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ALLERGOLOGIA
Shock anafilattico: come riconoscerlo e cosa fare ∞ A CURA DI STEFANIA MILANI
Ogni anno, in questa stagione, capita di leggere sui giornali di persone morte o finite in coma per gravi reazioni allergiche dovute, in genere, a punture di api, vespe o calabroni. Si tratta di shock anafilattico, un’evenienza per fortuna rara, sebbene meno di quanto si pensi, che se non affrontata immediatamente e nel modo corretto può avere conseguenze fatali. Ecco perché, soprattutto se si è soggetti allergici, è importante imparare e riconoscerlo e, nel caso sia già capitato una volta, a prevenirlo.
UNA REAZIONE IMPROVVISA E POTENTE Lo shock anafilattico, o anafilassi, è una grave e generalizzata reazione allergica che si manifesta improvvisamente (da pochi minuti a massimo due ore dal contatto con la sostanza a cui si è allergici), coinvolgendo due o più apparati, ad esempio pelle e sistema respiratorio, circolatorio o gastrointestinale. Alla base c’è l’interazione tra anticorpi IgE e un 6 | Bergamo Salute | Luglio/Agosto 2022
allergene, sostanza innocua per la maggior parte delle persone, che in persone predisposte provoca la produzione di anticorpi IgE. Questi anticorpi, dopo il primo contatto, si fissano sulla superficie di alcune cellule (i mastociti e i basofili) che contengono grandi quantità di istamina e di altre sostanze che provocano infiammazione. Quando l’allergene entra per la seconda volta in contatto con l’organismo della persona predisposta, incontrerà gli anticorpi IgE fissati sulla superficie dei basofili e dei mastociti determinando il rilascio da parte di queste cellule di grandi quantità di istamina e di mediatori dell’infiammazione. Queste sostanze chimiche provocano a loro volta un abbassamento improvviso della pressione sanguigna e una restrizione delle vie respiratorie con blocco della respirazione.
IL PRIMO SINTOMO? FORMICOLIO A MANI E PIEDI Quando la reazione inizia, di solito compare formicolio e senso di ca-
lore alla testa e a mani e piedi. Nel giro di pochi minuti poi possono comparire: > orticaria-angioedema; > rinite; > difficoltà respiratoria; > prurito alla lingua e al palato; > edema (gonfiore) della glottide con rigonfiamento dei tessuti dell’area delle corde vocali che può rendere la respirazione difficoltosa;
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FATTORI CHE AUMENTANO IL RISCHO
> Uno shock anafilattico precedente (le reazioni successive possono essere più gravi rispetto alla prima); > Allergie o asma; > Malattie cardiache; > Un accumulo anomalo di mastociti.