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Noi e voi

Noi e voi

Me t e or ologo u cci d e c oll ega

Delitto nel torbido mondo delle previsioni del tempo. Da anni gang rivali si contendono i clic degli utenti a colpi di notizie spaventose e catastrofiche

Il direttore di “Extreme Meteo”, Cirillo Supinis, è stato trovato senza vita, in una pozza di sangue, nel suo appartamento di Ladispoli. Il delitto sarebbe maturato nel torbido mondo della meteorologia, da anni terreno di scontro tra gang rivali che si contendono i clic degli utenti a colpi di notizie spaventose sulle ondate di caldo e di freddo che minacciano di falcidiare l’umanità entro le quarantott’ore.

Le indagini Il principale sospettato sarebbe Leonzio Pisquani, direttore di “Final Meteo” e tradizionale rivale di Supinis. La vittima gli avrebbe sottratto migliaia di clic da quando ha inserito, nelle sue previsioni meteo, anche la pioggia di rane e la strage dei primogeniti, incontrando grande favore di pubblico. «La pioggia di rane è una idea mia, era il tema della mia tesi di laurea», avrebbe confidato il Pisquani, molto amareggiato, ai suoi collaboratori. “Final Meteo” aveva cercato di contrastare il dilagante successo dell’agenzia concorrente aggiungendo alle sue previsioni anche gemiti umani, muggiti di animali morenti, rombo di frane e altri rumori sinistri, ma con scarsi risultati. Di qui la decisione di sopprimere lo storico rivale.

Il lato umano Vittima e assassino si conoscevano da molti anni. Avevano lavorato insieme a Cinecittà come esperti di effetti speciali nei film horror, tra i quali “Maciste contro le isobare” e “Cindy, la nuvola maledetta”, storia di un cumulonembo fuori controllo che distrugge la Terra. Da quelle prime, entusiasmanti esperienze la scelta di intraprendere la carriera di meteorologo, rivoluzionandola. Basta con la noiosa informazione scientifica, con le cartine geografiche, i disegnini, le musichette in sottofondo. Basta anche con le ragazze avvenenti che mostrano le nuvole mentre tutti guardano le tette.

La nuova era Il gioco si è fatto duro, il pubblico aveva bisogno di sensazioni più forti. Dopo una fase di transizione (nuvole a forma di tetta) si è capito che in una società decadente anche l’erotismo esercita un fascino limitato. La merce più richiesta, più in linea con lo spirito dell’epoca, è lo spavento. Ed ecco le perturbazioni dai nomi ferali, Caronte, Apocalisse (in arrivo Godzilla, Polifemo e Putin), ecco l’annuncio ininterrotto dei picchi di caldo record - ogni giorno un nuovo picco - che stanno spingendo migliaia di italiani a fare testamento, mettendo in seria difficoltà gli studi notarili, che con il personale in ferie faticano a fare fronte alle richieste.

La scienza Gli studiosi spiegano bene la differenza tra caldo reale e caldo percepito. Il caldo reale è quello indicato dal termometro, il caldo percepito è quello che avverti dopo avere letto sullo smartphone, o visto in tivù, un bollettino meteo. Sensazione di soffocamento, stati d’ansia e veri propri attacchi di panico, sudorazione che triplica in pochi istanti: sono gli effetti, molto apprezzati, che spingono gli utenti a preferire i siti meteo più terrificanti. Tra i più recenti “ l’Ultimo Meteo”, che monitorizza il clima nelle principali città del mondo con una rete di web cam nei cimiteri, e il divertente “Meteo Crash”, con il conduttore che indossa il casco sotto una grandinata artificiale. Nella prossima stagione televisiva sono molti i talk-show che vogliono rimpiazzare i virologi, che hanno fatto il loro tempo, con i meteorologi. Molto richiesti il meteorologo negazionista, convinto che la volta celeste sia finta, come in Truman Show, e la meteorologa new age, che legge le previsioni del tempo sulla mano dei clienti.

Il concorso Messi di fronte a una stessa grandinata, aspiranti conduttori meteo, richiesti di descriverla, hanno dato luogo a una appassionante sfida. Il primo ha detto che i chicchi erano grandi come limoni, il secondo come meloni, il terzo come angurie, il quarto come la cupola del Brunelleschi. Ha vinto il quinto, dicendo che i chicchi di grandine erano grandi come pianeti, e forse erano proprio pianeti di un’altra galassia che stavano collassando sulla Terra. Q

©RIPRODUZIONE RISERVATA Illustrazione: Ivan Canu

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