Bergamo Economia Aprile 2010

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L’INTERVISTA ESCLUSIVA “La mia Camera di Commercio? Collegialità e gioco di squadra” Paolo Malvestiti, presidente dell’Ascom, alla guida dell’ente camerale

CAMERA DI COMMERCIO Veterani e volti nuovi nel parlamentino di Largo Belotti Il ruolo strategico giocato dalle Pmi nei prossimi cinque anni

LA SCOMMESSA LOW COST

Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

Crescono i passeggeri di Orio al Serio, ma Bergamo rimane divisa tra la soddisfazione del cliente e le ricadute economiche del turismo

Hidro Tech, l'idraulica si veste da S.p.a.

Dalla cantina di casa alla società per azioni. Vi raccontiamo la storia di Gianfranco Chiecchio: "Ora lavoriamo con le più famose maison di moda del mondo e disponiamo di una sede all'avanguardia"

APRILE 2010 - anno 4 - numero Economia, attualità, costume e stile

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L’editoriale Aprile 2010

E’ tutto vero: finalmente Davide ha battuto Golia

DI LUCA T. BILOTTA

a svolta, tanto attesa e spesso messa in discussione, è arrivata. Aldilà delle frasi di circostanza e dell'amicizia che possa esserci al di fuori della sede camerale fra le parti e le singole persone che le compongono, l'avvento di Paolo Malvestiti in Camera di Commercio rappresenta una nuova vita per le imprese bergamasche. Addio a Roberto Sestini, che da decenni ha guidato il colosso di Largo Belotti con la giusta competenza e il piglio del capitano d'industria. Ora spazio ai piccoli e medi imprenditori che, conti alla mano, rappresentano la maggioranza delle imprese della provincia di Bergamo. E così, le schermaglie dei mesi scorsi sono state superate in un battibaleno. Non sono serviti tre scrutini per arrivare al dunque, bensì ci ha pensato lo stesso Sestini a farsi da parte da "Signore" con

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Il passato e il futuro della Camera di Commercio: Paolo Malvestiti, con il neo segretario Emanuele Prati riceve virtualmente il testimone da Roberto Sestini

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la s maiuscola, ritirando la propria candidatura prima delle elezioni. Gesto dovuto a fronte dei "rumors" che lo vedevano sconfitto in partenza, ma alzare bandiera bianca non è mai facile, soprattutto con classe. questa volta si cambia davvero, non solo perché nella nuova Camera di Commercio 17 consiglieri su 32 sono nuovi di zecca. Più che altro perché, dopo 18 anni di monocolore confindustriale, è spuntato - come preventivato - un cambio della guardia che sancisce di fatto il reale peso di "Imprese & Territorio" a Bergamo. Un'associazione delle associazioni, fenomeno che sta facendo proseliti nell'Italia del nord, forte nei numeri ma fino a pochi giorni fa senza un accesso diretto alla stanza dei bottoni. A questo punto in molti si chiederanno cosa, effettivamente, cambierà. Le parole di Malvestiti, pronunciate in fase d'insediamento, indicano già le linee guida del nuovo corso: "Il valore della persona e delle risorse umane" sono indiscutibili. Sono loro il vero capitale delle aziende del territorio. Il punto focale, però, è che - almeno questa volta - il mirino verrà puntato sulle Pmi, linfa dell'economia bergamasca e fino a poco tempo fa non considerate da Confindustria. Già, l'egemonia dei colossi industriali nati nei nostri confini è terminata. Come in campo tecnologico la macchina da scrivere ha fatto largo ai pc. Del resto, le grandi aziende si stanno ridimensionando, o meglio stanno abbandonando i nostri territori trasmigrando verso l'Est Europa o l'Asia. Giusto, quindi, guardarsi negli occhi e cercare, per uscire dall'empasse della crisi, chi meglio può guidare questo gruppo rinnovatore.

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l passaggio più importante, infatti, è da ricercarsi in queste parole: "L'uscita dalla crisi - ha continuato il presidente dell'Ascom, l'11 marzo scorso - è l'obiettivo principale che abbiamo di fronte, per fare ciò una particolare attenzione riguarderà tutta la filiera della nostra economia". In pratica, oltre al gioco di squadra necessario per rendere coeso l'ambiente, è fondamentale dare voce a chi - finora - non ha avuto, se non in pochissimi casi, parola. E Paolo Malvestiti è la persona giusta. Il lavoro svolto a capo dell'Ascom parla da solo. Con le sue capacità e l'aiuto del nuovo Segretario Generale,

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Emanuele Prati, i risultati non dovrebbero tardare. Ruolo cruciale, inoltre, sarà il filo diretto con le altre associazioni di "Imprese & Territorio". Saranno loro, infatti, a poter dare i giusti consigli per indirizzare e - in caso di bisogno - virare gli obiettivi della Camera di Commercio. In pratica ci sarà coesione d'impresa. In cabina di regia regnerà un "sistema d'imprese" e non l'"industria". Proprio questa politica delle alleanze con le associazioni di categoria (senza dimenticare nei giochi, ovviamente, Confindustria), la Provincia e i Comuni è il vero passo della svolta. Coinvolgere tutti per il bene comune, indirizzare gli sforzi economici oltre che gli aiuti tecnico/operativi verso qualsiasi settore produttivo - grande o piccolo che sia - rappresenta la nuova e giusta chiave di volta del tessuto economico cittadino. on dimentichiamoci, infatti, che la Camera di Commercio è l'unica espressione dell'economia territoriale. E non si possono, come fatto in passato, trascurare di settori fondamentali come, ad esempio, l'agricoltura o l'artigianato. Lo stesso nome incarna il senso di collegialità dei settori da coinvolgere: "Commercio e Industria" sono un tutt'uno, non ci può essere una bilancia che pende verso un comparto o l'altro. E proprio in questi due termini (commercio e industria) possiamo ritrovare un altro passo focale del nuovo corso di Malvestiti. Il valore della persona di cui parlavamo all'inizio, si evidenzia anche nella famiglia che come ricordato dal nuovo presidente - "costituisce la sicurezza e l'affidabilità primaria di una buona gestione aziendale". Come un buon padre riesce ad indirizzare i figli nelle scelte di vita, Paolo Malvestiti guiderà i vari settori economici nel miglior modo possibile per riemergere dalla crisi. Come ci riuscirà? Dando voce alle realtà imprenditoriali "di famiglia" che rappresentano oltre l'80% delle aziende a Bergamo. L'asset patriarcale smantellato dalla globalizzazione sarà uno dei punti di forza di Largo Belotti, un cavallo di battaglia da cavalcare per rilanciare Bergamo nei prossimi 5 anni di mandato. Basta dare forza alle multinazionali o alle grandi realtà, ma strutturare la giusta economia e dare il reale spazio a chi cresce con i sani principi della famiglia (anche in azienda), di generazione in generazione.

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IL CAPOREDATTORE

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Sommario Aprile 2010

Società Editrice Giornale di Bergamo S.r.l. Presidente: Paolo Agnelli Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi Direttore: Paolo Provenzi

REDAZIONE: Speb S.r.l. (Impaginazione, testi e foto) Caporedattore: Luca T. Bilotta Mail: bilotta@bergamoeconomia.it Redattore: Livio Casanova Collaboratori: Giorgio Chiesa, Roberto Amaglio

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Consulenti: Marco Amorese, Claudio Rossi, Laura Adele Feltri, Maria Zaccone, Barbara e Cristina Putortì

ECONOMIA & BUSINESS

Grafica e impaginazione: Francesco Legramanti Mail: grafici@bergamoeconomia.it Fotografi: Giorgio Chiesa, Laura Pietra e Franco Pasinetti

PUBBLICITA’: Tel. 035 678812

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Hidro Tech, l'idraulica si veste da S.p.a

Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini, Renato Ardizzone e Jarno Sambinelli Mail: speb@ilgiornalebg.it Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211 Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n - 24122 Bergamo

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Il convegno Calderoli e Formigoni a Bergamo "Per un patto di sviluppo delle Pmi”

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Politiche anticrisi Con il "pacchetto fiducia" Regione Lombardia premia l'ottimismo

Stampatore: Castelli Bolis Poligrafiche S.p.a. 24069 Cenate Sotto (Bg) - Via Alessandro Volta, 4 Tel. 035 4258528

Abbonamenti: 035 678838 Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi

Assalto alla diligenza Soldi per Padre Pio e Sanremo Milleproroghe: la legge "calderone"

INFO: Società Editrice Giornale di Bergamo S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Capitale sociale 75.000,00 Euro

Copertina

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Belpaese&Marketing Roberto Ruozi, presidente del TCI, scommette sulle potenzialità di Bergamo



www.bergamoeconomia.it

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Low Cost&Small Business Il bla-bla-bla su Bergamo lasciamolo solo ai turisti

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L’osservatorio Spagnoli, inglesi e tedeschi sono loro i turisti di Orio al Serio

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Orobie&Marketing Giorgio Bonassoli, assessore provinciale, presenta la ricetta dell'ospitalità orobica

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RUBRICHE & EVENTI

Parola all’associazione Marco Stucchi della Fai: "Per non perdere competitività serve una marcia in più"

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Finanziamenti Claudio Brembilla, mediatore creditizio: "Il mutuo? Domanda fissa solo per pochi”

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Cooking Expo e Bocuse d'Or Bergamo capitale dell'alta cucina

AZIENDE

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Top Business

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Cucina Osteria del Conte la tradizione è di casa

Moda&Motori Motorwear 2010, primavera-estate su due ruote

SISTRI e aziende? E-Con il giusto partner per l'ambiente

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Gusto&Kermesse

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Motori&Eventi Mercedes-Benz SLS AMG il nuovo gioiello della casa tedesca

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Prova su strada BMW 750i xDrive lusso d'alte vette

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Chi, dove e perché Foto e curiosità

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Notizie in breve - 4.1% E' il ribasso dei prezzi nel settore immobiliare, fatto segnare nel secondo semestre del 2009, a Bergamo. Il ribasso più significativo è nella città di Varese con -12%, poi Monza -3,1%, Mantova -2,4% e Pavia chiude con -1%

-52% E' la flessione degli utili 2009 registrato dalla Banca Popolare di Bergamo (gruppo Ubi Banca) che chiude con un utile netto di 179 milioni euro e la proposta di distribuire un dividendo di 0,0365 euro per azione

Show-room

Nomine

Lario Bergauto sbarca a Grumello del Monte donando una BMW X3

La concessionaria BMW e MINI di Bergamo Lario Bergauto S.p.A., il prossimo maggio, trasferirà la propria Filiale Service BMW da Chiuduno in una nuova e più spaziosa sede a Grumello del Monte in via Brescia. L'edificio si dispone su un'area di 10mila metri quadri, dove oltre all'assistenza delle vetture BMW verrà ospitato il primo centro italiano "BMW Premium Selection". Lo show-room offrirà vetture BMW e MINI seminuove direttamente provenienti dalla sede BMW Europa di Monaco di Baviera. In occasione di questa 10

apertura, che testimonia la volontà di continuare ad investire sul territorio in modo significativo, la Lario Bergauto, nella figura del presidente Renato Mariani, ha voluto donare il 19 marzo scorso al Comune di Grumello del Monte una fuoristrada BMW X3, consegnando le chiavi nelle mani del sindaco Nicoletta Noris. La scelta del tipo di vettura a trazione integrale è dovuta alla particolarità del territorio di Grumello del Monte, che comprende aziende vitivinicole a mezza collina, alcune collegate solo con strade sterrate. In occasione di fiere e manifesta-

zioni del settore, i responsabili del comune faranno visita alle aziende per il ritiro di prodotti da esporre negli stand dedicati. La responsabilità sociale della concessionaria si ispira allo stile etico della casa madre di Monaco di Baviera, e ne ha dato prova non solo con questo gesto ma anche con la precedente donazione di una motocicletta BMW C1 per il pronto intervento con defibrillatore alla Croce Rossa di Bergamo, oppure con il restauro di due clavicembali del Museo Donizetti e tante altre azioni sociali e culturali sul territorio.

Paolo Reggia alla Banca centrale di San Marino Il bergamasco Ezio Paolo Reggia è il nuovo Presidente della Banca Centrale di San Marino. A pochi giorni dalle dimissioni dei vertici di Banca Centrale il Consiglio Grande e Generale di San Marino ha nominato Presidente, su proposta del Comitato per il Credito e il Risparmio, una personalità di esperienze e competenza in ambito finanziario conferendogli l'incarico della durata di tre mesi. Reggia lavorerà fin da subito coadiuvato da una società specializzata di Milano sulle due diligence di Banca Centrale. "Ho accettato quest'incarico - chiarisce Reggia - solo a precise condizioni e su questo sarà intransigente. Le condizioni sono quelle di autonomia e di indipendenza, per far svolgere a Banca Centrale il ruolo che realmente le compete. Per questo anche sarò garante nei confronti della Repubblica di tutti cittadini. La Banca centrale non è di destra o di sinistra, non è dell'opposizione o della maggioranza ma è dello Stato cioè della collettività. La banca Centrale di San Marino ha una peculiarità unica al mondo, quella di vigilare banche che operano a supporto del territorio". Reggia, 65 anni, è nato a Fontanella in provincia di Bergamo e vanta una lunga carriera di top manager nel mondo assicurativo.


18.760 kW

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E' la potenza prodotta dai 1.607 impianti fotovoltaici già operativi in provincia. Davanti a noi Brescia con 2.705 impianti per 27.160 kW di potenza. Al terzo posto su scala regionale c'è Milano con 1.442 per 19.201 kW

E' il consumo di acqua, in litri al giorno, per ogni bergamasco. Salerno è la città che ne consuma di più con una media di 264 litri a testa mentre Agrigento ne consuma di meno con 100 litri pro-capite al giorno

Green Technology

La metro di Milano risparmia 70 mila Kg di CO2 con i pannelli solari Grazie al fotovoltaico in tre mesi, le emissioni di CO2 della metropolitana di Milano sono state ridotte di 70 mila kg. Come dire: valori equivalenti a 833 vetture di piccola cilindrata che si spostano da Roma a Milano. Un risultato importante, in special modo se si considera che deriva da un mezzo di trasporto pubblico. E questa non è che la punta dell'iceberg di un "piano" di risparmio che, in tre anni, consentirà alla rete

metropolitana milanese di "guadagnare" 14 milioni di kWh. In questi giorni è stato reso noto l'andamento dei primi tre mesi di funzionamento della Linea 1 del metrò di Milano, che dallo scorso Novembre è alimentata a energia solare, grazie all'installazione di una serie di pannelli fotovoltaici sul tetto del deposito della Atm di Precotto, nella zona nord orientale del capoluogo. L'impianto, che si estende su 23 mila metri quadri, è in grado di erogare fino a 1,4 milioni di kWh all'anno, rappresenta una delle più vaste installazioni di energia solare esistenti in Italia, e alla collettività non costa nemmeno un centesimo. L'installazione dei pannelli solari, infatti, è stata realizzata attraverso un finanziamento tramite terzi: ad occu-

parsene è stata la Dedalo ESCO, azienda di Bergamo costituita nel 2008 che si occupa di "energy management", ovvero lo sviluppo in ambito pubblico e privato di energie rinnovabili attraverso progetti specifici. I pannelli solari che alimentano la linea 1 della metrò di Milano sono stati installati a spese della stessa Dedalo, la quale versa alla Atm un canone mensile per l'affitto del tetto e si ripaga attraverso il Conto Energia. Dal canto suo, l'Azienda milanese dei trasporti (che nelle scorse settimane, nell'ottica di un piano di mobilità sostenibile, ha presentato il primo bus a idrogeno) ottiene un doppio vantaggio: la riscossione del canone e il pagamento dell'energia fotovoltaica a un prezzo inferiore a quello di mercato.

Riconoscimenti

Medaglia d'oro a Silvio Garattini Il 18 marzo 2010 il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha consegnato al dottor Silvio Garattini, direttore e fondatore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, la "Medaglia d'oro al merito per la sanità pubblica". Nelle motivazioni al premio si legge, tra l'altro "Silvio Garattini si è distinto per il particolare impegno professionale, conseguendo risultati di eccezionale livello sotto il profilo della didattica, della ricerca, dell'assistenza e della pubblicistica". In 47 anni di attività i ricercatori dell'Istituto Mario Negri hanno prodotto oltre 11.000 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, in vari settori della medicina, tra cui: chemioterapia antitumorale, farmacologia cardiovascolare e renale, nonché studi sulla neurodegenerazione, sulle malattie rare e sui trapianti d'organo. Nello stesso giorno sono state date 16 medaglie d'oro, 3 d'argento e 2 di bronzo, oltre a 7 attestazioni al merito. Il ministro della Salute ha consegnato le benemerenze sanitarie "a persone che, con il loro lavoro, hanno contribuito a rendere la sanità italiana tra le migliori al mondo".

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ECONOMIA&BUSINESS

La semplificazione digitale e la vicenda del trasferimento delle quote di una S.r.l. LEGGERE LA LEGGE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO MARCO AMORESE

i si chiede spesso come mai la giustizia italiana funziona a rilento, perché le procedure amministrative durano molto e perché i costi siano comparativamente più alti. La vicenda di cui ci occupiamo ci suggerisce che, a volte, vi è una inspiegabile ritrosia giurisprudenziale a spiegazioni semplici e ad interpretazioni lineari: in altre parole, fatta la riforma ci si impegna alacremente a rendere complesso ciò che non è. La vicenda del trasferimento delle quote di una S.r.l. è, in questo senso, emblematica. La legge 133/2008 che ha convertito il decreto legge 112/08 sulla competività ha previsto, in un'ottica di apertura alla concorrenza e alla semplificazione, che il trasferimento di quote di una S.r.l. potesse essere sottoscritto con firma digitale nel rispetto della normativa anche regolamentare vigente. La riforma era volutamente orientata ad ampliare il novero di soggetti autorizzati a trasferire quote e ad abbassare i costi di detto adempimento. Giubilo tra i commercialisti ed immediata preoccupazione tra i notai che ovviamente non erano contenti di perdere riserve di attività da cui traggono lucrosissimi profitti di monopolio. Il dibattito è ampio: si può discutere sull'opportunità di aprire alla concorrenza determinate attività, nonché sul delicato equilibrio tra garanzia del diritto e concorrenza. Certamente, gli interessi in gioco non sono di poco conto e la riforma ha comportato il trasferimento di una significativa fetta di ricchezza da una categoria (i notai) ad un'altra (i commercialisti). Condivisibile o meno che fosse la scelta, una cosa tuttavia non credo possa essere messa in dubbio: la volontà del legislatore era quella di consentire anche ai commercialisti la possibilità di trasferire le quote. Ciò emerge dal testo di legge e dalla dichiarata volontà politica del governo che approvava detta riforma. Raffinati giuristi di estrazione notarile hanno subito lavorato per mettere in dubbio la ricostruzione consegnata dal legislatore le cui intenzioni erano francamente piuttosto chiare e in alcune pronunce giurisprudenziali sono riusciti ad avere ragione. In altre

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parole, alcune pronunce giurisprudenziali (v. tra le altre, Tribunale Vicenza 21 aprile 2009) hanno sottolineato che la nuova normativa non esclude la necessità del notaio nell'autenticare il trasferimento e che la semplificazione attiene unicamente alla possibilità per il commercialista di trasmettere l'atto in formato digitale al registro delle imprese. Il risultato, ovviamente, è di creare grande incertezza. Insomma, sembra che nella lite tra interessi professionali sia venuta meno l'esigenza primaria che dovrebbe perseguire ciascuna professione: il perseguimento di un livello di servizi elevato ad un costo commisurato al valore aggiunto effettivamente apportato dal contributo intellettuale del professionista. Ciò che stupisce è l'avallo giurisdizionale ad un orientamento che è certamente contrario alle linee guida provenienti dall'Unione europea che, con la comunicazione denominata "Small Business Act for Europe", ha spinto in modo deciso verso la semplificazione delle misure necessarie all'avvio ed al trasferimento delle attività economiche. Gli effetti sono evidenti e a farne le spese è il mondo imprenditoriale che è costretto a fronteggiare costi enormemente più alti rispetto ad altri paesi europei. La costituzione di una nuova società costa in Italia mediamente 2.673, contro 166 in Germania, 33 in Gran Bretagna, 84 in Francia, 385 in Austria e i costi di trasferimento sono anch'essi maggiori (v. http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/business-environment/start-up-procedures/progress-2009/). Il problema è serio se si pensa che in una ormai sempre più integrata Unione Europea, un imprenditore potrà decidere liberamente di costituire una società in un qualsiasi paese dell'Unione e offrire i propri prodotti o servizi ovunque in Europa. Ci si deve chiedere pertanto quali incentivi avrà per costituire la sua società in Italia e ci si deve chiedere se l'effimera vittoria di una categoria non possa comportare un generale peggioramento del benessere di tutte le categorie siano esse professionali o imprenditoriali.

La scheda

ha conseguito un LL.M. presso la Harvard Law School ed un Dottorato di ricerca in diritto commerciale presso l'Università degli Studi di Brescia. È ammesso all'esercizio della professione forense in Italia e a New York

STUDIO LEGALE AMORESE ha sede a Bergamo Via Zelasco, 18; Tel. +39 035 212175 Fax +39 035 271110 e a Londra 76 Holland Park, Tel +44 207 229 0889 (www.amorese.eu)


Per noi ogni occhio è unico. Bergamo Via XX Settembre, 58 (Passaggio Bruni) Tel. 035 213292 bergamo@otticarolin.com Curno (Bg) Centro commerciale Curno Tel. 035 462330 curno@otticarolin.com Villa d’Almè (Bg) Via Mazzini, 103 Tel. 035 541471 villa@otticarolin.com


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Crisi: il governo vara gli incentivi CON... TRIBUTO - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA BARBARA PUTORTÌ

inalmente è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il "decreto incentivi" per un valore intorno ai 300 milioni di Euro che dovrebbe dare un aiuto concreto all'economia italiana, misurabile intorno al 11,2% annuo. Ma qual è la fonte del gettito monetario necessario alla copertura di tali incentivi? Niente paura, specifica il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, non ci saranno aumenti di tasse e non ci sarà nessun impatto sui conti pubblici, la copertura finanziaria, infatti, proviene dai ricavi derivanti dal contrasto all'evasione fiscale e dalla guerra alle frodi dichiarata dal Governo Berlusconi. Maggiori entrate allo Stato, quindi, dovute a maggior controlli eseguiti soprattutto a chi effettua fatturazione con i paesi della Black list. La crisi, bisogna essere realisti, continua, sia in Italia, dove l'impatto non è stato dei più disastrosi, come nel resto del mondo, ma almeno, con questo decreto, il governo si impegna a sostenere la ripresa per raggiungere obbiettivi di crescita prefissati per migliorare sensibilmente l'economia Nazionale. Un pacchetto di complessivi 420 milioni di Euro: 300 di sostegno ai consumi e i restanti 120 per sgravi fiscali e altri interventi. Sono quattro i criteri utilizzati dal Governo per mirare la destinazione delle "poche ma sempre apprezzate" risorse disponibili gli aiuti economici: "migliorare la qualità della vita e dell'ambiente, con il sostegno ai prodotti ecosostenibili e a quelli industriali che possono migliorare la sicurezza sul lavoro"; "premiare i settori e le imprese che hanno maggiormente innovato la propria tecnologia e la propria produzione; sostenere alcuni settori che hanno avuto maggiore difficoltà"; "incentivare quei settori che hanno una maggiore capacità di produzione nazionale significativa". I settori agevolati dagli incentivi sono: motocicli e

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moto elettriche, elettrodomestici a basso consumo, cucine, abitazioni ecologiche, rimorchi, gru per l'edilizia, motori nautici, internet con un bonus dedicato ai giovani, vengono, altresì, stanziati fondi per le reti televisive locali. I consumatori potranno ottenere uno sconto del 20% sulle lavatrici per un massimo di 130 euro, per forni e piani cottura 20% in meno per un massimo di 80. Gli incentivi sugli elettrodomestici si applicano anche se gli stessi vengono acquistati in combinazione con i mobili per cucina in uso con cucine componibili,in quel caso si applica uno sconto alla spesa totale del 10% con tetto massimo di Euro 1.000,00. Ma attenzione perché essendo i finanziamenti disponibili solo fino "ad esaurimento" è molto probabile che dobbiate cominciare fin da subito, la "corsa al bonus statale", in teoria, infatti, i contributi entreranno in vigore a partire dal 6 aprile fino al 31 dicembre 2010, ma è molto probabile che, viste le richieste verranno prosciugate in pochi giorni. Un po' come successo per gli incentivi biciclette (esauriti in appena pochi giorni) verrà istituito un sito internet alla quale i rivenditori dovranno collegarsi e in cui saranno visibili in tempo reale le risorse individuate dal decreto attuativo. E’ concreto, quindi, il rischio che, scelto il vostro elettrodomestico o la vostra bella cucina nuova e forniti tutti i documenti identificativi necessari, vi vediate bloccare l'operazione per "esaurimento delle disponibilità del fondo". Per quanto riguarda l'informatica è stato inserito un incentivo per l'acquisto dell'ADSL riservato ai giovani, non è stato ancora, però, rivelato l'importo, né il significato della parola "giovani" (speriamo al di sotto dei 40 anni), ovvero a quale fascia d'età si fa riferimento. Il resto del settore informatico quali pc,

desktop, computer e netbook sono rimasti fuori dagli incentivi statali, un peccato visto che l'ICT italiano nel 2010 è previsto in calo del 3,1% circa, e che il 50% delle famiglie italiane non ha un pc a casa, senza un computer nelle proprie abitazioni, è assai difficile e complesso attivare l'ADSL…

La scheda

Dottore Commercialista Revisore Contabile

STUDIO ASSOCIATO MANAZZA - PUTORTÌ ha sede a Bergamo in via Cucchi n. 3, Tel +39 035 215205 +39 035 4136420 Fax +39 035 226736



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PILLOLE DI FINANZA - RUBRICA A CURA DEL DOTT. CLAUDIO ROSSI

Dentro il Family Business l Family Business è il maggior interprete dell'attuale palcoscenico dell'economia italiana. Si stima, infatti, che in Italia a fine 2007 operavano circa 8.140 Imprese con ricavi superiori ai 50milioni di Euro e che di queste piu' della metà erano a controllo familiare (dati Osservatorio AIdAF-Unicredit-Bocconi AUB ).

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All'ombra di questa forma d'impresa si celano pero' molti stereotipi: tanti pensano, infatti, al negozio di "mamma e papà", altri all'immeritato ingresso alle posizioni di comando di taluni incapaci figli del "padrone", altri ancora alle irrisolvibili ed interminabili discussioni tra familiari che spesso trovano sfogo solo presso i tribunali ed, infine, tal altri alle evocazioni di certe fiction TV quali Bonanza, Dinasty etc. Molti di questi stereotipi si rivelano nella realtà molto negativi e, soprattutto, possono indurre l'imprenditore a prendere decisioni scorrette riguardo la "sua" impresa. Per questo molti consulenti o esperti aziendali sono soliti dire che l'unica via per "salvare" un'attività familiare sia proprio quella di tenere la famiglia fuori dall'azienda! Pensate che cio' sia veramente possibile? La risposta è evidentemente no! Riflettiamo su quelle famiglie - e sono la maggioranza - dove l'attività d'impresa rappresenta la parte fondamentale dell'attività e del reddito della famiglia stessa. Se i sin-

goli componenti della famiglia vogliono prosperare o, meglio, con un termine oggi piu' adatto, sopravvivere, non basterà che il business sopravviva ma sarà condizione imperativa che lo stesso prosperi. Sarà quindi indispensabile per l'imprenditore attivare una dinamica relazionale positiva con gli altri familiari, volente o nolente. Egli deve imparare a lavorare con chi ama. Questo puo' sembrare facile ma spesso, all'evidenza dei fatti, si rileva proprio il contrario.

La definizione

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ono molte le descrizioni del Family Business ma, per brevità, tutte queste possono ricomprendersi in due grandi aggregati:

a) Un'impresa dove due o più persone legate da vincoli di parentela esercitano la gestione ed influenzano sostanzialmente l'attività attraverso l'interpretazione di ruoli proprietari e/o di management; b) Un business dove un singolo possidente sia in procinto di effettuare la trasmissione a piu' soggetti eredi.

contribuiscono o condizionano questo stato di fatto ma solo quattro sono quelli ritenuti indispensabili: a) Interpretare e gestire le singolari interrelazioni tra i diversi componenti della famiglia nei loro ruoli familiari e aziendali; b) Considerare l'azienda come un'entità a se stante e rispettarne accuratamente le regole anche a scapito di scelte "impopolari"; c) Cercare di pianificare il futuro sia della famiglia che dell'impresa; d) Non aver timore di chiedere consigli specialistici ma, anzi, farne tesoro cercando il piu' possibile un confronto chiarificativo.

La scheda

Stante quanto detto risulta ovvio che la maggior parte delle attività siano proprio familiari. Risulta inoltre altrettanto ovvio che, vista la caratteristica di queste strutture, il momento cruciale per mantenerle in "salute", sia proprio quello del passaggio generazionale ancora prima di quello che puo' rappresentare la congiuntura di mercato.

Cosa significa "salute" palese che il significato di salute sia conosciuto da tutti noi ma per le "family businesses" esso rappresenta la combinazione eccellente di due mondi distinti ma strettamente connessi: un efficiente sistema di processi aziendali ed un efficiente sistema di relazioni familiari.

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Il primo significa una perfetta sostenibilità e profittabilità dell'impresa sul lungo termine, mentre il secondo rappresenta un positivo ecosistema familiare dotato di relazioni interpersonali buone anche se non necessariamente perfette. Come raggiungere questo delicato obiettivo? Ci sono un'enormità di fattori che

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Con laurea in Scienze dell'Economia e Master SDA Bocconi in Wealth Management, ricopre da diversi anni posizioni di responsabilità in ambito bancario e scrive articoli e testi concernenti l'Impresa. Opera oggi come Family Business Advisor



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SISTRI parte seconda: le prime modifiche al decreto 17/12/2009 LEGGE AL VERDE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO CRISTINA PUTORTÌ

el precedente numero di questa Rivista si è affrontato il tema della tracciabilità dei rifiuti come regolato dal Decreto Ministeriale 17 dicembre 2009 istitutivo del SISTRI. Proprio allo scadere del termine assegnato al primo gruppo di soggetti obbligati per l'iscrizione al SISTRI, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 febbraio 2010 il Decreto ministeriale 15 febbraio 2010 che ha disposto alcune modifiche ed integrazioni al precedente decreto. In primo luogo sono stati prorogati di un mese i termini per l'iscrizione al nuovo sistema di controllo da parte dei soggetti obbligati: tali termini sono ora rispettivamente fissati al 30 marzo, per il primo gruppo, ed al 29 aprile per il secondo. Non vengono, tuttavia, differiti i termini previsti per l'operatività del SISTRI, che rimangono del 13 luglio per il primo gruppo e del 12 agosto per il secondo. Il decreto correttivo prevede, altresì, un'estensione dell'obbligo di videosorveglianza per il monitoraggio dell'ingresso e dell'uscita degli automezzi che, già previsto per le discariche, ora viene richiesto anche per gli impianti di incenerimento, ampliando, così, il controllo anche ai luoghi dove viene effettuata la gestione finale dei rifiuti. Un altro rilevante cambiamento coinvolge i soggetti tenuti ad aderire al SISTRI ed, in particolare, le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento e che risultano produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all'art. 184, comma 3, lettera g) del D.Lgs 152/06. Tali soggetti, che prima erano obbligati ad iscriversi al SISTRI solo se avevano un numero di dipendenti superiore a 10 unità, ora vi sono tenuti in ogni caso. Coinvolte dalle modifiche risultano, inoltre, le imprese di cui all'art. 212, comma 5 del D.Lgs 152/06 che raccolgono e trasportano rifiuti speciali. Queste, secondo il correttivo, hanno la possibilità di istallare il dispositivo elettronico per l'accesso al sistema

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informatico idoneo alla trasmissione, memorizzazione dei dati ed alla firma elettronica (dispositivo USB) nella sola sede legale o, in alternativa, possono dotarsi di un'ulteriore dispositivo USB per ciascuna unità locale. Resta, però, fermo l'obbligo per tali imprese di dotarsi di un dispositivo elettronico per ciascun veicolo adibito al trasporto dei rifiuti. Cambia anche la definizione di "delegato", che viene depotenziata, eliminando ogni riferimento alle responsabilità relative alla gestione dei rifiuti per ciascuna unità locale, individuando, pertanto, tale soggetto come colui che, nell'ambito dell'organizzazione aziendale, è delegato all'utilizzo ed alla custodia del dispositivo USB ed al quale vengono attribuite le credenziali di accesso al SISTRI ed il certificato per la firma elettronica. Un importante chiarimento, introdotto grazie al nuovo decreto, riguarda le modalità di pagamento dei contributi per gli impianti che svolgono attività di recupero e/o smaltimento. In particolare, viene precisato che per tali impianti il contributo è dovuto per ogni operazione di recupero e/o smaltimento svolta nell'unità locale e che nel nuovo modulo d'iscrizione si dovrà indicare quali e quante sono le singole attività svolte nell'unità operativa di riferimento. Sono state, infine, stabilite delle nuove indicazioni in merito ai tempi per le comunicazioni dei dati di movimentazione dei rifiuti. In base alle nuove tempistiche i produttori, in caso di movimentazione di rifiuti pericolosi, sono obbligati a comunicare al SISTRI i dati relativi al rifiuto almeno quatto ore prima che si effettui l'operazione. Il trasportatore, a sua volta, dovrà inserire i propri dati almeno due ore prima. Per i rifiuti non pericolosi, invece, il termine precedente viene completamente soppresso, stabilendo che la

relativa scheda dovrà essere compilata dai produttori e dai trasportatori prima della movimentazione del rifiuto. Queste, in sintesi, sono le principali modifiche introdotte dal decreto correttivo 15 febbraio 2010 rispetto al decreto istitutivo del SISTRI. Ma saranno anche le ultime? Staremo a vedere.

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Avvocato presso il Foro di Bergamo Ha conseguito un master in Diritto dell'Ambiente presso l'Università degli Studi di Bergamo STUDIO LEGALE PUTORTì Ha sede a Bergamo Via Silvio Spaventa, 25 Tel. - Fax 035 235226 cristina.putorti@libero.it www.ratiolegis.it



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Il coaching, istruttore o allenatore? IN... FORMAZIONE - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA MARIA ZACCONE

trano ma vero, la traduzione di coach vale sia per un mezzo di trasporto che per istruttore o allenatore, di fatto significa che il coacher non è altro che un semplice veicolo per trasferire competenze, esperienze e metodi. Tutto qui, semplice e razionale nella forma complesso e difficoltoso nella sostanza. Come al solito compiremo un percorso analitico che ci potrà aiutare nel definire i vari passaggi che debbono essere compiuti da un coach.

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CHI E' IL COACH: il coach è un uomo di pratica e non solo un teorico, a lui viene richiesto di essere a fianco delle risorse e non dimostrarsi superiore ad esse. Giorno dopo giorno il coach deve guadagnarsi e conservare la stima delle risorse rinnovando tale stima attraverso suggerimenti e consigli. Il coach deve in sostanza esprimere una leadership di servizio. COME SCEGLIERE UN COACH: la scelta di un coach è quindi un'operazione delicata in quanto è determinante per il rapporto che deve venirsi a creare nelle fasi di apprendimento e di affiancamento, non esiste un coach sbagliato ma è indispensabile scegliere la tipologia di coach più adeguata al gruppo o risorsa che gli verrà affidato. La scelta però non è determinata dalla sostanza di ciò che deve essere appreso da un punto di vista tecnico, il coach non è un veicolo di nozioni tecniche, la scelta deve essere guidata dagli obiettivi che si desiderano raggiungere. Il coach deve essere un po' "mago". COSA DEVE FARE UN COACH: la prima cosa che deve fare un coach è ascoltare, infatti l'errore più grande che si può commettere è quello di non mettersi a disposizione delle risorse imponendo un'esperienza senza essersi confrontati con l'esperienza, il clima, la tradizione e gli obiettivi dell'individuo e dell'Azienda. L'ascolto dovrà essere modulato organicamente attraverso interviste motivazionali, a schema aperto, per consentire l'interpretazione corretta di quanto viene trasmesso. Lo strumento dell'assessment ha un valore importante al fine di

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poter esercitare correttamente la funzione di coach, in quanto osservando le risorse si individuerà anche il "non detto", si valuteranno le sfumature, si incroceranno i dati del "detto" durante l'intervista traendone così un quadro molto vicino alla realtà. Dopo l'ascolto, attraverso le modalità sopra descritte, il coach deve fare una pausa di riflessione per poi fare un "disegno" delle relazioni che intercorrono tra le risorse e il resto dell'Azienda, studiando le caratteristiche di queste relazioni attraverso la comunicazione scritta, verbale e non verbale, l'analisi della conflittualità eventuale, l'individuazione delle aree di possibile collaborazione e le relazioni interpersonali. Portato a termine anche questo punto il coach avrà una visione d'insieme e ponendo al centro la risorsa ne ricaverà la ragnatela di connessioni che ne deriva. Poi ogni connessione sarà studiata e analizzata prima a tavolino dal coach e poi nel corso della vita pratica. Il coach dovrà presentare il "disegno" alle risorse chiedendo la loro opinione e cercando la loro complicità prima di agire. Il coach deve essere un buon disegnatore, un buon comunicatore ma anche un bravo stratega. IL METODO DEL COACH: il coach deve essere sincero. Pur nell'esprimere sempre rispetto e comprensione, il coach non può esimersi da dire ciò che funziona e ciò che non funziona, non tralasciando mai di esprimere la propria opinione, dopo avere ascoltata quella delle risorse. L'importanza di non dovere "interpretare" ciò che pensa il coach da parte delle risorse, ma di essere certi che ciò che viene espresso corrisponda esattamente al pensiero, è determinante per far nascere una relazione leale che consenta di garantire un periodo di lavoro che possa sfociare nel risultato previsto. In realtà alcune volte è possibile equivocare sia sul termine sincerità "vi debbo dire assolutamente ciò che penso e ve lo dico a modo mio" sia sulla comprensione "vi ascolto, vi comprendo, vi compatisco" imboccando in questo modo due strade differenti e sbagliate ambedue. E' necessario far

lavorare le risorse, osservandole con estrema attenzione, riportare la loro attenzione sulle attività svolte riepilogandone punto per punto i diversi aspetti e soffermandoci sulle diverse modalità attraverso le quali si sarebbe potuto giungere alla soluzione delle problematiche. In questo modo saranno le risorse ad avere trovato la soluzione e con il coach ad indicarla.

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laureata in Sociologia a Roma, specializzandosi soprattutto in tecniche di gestione della Risorsa Umana e Formazione Ha lavorato per realtà internazionali quali la ex Mobil Oil Italia, ora Q8, e la Meridiana



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Costruttori e arredatori due mondi che non si parlano Rosario Messina, presidente di FederlegnoArredo, sottolinea come il più grande successo italiano sia il passaggio dal "Made in Italy" all'"Italian life". Ma la strada per nuovi paradigmi abitativi è frutto della sinergia fra il mondo delle costruzioni e l'arredamento MATTONE DOPO MATTONE - RUBRICA A CURA DI LAURA ADELE FELTRI

eno spazio dedicato all'angolo cucina, poco il tempo trascorso in bagno, mentre la zona living - soprattutto quella riservata al relax - è diventata il punto focale del vivere quotidiano. E' questo il nuovo modo di interpretare e vivere la casa. Una recente ricerca da AD - il gruppoimmobiliare.it - ha messo in luce le attuali esigenze che gli italiani ricercano negli spazi di una casa, è emerso il quadro di un utilizzatore che in questi anni ha cambiato le sue abitudini. Il mio personale pensiero corre a tutto ciò che vedo esposto nelle vetrine dei negozi d'arredamento e sulle riviste specializzate, poi guardo ai fatturati delle più importanti aziende produttrici di mobili per la casa e scopro che i conti non tornano. La mia perplessità ha una motivazione precisa: esiste una dissonanza di giudizi tra chi costruisce, progetta case e chi si deve occupare di arredarle. Questo crea nel compratore una forte incertezza, grande confusione, spreco di energie e quindi di denaro. Mi pongo una domanda: perché i due mondi imprenditoriali non si parlano? In tanti anni di lavoro a contatto con un pubblico eterogeneo ho avvertito un certo disagio nell'acquirente che visita con noi, agenti del settore, immobili progettati con un determinato schema che, però, non corrisponde al suo modo di vivere la casa se non a seguito di ristrutturazioni a volte assai onerose. Mi chiedo ancora: chi realmente conosce e tiene in considerazione le reali esigenze che animano l'utilizzatore di una casa? Va detto, innanzitutto, che una grossa responsabilità è da imputare all'imprenditoria edile, troppo arroccata su un modello costruttivo molto conservatore e speculativo. Niente di offensivo nel dichiarare ciò, ma osservando cosa e come si è costruito negli ultimi trent'anni si può notare la povertà del linguaggio architettonico che ne è emer-

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so. Se vi capita di guardare qualche film italiano degli anni settanta, ambientato nelle città di allora, vi accorgerete di quanto ci siamo fermati nelle scelte stilistiche. Se poi vogliamo parlare di ricerca di nuove tecnologie applicate alla casa, di proposte di nuovi materiali utilizzati nelle ultime costruzioni, allora è chiaro quanto siamo rimasti fermi al palo. Mi viene spesso da sorridere quando un'impresa mi sottopone progetti di immobili da vendere e definisce l'appartamento con il termine "finiture signorili" solo perché ha messo a capitolato il parquet come pavimento o i sanitari sospesi nei bagni. Se da un lato questo mondo dell'edilizia è fermo come un gigante dai piedi di argilla, ho voluto capire dall'altro lato cosa anima il mondo dell'arredamento. Di recente ho avuto il piacere di ritrovarmi a Milano con Rosario Messina, uno dei più importanti imprenditori nel mondo dell'arredamento, nominato da Napolitano Cavaliere Del Lavoro e fondatore di FLOU S.P.A, azienda leader nella produzione di letti tessili o meglio "della cultura del dormire". Inoltre è Presidente di FederlegnoArredo, associazione affiliata a Confindustria che rappresenta oltre 2400 aziende leader del settore legno/arredo, la terza associazione per fatturato nell'economia italiana dopo Federchimica e Federmeccanica. Il tema dell'incontro con Rosario Messina è stato quello di capire quale sia la molla che spinge il mondo dell'arredamento ad evolversi e quali energie devono impiegare gli impresari edili per dare un nuovo slancio al settore. "Il mondo delle costruzioni - ha sottolineato lo stesso Rosario Messina, che ho incontrato a margine del convegno - è stato e continua ad essere uno dei volani più importanti dell'economia del nostro Paese, dal momento che da rilevazioni ed analisi sempre riconfermate, un occupato delle

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Vicepresidente FIMAA Bergamo (Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari), agente immobiliare dal 1988 e mediatore creditizio Da sottolineare anche il ruolo di docente per Bergamo Formazione nel campo immobiliare

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costruzioni ne muove altri tre. E' un ambito che coinvolge: la progettazione, gli studi di fattibilità, le industrie di lavorazione di vari materiali, i trasporti,le aziende di isolamento ed applicazione di sistemi ecologici ed ecosostenibili per concludersi, poi, con l'arredamento. Il miracolo economico italiano, dagli anni '60 agli anni '90 ha avuto dalle costruzioni e dalle industrie, gli attori principali ed in questo momento, proprio per le situazioni cicliche che si verificano nei Paesi sviluppati, si aspetta un ulteriore e nuovo rilancio delle costruzioni".

ROSARIO MESSINA

Qual è la motivazione che spinge i produttori d'arredamento ad una ricerca formale, direi quasi maniacale di nuovi prodotti? "E' l'unica strada per difendersi dall'offensiva di mercato messa in atto in quasi tutte le parti del mondo: 20 anni fa la Thailandia, 10 anni fa la Cina, oggi il Vietnam e, sicuramente, in futuro da altri Paesi. Si assiste anche ad un attacco interno, sul sistema delle copie. L'unica via d'uscita è la ricerca. Precedentemente era solo formale mentre oggi è tecnologica, prestazionale e dei materiali. Solo così possiamo rimanere leader nel mondo in tema di creatività" Secondo lei, esiste la possibilità di un confronto tra i due mondi: le costruzioni e l'arredamento, che possa fare emergere una produzione industriale capace di generare, ad entrambi, nuovi sviluppi nella proposta e nella vendita? "Già dallo scorso anno, esiste una cooperazione internazionale fra Federlegno e Federcostruzioni , sia nella rappresentazione del nostro sistema a livello istituzionale, sia nella pratica. Il Salone del Mobile è un laboratorio costante che rappresenta l'industria dell'arredamento a 360° con un'esperienza di 50 anni, grazie ad un successo consolidato. Da tre anni si organizza MADE Expo: la fiera dell'edilizia e delle costruzioni. Si è innescata, così, una sinergia che va dai progettisti alle industrie attraverso 180 convegni. Quest' anno, nei quattro giorni di fiera, si sono analizzate tutte le problematiche relative alle costruzioni e all'arredamento, in funzione delle normative europee circa: "rispetto energetico", "ecososteniblità" e "le nuove tecnologie" che hanno ampiamente visualizzato uno straordinario panorama di evoluzione in atto, volte a far vivere meglio le persone". La forza dell'Italia resta il suo sistema manifatturiero : la cosidetta "quadrupla AAAA". Mi riferisco ai 4 macrosettori manifatturieri cardine del "Made in Italy": Abbigliamentomoda, Arredo-casa, Automazione-meccanica-plastica e Alimentari-vini. Secondo lei, in che modo i costruttori edili possono cambiare il loro modo di progettare e costruire case facendo anche dell'edilizia italiana un

prodotto firmato made in Italy che tutto il mondo possa invidiarci. "La sinergia fra il mondo delle costruzioni e l'arredamento porta ad un'analisi migliorativa dei processi in entrambi i settori. D'altra parte, ormai da 10 anni, molti progettisti, nel mondo delle costruzioni del residenziale, dagli alberghi ai grattacieli, alle infrastrutture, sono passati a realizzare prodotti di design nel mondo dell'arredamento. Dal mondo dell'arredamento, molti architetti che si erano solo occupati di prodotti, oggi vengono chiamati a realizzare la cosiddetta "scatola" che deve contenere questi prodotti, cioè le costruzioni. Per cui, anche se non viene molto comunicato, di fatto, questa evoluzione sinergica è già in atto". Quali sono le prospettive che si aprono per i 4 macrosettori che, nonostante la crisi

mondiale e i problemi strutturali del nostro stato, continuano a sorreggere l'Italia. "Ritornando all'importanza delle 4 A, il più grande successo italiano si sta concretizzando con il passaggio dal Made in Italy all'Italian life, proprio perché il mangiare, il vestire, l'arredare , fanno parte della nostra indole creativa-artistica che parte dai secoli passati con Michelangelo, Raffaello. Per non parlare degli antichi romani con il Colosseo e tutte le grandi opere da loro realizzate. Ad esempio lo sfruttamento delle acque termali e il caso delle terme costruite a Bath (Inghilterra). Tutto questo, nei secoli ha portato ad avere, in Italia, circa l'80% delle opere d'arte di tutto il mondo. E' un DNA difficilmente riproducibile che continua a fare dell'Italia il paese dove la creatività nei vari settori, l' originalità si trasforma in arte nel design, nell'arte della cucina o del vestire".

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Tutti i volti del "parlamentino" camerale LARGO BELOTTI

Tra veterani e volti nuovi si è composto il consiglio della Camera di Commercio: otto rappresentano l'industria, sette l'artigianato, cinque il commercio, quattro i servizi alle imprese, due i trasporti e le spedizioni e uno ciascuno per turismo, cooperazione, agricoltura, credito, sindacati e consumatori

ra veterani e volti nuovi sono trentadue le persone sedute al tavolo del consiglio camerale: otto rappresentano l'industria, sette l'artigianato, cinque il commercio, quattro i servizi alle imprese, due i trasporti e le spedizioni e uno ciascuno per turismo, cooperazione, agricoltura, credito, sindacati e consumatori. I seggi sono ripartiti fra i vari ambiti in base al peso calcolato su numero di imprese, occupazione e valore aggiunto. La distribuzione vede diciannove esponenti di Imprese&Territorio, sei rappresentanti di Confindustria Bergamo, uno per Ance e Unione Artigiani e due per la Compagnia delle Opere. A questi si aggiungono i rappresentanti del credito, del sindacato e dei consumatori. Per Imprese&Territorio undici già in passato hanno dato voce alle categorie: Paolo Agnelli per Apindustria e Giorgio Ambrosioni per Confesercenti. Per l'Ascom il presidente Paolo Malvestiti (nuovo presidente della Camera di Commercio), il presidente di Fogalco Riccardo Martinelli , il direttore Luigi Trigona e il presidente della categoria caffé-bar Giorgio Beltrami. Doriano Bendotti per il trasporto Fai e Marziano Borlotti per l'Associazione Artigiani. Per Cna l'ex presidente Franco

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Nicefori, Marco Amigoni e Sergio Bonetti rispettivamente presidente di Lia e Confcooperative. Tra i nuovi Diego Pedrali e Valter Giupponi dell'Ascom e il direttore di Confesercenti Giacomo Salvi. Per l'Associazione Artigiani al primo mandato il presidente Angelo Carrara, i consiglieri Nadia Palazzi e Stefano Carrara, Sonia Bonesi dell'esecutivo Lia e il presidente di Coldiretti Giancarlo Colombi. Per Confindustria Bergamo tre le conferme: l'ex presidente della Camera di Commercio Roberto Sestini, Mario Ratti presidente della Sacbo e Paolo Ferretti presidente dei costruttori Ance, associato a Confindustria. Al primo mandato Alberto Frambosi presidente del terziario avanzato, Rita Malocchi presidente della Servizi Confindustria Bergamo e Alberto Paccanelli e Matteo Zanetti rispettivamente presidente dei Tessili e del gruppo Alimentari. Per l'Unione Artigiani Remigio Villa. Compagnia delle Opere è rappresentata da Carlo Vimercati per l'industria e Matteo Brivio nei servizi. A chiudere il tavolo, per il credito il direttore della Banca Popolare di Bergamo Giuseppe Masnaga, Patrizio Fattorini della Cisl per i sindacati e infine Umberto Dolci di Federconsumatori.


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Industria

Industria

Industria

Industria

Paolo Agnelli

Alberto Frambosi

Rita Melocchi

Alberto Peccanelli

È industriale di terza generazione e discende da una famiglia di imprenditori bergamaschi di lungo corso. Con il fratello Baldassare guida il Gruppo Agnelli: 14 aziende che operano nel campo della estrusione e produzione dell'alluminio, delle pentole di alluminio e della commercializzazione di metalli ferrosi e non. È presidente di Apindustria Bergamo, del gruppo editoriale de “Il Nuovo Giornale di Bergamo”, della Fondazione "Angelo Agnelli", di Api Lombarda e consigliere della Promoberg. Componente del Consiglio Camerale dal 2004.

Imprenditrice, è presidente della Servizi Confindustria Bergamo. Prima consigliere, dal 2001 al 2005 è vicepresidente del comitato Piccola Industria. Dal marzo 2005 al 2009 è stata presidente della Piccola Industria, vicepresidente di Confindustra Bergamo e vicepresidente del comitato regionale della Piccola Industria fino al febbraio 2010. E' anche presidente del Cda di Idea Stampi di Rovereto. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

E' presidente dei tessili- abbigliamento di Confindustria, consigliere e amministratore delegato della Martinelli Ginetto Spa (ricopre cariche anche nelle controllate Candeggio La Briantea e Giuseppe Brignoli srl). E' presidente della sezione tessitura e membro del Cda dell'associazione Liniera e Canapiera Europea (Celc) e membro del direttivo e della giunta di Smi (Sistema Moda Italia). Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Industria

Industria

Industria

Industria

Roberto Sestini

Matteo Zanetti

Paolo Ferretti

Carlo Vimercati

Eletto presidente della Camera di commercio di Bergamo nel 1992 è stato confermato successivamente nel 1999 e nel 2004. Tra le principali cariche societarie attualmente ricoperte: dal 1965 presidente e direttore generale dell'azienda di famiglia SIAD, presidente della fondazione "Sestini", che ha lo scopo di promuovere studi e ricerche informatiche nel campo medico-chimico e tecnico-scientifico generale. Nell'ambito dell'attività della Camera di commercio di Bergamo, Roberto Sestini ha riqualificato il personale camerale, facendo raggiungere all'Ente nel mese di dicembre 1999, prima Camera in Italia, la certificazione ISO 9001, ora Vision 2000. Consigliere, dopo 18 anni lascia il timone di Largo Belotti.

E' presidente del gruppo delle industrie alimentari di Confindustria e consigliere delegato della Zanetti Spa. E' membro del direttivo di Confindustria Bergamo e consigliere nazionale del commercio dei prodotti lattiero-caseari. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

E’ Presidente di ANCE Bergamo, Associazione Costruttori Edili, di cui è stato anche Presidente del gruppo giovani imprenditori dal 1993 al 1996. E' tesoriere di ANCE Lombardia e membro del Comitato di Presidenza e della Giunta ANCE. È Consigliere delegato della Ferretti Spa di Dalmine e Presidente della Fyre SA de CV con sede a Boca del Rio, in Messico. Componente del Consiglio Camerale dal 1999.

Dal 1995 è commissario della Fondazione Carialo, dal 2001 è presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca e dal 2005 presidente nazionale della consulta dei comitati di gestione dei fondi speciali per il volontariato. E' nel direttivo della Compagnia delle Opere. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Artigianato

Artigianato

Artigianato

Artigianato

Angelo Carrara

Stefano Carrara

Marziano Borlotti

Nadia Palazzi

Imprenditore artigiano nel settore dell'edilizia. E' presidente del consorzio tinteggiatori orobici. Dal settembre 2007 fa parte del consiglio della Confiab. E' componente del Cda di Confartigianato Servizi. Nel febbraio 2010 diventa vicepresidente della Promoberg. Presidente dell'Associazione Artigiani di Bergamo dal 2007, il 20 aprile viene riconfermato alla guida. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Artigiano edile. Consigliere dell'Associazione Artigiani di Bergamo e del Cpta di Bergamo. E' vice capo area del settore costruzioni, consigliere Edilcassa artigiana di Bergamo e consigliere Ats cpta-cpt dell'ospedale di Bergamo. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Titolare di un negozio di acconciature a Montello. Dal 1970 aderisce all'Anam (Accademia nazionale acconciatori misti) svolgendo incarichi di docente, direttore didattico e di presidente provinciale. Dal 2001 ricopre il ruolo di capo categoria degli acconciatori e degli estetisti dell'Associazione Artigiani di Bergamo. Componente del Consiglio Camerale dal 2004.

Imprenditrice nel settore dell'artigianato. Vicepresidente del gruppo donne dell'Associazione Artigiani di Bergamo, consigliere dell'Associazione Artigiani e delegata del Polo di Bergamo. Dal 2000 al 2003 è stata eletta componente della consulta delle politiche familiari del comune di Bergamo, in rappresentanza della Cciaa. E' già stata consigliere camerale dal 1999 al 2004.

Artigianato

Artigianato

Artigianato

Consumatori

Franco Nicefori

Marco Amigoni

Remigio Villa

Umberto Dolci

Artigiano nella progettazione e manutenzione archivi. Presidente della Cna per tre quadrienni successivi sino all'11 settembre 2009. Attualmente ricopre l'incarico di presidente della società di servizi di Cna Bergamo. Continua ad essere membro di presidenza, membro della direzione regionale e dell'Assemblea Nazionale. E' vicepresidente della Cpa (commissione provinciale dell'artigianato) bergamasca. Componente del Consiglio Camerale dal 1999.

Nel settore dell'edilizia, tra le esperienze professionali: socio e amministratore di Amigoni Evasio & figli di Seriate e poi vicepresidente e presidente del Cda di Impresa Amigoni Srl. È presidente del Cda della Pam di Pedrengo. Tra le esperienze associative è socio fondatore della LIA Liberi imprenditori associati di Bergamo - di cui è presidente dal 2001. Dal 2003 è consigliere di Liaeurofidi. Componente del Consiglio Camerale dal 2004.

Dal 1993 è presidente dell'Unione artigiani (associata a Confindustria), amministratore delegato de L'officina della Moda srl e vicepresidente di Banca Pmi Banca di credito cooperativo di Bergamo. Membro di giunta per sette anni. Componente del Consiglio Camerale dal 1999.

Socio fondatore di Federconsumatori Bergamo nell'anno 1998 è stato presidente dall'aprile 1998 al maggio 2009. E' membro del direttivo regionale di Federconsuamtori Lombardia e componente dell'osservatorio prezzi del comune di Bergamo. E' auditore in seno al comitato direttivo del dipartimento prevenzione e sorveglianza delle infezioni ospedaliere presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Credito

Sindacati

Cooperazione

Commercio

Giuseppe Masnaga

Patrizio Fattorini

Sergio Bonetti

Paolo Malvestiti

E' il direttore generale della Banca Popolare di Bergamo che torna a rappresentare il credito dopo i cinque anni della Bcc. Nel 2000 è stato direttore di E.Solution nell'ambito del progetto banca virtuale e nel 2001 di Banca 24-7 del gruppo Ubi. Fino al 2006 è stato vicedirettore generale della Banca Popolare di Bergamo, responsabile area commerciale. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

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Dal 2007 è presidente del gruppo industriale del Terziario avanzato di Confindustria Bergamo. Fondatore di Finconsult e la sua controllata Consulnord, oggi gestisce un gruppo di una dozzina di imprese controllate tra le quali Punto One, unico distributore per l'Italia delle soluzioni tecnologiche Sap per le Pmi. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

E' il segretario organizzativo della Cisl dal 1975. E' entrato nel 1972 alla Cisl, lavorando all'ufficio delle vertenze sindacali. In passato è stato segretario della Fisascat. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Presidente di Csa, società di servizi tecnico amministrativi di Confcooperative e vicepresidente di Confcooperfidi Lombardia. E' stato dirigente di imprese cooperative dei settori: servizi, sanità e sociali. Imprenditore nel settore delle forniture medico-sanitarie è rappresentante del movimento cooperativo in vari organismi nazionali e regionali. E' presidente di Confcooperative Bergamo dal 2008. Componente del Consiglio Camerale dal 2004.

Dal 1973 è imprenditore nel settore della pelletteria, calzature e valigeria. Nel 1991 sviluppa l'attività imprenditoriale nell'ambito di vari centri commerciali della provincia. Nel 1985 entra in Ascom come membro del Consiglio direttivo, per diventare dal 2000 Presidente dell'Associazione. Ricopre numerosi incarichi associativi e istituzionali tra cui vicepresidente di Confcommercio Lombardia e membro del Consiglio e della Giunta Nazionale di Confcommercio. Componente del Consiglio Camerale dal 1999 e succede a Roberto Sestini nella veste di presidente della Camera di commercio di Bergamo.


Industria

Commercio

Alberto Frambosi Rita Melocchi (Confindustria Bg) Alberto Peccanelli Roberto Sestini Matteo Zanetti Paolo Ferretti (Ance Bergamo) Paolo Agnelli (Apindustria) Carlo Vimercati (Compagnia delle opere)

Paolo Malvestiti Luigi Trigona Ascom Riccardo Martinelli Diego Pedrali Giorgio Ambrosioni (Confesercenti)

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Servizi alle imprese Valter Giupponi (Ascom) Giacomo Salvi (Confesercenti) Sonia Bonesi (Lia) Matteo Brivio (Comp. delle Opere)

Artigianato Angelo Carrara Stefano Carrara Ass. artigiani Marziano Borlotti Nadia Palazzi Franco Nicefori (Cna) Marco Amigoni (Lia) Remigio Villa (Unione artigiani)

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Trasporti e spedizioni Mario Ratti (Confindustria Bergamo) Doriano Bendotti (Fai)

Consumatori

Sindacati

Turismo

Umberto Dolci (Federconsumatori)

Patrizio Fattorini (Cisl)

Giorgio Beltrami (Ascom)

Credito

Cooperazione

Agricoltura

Giuseppe Masnaga (BPB)

Sergio Bonetti (Confcooperative)

Giancarlo Colombi (Confcooperative)

Commercio

Commercio

Commercio

Commercio

Luigi Trigona

Riccardo Martinelli

Diego Pedrali

Giorgio Ambrosioni

È segretario generale dell'Ente Fiera Promoberg, direttore di Ascom Bergamo dal 1979. E' componente di Giunta del Comitato Nazionale Fiere Terziario - CFT. È stato segretario generale di Confcommercio dal 1993 al 1995, componente della giunta esecutiva dell'Ente Fiera Milano sino al 1999, consigliere della società Fiera Milano Congressi fino al 2001, consigliere delegato di Confcommercio dal 1996 al 1998. È insignito delle onorificenze di Commendatore al merito della Repubblica e Maestro del Lavoro. Componente del Consiglio Camerale dal 1999.

Imprenditore nel commercio all'ingrosso di vino e bevande. Dal 2000 è vicepresidente dell'Ascom e dal 2009 è presidente della Fogalco. È sindaco effettivo di Assist, la società di Confindustria Bergamo e Cciaa per il sostegno ai programmi di internazionalizzazione e sindaco effettivo di Bergamo Mercati, società di cui il maggior azionista è il comune di Bergamo. Componente del Consiglio Camerale dal 1999.

Imprenditore nel settore dell'abbigliamento. Dal 1997 è presidente del gruppo di categoria Abbigliamento, calzature e pelletteria dell'Ascom di Bergamo. Dal 2001 è membro della giunta nazionale della Federazione moda Italia in cui è presidente della Commissione per gli studi settore e membro della contraffazione prodotto in Italia. Dal 2005 è membro del consiglio direttivo di Ascom Bergamo. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Esperto in sicurezza sul lavoro. Dal 1994 è titolare di una società di consulenza che opera nel campo dei servizi alle imprese, ambiente e sicurezza sul lavoro. È socio fondatore di Bergamo anziani, è stato presidente della USL 26 di Albino, della Comunità montana Valle Seriana, del distretto industriale Valle Seriana. E' componente della presidenza nazionale e vicepresidente vicario regionale di Confesercenti. Dal 2005 è presidente di Confesercenti Bergamo. Componente del Consiglio Camerale dal 2004.

Servizi alle imprese

Servizi alle imprese

Servizi alle imprese

Servizi alle imprese

Valter Giupponi

Giacomo Salvi

Sonia Bonesi

Matteo Brivio

Imprenditore attivo nei servizi alle imprese, è fondatore e presidente onorario Fai Bergamo (Federazione Autotrasportatori Italiani). E' amministratore unico di Abm service, operante nel settore dei servizi e manutenzione degli immobili. E' vice presidente dell'Ebitral (Enti bilaterale trasporto e logistica). Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Direttore di Confesercenti Bergamo dal 2001, dal 1987 è in associazione. E' anche componente della presidenza nazionale e della giunta regionale di Confesercenti. E' componente di numerosi organismi e società del sistema. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Trasporti e spedizioni

Trasporti e spedizioni

Mario Ratti

Doriano Bendotti

Tra i principali incarichi che ricopre attualmente è presidente di Sacbo, presidente e consigliere delegato della ICIS Spa di Mozzo, presidente del CSQ (Centro Stampa Quotidiani), componente del Cda e del Ce del Credito Bergamasco Spa, componente del Cda di Ateneo Bergamo Spa. Ricopre inoltre diversi incarichi istituzionali quali vicepresidente e membro del Consiglio nazionale Assografici, è componente del Collegio nazionale dei Probiviri di Confindustria. La sua prima nomina a consigliere risale al dicembre 2001.

Dal giugno 2004 è vicesindaco del comune di Alzano Lombardo confermato nella tornata amministrativa del 2009. Dal 2004 consigliere delegato della Sinergie Servizi S.r.l. società di servizi per il mondo dell'autotrasporto. Dal maggio 2005 membro del Cda di Faiservice sc. Dal 2009 consigliere d'amministrazione della società S. Giulia Truck Center titolare della gestione dell'autoparco di Brescia Est. Componente del Consiglio Camerale dal 2004.

Imprenditrice nel settore vetro-gomma-plastica. Tra le esperienze associative: dal 2007 consigliere del Cda di Lia, dal 2008 componente del comitato esecutivo dell'associazione e dal 2009 componente dell'imprenditoria femminile di Lia Servizi per l'Impresa. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Dall'ottobre del 1999 è direttore di Comapagnia delle Opere di Bergamo, incarico che ricopre tuttora. Negli anni abbina l'attività operativa a diretto contatto con le imprese allo sviluppo di servizi e convenzioni con le banche. Dal 2005 è iscritto all'albo mediatori creditizi presso l'ufficio italiano cambi. Dall'agosto 2006 è componente del comitato direttori CdO. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

Turismo

Agricoltura

Giorgio Beltrami

Giancarlo Colombi

E' fondatore nel 1975 dell'AS.AR.CO di Lovere, associazione che raccoglie gli imprenditori del commercio, del turismo e dell'artigianato di Lovere di cui è stato presidente per molti mandati. E' amministratore delegato di nomina provinciale del convitto nazionale C. Battisti di Lovere. Dal 2006 è membro del consiglio di amministrazione della Fogalco. Dal 2009 è presidente del gruppo di categoria Bar caffè gelaterie dell'Ascom di Bergamo. Componente del Consiglio Camerale dal 2004.

Imprenditore nel settore agricolo. Nella Coldiretti, a livello provinciale, è stato presidente della zona montagna orientale, componente del consiglio direttivo di Coldiretti di Bergamo, consigliere dell'Agrifidi e dell'associoazione produttori latte. Attualmente è membro del Consiglio Regionale e dell'Assemblea Nazionale della Coldiretti. Dal marzo 2008 è presidente della Coldiretti di Bergamo ed è presidente di turno di Imprese&Territorio. Al primo mandato da componente del Consiglio Camerale.

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ECONOMIA&BUSINESS

"Collegialità, coinvolgimento e un grande gioco di squadra" L’INTERVISTA

Sono le parole chiave che guideranno il mandato di Paolo Malvestiti - presidente dell'Ascom, che dopo 18 anni, succede a Roberto Sestini nella guida della Camera di Commercio di Bergamo per un mandato che tutti hanno già ribattezzato "epocale" ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: LAURA PIETRA

ommosso vi ringrazio per la grande attestazione di stima e di fiducia che mi avete dimostrato con il voto. E' un grande onore ricoprire questo incarico che ha avuto nella storia della Camera di Commercio illustri precedenti, che hanno segnato tappe fondamentali nella vita e nello sviluppo delle imprese bergamasche": sono le prime parole di Paolo Malvestiti alla guida di Largo Belotti. Sono da poco passate le quattro e mezza di giovedì 11 marzo e Roberto Sestini, dopo 18 anni alla guida dell'ente camerale, con 30 voti su 32, proclama eletto per la presidenza della Camera di Commercio di Bergamo Paolo Malvestiti, presidente dell'Ascom.

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Partiamo dall'inizio. Come è stato il suo primo giorno nella veste di presidente della Camera di Commercio di Bergamo? Cosa ha fatto e qual è stato il primo atto (ufficiale) che ha firmato? "Di atti, per ora, non ne ho ancora firmati, ma il 13 marzo - il giorno dopo la mia elezione ero a Verona accompagnato dal segretario generale Emanuele Prati per un incontro operativo con i partner dell'autostrada Serenissima. Il saluto ai dipendenti dell'ente camerale, lo scorso 19 marzo, è stato un momento molto sentito e partecipato. Ho avvertito una forte familiarità, mi hanno subito accolto con grande calore in un clima di rispettosa attenzione". Come intende guidare il nuovo corso? Come nuovo presidente, Paolo Malvestiti che impronta intende dare al suo mandato? "Tre le parole chiave che guideranno il mio mandato: collegialità, coinvolgimento e gioco di squadra. Sono fermamente convinto che i modelli organizzativi che vengono suggeriti e attuati dalle nostre aziende possano essere mutuati anche dalla Camera di Commercio. Il lavoro che ci attende sarà ispirato, come ho detto, ai principi di collegialità, coinvolgimento ma anche partecipazione e condivisione di tutti gli Organi Camerali, comprese le strutture interne dell' ente camerale che saranno dirette dal nuovo segretario generale, Emanuele Prati. In altre parole, il metodo che verrà attuato sarà improntato al gioco di squadra: elemento indispensabile e irrinunciabile per ottenere risultati positivi, soddisfacenti e gratifi28


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canti. Si dovrà tenere conto, il più possibile, delle diverse articolazioni dei settori economici e delle sfaccettature che costituiscono e compongono la trama preziosa del tessuto economico bergamasco. La proposta al nuovo Consiglio Camerale di una modifica allo statuto che consenta l'allargamento della Giunta va proprio in questa direzione. Del resto, questa scelta è già fatta da altre Camere di Commercio della Lombardia, a partire da Milano". La sua investitura è frutto della maggioranza di uomini e numeri riassunta da Imprese&Territorio. Cosa cambierà per il mondo delle piccole e medie imprese bergamasche? "Credo che la svolta possa essere ritenuta epocale. Prima di tutto per il fatto che io rappresento le Pmi e in secondo luogo (ma non per importanza) perché vengo dal mondo del commercio. Ci sarà, sicuramente, una rappresentatività migliore delle piccole e piccolissime imprese, così da poter intercettare e interpretare le varie istanze che incarnano. La considerazione che prima era riservata alle grandi aziende sarà ripartita anche sulle piccole. Verrà riservata una particolare attenzione al merito, al valore della persona e della famiglia, salvaguardando sempre la libertà di impresa". Lei ha sottolineato, più volte, che sarà presidente di tutti con la volontà chiara di mettere in atto "un gioco di squadra". Ha già ipotizzato alcuni

passi che vanno in questa direzione? "La squadra, cioè giunta e consiglio, dovrà tener in considerazione tutti i settori economici che la Camera di Camera rappresenta. E' necessaria una stretta e fattiva collaborazione con tutte le associazioni di categoria che sono rappresentate nel Consiglio generale dell'ente". Nel suo discorso inaugurale ha richiamato la necessità dell'implementazione delle banche dati di settore, l'elabo-

razione e la diffusione di informazioni e dati economico-statistici delle imprese presenti sul territorio bergamasco. Cosa si propone di offrire con il potenziamento dell'ufficio studi della Camera di Commercio? A che dati punta? "La Camera di Commercio non è una torre d'avorio chiusa in sé stessa e avulsa dalla realtà. Deve aprirsi ai cittadini e alle famiglie consumatrici che, per altro, spesso coincidono con i nuclei familiari degli imprenditori. La volontà è diffondere la conoscenza dell'ente camerale verso le associazioni di categoria, gli enti locali per migliorarne la conoscenza in modo da facilitarne l'accesso. La Camera deve essere in grado - e può farlo - di comunicare alla comunità bergamasca con efficacia e prontezza tutte le iniziative messe in campo e la comunicazione deve risultare attendibile. Per far questo è necessario avere alle spalle un ufficio studi in grado di fornire dati essenziali e aggiornati, per poter conoscere e controllare l'andamento dell'economia locale. In altre parole: una sorta di "termometro economico" bergamasco". Torniamo all'allargamento della giunta camerale da 9 a 11 membri. Cosa significano due persone in più? "Un moderato e qualificato allargamento

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della Giunta permette di aumentare la rappresentatività delle categorie. Nello stesso tempo garantisce un numero di membri in grado di rispondere, con efficienza e tempestività alle varie istanze territoriali, rispondendo ai bisogni delle famiglie e del mondo imprenditoriale". Nel suo discorso di insediamento ha toccato anche il tema delle partecipazioni. In che direzione vanno i cambiamenti ipotizzati? Ci sono già delle partecipazioni che vorrebbe dismettere e altre che vorrebbe valorizzare? "E' ancora presto per dire gli indirizzi che adotteremo nello specifico. Anche perché, questo, sarà il risultato di un lavoro interlocutorio, di consultazione e concertazione con l'intera giunta. Posso solo anticipare che la Camera di Commercio continuerà a svolgere un ruolo primario negli enti strategici, in cui è rappresentata la società economica bergamasca: Sacbo, Brebemi, IPB Interconnessione Pedemontana Brebemi, Sibem e Teb". Tra le novità dell'ultimo periodo che ha visto, in prima fila, la nostra Camera di Commercio c'è sicuramente "Futurimpresa SGR". E' soddisfatto di come è stato strutturato il fondo? "Futurimpresa SGR rappresenta una rispo-

sta concreta, e di lungo periodo, all'annoso problema di capitalizzazione che interessa le nostre Pmi. La vera sfida - realizzare una solida ripresa per le piccole e medie imprese italiane - si gioca sul campo dell'internazionalizzazione e dell'innovazione. Sono più che mai necessari strumenti di sviluppo che possano affiancare le imprese sotto il profilo del capitale umano e finanziario. Futurimpresa SGR implementa la nostra attenzione verso il delicato tema del credito. Per le piccole e medie strutture sarà indirizzato al sostegno dei confidi, organismi fondamentali nelle associazioni di categoria". Nei bandi messi in campo nell'ultimo anno quanto è rimasto, non distribuito? Non le sembra che molti dei bandi promossi da enti locali, istituzioni e le stesse regioni siano difficilmente reperibili dal target delle imprese bergamasche? "Per quanto riguarda i bandi camerali non ci sono problemi di non utilizzo delle risorse. I bandi nascono sempre da un'ottima collaborazione tra ente camerale e associazione di categoria. Prima di chiedere la pubblicazione di un bando c'è l'individuazione dei bisogni reali e contingenti". Tra i progetti che urgono e che, se attuati, possono significare un salto di qualità del sistema economico

bergamasco può dirci quali, secondo lei, debbono avere la priorità? "Sicuramente le infrastrutture. A questo proposito, nel piano della Regione è già stato inserito il collegamento Stazione ferroviaria-Fiera-Aeroporto. Inoltre, si dovrà sviluppare il progetto e la realizzazione di una linea ferroviaria che proseguirà attraverso la bassa bergamasca". Paolo Malvestiti, oltre ai suoi incarichi (presidente dell'Ascom, di Masec, di Bergamo Terziaria s.r.l., del Cat - Centro di assistenza tecnica Ascom, di Iniziative Ascom Spa; è vicepresidente Fogalco e dell'Ente Fiera Promoberg. A livello regionale è vicepresidente di Confcommercio Lombardia) ora è presidente della Camera di Commercio di Bergamo. Come l'hanno presa in famiglia? Se non sono troppo indiscreto: quando vi vedete? "In famiglia sono molto contenti. Per loro questo significa un mio impegno maggiore, dal punto di vista lavorativo e delle responsabilità. Il tempo che dedicherò all'azienda sarà più qualitativo che quantitativo. Tutto ciò non mi spaventa perché lavorerò con la squadra dell' Ascom e della Camera di Commercio, che alla prova dei fatti si sono dimostrare sempre molto efficienti".

"La Camera di Commercio continuerà a svolgere un ruolo primario negli enti strategici: Sacbo, Brebemi, IPB Interconnessione Pedemontana Brebemi, Sibem e Teb"

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ECONOMIA&BUSINESS

Soldi per Padre Pio e i fiori di Sanremo ASSALTO ALLA DILIGENZA

Il Milleproroge è sempre più una legge "calderone". Anche quest'anno non mancano microinterventi, come un milione di euro per Pietralcina - la città di Padre Pio -, e la conferma dei contributi per la realizzazione del mercato dei fiori di Sanremo

n milione di euro per Pietralcina, la città di Padre Pio e contributi per la realizzazione del mercato dei fiori di Sanremo. Sono due, tra i microinterventi che non hanno ancora smesso di far discutere, contenuti nel "milleproroghe". Perplessità anche per gli otto milioni di euro destinati alla Protezione Civile scampata per un soffio alla privatizzazione. E poi, in periodo di campagna elettorale, non poteva mancare il minicondono per i manifesti abusivi: si possono sanare le irregolarità pagando mille euro a provincia. La norma ha una validità che supera la data delle ultime consultazioni regionali, il termine ultimo è il 31 maggio. I "piani bassi" della Finanziaria 2010, rimasti fuori durante la sessione di bilancio, sono riemersi e stipati a forza nel "milleproroghe". Una volta l' assalto alla diligenza riguardava la Finanziaria. Il più importante provvedimento legislativo del governo entrava snello in Parlamento e usciva carico di migliaia di commi astrusi, ognuno dei quali prevedeva interventi senza capo né coda ma finanziariamente importanti per questo o quel collegio elettorale. Grazie alla tenacia di Giulio Tremonti, oggi la Finanziaria light è diventata una realtà. Il problema è che ciò che è uscito dalla porta cerca di rientrare dalla finestra. Il provvedimenti passepartout si chiama milleproroghe, una legge che si vara tradizionalmente a fine anno per prorogare tutti i termini in scadenza che non sono stati rispettati. Teoricamente dovrebbe succedere una o due volte soltanto in una legislatura, mentre, in realtà, si tratta di una prassi consolidata annuale che risale alla notte dei tempi della prima Repubblica. Il copione si è ripetuto anche per l'ultimo milleproroghe votato. Oltre ai fiori di Sanremo

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e Petralcina, il provvedimento votato quest'anno contiene anche la riapertura dei termini per aderire allo scudo fiscale, la possibilità di utilizzare le somme destinate al 5 per mille non distribuite nel 2009. E ancora: la possibilità di inserire nella carta d'identità la decisione di donare gli organi e viene dato un altro anno per chi ha un contratto d'affitto scaduto. Ecco nel dettaglio tutte le misure contenute nel milleproroghe. • Amianto. Si fissa al 30 giugno 2010 il termine, entro il quale, è possibile presentare il curriculum professionale la cui acquisizione è necessaria per la definizione della procedura in materia di benefici previdenziali, per lavoratori esposti all'amianto. • Assunzioni università. Sblocco del turn over per le università che hanno i bilanci in regola. La modifica permetterà alle università di non superare la soglia critica del 90% nel rapporto tra spese di personale e fondo di funzionamento ordinario. In questo modo, gli atenei potranno procedere a bandire concorsi e fare assunzioni. • Banche Popolari. C'è tempo fino al 31 dicembre 2011 per l'alienazione delle quote eccedenti degli azionisti di banche popolari che, al 31 dicembre 2008, detenevano una quota di partecipazione al capitale superiore al tetto, stabilito dal Tub, dello 0,5%. La misura interessa solo i casi in cui il superamento del limite deriva da operazioni di concertazione tra banche e investitori. • Benzinai. Prorogate per tutto il 2010 le deduzioni forfetarie dal reddito di impresa previste in favore degli esercenti. • Carta d'identità. Si va al 1° gennaio 2011 per l'inserimento delle impronte digitali nel documento in formato cartaceo.


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Diventa facoltativa l'indicazione, nella carta d'identità del consenso o del diniego della persona a donare i propri organi in caso di morte. • Controversie lavorative. Torna la gratuità delle spese per le controversie in materia di lavoro davanti alla Corte di Cassazione. Il contributo unificato non dovrà essere pagato ma solo fino al 31 dicembre 2010. • Editoria. Si ripristina al 100 per cento, per il 2010, il diritto soggettivo ai contributi, cancellato dalla finanziaria, per le seguenti tipologie di testate giornalistiche: radio di partito, organi di partito (tv, radio, giornali, testate on-line), giornali di cooperative ed enti locali senza fine di lucro, editoria brail, radio che trasmettono informazione per almeno nove ore al giorno. I contributi indiretti (quelli delle grandi testate) non vengono toccati, anzi si ripiana un debito pregresso di 50 milioni che lo Stato aveva con le Poste italiane. Taglio del 50 per cento invece alle testate italiane edite e diffuse all'estero, più una riduzione di 4 milioni di euro per le radio locali. Penalizzazioni anche per i giornali delle associazioni di consumatori, e per le testate che stampano fuori dall'Unione europea. I contributi vengono prorogati nelle more della riforma organica del settore dell'editoria. La copertura arriverà dai fondi della presidenza del Consiglio. Il Dipartimento dell'editoria di Palazzo Chigi effettuerà un monitoraggio delle spese e riferirà entro il 30 giugno al premier e al ministro dell'Economia. • Energie rinnovabili. Rinviato al 1° gennaio 2011 il momento a partire dal quale nei regolamenti edilizi comunali dovrà essere prevista, per i nuovi edifici, l'installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. • EXPO 2015. L'ente della fiera di Milano potrà entrare nella Soge, la società che gestisce l'Expo 2015. Nel provvedimento si stabilisce che la Soge potrà adottare anche i servizi degli enti fieristici ''senza scopo di lucro, con sede in Lombardia e operativi a livello regionale''. • Fondi TFR. E' disposto il mantenimento in bilancio delle quote accantonate al 31 dicembre 2009 del Fondo per il Tfr, da utilizzare per il 2010. • Frontalieri. Anche per il 2011 il reddito prodotto dai dipendenti transfrontalieri concorre a formare il reddito complessivo per l'importo eccedente gli 8 mila euro. • Manifesti abusivi. Potranno essere sanate le violazioni relative all'affissione dei manifesti abusivamente, pagando una multa di 1.000 euro per provincia. • Medicinali. Slitta dal 1° gennaio 2010 al 1° gennaio 2011 l'applicazione della disciplina transitoria sulla certificazione di conformità relativamente alle materie prime. • Pietralcina. In arrivo 500 mila euro annui, nel biennio 2010-2011, per interventi a favore del Comune di Pietralcina, per predisporre e migliorare i servizi e i locali di accoglienza dei fedeli di Padre Pio. 34

Pietralcina, la casa dove Padre Pio andava a studiare

• Pubblico impiego. Ulteriori riduzioni di personale per la pubblica amministrazione. La nuova stretta sui dipendenti della pubblica amministrazione non risparmia la presidenza del Consiglio che ridurrà gli organici dirigenziali del 7% e del 15% quelli di livello non generale. • Radio Radicale. Viene confermata fino al 2011 la convenzione con Radio Radicale per la trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari. • Raccolta rifiuti. Spostato al 30 giugno 2010 il termine per l'adeguamento alle norme sulla raccolta differenziata da parte dei centri di raccolta di rifiuti urbani. • Sanremo. Confermati i contributi in conto capitale al comune di Sanremo per il mercato dei fiori. • Scudo fiscale. Sarà ancora possibile aderire, ma più costoso. Chi lo farà entro il 30 aprile dovrà pagare il 7% del capitale regolarizzato. Entro il 15 giugno il ministro dell'Economia deve comunicare i dati sui rimpatri. • Sfratti. Per determinate categorie svantaggiata l'esecuzione viene prorogata fino al 31 dicembre 2010. • Spiagge. Le concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative (stabilimenti balneari), sono prorogate sino alla fine del 2015. • Trasportatori. Il governo ha posticipato al 4 dicembre 2011 il termine entro cui le imprese di trasporto dovranno adeguarsi ai requisiti per l'accesso alla professione di trasportatore. • Zone franche urbane. Fissato in 50 milioni di euro (ogni anno per due anni) il tetto delle risorse per istituire le "zone franche urbane".



ECONOMIA&BUSINESS

Un bagno d’adrenalina per scongiurare la naftalina IL CONVEGNO

Per evitare di trovarsi al capezzale delle Pmi la CdO di Bergamo si è interrogata sugli strumenti per sostenere e promuovere l'imprenditoria locale. Interlocutori al Centro Congressi: le banche locali, un ministro Calderoli sugli scudi e il governatore Formigoni in gran spolvero

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA PHOTO: LAURA PIETRA

apremo stupire il mondo". Ma in sala, a bassa voce, chi per scaramanzia e chi per non farsi sentire dal vicino, aggiunge ... "speriamo". Si chiude così la toccata e fuga di un Roberto Formigoni in gran spolvero, di passaggio a Bergamo, per l'appuntamento organizzato al Centro Congressi Giovanni XXIII dalla Compagnia delle Opere. E' un presidente che lasciata alle spalle la querelle sulle liste, sull'onda dell'adrenalina elettorale, snocciola le iniziative che Regione Lombardia ha messo in campo per la nostra provincia. "Il rilancio di San Pellegrino - ricorda lo stesso Formigoni - la riconversione del cotonificio Honegger, il recupero produttivo della Pigna, Minitalia e i comprensori sciistici". Di fronte ad una platea tutta orecchie e mani - per gli applausi - che sottolineano alcuni passaggi, il governatore entra nel dettaglio: "Per il Cotonificio Honegger l'intenzione è realizzare ad Albino e Nembro un polo del terziario che consenta il recupero produttivo del cotonificio con il riassorbimento completo dei lavoratori in esubero. Sono 450 i lavori in cassa integrazione che puntiamo a ricollocare a breve. Ad Alzano vogliamo garantire la continuità dell'attività della cartiera Pigna. Strategico è stato l'accordo di programma sul polo della cultura e del lusso in Azzano San Paolo". A proposito di mani, Formigoni, forte del sostegno della Compagnia delle

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Opere, vince "a mani basse" il confronto con una sala colma all'inverosimile tanto che parte dei partecipanti devono accontentarsi di un posto di rincalzo, nella dependance al piano superiore. Il governatore ricorda anche gli impegni sottoscritti lo scorso febbraio per lo sviluppo di comprensori sciistici della valle brembana e di scalve "per il rilancio delle stazioni sciistiche, grazie a strutture moderne e alla valorizzazione delle caratteristiche territoriali. L'obiettivo è unire i comprensori in un unico sistema che comprenda tutto l'arco delle orobie grazie anche all'ammodernamento degli impianti e alla creazione di aree di parcheggio". L'intervento del governatore al Centro congressi Giovanni XXIII rientra nel convegno dal titolo: "Per un patto di sviluppo delle piccole-medie imprese. Il ruolo del governo, della Regione, delle banche" voluto e organizzato dalla stessa CdO. In prima fila il parterre delle grandi occasioni composto da imprenditori con la I maiuscola, politici, sindacalisti e dai rappresentanti delle istituzioni locali, hanno seguito gli interventi di Emilio Zanetti - presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca, Cesare Zonca - presidente del Credito Bergamasco, Giuseppe Mussari - presidente del Monte dei Paschi di Siena e, infine, di Giuseppe Fratta Pasini presidente dell'associazione delle Banche popolari. Gli animi si sono accesi, invece, all'intervento di Roberto Calderoli - ministro


per la Semplificazione normativa, e come detto Roberto Formigoni - governatore della Lombardia. Carlo Vimercati, membro dell'esecutivo del Cdo e componente della nuova Giunta della Camera di Commercio ha moderato gli interventi. Nota di costume, stipati in fondo alla sala da un lato tutto il mondo di Comunione e Liberazione con imprenditori e professionisti chiamati a raccolta e, dall'altro, i leghisti con vessilli, bandiere e tutto il corollario di accessori: spille, pochette, sciarpe e cravatte. Banche. Gli interventi vengono aperti da Emilio Zanetti e Cesare Zonca, rappresentanti del credito locale. "Sono state molte le iniziative a sostegno delle famiglie e delle realtà economiche - ricorda il presidente del consiglio di gestione Ubi - sottoscritte dalle banche che appartengono al nostro gruppo nei rispettivi territori di competenza. Ricordo l'adesione all'iniziativa regionale "Confiducia" di Unioncamere e i Confidi tesa a sostenere l'accesso per le piccole e medie imprese alle linee di credito di breve termine e ai finanziamenti a medio-lungo termine. Per le famiglie abbiamo firmato l'anticipazione cig, il protocollo d'intesa per la sospensione delle rate dei mutui, etc.". E inoltre rassicura sul fatto che "le banche non faranno mai mancare il loro appoggio all'economia locale perché sono banche del territorio, sono vicine e con-

tinueranno a sostenere le comunità di appartenenza". Sulla stessa linea d'onda anche il presidente del Credito Bergamasco che rimarca come tutte le banche locali "non hanno mancato di sostenere imprese e famiglie, forti della conoscenza diretta con l'imprenditore". Richiama "la necessità di riportare le aziende ad una ratio sicura in questa tempesta e la particolare attenzione a cui è chiamato il sistema bancario". Il pensiero, nemmeno troppo remoto, corre ai continui appelli del mondo imprenditoriale rivolti al sistema bancario per evitare che le corde del credito finiscano per soffocare proprio le piccole e medie imprese. "Le banche non finanziano le imprese?" è lo stesso Cesare Zonca a porsi la domanda quasi a voler scongiurare la possibilità che qualcuno dalla platea si alzi in piedi e ponga la stessa domanda. La risposta: "Non ci siamo mai sottratti al dovere di stare a fianco delle nostre imprese per permettere che queste superassero le difficoltà". Ma (manco a dirlo) subito dopo una precisazione. "Questo non significa - ricorda il presidente del Credito Bergamasco - che l'impresa banca debba dimenticare il suo mestiere. E' obbligata a valutare l'esistenza del merito creditizio, della prospettiva imprenditoriale". Un altro modo per dire che "bisogna avere fiducia nel sistema bancario, sempre che ci siano aziende organizzate e con prospettive". Quattro sono linee che Carlo Vimercati a nome della 37


CdO ritiene prioritarie per lo sviluppo del nostro territorio: reti finanziarie efficienti, pubblica amministrazione "amica" delle famiglie e delle imprese, reti fisiche in grado di collegare l'Italia all'interno e all'esterno e reti della conoscenza per formare il capitale umano e il trasferimento tecnologico. Raccogliendo i rumors degli associati solletica l'intervento di Giuseppe Mussari ricordando come, nonostante tutte le rassicurazioni del caso, "le aziende continuano ad avere difficoltà ad approvvigionarsi di nuova finanza". La premessa è d'obbligo perché "non potremo più essere - sostiene il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena quello che siamo stati fino a 16-18 mesi fa. Sono in corso profondi cambiamenti e questo discorso vale in primo luogo per le banche". Per tornare ad essere competitivi tutti - banche e imprese sono chiamate ad uno "sforzo per instaurare rapporti più chiari, trasparenti e meno opachi". Chiari e trasparenti non significa gratuiti, "perché i servizi in banca vanno pagati. Le banche non sono enti caritatevoli e gli istituti di credito che svendono i loro servizi significa che hanno puntato sulla leva finanziaria, mettendo a rischio i soldi dei correntisti". Ma chiarezza significa anche consapevolezza "che le banche italiane che hanno goduto di rendite di posizione devono rendersi conto che quella stagione è finita per sempre. Gli istituti di credito sono chiamati a rischiare, non devono guardare solo al momento di erogazione del credito, ma dovrebbero essere un luogo di confronto, l'insieme delle relazioni che garantiscono la tenuta del rapporto". Anche Fratta Pasini richiama la necessità di tornare al gusto del rischio, anche se ogni tanto "occorre avere il coraggio di dire dei no - sostiene il presidente dell'Associazione nazionale Banche popolari. Dobbiamo tornare a selezionare per comprendere quali sono le Pmi virtuose da sostenere e le altre senza i fondamentali in regola". Le imprese per parte loro "devono fare uno sforzo di sincerità. Basta affidarsi ai commercialisti creativi che sistemano i bilanci con il magazzino e le fatture da ricevere". Per ripartire "abbiamo bisogno di imprese più capitalizzate. Bisogna tornare a mettere i soldi nelle aziende, perché - scusate - se nemmeno l'imprenditore crede più nella sua azienda perché mai dovrebbe crederci la banca?". Governo. Una giacca ed un paio di Jeans. Si presenta così Calderoli, vestito casual e semplice quasi a ricordare che lui è il ministro per la Semplificazione normativa, Se si pensa, poi, che a paralizzare le imprese molte volte è una burocrazia esasperante e logora si capisce quanto fosse atteso il suo intervento. I numeri sono imbarazzanti "sono 453 mila le leggi che ho trovato - ricorda Calderoli - quando mi sono insediato e abbiamo 38

fatto una cernita di tutto quello che è stato legiferato. Sono tutte le leggi dal 1861 ad oggi". Per non parlare dei prezzi: "Ognuna costa 200 euro per inserirla nel supporto informatico e 1.900 euro per mantenerle". L'esito? Un'assoluta incertezza del diritto. A forza di tagli Calderoli ha ridotto il corpus iuris a 10 mila leggi "con una creazione di una banca dati "normattiva" pubblica, non onerosa e, soprattutto, gratuita a cui tutti possono accedere". Stoccatina alle banche quando ricorda il tentativo di reintrodurre sotto mentite spoglie il massimo scoperto che raccoglie gli applausi di tutti. Impassibili quelli seduti accanto a lui, i banchieri. Lettura personale anche per la ricapitalizzazione delle Pmi che bolla come "spintanea". E poi spazio al suo cavallo di battaglia: il federalismo. "Tutto il sistema va rivisto, basta trasferimenti al centro e poi, alle periferie. Ognuno deve sapere quello che fa e i costi devono essere uguali. Serve la tracciabilità del tributo: dobbiamo sapere cosa paghiamo e come verranno impiegati i nostri soldi". L'obiettivo è "pagare meno tasse. C'è un’accentuazione esagerata della pressione fiscale sul reddito. Dobbiamo lavorare su Iva e Irap". Tremonti permettendo. Regione. Tirato a lucido per la campagna elettorale Formigoni chiude l'incontro ricordando che "nel '95 raccolse una Lombardia piena di acciacchi, mentre oggi è una locomotiva. Un esempio di governance". Due gli impegni presi con i bergamaschi: l'interconnessione Pedemontana Brebemi e il treno per Orio al Serio, in vista del grande obiettivo dell' Expo 2015, vetrina non solo per Milano ma per tutta la regione. Perchè noi "sapremo stupire il mondo". Speriamo.



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Con il "pacchetto fiducia" Formigoni premia l'ottimismo POLITICHE ANTICRISI

Per non disperdere il patrimonio di competenze regionali, Regione Lombardia ha stanziato 200 milioni a fondo perduto per le imprese (di ogni settore e dimensione) che si impegnano a non licenziare per almeno un anno

alle ore otto del 10 marzo 2010 fino a esaurimento delle stanziati nel 2009 sulle 13 misure del pacchetto anticrisi e per la risorse e, comunque, non oltre il 30 settembre 2010, le competitività. Inoltre, sempre per il 2010, Regione Lombardia fa Pmi bergamasche e lombarde potranno beneficiare di da banca per le aziende agricole, anticipando, a luglio, 300 milioun contributo a fondo perduto di un importo totale pari ni di fondi Pac (Politica agricola comune). "Molto abbiamo fatto a 145 milioni di euro. Il finanziamento è indirizzato a promuovere fino ad oggi per fronteggiare la crisi, ma - ha spiegato Formigoni l'acquisto di macchinari, attrezzature e apparecchiature per le - in questa fase, oltre a voler garantire una continuità alla nostra micro e piccole imprese (con almeno un dipendente con contratto azione di sostegno, abbiamo voluto mettere in campo misure di lavoro subordinato), tecnologicamente avanzati, il cui impiego nuove, sempre più adeguate, efficaci e rispondenti ai bisogni reali riduca l'impatto dell'attività produttiva sull'ambiente, grazie ad della nostre imprese, per poterle accompagnare sulla via della elevati standard di efficienza energetica e a una diminuzione del ripresa che piano piano inizia a manifestarsi". "Si tratta di interconsumo di energia. I contributi possono essere del 30% o del venti - ha proseguito il presidente della Regione Lombardia - che 50% dei costi ammissibili, rispettivamente 10 mila o 15 mila euro. mirano a sostenere soprattutto chi scommette con fiducia e posiUnico impegno: per poter accedere al contributo i beneficiari si tività sul futuro e decide di investire per far crescere la propria devono impegnare a non ridurre il numero dei dipendenti nei 12 azienda e migliorare la competitività sul mercato". Il "pacchetto mesi successivi alla presentazione della domanda di contributo. fiducia" si caratterizza, in una logica di crescita complessiva di Qualcuno obietterà: si poteva far di più! Può darsi ma in tempi di tutto il sistema, per una forte attenzione alle componenti dell'invacche magre è pur sempre qualcosa. Si potrà far spallucce e attendere tempi migliori, ma al di là di questo il La parte più ingente dei fondi, contributo rappresenta un incentivo a rimodernare le imprese e nel contempo è una spinta ad andare avanti pari a 145 milioni di euro, è destinata per tutti coloro che hanno ancora la forza di guardare a sostenere le Pmi che acquistano oltre (la crisi). La misura rientra in una serie di interventi che il presidente Formigoni, non a caso, a chiamato macchinari, attrezzature e apparecchiature "pacchetto fiducia", ad indicare l'inizio di una fase nuova, dopo il "pacchetto anticrisi" del 2008-2009. Nel tecnologicamente avanzate per sostituire complesso si tratta di oltre 200 milioni di nuove risorse le vecchie apparecchiature energivore per il 2010, che vanno ad aggiungersi agli 1,4 miliardi

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novazione, dell'efficienza energetica e della sostenibilitĂ ambientale. In particolare, oltre ai 145 milioni per l'innovazione e l'efficienza energetica, gli altri provvedimenti riguardano lo sviluppo del settore costruzioni (2 milioni), il settore agricolo (22 milioni oltre ai 300 milioni di anticipo dei fondi Pac), i processi di brevettazione (3 milioni), la ricerca su macchinari e trasporti ecologici (1 milione), i sostegno a start-up imprese (20 milioni) e infine il commercio (9 milioni).

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Regione Lombardia: per le Pmi stanziati 200 milioni di euro Ecco il dettaglio delle misure varate dalla Giunta regionale della Lombardia a favore del sistema imprese

Il nuovo “Palazzo Lombardia”

nnovazione ed efficienza energetica (145 mln.). A partire da mercoledì 10 marzo le micro e piccole imprese lombarde potranno inviare via internet le domande per partecipare al bando della Regione Lombardia "Innovazione ed efficienza energetica" per l'assegnazione di contributi per l'acquisto di macchinari, attrezzature e apparecchiature nuovi e ad alta efficienza. Per gli investimenti finalizzati alla sostituzione di vecchie apparecchiature energivore, il contributo è pari al 50 per cento dei costi ritenuti ammissibili, fino ad un massimo di 15mila euro. Per l'innovazione attraverso l'acquisto ex-novo di nuovi impianti più efficienti, il contributo è invece pari al 30 per cento dei costi ritenuti ammissibili fino ad un massimo di 10mila euro. Per entrambe le misure l'investimento minimo ammissibile è pari a 2mila euro. Beneficiarie del bando le micro e piccole imprese lombarde con almeno un dipendente con contratto di lavoro subordinato, che potranno presentare una sola domanda di contributo per l'acquisto

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di un unico macchinario fino ad esaurimento fondi e comunque entro e non oltre il 30 settembre 2010. Per poter accedere al contributo i beneficiari si devono impegnare a non ridurre il numero dei dipendenti nei 12 mesi successivi alla presentazione della domanda di contributo. Sviluppo del settore costruzioni (2 mln.). La misura intende nuovamente supportare la crescita competitiva del settore delle costruzioni, settore di rilievo nel sistema economico lombardo (le cui imprese rappresentano circa il 17% del totale regionale e il 7,5% della forza lavoro), attraverso due linee di intervento. La prima è dedicata alla costituzione di aggregazioni di imprese competitive (consorzi, piattaforme logistiche e di fornitura, new-co innovative e multisettoriali). Le risorse ammontano a 2 milioni. Beneficiari sono le aggregazioni di micro, piccole e medie imprese - singole, associate o consorziate - classificate, iscritte in una delle


Casse Edili della Regione Lombardia. E' previsto un contributo in conto capitale fino al 20% delle spese ammissibili, che devono essere comprese tra 50.000 e 800.000 euro. La seconda linea è volta a favorire l'innovazione tecnologica e la qualificazione delle imprese edili, in particolare sotto il profilo ambientale, della sicurezza sul lavoro, della qualità dei processi di gestione aziendale. Regione Lombardia cofinanzierà programmi di investimento, per un importo complessivo compreso tra un minimo di 25.000 euro e un massimo di 250.000 euro Settore agricolo (22 mln.). L'iniziativa intende sostenere il settore agricolo attraverso le seguenti misure: a) Anticipo del 70% della Pac a 38.000 aziende agricole per un valore di circa 300 milioni di euro; b) Contributi per le imprese agricole e di trasformazione e commercializzazione dei prodotti tramite l'abbattimento degli interessi e l'erogazioni di garanzie per l'accesso al credito in base agli aiuti straordinari per le crisi autorizzati dalla Commissione europea allo Stato italiano il 4 febbraio 2010 (risorse previste 8 milioni di euro); c) Apertura di punti di ascolto e di assistenza tecnica per le aziende agricole presso le organizzazioni professionali agricole (oltre 200 sportelli), al fine di indirizzarle agli strumenti offerti da Regione Lombardia (risorse previste: 775.000 euro); d) Contributi per azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell'apicoltura (risorse previste: 1,5 milioni di euro); e) Sostegno ad un programma di ricerca a favore delle imprese agricole e agroindustriali per il triennio 2010-2012 (risorse previste: 12 milioni di euro); f) Accordo con ISMEA per l'utilizzo dei prodotti finanziari e di rating per una offerta finalizzata alle imprese agricole lombarde, al fine di migliorare l'accesso al credito e il rapporto contrattuale con il sistema bancario. Processi di brevettazione (3 mln.). La volontà è promuovere e sostenere i processi volti ad ottenere il brevetto italiano, il brevetto europeo e/o altri brevetti internazionali da parte delle micro, piccole e medie imprese lombarde al fine di mantenere elevato il livello di sviluppo scientifico e tecnologico del sistema produttivo lombardo. L'ammontare delle risorse stanziate è di 3 milioni. Beneficiari: micro, piccole e medie imprese e centri di ricerca privati, purché costituiti in forma di micro, piccola o media impresa. Il contributo a fondo perduto, sarà pari al 50% delle spese ammissibili, vale a dire: 2.500 euro nel caso di richiesta di un brevetto italiano; 5.000 euro nel caso di richiesta di due o più brevetti italiani; 8.000 euro nel caso di richiesta di un brevetto europeo e/o internazionale; 16.000 euro nel caso di richiesta di due o più brevetti europei e/o internazionali. Ricerca su macchinari e trasporti ecologici (1 mln.). La misura intende verificare, valutare e censire le più innovative progettualità scientifiche e tecnologiche di risoluzione dei problemi con-

nessi all'impatto ambientale dei mezzi di trasporto pubblici e dei macchinari industriali. I progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad accrescere il sistema delle conoscenze, e conseguentemente l'utilizzo di nuove applicazioni innovative, devono essere relativi a due ambiti di intervento: risoluzione delle problematiche collegate all'impatto ambientale e acustico dei mezzi di trasporto pubblici; risoluzione delle problematiche collegate all'impatto ambientale dei macchinari industriali appartenenti alle filiere del settore meccanico caratterizzati dall'utilizzo di processi di filtrazione di oli e fluidi. L'ammontare delle risorse stanziate è di 1 milione. Beneficiari sono le imprese singole, associate o in aggregazione, che abbiano competenze di eccellenza nelle tecnologie interessate in partenariato con Università, Organismi di ricerca, Centri di Eccellenza. I migliori progetti, di importo uguale o superiore a 500.000 euro, saranno cofinanziati attraverso un bando specifico che verrà emanato in tempi brevi. Sostegno a start up imprese (20 mln.). Lo sportello "Nuova imprenditorialità" viene implementato con altri 10 milioni e vi potranno accedere anche le ditte individuali del commercio e del turismo. Le risorse per lo start up delle imprese ammontano così a 20 milioni. Sostegno ad imprese commerciali (9 mln.). Ulteriore sostegno alle imprese commerciali viene dato attraverso il terzo bando "Distretti del commercio" (9 milioni). Internazionalizzazione e competitività (accordo con MI.S.E.). Con questo Protocollo d'Intesa, Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Lombardia hanno concordato di sviluppare una più forte collaborazione volta a favorire lo sviluppo del sistema delle imprese in una logica di coordinamento delle azioni e degli strumenti. Gli ambiti sono: l'internazionalizzazione delle imprese; l'innovazione e il trasferimento tecnologico; lo sviluppo di settori avanzati; la valorizzazione e tutela della proprietà intellettuale; le reti di impresa e aggregazioni e le crisi di imprese. A questa collaborazione sarà data attuazione mediante specifici protocolli e programmi operativi. Settore aerospaziale. La volontà messa in campo punta a sostenere tre livelli: a) Appoggio alla costituzione e di un distretto tecnologico aerospaziale. Il progetto vede il coinvolgimento di piccole, medie e grandi imprese, Centri di ricerca e Università, enti e associazioni ed è già stato classificato fra i progetti finanziabili da Regione Lombardia con i fondi del Bando Driade (Distretti Regionali per l'Innovazione, l'Attrattività e il Dinamismo dell'Economia locale), dotato di 12,7 milioni; b) Impegno a promuovere il distretto aerospaziale in ambito internazionale; c) Partecipazione attiva di Regione Lombardia nella rete Nereus, associazione europea delle 39 Regioni che utilizzano tecnologie spaziali. 43


ECONOMIA&BUSINESS

Expo 2015 Vista aerea est

Cresce la fiducia nel business dell'Expo razie all' Expo 2015 sarà di 8 miliardi di euro l'incremento del giro d'affari che le imprese lombarde avranno nel 2010. Nella sola bergamasca le attese sfiorano i 410 milioni di euro. A completare il quadro delle aspettative, sempre in terra orobica è ipotizzato un aumento dei posti di lavoro, nel settore turistico, di oltre 3 mila unità. E' quanto emerge da una stima dell'Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, nell'ambito del progetto ERI (Economic Reputation Index) su dati Anholt Brand Index, Registro Imprese, Istat, Censis, Isnart, Istituto Tagliacarne, e dalla indagine "Expo e imprese lombarde", che

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ha coinvolto 1050 imprese lombarde, realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza e presentata in occasione del convegno "Verso il 2015: l'Expo che innova. Alimentazione, green economy e salute", che si è tenuto a Monza, presso l'Hotel de la Ville, alla presenza, tra gli altri, di Carlo Edoardo Valli Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza e Lucio Stanca a.d. Expo 2015 S.p.A. Non saranno certo i numeri iniziali a far crollare "le certezze", meglio, i dubbi degli Expo scettici, uno schieramento articolato costituito da chi ne fa una questione estetica, chi ne fa una questione ambientale e chi paventa le speculazioni. Dopo che Milano s'è aggiudicata


BRAND ECONOMICO

Nel 2010, l'Expo del 2015 porterà alle Pmi bergamasche 410 milioni di euro. In terra orobica è ipotizzato un aumento dei posti di lavoro, nel settore turistico, di oltre 3 mila unità, ma i cantieri nell'area espositiva partiranno nel gennaio 2011

l'Expo 2015 s'è aperto, infatti, accanto e in contrapposizione all'entusiasmo molto bipartisan, anche un fronte di persone che sollevano dubbi. E così rimbalzando tra un'incertezza e un dubbio si scopre che, nonostante la candidatura italiana all'Expo 2015 sia stata vinta il 31 marzo del 2008, in realtà l'Italia potrà presentare la domanda di autorizzazione soltanto a partire dal prossimo 30 aprile, in concomitanza con l'inaugurazione di Expo 2010 Shangai (1 maggio 2010). Rimane da capire se il termine fugherà tutti i dubbi o se darà vita ad una ulteriore esplosione di scetticismo. La domanda sarà composta da 300 pagine, divise in otto capitoli: documento legislativo, svi-

Aspettative delle imprese per l’aumento del giro d’affari nel 2010 per Expo 2015 Provincia

Aspettative delle imprese per l’aumento del giro d’affari nel 2010 per Expo 2015

luppo del tema, masterplan del sito, piano economico-finanziario, piano commerciale, piano di comunicazione e marketing, piano commerciale, eredità dell'Expo per Milano e regolamenti. Nei successivi sei mesi sono previste le osservazioni dei Paesi membri del Bie al progetto dell'Expo milanese. I cantieri nell'area espositiva dovrebbero quindi partire tra il dicembre 2010 e il gennaio 2011. Legato ad un discorso di stime anche il corollario di ricadute che caratterizzerà l'evento. Dall' indagine emerge chiaramente che a cre-

Indotto turistico di alcune mete lombarde (valori in milioni di euro) Provincia

Indotto

bg

409.234.672

Varese

258

bs

524.700.526

Como

395

co

454.344.660

Sondrio

130

lc

246.907.766

Bergamo

214

mb

500.192.000

Brescia

725

Monza

752 752

mi

4.909.729.734

pv

178.357.684

Brianza

va

258.395.620

Milano

6.705

Lombardia

9.384

Lombardia

7.952.242.536

Fonte: stima dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Osservatorio Imprese della CCIAA di Monza e Brianza, su dati registro imprese, Istat, Iulm, e Ciset

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Expo 2015 Il lago

scere sarà la visibilità e la riconoscibilità, anche internazionale, di Expo 2015, tanto che il brand economico, tra "reputazione" ed immagine dell'evento ospitato da Milano, vale per il capoluogo e per l'intera area metropolitana della "grande Milano" quasi 60 miliardi di Euro. L'evento, del resto, è considerato una grande occasione non solo per Milano ma anche per l'intero Paese dalla maggioranza dei lombardi (73%). Ed insieme alla visibilità, come già anticipato, crescono anche le aspettative delle imprese lombarde che per il 2010 sperano in un incremento del proprio giro d'affari legato a Expo di 8 miliardi di Euro. Circa il 40% del giro d'affari andrà a beneficio delle Pmi lombarde fuori Milano, con un incremento di circa 525 milioni di Euro per le imprese bresciane, 500 milioni per quelle della Brianza e oltre 454 milioni per quelle del comasco. Per il 90% degli imprenditori lombardi Expo 2015, inoltre, avrà importanti conseguenze sul territorio. Più della metà (56,2%) si aspetta come principale beneficio di Expo un potenziamento della rete infrastrutturale, seguito dalla creazione di nuovi posti di lavoro (17,3%) e dal miglioramento dell'intera offerta turistica (15,6%). Del resto, l'indotto di Expo 2015 legato ai settori di ricettività, cultura e trasporti stimato per la Lombardia è di più di 9 miliardi di Euro che valgono, solo nel settore del turismo, 35 mila posti di lavoro in più in Lombardia, Milano esclusa. "L'Expo è una grande opportunità - ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - per Milano, la Brianza e l'intero Paese, sia in termini di indotto connesso alla preparazione sia, ancor di più, per 46

l'Expo che resta, vale a dire per quelle ricadute economiche e di valore aggiunto che un grande evento globale produce. E per questa iniziativa, che è al tempo stesso un'importante occasione di sviluppo strategico, occorre trovare un orizzonte di crescita comune, così da puntare sulla sfida della qualità di un Made in Italy produttivo, innovativo e globale." "La sfida che abbiamo davanti tutti insieme è creare una serie di eventi e iniziative non solo nei sei mesi del 2015, durante i quali si svolgerà Expo, - ha dichiarato Lucio Stanca a.d. Expo 2015 S.p.A l'obiettivo è concepire un percorso che costruisca una rete di relazioni con il territorio che consenta di valorizzare le eccellenze delle diverse aree e dei diversi settori produttivi del Paese. Dobbiamo lavorare in squadra, perché Expo lasci un'eredità concreta. In questa sfida non ci sono spettatori. Si vince se tutto il sistema si mobilita." I risultati dell'indagine per provincia. Sono i comaschi i più convinti che l'Expo sia una grande occasione per Milano e per il Paese (85,1%), ma lo credono anche gli stessi milanesi (70,8%) e complessivamente i lombardi (73%). I bergamaschi sono fra gli imprenditori lombardi i più "fiduciosi" in Expo 2015: il 53,8% crede in benefici diretti sulla propria impresa derivati dall'Esposizione Universale, seguono gli imprenditori comaschi (49,3%), lecchesi (46,8%) e milanesi (45,7%). E sono gli imprenditori bergamaschi i più convinti "dell'effetto Expo": il 64,5% pensa ad uno sviluppo delle infrastrutture mentre sono i lecchesi e i comaschi a puntare più degli altri lombardi su un miglioramento dell'offerta turistica, da quella culturale a quella enogastronomica.



ECONOMIA&BUSINESS

Saperi e sapori: la risposta al turismo "mordi e fuggi" BELPAESE&MARKETING

L'Italia che vanta la metà del patrimonio culturale mondiale sconta la mancanza di una politica promozionale "accattivante" Roberto Ruozi, Presidente del Touring Club Italiano, scommette sulle potenzialità turistiche di bergamo

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

industria turistica è in crisi. Lo si trova scritto nei quotidiani, lo si ascolta nelle conferenze, ma a tener banco è solo una crisi: quella economica. Nessuno nega che ci siano dirette ripercussioni anche per il turismo, ma questo settore, a differenza di altri, si porta appresso altre due crisi: una endogena, dovuta a un modello turistico inadeguato, già in atto da troppo tempo, e da un fattore esogeno dovuto al cambio nel comportamento del turista: più autonomo, competente, esigente, selettivo e sempre più "connesso" grazie alle nuove tecnologie. In primo luogo c'è da rimarcare una crisi economica mondiale che sta colpendo il settore tanto in quantità (numero di turisti) come in qualità (spesa per turista), sia il turismo nazionale che internazionale. E' vero, tuttavia, che rispetto ad altri comparti (es. automobilistico) il turismo sta sopportando meglio le difficoltà. Per il resto, una seconda crisi ha a che fare con la sua natura. Le organizzazioni e gli operatori turistici, per lo meno a partire dagli anni 60, hanno puntato ad un modello di turismo di massa, che ha avuto un grande successo e ha portato allo sviluppo di molte destinazioni turistiche negli anni passati. Ma oggi la competitività non si può giocare solo e quasi esclusivamente sul prezzo e sulla standardizzazione del prodotto. Ad esempio il binomio spiaggia - hotel non è più un prodotto competitivo. La terza crisi, infine, è vincolata al cambio di paradigma necessario. Si continua ad aspettare il cliente stando fermi in casa, a comunicare e promuovere male e poco. Non si capisce che il turista vuole proposte concrete, accattivanti e che rispondano ai suoi bisogni e desideri. Ma soprattutto in Italia, aziende ed amministrazioni non promuovono prodotti ed offerte, ma continuano a comunicare destinazioni. Lo sottolinea anche Roberto Ruozi, presidente del Touring Club Italiano che evidenzia, come alla prova dei fatti,"hanno tenuto meglio il turismo ambientale, enogastronomico, culturale e termale, mentre hanno perso colpi alcuni segmenti classici in cui sul piano internazionale siamo abbastanza spiazzati".

L'

Da quel punto di osservazione privilegiato che è l'Osservatorio del Touring, come è andato il 2009? "E' stato un anno di sostanziale stasi sia per il turismo internazionale che per quello ita48


Roberto Ruozi

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liano. Tuttavia il Belpaese non sta mostrando alcuna capacità di reazione alla crisi strutturale nella quale si trova ormai da diversi anni". Quali sono a suo giudizio i segmenti della nostra offerta che hanno mostrato una migliore tenuta sul mercato internazionale e quali quelli in maggiore affanno? "I segmenti che mostrano la migliore tenuta sono quelli che hanno saputo reagire ai mutamenti della domanda turistica. I cambiamenti sono stati profondi e gli operatori sono stati chiamati ad investimenti sia nel marketing sia nella produzione vera e propria, compresa la formazione delle risorse umane. E' stato necessario equilibrare meglio il rapporto qualità/prezzo dei servizi offerti, dinamica nella quale abbiamo perso competitività a livello internazionale". Come sono cambiate, in concreto, le abitudini dei viaggiatori? "I viaggiatori fanno soggiorni sempre meno lunghi, più frazionati e diversificati. Puntano a più obiettivi nello stesso tempo e badano con sempre maggior attenzione alla qualità dell'accoglienza e al prezzo dei servizi offerti". Oggi sono sempre meno i turisti che visitano il nostro Paese, nonostante il turismo sia in forte sviluppo in altre parti del mondo. Quali sono i motivi di tale fenomeno? Quali sono le proposte da mettere in campo per promuovere un turismo di qualità in Italia? "La crisi strutturale del nostro turismo, oltre che per i motivi già ricordati, è dovuta alla mancanza di una politica di promozione a livello internazionale. Siamo sopraffatti dai nostri concorrenti tradizionali e da alcuni che si sono affacciati solo recentemente sulla scena dell'attività turistica, ma anche alla carenza di una vera e propria politica turistica a livello nazionale, resa peraltro ardua e complicata dal non ancor risolto conflitto fra Stato e Regioni. Anche la carenza nel comparto delle infrastrutture influenza negativamente tale competitività. Strade, ferrovie e aeroporti non sono più all'altezza di ciò che chiede il turismo internazionale. Le strutture ricettive, infine, sono in buona parte obsolete. Si calcola che circa il 50% degli alberghi in Italia sia sostan50

zialmente da rifare o ristrutturare. Solo quando il turismo sarà veramente posto sulla scala alta delle priorità della politica governativa si potrà sperare in una prospettiva migliore in cui il pubblico e il privato tornino ad investire e a dialogare nel comune interesse". Per il 2010 cosa vede (e prevede) per il turismo in Italia? "Vedo la sostanziale fotocopia degli ultimi anni, cioè un anno pressoché grigio, come può essere un anno in cui non si potranno raccogliere i benefici di ciò che non è stato fatto in precedenza". La crescita esponenziale degli ultimi anni di Orio al Serio (la quota di mercato low cost è dell'88%) ha indotto anche gli altri gestori aeroportuali italiani a favorire l'ingresso delle compagnie low cost con una forte accentua-

zione dei voli internazionali. Lei ha mai volato da Orio al Serio con una compagnia low cost? Che idea si è fatto? "Un'idea molto interessante. I voli low cost sono senz'altro una grande opportunità per i viaggiatori, specialmente quelli giovani e dinamici che, però, hanno risorse limitate e devono amministrarle al meglio. Credo sia un settore che avrà importanti sviluppi nel prossimo futuro se sapremo valutarlo e gestirlo al meglio sia in termini gestionali sia dal punto di vista delle regole". Per molte persone, sia operatori che viaggiatori, viaggiare low cost significa semplicemente spendere meno. Ma è davvero così? E soprattutto, è vero che i viaggiatori low cost spendono meno dei viaggiatori "normali"? "Penso proprio di sì, ultimamente non ci sarebbe nessuna vera ragione per privilegiare i voli


low cost rispetto agli altri. Questo non vuole peraltro dire che i turisti "normali" siano degli spendaccioni. L'epoca degli spendaccioni è finita, almeno per un bel po' d'anni e di questo gli operatori dovrebbero tener conto nella riformulazione delle loro offerte". Bergamo, da sempre, è un territorio ad alta vocazione industriale. Tralasciando l'archeologica industriale lei giudica possibile la riconversione di un territorio come il nostro al turismo? Come giudica "la conversione" di Bagnoli? "Riconvertire un territorio al turismo non è facile, specie in un Paese come il nostro che ha innumerevoli località a vocazione turistica, alle quali è sempre più difficile fare concorrenza. Tuttavia non è impossibile e molti esempi lo testimoniano, specialmente nelle zone relativamente marginali di diverse regioni dove interi borghi che erano ormai quasi totalmente spopolati e abbandonati, stanno rifiorendo grazie alla riconversione che hanno saputo fare con intelligenza e con disponibilità". A Bergamo bisogna puntare più al segmento del turismo di lusso o a un'offerta di massa all'insegna della vacanza low-cost? Sono due tendenze che possono convivere all'interno di una medesima offerta territoriale? "Turismo di lusso e turismo di massa possono benissimo convivere anche se la relativa offerta deve essere differenziata e puntare su elementi distintivi. Il primo ricerca raffinatezza, benessere, cultura, cucina raffinata e via dicendo. Il secondo è più legato all'ambiente, alla possibilità di coinvolgere la famiglia, di affrontare avventure semplici ma nuove, cerca l'essenzialità e il calore dell'accoglienza. Tutte cose che possono benissimo convivere. Anche Bergamo può puntare sull'uno e sull'altro, con gli operatori e con una politica di marketing adatta".

di Bergamo solo Gromo e Clusone abbiano queste caratteristiche? "La Lombardia è entrata solo ultimamente nel panorama dei comuni bandiera Arancione e quindi i numeri che la rappresentano, e che contraddistinguono perciò anche la provincia di Bergamo, sono ancora molto modesti. Bisogna pazientare un po' e poi anche Bergamo, con le sue diffuse ricchezze purtroppo non conosciute e non valorizzate, avrà quello che si merita". Quali sono le prossime iniziative promosse dal Touring Club Italiano che interesseranno e coinvolgeranno la provincia di Bergamo? "Il 23 maggio si terrà a Bergamo una tappa della Penisola del Tesoro che vedrà protagoniste le fontane di Città Alta e il Teatro Sociale. Inoltre il Console di Bergamo del TCI ha in programma, prima dell'estate, visite ai luoghi donizettiani, alle torri della città alta, al centro storico di Lovere e alla Pinacoteca dell'Accademia Tadini". Qual è la bellezza rappresentativa del nostro territorio? "Bergamo e la sua provincia si distinguono

per un ottimo mix di ambiente e cultura artistica e monumentale. La storia vi recita una parte importante. La musica e l'arte sono vive come non mai. Anche l'enogastronomia fa assai degnamente la sua parte. Vi è ancora pace e tranquillità. Per promuovere Bergamo e la sua provincia basterebbe puntare su queste cose e comunicarle in modo efficace. Per attirare turisti non basta infatti disporre di buoni attrattori. Occorre che questi siano noti e percepiti dal pubblico e siano poi fortemente raggiungibili. Un ulteriore miglioramento del sistema dei trasporti locali potrebbe essere assai utile". Lei ci verrebbe in vacanza a Bergamo? Dove e perché? "Le mie vacanze sono un'occasione di riposo assoluto e di meditazione. Solitamente le passo a casa mia, dove c'è pace e silenzio e dove non vedo quasi nessuno riuscendo a concentrarmi nei miei pensieri, con qualche intervallo fatto di passeggiate in montagna. E' difficile quindi che decida di passare le mie vacanze nella provincia di Bergamo, ma se non fossi già attrezzato personalmente penso che potrei trovare in quella zona esattamente tutto quello che io cerco per le mie vacanze".

La Bandiera arancione è il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano; è destinato alle piccole località dell'entroterra che si distinguono per un'offerta di eccellenza e un'accoglienza di qualità. E' possibile che in provincia 51


ECONOMIA&BUSINESS

Il bla-bla-bla su Bergamo lasciamolo ai turisti LOW COST&SMALL BUSINESS

Mentre noi ci interroghiamo sulla vocazione (turistica) della città si scopre che inglesi e spagnoli vengono a Bergamo grazie al passaparola. "Lo sviluppo di questi anni può essere considerato un fenomeno spontaneo", a sostenerlo è Andrea Macchiavelli docente di economia turistica all'Università di Bergamo ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

he city is divided in two parts : Bergamo Alta, the beautiful walled hilltop medieval city, and Bergamo Bassa, the lower city, built mainly at the beginning of the 20th century" raccontano con entusiasmo gli inglesi David e Garrett, di ritorno a Londra, al loro amico Paul rimasto a casa per impegni di lavoro. E poi aggiungono "we have very lucky to find a parking place in the old town, because the old center is not allowed to cars. You can also park at the lower city, and take the cable railway from downtown to upper town". Paul cerca notizie sulla funicolare di San Vigilio e trova il tempo per un week end a Bergamo. Lo confida a Nick, che poi lo dice a George, che lo racconta a Micheal, che decide di portare la fidanzata in Città Alta. La maggior parte dei turisti che vediamo prendere la funicolare, passeggiare sulle mura o bere un caffè in piazza vecchia sono venuti (o capitati) nella nostra città grazie al passaparola. Più di qualsiasi campagna promozionale o di strategia pianificata si

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è rivelato efficace il "bla - bla - bla": le dritte di parenti, amici e conoscenti. L'efficacia del passaparola è stata messa in luce dal professor Andrea Macchiavelli, autore della ricerca "Bergamo, da città industriale a polo turistico"


redatta dall'Irer (Istituto regionale di ricerca) e presentata in occasione dell'ultimo rapporto di legislatura della Regione Lombardia. Per la nostra provincia "lo sviluppo di questi anni può essere considerato uno sviluppo essenzialmente spontaneo - ha sottolineato il docente di economia turistica all'Università di Bergamo e curatore del rapporto -. Il passaparola costituisce la modalità promozionale, di gran lunga, più efficace per qualsiasi destinazione". Nessuno mette in dubbio che, per il turismo di Bergamo, Orio al Serio sia uno scalo cruciale, infatti "i turisti che raggiungevano la Lombardia attraverso l'aeroporto di Orio al Serio si sono via via resi conto che quella destinazione che molti ritenevano essere la periferia di Milano, in realtà era una delle più belle città del Nord Italia e che valeva il tempo di una visita". Se di primo acchito il passaparola sconta un limite legato alla cerchia - più o meno stretta - di parenti e amici, le garanzie e la fiducia che si nutrono nei loro confronti ha permesso, tuttavia, che il raggio si ampliasse lentamente ma in modo costante. Libero e indipendente, anche criticando se è il caso. "Il passaparola è stato continuo - ha ricordato Andrea

Macchiavelli -, le agenzie promozionali si sono allineate alle circostanze e così nel tempo si è formata una base sempre più consistente di turisti che hanno indicato in Bergamo una destinazione degna di visita, seppure di breve durata". Con l'avvento di Internet il passaparola è cambiato, perché "è ben noto che il turista che viaggia sui voli low cost utilizza la rete per le sue principali funzioni: per la prenotazione e l'acquisto del biglietto innanzitutto, per qualsiasi tipo di informazione necessaria e per scegliere e acquistare i servizi più svariati" Più che cambiato si è esteso, diventando più potente grazie alla formidabile pervasività della rete. Siti internet, motori di ricerca, e-mail e forum di discussione sono tutti nuovi canali tramite i quali il passaparola si diffonde, con tutti i pro e i contro del caso. Non disporre dei servizi adeguati su questo terreno significa perdere delle grosse opportunità e "ciò avviene, per esempio, quando esiste una molteplicità di siti web non in grado di comparire su Google digitando "Bergamo tourism", o quando i siti non consentono la possibilità di acquisto dei servizi: tutti i casi facilmente verificabili". Come si vede non sono tutte rose e 53


fiori. Il passaparola è una leva molto delicata, da assecondare nella maniera giusta, pena il rischio di trasformarsi in un boomerang pericoloso. Ma questi devono essere problemi del dopo, intanto bisogna continuare a stimolarlo per entrare nel circuito giusto. "Diverse sono le prospettive turistiche per il territorio bergamasco, soprattutto se si pensa che solo il 40% circa dei turisti che atterrano ad Orio conosce Bergamo anche come una città turistica, il 24% la conosce come città industriale e, addirittura, il 36% vi giunge convinto di essere nella periferia di Milano". D'altra parte vanno prese in considerazione anche le nuove tendenze in tema di vacanza. La moda attuale è il "city break": fuga dalle città (verso altre città) per regalarsi una rottura avventurosa dalla quotidianità e dalle offerte "all inclusive". "Le trasformazioni verificatesi con il turismo sono già visibili: Bergamo sta sempre di più assumendo quella nuova fisionomia da city break al pari di altre città europee. Anche la tendenza alla destagionalizzazione in alcune delle aree di vacanza più vicine alla città è un segnale del cambiamento. E' il caso del lago d'Iseo dove l'andamento turistico della scorsa estate, in piena crisi eco54

nomica, è andato in controtendenza con un netto incremento di presenze anche nei mesi meno di punta, così come è il caso della bassa Valle Imagna che, facilmente raggiungibile dalla città, ospita sempre più turisti internazionali, grazie ad un'offerta competitiva". Rimane il dubbio sulle strategie future da utilizzare. Sono molte le carte da giocare per cavalcare e assecondare il passaparola: tenersi in contatto con i clienti scrivendo loro in occasione di Pasqua, registrarsi nei motori di ricerca, posizionarsi come un unicum e soprattutto instaurare relazioni dirette con i clienti. La scelta è passare da un'idea di vendita (antiquata) a quella di servizio (accattivante). "Il problema, ora, - ha concluso il docente di economia turistica all'Università di Bergamo - è gestire con competenza questa grande potenzialità. Non si tratta di aumentare il numero degli arrivi, in qualche caso ciò può essere opportuno, in altri meno, quel che diventa importante è gestire i flussi in modo che apportino effettivi benefici al territorio e riducano le negatività che anche il turismo può portare". E allora spazio al bla-bla-bla, meglio se liberamente esercitato dai turisti di passaggio a Bergamo. Passaparola.



ECONOMIA&BUSINESS

Spagnoli, inglesi e tedeschi i turisti di Orio al Serio L’OSSERVATORIO

L'identikit: dal numero dei pernottamenti risulta che l'81% ha scelto Bergamo per vacanza o far visita ai parenti, il 12% per motivi di lavoro e il 2.5% per studio. Il soggiorno è di tre-quattro giorni e la spesa media del turista di Orio che si ferma in provincia è di 81.7 euro ave a good holiday!" o "Haben Sie einen guten La provenienza. E' una conseguenza diretta della disponibilità e Feiertag" o "Qué pases unas buenas vacaciones" tradel numero dei voli, anche se non va dimenticato che questi vengodotto in italiano suona "Buona vacanza". Se non no attivati dove esiste un mercato quantitativamente adeguato a tutte e tre le lingue - inglese, tedesco e spagnolo - è garantire il riempimento del volo. Come detto, l'aeroporto di Orio bene che albergatori, ristoratori, commercianti e tutti i bergamaschi vede la prevalenza di tre Paesi: Spagna, Gran Bretagna e Germania che hanno o vogliono avere a che fare con turisti si armino di santa che rappresentano quasi i tre quarti dei flussi in arrivo e spagnoli e pazienza e imparino l'inglese. Oggi, nell'impossibilità (vera o presunta) inglesi da soli superano il 60%. Tra le altre provenienze ci sono i di frequentare un corso di lingua per ragioni di tempo, i più intraprenPaesi dell'Est europeo, la loro crescita va letta in relazione allo svidenti si dotano di semplici frasari, mentre gli altri si fanno capire "a luppo dei collegamenti tra Bergamo-Polonia, Romania e Slovacchia. gesti". Tutto bene fin quando c'è da indicare destra e sinistra, alto o basso, più complesso spiegare come raggiungere Città Alta. Eppure I motivi del viaggio. Le motivazioni sono piuttosto stabili, senza l'accoglienza di un territorio - nella fattispecie di Bergamo - passa, significativi cambiamenti nel corso degli anni. Dei turisti che arrisoprattutto, da qui visto che i turisti proventi da Spagna, Gran Bretagna vano ad Orio poco più della metà sono coloro che vengono in Italia e Germania rappresentano quasi i tre quarti dei flussi in arrivo all'aeroporto di Orio Al Serio e gli spagnoli e gli inglesi, da soli, superano il 60%. I dati provengono dall'indagine sul turiLa spesa media giornaliera pro-capite del... smo internazionale che viene effettuata annualmente dalla Banca d'Italia che monitora tutti i passaggi di frontiera e che interessa sia gli stranieri che giungono in Italia, sia gli italiani che si recano all'estero. Il Cestit (Centro Studi per il Turismo e 82,8 Euro ...turista europeo in Italia l'interpretazione del Territorio) dell'Università di Bergamo 72,4 Euro ...turista in arrivo a Orio avendo grazie ai dati relativi agli arrivi ad Orio, ha disegnato l'identikit dei turisti che atterranno nella nostra provincia. 81,7 Euro ...turista a Orio con permanenza a Bergamo

"H

Il profilo del turista. Colui che utilizza i voli low cost e che atterra a Bergamo è un turista prevalentemente giovane: oltre il 60% ha meno di 35 anni e oggi più di un terzo è composto da studenti. Con il 2.8% gli ultra 65enni rappresentano la percentuale più marginale, mentre gli studenti sono aumentati del 10% rispetto al 2006.

...turista britannico a Orio

97,4 Euro

...turista tedesco a Orio

97,1 Euro

...turista spagnolo a Orio

57,8 Euro

...turista dell’Est Europa a Orio

40,0 Euro

Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia

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per trascorrere una vacanza (72% città d'arte, 11% lago), mentre un 12 - 15% utilizza i voli low cost per motivi di lavoro. E' consistente la componente che viaggia per motivi di studio, si aggira attorno al 10 %, coerentemente con la giovane età e l'alta incidenza di studenti. E' interessante notare nel complesso dei pernottamenti a Bergamo, la somma di coloro che vengono per vacanza e per visite a parenti ed amici supera l'81%, confermando una vocazione pienamente turistica della città. A motivi di lavoro è legato il 12.1% di persone che transitano in provincia mentre coloro che si spostano per studio sono solo il 2.5%.

pochi giorni in visita alla città. La scelta dell'albergo è in linea con la media, mentre coloro che scelgono i B&B e le camere d'affitto raggiunge il 28.3%, a cui si aggiunge un 10.4% che utilizza l'ostello.

La spesa e la segmentazione del mercato. Nel 2008 la spesa media sul territorio (senza il viaggio) dei turisti in arrivo all'aeroporto di Orio al Serio è stata di 72.4 euro, circa 10 euro in meno della media spesa da tutti i turisti europei in Italia, che era di 82.8 euro. Tuttavia sono molte le differenze che si riscontrano in ragione della provenienza del turista: lo spagnolo spende il 40% in meno di un britannico, un turista proveniente da un paese dell' est Europa meno della La destinazione. Il 60% dei turisti che atterrano a Orio ha come metà. Guardando le altre variabili emerge che: il turista britannico destinazione la Lombardia e oltre la metà sceglie Milano. La seconspende più del turista medio europeo perché pratica un turismo da provincia è proprio Bergamo con circa un quarto dei turisti diretti vacanziero. E' meno giovane e predilige un turismo itinerante, tanto nella nostra regione, seguono Brescia e Como, i cui laghi esercitano che la quota di coloro che sono diretti a Milano è piuttosto bassa una forte attrazione sui turisti europei. Bergamo, inoltre, è l'unica (31.3%). Si ferma per il periodo tipico di un breve tour (5 giorni), si meta che ha incrementato la propria quota negli ultimi quattro anni, serve dei servizi alberghieri in misura maggiore degli altri (55%) e a conferma dell'attenzione crescente riposta dai turisti per la città. addirittura una quota del 8.5% si avvale del volo nell'ambito di un pacchetto turistico (cosa certamente non frequente nel caso dell'utiLa permanenza e il pernottamento. La durata media del soglizzo di un volo low cost); il turista tedesco è per molti versi abbagiorno in Italia dei turisti in arrivo ad Orio nel 2008 risultava di sei stanza simile al turista britannico ma in parte più orientato al turismo giorni, più o meno in linea con gli anni precedenti. I turisti con destibusiness. Spende una cifra simile e ha la stessa predilezione per l'alnazione Bergamo hanno una durata media del soggiorno di tre bergo, ma è più giovane, si ferma per un periodo più breve (3 giorni e quattro giorni, compatibile con una forte prevalenza che sosta per mezzo) con una quota considerevole diretta a Milano (40.9%). Caratteristiche che fanno pensare ad un uomo d'affari. Tuttavia un quarto di loro Turisti con destinazione la Lombardia, pernotta presso parenti e amici, il che fa pensare ad una buona quota di "turisti di per provincia di destinazione (distribuzione%) ritorno", in altre parole di emigrati, ormai cittadini tedeschi, che si fermano presso familiari; il turista spagnolo ha invece un 0,30% profilo e un comportamento decisamenLodi 2007 0,00% te differente. Il fatto che spenda poco 1,82% 2008 Lecco rispetto agli altri è conseguenza della 1,27% consistente quota di studenti (41%) che 0,97% Varese caratterizza questa componente turisti0,67% ca. Corrisponde ad una bassa quota di 1,70% Sondrio 5,23% pernottamento in albergo e una più 1,58% lunga permanenza in Italia (7 giorni). La Pavia 1,64% quota di coloro che alloggiano in appar0,79% Mantova tamenti d'affitto è di circa un quarto. 0,45% Cremona Como Brescia

0,91% 0,60% 6,75% 7,24% 7,23% 7,69%

Bergamo

24,01 24,42% 53,92% 50,78%

Milano 0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

Conclusione. L'analisi dettagliata mette in evidenza che, in realtà, dietro ai turisti che utilizzano i voli low cost si cela un mercato molto segmentato con comportamenti, esigenze e capacità di spesa assai diverse, di cui il paese di provenienza costituisce un primo fattore di omogeneizzazione. Ciò comporta la necessità di un altrettanto diversificato approccio ai mercati turistici di provenienza, in termini di gestione, promozione e commercializzazione.

Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia

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ECONOMIA&BUSINESS

"Divisa, targhette nominative e operatori turistici multilingue" OROBIE&MARKETING

Sono i prossimi obiettivi di Giorgio Bonassoli - assessore provinciale alle attività produttive e al Turismo, che presenta la ricetta dell'ospitalità per accogliere i turisti e rilanciare "la cartolina" di Bergamo ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

turisti a Bergamo: croce o delizia? Sono una risorsa o solo una scocciatura? Sono tutte domande che hanno preso piede in questo periodo visto i recenti fatti di cronaca. Da corollario ha fatto capolino anche il solito tormentone circa "la nostra vocazione turistica". Il punto debole del sistema ricettivo orobico è senza dubbio lo scarso customer-care. Spesso il cliente è considerato una scocciatura e ci si augura che si arrangi o, tutt'al più, che non chieda troppe cose. Se la volontà è quella di entrare nel circuito delle grandi città, è importante tener presente che la concorrenza è altissima e i clienti non si possono "catturare" solo grazie all'appeal del paesaggio che ci siamo ritrovati. Spesso sono le piccole cose a rendere soddisfatto un cliente, molto importanti sono le attenzioni, i servizi offerti, le facility o le informazioni fornite. La prima risposta viene dalla Provincia che ha deciso di mettere "nel bagaglio" delle priorità la valorizzazione del territorio. "E' necessario sostenere e accompagnare le performance di Orio al Serio - sostiene Giorgio Bonassoli, assessore provinciale alle attività produttive e al Turismo -, mettendoci del nostro: apertura, cortesia, disponibilità e molte attenzioni".

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Pochi giorni fa, Vittorio Feltri, senza troppi giro di parole ha sostenuto che ai bergamaschi i turisti danno fastidio. Anche lei pensa che siamo una provincia "allergica" ai turisti, che non li vogliamo e nel migliore dei casi mal sopportiamo? "I bergamaschi hanno dimostrato, nei secoli, di essere indiscussi e assidui lavoratori. In molti casi si sono distinti per la loro spiccata capacità imprenditoriale. Comprendo la posizione di Feltri. Talvolta possiamo dare l'impressione e l'immagine di essere persone con un carattere chiuso e introverso, ma una volta rotto il ghiaccio ci dimostriamo amichevoli e di cuore. Tuttavia sono certo che, se sapremo leggere nel turismo una risorsa e un volano economico per tutto il territorio, saremo in grado di perfezionare il nostro modo di accogliere i turisti". Verrebbe da pensare che Bergamo sia una terra un po' "schizofrenica", da una parte non amiamo avere estranei tra i piedi che vengono a curiosare in casa nostra, ma dall'altra non disdegnamo i loro "euri". "Né Bergamo né i bergamaschi si possono definire così. Siamo (forse) un po' chiusi di carattere ma dimostriamo anche di essere ottimi imprenditori. Lo attesta il fatto che diversi soggetti della nostra provincia abbiano già investito e continuino a scommettere 58


Giorgio Bonassoli

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sulla carta del turismo e sulle enormi opportunità che gioca lo scalo di Orio al Serio. Ricordo l'operazione San Pellegrino o Minitalia-Leolandia, solo per citare i più noti. Siamo, inoltre, al lavoro per dotare la provincia di altre strutture di eccellenza che permetteranno a Bergamo di distinguersi sul palcoscenico delle mete internazionali". Ogni sera, alle dieci, il Campanone suona 100 rintocchi, in memoria dell'antico coprifuoco. Eppure che ci chiudiamo in casa oppure no, che ci piaccia o meno, i turisti a Bergamo arriveranno lo stesso. A meno che non si voglia cancellare Orio al Serio, non sarebbe meglio fare fronte comune e organizzarsi per accoglierli? "L'aeroporto di Bergamo-Orio al Serio è la "porta sul mondo" della nostra provincia. Un'occasione unica per il nostro territorio che va sfruttata in tutte le sue potenzialità e articolazioni. Stiamo lavorando perché chi atterra ad Orio si renda conto di essere nella bellissima provincia di Bergamo e non nella periferia di Milano. Parallelamente, attraverso un progetto sinergico, strutturato con la Camera di Commercio e il Comune di Bergamo, puntiamo ad una promozione di Bergamo e provincia nelle località di destinazione dei voli che decollano da Orio". Proviamo a spiegare ai "cittadini del mondo" quali sono i motivi per venire a visitare Bergamo. "Sarò di parte per l'affetto che nutro nei confronti della mia terra, ma la provincia di Bergamo è ricca di scenari diversi e molto affascinanti. Basti pensare alle bellezze delle nostre Orobie, al romantico fascino dei nostri laghi ed al patrimonio culturale che ritroviamo nei monumenti e nei santuari della bassa bergamasca, senza dimenticare l'indimenticabile incanto di Città alta e i panorami mozzafiato che offrono le mura. Il tutto ad un'ora - nel peggiore dei casi - dall'aeroporto di Orio al Serio. Vorrei inoltre ricordare l'eccellenza dei nostri prodotti enogastronomici e l'ottima capacità di valorizzarli da parte dei ristoratori locali". Andiamo alla prova dei numeri e tiriamo un bilancio del 2009. Come è stata l'estate del 2009 e quali sono state le mete berga60

masche più gettonate? "Siamo in linea con la media nazionale. La crisi si è fatta sentire anche da noi, tuttavia se da un lato registriamo un lieve calo delle presenze, dall’altra i giorni di permanenza sono aumentati. Non va valutato, però, solo il dato numerico nudo e crudo. Dobbiamo puntare su un turismo di qualità che lasci risorse sul territorio. Le mete sono quelle tradizionalmente privilegiate dai nostri ospiti: Città e pianura, montagna e laghi. Stiamo elaborando i dati definitivi del 2009 che saranno presentati a stampa e operatori nel corso di questo mese". Come è stata la stagione invernale. Le stazione sciistiche più ricercate e quelle più ricettive? Cosa significa "il sole" e "la neve" per Bergamo? Quali sono le ricadute economiche? E' ancora presto per tirare le somme ma direi che, tutto sommato e considerando il periodo di crisi, il territorio dimostra una buona tenuta in termini di appeal. Come Provincia abbiamo cercato di dare visibilità alle nostre montagne con azioni promozionali mirate che ripeteremo per gli altri segmenti turistici, in base alla stagionalità. Per i nostri comprensori sciistici ci sono progetti importanti che miglioreranno la qualità della nostra offerta. Non dobbiamo cercare di competere con località molto più strutturate di noi, come il Trentino, ma dobbiamo saper sfruttare le diverse potenzialità della nostra provincia e della nostra posizione geografica con la vicinanza delle città d'arte e dell'Aeroporto". Qual è la lamentela più frequente che raccogliete agli sportelli del turismo? Qual è la più curiosa? "Le lamentele più frequenti riguardano la mancanza di un deposito bagagli in città e l'assenza di un punto informativo moderno e accessibile. I turisti chiedono informazioni specifiche e dettagliate

anche sulle singole località della provincia". Le prossime iniziative. A Giugno, all'Urban Center, aprirà uno spazio - un nuovo turista point . Cosa troverà (in concreto) il turista che varcherà la soglia? "L'utente - ma sarebbe meglio chiamarlo "cliente" - troverà in una struttura moderna tutto quello che cerca: la possibilità di prenotare un albergo, un ristorante, pacchetti specifici, una visita guidata, un mezzo di trasporto elettrico con o senza autista e la possibilità di poter depositare il proprio bagaglio e accedere ai contenuti web e multimediali che illustrano le caratteristiche del nostro territorio. Stiamo valutando la possibilità di attivare un merchandising di prodotti con il brand Bergamo”. Lei, personalmente, cosa si attende? "Vedo addetti in divisa con targhetta nominativa e indicazione delle lingue parlate. Questo obiettivo sarà raggiungibile solo attraverso le sinergie degli enti promotori che, oltre alla Provincia, sono il Comune di Bergamo e la Camera di Commercio, i quali hanno dimostrato di essere molto attivi su questo fronte".



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Nel nuovo sistema aeroportuale vola l'asse Bergamo-Milano SPAZI AEREI

Siglato un accordo di cooperazione industriale tra la Sea e Sacbo, che mira alla creazione di una rete di aeroporti sulla base di sinergie ed economie di scala. Per ora Brescia e Verona restano a terra

n protocollo di intesa sottoscritto da Sea e Sacbo che ha tutto il sapore e lo spessore delle grandi alleanze. Le due società che gestiscono gli scali di Linate e Malpensa (Sea) e Orio al Serio (Sacbo) hanno messo la firma per un accordo di cooperazione industriale. L'obiettivo è gettare la prima pietra del processo di razionalizzazione del sistema aeroportuale di buona parte del Nord Italia, assegnando a ogni scalo un preciso target di attività in modo da trarre vantaggio dalla vicinanza anziché farne elemento di concorrenza. "E' un accordo che parte dalla considerazione della frammentazione del nostro sistema aeroportuale - ha spiegato Giuseppe Bonomi, presidente di Sea - Si tratta di mettere assieme il secondo, il terzo e il quarto aeroporto per traffico passeggeri e il primo e il terzo per traffico merci". Un progetto che, secondo il manager, ha trovato "consenso forte da parte delle imprese e della finanza". Parole condivise da Mario Ratti, presidente di Sacbo: "E' fatto con una logica di sistema, non solo per la Lombardia ma anche per tutta la parte pedemontana del nord Italia". Durante i tre mesi di studio poi, grazie al gruppo di lavoro e alla 'steering commitee', GIUSEPPE BONOMI e MARIO RATTI saranno studiate le specificità dei vari aeroporti per arrivare dopo a "preparare le linee di guida per un piano industriale". "Gli aeroporti del Nord hanno già oggi specializzazioni diverse, missioni industriali diverse e clienti diversi ed è assolutamente

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compatibile e direi anche auspicabile creare le condizioni per azioni e strategie coordinate", ha aggiunto Bonomi. Infatti, invece di spartirsi i soldi o scipparsi le compagnie - vedi il caso Air Berlin - le due società hanno messo a punto questo piano industriale che dovrà guidare lo sviluppo e la specializzazione dei singoli scali nei prossimi anni. Il progetto conta sugli sviluppi infrastrutturali dei prossimi anni, come l'alta velocità Milano-Verona o l'autostrada BreBeMi che collegherà Brescia con Milano via Treviglio, che renderanno molto più semplice l'accesso agli scali. Per ora non sono previsti né scambi azionari né creazioni di nuove società, anche se i due gestori aeroportuali sono già legati, poiché la Sea - controllata all'84,5% dal Comune di Milano - è azionista Sacbo con il 30,98% delle quote (mentre il restante 69,02% è saldamente in mano ai soci bergamaschi). Secondo gli addetti ai lavori, proprio la cessione del 19% delle azioni Sacbo, deciso dalla Sea nel febbraio dello scorso anno, avrebbe gettato i presupposti per proseguire sulla strada della creazione del nuovo sistema aeroportuale, segno inequivocabile che la volontà di porre fine alla storica frammentazione degli aeroporti del Nord è un'idea che i vertici delle due società stanno accarezzando da tempo. Nel complesso, lo scorso anno, dai tre aeroporti sono transitati circa 33 milioni di viaggiatori, l'asse tra Orio, Malpensa e Linate, tuttavia, fa storcere il naso ai bresciani che puntano a inserirsi nella partita ma non si accontentano delle merci cargo.



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"Per non perdere competitività è necessaria una marcia in più" PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

"In Lombardia - sottolinea Marco Stucchi, presidente della Fai i problemi maggiori sono legati alla mancanza di zone di interscambio o di centri di smistamento all'imbocco delle grandi metropoli, così da offrire una vera alternativa all'accesso in città dei camion La politica dei divieti e delle multe è solo controproducente"

ARTICOLO DI: ROBERTO AMAGLIO PHOTO: LAURA PIETRA

trano il mondo quando è tempo di crisi! Sfogliando negli ultimi mesi le riviste e i giornali, parlando di infrastrutture e dei problemi legati alla viabilità molti guardano con soddisfazione il ritorno dei mezzi pesanti sulle strade, considerato un indice positivo: significa che l'economia sta ripartendo dopo i due anni di recessione dovuta alla crisi economica mondiale. Insomma ben vengano le code, i rallentamenti e i tanto criticati e ingombranti TIR sulla strada, purché ci si tiri fuori da una situazione stagnante e che ha fatto perdere all'Italia il 5,5% del PIL nel 2009 ma soprattutto ha fatto salire la disoccupazione all'8,6%, secondo i dati emessi dall'Ocse proprio nel mese di marzo. Naturale quindi salire a bordo della cabina del Tir Bergamasco e chiedere al presidente della Federazione Autotrasportatori Italiani di Bergamo Marco Stucchi se è vero che il Bel Paese si è messo di nuovo in moto, così come i suoi camion. "A dire la verità i segnali della ripresa non si sono ancora

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visti - afferma il numero uno di FAI Bergamo -. Di positivo c'è che esperti e responsabili di categorie assicurano che gli indici stanno tornando tutti in positivo e che quindi nella seconda metà del 2010 gli effetti della ripresa si vedranno anche nelle piccole aziende a gestione familiare". Insomma sembra che il motore sia acceso ma che la marcia non sia ancora innestata. "Più che altro si potrebbe dire che per metterci in moto manchi solamente quella benzina che ci è stata promessa a livello statale con le risorse già messe in Finanziaria per la vertenza degli autotrasportatori. Si parla di 400 milioni di euro destinati al nostro settore che non sono però ancora spendibili. In vista di una possibile ripartenza, queste risorse sarebbero fondamentali ai lavoratori per abbassare i costi aziendali (pedaggi, Inail, costo del bollo) e non perdere ulteriore competitività sul mercato internazionale".

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"Per metterci in moto manca solamente la benzina che ci è stata promessa, a livello statale, con le risorse già messe in Finanziaria per la vertenza degli autotrasportatori Si parla di 400 milioni di euro destinati al nostro settore"

Nella precedente intervista di febbraio 2009, infatti, Lei snocciolava dati inquietanti: velocità dei trasportatori italiani minore del 20% rispetto ai competitor europei e il passaggio dal trasporto su gomma a quello su rotaia o su navi è quantomai problematico. "E i numeri sono ancora quelli. La velocità commerciale non è migliorata, anche se la quarta corsia per Milano è un passo avanti e la Brebemi e la Pedemontana garantiscono margini di miglioramento alla viabilità lombarda. Tuttavia il nodo è legato alla mancanza di zone di interscambio o di centri di smistamento all'imbocco delle grandi metropoli, in modo tale da evitare l'accesso in città dei camion non con i divieti e le multe ma con proposte e soluzioni interessanti. In questo senso un primo passo importante è stato fatto da Parma, capace di allestire ai margini dell'area urbana una piattaforma di smistamento da cui partono con mezzi meno ingombranti furgoni a metano e mezzi meno impattanti per il centro cittadino. Tuttavia in Lombardia è tutto abbastanza fermo". Eppure c'erano diversi spunti a tal riguardo. "Per quanto riguarda le zone di interscambio per tra66

sporto su rotaia, si è parlato per anni di allestirne uno alla stazione di Montello, ma poi non se n'è più fatto nulla. Allora abbiamo proposto un progetto analogo a Terno, ma anche in questo caso non ci sono stati riscontri positivi. Sembra che qualcosa si possa fare invece a Stezzano, ma siamo ancora in fase preliminare. Questo tra l'altro sarebbe un importante passo per limitare la delocalizzazione delle nostre imprese in aree più attrezzate". Intanto negli incontri con il sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino si è parlato anche di trasporto rifiuti e legalità. Sembra tuttavia che i toni siano abbastanza accesi. "In pratica per combattere la criminalità organizzata e i crimini ecologici si chiede agli autotrasportatori che trasportano rifiuti di montare una scatola nera per seguire lo spostamento delle merci. Può essere una soluzione interessante, purché però il provvedimento sia allargato anche alle imprese municipalizzate e alle compagnie estere. In caso contrario non si promuoverebbe un maggior controllo e una trasparenza migliore, bensì una deregulation priva di ogni controllo".


Sembra che la vostra voce al tavolo delle trattative sia abbastanza forte. "L'Unatras sta raggiungendo gli obiettivi per cui era nata, ossia dare maggiore peso alla nostra voce: l'organizzazione riunisce infatti le maggiori sigle associative dell'autotrasporto come la Cna-Fita, la Confartigianato Trasporti, la Fiap, l'Unitai, la Sna Casartigian e la Fai appunto. Così facendo riusciamo a portare unitariamente le nostre necessità e le nostre preoccupazioni. Si tratta di un punto importante, in quanto si passa dalla politica nel trasporto alla politica del trasporto. Un cambiamento di paradigma per noi fondamentale". Chiusura ovviamente dedicata all'elezione di Paolo Malvestiti alla guida della Camera di Commercio di Bergamo "Ci aspettiamo anche da lui un importante mutamento di paradigma. Come da lui stesso espresso nel giorno del suo insediamento, meritocrazia e contributi mirati sono due aspetti che ci permetteranno di premiare l'eccellenza del mondo produttivo bergamasco. Non per questo Malvestiti sarà il presidente di pochi, ma garantirà rappresentatività e importanza a ogni categoria produttiva. In questo senso mi sento di

rassicurare tutti, compresi gli industriali: in Camera di Commercio si farà squadra e si collaborerà tutti insieme, così come è stato fatto in questi ultimi tre anni all'interno di Imprese & Territorio; e sono state proprio queste le carte vincenti del nostro soggetto politico sindacale".

"Per gli autotrasportatori, la velocità commerciale non è migliorata, anche se la quarta corsia per Milano è un passo avanti e la Brebemi e la Pedemontana garantiscono margini di miglioramento alla viabilità lombarda"

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"Il mutuo? Domanda fissa, ma possibilità per pochi" FINANZIAMENTI

Claudio Brembilla, mediatore creditizio - delegato alla mediazione creditizia per il Collegio provinciale Bergamo di FIAIP e nominato account manager del Banco Popolare, ci spiega l'accesso al credito: "Per ottenerlo, bisogna avere almeno un contratto a tempo indeterminato da 24 mesi" ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

l giorno d'oggi, per avere un mutuo, è necessario presentare un contratto a tempo indeterminato con almeno 24 mesi di anzianità lavorativa. C'è una maggiore attenzione da parte degli istituti di credito, che ha portato a una drastica riduzione dei mutui sulla prima casa, facendo al contempo aumentare quelli surroga". A parlare è Claudio Brembilla, imprenditore e mediatore creditizio, che all'esperienza maturata in anni di attività lavorativa ha unito una carriera nel mondo della finanza e dei finanziamenti a privati e aziende. "Sono appena stato eletto - afferma Brembilla - account manager a livello nazionale del Banco Popolare (costituito da 13 istituti), che nella nostra città è rappresentato principalmente dal Credito Bergamasco. Inoltre, dal 2005, sono consigliere provinciale con delega alla mediazione creditizia della Provincia di Bergamo, proposto nel ruolo dalla dirigenza F.I.A.I.P., la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionisti e

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Gli uffici di IsolaMutui

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Mediatori Creditizi. La mia opinione sulla recente crisi che attanaglia l'economia mondiale? Probabilmente c'è stata troppa leggerezza in passato, specialmente nel rilasciare mutui a persone e aziende che non potevano permetterseli, ecco perché sulla prima casa c'è stato un netto calo di contrattazioni. Vorrei comunque lanciare un messaggio positivo: nonostante i momenti difficili che la vita ci impone di affrontare, c'è sempre una soluzione a tutte le cose. Basta avere volontà e credere nelle proprie potenzialità".


Claudio Brembilla

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"Sono partito con un'azienda che commercializzava prodotti per fioristi Recentemente ho aperto IsolaMutui, una società specializzata in mediazione creditizia che fa da collante tra il cliente e la banca" altrimenti difficilmente superabili garantendo maggior stabilità finanziaria e quindi una condizione psicologicamente più sostenibile.

Il suo è quasi un messaggio da profeta, probabilmente i problemi di salute che ha dovuto affrontare le hanno fatto cambiare prospettiva e filosofia? In primo luogo ho sempre creduto nelle mie capacità imprenditoriali e non ho mai perso la voglia di lavorare: ho subito ben due trapianti di rene, uno nel 1991 e l'altro nell'ottobre 2000 ma nonostante questo ho sempre vissuto le mie attività lavorative appieno e con estrema passione. Nel 1983 ho costituito la società Gardenia, divenuta poi leader nella commercializzazione di prodotti e complementi per fioristi. Mentre ero in trattamento dialitico giravo l'Italia e l'Europa per l'azienda stringendo i denti. Su consiglio del Professor Remuzzi e della Dottoressa Gotti degli Ospedali Riuniti di Bergamo ho ceduto questa attività, la cui gestione risultava essere troppo pesante per il mio stato di salute, con l'esperienza acquisita con la mia precedente attività e grazie anche al ruolo di socio consulta di una importante Cassa Rurale, ho quindi deciso di costituire IsolaMutui: una società specializzata in mediazione creditizia. Cos'è cambiato nel settore mutui dopo la crisi? "E' mutato l'atteggiamento generale del settore bancario. Ora a farla da padrone sono i mutui surroga, liquidità e consolidamento debiti, che consentono di ristrutturare situazioni 70

Di cosa si occupa esattamente IsolaMutui? "Come dice il nome stesso, la nostra specializzazione sono i mutui. Affidarsi ad un mediatore creditizio per il proprio mutuo permette al cliente di avere una serie di servizi importanti: una consulenza a 360 gradi rispetto a tutte le soluzioni confacenti alla propria situazione, avere una persona che elabora la pratica con estrema cura relazionandola all'Istituto erogante e ottenere il tasso e le condizioni più convenienti del mercato grazie alle convenzioni previste per la clientela dello stesso mediatore. Inoltre il nostro studio segue costantemente lo sviluppo della pratica fino al controllo della minuta dell'atto ed è presente al momento del rogito presso il Notaio per accertarsi che tutto proceda nel migliore dei modi. Lo studio si avvale anche della collaborazione di professionisti, quali notaio e avvocato, per assicurare al cliente un'assistenza completa. Ci parli meglio di quest'ultime attività. "L'account manager segue il convenzionamento degli Istituti e tiene il rapporto tra gli istituti stessi e gli associati F.I.A.I.P. nazionali, vale a dire con oltre 12.500 agenti immobiliari professionisti. Il mediatore creditizio ha il compito di valutare la fattibilità di un mutuo trovando la migliore soluzione, in modo da salvaguardare gli interessi delle banche ma anche - e soprattutto - quelli del cliente." Qual è la parte più difficile di questo lavoro? "Riuscire a recuperare situazioni in cui esistono più debiti da estinguere. Uno dei prodotti su cui siamo maggiormente specializzati è il consolidamento debiti che accorpa appunto i vari impegni al fine di avere una sola rata mensile inferiore e conservare integro il patrimonio del nostro cliente. Certo, oggi come oggi, per avere un finanziamento servono maggiori garanzie, altrimenti si rischiano inutili negatività che potrebbero compromettere ulteriormente la situazione".



ECONOMIA&BUSINESS

Hidro Tech, l'idraulica si veste da S.p.a. IN COPERTINA

Nata nel 2003 dalla volontà di Gianfranco Chiecchio e Fabrizio Panna, l'azienda di Seriate - leader nella realizzazione d'impianti idraulici tecnologici e industriali d'alta gamma è diventata società per azioni lo scorso febbraio

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA PHOTO: LAURA PIETRA

rasformarsi ed evolversi da società a responsabilità limitata a società per azioni, raddoppiare di anno in anno il fatturato e nascere da un'iniziativa imprenditoriale importante e, come spesso capita, quasi folle. Questa volta abbiamo voluto percorrere la strada al contrario, partendo dalla notizia dell'ultima ora per arrivare fino alla fondazione di Hidro Tech S.p.a.. Perché in un periodo di generale recessione economica, è bello vedere iniziative che vanno controcorrente e che riescono a risalire la china esclusivamente con la forza del lavoro e delle idee. Dulcis in fundo, notiamo con piacere che, nonostante la sua giovane età, la storia imprenditoriale dell'azienda di Seriate è già fitta di avvenimenti importanti: ultimo - appunto - la trasformazione da S.r.l. a S.p.a., avvenuta ufficialmente a fine febbraio. Un susseguirsi di eventi che partono tutti dal non troppo lontano 2003, quando il presidente Gianfranco Chiecchio e il consigliere delegato Fabrizio Panna decisero d'iniziare la loro avventura con la prima sede di Fiobbio di Albino. "Erano locali riadattati - afferma Chiecchio - e

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nonostante questo i nostri clienti ci diedero fiducia. Ci siamo distinti semplicemente per la qualità del lavoro e non per le quantità. Le specializzazioni sono la progettazione, realizzazione e manutenzione d'impianti idraulici tecnologici e industriali. Per questo, il nostro focus è sempre stato il cantiere vero e proprio". Una filosofia che senz'altro è difficile da trovare al giorno d'oggi, ma che ha dato i risultati sperati fin da subito. Parliamo di una strada tortuosa, che ha premiato l'azienda col trasferimento nell'avveniristica struttura seriatese progettata dal giovane architetto Flavio Marzetti (dove il lusso è davvero palpabile), all'interno del polo "ex Ismes", una zona industriale di 100 mila metri quadri. "Lo sviluppo dell'azienda - continua il presidente - è maturato grazie anche alla collaborazione instaurata con alcune importanti società come Sice Previt di Milano e marchi della moda, come il Gruppo Della Valle, Versace - per il quale sono stati realizzati gli impianti nella nuova sede di Milano - e Gucci, con cui è stato appena inaugurato un impianto nella boutique sulla Croisette di Cannes".


Gianfranco Chiecchio

In soli sette anni, il fatturato si è decuplicato e la sede si è spostata nell'avveniristica struttura seriatese, all'interno del polo industriale "ex Ismes" 73


"Siamo maturati grazie alla collaborazione instaurata con alcuni importanti marchi della moda, come il Gruppo Della Valle, Versace e Gucci"

Da una cantina riadattata a uno show-room avveniristico. Non c'è quantomeno una contraddizione in questa scelta? "L'azienda si è evoluta ed è stato necessario un nuovo edificio dove accogliere i nostri clienti più importanti. Non vorrei essere frainteso, se prima il nostro interlocutore principale era il cantiere, anche adesso la qualità del lavoro è certamente il valore che ci differenzia rispetto alla concorrenza. Ora, semplicemente, abbiamo una struttura più consona, che vanta oltre 2500 metri quadrati di superficie, più di 1200 esterni e un magazzino a gestione completamente automatizzata con una struttura informatica per la gestione delle commesse, controllata a sua volta da un sistema domotico d'ultima generazione".

un nostro cliente alcune fotografie dell'esterno della nostra vecchia sede. Disse che lavoravamo nella stalla dei maiali e che non eravamo qualificati solo per il semplice fatto di essere partiti da zero. È vero, e non me ne sono mai vergognato, la nostra vecchia sede di Albino, molti anni fa, prima di essere anche la cantina di casa mia, era una stalla dell'allevamento di maiali di mio nonno. Abbiamo iniziato senza grandi risorse, ma ci siamo sempre distinti sul campo. Fortunatamente quei clienti ci diedero retta e adesso siamo loro partner ufficiali. Di contro, la mascotte dell'azienda è proprio un simpatico maialino, perché non dobbiamo mai dimenticarci da dove siamo partiti e delle conquiste che siamo riusciti ad ottenere".

Passeggiando in questa sede, possiamo senz'altro dire che è davvero incredibile quello che siete riusciti a fare. "Vorrei raccontarvi un piccolo aneddoto: qualche anno fa, quando la concorrenza ci vedeva di cattivo occhio, c'è stata una persona che per acquisire vantaggio - pur di screditarci - portò ad

Come mai avete deciso di diventare una S.p.a.? "Volevamo dare un'immagine aziendale ancor più solida, anche perché i volumi di crescita continuavano - e continuano - ad aumentare, e ora che sono io a detenere tutte le quote della società. Mi sento, quanto mai, stimolato a raggiungere nuovi tra-

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"Abbiamo un magazzino molto fornito, completamente gestito da un software di carico-scarico che ci permette di avere ogni giorno la visione completa del cantiere"

guardi. Un esempio: per il periodo che va dal 2010 al 2011 abbiamo già acquisito appalti davvero notevoli, che dovrebbero portare 20 milioni di euro nelle casse di Hidro Tech. Anche a fronte di questi numeri, la trasformazione di ragione sociale (e di sede) è stata necessaria".

col tempo il passaparola (alimentato dalle nostre qualità) ci ha favoriti sulla concorrenza. Quando interveniamo, infatti, abbiamo provate capacità ed il nostro know-how interno portato sul cantiere riesce ad amalgamare tutta l'organizzazione della commessa. Queste società ci scelgono non certo per il prezzo, ma per la certezza del nostro operato e della nostra qualità".

Possiamo dire che la vostra crescita è stata inversamente proporzionale alla recessione economica? "In sette anni d'attività il fatturato è cresciuto con una media del 90% ogni dodici mesi. Nel 2009 abbiamo realizzato un valore di produzione di circa 7 milioni e solo nel primo trimestre del 2010 abbiamo già raggiunto i 3 milioni, con una crescita superiore del 100%. A fronte di questa impennata, sono state assunte altre 10 persone in aggiunta alla consolidata struttura di 25 dipendenti. In un periodo in cui tanti licenziano e ricorrono alla cassa integrazione, siamo veramente fieri dei risultati che abbiamo ottenuto".

Questo dinamismo è dovuto anche dal fatto che lei è un imprenditore molto giovane? "Ho 33 anni e per questo motivo ho spesso sopportato delle dure lezioni, a volte anche immotivate. Le persone e, purtroppo, anche molti bergamaschi, ci giudicavano dalle apparenze o dall'età. Noi siamo cresciuti con la consapevolezza di non poter fare grandi volumi e su questa filosofia abbiamo costruito il nostro business, basato esclusivamente sulla qualità. L'imprenditore è tale perché ha idee innovative, non certo perché fa grandi volumi".

Apriamo il capitolo committenza, che nel vostro caso è abbastanza curioso ed insolito. "Operiamo principalmente fuori dalla Bergamasca, prevalentemente a Milano ed all'interno del quadrilatero della moda milanese. In quella zona particolare ci siamo sempre distinti, perché

Come avete iniziato ad entrare in contatto con il mondo milanese? "Abbiamo avuto la fortuna d'incontrare l'azienda Sice Previt S.p.a., che realizza boutique, negozi e residenze di lusso in quel di Milano. Quando hanno capito ed apprezzato le nostre capacità, siamo riusciti a conquistarci la loro fiducia e diven-

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Gianfranco Chiecchio, presidente di Hidro Tech: "Ci siamo distinti per la grande qualità delle realizzazioni Il nostro focus è sempre stato il lavoro in cantiere"

tare partner ufficiali. Da li, siamo partiti e ci siamo espansi in un settore che costituisce, comunque, una cerchia molto ristretta, nella quale se non hai le qualità non puoi emergere". Avete clientela anche nella Bergamasca? "Purtroppo siamo poco conosciuti a livello locale. Probabilmente, il fatto che non amiamo le grandi commesse ci limita sul territorio bergamasco. Possiamo definirci dei sarti dell'impiantistica, quindi, collaboriamo principalmente con studi di architettura e realizziamo impianti in cui, come detto, servono qualità e non quantità. Ne sono testimonianza i cantieri attualmente aperti: tre boutique, una a Cannes, una a Saint Tropez ed una a Parigi. Sono realizzazioni estremamente avanzate sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista estetico ed architettonico". Anche il vostro magazzino è all'avanguardia da questo punto di vista. "E' importante investire nell'organizzazione. Abbiamo un magazzino molto fornito, controllato da un software di carico-scarico che ci permette di avere ogni giorno il valore effettivo della merce. Mi spiego meglio: tutto è controllato con codici e barre che monitorano ogni movimentazione sul materiale. Ogni sera, siamo in grado di sapere quanto è costato il singolo cantiere in termini di materiali, ufficio tecnico e maestranze". Come fate a controllare tutto? "Tramite una rete senza fili (o anche su base terrestre LAN) e con una semplice penna ottica. Il software di gestione è stato sviluppato appositamente per la nostre esigenze. Al suo interno sono presenti 80mila articoli, che automaticamente si rapportano con tutti i nostri fornitori. Siamo così in grado di mantenere un controllo ottimale su tutta la movimentazione che interessa un qualsiasi lavoro in corso. Una particolare importanza è sempre stata data anche all'aspetto della organizzazione finanziaria, da sempre gestita dall'amico Livio Bombardieri". Ci scusi la domanda provocatoria, ma non è esagerata una struttura simile per un'azienda che si occupa d'idraulica?

"Qui non parliamo più d'immagine, ma di qualità. Abbiamo adottato tutti questi sistemi per ottimizzare l'organizzazione. Se non avessimo un magazzino cosi fornito, diventerebbe impensabile rispondere alle richieste dei nostri clienti in modo veloce ed efficace. Abbiamo anche un ufficio qualità che ha il compito specifico di supervisionare tutta l'organizzazione. D'altronde, non è un caso se dalla nostra fondazione non abbiamo mai avuto alcuna contestazione". Quanto materiale riuscite a "far girare" in un anno? "Prendendo come paragone la giacenza ordinaria (che equivale al magazzino pieno), molti articoli presenti nei nostri scaffali vengono riordinati completamente dalle 12 alle 14 volte l'anno. Con i controlli automatici informatizzati, possiamo gestire tutti gli ordini ottimizzandone tempi e consegne. Ancora, quindi, qualità e organizzazione, questo è il segreto della nostra azienda". Avete già fatto tanto, ma da un imprenditore come lei ci aspettiamo obbiettivi futuri molto importanti. "Vogliamo raggiungere e stabilizzare il fatturato attorno ai 10-12 milioni di euro. Vorremmo, inoltre, avere un organico di circa 40 persone. Il nostro primo business planning, risalente al 2003, è stato rispettato in toto (con anche un leggero anticipo sui tempi). Adesso siamo convinti di poter puntare ancora più in alto e poter dimostrare anche alla nostra città che qualcosa di buono lo sappiamo fare anche noi, pur essendo partiti da una cantina". 77


ECONOMIA&BUSINESS

SISTRI e aziende? Econ il giusto partner per l'ambiente TOP BUSINESS

L'azienda di Calusco D'Adda - leader nel settore del trasporto di rifiuti speciali -, raggiunge standard internazionali. Il presidente Sergio Contato: "Nei prossimi mesi, grazie alla nostra ventennale esperienza, saremo certificati ISO 9001 e ISO 14000" ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

i occupiamo del trasporto di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per il settore privato. La nostra specializzazione, tuttavia, non è quella delle bonifiche ambientali. Molti ancora non sanno che esistono tantissime tipologie di rifiuti che necessitano di un partner specializzato per essere smaltiti". Poche

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Alcuni automezzi dell’azienda

righe per esprimere il campo d'operatività di Econ, l'azienda di Calusco D'Adda guidata da Sergio Contato - assieme alla moglie -, da oltre vent'anni leader nel complicato ambito dello smaltimento di rifiuti industriali. "La nostra esperienza - continua Contato - ci permetterà, a breve, di raggiungere le importanti certificazioni ISO 9001 e ISO 14000, normative che garantiscono la perfetta gestione della qualità aziendale riferita all'ambiente. Sono riconoscimenti importanti, in quanto siamo alle porte di una rivoluzione per tutto il settore voluta proprio dal Ministero dell'Ambiente, che da febbraio ha introdotto SISTRI, il nuovo sistema di controllo per la tracciabilità dei rifiuti". Come interagiscono le certificazioni ISO con la normativa relativa al SISTRI? "Le due cose non sono collegate tra loro. Come per tutte le novità, il sistema di controllo per la tracciabilità dei rifiuti ha spaventato molte aziende, che non pensavano di essere pronte ad accogliere la normativa. Da questo punto di vista, appoggiarsi a Econ garantisce una soluzione intelligente, a maggior ragione adesso che il nostro processo industriale è stato esaminato e ritenuto idoneo per le certificazioni ISO".

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Cosa certificano la ISO 9001 e la ISO 14000? "La prima identifica una serie di norme e linee guida che propongono un sistema di gestione per la qualitĂ , pensato per gestire i processi aziendali affinchĂŠ siano indirizzati al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'organizzazione oltre che alla soddisfazione del cliente. La seconda si riferisce ad una serie di Sergio Contato assieme alla moglie

standard internazionali relativi alla gestione ambientale delle organizzazioni. Tuttavia, è la fiducia che si riesce ad instaurare col cliente a farla da padrone nel nostro campo". Cosa intende per fiducia? "Il trasporto dei rifiuti è un ramo delicato della filiera industriale. I contratti con gli impianti finali sono interamente gestiti da noi e il clien79


L’ingresso dell’azienda

te deve - per forza di cose - fidarsi. Per instaurare un clima sereno, che non lascia spazio a sorprese sgradite, serve professionalità, ma anche qualcosa di più. La nostra società, da questo punto di vista, non si limita al solo trasporto. Come nel caso del SISTRI, siamo professionisti a 360 gradi e assistiamo la committenza anche in alcuni campi che esulano dalla specializzazione da cui siamo nati". Quindi il vostro servizio si basa anche sull'assistenza? "Ci distinguiamo per una gestione rivolta all'economicità e - come detto - all'aspetto fiduciario. Quando entriamo in un'azienda, non ci limitiamo ad offrire il solo servizio di trasporto, ma ci poniamo come veri e propri partner. I clienti spesso necessitano di smaltire molteplici rifiuti, ma quello che non sanno è che la normativa varia addirittura al variare della tipologia di ragione sociale dell'azienda. Una società a responsabilità limitata deve sottostare a regole differenti rispetto ad una società per azioni. È qui che entrano in campo le nostre conoscenze e capacità di consulenza". Mentre per quanto riguarda l'economicità che citava? "Esistono centinaia di materiali che il servizio pubblico può ritirare solo con un sostanzioso aumento sulla casella esattoriale. La valutazione che, quindi, deve essere fatta, è anche di tipo economico. Tra pericolosi e non pericolosi è davvero lunga la lista dei rifiuti che trattiamo. I più comuni sono quelli ospedalieri, i liquidi di sviluppo e fissaggio piuttosto che i rifiuti di laboratorio. Altre tipologie vanno dai solventi alle vernici, fino ai diluenti". Ci scusi la domanda schietta: perchè ritenete che 80

"Quando entriamo in un'azienda, non ci limitiamo ad offrire il solo servizio di trasporto, ma ci poniamo come veri e propri partner"

il vostro servizio sia piu` vantaggioso? "Facciamo questo lavoro da più di vent'anni e considerando che il nostro servizio si sovrappone alla privativa del comune, esistono numerose agevolazioni. Sulle aree che producono rifiuti speciali, ad esempio, la normativa dice che non può essere applicata la tassa sui rifiuti urbani. Questo per dire che siamo in grado di supportare il cliente nel labirinto legislativo, consentendogli di risparmiare somme anche cospicue. È un ragionamento reso possibile dalla filosofia fiduciaria di cui parlavamo. Essere partner e non semplici fornitori vuol dire anche questo". Di quanti automezzi disponete per il trasporto? "Abbiamo nove furgoni che si dividono per coprire zone tra la Lombardia (che costituisce il nostro core business), il Piemonte, una parte dell'Emilia e una parte del Veneto. Tutti i nostri automezzi sono certificati da un'altra normativa voluta dal Ministero dei Trasporti, la cosiddetta ADR, che disciplina la legge in materia - appunto - di trasporto dei rifiuti pericolosi. In totale, inoltre, la nostra azienda si compone di nove autisti, cinque persone negli uffici per la gestione dell'amministrazione e, infine, di me e mia moglie". Sta dimenticando l'organico della sua squadra di calcio. Sappiamo che lei è un appassionato. "Cinque anni fa abbiamo iniziato l'avventura ASD Sporting Adda Bottanuco rilevando una parte del Bottanuco Calcio, che poi è passato interamente a noi. Pian piano siamo arrivati alla prima categoria utilizzando la politica di lasciare spazio ai giovani. Attualmente militiamo nelle zone alte della classifica e siamo la squadra rivelazione del campionato". Quali sono i vostri obbiettivi futuri, imprenditoriali e sportivi? "A livello imprenditoriale il prossimo passo sarà quello di avere un impianto di stoccaggio. Abbiamo già identificato l'area e, probabilmente, saremo pronti fra tre anni. A livello sportivo, invece, l'obiettivo è continuare come abbiamo sempre fatto. Poi, quello che verrà, anche la promozione, sarà ben accetta".



RUBRICHE

Cooking Expo e Bocuse d'Or, Bergamo capitale dell'alta cucina GUSTO&KERMESSE

È stato il bergamasco Alberto Zanoletti a vincere le selezioni italiane del concorso gastronomico internazionale. Sarà lui a partecipare alla gara europea di Ginevra 82

PHOTO: GIORGIO CHIESA

n parterre da favola, un tifo indimenticabile e un clima unico hanno fatto da cornice alla "Selezione Italiana del Bocuse d'Or", che si è tenuta il 15 e 16 marzo scorso al nuovo polo espositivo di via Lunga, nell'ambito della manifestazione fieristica Cooking Expo 2010. Il concorso ha visto la Città dei Mille capitale internazionale dell'enogastronomia, per una due giorni di successo sotto tutti i punti di vista. Ci riferiamo non solo al vincitore, Alberto Zanoletti (bergamasco doc) - che avrà l'onore di rappresentare l'Italia alle selezioni europee di Ginevra, l'antipasto ai mondiali di Lione che si svolgeranno a gennaio del 2011 -, ma anche a tutte le eccellenze imprenditoriali che hanno concorso nel fornire i materiali e che

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Grande successo per la prima edizione della manifestazione e per le aziende partner Dalle pentole con cui si sono cimentati i concorrenti - fornite dalla Pentole Agnelli di Lallio -, fino alla perfetta organizzazione dell'Associazione Promozione del Territorio

sono andate a comporre il palcoscenico delle aziende presenti alla kermesse. A partire dalle pentole con cui si sono cimentati i concorrenti - fornite dalla Pentole Agnelli di Lallio -, fino all'approvvigionamento del pesce (by Orobica Pesca), passando per la perfetta organizzazione di Ente Fiera Promoberg, culminata con una serata di gala senza eguali per scenografia e qualitĂ grazie alla sapiente coordinazione dell'Associazione Promozione del Territorio, dell' Accademia del Gusto di Ascom Bergamo e della FIPE. Una due giorni, quindi, nei quali la nostra

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città ha saputo rinnovare, anche e soprattutto tra i giovani, l'entusiasmo verso il mestiere di cuoco, non solo perché ha rafforzato i rapporti di amicizia e di collaborazione fra coloro che appartengono alla stessa categoria, ma anche perché ha dimostrato che per legittimare questo mestiere bisogna necessariamente passare dal giudizio del prossimo. I giovani cuochi concorrenti si sono confrontati con impegno e sacrificio, ma soprattutto con umiltà, disciplina e coraggio. Elementi che nel quotidiano valgono sempre molto nel duro lavoro di cucina. Si è ormai detto tutto di questo concorso da poco concluso, anche se forse non si è ancora sottolineato a sufficienza la forte amicizia e collaborazione venutasi a creare tra i professionisti presenti, nonché il rispetto reciproco e verso i propri clienti e - in questo caso - avventori del Cooking Expo 2010. Una vera e propria manna dal cielo per il comparto della ristorazione italiana che, in questo momento, sta affrontando una serie di problematiche tra cui quella della crisi che attanaglia l'economia nazionale. L'interpretazione e la divulgazione della tradizione culinaria del nostro paese - passata attraverso questa selezione - ha fatto indiscutibilmente bene a tutto il comparto. Sul trono è sempre rimasta una filosofia che ha premiato la figura dello chef a tutto tondo, un mestiere che rappresenta una delle realtà più emblematiche del nostro paese e da cui la nostra economia non può prescindere. 84


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Osteria del Conte, la tradizione è di casa CUCINA

Il ristorante di Dalmine rinnova le antiche ricette grazie all'esperienza di Fiorella Freschi, trent'anni dietro ai fornelli e figlia d'arte della ristorazione bergamasca. "La mia cucina valorizza i sapori con materie prime di assoluta qualità"

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

l nostro territorio, i suoi prodotti, i suoi vini, le sue tipicità, le sue eccellenze e la fedeltà alle radici, fanno della cucina dell'Osteria del Conte un vero riferimento per il pubblico attento al rispetto della tradizione, dello star bene a tavola, della comodità in totale assenza di inefficaci orpelli". Recita così la filosofia del ristorante di Dalmine, un luogo dove ritrovare i sapori delle generazioni assieme ad un'offerta di materie prime di assoluta qualità, accompagnati dalla professionalità di una delle cuoche più riconosciute della Bergamasca. Stiamo parlando di Fiorella Freschi - in arte "Lella" -, da trent'anni dietro ai fornelli e figlia d'arte di genitori che alla ristorazione hanno dedicato tutta la vita. "Questo locale è nato a settembre dello scorso anno dalla volontà di quattro imprenditori bergamaschi. Mi hanno voluta come cuoca per via dell'esperienza: la caratteristica della mia cucina è mantenere le antiche ricette, riscoprendone le qualità e abbinandole a prodotti d'eccellenza".

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FILOSOFIA - L'idea di fondo dell'Osteria del Conte, infatti, è far sentire il cliente come a casa, e tutte le atmosfere e i profumi che si respirano all'interno del locale evocano questa sensazione. La sala è curata 87


nei minimi dettagli e conta 50 coperti, il personale è estremamente attento e la stessa cuoca - come ama essere definita Lella - esce per accogliere le eventuali richieste degli avventori. "Ho sempre amato - continua Fiorella Freschi l'arte della cucina. Tutte le scelte che abbiamo fatto nella selezione della carne puntano alla ricerca della qualità garantita. Parlo della carne di fassone, nel dettaglio, perché questa è la specializzazione del ristorante. È stata una decisione presa deliberatamente per poter avere sotto controllo tutti gli aspetti gestionali della cucina. Sempre seguendo questo filo conduttore, ci appoggiamo alla Macelleria Cazzamali per la fornitura. Inoltre, abbiamo una banca dati che certifica la qualità della carne, monitorandone la provenienza". CUCINA - Un percorso che, quindi, porta direttamente ad una cucina ricercata ma che mantiene al contempo la semplicità nel gusto. Come tutti sanno, infatti, oltre alla qualità della materia prima, ci deve essere un intenditore capace di lavorarla, di gestirla. Capace, insomma, di preparare un piatto che le renda giustizia. "All'interno del ristorante viene tutto preparato dalle mie mani. Il pane lo facciamo tutti i giorni, allo stesso modo ci occupiamo dei dolci e dei gelati. La massima attenzione è riservata ai sapori, quelli veri, quelli che derivano dalla tradizione delle nostre terre. Un esempio è la pappa al pomodoro, un piatto sconosciuto ma che, se preparato nella giusta maniera, riserva delle grandi sorprese. Per i casoncelli, invece, uso una ricetta particolare. 88

Passando alle zuppe, il senso rimane quello di ridare valore ai sapori della tradizione e proprio di quest'ultime, in carta, continuo a cambiarne la varietà". TRADIZIONE - Assieme alla carne e ai prodotti fatti in casa, il ristorante accompagna un'attenta selezione di formaggi, che spaziano su tutto il territorio nazionale e - fattore di ricercatezza - una cura tutta particolare per l'olio. "Ne ho scelti solo tre: un Garda, un umbro e un siciliano "Particella 34". Sono sapori diversi che si completano alla perfezione. Infine, sto aspettando la fornitura di un olio ad acidità zero proveniente da Montisola. Sempre parlando di materia prima, la pasta per i primi piatti viene da Roseto degli Abruzzi, una varietà eccezionale che mantiene la cottura alla perfezione". Cambiando argomento, anche la carta dei vini propone una scelta di tutto rispetto - in prevalenza rossi, per via del menù a base di carne -, che passa con disinvoltura dal Nord al Sud Italia. SERATE - Il ristorante è pronto ad accogliere la clientela tutti i giorni, tranne la domenica sera e il lunedì, mentre durante la settimana capita spesso di gustare delle particolari serate a tema. "Stiamo anche pensando di aggiungere un vernissage con il pesce, ma solo cotto. In ogni caso, in questi mesi abbiamo proposto svariati appuntamenti ai nostri fedeli clienti, tra cui la serata dedicata al fassone e quella dedicata alla zuppa. La filosofia è sempre stata la stessa, inossidabile come la tradizione della nostra cucina".



RUBRICHE

Motorwear 2010, primavera-estate su due ruote MODA&MOTORI

Viaggio nell'abbigliamento offerto dalle più prestigiose concessionarie motociclistiche di Bergamo. Lo stile degli amanti delle due ruote fa sempre più tendenza: le proposte sono a metà strada tra tecnologia, praticità e - soprattutto - sicurezza

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

abbigliamento è un'avventura e il modo in cui viaggi parla del tuo stile: qualcuno sceglie la strada meno trafficata, qualcun altro preferisce fare qualche chilometro in più, pur di trovare qualcosa capace di distinguerlo dalla massa e dal noioso e banale design. Nessun mezzo di trasporto è più individuale e più affascinante della moto. Che si viaggi in città, su una enduro, una tourer o una sportiva, dopo aver sentito il vento sulla faccia, il brivido della strada e della pura velocità, nient'altro potrà reggere il confronto. Per raggiungere questa sensazione di libertà è indispensabile disporre di un abbigliamento che soddisfi le più esigenti aspettative. Senza le protezioni di metallo e vetro, bisogna sfidare gli elementi, il clima e l'inquinamento. È qui che entra in gioco lo stile, in cui ogni prodotto è realizzato con i migliori materiali per adempiere perfettamente alla funzione per cui è stato creato. E specialmente con l'avvento della primavera le offerte si

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sprecano, in nome di una ricercatezza per trovare il perfetto equilibrio tra comodità e benessere, considerando anche l'innalzamento delle temperature fino al torrido clima estivo. Dal casco ultraleggero in carbonio, quindi, alla tuta motociclistica iperventilata. Ogni accessorio diventa segno di distinzione e al contempo un importante baluardo per la sicurezza. E da questo punto di vista i due temi si rincorrono l'un l'altro, arrivando e trovando teatro anche nella nostra città, dove i più importanti rivenditori motociclistici di Bergamo e provincia hanno allestito i rispettivi negozi con le più importanti griffe del settore. Stiamo parlando della "KTM Farioli" di via Celadina, della "Perego Moto Yamaha" di via Corridoni, del concessionario Kawasaki e Husqvarna "Dall'Ara Ezio Mototecnica" di via Paglia e di quello MV Agusta "Bruno Moto" di Paladina, della mitica "Motorama Bike" di Azzano San Paolo e della "TAG" di Curno, rivenditore di moto e abbigliamento BMW.

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KTM - Per quanto riguarda uno dei marchi più forniti, rappresentato dalla casa austriaca, a farla da padrone da diversi anni è la famiglia Farioli, che propone alcuni articoli d'abbigliamento (naturalmente firmati KTM) davvero innovativi e che uniscono la massima comodità con le protezioni più efficaci del settore. Si parte dai pantaloni "KTM Racetech", comodi, ergonomicamente performanti e con posteriore nylon kordura 1000D dall'ottima lavorazione. Quest'ultimi hanno diversi inserti elastici di nuova concezione sul ginocchio per la massima mobilità dell'articolazione, assieme ad inserti in pelle sulle ginocchia resistenti al calore e all'attrito. Il cavallo è in spandex x-style senza cuciture, mentre su ginocchio e polpaccio è applicato lo spandex quattro-stretch. Sul fondoschiena è invece inserito un inserto in bio-foam, mentre la fibbia regolare con la cintura TPR garantisce una tenuta assolutamente sicura. La fodera interna è a tutta lunghezza ventilata, con prese d'aria su anca e ginocchio. Le grafiche sono sublimate nella zona coscia e ci sono doppie e triple cuciture nelle aree più critiche. Infine, la cerniera lampo frontale è originale YKK. Capitolo a parte lo merita la maglia "KTM Racetech Shirt 10", composta da una maglia MX asimmetrica nel design e multi pannello in microfibra 100% PE. La rete di ventilazione è presente su avambraccio e petto e le



Yamaha Optic Perego Moto

Yamaha Giacca in tessuto Venturi Perego Moto

grafiche sono resistenti e sublimate, con cuciture elasticizzate safety stich. Inoltre, la parte posteriore è più lunga, per facilitare la sistemazione del pantalone. Per quanto riguarda i guanti da fuoristrada, i "KTM Racetech Gloves 10" sono di altissima qualità, con protezioni in carbonio sulle singole nocche. Il palmo è fatto in clarino a doppio strato, mentre su dita e polso il rivestimento è TPR e bio-foam. Sui polpastrelli la stampa è in silicone, per un grip ottimale, e tra le dita è collocata la lycra per un'aderenza perfetta. Il tessuto al polso è air-mesh con chiusura a strappo TPR. YAMAHA - Prima di dedicarsi alla casa motociclistica giapponese, Perego Moto pone l'accento sulla fornitura del catalogo caschi 2010 della Bye, all'avanguardia per tutte le esigenze. In particolare, il funzionale "Optic" richiama molto da vicino l'accoppiata col mitico T-Max di Yamaha. Il casco innovativo presenta una calotta esterna in multi fibra e una calotta interna con imbottitura a doppia densità per una migliore protezione antiurto. Il tessuto interno, inoltre, è antibatterico, traspirante, estraibile e con paranuca removibile, mentre il cinturino presenta un sistema con tasto a sgancio rapito. La visiera, infine, è trasparente e con trattamento antigraffio. Parlando di Yamaha più nello specifico, la "Linea Classic" è il fiocco nel guardaroba di ogni ribelle. Capi anche per donne e bambini contraddistinguono tutto il comparto, costellato da linee semplici, sportive ma eleganti al contempo.

MV Agusta Giacca in pelle uomo Bruno Moto

MV Agusta Giacca in pelle donna Bruno Moto

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Moto Husquarna SM 630 Dall'Ara Ezio Mototecnica

KAWASAKI HEAVY INDUSTRIES - Tra i marchi che soddisfano le esigenze più disparate, c'è sicuramente il brand giapponese che offre una gamma di prodotti per tutto l'abbigliamento motociclistico con alcune chicche da tempo libero. Con la collezione 2010, infatti, il comparto si è allargato anche ad articoli regalo, portachiavi, occhiali da sole e shirts anche per i più piccoli. Impossibile dimenticare l'ambito stradale, quello da fuoristrada, da sport e addirittura il comparto officina. Tutti articoli che si potranno trovare dal concessionario Dall'Ara Ezio Mototecnica, assieme all'altro marchio di riferimento per l'enduro.

HUSQVARNA - Le moto della nota casa italo-svedese sono tutt'ora presenti nel mondiale di enduro e in quello supermotard: di quest'ultima specialità si può dire che Husqvarna è stata la prima casa motociclistica a crederci veramente e a creare dei modelli molto performanti. È successo verso la fine degli anni '90. Al nascere di questo sport e col dilagare di una vera e propria moda, Husqvarna si è trovata a gestire un incredibile boom di richiesta (che attualmente è rappresentato dalla "SM 630", l'esponente più potente della categoria). Da qui iniziò a dettare legge anche sulla sicurezza nell'abbigliamento, aspetto fondamentale per ogni gara da enduro e supermotard.

MV Agusta Nuovo giubbotto casual Bruno Moto

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MV AGUSTA - Il settore abbigliamento della casa produttrice italiana segue un concept molto diverso, che parte da una forte identificazione con i modelli delle moto per poi arrivare a tutto il merchandising collegato. Si parte quindi dalla nuova "MV Agusta F4", la famosa motocicletta che nel 2010 è stata stravolta con interventi estesi, ma che non ne hanno snaturato la linea, mantenendone il fascino e al contempo aumentandone le prestazioni (e con un prezzo più modico). Con lei si accompagna una linea di abbigliamento appositamente dedicata, così come nel caso della "MV Agusta Brutale", un gioiello caratterizzato da una carenatura molto povera (tipico delle naked), con il gruppo ottico in un unico elemento con assi sovrapposti, gli scarichi laterali e tagliati a fetta di salame. CABERG - L'azienda bergamasca di Azzano San Paolo, nata nel 1974, è stata la prima a commercializzare un casco cosiddetto apribile o modulare. Ancora oggi, infatti, dopo tanti anni, è riconosciuta a livello europeo come leader nella costruzione di questa tipologia di elmetti. La nuova chicca si chiama "Jet sintesi", vero e proprio riferimento per il merca-

Caberg Jet sintesi Motorama Bike

Caberg Sintesi Shadw Motorama Bike

to touring. Innovazioni tecniche e design made in Italy caratterizzano questo prodotto, in grado di soddisfare le diverse esigenze che s'incontrano nei percorsi cittadini di tutti i giorni, ma anche negli spostamenti extra-urbani. Il casco si contraddistingue tra le numerose soluzioni tecniche per una visiera esterna trasparente molto lunga, anti-appannante e dalla particolare sagoma nella parte inferiore, che permette la massima protezione dall'aria a beneficio dell'aero-

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dinamica generale. L'esclusivo sistema "double visor tech", inoltre, permette di guidare sempre con la luce ideale e quindi in piena sicurezza, grazie ad una visiera parasole interna facilmente manovrabile. Il sistema di sgancio della visiera trasparente "quick release" non richiede attrezzi durante le operazioni di smontaggio e la ventilazione è garantita da una grande presa d'aria superiore e da due estrattori d'aria posteriori per facilitare l'uscita d'aria calda e viziata.

Caberg Sintesi Shadw Motorama Bike

Giacca Tucano Shorty Motorama Bike



L'interno è completamente amovibile e lavabile, realizzato con tessuti traspiranti e ipoallergenici che garantiscono un'ottima ventilazione anche nei mesi più caldi. "Jet sintesi" è anche predisposto per il sistema di comunicazione Caberg "just speak wireless" che, grazie alla tecnologia Bluetooth, permette di comunicare non solo con il proprio telefono cellulare e con il proprio passeggero, ma anche di collegarsi ad un navigatore satellitare ed ascoltare musica attraverso la radio integrata o attraverso un lettore mp3. Sempre ad Azzano San Paolo, inoltre, è la storica Motorama Bike a distribuire gli elmetti Caberg per Bergamo e provincia. TUCANO URBANO - Sempre sul fronte Motorama Bike, impossibile non menzionare la ormai mitica Tucano Urbano, la marca d'abbigliamento italiana che ha spopolato grazie a soluzioni intelligenti ed efficaci allo stesso tempo. Un esempio è la giacca "Shorty", un misto di eleganza e funzionalità al servizio dei motociclisti più esigenti così come dei fashion-victim che non vogliono rinunciare alla praticità. Leggero e comodo, sia in moto sia camminando per le vie di Bergamo non si passa inosservati con una linea giovanile e un taglio un po' sciancrato.

Bmw casco System 6 BMW MOTORRAD TAG di Curno

Bmw Tuta sport BMW MOTORRAD TAG di Curno

Bmw Tuta sport BMW MOTORRAD TAG di Curno

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BMW - Concludiamo in bellezza, con la rinnovata linea BMW Motorrad, tenuta dalla concessionaria BMW MOTORRAD TAG di Curno. Glamour e sinuoso, con questi due aggettivi si possono riassumere le linee del "Casco System 6", dotato di mentoniera sollevabile in materiale sintetico rinforzato in fibra di vetro, calotta interna EPS costituita da molteplici segmenti, visierina parasole integrata a scomparsa, apertura mentoniera tramite pulsante centrale e ottima aerodinamica e acustica. È anche predisposto per un impianto interfono. Passando all'abbigliamento vero e proprio, il must-have è la "Tuta Sport", dotata di protezioni NP su spalle, gomiti, schiena, fianchi, coccige e ginocchia secondo i tipici standard qualitativi BMW. Su spalle e gomiti, la pelle di vitello Nappa da 1,2 mm di spessore è rinforzata da strisce in acciaio. Sulle ginocchia sono applicate strisce in plastica rigida e nella zona delle clavicole, il materiale paracolpi completa le eccellenti caratteristiche di sicurezza. Superfici in pelle traforate su petto e schiena e la tecnologia "TFL Cool" garantiscono, infine, un clima piacevole all'interno della tuta anche con elevate temperature esterne.



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Mercedes-Benz SLS AMG, nata per volare MOTORI&EVENTI

Alla concessionaria Lodauto di Orio al Serio l’ultimo gioiello della casa tedesca Una kermesse organizzata in partnership con Gioielleria Serafino Consoli 102

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESA

on poteva che essere una presentazione in grande stile quella della nuova SLS AMG. Alla concessionaria ufficiale Lodauto Mercedes-Benz di Orio al Serio è stato mostrato - lo scorso giovedì 25 marzo - l'innovativo gioiello della casa automobilistica tedesca, mentre all'interno della concessionaria erano esposti altri gioielli oltre a quelli automobilistici. Parliamo della partnership con la Gioielleria Serafino Consoli, che durante la kermesse ha presentato delle esclusività sul tema "Movimento ed Emozioni", tra cui il rivoluzionario concept watch Tag-Heurer Monaco V4 e il prestigioso cellulare Vertu Ascenter TI. La gioielleria ha inoltre presentato alcuni marchi sinonimo d’eccellenza come Gebruder Schaffrath, Hera e Glashutte Original.

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Protagonista della serata la nuova SLS, pura espressione di tecnica ed eccellenza. Monoscocca in alluminio, propulsore V8 da 571 CV e 650 Nm di coppia, rapporto peso/potenza 2,84 kg/CV, albero di trasmissione in carbonio e cambio a 7 marce con doppia frizione DCT. Il messaggio è abbastanza chiaro: allacciate le cinture di sicurezza, perché l'SLS AMG è nata per volare. E forse non è un caso che sia già famosa per le sue "ali di gabbiano", segno distintivo che ritorna prepotentemente alla ribalta, suscitando emozioni forti. Dai sentimenti alla sicurezza: il conti-

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nuo sistema di controllo della qualitĂ , appositamente realizzato per la nuova SLS AMG, prevede una verifica conclusiva su ogni singola vettura secondo la filosofia costruttiva "one man, one engine". Si tratta di una consolidata tradizione aziendale grazie alla quale ogni specialista lavora su di un motore alla volta, apponendovi la firma sull'apposita targhetta per rendere ogni motore unico al mondo. Questi sono solamente alcuni dei dettagli emersi nel corso della piacevole serata, organizzata in collaborazione con Bang & Olufsen Zero 90, condita - tra l'altro - da uno splendido "welcome dinner" a buffet.

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BMW 750i xDrive, lusso d'alte vette LUSSO A QUATTRO RUOTE

La nuova Serie 7 amplia ulteriormente la sua gamma di modelli, una tra le più innovative nel segmento delle berline di lusso: in queste pagine la versione xDrive

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: LAURA PIETRA

opo il successo del lancio sul mercato, la nuova BMW Serie 7 sta ulteriormente ampliando la sua gamma di modelli, una tra le più innovative nel segmento delle berline di lusso. Nuove motorizzazioni e nuovi equipaggiamenti sottolineano sia il piacere di guidare sia l'eccezionale efficienza della berlina di lusso al top della gamma BMW. Fra le novità proposte dalla casa bavarese, ci siamo principalmente concentrati in questo servizio sulla nuovissima 750i xDrive, di cui avevamo già avuto modo di parlare presentando la versione a trazione posteriore l'anno scorso. La location? San Vigilio, per rimarcare la sua bellezza classica volta al moderno e alla tecnologia "d'alte vette".

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XDRIVE - La vera novità per il Model Year 2010 è sicuramente il sistema BMW xDrive che sarà disponibile per la prima volta anche sulla Serie 7. Nella BMW 750i xDrive e nella

750Li xDrive, questo sistema di trazione integrale controllato elettronicamente assicura la corretta distribuzione della potenza di 300 kW/407 CV sviluppata dal V8 con tecnologia BMW TwinPower Turbo, soddisfacendo quindi le esigenze del guidatore in ogni situazione. Mediante un dispositivo di ripartizione della potenza con frizione a dischi multipli controllata elettronicamente, xDrive trasferisce esattamente la giusta quantità di potenza in ogni situazione all'assale le cui ruote abbiano la migliore aderenza alla strada. Il controllo preciso e veloce di questa distribuzione conferisce alle berline di lusso BMW a quattro ruote motrici un comportamento davvero ottimale e straordinariamente sicuro in ogni condizione. Grazie al suo funzionamento dinamico, xDrive conferisce ai nuovi modelli di lusso ad alte prestazioni un comportamento particolarmente neutro in curva ed un'ottima stabilità di marcia, tipici di una BMW a trazione integra-

Classe: nulla tradisce la presenza della trazione sulle ruote anteriori, salvo la piccola e discreta targhetta in prossimità dell'indicatore di direzione laterale Anche i cerchi in lega sono gli stessi del resto della gamma 107


le. Nelle curve, viene trasferita maggiore potenza all'assale posteriore per rendere la vettura ancora più agile e per evitare il fenomeno di sottosterzo. In questa circostanza, il funzionamento dell'xDrive si basa sull'angolo di sterzo impostato dal guidatore. Mentre in rettilineo la potenza viene distribuita tra l'assale anteriore e quello posteriore nel rapporto 40:60, in curva fino all'80 per cento della potenza viene trasferita all'assale posteriore, assicurando un comportamento spontaneo dello sterzo che segue la traiettoria impostata. In uscita di curva la distribuzione della potenza ritorna normale per offrire la massima motricità in fase di accelerazione sui rettilinei. LINEA - Per il resto non ci sono sostanziali novità, anche se detto questo può sembrare davvero riduttivo. La maestosità della Serie 7, infatti, non passa mai di moda e inosservata, risultando l'unica berlina elegante - disponibile anche a passo lungo - per uomini e padri di famigli di classe. Quanto all'estetica, la trazione integrale è pressoché in incognito. Nulla tradisce la presenza della trazione anche sulle ruote anteriori, salvo la piccola e discreta targhetta in prossimità dell'indicatore di direzione laterale. I cerchi in lega disponibili sono gli stessi del resto della gamma. IN STRADA - Già, perché la trazione integrale su un auto come la serie 7 ha senso come plus tecnologico, ma non trasforma la pesante berlinona bavarese in una fuoristrada pronta a tutto. La trazione integrale può togliere dall'impaccio su asfalto viscido e in con108

dizioni di scarsa aderenza sulla neve grazie ai pneumatici invernali che rendono possibile alla 750i xDrive di sfruttare i suoi 600 Nm di coppia. Questa ammiraglia può portare conducente e passeggeri fin sotto gli impianti di risalita, anche se per questo esistono molti altri modelli più adatti nella gamma BMW, nonostante tutto ciò il ruolo della serie 7 rimane quello della berlina di rappresentanza, ricca di soluzioni ad alto contenuto tecnologico, studiate per rendere la vita di chi è al volante il più possibile comoda. Senza dimenticare, però, che il cliente BMW chiede sempre un coinvolgimento particolare alla guida. Ecco perché il sistema xDrive sulla 750i non copia in toto quanto fatto sulle altre SAV (Sport Activity Vehicle) BMW, ma va per la sua strada, pur mantenendo la frizione a dischi multipli per trasferire la trazione all'asse anteriore e una ripartizione di base che privilegia il retrotreno, secondo uno schema che trasferisce - in condizioni normali - il 60% della trazione all'asse posteriore e il 40% a quello anteriore. IN CURVA - La particolarità della 750i, come detto prima in chiave tecnica, sta nel fatto che il sistema è tarato per trasferire fino all'80% della coppia al solo retrotreno in curva. Questo permette di mantenere il carattere dinamico dell'auto anche in condizioni di scarsa aderenza e in presenza di un corpo vettura che supera i 5 metri di lunghezza anche nella versione a passo "corto". In uscita di curva, poi, il sistema automaticamente riporta la trazione allo schema di base 60/40, offrendo così la miglior trazione per raggiungere il più rapidamente possibile la prossima curva. Alla guida questi spostamenti di coppia sono poco avvertibili,


anche perché non hanno alcun riflesso sullo sterzo, sempre preciso e piacevolmente sostanzioso nella sua azione, né inficiano la fluidità d'azione della 750i, che si conferma fra le berline più guidabili in relazione alle sue dimensioni. Il merito va sicuramente ripartito con quanto offerto dal reparto sospensioni, dove l'elettronica permette di passare dalla guida di un vero e proprio tappeto volante, a quella di un'auto che - pur non arrivando a reazioni sportive - non disdegna affatto la guida dinamica. GUIDABILITA' - Questa qualità della serie 7 è ancora più evidente se - come è capitato a noi di Bergamo Economia - la prima presa di contatto avviene con la versione non a passo lungo. Anche sui tornanti di montagna, infatti, la 750i si dimostra estremamente agile, perfino molto più "leggera" e reattiva di quanto le dimensioni generali possano far pensare. Il tutto, poi, avviene in un ambiente di rara raffinatezza e con il contorno di un comfort acustico difficilmente riscontrabile su auto così dette "normali". Degna di nota, infine, la risposta abbastanza energica del cambio automatico in certe condizioni di guida, soprattutto quando la logica di funzionamento della gestione elettronica dell'auto è settata su Sport+. MOTORE - Le versioni dell'ammiraglia bavarese che adottano le quattro ruote motrici sono, come detto, la 750i e la 750Li a passo lungo, entrambe equipaggiate con il 4.4 V8 Twin Turbo da 407 CV di potenza e 600 Nm di coppia massima (300 kW a 6400 giri; consumi in autostrada: 8,024 km/l e urbano: 5,247 km/l). Un propulsore tutto in alluminio, mentre la precedente montava un V8 "tradizionale" 4.8 con 367 Cv e una coppia di 490 Nm a 3.400 giri. I vantaggi assicurati dal notevole incremento di potenza e coppia, nonché dall'andamento di quest'ultima, sono facilmente immaginabili. Sorprendono semmai i valori di consumi ed emissioni, soprattutto considerando che la nuova 750i è più grossa e pesante della progenitrice. Ma percorre mediamente 8,8 chilometri con un litro di benzina ed emette 266 anziché 271 g/km di CO2.

Motori: entrambe le versioni proposte con l'xDrive sono equipaggiate con il propulsore 4.4 V8 Twin Turbo da 407 CV di potenza e 600 Nm di coppia massima

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EVENTI

Popolare di Vicenza, altri due gioielli in città

CHI, DOVE E PERCHÈ

PHOTO: GIORGIO CHIESA

ella mattinata di mercoledì 24 marzo scorso sono state inaugurate altre due importanti filiali della Banca Popolare di Vicenza. La prima in via Berizzi 45 e la seconda nel centro di Bergamo, in via Masone 1/C. Con questa doppia apertura, l'istituto di credito vicentino prosegue il proprio percorso di espansione e sviluppo nella nostra città, dove oggi conta 25 agenzie dislocate tra capoluogo e provincia. Un progetto sicuramente ambizioso e giovane, iniziato nel gennaio del 2008 con l'acquisto di 61 sportelli bancari del Gruppo Ubi, di cui 24 in provincia. "Siamo molto soddisfatti - ha dichiarato Marino Breganze, vice presidente della Popolare di Vicenza, presente ad entrambe le inaugurazioni - di aver consolidato la nostra presenza. Siamo una banca al servizio dell'economia reale che non fa mancare il sostegno alle famiglie e alle imprese. Ci poniamo come dei veri e propri partner verso i nostri clienti e promuoviamo la trasparenza su tutti i livelli. Forse le grandi vetrate della filiale di via Masone sono una delle espressioni della nostra filosofia. Siamo un istituto molto solido, abbiamo chiuso il 2009 con un utile netto consolidato di 101 milioni, e vorremmo far capire a tutti gli investitori che si possono fidare di noi".

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EVENTI

Cisalfa e Lodauto, assieme per uno "Ski&Test Drive" coi fiocchi

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

opo il grande successo ottenuto lo scorso anno, è tornato l'imperdibile appuntamento organizzato da L’Azzurro e dedicato a tutti gli amanti dello sport invernale per eccellenza. Durante il week-end del 27 e 28 febbraio scorso, Foppolo si è trasformato nel villaggio dello sci, dove amanti ed appassionati delle discipline da montagna hanno potuto provare gratuitamente tutte le novità 2011 delle migliori case produttrici. In questa due giorni speciale, in programma nel paese dell'alta Val Brembana, non è mancata l'adrenalina, con emozionanti test drive a bordo di due gioielli di casa Mercedes, la nuovissima Classe E Station Wagon 4MATIC e la ML 350 CDI. Ma non è finita qui: il divertimento è stato assicurato grazie ad un eccezionale intrattenimento musicale, animazione e imperdibili spettacoli per i presenti. Il tutto grazie a Cisalfa e alla concessionaria Mercedes-Benz Lodauto. A breve distanza dal "Salone Internazionale dell'Articolo e Abbigliamento Sportivo" - tenutosi dal 7 al 10 febbraio a Monaco di Baviera -, è stata quindi Foppolo la località italiana che ha ospitato sette tra i più importanti produttori di sci al mondo, per un'anteprima assoluta della stagione 2011. Presentandosi ai vari stand allestiti per l'occasione nel piazzale antistante la partenza della seggiovia, e compilando un semplice modulo, è stato infatti possibile provare i nuovi modelli 2011 di: Atomic, Elan, Fischer, Head, K2, Nordica e Salomon. Un sogno per i tutti gli appassionati di sci.

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EVENTI

Serie 5 berlina nel "Paradiso" dei golfisti

CHI, DOVE E PERCHÈ

PHOTO: LAURA PIETRA

ta per tornare la bella stagione e con lei i campi golfistici si popolano di tornei e grandi eventi. La kermesse di domenica 21 marzo scorsa è stata un succulento antipasto dell'estate. Al "Golf Club Villa Paradiso", infatti, a farla da padrona è stata la concessionaria ufficiale BMW per Bergamo e provincia Lario Bergauto - che ha messo in mostra il nuovo gioiello della casa automobilistica tedesca, la nuova Serie 5 berlina - in partnership con la "PF GOLF", l'Associazione Italiana Promotori Finanziari Golfistici, che vanta oltre 150 soci. È stata la prima tappa dell'esclusivo circuito 2010, composto da otto gare che toccheranno tutte le regioni del Nord, con gran finale al Chervò Golf San Vigilio di Brescia. Tra gli ospiti illustri c'è stato anche il celebre mago e presentatore Marco Berry (conosciuto per essere stato una delle Iene di Italia1) che - oltre ad essere un ottimo giocatore di golf - è anche socio dell'associazione del presidente Patrizio Comi. Ad allietare la presenza dei fortunati ospiti, il sarto Stefano Battistini (presente nella club house) ha preso le misure dei vari golfisti, proponendo la linea d'abbigliamento "Il Golf su Misura". A fine vernissage, le premiazioni hanno visto ancora protagonista Lario Bergauto, grazie alle palline da golf griffate BMW e al venditore della concessionaria Marco Levantini, che è riuscito a guadagnarsi il cosiddetto "Playing Handicap:35", titolo che gli consentirà di avere accesso a numerosi tornei nazionali.

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EVENTI

Insieme per Haiti, è "Tiempo" di solidarietà

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

orniamo a far sorridere gli angeli di Haiti". Con questa semplice sigla il locale più poliedrico della città è riuscito ad organizzare una splendida serata di beneficenza la scorsa domenica 28 febbraio. Stiamo parlando del "Tiempo, restaurant - pizzeria & bar", sempre in prima linea per unire il divertimento che lo contraddistingue ad altrettante opere solidali. La serata, presentata da Fabrizio Pirola, è stata fortemente voluta dalla nuova gestione del locale di Mozzo, che ha deciso di devolvere il 50% dell'incasso. L'iniziativa ha avuto il patrocinio dell'amministrazione comunale del Comune, fisicamente presente con la madrina dell'Humanitas Padana Onlus Ornella Caglioni e col sindaco Silvio Peroni. Un vernissage che ha visto anche la partecipazione di numerosi sponsor, tra cui Holiday Inn Express, Corna Gioielli, Perle Vacanze, Enotop, Lob Ottica, Scuola di Ballo Open Dance Studio, Palestre Victoria, B&B La Fontanella e la squadra di pallavolo Trawel Fly Agnelli. Sono stati loro ad offrire la lotteria finale con cui i fortunati clienti sono stati premiati. Inoltre, assieme al ricchissimo buffet da degustazione abbinato a pregiati vini e cocktails, è stato offerto uno spettacolo di danza proprio da Open Dance Studio, mentre sulle pareti del locale erano esposte alcune splendide opere di artisti locali. Una vera e propria mostra, curata da Danielle Morinoni, che ha visto sfilare le creazioni di Alessandro Berizzi, Alessandra Oprandi, Arianna Milesi, Sergio Navone, Luca Eliseo Rota e Antonio Mangone.

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Center Light Service, luci accese a Grassobbio

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

on l'evento dello scorso 11 marzo, la "Center Light Service" realtà leader nel settore dell'illuminazione per la grande distribuzione, guidata da Maurizio Lorenzi - ha inaugurato il primo show-room aziendale della sua più che ventennale storia. Un vero e proprio outlet dove trovare lampadari di ogni tipologia e prezzo. L'evento, che si è svolto tra le mura luminose del negozio di Grassobbio (in via Boschetti, 62), ha visto la partecipazione di numerose personalità imprenditoriali di spicco di tutta la Bergamasca. Per l'occasione, un pregevole buffet ha accompagnato l'aperitivo, a cui non hanno voluto mancare anche i soci che hanno reso CLS Illuminazione la protagonista assoluta del mercato su larga scala. Stiamo parlando di Franco Tammaro (proprietario della "Vetrerie Tammaro Spa", leader assoluto nella produzione di vetreria per illuminazione), Franco Brignoli, da sempre professionalmente a fianco della famiglia Lorenzi, Massimo Crippa, il "cinese" del gruppo che conosce profondamente il mercato asiatico, Giancarlo Bassi e Aldo Brignoli, quotidianamente impegnati nella cura della clientela. La kermesse, quindi, ha inaugurato una vera e propria "nuova era" dell'azienda: con questo negozio si punterà alla fascia di mercato medio alta, che propone lampadari inediti frutto di progetti esclusivi. Come si è poi visto, all'interno dell'outlet aziendale sarà comunque possibile comprare tutta la gamma dei prodotti basici con prezzi alla portata di tutti ed una grande possibilità di scelta.

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"Senatore Daniele Turani 2009", il Panathlon premia Javier Zanetti

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

uando siamo in campo dobbiamo sempre ricordarci che i bambini ci guardano: per loro dobbiamo essere un esempio". Javier Zanetti ha momentaneamente rotto il silenzio stampa dell'Inter per ricevere il premio "Senatore Daniele Turani 2009", consegnatogli dal Panathlon di Bergamo lo scorso lunedì 8 marzo al ristorante "Il Pianone". Il capitano dell'Inter è stato scelto proprio in virtù della sua correttezza, oltre che per le sue prestazioni sul campo. Il riconoscimento, intitolato al primo presidente della sezione di Bergamo, viene infatti attribuito a un campione che non ha subito squalifiche nell'anno di riferimento: nel 2008 l'aveva vinto Filippo Inzaghi. "Sono orgoglioso di ricevere questo riconoscimento - ha ringraziato Zanetti -, perché sono convinto che essere una brava persona ti può far arrivare in alto. Ognuno ha il suo carattere: io in campo cerco sempre di esser corretto per non dare messaggi sbagliati ai piccoli tifosi". Javier Zanetti ha anche ricordato l'impegno suo e della moglie per i bambini argentini, aiutati grazie all'organizzazione da loro costituita in soccorso dei più deboli. "L'idea - ha proseguito il capitano argentino - ci è venuta dopo la grande crisi che ha colpito il nostro paese. Oggi siamo orgogliosi di dire che aiutiamo più di mille bambini". Il pensiero finale è dedicato al mitico Giacinto Facchetti, bergamasco doc e bandiera interista oltre che simbolo di correttezza sportiva. "Giacinto - ha concluso - è stato il primo ad accogliermi al mio arrivo all'Inter e a spiegarmi cos'era questa società. È stato un punto di riferimento, resterà sempre nelle nostre menti e nel nostro cuore".

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Cooking Expo, a cena tra sapori e sogni di Bergamo

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

ome ogni grande evento che si rispetti, anche Cooking Expo ha avuto la sua serata di gala: un mix tra alta cucina e magia che si è tenuto la sera di lunedì 15 marzo scorso all'interno del polo fieristico di via Lunga e che ha visto la partecipazione di oltre 750 invitati. In uno spazio suggestivo, che ha ricreato luoghi e monumenti della città di Bergamo e della provincia, tre grandi maghi hanno intrattenuto gli invitati per l'aperitivo iniziale. Per l'alta cucina, invece, i protagonisti sono stati i prodotti tipici bergamaschi. Il menù, infatti, è stato ideato dagli chef e dai maestri dell'Accademia del Gusto e realizzato da "Bobadilla Ricevimenti", che si è occupato anche del servizio. Il tema della serata è stato la primavera, sia per quanto ha riguardato la ristorazione, sia per l'allestimento e la coreografia. I sei docenti dell'Accademia del Gusto ideatori dei piatti sono stati Fabrizio Ferrari del Roof Garden (per l'antipasto), Francesco Gotti del Bobadilla Feeling Club (per il primo piatto) e Federico Coria dell'Antico Ristorante del Moro (per il secondo piatto). Per il dessert, invece, si sono gustate le creazioni di Giancarlo Cortinovis (dell'omonima pasticceria Cortinovis di Ranica, vincitore della medaglia d'argento dei Mondiali di Pasticceria del 2008 a Lione) e Giovanni Pina dell'omonima pasticceria Pina di Trescore Balneario, presidente dell'Accademia Maestri Pasticceri Italiani. Del pane, invece, si è occupato il maestro Tiziano Casillo, in collaborazione con l'Associazione Panificatori di Bergamo. La serata, infine, è stata presentata dal cuoco VIP Fabrizio Borghese, che a cena conclusa ha consegnato un riconoscimento alle aziende partner della manifestazione.

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