Newsletter consumatoriliguria aprile 2017

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Anno 2017 Numero 2

LA CARTELLA DI PAGAMENTO VA ANNULLATA SE SONO DECORSI CINQUE ANNI DALLA NOTIFICA Importante novità per i contribuenti in materia di cartelle esattoriali. Come segnala Lega Consumatori Liguria, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza n. 23397 del 17 novembre 2016 hanno infatti stabilito come la prescrizione per le cartelle di pagamento sia di cinque anni. Nello specifico, la decisione ha risolto il lungo contrasto interpretativo circa il termine di prescrizione applicabile (quinquennale o decennale ex art. 2953 c.c.) in presenza di cartella esattoriale non oggetto di opposizione. In termini pratici, è stato disposto che qualora Equitalia non abbia agito esecutivamente (o notificato altri atti) nei confronti del debitore entro il termine di cinque anni dalla notifica della cartella di pagamento e/o di altri titoli di riscossione, l’azione è da intendersi prescritta a meno che non sia intervenuto un titolo esecutivo giudiziale – ad esempio, sentenza passata in giudicato ovvero decreto ingiuntivo esecutivo in quanto non impugnato– atto a convertire a dieci anni il termine di prescrizione secondo quanto stabilito dall’art. 2953 c.c. Dal punto di vista giuridico, sia la cartella di pagamento sia gli altri titoli che legittimano la riscossione coattiva dei crediti dell’Erario e/o Enti Previdenziali sono atti amministrativi privi dell’attitudine ad acquistare efficacia di giudicato i quali in caso di omessa tempestiva impugnazione hanno l’unica conseguenza di rendere incontestabile il credito contributivo; conseguentemente la qualificazione di tali atti come amministrativi piuttosto che come titoli esecutivi giudiziali ha reso inapplicabile l’art. 2953 c.c. (che prevede che il diritto si prescriva in dieci anni).

Newsletter realizzata all’interno delle iniziative del progetto InformaConsumatori finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del D.M. 6 agosto 2015. I contenuti possono essere utilizzati liberamente citandone la fonte.

Come evidenziano i vertici di Lega Consumatori Liguria, Cristina Cafferata e Alberto Martorelli, “la sentenza in esame è una grande vittoria e porterà una rivoluzione nel sistema di riscossione da parte sia dei vari enti (INPS; INAIL, AGENZIA ENTRATE) sia di Equitalia. “La sentenza ha chiarito finalmente che la prescrizione quinquennale si applica a tutti gli atti di riscossione aventi ad oggetto crediti degli enti previdenziali (inps, inail), crediti relativi ad entrate dello stato, tributarie ed extratributarie, nonche’ crediti delle regioni, province, comuni e degli altri enti locali”. Lega Consumatori ricorda quindi agli utenti liguri che per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi ai propri sportelli presenti su tutto il territorio (GENOVA, LA SPEZIA, IMPERIA, SAVONA E CHIAVARI) al fine ricevere adeguata assistenza.


Pasqua a tavola: come scegliere colombe, uova e agnello? I consigli di MDC per una festa di qualità La Pasqua è alle porte e, come da tradizione, il Movimento Difesa del Cittadino diffonde alcuni importanti consigli per aiutare i consumatori a scegliere in modo consapevole Uova, Colombe e gli altri prodotti tipici di questa festa. Le Uova di Pasqua sono i prodotti più attesi dai bambini, soprattutto per la “sorpresa”, ma l’invito ai genitori è quello di guardare anche alla qualità del cioccolato per valutare il prodotto da acquistare. I prodotti migliori sono quelli che hanno in cima alla lista degli ingredienti il cacao e il burro di cacao. Il consiglio quindi è di controllare la percentuale di cacao e l’eventuale presenza di altre sostanze grasse vegetali, diverse dal burro di cacao, che rientrano sotto la dicitura “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”. Se acquistate Uova di “cioccolato al latte” controllate che ci sia almeno il 25% di cacao, il 14% di sostanza lattica e il 25% di materie grasse totali. Tra i dolci protagonisti della Pasqua c’è anche la Colomba, un prodotto che l’Italia ha voluto tutelare con una norma ad hoc (Decreto interministeriale del 22 luglio 2005) che ne definisce gli ingredienti obbligatori. Controllate quindi che in lista siano presenti farina di frumento; zucchero; uova di gallina di categoria “A” o tuorlo d’uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo; burro, in quantità non inferiore al 16%; scorze di agrumi canditi, in quantità non inferiore al 15%; lievito naturale da pasta acida; sale. La glassatura superiore deve avere una decorazione composta da granella di zucchero e almeno il 2% di mandorle. Se cercate una Colomba “do”c evitate i prodotti deno-

minati “Dolci Pasquali”. Questi potrebbero fisicamente assomigliare a una Colomba ma avere una lista degli ingredienti ben diversa!


La carne di agnello non può mancare nelle tavole, soprattutto il giorno di Pasqua. E’ importante leggere l’etichetta per verificare l’origine della carne, obbligatoria in etichetta dal 1° aprile 2015. Se acquistate carne di agnello con la dicitura “Origine: Italia” significa che l’animale è nato, allevato e macellato in Italia. In caso contrario si indica la dizione “Allevato in …” con l’indicazione del Paese dove si considera sia avvenuto gran parte dell’allevamento. Tutte queste informazioni vi saranno utili anche se acquistate online i prodotti pasquali. Dal 13 dicembre 2014, infatti, i siti web devono riportare tutte le informazioni presenti nelle etichette dei cibi. Spesso comprare sul web permette di risparmiare: fate attenzione, perché al prezzo possono aggiungersi costi accessori come spese di spedizione, imposte (IVA) ed eventuali assicurazioni. Diffidate dai siti che non li indicano con chiarezza.

Gli indirizzi delle Associazioni su www.sportellinrete.it

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Energia: il Governo rimanda al 2019 l’abolizione del mercato tutelato. Piuttosto che procrastinare è necessario stralciare questo provvedimento che causerà solo danni ai cittadini

E’ del 5 aprile la notizia che l’abolizione del mercato tutelato nei settori dell’energia e del gas slitterà dal 1 luglio 2018 al 1 luglio 2019. Il Governo rispolvera l’arte di procrastinare. Uno slittamento che senza dubbio desta in noi sollievo e soddisfazione, ma di fatto non risolve il problema. La scelta più saggia ed equa che il Governo possa assumere è quella di eliminare del tutto l’abolizione del mercato tutelato, che rappresenta ad oggi l’ultima frontiera contro i soprusi e le pratiche commerciali scorrette delle aziende che operano sul mercato libero. Come sempre abbiamo sostenuto, infatti, noi non siamo contrari alla concorrenza, anzi, una vera concorrenza è quanto di meglio ci si possa augurare per offrire ai cittadini un servizio più competitivo dal punto di vista della qualità e della spesa. Purché si tratti di una reale concorrenza. Se, ad oggi, a distanza di quasi 10 anni dall’apertura del mercato libero dell’energia, solo 1 milione di utenze (su circa 23 milioni) ha abbandonato il mercato di maggior tutela, vuol dire che non vi sono abbastanza vantaggi: il risparmio si annulla quasi sempre dopo il primo anno ed i disagi sono all’ordine del giorno. È sufficiente sfogliare la cronaca quotidiana per leggere di contratti non richiesti ed abusi da parte delle compagnie di energia che operano sul mercato libero. Abolire il mercato tutelato significa lasciare i cittadini in balia a difficoltà, scorrettezze e vere e proprie truffe. Per questo, Federconsumatori insieme alle altre Associazioni dei Consumatori, ha scritto al Presidente del Consiglio rivolgendo un appello affinché venga definitivamente stralciato gli articoli relativi alla soppressione del mercato tutelato. Altro intervento, a nostro parere urgente ed improcrastinabile, è quello sulle componenti che contribuiscono a far lievitare le bollette energetiche, a partire da accise datate e contributi ormai desueti, quali quelli per la dismissione delle centrali nucleari: è necessario ripulire le bollette da tali oneri, che risultano insopportabili ed ingiustificati agli occhi dei cittadini. Federconsumatori via Palestro, 11 00185 ROMA tel 06 42020759/63 federconsumatori@federconsumatori.it Ufficio stampa tel 06 42020755 ufficiostampa@federconsumatori.it


Appello di Furio Truzzi presidente nazionale ASSOUTENTI I CITTADINI ITALIANI devono pagare le tasse, rispettare le regole per

Le sedi Provinciali:

pretendere che i loro diritti alla salute, al lavoro, alla istruzione, ai trasporti alla democrazia siano riconosciuti e tutelati

GENOVA Via Malta 3/1 16121 Genova Tel : 010 540256 / 010 8691845 Fax : 010 8935860 Email: segreteria@assoutenti.liguri a.it

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associazioni dei consumatori e alla loro battaglia per la difesa dei tuoi diritti di cittadino consumatore e utente. indica questo codice fiscale: 95087230108 In questo modo invierai il tuo cinque per mille alla associazione di volontariato ASSOUTENTI LIGURIA Onlus riconosciuta dalla legge e prima associazione dei consumatori liguri.

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Adiconsum (Meazza): pieno sostegno a Ivass per richiamo a compagnie assicurative sul diritto dell'assicurato a godere del premio in caso di estinzione anticipata parziale Walter Meazza, Presidente di Adiconsum nazionale:

“Esprimiamo apprezzamento per l’intervento dell’Ivass nei confronti delle compagnie assicurative”– dichiara Walter Meazza, Presidente di Adiconsum nazionale – “Il richiamo al godimento del premio anche in caso di estinzione anticipata parziale rappresenta il riconoscimento di un diritto del consumatore finora il più delle volte disatteso”. “All’Ivass” – prosegue Meazza – “chiediamo di continuare a svolgere la sua preziosa attività di vigilanza, ribadendo il nostro sostegno e la nostra disponibilità a collaborare per rendere il mercato assicurativo sempre più trasparente e a tutela dei consumatori e delle imprese che operano correttamente.”


Ultimi giorni per rottamare le cartelle di Equitalia Dopo varie proroghe possiamo dire che la data di scadenza per rottamare le cartelle di Equitalia, fissata per il 21 aprile 2017, è davvero vicina e chi non l’avesse ancora fatto ha poco più di dieci giorni di tempo per compilare il modulo (scaricabile dal sito di Equitalia) ed aderire alla Definizione agevolata. Cosa si risparmia con la rottamazione? Il risparmio è notevole perché il contribuente non dovrà pagare le sanzioni e gli interessi di mora. Inoltre, non necessariamente si dovranno rottamare tutte le cartelle, ma è il contribuente che potrà decidere quali far rientrare nella definizione agevolata e quali no. Ma è possibile conoscere la propria situazione debitoria? Per verificare se ci sono delle cartelle a proprio nome, si può fare la verifica direttamente sul sito di Equitalia nell’area riservata, inserendo le credenziali di Agenzia delle Entrate, Inps, Spid o Carta Nazionale dei Servizi, oppure consultando l’app Equiclick. Cliccando su “Definizione agevolata” nel menù a sinistra, si possono selezionare le somme da rottamare, scegliere in quante rate pagare ed inviare direttamente la domanda. Invece, se non si hanno le credenziali richieste per l’accesso, si può aderire alla rottamazione compilando l’apposito modulo direttamente online oppure il modulo da scaricare, stampare, firmare ed inviare per posta elettronica o via pec alla Direzione Regionale di Equitalia Servizi di riscossione di riferimento insieme alla copia del documento di identità. Chi, per varie ragioni, preferisce la vecchia maniera può consegnare il modulo presso uno degli sportelli dell’Agente della riscossione. Vi ricordiamo che, prima di chiedere la rottamazione, potete levarvi dubbi o chiedere chiarimenti su eventuali vizi delle cartelle che possono essere fatti valere chiedendo l’annullamento, tramite il servizio Verifica cartelle Equitalia, in modo tale da essere sicuri di pagare solo ciò che effettivamente è dovuto.


PER LA CASSAZIONE ERA ED È ILLEGITTIMA L'IVA SUI RIFIUTI: IL CODACONS INTERVIENE PER OTTENERE UN RIMBORSO IN FAVORE DEI CITTADINI Le pronunce dei principali organi di giustizia nazionali e comunitari hanno confermato la natura tributaria della tariffa rifiuti: l'Associazione mette a disposizione una diffida per chiedere il rimborso delle somme versate negli ultimi 10 anni I FATTI. Sono servite le pronunce dei principali organi di giustizia nazionali e comunitari per riconoscere l'evidenza: l'Iva sulla tassa dei rifiuti (a prescindere dalla denominazione, come TIA e TARES) non è/era dovuta. E questo per un motivo piuttosto semplice: si tratta appunto di un'entrata tributaria che, in quanto tale, non costituisce il corrispettivo di un servizio reso. Nonostante le interpretazioni espresse dall'Agenzia delle Entrate, quindi, la tariffa rifiuti non deve essere assoggettata a Iva: in questo modo si apre la porta ai rimborsi per i cittadini, che possono richiedere le somme illegittimamente versate oltre agli interessi legali a decorrere dal giorno di pagamento. L'orizzonte temporale in questione è molto ampio: si può inoltrare domanda per pagamenti avvenuti nei 10 anni precedenti la domanda di rimborso. E per il futuro, si può chiedere l’immediata cancellazione dalle fatture della voce relativa all’imposta sul valore aggiunto. LA GIURISPRUDENZA. L'orientamento della giurisprudenza, d'altra parte, è unanime: • La Corte di giustizia Ue con sent. C-288/07 del 16/09/2008 ha escluso in via generale l’assoggettamento ad Iva degli importi pretesi, e percepiti, dagli enti pubblici “per le attività esercitate in quanto pubblica autorità”; • La Corte Costituzionale con sent. n. 238/2009 ha sancito che “non esiste una norma legislativa che espressamente assoggetti ad Iva le prestazioni del servizio di smaltimento dei rifiuti”; • La Corte di Cassazione con sent. n. 3756/2012 sez. V ha confermato quanto già espresso dalla Consulta e dal giudice europeo ribadendo che – nel caso in esame – la natura propriamente tributaria della tassa sui rifiuti ne esclude l’assoggettamento al regime dell’Iva; • La Corte di Cassazione, poi, con sent. n. 5078/2016 SS.UU., più recentemente, ha consacrato definitivamente l’illegittimità dell’applicazione dell’Iva all’imposta comunale in oggetto: “La tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani [...] non è assoggettabile ad IVA, in quanto essa ha natura tributaria”. L'INIZIATIVA CODACONS. Per scaricare l'atto di diffida e messa in mora da indirizzare al Comune di residenza e chiedere l'immediato rimborso delle somme non dovute clicca qui. •


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