n. 15 maggio 2013
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Editoriale
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Flash News
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Focus corner • Quando l’Automotive fa marcia indietro (in Europa) / Stefan Isaacs di M&G European Corporate Bond
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• La Iron Lady, l’oro e la libertà di scelta / Adrian Ash di BullionVault
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• Tra deleveraging e politiche accomodanti / Stuart Thomson di Ignis Asset Management
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• Emergenti: rendimenti sostenibili grazie ai dividendi / Manu Vandenbulck di Ing Investment Management
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• Chi ha fiducia nell’India / Matthew Vaight di M&G Global Emerging Markets • Tra Investment Grade e High Yield / Kevin Corrigan di Lombard Odier Investment Managers
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• Azioni: la sicurezza prima di tutto / Ad van Tiggelen di Ing Investment Management
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• La Cina come il Giappone? / Mike Riddell di M&G Emerging Markets Bond
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• La Argento e oro sulla bilancia dell’investitore / Miguel Perez-Santalla di BullionVault
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• PA e Cloud, un connubio auspicabile/ Mariano Corso di Politecnico di Milano
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• Anche gli irlandesi piangono/ Anthony Doyle di M&G Investments
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News&Eventi • La Cina e l’Anno del Serpente
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• Meno password, più sicurezza
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• Sepa, via al conto alla rovescia
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• Verso i mobile proximity payments
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• Il Luxury piace ai paesi emergenti
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• Deloitte: tempi ancora lunghi per Basilea 3
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• Un Bancopass per il credito
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• Dove investono gli italiani
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• Pagamenti: i nuovi competitor sui bollettini
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• Oltre il rally dei PIP
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• CR Volterra: più efficienza con i desktop virtuali di Cedacri
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n.15 maggio 2013
Punto di vista
• Time4Mind: gli storage non sono tutti uguali
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Speciale: Cloud computing • Rimodella il business e l’organizzazione / Nextvalue: Alfredo Gatti
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• Professionisti It: la domanda insegue l’offerta / Microsoft Italia: Silvia Candiani
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• Cloud, identità digitale e sicurezza / CA Technologies: Fabio Fregi
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• Il Private Cloud di Ing / Ing/Ibm
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• Nuova vita alla community bancaria / Axway Italia: Claudio Mastore
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• Il Cloud, la PA e i cittadini / Osservatorio Cloud & Ict as a Service della School of management del Politecnico di Milano: Mariano Corso
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Performance
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Carriere
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• Iside e la nuova vita “open”
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• Ecco i primi minibond di una Pmi
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Storie di business
Immobiliare • Una “title insurance” per controllare i rischi legali • Contro la piaga dell’abusivismo
Banca&Mercati è un periodico on line Registrazione presso il Tribunale di Milano, n. 291 del 26/05/2010 Banca&Mercati è una testata di Business Gallery di Andrea Bigi, P.Iva IT07041300968 C.F. BGINDR69H16E897M Anno III numero 15 marzo 2013
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Banca&Mercati Blend Tower, Piazza IV Novembre 7 20124 Milano Tel. +39 02 87 34 30 19 Fax +39 02 87 34 44 44 www.bancaemercati.com BG Business Gallery di Andrea Bigi P.Iva IT07041300968 C.F. BGINDR69H16E897M Sede legale: Viale Montello 5, 46100 Mantova
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Direttore responsabile Andrea Bigi Testi a cura di Andrea Bigi, Rosaria Barrile, Elena Giordano Bellini Grafica e web Carlo Ghelfi per informazioni e segnalazioni info@bancaemercati.com per informazioni commerciali Valeria Rossana Volpe commerciale@bancaemercati.com hanno collaborato Adrian Ash, Kevin Corrigan, Mariano Corso, Anthony Doyle, Stefan Isaacs, Miguel Perez-Santalla, Mike Riddell, Stuart Thomson, Matthew Vaight, Ad van Tiggelen, Manu Vandenbulck
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Editoriale
Andrea Bigi, direttore di Banca & Mercati
Il Governo possibile “Questo governo era ed è l’unico possibile”. Con queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha virtualmente chiuso lo psicodramma che da oltre due mesi sta paralizzando la politica italiana. Per la verità, la considerazione che questo governo fosse l’unico possibile l’avevano già fatta quasi tutti i commentatori politici la sera stessa dei risultati elettorali. E l’avevano fatta perché, in democrazia, il valore dei numeri è dirimente: quando la loro indicazione è pressoché univoca, non rimane spazio per la fantasia o i sogni. Ma tant’è, qui si entra nella mente di chi lo psicodramma l’ha voluto (almeno in parte), e soprattutto lo ha vissuto fino in fondo, vale a dire il Partito Democratico e segnatamente il suo segretario Pier Luigi Bersani. La cieca ostinazione con cui Bersani ha inseguito Grillo e l’imprevisto “nemico a sinistra” sulla via del fantomatico “governo del cambiamento”, che non avrebbe mai potuto reggersi davvero in piedi e comunque avrebbe procurato vantaggi a tutti tranne che allo stesso Grillo, si spiega solo col fatto che il segretario, sentendosi di fatto esautorato a causa del mancato successo elettorale, intendesse giustificare di nuovo se stesso agli occhi dei suoi elettori e soprattutto a quelli del suo gruppo dirigente. Ma in questo modo Bersani è riuscito solamente a far esplodere le contraddizioni latenti all’interno del PD, com’è emerso impietosamente in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica. Certo, lo scenario post-elettorale era tale da esigere più realismo del re, non una cosa da poco per chi si era orgogliosamente presentato come lo Smacchiatore del Giaguaro, quello che avrebbe finalmente mandato a casa l’odiato caimano. Ma allora, una volta resosi conto del fallimento del proprio progetto, tanto valeva trarne subito le conseguenze, dimettendosi prima di sfasciare il partito. Un partito che, sia chiaro, nonostante abbia vinto le elezioni di un soffio e con meno del trenta per cento dei consensi, oggi si ritrova comunque in mano tutte le maggiori cariche istituzionali del Paese. In ogni caso, ora con il governo di Enrico Letta (uno che, a differenza di Bersani, sembra nato apposta per fare il politico e non altro) dovrebbe essere finalmente iniziata una fase nuova. Il condizionale è rigorosamente d’obbligo, perché ci sono sempre i processi di Berlusconi in rotta di collisione con la serenità di queste larghe intese, così come l’inevitabile pressione di Grillo e delle ali estreme a destra e a sinistra, tanto che l’incognita maggiore è ovviamente la tenuta del Partito Democratico. In altre parole, è
consigliabile non farsi troppe illusioni sulla capacità riformatrice di questo governo. Ad esempio, sul piano della cosiddetta “riforma della politica”, va detto che alcune delle proposte che raccolgono più consensi (una su tutte, la riduzione del numero dei parlamentari, ma anche la riforma del bicameralismo perfetto tramite l’istituzione del senato federale) richiedono complicate riforme costituzionali che possono essere realizzate in questo parlamento solo attraverso una vera, duratura pacificazione fra le fazioni politiche. Eppure, oltre a essere l’unico governo possibile, questo deve comunque provare a essere anche un “governo del cambiamento”. Una qualche riforma della politica verrà sicuramente messa in cantiere, ma il vero banco di prova resta l’economia. Il tanto bistrattato governo Monti, con il suo carico di austerity che ha sfiancato il Paese, ha però avuto il merito di procurarci un supplemento di credibilità a livello internazionale. Solo così si giustifica la tenuta dei mercati di fronte alla crisi istituzionale che abbiamo appena vissuto, molto più grave della situazione che portò alle dimissioni del governo Berlusconi con lo spread alle stelle. Ora però non bisogna sprecare l’occasione e fare il possibile affinché l’economia riparta sulla scia della mini-ripresa europea prevista per la seconda parte del 2013. Come? L’unica risposta plausibile, facile a dirsi ma molto complicata quando si ha a che fare con i meccanismi del dare e dell’avere, è riuscire a rimpinguare in qualche modo le casse delle imprese e delle famiglie. E il motivo è che l’economia è un circuito che va continuamente oliato con denaro fresco, a maggior ragione quando si inceppa per qualche motivo. Riattivare i consumi del settore privato e salvaguardare gli investimenti delle imprese deve dunque essere una priorità. Va ad esempio scongiurato il previsto aumento dell’Iva, ma è solo una goccia del mare. Più in generale, serviva e servirà un governo forte, e non campato in aria, per rinegoziare a livello europeo l’inevitabile sforamento del tetto sul deficit pubblico. E L’abolizione dell’Imu? Sarebbe ovviamente un toccasana per tutti; confrontando i costi, chissà che non sia la volta buona per sopprimere le province. Attendiamo il governo Letta alla prova dei fatti, ben consapevoli che le attese della gente sono probabilmente superiori alle forze che oggi la politica italiana, anche con tutta la buona volontà, può mettere in campo.
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Flash news
Le banche e gli investimenti Ict Nel 2012, rivela Abi Lab, le banche italiane hanno investito in Ict circa 4,3 miliardi di euro
Investimenti Ict delle banche italiane nel 2012
Digitalizzazione, innovazione, multicanalità integrata, sistemi informativi evoluti e la dematerializzazione dei processi. Sono queste, secondo l’ottava edizione del rapporto sui trend del mercato Ict per il settore bancario di Abi Lab, le attuali priorità nei programmi d’investimento in tecnologia delle banche italiane, insieme all’adeguamento alle normative nazionali ed europee e al potenziamento dei sistemi di sicurezza. Complessivamente, le banche italiane hanno investito in Ict circa 4,3 miliardi di euro (stima 2012), sostanzialmente in linea con la spesa del 2011 (circa 4,5
miliardi). Stando all’indagine, il 43% dei progetti ritenuti prioritari dalle banche riguarda i processi interni e i canali di accesso ai servizi. Per quanto riguarda i canali, la priorità è l’integrazione, sia attraverso il potenziamento dei servizi di mobile e Internet banking sia tramite la realizzazione di nuove piattaforme e sportelli automatici più evoluti. Sul fronte dell’efficienza dei processi, invece, gli investimenti sono finalizzati soprattutto a dematerializzare e a rendere più snelli processi e back office. Un altro 27% dei progetti ritenuti prioritari dalle banche è dedicato alla compliance, il 18% allo
sviluppo delle telecomunicazioni e dei sistemi informativi e il 12% riguarda i diversi aspetti della sicurezza, in particolare quella dei canali remoti. In particoalre, sul fronte della compliance, gli investimenti maggiori riguardano l’allineamento ai requisiti di Basilea 3, l’adeguamento alla disciplina contabile e fiscale e alla normativa antiriciclaggio, l’implementazione delle direttive europee (Psd e Mifid) e le attività di business continuity e disaster recovery. “In una fase ancora complessa per l’economia italiana e internazionale, ha detto Giovanni Pirovano, membro del Comitato Esecutivo Abi con delega per l’innovazione, le banche sono chiamate a trovare soluzioni organizzative e infrastrutturali sempre più innovative, per aumentare l’efficienza e la varietà dei servizi offerti riducendo i costi. In questa prospettiva, tecnologia, digitalizzazione e multicanalità integrata sono un volano fondamentale su cui puntare per razionalizzare l’attività e i processi ampliando, allo stesso tempo, l’offerta delle banche con nuovi prodotti e servizi sempre più evoluti e funzionali a imprese, famiglie e Pa”.
Rendimenti in calo per i conti di deposito Da marzo 2012 a marzo 2013, evidenzia l’osservatorio di ConfrontaConti.it, il tasso medio lordo dei depositi con vincolo a un anno ha subito una riduzione dello 0,84 per cento Nei primi due mesi del 2013 i tassi di interesse dei conti di deposito stanno evidenziando una tendenza ribassista. Lo sottolinea l’osservatorio di ConfrontaConti.it, comparatore on line di conti correnti e deposito del Gruppo MutuiOnline che mette a raffronto i prodotti di oltre 40 istituti bancari operanti in Italia. In pratica, dopo i picchi massimi raggiunti a fine 2011, i rendimenti hanno cominciato a scendere: da marzo 2012 a marzo 2013, il tasso medio lordo dei depositi con vincolo a un anno ha subito una riduzione dello 0,84%, buona parte della quale si è manifestata nei primi due mesi dell’anno in corso. Il calo dei rendimenti, fa notare ConfrontaConti. it, prevedibile vista la progressiva riduzione dei valori dello spread e i minori problemi di liquidità per le banche italiane, ha sorpreso semmai per il ritardo con cui si è manifestato rispetto all’andamento dello spread, poiché le banche hanno aggiornato piuttosto lentamente i tassi dei propri prodotti di raccolta. Anzi, la riduzione più marcata dei tassi si è verificata proprio in concomitanza della risalita dei valori degli spread dopo le elezioni politiche nel nostro Paese. E così si va riducendo la forbice fra tassi dei conti di deposito e dei titoli di stato italiani, nonostante i primi rimangano nettamente più convenienti dei secondi. “E’ sempre piuttosto rischioso addentrarsi in previsioni - dichiara Manfredi Urciuoli, direttore commerciale di ConfrontaConti.it - ma è sicuro che i rendimenti dei conti di deposito continueranno a seguire l’andamento dei tassi dei titoli di Stato e, con ogni probabilità, continueranno a farlo con un certo ritardo. Data la particolare incertezza del momento è quindi probabile che le banche per ora lascino invariati i tassi dei propri conti di deposito, per poi continuare a ridurli in caso di trend ribassista dello spread, oppure riprendere ad aumentarli in caso di aumento dello stesso”. 8
Flash news
Come fare trading direttamente da Google Chrome Grazie alla nuova estensione del browser IG Dealing resa disponibile da IG IG, operatore nel trading on line di CFD (Contract for Difference), ha presentato IG Dealing. Si tratta di un nuovo tool per il browser Google Chrome che scansiona in tempo reale la pagina sulla quale si leggono news. Nel caso in cui l’articolo riporti una qualsiasi notizia su uno dei titoli che si stanno tenendo sotto controllo nella watchlist, IG Dealing lo segnala automaticamente all’utente, che può aprire un pop-up e immettere l’ordine nella piattaforma di trading direttamente dal browser. In pratica, questa estensione di Google Chrome aiuta a individuare opportunità di mercato dagli articoli e analisi che si leggono sui siti chiave (ad es. Bloomberg, Reuters, Wall Street Journal, ecc.), consentendo di aprire una posizione in pochi secondi in tempo reale senza abbandonare il sito nel quale si sta navigando. “IG Dealing, afferma Alessandro Capuano, managing director di IG, dimostra ancora una volta il nostro impegno nel fornire la migliore tecnologia per il trading on line volta a rendere semplici operazioni che potrebbero sembrare complicate. Da oggi i nostri clienti avranno la libertà di navigare e tenere sotto controllo i mercati come mai prima d’ora”.
UniCredit con Accenture per l’invoice management La nuova società congiunta Accenture Back Office and Administration Services supporterà le funzioni relative al ciclo attivo e passivo della fatturazione e della gestione cespiti della banca
Accenture e UniCredit hanno dato vita a una nuova società congiunta, Accenture Back Office and Administration Services, con l’obiettivo di supportare le funzioni relative al ciclo attivo e passivo della fatturazione e della gestione cespiti della banca. Sarà Accenture a gestire la newco, che unirà le abilità professionali e i processi del ramo d’azienda di gestione della fatturazione di UniCredit alle capacità di
Accenture in ambito finance and accounting, consulenza direzionale e It. In precedenza il servizio era gestito dalla società UniCredit Business Integrated Solutions. “Questo accordo è un importante passo in avanti nel nostro piano di evoluzione, ha affermato Massimo Schiattarella, direttore generale di UniCredit Business Integrated Solutions, e riflette il valore che vediamo nell’utilizzo delle nostre competenze interne in partnership 9
con aziende internazionali leader nel proprio mercato di riferimento per innovare e crescere. Attraverso la costituzione di questa nuova società con Accenture, vogliamo incrementare i livelli di efficienza dei nostri servizi, offrendo soluzioni all’avanguardia per supportare le nostre funzioni interne, velocizzando i tempi di risposta ai nostri partner e clienti nella gestione del processo di fatturazione”. L’accordo rientra peraltro nel più ampio programma di sviluppo di UniCredit, denominato “Newton” e annunciato a novembre 2011, che punta a incrementare l’efficienza della banca. “Questo progetto, ha dichiarato Roberto Pagella, managing director di Accenture Bpo per Italia, Grecia, Turchia ed Europa Orientale, rappresenta un’iniziativa chiave nella nostra consolidata collaborazione con UniCredit. La nostra leadership nei processi di outsourcing, unita alla nostra competenza in area Finance and Accounting e all’offerta di soluzioni tecnologiche è perfettamente in linea con gli obiettivi di efficienza e innovazione di UniCredit e con l’approccio volto ad affrontare nuove sfide sul mercato”.
Flash news
Maurizio Fatarella e Danilo Rivalta in Bassilichi Il primo è il nuovo direttore Marketing e Sviluppo Organizzativo, mentre al secondo va la direzione Sviluppo Mercato Estero
Maurizio Fatarella, direttore Marketing e Sviluppo Organizzativo, a sinistra, e Danilo Rivalta, capo della direzione Sviluppo Mercato Estero di Bassilichi
Due nuovi manager hanno fatto il loro ingresso in Bassilichi. Maurizio Fatarella è il nuovo direttore Marketing e Sviluppo Organizzativo, mentre Danilo Rivalta è stato nominato responsabile della direzione Sviluppo Mercato Estero. Entrambi riporteranno al direttore generale Attilio Serrone. Fatarella, grossetano, classe 1971, una carriera iniziata in Eds Italia e
proseguita poi in ambito bancario nel Credito Emiliano e poi nella Cassa di Risparmio di Volterra, avrà la responsabilità di contribuire alla revisione dell’organizzazione aziendale e dei processi interni in modo strettamente funzionale alla realizzazione delle strategie di marketing del Gruppo. Rivalta, romano, 58 anni, contribuirà invece all’espansione dell’azienda sui mercati internazionali, con
specifico riferimento al mondo dei sistemi di pagamento, come previsto dal piano industriale 2013-2017. Nel corso della sua carriera Rivalta è stato country manager per l’Italia di Bmc Software, Ceo di Hal Knowledge Solutions (l’attuale Microfocus) e poi Ceo di Diebold Italia (dal 2003 al 2005), prima di essere nominato, sempre in Diebold, vice president e general manager South Europe e, infine, vice president e general manager Emea Southern and Central. Nel 2012 è passato nella multinazionale Euronet come general manager Western Europe Eft. “In un momento di grande trasformazione del nostro Gruppo, ha commentato Leonardo Bassilichi, amministratore delegato di Bassilichi, il rafforzamento del top management, con l’ingresso di due profili altamente specializzati, rappresenta uno dei passaggi necessari da un lato, per la riorganizzazione della struttura produttiva in un’ottica di maggiore efficienza e, dall’altro, per l’attuazione della strategia di espansione a livello internazionale prevista dal piano industriale della società”.
La Social Media Intelligence di Information Builders La nuova soluzione WebFOCUS Social Media Analytics offre alle aziende maggiore visibilità sul sentiment dei clienti analizzando le interazioni scambiate sui social media Information Builders ha annunciato il lancio di WebFOCUS Social Media Analytics. La soluzione fa leva sui dati delle interazioni scambiate sui social media, correlandoli con sistemi di Erp, Crm e altre risorse informative basate su cloud per offrire maggiore visibilità sul sentiment dei clienti e sul suo impatto su vendite, brand awareness e percezione aziendale. Oltre a facilitare analisi approfondite dei dati strutturati e non strutturati, la nuova soluzione di Information Builders consente anche di realizzare il reporting dei trend a livello storico nonché analisi dipendenti dal tempo. In tal modo le aziende possono analizzare la risposta dei clienti rispetto a campagne, prodotti o servizi realizzati precedentemente. “La crescente diffusione dei canali di social media, afferma Gerald Cohen, presidente e Ceo di Information Builders, ha fornito ai clienti una possibilità senza precedenti di esprimere la propria opinione e, conseguentemente, di avere un grande potere sulla brand perception. Tuttavia, per le aziende era impossibile sfruttare al meglio la popolarità e diffusione dei social media, senza disporre delle funzionalità necessarie per analizzare l’impatto di questa voce sull’efficacia delle campagne, sulle vendite e su altri dati. Facendo leva sulla forza delle funzionalità di integrazione dati di Information Builders, la nostra soluzione Social Media Analytics fornisce ai nostri clienti tutti gli strumenti di cui necessitano per conseguire esattamente questo obiettivo. Offrendo piena visibilità su quanto le persone manifestano ed esprimono nella rete e integrando queste informazioni con altri sistemi e dati aziendali, questa soluzione consente di dimostrare come le conversazioni dei social media possono essere rapportate alla situazione specifica del business e delle aziende”. 10
Flash news
Da Aletti Gestielle una App ludico-formativa Doctor Fund propone sia contenuti formativi e divertenti, per una maggiore diffusione della cultura finanziaria, sia un gioco di strategia e simulazione Consente ai risparmiatori di mettere alla prova le proprie conoscenze finanziarie e di misurare le capacità di gestione degli investimenti. Aletti Gestielle ha reso disponibile l’App Doctor Fund (http://doctorfund.gestielle.it), applicazione gratuita per smartphone e tablet che propone sia contenuti formativi e divertenti, per una maggiore diffusione della cultura finanziaria, sia un gioco di strategia e simulazione. “Con questa iniziativa, commenta Francesco Betti, direttore generale di Aletti Gestielle Sgr, intendiamo coniugare i principali punti di forza della nostra strategia: innovazione, formazione, capacità di gestione dei portafogli e di controllo dei rischi, comunicazione trasparente delle scelte di investimento. Doctor Fund è anche il nostro contributo alla diffusione della cultura e della fiducia finanziaria nel nostro Paese, le basi su cui costruire una nuova fase di sviluppo”. Inoltre è on line il nuovo
sito web di Aletti Gestielle (http://www.gestielle. it), caratterizzato da una sezione multimediale” interattiva che permette ai visitatori di partecipare gratuitamente alle “dirette live mensili”, autoprodotte da Gestielle, e di confrontarsi con i gestori della società. “Abbiamo sentito forte l’esigenza di dare vita a un progetto di comunicazione innovativo che, con semplicità e immediatezza delle informazioni date, diffondesse una nuova immagine della nostra società e del risparmio gestito in generale - sottolinea Fabrizio Carenini, direttore commerciale & marketing Aletti Gestielle Sgr. La sezione multimediale del nostro nuovo sito ci permette di proporre una comunicazione più facilmente fruibile dai nostri partner e dai nostri clienti, attraverso l’utilizzo di innovative tecnologie; in tal modo riteniamo di poter avvicinare il mondo dell’economia e della finanza alla quotidianità dei risparmiatori”.
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Flash news
Eurozona, disoccupazione senza precedenti Lo evidenzia la Banca Centrale Europea nel suo bollettino mensile La crisi economica e finanziaria continua a gravare sul mercato del lavoro nell’Eurozona. Nell’ultimo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione ha continuato a crescere, raggiungendo livelli senza precedenti. Lo afferma la Banca Centrale Europea nel suo bollettino mensile: “Sia il tasso di disoccupazione strutturale sia l’unemployment gap sono aumentati sensibilmente negli ultimi anni. I dati delle indagini segnalano un ulteriore calo dei posti di lavoro nel primo trimestre del 2013”. Il tasso di disoccupazione aggregato per l’Area Euro è aumentato da una media annuale del 7,6% nel 2007 all’11,4% nel 2012. Secondo le stime della Commissione Europea, circa la metà di questo incremento è da attribuirsi alla crescita della disoccupazione strutturale. “Nel complesso, sottolineano gli esperti dell’Eurotower, i paesi dell’Eurozona hanno registrato un rilevante incremento dei tassi di disoccupazione. La percezione diffusa è che tale aumento non sia soltanto ciclico, ma anche in parte strutturale”. Per il 2014 le stime di Commissione Europea, Fmi e Ocse sulla disoccupazione strutturale oscillano tra il 9 e l’11 per cento, con livelli particolarmente elevati per Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda.
Swiss & Global Asset Management guarda ai mercati emergenti Con il nuovo fondo obbligazionario JB Emerging Markets Investment Grade Bond Fund Consente agli investitori di diversificare la loro esposizione nel reddito fisso investendo in obbligazioni con rating investment grade dei mercati emergenti, ma denominate in valute forti come euro e dollaro. Swiss & Global Asset Management ha ampliato la gamma di fondi obbligazionari sui mercati emergenti con il nuovo JB Emerging Markets Investment Grade Bond Fund. Il fondo, che avrà come benchmark il JP Morgan Emerging Markets Bond Index Global Diversified Investment Grade e sarà gestito da Enzo Puntillo, responsabile Fixed Income Emerging Markets di Swiss & Global, ha un approccio attivo alla gestione basato sull’attività di ricerca e su tool proprietari. La scelta dei Paesi e dei singoli titoli si fondano sull’analisi fondamentale e sui prezzi di mercato. “I bond dei Paesi emergenti, spiega Puntillo, sono un elemento interessante ai fini della diversificazione di un portafoglio obbligazionario tradizionale. Il fondo è indicato soprattutto per gli investitori che puntano sui Paesi con sani fondamentali e un modesto indebitamento, ma che, nel Enzo Puntillo, responsabile Fixed contempo, sono interessati a titoli di qualità. Del resto, di fronte alla Income Emerging Markets di Swiss difficoltà di trovare investimenti che offrano rendimenti interessanti, & Global il posizionamento sulle obbligazioni dei Paesi emergenti assume una notevole importanza. Il nuovo fondo consente di partecipare alla crescita di questi mercati, salvaguardando contemporaneamente la qualità a livello di rating dell’asset allocation. Le obbligazioni investment grade dei Paesi emergenti offrono un rendimento del 3,8% circa, il che è senza dubbio interessante nello scenario attuale di tassi reali bassi e negativi”.
Un fondo Algebris per i private banker di UniCredit Algebris Financial Credit Ucits Fund è specializzato in titoli di debito e strumenti finanziari emessi dalle grandi banche a livello globale UniCredit distribuirà attraverso la sua rete di private banking il fondo Algebris Financial Credit Ucits Fund, specializzato in titoli di debito e strumenti finanziari emessi dalle grandi banche a livello globale. Il fondo, il primo di Algebris a utilizzare una strategia long only, offre agli investitori la possibilità di prendere posizioni sulle obbligazioni ibride subordinate Tier 1 e Tier 2, sui CoCo bonds, sulle azioni privilegiate e sulle obbligazioni senior. Algebris Financial Credit Ucits Fund, che è indicato per investitori alla ricerca di rendimenti elevati (dalla data di lancio - settembre 2012 - a oggi ha registrato una perfomance del 9%), vanta un portafoglio diversificato: nessun emittente può superare il 10% del totale degli asset, con una duration dei titoli che varia tra i due e i cinque anni. “Algebris Financial Credit Ucits Fund, dice Davide Serra, fondatore e Ceo di Algebris Investments, offre la possibilità di accedere alle strategie sul credito di Algebris senza i rischi tipici di un investimento alternativo, permettendo di avere una liquidità giornaliera. Il settore dei financials sta attraversando una fase molto interessante anche a seguito dell’introduzione delle regole di Basilea 3 che hanno richiesto un rafforzamento della struttura del capitale che sarà sostituito nei prossimi dieci anni da nuovi strumenti capaci di assorbire le perdite garantendo una maggiore protezione, quali i coco bonds e le obbligazioni subordinate”. 12
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A Gian Paolo Martini il timone di C-Card L’azienda del Gruppo Cedacri è specializzata nell’emissione e nella gestione delle carte di credito Gian Paolo Martini è il nuovo amministratore delegato di C-Card, l’azienda del Gruppo Cedacri specializzata nell’emissione e nella gestione delle carte di credito. Martini, che affiancherà tale carica a quella di presidente di SiGrade, la società del Gruppo attiva nello sviluppo di soluzioni software e nell’integrazione dei sistemi informativi, avrà la responsabilità di guidare e sostenere la crescita di C-Card, che si propone come gestore unico dell’intera catena del valore legata alle carte di credito. Martini ha sviluppato tutta la sua carriera nel settore bancario. Dopo una lunga esperienza presso l’Istituto Bancario San Paolo di Torino, in cui è giunto a ricoprire incarichi dirigenziali dal 1981 al 1985, ha successivamente svolto la funzione
di direttore generale presso tre istituti finanziari del CentroNord: Banca Emiliana, Cassa di Risparmio della Spezia e Banca Monte Parma. In virtù del suo ruolo in Banca Monte Parma, è stato anche membro del CdA di Cedacri dal 2010 al 2011. Nel gennaio 2011 è approdato in SiGrade. “Gian Paolo Martini è un professionista di profonda esperienza, da sempre inserito nelle dinamiche del business bancario e con una chiara visione dell’evoluzione del settore dei pagamenti, per il quale C-Card rappresenta ormai un punto di riferimento in Italia, dichiara Sergio Capatti, presidente di Cedacri. Sono certo che Martini saprà affrontare le sfide del business di C-Card con la stessa passione che ha profuso in SiGrade, contribuendo così a
Gian Paolo Martini, amministratore delegato di C-Card (Gruppo Cedacri)
rafforzare ulteriormente la nostra azienda”.
Bce: tassi al minimo storico Continua la politica monetaria accomodante dell’Eurotower La Banca Centrale Europea ha deciso un taglio di 0,25 punti percentuali dei tassi di interesse dell’Eurozona. Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento a favore delle banche commerciali scende pertanto al nuovo minimo storico dello 0,50 per cento. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali è stato ridotto invece di 0,50 punti (all’1%), mentre il tasso sui depositi che la Bce custodisce per conto delle banche è stato mantenuto a zero. L’Eurotower inoltre ha deciso di prolungare fino alla metà del 2014 le aste con cui fornisce liquidità illimitata a scadenza trimestrale, effettuando tre aste straordinarie di rifinanziamenti ultra-agevolati di prestiti a tre mesi, a favore delle banche commerciali. “La politica monetaria della Bce, ha dichiarato il presidente Mario Draghi, resterà accomodante per tutto il tempo che sarà necessario”.
Via al collocamento di Ubi Sicav Protezione Mercati Emergenti Permette di cogliere le opportunità di rendimento offerte dai mercati azionari dei paesi emergenti con una protezione dell’80% del valore massimo raggiunto dall’azione del comparto negli ultimi 12 mesi Ubi Pramerica Sgr ha avviato il collocamento di Ubi Sicav Protezione Mercati Emergenti. Si tratta di un comparto flessibile di Ubi Sicav che permette di cogliere le opportunità di rendimento offerte dai mercati azionari dei paesi emergenti con una protezione dell’80% del valore massimo raggiunto dall’azione del comparto negli ultimi 12 mesi, comprensivo quindi anche dei risultati della gestione. “Negli ultimi mesi, in risposta alle evoluzioni più recenti dei mercati finanziari, afferma Andrea Pennacchia, direttore
generale di Ubi Pramerica, abbiamo pensato e realizzato comparti di Ubi Sicav ‘con il paracadute’, cioè forme di protezione dinamica del capitale o di consolidamento, anche parziale, dei guadagni. Tutto questo per far avvicinare i nostri clienti, con serenità, ad asset class, come quella azionaria, che possono generare nel lungo periodo interessanti opportunità di crescita”. “E’ un prodotto per l’investitore che desidera una crescita reale del proprio capitale investito, cioè al netto dell’inflazione attesa, e accetta un orizzonte temporale di 13
medio lungo periodo - sottolinea Suzanne Rohe, vicedirettore generale e direttore commerciale di Ubi Pramerica. Un investitore che è interessato al mercato azionario ma è intimorito dalle potenziali perdite e intende limitarle: desidera quindi un prodotto che si ponga l’obiettivo di proteggere parte dell’investimento senza rinunciare al suo potenziale apprezzamento, accettando eventuali fluttuazioni di prezzi”. Il comparto, di cui Ubi Pramerica Sgr è distributore principale in Italia, sarà in collocamento fino al 17 maggio.
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Russell pensa agli investitori prudenti Con il nuovo fondo long-only a gestione attiva Russell Global Defensive Equity E’ un prodotto pensato per offrire una soluzione innovativa ai clienti interessati a investire sui mercati azionari globali con un approccio difensivo e prudente. Russell Investments ha lanciato sul mercato italiano Russell Global Defensive Equity, nuovo fondo long-only a gestione attiva e con una struttura multi-mandato. Il benchmark del fondo è il Russell Global Defensive Index, indice creato da Russell per identificare, sulla base
di parametri legati alla volatilità storica e ai fondamentali aziendali, le azioni più difensive dei mercati internazionali. “Gli investitori, sottolinea Phil Hoffman, portfolio manager del fondo Russell Global Defensive Equity, stanno cercando sempre più investimenti che offrano crescita del capitale con un grado di protezione sottostante e il nuovo fondo è stato appositamente studiato per rispondere a questa esigenza. Il fondo unisce le
competenze acquisite attraverso il nostro indice Global Defensive con le opportunità di creazione di valore che provengono dalla selezione di manager in cui Russell è leader di mercato. Utilizzare una gestione attiva piuttosto che replicare un indice permette agli investitori di avere accesso a una più ampia gamma di strategie difensive cosi come di evitare aree di sopravvalutazione all’interno dei segmenti a basso beta del mercato”.
Dal Salone del Risparmio un’iniezione di fiducia L’edizione 2013 del Salone ha visto la partecipazione di oltre 12mila visitatori tra operatori del settore, mondo delle istituzioni, giornalisti, investitori privati e studenti “La fiducia non è un’operazione di marketing, ma un’indicazione di percorso che ci deve guidare nel prossimo triennio. Dobbiamo aiutare gli italiani a risparmiare meglio e nel lungo periodo e fare in modo che questi risparmi aiutino anche l’economia reale”. Così Domenico Siniscalco, presidente di Assogestioni, ha aperto i lavori dell’edizione 2013 del Salone del Risparmio, la manifestazione interamente dedicata all’industria del risparmio gestito che si è svolta presso l’edificio Grafton dell’Università Bocconi di Milano con la partecipazione di oltre 12mila visitatori tra operatori del settore, mondo delle istituzioni, giornalisti (che insieme hanno rappresentato circa l’80% dei presenti) investitori privati e studenti. Fil rouge dell’edizione di quest’anno, che ha visto la presenza di 140 marchi e più di 100 conferenze e dibattiti, è stato il tema “Risparmio, motore dell’economia”. In effetti, da un sondaggio effettuato tra i partecipanti e gli iscritti al Salone è emerso che più del 65% ritiene che valorizzare il portafoglio finanziario familiare e rendere più fluidi i canali che portano il risparmio all’investimento darà nuovo impulso all’economia. Risparmio a lungo termine, previdenza, tendenze globali del settore del gestito anche dal punto di vista normativo, educazione finanziaria per studenti e docenti, investimenti etici e finanza sostenibile sono alcuni dei temi che hanno interessato maggiormente il pubblico della tre giorni milanese.
Abi: -3,1% dei prestiti ad aprile L’ammontare dei prestiti alla clientela resta comunque nettamente superiore all’ammontare della raccolta Il rapporto mensile di Abi conferma la flessione dei finanziamenti a famiglie e imprese, con una variazione annua pari al -3,1% ad aprile 2013 (dal -2,6% di marzo). L’ammontare dei prestiti alla clientela, 1.907,5 miliardi di euro, resta comunque nettamente superiore all’ammontare della raccolta da clientela (1.759,9 miliardi). Peraltro, a livello di
raccolta, continua la crescita sostenuta dei depositi bancari, che ad aprile hanno registrato un aumento del 7,7% contro il +6,3% di marzo. Negativa invece la dinamica su base annua delle obbligazioni (-8,8%, con una riduzione su base mensile in valore assoluto di circa 10,5 miliardi). In ogni caso l’andamento su base annua della raccolta complessiva 14
resta positivo (+2% ad aprile 2013; +1,1% a marzo 2013). Infine Abi segnala che la rischiosità dei prestiti permane elevata, con le sofferenze nette che a marzo hanno toccato 2013 quota 64,3 miliardi e quelle lorde 131 miliardi, mentre il rapporto sofferenze nette su impieghi totali a marzo è pari al 3,4% (3,2% a febbraio 2013; 2,5% a marzo 2012).
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Prevenire le frodi riconoscendo gli utenti on line Con l’innovativa soluzione Smash (SMart Antifraud SHield) lanciata da IKS E’ in grado di prevenire le frodi sui servizi di e-banking ed e-payment. IKS ha lanciato la nuova soluzione Smash - SMart Antifraud SHield - che “impara a riconoscere” gli utilizzatori dei servizi on line e il loro comportamento abituale tramite algoritmi di proprietà in grado di analizzare e correlare oltre un centinaio di parametri, quali per esempio i device utilizzati, il canale su cui vengono fatte le richieste, la geolocalizzazione ecc. Queste informazioni vengono confrontate con i comportamenti abituali degli utenti stessi, determinando un fattore di rischio per ogni singola transazione. Tale indice, calcolato in tempo reale, può essere utilizzato dai sistemi bancari per ingaggiare contromisure di sicurezza aggiuntive solo in caso di transazioni ad alto rischio, determinando così un adeguato equilibrio tra costi e benefici dei sistemi di sicurezza. “Smash, sostiene Teo Santaguida, product manager in IKS, è in grado
di ridurre in modo significativo i costi diretti e indiretti legati ai processi di fraud management grazie al blocco di un’alta percentuale di transazioni illecite, a fronte di bassi costi di gestione del prodotto stesso. Un altro fattore di risparmio è rappresentato dalla possibilità di utilizzare sistemi Otp
(One Time Password) out of band (tipicamente tramite Sms) connessi alle transazioni ad alto rischio. Questi risultati, unitamente alle evoluzioni apportate nell’ultimo anno, ci hanno permesso di raccogliere ottimi feedback e alto interesse da parte del mercato italiano e internazionale”.
Le banche italiane al roll-out di MyBank Via alla la soluzione paneuropea che consente di autorizzare on line le transazioni effettuate sul web Nove gruppi bancari, per un totale di 27 istituti di credito (tra cui Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, oltre all’Istituto Centrale delle Banche Popolare Italiane), hanno preso parte al lancio a Parigi di MyBank, la soluzione paneuropea di Eba Clearing che consente di autorizzare on line le transazioni effettuate sul web. L’annuncio riguarda la prima fase di un rollout su scala nazionale di servizi di pagamento digitali, basati sulla soluzione MyBank, da parte delle banche italiane. In pratica, gli utenti potranno eseguire bonifici tramite il proprio Internet o mobile banking, ed entro la fine dell’anno saranno in grado di attivare e gestire i mandati per gli addebiti diretti (per esempio per la domiciliazione delle utenze), secondo le nuove regole Sepa. “Grazie a MyBank, dichiara Giorgio Ferrero, presidente di Eba Clearing,
gli istituti finanziari che operano nell’Area Unica dei Pagamenti in Euro (Sepa) aiuteranno i loro clienti a crescere nel mercato europeo dell’e-commerce. La soluzione ci consente di effettuare il pagamento in un ambiente sicuro e conosciuto utilizzando le modalità di pagamento cui siamo abituati grazie all’Internet banking che usiamo con la nostra banca, e risponde così all’esigenza di tanti clienti che fanno acquisti su Internet”. “Con MyBank, sottolinea Giuseppe Capponcelli, direttore generale dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, stiamo introducendo nel mercato Italiano un ulteriore metodo di pagamento, in particolare per i clienti che non si sentono a loro agio con le soluzioni oggi disponibili per lo shopping on line. La soluzione di autorizzazione digitale offerta da MyBank ha un potenziale enorme e consentirà 15
Giuseppe Capponcelli, direttore generale dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane
di effettuare o confermare altri tipi di transazioni on line oltre ai pagamenti”