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“Un passo alla volta” di una grande storia
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Il docufilm prodotto da Confindustria Cuneo con la collaborazione di Fondazione Radici debutterà a giugno. Il 7 maggio sarà proposto il nuovo teaser
Marcello Pasquero
Sarà presentato in occasione dell’opening di Alba Capitale della
Cultura d’impresa del 7 maggio il nuovo teaser del docufilm “Un passo alla volta” del regista Max
Chicco, la cui prima è prevista a giugno e rappresenterà uno dei momenti più attesi della manifestazione. Il regista torinese commenta a “Made In Cuneo”: «Mettere in scena, in un documentario, la cultura d’impresa di Alba e dell’albese. Era questo l’obiettivo di Confindustria Cuneo e Fondazione Radici, rispettivamente produttore e produttore associato di “Un passo alla volta”. La missione era chiara: mettere
La cultura d’impresa di Alba e dell’albese in un documentario che... non è “solo” un documentario
in scena il lavoro. La scelta di affidarsi a un regista di fiction tradiva però, fin dall’inizio, l’intenzione di puntare a un’opera che fosse più di un “semplice” documentario. Un’opera che rendesse giustizia all’impegno e al coraggio dei grandi imprenditori che hanno permesso di far conoscere Alba in tutto il mondo. Avevo lavorato in passato in Langhe e Roero, aree che conoscevo molto bene e dove venivo sempre volentieri, ma raccontare la cultura d’impresa di questa terra rappresentava una vera e propria sfida. Sapevo che per riuscirci mi sarei dovuto calare nella realtà albese, viverla giorno per giorno, diventarne parte e così ho fatto». Una sfida durata quasi un anno, con più fasi: «Nei primi mesi, con il supporto di Confindustria Cuneo e Fondazione Radici e con una guida d’eccezione, il fotografo Bruno Murialdo, ho iniziato a incontrare storici, giornalisti, antropologi e rappresentanti della vita politica albese. Un pensiero va a don Renzo Costamagna, scomparso il 30 settembre 2020, non prima di avermi spiegato la sua lettura del “miracolo” Alba. “Armato” di un solo registratore, ho realizzato decine di interviste. Per capire come realizzare il film dovevo prima avere ben chiaro il substrato su cui è cresciuta la cultura d’impresa di Alba, una cittadina di trentamila anime, più piccola di centinaia di città italiane, eppure, diventata capitale nazionale grazie al riconoscimento di Confindustria». Nella seconda fase il regista torinese ha lasciato il registratore e imbracciato la telecamera per
Il regista Max Chicco, che nella fase preparatoria del progetto, accompagnato da Bruno Murialdo, ha incontrato storici, giornalisti, antropologi e rappresentanti della vita politica albese, afferma: «Un pensiero particolare va a don Renzo Costamagna, scomparso il 30 settembre 2020, non prima di avermi spiegato la sua lettura del “miracolo” Alba»
Le riprese hanno qualità cinematografica: “Un passo alla volta” sarà uno dei primi film a uscire nei cinema, alla riapertura delle sale filmare una ventina di interviste, per un totale di oltre cinquanta ore di testimonianze, in gran parte di imprenditori attivi nei più disperati settori della manifattura. Una parte rilevante delle immagini è stata girata all’interno delle stesse fabbriche e degli impianti produttivi per testimoniare l’avanzamento della tecnica e della tecnologia delle aziende del territorio con immagini particolarmente suggestive realizzate con l’aiuto di droni. «Sono tornato al documentario dopo oltre 26 anni, dall’esperienza con la factory “I cammelli” del regista Daniele Segre. armonica rappresenta una grande sfida per qualsiasi regista. Il mio ruolo è stato quello di mixare i vari ingredienti, con equilibrio». Abbiamo chiesto all’autore alcune anticipazioni sul docufilm: «Non voglio rovinare la sorpresa, specie riguardo al finale. Quello che si può dire è che il protagonista è un fotografo che vive a Roma, è originario di Alba, e ritorna dopo tanti anni perché il suo giornale gli ha commissionato un servizio fotografico nell’albese. Il direttore gli ha chiesto di raccontare il successo di un territorio che il protagonista si era lasciato alle spalle. Il ritorno nella casa paterna, rimasta come cristallizzata nel tempo e l’incontro con un anziano che consegnerà al protagonista una misteriosa cassa piena di fotografie e di filmini in super 8 daranno il là alla storia. Nel docufilm andranno in scena filmati d’epoca, ma anche filmati creati ad hoc e antichizzati. Per questo voglio ringraziare le associazioni, la Fondazione Ferrero, il Centro studi “Beppe Fenoglio”, Antonio Buccolo, ma anche lo stesso Bruno Murialdo che ha messo a disposizione il proprio archivio di immagini, oltre tutte le persone che mi hanno aperto la porta credendo in questo progetto. Il film racconterà al mondo la città di Alba». Un obiettivo compreso dal Comune di Alba che ha sostenuto la realizzazione del film con un importante contributo capendo l’importanza dell’opera, anche in
L’ambizione è realizzare un’opera che abbia un percorso non solo su canali come Amazon o Netflix, ma anche nei festival nazionali e internazionali e nei cinema
La parte documentaristica è forte nel docufilm, ma non poteva bastare per raccontare la crescita industriale di Alba», precisa Max Chicco, aggiungendo: «Per questo abbiamo trovato una casa abbandonata in alta Langa, a Gorzegno, dove abbiamo girato per quattro giorni, con una troupe, con cameraman, un direttore della fotografia, fonici e con tre attori professionisti». Chicco sottolinea: «Il documentario e la fiction sono due linguaggi profondamente diversi. Farli sposare creando un’opera