N° 1 Marzo 2019 / € 5.00
Rubriche
B.FAB
Tendenze 2019
FABRIZIO FRIGENI
IMA Italian Music Academy
ANTONIO IORIO Una vita in equilibrio fra sogno e realtà
DOTT.SSA PAMELA TASSETTI
Psicologa alimentare Psicoterapeuta
Storie
MAURIZIO VALZANIA Sartoria e Cerimonia
UPITALIA IGTV
Aggiornamento sulla TV
PREMIO ECCELLENZE
IV Edizione Cena di Gala
Storia di copertina:
DOTT. ALESSANDRO VINCINI Idee chiare, preparazione e fiducia: gli ingredienti necessari per un consulente finanziario che si rispetti.
UPItalia - 1
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Quando prendo una tigre per la coda, non la lascio certo andare. Cit. Howard Hughes
L’Editoriale di Michele Oggioni
Energia Positiva
Carissimi lettori è con enorme piacere che il primo
non misurabile, per questo, con il suo lavoro spinge le
numero dell'anno 2019 voglio dedicarlo ad un argo-
persone verso l'interno. In quel mondo privo di fret-
mento molto particolare per me, quello della energia
ta e paura per raggiungere i propri desideri. Utilizza
delle persone.
musica, la linguistica, l'immaginazione e tecniche di meditazione. A volte ci sembra di subire influenze
Dunque parlare di energia non è semplice perché non
negative, sfortune e maledizioni, ma altro queste non
vi è spiegazione precisa, è ciò che non si crea né si
sono che illusioni mentali, cioè eventi, persone, ricor-
distrugge ma che può solo trasformarsi, quindi è stac-
di, o la nostra vita stessa che ha preso più potere di noi
cata da una dimensione spazio tempo. Per l'energia
e si dissipa. Lavorare a livello energetico è riprendere
tutto è possibile ed esprimibile e non ha limiti.
consapevolezza, risvegliarsi, dissipare ombre e paure che non ci permettono di avere estasi e felicità. Tutto
Da 4 anni mi sono affidato ad una professionista che
ciò che è spiegabile è noto e non straordinario. Essa-
ha studiato fisica quantistica, si occupa di energia in
viaggia nel non noto, nell'invisibile e nell'impossibile,
quanto forza potenza movimento verso tutto ciò che
per renderlo vivibile.
si è veramente. Un io energetico, potente, attraente, con una componente umana, senza considerare essa
Da quando ho intrapreso questa strada mi sento mol-
come debolezza. Energia è un nostro stato primor-
to meglio, sia fisicamente che mentalmente, e ho una
diale, privo di condizionamenti, strutture, credenza,
visione molto più chiara del lavoro e della vita.
blocchi e certezze. Noi veniamo prima della realtà, es-
Allontanatevi dalle persone negative, quelle che par-
sendo osservatori, noi condizioniamo il mondo che a
lano male di tutti e di tutto. É il primo segnale, vuol
sua volta condiziona noi, ma senza sapere chi agisce
dire che quasi sicuramente parlerà male anche di te.
per prima. L'energia, ciò che siamo, è indeterminata,
Le energie delle persone sono vere, tutti gli uomini
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Editore
hanno energia.
Per attrarre energia positiva dobbiamo imparare a la-
Spesso ho la fortuna o meglio sfortuna di percepire
sciarci alle spalle il passato per focalizzarci sul presen-
le sensazioni delle persone che si avvicinano a me.
te e sul futuro, poiché sono gli unici due momenti che
Le persone con le quali qualunque comunicazione è
possiamo cambiare.
priva di gioia ed entusiasmo le chiamano vampiri di
È vostra responsabilità trovare delle strategie che fun-
energie. Fanno parte delle persone che rubano ener-
zionano meglio per voi quando si tratta di attrarre
gia e che quando ti si avvicinano portano malessere,
energia positiva nella vostra vita.
negatività. Succhiano entusiasmo e forza. I vampiri di
Ridere è un atto fondamentale per essere una persona
energia pensano solo a come disintegrare le tue cer-
più positiva e migliore. È importante che impariate a
tezze e far uscir fuori di te la gioia di vivere. Fortuna-
ridere delle circostanze negative che vi capitano e di
tamente mi ritengo una persona super positiva, penso
voi stessi.
sempre positivo, ed è per questo che riesco ad andare
Se iniziamo a pensare positivo, riusciremo ad attrarre
avanti con tutti i miei progetti, a superare difficoltà
l’energia positiva, il che ci aiuterà ad avere una vita
che la vita spesso mi presenta.
felice, perfetta e piena di soddisfazione. Imparate a creare intorno a voi un ambiente di tran-
Detto ciò vi consiglio di pensare sempre positivo,
quillità ed armonia che vi aiuti a vivere il presente, ad
amate le persone care, vivete giorno per giorno, gode-
essere grati verso voi stessi e ad evitare di screditarvi
tevi ogni instante della vita perché è breve ed è inutile
in caso di errori, sbagli o situazioni molto negative.
viverla in guerra e comunque se potete eliminate dal-
Esistono forze sanguisuga e persone negative, ma non
la vostra vita persone invidiose, sono pericolose sia
scelgo di dar loro potere. Io sono più forte.
per loro stesse che per voi. UPItalia - 5
U P I TA L I A
4..... Editoriale di Michele Oggioni
10..... ALESSANDRO VINCINI Idee chiare, preparazione e fiducia: gli ingredienti necessari per un consulente finanziario che si rispetti
18..... MAURIZIO VALZANIA Sfilate di primavera
21..... ANDY WARHOL L’alchimista degli anni '60
26..... PALAZZO MORONI La migliore espressione dell'arte Barocca
32..... ITALIAN MUSIC ACADEMY Giovani cantanti pronti al debutto discografico
36..... DOTT. ANTONIO IORIO Una vita in equilibrio fra sogno & realtà
38..... VITTORIO TUMEO Domenico detto "Micio" Tempio
42..... Editoria
50..... FEDERICA OBERTI LOGO MANIA la moda a grandi lettere!
76..... DOTT. ANDREA RUSSO Le Congiuntiviti Primaverili
52..... AQUALUXThermae
56..... MASSERIA LE CARRUBE Luce, calore e ricerca gastronomica
78..... VITTORIO TUMEO Giufà
60..... BORGO VALLE RITA Molti luoghi in uno solo
80..... ARIANNA LECCHI Bellezza&Cura del Corpo
62..... HOTEL ITALIA
82..... DOTT. NICOLA SORRENTINO Energia e depurazione in primavera
64..... ABIO L'Associazione per i Bambini in Ospedale 66..... DOTT.SSA PAMELA TASSETTI Un insieme di cibi “sani” fa un’alimentazione “sana”?
68..... MATTEO MARGARONE
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Sommario
72..... IGINIO MASSARI 1 milione di visualizzazioni su Buonappetito tv 74..... PROF.SSA MARIANNA CALOGERO Lato B e non solo...
84..... B.Fab 2019 e il grande ritorno delle more! 86..... DOTT. GIOVANNI MACRÌ Odontoiatria 88..... GABRIELE FIUMARIA IGTV 90..... CENA GALA PREMIO ECCELLENZE 96..... Oroscopo 2019
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U P I TA L I A
PREMIO ECCELLENZE S.R.L.S. Editore RAFFAELLO TONON Direttore Editoriale FRANCESCA GHEZZANI Direttore Responsabile MARZIA PEZZOTTA Responsabile Grafica e Impaginazione Web e Social
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BARBARA EPIS Segretaria di Redazione FEDERICO MERCORIO Marketing AP FOTOGRAFIA DI ALEX PERSICO Fotografo FOTO QUARANTA Fotografo Hanno collaborato
B. FAB MARISA CARTOTTO 88 STUDIO WORLWIDE PR GIOIA OTTO LAURA GORINI GABRIELE FIUMARA FABRIZIO FRIGENI GIOVANNI MACRÌ ANDREA RUSSO NICOLA SORRENTINO FEDERICA OBERTI ARIANNA LECCHI VITTORIO TUMEO PAMELA TASSETTI ANTONIO IORIO MARIANNA CALOGERO MATTEO MARGARONE CREDITI FOTOGRAFICI
Per le immagini senza crediti l'editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. È ovviamente a piena disposizione per l'assolvimento di quanto occorre nei loro confronti. © Copyright UPItalia magazine
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FEDERICA OBERTI Redazione
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UPItalia, Periodico trimestrale d'Informazione Nazionale; Iscrizione Presso il Tribunale di Bergamo N. 13/2018 registro stampa Designed by nensuria, by prostooleh, by chevanon, by teksomolika, by ijeab, by jcomp, by freepik, by photoroyalty, by onlyyouqj, by katemangostar, by jannoon028, by bearfotos (freepik.com)
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Alessandro Vincini
Private Banker
di G.F. Photo AP FOTOGRAFIA DI ALEX PERSICO
Idee chiare, preparazione e fiducia: gli ingredienti necessari per un consulente finanziario che si rispetti. D. Quali sono le cinque caratteristiche su cui si basa il tuo lavoro? La prima è sicuramente la personalizzazione. Io mi definisco un sarto che confeziona dei vestiti su misura per i suoi clienti. Ciò che mi distingue dalla concorrenza è proprio il fatto di non andare dal cliente a proporre qualcosa di preconfezionato, ma ogni cliente, che giustamente ha le sue esigenze, la sua vita, i suoi obiettivi, deve avere quello che è il suo abito su misura. Poi c’è la fidelizzazione: punto molto sulla fidelizzazione del cliente e sul rapporto personale soprattutto in un mondo dove la tecnologia la fa da padrona, dove le filiali delle banche vengono chiuse. Ecco allora che il rapporto personale e diretto diventa sempre più importante. Quindi io sono il punto di riferimento per il cliente e molte volte anche per cose e problematiche che vanno al di là del mio lavoro, per consigli che vanno al di là delle mie competenze, ma questo mi riempie di orgoglio perché, nel momento in cui mi vengono chiesti pareri e consulenze anche su questioni che non riguardano strettamente la mia attività, significa che il cliente mi ha preso veramente come suo punto di riferimento. Terza caratteristica, la relazione che va di pari passo con la fidelizzazione. La rela-
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zione è fondamentale e si sviluppa tramite un canale che ha preso sempre più piede, che sono gli eventi. Organizzo tantissimi eventi, sia a livello prettamente culturale, sia a livello enogastronomico, di passatempo, sia a livello informativo. Però è proprio attraverso questi canali che aumento esponenzialmente il rapporto con i clienti, la relazione diventa diretta e fa sì che quest'ultimo non si senta un numero e comprenda la relazione umana profonda. Sottolinerei anche la quarta, che è l’emozione. Io mi definisco un gestore di emozioni, non di soldi. Sono le emozioni che fanno fare le scelte sbagliate, gli investimenti peggiori, specialmente in anni di mercati turbolenti, come può essere quello appena passato. Gestendo le emozioni, si riesce a restare sulla retta via e a non fare errori che nel corso del tempo potrebbero provocare delle perdite e dei danni consistenti. Preparazione, altra componente fondamentale. Mi è sempre piaciuta la formazione. Infatti dall’anno scorso sono anche relatore di un corso nostro interno. Soprattutto da quest’anno, da quando ci sono nuove leggi e nuove normative, la formazione diventa un punto centrale, fondamentale. Le normative devono essere rispettate e in un mercato sempre più difficile, sempre
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più volatile, sempre più nuovo, se non sei preparato non riesci ad essere concreto nelle relazioni e nelle azioni che compi col cliente. D. Quindi la tua preparazione e questi corsi di aggiornamento sono continui? I corsi di aggiornamento sono continui per tutti, dal neo entrato al più “anziano”. Io, oltre a frequentare i corsi per la mia formazione personale, erogo anche una formazione a terzi. D. Mentre mi raccontavi di queste cinque caratteristiche fondanti, mi hai fatto cenno alla soddisfazione. Cosa ti offre maggior soddisfazione nel tuo lavoro? La maggior soddisfazione è quando il cliente passa dalla fase “voglio decidere io” a quando capisce che si sta affidando a un professionista. Questo passaggio, che non è scontato ma è fondamentale, diventa davvero una grossa soddisfazione perché è il momento in cui senti che il cliente non ti affida soltanto il suo patrimonio, ma la sua fiducia. E, inoltre, inizia a seguire fedelmente i tuoi consigli. Ecco, in quel momento capisci che il cliente ha riconosciuto il ruolo di professionista. D. Un altro argomento che abbiamo sfiorato riguarda proprio la tipologia di clienti. Una figura come la tua si rivolge a un target specifico o si rivolge a chiunque? Una figura come la mia si rivolge principalmente alle famiglie perché le famiglie hanno una serie di esigenze che sono indipendenti dal patrimonio che hanno a disposizione. Più alto sarà il patrimonio, naturalmente più complesse saranno le esigenze. Però in Italia abbiamo delle esigenze che non sono quasi mai soddisfatte: ci sono alcuni bisogni che non sono quasi mai coperti e quindi, nel momento in cui entro in una nuova famiglia, c’è tutta una serie di azioni e pianificazioni da affrontare e nel novanta per cento dei casi si tratta di un terreno che non è mai stato esplorato. D. Riesci a farmi un esempio concreto di questa pianificazione? Un esempio concreto potrebbe essere una
famiglia con due bambini che ha sempre investito il denaro senza avere una pianificazione o un obiettivo dimenticando quello che può essere, un domani, il bisogno dei figli di frequentare l’Università. Dimenticando magari che con due figli è necessaria una copertura assicurativa per tutelarli. Dimenticando che con il breve periodo si perdono opportunità che invece offre il lungo periodo di investimento. Nel momento in cui alla famiglia viene messo in luce questo quadro, si può procedere a una pianificazione mirata. È ovvio che una famiglia con due bambini ha esigenze completamente diverse rispetto a quelle che può avere un single. D. Un’altra cosa che desidero chiederti è come ti sei avvicinato a questa professione e quali sono stati gli stimoli, se ci sono stati, da parte della tua famiglia. C’è stato qualcosa che ti ha spinto verso questa professione? Io quando avevo 12 anni dissi a mia madre: “Un giorno gestirò i tuoi soldi” e le mi rispose dicendo di studiare che poi avremmo visto. Dopo gli studi che ho fatto, in Elettronica e Telecomunicazioni, che non c’entrano assolutamente nulla con questa professione, all’Università ho incominciato il percorso di Economia e Finanza. Il corso di studi prevedeva 3 anni + 2. Io dopo la laurea triennale ho deciso di proseguire, ma ho avuto subito tre contatti importanti da 3 banche: 2 banche mi hanno fatto una proposta tradizionale. L’altra banca mi ha fatto una proposta un po’ diversa, era un modello diverso. Stiamo parlando del 2007. Da quel momento le idee sono state due: la prima è stata quella di decidere di fare i due anni di specializzazione direttamente sul campo e non più in Università. E la seconda, poi, è stata nella scelta del modello di banca. Le prime due proponevano un contratto da dipendente, la terza mi proponeva un contratto da libero professionista, da imprenditore nel mondo bancario. Il mio ragionamento a 22 anni è stato quello di non voler mettere un tetto sopra la testa. Il pensiero che mi ha guidato è stato: “Se sarò bravo e mi impegnerò produrrò dei risultati e sarò remunerato di UPItalia - 13
conseguenza. Dalle altri parti invece potrò essere bravo quanto voglio, ma quel tetto che mi viene imposto resterà per sempre”. Questo è stato il pensiero che mi ha permesso di prendere questa strada. Avevo soltanto 22 anni, ero quindi molto giovane e teoricamente non sarei neanche potuto entrare, per le regole standard. Ho dovuto fare un processo di formazione, di selezione lungo e importante e, a oggi, sono all’undicesimo anno di questa attività. Diciamo che i due anni di specializzazione sul campo si sono un pochino allungati… (ride…) D. E si sono rivelati la scelta giusta… Sì, col senno di poi sì. D. Senti, Alessandro, io sto pensando alle parole che tu mi dici mentre facciamo questa intervista e penso, scusami, al ragazzino di 22 anni. Io che ne ho esattamente il doppio, se vedessi un giovane ragazzo di soli 22 anni non gli affiderei molto di me e di mio. Non è stato difficile per te all’inizio riuscire a muoverti all’interno di situazioni particolari? Insomma, non ti sei trovato in imbarazzo e difficoltà a causa della tua età? Guarda è lo stesso pensiero che ho avuto io quando ho iniziato e che, soprattutto, aveva la mia famiglia. Ma come fa una persona di 40 anni, 50 anni, 60 anni ad affidare a un 22enne il suo patrimonio, il suo denaro? In realtà ho ricevuto tantissime porte in faccia, ma anche tantissime belle sorprese. Persone che mai avrei pensato mi potessero affidare un euro mi hanno affidato fin da subito il loro intero patrimonio. Al contrario, persone che conoscevo da sempre e sulle quali avrei scommesso si sarebbero affidate a me a occhi chiusi, ancor oggi non sono diventate mie clienti. Ovviamente mi sono chiesto il perché di questa cosa. Mi sono risposto in due modi: il primo è che nel momento in cui tu ti presenti a una persona preparato, le sai spiegare alcuni meccanismi che non conosce e che magari la concorrenza non spiega, le offri consigli che normalmente non sente, aggiungi magari informazioni sull’andamento del mercato, ecco, in quel momento la persona inizia a fidarsi di te. Tutto questo, almeno in una fase iniziale, è avvenuto più con coloro con cui avevo minor confidenza. Però poi, con impegno, con la fatica, con la preparazione, con tante telefonate e tanti appuntamenti, mi sono accorto che l’età non era un vero ostacolo. L’età viene bypassata da tutte queste cose. Dal momento in cui ti siedi davanti a una persona e questa persona vede la tua correttezza e la tua preparazione, smette di vedere la tua età e inizia a vedere ciò che hai da offrire. D. Mi hai parlato di porte chiuse in faccia. Avrai imparato in questi anni il valore della perseveranza. Sei d’accordo sul suo valore? Perseveranza, resilienza, chiamiamola come vogliamo, ma sono assolutamente d’accordo. Se io avessi smesso dopo i primi no e le prime porte in faccia, soprattutto nei primi mesi, non sarei arrivato dove sono arrivato ora. Ma col senno di poi tutte quelle porte in faccia mi hanno aiutato a crescere perché ogni no significava un sì che si stava avvicinando, quindi più no collezionavo, più sì c’erano dietro l’angolo. È un po’ come quando guardi i dati di mercato: se 14 - UPItalia
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ti fermi al breve periodo e vedi che in quel momento sta scendendo, non sai vedere che dopo una discesa c’è sempre una risalita ed è più ampia e più grande. Quindi se ti focalizzi in quel periodo breve, non vedi cosa c’è dietro l’angolo. Un po’ come dopo l’inverno che arriva la primavera e l’estate. È sempre così. Se ci si ferma ai primi no, non si raggiungono i successi. È difficile, però poi il risultato ricompensa tutte le difficoltà, le annulla. D. Pienamente d’accordo Attenzione, non è che ora i no siano finiti e siano tutti sì, … (ride) però diciamo che rispetto all’inizio sono in percentuale diversa. D. C’è un personaggio storico, letterario, cinematografico a cui ti sei ispirato? Qualche modello particolare che ti piace? Sempre nel periodo in cui dicevo a mia madre che le avrei gestito i soldi - lei non ci credeva, ma adesso si sta ricredendo - Ah è la mia cliente più difficile, per inciso, vedevo in televisione un uomo che faceva il cerchio a terra e io pensavo che un giorno mi sarebbe piaciuto lavorare per quel signore. Quell’uomo si chiama Ennio Doris e da 11 anni sto lavorando per lui. Dal vederlo in pubblicità al vederlo dal vivo c’è una bella differenza, al positivo. Io lo vedo come un modello perché lui nell’82 aveva già previsto quello che sarebbe successo oggi nel 2018/2019. È sempre stato un grandissimo intenditore, così come un grandissimo visionario. Un grandissimo ottimista anche nei momenti più difficili. E quindi quella è stata per me una guida, sia prima che entrassi in questo gruppo seguendolo da fuori, sia soprattutto quando sono entrato. La visione del modello che lui ha e che ha creato nell’82 oggi si sta rivelando vincente e quindi una visione così lunga e così vincente a quei tempi secondo me non è da tutti. D. Tu sei stato altrettanto bravo ad avere intuito nello scegliere il modello giusto… Io l’ho seguito… (ride) e ne sono felice e orgoglioso. D. Spesso si sente parlare, in un lavoro come il tuo, di cinismo; qualcosa che probabilmente a volte siete costretti a usare. Tu come lo gestisci questo uso forzato del cinismo? Come si scontra, se si scontra, con la tua etica personale e con la deontologia professionale? Il cinismo secondo me viene meno nel momento in cui c’è una condivisione e un interesse comune col cliente. Se tu fai capire al cliente che per prima cosa si ha un co-interesse, e questo nasce proprio dal modello di base, da come siamo impostati, il cliente si sente al sicuro. Banalmente io non ho uno stipendio 16 - UPItalia
fisso, alle 17.00 non spengo il computer per andare a casa, non appoggio la penna alla scrivania. Ho un continuo lavoro da fare e il mio lavoro non finisce mai, soprattutto perché se io tratto bene un cliente quel cliente mi farà pubblicità positiva. Se invece lo tratto male giustamente mi farà pubblicità negativa. Trattare male un cliente significa raccontare cose che poi non si concretizzano, vuol dire fare promesse che non si possono mantenere, vuol dire non esserci quando ha bisogno. E quindi perché dico che il cinismo viene meno? Perché è come una attività commerciale. Se vai a mangiare in un ristorante e ti trovi bene, ti trattano bene, lì torni. Se invece non ti trovi bene non lo consiglierai mai. Io non ho mai visto del cinismo perché con questo co-interesse c’è proprio una condivisione degli obiettivi e di crescita con i clienti. D. A proposito di immagine, l’immagine anche esteriore credo che nel tuo lavoro abbia un peso molto importante. La curi molto e si vede da come sei vestito, da come ti poni, dai particolari. Mi puoi parlare un po’ di questo aspetto che sembra superficiale ma non lo è? Noi non abbiamo nessun obbligo di vestirci in qualche modo particolare, però io penso che sia una forma di rispetto verso la clientela, nel senso che nel momento in cui vengo a occuparmi di quelli che sono i tuoi risparmi, i tuoi patrimoni che tu crei lavorando dalla mattina alla sera con fatica, penso che il minimo del rispetto sia presentarmi in un modo consono, pulito, elegante. D. Mi racconti la tua giornata lavorativa tipo? La mia giornata tipo è cambiata da un anno a questa parte, ho due figli, uno di sei e una di tre, quello di sei ha iniziato il primo anno di elementari quindi si è rivoluzionata di nuovo la vita. Prima iniziavo leggermente più tardi, ora inizio alle 6.30 quando ci svegliamo, e per le 7.30 siamo a scuola. Generalmente poi arrivo in ufficio e sbroglio le parti burocratiche, preparo gli appuntamenti del pomeriggio, faccio tutta quella che è la parte di preparazione agli incontri e di organizzazione. Nel pomeriggio mi dedico alla parte di lavoro che ha a che fare con gli incontri, con i clienti, generalmente a casa loro. Non ricevo quasi mai in ufficio perché restare a casa è una comodità in più per il cliente. La giornata si conclude con quella che può essere il rientro a casa verso le otto o, molto spesso, con una cena con un cliente o chi, molto più spesso, non è ancora cliente. Quindi una cena conoscitiva, uno spazio per scambiarci opinioni e informazioni, per fare due chiacchiere. Perché comunque, ripeto, questo lavoro si fa con le relazioni. D. Una giornata lunghissima! Direi abbastanza lunga. D. A proposito di giornate lunghe… hai fatto cenno ai tuoi bambini e alla tua famiglia. Alessandro uomo, quindi Alessandro staccato dalla figura professionale, chi è? Alessandro uomo ha iniziato a lavorare molto presto, si è sposato molto presto e ha fatto due bambini presto. Ho sposato Sabrina nel 2011 a 26 anni, a fine 2012 è nato il mio primo figlio, Filippo, tre anni dopo, quindi nel 2015, è nata Ginevra che ha iniziato l’asilo quest’anno. Questo è Alessandro. Rispetto ai miei coetanei ho fatto le cose un po’ in fretta, ma probabilmente anche perché in fretta ho cominciato ad avere la mia professionalità, la mia indipendenza. D. Però le hai fatte bene! Sì, le ho fatte bene. E infatti mia moglie l’ho conosciuta tramite il mio lavoro… D. Una caratteristica che ti definisce come uomo? La perseveranza. Se ho in testa una cosa finché non la raggiungo non demordo. A volte mi dicono che sono un po’ testardo, che è anche vero, però preferisco vedere questa caratteristica dal punto di vista positivo. Se tu stai fisso su quel punto, su quell’obiettivo, finché non l’hai raggiunto e fai di tutto per raggiungerlo poi cresci. Le cose facili non ti fanno mai crescere e nemmeno ti danno soddisfazione.
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Sfilate di Primavera A metà tra la boutique e l’atelier d’alta moda,
Naturalmente si guardano con maggiore attenzio-
Maurizio Valzania ha aperto da diversi anni uno
ne le nuove collezioni che quest’anno lo stilista ha
Show Room in via San Benedetto a Bergamo.
presentato sulle passerelle di Bergamo Sposi da pochi giorni.
Siamo sempre stati curiosi di varcare la porta del suo punto vendita specializzato in abiti da uomo
“Le tendenze moda riguardo la cerimonia donna
su misura e cerimonia sia maschile che femmini-
- ci spiega - prevedono che le nuove linee siano
le, attratti da tante voci di popolo e dalle vetrine
decisamente più morbide degli scorsi anni”.
rinnovate quasi giornalmente che lasciano presu-
Lui le ha interpretate nei colori del blu e del rosa
mere una costante evoluzione dei modelli.
pesca, ma la formula vincente è la raffinatezza che può sembrare un termine vago. “Potrei
Varcata la porta, la prima sorpresa è che i locali
scrivere un libro sull’argomento: la raffinatezza
sono decisamente più grandi di quello che si può
– continua - non è nel DNA delle persone, la si
pensare all’esterno divisi in tante sale quante sono
assorbe lentamente, io posso insegnare a rico-
le collezioni proposte e la seconda è la grande di-
noscerla soprattutto nell’abbigliamento con dei
sponibilità di Maurizio anche solo per una sem-
consigli e per questo sono sempre disponibile sia
plice modifica a un capo del ciente.
sul web che in atelier".
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Lo stilista Maurizio Valzania con le nipotine Rebecca, Diletta e le modelle di Bergamo Sposi. UPItalia - 19
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ANDY WARHOL L’alchimista degli anni '60 “Warhol. L’alchimista degli anni Sessanta” è la mostra curata da Maurizio Vanni, prodotta da Puglia Micexperience, Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e dall’Associazione Culturale Spirale D’Idee in collaborazione con l’Associazione Culturale Metamorfosi, col patrocinio dei Comuni di Martina Franca, Mesagne, Ostuni, il Comune di Monza e delle Regioni Lombardia e Puglia, con la partecipazione, nel catalogo realizzato da Silvana Editoriale, della The Andy Warhol Art Works Foundation for the Visual Arts. La rassegna presenta 140 opere del padre della Pop Art, in grado di ripercorrere il suo universo creativo, attraverso le icone più riconoscibili della sua arte, dalle serie dedicate a Jackie e John Kennedy a quelle consacrate al mito di Marilyn Monroe, dalla osservazione critica della società contemporanea, attraverso la riproduzione seriale di oggetti della quotidianità consumista, all’analisi degli altri aspetti come la musica o la rivoluzione sessuale. La mostra apre in una prima fase in Lombardia presso l'Orangerie della Villa Reale di Monza dal 25 gennaio al 28 aprile 2019 per poi proseguire in Puglia dal 9 maggio al 25 novembre 2019 nelle suggestive località di Martina Franca, Mesagne e Ostuni, già protagoniste di un successo con la mostra Picasso e l'altra metà del cielo. La mostra è il risultato della sinergia tra realtà diverse, un progetto di collaborazione e cooperazione, dove la comunità locale fa rete con le amministrazioni, i servizi, le strutture. Tre le straordinarie e suggestive location pugliesi coinvolte: Martina Franca e il suo Palazzo Ducale - un bellissimo edificio del XVIII secolo, ricco di saloni affrescati dal noto artista pugliese Domenico Carella -, Mesagne con il Castello Normanno Svevo all’interno del Sistema Urbano Museale di Mesagne (SUM), finalizzato alla fruizione e promozione del patrimonio della città messapica, e infine Ostuni con la modernissima Casa della Musica, emblematico esempio di riqualificazione e riorganizzazione urbana. L’esperienza della mostra sarà arricchita da diversi pacchetti esperienziali che ne permetteranno la fruizione in un contesto molto più ampio, valorizzando contemporaneamente
tutte le bellezze e i musei delle città coinvolte. Tutto ciò sarà possibile grazie a Puglia Walking Art, un collettivo di professionisti del mondo dell’ospitalità e della fruizione turistica del territorio, che, nei territori di Martina Franca, Mesagne e Ostuni hanno individuato percorsi sostenibili nell’ottica del “turismo lento” che saranno percorribili in diverse modalità con il supporto di tecnologie innovative, e che comprendono anche laboratori ed esperienze dedicate ai bambini. Per la sua epoca, Andy Warhol ha rappresentato la figura di un moderno alchimista. L'artista trasforma la materia in forma che incontra il colore e la superficie per poi unirsi alla luce, alla bellezza suprema. Obiettivo sia del pittore che dell'alchimista è quello di trasformare la realtà nella sua espressione più alta. “Certamente - afferma il curatore, Maurizio Vanni - Warhol era un artista che non si accontentava di ciò che veniva definita realtà, cercava una costante trasmutazione della materia nei suoi passaggi dalla fotografia iniziale alla seta (attraverso il processo serigrafico) verso un'ulteriore immagine su tela o su carta così simile, ma al tempo stesso, così difforme dalla precedente. Nelle serie dell'artista americano, la realtà veniva trasformata, fatta rinascere e virare verso qualcosa in cui tutti potevano riconoscersi: l'oggetto quotidiano che alludeva a qualcosa di altro rispetto alla sua funzione consueta pur rimanendo integro e riconoscibile”. “In questa esposizione - prosegue Vanni - viene analizzata non solo la figura dell’artista ma anche il rapporto con la società dei consumi e l’evoluzione della cultura americana attraverso una selezione di opere della sua vastissima produzione, affiancate a quelle meno note. La Pop Art di Andy Wharol, come diceva egli stesso, “è amare le cose”. Adoro l’America… le mie immagini rappresentano i prodotti brutalmente impersonali e gli oggetti chiassosamente materialistici che sono le fondamenta dell’America d’oggi. E’ una materializzazione di tutto ciò che si può comprare e vendere, dei simboli concreti ma effimeri che ci fanno vivere”. A dare corpo ed enfasi al percorso espositivo UPItalia - 21
ci sarà una sezione dal titolo “Il consumismo con gli oggetti del quotidiano e della serialità”. Interprete tra i più lucidi del suo tempo, agli inizi della sua carriera Andy Warhol vedeva nell’oggetto di consumo di massa il simbolo dell’immaginario popolare di cui si nutriva la Pop Art e qui testimoniato dalle serigrafie delle lattine di zuppa Campbell, del detersivo Brillo, e delle banconote di dollari americani. L’esigenza di una produzione seriale e la volontà di ripetere i soggetti con rapidità, portò Warhol a sperimentare la tecnica della serigrafia fotografica, un procedimento che modificò il suo approccio all’arte visiva. Si tratta di un sofisticato processo di stampa nel quale un’immagine fotografica trasferita su una superficie di seta poteva essere velocemente duplicata su tela distendendo la stoffa sulla superficie da imprimere e, successivamente, applicando pittura o inchiostro con una spatola di gomma. Particolarmente suggestiva è la sezione che si occupa dei Miti oltre il tempo. L’occasione per sfruttare al massimo le opportunità legate alla serigrafia fotografica fu data dalla morte di Marilyn Monroe nell’agosto del 1962; appena saputa la notizia, infatti, Warhol decise di realizzare una serie di opere utilizzando una foto pubblicitaria in bianco e nero tratta dal film “Niagara” del 1953. Nella mostra s’incontrano alcune di queste serigrafie, accanto a quelle della serie Jackie, ovvero le immagini di Jacqueline Kennedy, colte durante il funerale del marito John Fitzgerald Kennedy. Il presidente degli Stati Uniti è inoltre il protagonista di Flash, undici serigrafie che raffigurano la rappresentazione mediatica dell'assassinio del 22 novembre 1963. Amore per la musica. Da producer a ideato-
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re di cover documenta la passione di Warhol per la musica, sia essa rock, jazz, pop, lirica, di cui fu produttore, come nel caso dei Velvet Underground di Lou Reed e Nico, o creatore di copertine, come quelle di artisti quali Diana Ross, The Rolling Stones John Lennon, Aretha Franklin, Miguel Bosé, Loredana Bertè e altri. Mentre negli anni Sessanta le figure ritratte mantenevano personalità e caratterizzazione fisiognomica ancora definita, nei lavori degli anni Settanta Warhol utilizzava procedimenti più neutrali, anonimi e meccanizzati per arrivare ad avere una precisione inespressiva priva di intensità emotiva. Il suo obiettivo era quello di scoprire la verità e non la realtà, quell’essenza del mondo e delle cose che può giungere all’uomo solamente attraverso i mezzi di comunicazione di massa. In Personaggi celebri a uso e consumo si trovano ritratti di Muhammad Alì, Mao Tse-Tung anch’egli diventato un prodotto di consumo di massa - o la nuova serie di Marilyn, o le immagini di altre personalità quali Leo Castelli, David Hockney, Man Ray, realizzate agli inizi degli anni Settanta, caratterizzate da un deciso aumento di interventi diretti, di tratti e di colore, attraverso pennelli e dita sulla carta, o ancora di Liza Minnelli, Truman Capote, Carolina Herrera, della seconda metà del decennio, contraddistinte da una stesura omogenea di colori vivaci e volti che, in relazione alla proporzione con lo spazio, risultavano molto più grandi del reale. La mostra continua con la sezione che analizza la Rivoluzione sessuale di cui Warhol fu testimone e uno dei principali artefici della liberazione dei costumi, attraverso la famosa serie Ladies and Gentleman del 1975, nella quale i personaggi rappresentati, immortalati
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con pose e pettinature eccentriche e singolari, erano contaminati con campiture di colore improbabile e innaturale come l’arancio, il lilla, il verde acido, il rosso acceso, il blu manganese, il giallo ocra, oppure con delle semplici e nitide inquadrature frontali, o a tre quarti, dove era evidente il travestimento. A queste si aggiungono le foto di Makos che ritraggono Warhol in abiti femminili e la proiezione del film Women in revolt del 1971, prodotto da Andy Warhol, girato nella New York del fermento della rivoluzione sessuale e doppiato nella versione italiana da Vladimir Luxuria. Il percorso, che prevede un’ulteriore tappa con l’esposizione dei gioielli di Armando Tanzini dal gusto pop e contaminazioni africane ideati e prodotti in collaborazione con Andy Warhol, si chiude con la proiezione dell’ultimo film girato da Andy Warhol del suo viaggio da New York a Cape Code nel maggio del 1982. Accompagna la mostra un volume (Silvana Editoriale) con testi del curatore, testimonianze di Vladimir Luxuria per gli aspetti legati alla rivoluzione sessuale, dei Nomadi per quelli connessi alla musica e di Pietro Folena e Francesco Gallo Mazzeo.
Tenuta Moreno: charme eco-friendly nell’alto Salento Tenuta Moreno, un’antica masseria del ‘700, è un complesso architettonico che si inserisce armoniosamente nella tipica campagna pugliese, circondato dai 12 ettari di un vasto uliveto. E’ un luogo magico dove profumi e colori tipicamente mediterranei fanno da cornice a un comfort d’eccellenza quale quello offerto da una realtà alberghiera di prim’ordine. A pochi chilometri dal mare, a Mesagne, con le sue 86 camere circondate dalle suggestioni di giardini fioriti e di un romantico parco, contraddistinte da uno stile chic ma che non tralascia i dettagli della tradizione locale – come le splendide ceramiche di Grottaglie –, costituisce la location ideale per trascorrere esclusivi momenti di relax. La filosofia che anima l’incanto della Tenuta è il rispetto per la Natura che si manifesta in tutti i suoi ambiti: il consumo dell’acqua, la riduzione dell’utilizzo di anidride carbonica, la raccolta differenziata, la limitazione degli ingombri, tutto all’insegna di uno stile di vita sostenibile. Green è anche la cucina capitanata dallo chef Vincenzo Elia che trasforma i prodotti a chilometro zero dell’eccellenza del territorio (come i pesci che sono forniti dalla Cooperativa dei Pescatori di Torre Guaceto che è un presidio Slowfood) in emozionanti combinazioni e creazioni per un’esperienza unica di tradizione e originalità. Le proposte e gli abbinamenti dei due ristoranti, Aranceto e Sallentia, variano in funzione della stagionalità e dell’offerta dei produttori locali riservando, di volta in volta, sapori di24 - UPItalia
versi. Gli ospiti hanno la possibilità di raccogliere ortaggi e verdure ottenute dalle antiche sementi autoctone dell’orto biodinamico della masseria, come quelle del pomodoro fiaschetto e regina o il peperoncino dolce di Carovigno ottimo con la purea di fave, che potranno essere assaporati dopo la trasformazione delle sapienti mani dello chef. Ulteriore peculiarità di Tenuta Moreno è che vanta il più ampio campo di fichi della Puglia: raccoglie ben settanta varietà di alberi provenienti da tutta la zona mediterranea, dalla Francia al Nord Africa. I frutti delle varietà locali entrano anche nel ciclo produttivo del presidio Slow Food del fico mandorlato di S. Michele Salentino: i fichi, essiccati al sole, vengono aromatizzati con scorza di limone e semi di finocchietto selvatico e arricchiti con mandorle di coltivazioni locali. Tenuta Moreno dispone inoltre di una splendida piscina con annesso ristorante per piacevoli light lunch a completare momenti di autentica piacevolezza davanti ad un bicchiere di Negroamaro, il tipico vino dell’ospitalità. A bordo piscina, tra palme e ulivi secolari, è possibile anche fruire di rilassanti trattamenti di bellezza all’ombra dei bianchi gazebo o seguire sessioni di yoga, tai chi e pilates. Imperdibile infine la SPA realizzata con materiali naturali e contraddistinta da ampie vetrate, con vista panoramica sull’aranceto e sulla piscina scavata nella roccia: utilizza l’ olio extravergine di oliva proveniente dalla vicina riserva marina di Torre Guaceto, lavanda e rosmarino. Da provare, tra gli altri, il massaggio con gli “shcantareddi” - piccoli sassi arrotondati opportunamente raffreddati – per rigenerare il corpo e lo spirito.
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di Dr. Gimmy Schiavi
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PALAZZO MORONI
La migliore espressione dell'arte Barocca Palazzo Moroni, una delle migliori espressioni dell’arte Barocca a Bergamo si rivela una meravigliosa sorpresa per coloro che, accedendo dal sobrio portone al civico 12 di Via Porta Dipinta, vengono subito attirati dalla maestosa statua di Nettuno, attribuita a Guido Reni. Siamo giunti nel cortile della dimora storica, inizia da qui l’incredibile scoperta di un luogo affascinante e suggestivo pregno di arte, storia e, come vedremo, di natura. La costruzione del palazzo fu voluta e intrapresa da Francesco Moroni, nato nel 1606 nel cuore della Città Alta, dove mezzo secolo prima i Moroni si erano trasferiti da Albino, luogo d’origine di questa nobile famiglia le cui memorie risalgono al XIV secolo. I Moroni divennero una delle più prestigiose famiglie lombarde il cui nome si legò soprattutto alla coltivazione del gelso, indispensabile per la formazione dei bozzoli dei bachi da seta. Dal monumentale Scalone d'Onore affrescato dal pittore Gian Gerolamo Barbelli si accede alle sale di rappresentanza del piano nobile, anch'esse pregevolmente decorate da affreschi di soggetto mitologico che ospitano la collezione d’arte di grande valore della famiglia Moroni. Degna di nota è la quadreria, costituita da un nucleo significativo di dipinti del Rinascimento lombardo, tra cui spiccano i ritratti di Giovan Battista Moroni: il Cavaliere in rosa, celebre capolavoro dell’artista e il raffinato Ritratto di Isotta Brembati. I suggestivi ambienti della dimora trovano rinnovato slancio accedendo ai giardini che costituiscono il parco privato più grande di Bergamo Alta! Composti da una parte con terrazzamenti formali di impianto seicentesco e da un’area vasta definita "ortaglia", confinano a ovest con il complesso monumentale della Rocca cittadina e includono una preziosa testimonianza medievale: la torretta di avvistamento! Il recente progetto di riqualificazione intrapreso dalla Fondazione Museo di Palazzo Moroni prevede la possibilità di visitare la dimora su richiesta e durante le giornate di
apertura al pubblico (ogni seconda domenica del mese e in alcuni sabato sera con visite guidate e aperitivi); sovente vengono inoltre proposti appuntamenti culturali che coinvolgono differenti espressioni artistiche e contaminazioni: teatro, musica, danza, cinema ma non solo… Un luogo vivo insomma, che intende tornare ai fasti di un tempo e merita di essere riscoperto! La Fondazione Nata nel 2009 per volontà del conte Antonio Moroni, la Fondazione Museo di Palazzo Moroni persegue un duplice, ambizioso obiettivo: lo studio, la conservazione, la valorizzazione delle bellezze di una delle più affascinanti dimore storiche della città di Bergamo, e la promozione di iniziative, dibattiti, eventi culturali, dal respiro nazionale ed internazionale. Nel segno di una forte tradizione familiare, la Fondazione rinnova quotidianamente il proprio legame con il mondo delle arti, nelle loro differenti forme espressive. La Storia della Famiglia Moroni La costruzione del palazzo fu voluta e intrapresa da Francesco Moroni, nato nel 1606 nel cuore di Città Alta, dove mezzo secolo prima i Moroni si erano trasferiti da Albino, luogo d’origine di questa nobile famiglia le cui memorie risalgono al XIV secolo. I Moroni divennero una delle più prestigiose famiglie lombarde, grazie alla vivace attività nel mondo dell’architettura civile e militare e dell’ingegneria, e si distinsero per le innate capacità tecniche e intellettuali di alcuni loro illustri rappresentanti: l’architetto Francesco, l’umanista e storico Antonio, l’umanista e scienziato Pietro. A partire dal 1600 il nome dei Moroni si legò soprattutto alla coltivazione del gelso, indispensabile per la formazione dei bozzoli dei bachi da seta, e al conseguente ruolo di primo piano assunto nella fornitura di materia prima per il ramo tessile. Questa pianta appartiene alla storia della famiglia UPItalia - 27
anche per un’altra curiosa ragione: il gelso, infatti, è chiamato in latino morus e in bergamasco murù, parole che ricordano per il loro suono il nome della famiglia. Per questo motivo, la pianta di gelso compare sullo stemma Moroni già nel Quattrocento; ad essa si aggiunse nel 1783 l’aquila imperiale, che rappresenta il titolo di conte e cavaliere conferito ad Antonio Moroni dal Duca di Sassonia Weimar. I Capolavori del Moroni Preziosa testimonianza della storia del palazzo e del gusto dei suoi proprietari è la collezione d’arte della famiglia Moroni. Degna di nota è la quadreria, costituita da un nucleo significativo di dipinti del Rinascimento lombardo, tra cui spiccano tre ritratti di Giovan Battista Moroni: il Cavaliere in rosa, celebre capolavoro dell’artista, il raffinato Ritratto di Isotta Brembati, il Ritratto di donna anziana seduta, opera più matura di grande intensità. A questo primo nucleo appartengono inoltre una Maddalena penitente del Giampietrino, allievo e seguace di Leonardo da Vinci, e un Ritratto di famiglia del bergamasco Andrea Previtali. Più consistente è la sezione ottocentesca, costituita principalmente da paesaggi, molti dei quali opera di Pietro Ronzoni, ma anche da bellissimi ritratti di Cesare Tallone e Giuseppe Sogni. Non mancano infine testimonianze della pittura barocca, come i paesaggi di Pietro Roncelli o le stravaganti bambocciate di Enrico Albricci. Eccezionali sono le due console settecentesche della Sala da ballo, i cui piani sono costituiti da mosaici provenienti da Villa Adriana a Tivoli; particolarmente interessanti sono inoltre i mobili provenienti dalle botteghe illustri dei Caniana, dei Fantoni e del milanese Giuseppe Maggiolini. Molto ricca è la collezione di ceramiche, che raccoglie oggetti realizzati da alcune tra le principali manifatture europee attive tra Sette e Ottocento, tra cui Meissen, Wedgwood, Sèvres e Capodimonte, e opere provenienti dal lontano
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Oriente, unico custode per secoli del segreto della porcellana. Lo Scalone d’Onore Il monumentale scalone è impreziosito da meravigliosi affreschi barocchi, opera del pittore di figura Gian Giacomo Barbelli e del quadraturista Giovan Battista Azzola. Il programma iconografico di questo ambiente è un’evidente celebrazione delle virtù dei Moroni. Sulle pareti, nove figure allegoriche rappresentano le qualità di questa famiglia, degna di essere ricordata nei secoli (l’Antichità, la Nobiltà, la Santità, il Valore, la Fortuna, la Ricchezza, la Dignità, l’Onore e la Sapienza). Il meraviglioso soffitto e il fregio ospitano invece i principali episodi della Favola di Amore e Psiche, narrata da Apuleio nelle Metamorfosi. Un’affascinante storia d’amore, ma anche di riscatto: come Psiche riesce ad ottenere dopo una serie di prove l’immortalità, così i Moroni celebrano la propria ascesa sociale, raggiunta con fatica grazie alle numerose abilità e alla forte determinazione. Le Sale Le sale di rappresentanza del piano nobile sono decorate da affreschi di soggetto mitologico, ispirati alle Metamorfosi di Ovidio. Dalla Sala dell’Età dell’Oro, custode dei capolavori della quadreria, si accede all’illusionistica Sala della Caduta dei Giganti e alla curiosa Sala dell’Apoteosi di Ercole. Gli antichi miti, tanto cari ai pittori del Seicento, lasciano il posto nella grande Sala da Ballo alle gesta degli eroi della Gerusalemme Liberata
di Torquato Tasso. Un insieme luminoso e scevro da pesantezza, grazie alla levità dei delicati stucchi veneziani sulle pareti, introdotti nel XIX secolo per adattare gli ambienti alla moda del tempo. Nelle sale ottocentesche, che costituivano la residenza privata della famiglia, affreschi dai colori delicati riproducono sapientemente bassorilievi con la tecnica del trompe l’oeil, mentre colori sgargianti e soggetti fantasiosi ricostruiscono mondi classici o l’illusione di paesaggi esotici, come nella Sala Turca o nel Salottino Cinese. Il Cortile Il portale collocato in via Porta Dipinta conduce al cortile interno del palazzo, primo maestoso ambiente incontrato dal visitatore. Al centro di una massiccia parete in bugnato, in una nicchia, troneggia la statua di Nettuno, attribuita allo scultore Lorenzo Redi. La massicciata è coronata da una balaustra in pietra, ornata da anfore, che delimita il primo terrazzo dei giardini, di impianto seicentesco. I Giardini all’Italiana Sono composti da una parte con terrazzamenti formali di impianto seicentesco e da un’area vasta, detta “ortaglia”, in parte terrazzata, e destinata un tempo a colture produttive. L’impianto seicentesco dei giardini, strutturato in quattro generose terrazze, venne dettato dalla forte pendenza del colle di Sant’Eufemia. Protetto sul lato verso la corte interna da una balaustra in pietra decorata con vasi scolpiti, il primo terrazzamento è caratterizzato UPItalia - 29
da un parterre formale tipico dei Giardini all’Italiana. Proseguendo oltre il parterre, un vano passante precede la scalinata racchiusa tra due mura di contenimento che conduce al secondo livello, con scorci sul paesaggio circostante. Qui si possono osservare un grande esemplare di biancospino, sulla destra, collezioni di iris e rose a destra e sinistra. In asse con il primo terrazzamento, un’elegante scalinata adornata alla sommità da statue di putti e vasi scolpiti collega il secondo e il terzo terrazzamento. A destra e sinistra di tale scalinata si trovano due bordi misti di erbacee perenni. Il terzo terrazzamento è dominato da un grande esemplare di olmo ed è caratterizzato dalla presenza di sei tassi, potati in forma, e da una collezione di piante acquatiche autoctone. Sulla sinistra, dei gradini irregolari in pietra conducono all’ultimo livello dei giardini sino alla torretta di origine medievale definita: “il pensatoio del Conte” confinante con le proprietà della Rocca. Il Parco A monte di questo sistema di terrazzamenti formali si apre la vasta area del parco, che confina ad ovest con il complesso monumentale della Rocca e che è tuttora caratterizzato da esemplari arborei produttivi come i gelsi, simbolo della famiglia Moroni, i ciliegi e i fichi. Questo luogo è attualmente dedicato a progetti di nuove piantumazioni e ad eventi stagionali con grande affluenza di pubblico.
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PALAZZO MORONI | ATTIVITÀ
Periodicamente garantiamo la possibilità di accedere al Palazzo e al suo patrimonio con proposte adeguate alle diverse tipologie di pubblico. Si garantisce inoltre la disponibilità ad aperture esclusive organizzate su richiesta. Domenica A Palazzo La seconda domenica di ogni mese, Palazzo Moroni apre le sue porte al pubblico. Durante queste giornate, in orari differenti, vengono organizzate visite guidate in italiano e in inglese alle sale del palazzo e ai giardini. L’accompagnamento guidato è incluso nel costo del biglietto d’ingresso. #DomenicAPalazzo A Palazzo con Gusto Un’esperienza unica, l’aperitivo a buffet in una delle residenze più affascinanti della Città Alta. Nel corso della serata, i visitatori sono accompagnati tra i meravigliosi ambienti della dimora alla scoperta di affreschi barocchi, preziosi dipinti, porcellane, anfore cinesi, capolavori di ebanisterie e... persino mosaici di epoca romana, provenienti da Villa Adriana a Tivoli. Alla visita guidata segue l’aperitivo nella meravigliosa Sala da Ballo, con accesso al rigoglioso giardino, da cui si può ammirare uno spettacolare e romantico panorama sulla città di Bergamo. #APalazzoconGusto
EVENTI ESCLUSIVI
Palazzo Moroni, con i suoi meravigliosi ambienti affrescati, la luminosa Sala da Ballo e l’immenso giardino, costituisce la location ideale per organizzare eventi esclusivi, cerimonie, allestimenti evocativi, interpretazioni fotografiche o scenografiche. Ricevimenti e Matrimoni Palazzo Moroni regala uno scenario indimenticabile per rendere prestigiosamente esclusivo il momento più romantico, il giorno più importante, il festeggiamento più atteso, la tua festa! Eventi Aziendali Organizzare meeting, congressi, presentazioni di prodotti, colazioni e pranzi di lavoro, all’interno di una delle più rinomate dimore storiche bergamasche significa trasmettere prestigio e valore alla Vostra azienda oltre che dimostrare attenzione al patrimonio culturale che queste iniziative contribuiscono a sostenere. Ambientazione Set Fotografici Palazzo Moroni è una delle più interessanti e complete location presenti sul territorio lombardo per ambienti dal forte impatto visivo; un contesto realmente nobile che si presta ad infinite interpretazioni scenografiche. Spot, campagne promozionali, rievocazioni e adattamenti d’epoca per ogni ambito e settore: moda, design, cinema, industria, musica. Attività Educative Destinate principalmente alla scuola primaria e secondaria di primo grado, per l’anno scolastico 2018/2019 Palazzo Moroni inaugura un primo ciclo di proposte laboratoriali e didattiche che permetteranno ai bambini e ai ragazzi di fare un’esperienza di osservazione e lettura delle opere d’arte direttamente nel contesto della dimora per cui sono state realizzate o acquistate.
Il ricavato dei servizi proposti contribuisce a sostenere la Fondazione Museo di Palazzo Moroni nei progetti di sviluppo culturale e di riqualificazione del patrimonio in essa custodito.
www.fondazionepalazzomoroni.it
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Italian Music Academy Giovani cantanti pronti al debutto discografico.
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Up Italia presenta il nuovo progetto manageriale di Fabrizio Frigeni, musicista, compositore e direttore della IMA Italian Music Academy, la prima piattaforma didattica italiana nata per promuovere e inserire i giovani talenti nel mondo dello show business. Il manager bergamasco, che rappresenta una ventina di ragazzi, musicisti e cantanti di età compresa fra i 12 e 25 anni, ha siglato di recente un accordo di collaborazione con lo studio Next 3 dei produttori musicali Michele Clivati e Roberto Vernetti. Abbiamo intervistato Frigeni e, per l'occasione, gli abbiamo rivolto qualche domanda riguardo l'ultima edizione del Festival di Sanremo.
Direttore, manager e produttore esecutivo, come riesci a gestire contemporaneamente tre ruoli all'apparenza così distanti l'uno dall'altro?
I ruoli sono collegati tra loro. Alla base di tutto c'è la mia attività di direttore dell'academy, che mi consente il confronto con i ragazzi che ci contattano per conoscere la realtà dei nostri corsi. Se durante i colloqui uno o più candidati manifestano un approccio professionale alla musica, propongo loro il programma manageriale, che prosegue parallelamente a quello didattico. La fase di produzione è il passo successivo, cui approda chi ha tecnica consolidata, buona attitudine e, soprattutto, un vissuto da raccontare, qualcosa di autentico da trasmettere al pubblico.
Com'è nata la collaborazione con Next 3, lo studio dei produttori Roberto Vernetti e Michele Clivati?
Conoscevo da tempo le loro produzioni per i big della canzone italiana, da Ron a Dolcenera, quando un amico comune me li ha presentati, sono rimasto sorpreso del loro sincero interesse per il mio progetto. Roberto e Michele sono nel business da molto tempo eppure conservano ancora la grinta e la passione degli esordi. Insieme abbiamo ascoltato attentamente tutti gli allievi, ci siamo confrontati a lungo prima di avviare, per alcuni di loro, un vero e proprio programma di produzione discografica.
Puoi darci qualche anticipazione a proposito dei singoli d'esordio di questi ragazzi? Il primo gruppo al lavoro è composto da giovani di fascia under 18, Arianna Rozzo, 16 anni, cantautrice, Sara Costantini, 17 anni, canta nell'ambito del pop elettronico, Abeba Suardi, 16 anni, più funky & soul come indirizzo, Andrea Bertè, 16 anni, cantante pop. Produciamo anche due gemelli, Gabriele e Raffaele Alborghetti. Hanno 12 anni e belle voci liriche.
Perché avete scelto di produrre giovani e giovanissimi? Ci sembra interessante che questi ragazzi facciano musica per il target della loro età che non è molto rappresentato in Italia, per questo motivo abbiamo voluto nel nostro team anche una giovane autrice, Arianna Cammarota.
Quanto è importante il lavoro di squadra tra gli insegnanti della IMA Italian Music Academy? Si è conclusa da poco la sessantanoSenza un team affiatato come il nostro vesima edizione del Festival di Sanrenon avremmo raggiunto i risultati di que- mo. Alla luce di quanto abbiamo visti anni. La direzione del corso di canto sto quest'anno sul palco dell'Ariston, è affidata a Lalla Francia, vocalist con un come descriveresti la scena musicale curriculum impressionante, basti pensare che ha partecipato a tre edizioni del Pava- nel nostro paese? rotti & Friends, collaborando al fianco di alcuni tra i più grandi artisti degli ultimi decenni. La sua esperienza è quanto di più prezioso si possa trasmettere ai nostri allievi che vengono seguiti altrettanto scrupolosamente da Simona Bovino, assistente, vocal coach e cantante talentuosa.
In questo momento le case discografiche sono interessate al rap e alla trap, generi molto ascoltati dai giovani, per questo a Sanremo abbiamo visto i cantanti andare in quella direzione.
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Da un lato i gusti dei ragazzi, dall'altro quelli del pubblico sanremese, al centro i voti delle giurie: qual è la tua opinione in merito ai verdetti?
Forse si è cercato un equilibrio per accontentare tutti e spegnere le voci iniziali che descrivevano un festival truccato e fazioso, il risultato finale, però, ha spiazzato molti spettatori, sia in sala che a casa.
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Pensi che i talent show offrano un'alternativa a percorsi più tradizionali come quello del Festival della canzone italiana?
Sanremo sarà sempre Sanremo, la vetrina principale per chi vuole fare questo mestiere, tuttavia i talent show, tanto denigrati dagli addetti ai lavori, non sono poi così male. Se i nuovi format musicali hanno successo è per motivi molto semplici, parlano il linguaggio dei giovani e rappresentano uno spaccato reale dell'importanza della musica nella nostra società.
Quale futuro immagini per i talenti che produci?
I miei artisti potrebbero ben figurare a "X Factor", "Amici" o "Sanremo Giovani", ma è meglio se ci arrivano con un prodotto pronto, possibilmente adeguato, alla IMA Italian Music Academy lavoriamo sette giorni su sette con l'obiettivo di costruire il loro futuro in questo settore.
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Una vita in equilibrio fra sogno & realtà La dura vita del produttore indipendente, una sfida continua in un mondo difficile ma meraviglioso. Antonio Iorio, regista classe 1980, ci racconta la sua storia e i suoi progetti. Sono entrato nel mondo della fotografia e video nei primi
mosso da un'incontenibile passione che da solo valeva
anni Novanta, quindi mi è letteralmente esplosa in faccia
per un ufficio intero, insieme ad altri imprenditori di quel
la rivoluzione digitale di questo settore: è tutto in conti-
mondo di creatività che si può esprimere con ogni mez-
nuo mutamento, è impegnativo e costoso mantenersi ag-
zo: dal più intimo come la musica, l'arte, la scrittura al
giornati.
più necessariamente collettivo come un film o un evento. Nel mio lavoro quotidiano lo vedo ogni giorno, seguendo
La mia attività professionale è divisa a metà: come tecnico
nelle loro attività alcuni notevoli personaggi di Bergamo:
video/regista nella live communication e negli eventi la-
lo scrittore imprenditore Tom Bilotta, la webstar Daniele
voro con Skeldon (www.skeldon.it) una società coopera-
Vavassori aka VAVA77 ed il chitarrista-manager Fabrizio
tiva di lavoratori dello spettacolo, il motore dello stage, gli
Frigeni e la sua IMA, vedo quel fuoco che brucia e che
artisti dietro le quinte che si occupano di fornire gli stru-
fa muovere in direzione dell'obbiettivo, a volte in manie-
menti professionali per sviluppare iniziative e soluzioni al
ra incosciente come se ci fosse una forza superiore che
mondo dello show business.
ti spinge verso quella che è stata la visione, ma sempre con la certezza che la creatività è nulla senza l'organizza-
Con la mia casa di produzione ORION (www.i-orion.it)
zione. Per quanto riguarda le partnership del Docufilm,
dal 2013 ad oggi mi sono posizionato nel mercato pro-
oltre alla Fondazione Credito Bergamasco che sostiene il
ducendo docufilm indipendenti e contenuti multimediali
progetto per il suo contributo artistico culturale, (le vicen-
per importanti clienti; nel 2015 grazie al mio preceden-
de di Nino sono il pretesto per raccontare uno spaccato
te lavoro Il "Ballo dei Giganti" ho vissuto un'importante
di Bergamo e dell'Italia di più di mezzo secolo fa) con la
esperienza a New York, dove il film è entrato nel circui-
ORION abbiamo attivato un ambizioso progetto con al-
to Universitario d'oltreoceano. Nell'inverno del 2016 ab-
cuni poli scolastici del capoluogo orobico.
biamo iniziato la lavorazione di IO SONO NINO (e non morirò mai) un racconto che ha come protagonista, Nino
Il primo è l'Università degli Studi di Bergamo, che ospi-
Zucchelli (1913/1994) un social manager ante litteram,
terà a giugno 2019 la prima proiezione dell'opera, per il
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25° anniversario della scomparsa del protagonista. La seconda collaborazione, invece, vedrà come parte attiva del lungometraggio gli alunni delle scuole medie dell'Istituto Comprensivo Donadoni, con cui la Orion collabora da diversi anni con progetti educativi legati alla cultura e alla produzione video. I giovani studenti prenderanno parte al progetto comparendo in alcune scene e collaborando attivamente alle riprese, al montaggio e alla produzione stessa della pellicola. Da tempo coopero con l'Istituto Donadoni e quest'anno, in occasione del progetto Scuole Aperte sostenuto dalle Associazioni Genitori Ageba e AgeDonadoni grazie al Comune di Bergamo, pensando a cosa avrei potuto progettare insieme ai ragazzi, ho avuto una folgorazione: il messaggio del docufilm, rivolto anche alla generazione dei "millenials", verrà ora raccontato da loro stessi, in un film che sarà proiettato, tra l'altro, nell'Aula Magna di Sant'Agostino, la loro futura Università. Ringrazio infinitamente i coproduttori del Documentario, Lina Zucchelli e Gigi Valsecchi, i sostenitori, Fondazione Credito Bergamasco ed Angelo Piazzoli, Tom Bilotta e la sua Emooks, SACBO, L'Università di Bergamo, il Comune di Bergamo, il Club Lions 108, Fabrizio Frigeni e la sua IMA e i sostenitori che si stanno avvicinando al progetto. L'appuntamento per l'anteprima del Film è fissato per Giovedì 6 Giugno 2019, presso l'Ex Chiesa di Sant'Agostino, Aula Magna dell'Università di Bergamo.
Dott. Antonio Iorio UPItalia - 37
Domenico detto "Micio" Tempio Poeta erotico siciliano settecentesco di Vittorio Tumeo “Minchia mia de stu miu cori, 'nzuccarata minchia mia! stu me cori spinna e mori, suffrirà senza di tia” scriveva un poeta siciliano all’ombra dell’Etna nel XVIII secolo mentre in Francia gli illuministi davano alle stampe l’Encyclopédie. Il suo nome era Domenico Tempio, noto soprattutto con il nome Micio, considerato in assoluto il nome siciliano per la poesia epigrammatica erotica insieme ai contemporanei Ignazio Scimonelli e il trapanese Giuseppe Marco Calvino, genere che ebbe esponenti illustri anche a livello nazionale, come Cecco Angiolieri nel ‘Trecento e Giuseppe Gioacchino Belli nell’Ottocento. E tale egli rimase per lunghi anni, finché la critica storica e letteraria, accostandosi senza preconcetti alla vita e all’opera del poeta, è riuscita in parte a rimuoverne la taccia di immoralità, mettendo in risalto i pregi di alcuni mirabili componimenti e giustificando, da un punto di vista etico e sociale, i prodotti letterari più realistici. Indipendentemente da questa riabilitazione il Tempio ebbe molti estimatori, sebbene le voci di questi rimanessero vane nel coro della sua fama di poeta da trivio, di perdigiorno, dedito alle donne, al bere e ad ogni genere di vizio. Il formarsi di questa leggenda attorno al vero Tempio, che invece i suoi contemporanei dipingevano come un uomo di sani principi e costumi, lontano da cariche e da onori e stimato dagli uomini di studio, è stato allora determinato da varie circostanze. Nato a Catania il 22 agosto del 1750, terzo di sette figli di un mercante di legna, era stato destinato al sacerdozio, ma la lettura degli illuministi francesi lo aveva portato a sviluppare una posizione conflittuale nei confronti del classicismo arcaico e del platonismo tardorinascimentale che si respiravano in seminario. Inevitabile fu l’abbandono. Nel 1773 fece il suo in38 - UPItalia
gresso nell’Accademia dei Palladii, mentre due anni più tardi morì il padre e tra le difficoltà economiche e una stentata quotidianità trascinò la sua esistenza senza mai muoversi da Catania fino alla morte, sopraggiunta il 4 febbraio 1821. Il carattere, che fin da fanciullo dimostrò veemente e bizzarro, la cultura, di carattere fortemente razionalistico e il beffardo modo di guardare la società in cui viveva, alimentarono la sua fama di poeta provocatorio e irriverente. Nella sua opera si agita, scomposta e violenta, una turba di esseri umani tratti dalle vituperevoli categorie del vizio che ci riporta ai crudi scenari del Naturalismo francese e che fa da protagonista o da sfondo ai suoi epigrammi, che spesso improvvisava contro questo o quel personaggio, ad aneddoti piccanti e distici osceni. Tutto ciò influì nel far seppellire la sua opera in archivi impolverati, facendo sì che la fama del poeta fosse avvolta da una “luce oscura” e la sua poesia rimanesse negletta e ignorata. Eccezion fatta per qualche saggio infatti, essa rimase per lungo tempo inedita e circolò manoscritta. Soltanto nel 1814, quando cioè Micio Tempio aveva 64 anni, per merito di Francesco Strano furono date alle stampe le prime opere. La Carestia, suo maggiore poema, vide la luce addirittura ventisette anni dopo la sua morte, nel 1848. Di lui il biografo Francesco Ferrara scriveva che “non aveva rivali allorché spaziava nei giardini misteriosi di Flora, fra le olezzanti rosee tinte del sangue di Venere” e che “non aveva tarpate le ali nel dipingere la natura nel suo nudo”. Tempio, “poeta cui fu dato toccar molti stili” trattò con vena facile, rima vivida, fantasia capricciosa e non senza una geniale intuizione del bello anche attraverso la rappresentazione della realtà più cruda e obbrobriosa, quasi tutti i generi letterari: il poema, il poemetto, il dramma, la lirica. Autore di più di cento ottave e sestine, cantate ed odi, è noto soprattutto per gli amarissimi epigrammi, in cui emerge chiara la sua personalità, piena d’impeto, ora arguta, ora sboccata, ora mordente e scettica, ma soprattutto l’indipendenza del suo carattere in quell’epoca nella quale clero e nobiltà, aventi in mano le pubbliche cariche, spadroneggiavano.
La lingua che usa è il dialetto nella sua forma meno rozza e più colta, quella propria dei ceti elevati, alternando a questo termini plebei, voci di gergo, proverbi e modi di dire propri delle classi più umili. A tal proposito si dice che egli andasse in mezzo al popolo, per cogliere gli elementi utili all’efficacia della rappresentazione dei tipi e dei costumi. Ma Tempio risulta anche geniale nell’adoperare una terminologia ispirata al latino giuridico quando si riferisce ad atti o attributi sessuali e un utilizzo satirico di cavilli ed eufemismi tipici della giurisprudenza del tempo. Micio era un fine conoscitore delle turpitudini umane e non si faceva scrupolo di descriverle nelle novelle, nelle cantate e nelle odi, traendone argutamente il principio morale. Mastru Staci, Patri Siccia e Lu Coitu imperfettu sono esempi tipici. Mastru Staci, povero materassaio assai poco virile, mentre è oggetto di curiosità da parte del marito, diventa strumento di lascivia da parte della moglie per la dabbenaggine del primo, che confidenzialmente parlando con la consorte, esalta le qualità fisiche del pover’uomo. Allora il poeta, inviando il racconto ad un amico che è sul punto di passare a matrimonio, espone una serie di avvertimenti: “Prima però di maritarivi, vosi sta novelletta mia farvi sintiri, acciò a li donni mai di certi cosi si discurrissi, o visti, o ‘ntisi diri: tuttu si taccia, e vi lu dicu espressu, c’è periculu granni cu stu sessu”. Patri Siccia è invece una spietata satira contro il vizio della pederastia, che nei conventi di allora prosperava, mentre Lu Coitu imperfetto descrive le impreviste conseguenze di un congiungimento sessuale. Col dramma La Disgrazia di li Pila entra nell’ambiente familiare per vilipendere la nobiltà decaduta che ancora ostentava grandezza, mentre attraverso la Scerra di Numi mette in burla un poetastro e un medico contendentisi una delle tante cariche ecclesiastiche. Altri ancora sono Lu Cuntrastu Mauru, Li Pauni e li Nuzzi, Lu Iaci in Pritisa e La Fera in Cuntrastu. Si tratta di drammi intrisi di materia mitologica impostati quasi con lo stesso schema: due o più divinità disputantisi il governo di un uomo o di un gruppo di uomini litigano davanti a Giove, ma l’apparato mitologico è puramente formale. Lo stesso Olimpo ci dà l’idea di un cortile o un quartiere chiassoso e litigioso di una città della Sicilia. Ma l’opera più importante secondo i critici rimane comunque La Carestia, che parla dei tumulto che agitarono Catania nel 1798 contro i pubblici amministratori per via del caro prezzo del pane, sfociati in violenze e nel saccheggio del pane stesso. Sotto questo punto di vista, Domenico Tempio non può dirsi poeta morale ma sociale, i quanto non descrive e analizza per educare, ma per vilipendere, per coprire di vergogna e di ignominia l’uomo corrotto e vizioso.
Ma è l’elemento erotico (per meglio dire, osceno), caratteristica della sua arte. Un esempio evidente, oltre a La monica dispirata, è la poesia La futtuta all’inglisa, in cui scrive: “Nici, mi vinni un nolitu di futtiri all'inglisa; già sugno infucatissimu: guarda chi minchia tisa!”, ma lo si trova sparso e diffuso qua e là in tutta la produzione, tranne in qualche parte (come nel Lu Veru Piaciri), quasi a completare, con la rappresentazione delle cose nascoste e segrete, il fosco quadro della società abbrutita dal vizio. Proprio il suo carattere irruente, induceva Micio Tempio a non risparmiare i vizi e i difetti di nessuno. L’occhio del pessimista lo portava a vedere ciò che di marcio c’è nella società, nei costumi domestici e in quelli degli ecclesiastici, specialmente dei frati, e perfino nei sistemi letterari. I suoi personaggi appartengono alle categorie degli uomini più abbietti: sono usurai e beoni, nobili spiantati, oziosi ruffiani e prostitute e portano i segni del vizio e il marchio della natura imperfetta, sono quasi sempre erniosi, claudicanti o guerci. Tuttavia, Tempio non mancò, scrivendo, di giustificare i suoi componimenti osceni traendone la morale. Ma è facile comprendere che questa, quando non è un artificio, è più un’ironia, che un precetto etico. E allora se dal punto di vista sociale la sua arte non è sostanzialmente morale o almeno non raggiunge gli scopi morali, allora da quello letterario non può essere considerata come una parodia. A questo puto sorge naturale il dubbio che forse proprio alla poesia di Tempio si ispirò Raniero Alliata di Pietratagliata, il principe Mago, nel dipingere le gouaches pornografiche che lo hanno reso celebre. Domenico Tempio si compiace di ritrarre quelli che sono l’amore, le passioni, gli istinti umani nelle scene intime e nei caratteri del loro pervertimento e lo fa sia per destare un riso inevitabile nel lettore, sia per esporre al ridicolo i protagonisti delle sue opere e le loro gesta. Per mettere alla berlina, attraverso una sottile e tagliente ironia, comportamenti umani, secolari pregiudizi e malcelate turpitudini.
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Le ombre delle verità svelate Giovanni Margarone Casa editrice: Kimerik Formato: Rilegato Genere: Narrativa Collana: Kimera Anno: 2018 Pagine: 416 Disponibile anche in formato e-book
Gianni è un pittore siciliano che vive le in-
spregiudicato e a tratti violento.
quietudini della sua condizione di orfano
Costanza, friulana, è molto legata ai suoi
profondamente narrate in un lacerante per-
genitori, ma all’improvviso il terremoto del
corso esistenziale, uno stato di abbandono
1976 cambierà la sua vita. I momenti dram-
che si ripresenta puntualmente nei rapporti
matici post sisma vedranno la comparsa del
con gli altri personaggi magistralmente trat-
soccorritore Francesco con cui instaurerà un
teggiati.
profondo rapporto sentimentale.
Luigi è un militare piemontese che durante
Su tali esistenze, solo in apparenza distanti,
la seconda guerra mondiale combatte nella
si proiettano ombre che segneranno i loro
Sicilia occupata dagli alleati. Al suo ritorno
destini. È un romanzo denso di pathos e
in Piemonte darà vita a un impero econo-
di mistero, che trasporta il lettore verso un
mico mostrando il suo carattere anaffettivo,
emozionante e sorprendente finale.
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Una furia dell’altro mondo Lisa de Nikolits
Edizioni leAssassine
Definire questo romanzo ci risulta un po’
te e datore di lavoro, ma prima di scoprirlo
difficile: senz’altro è un thriller, ma di un
deve fare un percorso accompagnata da uno
tipo speciale perché è divertente, leggero,
psicoterapeuta vagamente angelico e da un
sentimentale, un po’ filosofico e nello stesso
gruppo di donne di cui diventa amica e che a
tempo anche truce, ironico e surreale. Non
loro volta hanno storie da raccontare. Quan-
potrebbe essere diversamente con la prota-
do finalmente Julia avrà compreso chi era
gonista Julia Redner, un prototipo di donna
sulla Terra, le si aprirà una seconda chance
in carriera, che si ritrova in un Purgatorio
di riscatto ma anche di vendetta. Come scris-
che ricorda un aeroporto, ma che è dotato
se William Congreve nel 1697 in The Mour-
di tutti i comfort come sala relax, sala truc-
ning Bride:”L’inferno è niente rispetto a una
co, sala bowling eccetera. Si ritrova lì perché
donna respinta”.
è stata picchiata a morte dal suo ex aman-
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L'ombra del vero Carla Magnani Curatore: M. G. Beltrami Illustratore: G. Di Benedetto Editore: Le Mezzelane Casa Editrice Collana: La mia strada Anno edizione: 2019 Pagine: ill., Rilegato Disponibile anche in formato e-book
Romanzo di introspezione con la storia che
nente alla famiglia e non, si svela per quello
si svolge ai giorni nostri. Si tratta di un testo
che è nella realtà , spogliato di ogni forma di
che intende affrontare il tema della morte,
pudore e reticenza. Come in un confessiona-
della paura, della paura del dolore. Al ca-
le si assiste al gioco della veritĂ che ci condu-
pezzale della protagonista, in coma dopo un
ce alla conclusione del romanzo stesso dove
incidente stradale, ma all'insaputa degli altri
è presente un colpo di scena a chiudere il si-
capace di udire, ogni personaggio, apparte-
pario.
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Farràgine Marco Amore Samuele Editore 2019, Collana Scilla n. 84 Prefazione di Giovanna Frene Pag. 64
“Farràgine”, o arcaicamente “farràggine”, è
va sincopata e inarrestabile. è un libro con-
un termine che designa un ammasso di erbe
traddittorio, questo, perché ha movenze da
diverse, comunemente dato al bestiame, ma
summa e insieme da sacello di aforismi; ha la
designa anche più comunemente il farro. Ci
sostanza delle strutture calcaree, ma insieme
troviamo di fronte, letteralmente, a un ‘libro-
la concrezione della ressa che preme, rigetta,
massa’, è bene dirlo subito, e credo che non
stritola, spezzetta, e fa emergere frammenti,
ci siano facili apparentamenti con altri auto-
capovolgimenti, interrogazioni. Tutto ciò è
ri coetanei di Marco Amore (pur nei limiti
tanto più sorprendente se si pensa che il testo
che un libro d’esordio può avere), in quanto
risale al 2011, quando l’autore aveva 20 anni.
a struttura della materia trattata, in quanto a stile, in quanto a luoghi in cui il lettore vie-
dalla prefazione di Giovanna Frene
ne trascinato da una corrente immaginati-
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Bianca e Friedrich. Una storia d'amore, di cannocchiali e di fili d'erba Maria Giacometti
Editore: Kimerik Collana: Kimera Anno edizione: 2015 Pagine: 334 p.
Apparentemente la storia di un regno da
governare davanti a sĂŠ, e Friedrich, un colto
favola con tanto di principi, conti e un ma-
progressista, commerciante ma appassionato
trimonio finale; eppure c'è ben altro: siamo
di scienza e filosofia -, l'autrice, nelle vesti di
infatti in Europa negli anni che precedono il
una moderna cantastorie, apre il suo lungo
Secolo dei lumi, densi di scoperte scientifiche
racconto alle teorie di Plotino, Montaigne,
e innovazioni politiche e filosofiche. CosĂŹ, at-
Spinoza, Leibniz e Hobbes, citando anche
traverso le voci dei differenti personaggi e in
numerosi altri pensatori, da Cicerone a Pa-
particolar modo dei due protagonisti - Bian-
scal.
ca, una bellissima contessa con un feudo da
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Il tormento delle donne per le insidie dell’uomo violento Nello Di Micco
Essere donna è un’avventura impegnativa ed allo stesso tempo affascinante. Essere donna significa essere impegnata in una sfida continua, lungo un’esistenza tutt’altro che noiosa: se da una parte si hanno di fronte esempi di donne che, con umiltà e con fatica hanno fatto il possibile per ottenere libertà e diritti, per realizzare i propri obiettivi, una carriera lavorativa brillante, oltre che una famiglia, impegnandosi dentro e fuori casa con dedizione, dall’altro si possono incontrare donne maltrattate, che soffrono in silenzio perché vittime di discriminazioni, di violenza di ogni tipo, ad opera di uomini-mostri. Quelle che possono configurarsi come conquiste di civiltà, di femminismo, possono
ancora mascherare condizioni di raccapriccianti soprusi ed atti di forza da parte dell’uomo. Diviene sempre più legittimo valorizzare le differenze tra le persone, più che tra i sessi, ma, allo stesso tempo occorre strappare il velo dell’indifferenza di fronte alle mortificazioni anche violente che purtroppo la donna è ancora costretta a subire e sopportare, isolata troppo spesso nel proprio dolore ed incapace di reagire e di difendersi. Oltre ad una questione di affermazione sociale, l’esistenza della donna può essere contaminata dalla piaga degli abusi cui può essere costretta a sottostare e che ha il diritto e dovere di combattere e debellare. UPItalia - 47
Ph. Barbara Badetti
DANIELA CARELLI E’ un vero vulcano in piena, la scrittrice Daniela Carelli, il cui più recente romanzo “Mosaico Napoletano” sta riscontrando ottimi consensi sia di pubblico sia di critica. Ecco che cosa ci ha raccontato di se e della sua arte.
Daniela Carelli di Laura Gorini
Daniela, in un’epoca in cui andiamo tutti di fretta, come si può trovare il tempo di dedicarsi alla lettura? Personalmente credo che, proprio a causa dei ritmi stressanti che siamo costretti a sostenere, ritagliare del tempo per noi stessi sia diventato vitale. I libri sono la favola della buonanotte, l’evasione dalla quotidianità; sono porte su altri mondi che ci consentono di viaggiare con la mente e di vivere mille vite, mille luoghi e mille età. Un buon libro apre la mente a differenti punti di vista, fa riflettere su noi stessi e sul mondo circostante. Ci rende migliori.
E’ un vero vulcano in piena, la scrittrice Daniela Carelli, il cui più recente romanzo “Mosaico Napoletano” sta riscontrando ottimi consensi sia di pubblico sia di critica. Ecco che cosa ci ha raccontato di se e della sua arte.
Una cosa è amare leggere, altra è scrivere. Quando hai capito di doverti dedicare alla scrittura? In realtà più che capirlo ho ceduto a un pensiero che mi ha assillato durante i dormiveglia per quasi due anni. Una parte di me premeva per raccontare un capitolo della mia vita e le incredibili circostanze che mi portarono a diventare una cantante professionista. “Volevo fare la segretaria” è il titolo del mio primo romanzo che mi diverto a etichettare come “inconsapevole”. Se non fosse stato per tutti le mie amiche che più che Daniela, in un’epoca in cui andiamo di fretta, spinta, mi hanno letteralmente cocome si può trovare il tempo di dedicarsi allaunlettura? stretta a cercare editore, non sarebbe mai stato pubblicato. Personalmente credo che, proprio a causa dei ritmi
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stressanti che siamo costretti a sostenere, ritagliare del tempo per noi stessi sia diventato vitale. I libri sono la favola della buonanotte, l’evasione dalla quotidianità; sono porte su altri mondi che ci consentono di viag05_FEBBRAIO.indd 75 giare con la mente e di vivere mille vite, mille luoghi e mille età. Un buon libro apre la mente a differenti punti di vista, fa riflettere su noi stessi e sul mondo circostante. Ci rende migliori. Una cosa è amare leggere, altra è scrivere. Quando hai capito di doverti dedicare alla scrittura? In realtà più che capirlo ho ceduto a un pensiero che mi ha assillato durante i dormiveglia per quasi due anni. Una parte di me premeva per raccontare un capitolo della mia vita e le incredibili circostanze che mi portarono a diventare una cantante professionista. “Volevo fare la segretaria” è il titolo del mio primo romanzo che mi diverto a etichettare come “inconsapevole”. Se non fosse stato per le mie amiche che più che spinta, mi hanno letteralmente costretta a cercare un editore, non sarebbe mai stato pubblicato.
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Che cosa hai provato quando hai trarmi sulle cure. Complessivamenscritto il tuo primo romanzo e quan- te ho impiegato due anni a terminardo hai completato la stesura di Mo- lo, e quasi altri due per trovare un editore serio che non battesse cassa. saico Napoletano? Come anticipato, il primo romanzo Oggi, purtroppo, molti sedicenti edisi è praticamente scritto da solo, e fu tori non puntano a guadagnare sui una grande sorpresa quando Sasso- lettori, ma sugli stessi scrittori. Poi scritto Editore si dichiarò entusiasta finalmente l’incontro con Segmenti Editore che ha creduto, e investito, di pubblicarlo. La storia di “Mosaico Napoletano” è sul mio libro. Mosaico napoletano ben diversa: è il mio terzo romanzo e è uscito nell’aprile 2018 e, grazie al non ha niente di autobiografico. Ho successo di pubblico e critica, è aniniziato a scriverlo nel 2014, ma ha dato in ristampa già a dicembre. subito una battuta d’arresto quando Se siete curiosi di saperne di più c’è ho scoperto avereprovato un cancro al co- un hai sito scritto dedicato:ilmosaiconapoleChe cosadihai quando tuo primo lon. Le chemio sono state molto dure tano.it, su cui i miei lettori (ai quali romanzo quando completato la abbastanza stesura di Monon sarò mai grata) inda sopportare,e scrivere mi hai riusciva impossibile e ho preferito concenviano foto e commenti sul romanzo. saico Napoletano?
Come anticipato, il primo romanzo si è praticamente scritto da solo, e fu una grande sorpresa quando Sassoscritto Editore si dichiarò entusiasta di pubblicarlo. La storia di “Mosaico Napoletano” è ben diversa: è il mio terzo romanzo e non ha niente di autobiografico. Ho iniziato a scriverlo nel 2014, ma ha subito una battuta d’arresto quando ho scoperto di avere un cancro al colon. Le chemio sono state molto dure da sopportare, scrivere mi riusciva impossibile e ho preferito concentrarmi sulle cure. Complessivamente ho impiegato due anni a terminarlo, e quasi altri due per trovare un editore serio che non battesse cassa. Oggi, purtroppo, molti sedicenti editori non puntano a guadagnare sui lettori, ma sugli stessi scrittori. Poi finalmente l’incontro con Segmenti Editore che ha creduto, e investito, sul mio libro. Mosaico napoletano è uscito nell’aprile 2018 e, grazie al successo di pubblico e critica, è andato in ristampa già a dicembre. Se siete curiosi di saperne di più c’è un sito dedicato: mosaiconapoletano. it, su cui i miei lettori (ai quali non sarò mai abbastanza grata) inviano foto e commenti sul romanzo.
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LOGO MANIA
la moda a grandi lettere! di Federica Oberti Sembrava una moda ormai in disuso e invece dalle passerelle della collezione primavera/estate 2019 emerge un chiaro ritorno al logo in bella vista che si manifesta con rinnovato entusiasmo. T-shirt, felpe, camicie, giacche, bomber, costumi, collant ma anche cinture, scarpe e borse rendono omaggio alle grandi case di moda riempiendosi di stampe e ricami all-over facilmente riconoscibili. I social network e soprattutto Instagram parlano chiaro: numerosi i post di influencers e celebrities che vertono su questa tendenza, quasi a dimostrare un senso di appartenenza ad un'élite esclusiva consacrata al fashion world. E pensare che negli anni '80 questo trend era considerato poco raffinato e poco elegante, un modo banale di ostentare benessere economico. Ora invece più il marchio viene esibito e più il look diventa cool. Perciò chi desidera rinnovare il guardaroba in vista del cambio di stagione può decisamente puntare tutto sul logo sfacciatamente sfoggiato con orgoglio. Si tratta di una delle tendenze più cristalline della Spring/Summer 2019 che già aveva preso piede nelle collezioni precedenti con dei piccoli assaggi ma che ora si manifesta in maniera prepotente, fino a diventare uno dei must have irrinunciabili presenti nell'armadio di ogni fashion addicted che si rispetti. Attenzione però a non lasciarsi prendere troppo la mano. Il pericolo di rendere l'outfit eccessivo e ossessivo è dietro l'angolo, perciò è bene ponderare l'intera mise alternando pezzi loggati a elementi un po' più essenziali e minimal. Del resto dovremmo saperlo tutti, è una questione di misure come ci insegna il celebre motto "Less is more" promosso da Coco Chanel che di certo di moda se ne intende! Si possono considerare terminati i tempi in cui lo stile basico era eletto a espressione assoluta, la moda ora rema nella direzione opposta. Le Maison dalla lunga storia attingono direttamente dagli archivi con stampe e motivi sinonimo di un passato celebre, mentre i brand emergenti si indirizzano verso la logomania per affermarsi e gettare le basi per un futuro glorioso. Ecco allora che in passerella vediamo esplodere il potere del logo in tutta la sua magnificenza. Un tripudio di F da capo a piedi per le sfilate di Fendi, D&G all-over accompagnati da motti e slogan per le collezioni 50 - UPItalia
di Dolce & Gabbana, il classico motivo GG di Gucci abbinato a stampe indedite, la trama Dior campeggia con fierezza su scarpe e borse, Balenciaga ha fatto del marchio il suo leitmotiv e persino griffe più tradizionali come Burberry rispolverano motivi d'archivio su foulard e sciarpe. Uno dei punti di forza di questa tendenza virale è la versatilità e il facile adattamento ad ogni tipologia di guardaroba, da quello più classy a quello più street. Non ci sono scusanti, un tocco loggato è proprio quello che ci vuole per ravvivare un look troppo classico o easy e se non vi va di spendere cifre esagerate per saziare uno sfizio del momento, vi consiglio di buttare un occhio nel fondo del vostro armadio, sono sicura che troverete interessanti accessori loggati appartenenti ad almeno un decennio da ripescare all'occorrenza per donare un'allure vintage ai vostri look. Ci sarà un perché se la doppia C nata a inizio '900 in occasione dell'iconico profumo Chanel N° o la tela Damier ideata a fine '800 per impreziosire i bauli e le valigie Louis Vuitton o ancora la celebre Medusa distintiva di Versace ancora oggi restano icone di uno stile senza tempo, dei pezzi cult fondamentali per le appassionate del mondo luxury. Il culto del monogram viene celebrato fino a diventare uno status symbol che pone il brand come elemento di conferma e di appartenenza ad una community fashion perciò non vi resta che scegliere la vostra cifra stilistica e annotare immediatamente nella wishlist!
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di Gioia Otto
Si arricchisce ulteriormente l'offerta di benessere rigenerante di Aqualux Hotel SPA Suite & Terme di Bardolino che ha recentemente inaugurato AQUALUXThermae 52 - UPItalia
Aqualux Hotel Spa Suite & Terme presenta: AQUALUXThermae
Il Centro Termale utilizza l’acqua termale della fonte “San Severo” e offre, in cabine appositamente realizzate, trattamenti di balneoterapia con e senza idromassaggio, ed è ideale per la cura di svariate patologie, in particolare quelle dermatologiche - così come riconosciuto dal Ministero della Salute -, e per combattere gli inestetismi cutanei. Si tratta di un’acqua batteriologicamente pura che scaturisce da una profondità di oltre 300 metri e ha origine dal bacino idrogeologico del sistema termale adiacente alla riva orientale del Lago. È particolarmente ricca di calcio, magnesio e bicarbonati. Il centro termale è aperto dal lunedì al venerdì (escluso festività) dalle ore 8.00 alle ore 10.00, e possono accedervi clienti esterni e clienti dell’hotel. Ma le novità non finiscono qui. Dalla sinergica e innovativa combinazione tra l’acqua termale della fonte “San Severo” e l’acqua di olive proveniente dal frantoio “Olio Viola”- azienda della medesima proprietà dell’hotel, vero e proprio simbolo della storia e della cultura di questo territorio – che utilizza le migliori olive frante subito dopo la raccolta, i cui pregi sono conosciuti e comprovati a livello internazionale, nasce la linea cosmetica AQUOLEUX. L’acqua di olive è ricca di oleuropeina che è un polifenolo che possiede attività antimicrobica, fungicida e insetticida. Attraverso un complesso processo biotecnologico, viene convertita in idrossitirosolo, dall’indiscussa azione anti invecchiamento cutaneo grazie alla capacità di proteggere le cellule dallo stress ossidativo causato dai radicali liberi, colpevoli dell’accelerazione dei processi degenerativi dei tessuti, che conduce a un inUPItalia - 53
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vecchiamento precoce non solo della pelle ma di tutto l’organismo. I “colpevoli” sono i raggi ultravioletti, l’inquinamento atmosferico, il fumo, lo stress fisico e psichico, la cattiva alimentazione. AQUOLEUX, grazie alla sua innovativa formulazione che integra nell’acqua termale e nell’acqua di olive gli estratti di bamboo, melograno, ananas e mandarino, è in grado di contrastare questo meccanismo che favorisce l’invecchiamento cutaneo, migliorando la respirazione cellulare e la sintesi mitocondriale, e promuovendo un’attività di potenziamento dell’efficienza metabolica. L’invecchiamento cutaneo è quindi ritardato grazie a questo mix armonico di principi attivi capaci di svolgere una efficace azione protettiva a livello dei tessuti. Ecco allora Aquoleux anti-aging Spray e Aquoleux anti-aging Bath, due autentiche chicche anti aging proposte in esclusiva all’AquaSpa & Wellness: la versione spray da vaporizzare su viso e corpo quotidianamente e in qualsiasi momento si senta la necessità di rinfrescare e idratare la pelle, la versione bagno schiuma per un momento di detersione e bellezza. Entrambi i prodotti sono gli indiscussi protagonisti dell’AquaSpa thermal ritual, rituale dalle straordinarie proprietà cosmetiche, che rende la pelle morbida e luminosa, apportandole idratazione e nutrimento. Il rituale inizia con uno scrub profondo ma delicato della pelle che così preparata è pronta per immergersi nell’acqua calda e rilassante dell’idromassaggio che avvolge il corpo, e continuare l’esperienza purificante e rigenerante. Il rituale si conclude con le gocce nebulizzate di Aquoleux Acqua di Olive anti aging Spray (40 min.) Al rituale può essere abbinato un Bagno termale salino, un bagno rilassante in acqua termale e Sali del Mar Morto, noti per la loro azione drenante sui liquidi accumulati dai tessuti e le proprietà benefiche per combattere gli inestetismi cutanei. Questo bagno è ideale per “detossinare” il fisico attenuando la sensazione di fatica, di stanchezza e i dolori muscolari, ed è indicato anche dopo l’attività sportiva.
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di Gioia Otto
56 - UPItalia
MASSERIA LE CARRUBE luce, calore e ricerca gastronomica
Masseria Le Carrube è l’ultima nata
tempo, la vista del mare dall’alto,
dall’amore della famiglia Melpi-
quasi un invito per un tuffo in volo.
gnano per la propria terra d’origine
I tramonti mozzafiato, si possono
e ha alla base la filosofia che acco- godere nel silenzio, con in sottomuna tutte le strutture del gruppo: fondo il solo rumore del proprio far in modo che l’unico impegno
respiro.
dell’ospite sia la ricerca del benessere fisico e mentale.
Come tutti gli ospiti delle strutture “San Domenico Hotels”, anche
La caratteristica imbiancatura a
chi soggiorna alle Carrube potrà
calce, tipica della città bianca di usufruire con tariffe agevolate dei Ostuni da cui la Masseria Le Car-
servizi Spa Talassoterapia della
rube dista solo 6 chilometri, il clas-
Masseria San Domenico, del Golf
sico tetto a coppi e la struttura in
e delle tre spiagge della stessa pro-
pietra sono un perfetto esempio
prietà.
di costruzione pugliese a carattere collinare, il cui biancore abbaglian-
Masseria Le Carrube grazie all’am-
te viene esaltato dal contrasto con
pio giardino mediterraneo e alle
il verde della macchia mediterra- tre sale interne è location ideale nea e del bosco di carrubi che le fa
per eventi di qualsiasi genere: al-
da cornice.
lestiti con la consueta maestria,
Un luogo incantato, dove non arri-
diventano spazi ideali per ospitare
vano i rumori assordanti del nostro matrimoni da favola. Il locale più UPItalia - 57
caratteristico è il frantoio con tradizionale macina in pietra e la ristrutturazione dell’ovile nella corte interna ha creato un nuovo spazio intorno alle due piscine riscaldate. A disposizione degli ospiti 19 stanze di cui 7 suite, arredate con raffinata semplicità e con tutti i confort a cui l’ospite contemporaneo è abituato, in un connubio tra tradizione e tecnologia. Il Ristorante Masseria Le Carrube, capitanato dallo chef Massimo Santoro, è un piccolo paradiso gastronomico dedicato alla cucina vegetariana, con proposte vegane e attente alle problematiche legate alle intolleranze alimentari e in particolare alla celiachia. La filosofia alla base del ristorante è quella di proporre una cucina sana ed etica ma al tempo stesso ricca di gusto, che interpreta in chiave moderna i piatti della tradizione per proposte sfiziose ed equilibrate. Come la Vellutata di cannellini all’arrabbiata, le Bombette di ricotta e basilico su crema di pomodoro, i Medaglioni di anacardi su vellutata di zucchine e il Burger di lenticchie rosse su vellutata di carciofi. Gli ingredienti, di altissima qualità, provengono dagli orti della Masseria o da produzioni locali; il menu cambia settimanalmente e segue la stagionalità e le disponibilità del raccolto. Tutte le domeniche dalle 12 alle 16 il menu alla carta lascia il posto ad un
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ricco e sfizioso brunch in grado di soddisfare tutti i palati ad un prezzo “light”. L’ambiente intimo e accogliente, all’interno di un’antica masseria restaurata nel pieno rispetto della tradizione architettonica pugliese, è la cornice ideale per immergersi completamente in uno stile di vita “slow”. L’eleganza e le atmosfere dell’alto Salento, la cucina vegetariana e vegana fanno di Masseria Le Carrube il luogo ideale per momenti di pura gioia di vivere.
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di Gioia Otto
BORGO VALLE RITA molti luoghi in uno solo
V
alle Rita è un progetto che comprende diverse realtà - un country resort e un’azienda agricola bio - accomunate da una visione che, partendo dall’amore per la terra, mette al primo posto la valorizzazione della cultura e delle colture. La prima va intesa come insieme di tradizioni e testimonianze di una civiltà contadina che per secoli ha permeato questo territorio e, la seconda come salvaguardia della biodiversità, recupero di antiche varietà autoctone e scelta di un’agricoltura 100% biologica. Siamo in Alta Murgia, all’incrocio fra i Sassi di Matera, le gravine di Laterza, Ginosa e Massafra, la costa incontaminata dello Ionio e i trulli della Valle d’Itria. Un gioiello della Puglia ancora tutto da scoprire, al confine con la Basilicata, tra dolci colline dove ai campi coltivati si alternano macchia mediterranea e flora spontanea. Qui il nonno dell’attuale proprietario Carlo Lunati fonda nei primi anni ’70 l’azienda agricola Valle Rita, 103 ettari di terra appartenute al feudo di Girifalco, la cui omonima masseria con l’antica torre d’avvistamento dell’XI secolo è parte integrante del paesaggio della tenuta, e contribuisce con la sua un’impronta unica al suo fascino rilassante. L’azienda è stata convertita all’agricoltura biologica nel 1992 proprio per rispettare la terra che tanto amano. L’idea di condividere la bellezza di questi luo-
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ghi e trasmettere le tradizioni e la cultura che li caratterizzano ha dato vita, nel 2002, a Borgo Valle Rita, un country resort nato dall’attento restauro delle preesistenti abitazioni e strutture rurali, che ha visto coinvolti artigiani esperti di antichi mestieri. Camere, case e ville del Borgo sorgono nelle abitazioni dei contadini e ne conservano pavimenti e infissi originali e l’atmosfera sobria, anche se sono dotati di tutti i comfort contemporanei, quali aria condizionata, tv, frigo o frigobar, ecc. Alcuni hanno i soffitti a volta in tufo tipicamente salentini e costituiscono un’importante testimonianza della migrazione in questa zona delle Murge di contadini del leccese, esperti nella coltivazione e nella lavorazione del tabacco, che hanno costruito le loro case secondo lo stile architettonico del loro luogo d’origine. Il cibo è identità e cultura e questo è particolarmente vero in Puglia: la tradizione a Borgo Valle Rita si rinnova ogni giorno attraverso una cucina che è diretta espressione del territorio. Il legame con la terra porta a privilegiare le ricette vegetariane, alla ricerca di gusto e salute, quella degli ospiti e quella di madre natura. Le materie prime arrivano direttamente dall’orto, che ha sposato il progetto “BiodiverSO - Biodiversità delle specie orticole della Puglia”, che promuove il recupero di antiche varietà “in via di estinzione”, come il pomodorino giallo di Crispiano e la melanzana bianca.
Il ristorante si trova poi in uno spazio tra storia e leggenda, le stanze un tempo destinate alle raccoglitrici di tabacco in arrivo dal Salento: si narra infatti che la bellezza di queste donne attraesse stuoli di corteggiatori in arrivo dalla Lucania per intonare serenate d’amore, disposti a coprire decine di chilometri a piedi pur di conquistarne il cuore. Borgo Valle Rita offre ai suoi ospiti la deliziosa esperienza della vita di campagna, tra relax e attività all’aria aperta. L’intera tenuta è attraversata da sentieri percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo dei docili Furia e Siria, due esemplari di murgese e lipizzano, per immergersi nella natura e nei suoi ritmi lenti alla scoperta degli angoli più remoti della proprietà, in autonomia o accompagnati da Saverio, di casa qui da 30 anni. I più sportivi potranno usufruire anche del campo da tennis immerso nell’agrumeto, una distesa di 35mila alberi fra cedri, mandaranci, mandarini, clementini, aranci e limoni. Per chi desidera rilassarsi dopo un’escursione nella natura o una visita alla vicina Matera non c’è luogo migliore della piscina, in posizione strategica che domina le dolci colline e rivolta verso il tramonto, uno spettacolo che colora l’orizzonte di un rosso infuocato che scivola piano piano verso il buio della notte piena di stelle. Tocco finale, un trattamento beauty e benessere en plein air all’ombra del palmeto. Valle Rita è molti luoghi in uno solo, un angolo di paradiso tra campagna, città d’arte e mare, che racconta una Puglia diversa, profondamente legata alla terra e alle tradizioni, ancora capace di regalare emozioni autentiche in tutte le stagioni dell’anno.
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di Gioia Otto
HOTEL ITALIA
un palazzo nel centro di Cortona per vivere un’esperienza culturale, artistica ed enogastronomica indimenticabile Hotel Italia sorge in una dimora signorile del Cinquecento, dove i soffitti a volta, le travi in legno e i muri in pietra fanno da sfondo a un'atmosfera accogliente e familiare. Disposte su tre piani, le 24 camere, ampie e luminose, offrono agli ospiti tutti i comfort. All’ultimo piano del palazzo una magnifica terrazza, luogo ideale per godere della bellezza da cui si è circondati e dalla quale si possono ammirare le incantevoli colline della Val di Chiana. La ricchissima colazione, uno dei punti di forza della struttura, viene servita in questo piccolo paradiso, affacciato sui tetti dell’antica città, dove la storia si unisce alla natura regalando agli occhi dell’ospite scorci indimenticabili. L’Hotel Italia, aperto tutto l’anno, è la base ideale per partire alla scoperta di un territorio celebre per i suoi tesori paesaggistici, culturali ed enogastronomici. Cortona, al di là del suo valore storico e artistico, è una città vivace, in grado di soddisfare anche i viaggiatori più esigenti. Tra aprile e ottobre si tengono numerosi eventi tra i quali spiccano la tradizionale Giostra dell’Archidado, che a metà giugno per una settimana riporta la città nel passato con la rievocazione medievale; Cortona On The Move, festival internazionale della fotografia contemporanea che si tiene da luglio a settembre, un punto di riferimento non solo per fotografi affermati e amatoriali, ma anche
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per un vasto pubblico che in questi anni ha fatto crescere il numero di visitatori e di professionisti coinvolti; e tra fine luglio e inizio agosto il Cortona Mix Festival, la rassegna multidisciplinare che coinvolge libri, musica, cinema, cultura, cura del corpo e della mente e crea nuovi incontri tra i palazzi, per le vie e nelle piazze. Di primissimo piano la vasta e gustosa proposta culinaria, incentrata sulla cucina tradizionale locale e toscana, con i suoi sapori decisi e mediterranei, ricca di verdure, cereali, legumi e impreziosita dalla Chianina, una delle razze bovine italiane più antiche e di qualità, allevata proprio qui in Val di Chiana. Lo staff dell’hotel è sempre pronto a indirizzare gli ospiti verso i ristoranti e le osterie più adatte ai loro gusti. La Toscana è anche terra di vini: imperdibili le degustazioni nelle enoteche del centro storico e soprattutto le visite guidate alle cantine, in particolare quella organizzata dall’hotel, alla Tenuta La Braccesca, a pochi chilometri da Montepulciano, dal 1990 di proprietà dei Marchesi Antinori. Qui si possono conoscere i metodi di produzione e degustare grandi classici come il Nobile di Montepulciano o i più “nuovi” vini del territorio di Cortona, in un contesto di eccellenza e di armonia tra tradizione e ricerca. Hotel Italia propone ai suoi ospiti attività per vivere esperienze indimenticabili legate al territorio, dai corsi per conoscere da vicino
i segreti della cucina locale, alle escursioni nella natura - a piedi e a cavallo -, dai tour in bicicletta e in vespa o con un comodo minivan tra le colline della Val di Chiana, fino alle lezioni di windsurf e kitesurf sul lago Trasimeno per provare l’ebbrezza degli sport acquatici. Da Cortona inoltre si possono facilmente raggiungere e visitare alcune tra le più belle città del centro Italia: la spirituale Assisi con le sue basiliche, Arezzo con la fiera dell’antiquariato, Perugia importante polo culturale, Orvieto con il suo splendido Duomo, Montepulciano con il borgo medievale.
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ABIO Bergamo è l'Associazione per i Bambini in Ospedale. ABIO Bergamo si occupa di rendere meno traumatica possibile l'esperienza del ricovero per i bambini e i ragazzi. Tutto parte nel secolo scorso, negli anni 70. Un gruppo di volontarie cominciò ad assistere i bambini del reparto di Chirurgia Pediatrica/ Cardiochirurgia Pediatrica, seguite di lì a poco dalle maestre della scuola. In quegli anni, nel ’78, nasceva a Milano l’associazione per il bambino in ospedale, il primo nucleo ABIO. Nel 1979, con la separazione della chirurgia dalla cardiochirurgia, i genitori ebbero per la prima volta la possibilità di entrare nei reparti e assistere da protagonisti i loro figli. Fu una data storica, un evento che segnò la fine di un modo disumano di concepire la pediatria, verso una nuova mentalità, più umana e sensibile ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie. Quando si creò un buon numero di volontari, guidati dall’insegnante Margherita Patelli, regalammo ai bambini ABIO Bergamo, mettendoci in rete con le altre pediatrie in Italia che nel frattempo avevano maturato la stessa sensibilità, attivando a loro volta decine di nuove sedi ABIO. Era il 13 Dicembre 1996, il giorno di Santa Lucia, che ai bambini bergamaschi porta ogni anno regali e sorprese. 64 - UPItalia
Siamo 99 volontari e operiamo in 6 reparti pediatrici dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII, garantendo il servizio a titolo gratuito tutti i giorni dell'anno. La nostra attività consiste nell'accogliere i bambini e i ragazzi in ospedale, sostenere le loro famiglie, allestire sale giochi, fornire giocattoli, e formare nuovi volontari, oltre che garantire l'aggiornamento costante di quelli già attivi; ma soprattutto dedichiamo tempo ai bambini e ai ragazzi: giocando, parlando e portando loro un sorriso. Il momento del ricovero, per un bambino o un adolescente, è sempre un momento delicato: l’ambiente sconosciuto, la perdita di tutti i riferimenti quotidiani come gli amici, la scuola, i propri giochi e la propria stanza, la preoccupazione per la propria salute, influiscono sul suo equilibrio. Attraverso l’accoglienza, l’ascolto e il gioco, i volontari perseguono il più bello dei risultati: far sorridere un bambino, regalare ai piccoli pazienti momenti di serenità in un ambito per loro difficile. Dare il proprio tempo per stare con i
bambini ricoverati, nella laboriosa quotidianità e senza clamore, nella cura dell’intimità del tempo trascorso in ospedale. Da sempre ABIO si impegna per garantire che siano assicurati i diritti dei bambini e delle loro famiglie fin dal primo momento del ricovero in ospedale. Dalla Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale alla Certificazione della qualità delle pediatrie, per un ospedale davvero all'altezza dei bambini. Ma quindi? Cosa fanno in concreto i volontari ABIO? Ogni giorno entriamo nelle stanze dei bambini e dei ragazzi ricoverati e consegniamo il kit di accoglienza. Ci impegniamo a decorare i reparti di pediatria, rendendoli colorati e più allegri. Parliamo con le famiglie, offrendo sostegno concreto, sostituzione momentanea dei genitori, e informazioni utili sui servizi dell’ospedale o della città. Ci aggiorniamo, partecipando ai corsi periodici di formazione. Collaboriamo con le maestre e con altre associazioni per un migliore coordinamento. Sistemiamo giocattoli, li pulia-
mo e ne portiamo di nuovi. Noi volontari, siamo quelli che restano in camera con loro, quando le feste, le visite delle mascotte o gli spettacoli sono finiti e quando le luci, la musica e i flash si sono spenti. Ma soprattutto ci occupiamo dei bambini e dei ragazzi: proponiamo loro di giocare, o di usare i colori. A volte si gioca a carte, o a forza 4 o a battaglia navale. Altre volte inventiamo giochi sul momento, oppure li inventano i bambini per noi. A volte imbocchiamo i bambini facendo volare cucchiai di semolino o li distraiamo o li teniamo in braccio per farli addormentare. A volte ridiamo insieme ai ragazzi, interveniamo in caso di musi lunghi, preoccupazioni o noia. Vogliamo semplicemente stare con i bambini e con i ragazzi, dedicando loro una cosa preziosa: il tempo. Questo è l'impegno che ogni persona si assume nel momento in cui sceglie di diventare volontario ABIO: un compito importante, riconosciuto, ormai come necessario, dal personale dell'ospedale e per il quale è necessaria una specifica preparazione. UPItalia - 65
Dott.ssa Pamela Tassetti Psicologa alimentare - Psicoterapeuta familiare
a cura della Dott.ssa Pamela Tassetti
Un insieme di cibi “sani” fa un’alimentazione “sana”?
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Le informazioni che ci giungono quotidianamente
e dieta iper-proteica).
da mass media e social network in merito ai cibi ed
NUTRIRSI e MANGIARE non sono la stessa cosa:
alle bevande presenti sul mercato, potenzialmente
“Nutrire” significa fornire al nostro organismo le so-
letali per la nostra salute, non fanno altro che ali-
stanze necessarie alla sua sopravvivenza; “Mangiare”
mentare in noi terrore e confusione. Infatti, a crede-
contempla anche la sfera sociale, affettiva, emotiva,
re a quanto si legge, ci sono alimenti ben precisi che
connessa all’assunzione dei nutrienti. Mangiare, da
ci fanno ingrassare ed ammalare soltanto guardan-
attività necessaria ma piacevole e gratificante, non
doli. Dall’altro ne esistono altri esaltati come “super-
può trasformarsi in un momento di stress che va ad
cibi” ed “elisir di lunga vita”, in grado di prevenire e
aggiungersi alle mille pressioni che ogni giorno su-
risolvere qualsiasi tipo di problema.
biamo. Alla base di una sana alimentazione dev’esserci l’at-
Tutto ciò porta a contrapporre, in modo sempre più
tenzione alla quantità e alla varietà dei cibi consu-
marcato, cibi buoni (da consumare in piena liber-
mati. Ogni alimento si porta dietro i suoi aspetti
tà) e cibi cattivi (da eliminare, da bandire da ogni
positivi e negativi. Non esistono cibi esclusivamente
tavola). Questo atteggiamento può portarci ad una
buoni e cibi esclusivamente cattivi. Se il mio regime
deriva pericolosa: convincerci che, mangiare un in-
alimentare è vario, se comprende quotidianamente
sieme di cibi buoni e “sani” non possa farci che bene,
carboidrati, proteine (animali e/o vegetali), lipidi,
indipendentemente dalle quantità consumate e dal
vitamine, sali minerali, acqua, consumati in quan-
nostro stile di vita.
tità adeguate alle mie esigenze, allora avrò già fatto molto di quanto possibile per ridurre problemi e
Ad esempio, se i biscotti non contengono olio di
futuri rischi alla mia salute. Anche le fibre, se con-
palma allora li posso mangiare quotidianamente. Se
sumate in quantità eccessive, possono provocare un
bevo vino biodinamico sto tranquillo perchè non
malassorbimento dei nutrienti e condurci a carenze
contiene glifosato, dimenticando l’impatto dell’alcol
nutrizionali! La qualità dei prodotti, pur essendo un
sulla nostra salute. Se evito la carne allora vivrò più
fattore importante, conta poco se il consumo di un
a lungo.
determinato prodotto è esagerato.
Da un punto di vista psicologico, si amplifica un atteggiamento paranoide contro i cibi “cattivi”, alimen-
Cerchiamo di costruire abitudini alimentari basate
tando sensi di colpa e di frustrazione nelle persone
sulla cura di quantità, varietà ed equilibrio.
per consumi, anche occasionali, si alimentano paure
Quando avremo sistemato questi aspetti allora po-
che possono portare a scelte alimentari estreme (di-
tremo e dovremo preoccuparci anche della qualità
giuni riparatori, diete restrittive, abuso di integrato-
di ogni singolo alimento che consumiamo.
ri, di pasti sostitutivi, di lassativi naturali), in gra-
Prima di cercare cause esterne al nostro modo di
do di rimediare al supposto danno causato. Da non
rapportarci al cibo e di alimentarci, cerchiamo di
sottovalutare la nascita di nuove forme di patologie
sistemare le basi del nostro stile di vita. Iniziamo
alimentari, quali l’Ortoressia (ossessione per il cibo
curando le fondamenta della nostra casa e, proba-
sano) o la Vigoressia (ossessione per il proprio fisico
bilmente, avremo risultati migliori e duraturi, con
che dev’essere curato con eccessiva attività sportiva
minor stress e fatica. UPItalia - 67
Siamo per natura chiamati all'eccellenza di Matteo Margarone
Non occorre scomodare l'evangelico "siate perfetti" per ricordare a noi stessi quale sia il nostro umano destino: per rendercelo presente basta riflettere a fondo sulla specificità della nostra natura, che ci porta a riscoprire quel concetto di perfezione che ci testimonia la nostra innata vocazione all'eccellenza. In quanto esseri umani, infatti, noi sporgiamo su un orizzonte infinito, che ci chiama all'esistenza più autentica. "Chi volge gli occhi al fondo dell'abisso, è preso dalla vertigine, ma la causa non è meno nel suo occhio che nell'abisso: perché deve guardarvi", scrive Søren Kierkegaard ne Il concetto dell'angoscia, attestando con le sue parole il sentire umano più comune, anche se spesso dimenticato. Di fronte a un tale paesaggio non si può non provare sgomento, perché l'abisso, scuotendo la fibra più intima del nostro essere, ci pone un compito infinito. Per fare un esempio, io posso contemplare la bellezza di un paesaggio alpino, ma non appena mi sfiora l'idea che questa sovrumana bellezza è data a me, e in quella data sfumatura solo a me - ovvero che io non vedo solo delle cose che senza di me potrebbero esistere mi sento chiamato a rendere testimonianza di questo dono, e potrò farlo componendo dei versi, dipingen-
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do un acquerello... o addirittura mettendomi a fare impresa, purché quest'attività sia sana portatrice di ulteriore bellezza. Ovviamente non tutti sono disposti a sostenere un peso così grande. Molti preferiscono fare i bambini, limitandosi a giocare sul bordo delle nostre esperienze più profonde, talvolta pure argomentando dottamente. Sono modi, questi, di volgere lo sguardo altrove, come se ci potesse essere un "altrove" dall'essere (perché i filosofi chiamano per l'appunto questo orizzonte infinito di appartenenza "essere")! Sintomatico in questo senso è l'atteggiamento del grande filosofo esistenzialista Jean Paul Sartre. Egli conclude, infatti, che l'uomo è un desiderio impossibile, ovvero una "passione inutile", perché il suo infinito desiderio non potrà mai trovare soddisfazione nella finitezza della sua condizione mortale (è lo stesso discorso che fa Leopardi quando dice che "l'uomo non vuole il cavallo, vuole la cavallinità"). Ma Sartre si sbagliava. Un desiderio impossibile, infatti, è un desiderio di nulla (definiamo infatti il nulla come ciò che non può essere), ovvero un nulla di desiderio. Se così stessero le cose, noi non desidereremmo affatto, e da ultimo non vivremmo neppure, perché non si
può vivere nell'apertura di un desiderio che non c'è. Ma noi desideriamo - e viviamo. Allontanato in questo modo lo spettro del nichilismo, sempre latente nella nostra cultura, occorre stabilire come sia possibile che un essere finito come l'uomo possa toccare l'infinità a cui è destinato. Non si può procedere per questa strada se prima non si accenna alla natura dell'uomo e alla materia di cui è fatta la sua esistenza. Accogliendo la lezione dell'antichità greca, tutt'ora validissima, possiamo dire che l'anima dell'uomo presenta almeno due dimensioni, che sono la razionalità e la passionalità. Aristotele sintetizza questo discorso definendo l'uomo "animale razionale", dove per animale intende un corpo dotato di anima e per razionale ciò che rende l'uomo partecipe del concetto di essere, senza il quale gli sarebbe impossibile, ad esempio, parlare. Intendiamoci meglio. La passionalità è il prezzo - ma si tratta di una felix culpa - che noi uomini dobbiamo pagare per il fatto di aver un corpo: se non avessimo un corpo non potremmo provare piacere, dolore, rabbia, gioia... O per essere più precisi: non potremmo provare delle passioni sulle quali non abbiamo un totale controllo (come non abbiamo un totale controllo sul nostro corpo, si pensi ai movimenti involontari). "Non so cosa mi stia succedendo", "non ho mai provato nulla del genere", "mi sento irresistibilmente attratto da quella persona": queste espressioni mettono bene in luce l'essenza di ciò che chiamiamo passione. L'atteggiamento dei pensatori di fronte a un fenomeno così affascinante, ovviamente, non poteva essere univoco. Secondo alcuni (il caso più celebre di questa tendenza è sicuramente Kant), le passioni vanno fuggite come la peste, perché ingovernabi-
li e letali all'uso della ragione. Secondo altri, come Freud, la nostra ragione sarà sempre troppo debole se confrontata alla forza della passione, e perciò l'uomo non può far altro che tentare di giustificare razionalmente i suoi moti passionali ("ciò che provo per questo o per quello non può che essere bello e giusto, perché..."). Ci fu tuttavia chi risolse questo problema in maniera radicalmente diversa, e si tratta di una nutrita famiglia di pensatori che comprende, per citare solo i nomi più celebri e conosciuti, Platone, Aristotele, San Tommaso d'Aquino e Hegel. Aristotele, seguendo l'insegnamento del suo maestro Platone, nota che è alquanto discutibile vedere nella passione un che di irrazionale, ossia intrinsecamente opposto alla ragione, e conclude che la passione è semplicemente a-razionale (infatti il comportamento degli animali, che partecipano solo imperfettamente alla ragione, non può essere detto propriamente "irrazionale"), ovvero che può essere governata dalla ragione. Detto altrimenti: la passione fornisce quel materiale a cui la ragione è chiamata a dar forma. I Greci chiamarono il felice accordo di passione e ragione virtù, che nell'originale greco, areté, significa proprio eccellenza. Per fare un esempio, data la coppia di passioni paura e temerarietà, la loro virtù sarà detta coraggio, che è il giusto mezzo tra i due. Ma abbiamo parlato ancora poco sulla dimensione razionale dell'uomo. Se si riflette su quanto appena suggerito in merito alla passione e alla virtù, risulta chiaro che affinché sia possibile quest'ultima, la felice alleanza di passione e ragione, l'uomo deve essere in grado di poter scegliere se dare il proprio assenso a una data passione, oppure non farlo. E qui entra compiutamente in gioco la ragione. Abbiamo detto
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brevemente che gli animali non sono in grado di essere totalmente razionali: non lo sono perché sono incapaci di rapportare la loro esperienza a un orizzonte di senso infinito. L'uomo, invece, ne è capace: l'abisso è sempre sotto il suo sguardo, purché egli voglia vederlo. La ragione, compresa alla luce della filosofia, non è nient'altro che questa capacità di accedere a una realtà veramente infinita, alla luce della quale siamo in grado di leggere tutto ciò che è dato al nostro sguardo, ossia scoprendone il valore, perché, a dimostrazione, tra due beni finiti (ad esempio tra il passare un'incantevole vacanza in Engadina o in un luogo celebre per il turismo sessuale), saremo in grado di stabilire quale dei due si avvicina di più al nostro concetto di perfezione. Infatti la nostra capacità razionale produce scelte, e scegliendo noi ci scopriamo liberi. Dal nostro essere liberi, continuamente messo in dubbio da certe scienze che vorrebbero che l'uomo non fosse qualitativamente diverso dall'animale, deriva l'importanza del nostro impegno individuale per l'esistenza. Siamo naturalmente portati a ricercare l'eccellenza per noi stessi e per gli altri: siamo moralmente chiamati a dare il nostro contributo di bellezza al mondo. Ma la libertà di scelta è un'arte che non può essere improvvisata. Ogni giorno siamo chiamati a esercitare le nostre virtù, perché non appena smettiamo di farlo, cadendo nel vizio - ossia nell'anticamera dell'infelicità, perché la vita virtuosa è la vita autenticamente felice -, ci allontaniamo ineluttabilmente dalla nostra destinazione (ma va da sé che nulla è mai definitivamente compromesso: la verità è sempre davanti al nostro sguardo, possiamo ritrovarla anche nella notte più buia).
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ìIn quanto uomini (e donne, ovviamente!) siamo dunque chiamati all'eccellenza. Il termine "eccellenza", però, può prestarsi a diversi equivoci, soprattutto ai nostri giorni, in cui sono tanto di moda certe retoriche dell'eccellenza. In un interessante articolo sul suo blog ospitato da Il Fatto Quotidiano (Al bando l'eccellenza! Ecco perché non abbiamo bisogno di altri Mozart, 21 marzo 2018) la musicologa Giuseppina La Face ci mette in guardia contro l'abuso di questa parola, che ad esempio costringe i ricercatori universitari a produrre un numero di pubblicazioni esagerato, pur di rientrare negli standard attuali della ricerca (in base a simili standard grandi uomini di scienza del passato non avrebbero mai potuto accedere alla docenza universitaria, il che è davvero ironico). Proprio contro questa retorica, ella propone di sostituire al concetto di eccellenza quello di serietà. Questo è molto sensato. Tuttavia alla luce di quanto abbiamo detto risulterà chiaro che l'agire virtuoso non può non essere serio, e non è possibile essere seri se non si mira a una qualche forma di eccellenza. Siamo uomini (e donne): siamo finestre sull'infinito, e dunque destinati alla grandezza. E come dice il moralista Claude-Adrien Helvétius, in una massima aborrita da Kant e tanto amata dai Romantici, "Nulla di grande può essere fatto senza passione".
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1 1 MILIONE MILIONE didivisualizzazioni visualizzazionisu suBuonappetito.tv Buonappetito.tv
per perlelequattro quattroricette ricettedidiIginio IginioMassari Massari
UU
Il Maestro Il Maestro Iginio Iginio Massari Massari con con il Presidente il Presidente Nazionale Nazionale Coldiretti Coldiretti Ettore Ettore Prandini, Prandini, il Presidente il Presidente delladella Camera Camera di Commercio di Commercio Giuseppe Giuseppe Ambrosi Ambrosi e il Giornalista e il Giornalista Enrico Enrico Bonera. Bonera.
n nMilione, Milione,è èquesto questoil il numero numero impressionante impressionante di di visualizzazioni visualizzazioni raccolto raccolto dai dai 4 video 4 video postati postati sul sul canale canale Buonappetito Buonappetitodi diYoutube Youtubedalle dalle ricette ricette del del Maestro Maestro Internazionale Internazionale di Pasticceria di Pasticceria Iginio Iginio Massari. Massari. Ricordo Ricordo quella quella mattina mattina del del marzo marzo 2012 2012 quando quando mi mi recai recai armato armato di telecamere, di telecamere, cavalletto, cavalletto, farifari e microfoni e microfoni nel nel suosuo laboratorio laboratorio in via in via Salvo Salvo d’Acquisto d’Acquisto a Brescia a Brescia perper effettuare effettuare la registrazione. la registrazione. Rimasi Rimasi impressionato impressionato dalla dalla frenesia frenesia e dall’ e dall’ organizzazione organizzazione delle delle persone persone cheche vi lavovi lavoravano, ravano, ognuno ognuno aveva aveva un un suosuo spazio spazio e una e una mansione mansione benben precisa precisa da svolgere, da svolgere, cosìcosì che,che, mentre mentre da una da una parte parte si farsi farcivano civano bignè bignè concon lo zabaione, lo zabaione, dall’altra dall’altra si preparavano si preparavano le le uova uova di cioccolato. di cioccolato. Il tutto Il tutto in un’ ineun’ splosione esplosione concon gli allegri gli allegri colori colori di frutta di frutta fresca fresca e con e con un un profumo profumo inebriante inebriante di di dolci dolci appena appena sfornati sfornati cheche mi mi hanno hanno subito subito fatto fatto pentire pentire di non di non averaver fatto fatto la colazione. la colazione. Iginio Iginio Massari, Massari, dopo dopo averaver benben istruito istruito i suoi i suoi collaboratori, collaboratori, si rese si rese subito subito disponibile disponibile e così e così iniziò iniziò a smanettare a smanettare rapidamente rapidamente davanti davanti ad ad unauna planetaria planetaria perper preparare preparare la crema la crema pasticcera. pasticcera. Le cose Le cose cheche immediatamente immediatamente apprezzai, apprezzai, mama senza senza dirglielo, dirglielo, furono furono la sua la sua tranquillità tranquillità e sicurezza e sicurezza cheche aveva aveva nel nel presentare presentare il il lavoro lavoro cheche stava stava eseguendo, eseguendo, il tutto il tutto condito condito da utili da utili conconsiglisigli e pillole e pillole di saggezza di saggezza cheche rendevano rendevano assai assai interessante interessante e gradevole e gradevole la sua la sua esposizione. esposizione. Dopo Dopo averaver completato completato la prima la prima lavorazione, lavorazione, mi mi disse: disse: “ora“ora lo metto lo metto dentro dentro al forno al forno a 180° a 180° e intanto e intanto cheche si cuoce si cuoce ti preparo ti preparo un’altra un’altra ricetta”. ricetta”. Ottima Ottima idea! idea! Il problema Il problema però però mi mi si presentò si presentò poipoi al momento al momento del del montaggio, montaggio, perchè, perchè, se se da una da una parte parte eroero felicissimo, felicissimo, perchè perchè il Maestro il Maestro era era stato stato cosìcosì tanto tanto disponibile disponibile da prepararmi da prepararmi benben 4 ricette, 4 ricette, dall’aldall’altra tra al momento al momento di effettuare di effettuare il montaggio il montaggio in studio, in studio, mi mi accorgevo accorgevo di avere di avere filmato filmato un un verovero tesoretto, tesoretto, mama concon le le immagini immagini mescolate. mescolate. Comunque Comunque quella quella mattina mattina fu però fu però perper me me unauna veravera tortura, tortura, perchè perchè vedermi vedermi passare passare davanti davanti agliagli occhi occhi perper delle delle oreore ogni ogni tipotipo di bontà di bontà preparata preparata dal dal Maestro Maestro fu davvero fu davvero molto molto dura, dura, mama quando quando arrivò arrivò l’ul-l’ultima tima ripresa ripresa concon la torta la torta meringhetta, meringhetta, già già farcita, farcita, Iginio Iginio Massari Massari volle volle tagliarne tagliarne unauna fettafetta perper tenerla tenerla in mano in mano in in modo modo taletale da consentirmi da consentirmi di fare di fare un un primo primo piano piano e poi e poi
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B R EBSRCEI ASUC PI A U P
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mi mi disse: disse: “Questa “Questa te la te la mangi mangi tu tu adesso”; adesso”; eraera la prima la prima volta volta cheche mangiavo mangiavo un un suosuo dolce dolce e, considerato e, considerato cheche eraera appena appena stato stato preparato preparato davanti davanti ai miei ai miei occhi, occhi, eraera ancora ancora caldo caldo e profumatissimo e profumatissimo ed ed eraera anche anche oraora di di pranzo, pranzo, mi mi sono sono gustato gustato concon talmente talmente tanto tanto piacere piacere quella quella fetta, fetta, cheche avrei avrei voluto voluto dimostrargli dimostrargli il mio il mio altoalto gradimento, gradimento, manmangiando giando anche anche il resto il resto della della torta; torta; unauna squisitezza squisitezza sublime! sublime! Al Al termine termine deldel lavoro lavoro eroero davvero davvero molto molto soddisfatto soddisfatto deidei filmati filmati ottenuti ottenuti e così e così decisi, decisi, nonnon solo solo di trasmetterli di trasmetterli sulle sulle televisinioni televisinioni locali, locali, mama anche anche di creare di creare un un canale canale Youtube Youtube affinchè affinchè chiunque chiunque potesse potesse visionarli visionarli in qualsiasi in qualsiasi momento momento e ine qualsiasi in qualsiasi parte parte deldel mondo. mondo. Dopo Dopo poche poche oreore dall’inserimento dall’inserimento deldel primo primo filmato: filmato: Buon Buon Appetito.Tv Appetito.Tv - Maestro - Maestro Iginio Iginio Massari Massari iniziarono iniziarono ad ad arriarrivare vare le prime le prime visualizzazioni, visualizzazioni, poipoi vennero vennero le condivisioni le condivisioni e i primi e i primi likelike anche anche dall’ dall’ estero, estero, finchè finchè un un giorno, giorno, dopo dopo cheche il Maestro il Maestro eraera stato stato ospite ospite in Tv, in Tv, mi mi accorsi accorsi cheche si erano si erano decuplicate decuplicate le visualizzazioni le visualizzazioni e così e così il 18 il 18 Agosto Agosto 2013 2013 decido decido di di inserire inserire il secondo il secondo video video concon la ricetta la ricetta della della torta torta Meringhetta, Meringhetta, allaalla quale quale ha ha fatto fatto seguito seguito l’anno l’anno se-seguente guente la ricetta la ricetta della della torta torta al limone al limone e, nel e, nel 2015, 2015, inserisco inserisco l’ultimo, l’ultimo, quello quello della della preparazione preparazione della della crema crema pasticcera. pasticcera. Il successo Il successo deidei filmati filmati è sempre è sempre stato stato in crescita in crescita concon picchi picchi considerevoli considerevoli in concomitanza in concomitanza delle delle ospitate ospitate televisive televisive o o deidei riconoscimenti riconoscimenti o premiazioni o premiazioni nazionali nazionali e internazioe internazionalinali allealle quali quali ormai ormai il Maestro, il Maestro, bresciano bresciano doc, doc, è ormai è ormai avvezzo. avvezzo. UnUn sentito sentito grazie grazie va va a Iginio a Iginio Massari, Massari, perchè perchè quel quel suosuo lavoro lavoro è ora è ora diventato diventato un un prezioso prezioso documento documento fruibile fruibile da da tutti, tutti, affinchè affinchè chiunque chiunque possa possa seguire seguire le indile indicazioni cazioni perper poipoi regalarsi regalarsi un un momento momento di alta di alta pasticceria pasticceria da da gustare gustare in famiglia. in famiglia.
Il Maestro Il Maestro Iginio Iginio Massari Massari concon il Giornalista il Giornalista Enrico Enrico Bonera. Bonera.
Enrico EnricoBonera Bonera
Questi Questi sono sono i titoli i titoli deidei video video deldel Maestro Maestro Iginio Iginio Massari Massari cheche sono sono visibili visibili sulsul canale canale Youtube Youtube di di Buonappetito Buonappetito e e cheche hanno hanno raggiunto raggiunto e superato e superato 1.000.000 1.000.000 di visualizzadi visualizzazioni: zioni: Buonappetito.tv Buonappetito.tv - Maestro - Maestro Iginio Iginio Massari Massari Maestro Maestro Iginio Iginio Massari Massari prepara prepara Torta Torta Meringhetta Meringhetta Maestro Maestro Iginio Iginio Massari Massari prepara prepara la Crema la Crema Pasticcera Pasticcera Maestro Maestro Iginio Iginio Massari Massari prepara prepara la Torta la Torta al Limone al Limone
Ecco Ecco le due le due nuove nuove torte torte di Iginio di Iginio Massari: Massari: Cake Cake al Cioccolato al Cioccolato e Cake e Cake all'Olio all'Olio d'Oliva d'Oliva e Agrumi. e Agrumi.
“Buonappetito” “Buonappetito”
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Lato B e non solo... I consigli del chirurgo estetico a cura della Prof.ssa Marianna Calogero
Si sono consumati fiumi d'inchiostro per celebrare la bellezza e da sempre le arti figurative hanno rappresentato la morbidezza delle linee femminili e la forza sprigionata dalla tonicità muscolare del maschio: alla regione glutea in particolare in ambo i sessi è stato sempre attribuito un ruolo significativo di bellezza e di attrazione sessuale. Le "Veneri Steatopigie", riferite alla cultura paleolitica di oltre 4000 anni fa, sono rappresentate da statuine di donne caratterizzate da enormi glutei per accumulo di grasso come espressione di massima bellezza e fertilità mentre altre parti anatomiche e del viso vengono trascurate. In tempi piÚ recenti i "Bronzi di Riace", risalenti al V secolo avanti Cristo, sono espressione di potente bellezza che traspira anche dalle masse muscolari del "lato B". Ci sarà anche il tempo del pudore in cui standard morali dettati dalla religione hanno imposto la copertura del corpo femminile ma i vestiti hanno sempre enfatizzato curve e volumi di seno e glutei. Ci liberiamo negli ultimi 2 secoli dai falsi pudori e riaffermiamo il corpo umano nelle sue reali fattezze ren74 - UPItalia
dendo le immagini accessibili a tutti.
3. glutei magri e piatti - impianto di protesi ed even-
L'abbigliamento sempre più succinto, specialmente
tuale trapianto di grasso nella regione superiore e la-
per i costumi da bagno, tanto che si teme la "prova
terale da eseguirsi in Day Surgery, in anestesia locale
bikini", ridefinisce i canoni di bellezza a cui il chirur-
con sedazione, post operatorio di 2 settimane, esito
go plastico si deve ispirare. Lo scopo della Chirurgia
cicatriziale fra i due glutei praticamente invisibile
Estetica è infatti quello di interpretare la "bellezza"
con un costo che va da 6 a 8 mila euro.
che è un concetto soggettivo e deve saper cogliere nelle richieste il canone di bellezza così come è per-
4. glutei flaccidi con pliche nella parte inferiore, me-
cepito dal paziente senza imporre il proprio e mai
dia o superiore - gluteo plastica ricostruttiva con
come adesso c'è stata uniformità di consensi: "il lato
lifting che può essere superiore, laterale o inferiore
B" deve essere avvalorato così come avviene per il
da eseguirsi in anestesia locale con sedazione in Day
seno.
Surgery con un post operatorio di 2 settimane, esiti cicatriziali estesi lungo la piega glutea e un costo che
È chiaro che è determinante la capacità tecnica del
va da 4 a 8 mila euro.
chirurgo e la sua possibilità di disporre di varie soluzioni per analizzare e soddisfare le richieste.
Molte altre varietà di forme e volumi si possono correggere abbinando più tecniche per una soluzio-
Da oltre 25 anni correggiamo la cattiva forma delle
ne ottimale e quasi sempre si raggiunge un risultato
gambe e dei glutei con soluzioni diverse a seconda
gratificante per il paziente e per il chirurgo. È però
del problema e - oggi è sempre più frequente - se-
sempre indispensabile sottoporsi ad un attento esa-
condo le possibilità economiche; si possono ottenere
me clinico, eseguire degli esami preoperatori, seguire
buoni risultati a patto che le indicazioni siano mirate
le indicazioni terapeutiche e comportamentali pre-
e cioè si richieda per:
scritte dal chirurgo e soprattutto discutere il progetto operatorio di cui verrà firmato dettagliato consenso
1. glutei grassi e bassi - modellamento con lipoaspi-
con tutte le loro eventuali complicanze ma soprat-
razione che interessa anche le cosce ed il tronco da
tutto è importante non aspettarsi miracoli: non tutti
eseguirsi in Day Surgery in anestesia locale e seda-
i difetti dei glutei possono essere corretti in modo
zione, con un postoperatorio di 10 giorni, esiti cica-
soddisfacente come nel caso della "buccia di arancia"
triziali puntiformi e una spesa che va 2 a 4 mila euro.
nella cellulite, o delle cicatrici nel lifting, la flaccidità controindica la lipoaspirazione di modellamento o
2. glutei bassi e magri - modellamento con fili elastici
l'impianto di protesi e purtroppo molto spesso è dif-
di sostegno ed eventuale trapianto di grasso se non
ficile convincere le pazienti che sognano di avere un
si ottiene una soddisfacente proiezione, si esegue in
"lato B" esplosivo che questo è impossibile. Per for-
regime ambulatoriale in anestesia locale, con un post
tuna nel 99% dei casi sono per lo meno migliorabili.
operatorio di 4 giorni, esiti cicatriziali inferiori al centimetro con un costo di 2 mila euro. UPItalia - 75
Occhi a cura del Dott. Andrea Russo
Le Congiuntiviti
Primaverili
La congiuntivite è una infiammazione della congiuntiva, ovvero la membrana trasparente che rivesta la sclera – ossia la parete bianca dell’occhio. Tale membrana, quando va incontro ad infiammazione, aumenta la propria vascolarizzazione diventando quindi visivamente rossa e più ispessita. Le cause di infiammazione possono essere infettive – a carico di virus e batteri – oppure allergiche, in particolar modo nella stagione primaverile ed autunnale. Ciò è dovuto ad un normale aumento degli allergeni presenti nell’aria (per esempio i pollini) in queste stagioni nonché a reazioni allergiche ad altre sostanza tra cui: cloro nelle piscine, fumo di sigaretta o ingredienti di cosmetici. La sintomatologia comprende prevalentemente irritazione, dolore e prurito. Può associarsi a sensazione di bruciore ed essere accompagnata ad abbondante lacrimazione con “occhi gonfi”. È normalmente presente fotofobia (ipersensibilità alla luce forte), visione più o meno sfocata e secrezione biancastra, a differenza della secrezione delle congiuntiviti batteriche che si differenzia per essere invece più collosa e verdastra. Si tratta quindi di sintomi piuttosto aspecifici che possono essere presenti anche in altre condizioni, pertanto la valutazione oculistica è indicata qualora tale disturbo perduri per alcuni giorni oppure sia accompagnato da dolore o cambiamenti della visione.
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Cosa provoca la Congiuntivite Primaverile?
Come scrivevamo sopra, è tipicamente causata da allergeni come pollini o particelle di pelo e pelle di animali domestici. Sono a maggior rischio di sviluppare tale patologia le persone con storia famigliare di allergia, in particolare con asma, eczema e riniti allergiche. Sono altresì a maggior rischio i pazienti affetti da altre allergie stagionali. Non esistono criteri diagnostici o esami di laboratorio standardizzati per la congiuntivite primaverile. La diagnosi è quindi perlopiù clinica in seguito ad anamnesi e ad esame obiettivo oculistico.
Trattamento
La prima cosa da fare è evitare di sfregare gli occhi, poiché ciò non fa altro che causare ulteriore infiammazione. Alcuni casi più lievi possono essere trattati autonomamente a casa mediante somministrazione di lacrime artificiali o colliri antistaminici da banco e con compresse oculari fredde. In caso di persistenza del disturbo, si rende necessaria una valutazione oculistica per evitare sequele che possano danneggiare irrimediabilmente la vista, come le cicatrici corneali. Purtroppo i comuni test allergologici da stimolazione non trovano quasi mai riscontro nelle congiuntiviti allergiche. Può essere per-
tanto utile imparare ad identificare ed evitare in autonomia gli allergeni che causano la propria infiammazione oculare. Evitare di uscire, utilizzando aria condizionata durante le ore della giornata altamente piene di allergeni, può aiutare a ridurre l’esposizione. Molte persone trovano beneficio dall’allergia quando il meteo peggiora e le piogge puliscono l’aria dagli allergeni. Le forme più gravi di congiuntivite allergica trovano trattamento con colliri a base di cortisone o di farmaci immunosoppressori, sempre sotto stretto controllo medico.
Se non passa?
L’occhio rosso è una spia di allarme del nostro occhio (o del nostro corpo) che può sottendere una molteplicità di situazioni patologiche che variano dalla mai banale congiuntivite a condizioni più gravi quali il glaucoma acuto o le malattie autoimmuni. Qualora la sintomatologia non migliori nel giro di qualche giorno, oppure si associ a dolore oculare, è fondamentale una tempestiva valutazione oculistica.
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Giufà di Vittorio Tumeo Chi mai da piccolo non ha ascoltato almeno una volta le incredibili storie di Giufà, la divertente maschera popolare introdotta in Sicilia dagli Arabi. Quei racconti, tramandati per secoli dalla più vivace tradizione orale, che hanno accompagnato generazioni di bambini, prima che i cartoons per lo più giapponesi si impadronissero della loro fantasia molti li conoscono già dall’infanzia, a partire dalle più lontane generazioni fino ad arrivare a quelle più vicine, per chi ha ovviamente avuto genitori che conoscessero questa fetta di tradizione narrativa. Il signor F., classe 1960, afferma per esempio: “Il mio primo incontro con Giufà risale alla mia infanzia, a quando cioè cominciai ad ascoltare dalla viva voce di mia madre le storie incredibili di cui Giufà era spesso protagonista involontario. Mi incuriosiva e mi affascinava quello strano, singolare personaggio, a tal punto da popolare ancora oggi la mia fantasia”. Il popolo siciliano nella sua storia millenaria fatta di dominatori sempre serviti e sempre odiati, privo di strumenti di lotta, ha scoperto Giufà per il suo riscatto morale. Si è servito cioè del personaggio per esprimere sottilmente, ma in modo forte ed incisivo, attraverso la beffa, l’ironia, il sarcasmo e soprattutto la risata di aristotelica memoria, il dissenso e l’opposizione all’arroganza del potere e allo sfruttamento degli oppressi. Più che mai attuale quindi, l’insegnamento di Giufà, in particolare per le nuove generazioni, che attraverso la corrosiva ironia e l’irridenza beffarda del personaggio potranno crescere affinando le loro capacità critiche verso l’arroganza del potere e le storture della società. Timido e furbo, maldestro e intelligente, in Giufà convivono ad un tempo l’eroe e l’antieroe. 78 - UPItalia
Le sue storie hanno tuttora, nonostante le origini lontanissime nel tempo, una larga diffusione nell’area mediterranea, soprattutto nei paesi maghrebini dove rimane viva la tradizione del racconto orale. E così, pur con delle varianti e tipizzazioni locali, troviamo Giufà in Sicilia, Giuha in Algeria, Marocco e Tunisia, Giofà o Giugale in Calabria, Giocha in Israele e Palestina, Nasreddin Hoca in Turchia e in Albania. Un personaggio dunque, dai tanti nomi e dalle molteplici sfaccettature strettamente legato alla realtà in cui si muove. Giufà è ora un ragazzotto, ora un uomo; è triste, allegro, ricco e povero, onesto e disonesto; è tutto e il contrario di tutto. La sua figura è talmente radicata nell’immaginario popolare che ancora oggi, come ieri, egli diventa il termine di paragone positivo, ma più spesso negativo, utilizzato nel linguaggio del volgo: “fari commu a Giufà”, modo di dire dall’accezione che sta a significare l’esser sinceri. Si dice anche “ni fici quanto a Giufà”, per indicare un bambino, o anche un adulto, che l’ha combinata grossa. Ancora più noto il detto “l’arti ‘i Giufà”, che significa non avere alcuna arte, e le citazioni potrebbero continuare. Se certa è l’origine araba di Giufà, risalgono soltanto al XVII secolo le prime testimonianze scritte della sua presenza in Sicilia grazie a due poeti siciliani quasi sconosciuti, Venerandu Ganci e Mamo da Cianciana, che pescando nella tradizione orale raccolsero in versi le incredibili storie di Giufà. Si arricchiva così di un altro personaggio questo vasto filone della letteratura popolare che nel “Chichibio” del Bocaccio, nel “Bertoldo” di Croce, nel “Cacasenno” di Binachieri aveva i suoi “eroi”.
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Beauty di Arianna Lecchi
Bellezza&Cura del Corpo “Fuoco”
Trattamento urto per un corpo perfetto. Fuoco, un trattamento corpo per prepararsi alla fatidica “prova costume”, tanto temuta dalle donne. Hai bisogno di prepararti per una vacanza? Questo è il trattamento giusto. Fuoco prepara il corpo, in modo rapido e visibile in poche sedute, riducendo notevolmente di centimetri, drenando i liquidi in eccesso e tonificando la cute con un plus antiaging. Fuoco permette di effettuare trattamenti continuativi mantenendo l'effetto duraturo nel tempo. Questa linea ad alto tasso di innovazione è come un viaggio breve ma intenso, con il desiderio d'inebriarsi con nuove texture, nuovi attivi, sensazioni incredibili e risultati immediati. E la magia del “vulcano” che ci regala il fuoco benefico per il raggiungimento di un profilo corporeo rimodellato e ridensificato. 80 - UPItalia
Questa linea, si propone di combattere gli inestetismi del corpo con principi attivi ad azione riducente e drenante con particolare attenzione anche all'aging della zona colpita e alla ricompattazione della superficie cutanea. La strategia di attacco quindi si sviluppa con interventi mirati a ridurre l'inestetismo della cellulite e dell'adipe senza trascurare l'aging e la tonificazione. Questa linea fin dalla prima seduta regala una cute mai vista, con soli 4 trattamenti si possono vedere cambiamenti del profilo del corpo. Per garantire e mantenere l'effetto migliore la crema “Monstore Fuoco” è il prodotto perfetto da applicare nelle zone critiche anche a casa propria.
Professionisti del Relax
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Nutrizione a cura del Dott. Nicola Sorrentino
Energia e
Depurazione in Primavera
Dopo il periodo invernale, normalmente più ricco di cibi grassi e calorici, è giusto prepararsi alla nuova stagione con una alimentazione più leggera e depurante. Per tutti comunque un programma di tonificazione e di disintossicazione in generale può aiutare a eliminare le tossine, rigenerarsi e prepararsi ad affrontare il periodo primaverile. È importante mangiare in modo sano evitando tutti quegli alimenti che rallentano la digestione e ci appesantiscono. Questo non significa rinunciare alla buona tavola, ma soltanto eliminare un po’ alla volta le scorie e far “riprendere fiato” a determinati organi come fegato, reni e stomaco, troppo sollecitati dalle cattive abitudini alimentari.
I cibi no
Una dieta depurativa ed energetica non contempla cibi ricchi di grassi animali (burro, lardo, panna, salumi, ecc), tanto meno fritture e alcolici. Si consiglia, inoltre, di tralasciare per una settimana anche i formaggi, la carne e il pesce.
I cibi sì
Gli alimenti da privilegiare sono invece yogurt (dal quale trarre la quota giornaliera di calcio), pasta, pane, riso, che coprono le necessità di zuccheri complessi. Abolire o limitare drasticamente questi ali82 - UPItalia
menti significa andare incontro a bruschi cali della glicemia, con conseguenti ripercussioni sul benessere fisico. Come condimento, utilizzare l’olio extravergine d’oliva, meglio se a crudo. Preferire le proteine vegetali dei legumi. Abbondare con frutta e verdure; ricche di acqua, vitamine e sali minerali, hanno un elevato potere disintossicante. Ma non solo: assicurano una elevata quantità di fibre vegetali che “puliscono” l’intestino e svolgono una importante funzione di regolazione sulla digestione. Chi segue una dieta disintossicante e anche dimagrante deve incrementare l’apporto idrico. L’acqua non fa ingrassare e non apporta alcuna caloria. Essa è importante per tantissime funzioni e per la depurazione. Nuovi studi dimostrano che bere acqua prima dei pasti, oltre a essere fondamentale per lo smaltimento delle tossine, aiuta a dimagrire e a mantenere nel tempo il peso raggiunto.
Quale frutta e quale verdura?
Preferite frutta e verdure di stagione. Quelle che provengono da paesi lontani contengono una limitata quantità di vitamine perché, tra la raccolta e il consumo, intercorre troppo tempo. Per un’azione disintossicante, ricorrete a lattuga, carciofi, scarola, tarassaco, cicoria,
cardi, soncino, asparagi. Le verdure a foglia verde sono ricche di clorofilla, “linfa vitale” con poteri non solo disintossicanti, ma anche di tonificazione in generale. Molte persone, mentre puliscono queste verdure, scartano proprio le foglie verdi, più ricche di clorofilla, mangiando poi le parti certamente più tenere, ma prive di proprietà benefiche. Consumate le verdure quotidianamente e con regolarità a pranzo e a cena, senza temere le calorie. Mangiatele crude oppure bollite, cotte al vapore o alla griglia. Se le preferite lessate, usate l’acqua di cottura come consommé o minestre mineralizzanti. Oltre ai legumi secchi, consumate anche quelli freschi, come piselli, fave, ecc., ma soprattutto germogli. Questi ultimi sono una vera rivelazione tutta naturale per disintossicarsi e soprattutto per caricarsi di energia. Parlando di germogli, si pensa sempre a quelli di soia, tralasciandone altri meno conosciuti ma, forse, addirittura migliori anche come sapore: i germogli di ceci, le lenticchie, i piselli, il crescione, l'erba medica. Questi vegetali molto speciali sono quasi tutti alimenti medicamentosi perché fonti di preziosissime sostanze ricostituenti. Si consumano interamente (piantina, seme generativo, radichetta) e si gustano mescolati con altre verdure.
Lunedì
Colazione: Caffè o tè / 1 bicchiere latte di soia o 1 yogurt magro / 2 f. biscottate Spuntino: 1 frutto o 1 yogurt magro Pranzo: Un piatto di verdure alla griglia / 1 panino integrale Merenda: frutta secca (10 mandorle o 3 noci o 15 pistacchi) o 1 frutto
Martedì
Colazione: Caffè o tè / 1 bicchiere latte di soia o 1 yogurt magro / 2 f. biscottate Spuntino: 1 frutto o 1 yogurt magro Pranzo: Carciofi e patate al vapore / 1 cucchiaio olio extra d’oliva / aceto bals. Merenda: frutta secca (10 mandorle o 3 noci o 15 pistacchi) o 1 frutto a piacere
Mercoledì
Colazione: Caffè o tè / 1 bicchiere latte di soia o 1 yogurt magro / 2 f. biscottate Spuntino: 1 frutto o 1 yogurt magro Pranzo: Un piatto di minestrone con legumi Merenda: frutta secca (10 mandorle o 3 noci o 15 pistacchi) o 1 frutto a piacere
Giovedì
Colazione: Caffè o tè / 1 bicchiere latte di soia o 1 yogurt magro / 2 f. biscottate Spuntino: 1 frutto o 1 yogurt magro Pranzo: 1 piatto di zuppa di farro e orzo Merenda: frutta secca (10 mandorle o 3 noci o 15 pistacchi) o 1 frutto a piacere
Venerdì
Colazione: Caffè o tè / 1 bicchiere latte di soia o 1 yogurt magro / 2 f. biscottate Spuntino: 1 frutto o 1 y. magro alla frutta Pranzo: insalata verde con germogli / 2 cucchiaini olio extravergine d’oliva / aceto balsamico / 2 patate al vapore Merenda: frutta secca o 1 frutto
Sabato
Colazione: Caffè o tè / 1 bicchiere latte di soia o 1 yogurt magro / 2 f. biscottate Spuntino: 1 frutto o 1 yogurt magro Pranzo: 1 hamburger di soia / Lattuga e pomodorini / 1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva / senape e aceto bals. Merenda: frutta secca o 1 frutto
Cena: Zuppa di fave e cicoria con pane casereccio Per 2 persone: 600 kg di cicoria,100 g fave surgelate, 2 cipollotti, 1 dado, 4 fette di pane pugliese, aglio, 2 cucchiaini di parmigiano, olio extravergine d’oliva, sale. Pulite la cicoria. Ponete i cipollotti affettati e il dado in una pentola riempita
Cena: Pasta e fagioli Per 2 persone: 120 g di pasta mista, 200 g di fagioli in scatola, 6 pomodorini, 2 foglie di alloro, aglio, prezzemolo, 4 cucchiaini di olio extra vergine di oliva, sale e pepe. Scolate i fagioli dalla scatola. Metteteli in una padella antiaderente con uno spic-
di acqua, portate a bollore e aggiungete la verdura. Fate cuocere lentamente per 20/25 minuti. A parte, bollite le fave in acqua. Grigliate il pane e strofinate sopra l’aglio per insaporire, sistematele nella fondina e versatevi sopra le verdure grigliate. Aggiungete il parmigiano e l’olio.
chio d’aglio, unite i pomodori tagliati a dadini e l’alloro. Fate insaporire a fiamma bassissima per 10 minuti circa. Cuocete a parte la pasta al dente. Conditela con i legumi, l’olio extravergine di oliva e una spolverata di pepe. Aggiungete, a fine cottura, il sale e il prezzemolo tritato.
Cena: Minestra di riso con verdure Per 2 persone: 100 g di riso, 2 zucchine, 100 g di spinaci, 100 g di erbette, una manciata di piselli surgelati, 1 patata, prezzemolo, basilico, ½ scalogno, ½ dado, 2 cucchiaini di parmigiano, 2 cucchiaini di olio extravergine d’oliva, sale.
Tritate lo scalogno, pulite e lavate le verdure, tagliatele grossolanamente e mettetele in una pentola con l’acqua e il dado. Unite i piselli, salate e fate cuocere a fuoco medio per circa 20 minuti. Aggiungetevi il riso e portate a cottura, rifondendo l’acqua se necessario. Versatelo in una terrina condite con olio, parmigiano e poco pepe.
Cena: Pastina clorofilliana Per 2 persone: 100 g di pastina, 100 g di erbette, 100 g di spinaci, 2 zucchine, 100 g di piselli surgelati, 2 patate piccole, prezzemolo, basilico, ½ cipollotto, ½ dado, 2 cucchiaini di parmigiano, 2 cucchiaini di olio extravergine d’oliva, sale.
Pulite e lavate le verdure, tagliatele grossolanamente e mettetele in una pentola con l’acqua, il dado, il cipollotto. Unite i piselli, salate e fate cuocere a fuoco media per circa 20 minuti. Frullate le verdure. Scolate la pastina e versatela in una zuppiera con la purea di verdure. Condite, infine, con parmigiano e l’olio extravergine di oliva.
Cena: Ditaloni con i cavolfiori Per 2 persone: 180 g di ditaloni, 600 g di cavolfiore, 2 acciughe dissalate, peperoncino, 1 spicchio d’aglio, 4 cucchiaini di olio, sale. Pulite il cavolfiore, riducetelo in cimette e fatelo cuocere in acqua salata. Scolatelo al dente e mettete da parte il liquido
Cena: Sedanini con asparagi Per 2 persone: 160 g di sedanini, 400 g di asparagi, 1 spicchio d’aglio, ½ dado, prezzemolo, 2 cucchiaini d’olio extravergine d’oliva, 2 cucchiaini di pecorino grattugiato, 4 grani di senape, sale. Mettete in una teglia antiaderente gli
di cottura per cuocere la pasta. In una terrina mettete il cavolfiore schiacciato con la forchetta, aggiungete le acciughe spezzettate, il peperoncino, lo spicchio d’aglio. Lasciate insaporire. Scolate la pasta al dente e mettetela nella terrina con la verdura. Togliete l'aglio, aggiungete l’olio, mescolate e servite caldo.
asparagi tagliati a pezzi, lo spicchio d’aglio e il dado e i grani di senape. Aggiungete mezzo bicchiere di acqua, coprite e lasciate stufare a fiamma bassa per circa 15 minuti. Scolate al dente la pasta, versatela in una zuppiera con la verdura, aggiustate di sale, mescolate. Aggiungete infine l’olio e il pecorino grattugiato. UPItalia - 83
Capelli di Fabio Bresciani per B.Fab
2019 e il gran ritorno delle more! Eh sì, signore mie, questa è la tendenza del momento come sempre preannunciata dai social ed abbracciata dalle star internazionali: da Emily Blunt, a Madonna per il suo
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Magic, al più sconvolgente cambio di tutti, quello di Cate Blanchett che ha abbandonato il suo splendido biondo miele per una nuova tonalità castana! Sarà stata la nuova protagonista dei gossip Meghan Markle a lanciare la moda o la splendida Bella Hadid che ha sfilato con una chioma particolarmente scura! Ma perché il castano? E più scuro è meglio parrebbe?! Per quanto riguarda la moda sicuramente è un richiamo agli anni '90 (Cher icona di riferimento), ma se gli uomini alla fine sposano le more traete le vostre conclusioni! Scherzi a parte, dal nero profondo con riflessature blu al brunette (la tonalità tra biondo e castano chiarissimo scelto da chi è più indecisa nel passaggio), le tonalità intermedie di castano sono infinite, ciò che conta è che sia super “glossy" e movimentato da effetti luminosi che ne spezzino la monotonia e creino un sottotono brillante. Noi, da B.Fab utilizziamo la tecnica degli “invisibili” per ottenere impercettibili movimenti di luce! Dico sempre: "Si deve vedere, ma non si deve capire!... " Quindi cioccolato, caffè, castagna o bruno profondo, a ognuna il suo! Il mio preferito al momento è il castano-mal-
va, ma per le più trendy e temerarie un castano-argento (un pò lunare) o un “brown peacock" dagli iridescenti riflessi blu e verdi!
Piazza della LibertĂ , 6 - Bergamo - Tel. 035 0276698
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Odontoiatria a cura del Dott. Giovanni Macrì
Perché fumare fa mail ai denti? Fumando entriamo in contatto con alcune sostanze contenute nel tabacco che si depositano sulla superficie dei denti macchiando di giallo, marrone e nero lo smalto sia negli interstizi dove la detersione è meno facile, sia presso le superfici visibili. Il risultato è un sorriso poco gradevole ed antiestetico. Fumare è quindi un vizio dannoso sia per la salute del fisico che per la salute dei denti. Diversi studi affermano che il rischio di sviluppare carie nei fumatori è maggiore rispetto ai non fumatori. È noto anche che la nicotina contenuta nel fumo della sigaretta esercita un’azione vasocostrittrice a livello delle mucose orali che può aggravare alcune patologie parodontali così come è risaputo che molti tumori del cavo orali possono essere causati dal fumo. Per un fumatore è necessaria una pulizia specifica? Una pulizia ambulatoriale professionale, eseguita da personale medico specializzato (igienista) con una strumentazione dedicata, è il metodo più indicato per un fumatore. Prima si procede alla rimozione della placca e del tartaro con ablatori ad ultrasuoni e strumenti
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manuali detti curettes che separano placca e tartaro dallo smalto dentale riducendo il processo infiammatorio ove presente. Successivamente tramite l’utilizzo di manipoli professionali, dotati di un getto d’acqua in pressione contenente bicarbonato, si rimuovono al meglio le macchie create dal fumo. In ultima fase si procede alla lucidatura manuale che riporta lo smalto dei denti al loro stato naturale eliminando le ultime macchie superficiali e creando una zona liscia alla quale tartaro e placca faticheranno ad aderire. La sigaretta elettronica macchia i denti? La sostanza utilizzata nella versione elettronica è priva di alcuni componenti nocivi per il colore dei denti e si prevede che nel tempo tale assenza possa ridurre parzialmente gli effetti di colorazione dello smalto. Al momento però non esistono valide ricerche scientifiche che, senza ombra di dubbio, dimostrino una minore insorgenza di macchie nei fumatori di sigarette elettroniche rispetto ai tradizionali. È bene ricordare che la nicotina è uno dei principali fattori che influenzano l’insorgenza di colorazioni a livello dello smalto dentale ed alcune sigarette elet-
troniche contengono tuttora nicotina. IL SORRIDO DEI GRANDI AUTORI Mi sono sempre chiesto per quale motivo la stragrande maggioranza dei ritratti, soprattutto dei grandi autori del passato, fossero realizzati con la bocca chiusa o al massimo socchiusa. Dopo numerose indagini e confronti con i più grandi esperti di storia dell’arte sono arrivato a questa conclusione: i ritrattisti essendo dei professionisti non volevano riprodurre nulla che non fosse reale e siccome presumo che, a causa della quasi totale inesistenza dei dentisti, i sorrisi spesso non fossero sani e belli, essi preferivano di fatto ritrarre a bocca chiusa. Il ritrattista dell’epoca corrisponde al fotografo moderno, un professionista era tanto più bravo quanto più fedelmente riproduceva le sembianze reali del committente. Lavorando per lunghi mesi ho ridato il sorriso a numerose opere, cercando di realizzare denti il più fedeli possibile all’epoca in cui il soggetto è stato ritratto.
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InstagramTv di Gabriele Fiumara
IGTV aggiornamento sulla tv
UpItaliaIGTV nasce dalla volontà di Gabriele Fiumara e Michele Oggioni, con il fine di trasferire il concept televisivo dentro il mondo dei social network. Il principio che regola il progetto è che ormai il concetto di impresa non può più slegarsi da quelle che sono le nuove frontiere del business, sarebbe come volersi privare di una grande opportunità che va colta in tutta la sua portata. La realtà dei social offre a tutti noi la possibilità di: confronto, condivisione, svago, ma la visione di UpItalia delle stesse piattaforme social network è anche, e soprattutto, impresa. In una visione futuristica dei social network, per l’immenso consenso e uso che essi hanno giorno dopo giorno da parte di miliardi di utenti, il progetto abbraccia l’idea che anche la televisione dovrà essere al servizio di una realtà che è diventata valida almeno quanto quella con la quale ognuno di noi si confronta quotidianamente. Immaginare il grande successo della televisione al momento della sua nascita vale tanto quanto ipotizzare che lo smartphone con tutti i suoi possibili impieghi possa diventare ancora di più uno strumento di aggregazione sociale. È davvero così complesso immaginare gli scenari futuri che riguardano la quotidianità di ognuno noi? La risposta è no. Consapevolmente non è una missione semplice ma può diventare concreta se si impara a guardarsi intorno, ad analizzare la realtà con coscienza critica e lungimiranza. Torniamo un attimo allora al concetto di IGTV e al potenziale dei nostri smartphone. UpItalia IGTV immagina di poter garantire ai nostri utenti la possibilità di accedere a 88 - UPItalia
contenuti riguardanti: informazione, intrattenimento, svago, cultura, tendenza tutto su un’unica piattaforma social network. Garantire tutto questo è possibile già da subito e avvicina il concetto di televisione a quello social, anche semplicemente immaginando l’uso di una e dell’altra realtà. Il grande successo della televisione lo si conosce da decenni ma quello che ha fin dalle origini garantito il suo potenziale comunicativo smisurato è sempre stato la garanzia di accesso ai propri contenuti, così facile ed elementare per tutti. Quanta gente si servirebbe della tv se l’interazione con i canali dovesse avvenire manualmente attraverso la tv stessa? A volte sono i dettagli a fare la differenza. Il grosso dettaglio per noi rappresenta il fatto che gli smartphone siano diventati una parte di noi, impossibile immaginarci senza, impossibile credere che siano facilmente sostituibili. Allora UpItalia vuole servirsi di essi e del formato IGTV per garantire ai nostri utenti un’informazione a 360° alla pari della classica televisione, questo è per noi non solo possibile, ma rappresenta il futuro della comunicazione: semplice , intuitiva, alla portata di tutti. Sulla falsa riga di ciò che è stato detto fino ad ora è ovviamente necessario prefissare degli obiettivi che possano tracciare le linee guida del nostro progetto. Tutto ciò che crediamo di poter fare è dar vita ad un vero e proprio palinsesto televisivo IGTV in modo tale da abbracciare gli interessi e le tendenze di tutti. Le statistiche che Instagram ci fornisce in tempo reale ci hanno aiutato a capire quale fascia di utenti visualizza principalmente
i nostri contenuti: attualmente la fascia è composta da utenti la cui età è compresa tra i 24 e i 35 anni. Il nostro primo programma si chiama 'MYCR€D' ed è uno spot per il nostro canale IGTV: la nostra attenzione si è focalizzata su un format che prevedesse l’interazione diretta con personaggi del mondo social network ma non solo... 'MYCR€D' ovvero (il mio successo popolare) vuole essere un marchio identificativo, un segnale che rappresenti la volontà di tutti noi di ottenere il proprio successo personale, la propria realizzazione. Il tutto avviene tramite un’intervista che consente il confronto diretto con gli ospiti, con domande specifiche sia sulla loro professione, che sulla propria sfera privata. Il confronto in questione è finalizzato a dei consigli che l’ospite può fornire ai nostri utenti basati ovviamente sulla 'nicchia' d’appartenenza e più in generale sul raggiungimento del proprio successo personale. Al termine dell’intervista è prevista una challenge alla quale l’ospite partecipa, l’obiettivo è la partecipazione ad una serata che lo staff di UpItalia si prefissa di organizzare a Milano. 'MYCR€D' nasce parallelamente al nostro canale Instagram ed è solo il primo di una serie di veri e propri programmi IGTV che abbiamo intenzione di lanciare sulla piattaforma, è infatti in elaborazione il format per il nostro secondo programma che sarà disponibile ai nostri utenti in breve tempo. 'UpItaliaIgtv' vuole garantire la possibilità di scelta: l’ interazione dei nostri followers con svariati programmi sulla nostra IGTV
porterà in futuro ad avere la possibilità di assecondare gli interessi camaleontici (com’è giusto che sia) degli utenti sulla nostra piattaforma. Tutto questo ovviamente si tradurrebbe in crescita per la pagina e crediamo fortemente anche nel formato IGTV! Ovvero un concept che secondo il nostro parere non ha espresso ad oggi tutta la sua potenzialità. Siamo i primi a voler sfruttare le potenzialità della IGTV nel senso più vero e futuristico possibile. Il secondo programma nel palinsesto UpItaliaIGTV è 'Start[Up] Media' condotto da Matteo Cesari, ex concorrente del programma MTV 'Riccanza' e giovane imprenditore. 23enne romano che può vantare già una lunga esperienza nell’ambito della crescita di start up alla quale si aggiunge la sua attività di social business. Start[UP] Media è un programma che si propone di essere un tutorial per chi vuole dedicare il suo tempo nella gestione di un profilo Instagram che possa diventare visibile e popolare sulla piattaforma Social Network. È infatti importante sapere come fare, che tipo di gestione sia utile a rendere efficace il messaggio che si vuole lanciare e come poter massimizzare le proprie risorse per riuscirci. Stiamo attraversando una fase storica nella quale i social network rappresentano una nuova frontiera dell’impresa e del business ed è importante sapersi orientare per poterne sfruttare tutte le sue potenzialità. UpItaliaIGTV vuole far sì che gli interessi di tutti possano essere accontentati sul proprio canale: sia che si tratti di semplice svago, sia che si desideri un tipo d’informazione più 'ricercata' e di conseguenza che si possano prendere spunti utili per poi affrontare la vita di ogni giorno. UP Italia TV rientra tra le formazioni social di maggior successo in Italia, concepita da tre ragazzi del Sud Italia. Gabriele Fiumara, Gabriele Barbalace ed Eugenio Megale. Gli ascolti del nuovo palinsesto televisivo, andato in onda per la prima volta alle ore 21.00 del 24 Novembre 2018 presso la sala delle prime di un noto ristorante situato all’interno della Galleria Vittorio Emanuele di Milano, condotto da Gabriele Fiumara, sono andati oltre ogni previsione, riscontrando il seguito social sperato che il progetto si era preposto di ottenere. In particolare, la diretta Instagram ha contato, entro le 24 ore, circa 1.500 visualizzazioni e centinaia di interazioni in diretta. Sicuramente il nostro successo è stato avvantaggiato dalla presenza del primo ospite, Tommaso Zorzi, concorrente della prima stagione di “Riccanza” prodotto da MTV e Sky. Inoltre ha partecipato a “Dance Dance Dance”, “Pechino Express”. Un’ultima novità per l’artista è stata quella di immettersi nel
mondo musicale, incidendo il suo primo singolo, “Se mi lasci non vale. feat. Donatella Rettore”. A seguire, tutti i personaggi che sono entrati in stretto contatto con la nostra realtà, raccontandosi davanti alle nostre telecamere. Yari Gerussi, noto imprenditore milanese e motivatore con un seguito di 51 K followers Instagram. Rossella Intellicato, ex tronista del programma “Uomini & Donne” e della 14° edizione del “Grande Fratello”. Germano Lanzoni, artista versatile, autore, attore, dj, comico, speaker radiofonico, cantautore e conduttore di diversi eventi nazionali ed immagine della nota pagina Facebook, YouTube e Instagram “il Milanese Imbruttito.” Luca Onestini, noto “influencer" con un seguito sulla piattaforma Instagram di 1,4 Milioni di “followers”, concorrente di svariati programmi televisivi, tronista di “Uomini & Donne” e concorrente del “Grande Fratello Vip 2”. Oggi è conduttore radiofonico al fianco di Raffaello Tonon. Anthony Peth, conduttore e regista televisivo. Giorgio Restelli, direttore delle risorse artistiche Mediaset. Silvana Giacobini, editrice, giornalista, scrittrice, conduttrice televisiva, attrice e opinionista. Angelo del ristorante “L’angolo di Casa”, ristoratore noto nell’ambiente milanese per la qualità e l’eccellenza della sua cucina. Ruly Rodriguez in arte “RulyMc o Mr.Atacabro”, cantante, ballerino e coreografo. Il suo singolo “Tacatà” conta sulla piattaforma YouTube 80 Milioni di visualizzazioni. Gianluca Isaia, noto imprenditore di successo e proprietario dell’azienda di famiglia ISAIA (Napoli). Valentina Fumagalli, conduttrice televisiva. Da cinque anni è uno dei volti di “SeilaTv”, un canale che copre la Lombardia e buona parte del Nord Italia. Annapaola Xodo, ex modella e volto della campagna da lei condotta “Breast Implant illness” contro la malattia delle protesi mammarie che l’ha colpita e che ha poi brillantemente superato, oggi racconta la sua storia e si fa portavoce del suo progetto di sensibilizzazione. COS’E’ IGTV e perché l’abbiamo scelta? IGTV è una nuova applicazione che permette di fruire della visione di video dal formato verticale e dalla durata piuttosto lunga. IG ha infatti saputo rivoluzionare il trend che vede l’aumento della fruizione di video su dispositivi mobile proponendo una sua piattaforma nella quale i video sono creati appositamente per una visione in verticale. La nuova piattaforma IGTV permette facilmente di accedere a contenuti video di media / lunga durata, quindi già di per sé propone un assetto più funzionale per il “mobile” rispetto alle altre piattaforme come YouTube o Blog personali, in più sfrutta l’accesso e le informazioni del social più in voga attualmente: Instagram.
Oltre a queste qualità c’è da evidenziare che l’IGTV è nata meno di un anno fa ma sfruttando l’enorme successo di Instagram è riuscita a coinvolgere una vasta fetta di utenti in tutto il mondo, Instagram è riuscita a catturare l’attenzione della maggior parte degli investimenti pubblicitari delle grandi aziende, si prospetta pertanto che anche l’IGTV segua l’onda dell’app “madre”, con ottime opportunità di branding. Oltretutto qui il livello di interazione con il pubblico è altissimo, poiché sotto ogni contenuto IGTV è possibile da parte dell’utente: commentare, esprimere il gradimento e condividere il contenuto con amici. Infatti già a meno di un anno dal suo lancio l’app IGTV vede come protagonisti principali sul panorama nazionale personaggi e brand del calibro di Chiara Ferragni, Fedez, The Jackal, Nike, ecc. Quindi preferiamo riformulare la domanda in: perché non scegliere UpItaliaIGTV? follow and contact us on @upitalia_magazine.
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di Fossati MediaOffice Photo AP Fotografia
PREMIO ECCELLENZE 2018 grande successo per la quarta edizione! 90 - UPItalia
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Lo scorso 4 dicembre, nella prestigiosa cornice de l’Hotel De La Ville, a Monza (MB), dieci aziende hanno ricevuto il Premio Eccellenze per essersi distinte per attività e qualità di operato Gorle (BG), 11 dicembre 2018 – Grande successo per la serata dedicata al Premio Eccellenze 2018. Ben dieci aziende provenienti dal mondo della Moda, Beauty, Spettacolo, Automotive & Industry, Food e Beverage sono state gratificate durante la Cena di Gala tenutasi lo scorso 4 dicembre nella prestigiosa location de l’Hotel De La Ville, a Monza (MB). L’evento, con il patrocinio del Comune di Monza, ha visto Media-partner Wildcom Italia (con Radio 5.9 e Il Mostardino), Radio VivaFM, Gustibus in onda sulla LA7 e il Magazine UPItalia, oltre a molti Sponsor come Omnia Security, Quattroerre Group, B.fab, I Giardini Di Giava, IMA Italian Music Academy che ha accompagnato l’intera serata con le sue performance musicali. Dopo l’apertura di serata con un aperitivo di benvenuto presso la Sala Arazzi, l'anchorman Anthony Peth, inviato del programma di La7 ‘Gustibus’ - affiancato da Valentina Fumagalli - ha aperto i festeggiamenti presentando il quadro dell’artista Marco Madonna per un'asta il cui ricavato
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(oltre 1.000€) è stato devoluto come consuetudine alla Fondazione ABIO Italia Onlus. La serata è stata elettrizzata fin da subito da un colpo di scena: immediatamente dopo l’intervento di Tonon durante i saluti di ringraziamento, il conduttore è stato vittima delle telecamere della nota trasmissione televisiva “Scherzi a parte” coinvolto nello scherzo da Niccolò Torielli del programma “Le Iene”, con la complicità di Michele Oggioni e l’amico Luca Onestini presenti sul palco del Premio Eccellenze. La Cena di gala, servita a più di 120 ospiti, ha visto poi l’avvio delle premiazioni che, con un’organizzazione perfetta, hanno prima presentato un video relativo all’azienda da gratificare, poi invitato a salire sul palco il rappresentante dell’attività. La prima realtà a ricevere il riconoscimento è stata EUROPERF, in grado di fornire un servizio a 360° nel campo della lavorazione delle lamiere. Si sono susseguite: GRANULATI ZANDOBBIO, punto di riferimento nella produzione e distribuzione di un’ampia gamma di prodotti legati al mondo dell’architettura del paesaggio; POZZI PROFUMERIA che dal 1958 viene riconosciuta come ‘modello’ sul territorio; BRUNO MOTO per il qualificato servizio di assistenza tecnica di manuten-
IN ALTO A SINISTRA: VALENTINA FUMAGALLI CON SILVANA GIACOBINI, CON IL PREMIO, E ANTHONY PETH. IN BASSO A SINISTRA: GIANLUCA ISAIA, STILISTA E SARTO NAPOLETANO DEL BRAND ISAIA, MICHELE OGGIONI, PRESIDENTE DI PREMIO ECCELLENZE, E GIORGIO RESTELLI, DIRETTORE DELLE RISORSE ARTISTICHE DI MEDIASET. IN ALTO A DESTRA: VALENTINA FUMAGALLI CON RULY RODRIGUEZ. AL CENTRO: GIORGIO RESTELLI E RAFFAELLO TONON, DIRETTORE EDITORIALE DI UPItalia. IN BASSO: I PRESENTATORI ANTHONY PETH E VALENTINA FUMAGALLI CON FRANCESCO DE ANGELIS. UPItalia - 93
zione in grado di fornire tutti i ricambi necessari, in tempi rapidi e a prezzi competitivi; L’ANGOLO DI CASA, il ristorante moderno accogliente, caratterizzato da colori e toni caldi, sfiorati da luci soffuse. Dopo una breve pausa, allietata da un intervento musicale IMA, è stata poi chiamata sul palco SILVANA GIACOBINI per il Premio alla Carriera. Romana di nascita e milanese di adozione, giornalista e scrittrice, vanta la Direzione di settimanali, collaborazioni e conduzione di programmi tv, pubblicazione di romanzi, oltre a essere attualmente opinionista in Rai. A seguire, sono stati consegnati: il Premio alla musica a RULY RODRUGUEZ, conosciuto come Mr Attacca Bro, che nell’occasione ha cantato i brani Tacata e Kimika; il Premio al giornalismo a FRANCESCO DE ANGELIS; il Premio a GIANLUCA ISAIA, noto stilita e sarto napole-
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tano proprietario e amministratore dell’omonimo brand. E, infine, è stato premiato GIORGIO RESTELLI, Direttore delle risorse artistiche di Mediaset. La serata è stata resa ancor più unica dalla performance di GERMANO LANZONI, l’attore imbruttito. Attore, comico, speaker, autore, docente, formatore, consulente e produttore, il filo conduttore di Germano è l’ironia. Prima dei saluti finali, è stata poi ufficializzata la presentazione della nuova realtà editoriale, il Magazine UPItalia, il cui numero 0 del trimestrale è stato distribuito proprio in onore della cena di gala del Premio Eccellenze 2018. Saranno 10.000 le copie stampate e distribuite a livello nazionale. Artefici di questo lancio il Direttore editoriale Raffaello Tonon e Michele Oggioni a cui si deve l’idea e la realizzazione. Non ci resta che aspettarvi il prossimo giugno per la quinta edizione!
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Ariete
Oroscopo 2019 Toro
Gemelli
Da Novembre 2018 fino a Marzo del 2019 avrete tempo per trovare l’equilibrio perfetto. In ambito professionale e personale, avrete molto successo, riuscendo a superare anche le criticità di coppia di fine 2018. Sarete in compagnia di Giove fino in autunno inoltrato. Il mese più impegnativo sarà sicuramente dicembre, dove gli equilibri si faranno più instabili. Condividi il tuo elisir di serenità finché puoi!
Dopo un anno eccellente con la netta ripresa della situazione economica, il 2019 partirà con un forte sostegno dei pianeti. Con Nettuno, ma soprattutto Giove, fino al 2022 la situazione amorosa sarà più piacevole rispetto all’anno precedente. Attenzione, però, a non farvi chiudere gli occhi dal vostro egoismo soprattutto in amicizia. Un buon amico vi aiuterà in questo. Si vedrà entrare Urano dopo anni di assenza… Festeggiate!
Grazie alla presenza di Saturno, Plutone, Nettuno e da dicembre anche Giove, rimarrete con i piedi a terra ma sarete anche sulla strada giusta, quella del cambiamento. Riuscirete a capovolgere le situazioni a vostro vantaggio, nel 2019 ogni obbiettivo diventerà facile e possibile, vedrete anche miglioramenti nel campo economico. Nella sfera sentimentale tutto regolare fino a dicembre, salute parecchio buona. Siete limpidi e sinceri… Brillate!
Bilancia
orpione c S
ggitario a S
È tempo per raccogliere quell’ottimismo che avete da sempre voi nati sotto il segno della bilancia e usarlo per proporvi sia al lavoro che nella sfera sentimentale. Consigliamo di iniziare il nuovo anno senza esagerare con le serate e senza troppi eccessi. Potreste risentirne al rientro. Mercurio, il Pianeta Della Comunicazione, sarà al vostro fianco offrendovi un mix intrigante ed efficace. Chi avrà occasione di parlare con voi rimarrà colpito! Relax!
A fine 2018 avete vissuto una situazione non proprio rosea. Questo momento piatto muterà con presenza di Nettuno in Febbraio e sarà la volta buona per intraprendere un cammino verso una ricerca personale. Si allineerà anche Venere portando amore e bellezza in voi. Se avete troppo stress per una situazione lavorativa è il momento ottimale per lasciarsela alle spalle. Festeggiate in famiglia!
Nei primi sei mesi del 2019 grazie alle transizioni dei pianeti vivrete a pieno il vostro tempo, senza rinunciare a nulla e divertendovi. Non mancheranno ricche novità, nella ricerca di una nuova abitazione e in amore. Non lasciatevi scoraggiare però se nell’autunno prossimo sarete invece in una fase complicata; tutto si sistemerà! Il vostro periodo migliore arriverà con la freschezza della primavera. Regalatevi un viaggio!
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Buon anno a tutti!
Cancro
C
L’anno passato avete sentito la necessità di avere un forte alleato, e se in febbraio ancora non lo avete trovato, tenete d’occhio le persone a voi vicine del segno del Toro che, come saggi e sinceri fratelli, saranno in grado di rispondere alle vostre domande più insidiose e starvi accanto come desiderate. Un pizzico di fortuna arriverà con Giove, che in tutto questo 2019 vi terrà compagnia. Riscopritevi seduttori!
icorn r p o a
Saturno resterà nel Segno del Capricorno fino al 20 Dicembre del 2020. In generale sarà un anno positivo. Si avrà serenità in tutti gli ambiti, questo vi farà sentire appagati a pieno. Nuovi progetti verso Marzo dove riceverete notizie entusiasmanti da un collega. Momenti magici riguarderanno anche l’amore e l’amicizia. Da Agosto in poi grazie a Urano capirete che cosa conta di più nella vita per Voi. Coccolatevi con un soggiorno relax!
Leone
Vergine
I nati sotto questo segno nel 2018 si saranno sentiti scoraggiati, ma nel 2019 una ventata d’aria fresca e i Pianeti porteranno in voi serenità e incoraggiamento, avrete la totale sensazione di appoggio e la ripresa della situazione sentimentale. Affronterete i cambiamenti importanti con positività e da Marzo con giusta determinazione. Andrete verso la realizzazione personale e sarà un successo garantito. Preparatevi a ricevere regali inaspettati!
Cambiamenti improvvisi sono annunciati, ma voi avrete la ricetta perfetta per affrontarli e andare oltre. Un problema legato all’abitazione vi farà perdere tempo, facendovi perdere l’efficienza sul lavoro. Rischio di tensioni di varia natura con genitori e fratelli: sono alcuni degli ostacoli che potreste incontrare sul vostro cammino. Prendetevi una salutare boccata di ossigeno!
quario c A
Pesci
Il 2019 si annuncia come l’inizio di una buona fase per il vostro segno. Condizioni sentimentali e lavorative gratificanti fino a fine Gennaio, ma per ottenere il massimo ci vorranno tanto impegno e molta fatica. Si prospettano cambi di sede o traslochi, ricordate che solo una meticolosa organizzazione può mettervi al riparo dal caos… sta a voi cavalcare l’onda in corso e portare a termine le faccende! Non pensate al freddo e divertitevi!
Quest’anno sarà particolarmente significativo. Sì, il 2019 partirà un po’ incerto, ma il transito giusto ristabilirà gli equilibri. Con il transito di Mercurio, da Gennaio fino a Giugno per poi tornare in Novembre avrete l’occasione di portare avanti progetti seri. Con Nettuno, in questi mesi sono concessi cambiamenti perché la capacità di metamorfosi di Nettuno vi aiuterà. Spedite una cartolina da un’isola fantastica!
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una tradizione di famiglia Pagani o i v a l F
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