Bergamo Economia

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EduC.A.

UNA RETE PER SALVARE LE IMPRESE LA CRISI E COME USCIRNE: ALL’UNIVERSITÀ TAVOLA ROTONDA CON ECONOMISTI ED ESPONENTI DEL MONDO PRODUTTIVO BONGIORNO ANTINFORTUNISTICA LA SICUREZZA È IL MIO MESTIERE SE GLI INFORTUNI SUL LAVORO CALANO È MERITO DELLA PREVENZIONE

BMW SERIE 3 TOURING XDRIVE LA CASA BAVARESE RILANCIA LA TRAZIONE INTEGRALE INTELLIGENTE E NUOVE MOTORIZZAZIONI ASSORTITE

EN PLEIN AIR - SPECIALE CABRIOLET CON L’ARRIVO DEL BEL TEMPO ECCO LE ULTIME DECAPPOTTABILI PASSATE IN RASSEGNA PER VOI

Rivista mensile - Ogni primo vener dì del mese in edicola al prezzo di 2,50 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

MENSILE DI MAGGIO 2013 - NUMERO 64

QUANDO LA TEORIA INCONTRA LA PRATICA D’IMPRESA


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CONTENUTI maggio 2013

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EDITORIALE

LO SPREAD TRA FINANZA E LAVORO

IN COPERTINA

di Carlo Quiri

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uanti milioni di anni luce dista l'economia reale dalla finanza? A riprova del fatto che i mercati sono un mistero, mentre il governo latita e lo spred gira sui minimi, dall'Italia che lavora arrivano segnali tremendi. Lo vediamo anche e soprattutto dal nostro osservatorio locale. Nel primo trimestre del 2013, le aziende artigiane attive in provincia hanno raggiunto il livello minimo dall'ingresso nella moneta unica, quando fino a pochi anni fa Bergamo era la terra promessa dell'artigianato. I licenziamenti segnano il nuovo record storico di 4.201 lavoratori iscritti nelle liste di mobilità dall'inizio dell'anno: in questo caso, a raddoppiare o quasi (+87%) sono i numeri riferiti alle aziende oltre i 15 dipendenti, comunque nel complesso è come se ogni giorno sparisse una fabbrica nemmeno troppo piccola, portando via con sé 40 tra operai e impiegati. Precipita anche il dato degli avviamenti, quello che più fotografa la disoccupazione giovanile, registrando un calo di oltre 10.000 assunzioni su base semestrale: da 66.500 a poco più di 56mila. Dall'altra parte, le cessazioni del rapporto di lavoro comunicate agli uffici della Provincia sono arrivate a quota 68.415, sempre in un semestre. I consumi? Da gennaio a oggi, il mercato bergamasco dell'auto ha accusato una flessione del 16%. E gli sfratti esecutivi per morosità emessi dal tribunale cittadino risultano oltre 260. Intanto i giovani bergamaschi emigrano, al ritmo di 2.500 negli ultimi due anni. Se questo è il quadro di un'area tra le più dinamiche del Paese, cosa starà mai accadendo nelle zone svantaggiate? Eppure, nonostante un'Italia economicamente in ginocchio, lo spread rimane molto basso anche in assenza di un Governo. L'obiezione che i mercati sono imperscrutabili che se qualcuno ne conoscesse il segreto, diventerebbe di colpo il padrone del mondo - funziona solo fino a un certo punto, nel senso che rende incerte le cause di questo basso spread, ma non lo può negare. Forse i detentori del nostro debito pubblico non vogliono un governo politico? Non vogliono il PD o Berlusconi? Nel dubbio, visto il livello del dibattito parlamentare, si potrebbe addirittura fare a meno di un governo. Come ai tempi di Atene, estrarre a sorte 300 cittadini, lasciarli in carica una settimana, a rotazione, e pagarli con il salario medio di un italiano. Alle radici della democrazia, pochi di noi sfigurerebbero di fianco ai nostri governanti.

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MANAGER

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GRANDI PATRIMONI

ECONOMIA ATTUALITÀ & POLITICA

6. 10. 14. 20. 24. 28. 32. 36. 38. 40. 42.

PILLOLE DI FINANZA Gli otto prossimi anni dei fondi immobiliari IN COPERTINA Una rete per le imprese MANAGER Ubi Banca taglia i compensi Brembo, 1 milione in più FOLLOW THE MONEY Grandi patrimoni Bergamo vale come tre regioni VA’ DOVE TI PORTA IL LAVORO Fuga di cervelli: 2.500 emigrati nel giro di 2 anni LAVORO Decreto flussi, solo 105 operai stranieri richiesti a Bergamo COMMERCIO Il negozio? Lo vendo ai cinesi FAME DI LAVORO Cercasi pizzaiolo, rispondono in 800 SWISS MADE Ex Frattini, è qui la festa VERDE MATTONE Case a Bergamo, solo l’1% è in A+ GIUSTIZIA Professionisti contro, architetti vs geometri

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SPECIALE CABRIO

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INNOVAZIONE

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IN ANTEPRIMA

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EVENTI

ECONOMIA ATTUALITÀ & POLITICA

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RUBRICHE 60. 62. 70. 74. EVENTI

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SENZATETTO Sfratti record, non entrate in quella casa GREEN Verde urbano, 14 mq a testa Legambiente, troppo poco LA NOSTRA GITA Alla riscoperta delle scalette XXX xxx INNOVAZIONE EDUC.A., quando la teoria incontra la pratica d’impresa SPECIALE CABRIO En plein air PROSPETTIVE La sicurezza è di casa da Bongiorno ARTE «Dalmine maggio fotografia» L’arte della luce in mostra IN ANTEPRIMA Serie 3 Touring Xdrive, da BMW fiorisce la primavera CHI, DOVE E PERCHÈ. Foto e curiosità

Bergamo Economia Magazine Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 5 del 21/02/2013) Società editrice: Speb S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Presidente: Baldassare Agnelli Direttore responsabile: Carlo Quiri Concessionaria pubblicità locale: S.P.E.B. S.r.l. Via San Giorgio, 6 - 24122 Bergamo Tel. 035 678812 - Fax 035 678895 info@bergamoeconomia.it Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211 Stampatore: Fotoincisione 2000 Albano S. Alessandro (Bg) - Via Spallanzani, 6 Tel. +39 035 4521290 Abbonamenti: Tel. 035 678811 Costo abbonamento: 22 euro per 11 mesi www.bergamoeconomia.it


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Dott. Claudio Rossi

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PILLOLE DI FINANZA

GLI OTTO PROSSIMI ANNI DEI FONDI IMMOBILIARI Dall’ultima indagine Assogestioni sui fondi immobiliari destinati alla clientela retail presentata al Salone del Risparmio emerge che entro il 2021 tutti i prodotti andranno a scadenza. Uno soltanto farà eccezione

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al 2007, in piena "bolla", non sono stati più lanciati fondi immobiliari destinati al retail, che ora, con il trascorrere del tempo, entro il 2021 dovranno essere liquidati. Solo nuovi fondi destinati alla clientela istituzionale e qualificata hanno visto la luce dopo quella data, di cui 17 nell'ultimo semestre del 2012 e con una durata media di 19 anni. I dati recenti, nonostante la crisi in atto e le fosche previsioni del Censis che mettono in guardia da un crollo dei prezzi degli immobili in Italia del 20% entro fine anno, secondo Assogestioni, hanno evidenziato la crescita dell'industria dei fondi immobiliari in Italia che ancora nel secondo semestre 2011, hanno registrato una raccolta pari a 2,1 miliardi di euro, raggiungendo un volume delle attività per oltre 41,4 miliardi (+4,5% rispetto al semestre precedente) e un patrimonio complessivo a 25,8 miliardi. Di questo volume di attività soltanto il 13% è rappresentato da prodotti retail, per i quali rammentiamo vige l'obbligo della quotazione in Borsa. Il resto dell'offerta è ancora costituita dai fondi riservati, come noto, prodotti con caratteristiche meno "stringenti". In tutto, in Italia, si contano 201 fondi immobiliari, di cui 179 riservati, con un patrimonio medio di 127 milioni (116 milioni per i fondi riservati e 222 milioni per quelli retail). Solo sette fondi presentano un patrimonio superiore ai 500 milioni di euro. Per completare il quadro, Assogestioni evidenzia una tendenza alla contrazione della leva che da un 78% di fine 2011 va attestandosi a poco oltre il 71%, una spiccata concentrazione su immobili direzionali rispetto a quelli commerciali e residenziali e una stratificazione geografica con forte prevalenza nell'area Nord-Ovest. Ebbene, secondo questi dati, circa 400.000 sottoscrittori di fondi immobiliari quotati vedranno liquidati i loro investimenti nei prossimi anni. Assogestioni, nel position paper "Fondi Immobiliari destinati al pub-

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blico Retail: Gestione della fase di liquidazione" del marzo 2013, presentato al salone del Risparmio e scaricabile dal sito http://www.assogestioni.it/index.cfm/3,1 46,9505/positionpaper_immquotati.pdf, stima che in pochi anni si riverseranno sul mercato circa 5 miliardi di euro di attivi immobiliari dal momento che proprio un elevato numero di fondi comuni di investimento immobiliare chiusi quotati giun-

gerà a scadenza. Sarà quindi cruciale la gestione corretta della complessa fase di liquidazione. Quale soluzione operativa suggerisce Assogestioni per tutelare gli interessi dei quotisti e per evitare una perdita di valore delle partecipazioni? In estrema sintesi il consiglio sarebbe quello d'introdurre la possibilità di una "proroga della scadenza del fondo e la messa in liquidazione straordinaria dello stesso, sulla base di un procedimento da concludersi, improrogabilmente, entro il 31 dicembre 2018". Questa possibilità pero' dovrebbe essere concessa solo a "quei fondi che abbiano già fatto ricorso alla proroga o al periodo di grazia

oppure si trovino nell'impossibilità di procedere alla dismissione" spiega a Il Mondo Sonia Maffei di Assogestioni. "Insomma una dilazione generalizzata delle scadenze. Il termine è, però, improrogabile, questo vuol dire che alla fine del 2018 il processo di liquidazione straordinaria deve essere completato e i quotisti rimborsati". Allo scopo e per rendere più efficace questo processo Assogestioni rileva la necessità di introdurrei adeguati vincoli all'operatività delle SGR, affinchè l'intero procedimento sia svolto nell'interesse dei quotisti e che tutte le attività poste in essere, nei cinque anni di liquidazione straordinaria, siano concentrate e finalizzate a liquidare l'attivo patrimoniale alle migliori condizioni di mercato. Questo, ad esempio, anche attraverso la rinegoziazione della struttura delle commissioni fisse di gestione della SGR dove una quota percentuale delle stesse continuerebbe a essere riconosciuta alle società a titolo di copertura delle spese, mentre la restante parte diventerebbe variabile e ancorata all'andamento della gestione. Infine, tra i desideri di Assogestioni, vi è la proposta di "un intervento di natura normativo/regolamentare, su iniziativa del Mef e delle Autorità di vigilanza, a prevedere che la decisione di proroga della durata del fondo e la sua contestuale messa in liquidazione straordinaria, vengano affidate all'assemblea dei partecipanti (o ai quotisti, tramite un meccanismo di consultazione, nell'ipotesi in cui il regolamento del fondo non preveda l'istituto dell'assemblea)". Nel Paper, Assogestioni, non trascura per questo aspetto, le inevitabili difficoltà che un intervento del genere possa incontrare nelle modalità di convocazione dell'Assemblea, in quelle di espressione del voto ed esamina l'introduzione di sistemi di tutela degli interessi dei quotisti dissenzienti.


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LA VIGNETTA

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SEDE DI BERGAMO Via Casalino n. 17 - 24121 Bergamo (BG) Tel. +39 035 211171 - E-mail: sam@sam.it www.sam.it

FILIALE DI BONATE SOTTO Via Papa Giovanni XXIII n. 6 24040 Bonate Sotto (BG) Tel. +39 035 4942224 E-mail: bonate@sam.it

FILIALE DI AMBIVERE Via Dante Alighieri n. 21 24030 Ambivere (BG) Tel. +39 035 4946134 E-mail: ambivere@sam.it

FILIALE DI URGNANO Via Piave n. 113 24059 Urgnano (BG) Tel. +39 035 891669 E-mail: urgnano@sam.it

SUBAGENZIA DI ALZANO LOMBARDO MIRKO BURINI Via Roma n. 7 - 24022 Tel. e Fax +39 035 516515 E-mail: alzano@sam.it

SUBAGENZIA DI GAZZANIGA PEZZOLI UMBERTO WALTER Via Teruzzi n. 6 Tel. +39 035 738401 E-mail: gazzaniga@sam.it

SUBAGENZIA DI COSTA VOLPINO JURI PIETROBONI Via Nazionale n. 259 Tel. +39 035 971054 E-mail: costavolpino@sam.it

SUBAGENZIA DI SELVINO STUDIO RATTI C.so Monte Rosa n. 20 Tel. +39 035 764088 E-mail: selvino@sam.it

SUBAGENZIA DI OLTRE IL COLLE MEDA MARIA LUISA - MAURIZIO PAOLO Via Roma n. 626 Tel. +39 0345 95390 E-mail: oltreilcolle@sam.it


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di LiviodiCasanova Photo Giorgio Chiesa La ricetta

UNA RETE PER LE IMPRESE ALL’UNIVERSITÀ TAVOLA ROTONDA CON ESPONENTI DEL MONDO PRODUTTIVO

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Da sinistra: Giovanna Dossena, direttrice ELab e Paolo Agnelli, presidente di Apindustria Bergamo e di Confimi Impresa

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eti d'impresa come panacea di tutti i mali dell'economia italiana? O mezzo utile solo per alcuni settori? Imprese che si mettono insieme per lavorare su progetti comuni, pur mantenendo un certo grado di flessibilità, come antidoto alla crisi? E' questo il filo conduttore del convegno "FARERETE dalla teoria alla pratica" che si è tenuto mercoledì 17 aprile all'Università degli studi di Bergamo e ha guidato il confronto e le riflessioni di imprenditori, docenti universitati e professionisti. Secondo Giovanna Dossena, direttrice del centro di ricerca ELab "non è la panacea a tutti i mali ma può rappresenta-

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re una leva forte per competere e crescere. Le Reti d'impresa non sono solo un forma di aggregazione fra aziende con finalità comuni perchè le imprese condividono anche valori, principi e conoscenze pur mantenendo la loro identità. Non è nemmeno un'alleanza fra deboli o un cartello dei forti. In comune ci sono le finalità: obiettivi più elevati da raggiungere insieme e in tempi più veloci rispetto ai traguardi che ogni azienda potrebbe conseguire da sola". Dello stesso avviso anche Simona Bonomelli, consigliere dell'ordine dei dottori commercialisti, che individua l'obiettivo delle reti d'impresa "nella crescita competitiva del tessuto imprenditoriale sul mercato locale, ma sopratutto all'estero". Logica, lineare a tal punto da essere drammatica la testimonianza del presidente di Apindustria Bergamo e di Confimi Impresa - realtà associativa che rappresenta circa 20 mila imprese con 330 mila addetti - Paolo Agnelli, quando spiega che l'economia reale è diversa dalla finanza, ricordando le ricette che esperti ed economisti, puntalmente, indirizzano alle Pmi: innovare, andare sui mercati esteri e internazionalizzarsi. "A questi "soloni"

COSA SONO LE RETI D’IMPRESA IL DETTO "L'UNIONE FA LA FORZA" NON È MAI STATO TANTO ATTUALE PER LE PMI ITALIANE: SIGLARE UN CONTRATTO DI RETE TRA IMPRESE OFFRE L'OPPORTUNITÀ (LOGICA E FISIOLOGICA) DI MANTENERE LA PROPRIA DIMENSIONE DIVENTANDO PERÒ FINANZIARIAMENTE PIÙ FORTI E CONCORRENZIALI.SUL PIANO GIURIDICO, LE RETI DI IMPRESE SONO FORME DI COORDINAMENTO DI NATURA CONTRATTUALE TRA AZIENDE, IN PARTICOLARE PMI CHE VOGLIONO AUMENTARE LA MASSA CRITICA E AVERE MAGGIORE FORZA SUL MERCATO SENZA DOVERSI FONDERE O PASSARE SOTTO IL CONTROLLO DI UN UNICO SOGGETTO. DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO, SONO UNA LIBERA AGGREGAZIONE TRA IMPRESE CON L'OBIETTIVO DI CRESCERE IN COMPETITIVITÀ E INNOVAZIONE.

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andrebbe ricordato che dal settembre 2008 ad oggi hanno chiuso quasi 400 mila piccole e medie imprese. Sicuramente buona l'idea delle Reti d'impresa ma prima bisogna pensare a salvare quelle stesse aziende che dovrebbero costituirsi in rete. La manifattura italiana sta morendo e dieci bebolezze, anche se si mettono insieme per formare una Rete d'impresa, non diventano una forza". Elenca, poi, le difficoltà e le preoccupazioni di tanti imprenditori che combattono ogni giorno sul mercato reale del lavoro e della produttività. "Si predica la competitività ma le imprese italiane - continua Agnelli - devono fare i conti con i costi delle materie prime, dell'energia e della manodopera. L'Italia non dispone di materie prime e fonda la sua ricchezza su un'economia di trasformazione ma su questa gravano il costo del lavoro più alto d'Europa e il costo dell'energia

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quanto riguarda la globalizzazione, "le tanto sbandierate e ventilate opportunità non si sono tradotte in vantaggi concreti per le imprese italiane. Competere con Paesi come Cina e India con regole su inquinamento e diritto del lavoro diverse dalle nostre è una battaglia impari". Risultato? "Le imprese italiani non possono affrontare i mercati per mancanza di competitività man non possono nemmeno vendere in Italia perchè i prodotti che vengono dall'estero (con un costo piùbasso rispetto al nostro) hanno invaso gli scaffali italiani". Agnelli chiude il suo intervento con un'invito ai docenti universitari: "Prima di esporre qualsiasi teoria economia sarebbe opportuno fare un giro in azienda per rendersi conto di quanto l'economia reale sia distante dai manuali di economia". Attiva sul fronte delle Reti d'impresa anche Confindustria Bergamo che, come

Le priorità dell’Italia che produce mentre la crisi continua a mietere nuove vittime e dal settembre 2008 ad oggi hanno chiuso quasi 400mila PMI

più alto del mondo". Porta due esempi concreti: "Come imprenditore, per l'energia, mi sono trovato a pagare una bolletta da un milione di euro. Ora c'è una tassa in più e so già che, sempre rispetto a quel milione, dovrò pagare duecentocinquantamila euro in più. Lo stesso dicasi per il costo del lavoro: fatta 100 la paga di un dipendente il costo per l'azienda è 246. Con questi dati è uno sforzo improbo fare impresa e dare lavoro in Italia, vi lascio dire competere sui mercati esteri". Alla competitività si lega il tema dell'innovazione e i mercati esteri "ma bisogna sapere che per esportare bisogna, prima di tutto, avere la forza e non si può essere lasciati soli. Per fare innovazione servono finanziamenti ma il mercato del credito è chiuso. Le banche hanno chiuso i rubinetti a tutte le imprese e Basiela III è diventato un alibi per negare il credito anche a chi lo merita". Per

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spiega il presidente dei Servizi innovativi e tecnologici dell'associazione degli industriali Pierlugi Rizzi, insieme a Kilometro Rosso ed altri enti lombardi, ha varato il progetto Lari (Laboratorio reti d'impresa): una mappatura dei business di filiera, mercati di sbocco, kit strumenti giuridici, fiscali, finanziari e diritto al lavoro. Gli altri temi legati all'istituto giurico del contratto di rete sono stati approfonditi da Marino Sancin, direttore generale e consigliere delegato del Parco Tecnologico e scientifico di Stezzano che insieme ai professionisti presenti all'interno del Kilometro Rosso ha parlato della costituzione di Kilometro Rosso Hub, una rete di imprese e professionisti organizzata proprio in forma di contratto di rete per valorizzare le competenze e metterle a disposione per favorire lo sviluppo e la competitività del sistema imprenditoriale.


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Da sinistra: Dossena, Bonomelli, Agnelli e Rizzi

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Manager

UBI BANCA

TAGLIA I COMPENSI BREMBO, 1 MILIONE IN PIÙ AL BOARD DI CURNO 3,5 MILIONI DI EURO ANNUI FINO A TERMINE MANDATO, MENTRE GLI UOMINI DI MOLTRASIO PERCEPIRANNO IL 18% IN MENO (80.000 EURO)

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aragonarlo al dibattito sui costi della politica potrebbe risultare forse eccessivo, tuttavia è chiaro anche l'effetto della crisi sui compensi degli alti dirigenti. E l'esempio più eloquente arriva dalle recenti assemblee di Brembo e UBI Banca, dove gli orientamenti emersi sono di segno opposto. Gli azionisti di Curno

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vedono un futuro roseo, a quanto pare, tanto da avere deciso di attribuire 1 milione di euro in più al board che, fino a ieri, aveva un budget pari a 2,5 milioni di euro annui, mentre da domani avrà 3,5 milioni. Giro di vite invece per il terzo gruppo bancario d'Italia, che lima sia le poltrone, sia i gettoni: da 100.000 euro a 80.000 euro


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Nel 2012 la banca ha versato oltre 17 milioni ai dirigenti

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In Piazza Vittorio Veneto una manovra di austerity che ha anche eliminato due poltrone su tredici all’interno del Consiglio di Gestione

procapite il compenso per i consiglieri. Festa alla Brembo, quindi, che brinda alla forte crescita dell'utile (+81,1%) e al dividendo più alto di sempre (0,4 euro) in pagamento dal 16 maggio. Sulla scia dell'entusiasmo, l'assemblea ha quindi ritoccato all'insù anche il compenso del consiglio di amministrazione per il restante periodo di mandato. Fatti due conti, questi 3,5 milioni rappresentano l'1,26% circa dell'intero costo del personale (278 milioni di euro riferito a poco meno di settemila lavoratori: 6.937 unità al 31 dicembre 2012) e non si tratta di una percentuale bassa, visto che in casa UBI il rapporto è dell'1,16% e viene considerato tra i più alti del sistema. In più, come dicevamo, la Brembo paga anche la cedola più alta della sua storia, 0,40 euro moltiplicati per il numero di azioni ordinarie (66.784.450) di cui Bombassei, per esempio, detiene il 56,517% (37.744.753 azioni): a maggio, il

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presidente si staccherà oltre 15 milioni di euro in dividendi. Nel 2012, la società di freni ha versato 1,73 milioni agli amministratori sotto la voce "emolumenti" e 2,7 milioni circa come "salari e altri incentivi", più 196mila euro ai sindaci; per fare un confronto, il salario medio lordo per per dipendente supera di poco i 39mila euro e i costi per il personale nel 2012 hanno avuto un'incidenza sui ricavi del 20,0 per cento. A Curno, nel corso del 2012 il consiglio di amministrazione si è riunito 7 volte (di cui 4 in base al calendario societario diffuso al pubblico e 3 in via straordinaria) e le riunioni hanno avuto una durata media di 3 ore. Per l'esercizio 2013 sono state programmate 5 riunioni. Veniamo ora a UBI Banca che, per il triennio 2013-2014-2015, ha appena deciso di decurtare del 18% i compensi del Consiglio di Sorveglianza e del Consiglio di Gestione. Con riferimento all'esercizio 2012, a

livello consolidato, l'ammontare di costo sostenuto per compensi ad amministratori e sindaci è stato pari


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a circa 17,7 milioni di euro, con una incidenza indicativa dell'1,16% rispetto alle spese del personale

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(895,5 milioni per 18.794 addetti); la media individuale dei componenti del Cda, come dicevamo, era di

100.000 euro e scenderĂ a 80.000 euro. Dai bilanci risulta che 17 amministratori esecutivi e direttori

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SEMI-BIPARTISAN LE NOMINE NEL CDG Moltrasio apre alla lista di Resti TRA TSUNAMI E MANUALE CENCELLI, UBI BANCA MOSTRA DI REAGIRE MOLTO MEGLIO DEL PARLAMENTO ITALIANO AL RISULTATO ELETTORALE. L'ASSEMBLEA DI SABATO 20, È VERO, IN REALTÀ SOMIGLIAVA MOLTO AL TRISTE SPETTACOLO ROMANO, TRA URLA, SCHIAMAZZI E UN DIFFUSO SENTIMENTO DI PROTESTA. TUTTAVIA I GRILLINI DI TURNO - IL MALESSERE, I SOCI SCONTENTI - HANNO SUBITO OTTENUTO TRE POSTI NEI COMITATI INTERNI DEL CONSIGLIO DI GESTIONE, ALLA FACCIA DEL DETTO CHE I VINCITORI NON FANNO PRIGIONIERI. NEL NOSTRO CASO, IL 53% DELLA LISTA DI ANDREA MOLTRASIO SI CONTRAPPONEVA AL 34% ABBONDANTE OTTENUTO DA ANDREA RESTI (4.693 VOTI SU POCO MENO DI 14MILA) CHE PUÒ CONTARE VIRTUALMENTE SULL'11% DI GIORGIO JANNONE (1.548 VOTI). LO STESSO RESTI FARÀ QUINDI PARTE DEL COMITATO PER LA REMUNERAZIONE; AL NUMERO 2 DELLA SUA LISTA, MARCO GALLARATI, 49 ANNI, MILANESE, EX DIRIGENTE BPU, VA LA PRESIDENZA DEL COMITATO PARTI CORRELATE, MENTRE UNO DEI PROMOTORI, DORINO AGLIARDI, COMMERCIALISTA DI MORENGO E NUMERO 4 DELLA LISTA, SIEDE NEL COMITATO PER IL BILANCIO. SE QUI A FIANCO PARLIAMO DEL GIRO DI VITE SUI COMPENSI DEL BOARD UBI, LA CURA DIMAGRANTE RIGUARDA ANCHE IL NUMERO DEI CONSIGLIERI DEL CONSIGLIO DI GESTIONE, CHE SCENDE DA 13 A 11 MEMBRI E VEDE L'INGRESSO DI DUE MANAGER OPERATIVI, UNO IN QUOTA BERGAMO - IL DIRETTORE GENERALE FRANCESCO IORIO, UOMO EX COMINDUSTRIA - E UNO IN QUOTA BRESCIA, IL VICEDIRETTORE VICARIO ELVIO SONNINO, OLTRE ALLA CONFERMA DEL CONSIGLIERE DELEGATO VICTOR MASSIAH. CONFERMATE TUTTE LE PREVISIONI PER LA PRESIDENZA DEL GDG, AFFIDATA AL BRESCIANO FRANCO POLOTTI, CHE SUCCEDE AL COMPIANTO CORRADO FAISSOLA; DIVENTA SUO VICE IL BERGAMASCO GIORGIO FRIGERI, CLASSE 1941, CHE GIÀ FACEVA PARTE DEL CONSIGLIO DI GESTIONE, COSÌ COME È CONFERMATO NEL BOARD IL COMMERCIALISTA MILANESE FLAVIO PIZZINI, 58 ANNI. ALLA LORO PRIMA ESPERIENZA ITALO LUCCHINI, CONSIGLIERE DI SORVEGLIANZA USCENTE, SILVIA FIDANZA E LUCIANA GATTINONI. LUCCHINI, 69 ANNI, DI BERGAMO, TRA GLI ALTRI INCARICHI È VICEPRESIDENTE DELL'ITALMOBILIARE E CONSIGLIERE DI ITALCEMENTI SPA. SILVIA FIDANZA, 38 ANNI, VARESINA TRAPIANTATA A BRESCIA, IMPRENDITRICE DEL CALZATURIERO (CONDOR TRADE SRL, INBLU), DAL 2010 ERA GIÀ COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA, QUINDI PER LEI SI TRATTA DI UN CAMBIO DI RUOLO. NEW ENTRY AL 100% LA COMMERCIALISTA LUCIANA GATTINONI, EX ASSESSORE DEL COMUNE DI BERGAMO CON LA GIUNTA BRUNI E COMPONENTE DEL COLLEGIO SINDACALE ITALCEMENTI.

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generali, nel 2012, si sono divisi 4,2 milioni di euro come retribuzione fissa, con in testa il consigliere delegato Victor Massia che ha superato 1,5 milioni di euro. Per la retribuzione variabile, complessivamente, il numero di beneficiari è stato pari a circa il 17,8% del personale del Gruppo con un importo medio di circa 1.400 euro. Per quanto riguarda le modalità di pagamento del top management e dei responsabili di livello più elevato delle funzioni di controllo, il numero di beneficiari

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Intanto Andrea Moltrasio apre alle minoranze riservando tre posti chiave alla lista del professor Resti

}

è stato pari a circa il 9% del personale ricompreso nel perimetro con un importo medio complessivo di circa 70.000 euro lordi, suddiviso in denaro e azioni; la voce, nel suo piccolo, comprende inoltre l'assegnazione di 250 iPad alle filiali che hanno maturato le migliori performance sugli obiettivi di vendita delle polizze danni auto e rami elementari. Con riferimento alle erogazioni una tantum riferite all'esercizio 2012, sono pari a circa 2,4 milioni di euro lordi, di cui 128.500 euro lordi erogati a risorse ricomprese nei perimetri top management e responsabili di livello più elevato delle funzioni di controllo con un importo medio di circa 7.000 euro lordi.


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Follow the money

GRANDI PATRIMONI BERGAMO VALE COME TRE REGIONI DA 500.000 EURO IN SU: LA NUOVA INDAGINE PROMETEIA AIPB

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entre il prodotto interno lordo va a picco e la disoccupazione avanza, il patrimonio delle famiglie più facoltose ha raggiunto il picco massimo dal 2008, passando da 808 a 898 miliardi di euro con una crescita superiore all'11% in cinque anni, suppergiù di pari passo con i tassi di interesse. Un arricchimento al quale partecipano anche i maggiorenti bergamaschi: 13.200 realtà familiari, che detengono un patrimonio finanziario (conti corrente e depositi, raccolta diretta, amministrata e gestita, prodotti assicurativi e previdenziali) superiore ai

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500mila euro. Nell'insieme, questi super ricchidispongono di un tesoretto di 19,5 miliardi di euro, e la media per ogni nucleo risulta superiore a 1,48 milioni di euro. Queste sono le cifre 2012 così come emergono da uno nuovo studio realizzato da Prometeia per conto dell'associazione italiana del private banking (Aipb). La parte più facoltosa di Bergamo può vantare la decima posizione assoluta nella graduatoria nazionale (103 province censite) guidata da Milano, come sempre fuori-quota in questo genere di statistiche. Comunque, fatti due conti, il top dei ricchi orobi-


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BERGAMO E LA RICHEZZA POTENZIALE 2012 N. FAMIGLIE

BERGAMO Lombardia Italia

PATRIMONIO COMPLESSIVO (MLN DI EURO)

13.200 148.845 606.416

19.582 267.050 897.626

% PATRIMONIO MEDIO (MGL DI EURO) 7,3% 29,8% 100%

1.483 1.794 1.480

EVOLUZIONE DELLA RICCHEZZA FINANZIARIA DETENUTE DELLE FAMIGLIE MLD DI EURO VAR.

EFFETTO MERCATO

+8,0%

+8,0%

0,5% 4,7%

-2,2%

RACCOLTA NETTA

+8,0% 892

869

-2,4%

+8,0% 2,5%

0,8%

-0,2%

898

878

3,3% 804

2008

2009

2010

2011

2012

Fonte: AIPB-Prometeria, Stima del mercato potenziale Private al 2012

ci superadi 1 miliardo emezzo di euro la somma dei patrimoni delle stesse famiglie di tre regioni: Abruzzo, Molise e Calabria. E Brescia, che in graduatoria è quinta (17mila famiglie detentrici di 25 miliardi di euro) puòpermettersi di bagnare il naso alla Liguria, tradizionale buen retiro di grandi contribuenti in congedo. Quanto alle 4.900 famiglie più ricche della provincia di Lecco, detengono un totale di risparmi finanziari simile a quello delle famiglie più abbienti della Sardegna. Per rendersi conto delle proporzioni, nella provincia diMilano si concentra una ricchezza di quasi il 50%maggiore rispetto all'intera Emilia Romagna, seconda nella classifica regionale. Ovviamente la Lombardia è leader incontrastata con quasi 149mila famiglie e 267,05 miliardi di euro, con una media procapite di poco inferiore a 1,8 milioni; l'intero Paese, invece, conta 606.416 dinastie che controllano 897 miliardi di

euro: questo significa che il3% dei nuclei più ricchi possiede circa un quarto dell'intero patrimonio finanziario in circolazione (pari a 3.500 miliardi di euro, immobili esclusi). In Italia ci sono quasi ottomila nuclei familiari (7.896) che hanno ognuno un patrimonio in titoli, conti correnti e azioni di oltre 10 milioni di euro per un totale di 134 miliardi; nell'ambito dei super ricchi, si tratta dell'1% dell'aggregato, cui fa capo il 15% dell'intero patrimonio oggetto di ricerca, perunimportomedioprocapite superiore ai 17 milioni di euro. Saliamo di uno scalino per le 20.871 famiglie i cui beni oscillano tra i 5 e i 10 milioni di euro (la media è 6,6milioni abbondanti), per 137,3 miliardi totali: in questo caso si tratta del 3% del campione, con una fetta intorno al15%dell'aggregato patrimoniale. In pratica, il 4% dei super ricchi (28.677 famiglie su oltre 600mila censite) manovra il 30% della ricchezza corpora-

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L’aggregato provinciale (13.200 famiglie con un tesoretto di 19,5miliardi di euro) supera di 1miliardo e mezzo di euro la somma dei patrimoni delle stesse famiglie di Abruzzo Molise e Calabria

te, pari a 272 miliardi di euro. Vediamo ora il resto, sempre in ordine decrescente: le 164.781 famiglie (il 27% del campione) con un patrimonio oscillante tra 1 e 5 milioni di euro, che detengono il grosso dell'aggregato, cioè 325 miliardi di euro (il 36% del totale): il loro patrimoniomedio è di poco inferiore ai 2milioni e sono il blocco chepiù haguadagnato tra il 2011 e il 2012, quantomeno in termini numerici (+0,6%), e come patrimonio aggregato (+2,7% annuo). Se invece analizziamo il blocco di ricchezza che più ha rimpinguato il patrimonio posseduto, allora dobbiamo scendere di un altro scalino, l'ultimo della nostra graduatoria, riferito ai 412.958 nuclei familiari (il 68% del totale) le cui ricchezze sono oscillanti tra 500.000 euro e il milione: in questo caso il patrimonio medio, pari a 728mila euro, è cresciuto del 2,3% nell'ultimo anno, segnando il record del rendimento all'interno del campione; il loro patrimonio aggregato (300 miliardi abbondanti: il33%del campioneoggetto di ricerca) ha fatto un passo in avanti del 2,5%. La morale della favola è che queste 606mila famiglie sono aumentate pochissimo di numero, rimanendo in pratica inalterate, ma hanno visto crescere il loro patrimonio inmisura ben più tangibile: se guardiamo alla proporzione tra i due fenomeni, la differenza è di otto volte maggiore per la ricchezza accumulata, visto che i 606mila nuclei sono cresciuti soltanto dello 0,3%, mentre

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l'aggregato economico è aumentatodel 2,3%. Significa che i nuovi entrati nel club dei reMidasono suppergiù 1.800, che inunanno il patrimonio aggregato oggetto dell'indagine è aumentato di oltre 20,5 miliardi di euro e che ognuno di questi 606mila nuclei ha visto la propria finanza segnare un attivo medio superiore ai 28mila euro. Aggiungiamo un altro dato: queste 606mila famiglie hanno nelle loro mani un patrimonio di 897 miliardi di euro. Come dire: più della metà del Pil, il Prodotto interno lordo. Nel 2012, inoltre, il Pil è sceso dl 2,4% ma il patrimonio complessivo della famiglie ricche - come abbiamo visto - è cresciuto del 2,3%, anche se questo aumento è dovuto quasi tutto al lievitare della rendita. Cercando il bicchiere mezzo vuoto in questo oro che luccica, tra i pochi dati negativi dell'indagine figura la raccolta netta, per la primavolta in calo negli ultimi cinque anni, anche se in maniera impercettibile o quasi (-0,2%). Quanto al tipo di investimento effettuato, secondo un sondaggioAipb, il30%finisce nella raccoltaamministrata (di cui il 15% in titoli di Stato), il 21% in risparmio gestito, il 20% in prodotti assicurativi e fondi pensione, il 15% in obbligazioni bancarie e il 14% in contanti. Ma c'è un però. Le cifre pubblicate dall'inchiesta di Prometeia non tengono conto dell'evasione. Basti ricordare che nel 2008, l'anno successivo all'ultimo scudo fiscale, il private è cresciuto di oltre 30 miliardi di euro.


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di Marco Birolini

Va' dove ti porta il lavoro

FUGA DEI CERVELLI 2.500 EMIGRATI NEL GIRO DI 2 ANNI I DATI DELL’ENTE BERGAMASCHI NEL MONDO MASSIMO FABRETTI: «UNA VERA EMERGENZA»

N

egli ultimi due anni più di 2.500 bergamaschi sono emigrati all'estero in cerca di un lavoro. Il dato allarmante arriva direttamente dall'Ente bergamaschi nel mondo, che ha il polso della situazione in tempo reale. "E' una vera emergenza - sottolinea il direttore Massimo Fabretti - Ogni giorno nei nostri uffici

{

Ad andarsene sono soprattutto i giovani tra i 25 e i 40 anni, tutti diplomati e laureati: «Non vedono prospettive nel rimanere qui e decidono di andare a costruirsi un futuro altrove»

arrivano almeno cinque o sei ragazzi che ci chiedono di metterli in contatto con i nostri 24 circoli sparsi in ogni angolo del globo. Vogliono partire e andare non importa dove, purché ci sia un lavoro che dalle nostre parti diven-

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ta sempre più difficile trovare". Si tratta di una vera e propria nuova ondata migratoria, che per alcuni versi ricorda quella del Dopoguerra. Allora si partiva in treno o in nave per fuggire dalle macerie del secondo conflitto mondiale, adesso si prende il volo per lasciarsi dietro le spalle un sistema politico ed economico in

}

rovina, una Repubblica fondata sulla raccomandazione che soffoca i meriti e premia chi non ne ha. Ma se una volta si partiva con la valigia di cartone, adesso ci si porta appresso la ventiquattrore e il pc. Una

fuga di talenti che impoverisce ulteriormente il nostro Paese, privandolo di risorse che sarebbero invece preziosissime per avviare la ripresa. "Ad andarsene sono soprattutto i giovani tra i 25 e i 40 anni, tutti diplomati e laureati - aggiunge sconsolato Fabretti - non vedono prospettive nel rimanere qui e decidono di andare a costruirsi un futuro altrove". Il trend bergamasco è in linea con quello nazionale. Nel 2012 l'emigrazione italiana è esplosa: più 30,1% rispetto all'anno precedente. Ad andare all'estero sono più uomini che donne, in maggioranza trentenni e lombardi. A rivelarlo sono i dati dell'Anagrafe della popolazione Italiana Residente all'Estero (Aire). Lo scorso anno l'emigrazione dalla Penisola è passata dai 60.635 cittadini del 2011 ai 78.941 del 2012. E i primi mesi del 2013 confermano la preoccupante tendenza. La nostra regione dà il maggior contributo all'emigrazione: ben 13.156 lombar-


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di hanno trasferito la propria residenza all'estero nel 2012, davanti ai veneti (7456), ai siciliani (7003) e ai piemontesi (6134). Con 50 mila espatriati, Bergamo è addirittura terza in Lombardia dietro Milano e Como (su cui però pesa il dato dei transfrontalieri). "Da quando l'Ente è stato fondato nel 1967 da Banca Popolare di Bergamo e Camera di Commercio, i bergamaschi si sono diffusi nel mondo osserva Fabretti - Attraverso i circoli mantengono un legame forte con la loro terra d'origine. In questo duro momento i nostri presidenti stanno aiutando chi vuole partire, cercando loro un alloggio e alcune possibili occasioni lavorative. Per questo, prima di fare i bagagli, è meglio rivolgersi a noi: con tanta buona volontà diamo una mano a tutti, grazie anche al sostegno delle istituzioni". Il 62,4% degli emigrati italiani nel 2012 ha scelto l'Europa come continente di destinazione, ma i bergamaschi sembrano non avere remore nel varcare anche gli oceani. "Molti vanno in Canada e in Brasile - racconta Fabretti - dove l'economia va meglio ed è più facile trovare un posto che si addice alla propria formazione. Ma alcuni vanno anche nelle "farm" australiane a raccogliere frutta e verdura. Va bene

{

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tutto, basta che ci siano le occasioni che da noi sembrano scomparse". Lo conferma Daniele Tiralongo, uno dei tanti trentenni delusi che ogni giorno transitano dagli uffici dell'Ente in cerca di informazioni che aiutino a trovare la bussola prima del grande salto: "Da noi non c'è meritocrazia, le competenze non sono considerate - si sfoga - Sei solo un numero, l'unica cosa che conta è sistemare figli, amici e parenti. E' una situazione davvero demoralizzante:

L’Ente Bergamaschi nel Mondo come ufficio di collocamento per chi cerca fortuna oltre confine: «Ogni giorno almeno cinque o sei ragazzi si rivolgono a noi per avere un contatto»

}

ho sperimentato sulla mia pelle come nei posti che contano ci siano soprattutto incompetenti. Per questo ho deciso di andar via: all'estero non sono tutte rose e fiori, però sempre meglio che l'Italia. Dove andrò? Ovunque mi diano la possibilità di lavorare".


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Concessionaria ufficiale Hyundai - Filiale di CURNO (BG) Via Bergamo, 66 - 24035 Curno - S.S. Briantea Te l . 0 3 5 . 6 2 . 2 8 . 7 11 - i n f o . c u r n o @ a u t o t o r i n o . i t w w w. a u t o t o r i n o . i t


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Lavoro

DECRETO FLUSSI, SOLO 105 OPERAI STRANIERI RICHIESTI A BERGAMO CON LA CRISI SONO APPENA 700 IN TUTTA LA REGIONE GLI STAGIONALI DEL 2013

C

risi e occupazione. Due parole che si legano a doppio filo, specialmente per chi, non avendo alcuna specializzazione o titolo di studio, si appresta a cercare lavoro nella giungla della congiuntura odierna. Per gli immigrati, infatti, il cerchio già ristretto delle offerte di lavoro è diventato ancora più inaccessibile, perché sono rimaste solo due professioni dove la domanda è ancora

buona, anzi sufficiente: per le donne si tratta dei lavori domestici e dell'assistenza ad anziani e bambini, per gli uomini, invece, il mestiere più richiesto è quello manuale, sui cantieri edili e nelle aziende manufatturiere, che cercano operai generici. Parliamo della Lombardia, dove il 47 per cento, vale a dire uno su due degli uomini adulti stranieri presenti lavora in fabbrica o in aziende edilizie, men-

NUMERO DI STRANIERI PRESENTI IN LOMBARDIA DAL 1° GENNAIO 2001 AL 1° LUGLIO 2013 PRINCIPALI PAESI DI PROVENIENZA

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PAESI

1.1 2001

1.1 2002

1.7 2003

1.7 2004

1.7 2005

1.7 2006

1.7 2007

1.7 2008

1.7 2009

1.7 2010

1.7 2011

Romania Marocco Albania Egitto Filippine Cina India Perù Ucraina Ecuador Pakistan Senegal Sri Lanka Moldova Tunisia Bangladesh Tot. primi 16 paesi Var. % sul totale Tutti i paesi

14,8 58,4 41,1 31,9 31,2 22,2 11,8 19,4 1,3 6,1 9,1 19,8 13,4 nd 14,2 4,0 298,7 71 419,8

19,6 63,0 47,6 34,8 31,9 23,1 13,6 21,1 1,8 7,5 11,9 20,9 14,9 nd 15,6 5,4 332,7 71 467,4

36,8 70,6 50,4 34,8 31,9 23,1 13,6 21,1 1,8 7,5 11,9 20,9 17,9 4,2 15,8 6,4 425,8 76 557,3

48,5 81,4 61,4 42,1 35,7 31,2 21,0 31,9 19,3 26,7 18,4 29,6 17,7 5,4 18,2 7,3 495,8 77 647,6

66,7 94,6 87,3 52,8 41,5 40,3 27,7 34,6 28,0 37,2 21,4 30,0 22,3 9,0 20,8 10,7 624,9 79 794,2

74,2 98,6 94,1 58,1 45,4 42,1 31,7 38,9 30,2 40,7 24,7 30,5 22,9 10,2 22,8 12,4 677,5 79 860,1

85,3 106,7 102,0 64,5 47,5 44,9 35,5 42,4 32,7 44,3 26,6 31,8 24,8 11,6 24,2 14,3 739,1 79 938,3

163,0 115,3 105,1 69,9 48,7 46,3 40,0 42,0 33,9 44,4 28,6 31,7 27,1 14,5 25,8 15,5 851,8 80 1.059,7

169,1 127,5 115,8 77,2 53,9 51,9 50,6 45,6 41,5 48,4 32,2 35,5 31,8 18,7 27,5 19,6 946,8 81 1.170,2

160,5 129,7 117,9 76,8 58,0 55,8 53,3 47,5 44,6 47,7 37,0 36,0 31,7 20,2 27,1 19,6 963,4 81 1.188,4

172,2 131,8 118,6 83,7 62,8 59,5 56,6 53,7 53,9 50,2 41,9 38,6 33,7 26,0 27,1 21,0 1.031,4 81 1.269,2

1.7 % VAR. 2012 ANNUA 2011-12 181,0 133,5 119,5 86,4 62,5 62,8 58,5 56,1 55,4 51,8 43,0 40,0 35,5 28,2 27,2 21,9 1.063,5 81 1.306,8

5,1 1,3 0,8 3,3 -0,4 5,5 3,3 4,5 2,8 3,2 2,6 3,6 5,3 8,4 0,6 4,0 3,1 3,0


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tre una quota praticamente identica delle donne lavora come colf, badante, baby sitter o assistente socio sanitaria in enti pubblici o privati. I dati sono dell'ultimo rapporto Orim, realizzato dall'Ismu per conto della Regione, che ha certificato l'aumento della disoccupazione fra imigranti dal 13 per cento del 2011 al 18 per cento del 2012. Il rapporto spiega che a perdere o a non trovare più lavoro sono più gli uomini che le donne, più gli over 45 e meno gli under 30. Coerentemente con questo quadro, le assunzioni del 2012 sono in calo vertiginoso, con una caduta del 37 per cento in un anno. Crollano persino le richieste di lavoratori da impiegare come stagionali nell'agricoltura, attività che tradizionalmente richiamava in Lombardia migliaia di immigrati dalla primavera all'autunno. Non per niente dei 30 mila permessi di soggiorno per l'Italia previsti dal nuovo decreto flussi - pubblicato il 25 marzo sulla

{

Gazzetta Ufficiale - sono solo 700 quelli previsti per la Lombardia, di cui 220 a Mantova, 105 a Brescia, altrettanti a Sondrio, Bergamo e solo 25 per Milano. "Il meccanismo del decreto flussi ha sempre avuto meccanismiun po' farraginosi e con la situazione economica attuale, con la

Per gli uomini il mestiere più richiesto è quello manuale, sui cantieri edili e nelle aziende manufatturiere

}

mancanzadi lavoro che costringe molti stranieri a tornare in patria, è ragionevole bloccare gli ingressi di altri migranti per le attività stagionali: ci vuoleuna programma-

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AGLI IMMIGRATI BASTANO 900 EURO DA UNA RICERCA DEL CNEL EMERGE CHE GLI STRANIERI DISOCCUPATI SI ACCONTENTEREBBERO DI UN SALARIO CHE NON SUPERA I 900 EURO MENSILI, OLTRE 70 EURO IN MENO RISPETTO A QUELLO CHE SPERANO DI GUADAGNARE GLI ITALIANI CON UN NUOVO LAVORO. PER QUEL CHE CONCERNE LA DISPONIBILITÀ A SPOSTARSI, GLI STRANIERI, RISPETTO AGLI ITALIANI, PREFERIREBBERO UN LAVORO PIÙ VICINO A CASA. IN PARTICOLARE IL 21,3% DEI DISOCCUPATI STRANIERI NON SI SPOSTEREBBE DAL PROPRIO COMUNE DI RESIDENZA (QUANDO PER GLI ITALIANI SI TRATTA DEL 14,4%) O AL MASSIMO ANDREBBE IN UN ALTRO COMUNEVICINO (66,4%). ANCHE SE LE PERCENTUALI SONO PIÙ CONTENUTE, GLI ITALIANI IN QUESTO SENSO ACCETTEREBBERODIPIÙUNLAVORO IN UN'ALTRA ZONA IN ITALIA OPPURE ADDIRITTURA ALL'ESTERO. ATTRAVERSO QUESTI DATI VIENE FORNITO UN PROFILO DEL DISOCCUPATO STRANIERO CHE CERCA UN LAVORO ILPIÙ POSSIBILE STABILE, MEGLIO FULL TIME,MA CHE SI ACCONTENTA DI UNA RETRIBUZIONE MODESTA. LAVORO CHE INOLTRE DOVREBBE TROVARSI VICINO A CASA: QUESTO SIGNIFICA CHE, OLTRE AI PROBLEMI RIGUARDANTI LA SPESA PER I TRASFERIMENTI IN PENDOLARITÀ (CHE NE LIMITEREBBE GLI SPOSTAMENTI PER RAGGIUNGERE IL LUOGO DI LAVORO), GLI STRANIERI SI ACCONTENTEREBBERO DI TROVARE QUALSIASI LAVORO, BASTA CHE SIA NEI DINTORNI DEL PROPRIO COMUNE DI RESIDENZA. IL CANALE PREFERITO DAGLI STRANIERI PER CERCARE UN LAVORO SONO LE RETI AMICALI: L'85,3% DEI DISOCCUPATI INFATTI SI RIVOLGE A PARENTI, AMICI O CONOSCENTI PER AVERE IL CONTATTO CON IMPRESE CHE ABBIANO BISOGNO DI NUOVA MANODOPERA. COME SECONDA STRADA, ESAMINANO OFFERTE DI LAVORO SUI GIORNALI (56,9%) E INVIANO CURRICULUM A PRIVATI (56,7%). APPENA IL 28,3% SI RIVOLGE AD AGENZIE INTERINALI O, MEGLIO ANCORA, SI RIVOLGE A QUALCHE PORTALE TELEMATICO.

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zione seria e sarebbe bene che il ministero ascoltassei sindacati e le parti sociali, prima di programmare altri ingressi", ha spiegato Maurizio Bove, della Cisl di Milano. Gli stagionali stranieri quest'anno arriveranno da Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Egitto, Filippine, Gambia,Ghana, India, Kosovo, Macedonia, Marocco, Mauritius, Moldavia, Montenegro, Niger, Nigeria,

Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Ucraina e Tunisia. Uomini e donne che andranno a lavorare soprattutto nelle aziende agricole e in alberghi, bar e ristoranti per la stagione estiva. Potranno entrare in Italia anche lavoratori che vengono da stati diversi da quelli elencati nel decreto, se hanno già fatto la stagione nel 2012. Quando il datore di lavoro è lo stesso dell'anno scorso, valeanche la regola del silenzio-assenso: la domanda è automaticamente accolta se, entro venti giorni dalla presentazione, non sono ancora arrivatii pareri di questura e direzione territoriale del lavoro. Quando il lavoratore arriverà in Italia, si presenterà con chi lo deve assumere allo sportello unico per l'immigrazione della Prefettura per firmare il contratto di soggiorno.


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L'ultima frontiera del commercio

IL NEGOZIO? LO VENDO AI CINESI UN SITO CON GLI ANNUNCI TRADOTTI IN IDEOGRAMMI AIUTA A TROVARE NUOVI ACQUIRENTI PRONTI A PAGARE IN MONETA CONTANTE PER METTERE LE MANI SUI CARI, VECCHI NEGOZI DI VICINATO

U

n ristorante a 150 mila euro, una ditta familiare che commercializza il Patanegra con uffici a Bergamo e, come recita l'annuncio, uno spettacolare Mini Casino a Verdello con la foto dell'ingresso in vendita alla cifra di 450 mila euro. Queste sono gli ultimi annunci che si trovano sul sito on line "vendereaicinesi. it"(scritto tutto attaccato come vuole il linguaggio

vendere l'attività ai cinesi. Solo loro che, in questo periodo, sembrano in grado di acquistare ogni attività commerciale. Se la Cina pare l'unico gigante economico a resistere nella tempesta della crisi, allora ci si rivolge al suo popolo per cercare di fare affari: in netta controtendenza con l'abitudine di acquistare sempre e comunque il "made in China". Sul sito i cinesi residenti in Italia e gli italiani possono pubblicare annunci economici avvalendosi di un servizio di traduzione proCome funziona? fessionale, in modo da Si paga 34 euro e il proprio annuncio azzerare la barriera linrimane visibile sul sito in italiano guistica che ancora oggi e cinese per qualche mese rende spesso impossibile la comunicazione tra le due parti. Semplice, lineare, come la grafica della rete) e riguardano Bergamo. Nato a febbraio del portale. Un'equazione che fa leva su due semdall'idea di due giovani imprenditori, il cuneese plici considerazioni: gli italiani sono in crisi e i Simone Toppino e il milanesedi seconda cinesi in Italia sono desiderosidi investire. Anche generazioneAlessandro Zhou, il sito bilingue di a Bergamo. Tra gli ultimi annunci inseriti sul porannunci mette in contatto domanda e offerta e tale, il "primo sito - si legge sulla home page scorrendo gli annunci sono già molti i bergamarivolto agli imprenditori cinesi in Italia", per schi che pensano, stretti dalla crisi e in mancanza quanto la Bergamasca c'è un ristorante. di alternative, che l'unica soluzione possibile sia Nell'annuncio senza foto c'è la descrizione dell'e-

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}


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Sul portale i bergamaschi hanno messo in vendita bar, ristoranti sale giochi ma ci sono anche negozi di parrucchiera e aziende impiantistiche

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sercizio bergamasco in due lingue: italiano "Vendo per trasferime\nto Ristorante- Pizzeria ben avviato su una strada di forte passaggio. Attrezzato di tutto anche di una terrazza esterna con posti a sedere e parcheggio internoed esterno. Prezzo trattabile" e la traduzione cinese.

RISTORANTI ETNICI A BERGAMO BOOM DI TITOLARI STRANIERI

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Sono poi riportate le generalitàdell'inserzionista, con di numero di cellulare e prezzo di vendita. Ma c'è anche, come recita l'annuncio un "ditta familiare di più di 90 anni, in Spagna a Guijuelo (Salamanca), allevatori di maiali iberici di pata negra, con uffici in Italia a Bergamo. Prodotti artigianali, di tradizione e di altissima qualità. Cerchiamo persone interessate per distribuzione e commercializzazione inCina" con le foto dei prodotti che intendono esportare in Cina. Ci sono anche annunci più dettagliati come-

settore impiantistico a 360 gradi". In questo caso la trattativa è privata. Comec'è pure la signora Pagani Mina che, per motivi familiari, al prezzo di 21 mila euro cede attività di parrucchiere e garantisce che nuovi sono gli arredi e le attrezzatture, la posizione è ottima, c'è un grande parcheggio eunnuovo contratto di affitto. "E' il primo sito italiano per cinesi con annunci in entrambe le lingue", spiega Toppino. In pratica funziona così: si paga una cifra molto bassa (34 euro) e il proprio annuncio rimane visibile sul sito

quello di uno spettacolare "Mini Casino" in "ottima posizione (strada provinciale di forte passaggio vicino a centro commerciale), ampio parcheggio, 350mq, 22 VLT (Novomatic e Spielo), 31 Slot, roulette elettronica 5 posti, sala fumatori (150mq) e non fumatori, uffici privati, ampio bancone, climatizzazione, videosorveglianza, allarme". Prezzo 450 mila euro. Non solo attività commerciali come bar, ristoranti o sale giochi perché, sempreaBergamo, un'imprenditore èdisposto a cedere un'attività di impiantistica con tanto di abilitazioni della Camera di Commercio(A-B-CG) specificando che è "idonea per impianti elettrici, idraulici, antincendio" assicurando che sono "abilitazioni che consentono un elevata fonte di guadagno permettono l'ingresso nel

in doppia lingua per qualche mese. Il sito ha un suo gemello cinese, la piattaforma Maimaiouzhou.com, solo inideogrammi cinesi. E se l'idea funzionerà, il già elevatonumerodi imprese cinesi in Italia (41 mila nel 2012 secondo i dati della Camera di commercio di Milano) subirà un'ulteriore impennata. Il sito è partito a febbraio e i risultati finora sono buoni. Ogni giorno oltre 2.000 i contatti emoltissimi gli annunci pubblicati. "E' l'unico sito del genere in Italia e forse anche in Europa, dove vorremmo espanderci. Abbiamo intenzione di arrivare presto in Spagna", dice ancora Toppino.Mal'obiettivo finale è quello di raggiungere la domanda direttamente in Cina, favorendo gli scambi tra piccoli imprenditori italiani e cinesi.

DA LUNEDÌ A VENERDÌ, A PRANZO, IL PREZZO È 10 EURO (9,90 PER LA PRECISIONE) MENTRE IL SABATO E LA DOMENICA È 12,90 EUROMA, SOPRATTURO, CIBO IN ABBONDANZA A BUFFET. SI SPIEGA COSÌ IL SUCCESSO DELL'EIGHT WOK SUSHI DI VIA CARNOVALI E DELLA RISTORAZIONE STRANIERA. A BERGAMO E PROVINCIA È BOOM DI IMPRESE ATTIVE NEL SETTORE CON TITOLARE STRANIERO. LA VARIAZIONE REGISTRATA SUL NOSTRO TERRITORIO TRA IL 2011 E IL 2012 È DEL 9,6% CONTRO LA MEDIA REGIONALEDELL'11%. SONO 650 GLI STRANIERI ATTIVI IN PROVINCIA NELLA RISTORAZIONE NEL 2012 CONTRO I 593 DELL'ANNO PRECEDENTE. IL NUMERO TOTALE DELLE IMPRESE ATTIVE NELLA RISTORAZIONE (ITALIANE E STRANIERE) È 5.186. DI QUESTE L'13% SONO ESERCIZI STRANIERI. A BERGAMO CI SONO 133 RISTORATORI NATI IN CINA, 91 RISTORATORI NATI NEI PAESI ARABI, 37 NATI NEI PAESI LATINOAMERICANI.

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di - foto di Fame di lavoro

CERCASI PIZZAIOLO RISPONDONO IN 800 LI HA SELEZIONATI LA VK 89 ITALIA DI SERIATE

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er un posto di lavoro, come pizzaiolo da 1.500 al mese, in una sola settimana ottocento persone hanno inviato il loro curriculum. Più che di pizza è la fame di lavoro. E non capita nel profondo sud ma in Trentino. A curare la selezione una azienda bergamasca, la Vk 89 Italia srl, che lavora nel campo della ristorazione con una decina di dipendenti e la sede a Seriate. La società bergamasca nel 2012 ha

vinto una gara d'appalto e prende in gestione un bar e una pizzeria all'interno della Caserma Cesare Battisti. La caserma che si trova a 2 km dal centro della città di Trento, sulla sinistra del fiume, fu inaugurata ufficialmente con questo nome il 15 maggio 1939. E' nota per il pesante bilancio della notte tra l'8 e il 9 settembre 1943, quando i tedeschi, offesi per la rinuncia da parte dell'Italia all'alleanza attaccarono. A darne notizia è il quotidiano Trentino che ha contattato il selezionatore bergamasco Pietro Caccia. Ha raccontato che le domande sono giunte, senza distinzione, da tutta Italia e non tutti coloro che hanno inviato il curriculum erano pizzaioli provetti. Qualifica a parte, ad accomunarli tutti un bisogno e un'urgenza: lavorare. A prescindere da quale sia il lavoro o la mansione richiesta. Degli ottocento curriculum arrivati ne sono stati vagliati solo cento perché esaminarli uno ad uno

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avrebbe richiesto troppo tempo. Per cercare il pizzaiolo Caccia si è rivolto all'Agenzia del lavoro di Trento e in poco più di una settimana si è visto recapitare ottocento curriculum. Lo stesso selezionatore, nonostante la dimestichezza con la selezione del personale, si è stupito del numero esorbiante di richieste. Delle cento domande esaminate dieci sono arrivate da persone che, la pizza, la conoscevano più che altro per averla mangiata. Persone cresciute lontano da farina, acqua, lievito, olio e sale (ingrediente base dela pizza) e disposte a fare tutto, pur di lavorare. La figura richiesta, inoltre, doveva passare anche sotto la lente di ingrandimento dell'amministrazione militare che doveva dare il suo nulla osta. Non veniva messa in discussione l'obiezione di coscienza o l'aver svolto il servizio militare, al lavoratore veniva richiesta una fedina penale "immacolata". Proprio come nel caso del servizio militare, quando ci si trova tra reclute che provengono da tutta Italia, le richieste sono giunte indistintamente dal Trentino alla Sicilia, fino alla Sardegna. Alcuni anche disposti a trasferirsi pur di lavorare. Tre i requisiti fondamentali valutati nella selezione: aver maturato un minimo di esperienza come pizzaiolo, avere un'eta superiore ai ventisei anni e,infine, una sede di residenza che non fosse troppo lontana dal luogo di lavoro. A vincere è stato un calabrese che da anni si era trasferito in Trentino. Servizio previsto: sei cene a settimana e in un giorno, oltre alla cena, anche il pranzo. Domenica sempre libera. Buona sicuramente anche la paga offerta: 1.500 euro. Un pizzaiolo napoletano sulla quarantina con dinamicità, velocità, flessibilità, precisione e magari qualche nozione di pizza acrobatica può arrivare a chiedere dai 2.500 euro fino a 3.000 euro al mese. Fino al 28 marzo il pizzaiolo ha lavorato ma adesso non è più in servizio. Il contratto è stato chiuso perchè il Secondo reggimento Truppe alpine è stato mandato in Afghanistan e nella caserma non è rimasto quasi più nessuno. Per quanto riguarda l'azienda bergamasca, adesso l'attività si è spostata in Liguria per la stagione estiva, in uno stabilimento balneare a Ceriale: il bagno San Sebastiano. Anche lì stesso discorso. Sono stati sommersi dalle richieste di bagnini, lavoro ambito dai ragazzi che terminate le superiori voglono andare all'università. Nessuna selezione, però, in questo caso perchè la Vk 89 Italia ha già a disposizione il personale dell'estate passata.


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Swiss Made

EX FRATTINI È QUI LA FESTA OPEN HOUSE IN VIA COMONTE PER IL NUOVO SUPER MACCHINARIO C.3000 CHE PROMETTE PRESTAZIONI DA RECORD

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embra passato un secolo, invece era il settembre del 2009 quando la gloriosa Frattini di Seriate aveva ammainato bandiera bianca, entrando in concordato con un'operazione-spezzatino che causò 160 disoccupati su 200 addetti in organico. A meno di quattro anni dal patatrac, il nuovo corso italosvizzero targato Mall + Herlan sta imprimendo una vera svolta all'andamento aziendale, tanto che lo stabilimento di via Comonte ospiterà a breve il primo evento "Open House" per la presentazione ai clienti del nuovomacchinario dipunta, la conifica C.3000, evoluzione dei due modelli precedenti le cui prestazioni erano definite a loro volta rivoluzionarie. Intanto l'organico cresce di pari passo con l'attività arrivando vicino ai 50 dipendenti. Eilpremio di

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La società italoelvetica Mall + Herlan Srl annuncia una tre-giorni a Seriate con l’arrivo dei maggiori clienti mondiali

produzione, ottenuto l'anno scorso dopo lunghe contrattazioni, adesso è raddoppiato. Questa volta, il mantra dell'innovazione di prodotto sembra avere trovato i suoi profeti alla ex Frattini. Narra infatti la leggenda che il vecchio proprietario, l'ingegner Roberto, già confindustrialedi peso e leader provinciale dei meccanici, avesse mandato a gambe per aria la fabbrica proprio a causa degli investimenti dedicati a questo nuovo macchinario, senza mai riuscire peraltro a vederlo in funzione. Sempre la leggenda aggiunge che sia stato grazie a

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questo progetto innovativo se gli svizzeri si decisero ad acquisire il ramo d'azienda, intravedendone le enormi possibilità di mercato. Arriviamo così alla C.3000, prodotto di punta della Mall Herlan Italia Srl. Per chi non fosse unaddetto ai lavori, la conifica è appunto un macchinario che deforma il metallo, in genere partendo da una sezione di tubo oppure da un cilindro, ricavandone il prodotto finale attraverso un procedimento a rulli e pressione: nel nostro caso, si tratta di contenitori di alluminio per bevande, per esempio le bottigliette in edizione speciale che celebrano l'anniversario del marchio, oppure quelle che accompagnano il lancio di eventi sportivi, eccetera; da non dimenticare che il collo dei contenitori è filettato per avvitarci il tappo, e questa fase delle lavorazioni non è la più semplice. Ci siamo dovuti fidare delle fonti interne, secondo cui i macchinari prodotti dalle aziende concorrenti si misurano con le decine di pezzi prodotti ogni minuto, mentre la C.3000 ne sforna appunto 3.000 e viene considerata il top assoluto del settore. Il prototipo numero uno era partito in un container per gli USA un anno e mezzo fa, diretto nello stabilimento di un fornitore della Coca Cola, seguito qualche mese dopo dal confratello numero due. Il terzo esemplare è quello delle meraviglie. Ha dimensioni doppie rispetto ai predecessori, risultando composto da sei moduli contro i tre moduli precedenti, e dovrebbe produrre volumi ancora più alti, assicurando al tempo stesso una maggiore regolarità di funzionamento; il nome in codice è C.3000.6 e siamo in grado di fornirvi anche il numero di matricola (7002) grazie al comunicato aziendale affisso nella bacheca di via Comonte. Fin dal 4 marzo, il direttore di fabbrica Flavio Valoti aveva infatti annunciato questi tre giorni di Open House, indicando come

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hanno assemblato e costruito pezzo per pezzo i tre prototipi. Che si respiri un'altra aria è dimostrato anche dal premio aziendale, arrivato nel 2012 a 2.100 euro: 500 euro di acconto versati l'anno scorso, più altri 1.600 euro

SPEZZATINO CON TRE ANNI DI PRESIDIO

prima data il periodo dal 3 al 5 aprile, ma con uneccesso di ottimismo, visto che l'evento è stato rinviato per un'ultima messa a punto (della gabbia?): non di molto, visto che si parla di organizzarlo tra una decina di giorni. Sono attesi i maggiori clienti dall'Europa e dal mondo, produttori del beverage e visitatori chiamati a invito, segno della fiducia che la casa madre sta riponendo nel polo di Seriate, facendone un palcoscenico per il lancio del macchinario di punta. Invece di essere smontato per la spedizione Oltreoceano nei container, dal porto di Genova, in questi giorni il nuovo prototipo è assem-

blato e fa bella mostra nel capannone numero uno, protetto dagli eventi atmosferici e anchedagli occhi indiscreti della concorrenza. Dopo un viaggio all'inferno e ritorno, dopo i licenziamenti, lo spezzatino aziendale, le causedi lavoro, il presidio ai cancelli proseguito fino allo scorso settembre, possiamo facilmente immaginare con che stato d'animo i dipendenti della Mall Herlan Italia stiano vivendo la vigilia di questa tre-giorni OpenHouse.Comedicevamo, il personale è cresciuto dai 37 addetti iniziali a una cinquantina di unità, senza contare tutti gli esterni che in questi anni

STORIA DI UN LEGAME TORMENTATO, QUELLA TRA I LAVORATORI DELLA EX FRATTINI E I NUOVI PROPRIETARI SVIZZERI TEDESCHI DELLA MALL HERLAN. L'ESORDIO ERA STATO DEI PEGGIORI, CON LA DIVISIONE DELLA FABBRICA IN DUE (RAMO METAL CONTAINER E RAMO CONTO TERZI), LA VENDITA IN BLOCCO DELLA PARTE PREGIATA E LA CHIUSURA DEL CONTO TERZI, MENTRE LO ZOCCOLO DURO DEI 160 E PASSA CASSINTEGRATI AVEVA OCCUPATO LE PORTINERIE, ORGANIZZANDO UN PRESIDIO OPERAIO TERMINATO SOLTANTO LO SCORSO SETTEMBRE: ALLA FRATTINI DI AVEVA PASSATO IL NATALE 2009 ANCHE SAVINO PEZZOTTA, PER ESEMPIO, EX SINDACALISTA AFFEZIONATO AL VECCHIO CONCETTO DI LOTTA E COMPARSO PIÙ VOLTE IN VIA COMONTE, NONOSTANTE LA SUAFIMCISL FOSSE APPENA RISULTATA MINORITARIA. INFATTI, ALL'INDOMANI DELLO SPEZZATINO, LA NUOVA PROPRIETÀ CON L'APPOGGIO DEI RAPPRESENTANTI CISLAVEVA PROPOSTO UN ACCORDO SUL RIASSORBIMENTO IMMEDIATO DI 37 PERSONE, CON L'IPOTESI ABBASTANZA VAGA DI FARNE RIENTRARE ALTRETTANTE, FINO A CIRCA 70 UNITÀ. SICCOME I DIPENDENTI ERANO QUASI 200 E DUE SU TRE SAREBBERO RISULTATI FUORI, QUESTO ACCORDO VENNE APPUNTO BOCCIATO A MAGGIORANZA DALL'ASSEMBLEA, LASCIANDOMANI LIBERE AGLI SVIZZERI. SE LA C.3000 (VEDI A FIANCO) AVEVA FATTO SBALLARE I CONTI ALLA VECCHIA PROPRIETÀ, IL NUOVO MANAGEMENT AVEVA INIZIATO A LAVORARE CON I PIEDI DI PIOMBO E CON 37 DIPENDENTI, DIVENTATI OGGI UNA CINQUANTINA. PER IL PREMIO AZIENDALE, NEL GENNAIO DEL 2012 SI ERA TENUTO ANCHE IL PRIMO E UNO SCIOPERO NELLA BREVE STORIA DELLA SOCIETÀ, A SOSTEGNO DELLA TRATTATIVA PER IL PREMIO.

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Verde mattone

CASE A BERGAMO SOLO L’1% È IN A+ QUASI 38 MILA GLI IMMOBILI IN CLASSE G

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on oltre 96 mila certificati approvati Bergamo, dopo Milano e Brescia, si piazza al terzo posto nella classifica lombardaintemadi certificazione energetica degli edifici. Ma di questi solo 972 sono certificazioni in classe A+. Sono stati resi noti nei giorni scorsi i dati aggiornati relativi all’efficienza energetica degli edifici in Regione Lombardia. Ricordiamo che dal 1° marzo è obbligatorio in questa regione l’obbligo di corredare gli ACE, Attestati di Certificazione Energetica degli edifici, con la firma digitale del tecnico che l’ha eseguita (leggi anche “ACE, da oggi in Lombardia scatta l’obbligo della firmadigitale“). Sul territorio regionale superano ilmilione gli Attestati di Certificazione Energetica registrati secondo i dati del Catasto Energetico Edifici Regionale, di questi 430.101 attestati in provincia diMilano, 144.426 a Brescia, 121.022 a Bergamo, 96.876 a Varese, 66.108 a Pavia, 64.197 in provincia di Como, 43.664 di Mantova, 38.535 a Cremona, 37.524 a Lecco, 24.968 a Lodi e 16.581 Sondrio. Per quel che riguarda Bergamo e la classe energetica si contano 138

QUANDO SERVE LA CERTIFICAZIONE ABERGAMO È NECESSARIO DOTARSI DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA NEI SEGUENTI CASI: • NUOVA COSTRUZIONE • DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE IN MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI PIÙ DEL 25%DELLA SUPERFICIE DISPERDENTE • AMPLIAMENTO DI PIÙ DEL 20% DEL VOLUME • TRASFERIMENTO A TITOLO ONEROSO • LOCAZIONE DELL'INTERO IMMOBILE O DELLA SINGOLA UNITÀ IMMOBILIARE • PRATICHE DETRAZIONE 55%

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certificazioni in classe A+, 972 in classe A e 8.525 in classe B. Complessivamentesono 37.829 gli edifici classificati a bassa efficienza (classe G), 12.428 di classe F, i 13.330 in classe E e gli 13.003 in classe D e i 10.762 in classe C. Complessivamente, più dell’85% del totale degli edifici lombardi è inserito nelle peggiori classi energetiche D, E, F e G. Per quel che riguarda l’efficienza energetica è interessante anche la situazione dei serramenti. Uw dei serramenti. Sul territorio lombardo le punte massime di trasmittanza termica Uw, pari a 6 W/m2K, sono toccate nelle province di Brescia, Como, Mantova eMilano, mentre i valori minimi oscillano tra 0,80 e 0,81, ad eccezione delle province di Lecco (0,85) e Lodi (0,86). Sui serramenti utilizzati nelle abitazioni, ilCatasto Energetico Edifici Regionale registra il valore massimo (6 W/m2K) in provincia diMantova, seguita da Bergamo (5,99) e Cremona (5,98), mentre i valori minimi si aggirano sugli 0,80/0,81 W/m2K, con due eccezioni: Lecco (0,85) e Lodi (0,88). Mentre la media di ciascuna delle province è poco sopra i 3 W/m2K.


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di Livio Casanova

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Carte bollate

I COLLAUDATORI ALLA GUERRA GEOMETRI CONTRO ARCHITETTI GLI ORDINI BERGAMASCHI AL TAR E DOPO DUE ANNI ARRIVA LA SENTENZA

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Ordine degli architetti da una parte e il Collegio dei geometri dall'altra al centro di un caso giudiziario che riguarda le competenze degli uni (gli architetti) ma, soprattutto, degli altri (i geometri). Un tipico caso di conflitto di interessi corporativi. Arbitro il Tar della Lombardia che in una recente sentenza si è espresso accogliendo le ragioni dei geometri che chiedevano di annullare una nota con cui gli architetti respingevano "la richiesta di designare una terna di professionisti per il collaudo di opere in cemento armato eseguite affidando a un geometra la direzione dei lavori per il progetto architettonico". Il collaudo è quell'insieme di prove e certificazioni volte a garantire alla committenza la corretta esecuzione statica di un' opera. Deve essere eseguito da un ingegnere o da un architetto iscritto all'albo da almeno dieci anni, che non sia intervenuto in alcun modo nella progettazione, direzione ed esecuzione dell'opera. La nomina del collaudatore spetta al committente.

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Quando non esiste il committente ed il costruttore esegue in proprio, è fatto obbligo al costruttore di chiedere all'Ordine provinciale degli ingegneri o degli architetti la designazione di una terna di nominativi fra i quali andrà a scegliere il collaudatore. Dopo la nota del 6 dicembre 2011 il collegio dei geometri chiedeva di annullare anche quella del 30 novembre 2011 con la quale si vedeva rifiutare "a Eurocostruzioni srl la designazione della terna di nomi per il collaudo di opere strutturali". Chiedeva anche l'annullamento delle richieste respinte a Bena Costruzioni con delibera del 12 settembre 2011 come pure ad Edil 62 con nota del 10 febbraio dove, in tutti questi casi, tra parentesi si leggeva il motivo del rifiuto: in quanto progettista architettonico e direttore lavo-

ri per il progetto architettonico risulta essere stato un geometra. La querelle su chi possa fare progettazione e direzioni lavori quando sono in gioco opere strutturali in cemento armato e sulle competenze che da sempre divide i progettisti laureati dai tecnici diplomati -basata sull'antica definizione di "modesta costruzione civile"- combattuta a colpi di carte bollate nei tribunali di mezza Italia, con frequenti incursioni della Corte di Cassazione, ha fatto tappa anche nella Bergamasca. Non è una questione di lana caprina e nemmeno un semplice problema di interpretazione legislativa. Quello che la sentenza non esplicita riguardo alla progettazione di un'opera, al calcolo delle strutture in cemento armato e al collaudo finale con i relativi costi è il nodo del contendere. Pensiamo ad un villetta a schiera di 200 mq., il costo del progetto si può calcolare in una percentuale rispetto al valore dell'immobile. Per una percentuale intorno a l'8%, per una villetta da 500 mila euro si può stimare in 40 mila il costo del progetto (prezzo contrattabile, dipende dai progettisti), in 5 mila euro calcoli e costo del cemento armato e, infine, mille euro per il collaudo. Se le cifre non rispecchiano al centesimo la realtà perché ad incidere sono molti fattori tuttavia chiarificano gli interessi -comuni e per questo concorrenziali- di geometri e di architetti. Il collaudo è il pretesto per sollevare la questione delle competenze progettuali dei geometri. "Nei casi portati all'attenzione del Tar-si legge nella sentenza che ricostruisce i motivi della querelle-le prestazioni professionali svolte dai geometri e oggetto di contestazione consistono nella progettazione architettonica e nella direzione lavori". Il Tribunale amministrativo riassume sia le ragioni degli

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architetti che la replica dei geometri. Gli architetti sostengono che ai geometri spetterebbe "progetto, direzione, sorveglianza e liquidazione di costruzioni rurali ed edifici per uso d'industrie agricole di limitata importanza, di struttura ordinaria, comprese piccole costruzioni accessorie in cemento armato, che non richiedono particolari operazioni di calcolo per la loro destinazione" e "progetto, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili". Ecco il motivo per cui "non è possibile per gli architetti partecipare al collaudo di opere in cemento armato in relazione alle quali i geometri, esorbitando dalla proprie competenze professionali, abbiano svolto attività di progettazione architettonica e di direzione lavori per il progetto architettonico. La partecipazione a questi collaudi -sempre dal punto di vista degli architetti- equivarrebbe all'abuso edilizio". Fuori dal contenzioso gli ingegneri che non si sono mai rifiutati di fornire una terna di professionisti per il collaudo. Dal punto di vista dei geometri "la designazione della terna di nomi tra cui viene scelto il collaudatore non sarebbe la sede idonea per esprimere valutazioni sul rispetto della competenza professionale del progettista e del direttore dei lavori, e nemmeno anticipare giudizi sulla qualità dell'opera". E poi "un ordine professionale non può stabilire i limiti della competenza di professionisti appartenenti ad altri ordini" chiedendo anche un risarcimento del danno d'immagine (non concesso dal Tar). Esaminando la questione sotto diversi aspetti il tribunale amministrativo chiarisce che "anche le costruzioni civili di modesta importanza possono richiedere l'impiego di cemento armato, non sarebbe corretto interdire in questi casi ai geometri una porzione rilevante della loro competenza professionale, quando sia invece possibile scorporare in modo chiaro ed effettivo dalla progettazione e dalla direzioni dei lavori tutta l'attività riferibile al cemento armato, che richiede calcoli complessi". Per quel che che concerne i rapporti tra gli ordini e i collegi professionali sottolinea che non si "possono utilizzare le procedure amministrative previste ad altri fini per ostacolare o sanzionare i professionisti della categoria concorrente che effettuano un'invasione di campo. Nello specifico l'Ordine degli Architetti non è legittimato a bloccare la procedura di collaudo stativo rifiutandosi di designare le terne per le scelte dei collaudatori". Il Tar, quindi, accoglie il ricorso presentato dai geometri, annulla gli atti e l'Ordine degli architetti "è quindi tenuto a prestare la propria collaborazione nella formazione delle terne per la scelta dei collaudatori". In un comunicato il presidente del Collegio dei geometri Renato Ferrari "prende atto con soddisfazione dell'esito della causa" con una sentenza che ha annullato "i provvedimenti dell'Ordine degli architetti di Bergamo". Secondo Ferrari "il Tar ha riconosciuto l'obbligo per l'Ordine degli architetti i nominare la terna di collaudatori senza alcuna discriminazione in relazione al progettista dell'opera e, dunque, anche nell'ipotesi in cui dovesse essere un geometra". "Pertanto-si legge ancora-il Collegio auspica che sia stato chiarito l'equivoco normativo che aveva indotto in errore l'Ordine degli architetti, così da poter continuare a mantenere con quest'ultimo il rapporto di collaborazione e reciproco rispetto che da sempre caratterizza le relazioni tra i tecnici bergamaschi". Mauro Fiorona, l'avvocato che ha difeso il Collegio dei geometri, auspica un intervento normativo che chiarisca le professionalità perché "il problema non è togliere le competenze ai geometri per darle agli architetti, bensì definire una volta per tutte i limiti delle rispettive aree di competenza". Difficile, tuttavia, pensare che una conciliazione tra le due parti passi per una sentenza del Tar.


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di Romina Liuzza Senzatetto

SFRATTI RECORD NON ENTRATE IN QUELLA CASA IN TRE MESI OLTRE260 CASI PER MOROSITÀ

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dati che la terza sezione civile del tribunale di Bergamo ha rielaborato per la nostra inchiesta sugli sfratti, sono specchio fedele della crisi economica che avanza. Anche a una lettura sommaria, balza agli occhi un aumento inarrestabile di persone che perdono la casa per morosità del canone: oltre 800 casi nel 2012, che superano abbondantemente quota 1.000 se si con-

to al 2010; 481 gli sfratti eseguiti con l’uso della forza pubblica (+4%). Il 90% degli sfratti sono motivati da morosità connessa alla perdita del posto di lavoro, alla diminuzione del reddito reale, alla crescente precarietà. Queste cifre drammati che evidenziano l’impatto della crisi economica sul nostro territorio. I sindacati sostengono che il numero di disoccupati nel 2012 è salito a 35.000 persone, a cui si devono aggiungere altre 10.000 persone in cassa integrazione. Per l’Unione Inquilini di Bergamo, battagliera formaziona capitanata da Fabio Cochis, sono giorni di superlavoro, puntualmente documentato sul web. Per esempio lunedì scorso, il 22 aprile, erano in programma tre sfratti in contrada Ripa a Trescore Balneario, rinviati al 21 maggio prossimo anche grazie alla mobilitazione che vi mostriamo in queste foto (studio photo graphics). «La solidarietà e la lotta sono diventati gli unici strumenti per difendere il diritto inalienabile alla casa - dichiara Cochis - in un territorio peraltro strapieno di case vuote, da vendere o affittare, per la quali sono rimasti ben pochi quelli che hanno i soldi per accedervi. Serve urgentemente una reale svolta nella politica perché contraddizioni assurdecomequesta vengano affrontate, dalla parte di chi non ha più i soldi per una casa. Per dire questo il movimento antisfratto parteciperà al corteo del Primo Maggio a Bergamo con uno spezzone dedicato alla lotta per il diritto alla casa».

SOTTO SFRATTO siderano i mancati affitti di negozi, capannoni e box auto. Per quest’anno, possiamo fornirvi i numeri del primo trimestre, con 223 inquilini messi fuori casa da gennaio al 31 marzo al ritmo di 2,5 casi al giorno: le proiezioni porterebbero il 2013 vicinissimo ai 900 sfratti abitativi, infrangendo ogni record. Da non dimenticare poi che si tratta di un dato parziale, senza i provvedimenti esecutivi emessi dai tribunali di Grumello, Clusone e Treviglio. Infatti i dati del Ministero degli Interni ci dicono che in bergamasca sono state emesse del 2011 circa 1.234 nuove sentenze di sfratto per morosità, con un aumento del 19% rispet-

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I DATI DEL TRIBUNALE DI BERGAMO LICENZA FINE LOCAZIONE USO USO ABITATIVO DIVERSO

2008 2009 2010 2011 2012 2013

65 55 44 36 25 11

23 14 11 6 6 1

SFRATTO PER MOROSITÀ USO USO ABITATIVO DIVERSO

479 662 685 696 814 223

169 178 174 167 214 42


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Green

VERDE URBANO

14 METRI QUADRATI A TESTA LEGAMBIENTE, TROPPO POCO PAOLO LONGARETTI: «L’AMBIENTE NON È TRA LE PRIORITÀ DI PALAZZOFRIZZONI»

B

ergamo si classifica all’ultimo posto in Lombardia per metri quadrati di aree verdi per ogni singolo abitante. Se la media nazionale dei capoluoghi è di 30,3 metri quadrati di aree verdi per residente, quella di Bergamo è di 14,1metri quadrati. Il valore lombardo più basso, lo stesso dei lecchesi. Per dare un’ordine di grandezza 14 mq è anche la superficie della casa più piccola al mondo, disposta su due

piani, stretta 72 centimetri che si trova all’angolo tra il n. 22 di Chlodna street e il n. 74 di Zelazna street a Varsavia. E dove lo scrittore israeliano Etgar Keret ha accettato di viverci. I dati sul verde pubblico urbano a disposizione dei residenti nelle città capoluogo di provincia italiane sono contenuti nell'annuale rapporto Istat. Secondo Paolo Longaretti, membro del direttivo di Legambiente Bergamo, "il dato bergamasco diffuso

dall'istituto nazionale è molto basso. Non bastano quattordicimetri quadrati a testa di verde urbano”. Tra le prime posizioni in Italia, a guidare la classifica lombarda, Sondrio con 312,5 mq di verde urbano a disposizione, seguita da Como con 68,8 mq e Monza con 65,6 mq. Nella ricerca Istat, basata sui dati del 2011, si qualificano come “verde urbano” le aree a verde attrezzato, come i piccoli parchi e i giardini pubblici di

LOMBARDIA - DENSITÀ E TIPOLOGIE DI VERDE URBANO NELLE PROVINCE - ANNO 2011 (INCIDENZA PERCENTUALE SULLA SUPERFICIE COMUNALE E COMPOSIZIONE PERCENTUALE) DENSITÀ DEL VERDE URBANO Sondrio Monza Como Milano Brescia Lodi BERGAMO Pavia Cremona Mantova Italia (c) Varese Lecco

34,2 24,4 15,8 11,9 5,8 5,2 4,3 4,2 4,0 3,3 2,7 2,3 1,5

VERDE VERDE STORICO ATTREZZATO

6,0 86,4 3,7 45,6 32,9 7,1 31,9 53,7 11,8 30,3 34,9 30,0 25,9

2,3 4,1 4,9 27,0 27,9 13,0 37,7 5,4 29,3 15,0 15,9 10,5 3,9

AREE AREE DI GIARDINI SPORTIVE SCOLASTICI ARREDO URBANO ALL’APERTO 1,8 6,7 1,5 15,3 21,4 15,1 14,6 1,7 17,1 3,1 9,4 5,7 21,1

1,2 0,1 0,7 0,1 3,8 11,5 2,1 1,4 0,6 11,3 3,8 1,6 17,0

1,0 1,1 3,6 6,3 7,2 4,4 10,3 4,5 4,5 6,1 3,4 10,5 4,6

ORTI FORESTAZIONE URBANI URBANA

0,1 0,4 0,2 0,2 0,1 0,4 0,5 0,1 0,4 0,2 0,5 1.6

1,4 0,6 18,3 1,2 31,7 2,4 -

ALTRO (B)

86,2 1,6 85,2 4,8 6,5 30,5 3,1 31,7 4,8 33,9 30,0 41,2 26,0

Fonte: ISTAT, dati ambientali nelle città - (B) La classe “altro” include aree verdi adibite a orti botanici, giardini zoologici, cimiteri e aree di verde incolto e tutte le altre aree tipologie di verde urbano non ricomprese nelle voci riportate. (C) La dicitura italiana si riferisce al complesso dei comuni capoluogo di provincia

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quartiere, i giardini scolastici, gli orti urbani, le aree sportive all’aperto, i boschi urbani, gli orti botanici, i giardini e i parchi di interesse artistico o storico e con caratteristiche di non comune bellezza, tutelati dal Codice dei beni culturali. Ma anche le aree di “arredo urbano” come piste ciclabili, rotonde stradali, spartitraffico. Nell’indagine non rientra il Parco dei Colli di Bergamo che si estende su un’area di circa 4800 ettari e comprendeCittà Alta e le circostanti colline tra la Val Brembana e la Val Seriana perché, spiega Longaretti, "il Parco è svincolato dalla pianificazione urbanistica della città, non è considerato forestazione urbana". Se il parco naturale bergamasco fosse rientrato nel rapporto IstatBergamo avrebbe superato i 30,3 mq della media nazionale, "ma avremmo sempre un dato basso, troppo basso che denota una scarsa sensibilità al verde". Un dato ancora più basso se si prende in considerazione il rapporto di Legambiente del 2012, dove Bergamo si classifica al 65° posto (su 102 città italiane) in termini di metri quadri di verde per abitante (6,34 - verde fruibile in area

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urbana) anche se, a differenza dell’Istat, l'associazione ambientalista non considera come verde urbano i giardini delle scuole perché fruibili solo durante l’annoscolastico e adisposizione di un numero limitato di persone. Tornando al rapporto Istat se si confrontano ladensità del verde urbano con la superficie della città,Bergamosupera la media nazionale, attestandosi sul 4,3% contro il dato nazionale al 2,7% ma “il verde - spiega il membro del direttivo di Legambiente

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60/70”.Guardandoallemedie italiane Bergamo è bocciata per verde storico con 31,9% contro il 34,9% del dato nazionale, promossa per verde attrezzato al 37,7% contro una media del 15,9%. Bocciata per aree sportive 2,1% contro la media del 3,8% degli altri capoluoghi italiani, promossa per aree di arredo urbano al 14,6% contro il 9,4% e giardini scolastici che registrano un 10,3% contro il 3,4% nazionale. Assente la forestazione urbana contro il dato nazio-

«Il pollice verde dell’assessore all'ambiente Bandera, e in precedenza di Amorino, non richiama il sentire comune di Palazzofrizzoni maesprime una sensibilità solamente personale»

Bergamo - si trova solo in alcuni quartieri recenti come Longuelo e Monterosso mentre è completamente assente nei borghi storici o nelle zone con palazzi che risalgono agli anni

}

nale al 2,4%. Secondo Longaretti “la media nazionale non può essere la cartina tornasole per misurare l'attenzione al verde posta in atto da un'amministrazione pubblica. Il verde non è in cimaalle

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priorità del comune di Bergamo e di altre amministrazioni locali. Il “pollice verde” dell'attuale assessore all'ambiente Bandera e in precedenza di Amorino non richiama il sentire comune di Palazzofrizzonima esprime una sensibilità strettamente personale. Penso alle aree dismesse, a zone come la ex Ote, ex Fervet, ex Mangimi Moretti a Campagnola solo per citarne alcune dove il verde non è contemplato. Per la ex Reggiani si continua a parlare di riqualificazione. Quattro anni fa l'amministrazione Bruni ha provato a coinvol-

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gere i quattro quartieri interessati (Valtesse, Redona, Monterosso e Borgo Santa Caterina), i cittadini chiedevano abitazioni, ma anche di creare percorsi pedonali per legare l’area con il parco Goisis, di salvaguardare una parte dell’archeologia industriale presente e di creare un parco urbano di circa 30.000 mq. Oggi è lettera morta. Mi domando se a Colognola (sulla strada che da Curnasco porta verso il sottopasso di Colognola) ci fosse bisogno di un altro centro commerciale visto che a pochissimi chilometri di distanza c'è l'Oriocenter,

il centro commerciale di Curno e di Stezzano”. Le amministrazioni pubbliche si sono dotate di tre appositi strumenti per la pianificazione del verde urbano: il Censimento del Verde, cioè l’analisi puntuale del verde urbano, che ne registra specie e caratteristiche varie (altezza, diametro, stato fitosanitario, etc.); il Regolamento del Verde, strumento operativo, che contiene prescrizioni specifiche per la progettazione e manutenzione del verde pubblico e spesso anche privato. Redatto da professionalità specifiche, viene approvato dall’amministrazione con specifico atto deliberativo. Infine, il Piano del Verde, strumento di pianificazione di settore, volontario ma integrativo della pianificazione urbanistica locale che presenta una visione strategica del sistema del verde urbano e peri-urbanonel medio-lungo periodo. Il rapporto Istat sottolinea come gli strumenti di pianificazione e gestione del verde urbano sono poco utilizzati dalle amministrazioni: meno di un quinto dei comuni ha approvato il Piano del verde, e il 45,7% ha adottato un Regolamento del verde. Il censimento del verde è stato invece effettuato dal 70,7% delle città; tra quelle di maggiori dimensioni solo Milano, Venezia, Bologna e Palermo hanno adottato tutti questi strumenti di gestione territoriale. Bergamo adotta tutte queste misure ma “non serve un piano del verde - continua Longaretti -. Il verde dovrebbe essere un argomento centrale ogni volta che si discute del piano di governo di un territorio, invece negli indici urbanistici finisce per essere solo un ritaglio. Invece di calcolare quanto rende trasformare Montelungo in tanti appartamenti perché non destinare parte dell’area a verde pubblico e così collegare gli esistenti Parco Suardi e Parco Caprotti”. Proprio a Bergamo lo scorso ottobre il brand americano Timberland, in collaborazione con Legambiente, ha portato a termine i lavori di piantumazione di 4.000 alberi a copertura dell'area di 2 ettari del Parco Ovest. “Era da tempo che i residenti lo aspettavano. Nella pianificazione del Pgt era destinata a ospitare una “stanza verde” della città. Bergamo dovrebbe seguire il modello delle grandi città europee. Riqualificare un parco cittadino non può risolversi soltanto nell’ inserimento di qualche metro quadrato di pavimentazioni resilienti e di “giochi a molla”.


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di Paolo Grisa

La nostra gita

ALLA RISCOPERTA DELLE SCALETTE DALLA SCALETTA DELLE MORE A SAN VIGILIO TRA SCORLAZZINO E SCORLAZZONE

È

vero che volere è potere, e che rispetto al fare un'attività fisica per mantenere in forma il corpo nessuna scusa è mai buona. Dunque, anche durante la stagione invernale si può, scegliendo con oculatezza i percorsi e la giusta esposizione al sole degli itinerari, realizzare qualche bella escursione per mantenersi in allenamento in vista delle più impegnative escursioni della stagione estiva. Tuttavia, noi vogliamo metterci dalla parte dell'escursionista medio, che magari durante l'inverno preferisce dedicare le sue domeniche alle piste degli impianti sciistici delle nostre valli. Attività assolutamente meritevole, ma che, d'altro canto, non allena la muscolatura e l'attività respiratoria alla resistenza che l'escursionismo richiede. Ecco dunque che, all'inizio della primavera, coloro che non fanno attività invernale con sci da fondo, pelli di foca o ciaspole. si troveranno a dover ripartire gradualmente a preparare il fisico. Così, anche con poco tempo a diposizione e la scarsa voglia di fare molti km per trovare un terreno adatto, la nostra bella città e le sue valli montane offrono delle zone meravigliose per passeggiare. Nel territorio cittadino tipicamente la presenza di Città Alta offre per esempio le celebri Scalette. Questi storici tracciati permettono agli appassionati camminatori di godere delle bellezze di Bergamo Alta camminando su un fondo del terreno che alle nostre articolazioni parrà (quasi) escursionistico. E le possibilità sono numerosissime: circa 15 percorsi, facilmente congiungibili e con la possibilità di realizzare itinerari ad anello. Alcuni sono anche percorribili in gran parte in sella alla mountain bike. Sono davvero rari luoghi come Bergamo Alta dove la gioia dell'attività sportiva si coniuga con la scoperte delle bellezze non solo naturali ma anche rurali e architettoniche del paesaggio. Forza quindi, indossate un paio di scarpe belle comode, con una suola scolpita e dalla buona aderenza e gustatevi la nostra proposta per il w-end: concatenamento Scaletta delle More - di San Matteo - dello Scorlazzino - Scorlazzone San Vigilio. Questo concatenamento, pur non presentando uno sviluppo eccessivo, rappresenta però un ottimo allenamento ed è quello, tra i vari possibili sulle scalette, che permette di realizzare il massimo dislivello senza (quasi) effettuare tratti di strada asfaltata. In questo modo si permetterà alle articolazioni di prepararsi

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Partenza dalle piscine Italcementi con 15 possibili itinerari (anche per mountain bike) ripercorrendo i vecchi collegamenti tra Bergamo Alta e il contado

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per i più sconnessi terreni dei sentieri di montagna, ai muscoli di allenarsi ai dislivelli e ai ripidi tratti che caratterizzano alcuni itinerari delle nostre orobie. Il percorso inizia nelle vicinanze dell'ingresso delle piscine Italcementi. La Scaletta Delle More parte inizialmente con ampi gradini ma ben presto questi si stringono e diventano anche piuttosto alti. La salita non offre praticamente tratti di riposo se non una brevissima interruzione poco prima della fine. Al termine di questa prima "tappa" un breve tratto in discesa su via Borgo Canale permette di rifiatare, mentre si contemplano gli orti dove viene coltivata la celebre

Monviso fino, spostando lo sguardo sempre più a sud, alle prime propaggini degli appennini. Un riposo più che provvidenziale perché finita questa, inizia, senza quasi soluzione di continuità (si attraversa una strada) lo Scorlazzone, che come potrebbe far pensare già il nome, ha pendenze decisamente più "burbere". Qui subito si inizia a faticare, i gradini sono posti vicinissimi, e molto alti, la fatica si fa presto sentire. Fortunatamente lo strappo è breve, e ad esso fa seguito un più dolce viottolo ciottolato che, passando di fronte a eleganti ville, porta in cima alla strada del colle di San Vigilio, a destra si trova la chiesetta,

scarola bergamasca, che è possibile gustare in alcuni ristoranti della città alta. Dopo una cinquantina di metri si segue la (brevissima) scalinata di San Matteo che porta alla non "estrema" scaletta dello Scorlazzino. Questa scalinata è particolarmente panoramica, anche perché risulta divisa in tre terzi circa di egual lunghezza, di cui il secondo traversa verso ovest in piano, permettendo così di tirare fiato. Nel frattempo lo sguardo, nelle giornate più terse, si lascerà incantare dalla spettacolare vista del versante Est del Monte Rosa, con i suoi ghiacci perenni e, in lontananza, la piramide del

mentre, di piacevole ristoro sarà la fontanella posta proprio di fronte. Qui, anche per completare lo sguardo panoramico iniziato più sotto, si consiglia di lasciarsi tentare dall'ultima asperità, ovvero imboccando la via "al Castello", superando la stazione di arrivo della funicolare, raggiungere gli ultimi gradini che portano in vetta alla rocca di San Vigilio. Sedendosi sulle panchine all'ombra di alti cedri, e rivolgendosi al versante opposto a quello di salita, si potrà, aiutandosi anche con un cippo geodetico ivi posto, identificare questa volta le montagne "nostrane", dal Monte Linzone

all'estrema sinistra a chiudere la valle Imagna fino alle montagne della Val Cavallina. All'interno di questa cornice improvvise possibilità si apriranno ai nostri lettori e noi vedremo di guidarvi verso alcune di queste.

PER IL RIENTRO È OBBLIGATORIO UN GELATO DALLA MARIANNA PER I PIÙ SPORTIVI CHE FOSSERO TALMENTE MOTIVATI DAL DEDICARSI ALLE "RIPETUTE", OVVIAMENTE LA VIA DI RIENTRO PIÙ VELOCE AL PUNTO DI PARTENZA È QUELLA DI SALITA. RICORDIAMO PERÒ CHE, SE IN SALITA, UNA LEGGERA CORSETTA È UN OTTIMO ALLENAMENTO, IN DISCESA SAREBBE MEGLIO PROCEDERE A PASSO MODERATO, IN MODO DA NON SOVRACCARICARE LE ARTICOLAZIONI. PER INVECE CHI VOLESSE ABBINARE ALL'ATTIVITÀ FISICA UN GIRO PIÙ PANORAMICO E, PERCHÉ NO, UNA SFIZIO GOLOSO CONSIGLIAMO INVECE DI SCENDERE LUNGO VIA SAN VIGILIO IN DIREZIONE DI PORTA SAN ALESSANDRO E DELLA STAZIONE DI PARTENZA DELLA FUNICOLARE. QUI, VARCATA LA PORTA SI GIUNGE IN COLLE APERTO, DOVE A CORONARE GLI SFORZI PRECEDENTI, NON CI SI POTRÀ ESIMERE DAL GUSTARSI UN GELATO DALLA MARIANNA. OVVIAMENTE D'OBBLIGO È ASSAGGIARE IL GUSTO STRACCIATELLA, IN QUANTO NACQUE PROPRIO QUI, 52 ANNI FA, DALLA FANTASIA DEL SIGNOR ENRICO PANATTONI, ALLA CUI FAMIGLIA IL LOCALE È ANCORA OGGI IN MANO. DOPO QUESTA DOLCE PAUSA, RIPASSANDO NUOVAMENTE SOTTO LA PORTA CI SI AVVIERÀ NUOVAMENTE VERSO VIA BORGO CANALE, PASSANDO A FIANCO DELLA CASA DEL DONIZETTI. DOPO AVERLA PERCORSA QUASI COMPLETAMENTE SVOLTANDO PER VIA DELLA COSTITUZIONE SI GIUNGE AGLI EX RIUNITI E, IN SEGUITO AL NOSTRO PUNTO DI PARTENZA DI FRONTE ALLE PISCINE ITALCEMENTI.


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di - foto di Lorem Ipsum

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Innovazione

EDUC.A., QUANDO LA TEORIA INCONTRA LA PRATICA D’IMPRESA LA GIOVANE REALTÀ AMMINISTRATA DA MIRKO ROTTOLI AD UN ANNO DALLA NASCITA, È GIÀ DIVENUTA UN AUTOREVOLE PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA FORMAZIONE AZIENDALE

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uesta è la storia di un sacco da boxe all'interno di una sala di formazione. La sorpresa è scoprire come viene usato ogni giorno. Il pesante e bizzarro saccone si trova nelle aule di EduC.A., giovane e fresca realtà nata lo scorso anno ma che in poco tempo ha già percorso molta strada, quasi 1500 addetti a diversi livelli. Perché EduC.A. si occupa di formazione

Perché uno strumento di allenamento in un'aula di formazione? "Rappresenta una metafora di quello che per noi è fare un corso di formazione presso EduC.A. I nostri corsisti entrano e lavorano, partecipano, fanno esercitazioni pratiche, giochi di ruolo, scendono in campo e "si sporcano le mani". Abbiamo un approccio molto attivo perché siamo convinti che soltanto la pratica possa trasmettere la teoria. Poi il sacco viene utile anche quando l'adrenalina di qualcuno sale e sente il bisogno di sfogarsi. Il team di EduC.A. progetta i corsi con questa filosofia: «coloro che fanno Un corso di formazione spesso è vissuto come distinzione fra intrattenimento ed educazione forse non sanno che l'educazione deve essere divertente e il divertimento deve essere educativo» McLuhan una finestra sul mondo dalla quale evocare i propri disagi e le proprie intenzioni, che magari faticano ad uscire all'interno dell'azienda. In queste occasioni di "sfogo" il sacco si è rivelato utile".

partecipativa, offre servizi ampi e variegati, specializzata in corsi sulla sicurezza è capace di arrivare, con i suoi formatori e partner, a erogare corsi di comunicazione, leadership, pronto soccorso, antincendio e molti altri. Chi s'infila i guantoni di pelle nera è il deus ex machina di EduC.A., Mirko Rottoli, l'amministratore unico.

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Da dove nasce EduC.A.? "Nasce da una sfida, nasce da un sogno. Io e i miei soci veniamo da Consulenze Ambientali, realtà da più di 30 anni conosciuta sul territorio per i servizi di consulenza alle aziende in materia di ambiente, depurazione, smaltimento rifiuti, valutazioni dei rischi, analisi acque e molto altro. Un giorno, proprio mentre stavamo svolgendo una formazione sulla sicurezza, ci siamo resi conto che potevamo offrire ai nostri clienti qualcosa di più, qualcosa che potesse trasformare un mero obbligo di legge in un investimento per le aziende. Poi ci siamo lasciati prendere la mano e ci siamo ritrovati a creare una nuova srl con una sede propria. Ed ecco EduC.A. con un parco clienti, un gestionale dei corsi online, un team di formatori competenti che si sono formati sul campo lavorando a stretto contatto con le aziende ogni giorno".


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Dopo un anno dall'apertura dei battenti qual è il bilancio? "Assolutamente positivo, siamo partiti con l'idea di erogare una gamma limitata di corsi e invece abbiamo stretto delle partnership importanti con attori esterni, esperti che sono diventati collaboratori in grado di ampliare la nostra offerta. Questa apertura permette di presentarci ai clienti come veri punti di riferimento per la formazione aziendale: dagli operai ai manager, dai preposti agli RLS e RSPP. Il calendario è fitto e spesso creiamo date ad hoc per i clienti per rispondere tempestivamente e adempiere alla normativa". Perché EduC.A. è diversa da altre strutture che erogano formazione? "In realtà questa domanda dovrebbe essere rivolta ai nostri clienti, ma penso che venga apprezzato il coinvolgimento attivo, il fatto che pensiamo di formare gli operatori in maniera coinvolgente e proattiva affinché poi, una volta rientrati in reparto, "partecipino" alla sicurezza e non la "subiscano". Poi certamente è la gestione autonoma dei propri corsisti che le aziende valutano estremamente utile, innovativa ed economica". Il futuro di EduC.A.? "I progetti per il futuro erano chiari dall'inizio e con il passare del tempo e delle conferme sul territorio crediamo sia la strada giusta: costituire un gruppo che possa offrire corsi di formazione sempre più specifici, completi, personalizzati e di alto livello. Nel contempo avviare una cultura della sicurezza alle micro imprese, numerose vicino a noi. Tra dieci anni mi vedo in un'aula di formazione che, oltre al sacco, ha un laboratorio, una palestra e uno spazio esterno attrezzato per le esercitazioni. La lista dei desideri è lunga".

Mirko Rottoli Amministratore Unico EduC.A.

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Speciale cabrio

plein

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AIR C

Arriva la bella stagione e con il caldo è il momento di aprire la capote Passiamo in rassegna le più affascinanti vetture cabrio del momento

hi non desidera un'auto scoperta con l'arrivo della bella stagione? Una cabriolet significa non solo bellezza estetica, ma anche un difficilmente descrivibile piacere di guida con il vento nei capelli e di libertà pressoché illimitata. Il sole e il caldo sono oramai alle porte e torna il momento dell'anno più adatto a questa tipologia di vetture. BMW ha infatti recentemente diramato un video dove fa una rassegna delle vetture con tetto apribile della sua gamma, a partire dalla BMW Serie 1 fino ad arrivare alla BMW Z4, passando dalla BMW Serie 3 e dalla BMW Serie 6. L'entry level della gamma cabriolet di BMW è rappresentato dalla Serie 1 Cabrio. Questa vettura, ancora legata all'estetica della precedente generazione, dovrebbe essere presto sostituita da una nuova versione,

che potrebbe prendere il nome di Serie 2 Cabriolet. Stesso discorso anche per la Serie 3 Cabrio, che, in attesa del cambio generazionale, propone un'estetica accattivante prima dell'arrivo della futura Serie 4 Cabriolet. La più comoda e lussuosa scoperta dell'Elica è invece la Serie 6 Cabrio, che permette di accogliere fino a quattro persone: per chi cercasse delle prestazioni elevate è disponibile anche la BMW M6 Cabrio da 560 cavalli e 680 Nm. E Jaguar? Non resta certo a guardare, visto che la sua F-Type è una vera sportiva per il futuro, prossimo e non solo. La nuova nata scaturisce da un illustre lignaggio che offre il look, il feeling, le prestazioni e la maneggevolezza di una vera Jaguar, senza dimenticare la piacevolezza e la leggerezza di una cabriolet.

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F-TYPE LA GRINTA DEL GIAGUARO

scocca in alluminio della F-TYPE combina linee filanti con leggerezza e rigidità. Una struttura rigida e resistente che garantisce una

Potente, agile e unica Ecco la nuova cabriolet del marchio britannico, nata per stupire

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a F-TYPE è una vera sportiva Jaguar. Potente, agile e assolutamente unica. I motori Jaguar di nuova generazione 3.0 V6 Supercharged sono potenti e raffinati, dotati di una sofisticata gestione della sovralimentazione e una valvola a farfalla del gas secondaria per offrire un'accelerazione fluida e naturale. Il 5.0 V8 da 495 CV è incredibilmente potente. Una serie di tecnologie avanzate garantisce prestazioni, raffinatezza ed efficienza, con una strabiliante coppia massima di 625 Nm a soli 2.500 giri/min. Il cambio automatico Quickshift della F-TYPE è stato ottimizzato per garantire una risposta immediata e una sintonia eccellente con il guidatore, combinando i vantaggi di un cambio a doppia frizione e di un cambio automatico tradizionale. Intelligente e adattivo, il sistema di controllo del cambio monitora costantemente la situazione per garantire una guida ottimale. Creata con tecnologie avanzate e tecniche innovative, la

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maneggevolezza agile e precisa, offrendo la piattaforma ideale per assicurare prestazioni sportive all'apice delle potenzialità della vettu-

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ra. La F-TYPE è definita dalla sua eccellenza dinamica, assicurata da soluzioni ingegneristiche all'avanguardia e una serie di tecnologie che garantiscono una guida straordinaria e una maneggevolezza agile e istintiva. Sono disponibili sistemi sofisticati di assistenza al guidatore per fornire sicurezza, informazioni e controllo, e consentire al guidatore di focalizzarsi sul piacere della guida. Il magnifico abitacolo, con eccellente visibilità e distrazioni minime, è stato concepito in modo da garantire al guidatore il massimo controllo. Gli strumenti sono semplici, chiari e facili da leggere. I quadranti analogici, il selettore Jaguar SportShift, lo schermo touch-screen da 8 pollici e tutta una serie di altre caratteristiche innovative, come le manopole rotanti a doppia funzione, assicurano al guidatore tutto ciò di cui ha bisogno per concentrarsi sul piacere della guida.

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ROADSTER, APERTA AD OGNI AVVENTURA

tenuta impressionante, la Mini Roadster merita lodi anche per la sua agilità, favorita dalla quasi totale assenza di rollio e sottosterzo.

Motore, telaio, sterzo, cambio e il plus della guida all'aria aperta: difficile scendere dalla piccola anglotedesca

M

olto semplicemente, il piacere di guida che è il marchio di fabbrica Mini, elevato all'ennesima potenza. La Roadster è una vettura che mira dritto al cuore della clientela più appassionata della guida. Come la Coupé, è una Mini diversa dalle altre: la nuova scoperta, la prima a due posti nell'intera storia del marchio, mette in mostra una linea a tre volumi decisamente inedita per gli standard della casa. Una grinta che nella sua veste più performante, il 1.6 turbo, sfodera un comportamento omogeneo e una spinta esemplare, che accompagna tutto l'arco d'erogazione, fin quasi ai 7000 giri, dove arriva la rabbia vera. Perfetti compagni di viaggio il cambio, con i suoi innesti corti e precisi, e soprattutto lo sterzo. Ogni volta che torni su una Mini ti stupisci per la sua prontezza disarmante. Pochissime, e non stiamo parlando solo di compatte sportive, sono in grado di reggere il confronto con questo vero e proprio punto di riferimento. Forte di una

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Z4, UNA TEMPESTA SOTTO IL COFANO

Control (di serie su tutte le versioni) e all'assetto sportivo adattivo M, la due posti bavarese può essere la più morbida e confortevole delle roadster,

La novità si chiama omologazione Euro 6 e l’entry level rappresentato dalla sDrive 18i

U

na delle novità stagionali è la Z4 restyling, che in gergo viene definita LCI, ovvero Life Cicle Impulse. Tradotto: si tratta di una vera e propria sferzata che giunge a metà vita produttiva del modello e destinata a rinvigorirne le vendite. La novità più importante è racchiusa sotto il lungo cofano motore e si chiama omologazione Euro 6 obbligatoria dal 2014 - per tutti i propulsori a 4 cilindri. Novità nella novità, l'ingresso al mondo Z4 è ora rappresentato dalla sDrive 18i. Due litri di cilindrata, immancabili sovralimentazione TwinPower Turbo e iniezione diretta, per una potenza di 156 CV a 5.000 giri. La coppia è invece pari a 240 Nm, erogati fra 1.250 e 4.400 giri. Le prestazioni? Lo scatto da 0 a 100 km/h è completato in 7.9 secondi (8,1 con il cambio automatico a 8 rapporti), mentre il tachimetro si ferma a 221 km/h (220 km/h). Il consumo medio è di 6,8 l/100 km e la CO2 emessa si attesta su 159 g/km sia con il cambio manuale sia con l'automatico. Grazie al Driving Experience

ben protetta aerodinamicamente quando si viaggia a tetto aperto, oppure una delle più prestazionali e agili sportive in circolazione.

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SERIE 6, STILE INCONFONDIBILE

solo quando si mette in moto e si parte. Piacevole da guidare tanto da non voler più mollare il volante, la tedesca è veramente una granturismo esem-

Il primo impatto è indimenticabile Alla guida fa innamorare. L’unica, vera gran turismo cabriolet è griffata BMW

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l salto generazionale che ha compiuto la BMW Serie 6 Cabrio con l'arrivo del nuovo modello è di quelli che impressionano. La grande cabriolet tedesca non fa nulla per nascondere la significativa distanza che la separa dall'antenata. E anzi la sottolinea con uno strumento molto eloquente: lo stile. Il design della nuova Serie 6, come del resto quello delle BMW di ultima generazione, segna una forte rottura rispetto al linguaggio espressivo dei modelli firmati da Chris Bangle. La grande sportiva bavarese in particolare, costituisce un caso dei più evidenti: basta guardare come sono cambiati il baule e i gruppi ottici posteriori per capire quanto il modello sia progredito. Già il primo impatto con la cabrio tedesca è di quelli che non si dimenticano. Gli accoglienti sedili in pelle, il bel volante dall'impugnatura ergonomica, le amplissime regolazioni con cui ci si può cucire addosso il posto guida: tutto concorre a mettere a proprio agio il pilota. Il bello della nuova Serie 6 però, viene

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plare. Impressionante in particolare la sua capacità di cambiare letteralmente faccia alla pressione di un tasto.

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SERIE 1, NELLA BOTTE PICCOLA... Qualcosa di speciale è nato con lei: una filosofia di qualità racchiusa in appena 22 secondi

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ai motori alle dotazioni di bordo passando per gli allestimenti, la Serie 1 Cabrio ha tutto quello che serve per divertire e rendere speciale ogni viaggio, ma prima di approfondire altri dettagli è doveroso iniziare con la capote. Certo, BMW ha già realizzato tante altre vetture con tetto in tela, ma per la piccola gli ingegneri di Monaco hanno voluto mettere a punto qualcosa di speciale, in grado di aprirsi o chiudersi in soli 22 secondi fino a 40 km/h di velocità. Come se non bastasse, per la prima volta al mondo, la tela può essere arricchita di una particolare tramatura metallica, pensata per rendere ancor più "chiccoso" un oggetto già di per sé esclusivo. Gli interni sono sostanzialmente gli stessi della coupé: numerose le combinazioni cromatiche disponibili con materiali sempre di prima qualità. Per la prima volta, però, i clienti potranno scegliere una tipologia di pelle sino ad oggi utilizzata solamente nelle cabrio di alta gamma ed in alcune tute per motociclisti; grazie ad uno speciale trattamento denominato Sun Reflective

Technology è possibile abbassare la temperatura sino a 20° rispetto ad un pellame di tipo tradizionale.

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di LiviodiCasanova Photo Giorgio Chiesa

Prospettive

LA SICUREZZA È DI CASA DA BONGIORNO UNA RICERCA SENAF HA EVIDENZIATO CHE IN PROVINCIA DI BERGAMO SONO CALATI GLI INFORTUNI SUL LAVORO. GRAZIE AGLI IMPRENDITORI CHE INVESTONO NEL SETTORE

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i è chiusa la fiera edile EDIL 2013, accompagnata dalla Giornata Mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, che si è tenuta lo scorso 28 aprile. Entrambe le manifestazioni, la prima per la presenza fisica con un meraviglioso stand e la seconda per la vicinanza morale e professionale, hanno avuto come protagonista l'azienda di Curno Bongiorno

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Antifortunistica, leader del settore. E la provincia di Bergamo ha sicuramente giocato, dal canto suo, un ruolo da protagonista in quanto gli incidenti sui luoghi di lavoro, secondo una recente stati-

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stica, sono calati. CasualitĂ o coincidenze? Probabilmente la professionalitĂ delle aziende del settore, in primis proprio la Bongiorno (da anni testardamente impegnata sul campo), congiunta-

mente al carattere innovativo e di sperimentazione propositiva sui capi d'abbigliamento e non solo, ha un risvolto sia dal punto di vista occupazionale, ma anche da quello sociale in senso lato. Nel 2011, infatti, sono stati 15.256 gli infortuni denunciati (di cui 15 mortali), pari ad una flessione del 3,6% rispetto al 2010, mentre dal punto di vista delle malattie professionali nel 2011 le denunce sono state 986 (-3,1% rispetto al 2010). Questi i dati elaborati da Senaf, a partire dalla Banca dati Statistica Inail. Si vede come nella provincia gli infortuni denunciati derivino principalmente dai settori Industria e Servizi, i quali registrano un -3,4%, con 14.389 episodi nel 2011 contro i 14.897 del 2010; il settore Agricoltura -2,8%, con 455 episodi nel 2011 contro i 468 del 2010; quello Dipendenti Conto Stato ha un -9,6%, con 412 episodi nel 2011 contro i 456 nel 2010. In Lombardia, se si guarda al numero di infortuni denunciati (126.999 totali), nell'ordine troviamo Milano con 40.070, Brescia 17.312, Bergamo 15.256, Varese 11.513, Monza e Brianza 8.727, Como 6.544, Mantova 6.527, Pavia 5.887, Cremona 5.794, Lecco 4.267, Lodi 2.707, Sondrio 2.395. Dal punto di vista della malattie professionali (3.141 totali), si ha Bergamo con 986 eventi denunciati, Brescia 513, Milano 497, Varese 224, Monza e Brianza 179, Mantova 171, Cremona 143, Como 122, Pavia 115, Lecco 81, Sondrio 71, Lodi 39.


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Esedra è il rivoluzionario e completo sistema per serramenti in alluminio facile da applicare e capace di risolvere con stile qualsiasi esigenza architettonica e d’arredo. Prodotti in svariate forme, dimensioni e finiture, i serramenti Esedra sono adatti a tutte le esigenze costruttive residenziali, commerciali e industriali. L’alluminio rende gli infissi Esedra durevoli nel tempo, indeformabili e completamente riciclabili senza alcun danno per l’ambiente. Inoltre le nuove tecnologie applicate al taglio termico e al vetro permettono ad Esedra il raggiungimento di bassissimi valori di trasmittanza permettendo all’utilizzatore un notevole risparmio energetico. La nuova serie HT 54-62 è stata infatti studiata per spingersi al di sotto del valore di trasmittanza 1,6 W/m2 K, parametro di riferimento nazionale per poter usufruire degli sgravi fiscali (contributo del 55%) per le spese sostenute nell’adeguamento della casa in materia di risparmio energetico. La nuova serie HT 54-62 e tutti gli altri sistemi Esedra sono certificati (PERMEABILITÀ DELL’ARIA, TENUTA ALL’ACQUA E RESISTENZA AL CARICO DEL VENTO) e mercati CE (UNI EN 14351-1). L’innovativo sistema HT 54-62 e le altre serie Esedra sono vendute in Italia da Agnelli Metalli di Lallio (BG), e dalle filiali di Rosignano (LI) e Oristano. In Europa dall’Agnelli Metalli Poland di Katowice.


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di - foto di

Arte

«DALMINE MAGGIO FOTOGRAFIA»

L’ARTE DELLA LUCE IN MOSTRA INAUGURATO VENERDÌ 3 MAGGIO, HA LUOGO A DALMINE E SARÀ DISTRIBUITO IN VARI SPAZI ESPOSITIVI UN PERCORSO VISIVO PER COINVOLGERE I VISITATORI

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arrivata la seconda edizione del festival di fotografia organizzato dal Comune di Dalmine - Ufficio Cultura -, in collaborazione con il Circolo Fotografico Dalmine, il Circolo Fotografico Marianese e il fotografo professionista Fabio Betelli. Il Festival è stato inaugurato vener-

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dì 3 maggio, ha luogo a Dalmine e sarà distribuito in vari spazi espositivi, questo per creare una sorta di "percorso visivo", che porterà i visitatori a muoversi per Dalmine e scoprirne alcuni aspetti, magari meno conosciuti. Il festival, sin dalla sua prima edizione si pone l'obiettivo non solo di dif-


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fondere la conoscenza della fotografia tra la popolazione locale, ma soprattutto di richiamare l'attenzione del sempre più diffuso pubblico di appassionati, specie tra i giovani, attenti consumatori di immagini, valorizzando e diffondendo la cultura fotografica, troppo spesso oggi, affidata ad immagini di scarso valore estetico. Proprio per questo la struttura del festival è stata studiata per avvicinare alla fotografia di "qualità" vari livelli di pubblico. La mostra principale si tiene nella Sala Civica di Viale Betelli, abituale location espositiva della città, ma verranno coinvolti anche l'adiacente Teatro Civico, che ospiterà due mostre, oltre che le serate di proiezione e i dibattiti. Altre mostre si terranno nel Cinema di

Viale Betelli e nell'oratorio di Dalmine. A fare da legante tra questi due "poli espositivi", la cancellata del parco circostante la scuola di Viale Betelli ospiterà una mostra che accompagnerà il visitatore nella breve passeggiata, mentre una mostra sarà esposta nel "salotto" della città, Piazza Caduti 6 Luglio. L'intenzione di allargare il Festival anche nei quartieri solitamente meno coinvolti negli eventi dalminesi porta ad esporre una mostra presso l'Oratorio di Brembo, per proseguire poi nel segno della tradizione, l'ultima location sarà la sede del Circolo Fotografico Marianese, ambientazione storica delle mostre fotografiche, nel quartiere di Mariano al Brembo.

Gianni Maitan African Wildlife

C.F. Dalmine L’emozione del movimento

Andrea Pistolesi South East Synopsis

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MOTORI

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In anteprima

SERIE 3 TOURING XDRIVE DA BMW FIORISCE LA PRIMAVERA NUMEROSISSIME LE NOVITÀ PER LA CASA BAVARESE LA TRAZIONE INTEGRALE INTELLIGENTE ARRIVA SUL MODELLO TOURING CON BEN QUATTRO MOTORIZZAZIONI PER TUTTI I GUSTI Testo&foto di Giorgio Chiesa

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bio manuale a sei rapporti o, come optional, di un cambio automatico a otto rapporti. L'ultima novità del brand nel mercato della trazione integrale vede anche l'introduzione della BMW 330d xDrive, nelle versioni Touring e berlina. In questo caso, il sistema xDrive abbina la sua potenza a un motore diesel a sei cilindri in linea di 190 kW/258 CV e un cambio automatico a otto rapporti.

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ontinua l'avanzata BMW nel settore della trazione integrale. Con la primavera la casa bavarese ha lanciato sei ulteriori varianti xDrive che andranno ad aggiungersi alla gamma della BMW Serie 3. L'abbiamo provata per voi nella versione Touring, arrivando alla tenuta Le Majole di Castelli Calepio, dove viene prodotto lo squisito Donna Marta.

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TOURING - Tornando ai motori, sin dal suo lancio la BMW 335i Touring può essere ordinata anche con xDrive. Per la primavera 2013 si prevede il lancio dei modelli a benzina quattro cilindri della BMW 320i xDrive Touring (135 kW/184 CV) e della BMW 328i xDrive Touring (180 kW/245 CV) nonché del diesel quattro cilindri della BMW 320d xDrive Touring (135 kW/184 CV). Tutti e tre sono dotati di un cam-

X-DRIVE - Il sistema di trazione integrale BMW xDrive è comparso per la prima volta su una vettura di serie nel lontano 1985 quando ha debuttato la prima BMW Serie 3 a trazione integrale. Dopo i primi successi con la BMW Serie 3 E30 integrale, il marchio dell'Elica ha pian piano ampliato la gamma di vetture con trazione 4×4, fino ad arrivare ad oggi con più di 46 modelli offerti con trazione xDrive. Il sistema xDrive ripartisce la coppia sui due assi della vettura, coniugando le virtù della trazione posteriore con la sicurezza dell'integrale. La trazione integrale è gestita dall'elettronica che, in soli 100 millisecondi gestisce l'apertura o la chiusura, anche parziale, delle frizioni interne alla scatola degli ingranaggi che azionano la ripartizione di coppia tra i due assi. Non appena il DSC rileva una perdita di aderenza,

4x4 Il marchio dell'Elica ha pian piano ampliato la gamma di vetture con trazione 4×4 fino ad arrivare ad oggi con più di 46 modelli offerti con trazione xDrive

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sposta sull'asse più stabile la potenza, permettendo una guidabilità ottimale su ogni superficie. Ogni modello diffe-

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risce leggermente dagli altri ma, in generale, il 60% della coppia motrice è inviato alle ruote posteriori, con il 40 all'anteriore. All'occorrenza però il sistema può decidere di variare la percentuale di ripartizione fino a dare il 100% della coppia ad un singolo asse, così da massimizzare la tra-

zione del veicolo. Oltre alla ripartizione per assi della coppia, BMW ha sviluppato anche il Performance Control che, agendo in collaborazione con l'ABS, frena le ruote così da ottenere sempre la giusta rotazione, massimizzando la trazione su ogni lato.

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EVENTI

PANATHLON BERGAMO, QUANDO LO SPORT INCONTRA LA SCIENZA foto di Giorgio Chiesa

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i è tenuta lo scorso giovedì 18 aprile una conviviale del Panathlon Bergamo piuttosto atipica. Nel corso dell'elegante cena, ospitata dal ristorante "Al Rustico - Villa Patrizia" di Petosino, ha parlato il nuovo socio Emanuele Arioli, psicologo dello sport che da due anni segue la squadra di pallavolo che attualmente milita nel campionato di Serie B1 maschile Olimpia Agnelli. Tra una deliziosa portata e l'altra ha esposto il lavoro fatto nel corso degli anni della sua giovane carriera, prima di approdare - appunto - nella compagine bergamasca. Successivamente è stato il turno del sestetto orobico, che ha da poco centrato la qualificazione ai play-off anche grazie ad un ottimo lavoro di squadra favorito dal lavoro dello staff dirigenziale al completo. Il Panathlon, e con lui l'importante distretto bergamasco, lo ricordiamo, ha come fine ultimo l'affermazione dell'ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali, quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà tra gli uomini e i popoli.

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EVENTI

STUDIO F2, AD AZZANO SI FONDONO FOTOGRAFIA, ARTE E CREATIVITÀ foto di Giorgio Chiesa

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stato inaugurato lo scorso giovedì 11 aprile lo studio lo Studio F2, di Francesca Lazzarini. Un luogo che si propone non semplicemente come un semplice studio fotografico, ma piuttosto un laboratorio artistico dove si effettuano anche workshops creativi per adulti e bambini e che dispone di un'area espositiva volta a dare spazio a giovani artisti e creativi che vogliono presentare i propri lavori. Dotato di sala posa e attrezzature all'avanguardia, adeguate a garantire qualità ed affidabilità assolute, lo studio offre anche opere di post-produzione, digitalizzazione, restore e design, garantendo soluzioni altamente professionali per tutte le esigenze. L'evento è stato accompagnato da un delizioso buffet curato dallo chef Chicco Coria e dalla musica del dj set. Ad animare la festa ci ha pensato proprio Francesca Lazzarini, che ha fotografato gli invitati, in una delle sale posa, con ritratti scherzosi e all'insegna dell'ironia. L'artista, dopo il diploma di laurea presso l'Accademia di Belle Arti G.Carrara

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di Bergamo nel 2001, ha frequentato numerosi workshop e corsi, sia in Italia che all'estero, tra i quali un diploma presso il Kensington and Chelsea College di Londra. Durante gli anni di permanenza nella capitale del Regno Unito, ha preso parte a numerose mostre fotografiche e ha lavorato come insegnante di camera oscura e tecniche speciali di stampa analogica presso Zoom In, scuola not for profit di fotografia. Assistente ai corsi fotografici e organizzatrice di workshop (alcuni legati alla disciplina dell'arte-terapia), ha trascorso gli ultimi anni della sua permanenza londinese lavorando come fotografa di studio e manager presso "The Portrait Studio" in Hampstead.

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EVENTI

SHOWROOM AUDI TREVIGLIO INAUGURATA LA NUOVA FILIALE DI BONALDI

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o scorso sabato 20 aprile si è svolta presso la sede Bonaldi Motori di Treviglio, in Via Caravaggio 53, l'inaugurazione del nuovo showroom dedicato al marchio Audi. Gli ad Gianemilio Brusa e Simona Bonaldi, e Federico Confalonieri - reponsabile della filiale - hanno accolto autorità civili e militari, oltre ad amici e clienti. Presenti il presidente della Provincia di Bergamo Ettore Pirovano, il capitano dei Carabinieri Antonio Berardi e il reverendo Don Gianluigi Carminati. Tra gli ospiti anche la Co.Mark Blubasket, formazione locale di basket sponsorizzata da Bonaldi. Non si finisce mai di crescere. Così Gianemilio Brusa ha voluto sintetizzare lo spirito imprenditoriale che contraddistingue il Gruppo, che in un periodo economico di crisi ha investito in questo spazio espositivo e di vendita, ampliando i propri orizzonti in un'ottica di continuo sviluppo. Durante il suo intervento, Simona Bonaldi ha ripercorso la storia del Gruppo, presente sul mercato da oltre 50 anni e che oggi continua ad investire sul futuro attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie: il portale online offre infatti una gamma di servizi per rendere i clienti estremamente soddisfatti. Un'azienda fatta di servizi, ma soprattutto di persone che mettono

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a disposizione professionalità , impegno e passione. Un team rappresentato da Federico Confalonieri - responsabile da otto anni della filiale di Treviglio -, Giuseppe Menalli - responsabile clienti vendita Audi con esperienza maturata presso la sede di Bergamo -, Alessandro Pesenti responsabile service per i marchi Audi, Volkswagen, Skoda e VW Veicoli Commerciali - e Gianangelo Ronchi, responsabile clienti service. Prima della benedizione impartita da Don Carminati, è giunto il saluto di Oscar Molon, responsabile service di Audi Italia. Al termine un brindisi per tutti i presenti, con la gradita presenza del primo cittadino di Treviglio, Giuseppe Pezzoni.

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EVENTI

UNA VENTATA DI TELEFONIA A BERGAMO ARRIVA IL NUOVO WIND foto di Alberto Mariani

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stato inaugurato lo scorso venerdì 19 aprile un nuovo ed innovativo Wind a Bergamo, in viale Papa Giovanni XXIII. Una due giorni di festa per promuovere il celebre marchio di telefonia. Durante l'evento di inaugurazione due team di hostess hanno simpaticamente invitato i potenziali clienti ad effettuare una telefonata, tramite uno speciale auricolare "a cornetta", per informare gli amici dell'apertura del nuovo negozio Wind. All'interno del punto vendita sono state inoltre fornite informazioni sulle nuove offerte Wind e consegnati simpatici gadget. In particolare, tutti coloro che hanno attivato una nuova SIM Wind hanno ricevuto in omaggio un auricolare a cornetta. Un'utile shopper richiudibile è stato, invece, regalato a chi è entrato nel negozio per chiedere semplicemente informazioni sulle nuove promozioni e offerte Wind, sempre all'insegna di semplicità, chiarezza e trasparenza. Wind propone da sempre un ampio portafoglio di opzioni in grado di soddisfare i clienti più attenti al risparmio, senza rinunciare alla qualità del servizio.

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Fotoincisione 2000


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EVENTI

YCBG A LARIO BERGAUTO AL BOBA UNA «SPRING PARTY» PER INVOCARE L’ESTATE

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na ventata di primavera. Una festa piena di colori. L'YCBG ha voluto evocare così un'estate di sole e di vela al Bobadilla Feeling Club di Dalmine, con una danza propiziatoria e un pre/serata di classe, all'insegna dell'amicizia e del divertimento. Numerosi i partner dell'evento che si è tenuto lo scorso venerdì 19 aprile, tra i quali spiccava la concessionaria MINI Lario Bergauto, che per l'occasione ha portato all'ingresso del locale la nuova Paceman, una vettura che in poco tempo ha saputo ritagliarsi già uno spazio importante nei desideri della clientela e non solo, proponendosi come un'emozionante Sports Activity Coupé: atletica, elegante e con un taglio innegabilmente urbano. Ma non è finita qui, il primo premio dell'estrazione avvenuto all'interno del Feeling Club, poco prima di aprire ufficialmente le danze, è stato un trolley griffato MINI davvero cool, gentilmente concesso sempre dallo showroom di via Campagnola, che ha così rinnovato il feeling che ormai da anni lo lega allo Yacht

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Club Bergamo. Tra gli altri partner della serata, che hanno contribuito a rendere ancora pi첫 prestigiosa la lotteria, vanno segnalati la maison Capobianco, il Gruppo Lob Ottica, Motorama Bike, l'azienda di sigarette elettroniche Ovale, Tosca Blu, l'istituto di bellezza Body Look e, dulcis in fundo, la compagnia telefonica Vodafone.

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