IL GARBABHYANGAM La tradizione Ayurvedica propone il massaggio Garbabhyangam come efficace strumento per affievolire lo stress della futura madre, è praticato, generalmente, dal futuro padre in quanto instauratore di un amorevole momento di condivisione per la coppia e un premuroso contatto con il nascituro o da un operatore qualificato. IL MASSAGGIO GARBABHYANGAM E I BENEFICI Oltre a porre rimedio a problematiche specifiche del Dosha di appartenenza, il Garbabhyangam può risultare un valido rimedio per alleviare numerosi malesseri che sono generalmente associati al periodo di gravidanza come: • Una coccola che consola. Il massaggio ayurvedico può offrire una sensazione di benessere che arriva non solo alla madre ma anche al bimbo/a che dal grembo assorbe ogni emozione ed esperienza. Garbabhyangam aumenta i livelli di serotonina e dopamina, ormoni della felicità e diminuisce i livelli di cortisolo (indicatore di stress) migliorando in generale l’umore • La ritenzione idrica. Attraverso leggeri movimenti sul corpo e in particolar modo sugli arti inferiori è possibile contrastare questo fastidioso problema causato da variazioni ormonali e dal peso del pancione, favorendo il drenaggio linfatico e il ritorno venoso. Il massaggio concede una piacevole sensazione di leggerezza alle gambe, prevenendo gonfiore, ritenzione idrica e anche la cellulite; • Il mal di schiena. Attraverso questo massaggio, è possibile sciogliere quelle contratture dolorose, soprattutto nella zona lombare, dovute al continuo adattamento posturale nella gestazione • Il massaggio ayurvedico GARBABHYANGAM è un efficace trattamento antismagliature. Grazie all’utilizzo di alcuni oli è possibile ottenere proprietà lenitive ed emollienti . I movimenti lenti e dolci sono un ottimo rimedio antistress. Gli scombussolamenti ormonali, i cambiamenti nelle relazioni sociali e la trasformazione del fisico possono diventare fonti di stress a cui è possibile porre rimedio; E POI ANCORA... Diminuisce insonnia e ansia, libera i blocchi emotivi, migliora il sistema immunitario, migliora il respiro, regola le funzioni dell’intestino, tonifica il corpo e rinforza i muscoli, rilassa le tensioni della schiena in generale e dona sollievo alle articolazioni.
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LO YOGA PRENATALE Così come il Garbabhyangam, lo yoga in gravidanza rappresenta un valido strumento per la donna sin dall’inizio della gestazione. La gravidanza, infatti, come abbiamo visto in questo documento, si suddivide in tre fasi dette trimestri, ognuna corrispondente ad un preciso sviluppo fetale e un progressivo cambiamento della donna, sia fisico che mentale. Anche lo yoga si pone l’obiettivo di donare beneficio alla futura madre attraverso non solo la pratica corporea ma anche attraverso le tecniche respiratorie e meditative, conducendola dolcemente verso uno stato di ascolto di sé. Inoltre, questa tecnica si propone di rendere consapevole la donna dell’unicità della sua esperienza e del suo privilegio di viverla “da protagonista” nella libertà di ascoltarsi profondamente. Il lavoro costante, attraverso l’Asana e il Pranayama, favorisce l’aumento della percezione della futura madre che si concentrerà su sé stessa al punto di cogliere, attraverso la sua sensibilità, ogni minimo cambiamento esterno e psicologico, liberando l’istintualità e la determinazione per rendersi autonoma e forte nei confronti dei condizionamenti sociali e culturali che spesso pregiudicano il naturale evolversi della gravidanza. LO YOGA E I CONSIGLI PRATICI Esistono alcuni consigli pratici che possono aiutare la futura mamma a vivere meglio la stagionalità così come i disturbi che la provocano: • Il calore può generare gonfiore, stanchezza, insonnia e ansia. Per evitare questo genere di disturbi, bisogna dare molto spazio al riposo, magari in una stanza ben arieggiata e in penombra con gli arti inferiori alzati; • Il gonfiore alle gambe può essere evitato, inoltre, attraverso dei massaggi rilassanti e drenanti nonché camminare durante le ore meno calde in acqua (al mare se è estate o in piscina); • Molto importante è l’idratazione: è necessario consumare molta verdura e frutta, riducendo le carni rosse, i cibi salati e dolci per favorire la circolazione dei liquidi; • Praticare Asana che lavorano sugli arti inferiori e sul resto del corpo anche per 20-30 minuti al mattino o alla sera, utilizzando il muro/sedia come supporto per le gambe, così da mantenerle sollevate e promuovere un equilibrio sul sistema circolatorio e linfatico LO YOGA E I BENEFICI Lo Yoga si rivela ricco di effetti positivi sia per le donne che per i bambini. Fare yoga in gravidanza, infatti, può aiutare concretamente ad: • Attivare la circolazione sanguigna e linfatica. Attraverso la costante pratica dello Yoga, sarà possibile ridurre il gonfiore e la pesantezza alle gambe; • Migliorare l’equilibrio (fisico e mentale): attraverso l’evoluzione naturale della gravidanza, non subirai solo cambiamenti fisici ma anche il tuo equilibrio comincerà a vacillare. Lo hatha yoga ti aiuterà a mantenere una corretta postura e ritrovare l’equilibrio. • Attraverso gli esercizi di respirazione yogica (Pranayama), potrai regolarizzare il tuo equilibrio emozionale: rilassandoti, infatti, potrai prestare maggiore attenzione ai segnali inviati dal tuo corpo, entrando meglio in connessione con te stessa e con il tuo bambino. Inspirazioni profonde e calme attiveranno il tuo sistema parasimpatico che ti potrà aiutare a regolare la pressione e il battito cardiaco nonché a migliorare la digestione e il riposo notturno, fortificando il tuo sistema immunitario.
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• Aumentare la forza e la flessibilità. Questa attività ti permette di essere più flessibile e forte, qualità utili per il travaglio e il parto; • Ridurre ansia e stress: la paura e il dolore producono adrenalina che provoca una riduzione nel sangue di ossitocina, ormone che contribuisce a far progredire il travaglio. Il Pranayama, riduce i fattori che porteranno il tuo corpo a produrre adrenalina, aiutandoti nei momenti più difficili; • Ridurre i malesseri della gravidanza come la stanchezza, i dolori lombari e l’infiammazione del nervo sciatico, la costipazione e la nausea. LO YOGA E LE RACCOMANDAZIONI Per proteggere la tua salute e quella del tuo bambino, ti consiglio di seguire alcuni semplici ma fondamentali indicazioni: • Consulta il tuo medico: chiedere l’approvazione del ginecologo è lo step iniziale per iniziare qualsiasi corso. Questa attività, infatti, potrebbe avere delle controindicazioni nel caso in cui tu sia a rischio di parto pre-termine o soffra di disturbi alla schiena; • L’idratazione: quando si fa yoga, così come per le altre attività, bisogna essere ben idratati, reintegrando i fluidi persi durante e dopo la lezione. L’acqua o un centrifugato di frutta e verdura possono essere ottime soluzioni. • Niente esagerazioni: svolgi tutte le attività con moderazione. Inizia lentamente e cerca di evitare posizioni troppo avanzate: fai ciò che ti senti! Generalmente, la maggior parte delle donne trova sufficiente eseguire sessioni da 30 minuti al giorno, con un esercizio fisico moderato. LO YOGA PER OGNI TRIMESTRE DI GRAVIDANZA • Durante il primo trimestre, non esistono particolari restrizioni. Generalmente, sono consigliate le asana da svolgere in piedi perché aiutano a rafforzare gli arti inferiori e migliorare la circolazione sanguigna. Con il trascorrere del tempo, aumenterà il peso e il volume della pancia e sarà necessario trovare un nuovo punto di equilibrio in maniera graduale senza dare particolare sforzo alle articolazioni. • Gli ultimi due trimestri (dal quarto al nono mese) si consiglia di diminuire gradualmente la pratica delle asana, dedicandoti maggiormente alle tecniche di meditazione, respirazione e concentrazione, ricordandosi di eseguire le transizioni da una posizione all’altra con cautela e senza fretta. • Nell’ultimo trimestre, sarebbe necessario evitare le posizioni supine: il peso della pancia, infatti, potrà comprimere la vena cava inferiore, provocandoti malesseri di vario genere come la nausea e il respiro corto. Valuta tu, a seconda delle tue sensazioni, quali posizioni preferire rispetto alle altre! LO YOGA POSTPARTO Lo yoga può essere un efficace strumento anche dopo il parto. Secondo alcuni studi scientifici condotti proprio sull’efficacia dello yoga, si è dimostrato, infatti, come continuare a praticare yoga anche dopo il parto riduca l’insorgenza di depressione post partum. Inoltre, la meditazione prevista nell’attività di yoga può aiutarti a migliorare la qualità del sonno.
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IL MASSAGGIO AROMATICO Massaggiare il corpo regolarmente, durante tutto il periodo della gravidanza, è sicuramente di grande beneficio per aiutare la mamma durante questo periodo di cambiamento psicofisico. Il massaggio aromatico con gli oli essenziali: • favorisce il rilassamento alleviando la fatica e la stanchezza • scioglie le tensioni e le contratture muscolari • migliora la postura riducendo la sensazione di gonfiore e pesantezza • stimola la circolazione venosa e linfatica evitando la formazione di accumuli e ristagni • mantiene la pelle elastica, nutrita ed idratata, ne rafforza il tono e previene la formazione delle smagliature • facilita la preparazione al parto Inoltre, parallelamente agli effetti fisici, anche la psiche e gli stati d’animo spesso altalenanti vengono modificati; mentre il massaggio procede, la mamma viene “avvolta” dalle note aromatiche degli oli essenziali e tutto lo stress, l’agitazione e la tensione nervosa svaniscono lasciando il posto al silenzio interiore e ad un profondo stato di rilassamento. Durante la gravidanza la dose di olio essenziale o mix di oli essenziali per 100 ml di olio vegetale non devo superare l’1% (circa 20 gocce)
I BAGNI AROMATICI Fin dalle origini l’acqua è sempre stata l’elemento simbolo di rigenerazione, purificazione e vita. Immergersi nel piacere di un bagno non è soltanto un modo di lavarsi, ma può diventare un rituale di benessere consigliato durante tutto il periodo della gravidanza senza nessuna controindicazione a patto che l’acqua non sia troppo calda ( la temperatura non deve superare i 37\38 gradi) e che la durata non sia eccessiva (15-20 minuti) Il bagno aromatico con gli oli essenziali: • favorisce rilassamento, serenità e benessere psicofisico, • facilita sonno e riposo • rigenera, solleva ed elimina stanchezza e pesantezza
LA DIFFUSIONE AMBIENTALE Le frequenze delle piante risuonano in noi esattamente come le onde sonore... e creano, evocano, parlano... Il profumo è la voce silenziosa delle piante e la porta di accesso per essere in grado di ascoltare questa voce è il nostro senso dell’olfatto. L’olfatto è un senso vitale e molto antico, è strettamente legato alla sopravvivenza ed è collegato alla parte del cervello limbico, sede dove sono registrate tutte le nostre esperienze emozionali. La percezione degli odori è un potere viscerale che, a livello inconscio, esercita un ruolo determinante nella nostra storia personale.
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“L’olfatto è il senso del ricordo” Quando veniamo in contatto con le molecole volatili (responsabili del profumo) presenti all’interno degli oli essenziali, i nostri recettori presenti nel nervo olfattivo, portano il loro messaggio al sistema limbico e vanno a stimolare alcune aree del cervello, come l’ipotalamo e l’amigdala, che fungono da centri regolatori dell’emotività, interagendo, attraverso un dialogo silenzioso, con il nostro inconscio. Ed è proprio qui che le essenze manifestano il loro potere evocativo diventando veri e propri catalizzatori e stimolando alcune reazioni chimiche nel nostro organismo che ci permettono di raggiungere pace e relax o al contrario essere stimolati nell’azione e nella riattivazione delle energie. Proprio per questi meccanismi, che qui ho potuto accennarvi solo brevemente, la diffusione ambientale può diventare uno strumento importantissimo per modificare il nostro stato emozionale. E’ molto importante ricordare che, anche attraverso questa metodologia, a differenza di quanto si possa pensare, gli oli essenziali entrano in contatto con il circolo sanguigno, attraverso le mucose nasali, per cui durante la gravidanza bisogna sempre attenersi agli oli indicati e, ripeto ancora una volta, utilizzare solo oli essenziali puri e non sostanze sintetiche o adulterate. Inoltre vi sono molti oli essenziali che esercitano la loro azione profonda e mirata ripulendo l’aria, l’ambiente che ci circonda e il nostro sistema bronchiale, per questo possono essere molto utili anche da un punto di vista fisico e di “salute”. Per una diffusione ottimale io consiglio sempre di scegliere un diffusore ad ultrasuoni. PERCHE’? Gli ultrasuoni sono in grado di “rompere” in piccolissime parti le molecole degli oli essenziali e nebulizzarli a freddo nell’aria permettendo la penetrazione del principio attivo senza modificarla. Inoltre, grazie proprio agli ultrasuoni, c’è bisogno di un quantitativo inferiore di oli essenziali proprio per la loro capacità di dispersione più omogenea. CURIOSITA’ Il senso dell’olfatto si sviluppa nel feto molto presto, verso l’11° settimana infatti, il piccolo inizia a deglutire il fluido amniotico e a espellerlo con le prime pipì. Le sostanze disciolte vengono allora a contatto con gli organi vomero-nasali, i recettori dell’odorato, che maturano intorno alla 13ª settimana. L’insieme di queste molecole rappresenta per lui l’odore della mamma e verrà subito riconosciuto dopo il parto.
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