fesa delle aree protette, il personale dovrà seguire corsi di formazione e aggiornamenti periodici relativi ai comportamenti proattivi da assumere dinanzi a fenomeni emergenziali derivanti dai cambiamenti climatici e dagli incendi, aggiornando i piani economici e i piani antincendio delle Aree Protette e garantendone la copertura economica.
Proposta 4.2.3.4
Strumenti digitali per le Aree Protette. Proponiamo di avviare la digita-
lizzazione della rete di parchi e riserve e delle principali attività di monitoraggio del territorio ad esse legate, con specifici strumenti di acquisizione di dati geografici e naturalistici, al fine di modernizzarne la gestione, aumentarne l’efficienza, prevenire calamità e permettere di gestire tutte le informazioni in modo rapido e sicuro (programmi GIS, software di analisi dei dati cartografici, grafiche per planimetrie, ecc... ).
Proposta 4.2.3.5
Campagne per valorizzare le Aree Protette. Proponiamo di attivare una campagna in ogni Regione finalizzata alla conoscenza e alla promo-
zione delle Aree Protette che, oltre ad essere patrimonio naturale, sono luoghi di fruizione ed accessibilità e costituiscono un bene comune, fa-
vorendo l’economia e il turismo che dal cosiddetto “capitale naturale”
trae profitto. A realizzare le campagne di valorizzazione sarà il Ministero dell’Ambiente in collaborazione con i singoli parchi.
4.3 Verde urbano LA SITUAZIONE OGGI Secondo le analisi disponibili sulla qualità dell’aria, è nelle città che si superano i limiti fissati dalle norme in materia di inquinamento.
Piantare alberi è uno dei modi più efficaci per purificare l’aria e quindi
eliminare i rischi di salute legati all’inquinamento. È stato stimato che
l’anidride carbonica rilasciata da 100 veicoli a benzina Euro 6 può essere sequestrata da un parco urbano di piccole dimensioni (poche decine
di ettari)128. Secondo le stime, con un aumento del 10% degli spazi verdi, l’insorgere di problemi di salute può essere ritardato di 5 anni129 e con un programma di piantagione mondiale si potrebbero rimuovere due terzi delle emissioni che sono state immesse nell’atmosfera da attività uma-
ne. Rispetto ad altri strumenti di abbattimento, piantare alberi è una del-
le soluzioni più economiche (il costo del sequestro di carbonio con azioni di rimboschimento è stimato a meno di 100 euro a tonnellata di Co2)130.
Nonostante i numerosi vantaggi degli spazi verdi nelle città, in Italia le foreste urbane sono poche e mal gestite. Secondo i dati disponibili, soltan-
to 1 città su 10 ha un Piano del verde e solo il 62% dei capoluoghi italiani 128 Rapporto Fondazione Symbola
129 Dal rapporto “Guidelines on Urban and Periurban Forestry” FAO (2016) 130 Dal rapporto Foreste 2019 di Legambiente
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