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Il Cammino sinodale 1969: il grido d’allarme di Plinio Corrêa de Oliveira

Nell’aprile 1969 la rivista “Catolicismo” di San Paolo del Brasile, portavoce della TFP brasiliana, pubblicò un numero speciale doppio contenente il riassunto analitico di un saggio apparso poco prima sulla rivista “Ecclesia”, di Madrid, che denunciava l’esistenza all’interno della Chiesa di gruppi, autoproclamatisi “profetici”, che tramavano per la sua distruzione [“I piccoli gruppi e la corrente profetica”, Ecclesia n° 1423, 11 gennaio 1969]. Nell’Introduzione, il prof. Plinio Corrêa de Oliveira fa con una dettagliata disanima della dottrina di questo movimento

Secondo il pensatore brasiliano, “il filo rosso del movimento ‘profetico’ è l’insubordinazione e la disalienazione”, intendendo per questo la “liberazione” della Chiesa da ogni e qualsiasi norma dottrinale o struttura organizzativa. La disalienazione, spiega Plinio Corrêa de Oliveira, implica “la ribellione contro ogni superiorità e ogni disuguaglianza”. Sarebbe la “criminale chimera della Rivoluzione”.

Affermando che “il supremo obiettivo è una Chiesa non alienante né alienata”, il pensatore brasiliano passa quindi in rivista i diversi campi dove si attuerebbe tale disalienazione:

1ª disalienazione della Chiesa: in relazione a Dio. La nuova Chiesa propone un Dio che non è trascendente nei suoi confronti, ma immanente. Un Dio impersonale, come un elemento diffusamente sparso in tutta la natura.

2ª disalienazione della Chiesa: in relazione al soprannaturale e al sacro. Le cose della Chiesa – sacramenti, sacerdozio, ecc. –non vanno ritenute “sacre” La sacralità muore con la fine delle alienazioni

3ª disalienazione della Chiesa: in relazione alla fede, alla morale, al Magistero e all’azione evangelizzatrice. La nuova Chiesa non si pretende Maestra. Né tratta i fedeli come discepoli, perché ciò sarebbe alienante. Ognuno riceve carismi dallo Spirito Santo, che parla direttamente all’anima

4ª disalienazione della Chiesa: in relazione alla Gerarchia ecclesiastica. Per disalienarla completamente dalla Gerarchia, occorre democratizzare la Chiesa

5ª disalienazione della Chiesa: in relazione al Potere Pubblico. La nuova Chiesa dichiara di non avere bisogno del Potere pubblico, né di volere con esso relazioni da Potere a Potere.

Concludendo, la nuova Chiesa sarà interamente disalienata, e smetterà di essere alienante.

Intervista a Diego Benedetto Panetta

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