Aromaterapia "Nel Giardino Segreto"

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NEL GIARDINO SEGRETO

in collaborazione con Valentina Carnieli


Ayurveda e Aromaterapia: un filo che unisce Dispensa a cura di Valentina Carnieli

Il termine Ayurveda deriva dal sanscrito e più precisamente dall’unione di due parole AYUS e VEDA. Il termine Veda indica la conoscenza mentre Ayus sta ad indicare “vita”, il termine Ayurveda è inteso come “conoscenza della vita”. E’ la disciplina olistica della millenaria scienza medica indiana, è la cura della persona volta alla sua individualità ed unicità. Ayurveda non considera solo il nostro involucro esterno (il corpo), ma anche ciò che contiene… abbiamo una mente e uno spirito. L’unione dei tre permette la vita, il loro equilibrio dà salute, come si potrebbe considerarli separatamente? L’Ayurveda si prefigge quattro scopi fondamentali: 1) prevenire le malattie 2) prendersi cura della salute 3) mantenere la salute 4) promuovere la longevità. Il termine salute/sano in sanscrito è Svastha che letteralmente significa “stabilizzarsi nel sé” o “nella condizione propria a sé stessi”. Il concetto di salute, quindi, viene considerato come condizione naturale dell’uomo mentre la malattia è vista come allontanamento da una condizione di normalità. La disciplina ayurvedica sostiene che la salute è il risultato di uno stato di armonia con il proprio Sé. Sushruta celebre medico ayurvedico (ca V sec. AC) così definisce lo stato di salute: ”L’individuo sano è colui che ha umori, il fuoco digestivo, i componenti tissutali e le funzioni escretorie ognuno in buon equilibrio, e che ha lo spirito, i sensi e la mente sempre compiaciuti”.

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Questa definizione considera i tre principali aspetti della vita della persona: corpo mente e spirito. L’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha fatto letteralmente proprie questa parole nella sua definizione di salute: “La salute è uno stato di pieno benessere fisico, psichico e sociale”.

I PANCHAMAHABHUTA

Come nel macrocosmo, così nel microcosmo, l’Ayurveda basa le sue fondamenta sui Panchmahabhuta, termine che deriva dal sanscrito e significa cinque grandi elementi. Questi sono: ETERE, ARIA, FUOCO, ACQUA E TERRA Ogni organismo, essere vivente, ogni singola cellula è formata, in modalità e quantità diverse, da tutti e cinque questi elementi. La loro presenza determina le caratteristiche e le diversità di tutto ciò che esiste. elemento

senso

organo

qualità

ETERE (AKASHA)

UDITO

ORECCHIE

Assenza di limiti, sottile

ARIA (VAYU)

TATTO

PELLE

Fredda, leggera, secca, mobile, dispersiva

FUOCO (TEJAS)

VISTA

OCCHI

Caldo, penetrante, attivo, lucente

ACQUA (JALA)

GUSTO

LINGUA

Fredda, morbida, viscosa

TERRA (PRITHIVI)

OLFATTO

NASO

Pesante, statica, lenta, solida, stabile

TERRA – olfatto Se il corpo si trovasse solo in una condizione fluida, scorrerebbe via in tutte le direzioni. Per questo ha bisogno anche di un confine solido: e questa qualità viene fornita dalla terra, che è asciutta e grossolana. La componente carnosa dei muscoli e dei tessuti è generata da questo elemento. La terra come elemento viene percepita attraverso il senso dell’olfatto, il naso è l’organo attraverso il quale vengono percepiti gli odori che successivamente si imprimono nella memoria. Le caratteristiche principali dell’elemento terra sono la stabilità e la solidità. ACQUA – gusto Quando chiudiamo gli occhi e concentriamo la nostra percezione all’interno del corpo, avvertiamo il senso di qualcosa che scorre. Ci sono liquidi (sangue e linfa) continuamente in circolo, poiché noi siamo fatti dal 70% circa di acqua. Senza le qualità liquide, morbide, fluide, non saremo in grado di muoverci e di assumere varie posizioni in quanto questo elemento ci conferisce la lubrificazione.

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L’ayurveda associa all’acqua la funzione sensoriale del gusto in quanto, grazie a questo elemento presente nella cavità orale sottoforma di saliva, noi siamo in grado di percepire i sapori, (dolce aspro salato amaro sulla lingua) le “sfumature” del gusto vengono percepite in unione all’olfatto. FUOCO – vista L’elemento fuoco, leggero ed etereo, governa i processi della digestione e del metabolismi. I processi di combustione generano calore e liberano energia. Il calore del sangue che irradia attraverso la pelle è una prova tangibile della presenza dell’elemento fuoco. Il suo compito consiste nella trasformazione delle sostanze. Il fuoco, la chiara luce del sole, dona alle forme visibili il loro inconfondibile colore. La facoltà di percepire le diverse sfumature di colore è la prerogativa principale dell’occhio. “ Se l’occhio non avesse natura solare, non potrebbe mai vedere il sole” ha scritto Goethe. La funzione sensoriale della vista è associata all’elemento fuoco. ARIA – tatto Spazio e aria sono talmente sottili da essere appena percepibili. Eppure l’elemento aria, leggero ed etereo si fa sentire attraverso la frizione (ruvido). Nel processo della respirazione, l‘aria entra all’interno dei polmoni e l’ossigeno assorbito arriva tramite il sangue e tutte le cellule del corpo. La caratteristica dello stato gassoso dell’aria è il movimento. Questo elemento, quindi, viene percepito con particolare intensità attraverso la pelle e le mucose interne. La pelle, l’organo più esteso dell’organismo umano, reagisce con estrema sensibilità alle varie qualità di questo elemento. Il contatto dell’aria si riconosce attraverso il tatto. ETERE – spazio Benchè le ossa trasmettano anch’esse un’impressione di solidità, la loro struttura mostra più cavità che sostanza compatta. Per questo Ayurveda classifica le ossa sotto l’elemento spazio. In ultima analisi l’uomo, come dimostra la fisica quantistica, è completamente permeato dallo spazio, traslucido, chiaro e sottile. La struttura molecolare delle cellule del corpo umano, al microscopio elettronico, rivela infatti, minuscoli spazi. Poichè i suoni si propagano attraverso lo spazio/l’etere, l’orecchio è la porta del corpo verso lo spazio, per questo l’elemento etere viene associato all’udito.

Gli elementi sopraccitati sono tutti presenti nel nostro corpo e, uniti assieme fra loro, collaborano affinchè ciascuna parte svolga la propria funzione; si trovano nelle forme di vita animata e grazie al loro dinamismo la vita si rende possibile. Essi si accoppiano formando tre forze dinamiche che in Ayurveda vengono indicate con il termine dosha; queste sono VATA, PITTA e KAPHA.

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ELEMENTI

DOSHA

etere + aria (elemento caratterizzante: aria)

vata

fuoco + acqua (elemento caratterizzante: fuoco)

pitta

acqua + terra (elemento caratterizzante: acqua)

kapha

Ognuno di questi elementi non costituisce un entità a se ma al contrario essi si compenetrano continuamente creando, nel loro gioco di infinite combinazioni, innumerevoli forme, sia materiali che psichiche\ mentali. Ad esempio il senso del gusto ( acqua) non può manifestarsi nella sua varietà di forme, se il senso dell’olfatto ( terra) è disturbato. Oppure se non ci fosse movimento dell’aria nello spazio, in questo vuoto non si sentirebbe alcun suono. Gli elementi, per questo, possono manifastarsi solo entro un contesto che li comprende tutti. Queste forze pervadono tutto il corpo, sono sempre presenti, ma in proporzioni diverse. E’ proprio in base a queste rispettive proporzioni che si stabilisce il tipo di costituzione individuale: la Prakriti. Prakriti è ciò che è visibile, è la natura dell’individuo e la manifestazione degli elementi nel corpo. Si determina al momento del concepimento e caratterizza l’individuo nelle sue caratteristiche fisiche, fisiologiche, psicologiche, come nelle sue attitudini abitudini e tendenza alla malattia. La prakriti è strettamente legata allo stato di equilibrio o, al contrario, allo stato di squilibrio della salute dei genitori e può essere influenzata dalle condizioni psicoambientali della madre durante la gravidanza, dalle stagione, dal clima, dall’età e dalle ore della giornata variando durante il ciclo della vita. In Ayurveda la conoscenza della costituzione individuale è molto importante perchè sta alla base del sistema diagnostico per la cura e il mantenimento della salute. Ci caratterizza e ci distingue in tratti somatici, gusti, preferenze, abitudini ed attitudini. Lo stato squilibrato dei dosha viene indicato con il termine Vikruti, più questa è differente e si discosta dalla nostra Prakriti e più siamo facilmente attaccabile dalla malattia. Ciò che ci insegna l’Ayurveda è CONOSCERE, CAPIRE, ASCOLTARE ed INTERVENIRE per riportare l’equilibrio perfetto che coduce ad una vita in piena salute.

…come nel macrocosmo, così nel microcosmo…siamo scintille del Divino ed abbiamo bisogno di equilibrio e stabilità per percorrere il sentiero della nostra vita nel benessere psico fisico.

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L’EQUILIBRIO DEI 5 ELEMENTI -approfondimento-

Nella Medicina Ayurvedica i cinque elementi (panchmahabhuta) sono considerati la sostanza con cui sono costituite tutte le cose e i processi mentali. I nomi degli elementi (terra, acqua, fuoco, aria, etere) sono simbolici: il loro utilizzo serve a suggerire qualità e modalità di azione particolari, in analogia con gli elementi a noi familiari nell’ambiente naturale in cui viviamo. Gli elementi sono considerati delle “Metafore” che ci aiutano a descrivere qualità esterne e interne al nostro corpo. Tra le metafore ricordiamo come agli elementi vengano assegnate qualità fisiche: • la terra è la metafora della solidità • l’acqua della fluidità • il fuoco della temperatura • l’aria del movimento • l’etere rappresenta la dimensione cosmica che circonda, avvolge e comprende gli altri quattro elementi. Gli elementi vengono anche messi in relazione e si manifestano con le diverse emozioni, i diversi tipi della personalità, agli aspetti dell’esperienza. Familiarizzare con gli elementi, stabilendo con loro un rapporto attraverso immagini e metafore, quale quello che si può ottenere durante una seduta di meditazione terapeutica, può essere di utilità e può essere usato concretamente per influire sulla qualità della nostra vita, portando pace ed equilibrio, propiziando la guarigione. L’equilibrio degli elementi è sempre dinamico. La patologia rappresenta uno squilibrio degli elementi; la guarigione è riportarli in equilibrio. Ricordiamo inoltre che gli elementi sono direttamente collegati ai Chakra, per cui con l’intenzione di riequilibrare • l’elemento terra si pone in equilibrio il primo Chakra • l’elemento acqua si pone in equilibrio il secondo Chakra • l’ elemento fuoco si pone in equilibrio il terzo Chakra • l’elemento aria si pone in equilibrio il quarto Chakra • l’elemento etere riequilibriamo il quinto Chakra. I cinque elementi sono “Energie” che possono essere utilizzate attraverso il flusso della consapevolezza. LA TERRA rappresenta il fondamento a cui sono legate qualità quali la pesantezza, la solidità, la sicurezza. Alla terra è legata la forza di gravità. Quando l’elemento terra è in equilibrio dentro di noi ci sentiamo stabili, saldi e fiduciosi. Non siamo né troppo pesanti, né troppo leggeri, siamo ben radicati nell’ esperienza. La fede in ciò che facciamo è salda, abbiamo il senso della responsabilità e della indipendenza. Se l’elemento terra è in eccesso dentro di noi, siamo lenti e pesanti, pigri e confusi. Il pensiero è limitato, manca di creatività. Ci sentiamo rassegnati, incapaci di portare un cambiamento nei rapporti personali, sul lavoro. Ci identifichiamo con i problemi che diventano così insuperabili. Se l’elemento terra è in difetto dentro di noi siamo incostanti, agitati; sentiamo di non avere un appoggio. Non riusciamo a portare a termine ciò che abbiamo cominciato, siamo insoddisfatti. Siamo sempre alla ricerca di un

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qualcosa a cui aggrapparci per avere sicurezza. La Terra con il Sostegno conserva il principio femminile che protegge e nutre ed è fonte di gioia. I soggetti, nei quali la TERRA si manifesta in modo disarmonico, vivono una “terra instabile”, che li porta al “disorientamento”, alla “fame” di cibo e all’acquisizione di oggetti fisici, che raramente potranno arginare i loro bisogni di comprensione e accettazione. L’ACQUA è legata alla fluidità e alla scorrevolezza. Quando l’elemento acqua è in equilibrio abbiamo serenità, ci muoviamo con scioltezza nelle varie situazioni, sappiamo accettare i cambiamenti. Abbiamo dentro di noi la gioia di vivere, che è indipendente da fattori esterni. Siamo felici, godiamo della vita. Se l’elemento acqua è in eccesso abbiamo un’abbondanza di sentimenti e di emozioni, tendiamo a non assumerci le nostre responsabilità, non siamo produttivi, ci manca l’ impegno per condurre in porto i nostri progetti. Siamo piagnucolosi, ci autocommiseriamo facilmente. Se l’elemento acqua è in difetto proviamo un senso di malessere interno, di disagio nei confronti degli altri; ci manca la gioia. L’Acqua con la Fluidità armonizza il principio femminile, dona e cura la vita ed è fonte di gioia. I soggetti, nei quali l’ACQUA si manifesta in modo disarmonico, sono impregnati di “acqua solidificata”, vivono un “attaccamento” affettivo alla propria condizione primigenia, ai limiti ricevuti dall’ambiente e dai familiari. Ciò spesso causa difficoltà ad affrancarsi da amici, familiari, partner e a sviluppare un sano processo d’individualizzazione. Ciò porta a limitare le capacità espressive. IL FUOCO è legato alla creatività, alla capacità di avviare progetti e di concluderli con intuizione ed entusiasmo. Quando l’elemento fuoco è in equilibrio ci sentiamo felici sul lavoro e realizzati. Se l’elemento fuoco è in eccesso ci agitiamo facilmente, siamo irritabili e impulsivi. Manchiamo di tolleranza nei confronti degli altri, ci infastidiamo dei loro comportamenti, anche i più normali. Siamo irrequieti, abbiamo sonni agitati. Se l’elemento fuoco è in difetto manchiamo di vitalità e di creatività; non abbiamo entusiasmo, né piacere sul lavoro: la vita scorre piatta, abitudinaria con azioni meccanicamente ripetute. Il Fuoco con il Coraggio trasforma il principio maschile creativo e propositivo ed è fonte di gioia. I soggetti, nei quali il FUOCO si manifesta in modo disarmonico, hanno un “fuoco irruento” e si distinguono per l’aspetto “urticante” e “collerico” con il quale interagiscono nei confronti dei propri cari, degli sconosciuti e del mondo che li circonda reagendo con impeti di aggressività e di rabbia che possono scoppiare da un nonnulla. L’ARIA è legata al cambiamento, alla capacità di trasformazione: dal negativo al positivo, dall’avidità in generosità, dalle sensazioni conflittuali alle beatitudine della pace interiore. L’aria è altresì legata alla curiosità e alla capacità di apprendere. Quando l’elemento aria è in equilibrio ogni preoccupazione trova una soluzione, rimaniamo flessibili, sappiamo ben gestire situazioni ansiogene, siamo capaci di accumulare conoscenze sotto prospettive diverse. Se l’elemento aria è in eccesso siamo poco stabili e manchiamo di serenità, siamo nervosi, incapaci di concentrarci. Non siamo capaci di adattarsi e una minima contrarietà ci fa sentire infelici. Se l’elemento aria è in difetto siamo come immobili, è molto difficile cambiare le cose; quando sorge in noi una preoccupazione non riusciamo a farla passare e ci rode dentro.

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L’Aria con l’Idealità ispira il principio maschile, eleva il pensiero razionale ed intuitivo ed è fonte di gioia. I soggetti, nei quali l’ARIA si manifesta in modo disarmonico, hanno un’abbondanza di “aria caotica”, che si manifesta attraverso il desiderio di “cambiamento perenne” che può minare la stabilità affettiva, lavorativa e sociale, rendendoli poco affidabili, poco concreti e poco propensi a tesaurizzare le proprie capacità e riserve economiche. L’ETERE è legato alla consapevolezza. Quando l’elemento etere è in equilibrio nella nostra vita c’è spazio, qualsiasi cosa viene accolta, c’è tempo per fare tutto, c’è tolleranza. Si lavora a tempo pieno e siamo felici della nostra famiglia e del nostro nucleo di cui ci prendiamo cura. Quando l’elemento etere è in eccesso siamo distaccati, ci perdiamo, perdiamo il contatto con la realtà, con le cose che nello spazio accadono, il lavoro non è importante, è indifferente adempiere o no ai propri compiti. Quando l’elemento etere è in difetto tutto appare impenetrabile, siamo sopraffatti dai piccoli problemi del quotidiano; non ce la facciamo sul lavoro, non c’è mai tempo per rilassarsi.

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MA COSA LEGA INSIEME AYURVEDA E AROMATERAPIA? L’aromaterapia è considerata una branca della fitoterapia che si occupa principalmente dell’utilizzo degli oli essenziali per la cura e il benessere dell’organismo sia dal un punto di vista fisico che emozionale. Se mettiamo al centro l’uomo e il mantenimento del suo stato di salute è facile vedere come queste due discipline complementari, seppure provenienti da territori diversi, hanno in comune la stessa radice: quella di riequilibrare il sistema corpo\ mente in maniera consapevole. L’aromaterapia, attraverso l’uso degli oli essenziali sia dal punto di vista fisico che emozionale, diventa un valido strumento di riequilibrio, infatti, come gli oli essenziali funzionano in natura per proteggere la pianta e farla crescere sana e forte; allo stesso modo svolgono questo lavoro nell’organismo riportandolo all’omeostasi (stato di equilibrio).

AROMATERAPIA AYURVEDICA Fin dall’antichità le tradizione delle erbe e del loro uso, nelle diverse farmacopee, ha sempre avuto un ruolo di grande importanza. L’utilizzo delle sostanze estratte dalle piante prevede una classificazione secondo le proprietà terapeutiche generali. Se ad esempio doddiamo trattare l’indigestione ci vengono consigliate le categorie di erbe (o oli essenziali) classificate come carminative; l’uso sintomatico di queste sostanze è frutto di anni di osservazione e ricerca. Vi è, però, uno svantaggio in quanto ci possono essere particolari situazioni in cui l’erba o l’olio scelto è adatto al sintomo ma sull’individuo in questione può produrre un effetto negativo. PERCHE’? Oltre ad analizzare lo squilibrio Ayurveda ci insegna, principalmente e specialmente, ad osservare anche la persona in cui è sorto questo squilibrio. Tornando al caso dell’indigestione ecco un esempio: una persona Pitta ha la possibilità di scegliere, fra i vari oli carminativi, il coriandolo e l’origano; la loro funzione rispetto allo squilibrio è piuttosto simile , ma vi è un’importante differenza: il coriandolo è un carminativo rinfrescante, mentre l’origano è un carminativo riscaldante. Quindi ragionando sulla persona Pitta (elemento predominante FUOCO) quale olio sarebbe più indicato per evitare di aggravare la situazione?? L’Ayurveda fa distinzione fra le energie dei diversi oli o erbe, prendono in considerazione non solo i disturbi che questi possono trattare, ma anche se gli effetti sono riscaldanti o rinfrescanti, disidratanti o idratanti. Con queste variabili e questo metodo di analisi l’aromaterapia ayurvedica è in grado di determinare così quale olio essenziale sarà più adatto al dosha Vata, Pitta o Kapha.

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ENERGETICA AYURVEDICA Secondo l’Ayurveda ogni erba ha un’energia riscaldante\rinfrescante oppure idratante\ disidratante. Questo effetto riguarda anche gli oli essenziali. Secondo la loro composizione e famiglia chimica di appartenenza, infatti, possono essere raggruppati secondo queste diverse categorie per essere utilizzati in maniera ancora più attenta e corretta dal punto di vista ayurvedico. • energetica riscaldante\rinfrescante data dall’elettronegatività o elettropositività delle molecole che compongono principalmente l’olio essenziale. Le molecole elettronegative (hanno elettroni in più) sono calmanti, sedative e agiscono sulla fase iniziale e locale dell’infiammazione; l’Ayurveda la considera di natura fredda. Le molecole elettropositive (mancano di elettroni) sono toniche, stimolanti e agicono come antinfiammatori sulla fase secondaria e generale; l’Ayurveda le considera di natura calda. • energetica idratante\disidratante data dal comportamento che le varie molecole hanno con l’acqua. Ne esistono di idrofile (molecole polari) che si mescolano bene in acqua; l’Ayurveda le considera umide. E ne esistono lipofile (molecole apolari) che non si mescolano in acqua ma in olio e sono considerate dall’Ayurveda secche. Queste indicazioni assieme alla consultazione dei grafici ci forniscono una chiave di comprensione molto utile per catalogare ed utilizzare gli oli essenziali secondo l’aromaterapia ayurvedica. Infatti, secondo l’Ayurveda: • gli oli essenziali di natura calda aumentano pitta e riducono vata (e kapha in misura minore) • gli oli essenziali di natura fredda aumentano vata e riducono pitta.

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Esempio di scheda di un olio essenziale

POMPELMO Nome Botanico: Citrus paradisii Famiglia: Rutacee Parte usata: scorze dei frutti Profumo: agrumato e amaro Livello di sicurezza: non tossico, non irritante e non sensibilizzante. Fotosensibilizzante Famiglie chimiche principali: 99% monoterpeni (limonene, myrcene, pinene) Nota: Alta Parola chiave: Sbloccare Simbolo: Espressione del Sè energia: \ disidratante virya: calda\ equilibrante effetto sui dosha: K V-, P+ L’olio essenziale di pompelmo tratta molto bene tutte le condizioni di flemma che a livello fisico sono muchi, catarro e edemi; mentre a livello sottile rappresentano le nostre ossessioni, rimpianti. Dosaggi somministrazione 3 -15 gocce inalazione 1 - 10 gocce frizioni 1/100% bagni 10-50 gocce aromatintura 10-50 gocce diffusione standard Proprietà in applicata e indicazioni principali: E’ un olio essenziale molto gestibile con il quale è difficile sbagliare. E’ facile da mettere in miscela. Contiene una sostanza che si chiama Notcatone che è un anestetico topico, presente in tracce, non ha attivita anestetica topica paragonabile a quella del SALICILATO DI METILE, ma e la sua azione la possiamo verificare mettendo una goccia sulla lingua e sentendo che il punto su cui è caduta la goccia inizia ad intorpidirsi. Serve se vogliamo togliere la componente di soddisfazione derivante dal cibo. Per ridurre il fumo basta miscelare qualcosa che contenga Pompelmo in spray e spruzzarlo in bocca quando viene voglia di fumare. • ottimo regolatore del metabolismo, è un attivante del metabolismo • si usa come lipolitico, trattamento dell’obesità, sovrappeso, ha la capacità di agire sia sul grasso bianco, che sul grasso bruno. Il pannicolo adiposo viene sollecitato nella sua interezza dal Pompelmo. Inizia a sciogliere e a tirare fuori quello che era messo in profondità e brucia. In questa sua azione non è sostituibile da altri agrumi perchè mancherebbe la parte solforata. • é un drenante epatico, il Limonene è un solvente, quindi porta via tutte le schifezze accumulate • diuretico, drenante renale, un buon detox per tossine di varia natura

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• buon antiossidante • può aiutare nella fermentazione intestinale, aumenta le secrezioni gastriche, buono per chi soffre di atonia gastrica • combatte la fame eccessiva, elimina i liquidi. • si occupa di tonificazione muscolare, va bene per la definizione muscolare, per il recupero sportivo, per l’atleta che vuole tutti i muscoli ben definiti. Proprietà in vibrazionale E’ indispensabile per trattare le dipendenza, da utilizzare quando siamo apatici, stanchi, astenici, trisiti, quando ci vengono dubbi su noi stessi e sulle nostre capacità. E’ un invito a dirigere la nostra volontà verso il nostro bene più prezioso. Il suo messaggio è: “io dirigo la mia vita e ne sono responsabile”. Da dare a chi ha una visione della vita come qualcosa di bloccato, a chi non riesce a vedere tutti gli aiuti che ha intorno e resta bloccato all’interno di un cerchio di pensieri. Da consigliare a chi si rassegna e accetta tutto così come è. Per chi ha bisogno di essere sbloccato, per chi ha perso l’interesse ed è bloccato nella noia, per chi non si sforza per migliorare. Il pompelmo fa uscire dai circoli viziosi, dalle situazioni che si ripetono perchè non riusciamo ad imparare la lezione. Per chi è bloccato nel sonno, come fuga da una realtà frustrante, scaccia l’apatia, rompe i blocchi, è un invito a rompere l’indifferenza e la noia. E’ un invito a prendere la tua vita nelle tue mani, affrontarla con coraggio anche se ci sono degli ostacoli. Pompelmo è da consigliare quando non viviamo ma sopravviviamo, quando l’espressione del Sè è insufficiente. Ci invita a sbocciare in tutto il nostro fulgore.

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COME CREARE UNO SPAZIO SACRO ATTRAVERSO L’AROMATERAPIA

L’odore subito ti dice senza sbagli quel che ti serve di sapere; non ci sono parole, né notizie più precise di quelle che riceve il naso. (Italo Calvino) Il profumo degli oli essenziali è come una porta sull’anima...esso raggiunge la parte più profonda ed ancestrale del nostro cervello ed immediatamente ci emoziona e ci tocca il cuore. Tutto ciò non avviene per miracolo o per caso; questa è una magia antica... il nostro olfatto è infatti il senso più antico e vitale in grado di mettersi immediatamente in comunicazione con la parte più profonda e silente della nostra centrale di comando: il sistema limbico, l’area più antica del cervello capace di far affiorare ricordi a volte dimenticati, emozioni, sensazioni, stati d’animo, attrazione e repulsione. Gli stimoli odorosi provocano nel sistema limbico, la produzione di sostanze neurochimiche come l’encefalina, la serotonina, l’adrenalina e le endorfine, con differenti risultati: • l’encefaline calmano il dolore, possono provocare stati di felicità fino all’euforia e un senso di benessere • le endorfine sono sedative del dolore e nello stesso tempo stimolanti sessuali • la serotonina, calma e rilassa • l’adrenalina stimola e sveglia

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Il dono degli essenziali, grazie al loro profumo e all’alta concentrazione di principi attivi, è quello di agire non soltanto a livello fisico e organico, ma anche sul piano più “sottile”, in quanto capace di modificare attraverso la percezione olfattiva, i nostri pensieri, stati d’animo ed emozioni calmandoci e immergendoci nella profondità del nostro Sè per ritrovare la sorgente della nostra forza guaritrice. L’olio essenziale è fusione del profumo con la materia aromatica; è una sostanza organica composta da atomi, ma possiede anche la caratteristica di essere fragrante. La sua interazione con il corpo avviene a più livelli: fisico, mentale ed energetico e giunge nel luogo dove risiede il nostro cuore. Il ruolo più sottile dell’olio essenziale è quello di rintracciare la nostra essenza ed andare a scoprire dove si è rifugiata per riportarla alla luce nel suo luogo originario. Gli odori si trasformano in emozioni e ci conducono, mediante l’inconscio alla ricerca del nostro Sè attraverso una comunicazione silenziosa. Se seguiamo il profumo possimo riscoprire dei piccoli fiori nascosti nel nostro giardino sacro. Voglio condividere con te un rito: la creazione dello Spazio Sacro. Non avrai bisogno di nient’altro che dei tuoi oli essenziali e di un momento rivolto solo a TE in ascolto e raccoglimento. - Metti la tua mano destra sul cuore ed ascolta il tuo respiro che si fa calmo e profondo. - Scegli una sinergia di oli essenziali o se preferisci un’olio essenziale singolo da mettere in diffusione affinchè tu possa sentirne il profumo. - Accendi un lume o una candela, scegli una musica rilassante o il silenzio e circondati di oggetti a te cari (io solitamente amo ricreare gli elementi naturali: un cristallo per la terra, una ciotolina d’acqua per l’acqua, una piccola lampada ad olio indiana per il fuoco, una piuma per l’aria e una campanella per l’etere). - Chiudi gli occhi e torna ad ascoltare il respiro, entra in profondità ed ascolta, ASCOLTA ancora... annota tutto quello che affiora dall’esperienza olfattiva e, ancora, rimani in ascolto. L’odore subito ti dice senza sbagli quel che ti serve di sapere; non ci sono parole, né notizie più precise di quelle che riceve il naso. In ogni olio essenziale vi è un mondo; qui di seguito trovi delle indicazioni su alcuni oli essenziali, attraverso delle parole chiave. Sono solo piccole parti del loro significato profondo, ma spero ti siano utili per guidarti nella scelta: • l’ARANCIO per la gioia e la creatività • l’ABETE per ritrovare la propria forza • il BASILICO per neutralizzare i veleni e per dare ordine e direzione • il TULSI per direzionarci verso il nostro Sè più profondo • il BERGAMOTTO come amplificatore di energia luminosa • la CANNELLA emblema del fuoco e della trasformazione (da usare con cautela perchè come dona energia al tempo stesso la può bruciare) • la CAMOMILLA BLU per il dono della verità e della chiara visione • il CEDRO (legno) per rendere palese il proprio maestro interiore • i CHIODI DI GAROFANO come fiaccola per esplorare • il CIPRESSO come custode della memoria • l’ELICRISO come vibrazione di luce che porta alla consapevolezza

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• l’EUCALIPTO che ci insegna il potere di guarigione insito nel respiro • il GELSOMINO l’archetipo della notte, per trovare il piacere in tutte le forme • il GERANIO per l’equilibrio e l’apertura del cuore • il GINEPRO per riparo e protezione • l’INCENSO emblema del Divino, eleva e connette con il cielo • la LAVANDA per l’aiuto e l’amore incondizionato • il LEMONGRASS per spezzare le catene e ricevere libertà • il LIMONE colui che attiva un processo • il MANDARINO per il nostro bambino interiore, per la gioia e il sorriso • la MENTA per stimolare la mente • il MIRTO per la purificazione sottile • il PATCHOULI per la trasformazione e il cambiamento • il PEPE per accelerare le energie • la ROSA come simbolo di amore e scintilla divina • il ROSMARINO per sostenere e tonificare • il TIMO emblema del guerriero, per la forza e il coraggio • l’YLANG YLANG per la flessibilità, la gentilezza, il sentimento e l’attrazione • il VETIVER emblema del radicamento, per esplorare il passato

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“Se un uomo è degno, la Madre della Foresta gli mostrerà le piante e gli insegnerà il loro valore medicinale. Se gli Spiriti delle piante lo scelgono, egli verrà circondato da questi ed il suo corpo si alzerà nell'aria...e quell'uomo comincerà ad apprendere.” Agostin Mishaja Sciamano Ese' Eja


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