Dossier
“Buchi� orari nelle linee liguri
Marzo 2014
Nota sulle immagini Le immagini presenti allâ&#x20AC;&#x2122;interno del dossier, relative a linee e stazioni ferroviarie, sono degli autori (e sono utilizzabili liberamente citando il documento) o sono tratte da pagine Wikipedia corrispondenti ed utilizzabili in base a GNU Free Documentation License. Lâ&#x20AC;&#x2122;immagine di copertina è frutto di una elaborazione grafica che utilizza unâ&#x20AC;&#x2122;immagine tratta dal sito:<http://www.sicurmoto.it/2011/03/01/roma-un-buco-con-la-strada-intorno/>.
Premessa: perché un documento sui “buchi” orari delle linee liguri: richiesta per un servizio ferroviario minimo. La decisione dell'Assessorato ai Trasporti della Regione Liguria di intervenire nel febbraio 2014 per finanziare treni aggiuntivi nell’estremo levante (peraltro in una tratta, la Spezia-Sarzana, in carico alla Regione Toscana per gli accordi di Tivoli del 1998), onde consentire agli utenti coincidenze brevi con treni a media percorrenza, sembra rappresentare una novità in un panorama generale del servizio in regione in cui il “pane quotidiano” sono stati e sono continui tagli al servizio. La motivazione ufficiale è stata che era necessario intervenire per colmare un “buco orario”. Motivazione che da un punto di vista teorico è più che legittima, e non si può che essere lieti di questo approccio. Però, se questo approccio dovesse essere - come dovrebbe essere – generalizzato a tutte le linee in regione, ci sarebbero non pochi “buchi” da colmare. Ma quello che è successo negli ultimi anni è che i buchi non sono stati colmati, anzi, sono stati dilatati! Si pensi in particolare ai tagli avvenuti nel 2011, che sono tra i principali responsabili di molti “buchi” di cui tratteremo in questo dossier: dei 10 treni fondamentali di cui era stato chiesto il mantenimento, molti, se circolassero tutt'oggi, coprirebbero i “buchi” di cui si parla in questo dossier. Ma come sappiamo ai tagli del 2011 è succeduta tutta ad un'altra serie di tagli effettuati successivamente, a cui si aggiungono quelli previsti a marzo, che, evidentemente, non potranno che peggiorare la situazione, e contribuire, appunto, ad “allargare” tali “buchi”. Non si può non pensare ad una contraddizione nelle decisioni dell'Assessorato. Abbiamo qui cercato di fare una breve (e non assolutamente esaustiva!) carrellata di diversi “buchi” orari di cui alcuni non sono certo di un'ora ma in qualche caso di diverse ore e non di rado impediscono la coincidenza con altri treni a media percorrenza o altri RV o IC. Ci siamo concentrati sui giorni feriali, salvo in alcuni casi, specificando che si faceva invece riferimento ai sabati e ai festivi.
I tagli di marzo
Nella tabella qui sopra sono indicati i tagli in vigore dal 16 marzo 2014, che vanno a colpire in modo particolare nei sabati e nei festivi, aggiungendosi ai tagli già avvenuti in precedenza, che renderanno la mobilità su tali linee, già precaria in orario lavorativo, un’impresa “ingegneristica” in orario non lavorativo. I tagli di marzo vanno a colpire in modo particolare la linea Genova-Busalla-Isola del Cantone>Arquata/Novi Ligure, e tra l’altro, in un caso, cancellando un treno in direzione Genova nella prima fascia mattinale lavorativa e un altro in direzione Arquata in piena fascia pomeridiana di rientro dal lavoro.
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Ponente Possiamo cominciare con il ponente... Lasciamo da parte quanto accaduto con il disastro della frana e analizziamo l'orario (facendo riferimento all’orario ufficiale dicembre 2013-giugno 2014) in una situazione ritornata normale. Ma è così normale? Ad esempio nella prima mattina una località come Cervo ha il suo primo treno in direzione Ventimiglia alle 08:26, (arrivo a Ventimiglia ore 09.20), orario decisamente tardo sia per scuola che per lavoro e analoga sorte subiscono a partire da Savona: Quiliano-Vado Ligure, Borgio Verezzi, Pietra Ligure, Borghetto S. Spirito, Ceriale e Laigueglia. E quelli dopo? 10:46, 14:58, 17:02, 18:55, 19:31 (19.55 se sabato) e... più niente fino al mattino. 6 treni al giorno. Ma c'è chi sta peggio, come Borghetto S. Spirito: 07:47, 12.23, 14.19, 16:23, 18:21 (18:15 se sabato) e poi basta. Insomma, 5 treni al giorno con un “cadenzamento” alla 4 ore circa/2 ore/nulla. Né Cervo né Borghetto sono Sarzana, ma l'agglomerazione San Bartolomeo+Cervo, fa 3.125+1.128= 4.253 abitanti, che sono un po' meno degli abitanti di Bogliasco (4.515) e il doppio di quelli di Pieve Ligure, (2.578) di cui la seconda usufruisce, (escludendo la fermata di Pontetto a cavallo tra i due comuni) del triplo dei treni, e citiamo una località percepita da residenti e visitatori come genericamente “mal servita”! E in questo senso va rimarcato che il comune di Borghetto fa 5.130 abitanti ed è ancora più penalizzato sul versante del servizio di Cervo. Chiaramente il parametro degli abitanti non è l'unico fattore, ed è chiaro che essere alle porte di Genova è diverso che essere in riviera, però è un fattore significativo. Il serale rappresenta uno dei tanti dati negativi del servizio ferroviario nel ponente. Emblematico il caso di Ventimiglia: l'ultimo regionale per Genova – che non è solo l'ultimo regionale, ma l'ultimo treno in assoluto in direzione levante - parte da Ventimiglia alle ore 19:51! E' il reg 11319 per Sestri Levante, che arriva a Genova Brignole alle 23.13 e a Sestri Levante alle 00.20. Non rientra certo tra le richieste così irragionevoli quelle di avere un ulteriore treno direzione Sestri Levante un'ora dopo: consentirebbe tra l'altro di compensare la scomparsa dell'11391 (Alassio-Sestri Levante) e garantire un minimo di mobilità pubblica -anche ai fini del turismo - su tutto l'arco costiero della riviera di ponente (e di levante). Per contro, in direzione Nizza è presente il servizio (a carico delle SNCF) fino alle 22.50 nei sabati.
Cervo/San Bartolomeo: solo 6 treni al giorno!
Ventimiglia: ultimo treno direzione Genova: ore 19.51! 2
Levante genovese/Golfo Paradiso Cosa succede nell’immediato levante genovese e nel golfo Paradiso? Paragonata alla situazione del ponente ligure, quella del Golfo Paradiso potrebbe sembrare un... paradiso, ma anche qui i “buchi” non mancano. Abbiamo una situazione particolarissima e piuttosto curiosa che è quella di Mulinetti, in cui in direzione levante fermano treni alle 07:40, 08:40, 13:21, 14:07, 18:22, (5 treni) poi più niente, e in direzione Genova 06:52, 15.54, 17:58, (3 treni) poi più niente. La domanda che ci si dovrebbe porre è: 5 treni al giorno rispondono alla domanda di mobilità della frazione di Recco? Se sì, perché allora in una direzione abbiamo 5 treni e nell'altra solo 3? Sembra in effetti una bizzarria se si parte dal presupposto che chi va deve poi anche tornare! Ma se Mulinetti può essere considerata un caso “sui generis”, diverso è il discorso per Pieve e Sori, quasi equivalenti in termini di servizio. Evidenzieremo d'ora in poi con sfondo ciano le frequenze di 15' o meno, con il rosso le frequenze superiori ad 1 ora, in arancione quelle di poco inferiori all’ora. Prendendo come esempio Pieve Ligure, abbiamo in direzione Spezia treni alle:
e dopo le 21.35, più nulla fino al mattino. 21 treni al giorno per un orario con frequenze da “metropolitana” in alcune fasce orarie (indicate in azzurro) e buchi di quasi 2 ore (indicati in rosso) e assenza di servizio dopo le 21:35. Quanto di più distante da un cadenzamento. A chi giova un servizio così strutturato? I buchi mattinali, in particolare quello tra le 10:36 e 12.18 (1h 42') sono quelli più deleteri. Non sarebbe più sensato un orario cadenzato alla mezz'ora fissa salvo magari la fascia mattinale di morbida e del medio pomeriggio a 1h? Ma il dato più grave è quello del serale: dopo le 21:35 Pieve è completamente isolata in direzione levante, il che significa l'impossibilità di raggiungere altre località della riviera di levante, e quindi di poter raggiungere località come Rapallo per poter prendere l'ICN 799 per Salerno (transito a Rapallo 00.28). Va detto che in questa fascia oraria transitano sulla linea regionali, che però non fermano né a Pieve né a Sori. E' così sensato avere regionali che fermano in poche località in orari come quelli serali, in cui non ci sono alternative al mezzo privato?
Pieve Ligure: dopo le 21:35 più nessun treno direzione levante
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Levante genovese/Golfo Paradiso E in direzione Genova?
22 treni, orario irregolare e un “buco” di quasi 2 ore tra le 08.31 e le 10.23 (1h 51') che andrebbe colmato, e anche in questo caso il grosso problema del serale, che ripropone la questione dei regionali in orario serale che non fermano. Considerazione a parte meritano Pontetto e Bogliasco. Pontetto è nell'immaginario collettivo di chi non conosce la situazione (chi non ha mai sentito l'annuncio tormentone in stazione: “non ferma a Pontetto e Mulinetti”?) associata a Mulinetti, quindi vista dai non frequentatori come una sorta di stazione fantasma collocata nel nulla. Ma in realtà la fermata è all'interno di un'area urbanizzata senza soluzione di continuità che interessa la parte orientale del nucleo e del comune di Bogliasco e quella occidentale del comune di Pieve Ligure. In orario feriale (lun-ven) in direzione Sestri-Levante/Spezia abbiamo: 07.25, 08.30, 13.11, 13.57, 16.59, 18.12, 19.57, 20.12. Poi più nulla. Al sabato: 13.11, 20.12. Nei festivi idem: 13.11, 20.12. Quindi, 8 treni dal lunedì al venerdì, 2 treni i sabati e i festivi. In direzione Genova invece (sempre in orario feriale lun-ven): 06.34, 07.02, 08.02, 14.53, 16.04, 17.04, 18.08. Poi più nulla. Al sabato: 06.34, 07.20, 14.53. Poi più nulla. Nei festivi invece, nessun treno. Quindi, 7 treni dal lunedì al venerdì, 3 treni il sabato, nessun treno nei festivi. In conclusione: orario più che irregolare all'interno della giornata, e difforme a seconda che sia in direzione Spezia o Genova, con il curioso dettaglio dell'assenza di servizio festivo in una direzione.... E' un orario dettato da esigenze di mobilità verificate?
Pontetto: fermata “fantasma” o fermata “urbana” non valorizzata?
Il caso infine più degno di nota è quello di Bogliasco, che escludendo le situazioni di Recco e Camogli è quello un po' più “fortunato” tra tutti quelli del Golfo Paradiso. In orario feriale (lun-ven) in direzione Sestri-Levante/Spezia abbiamo:
Quindi, 26 treni/giorno, (5 in più di Pieve) senza alcuna regolarità nell'orario, con alcuni treni
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Levante genovese/Golfo Paradiso distanziati tra loro una decina di minuti e un primo “buco” orario tra le 09.08 e le 10.32 (di 1h 24'), ma soprattutto quello di quasi 2 ore tra le 10.32 e le 12.14 (1h42'). Nel serale abbiamo l'altro “buco”, tra le 21.30 e le 23.32, (di 2h 2'). In questo senso Bogliasco è in una situazione migliore di Pieve o Sori, che non hanno più servizio dopo le 21.30. Ma l'ultimo regionale si ferma comunque a Sestri Levante, quindi per raggiungere le 5 terre o La Spezia è necessario prendere quello delle 21:30 scendendo a Santa margherita (arrivo ore 21.54) e lì interscambiare con l'IC 687 (22.28) oppure il reg. 11317, che ferma a Nervi alle 23.38, ma salta tute le successive fermate fino a Recco e ferma a Santa Margherita alle 22.57 (con un'attesa di 1h 03'). Una soluzione, a prescindere da più ampi interventi di regolarizzazione e integrazione dell'orario, è quella di far fermare il reg 11317 anche a Bogliasco così come nelle altre località in cui attualmente non ferma tra Genova Nervi e Sestri levante, che implica però un arrivo a Spezia in orario più tardo rispetto alle attuali 00.24. E in direzione Genova? In orario feriale (lun-ven) abbiamo:
Quindi, 24 treni/giorno (2 in meno che nella direzione Spezia), come di consueto grande irregolarità e con una forte concentrazione di treni nella fascia mattinale 06.30/08.30 distanziati al massimo 17' e un minimo di 8', e un “buco” di quasi 2 ore, 8.35-10.27 (1h 52') più di un'ora 10.2711.44 (1h 07') 11.44-12.47 (1h 03') e un'ora 13.21-14.21 (1h). Insomma, sembrerebbe che “tutti” a Bogliasco debbano andare in direzione Genova tra le 06.35 e le 08.35, più “nessuno” fino quasi all'una, un piccolo spiraglio verso l'una e poi frequenze sui 40' fino ad una fascia intorno alle 17 in cui di nuovo si ha un'altra concentrazione di treni. E questa volta il “buco” serale è ancora più marcato: dalle 21.29 fino alle 00.52 più di TRE ore (3h 23') senza servizio, determinato anche dal fatto che il reg 11328 da La Spezia (21.53 da spezia, 23.05 Recco, 23.17 Ge Nervi) salta tutte le fermate tra Recco e Ge Nervi. Chiudiamo molto velocemente con un accenno su Recco e Camogli. Ambedue le località sono quelle che più risultano servite tra quelle del golfo Paradiso, ma in direzione Spezia, (prendendo come riferimento Recco) In orario feriale (lun-ven) abbiamo:
33 treni/giorno. Un dato (positivo): abbiamo un servizio serale con cadenza (quasi) oraria. Il dato negativo è che con il taglio del reg. 11391 Alassio-Sestri Levante avvenuto nel 2011, l'ultimo collegamento verso levante è diventato 23.40. Un po' presto per la “capitale gastronomica della Liguria”, e ancor di più per un centro turistico come Camogli. Gli altri 2 dati (negativi) sono un “buco” tra le 07.06 e le 07.45 (39' per una località come Recco in pieno orario lavorativo sono un po' troppi). E anche un “buco” di 1h 02' (10.44-11.46) sia pure in fascia di morbida sembra eccessivo.
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Tigullio e spezzino E nel Tigullio e nello spezzino? Una disanima dettagliata della situazione del levante ligure comprendente Tigullio e Spezzino è evidentemente molto impegnativa, ci limiteremo quindi a fare alcuni esempi, tralasciando le situazioni di Santa Margherita, Rapallo, Chiavari e Sestri Levante Levanto e Monterosso, che usufruiscono di un servizio non limitato ai soli treni regionali e, all'opposto il caso di particolare di Cavi. Possiamo individuare in Zoagli, Riva-Trigoso, Moneglia, Deiva Marina Framura e Bonassola le località generalmente più disagiate. Ma ci sono altri esempi “insospettabili”. Prendiamo ad esempio il caso di Lavagna, che in apparenza potrebbe sembrare un caso felice. In orario feriale (lun-ven) in direzione Sestri Levante -La Spezia abbiamo (in parentesi quadra i treni che terminano la corsa a Sestri Levante, in grassetto gli IC):
32 treni/giorno, orario sempre irregolare, con un “tentativo” di cadenzamento ai '12, o per meglio dire alcuni treni che fermano ad orario ai '12. Un vuoto tra le 05.46 e le 07.05, e attese in pieno orario lavoro-scuola, 07.05-07.34, (29' di attesa) e 07.34-08.15 di (41' di attesa) piuttosto rimarchevoli. Non vi sono in generale veri e propri “buchi”, intendendo con questa definizione vuoti di servizio particolarmente discordanti rispetto al resto del servizio nel suo complesso, ma ci troviamo di fronte ad una frequenza che può variare dai 40/50' nella metà mattinata ai 30' circa del pomeriggio, e nel serale abbiamo una frequenza circa oraria inframmezzata da un IC. Uno dei dati negativi che spiccano maggiormente riguardano Lavagna, in direzione Genova: un “buco” orario di 2h 14' tra le 7.33 e le 9.47. A Lavagna non ferma infatti il regionale 11260 da La Spezia per Genova Principe (08.07 a Sestri Levante, 08.15 a Chiavari) che lascia quindi un vuoto di servizio in pieno orario di lavoro. Sarebbe invece utilissimo per molti pendolari e studenti, obbligati perciò ad andare a Chiavari.
Lavagna: vuoto di servizio di oltre 2 ore alla mattina, in pieno orario lavorativo
E’ In direzione Genova, orario feriale (lun-ven) che si riscontrano da un lato alcuni aspetti positivi ma dall'altro elementi negativi in misura maggiore (in grassetto gli IC):
33 treni/giorno, (uno in più che in direzione Spezia) solite considerazioni sull'irregolarità dell'orario, una fascia 05.31-07.33 con 9 treni e quella 05.47-06.40 con frequenze (non cadenzate) di 15'
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Tigullio e spezzino e meno. Ma in compenso, un “buco” in direzione Genova tra le 7.33 e le 9.47 (2h 14'). A Lavagna non ferma infatti il reg 11260 (08.15 da Chiavari) che lascia quindi un vuoto di servizio: sarebbe invece particolarmente utile per molti pendolari e studenti obbligati ad andare a Chiavari. In orario serale, “buco” tra le 20.49 e le 22.40 (1h 51') e tra le 22.40 e 00.10 (1h 30'), comune a tutto il Tigullio. Tra le località sicuramente disagiate, prendiamo l'esempio di Bonassola. In orario feriale (lun-ven) in direzione La Spezia abbiamo:
19 treni/giorno, con una copertura oraria intorno alla mezz'ora in orario mattinale di punta, ma già un primo “buco” tra le 07.56 e le 09.14 (1h 18') una copertura in calma mattinale oscillante tra i 50' e un nuovo “buco” tra 10.50 e 12.09 (1h 19') e tra 12.09 e 13.32 (1h 23') e tra 16.17 e 17.19 (1h 02'). Un lieve miglioramento (58') e poi un nuovo vuoto tra 19.13 e 21.21 (2h 08') e dopo le 22.14 più nessun treno! Il “buco” tra 19.13 e 21.21 è dovuto alla non sosta di 2 regionali, (11297 e 2297/2298), mentre l'assenza di servizio dopo le 22.14 è dovuta alla non sosta del già citato reg 11317, (Ge Brig. 22.13, attuale orario di arrivo a La Spezia ore 00.24). In orario feriale (lun-ven) in direzione Sestri Levante-Genova abbiamo invece (tra parentesi i treni che terminano la loro corsa a Sestri Levante):
23 treni/giorno, buchi in calma mattinale e pomeriggio con 2 treni immediatamente dopo a breve distanza (11') e una “migliore” copertura nel serale rispetto alla direttrice per Spezia (con comunque un “buco” tra le 22.19 e le 23.44 di 1h 25'). Ma non inganni il serale apparentemente più “ricco”. Se la destinazione è il capoluogo, o si utilizza il regionale delle 19.44 cambiando a Sestri Levante con il reg 11326 delle 20.43, oppure non c'è nessuna alternativa al reg delle 22.19: quindi, se la destinazione è Genova, dopo le 19.44 il “buco” reale nel serale è di quasi 3 ore.... E se la destinazione fosse un altra località “minore” della riviera di levante, ad esempio Zoagli o Sori? O 19.44 o nessun'altra alternativa fino al regionale delle 23.44! Ma ci sono situazioni peggiori: ad esempio Framura è ancora più penalizzata rispetto a Bonassola.
Bonassola: in direzione Spezia vuoto di servizio in primissima serata, e dopo le 22.14 più nessun treno! 7
Linea costiera: Area urbana genovese E in area urbana genovese? Prenderemo in considerazioni due casi: Genova Sturla e Genova Pegli, in quanto quartieri di un certo rilievo che però non usufruiscono di un servizio anche di Regionali Veloci. Nel capitolo dedicato alla Genova-Acqui Terme e alla Genova-Busalla si affronterà in compenso la situazione di altre località in ambito “metropolitano” genovese presenti sulla linea.
2014
Incominciamo con il caso di Genova Sturla, direzione levante, (lun-ven):
31 treni/giorno con frequenze non così “eccelse” come ci sarebbe potuti aspettare da una località in ambito urbano. Un “buco” tra le 10.18 e le 11.26 (1h 08') e un altro tra le 21.16 e le 22.27 (1h 11'). Le sottolineature indicano “triplette” cadenziate in modo più o meno preciso. Niente più servizio dopo il reg 11317 delle 22.27. Anche nel caso di Sturla, il buco serale è aggravato dalla non sosta del reg 11319 da Ventimiglia, 23.18 a Brignole (che se fermasse anche a Sturla fermerebbe indicativamente alla 23.23).
2013
Val la pena di osservare a titolo di confronto l'orario 2013 (sempre lun-ven, periodo invernale):
32 treni/giorno, quindi rispetto al 2014 il 2013 aveva un treno in più. Il treno in più era quello delle 16.54 (in grassetto). Il treno “esiste” sempre, è sempre il reg 11283 e parte alle 16.49 da Brignole sia nell'inverno 2013 che nel 2014, ma dal 2014 non ferma più a Sturla, Quarto, Quinto. Abbiamo poi uno scambio: Sturla 2014 perde il reg delle 14.54 ma acquista quello delle 13.26. Per il resto non cambia: “buco” mattinale e “buco” serale.
2007
E nel 2007 (sempre lun-ven, periodo settembre-dicembre)?
35 treni/giorno. Ovvero, dal 2007 ad oggi Sturla ha perso 4 treni, che non è poco, anche se altre stazioni di altre linee hanno avuto sorte peggiore. L'orario come si può vedere non è molto dissimile come struttura, sempre con il saltuario ed imperfetto cadenzamento ai '26-'40/42-'53/55 (che è stato evidenziato con sottolineatura continua). Si può notare che vi sono stati degli “aggiustamenti” con il tempo. Le fasce cadenzate erano 5 nel 2007, 4 nel 2013, ridotte a 3 nel 2014: indicativo di come non solo l'orario sia peggiorato quantitativamente, ma anche “qualitativamente”. Ma i dati più significativi sono che nel 2007 mancava il buco di quasi un'ora tra 17.54 e 18.53. Non inganni la fascia rossa tra le 21.17 e 0.25: se è vero che il “buco” permane, il servizio non terminava alle 22.26 (22.27 nel 2013 e 2014) ma alle 0.25. Infatti era ancora circolante il reg. 11391 da Alassio per sestri Levante.
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Linea costiera: Area urbana genovese Anche nel 2007 avevamo però il “buco” serale aggravato dalla non sosta del reg. 11319 da Ventimiglia, (all'epoca 11389, 23.20 a Brignole), e che si fosse fermato anche a Sturla avrebbe fermato indicativamente alla 23.25). Ma va detto che tale “buco” poteva essere “digerito” in virtù della sosta di un ultimo treno (sia pure 2 ore dopo) in direzione levante. L'aspetto più grave del taglio del treno 11391 da Alassio per Sestri Levante effettuato dalla Regione Liguria nel 2011, è che il taglio non è stato compensato da alcun tipo di riorganizzazione degli orari del treno precedente, onde - almeno – rendere meno grave il disagio.
2014
Analizziamo adesso invece il caso di Genova Pegli , direzione centro-lev., inverno 2014, (lun-ven):
31 treni/giorno, decisamente un numero sorprendentemente basso per una tratta su cui si parla, in modo evidentemente molto lontano dalla realtà, di “metropolitana di superficie”, ed in cui si stanno spendendo 600 milioni di euro per separare il flusso a lunga percorrenza (ben 8 IC!) da quello regionale... Non si può neanche parlare di cadenzamento visto che abbiamo alcuni treni ai '19 e ai '49, ma per il resto non abbiamo punti fermi. Due “buchi” orari contigui a metà mattina dalle 09.19 alle 10.43 (1h 24') e dalle 10.43 alle 11.50 (1h 07'). solo due fascie orarie (non contigue) con frequenze degne di un servizio urbano, nella prima mattina. Un altro “buco” rilevante (47') in prima serata tra le 19.50 e le 20.37 e poi tre le 20.37 e le 21.52 (1h 05'). Dopo le 22.42 più nessun servizio verso il centro fino al mattino. Pegli beneficia del “privilegio” della sosta alle 22.42 del regionale 11319 da Ventimiglia per Sestri Levante, privilegio che non spetta ad altre località, ma con il taglio del reg.11391 da Alassio (che fermava a Pegli alle 23.50) 22.43 rimane l'ultimo collegamento verso il centro ed il levante. Si noti, tra l'altro, che se da Pegli si vuole raggiungere ad esempio Sturla, l'ultima possibilità è il reg. delle 21.52, ma se si vuole raggiungere Bogliasco o Pieve o Sori, l'ultima possibilità diventa il reg. delle 20.37, a proposito di “città metropolitana”...(!)
2012
Val la pena di osservare a titolo di confronto l'orario 2012 (sempre lun-ven, periodo invernale, direzione centro/levante, tra parentesi tonda i treni che attestano a Brignole/Principe, in parentesi quadra quelli che attestano a Nervi):
50 treni/giorno.
2011
Osserviamo infine l'orario 2011:
52 treni/giorno!
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Linea costiera: Area urbana genovese Lo precisiamo, (anche se il solo confronto ad occhio è illuminante): dal 2011 al 2014 l'offerta su Pegli in direzione centro/levante è calata da 52 treni a 31 treni. Stiamo cioè parlando di un taglio del 40% dei treni. Praticamente accademico “fare le pulci” all'orario 2011, basti vedere le fasce evidenziate in ciano (15' e meno) separate da fasce che in diversi casi sono di 16-20'! Si osservi solo che anche in calma mattinale era presente un servizio decoroso, permanendo solamente un orario rarefatto nel serale, ma come si può vedere, circolava ancora il reg. 11319 delle 23.51. Non si può, osservando il confronto 2011-2014, rimarcare ancora una volta l'assoluta mancanza di coerenza tra investimenti per le infrastrutture e il servizio: 600 milioni di euro per il nodo per una servizio da “linea di montagna”... Osserviamo per concludere l'orario 2014 su Pegli, questa volta di domenica, in direzione ponente:
23 treni alla domenica, con buchi di oltre l'ora durante la giornata (e stiamo parlando di una stazione in un'area urbana che ha in aggiunta un potenziale turistico!) Ma dove vale la pena di soffermarsi è sull'orario serale: un “buco” tra le 20.11 e le 21.48 (1h 37') e tra le 21.48 e le 23.26 (1h 38'), e tra le 23.26 e le 01.02 (1h 36'). Ma si noti il treno delle 23.26, evidenziato in grigio: questo treno (reg. 24590 delle 22.59 da Brignole) è destinato ad essere cancellato nei festivi dal 16 di marzo (circolerà solo al sabato) portando quindi il “buco” a oltre 3 ore (come, va detto, già si riscontra nei giorni feriali).
Pegli 2011: 52 treni al giorno Pegli 2014: 31 treni al giorno
in 3 anni, -40% di treni!
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Genova-Busalla-Isola del Cantone(Arquata/Novi Ligure) Un po' di inquadramento territoriale: stiamo parlando di un'area geografica che fra alta Valle Scrivia, con circa 25.000 abitanti, e alta Val Polcevera, con circa 90.000 abitanti, raggiunge quasi le 120.000 persone che per motivi vari, dal lavoro allo studio, dalla salute alle pratiche burocratiche, gravitano sull'area genovese. La linea è quindi anche una linea urbana/suburbana genovese, e interessa realtà significative come Sampierdarena, Rivarolo, Bolzaneto e Pontedecimo. In un contesto già nel tempo eroso da tagli del servizio nelle ore serali che hanno lasciato completamente scoperta la fascia oltre le ore 20 e ogni giorno gravato da soppressioni improvvise, ad oggi nei giorni lavorativi c'è un “buco” orario di 2 ore sia verso Genova, partenza da Busalla alle 8.50 e poi alle 10.50, che verso Busalla, partenze da Brignole alle 7.51 e poi alle 9.52, con ultimi treni rispettivamente alle 19.50 e alle 19.53 e il sabato il buco orario sale a 2 ore e 30. Ma vediamo un po' più nel dettaglio la situazione. Si hanno, considerando la linea nella sua estensione fino a Novi Ligure (anche se la “via Busalla-Isola” si connette ad Arquata nella linea per Milano/Torino) località come Rigoroso, Pietrabissara Isola del cantone e Borgo Fornari maggiormente penalizzate, e altre invece come Novi, Arquata e Ronco Scrivia che usufruiscono di servizio offerto anche da RV da e per Torino e Milano. Ma le considerazioni sui “buchi” orari si riferiranno in particolare, più che a singole località, al servizio nel suo complesso sulla linea, con particolare attenzione alla tratta Ge-Busalla-Ronco, quella indicata negli orari Trenitalia all'interno del quadro “metropolitano”. In orario feriale (lun-ven) in direzione Genova abbiamo, in corrispondenza di Busalla:
28 treni/giorno, con 3 “buchi”. Il primo “buco” nella prima mattina, che può sembrare eccessivo evidenziare, ma con la cancellazione del reg 21103 in partenza alle 05.15 da Novi Ligure a partire dal 16 marzo, il “buco”, già ora di 1h 05', diventerà di 1h 25' (dalle 04.50 alle 06.15). Il secondo “buco”, invece, da tempo lamentato dagli utenti, è quello di metà mattina, evidentemente incomprensibile in una linea definita “metropolitana”: 2 ore di vuoto di servizio tra le 08.50 e le 10.50, giustificate negli anni passati da esigenze di manutenzione. Infine il terzo “buco”, forse il caso più eclatante: dopo le 19.50 nemmeno più treno! La situazione attuale nel serale è il risultato dei tagli avvenuti negli anni, ma è indubbio che la “mazzata” finale sia dovuta ai primi tagli del 2014, con la cancellazione del regionale 21157 da Arquata (21.22 a Busalla). 3 valli in orario serale completamente senza servizio. Tra le considerazioni da fare su questo orario è che oltre ai “buchi” succitati, non abbiamo - nonostante si sia in presenza di una linea praticamente dedicata – un cadenzamento regolare alla frazione di ora (come si vede la sequenza '50/'18 diventa '50/'16, o '50/'19, ecc.). Non approfondiamo qui il tema di San Biagio (1 treno/h nelle fascie più fortunate con buchi di 3 ore alla mattina e di 2 ore a metà pomeriggio, ma si tratta evidentemente di uno dei “buchi” più vistosi).
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Genova-Busalla-Isola del Cantone(Arquata/Novi Ligure) In orario feriale (lun-ven) in direzione Ronco abbiamo, in corrispondenza di Busalla (in corsivo i treni che fermano a San Biagio e tra parentesi quelli che terminano la loro corsa a Busalla):
28 treni/giorno (come per la direzione opposta). Abbiamo il “consueto buco mattinale” dalle 08.39 alle 10.37 “solo” di 1h 58', a cui però si aggiungono 2 fasce con “buchetto” di 1 ora (non presenti nella direzione Genova) evidenziate in arancione. Si noti il treno delle 19.06 evidenziato in grigio: è uno dei treni di cui è prevista la cancellazione dal 16 di marzo 2014. Questo determinerà un vuoto di servizio di 44' in una fascia oraria di pieno rientro dal lavoro ed in cui sarebbe necessaria una frequenza inferiore ai 30'. Presentiamo anche l'orario direzione Genova nei festivi all'altezza di Busalla, situazione attuale (ante 16 marzo 2014):
14 treni/giorno, orario irregolare con due fasce all'ora, (non evidenziate) 3 intervalli poco al di sotto dell'ora (anch'essi non evidenziati) e altri 2 poco al di sopra dell'ora (sempre non evidenziati) per far risaltare meglio i “buchi”: primo “buco” di prima mattina 06.50-09.20 (2h 30'); un secondo a metà mattina 10.20-12.19 (1h 59') un terzo tardo pomeriggio/sera, 19.20-21.22 (2h 02'). Manco a dirlo, continua a permanere il vuoto di servizio dopo le 21.22. e l'orario direzione Genova nei festivi all'altezza di Busalla a seguito dei tagli marzo 2014:
A seguito di queste cancellazioni, che entreranno in vigore dal 16/3, (in rosso chiaro nello schema) nei giorni festivi i treni si riducono a 10 nell'arco della giornata, con cadenze che (come si può vedere dallo schema qui sopra), vanno dall'ora nell'unica fascia fortunata di metà pomeriggio alle 2h 59' ore della fascia 09.20-12.19, con altre fasce di “solo” 2 ore di “buco”, ad esempio: 04.50-06.50 (2h), 12.19-14.20 (2h 01') e la già vista 19.20-21.22 (2h 02'). Ovviamente continua a permanere il “buco” dopo le 21.22. La situazione è analoga anche a scendere. Da evidenziare inoltre il fatto che certi treni da Busalla hanno il fine corsa a Sampierdarena, con i conseguenti disagi per chi deve raggiungere il centro città e, fatto piuttosto spiacevole, alcuni treni via Busalla-Isola partono da Sampierdarena ma non sono in alcun modo segnalati alle stazioni di Brignole e Principe. Uno di questi è quello delle 18.36 di cui è stata programmata la scomparsa dal 16/03.
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Genova-Acqui Terme La linea Genova-Acqui terme presenta non pochi “buchi” orari, trovandoci in generale di fronte ad un servizio rarefatto, assolutamente assurdo ed incomprensibile in una linea che è oltre ad essere una linea importante per la fascia del basso Piemonte (Acquese e Ovadese) da sempre gravitante su Genova, per l'entroterra delle valli Orba e Stura, è anche una linea urbana genovese, all'interno dell'integrazione tariffaria urbana Trenitalia/AMT, e che comprende le stazioni di Sampierdarena, Borzoli, Costa di Sestri, Granara e Acquasanta ed ha delle grosse potenzialità sul versante turistico ed escursionistico. Osserviamo l'orario feriale (lun-ven) in direzione Acqui Terme, alla stazione di Sampierdarena. Abbiamo evidenziato in un rosso desaturato le frequenze di poco superiori all'ora (1h 01/03'). In grassetto il “diretto”, che dopo Sampierdarena fa direttamente Campoligure, Rossiglione e Ovada e Acqui Terme (in corsivo i treni che fermano a Granara):
13 treni+1bus/giorno. Orario irregolare, con una sola fascia - quella tardo pomeridiana - in cui la frequenza scende sotto l'ora. Una cosa che colpisce sono le diverse frequenze, di poco superiori all'ora, ma diverse tra loro e l'assenza di un cadenzamento orario preciso, salvo una fascia più sopra lasciata in bianco. Vedendo questo orario ci si chiede cosa ostacoli l'obiettivo di avere un orario che invece di 1h-1h 01/02' sia regolarizzato alla frazione di ora. Non mancano i “buchi”: abbiamo un “buco” orario consistente tra le 07.21 e le 09.12 (1h 51') un altro tra le 14.29 e le 15.55 (1h 26') ma soprattutto il buco del serale, dalle 20.50 alle 00.38 (3h 48' senza servizio!) Solo 2, infine, i treni che fermano a Granara. In direzione Genova invece, sempre in orario feriale (lunedì-venerdì), orario di partenza da Acqui Terme (stesse evidenziazioni dello schema più sopra, in arancione una fascia di meno di 5 minuti inferiore all’ora) abbiamo:
13 treni+1bus/giorno, anche a “scendere”. Orario più irregolare che a “salire”, con fasce sotto l'ora in prima mattina (escludendo il “buco” tra il bus delle 03.55 e il treno delle 05.20 di 1h 25' inevitabile con l'uso di un bus sostitutivo) ma diverse fasce abbondantemente sopra l'ora a metà mattina, un “buco” tra le 10.27 e le 12.15 (1h 48') e uno più contenuto tra le 15.52 e le 17.16 (1h 24'). L'assenza di servizio più grave è tra le 18.17 e le 20.49: 2h 32' di “buco”, evidentemente penalizzante per chi lavori nel basso Piemonte/entroterra e debba rientrare in Liguria/Genova a fine giornata. Dopo le 20.49 più nessun servizio fino al mattino. (Va ricordato che non esiste alcuna alternativa, se non il mezzo privato). Ma tra i “buchi” riferiti a località toccate dalla linea, uno dei casi più drammatici, anzi il più drammatico, è quello di Genova Granara. Solo 2 treni al giorno per direzione e solo nei feriali. Da Brignole il “buco” orario più penalizzante per i residenti è quello dalle 14.10 (14.29 a Sampierdarena) alle 18.12 (18.28 a Sampierdarena) 4h 02' di buco tra un treno e l'altro! Occorre quindi un treno che copra la traccia
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Genova-Acqui Terme tra le 14 e le 18, o quello delle 15.41 (15.55 a Sampierdarena) o quello delle 17.36 (17.54 a Sampierdarena). A scanso di equivoci, occorre appunto rimarcare che non si tratta di treni aggiuntivi, ma di treni già percorrenti la linea di cui si chiede la sosta a Granara. E in direzione Genova fermano invece a Granara quello in partenza da Acqui Terme alle 06.10 e quello delle 14.14 (che salta in compenso Costa di Sestri!) con un vuoto di servizio di 8h e 4', ma manca un treno a scendere in fascia tardo pomeridiana (cioè un treno che fermi tra quelli che già percorrono la linea). Stiamo parlando non solo di una questione di “qualità del servizio” ma di giustizia sociale per una realtà geografica che è, senza ferrovia, in una situazione di semi-isolamento. Basti pensare che in occasione dell'allerta meteo dei primi di febbraio, nonostante le frane che avevano bloccato la strada carrabile per San Carlo di Cese che conduce a Granara, i treni non fermavano comunque, costringendo i residenti di Granara e di quella parte della Val Varenna che potrebbe usufruire della ferrovia a discendere alla stazione di Genova Pegli e percorrere i 3 km che separano il centro di Pegli dalla frazione di Granara a piedi (non essendo circolante il bus n. 71 che fa il tragitto da Pegli a San Carlo di Cese a causa delle frane).
Granara: 2 treni al giorno!
Non abbiamo qui affrontato la questione dei “buchi” nei festivi, che riguarda una linea dalle potenzialità turistiche, e che potrebbe essere valorizzata ad un turismo escursionistico. Granara, in particolare è palestra di free climbing, e la val Varenna è un luogo ideale per escursioni, ma,come detto nessun treno ferma a Granara nei festivi! Una considerazione rispetto all'aggravio sui tempi di percorrenza che comporta l'inserimento di nuove fermate. E' vero e plausibile che in linea teorica nuove fermate significhino aumento dei tempi di percorrenza. Ma analizzando lo stesso orario Genova-Acqui Terme, si riscontra che vi sono treni che pur non fermando a Granara, impiegano un tempo analogo o superiore a quelli che vi sostano. Che considerazioni si possono trarre da questo? Che il numero delle fermate è un elemento importante, ma - specialmente quando si tratta di una sola fermata - non l'unico che concorre a determinare i tempi di percorrenza, e che quindi un lavoro di ridefinizione delle tracce potrebbe assorbire l'”urto” di una fermata aggiuntiva. Va poi detto che interventi sull'infrastruttura mirati ad un efficientamento della circolazione sulla linea, stornando fondi dirottati adesso verso la realizzazione di nuove strade od altre discutibili opere infrastrutturali, potrebbe consentire un recupero significativo di tempo di percor-
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Genova-Acqui Terme renza. “Macro” interventi come quello della frana di Mele, ma anche “micro” - e di modesta entità economica - come la ricollocazione di incroci in linea, atti a fluidificare (e quindi a velocizzare) la circolazione.
Uno dei tanti panorami spettacolari che si possono ammirare dalla linea. Ma come goderne tra “buchi” e tagli?
Non è questa la sede per una trattazione più complessiva sulla linea, ma va detto, sempre restando in tema di “buchi” orari, che un cadenzamento all'ora per le fasce orarie di morbida e ai 30' o addirittura ai 20' per quelle “di punta” non rappresenterebbe nulla di così straordinario per una linea che interessa potenzialmente un bacino (tra acquese, ovadese, entroterra genovese e area urbana genovese) di circa 60.000 abitanti.
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Genova-Milano E la linea Genova-Milano? Fino a pochi anni fa i treni interregionali feriali Liguria><Milano finanziati dalla Regione Liguria erano 10 coppie (quasi tutte sulle percorrenza Milano><Ventimiglia, progressivamente dal 2010 ad oggi i successivi tagli al servizio hanno ridotto l’offerta ad una sola coppia di 7 Regionali Veloci prevalentemente limitati sul percorso Genova Brignole><Milano. Osserviamo l'orario feriale (lun-ven) in direzione Milano, alla stazione di Genova Principe. Abbiamo evidenziato in un rosso più chiaro le frequenze di poco superiori all'ora (1h 01/03') e in rosso quelle ampiamente superiori all'ora. In grassetto gli IC, in grassetto corsivo gli ICN e gli FB:
23 treni/giorno considerando tutta l'offerta non solo regionali ma anche IC e FB e ICN, (7 RV, 14 IC, 1 FB, 1 ICN) con un intervallo di oltre un'ora di prima mattina di 1h 01', un “buco” tra le 09.19 e le 11.21 (2h 02') e assenza di servizio dopo le 21.49. Il “buco” di prima mattina non è “aggirabile” attraverso altre combinazioni (es. raggiungere Arquata con un regionale e cambiare con altro regionale) né lo è quello mattinale dalle 09.19 alle 11.21, né, tanto meno, quello serale. Osserviamo l'orario feriale (lun-ven) in direzione Genova P.P. alla stazione di Milano Centrale. Abbiamo evidenziato in un rosso desaturato le frequenze di poco superiori all'ora (1h 01/03') e in rosso quelle ampiamente superiori all'ora. In grassetto gli IC, in grassetto corsivo gli ICN e gli FB:
23 treni/giorno, considerando tutta l'offerta, non solo regionali ma anche IC e FB e ICN. Tre fasce con un intervallo di 15', e, anche in direzione Genova, un “buco” orario mattinale, dalle 09.10 alle 11.10 (2h), ma soprattutto il “buco” serale dopo l'IC 689/690 delle 21.10, non superabile in alcun modo: gli S e i regionali di Trenord fermano a Pavia, a Voghera o a Tortona, in orari dove non esiste alcun collegamento possibile per Genova. Il “buco” serale è causato dal taglio, avvenuto a luglio 2011, del regionale 2199 per Genova Brignole. In questo dossier vogliamo limitare il focus esclusivamente su questo buco serale a scendere, che è tra tutti quelli dell'orario uno dei più gravi. 1
Nota bene: inserito nello schema per completezza di informazione, essendo ammessi esclusivamente i viaggiato ri muniti di biglietto valido per servizio letti o cuccette.
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Sospeso nei lavorativi pre-festivi nonché il 20/4 e il 1/6.
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Nota bene: inserito nello schema per completezza di informazione, essendo ammessi esclusivamente i viaggiato ri muniti di biglietto valido per servizio letti o cuccette.
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Genova-Milano
Quanto costava il 2199 alla regione Liguria
Nello schema a destra Il treno originario di Trenitalia DPR Liguria cancellato dal 31 luglio 2011, evidenziato in giallo. A partire dal 1° agosto 2011 e fino al 10 giugno 2012 il 2199 non è più esistito, sostituito fino a Voghera da un 2199 finanziato dalla Regione Lombardia (traccia evidenziata in rosa).
Come si è detto, esso è causa del taglio del RV 2199 Milano Centrale - Genova Brignole che ha circolato per lunghi anni fino al taglio definitivo effettuato dalla Regione Liguria nel luglio 2011. La regione Liguria e la DPR Liguria di Trenitalia a partire da lunedì 11 giugno e sperimentalmente per sei mesi, fino al 7 dicembre 2012 (in realtà non è andata così...) avevano deciso di accogliere, almeno in parte, le pressanti richieste espresse da GenovaMilanoNewsletter e da numerosi cittadini genovesi che si erano visti sottrarre un collegamento serale utilissimo soprattutto per 2 tipologie di viaggiatori: · lavoratori turnisti che finiscono di lavorare a Milano alle 21.00 .- iviaggiatori liguri provenienti con voli serali che hanno fatto scalo negli aeroporti di Linate, Malpensa, Orio al Serio e che intendono tornare a Genova senza pernottare a Milano. Ma c'erano diverse cose che non andavano: · Il vecchio 2199 Milano-Genova registrava un carico maggiore nei giorni festivi, mentre il “surro-
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Genova-Milano
A partire dal a partire da lunedì 11 giugno e sperimentalmente per sei mesi, fino al 7 dicembre 2012, viene istituito un regionale da Voghera per Genova, in coincidenza con il regionale in arrivo da Milano. A lato un foglio informativo.
gato” del 2199 circolava solo nei feriali. · Il vecchio 2199 Milano-Genova arrivava a Genova PP alle 0.28 assicurando il trasbordo sul regionale delle 0.43 (da Brignole 0.36) diretto a Savona (le coincidenze per il levante non esistevano già più a partire dal febbraio 2011 a causa dei tagli ai treni serali operati dalla regione Liguria). Con il nuovo surrogato del 2199, che arrivava a Genova PP alle 0.43, questa coincidenza (il reg 11234 partiva da Ge PP proprio alle 0.43) è venuta a mancare, così come la maggior parte delle coincidenze con le ultime partenze Amt dei bus serali da Principe e Brignole verso le zone periferiche genovesi. Era stato inoltre segnalato come due treni spezzati rischiassero di non essere adeguatamente comunicati al 99% dei viaggiatori (ovvero quelli non pendolari quotidiani e non troppo addentro alle informazioni ferroviarie). Ovvero, chi mai si sarebbe accorto della possibilità di poter tornare a Genova dopo le 21.10 da Milano? Insomma, tutte queste motivazioni sopraelencate erano state poste nel timore che questa sperimentazione, non correttamente effettuata, portasse ad uno scarsissimo utilizzo del treno immesso da giugno e, conseguentemente, al fallimento della sperimentazione stessa. Era era stato quiindi proposto che Regione Liguria e Regione Lombardia insieme a Trenitalia DPR Liguria e Trenord (ovvero le 2 imprese ferroviarie coinvolte) iniziassero fin da subito un dialogo che portasse alla riunificazione dei 2 treni in un unico treno molto più utile al viaggiatore, probabilmente anche gestionalmente più economico e soprattutto più “comunicabile” Ma, questa proposta ragionevole non è stata presa in considerazione. Come facilmente prevedibile il reg. 2891 da Voghera a Genova data la criticità dell'orario e la poca pubblicizzazione non è stato vissuto dalla maggioranza dei viaggiatori come ultima possibilità di arrivare a Genova in tarda serata e quindi viaggiava con poco carico. Questa motivazione è stata colta al balzo dalla Regione Liguria per risparmiare denaro che quindi ha deciso di tagliare tout-court il R 2890 Genova-Voghera e di trasformare in bus il regionale 2891, bus che con una percorrenza di oltre 2 ore da Voghera a Genova non poteva che essere fortemente dissuasoria per la grandissima parte dei viaggiatori.
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Genova-Milano
Qui a destra il foglio informativo che annuncia la cancellazione del regionale da Voghera e sua sostitituzione con bus (mentre il treno corrispondente da Genova per Voghera viene cancellato direttamente).
Come conseguenza il bus ha finito per registrare un carico ancora più scarso del treno e molto più scarso del vecchio 2199, venendo poi esso stesso cancellato dalla Regione Liguria. Se si fosse intrapresa la strada della divisione dei costi fra le 2 regioni e la unificazione dei 2 treni in un unico Milano-Genova, non saremmo arrivati a questi punti. Il caso del 2199 è un esempio delle storture di un federalismo ferroviario realizzato senza una visione complessiva delle necessità di una mobilità sostenibile e utile ai viaggiatori, con il risultato, oltretutto,di viaggiatori che viaggiano fra più regioni vessati da tariffe sovraregionali ingiustificatamente maggiori delle somme delle tariffe regionali di competenza.
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Conclusioni e sintesi delle proposte Parlando di “buchi” orari sulle linee liguri bisognerebbe affrontare il tema complessivo della pianificazione e delle risorse destinate al servizio ferroviario: non ci soffermiamo più di tanto su questi aspetti, ricordiamo solo ancora una volta essere un dato che il livello di pianificazione della Regione sia insoddisfacente, ed è un dato oggettivo che la Regione Liguria sia tra quelle in Italia che spendono di meno per il servizio ferroviario in rapporto al bilancio. E' chiaro quindi che un servizio realmente soddisfacente per i cittadini, pendolari e territori non possa che passare attraverso un radicale miglioramento di queste due aspetti: risorse e pianificazione. E pianificazione significa anche reale ed efficiente integrazione ferro+gomma, sia sul piano dell’intermodalità che su quello tariffario, in un sistema cui non dovrebbero esserci servizi in concorrenza, ma in sinergia, sia che si tratti di area metropolitana genovese che delle tratte come ad es. quella Recco - Genova o il Ponente dove abbiamo servizi che si fanno concorrenza. Va oltretutto detto che una programmazione degna di questo nome non lascerebbe “buchi” su ferro, e li completerebbe con la gomma. Ma questo documento ha come solo obiettivo (a prescindere da un'organizzazione del servizio che deve essere ripensata) di individuare alcune specifiche situazioni ritenute particolarmente negative: “buchi orari” vistosi e fortemente penalizzanti o per determinate realtà territoriali o per determinati utenti, augurandoci che l'attenzione riservata a determinate aree territoriali e/o determinati utenti da parte dell'assessorato sia rivolta a breve anche ad altri, che questo documento ha cercato di individuare.
In sintesi:
1) il primo e inderogabile atto è quello della sospensione dei tagli previsti dal 16 marzo: come si è visto nelle pagine precedenti, la messa in opera di questi tagli andrà ad aggravare una situazione già critica, trasformando diversi “buchi” in ...”voragini”. Quindi questo primo punto racchiude con pari dignità tutte le previste cancellazioni; 2) ripristino dell'ultimo regionale serale da Milano (ex 2199) con orari compatibili con le coincidenze a Genova per il levante ed il ponente, come treno unico e con una ripartizione dei costi tra Regione Liguria e Regione Lombardia; 3) ripristino del regionale serale cancellato nel 2012 (l'ex 11391) tra Alassio Sestri Levante, con partenza effettuata da Ventimiglia per garantire un ultimo collegamento tra estremo ponente e Tigullio, in orari di arrivo a Genova Principe compatibili con l'arrivo dell'ultimo regionale da Milano (anch’esso da ripristinarsi, vedi punto 2); 4) ridefinizione della circolazione del reg. 11317 da Savona per La Spezia, (Ge Brig. 22.13, attuale orario di arrivo a La Spezia ore 00.24), e inserimento delle fermate di Bogliasco, Pieve, Sori, Zoagli, Riva Trigoso, Framura e Bonassola; 5) ridefinizione della circolazione del regionale 11319 da Ventimiglia per Sestri Levante
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Conclusioni e sintesi delle proposte per garantire una maggiore copertura territoriale nel levante genovese e ligure (Sturla, Quarto, Quinto, Pieve Ligure, Sori); 6) ridefinizione della circolazione del reg. 11328/11362 da La Spezia per Genova Principe (la Spezia 21.53) con inclusione delle fermate a Zoagli, Pieve Ligure, Sori e Bogliasco, per coprire un “buco” orario in qualche caso di quasi 2 ore; 7) ridefinizione della circolazione del reg. 11330/11372 da La spezia per Genova Principe (la Spezia 23.10) con inclusione della fermata a Riva Trigoso e Cavi, per garantire un ultimo collegamento della giornata; 8) ridefinizione della circolazione del regionale 11260 da La Spezia (07.12) per Genova P.P. (08.15 da Chiavari) con inclusione delle fermate a Lavagna e Zoagli; 9) ridefinizione della circolazione del regionale 21028 da Recco (08.55) per Genova Principe con inclusione delle fermate di Sori, Pieve e Bogliasco, onde colmare almeno in parte un “buco” orario in fascia mattinale; 10) inserimento di una coppia di treni sulla linea Genova-Busalla/Isola in fascia mattinale onde colmare in parte il “buco” di due ore a salire dalle 08.39 alle 10.37 (orario da Busalla) e a “scendere” dalle 08.50 alle 10.50 (orario sempre da Busalla); 11) ripristino doppia coppia di treni sulla linea Genova-Busalla/Isola in fascia serale, onde garantire almeno 2 collegamenti a scendere e a salire dopo le 21, con orari compatibili con le coincidenze a Genova per il levante ed il ponente; 12) ridefinizione della circolazione sulla linea Genova-Acqui Terme, con inserimento della fermata di Granara da parte del regionale 6164 delle 15.41 e del regionale 6166 delle 17.36 in direzione Acqui Terme, e inserimento della fermata di Granara da parte del regionale 6171 (arrivo a Genova Sampierdarena ore 18.44) e del regionale 6173 (arrivo a Genova Brignole ore 19.51) in direzione Genova.
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