n. 18 dicembre 2013
in copertina
Gruppo Azimut: rotta verso le Pmi
editoriale Dopo la decadenza
speciale
Internazionalizzazione
immobiliare
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Banca&Mercati è un periodico on line Registrazione presso il Tribunale di Milano, n. 291 del 26/05/2010 Banca&Mercati è una testata di Business Gallery di Andrea Bigi, P.Iva IT07041300968 C.F. BGINDR69H16E897M Anno III numero 18 dicembre 2013
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Banca&Mercati Blend Tower, Piazza IV Novembre 7 20124 Milano Tel. +39 02 87 34 30 19 Fax +39 02 87 34 44 44 www.bancaemercati.com BG Business Gallery di Andrea Bigi P.Iva IT07041300968 C.F. BGINDR69H16E897M Sede legale: Viale Montello 5, 46100 Mantova
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Direttore responsabile Andrea Bigi Testi a cura di Andrea Bigi, Rosaria Barrile, Elena Giordano Bellini Grafica e web Carlo Ghelfi Per informazioni e segnalazioni info@bancaemercati.com Per informazioni commerciali Valeria Rossana Volpe, Matteo Ornati commerciale@bancaemercati.com Hanno collaborato Adrian Ash, Christophe Bernard, Franco Caterino, Marc Craquelin, Chris Fellingham, Jim Leaviss, Didier Le Menestrel, Martin Marinov, Alessandra Pilloni, Mike Riddell, James Tomlins
Editoriale
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Flash News
08
Focus corner • Il presidente che sussurra ai mercati / Didier Le Menestrel di Financière de l’Echiquier
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• Immobiliare e inflazione, occhio alle statistiche / Jim Leaviss di M&G
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• L’albero dei soldi e la (strana) assenza di inflazione / Adrian Ash di BullionVault
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• L’Italia e l’involuzione del settore orafo / Alessandra Pilloni di BullionVault
• Turchia, il mercato dei capitali è ancora a rischio / Martin Marinov di Raiffeisen Capital Management • Come si proteggono le applicazioni nel mondo bancario? / Franco Caterino di A10 Networks
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• Il dollaro Usa? Sottovalutato / Mike Riddell di M&G
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• Scenario incerto, rendimenti assoluti / Chris Fellingham di Ignis Asset Management
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• La ripresa è alle porte / Christophe Bernard di Vontobel
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• High Yield 2013: una buona annata? / James Tomlins di M&G
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News&Eventi • Confidi, a rischio la sostenibilità del sistema
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• Gli investitori istituzionali e il rischio
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• Il ciclone ROPO sullo shopping finanziario on line
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• E il customer care si fa social
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• Ubi-Cedacri: soluzione integrata per l’area Finanza
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• I ticket sanitari? Si pagano on line
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• Nfc: in attesa del decollo
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Punto di vista • La sicurezza è liquida/ Emanuele Cisbani di Intesi Group
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n.18 dicembre 2013
Speciale Internazionalizzazione • Anche l’Abi in missione con le aziende all’estero / Abi: Pierfrancesco Gaggi
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• Esportare o delocalizzare? / UniCredit: Carlo Marini
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• L’internazionalizzazione non si improvvisa / Intesa San Paolo: Gianluca Corrias
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• Con World Pass al servizio delle imprese / Unioncamere: Sandro Pettinato
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• A ogni settore il suo paese / Unindustria Treviso: Katia Da Ros
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• Approccio globale, soluzioni personalizzate / Bnl Gruppo Bnp Paribas: Gianluca Lauria
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• Più formazione per scelte consapevoli / Banca Popolare di Sondrio: Mario Erba
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In copertina
• Gruppo Azimut: rotta verso le Pmi Interviste
64
• UniCredit: così si recupera il cliente
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Performance
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Carriere
78
• UniCredit: più collaboration e integrazione social
80
• Chi indaga la customer satisfaction
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• Hypo Alpe Adria Bank: la sicurezza è targata Check Point
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Storie di business
Immobiliare • L’Oam e il regolamento sugli esposti
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• Gli italiani? Ancora attaccati al mattone
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• La ripresa? Nasce anche dalla riqualifica del patrimonio immobiliare
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• Mai più come prima
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• Real Estate: il lusso guida la ripresa dell’Europa
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HIGH-TECH PRESENT, FUTURISTIC PAST
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Editoriale
Andrea Bigi, direttore di Banca & Mercati
Dopo la decadenza L’iconografia dei media nazionali e internazionali ha provato a rappresentare l’uscita dal Parlamento di Silvio Berlusconi come uno spartiacque nella storia politica di questo Paese. Di sicuro si apre una nuova fase, in cui però non è affatto detto che alla decadenza del senatore Berlusconi faccia rapidamente seguito anche una sua decadenza sul piano del consenso pubblico. Anzi. In realtà, dal punto di vista dell’anziano leader del Centrodestra, l’immagine del martire politico uscito da quel Palazzo malvagio e inefficiente che tutti oggi dicono di odiare può rappresentare un’ultima buona carta da giocare per motivare i propri supporter. In questo senso, più del voto sulla decadenza, ha nuociuto alla sua autorevolezza l’ennesima scissione che si è consumata all’interno della sua parte politica, con la decisione del Nuovo Centrodestra di non aderire alla rinata Forza Italia e restare nel Governo. Ma anche in questo caso non è affatto detto che, almeno dal punto di vista elettorale, la forza del centrodestra sia diminuita. Si è certamente affievolita la leadership di Berlusconi, che negli ultimi anni ha ampiamente dimostrato di non essere più in grado di tenere assieme le varie anime della destra italiana, e del resto il Pdl è imploso perdendo moltissimi voti rispetto al 2008 proprio perché non poteva più rappresentare la destra con la sola faccia di Berlusconi. Ma come in parte è stato dimostrato anche dalle ultime politiche, questa idea di centrodestra “à la carte”, un po’ sulla falsariga della vecchia Casa della Libertà, può senz’altro essere più competitiva. Ora però i tempi e i modi del nuovo confronto elettorale non dipendono più da Berlusconi e da Forza Italia, ma da quanto farà il Governo nei prossimi mesi e soprattutto da cosa succederà nel centrosinistra con la leadership di Matteo Renzi. Ed è in questo ambito che la scelta apparentemente ragionevole e condivisibile di Angelino Alfano di sostenere il governo delle “piccole intese” sembra meno comprensibile. Perché se il senso del Governo Letta sono quelle riforme strutturali e istituzionali di cui il Paese ha enormemente bisogno, oggi questo obiettivo appare quasi del tutto irrealizzabile. Bisogna prendere atto che oggi all’opposizione intransigente di Grillo si è unita quella di Berlusconi (insieme, sondaggi alla mano, fanno quasi la metà
delle intenzioni di voto), e nei prossimi mesi questa opposizione avrà tutto da guadagnare nello sparare a zero sull’operato di Letta come il “governo delle tasse che non sa opporsi allo strapotere della Germania nella partita europea”. Accetterà il Pd, unico grande elettore rimasto di questo governo, e accetterà soprattutto Renzi di farsi logorare senza colpo ferire? In altre parole, la possibilità di realizzare riforme importanti, già piuttosto bassa prima, oggi è davvero vicina allo zero. Realisticamente, l’unica riforma oggi sul tavolo, anche perché sarà di fatto imposta all’attenzione del Parlamento dall’imminente sentenza della Consulta, è quella della legge elettorale. E in questo caso, il prevedibile ritorno al Mattarellum sembra giocare a favore della nuova edizione della Casa della Libertà.
Andrea Bigi 7
Flash news
Mps: ok al piano di ristrutturazione 2013-2017 Previsto un aumento di capitale da 2,5 miliardi per consentire il rimborso anticipato dei Monti bond Il CdA di Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato il piano di ristrutturazione 2013-2017, che prevede un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro entro fine 2014 in modo da rimborsare entro la stessa data 3 miliardi di euro dei Monti bond ricevuti dallo Stato (ossia più del 70% del totale). Il piano, che punta a un utile netto di circa 900 milioni di euro e un Rote di circa il 9% entro il 2017, intende fare leva sui tagli di personale (circa 8mila dipendenti, compresi i 2.700 già usciti a giugno 2013) e sportelli (550, di cui 400 già chiusi a settembre 2013) nonché dei costi amministrativi (per circa 440 milioni di euro). Previsto infine anche un netto calo dell’esposizione in titoli di Stato di circa 6 miliardi entro il 2017 dagli attuali 23 miliardi.
“Il piano di ristrutturazione, ha dichiarato il presidente Alessandro Profumo, conserva intatte la nostra visione e le priorità strategiche della banca ma consente di accelerarne il rilancio attraverso il rafforzamento patrimoniale e il piano di rimborso anticipato dei Nuovi Strumenti Finanziari, nel pieno interesse di tutti i nostri stakeholder”. ”Nell’ultimo anno, ha commentato invece l’amministratore delegato Fabrizio Viola, il rilancio della banca si è materializzato attraverso importanti risultati in termini di riorganizzazione aziendale, sviluppo commerciale e forte contenimento dei costi, pur in presenza di un contesto di mercato più difficile del previsto. Si apre ora la seconda fase che ci vedrà impegnati nel proseguimento del
Alessandro Profumo, presidente di Mps
rilancio, nell’esecuzione del piano di ristrutturazione e nel rimborso del debito di Stato”.
La prepagata UniCredit che si abbina ai braccialetti Cruciani L’offerta di UniCredit Genius Card Limited edition by Cruciani C è valida fino al 9 gennaio 2014
Gabriele Piccini, country chairman di UniCredit Italia
E’ una carta prepagata dal look personalizzato, con quattro distinti card design abbinati ad altrettanti braccialetti firmati Cruciani (“Cuore”, “Infinito”, “Multicolor” e “Universo C”). UniCredit in partnership con la maison Cruciani ha presentato UniCredit Genius Card Limited edition by Cruciani C. “Siamo orgogliosi di aver avviato
la collaborazione con la maison Cruciani - dichiara Gabriele Piccini, country chairman di UniCredit Italia - un brand che racconta una storia imprenditoriale di successo e che rappresenta in maniera eccellente il made in Italy nel mondo. Quello della moda è un settore a cui UniCredit guarda con attenzione da tempo, sostenendolo 8
con iniziative specifiche. Assieme ad altri settori quali l’alimentare e il turismo pensiamo sia uno dei motori capaci di supportare la ripresa economica del Paese”. “Poter partecipare alla realizzazione di un cobranding con UniCredit è uno stimolo a investire e realizzare nuovi progetti - dichiara Luca Caprai, fondatore della Cruciani continuando a credere nel sistema Italia, molto spesso maltrattato. Grazie al progetto Luxury Pop, Cruciani C è in costante crescita. La Genius Card limited edition ha lo stesso Dna di Cruciani C: giovane, attraente, lussuosa e accessibile. Un matrimonio perfetto”. Genius Card, che è abbinata al circuito MasterCard, è una carta contactless, nominativa e ricaricabile; inoltre è dotata di alcune delle funzionalità di conto corrente grazie all’Iban associato e al servizio di banca multicanale. Ogni carta riporta sul retro un numero di emissione e sarà venduta in un cofanetto personalizzato. L’offerta è valida fino al 9 gennaio 2014.
Flash news
Axa investe sulle nuove generazioni Tramite il progetto FuturAXA in partnership con l’Università Boccon Axa Assicurazioni ha presentato FuturAXA, nuovo progetto dedicato a dieci studenti provenienti dall’Università Bocconi di Milano. Gli studenti selezionati saranno impegnati, a partire da gennaio 2014, in un percorso di job rotation in Axa Assicurazioni della durata di un anno che si svilupperà all’interno di diverse aree aziendali e che toccherà i principali progetti strategici. Al termine del percorso, che sarà supportato da uno specifico
programma di formazione on the job e training d’aula (inoltre nella parte finale gli studenti lavoreranno individualmente a un project work), la compagnia sceglierà i migliori talenti da inserire in azienda. “Con FuturAXA - ha dichiarato Simone Innocenti, vicedirettore generale e direttore Risorse Umane, Organizzazione e Change Management di Axa Assicurazioni - si rafforza la collaborazione con Bocconi e assume nuovo slancio il
nostro impegno nella valorizzazione del talento. Abbiamo pensato a un programma strutturato di inserimento che favorirà lo sviluppo, da parte dei giovani, di competenze tecniche e comportamentali per acquisire una visione completa dell’organizzazione e del business di una compagnia assicurativa. Cresciamo pensando al futuro, e per farlo abbiamo il dovere di credere e investire nelle nuove generazioni”.
Agli italiani piace il mobile banking Nel 2012, segnala il rapporto annuale Abi Lab, è stata superata la soglia di 2,5 milioni di clienti (+40% rispetto all’anno precedente) Nel 2012 il mobile banking ha fatto registrare una crescita di oltre il 40% rispetto all’anno precedente, superando quota 2,5 milioni di clienti. Nello stesso periodo, coloro che preferiscono gli Sms per ricevere informazioni, alert e servizi dalla propria banca (oltre 4,5 milioni) sono cresciuti di quasi un terzo rispetto al 2011. Sono alcuni dati del rapporto annuale sul mobile banking messo a punto da Abi Lab in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano. Passando ai servizi preferiti dai clienti di mobile banking, lo smartphone viene usato soprattutto per consultare il saldo e i movimenti di conto corrente (83%), ricaricare il cellulare (55%), fare bonifici (40%), trovare lo sportello bancomat o la filiale più vicina grazie ai servizi di geolocalizzazione (rispettivamente 45% e 41 per cento). Inoltre, per quanto riguarda la frequenza di utilizzo, il 76% dei clienti di mobile banking accede ai servizi bancari in mobilità una o più volte alla settimana. Il 97% dei clienti di mobile banking accede all’App o mobile site della propria banca via smartphone, mentre ancora solo una minoranza opera con la banca esclusivamente via tablet. Tuttavia il tablet è preferito allo smartphone per fare operazioni dispositive o legate alla compravendita di azioni.
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Flash news
Verso la ripresa dei consumi La prevede l’Osservatorio Acquisti CartaSi per il 2014 e 2015 L’Osservatorio Acquisti CartaSi ha reso disponibile il rapporto previsionale delle dinamiche di spesa con carta di credito attese per il 2014 e il 2015. Nel complesso, dopo la recessione di quest’anno, si prospetta una lenta ripresa a partire dal 2014, che proseguirà nel 2015: l’anno prossimo la spesa aumenterà complessivamente del 2,9%, mentre nel 2015 la crescita sarà del 2,6%, portando il totale speso con carta a 81,7 miliardi di euro (da 76,3 miliardi a fine 2012), il 17,2% dei quali arriverà dall’ecommerce (il 12,3% nel 2012). “Fino a Pasqua, commenta Francesco Pallavicino, responsabile Analisi di Mercato e Posizionamento di CartaSi, si prevedeva un ciclo Il trend della spesa attuale: storia e previsione recessivo più lungo. Oggi, al pari di alcuni segnali di miglioramento congiunturale e della fiducia, notiamo anche un ritorno alla spesa che non ci aspettavamo fino all’anno prossimo, in particolare su alcuni settori (mobilità, turismo e servizi in genere), con il sostanziale contributo dell’e-commerce. Questo, nonostante le turbolenze politiche, ci induce ad anticipare le attese per la fase di ripresa, che rimarrà comunque moderata durante l’orizzonte previsionale”.
Il nuovo fondo bilanciato di Natixis Natixis Global Risk Parity si differenzia da un approccio risk parity tradizionale potendo investire in un universo di attivi molto ampio
Antonio Bottillo, amministratore delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management
E’ un fondo globale con un approccio di investimento bilanciato che punta sulla diversificazione degli asset e del rischio. Natixis Asset Management ha reso disponibile Natixis Global Risk Parity, che cerca di catturare i rialzi dei mercati mitigando al contempo la sensibilità ai ribassi
su un orizzonte di investimento consigliato di tre anni. Il fondo si differenzia da un approccio risk parity tradizionale (che tende a investire in una singola asset class) potendo investire in un universo di attivi molto ampio; inoltre, ogni asset class di riferimento rappresenta un terzo del rischio 10
complessivo di portafoglio e ogni sotto-categoria è a sua volta bilanciata in termini di contributo al rischio totale. “Per anni la logica di gestione si è spesso focalizzata sulla solo ricerca di rendimento, sottolinea Antonio Bottillo, amministratore delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management, portando a portafogli che a volte non sono stati in grado di affrontare al meglio l’estrema volatilità che ha caratterizzato i mercati. In Natixis Global AM, anche attraverso la piattaforma Durable Portfolio Construction, riteniamo che il rischio sia la variabile centrale da tenere in considerazione per una corretta costruzione del portafoglio. Il nuovo fondo Natixis Global Risk Parity incarna perfettamente tale approccio ed è stato studiato appositamente per poter offrire un reale bilanciamento tra gli asset e un’efficace diversificazione”.
Flash news
La Bce misura la salute del sistema bancario L’esercizio di valutazione sulle 130 banche europee di sistema (tra cui 15 italiane) durerà un anno La Banca Centrale Europea darà inizio dal prossimo novembre all’esercizio di valutazione sullo stato di salute delle 130 banche europee di sistema. L’esame, che si concluderà entro un anno e coinvolgerà 15 banche italiane (Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Banco Popolare, Bper, Bpm, Carige, Credem, Creval, Iccrea, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Mps, UniCredit, Ubi Banca e Veneto banca), prevederà tre livelli: la valutazione del rischio (dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo), la verifica della qualità degli asset per rafforzare la trasparenza sulle esposizioni delle banche e infine gli stress test per valutare la capacità di reazione dei bilanci agli scenari di crisi. I test saranno condotti in collaborazione con le autorità nazionali competenti degli stati membri che partecipano al meccanismo unico di vigilanza bancaria e saranno sostenuti da terze parti indipendenti. “L’Italia non ha nullaa da temere, ha commentato il ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni; il sistema bancario italiano si è dimostrato tra i più solidi di tutte
le economie avanzate nonostante una crisi lunghissima che ha messo in ginocchio altri sistemi, e certamente uno tra quelli meglio
è un passo importante per l’Europa e per il futuro dell’economia dell’Eurozona. La trasparenza è l’obiettivo primario. Ci aspettiamo
vigilati e governati da norme severe”. “L’esercizio di valutazione della Bce, ha dichiarato invece il presidente della Bce Mario Draghi,
che questa valutazione rafforzi la fiducia del settore privato nella solidità delle banche eurozona e nella qualità dei loro bilanci”.
Pramerica punta sulla bancassurance Conclusi due accordi distributivi con Banca della Marca e Cassa di Risparmio di Cento
Peter Geipel, amministratore delegato di Pramerica Life
Pramerica Life rafforza il canale bancario in Emilia Romagna e Veneto. La compagnia ha concluso due accordi distributivi con Banca della Marca Credito Cooperativo, realtà di riferimento per la provincia di Treviso (conta 29 filiali in Veneto e 4 in Friuli Venezia Giulia), e Cassa di Risparmio di Cento, 47 sportelli distribuiti tra le provincie di Ferrara, Bologna e Modena. Entrambi gli accordi, oltre alla commercializzazione delle soluzioni assicurative della compagnia, prevedono l’erogazione da parte di Pramerica di programmi formativi per gli operatori bancari dei due istituti. “Il nostro posizionamento di mercato, dichiara Peter 11
Geipel, amministratore delegato di Pramerica Life, ci consente di proporre prodotti altamente innovativi che rispondono a esigenze sempre più pressanti sia sul fronte della protezione e del welfare, con la necessità di garantire la propria indipendenza economica in caso di insorgenza di gravi patologie o di non autosufficienza che su quello della previdenza integrativa, dove rimane centrale il tema del mantenimento dell’attuale tenore di vita nell’età della pensione. Bisogni di protezione e previdenziali reali che gli istituti bancari locali, in virtù della loro vicinanza al territorio, sanno bene come intercettare”.
Flash news
Le Pmi e i mini-bond Uno studio di Crif Rating Agency individua un bacino potenziale di oltre 10mila aziende in grado di accedere al mercato dei mini-bond In Italia sono oltre 10mila le imprese con le carte in regola per accedere al mercato dei cosiddetti “mini-bond” e più in generale delle obbligazioni. Appartengono in prevalenza al settore manifatturiero e dei servizi, sottolinea uno studio realizzato da Crif Rating Agency, ma la diversificazione settoriale e dimensionale è ampia, con il 70% che risulta comunque ubicato nel Nord Italia. Dal punto di vista del fatturato, invece, più di 9.100 aziende in target non raggiungono il tetto dei 50 milioni di euro, mentre circa l’88% delle imprese selezionate si caratterizza per un trend di fatturato in crescita negli ultimi due anni o comunque stabile. “Questo studio, dichiara Francesco Grande, direttore Business Development di Crif Rating Agency, scatta una fotografia a un target di aziende in crescita, che continuano a investire anche su progetti di medio e lungo termine e che appaiono in grado di sostenere piani di sviluppo in parte con mezzi propri e in parte con risorse finanziarie da reperire,
sempre più spesso, al di fuori di circuiti tradizionali. In definitiva, è la fotografia di un pezzo importante del nostro Paese che non si è fermato durante questi lunghi anni
mini-bond le aziende dovrebbero presentare un fatturato di almeno 5 milioni di euro, un Ebitda sempre positivo negli ultimi tre anni e pari ad almeno il 10% del
di congiuntura economica negativa ma che, anzi, guarda con fiducia al futuro e vuol continuare a crescere. E che per farlo ha bisogno di essere adeguatamente assistito, dentro e fuori il sistema bancario”. Secondo lo studio, per avere chance concrete di accedere al mercato dei
fatturato nell’ultimo esercizio e una leva finanziaria non superiore a 4. Inoltre, come previsto dalla normativa del Decreto Sviluppo, è necessaria la pubblicazione del bilancio degli ultimi due esercizi, di cui l’ultimo sottoposto a revisione contabile.
Société Générale fa education con un quiz a premi Sul portale www.SGquiz.it per due alle Maldive, smartphone, tablet, tv e altri accessori elettronici. Il concorso, che durerà fino al 28 novembre, è suddiviso in due fasi: fino al 10 novembre i quesiti riguarderanno i certificati a leva fissa, mentre dall’11 al 28 novembre il quiz si concentrerà sui Cw. “La finalità primaria del quiz, afferma Marcello Chelli, responsabile prodotti quotati di Société Générale in Italia, è di educare gli investitori, attraverso video e domande, sui diversi aspetti dei due strumenti. Gli SG Certificate a Leva Fissa hanno ottenuto un grande successo (rappresentano infatti oltre il 30% di tutto il SeDeX), ma sono quotati in Italia da poco più di un anno e pertanto riteniamo opportuno continuare a promuovere gli aspetti legati alla formazione. Tale formazione sarà comunque utile anche sui Covered Warrant che, da circa 15 anni, sono presenti sul SeDeX: tipicamente sono appannaggio di trader e scalper molto preparati, ma vogliamo offrire iniziative educational anche alle nuove tipologie di investitori retail che si stanno avvicinando a questi strumenti”.
E’ un quiz a premi, con finalità educational, che si propone di diffondere tra gli investitori la conoscenza dei certificati a leva fissa e dei covered warrant. Société Générale ha lanciato Sg Quiz sul portale www.SGquiz. it: in palio, per i 40 partecipanti che si dimostreranno più competenti, numerosi premi, tra i quali un viaggio 12
Flash news
Al via il primo fondo che investe nei minibond delle Pmi italiane Anthilia Bond Impresa Territorio è nato grazie al supporto di sette banche regionali coordinate da Banca Akros Anthilia Capital Partners e Banca Akros hanno annunciato la nascita di Anthilia Bond Impresa Territorio (Anthilia BIT). Si tratta di un fondo, il primo nel suo genere, che investe in minibond per le Pmi italiane. Nato grazie al supporto di sette banche regionali (Bper, Bpm, Banca Popolare di Sondrio, Creval, Carige, Banca Carim e Banca Etruria) coordinate da Banca Akros, Anthilia Bond Impresa Territorio può contare su una disponibilità effettiva iniziale di 100 milioni di euro, pronta per essere investita nei processi di sviluppo e internazionalizzazione del tessuto produttivo delle Pmi italiane. Altri partner dell’iniziativa sono Crif Rating Agency, che esprimerà un
giudizio sugli emittenti proposti, e lo studio legale Orrick, che assisterà l’emittente per l’ammissione delle obbligazioni sul mercato ExtraMot Pro di Borsa Italiana. “Siamo orgogliosi di promuovere Anthilia Bond Impresa Territorio, commenta Eugenio Namor, presidente di Anthilia Capital Partners, uno strumento che permetterà alle nostre Pmi di trovare un maggior supporto finanziario e diversificare le fonti di finanziamento, accompagnandole nello sviluppo di interessanti progetti e imprenditorialità”. “Grazie alla presenza di istituti operanti in aree diverse del Paese, conclude Marco Turrina, amministratore delegato di Banca
Akros, il fondo permetterà alle banche partecipanti di proporre ai propri clienti operazioni di dimensioni superiori a quelle normalmente consentite dai propri limiti patrimoniali e di concentrazione e di ottenere un’ampia diversificazione geografica e settoriale degli investimenti, riducendo la rischiosità del portafoglio. Il modello operativo e organizzativo del fondo prevede inoltre, a tutela di tutti gli investitori, l’istituzione di un comitato con funzioni consultive i cui componenti saranno nominati dalle banche partecipanti al primo closing del fondo e dagli altri principali investitori che vorranno aderire successivamente”.
Sicurezza e performance non scendono a compromessi Le minacce alla sicurezza sono ovunque. Qualsiasi azienda, in particolare nel settore finanziario, deve riuscire a neutralizzare le minacce per garantire la disponibilità del servizio ai propri clienti anche in caso di attacco informatico, evitando la caduta di performance che solitamente si verifica con le comuni soluzioni per la sicurezza. Grazie a una piattaforma di server a distribuzione globale, esperienza e competenza, Akamai è il partner ideale per proteggere i propri asset digitali mantenendo una user experience ottimale. Scopri le strategie di Forrester per la sicurezza su akamai.com/security
Flash news
Bper razionalizza la struttura organizzativa Prevista la confluenza nella capogruppo delle banche con sede legale nella Penisola Il CdA di Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha approvato le linee guida di un progetto strategico di semplificazione e razionalizzazione della struttura organizzativa e di governo del Gruppo. In particolare il progetto, che va a integrare il Piano industriale 2012-2014, prevede la confluenza nella capogruppo delle banche con sede legale nella Penisola, da attuarsi tra la fine del 2014 ed il primo semestre del 2015. A questo riguardo sono già state concluse le operazioni di incorporazione nella capogruppo di Meliorbanca e delle tre banche del centro Italia (Banca Popolare di Lanciano e Sulmona, Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila e Banca Popolare di Aprilia) rispettivamente in novembre 2012 e maggio 2013. “Il progetto, afferma Luigi Odorici, amministratore delegato di Bper, si pone l’obiettivo di rendere maggiormente efficaci le attività
Luigi Odorici, amministratore delegato di Bper
di indirizzo, presidio e controllo all’interno del Gruppo e di realizzare significative sinergie, ampliando i servizi offerti alla clientela. Al personale delle banche che saranno incorporate sarà riservata la massima considerazione ai fini di un’adeguata valorizzazione. Inoltre, l’attenzione alle esigenze delle comunità servite sarà
assicurata attraverso l’istituzione di idonei presidi delocalizzati (direzioni territoriali) e di comitati territoriali con il compito di sviluppare interventi a sostegno dell’economia e delle comunità locali, analogamente a quanto già avvenuto con successo nelle precedenti esperienze di incorporazione”.
Mutui, a ottobre prosegue il trend positivo Il Barometro Crif sulla domanda di credito delle famiglie sottolinea inoltre la flessione (-9,4% a/a) della domanda di prestiti
Simone Capecchi, direttore Sales & Marketing di Crif
Nel mese di ottobre il comparto dei mutui ha confermato per il quarto mese consecutivo un segno positivo, facendo segnare un +1,2%
rispetto allo stesso mese del 2012. Lo evidenzia il Barometro Crif sulla domanda di credito delle famiglie. Il trend della domanda di prestiti (nell’aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati) si è caratterizzato invece per una flessione del -9,4% rispetto al 2012. Prendendo in considerazione i primi dieci mesi del 2013, però, il dato aggregato risulta in contrazione per entrambe le forme tecniche, con il numero delle richieste di mutuo che fa segnare complessivamente un -5,5% mentre il decremento per i prestiti si attesta a un -4% rispetto al 2012. “La dinamica registrata nei primi dieci mesi dell’anno relativamente alla domanda di mutui e prestiti (quindi non i finanziamenti effettivamente concessi, che potrebbero dipendere anche da politiche di erogazione più selettive 14
adottate dagli istituti di credito), commenta Simone Capecchi, direttore Sales & Marketing di Crif, è indubbiamente condizionata da un quadro congiunturale ancora fragile, che induce le famiglie ad adottare comportamenti prudenti, confermati anche dalla contrazione degli importi medi richiesti e dall’allungamento dei piani di rimborso. Se per i mutui sembrano però consolidarsi i primi concreti segnali di inversione del trend negativo che aveva caratterizzato i due anni e mezzo precedenti, per i prestiti assistiamo invece a un progressivo ripiegamento della domanda che attesta la perdurante tendenza a rinviare gli acquisti di servizi e beni, specie di quelli durevoli, di quelli più costosi e di quelli non considerati strettamente indispensabili”.
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La nuova banca digitale di Bnl Disponibile anche in Italia Hello bank!, il nuovo servizio di banca digitale che il Gruppo Bnp Paribas ha lanciato nei mesi scorsi, in Francia, Belgio e Germania di interesse fino al 2%, a remunerazione trimestrale, che regala un buono da 100 euro da utilizzare su Amazon. Inoltre, l’offerta comprende Hello Saving!, “salvadanaio digitale” che permette di accumulare risparmi per realizzare piccoli progetti personali, con la possibilità di raccogliere il contributo anche di amici, familiari e conoscenti attraverso i propri social network, e Hello Personal!, bilancio personale evoluto che non solo fornisce una visione della propria situazione finanziaria, ma permette anche di organizzare e razionalizzare automaticamente entrate ed uscite, agendo come un vero e proprio “consulente virtuale”. “Hello bank! - ha dichiarato Fabio Gallia, amministratore delegato di Bnl e responsabile di Bnp Paribas in Italia - rappresenta la concreta capacità di saper innovare ogni giorno il mestiere di fare banca. Per svolgere al meglio il proprio ruolo in questo contesto di rapidi cambiamenti tecnologici, una banca deve tener presente l’evoluzione dei comportamenti dei clienti, che cercano una relazione immediata, diretta e sempre disponibile. Hello bank! è la risposta di Bnl e Bnp Paribas a questo scenario e si inserisce in una più ampia strategia di un Gruppo in grado di proporre, in modo integrato, competenze, prodotti e modelli di servizio rivolti ai differenti profili di clientela”.
Bnl ha presentato Hello bank!, il nuovo servizio di banca digitale che il Gruppo Bnp Paribas ha già lanciato nei mesi scorsi, in Francia, Belgio e Germania. Chi diventa cliente di Hello bank! avrà Hello Money!, conto corrente a costo zero con tasso
Ubi Banca e la firma digitale remota Il servizio, disponibile per gli utenti della piattaforma di Internet banking Qui Ubi, entro fine anno sarà esteso anche a coloro che non sono già clienti oppure non sono ancora titolari di Qui Ubi Consentirà di concludere la sottoscrizione di prodotti e servizi on line senza recarsi in banca e in modalità 24/7. Ubi Banca ha reso disponibile la firma digitale remota per gli utenti della piattaforma di Internet banking Qui Ubi, ed entro fine anno il servizio sarà esteso anche a coloro che non sono già clienti oppure non sono ancora titolari di Qui Ubi. In pratica, una volta attivata la firma digitale remota, ogni successivo acquisto o attivazione di un prodotto finanziario e assicurativo avviene senza la necessità di stampare il relativo contratto, di apporre la propria firma autografa e di inviare il tutto per posta al Servizio Clienti, consentendo così una riduzione del 70% dei tempi di acquisto. “Con la firma digitale remota - commenta Elisabeth Rizzotti, responsabile Canali Diretti e Comunicazione di Ubi Banca - apportiamo un
Elisabeth Rizzotti, responsabile Canali Diretti e Comunicazione di Ubi Banca
significativo impulso all’utilizzo della nostra piattaforma di remote selling, grazie alla semplificazione dell’acquisto che avviene con un processo interamente on line, agevole e sicuro. Inoltre, questo miglioramento ci consentirà di supportare ancora più efficacemente la disponibilità dei nuovi prodotti che renderemo 16
acquistabili on line. Infatti, abbiamo previsto un importante percorso di sviluppo che permetterà di acquistare, oltre alle diverse versioni della nostra carta prepagata con Iban Enjoy e all’Internet banking Qui Ubi, anche conti correnti, carte, polizze danni, mutui, prestiti e prodotti d’investimento”.
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Telecom Italia e Visa Europe insieme per i mobile payments La nuova offerta consentirà ai clienti Tim in Italia di utilizzare lo smartphone per effettuare transazioni contactless presso terminali Pos Dare impulso al mercato dei mobile payments in Italia. E’ l’obiettivo della partnership siglata fra Telecom Italia e Visa Europe. La nuova offerta, costruita sulla base delle sperimentazioni condotte nel 2012 nell’area di Milano, consentirà agli oltre 31 milioni di clienti Tim in Italia di utilizzare il proprio smartphone per effettuare transazioni contactless presso terminali Pos. Tim provvederà anche a installare terminali contactless nei propri punti vendita in Italia. Inoltre Tim e Visa lanceranno servizi a supporto dei pagamenti mobili sia di tipo P2P (cioè il trasferimento di denaro dal proprio smartphone ad altre persone) che e-commerce, ossia per fare acquisti su Internet con il telefonino. La carta Visa con brand Tim realizzata in partnership con Intesa Sanpaolo sarà resa disponibile nel 2014 ai clienti Tim su smartphone dotati di tecnologia Nfc. L’offerta di pagamenti contactless con carta Visa sarà il servizio di punta del “mobile wallet”, il portafoglio digitale aperto che Tim commercializzerà per ospitare servizi di partner come istituzioni finanziarie, esercenti, aziende di trasporto e di pubblici servizi. “La diffusione delle soluzioni Nfc legate alla Sim, dichiara Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, sarà un grande motore d’innovazione sia per le
aziende sia per i consumatori e darà uno slancio significativo al mercato del mobile payment. Già oggi la maggior parte degli smartphone in vendita è abilitata al Nfc, entro il 2014 in Italia ci saranno oltre 14 milioni di cellulari Nfc in circolazione, e in meno di due anni oltre il 10% degli utenti farà un massiccio uso dei molteplici servizi che saranno disponibili grazie a questa tecnologia. Telecom Italia ha sviluppato una specifica
piattaforma tecnologica per garantire la sicurezza dei servizi di pagamento in mobilità che le banche abiliteranno ai possessori di carte di credito. In questo contesto la partnership con Visa rappresenta un passo fondamentale per accelerare la diffusione dei servizi di pagamento abilitati attraverso il telefonino, passo che cambierà le abitudini delle persone e consentirà di facilitare la vita di tutti i giorni dei nostri clienti”.
Bper finanzia le imprese piacentine Rinnovato l’accordo con Confindustria Piacenza: disponibile un plafond di 30 milioni di euro Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Confindustria Piacenza hanno rinnovato l’accordo di sostegno alle imprese sul fronte dell’accesso al credito. L’accordo, che rende disponibile un plafond di 30 milioni di euro, consente alle imprese associate di accedere, a condizioni economiche di favore, a specifiche offerte di finanziamenti per supportare i progetti di investimento presentati. Le operazioni previste spaziano
dal rafforzamento patrimoniale dell’azienda al sostegno degli investimenti, dai mutui con fondi Bei ai progetti di internazionalizzazione con garanzia Sace, a operazioni di leasing immobiliare e strumentale. Alle imprese vengono offerti anche i nuovi prodotti destinati a sostenerne il fabbisogno finanziario nella fase di avvio della realizzazione di una commessa acquisita da un committente estero. “Il rapporto di collaborazione con 17
Confindustria Piacenza è solido, afferma Giuseppe Aimi, direttore di Area Territoriale Bper, e conferma l’attenzione che storicamente la banca accorda alle relazioni con il tessuto imprenditoriale dei territori in cui opera. Abbiamo migliorato i contenuti dell’accordo per poter lavorare ancora di più e ancora meglio al fianco delle imprese, supportandole in tutte le attività necessarie a migliorare la loro competitività”.
Focus corner
Il presidente che sussurra ai mercati Oggi al banchiere centrale, a maggior ragione se è chiamato a presiedere la Federal Reserve, non è richiesta soltanto cultura economica e leadership. Il presidente della Fed deve anche essere un fine linguista, un semiologo, una sorta di poeta stregone della macroeconomia che sa dialogare con i mercati
Didier Le Menestrel, presidente di Financière de l’Echiquier che gli interventi della banca centrale sono pilotati al micron, con un rigore degno delle più avanzate industrie. rocedendo al tapering, il banchiere centrale diventa un “ingegnere della macroeconomia”, colui che adegua la sua azione in base a una moltitudine d’indicatori, dal Pil alle vendite di case nuove.
Le parole giuste per i mercati Eppure la macroeconomia non è una scienza esatta, l’ingegneria è talvolta fallace e il banchiere centrale deve incessantemente trovare nuovi termini, altre armi. Un nuovo arrivato nel vocabolario del banchiere centrale è ad esempio la forward guidance. La guidance è una parola inglese molto amata dagli economisti e dagli operatori di borsa; le guidance di un’azienda sono i dati previsionali che i dirigenti della società forniranno al mercato. Forward guidance suona quindi come un pleonasmo; si sarebbe banalmente tentati di pensare che una guidance è, per definizione, una forward guidance. Non molto tempo fa, i banchieri centrali si accontentavano di fornire guidance, previsioni a breve termine, e annunciavano al mercato quali erano i loro orientamenti prevalenti sui tassi fino alla riunione successiva. Con la forward guidance, tentano d’influenzare i mercati a più lungo termine rassicurando contemporaneamente gli investitori, i quali possono adeguare le proprie previsioni in maniera misurata e meno brutale rispetto a prima. Più che l’aspetto tecnico, parlando di forward guidance il banchiere centrale dà l’idea della visione lunga, prevede al di là, è una spanna avanti. Sciamano o poeta stregone, il banchiere centrale diviene “colui che sa”. Da dove deriva il suo sapere? Dalla miriade di dati macroeconomici a cui prima si è fatto riferimento, ma anche dall’osservazione dei mercati. In un curioso gioco di specchi, il banchiere centrale ascolta i mercati, i quali a loro volta ascoltano il banchiere centrale. Se i tassi salgono troppo velocemente, Bernanke rassicura; se al contrario i mercati sono pericolosamente euforici, Bernanke li richiama all’ordine ricordando loro che, pur confermato per il momento, il QE non è eterno. Dunque, per salvaguardare l’armonia di questo “passo doppio” tra mercati e banche centrali, è indispensabile che il banchiere centrale mantenga il controllo del discorso, dell’eloquio e delle parole per poter continuare a condurre la danza sussurrando all’orecchio dei mercati.
Il presidente Obama ha annunciato il nome del successore di Ben Bernanke, l’attuale presidente della Federal Reserve. I probabili candidati erano due: Larry Summers, ex direttore del Tesoro, e Janet Yellen, le cui idee sono considerate vicine a quelle di Bernanke, e che alla fine ha prevalso. Cultura economica enciclopedica e leadership… le competenze richieste al successore di Bernanke sono numerose. Ma, giunto il momento di scegliere, Obama si sarà sicuramente ricordato che il presidente della Fed deve anche essere linguista, semiologo, una sorta di poeta stregone della macroeconomia. Riappropriarsi di termini rari o inventarli: ai suoi tempi l’aveva fatto Alan Greenspan con il famoso “conundrum”. Più recentemente, ha fatto capolino nel vocabolario dei banchieri centrali il tapering. “To taper” significa, letteralmente, ridurre conicamente… La banca centrale americana quindi ridurrà conicamente (ovvero progressivamente) il suo programma di Quantitative Easing, altra espressione inventata dai banchieri centrali e molto in voga dopo la crisi del 2008. Il riferimento a un termine tecnico da industriali è astuto, lascia intendere
Didier Le Menestrel con la cooperazione di Marc Craquelin 18
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