PINDA SVEDA
INDICE AYURVEDA: LA NASCITA E LE FONDAMENTA......................................... 5 I PANCHAMAHABHUTA................................................................................7 TRIDOSHA.......................................................................................................10 I SUBDOSHA................................................................................................... 16 LA PRAKRITI................................................................................................... 22 LO SVEDANA.................................................................................................. 25 I PINDA SVEDA.............................................................................................. 29 ELAKIZHI (PATRA PINDA SVEDA)............................................................... 31 PODIKIZHI (CHOORNA PINDA SVEDA)..................................................... 32 NAVARAKIZHI (SHASTIKA SHALI PINDA SVEDA).................................... 33 BENEFICI, INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI.................................. 34 RICETTE.......................................................................................................... 36 PREPARAZIONE PODIKIZHI........................................................................ 41 PREPARAZIONE ELAKIZHI...........................................................................44 PREPARAZIONE NAVARAKIZHI.................................................................. 47 PINDA SVEDA VISO.......................................................................................49 OLI VEGETALI E OLI MEDICATI NEL TRATTAMENTO PINDA SVEDA.... 51 ERBARIO......................................................................................................... 60 IL MANTRA PER ARRICCHIRE LA TUA PRATICA......................................64 MANTRA PER L’OPERATORE.......................................................................67 PARTE PRATICA............................................................................................. 70 ANATOMIA GENERALE.................................................................................76
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Ayurveda: la nascita e le fondamenta Dispensa a cura di Valentina Carnieli
“All’avvento delle malattie che erano di impedimento alla lunghezza della vita, ai voti religiosi (bramacharya), agli studi sacri e a quelli collegati agli esseri umani, i saggi seguaci di yama e niyama, illuminati con la brillantezza della pena, accesero fuochi con offerte di ghee, il tutto con atti virtuosi e sedendo insieme comodamente sulle propizie valli dell’Himalaya, pieni di compassione per le creature, discussero i sacri argomenti. La buona salute sta alla radice degli atti virtuosi, dell’acquisizione della ricchezza, della gratificazione del desiderio e dell’emancipazione finale. La malattia si è rivelata essere un grande ostacolo sulla via della vita umana. Quale potrebbe essere il rimedio a ciò? Con questo scopo, ossia trovare il rimedio, i saggi entrarono in meditazione. Il frutto di quella meditazione si chiamò Ayurveda.” (Charaka Samhita, Sutrasthana I, 6-14)
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LO SVEDANA
Nella tradizione medica, come anche in quella popolare di tutte le tradizioni antiche, il calore è considerato una risorsa per il mantenimento o l’acquisizione della salute. Dalle terme dell’antica Roma, al bagno turco, alla sauna finlandese si possono enumerare una serie di pratiche che utilizzano fonti o strumenti di produzione di calore. Lo Svedana può essere considerato il corrispettivo di tali pratiche nella tradizione Ayurvedica. Con il termine Svedana, infatti, si intendono tutte quelle terapie volte a provocare una sudorazione “terapeutica” a scopo di eliminare gli eccessi dei dosha in particolare vata e kapha e di stimolare Agni il Fuoco della Vita. Agni è responsabile di tutti i processi di trasformazione del cibo in sostanze nutrienti e materiali di rifiuto, dal suo buon funzionamento dipende la formazione, il nutrimento e l’equilibrio dei dosha (costituenti corporei), dei dhatu (tessuti), dei mala (escreti) e dei cinque elementi presenti nel corpo. Oltre alla sudorazione, le terapie Svedana, hanno anche un’altro iportante scopo: il calore rende possibile la dilatazione degli Srotas (canali corporei) ed attraverso questa azione la freddezza di Vata e Kapha viene ridotta apportando molteplici benefici: • pulisce i canali corporei e riduce ama (tossine) • riduce la rigidità articolare e muscolare • migliora il metabolismo e la digestione • ammorbidisce la pelle e migliora il metabolismo tessutale • conferisce chiarezza agli organi di senso • riduce la sonnolenza aumentando vitalità e leggerezza
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Le tipologie di trattamento Svedana sono classificate secondo diversi metodi: • Agni Sveda, ovvero lo svedana svolto con applicazione di calore diretto, questa procedura può essere effettuata utilizzando i classici pinda oppure attraverso fanghi e vapore caldo. • Niragni Sveda, da nir che significa “senza”, questo tipo di svedana è svolto tramite il calore indiretto; in questo caso si induce una sudorazione senza l’applicazione diretta del calore attraverso delle azioni che vanno a stimolare la produzione del calore corporeo aumentando la sudorazione. Alcune di queste possono essere: fare esercizio fisico, permanere in un luogo riscaldato, esporsi al sole, coprirsi con una coperta pesante, bere sostanze calde ecc. Secondo l’applicazione dell’olio prima del trattamento Svedana si possono considerare due diverse categorie: • Snigdha Sveda, ovvero lo Svedana che viene realizzato con sostanze oleose e grasse. Il termine snigdha significa untuoso; questo tipo di svedana è il migliore per pacificare vata in quanto ne contrasta la secchezza e ruvidità (ruksha) • Ruksha Sveda, la purificazione attraverso sostanze secche e asciutte che generalmente è praticato nei disturbi Kapha. Il termine ruksha significa ruvido. Lo Svedana può essere suddiviso in due tipi a seconda dell’estensione delle parti del corpo trattate: • Ekanga Sveda, lo svedana svolto solo su alcune parti del corpo; è quindi un trattamento localizzato. • Sarvanga Sveda, lo svedana svolto sull’intero corpo.
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Dopo averti brevemente presentato le 13 modalità per promuovere la sudorazione voglio da ora porre l’attenzione sulle modalità più conosciute e di tuo interesse: I PINDA SVEDA
Il termine Pinda Sveda è una parola composta che significa letteralmente “aiutare il corpo a sudare e traspirare”, da Pinda che significa “bolo” (tampone) e Sveda che significa “fomentazione” o “sudorazione”. Questo trattamento fa parte della più ampia famiglia dei trattamenti Karma Svedana, ovvero quei trattamenti che inducono la sudorazione al fine di liberare il corpo dalle tossine. L’azione del calore associata alle proprietà degli ingredienti che vengono messi all’interno dei pinda si trasforma in un vero e proprio trattamento rubefacente; la sua azione principale è infatti quella di attirare il sangue sulla superficie scaldata per sciogliere, drenare e stimolare tutti quei processi di pulizia e purificazione dell’organismo che avvengono attraverso la rimozione di Ama (le tossine). La sudorazione terapeutica è un ottimo metodo che produce i suoi effetti in breve tempo. Pinda Sveda stimola un profondo rinnovamento delle cellule, rientra anche nei Rasayana, cioè i trattamenti per il ringiovanimento che fanno parte della medicina Ayurvedica e in questo caso contribuisce al rassodamento dei tessuti e al rinnovamento delle cellule, oltre ad aumentare la vitalità.
I classici fagotti chiamati pinda o con il nome classico tradizionale kitzhi, possono assumere diverse proprietà secondo ciò che viene messo all’interno. Qui di seguito vi spiego le principali e differenti tipologie di pinda sveda.
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Secondo le diverse tipologie ho indicato l’utilizzo a umido o a secco: è infatti importante sapere che esistono diversi modi per riscaldare i pinda e queste modalità sono accuratamente scelte secondo il principio tridoshico dell’ayurveda per il quale “il simile accresce il simile”: se la costituzione o lo squilibrio da trattare è vata dominante sarà necessario procedere ad umido (pinda scaldati nell’olio) per donare maggior nutrimento dove è presente secchezza; al contrario si lavorerà prevalentemente a secco (pinda scaldati senza l’utilizzo di olio) per la costituzione o lo squilibrio kapha per evitare di incrementare l’umidità e l’untuosità che caratterizzano questa costituzione. In questo caso i pinda possono essere scaldati all’interno di una wok antiaderente su una piastra. E’ anche possibile riempire la wok con del sale grosso e appoggiare sopra i fagotti, in questo modo il sale, scaldandosi, trasporterà il calore in maniera più lenta e delicata.
L’AZIONE DEL CALORE I dolori crampiformi, di schiena o di pancia, derivano da contrazioni dolorose della muscolatura che riducono la circolazione locale di sangue. Possiamo immaginare il muscolo come una spugna: quando si compatta la circolazione è minore, così allo stasso modo, quando abbiamo crampi o contratture avremo zone che stanno ricevendo meno sangue del normale, meno ossigeno, meno nutrimenti ma non solo...anche i prodotti di rifiuto in tutti questi distretti non sono efficacemente rimossi dal sangue che funge anche da spazzino oltre che cuoco e termoidraulico. Così questi tessuti saranno predisposti ad una certa intossicazione locale dovuta ai propri stessi rifiuti metabolici che il sangue non riesce a rimuovere o lo fa a fatica. L’applicazione di calore localizzato migliora questa situazione in quanto aumenta e favorisce la vasodilatazione e la circolazione sciogliendo le tensioni muscolari e ripulendo i tessuti dalle scorie accumulate per via del blocco. In questi casi il calore funge da energia, si diffonde nella zona trattata ed arriva in profondità. L’operatore può così avvalersi di questa fonte esterna di energia rappresentata dal calore dei pinda, per portare al raggiungimento di un risultato migliore nel trattamento svolto!! Tradizionalmente in India i pinda vengono scaldati dentro ad una pentola direttamente sul fuoco, elemento dall’energia di traformazione. Qui in Occidente per motivi di sicurezza ecc vengono generalmente scaldati su una piastra ad induzione.
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PODIKIZHI (CHOORNA PINDA SVEDA) Da Choorna che significa polvere questo metodo prevede l’uso di spezie ed erbe secche ridotte in polvere. Il Choorna pinda sveda rientra nella categoria dei pinda a secco ed è generalmente adatto alla costituzione kapha. Al tempo stesso, come spiegato anche nel video corso, questa metodologia può porre rimedio anche agli squilibri Vata se i pinda vengono riscaldati nell’olio prima di iniziare il trattamento. In questa categoria rientrano anche i VALUKA PINDA SVEDA (MANALKIZHI): Da Valuka che significa sabbia questo metodo prevede l’uso di sabbia precedentemente lavata e purificata raccolta nei classici boli ed utilizzati principalmente per le problematiche di origine Vata e Kapha. Se i boli vengono utilizzati ad umido, cioè immersi in olio prima di procedere con il trattamento di tamponamento, essi rilasciano nell’olio i seguenti oligoelementi: fosforo, calcio, potassio, magnesio e iodio. Esistono anche i pinda riempiti con il sale di roccia. Il Podikizhi utilizzato a secco: • è disintossicante, scioglie gli accumuli di kapha • contrasta la cellulite • stimola il metabolismo dei tessuti • è dimagrante e riduce gli edemi • contrasta l’obesità e il gonfiore sul corpo e nelle articolazioni Il Podikizhi utilizzato ad umido: • è utile in caso di scitalgia e lombalgia • allevia i dolori articolari e le rigidità dei tessuti • scioglie la muscolatura contratta Come vedi nel video, il Podikizhi ad umido può essere eseguito anche su squilibri di Kapha utilizzando un olio adatto (alla fine della dispensa trovi tutte le indicazioni).
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PINDA SVEDA VISO
Tradizionalmente il massaggio pinda sveda non prevede il trattamento del viso. Secondo la nostra esperienza ed in base alla nostra formazione abbiamo deciso di inserire anche questa parte che riteniamo molto importante in quanto il trattamento con i pinda produce notevoli benefici anche sulla pelle del viso: il calore e le erbe applicate favoriscono l’apertura dei pori e lo scioglimento delle impurità oltre alla distensione dei muscoli facciali rendendo visibile fin da subito una pelle più pulita e luminosa. Per lavorare sul viso bisogna fare tre importanti precisazioni: • la DIMENSIONE dei pinda deve essere ridotta (dalla grandezza di una piccola noce) da permetterci di lavorare con più precisione raggiungendo tutti i punti; • il CALORE dei pinda deve essere ridotto in quanto la pelle del viso è più sensibile rispetto a quella del corpo; • gli INGREDIENTI che metteremo all’interno dei pinda non dovranno mai essere gli stessi che utilizziamo per il corpo, verranno scelte erbe più “dolci” capaci di prendersi cura del viso in maniera delicata.
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ERBARIO
In tutte le culture e le medicine antiche tradizionali gli antichi ci hanno tramandato l’idea che le piante medicinali non sono cose, ma esseri vitali dotati di qualità, proprietà ed energia. Anche le piante sono caratterizzate dagli elementi naturali: è possibile infatti incontrare piante dall’energia di Fuoco, Acqua, Aria e Terra dove uno di questi elementi è più presente e caratterizzante. Tutte le piante sono pervase dai quattro elementi (l’etere in questo caso è rappresentato dallo spazio che circonda tutto) anche se in ognuna qualcuno prevale un poco sugli altri, caratterizzandola per un grado più o meno maggiore di calore, di freddo, di umidità o di secchezza. Questa magia è esattamente quello che succede anche all’interno del nostro organismo secondo i principi della disciplina aurvedica; perciò, essendo in stretto collegamento, potremo basarci anche su questo principio nello scegliere le erbe per il trattamento pinda sveda. Come già ti ho spiegato il trattamento con i potali, qualunque sia la sua forma (secca o umida) contrasta le problematiche e gli squilibri di vata e kapha, i due dosha di orgine fredda e fresca; per questo principale motivo le erbe da scegliere dovranno essere tutte di natura riscaldante. Con questa parte voglio portare l’attenzione sui diversi fattori che caratterizzano una pianta dandoti delle piccole “pillole” che comparano le proprietà delle piante con i principi di ayurveda. Troverai anche la breve descrizione di qualche erba legata al nostro territorio proprio per darti la possibilità di reperire più facilmente la materia prima e per sfruttare anche le proprietà delle erbe appartenenti alla nostra tradizione.
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Il Mantra per arricchire la tua pratica
Le piante meditano. La Terra medita. Il sole diffonde il suo mantra om mentre percorre il cielo. Tutta la natura è meditazione creativa dello spirito cosmico. Il silenzio e la pace della natura sono meditazione.
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“Non vi è fine all’apprendimento di Ayurveda. Dovresti pertanto dedicarti ad esso con grande cura. Cerca di migliorare le tue capacità imparando da altri con spirito privo d’invidia. I saggi vedono il mondo intero come loro tutore mentre gli ignoranti lo considerano un nemico”. -Charaka SamhitaQuesto video corso e questa dispensa sono stati fatti con l’intento di condividere e divulgare ciò che negli anni abbiamo imparato. Che possano essere per te un nuovo spunto di studio e di crescita in questa disciplina immensa e meravigliosa. Buona strada Namastè
Barbara e Valentina
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