivrea (TO) · Via PEC: disdette@vodafone.pec.it · Contattando il servizio clienti al 190 · Compilando il modulo nei negozi Vodafone, facendo esplicita menzione alla causale "modifica delle condizioni contrattuali" E gli altri operatori? Nei prossimi giorni potrebbero arrivare comunicazioni anche da parte degli altri professionisti.
IMU e TASI: come rimettersi in pari se pagati in ritardo di Adiconsum
· Ravvedimento breve (dal 15° al 30° giorno dalla scadenza): la sanzione, durante questo periodo, è pari all’1,5% più interessi per ogni giorno di ritardo sul pagamento. · Ravvedimento medio (dopo il 30° giorno fino al 90° giorno dalla scadenza): la quota fissa lievita fino all’1,67%. · Ravvedimento lungo (dopo il 90° giorno dalla scadenza): quota fissa pari al 3,75% più interessi giornalieri. Ricordiamo che, dopo la data del 30 giugno 2019, non sarà più possibile accedere al ravvedimento operoso per l’acconto IMU e TASI 2018.
Il 18 giugno, ultimo giorno per pagare l’acconto IMU e TASI, è ormai passato; se non hai ancora versato quanto dovuto, ti consigliamo di recuperare prima possibile per beneficiare del ravvedimento operoso. Cos’è il ravvedimento operoso? Si tratta di un istituto giuridico disciplinato dall’articolo 13 del D.lgs 472/97 e ti permetterà di ridurre notevolmente l’importo della sanzione attraverso uno sconto sulla multa per il pagamento in ritardo. Per beneficiarne è necessario agire in fretta, il motivo è semplice: è possibile accedere al ravvedimento operoso solo in caso di mancata contestazione e quando l’attività di accertamento non è stata ancora avviata. Quanto si risparmia? Rispetto alla sanzione intera, pari al 30% dell’importo della tassa, il ravvedimento operoso permette di risparmiare molto denaro in base al periodo impiegato per mettersi in regola con i pagamenti: · Ravvedimento sprint (entro 14 giorni dalla scadenza): sanzione pari allo 0,1% per ogni giorno più interessi per ogni giorno di ritardo in caso di pagamento
Come si pagano le sanzioni? Per saldare sanzioni e interessi di IMU e Tasi, è necessario compilare il modello F24 avendo cura di barrare la casella ravvedimento. Per compilare tutto nel miglior modo possibile, ti suggeriamo di rivolgerti al CAF o al tuo commercialista. Le prossime scadenze IMU E TASI Entro il 17 dicembre 2018 bisogna pagare la seconda parte dell’IMU e TASI; anche in questo caso è possibile accedere al ravvedimento operoso con le stesse modalità sopra indicate; a cambiare è solamente il termine ultimo per accedere allo sconto sulle sanzioni: il 31 dicembre 2019.
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