Bergamo Economia

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Manifatturiero ECONOMIA, POLITICA E STILE - NUMERO 59

MENSILE DI DICEMBRE 2012

PAOLO AGNELLI «INNOVAZIONE? SÌ, MA PER LA POLITICA»

Oscar Giannino FERMARE IL DECLINO PARTENDO DA BERGAMO

Green economy LA CITTÀ DEL FUTURO? PER ORA È UNA GIUNGLA

RINASCITA BREBEMI DALL’INCHIESTA LOCATELLI AL NUOVO CORSO TARGATO FIMET

L’ALBERO DELLE SORPRESE IL CIPRESSO AUGURA BUONE FESTE QUALITÀ E CREATIVITÀ CON UN REGALO MADE IN BERGAMO

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA TUTTI I SAPORI DI NATALE LE MIGLIORI RICETTE DEI NOSTRI CHEF PER UN EVENTO INDIMENTICABILE

SARANNO FAMOSI OM TUTTO IN UN CLICK, TRE ANNI DI VITA ED È GIÀ UN MARCHIO NELL’INFORMATION & TECHNOLOGY

Rivista mensile - Ogni primo vener dì del mese in edicola al prezzo di 2,50 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

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CONTENUTI dicembre 2012

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EDITORIALE

LA POLITICA DEL BANDO AD PERSONAM

IN COPERTINA

di Carlo Quiri

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hiunque abbia provato a inserirsi in una graduatoria pubblica, sa perfettamente di cosa stiamo parlando: per le aziende, intercettare un finanziamento significa dannarsi l'anima; per i privati, per le famiglie davvero bisognose, una casa Aler diventa accessibile solo dopo un patto con il diavolo. Scoprire che la famiglia di un politico bergamasco di secondo piano prende mezzo milione di euro per una struttura (una catena?) di Bed & Breakfast a Lizzola, equivale quindi alla peggiore delle sconfitte per chi ancora crede di potercela fare con le sue sole forze, con l'impegno, l'onestà, il lavoro, eccetera. Per carità, sicuramente il nostro Sergio Piffari (IdV) aveva tutte le carte in regola per arrivare a prendere questi 98mila e rotti euro; idem sua moglie (altri 98mila) e i tre nipoti, tutti beneficiari di uguale somma elargita dalla Regione Lombardia, dietro regolare domanda approvata e protocollata. Eppure il senso dell'operazione è chiaro: quanti di noi si sarebbero costruiti un B&B, con centomila euro gratis a disposizione? Certo, se a Lizzola fosse arrivato un terremoto, un'alluvione, un'invasione di cavallette, nessuno troverebbe niente da ridire; però Lizzola è saldissima, all'asciutto, con pochi insetti, pronta per la stagione sciistica. Nemmeno si può dire che i Piffari siano bisognosi, perché anzi la famiglia risulta più che benestante. Ironia della sorte, in circolazione ci sono terremotati veri che mai e poi mai vedranno somme di questo tipo, sicchè per loro il massimo contributo sarà il blocco dell'IMU. Un migliaio di euro, a dire tanto. Nemmeno Berlusconi paga 100.000 euro di IMU, forse nemmeno Tronchetti Provera con l'ex Pirelli Real Estate. E qui stiamo parlando di 500.000 euro, non della rata IMU ai terremotati. Il quadretto che ne esce, comunque lo si voglia vedere, rispecchia fedelmente le condizioni attuali del Paese e di noi tutti; anzi, i qualunquisti e i grillini troveranno gioco facile, accomunando l'opposizione più radicale - Di Pietro, l'IdV, Piffari - al peggior malcostume di governo, Franza o Spagna purchè se magna. In questo sta anche il grosso limite di Mario Monti, bravissimo nel far quadrare il bilancio, però incapace di placare l'appetito dei nostri rappresentanti politici. Il rigore a senso unico, insomma, non può funzionare. Per concludere, vista la bravura contabile del nostro premier, ipotizziamo il buon padre di famiglia che, prima del 2007, avesse stipulato un grosso mutuo a 50 anni, di quelli che all'epoca andavano tanto di moda: potrà mai, questo buon padre di famiglia, rientrare dal debito in due anni? Concediamogliene almeno cinque, professor Monti; diamogli un po' di respiro: anche al Paese. Altrimenti ci troveremo sì con un bilancio pubblico sano, ma questo non ci restituirà certo i milioni (3,7 secondo l'ultimo dato Istat) di posti di lavoro defunti nel frattempo, né resusciterà le imprese sepolte al cimitero.

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MANIFATTURIERO

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L’INCONTRO

ECONOMIA ATTUALITÀ & POLITICA

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8.

12. 18. 22. 28. 30. 34. 38. 40.

COMMERCIALISTI, ANDIAMO CON ORDINE Uno sconto scacciacrisi per la quota di iscrizione TREVIGLIO CON MILANO? C’È GIÀ Metropolis - Si discute il passaggio all’area metropolitana PILLOLE DI FINANZA Anche le locomotive revisionate LEGGE AL VERDE Quando è davvero sottoprodotto IN COPERTINA BREBEMI: il primo asfalto e le lacrime di un capocantiere IL SINDACATO DELLE IMPRESE Paolo Agnelli a Verona per la riscossa del manifatturiero L’INCONTRO Oscar Giannino. Fermare il declino? Partendo da Bergamo GAIA SCIENZA Il sorpasso di Viterbi I NOSTRI SOLDI Al nuovo ospedale creditori in rivolta SAN MARTINO IN RITATRDO E ora il trasloco dell’ospedale. Mission Impossible IN CULOTTES DI TELA Triumph lima sui posti, non sulla pubblicità UN NUMERO, UN DESTINO Al 12 di via Borfuro, 12 anni in Tribunale per le case ex Inpdap

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À LA CARTE

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INFORMATION TECHNOLOGY

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NATALE

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SU STRADA

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EVENTI

ECONOMIA ATTUALITÀ & POLITICA

44. 46. 50. 52. 56. 64. 68. 70.

RUBRICHE

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EVENTI

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PRONTO CASSA Aziende bergamasche le migliori pagatrici ENERGIA&RISPARMIO. Consim, il nuovo consorzio con la garanzia di sempre STARS & STRIPES. Cin cin, Mr President LARGO BELOTTI. Congiuntura lenta, è ancora recessione IL CONFRONTO Brusa, Cornali, Doneda, Mariani: sull'auto parola agli esperti «GREEN CONFUSION». La città del futuro? Per ora una giungla PROSPETTIVE. Energe, innovazione al servizio del risparmio INFORMATION TECHNOLOGY Om Consulting si presenta A LA CARTE. Sapori di Natale WINE & CHARME. Marta Mondonico e Devero Hotel REGALI-1. Buon Natale con Il Cipresso Qualità e creatività sotto l’albero REGALI-2. La vetrina di Bonni Brothers MOTORI. Prova comparativa Lario Bergauto SU STRADA. Nuova BMW Serie 7 Eleganza sportiva e sofisticata tecnologia CHI, DOVE E PERCHE’. Foto e curiosità

Bergamo Economia Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007) Società editrice: Speb S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Presidente: Marino Lazzarini Direttore responsabile: Paolo Agnelli Concessionaria pubblicità locale: S.P.E.B. S.r.l. Via San Giorgio, 6 - 24122 Bergamo Tel. 035 678812 - Fax 035 678895 Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211 Stampatore: Fotoincisione 2000 Albano S. Alessandro (Bg) - Via Spallanzani, 6 Tel. +39 035 4521290 Abbonamenti: Tel. 035 678808 Costo abbonamento: 20 euro per 10 mesi www.bergamoeconomia.it


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FLASH Andiamo con Ordine

COMMERCIALISTI, QUOTA SCONTATA

INIZIATIVA DI ALBERTO CARRARA PER CONTRASTARE LA CRISI E GLI INSOLUTI

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rriva uno sconto, sotto l'albero di Natale dei commercialisti bergamaschi. Vista la crisi che serpeggia, l'Ordine provinciale ha deliberato infatti la riduzione della quota associativa, che passerà dai 400 euro attuali a 370 euro, con un taglio ancora più netto per le nuove leve: la retta dei neoiscritti scende a 200 euro per i primi cinque anni, dai 220 euro attuali. Quello della Rotonda dei Mille non è il primo ordine professionale ad applicare misure simili,

visto che qualcosa del genere era stato deliberato a inizio anno anche dagli architetti: per gli iscritti che hanno avuto o adottato un figlio, l'Ordine aveva deciso l'esonero dei neogenitori dal pagamento della quota dell'iscrizione all'Albo per l'intera annualità: agevolazione rivolta tanto ai neo-padri quanto alle neo-madri, valida per le nascite, per le adozioni e per gli affidi di un minore di età inferiore ai sei anni. Ma stavamo parlando di commercialisti e revisori contabili. La sforbi-

ciata di Natale è stata approvata nel corso della recente assemblea di bilancio, durante la quale il presidente Alberto Carrara non ha nascosto la grave situazione economica e della finanza pubblica di questo periodo, che si sta facendo sentire anche tra i commercialisti orobici, alle prese con fatturati in calo e con difficoltà connesse all'incasso delle parcelle. Nonostante le difficoltà e la crisi, non sono mancati tuttavia gli elementi positivi evidenziati nelle riflessioni di Carrara. Prima di tutto il numero degli iscritti in continua crescita, passati dai 1.573 del 2011 ai 1.601 di quest'anno, così come il numero dei praticanti, passato in 12 mesi da 184 a 207. Buone notizie anche sul fronte della formazione, settore nel quale l'Ordine ha organizzato 110 eventi nel corso del 2012, per un totale di 485 ore di cui 200 gratuite. Per l'attuale consiglio dell'Ordine, si è trattato dell'ultima assemblea prima della scadenza, il prossimo 31 dicembre. Confermatissimo invece Carrara, al quale l'assemblea ha affidato un nuovo mandato nella due-giorni del 15 e 16 novembre.

Metropolis

TREVIGLIO CON MILANO? C'È GIÀ

IL COMITATO CITTÀ DELL'ADDA PER PASSARE NELL'AREA METROPOLITANA

M

ilàn l'è un gran Milàn? Si direbbe proprio di sì, stando alla proposta di accorpamento alla città Metropolitana di Milano promossa dal Comitato Città dell'Adda. Che si voglia o meno cambiare provincia, la realtà è che con l'istituzione delle Città Metropolitane, essendo Treviglio la porta Est di Milano, rientra automaticamente tra le città che fanno parte dell'infrastruttura milanese, soprattutto grazie alla ferrovia (e al passante ferroviario: vedi foto) che ha trasformato la Stazione Centrale di Treviglio nel metrò per Milano. Grazie alla sua posizione,

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quindi al passante ferroviario, Treviglio significa la BreBeMi, l'Ipb e tre aeroporti (Orio, Linate, Malpensa) accessibili con estrema facilità, arrivare a Milano o a Brescia con la BreBeMi, all'autostrada MilanoVenezia o all'autostrada del Sole in pochi minuti. Quale è il problema che alcuni dei "secessionisti" sollevano dal 1994, cioè da quando si delineava il quadruplicamento ferroviario? Che le forze politiche si rendessero consapevoli di questa opportunità strategica, quindi adottassero le iniziative del caso: parcheggi a ridosso della Stazione a sud di Treviglio (allora

erano solo prati) e una viabilità che consentisse di arrivare alla stazione senza passare dal centro della città. Risultato? Luigi Minuti ha costruito una zona artigianale sotto la stazione ferroviaria e quel poco di spazio rimasto, Beppe Pezzoni lo vuole usare per un'area fieristica. Ora, c'è addirittura qualcuno che vorrebbe cambiare il nome della BreBeMi in BreTreMi. Fra i trevigliesi i pareri sono però discordanti: c'è chi sente forte il fascino della capitale meneghina e chi invece preferisce restare bergamasco, obiettando l'inutilità di una modifica del governo territoriale.


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PILLOLE DI FINANZA

Dott. Claudio Rossi

ANCHE LE LOCOMOTIVE REVISIONATE L'indicatore ZEW del clima economico per la Germania è sceso di 4,2 punti nel mese di novembre 2012

"D

alla metà del 2012, le aspettative economiche degli esperti di mercati finanziari si muovono più o meno lateralmente pur rimanendo in territorio negativo. La prevalente mancanza di fiducia verso l'Euro e l'impatto della crisi sul commercio estero dipingono un quadro recessivo per l'economia tedesca. Questo onere, probabilmente, avrà un sensibile impatto nella crescita economica della Germania nel corso dei prossimi sei mesi ", così afferma il Prof. Wolfgang Franz, Presidente di ZEW (Centre for European Economic Research) in un'intervista pubblicata nel sito www.zew.de. Il 13 novembre scorso ZEW ha reso noto il risultato di un sondaggio condotto tra gli investitori, avente come obiettivo la valutazione delle prospettive di crescita dell'economia tedesca nei prossimi 6 mesi. Come evidenziato dai dati seguenti torna a riaffacciarsi un indebolimento della capacità trainante della solida economia tedesca rispetto ai mesi precedenti. Dopo due mesi in crescita,

infatti, durante il mese di novembre l'indicatore della situazione economica tedesca è sceso di 4,6 punti, attestandosi ora a -15,7 punti. Da questo emerge una sfiducia degli investitori nel potenziale di crescita dell'economia tedesca, cosa peraltro

imprevista per gli analisti, che, invece, davano per certa una ripresa dell'indice da -11.5 a -10. In termini relativi, la contrazione appare superiore alla

Avvocato Cristina Putortì

media dell'eurozona, che per lo stesso mese di riferimento è scesa di 0,9 punti, assestandosi alla fine verso un dato di -80,3 punti. Un pronto commento degli analisti di Morgan Stanley lascerebbe intendere, pero', che il riproporsi di questa pausa negativa sia stata dettata più da una concomitanza che da un reale atteggiamento di vera sfiducia: il risultato del sondaggio, infatti, sarebbe stato influenzato dal rilascio avvenuto la scorsa settimana, dei dati riguardanti gli ordini alle imprese tedesche (-3,3% su base mensile) e la produzione industriale tedesca (-1,8% su base mensile), che, anche in questo caso hanno smentito in peggio il consensus degli esperti. Il risultato di tutto questo, sempre secondo Morgan Stanley, farebbe ritenere probabile una contrazione del pil tedesco nei primi mesi del 2013 che, insieme alla debolezza diffusa nel resto d'Europa, dovrebbe spingere la BCE a tagliare i tassi già da dicembre. Speriamo che anche, e soprattutto, questa volta, gli analisti non facciano centro!

LEGGE AL VERDE

QUANDO È DAVVERO SOTTOPRODOTTO La cassazione si pronuncia a chiarimento della controversa definizione di sottoprodotto

È

ormai da tempo che, in materia ambientale, l’individuazione della sottile linea che divide il concetto di “sottoprodotto” da quello di “rifiuto” è oggetto di profondi contrasti dottrinali e giu-

risprudenziali. Risulta, infatti, particolarmente complessa l’interpretazione di alcuni principi contenuti nella definizione di sotto-

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prodotto di cui all' art. 184 bis del D.Lgs 152/06. Secondo detta norma, affinché una sostanza possa individuarsi come sottoprodotto, e non come rifiuto, devono essere rispettate determinate condizioni: a) deve essere originata da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non e' la produzione di tale sostanza od oggetto; b) deve essere utilizzata nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione da parte del produttore o di terzi; c) può essere impiegata direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; d) l'ulteriore uso deve essere legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana. Uno degli aspetti più con-

troversi è rappresentato dalla lettera c) del menzionato articolo; in particolare, il concetto di “normale pratica industriale”. A far chiarezza in merito, si è recentemente pronunciata la Cassazione penale con la sentenza n. 17353 del 2012 che, abbracciando un’interpretazione meno estensiva, ha escluso dal novero della “normale pratica industriale” tutti quegli interventi manipolativi del residuo diversi da quelli eseguiti ordinariamente nel processo produttivo nel quale esso viene realizzato. Non devono, quindi, essere effettuate trasformazioni radicali del materiale che ne stravolgano l’originale natura ma soltanto quelle operazioni che vengono normalmente eseguite sulla materia prima che il sottoprodotto va a sostituire. Tale lettura della norma, fornita dalla richiamata sentenza, abbraccia pienamente i criteri generali di tutela dell’ambiente cui si ispira la disciplina in materia di rifiuti.


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FLASH Cavalcare l’onda

SESSA MARINE, LA CINA È VICINA UN TRIONFO ALLO XIAMEN INTERNATIONAL BOAT SHOW 2012

C

on una spallata alla crisi, Sessa Marine conquista l'ennesimo riconoscimento internazionale allo Xiamen International Boat Show 2012, aggiudicandosi il il Recommended motor yacht by China Yachting Magazine, uno dei più importanti premi nel settore nautico, che si

pone come fine ultimo l'individuazione dei nuovi modelli di riferimento nel mercato cinese. Questo premio rappresenta un grande passo in avanti nel processo di sviluppo del mercato del Far Est intrapreso dal Gruppo di Cividate al Piano, che la scorsa estate aveva attaccato pubblicamente la politica di settore

del Governo Monti con una lettera aperta della presidente Raffaella Radice. Lo yacht premiato è il Sessa Fly 54, un sedici metri con le linee inconfondibili di Christian Grande che trae ispirazione dalle più moderne automobili sportive, dotato di motori Volvo Penta con trasmissione IPS, permettendo così facili manovre in porto anche in condizioni di vento forte. Cosa è piaciuto del Sessa Fly alla giuria cinese? Che la cabina armatoriale di prua sia sostituita da un grande open space dedicato ad attività ricreative come per esempio il karaoke, per soddisfare il cliente locale non abituato a lunghe e frequenti crociere, ma piuttosto amante della convivialità a bordo. Sessa Marine ha inoltre introdotto, sempre nell'ottica del mercato cinese, una particolare versione della nuova Fly 40 (da poco premiata come Barca dell'anno in Italia) con uno stabilizzatore giroscopico, elemento di grande importanza in quei mari caratterizzati da un moto ondoso rilevante.

C’era una volta il lavoro

RECORD ASSOLUTO DI LICENZIAMENTI IN UNDICI MESI OLTRE QUOTA 7.500 UNITÀ, GIÀ SUPERATI I NUMERI DEL 2011

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ecord assoluto di licenziamenti per la provincia di Bergamo. Aspettando l'ultima botta di dicembre, alla fine del mese scorso il dato provinciale indicava 7.728 persone espulse dal lavoro, cifra mai raggiunta negli anni passati: il precedente risale al 2011 con 7.004 casi complessivi, sicchè la crescita è già intorno al 10 per cento. Per fare un paragone, basti pensare che nel 2008, prima del default globale, in provincia di Bergamo si viaggiava intorno alle 3.400 lettere di licenziamento. Comunque non si tratta di un fenomeno locale e la situazione è critica un po' dappertutto. In Lombardia, per esempio,

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da gennaio a novembre 2012 sono già 57.023 (+26,27% rispetto agli stessi mesi del 2011) i lavoratori espulsi. Nel mese di novembre i licenziati lombardi con la legge 223/91 sono 2.557, con la

legge 236/93 sono 4.320, i frontalieri sono 5, complessivamente sono 6.882. I dati sugli undici mesi tra gennaio e novembre indicano in 18.015 i licenziati con la legge 223/91 (indennità di mobilità), con un aumento percentuale del 12,80% sugli stessi mesi del 2011, e in 38.846 i licenziati con la legge 236/93 (indennità di disoccupazione), con un aumento del 33,93%. I frontalieri sono 162, con un aumento del 102,50%. Il tasso di disoccupazione lombardo è in crescita continua e ha ufficialmente superato il 7%; all'11% il tasso nazionale, con punte superiori al 36% tra i giovani.


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SEDE DI BERGAMO Via Casalino n. 17 - 24121 Bergamo (BG) Tel. +39 035 211171 - E-mail: sam@sam.it www.sam.it

FILIALE DI BONATE SOTTO Via Papa Giovanni XXIII n. 6 24040 Bonate Sotto (BG) Tel. +39 035 4942224 E-mail: bonate@sam.it

FILIALE DI AMBIVERE Via Dante Alighieri n. 21 24030 Ambivere (BG) Tel. +39 035 4946134 E-mail: ambivere@sam.it

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SUBAGENZIA DI ALZANO LOMBARDO MIRKO BURINI Via Roma n. 7 - 24022 Tel. e Fax +39 035 516515 E-mail: alzano@sam.it

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SUBAGENZIA DI COSTA VOLPINO JURI PIETROBONI Via Nazionale n. 259 Tel. +39 035 971054 E-mail: costavolpino@sam.it

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Di Livio Casanova - Foto di Giorgio Chiesa

In copertina

BREBEMI: IL PRIMO ASFALTO E LE LACRIME DI UN CAPOCANTIERE ALL’INFERNO E RITORNO - AVANZANO I LOTTI SEQUESTRATI ALLA LOCATELLI E AFFIDATI AL GRUPPO FIMET DI BRESCIA IL NASTRO NERO POSATO PER CHILOMETRI E IL PIANTO COMMOSSO DI FRANCO ACETI, DIPENDENTE CHE HA LAVORATO CON L’IMPRENDITORE BERGAMASCO ARRESTATO 12


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l pianto di Franco Aceti, ex dipendente del gruppo Locatelli di Grumello del Monte. Raccontiamo della stesura dei "neri", espressione che indica la posa del primo asfalto sulla Brebemi, partendo da un'immagine emblematica: il volto di un capocantiere robusto, sulla cinquantina, segnato dalle lacrime. Se il nome di Locatelli è uscito dai contratti, dai cantieri e dal novero delle imprese impegnate nella costruzione dell'autostrada che collegherà Brescia, Bergamo e Milano, è però ancora presente nei pensieri di chi ha lavorato per lui. Nemmeno il tempo di pronunciare "Pierluca Locatelli" che, nel cantiere di Urago d'Oglio, Franco Aceti singhiozza, pronuncia frasi come "non credo a quello che è successo. E' tutta una macchinazione" e si lascia andare in un pianto liberatorio. Inizia così la visita alla Brebemi. Un anno fa, era il 30 novembre 2011, il patron dell'omonimo gruppo imprenditoriale di Grumello del Monte veniva arrestato per presunte tangenti e traffico illecito di rifiuti. Un anno dopo, il 30 novembre 2012, nonostante le parziali ammissioni dello stesso Locatelli, i suoi ex dipendenti non riescono a farsene una ragione e continuano a credere nella sua innocenza. "Rispetto agli scenari che di volta in volta ci venivano presentati: cassa integrazione, mobilità e licenziamenti ci confida l'ex dipendente mentre riordina i disegni del cantiere -, l'unica buona notizia è la Fimet". Il suo posto di lavoro, come quello di un centinaio di persone, è stato salvato infatti dall'impresa Fimet (acronimo di Forniture impianti manuten-

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zioni elettrotelefoniche tubazioni) di Brescia. Con la messa in liquidazione volontaria della "Locatelli" oltre alla salvaguardia occupazionale l'azienda bresciana, di proprietà dei bergamaschi Marco Cornali e Giacomo Paccani, ha preso in affitto tutta la "Locatelli Lavori" e ha stipulato accordi per il noleggio di altri rami d'azienda derivanti dalla holding "Geometra Gabriele" e dalla "Recycling". Sempre nel quadro della liquidazione volontaria e del concordato preventivo del gruppo Locatelli alla Fimet sono state riconosciute opere per un valore contrattuale pari a 27 milioni di euro: 11 per una galleria a Lecco; 5 per l'autostrada in Valdastico commissionata dalla Serenissima; 9 per il tratto bresciano della Brebemi e altre opere minori come i consolidamenti di strade a Tavernola. Nove sono anche i chilometri della nuova autostrada tra Milano e Brescia, che vanno dal viadotto sul fiume Oglio fino al Bresciano, assegnati alla Fimet per i lavori di carpenteria finalizzati alla costruzione del sedime autostradale. "Del tratto Brebemi - ci spiega Marco Cornali, presidente della società bresciana, mentre ci accompagna a visitare il cantiere sei chilometri interessavano direttamente l'impresa "Locatelli Geom. Gabriele" mentre gli altri tre ci sono stati assegnati successivamente al nostro ingresso". Sul tratto compreso tra Calcio e Castrezzato "i mezzi che stiamo impiegando tra camion, escavatori e pale cingolate sono 140 mentre gli operai sono 120, non tutti ex Locatelli perché c'è già stata l'integrazione tra la Fimet e il ramo Locatelli, suddivisi sui 7 manufatti di nostra competenza". Si tratta di sotto-

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passi che serviranno da collegamenti esterni con le varie strade comunali e provinciali, "per due sottopassi i lavori sono stati ultimati, gli altri sono in fase di ultimazione". Per quanto riguarda i ritardi nei lavori "noi siamo subentrati a luglio - continua il presidente della Fimet -, dopo il passaggio di consegne. La situazione era quella di lavori che procedevano a rilento. I cantieri, di fatto, affidati alla Locatelli non si sono mai fermati ma problemi di operatività quotidiana, approvvigionamento dei mezzi e la natura dei materiali hanno causato forti ritardi". L'indagine della procura aveva portato al congelamento dei sette conti correnti del gruppo Locatelli. Per quanto riguarda, invece, i materiali depositati sotto il sedime della Brebemi, i 34 chilometri sequestrati facevano parte del macro-cantiere di Cassano d'Adda e di quello di Fara Olivana. Non è stato interessato da sequestri, invece, il macro-cantiere di Urago d'Oglio, dove sottolinea Cornali "è già stato assodato, dai periti, che il materiale è conforme al capitolato. Non ci saranno altri rallentamenti". Il presidente di Brebemi, Francesco Bettoni, in un recente rapporto sullo stato di avanzamento dei lavori, ha assicurato che i lavori si concluderanno a fine 2013. "Perché il Consorzio Bbm firmasse l'autorizzazione al subentro, la Fimet ho sottoscritto un cronoprogramma con l'impegno di recuperare il tempo perso". Nel caso non vengano rispettati i tempi di consegna per la Fimet (ma questo vale anche per gli altri affidatari) ci sono penali nell'ordine delle migliaia di euro al giorno. "Per quel che ci riguarda sono già stati realizzati lavori per una percentua-

le non inferiore al 70 per cento. A distanza di cinque mesi, lavorando anche il sabato e la domenica, abbiamo recuperato il tempo perso da novembre a luglio". In Lombardia la realizzazione della Brebemi è legata ad almeno altre due grandi infrastrutture autostradali: la Pedemontana e la Tem (la Tangenziale est esterna di Milano), "speria-


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mo di poter entrare nel novero delle aziende chiamate a realizzare queste grandi opere". Ad accompagnarci sul primo strato d'asfalto, anche se non si tratta ancora del tappeto d'usura (drenante) che verrà steso per ultimo dopo lo strato di base e il binder, è anche Andrea Viani, responsabile tecnico della Fimet. "Dal chilometro 6 al chilo-

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metro 14, - ci spiega Viani, indicando il tracciato sulla cartina -, dobbiamo realizzare 15 viadotti". Per rendere l'idea della grandezza dell'opera in corso come la direttissima Brescia-Milano bastano due numeri: "per realizzare 9 chilometri di autostrada sono stati movimentati 250 mila camion per 3 milioni e mezzo di metri cubi di materiale".

E poi, "oltre ai sottopassi, abbiamo posato 45 chilometri di tubi per la raccolta delle acque oltre ai cavidotti destinati alle installazioni elettriche e alla fibra ottica". Nel dettaglio "al chilometro 12 dobbiamo realizzare il casello di Chiari e tutto lo svincolo sulla strada provinciale 72 che collega Chiari con Orzinuovi. Oltre a due rotonde

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di collegamento con il sottopasso, stiamo ultimando anche la rotatoria sulla strada Provinciale 17 Chiari-Cologne". Rispetto all'andamento complessivo dei lavori il tratto bresciano della Brebemi procede con particolare velocità, soprattutto grazie al fatto che nella provincia di Brescia l'autostrada viaggia in parte in trincea (per sei chilometri) mentre nella bergamasca e nel milanese, invece, in rilevato per 52 chilometri. "Dal piano campagna - continua il responsabile del

cantiere indicando i campi vicini - ci sono punti dove ci siamo alzati di 15 metri". Se il presidente del Consorzio Bbm Sabino Del Balzo ha confermato "la scadenza del 31 dicembre 2013 per consegnare l'opera pronta al collaudo", per la Fimet "il termine - ricorda Cornali con agenda alla mano -, sempre che le condizioni meteorologiche lo permettano, è il 30 maggio 2013. E rispettare la consegna sarebbe il modo migliore per festeggiare, il giorno dopo, il mio compleanno".

L’intervista

CORNALI: «LO RIFAREMMO DOMANI» I dipendenti della Locatelli salvi grazie all'accordo con la Fimet

A

fine giugno la Fimet ha stipulato con la Locatelli un affitto un ramo di azienda assorbendo anche parte degli operai. Sei mesi dopo firmerebbe ancora quell'accordo? "Si, nonostante la crisi che attraversa il settore da due anni a questa parte. E' una scelta che mi sta arricchendo professionalmente, molto gratificante a livello umano. Spero che possano dire lo stesso tutti gli operai che abbiamo assunto".

Marco Cornali

Come è maturata l'operazione Locatelli? "E' stata una scelta repentina e per certi versi inaspettata. Un'occasione per fare crescere la nostra azienda in un settore come quello delle pavimentazioni stradali, movimento terra e scavi, diverso dal core business aziendale. Il gruppo Locatelli, con oltre 60 anni di attività attiva e presente su tutto il territorio nazionale. Si è specializzata nelle infrastrutture stradali e ferroviarie, nel settore delle opere civili ed industriali, nella produzione di asfalto e nel trasporto. Un'opportunità, per noi, per crescere sia dal punto di vista tecnico che operativo".

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Di tutta questa vicenda la buona notizia è proprio che la Fimet spa ha salvato il posto a un centinaio di dipendenti. E' cambiato qualcosa rispetto all'impegno preso dell'acquisto, trascorsi i 40 mesi, dell'azienda? "No. Non è cambiato nulla. Noi stiamo mettendo a fuoco le nostre aspettative come i commissari giudiziali stanno rispettando quanto contrattualmente previsto. Per quanto riguarda i contratti d'affitto delle aziende di Locatelli, l'impegno all'acquisto non dipende solo da noi ma anche al buon esito del concordato e solo se i creditori accetteranno la proposta concorsuale. L'opzione 40% che si sta delineando in queste settimane, credo che - nonostante l'amarezza - possa essere sottoscritta dai creditori. L'accordo prevede, inoltre, che il contratto di lavoro degli operai della Locatelli si trasformi da tempo determinato a indeterminato. Io e Paccani (il socio, ndr) ci siamo assunti questa responsabilità". Quanto è durata la trattativa? "L'accordo è stato firmato dopo due mesi di confronto. Ci sono stati passaggi e alcuni problemi che sono passati al vaglio del tribunale. L'intesa è stata raggiunta grazie alla piena disponibilità dei sindacati e dei consulenti della Locatelli. Ricordo che, con il tratto di Brebemi in appalto alla Locatelli ma sostanzialmente fermo, si è corso il rischio che il Consorzio Bbm rescindesse il contratto". I dipendenti come hanno affrontato la situazione di incertezza? "Ho incontrato persone fortemente attaccate all'azienda e a Pierluca Locatelli. Molti dei lavoratori, nonostante abbiamo trascorso sei mesi senza ricevere lo stipendio, sono rimasti in cantiere ininterrottamente da mattina a sera. Anzi, sopportando e sopperendo alle

difficoltà che stava vivendo l'impresa. Aloro va fatto senz'altro un plauso". Ha incontrato personalmente Pierluca Locatelli? "Conoscevo Locatelli prima della vicenda giudiziaria e recentemente l'ho rivisto più volte. Inizialmente era molto scosso e turbato poi, forse, vedendo che l'impresa creata da suo padre e portata avanti da lui aveva ripreso ad operare, penso abbia vissuto una sorta di rinascita. Spero che il nostro impegno e i risultati possano, per quel che è lecito attendersi, gratificarlo". Come lo ha trovato? "Locatelli non nasconde la sua delusione e la sua amarezza. Il suo volto si distende solo quando vede all'opera quelli che, prima dell'asta pubblica, erano i suoi autocarri, rimorchi ed escavatori. Lo vedo confortato quando incontra i suoi ex dipendenti e, poi, c'è il sostegno e la vicinanza della sua famiglia. Molte volte, per sopperire alle difficoltà operative ed economiche, gli imprenditori sono costretti a sottrarre tempo e attenzioni proprio ai loro familiari. Io desidero ringraziare la mia famiglia per la comprensione". Lei che idea si è fatto dell'intera vicenda? "Da quanto si legge sui giornali emerge un quadro differente rispetto alla situazione iniziale. Dei tanti presunti amici che aveva e da molti di loro, Locatelli, è stato abbandonato. Alcuni lo additano come il cattivo di turno, tuttavia non credo sia corretto dipingerlo così. Forse avrà sbagliato e commesso errori, come tutte le persone che lavorano, ma come imprenditore, ha fatto crescere un'azienda e garantito lavoro a centinaia e centinaia di persone. Mi auguro che la sentenza giudiziaria stabilisca la verità dei fatti, con tutta l'onestà intellettuale possibile".


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Paolo Agnelli

«Il nostro debito pubblico accumulato in 50 anni non può essere estinto in due anni: ne servono almeno cinque»

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l coraggio di crederci" è anche quello di chi vuole invertire un declino all'apparenza inarrestabile, superando questa fare politica ma anche associativa i cui frutti amari sono le mille imprese che falliscono ogni mese e le 45.500 chiuse dal 2008 a settembre 2012, un immane debito pubblico ereditario, l'energia pagata a peso d'oro, costo del lavoro che calcolando a 100 lo stipendio è pari a 246 per l'azienda, burocrazia del 1800: dati da non nascondere, né qualcuno può pensare che basti la parolina magica "innovazione" per uscire da una crisi che sembra sistemica. Questo ha sostenuto Paolo Agnelli, presidente di Confimi, intervenendo all'assemblea per i cinquant'anni dell'Apindustria Verona, territoriale alleata a Bergamo nella nuova esperienza della Confederazione per l'industria manifatturiera italiana. Al dibattito "Il coraggio di crederci", moderato dal giornalista Antonio Polito, hanno partecipato diversi imprenditori del territorio (Riccardo Chini, presidente del gruppo industriale Calvi di Merate; Giorgio Martini, Martini mobili; Tito Tacchella, Carrera Jeans e Alberto Tosi, Calcestruzzi Tosi) e Arturo Alberti, leader di Apindustria Verona.

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Antonio Polito


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Il sindacato delle imprese

PAOLO AGNELLI A VERONA PER LA RISCOSSA DEL MANIFATTURIERO

«Alle aziende morte, essere in Europa non interessa molto E neanche a chi ha perso il posto di lavoro»

IL LEADER CONFIMI ALL'ASSEMBLEA DELL'APINDUSTRIA SCALIGERA: «NOI GOVERNATI DA INCOMPETENTI PER TROPPI ANNI, ORA PER USCIRNE NON BASTA RECITARE IL MANTRA DELL'INNOVAZIONE MA SERVE UNA SVOLTA POLITICA E ASSOCIATIVA»

Alberti e Paolo Agnelli hanno replicato al bresciano Maurizio Casasco, neopresidente di Confapi, che aveva appena lanciato una sorta di richiamo alle territoriali fuoriuscite. "Il presidente di Confapi in questi mesi ha perduto il numero telefono mio e dell'Api", ha affermato Alberti "Confapi non poteva che affidarsi a un buon medico qual è Maurizio Casasco, che presiede la Federazione medici sportivi italiani, per resuscitare il vecchio moribondo che non vuol cambiare. Siamo usciti da Confapi dove la centralità dell'impresa è stata sostituita da obiettivi di profilo più basso, perché vogliamo rimanere vivi". E dopo Alberti, è toccato a Paolo Agnelli. "Non sono un medico", ha esordito, scatenando un'ovazione tra il pubblico "ma un industriale di terza generazione. Confimi è nata con le Api di Bergamo, Modena, Vicenza e Verona perché nessuno ha saputo fermare il declino della rappresentanza del manifatturiero italiano e per combattere l'incompetenza della politica e delle associazioni. Confimi è nata per rappresentare, spiegare, diffondere i problemi delle imprese manifatturiere in modo semplice". Facendo un breve excursus sui

Arturo Alberti

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fondamentali dell'industria italiana e sulla "svalutazione competitiva" (della lira) come principale strumento di politica industriale per circa mezzo secolo, il leader di Confimi ha poi parlato di quei Paesi oggi floridi non-

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dazi come USA o Gran Bretagna, ma ci hanno trattati da provinciali: poi anche il professor Sartori ha iniziato a parlarne sul Corriere della Sera e in tanti si sono ricreduti, ma nessuno potrà restituirci le decine di migliaia di

Dino Piacentini

ostante fattori globali di crisi, per indicare nell'incompetenza della classe dirigente la vera zavorra del mondo produttivo. "Abituati a una lira debole, ci siamo trovati con la moneta più forte del mondo, senza alcuna preparazione - ha detto Agnelli - avevamo chiesto

aziende chiuse o fallite in questi anni. E il credito? - ha aggiunto - tutti sanno che sistemi come Basilea2 e oggi Basilea3 sono farraginosi, ma la faccenda rimane nel limbo finchè adesso è la FED a dichiarare che, da gennaio, non applicherà più Basilea3. Se vor-

ranno continuare a lavorare, anche le nostre banche dovranno prepararsi a qualcosa di simile, venire nelle aziende, superare gli schematismi e capire che il patrimonio è fatto anche da asset intangibili, dalla moralità di una persona e di un'impresa". Inascoltato eppure così importante per l'economia del nostro Paese, il manifatturiero italiano non pretende la luna e ha ben chiaro che, con pochi interventi mirati, la barca non solo resterà a galla, ma farà ancora molta strada nei mari tempestosi dell'economia: abbassare il costo del lavoro - ha riassunto Agnelli - per migliorare i livelli retributivi; rivisitare la bilateralità, facendone uno strumento centrale per la crescita delle aziende e dei lavoratori; collegare più strettamente il salario al luogo dove si produce la ricchezza; ripensare ai contributi previdenziali e ai premi assicurativi; intervenire sui ritardi nei pagamenti, in particolare tra le imprese; impostare un rapporto trasparente con le banche. Agnelli ha poi lanciando un messaggio a Mario Monti: "Non si può morire per l'Europa - ha concluso - e se sono serviti 50 anni per creare il nostro debito pubblico, si può programmare il rientro in 5 anni e non in due: altrimenti, alle aziende morte, essere in Europa non interessa molto. E neanche a chi ha perso il posto di lavoro".


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L'incontro

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FERMARE IL DECLINO? PARTENDO DA BERGAMO


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l centro destra? E' in preda ad uno psicodramma". "Le primarie? Una mossa astuta". "Bombassei? Se scendesse in campo sarebbe un bene per l'Italia, ma la crisi è nella pancia della nazione". "Uscire dall'Euro? Per quattro anni vivremmo un dramma nazionale, dopo non si sa". "Lo scandalo della Compagnia delle Opere? E' la fine di un'esperienza politica che ha provocato dei disastri a livello locale, regionale e nazionale". Sono solo alcuni degli spunti che Oscar Giannino ci ha concesso in un'intervista a margine dell'incontro che si è tenuto al Centro Congressi lo scorso martedì 27 novembre, quando ha presentato i "10 interventi per la crescita", dal manifesto del suo movimento "Fermare il Declino", davanti ad una platea di circa 2 mila persone. Cosa prevede per le elezioni regionali in Lombardia che si terranno il prossimo febbraio? "Allo stato attuale delle cose c'è uno schieramento che parte nettamente in vantaggio. Parlo del PD che grazie all'operazione Ambrosoli viene premiato dai sondaggi. Poi c'è una grande incognita, che non si scioglie, per via del comportamento suicida di ciò che resta del PDL. Ad ora non sono arrivati ad alcuna conclusione su quello che dovranno fare. Inoltre, appare ormai evidente che Berlusconi con la politica non abbia più nulla a che fare, è uno psicodramma. Mi auspico e credo che alla fine si convergerà su Maroni, che andrà molto meglio delle aspettative. E' stato utilmente coraggioso nel ripulire i vertici del partito e nel cambiare linguaggio politico, mettendosi in condizione di avere liste correlate a quella leghista".

INTERVISTA AL FONDATORE DEL MOVIMENTO D'OPINIONE CHE IN BREVE TEMPO HA CATALIZZATO SOCIETÀ CIVILE E MONDO ECONOMICO PER LUI TUTTO ESAURITO AL CENTRO CONGRESSI

Tra i vari scandali che hanno coinvolto la Regione c'è anche quello della Compagnia delle Opere di Bergamo. Che idea si è fatto a riguardo? "Non mi permetto di dare giudizi. Possiamo parlare di un bilancio venuto al pettine, costituito da 18 anni di disastrose politiche attuate dal centro destra, che hanno coinvolto anche i loro elettori e il Paese nel suo complesso. A questo si aggiunge il bilancio parallelo del movimento da cui è uscita la presidenza Formigoni. La vicenda bergamasca è una tessera che si aggiunge ad altre, a cui la vita pubblica italiana ci ha tristemente abituato: si allineano temporalmente fatti che hanno il loro fondamento nel giungere al capolinea di una certa esperienza politica. In questo momento le espressioni di disagio della società lombarda e italiana sono quan-

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dersi una candidatura di Bombassei in vista del suo accordo imprenditoriale con Montezemolo? "Ho grande stima di Alberto Bombassei e sono convinto che un suo eventuale impegno per la cosa pubblica sarebbe un bene per tutto il Paese. Tuttavia, credo anche che la crisi sia nella pancia della nazione, nelle piccole imprese, tra i professionisti, e così via. I grandi industriali possono fare molto, ma bisogna comporre una rappresentanza che guardi a quelle parti della società civile che sono state colpite con più violenza dalla congiuntura".

titativamente comparabili ad un unico punto della storia: non il 1992-1994, ma il novembre del 1945, quando vaste rappresentanze della società civile vennero chiamate a formare la Costituente. Se sommiamo le intenzioni di voto che mancano a quelle di protesta, siamo abbondantemente sopra la metà, più di un italiano su due". Una lista all'insegna del "turbo liberalismo". Cosa vuole dire in termini di economia reale, possiamo affermare che è un'ottica di continuità con le politiche del Governo Monti? "Turbo liberalismo è stato etichettato da una semplificazione giornalistica. In ogni caso, a Monti va riconosciuto un merito, quello di aver ripristinato un patrimonio di credibilità internazionale italiano. Ma le politiche di finanza pubblica, non so dire se per volontà o per costrizione, sono state di continuità con quelle precedenti. Vanno cambiate. Il mix di finanza pubblica che stiamo seguendo ha come effetto la "non crescita", siamo stati l'unico paese "euroscassato" ad aver fatto una manovra che ha migliorato per l'80% i saldi pubblici, alzando contemporaneamente le imposte dirette, indirette e le patrimoniali. Il tutto senza tenere conto della piccola e media impresa, sotto una pressione fiscale che già era un'anomalia rispetto ai paesi avanzati. Esistono degli attivi patrimoniali pub-

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blici con cui attutire l'eccesso di debito, la nuova patrimoniale deve pagarlo lo Stato". Quali forze politiche intende abbracciare e perché? "Siamo nati per rappresentare parti della società civile e continueremo questo tentativo che per il momento non è riuscito. Il punto è chiarirsi sul segno che dovrebbe avere il Governo sulla finanza pubblica e sul welfare. Le tre priorità sono famiglia, piccola impresa e sostegno a giovani, donne e disoccupati. Con la Lega condividiamo alcune visioni, in particolare sul coordinamento di 18 anni di fallito federalismo, concentrandoci sulla difesa dei Comuni e accorpando macroregioni che avrebbero scopo d'indirizzo e non di amministrazione". Quindi su cosa non siete ancora d'accordo? "Sono curioso di scoprire quale evoluzione prenderà il partito di Maroni. Se si dovesse alleare con il PDL sarebbe un grande difetto. Mentre il PD con le primarie si è mosso con intelligenza (Renzi ha catalizzato il centro, Bersani ha mantenuto il giocattolo), nelle file del centro destra tutto è governato da quelli che posso definire psicosentimenti". Parlando di Bergamo, è lecito atten-

Proprio Maroni invoca un referendum sull'Euro, assieme ad altre personalità come Grillo e Tremonti. Anche lei è su questa linea? "Sono a favore di una democrazia dal basso, dovremmo estendere il potere dei referendum in Costituzione. Il miglior modello da seguire è quello svizzero. Sono altrettanto convinto che, in quanto paese esportatore, ci convenga rimanere nell'Euro piuttosto che tentare di uscirne. La moneta unica in 8 anni ci ha sgravato di 700 miliardi di spesa pubblica, è stata colpa della nostra classe dirigente se non ne abbiamo approfittato. Inoltre, penso di dover ricordare agli italiani che un eventuale uscita dall'Euro comporterebbe un processo d'impoverimento analogo a quello argentino". Quali sarebbero le implicazioni economiche, sociali e politiche di un'eventuale uscita dalla moneta unica? "Certamente un danno sull'economia reale. L'uscita è indicata come positiva perché si pensa che svalutando rilanceremmo l'export. Ma dimentichiamo di dire che tornando ad una valuta nazionale essa incorporerebbe sul mercato internazionale (delle valute) tutti i punti di competitività che l'Italia paga. Vorrebbe dire che tutti i risparmi e i patrimoni degli italiani perderebbero il 30-35% del loro valore e potere d'acquisto. Andremmo incontro, per i primi tre o quattro anni, ad un vero e proprio dramma nazionale. Superata la fase critica, si dovrebbe vedere quale sarebbe l'effetto complessivo del rilancio dell'export, che per il momento non è pronosticabile".


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Dott.ssa Monica Santini Direttore Generale SMS SANTINI

Ing. Stefano Scainelli Direttore Generale SCAME

Ing. Guido Pelizza Responsabile sistemi informativi ARVATO ARTI GRAFICHE

Ing. Francesco Personeni Direttore IT SIAD

Ing. Piergiuseppe Ferrari IT Manager W&H STERILIZATION

Ho scelto BiG TLC perchĂŠ... Dimitri Bugini Sindaco di Lurano

Dott. Francesco Galli Amministratore delegato Policlinico San Marco Policlinico San Pietro

Pierangelo Bertocchi Sindaco di Pontirolo Nuovo

Giovanni Malanchini Sindaco di Spirano

Michele Lamera Sindaco di Romano di Lombardia


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Complimenti e grazie ai BiG “Testimonial” dal team BiG Continuiamo a crescere insieme!

Da destra Laura Capodicasa Direttore Generale Andrea Azzini Coordinatore canale vendita indiretto Gianni Scandroglio Responsabile tecnico Massimo Borgnini Responsabile vendite canale diretto

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Gaia scienza

IL SORPASSO DI VITERBI L'AZIENDA FONDATA DAL BERGAMASCO INVENTORE DEL TELEFONO CELLULARE CAPITALIZZA PIÙ DI INTEL, STORICA REGINA DEI MICROCHIP

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he fosse un genio matematico, lo si sapeva bene: è lui, Andrea Viterbi, il padre creatore dei telefoni cellulari. Ma che l'azienda da fondata dallo scienziato bergamasco arrivasse nel Gotha della finanza mondiale, questa è una sorpresa. Sta di fatto che la Qualcomm, fondata nel 1985 a San Diego da Viterbi con il socio Irwin Jacobs, è arrivata a superare per capitalizzazione il colosso mondiale Intel, grazie alla sua capacità di cavalcare il boom degli smartphone, mentre la rivale annaspa nel tracollo del mercato dei personal computer. Nel 2011 Intel ha registrato utili per

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17,5 miliardi di dollari su un fatturato di 54 miliardi, di gran lunga il più elevato del settore. Tuttavia nel terzo trimestre del 2012 l'utile è sceso del 14,3% in parallelo con la flessione del 8,6% delle vendite mondiali di pc. E la crisi si è ripercossa sulle quotazioni al Nasdaq, dove il titolo è caduto del 17% negli ultimi tre mesi. A metà novembre la multinazionale di Santa Clara aveva una capitalizzazione di 96 miliardi di dollari: ben lontana dai 502 miliardi della punta massima del 2000, durante l'epopea della new economy, e per la prima volta inferiore ai 105 miliardi di capitalizzazione della riva-

le Qualcomm: più piccola come volumi di vendite (19 miliardi di dollari nel 2011) ma ben posizionata nella fornitura dei chips per gli smartphone (con tecnologia Arm) il cui mercato continua a esplodere. Secondo la società di ricerche Npd DisplaySearch, le vendite mondiali di telefonini intelligenti passeranno infatti dai 567 milioni di apparecchi di quest'anno a oltre un miliardo nel 2016. E si colora di tinte eroiche la scoperta di Andrea "Andrew" Viterbi, classe 1935, nato a Bergamo, scappato negli Stati Uniti da piccolissimo in seguito alle leggi razziali.


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di Livio Casanova - Foto di Giorgio Chiesa

I nostri soldi

AL NUOVO OSPEDALE CREDITORI IN RIVOLTA 30


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UN ARRETRATO DI DECINE DI MILIONI DI EURO DALLA PROTESTA DAVANTI AL CANTIERE, LA VOCE DI ARTIGIANI E FORNITORI CHE CHIEDONO DI ESSERE PAGATI

ue imprenditori, al lavoro nel nuovo ospedale di Bergamo, si incontrano davanti alla macchinetta del caffè. Uno dice: "Non scende il caffè". E l' altro: "E' colpa della Dec (l'azienda di Bari che ha costruito il nuovo ospedale)". Due lavoratori, sempre al "Beato Giovanni XXIII", stanno realizzando i parcheggi esterni ma si devono fermare perché inizia a piovere. Alzano gli occhi al cielo e insieme esclamano: "E' colpa della Dec". Ormai la vicenda del struttura ospedaliera che sorge alla Trucca di Bergamo è diventata una barzelletta tanto che per ogni imprevisto, inconveniente, contrattempo, da qualche mese a questa parte, si risponde sempre nello stesso modo: "E' colpa della Dec". Ma stando agli imprenditori che ci hanno raccontato la storiella durante il presidio di protesta delle imprese che hanno lavorato per il nuovo ospedale di Bergamo, che non sono state pagate, si ride per non piangere e non tutte le colpe sono dell'impresa costruttrice (come si vuol fare credere). A scendere in strada per manifestare il loro disappunto, questa volta, non sono stati i lavoratori (come solitamente accade) ma i loro titolari. Gli automobilisti in transito su via Martin Luther King non si sono trovati di fronte il sindacato dalle bandiere rosse ma gli imprenditori (e i dipendenti che lavorano con loro) che fanno parte delle aziende creditrici di circa 20 milioni di euro per le opere subappaltate per la realizzazione della nuova struttura sanitaria. Il motivo della protesta è scritto a chiare lettere sulle loro magliette "PERCHE' CI AVETE FATTO LAVORARE E NON CI PAGATE?" e sul retro "E' UN NOSTRO DIRITTO VOGLIAMO ESSERE PAGATI". Sui volantini distribuiti ai passanti si precisa che "non si tratta di un'iniziativa pensata per impedire l'apertura dell'ospedale. Vogliamo sensibilizzare la collettività. Sono state liquidate in toto le aziende appaltatrici e, trascurando quanto disposto dalle norme che regolano gli appalti pubblici, hanno danneggiato le piccole medie imprese del territorio che con il loro lavoro hanno contribuito alla realizzazione dell'opera. C'è chi sta ancora lavorando, altri hanno finito da tempo ne qualcuno è pure fallito". Il presidio è stato organizzato dalla Lia (Liberi imprenditori associati), che assiste il Comitato dei creditori del nuovo ospedale di Bergamo costituito quest'estate. Raggruppa ventiquattro aziende, bergamasche e no, che non hanno ricevuto ancora le loro spettanze dai creditori (Azienda ospedaliera Riuniti, Dec spa di Bari, titolare dell'associazione temporanea di impresa per la costruzione del nuovo ospedale e che oggi è in concordato preventivo, e le due consortili, Bergamos e Nob, costituite proprio per i subappalti). Nelle testimonianze degli imprenditori uno spaccato della situazione che si è creata attorno al cantiere dell'ospedale di Bergamo e del generale disagio delle piccole aziende nei confronti della pubblica amministrazione. "Mi devono ancora 500 mila euro - spiega Mario Cuni -. Siamo nel 2012 ma io i lavori li ho terminati il 30 aprile di due anni fa". La Metalcop di Gorle (di cui è titolare Mario Cuni) realizza coperture civili ed industriali. "Otto i dipendenti impiegati nel cantiere del nuovo ospeda-


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le - continua l'imprenditore di Gorle per realizzare tetti, linee vita e passerelle. Chiediamo solo che venga rispettato l'articolo 118 del Codice degli appalti". Si tratta di quella parte dell'articolo che prevede: "Qualora gli affidatari non trasmettano le fatture quietanziate del subappaltatore (entro 20 giorni, ndr) la stazione appaltante sospende il successivo pagamento a favore degli affidatari". "La speranza è che chi ha sbagliato paghi, paghi fino in fondo e chi ha lavorato venga pagato". Per quanto riguarda il tema delle certificazioni "non siamo in grado - conclude Cuni - di certificare le linee vita perché abbiamo riscontrato delle modifiche rispetto alla nostra posa in opera". Sugli aspetti legislativi ritorna anche Angelo Zucchinali che ha

eseguito le opere di tinteggiatura per sottolineare "l'urgenza e la necessità di una legge - di una sola legge - per superare le difficoltà di riscuotere ed incassare in tempi certi i propri crediti. Sia negli appalti pubblici che in quelli privati gli artigiani e le piccole imprese non sono tutelate. I politici con un semplice bonifico, puntuale ogni mese, si

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ritrovano lo stipendio sul loro conto corrente. Mi chiedo: perché non può essere la stessa cosa per artigiani e piccole e medie imprese, perchè non può esserci lo stesso automatismo". Tornando al nuovo ospedale, per sei anni di lavoro e un un impegno di 40 dipendenti, l'impresa di Zucchinali vanta un credito di 600 mila euro. La battaglia di Angelo Zucchinali va al di là della situazione legata alla struttura ospedaliera che sorge alla Trucca perché l'imprenditore bergamasco fa parte anche del comitato promotore di "Movimenti per il rinnovamento", una nuova aggregazione di cittadini "stanchi - come si legge nella presentazione - di vessazioni che portano profitto solo ai professionisti della politica". La Conf industries di Travagliato, in provincia di Brescia, azienda con 70 dipendenti e un giro d'affari da 10 milioni di euro di cui solo 2 realizzati in Italia, opera nella

costruzione di carrelli e contenitori per i settori ospedaliero. "Abbiamo consegnato carrelli per un valore di 630 mila euro - spiega il titolare Antonio Ventura - e incassato una cambiale di 100 mila euro ad inizio anno, ma la fornitura si è conclusa nella prima metà del 2010. Noi lavoriamo molto con l'estero ma non abbiamo mai dovuto affrontare problemi come quelli che si stanno verificando per il nuovo ospedale di Bergamo". Per quanto riguarda le fatture quietanzate "non le abbiamo for-

nite perché non ci sono state mai richieste". A fermarsi appena in tempo e fortunatamente (è lui stesso a dirlo) è Colman Luca che rientra nel Comitato dei creditori costituito dalla Lia. "Mi sono rivolto ad altre associazioni di categoria - spiega l'imprenditore di Nembro -, senza ottenere nessuna risposta. Per questo motivo ho stracciato la tessera degli artigiani e sono entrato a far parte del Comitato". La ditta Colman Luca s.r.l. ha fornito l'illuminazione esterna per 30 mila euro e


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"fortunatamente -ripete il titolare -, quando mi sono reso conto che non venivano rispettati i pagamenti, ho sospeso la fornitura". L'azienda di Nembro, che occupa 25 dipendenti, registra un fatturato di 4 milioni di euro "ma due milioni sono ancora da riscuotere. Per non sforare il patto di stabilità i comuni pagano fino a marzo. Lavori eseguiti lo scorso anno sono stati pagati nel primi tre mesi del 2012. Ci sono contratti che recano in calce la dicitura: "pagamento all'incasso dell'ente"". Gli impianti elettrici di quattro delle sette torri e della piastra centrale sono stati realizzati dalla Elettrica Rizzi di Gorle, "abbiamo da riscuotere 436 mila euro - racconta amareggiata Riccarda Falco, la responsabile amministrativa -. Di questi 200 mila sono relativi alle ritenute di garanzia mentre il resto sono fatture non pagate". Risale a 3 milioni di euro circa l'intera commessa dell'Elettrica Rizzi legata alla consortile Nob (Nuovo Ospedale Bergamo) costituita all'interno dell'appalto a cui spettava la realizzazione degli impianti. Con il fallimento della Busi impianti spa di Bologna e 7 milioni di pagamenti scoperti è andata in liquidazione anche la Nob, con al 75% la Busi e al 25% l'azienda bergamasca Termigas. E' così che l'Elettrica Rizzi ha visto allontanarsi la possibilità di riscuotere i propri crediti tanto che nel 2011 vengono sospesi i pagamenti. "Come si spiega - si interroga

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Riccarda - che il Tribunale di Bari ammetta al concordato preventivo la Dec, che con il concordato venga costituita un'altra società, la Nuova Dec, con l'affitto di un ramo d'azienda della Dec spa nel quale sono confluiti appalti pubblici per oltre 100 milioni di euro". Roberto Formigoni sul nuovo ospedale di Bergamo ha detto: "Ci metto la faccia, apertura entro il 31 dicembre 2012". "A noi - risponde indirettamente la responsabile amministrativa - non ci serve la faccia ma qualcuno che ci paghi". L'ultima battuta è di Hakim El Moutii, titolare di Aicha Impianti srl, che ha realizzato gli impianti elettrici nelle altre torri. "A me devono ancora 100 mila euro per lavori iniziati nel 2008 e conclusi nel febbraio scorso. E' stato anche il mio ultimo lavoro. Ora è tutto fermo e a causa dei mancati pagamenti ho dovuto lasciare a casa tutti i miei ventuno dipendenti. Oggi ho un debito di 30 mila euro, 20 mila nei confronti della Banca di Valle Camonica, nel comune di Ceto, che ha preteso un'ipoteca sulla casa e 10 mila verso i fornitori". Il nuovo ospedale di Bergamo è intitolato al Beato Papa Giovanni XXIII

salito agli onori degli altari e delle venerazione popolare, dopo un processo di beatificazione durato circa 35 anni. Qualcuno forse si è confuso, i creditori del nuovo ospedale non chiedono di essere santificati ma di essere pagati.

I TONI DELLA PROTESTA Un manichino operaio, una bara e il finto funerale

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er gli imprenditori (quelli con I maiscuola), che si tratti di iniziare una giornata lavorativa o di protestare per chiedere che la giornata lavorativa venga pagata, non fa differenza. In entrambi i casi si svegliano di buon mattino. Lo dimostra il presidio di protesta che dalle prime ore del mattino ha bloccato l'accesso al nuovo ospedale. Con 70 mezzi tra furgoni, camioncini e anche una gru, imprenditori e i loro dipendenti sono scesi in strada fino a mezzogiorno per chiedere quanto spetta per il lavoro svolto. Hanno suonato i clacson dei furgoni, con tanto di finto funerale e una bara con uno striscione "noi non vogliamo fare questa fine". All'ingresso dell'ospedale un manichino-operaio appeso per il collo, su una gru, sventolava allo slogan "curate i malati, ammazzate le aziende".

CONTESA DEC-RIUNITI

Nuovo capitolo giudiziairio: sei creditori sostengono la Dec

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ell'azione promossa dalla Dec contro l'Azienda ospedaliera dei Riuniti per un contenzioso di 150 milioni di euro, riserve che il costruttore chiede in più ai Riuniti rispetto a quanto previsto nell'appalto, si sono schierate anche 6 aziende creditrici che hanno lavorato in subappalto nel cantiere della Trucca. Con questa mossa sperano di avere qualche possibilità in più di essere pagate. Le ditte sono: la Aicha Impianti di Ceto (Brescia); la Laston Pavitel di Mornico; la Metalcop di Spirano; la Edil Jenny di Capriolo (Brescia); la Pavim scarl di Pedrengo e la Padana strade di San Martino in Strada (Lodi).

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San Martino in ritardo

E ORA IL TRASLOCO DELL’OSPEDALE MISSION IMPOSSIBLE DALLE INFILTRAZIONI AI PAVIMENTI, L'ARCHITETTO ATTILIO PIZZIGONI, CHE FA PARTE DELLA COMMISSIONE DI COLLAUDO, RICOSTRUISCE L’ITER PER L'ACCREDITAMENTO DEL NUOVO GIOVANNI XXIII. «PARLO A TITOLO PERSONALE» di Livio Casanova

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um laude". La parola collaudo deriva dal latino "cum-laude", vale a dire "a regola d'arte". Verificare la corretta esecuzione dei lavori edili di costruzione dell'immobile: questo è il compito dei tecnici chiamati a collaudare il nuovo Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. Che si sia realizzato, appunto, a regola d'arte. L'Azienda ospedaliera in più occasioni si è detta pronta al trasloco ma il lavoro di certificazione per l'apertura dell'ospedale e le certificazioni indispensabili per l'accreditamento dell'ASL e dei vigili del fuoco non sembra essersi ancora risolto. Dai periti ci si aspetta il certificato di collaudo: non solo per la parte tecnica, l'esecuzione dei lavori, ma anche i conteggi sul valore complessivo dell'opera, corredato dalle specifiche economiche e amministrative per un eventuale deprezzamento. "E' proprio così - l'architetto Attilio Pizzigoni che fa parte della commissione di collaudo tecnico-amministrativa del contratto principale -, premesso che sto parlando a titolo personale, l'ospedale doveva essere pronto nel 2008. Era il 26 luglio del 2005 quando alla Trucca si posava la prima pietra per il nuovo ospedale di Bergamo con un contratto che prevedeva persino premi per sollecitare l'ultimazione dell'opera rispetto al termine previsto dal contratto. Oggi, a fine 2012, il lavoro non è stato ancora ultimato e si legge sui giornali che il ritardo sarebbe da addebitare non tanto agli operatori e ai tecnici incaricati della costruzione e della direzione lavori, ma proprio a noi collaudatori". Il collaudo, va spiegato, è un momento di controllo finale in cui si accerta che un lavoro sia stato eseguito secondo le prescrizioni tecniche stabilite nel contratto. "Praticamente - continua l'architetto - si deve controllare da un lato la sicurezza e funzionalità, e dall'altro la coerenza contrattuale ed economica". Significa che si possono applicare penali e sanzioni nel caso vengano riscontrati ritardi o cattive esecuzioni? "In alcuni casi si possono applicare detrazioni o limitazio-

ni nell'uso dell'immobile. Quanto alle penali, vengono applicate dalla committenza. Mentre spetta all'ASL conferire l'accreditamento, cioè autorizzare l'uso dell'immobile per la specifica destinazione prevista di struttura sanitaria". L'accreditamento Asl, quindi, è l'atto amministrativo che attesta se la struttura ha i parametri previsti per essere un ospedale, "i collaudi - precisa Pizzigoni -, verificano la coerenza contrattuale dei lavori realizzati e la loro funzionalità e sicurezza. In questo caso non si tratta di un solo collaudo, ma di molti, in quanto riguarda diversi contratti. Inoltre esiste un numero imprecisato di certificazioni di conformità e di altre documentazioni che per un'opera come in nuovo ospedale di Bergamo si può ben immaginare quanto complesse e numerose siano". Un altro aspetto riguarda i lavori e le opere in difetto o difformi da quelle contrattuali individuate dalla commissione collaudatrice. "Questo fa parte del lavoro di collaudo. Nello specifico devo dire che ci sono stati anche interventi per riparare difetti e difformità, alcuni realizzati "in danno" dalla stessa Azienda ospedaliera dopo la conclusione ufficiale del contratto principale o eseguiti con procedure d'urgenza, di cui certo è difficile sintetizzare qui la complessa vicenda". Dai giornali risulta che la Procura abbia aperto un'indagine sulla trincea drenante e le infiltrazioni nei sotterranei. "I collaudatori, fin dal 2008, hanno evidenziato il problema delle infiltrazioni d'acqua al livello interrato. Purtroppo i difetti riscontrati nelle opere di impermeabilizzazione costituiscono un problema con cui il nuovo ospedale di Bergamo dovrà convivere. L'Azienda ospedaliera ha deliberato di accettare tale difetto, che dovrà gestire nel tempo mediante l'impiego di pompe e un continuo monitoraggio". Una decisione da cui si può presumere un aumento dei costi di gestione dell'ospedale? "Evidentemente". Ma l'obiezione che ritorna, ogni volta che si discute sul nuovo ospedale dedicato a Papa Giovanni XXIII è proprio sulla presenza della falda acquifera. La chiosa fina-

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le di ogni discorso è: "tutti sapevano che quella era una zona paludosa". "Di fatto la falda è stata prevista ricorda ancora l'architetto - sia nel bando che nelle condizioni generali d'appalto. Certamente richiedeva una più attenta risposta in fase di progettazione, come nella gestione dei lavori di esecuzione, di quanto evi-

dentemente non sia stato fatto". Un altro difetto evidenziato riguarda la posa dei pavimenti in PVC. "Si tratta appunto di quelle opere, e non sono le sole, che l'Azienda ha provveduto a realizzare in danno". La situazione sembra resa ancor più complessa dal ruolo che ha avuto, a fianco dall'Azienda Ospedaliera, una società della Regione Lombardia che ha gestito una serie di contratti e di collaudi paralleli a quelli principali. "La complessa gestione dei lavori non ha aiutato ad attribuire le diverse responsabilità. Di fatto è mancato un reale coordinamento. Un numero così complesso di contratti e di relativi collaudi, che peraltro sono stati affidati anche a persone diverse, necessitavano di un coordinamento che non c'è stato e che neppure la società regionale ha gestito, sebbene noi, come Commissione di collaudo dell'appalto principale, l'avessimo segnalato ed evidenziato fin da subito". Ma con tutte queste difficoltà, quando si potrà inaugurare il nuovo ospedale? "Ormai il traguardo appare davvero vicino, certo i problemi ci sono e alcuni restano ancora aperti. Ma alla fine Bergamo avrà certamente il suo nuovo ospedale. Io spero che ciò possa avvenire davvero entro la fine anno anche se non nascono che alcune volte mi sorgono dei dubbi".

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In culottes di tela

TRIUMPH LIMA SUI POSTI NON SULLA PUBBLICITÀ INGAGGIATA HELENA CHRISTENSEN MENTRE LA MULTINAZIONALE SVIZZERA DELL’INTIMO CHIUDE LA SEDE DI TRESCORE BALNEARIO

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riumph risparmia sulla sede e sul personale, non sull'immagine. Mentre chiude la sede di Trescore, con il trasloco delle impiegate ad Arcore, la multinazionale svizzera dell'intimo ha stretto un contratto con Helena Christensen (nella foto), top danese che dovrebbe dare

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una mano nel riposizionamento del marchio verso l'alto di gamma. La modella, che è stata testimonial della linea premium di Triumph per tre stagioni, ha questa volta vestito i panni di stilista, disegnando la sua prima minicollezione di lingerie, ispirata allo stile vintage e alla sensualità vagamente

romantica delle donne degli anni Quaranta. I capi, realizzati in stoffe velate e declinati in nuances pastello alternate a colori più forti come il nero e il turchese, fanno parte della collezione P/E 2013 della linea più esclusiva del marchio, Essence, The Luxury Collection, in vendita da gennaio.


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di Livio Casanova Un numero, un destino

AL 12 DI VIA BORFURO 12 ANNI IN TRIBUNALE PER LE CASE EX INPDAP GUERRA LEGALE SUL PREZZO DI VENDITA DEGLI APPARTAMENTI

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Bergamo ci vogliono dodici anni per stabilire il valore di un'immobile. Non per venderlo ma solo per decidere a quale prezzo metterlo in vendita o acquistarlo. Eppure, stando agli ultimi dati dell'Ufficio Studi Tecnocasa, per vendere una casa, in media, nel capoluogo orobico servono 204 giorni. Accostando i due dati si arriva ad un risultato paradossale: 7 mesi per vendere un'immobile contro i 144 (mesi) per stabilirne il prezzo. Praticamente "ci vuole più tempo a dirlo (il prezzo) che a farlo (vendere la casa)". Stiamo parlando, nello specifico, del complesso immobiliare costruito nel 1967 in centro città, tra via Borfuro e via Sant'Orsola, di proprietà dell'Inpdap che su una lastra di marmo appesa alla colonna porta la scritta "Proprietà della Cassa per le Pensioni ai Sanitari". Il palazzo di proprietà pubblica, situato di fronte al nuovo Tribunale, poteva diventare un esempio virtuoso di dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato. Poteva, abbiamo scritto, perché così non è stato. Ripercorrendo l'intera vicenda si capiscono i motivi per cui abbiamo utilizzato la parola "decidere" e le differenze, scaturite da un cavillo burocratico, rispetto ad una normale compravendita di mercato. La clausola "di pregio" stabilita da un atto amministrativo dell'Agenzia del Territorio, inserita per identificare l'immobile e per stabilire il prezzo di vendita ha scatenato un'ondata di impugnazioni, ricorsi e controricorsi tra gli affittuari (per la maggior parte dipendenti statali) e la stessa amministrazione pubblica tanto che nel 2004 il caso approda sui tavoli del Parlamento per mano degli onorevoli Giorgio Jannone e Giacomo Stucchi. Nella seduta del 30 luglio 2004 l'onorevole Jannone spiega che "i tre lotti di immobile in Bergamo via S. Orsola composte da 51 unità immobiliari residenziali ed il lotto in via Borfuro di 28 unità immobiliari di proprietà dell'Inpdap, rientrano nell'elenco predisposto dal Ministero del lavoro degli immobili da dismettere con il piano straordinario di vendita" e aggiunge che "una percentuale vicina alla totalità dei conduttori (oltre l'80%) delle relative unità immobiliari ha più volte manifestato, fin dal 31 marzo 1998, al

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componente ufficio cessioni patrimoniali presso la Direzione centrale patrimonio e approvvigionamenti dell'Inpdap la propria intenzione all'acquisto". Jannone ricorda come "più volte gli inquilini, con cadenza mensile, si sono rivolti agli uffici competenti per ottenere informazioni sul mancato invio delle lettere di offerta per la vendita delle unità immobiliari senza ricevere alcuna comunicazione formale e orale". Riassumendo: gli immobili di via Borfuro sono in vendita almeno dal 2001, gli inquilini hanno manifestato l'intenzione di acquisto dal 1998 e sei anni dopo, nel 2004, Jannone ne solleva il problema con un'interrogazione parlamentare. Si comprende come la lentezza patologica della burocrazia si trasformi in un meccanismo farraginoso leggendo, sempre nel 2004, in un'altra interrogazione del deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi che entra nel merito della clausola "di pregio". "A seguito di relazioni estimative redatte nell'ottobre del 2002 scrive l'esponente della Lega Nord - e nell'aprile del 2004 dall'agenzia del territorio di Bergamo, l'Inpdap (direzione compartimentale della Lombardia, ufficio patrimonio) inviò nel periodo 2003-2004, le proposte di acquisto agli inquilini in affitto dei lotti I, II e III che intendevano esercitare il diritto di prelazione per l'appartamento a loro locato, classificando come "di pregio" gli immobili e richiedendo mediamente un'offerta di euro 1.800 circa al mq. per la cessione della proprietà degli stessi". Ma esiste un precedente perché "l'Inpdap nel marzo 2002 vendette, tramite asta pubblicizzata solo nei quotidiani nazionali, numerose unità non residenziali (uffici, negozi con autorimesse) appartenenti al lotto I. La base d'asta prevedeva un prezzo di 1.000 euro circa al mq, in forza di una relazione tecnica che non riteneva "di pregio" gli immobili stessi". E poi uffici e negozi in quartieri ad alta pedonabilità come può essere via Sant' Orsola, cerniera tra via XX Settembre e via Sant'Alessandro, valgono di più sul mercato. Per cui "la classificazione "di pregio" attribuita alle unità abitative dei tre lotti del medesimo immobile e non riconosciuta per le unità non residenziali vendute all'asta nel marzo 2002, ha dato origine ad


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una grave disparità di trattamento nelle condizioni di acquisto tra i diversi locatari (famiglie da una parte, uffici e negozi dall'altra)". Probabilmente all'onorevole Jannone, Stucchi e agli inquilini di via Borfuro la risposta arriverà dalla Corte di Cassazione, dopo il ricorso presentato dall'avvocatura Inps (gestione ex Inpdap) contro gli stessi inquilini che, procedendo per vie legali, "hanno contestato - si legge nelle trenta pagine del ricorso - il prezzo medio di 1.965 per le abitazioni e di 2 mila euro per i box, loro proposto per l'esercizio del diritto di opzione…, come determinato sulla base della stima del 7 ottobre 2002 dell'Agenzia del Territorio. In particolare, gli attori hanno escluso che l'intero complesso immobiliare potesse essere ritenuto "di pregio", affermando le pessime condizioni di manutenzione dello stabile e contestando i valori determinati, considerati superiori ai valori di mercato". Con la sentenza depositata l'8 novembre del 2007 il Tribunale di Bergamo, pur ritenendo gli immobili di pregio, accoglie la domanda degli inquilini, ridefinisce i prezzi e "accerta che il prezzo di opzione relativo agli immobili è pari ad 1.253 euro al mq per le abitazioni e 1.262 al mq per le autorimesse". Una differenza di circa 700 euro, sia per gli immobili che per i box, a favore degli attuali inquilini. L'Inpdap ricorre in appello per "erronea quantificazione dei prezzi di vendita" visto che l'immobile "ricade in zona centralissima, apprezzata dal mercato locale come "pregiata": non è degradato ed è da definire con ubicazione nel centro storico". Critica la tesi del Ctu (consulente tecnico ufficio) secondo cui i valori attribuiti all'immobile di via Borfuro debbano essere attribuiti applicando un coefficiente di vetustà (parametro che serve a valutare il deprezzamento di un bene mobile o immobile proporzionalmente alla sua età) pari a 35/99 perché "la dottrina considera la vita economica di un edificio pari a 99 anni". Nel 2011 la Corte d'Appello di Brescia per quanto riguarda la quantificazione dei prezzi di vendita "rileva, di contro (all'Inpdap), come le unità immobiliari in oggetto facciano parte di un fabbricato con vetustà di circa 35 anni, con finiture e impianti risalenti all'epoca di costruzione e con grado di manutenzione e conservazione, circo-

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stanze che mostrano la correttezza dell'applicazione di un coefficiente correttivo riduttivo globale". La sentenza di appello non modifica, nella sostanza, la decisione di primo grado. Lo scorso settembre l'Inpdap gioca l'ultima carta. Impugna i prezzi, facendo appello in Cassazione. Leggendo le carte si scopre come altri 16 inquilini dello stabile nel frattempo abbiano imboccato un'altra strada. Invece del Tribunale civile (e parallelamente ai primi 39 affittuari) nel 2002 ricorrono al Tar di Brescia per chiedere l'annullamento della classificazione: immobili "di pregio". Rispetto proprio alla clausola "di pregio" c'è una differenza sottile tra le due iniziative: al Tribunale di Bergamo non è chiesto di annullare un atto amministrativo ma di esprimersi sulla correttezza del prezzo, mentre al Tar si chiede espressamente l'annullamento del decreto ministeriale. Con una dettagliata e per certi versi curiosa sentenza (gli immobili accostati ad un teorema matematico) nel 2009 il Tar respinge il ricorso dei 16 inquilini che hanno proposto appello in Consiglio di Stato. Le ultime pagine del ricorso sono dedicate alle controdeduzioni dell'ente che disserta sulla qualifica "di pregio" rispetto al concetto di "degrado qualificato", sulle stima degli immobili, sul valore degli appartamenti e sul coefficiente di riduzione di 35/99. Riassumendo: alcuni inquilini dell'immobile di Bergamo hanno proposto ricorso al Tar e hanno visto respinto le loro istanze, in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato; altri condomini hanno chiesto la tutela del proprio diritto di opzione al Tribunale di Brescia che ha riconosciuto valide le loro richieste. Decisione confermata in corte d'appello. Secondo l'Inpdap "la conseguenza è nella realtà di trattamenti del tutto difformi per la medesima situazione giuridica" dove "la sentenza della Corte d'Appello invece percorre una terza via illegittima, per cui gli immobili sono di pregio ma vanno deprezzati perché degradati". L'ultima decisione, adesso, spetta alla Cassazione. Per la pronuncia, però, gli inquilini dovranno attendere il 2013. Sta di fatto che nel numero civico "12" dell'immobile Inpdap di Via Borfuro la sorte ha scritto anche un suo destino: 12 anni per stabilire il prezzo al metro quadro degli appartamenti di cui è composto.


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BERGAMO Via Carnovali, 88 - 035/4203011 - Showroom Via Carnovali, 86 - 035/4598900 - Service Via Mozart, 16 - 035/363790 - Commerciali e usato TREVIGLIO Via del Bosco, 15 - 0363/311711 - Showroom Via del Bosco, 15 - 0363/311790 - Service


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Pronto cassa

AZIENDE BERGAMASCHE LE MIGLIORI POCO PIÙ DEL 40% LE RITARDATARIE NEL SALDARE I CONTI

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el terzo trimestre 2012 il 59,5% (contro il 57,12% di un anno prima) delle imprese di Bergamo ha saldato entro i termini contrattuali le fatture ai propri fornitori. Una performance che vale il secondo posto in Lombardia (dopo Sondrio) nella classifica delle province più puntuali. È quanto risulta dallo Studio Pagamenti 2012 in Lombardia relativo al terzo trimestre 2012 di CRI-

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BIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information. La performance di Bergamo risulta nettamente migliore sia della media regionale sia di quella nazionale: a settembre 2012 infatti risulta puntuale il 51,2% di imprese lombarde e solo il 47,3% di quelle italiane. In Lombardia, nella classifica delle province più puntuali, si aggiudica il primo posto Sondrio (68,8%),

seguono Bergamo (59,5%), Mantova (58,2%), Lecco (57%), Como (56,6%), Brescia (56,5%), Cremona (53,9%), Varese (53,6%), Monza e Brianza (50,6%), Pavia (49%) e Lodi (48,8%). Si conferma, all'ultimo posto Milano con solo il 41,4% di pagatori puntuali. Piccole imprese molto più puntuali delle grandi. Bene agricoltura e servizi vari, peggio trasporti e distribuzione e commercio all'ingrosso.


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di Livio Casanova - foto di Giorgio Chiesa Energia & Risparmio

CONSIM IL NUOVO CONSORZIO

DI APINDUSTRIA CON LA GARANZIA DI SEMPRE IL DIRETTORE JACOPO FONTANA PRESENTA I NUOVI SERVIZI PER ABBATTERE I COSTI AZIENDALI E LE ATTIVITÀ DEL CONSORZIO SERVIZI INDUSTRIE MANIFATTURIERE CHE DOPO DODICI ANNI SOSTITUISCE API ENERGIA

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ONSIM, un nome nuovo che rappresenta già un marchio, una garanzia. Per parlare del nuovo consorzio, che raggruppa aziende su tutto il territorio nazionale, e per conoscere i servizi e le garanzie che offre alle imprese abbiamo intervistato il direttore di CONSIM Jacopo Fontana. "In questo momento di particolare difficoltà -spiega lo stesso direttore - del sistema economico, anche nel mercato dei servizi alle imprese c'è una particolare effervescenza con soggetti nuovi che si propongono, legittimamente, alle imprese per offrirsi come potenziali partners. Per quanto riguarda il tema dell'energia, ma da oggi non solo quella, Apindustria ha promosso la costituzione di Consim, un soggetto associativo accreditato e credibile che garantisce le imprese sull'affidabilità dei servizi resi".

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Partiamo dal nome perché la nuova

denominazione del consorzio Api Energia è CONSIM (Consorzio Servizi Industrie Manifatturiere). Da Api Energia a CONSIM cosa è cambiato? "Api Energia identificava l'operato del consorzio in un'unica attività. Ora, avendo ampliato la gamma dei servizi, abbiamo ritenuto opportuno dare un segnale di rinnovamento. Per questo motivo abbiamo scelto di cambiare nome inserendo la parola "Servizi" che identifica la nostra mission: svolgere un'attività attenta a soddisfare le esigenze del cliente. CONSIM vuole lanciare agli imprenditori un messaggio preciso: aggreghiamoci per aumentare il nostro potere d'acquisto. In periodi come questo dove la recessione costringe le aziende a chiudere i battenti, l'aggregazione tra imprese, per beneficiare di servizi comuni, può esser una soluzione per abbattere i costi e per favorire nuovi affari commerciali".

E la parola Industrie Manifatturiere? "Nel ripensare il nome è stato automatico riferirci a CONFIMI, la nuova avventura associativa fondata da Apindustria Bergamo insieme ad altre realtà associative del nord Italia. Sono proprio le industrie manifatturiere infatti che possono beneficiare dei servizi di CONSIM: energia, rifiuti, materiali di lavoro specifici, antincendio, tutti temi che interessano la manifattura e che costituiscono il core business del nostro Consorzio". Oltre al nome del consorzio è cambiato anche il presidente e il direttore. Ci


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Jacopo Fontana

può spiegare nel dettaglio il suo incarico? "Il consiglio direttivo, presieduto da Rosario Campagna e da me nella veste di direttore, si è rinnovato quasi interamente. L'impegno che mi sono preso consiste nell'assistere le aziende consorziate garantendo loro il massimo dell'efficienza dei servizi. Con i miei collaboratori effettuiamo dei check up aziendali per capire quali sono le principali fonti di costo e da lì lavoriamo per diminuirli selezionando i fornitori più affidabili e competitivi". Quanto incidono i consumi energetici sui costi delle aziende bergamasche? "E' difficile quantificarlo. Dobbiamo attendere a fine mese i decreti del Mef. Entro il 31 dicembre saranno definite le imprese a forte consumo di energia, in base a requisiti e parametri relativi ai livelli minimi di consumo ed incidenza del costo del-

l'energia sul valore dell'attività d'impresa. La normativa europea (Direttiva 2003/96/CE) definisce un'impresa a forte consumo di energia quella per cui i costi di acquisto dei prodotti energetici ed elettricità siano pari almeno al 3,0 % del valore produttivo. Ci aspettiamo che molte imprese bergamasche siano tra esse. Si spiega con la vocazione prevalentemente manifatturiera del territorio bergamasco, che in Italia rappresenta quasi il 50% dei consumi del sistema Italia". Rispetto al costo dell'energia elettrica e al gas metano, grazie alla capacità di CONSIM di intermediare a prezzi vantaggiosi una massa consistente di energia per le aziende possiamo quantificare, in bolletta, il risparmio per gli imprenditori? "Rispetto alle quotazioni che abbiamo confrontato posso dire che quest'anno siamo stati sempre molto competitivi. Per essere realistici il gap tra il prezzo del consorzio rispetto a quello

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SEDUTI DA SINISTRA: Jacopo Bestetti, Graziella Mossali IN PIEDI DA SINISTRA: Angelo Pinchetti, Rosario Campagna, Jacopo Fontana e Michele Pievani

bili. In questi anni siamo stati capaci di assecondare l'evolverche può strappare la singola azienda si attesta tra l'8 e il 10% con punte massime del 17-20%. In questi giorni si è chiusa la si del mercato elettrico, offrendo diversi servizi. Oggi siamo in trattativa che fissa i prezzi per il 2013; pertanto fra qualche grado di rilasciare certificati Bianchi/TEE, svolgiamo indagimese saremo in grado d'effetni termografiche su edifici, realizziamo impianti termici e tuare le prime comparazioni di CONSIM fotovoltaici seguendo anche la prezzo e capire se anche quest'anno abbiamo lavorato bene". pratica d'incentivo sul conto nasce grazie ad un'iniziativa energia. Verifichiamo il corretdi Apindustria Bergamo Analisi del fabbisogno energeto addebito delle accise ed pertanto l'unico requisito tico e scelta delle migliori soluistruiamo pratiche di rimborso richiesto all'azienda se indebitamente versate; reazioni di fornitura sulla base del consumo. Quali ulteriori servilizziamo certificazioni energeè l'adesione all'associazione zi offrite in questo settore ai tiche di immobili. Le competenze che abbiamo maturato ci consorziati? "Nel 2000, quando siamo nati, ci siamo presi un impegno: permettono di risolvere ogni esigenza imprenditoriale". andare ogni giorno alla ricerca di un'energia che rimanga accessibile per il mondo delle imprese e abbia prezzi abbordaQuali sono le altre novità per le imprese consorziate?

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"Beneficiare di servizi aggiuntivi ma senza costi aggiuntivi. Stiamo applicando un metodo, messo a punto in oltre dodici anni nel settore energetico, nella gestione dei contratti di smaltimento rifiuti, nell'acquisto di materiale per ufficio, di materiali per la sicurezza "DPI - dispositivi prevenzione individuale" e di apparecchiature antincendio, nei contratti di vending e service ed altro ancora. In questo modo l'impresa ha il vantaggio d'avere un referente unico risparmiando tempo e denaro". Una novità è rappresentata dallo smaltimento rifiuti. Di cosa si tratta? Il servizio è improntato sui quantitativi per codice rifiuto, il cosiddetto:"CER". Analizzando i dati di smaltimento dei rifiuti, abbiamo riscontrato che alcune aziende ne pagano il recupero mentre altre vengono pagate. L'intento è unificare queste prassi individuando un recuperatore/smaltitore unico a beneficio di tutte le aziende consorziate. Un altro servizio gratuito sarà la presentazione del MUD (ancora in vigore fino alla piena operatività del SISTRI)". Dai contratti di vending, al materiale antinfortunistico. Ci può offrire una panoramica di tutti gli altri ambiti in cui opera CONSIM? "Vale il detto "Nessun limite alla provvidenza". Ma nemmeno al risparmio. Siamo una struttura snella ed aperta ad ogni opportunità di risparmio quindi non poniamo limiti al nostro operato. Il nostro intento è ottimizzare i costi partendo dalle principali voci di spesa per poi arrivare alle voci meno significative". Un altro costo per le aziende è rappresentato dalla burocrazia. Quali sono le attività che un'azienda può delegare a CONSIM? ""Delega" è la parola chiave, un'azione di difficile applicazione che può dare buoni frutti perché significa risparmio di tempo e denaro alle imprese consorziate. L'idea che ha dato vita all'inserimento dei servizi sopra descritti, è nata proprio da questa parola. Lo scopo di CONSIM è alleggerire le aziende da noiose pratiche come la ricezione dei rappresentanti, tecnici, confronto delle varie offerte che spesso, vista la complessità della materia, producono solo perdite di tempo all'imprenditore o al responsabile acquisti. L'ufficio studi Apindustria ha stimato che, per una piccola media impresa, il costo medio per la valutazione di nuove offerte, per la scelta di cambio fornitore si attesta intorno ai 450/500 euro per servizio. Se questo costo lo riportiamo su ogni fornitore capiamo che si tratta di cifre significative". Cosa serve per aderire al consorzio CONSIM? "CONSIM nasce grazie ad un'iniziativa di Apindustria Bergamo pertanto l'unico requisito richiesto all'azienda è l'adesione all'associazione. Quest'anno sono stati 8 i nuovi consorziati".

ROSARIO CAMPAGNA Il nuovo presidente CONSIM

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esponsabile della direzione tecnica della Aluberg, azienda di Bagnatica specializzata nella trasformazione di alluminio sottile, film plastici e accoppiati flessibili. E' l'incarico di Rosario Campagna, il nuovo presidente del Consorzio che rimarca come "dando vita a CONSIM ci siamo assunti l'impegno di allargare i settori da cui ricavare benefici per

le aziende consorziate attraverso un'operazione di "Saving" ad ampio raggio. Questo non significa abbassare il livello qualitativo del nostro prodotto industriale ma, al contrario, renderlo più competitivo attraverso un'azione mirata". Due gli obiettivi che Campagna intende perseguire: sostenibilità ambientale e risparmio sulla bolletta energetica.

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di Livio Casanova

Stars & Stripes

CIN CIN, MR PRESIDENT L'ARTISTA BERGAMASCA CHIARA FOGLIENI DISEGNA UN'ESEMPLARE UNICO DI BERLUCCHI PER LA RIELEZIONE DI OBAMA

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el 1985, a Chicago, il coordinatore di comunità Jerry Kelmann incontra Barack Obama per un colloquio di lavoro e riferisce "mi disse che voleva imparare, dalla base. Mi disse che era interessato a cambiare le cose. Lo assunsi al volo". Nel 1985 a Trescore Balneario nasce Chiara Foglieni. Nella notte italiana tra il 4 e il 5 novembre 2008 Barack Obama è il primo afroamericano a ricoprire la carica di presidente degli Stati Uniti d'America. Nel 2008 Chiara Foglieni si diploma, con ottimi voti, alla scuola di pittura dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Ma che legame esiste tra Barack Obama e la bergamasca Foglieni? Le "bollicine" made in Italy. Meglio, le bollicine di una Jeroboam da 3 litri di Berlucchi linea '61 che l'artista bergamasca Foglieni ha decorato a mano, per conto delle cantine Guido Berlucchi di Borgonato di Cortefranca, in omaggio a Barack Obama per la sua rielezione a presidente degli Stati Uniti. La bottiglia celebrativa riprende gli elementi e i colori della bandiera statunitense: su un fondo azzurro, una cascata di stelle di varie dimensioni in rosso, blu o nell'intramontabile motivo stars and stripes. L'esemplare unico di bollicine Berlucchi, consegnato all'inquilino della Casa Bianca, simboleggia anche l'ottimismo e un futuro carico di promesse, caratteristico degli euforici Sixties. Non casuale la scelta della linea '61. Nel 1961, a Honolulu, nasceva Barack Obama, mentre in Franciacorta tre amici - Franco Ziliani, Guido Berlucchi e Giorgio Lanciani - davano vita al primo metodo classico Franciacorta. Sul fronte della bottiglia campeggia la scritta "Four more years. Forward!". "Altri quattro anni. Avanti": lo spirito che anima la vittoria del nuovo governo, parole declamate da Obama nel corso della campagna e subito dopo la sua rielezione. Ci piace immaginare che sulla prossima Jeroboam da 3 litri di Berlucchi '61 Brut, dedicata all'Italia, Chiara Foglieni possa scrivere "The best is yet to come". Anche gli italiani, come gli americani, hanno bisogno di credere che "il meglio deve ancora venire".

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Largo Belotti

CONGIUNTURA LENTA È ANCORA RECESSIONE DAI DATI CAMERALI SU INDUSTRIA, ARTIGIANATO, COMMERCIO E SERVIZI PER BERGAMO NEL TERZO TRIMESTRE 2012 NON SI PUÒ PROPRIO PARLARE DI RIPRESA: PRODUZIONE AL RIBASSO PER IL QUINTO TRIMESTRE CONSECUTIVO MENO BRIO DELLE ESPORTAZIONI, IN CALO GLI ADDETTI

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el trimestre da giugno a settembre non si sono registrati sostanziali cambiamenti del ciclo congiunturale dell'economia bergamasca: il contesto è sempre quello di una recessione, non certo acuta come quella del 2009, ma prolungata e desti-

nata a pesare sul mercato del lavoro. In un quadro globalmente negativo e con ancora molta incertezza sui tempi della ripresa, si nota semmai un'attenuazione della caduta: la flessione nel trimestre della produzione industriale (-0,9) si ridimensiona in confronto al risultato

della scorsa indagine. Il divario dai livelli di un anno fa (-6,6) resta marcato. L'arresto della caduta produttiva sembrerebbe confermato anche dalla distribuzione delle risposte sull'entità della variazione annuale: si riduce la quota delle aziende con forti cali della

PRODUZIONE INDUSTRIALE 3° TRIMESTRE 2012 VARIAZIONE

Lodi Lecco BERGAMO LOMBARDIA Milano Cremona

CORRETTA

-7,2 -6,6 -5,5 -5,1 2,2

Brescia

-4,4

Como Sondrio Varese

I

GIORNI

LAVORATIVI

Produzione industriale: il risultato tendenziale di Bergamo è poco distante dal dato medio regionale e migliore solo rispetto a Lodi e Lecco

-4,4

Monza

PER

-8,3

Mantova Pavia

52

ANNUA

-4,0 -3,8 -3,6 -2,3 -2,2


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produzione - pur sempre la metà del campione - e aumenta, di poco, la percentuale di chi - meno di un'azienda su quattro - è in netto recupero. Continuano a calare le vendite sul mercato nazionale, con flessioni generalizzate in tutti i settori produttivi, ma il fatturato estero tiene, per lo meno nei termini di una stabilizzazione sui risultati dello scorso trimestre. Non ci sono ancora segni di un'inversione del ciclo: gli ordinativi sono stazionari, le scorte di magazzino non devono essere ricostituite e le aspettative delle imprese restano in prevalenza negative. In un contesto del genere l'occupazione cala nel trimestre (-0,6) e perde terreno sui

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livelli del passato, anche perché il turn over, la movimentazione complessiva di ingressi e uscite è in rallentamento. L'artigianato manifatturiero non si discosta dal quadro congiunturale dell'industria. Nel trimestre la produzione è quasi stazionaria (-0,2). Anche in questo caso non emergono segni di peggioramento ma i livelli produttivi delle aziende artigiane sono e restano da lungo tempo lontani dai livelli precrisi. L'occupazione non può che risentirne e gli addetti calano (-0,8). Anche nell'artigianato non mancano segnali positivi: la quota del fatturato estero, per quanto modesta se confrontata a quella dell'industria, cresce e sostiene

un recupero delle aspettative sulla domanda internazionale. Se la domanda estera sostiene almeno in parte le produzioni delle aziende bergamasche, restano invece depressi i consumi finali interni con dirette conseguenze sul giro d'affari delle imprese commerciali. Nel commercio al dettaglio il fatturato medio è in calo del 6,9 per cento su base annua. La flessione è molto netta nel settore non alimentare (-10,8); il giro d'affari dell'alimentare è in contrazione (-6,5) e anche la grande distribuzione registra un risultato negativo (-3,1). L'occupazione nel commercio non cresce (-0,2) e le previsioni sul prossimo trimestre sono prevalente-

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mente negative anche se in relativo recupero rispetto alle scorse indagini. Fatturati in calo (mediamente del -9,4) e in peggioramento anche nelle imprese dei servizi. Spunti positivi affiorano nei settori dell'ICT e degli altri servizi alle imprese. Resta molto negativa la situazione dell'edilizia e dei servizi alle persone. Nel complesso dei servizi gli addetti sono in diminuzione (-0,9). Le previsioni sul prossimo trimestre restano negative seppur in relativo miglioramento rispetto alla precedente indagine.

INDUSTRIA. Nel corso del terzo trimestre del 2012 l'indice della produzione destagionalizzato ha segnato una flessione del -0,9 per cento, in decelerazione rispetto al -2,2 registrato nel precedente trimestre, portandosi a quota 93,2. La distanza dai livelli di un anno fa è ampia (-6,6 per cento) e simile per entità al risultato della scorsa indagine. Il ciclo industriale è ancora in fase negativa. La serie delle variazioni trimestrali mostra che è stato raggiunto il quinto trimestre con-

secutivo di contrazione congiunturale della produzione. L'ultimo dato segnala un'attenuazione della caduta. Nei primi nove mesi dell'anno la produzione industriale è in media diminuita sullo stesso periodo del 2011 di 5,5 punti percentuali. La variazione ad oggi acquisita (nell'ipotesi cioè di un' invarianza dell'indice nel prossimo trimestre) vale in proiezione una flessione media dell'intero anno 2012 superiore ai 6 punti percentuali. Per quanto riguarda i settori, la dinamica tendenziale peggiora nella meccanica (-7,8) e risulta in relativo miglioramento nel tessile (-0,8), ma non nell'abbigliamento. Chimica e legnomobili sono gli unici comparti in progresso su base annua; la siderurgia è di poco sotto lo zero. Divari ancora consistenti sui livelli di un anno fa nei mezzi di trasporto, carta-editoria e minerali non metalliferi. La gommaplastica è a -5,3. Anche il settore alimentare, che conta poche risposte, risulta in calo. Il fatturato totale a prezzi correnti è in calo nel trimestre (-1,3%). Resta al di sotto di 5,9 punti percentuali rispetto ai livelli di un anno fa. La dinamica congiunturale è negativa per le vendite sul mercato interno (-2,5%) - e il segno meno è generalizzato a tutti i settori produtti-

PRODUZIONE ARTIGIANATO 3° TRIMESTRE 2012 VARIAZIONE

ANNUA

CORRETTA

-4,6

Pavia

-5,2

Sondrio

-6,7

Como

-7,3

Monza Cremona

-7,7

Lecco

-7,7

Brescia

-8,1

Varese

-8,1

BERGAMO

-8,2

LOMBARDIA Mantova

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I

GIORNI

-2,3

Lodi

Milano

PER

-8,4 -12,7 -14,3

LAVORATIVI

I risultati dell'artigianato manifatturiero di Bergamo sono allineati alla media regionale, in un quadro di generalizzate perdite nelle province lombarde, massime a Milano e Mantova, minime a Lodi


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vi - mentre il fatturato estero è stazionario (+0,1%). La meccanica segnala una relativa tenuta delle vendite all'estero e una marcata flessione del fatturato interno. I prezzi delle materie prime decelerano ulteriormente nel trimestre al +0,5% mentre quelli dei prodotti finiti crescono al +0,4%. Continua il calo degli addetti delle imprese del campione (-0,66 per cento la variazione grezza nel trimestre) come risultato a saldo di un tasso d'ingresso di 0,94 e di un tasso di uscita che sale all'1,61. In termini destagionalizzati la variazione occupazionale è del -0,56%, mentre su base annua il calo è del -2%, un dato in peggioramento dall'inizio dell'anno. Gli addetti della meccanica sono in diminuzione (-0,52 la variazione grezza) nel trimestre (0,91 il tasso d'ingresso e 1,43 il tasso di uscita), in forte calo nel tessile. Su 13 settori, solo chimica e alimentari registrano un incremento degli addetti. ARTIGIANATO. Nel primo trimestre l'indice destagionalizzato della

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produzione artigiana è sceso solo in misura marginale (-0,2% la variazione congiunturale), portandosi a quota 71,7, con un divario sull'anno precedente del -8,2%. Tutti i settori rappresentati nel campione (con la sola eccezione del tessile, in crescita, e dell'alimentare, stazionario) registrano variazioni tendenziali negative. Il comparto più numeroso, la meccanica, segna un

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negativo ma con attenuazione della dinamica sia trimestrale (-1% dopo il -2,7 nel secondo trimestre) che nel confronto su base annua (-7,5% dopo il precedente -8,6). Tra le aziende artigiane è ampia la divaricazione tra la dinamica congiunturale delle vendite all'estero, in crescita, e il fatturato interno che flette. La quota del fatturato estero nelle imprese del campio-

I settori: peggioramento nella meccanica (-7,8 per cento) Male anche la gomma-plastica (-5,3 per cento). Chimica e legno-mobili gli unici comparti in progresso la siderurgia è di poco sotto lo zero

calo di 10 punti percentuali su base annua. I risultati dell'artigianato manifatturiero di Bergamo sono allineati alla media regionale, in un quadro di generalizzate perdite nelle province lombarde, massime a Milano e Mantova, minime a Lodi. L'andamento del fatturato è

}

ne artigiano sale al 6,8 per cento (era del 3% nella scorsa rilevazione). Gli addetti nel trimestre diminuiscono (-0,8% corrispondente a un tasso destagionalizzato del -0,7%) a saldo di un tasso d'ingresso del 2,9% e di un tasso di uscita del 3,7%.

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Il confronto

BRUSA, MARIANI DONEDA, CORNALI

SULL'AUTO PAROLA AGLI ESPERTI SEI DOMANDE AI MASSIMI RAPPRESENTANTI BERGAMASCHI DEL MONDO DELLE QUATTRO RUOTE: DALLA CRISI AL SETTORE DELL'IBRIDO, PASSANDO PER LE STRATEGIE MESSE IN ATTO DALLE CASE E ALLE OPINIONI SULLE MISURE DEL GOVERNO 56


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Il settore automobili sta vivendo una delle più grandi crisi della storia. Come ci si prepara per una sfida così difficile e quali sono le strategie dei produttori? "Farei una distinzione, se parliamo del mercato italiano siamo in una profondissima crisi legata alla recessione. Se invece trattiamo di mercato europeo le cose cambiano e migliorano, sul mondiale vanno ancora più galoppando. Le case che negli anni sono state meglio capaci di organizzarsi, come il Gruppo Volkswagen, sono quelle che stanno andando bene grazie alle loro strategie d'internazionalizzazione e delocalizzazione".

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Un flash, anche veloce, sulla situazione internazionale. Cosa dovrebbero fare i governi per aiutare il settore? "In Italia basterebbe porre rimedio a tutti i provvedimenti che hanno disencivato il mercato dell'auto. Abbia letteralmente creato noi la crisi. Inoltre, la Federazione Internazionale dell'auto ha recentemente calcolato che anche per il Governo, questo tipo di

politiche sono costate circa 2 miliari di guadagno, senza calcolare i danni sull'indotto". Cosa ne pensa delle recenti mosse di Sergio Marchionne? "Marchionne fa il lavoro del manager non guardando in faccia nessuno. Ma i fatti italiani e le scelte che sono state fatte gli hanno dato ragione, al momento non c'è alternativa".

Gianemilio Brusa BONALDI MOTORI

Le vetture ibride sono il futuro o un semplice "ponte" verso un avvenire fatto di vetture completamente elettriche? "Le ibride sono un'evoluzione, ma non credo che al momento si possa parlare di ponte. Il mercato dell'elettrico è ancora troppo acerbo e costoso. Le Case si stanno orientando verso l'efficienza proponendo diverse alimentazioni, non necessariamente l'ibrido e l'elettrico". Detto dell'ibrido, quali sono le soluzioni che, secondo voi, salveranno il settore e gli permetteranno un rilancio? "Come dicevo si punto sull'efficienza. Il nostro Gruppo sta lanciando macchine che ridurranno i consumi ulteriormente, del 10 o del 20%. Poi si punta sulla leggerezza, con alluminio e carbonio per le scocche. Anche dal punto di vista estetico le carrozzerie saranno più fruibili, si punterà sulla comodità e ci sarà un'esplosione nell'utilizzo dell'elettronica e della connettività". Quali saranno le innovazioni più vicine, quelle che ci dovremo aspettare da qui a qualche anno? "Noi siamo all'anno zero per il lancio si strumenti di ausilio alla guida, che consentiranno di agganciarsi all'ostacolo di fronte accelerando e decelerando automaticamente. Altri strumenti avvertiranno sui cambi di corsia agganciandosi questa volta alle strisce sull'asfalto".

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Alberto Mariani LARIO BERGAUTO

li che questa tecnologia è oggi ancora molto costosa". Detto dell'ibrido, quali sono le soluzioni che, secondo voi, salveranno il settore e gli permetteranno un rilancio? "A mio avviso l'industria dell'auto sopravviverà sempre - dal momento che soddisfa l'esigenza della mobilità che è ormai primaria - tuttavia cambieranno molte cose: sicuramente dovranno chiudere diverse unità produttive soprattutto in Europa e diversi marchi per i nostri figli saranno un lontano ricordo. Vedo una grande ricerca di efficienza nei motori a scoppio e si affermerà il trend già in atto della riduzione della cilindrata con il ritorno della sovralimentazione (turbo) anche per contenere al massimo le emissioni di CO2". Quali saranno le innovazioni più vicine, quelle che ci dovremo aspettare da qui a qualche anno? "Parlando di BMW vedremo presto nuovi materiali leggerissimi, in primis il carbonio dove BMW è presente come azionista di riferimento nella prima azienda del mondo che produce scocche in carbonio per auto. Poi vedremo forti novità nella "connettività": già oggi abbiamo a disposizione i servizi web sulle nostre vetture, ma presto avremo delle apps dedicate che ci indicheranno il parcheggio libero, o il distributore. Poi - già da fine anno - vedremo nuove formule destinate a nuove esigenze: va in questo senso il progetto della Active Tourer per famiglie sportive".

Il settore automobili sta vivendo una delle più grandi crisi della storia. Come ci si prepara per una sfida così difficile e quali sono le strategie dei produttori? "La nostra azienda è sul territorio da anni ed ha sempre investito in strutture e servizi: pensiamo quindi di avere gli strumenti necessari per competere e vincere anche in un mercato molto difficile come quello di oggi e - penso - dei prossimi due anni. Le Case possono rispondere alla crisi solo investendo in innova-

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zione e in reti di vendita efficienti e realmente attente ai Clienti".

Un flash, anche veloce, sulla situazione internazionale. Cosa dovrebbero fare i governi per aiutare il settore? "Sicuramente per il nostro governo basterebbe ispirarsi al modello anglosassone o tedesco: tasse di circolazione legate alle emissioni, non al costo o alla cilindrata, con la detrazione di tutta l'IVA in caso di acquisto per le aziende".

Le vetture ibride sono il futuro o un semplice "ponte" verso un avvenire fatto di vetture completamente elettriche? "Le vetture ibride sono di fatto un ponte verso un futuro solo elettrico, che tuttavia inizierà ad accelerare solo dopo il 2020. BMW si sta muovendo in questa direzione, ma bisogna essere consapevo-

Cosa ne pensa delle recenti mosse di Sergio Marchionne? "Non ho la capacità né la presunzione di giudicare un manager internazionale. Trovo tuttavia gli manchi un po' di sensibilità che invece è sempre stata una connotazione vincente della scuola italiana di management e dei nostri migliori capitani d'industria".


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Il settore automobili sta vivendo una delle più grandi crisi della storia. Come ci si prepara per una sfida così difficile e quali sono le strategie dei produttori? "Come tutti in questo momento ci si impegna a tagliare il superfluo. Siamo attenti a non accumulare grossi stock d'invenduti, altrettanto sulla permuta dei veicoli usati e anche le case automobilistiche stanno rivedendo l'intera produzione, l'unica che non si unisce al coro è Land Rover che grazie alla Evoque ha incrementato del 40% i volumi. Tuttavia, si va verso una razionalizzazione generale ed una riduzione delle motorizzazioni in termini di cilindrata, oltre che verso una più o meno lieve delocalizzazione". Le vetture ibride sono il futuro o un semplice "ponte" verso un avvenire fatto di vetture completamente elettriche? "Noi abbiamo solamente un veicolo ibrido targato Volvo. Sinceramente penso che in Italia non ci sia una grande richiesta o meglio, in questo periodo storico a comandare sono ancora gli interessi delle grandi compagnie petrolifere. Semplicemente è imposto un certo tipo di alimentazione piuttosto che un altro".

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perando materiali riciclabili e in alcuni casi anche riciclati, caratteristica quest'ultima di cui Land Rover è leader a livello internazionale". Un flash, anche veloce, sulla situazione internazionale. Cosa dovrebbero fare i governi per aiutare il settore? "Tra i nostri confini, oggi vige una politica del terrore grazie alla quale il cliente è scoraggiato all'acquisto di vetture di grande cilindrata. E' lo stesso vale anche per il settore nautico, attualmente in grande crisi anche per le scelte che sono state fatte politica-

mente". Cosa ne pensa delle recenti mosse di Sergio Marchionne? "Marchionne sta facendo bene, è un imprenditore che, come molti, si è reso conto che in Italia è tutto più difficile. Cerca fortune in America, un paese che evidentemente gli offre più garanzie. Non voglio giudicare l'uomo, né tantomeno addentrarmi in discorsi sindacali, ma solo rimarcare il fatto che in Italia il costo del lavoro è troppo elevato e a livello imprenditoriale c'è qualcosa che davvero non funziona".

Simone Doneda IPERAUTO

Detto dell'ibrido, quali sono le soluzioni che, secondo voi, salveranno il settore e gli permetteranno un rilancio? "Ci sono molte tecnologie che si possono mettere in pista oltre all'ibrido, ma come dicevo prima non è qui la chiave. Il rilancio internazionale è dettato dalle scelte che anche i governi fanno: ad esempio, il nostro, con l'accanimento verso le grosse cilindrate, ha dato una batosta ai marchi più prestigiosi. A mio parere non siamo sulla strada giusta". Quali saranno le innovazioni più vicine, quelle che ci dovremo aspettare da qui a qualche anno? "Per quanto riguardo i marchi che rappresentiamo (Jaguar, Land Rover e Volvo) si sta andando verso una consistente riduzione del peso grazie a materiali come l'alluminio. Questo riduce anche i consumi, incrementando la sicurezza. Inoltre, si stanno ado-

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Daniele Cornali AUTOTORINO

Detto dell'ibrido, quali sono le soluzioni che, secondo voi, salveranno il settore e gli permetteranno un rilancio? "La ricerca esiste, ma purtroppo non è nazionale e la fanno da padrone tedeschi o giapponesi. Se le auto ibride sono già una realtà concreta, le auto elettriche dovranno passare probabilmente dalle batterie a ioni di litio per abbattere i pesi e aumentare l'autonomia, ma siamo ancora in fase di studio". Quali saranno le innovazioni più vicine, quelle che ci dovremo aspettare da qui a qualche anno? "Le vetture a Fuell Cell sono quelle che in prospettiva presentano più vantaggi e DaimlerChrysler è il costruttore che più di tutti è vicino a una produzione di serie di questi mezzi. L'ostacolo principale è ancora il costo spropositato dei materiali".

Il settore automobili sta vivendo una delle più grandi crisi della storia. Come ci si prepara per una sfida così difficile e quali sono le strategie dei produttori? "Molti individuano l'inizio della crisi nel settore auto dall'entrata in vigore del decreto salva Italia nella primavera di quest'anno, ma in realtà se ne è cominciato a parlare fin dal momento del mancato rinnovo degli incentivi alla rottamazione del 2009. Alcuni hanno provato ad attribuire proprio alla revoca degli aiuti governativi l'inizio del crollo di mercato. Altri al contrario considerano gli aiuti governativi la causa di tutto, avendo forzato il mercato e alterato la domanda. In realtà abbiamo vissuto un periodo di domanda gonfiata per la semplice ragione che gli incentivi

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hanno avuto gioco facile ad indurre i consumatori ad anticipare la sostituzione di vetture ancora efficienti e in buone condizioni". Le vetture ibride sono il futuro o un semplice "ponte" verso un avvenire fatto di vetture completamente elettriche? "Smettere di bruciare idrocarburi è una necessità più che un sogno, ma i tempi sono ancora lunghi anche se in Italia abbiamo 2 o 3 modelli che hanno ottenuto successo e occupato questa nicchia di mercato. Le attuali elettriche sono frenate da pesi e costi eccessivi, da una scarsa autonomia e da una dubbia rivedibilità. Le stime per avere delle vetture elettriche o fuel cel? Sono ancora di 10-20 anni".

Un flash, anche veloce, sulla situazione economica internazionale. Cosa dovrebbero fare i governi per aiutare il settore? "Stiamo attraversando la più grande crisi economica del dopoguerra che a breve investirà anche i Paesi "forti". E' di questi giorni la notizia che la UE stanzierà 2 miliardi di euro per attività di ricerca e innovazione, Francia e Spagna hanno già abbassato le accise sui carburanti e programmato di detassare la manodopera dedicata alla ricerca per automobili a basso impatto ambientale. In Italia abbiamo invece un quadro deprimente con Fiat ai minimi storici e pressione fiscale, caro carburanti, rincari assicurativi, Ipt e superbollo che hanno affossato vendite e richiesta". Cosa ne pensa delle recenti mosse di Sergio Marchionne? "Marchionne fa l'imprenditore e non possiamo non pensare che, ci piaccia o no, ha salvato la Fiat dal fallimento e che Chrysler sta macinando risultati positivi da 2 anni, con risvolti occupazionali importanti. Un processo come questo, in Italia, è impensabile. Servirebbe una nuova strategia sindacale con nuovi attori, visto che noi un sindacato come quello tedesco IG Metal in grado di dare del tu a imprese e governo non l'abbiamo".


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di Laura Adele Feltri Il ballo del mattone

LE RIFATTE PIACCIONO soprattutto se sono CASE NON TUTTI GLI IMMOBILI SONO DA VENDERE, RICOSTRUIRE A VOLTE È D'OBBLIGO. COMPRARE IL VECCHIO E RECUPERARLO AIUTATI DA MATERIALI E TECNOLOGIE INNOVATIVE, PER RISPARMIARE IN FUTURO ENERGIA E GAS

Oggi si chiede alla casa di allargarsi,eliminando le zone di passaggio, come ingressi troppo ampi o corridoi mastodontici caratteristici delle case d'epoca per sfruttare ogni spazio. Dal sottoscala creato ad arte ai soppalchi e si regalare mq in più all'abitazione. Inutile comprare una casa più grande con un esborso maggiore di denaro, se il buget è stato deciso, con piccoli accorgimenti si possono ricreare case funzionali. Ci fa un esempio di come sia possibile avere più mq senza spendere soldi? I soppalchi sono un'ottima alternativa, a bergamo troviamo molte abitazioni con soffitti alti, che si prestano a questa soluzione: possono essere appoggiati al pavimento creando un forte impatto visivo, ammortizzando i costi a seconda delle proprie esigenze e gusto estetico, inoltre sono privi di spese di muratura.

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ncontro con Laura Adele Feltri alla fiera di RhoMilano, vetrina espositiva di architettura, edilizia e designer. Detrazioni fiscali, ristrutturazioni, salvaguardia del patrimonio immobiliare, viabilità e nuovi progetti a Bergamo che inevitabilmente sposteranno le stime immobiliari. Di questo parliamo con Laura Adele Feltri, che ci presenta la situazione del mercato ai tempi di Mario Monti. "Succede di rado che si visioni un immobile e lo si compri immediatamente, la riflessione su come ridisegnare gli spazi per sfruttarli al meglio, applicando tecnologie migliori e meno costose degli anni passati è d'obbligo. È in questa fase di decisione che illustro come spendendo poco si puo rendere piu funzionale e gradevole una casa, applicando nuove tecnologie. Parliamo di interior design: qual è la tendenza?

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Le cucine si vogliono sempre più separate dalla zona living, quali le novità? Per anni nella zona living si è inclusa la cucina per risparmiare nell'acquisto di mq, ma si continua ad amare la cucina separata. Si possono dividere le due zone non più con muri che tolgono luce, ma con porte scorrevoli, di vetro e magari ricoperte di pellicole con disegni che vanno dalla classica vetrata da cattedrale ai colori fino a disegni geometrici o al'effetto a specchio... Si spende meno, non si affrontano lavori invasivi in casa ed il gioco è fatto. Il bagno è il grande protagonista nelle ristrutturazioni ,ma intervenire costa: quale tecnologia può venirci in aiuto? A volte è piccolo e spesso presenta problematiche di umidità, facilmente risolvibili con i nuovi radiatori a raggi infrarossi, a basso consumo elettrico... Si applicano al muro, si collegano alla corrente (con una spesa media di 10 euro al mese). Hanno un ottimo impatto estetico e donano un ambiente salutare.


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NON ANDARE AL RIBASSO QUANDO INVESTI IN SALUTE E BENESSERE CHIEDI serietà, esperienza, professionalità qualità dei servizi, tests di valutazione programmi mirati e istruttori aggiornati che ti seguono SEMPRE Tutto questo DA NOI ha un valore che fa LA DIFFERENZA ATTIVITÀ SPORTIVE. FITNESS - BODY BUILDING - MACCHINE ISOTONICHE - GINNASTICA BENESSERE STRETCHING - INTERVAL TRAINING - PILATES - CARDIO&TON - BODY TONIC - HATA YOGA ZUMBA FITNESS - DANZA AEROBICA per bambine - KARATE bambini e adulti JUDO bambini e adulti - TAEKWONDO bambini e adulti - KICK BOXING CENTRO BENESSERE. CON SAUNA FINLANDESE - BAGNOTURCO - VASCA IDROMASSAGGIO - ZONA RELAX TESSERA CLUB. CON TUTTE LE ATTIVITÀ VOLUTE E TUTTI I GIORNI - TESTS DI VALUTAZIONE FISICA ANTROPOMETRIA FISICA A CADENZA PERIODICA - VISITA MEDICA CON ECG

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«Green Confusion»

LA CITTÀ DEL FUTURO? PER ORA È UNA GIUNGLA È ASSENTE UNA POLITICA DI SOSTENIBILITÀ. È CIÒ CHE EMERGE NON SOLO DAL CONVEGNO ORGANIZZATO NELLA SETTIMANA PER L'ENERGIA, MA ANCHE DALLE CONTRADDIZIONI TRA LEGGI REGIONALI, OBBLIGHI COMUNALI E INCENTIVI STATALI

T

utti si chiedono come dovrà essere la città del futuro. La risposta, per ora, non si conosce. Perché nonostante gli sforzi fatti, nonostante i numerosi incontri tra amministrazioni comunali, Provincia ed esperti del settore, è assente dal tavolo una politica condivisa. Proprio la Regione Lombardia ha recentemente varato un nuovo Piano dell'aria che, con ben 91 misure strutturali, interviene a tutto campo per un'ulteriore riduzione delle emissioni inquinanti nei settori della mobilità, del riscaldamento, della produzione di energia e delle attività agricole. Si tratta d'interventi che agiscono sulle fonti emissive nei tre grandi settori della produzione di polveri sottili: i mezzi di trasporto (27%), il riscaldamento e la produzione di energia (63%) e le attività agricole (10%). Fra i provvedimenti previsti entro il primo triennio di applicazione spiccano il fermo delle auto diesel euro 3 per 6 mesi all'anno nell'area critica e il divieto di combustione della legna, in tutta la Regione, in stufe e caminetti a bassa efficienza. RECUPERO - Un provvedimento che arriva 48 ore dopo il convegno promosso dall'Ordine degli Architetti di Bergamo lo scorso 6 novembre, che ha messo in luce casi internazionali e nazionali per le nuove opportunità di sviluppo sostenibile. Ma come ha puntualizzato Norbert Lantschner - presidente di ClimAbita ed ex direttore dell'agenzia CasaClima di Bolzano -, il vero problema riguarda il recupero dell'esistente e l'assenza in Italia di una politica comune sull'energia.

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attraverso le termografie, ricorrenti problemi di elementi disperdenti con distribuzione di temperature superficiali estremamente eterogenee soprattutto fra tamponature e strutture portanti in cemento armato. Un dato che si fa ancora più spiacevole considerando il freddo Nord.

BERGAMO - A livello nazionale, come ha puntualizzato Francesco Valesini - presidente Ordine degli Architetti PPeC Provincia di Bergamo - esistono 90 milioni di vani (su un totale di 120 milioni) che sono arrivati alla fine del proprio ciclo di vita. Strutture energivore che hanno bisogno di riqualificazione non solo energetica, ma anche sismica ed estetica. Viene dunque da chiedersi come sia possibile che la Lombardia, secondo questa volta uno studio della CISL, consumi suolo in misura 7 volte superiore rispetto alla media nazionale. Un'emorragia che la crisi ha tamponato, secondo le parole di Massimo Bandera assessore Ambiente, Energia, Opere del Verde del Comune di Bergamo -, ammettendo la paradossalità della situazione, in riferimento anche al tesoretto bloccato nelle casse del Comune. "Abbiamo 100 milioni di euro fermi a causa di un "Patto di Stupidità", non saprei come definirlo altrimenti. Questi soldi andrebbero investiti per l'efficientamento, dato che nella nostra città più del 50% delle abitazioni è in classe G, la peggiore possibile. Questi edifici sono dei salvadanai al contrario. Il problema peggiore, oltre ai costi spropositati che sono destinati a crescere, è l'im-

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missione nell'aria delle polveri sottili. Le stufe a legna o a pellet, per anni considerate ecologiche ed economiche, hanno in realtà contribuito ad un'innalzamento dell'inquinamento, nonostante sfruttino una risorsa (come la legna) definita rinnovabile". LEGAMBIENTE - Un quadro ancora più fosco emerge da una ricerca effettuata da Legambiente, che ha riguardato gli edifici più recenti, ossia quelli costruiti nel periodo post Direttiva europea del 2000 (che aveva indicato con chiarezza la direzione per l'innovazione). Dunque, quando erano chiari tutti i riferimenti in materia di risparmio energetico e isolamento per chi aveva la responsabilità di progettare e costruire. Inoltre, gli edifici costruiti in questi anni hanno beneficiato di una fase di crescita straordinaria degli immobili e di lievitazione dei prezzi, case costruite nel momento del boom edilizio, vendute spesso a cifre superiori a 3/4.000 euro a metro quadro, e che quindi avrebbero facilmente permesso di ripagare qualsiasi tipo di intervento di isolamento delle pareti. Tutti gli edifici analizzati mostrano evidenti criticità, sulla quasi totalità si sono ravvisati,

AGEVOLAZIONI FISCALI - Le problematiche sono dunque molteplici: se sono indispensabili le riqualificazioni anche per gli edifici con appena 10 anni di vita, appare evidente la necessità di una politica comune d'incentivazione, che al momento è in mano a qualche iniziativa sporadica. Se bisogna abbattere le polveri sottili vietando la combustione della legna o le automobili diesel Euro 3, è altrettanto necessario dare manforte al privato che ha già investito in passato. Infine, tornando all'edilizia, al frazionamento delle proprietà il Governo ha cercato di mettere una pezza con uno sgravio fiscale contenuto nel Decreto Sviluppo, introducendo una detrazione del 50% sulle ristrutturazioni eseguite anche in condominio e sulle parti comuni, quali androni, balconi, garage, canne fumarie, intonaci, grondaie e molto altro. Un incentivo che durerà fino al 30 giugno 2013, ma solo per i lavori che non superano i 96 mila euro. Davvero troppo poco come prima mossa.


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ulla "home page" di questa brillante e giovane azienda di Cene si legge a chiare lettere: "Risparmia con noi". Perché la mission di Energe è molto semplice, vale a dire ricercare, valutare e integrare soluzioni tecniche e procedure finalizzate al risparmio energetico e all'impiego di fonti rinnovabili e alternative. Costituita nel 2008 da una sinergia di professionisti del settore, l'azienda è oggi capace di operare attivamente in ambito pubblico e privato coniugando una serie di knowhow molteplici. Come obiettivo primario, il management di Energe ha deciso di focalizzarsi nel mercato emergente delle E.S.Co. (Società di Servizi Energetici) al fine di continuare a realizzare significativi progetti di riqualificazione energetica di sistemi edificio/impianti, principalmente nel settore delle pubbliche amministrazioni. Fotovoltaico, solare termico, eolico e geotermico, garantiscono infatti rendimenti eccellenti, coniugando alta efficienza e bassi consumi. In questo solco, Energe è capace di proporre analisi multilivello, avvalendosi della competenza di un pool di esperti che utilizzano le più sofisticate tecnologie di raccolta dati presenti sul mercato. Ne abbiamo parlato con i fondatori Enrico Pezzoli ed

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Eros Gotti, che ci hanno illustrato come una giovane realtà può farsi strada a livello nazionale, sfruttando in particolare la ricerca e l'innovazione. MAYA - "Abbiamo realizzato - ha affermato Enrico Pezzoli - un sistema di sensori chiamato "Maya Gis". Un prodotto che ci consente di avere sotto controllo temperatura, umidità, luminosità ambientale, livelli di CO2 e qualsiasi altro dato possa essere sensibile ed utile ad un'analisi energetica. Abbiamo deciso di sviluppare una simile tecnologia per essere più competitivi, in quanto sul mercato esistevano sensoristiche che non soddisfavano le nostre esigenze. Con il "Maya" siamo in grado di avere praticamente tutto sotto controllo senza alcun cablaggio. Basta un concentratore alimentato posto all'interno dell'edificio per la raccolta dei dati in wireless". STREETLIGHT - Da questa mentalità innovativa è nato anche "Streetlight", un lampione stradale intelligente. "Da un lato è inserita la componentistica per l'illuminazione - ha continuato Pezzoli -, e in accop-


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Prospettive

ENERGE INNOVAZIONE AL SERVIZIO DEL RISPARMIO

L'AZIENDA DI CENE, CHE OPERA COME E.S.CO., È UNA FUCINA D'IDEE. I NUOVI PROGETTI SI CHIAMANO «MAYA» E «STREETLIGHT», UN SISTEMA DI SENSORI E ILLUMINAZIONE PUBBLICA INTELLIGENTI sedi dell'utente e i lampioni divengono nodi di comunicazione su cui poter installare hot-spot Wi-Fi, per fornire un servizio Internet capillare a basso costo infrastrutturale. Oltre a questo, il lampione è in grado di effettuare la telelettura dei contatori di gas, acqua ed energia elettrica per andare nella direzione delle Smart grid. RISPARMIO - Lo streetlight è in grado di ridurre fino al ridurre del 70% sia i costi di manutenzione che di energia elettrica consumata, grazie alla capacità di fornire informazioni sullo stato dell'impianto e alla gestione intelligente del flusso luminoso. "E' anche in grado di rilevare - ha concluso - le condizioni meteorologiche in tempo reale, ha una predisposizione per la ricarica di auto elettriche, può analizzare la quantità di CO2 nell'aria, e fornire una serie di altri servizi volti all'ottimizzazione delle risorse a 360 gradi". Energe ha dato l'esempio,effettuando un'operazione E.S.Co., investendo quindi con proprie risorse, su una porzione di rete di illuminazione pubblica presso il Comune di Cene rientrando dell'investimento con il solo risparmio energetico ottenuto. Un primo piccolo passo per affrontare le sfide economico-energetiche che si prospettano per il futuro.

piamento ai Led sono montate lenti di vario tipo al fine di adeguare il flusso luminoso alle dimensioni stradali e all'ubicazione del palo. Dall'altro tutta una serie di servizi aggiuntivi che lo pongono al centro di un vero e proprio network d'informazioni". Lo streetlight, infatti, è in grado di gestire una o più telecamere per la videosorveglianza statica o dinamica con archiviazione immagini su memoria locale o remota. I dispositivi sono poi già predisposti al riconoscimento delle targhe. E' inoltre in grado - grazie ad un sensore di movimento - di rilevare il passaggio di oggetti e soggetti nel raggio d'azione del corpo illuminante. Utilizzando la comunicazione a banda larga su fibra ottica e powerline, lo Streetlight crea una rete di accesso fino alle

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Information Technology

OM CONSULTING

SISTEMI INFORMATICI INNOVATIVI AL SERVIZIO DELLE PMI LA REALTÀ DI DAVIDE MEANI RIPENSA I SISTEMI INFORMATIVI TRASFORMANDO IL CONCETTO DI INFORMATION AND COMMUNICATION TECHNOLOGY (ICT) IN INNOVATION COMMUNICATION AND TRUST (INNOVAZIONE, COMUNICAZIONE E FIDUCIA)

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ni complete, direttamente o per mezzo della nostra rete di partner certificati, che comprendono la fornitura di sistemi, la realizzazione di impianti e cablaggi strutturati, la fornitura di server e client, i progetti di comunicazione digitale, archiviazione documentale, controllo accessi, sicurezza e video sorveglianza, realizzazione di siti e portali multimediali, personalizzazione ed integrazione di sistemi gestionali, il tutto su progetti specifici ed a costi competitivi. In quest'ottica, vorremmo diventare il partner di fiducia per il presente ed il futuro, lavorando in sinergia per costruire insieme le basi necessarie per la crescita." In questo momento di crisi non è forse un azzardo chiedere alle aziende un ulteriore investimento? "Riteniamo invece che questo aspetto sia un punto vincente per affrontare l'attuale situazione di transizione. Dinanzi ad una realtà in continua evoluzione ma che contemporaneamente deve affrontare le fluttuazioni del mercato, che quindi ha necessità di ridurre i costi indipendentemente dal fatturato, emerge ed è comprovato che l'ottimizzazione del sistema infor-

iventare imprenditori in momenti di transizione come quello che stiamo vivendo è una sfida notevole. Bisogna avere coraggio, intraprendenza, perseveranza, professionalità, passione, fiducia nel futuro, e un pizzico di fortuna. Tutte caratteristiche che di certo non mancano a Davide Meani, che con la sua OM Consulting - nata alla fine del 2010 -, ha deciso di sfidare il mercato dell'ICT con una realtà dinamica e versatile, con un knowhow forte maturato in vent'anni di collaborazioni con primarie realtà industriali lombarde nel campo dell'Information Technology. "Ci occupiamo di servizi informatici per piccole e medie imprese, studi professionali e pubblica amministrazione. Ci ponia- "Start up kit" per professionisti e microimprese mo come interlocutore unico per tutti gli aspetti - Pacchetto "chiavi in mano" per le reti d'impresa legati all'ICT per quelle realtà che, dovendosi con- Sistemi innovativi di connettività a banda larga centrare sul proprio core business, non abbiano le - Software open source per l'amministrazione risorse sufficienti per gestirli internamente”. - Software per la gestione delle reti di vendita e di assistenza Come vi proponete ad un'azienda? - Personalizzazioni ed integrazioni di software gestionali "Dopo una attenta analisi di tutti gli aspetti informasu specifiche cliente tici e dei relativi costi, proponiamo un progetto com- Realizzazione e ampliamento cablaggi strutturati plessivo che tenga conto delle reali necessità del - Progettazione e realizzazione di siti internet, portali di cliente, del budget stanziato e degli investimenti comunicazione ed e-commerce futuri, sottoponendo una soluzione integrata imple- Sistemi di back up locali con trasferimenti remoti mentabile e proiettata nel tempo." - Sistemi di video sorveglianza e controllo accessi - Contratti di assistenza e manutenzione Possiamo dunque affermare che operiate nell'informatica a tutto tondo? www.om-consulting.it "Siamo in grado di offrire servizi integrati e soluzio-

I SERVIZI PIÙ RICHIESTI

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Davide Meani

matico e l'utilizzo d'innovativi software di gestione possano dare quella spinta in avanti che riesca a garantire il raggiungimento di risultati positivi e monitorabili in minor tempo. Sapere dove si è oggi ci dà la possibilità di conoscere dove dovremmo o potremmo essere domani." Concludendo, è in quest'ottica che s'inserisce la sponsorizzazione a "La settimana per l'energia"? "Crediamo esista un solo modo per affrontare la "crisi", come spesso oggi viene denominata la situazione che ha colpito la nostra economia: incominciando a pensare e a

credere che sia un "periodo di transizione", un trasferimento, un passaggio, nel quale dobbiamo trovare ed incanalare le energie in modo positivo affrontando il futuro senza timore di allargare gli orizzonti ed i confini nostri e delle nostre aziende. La nostra mission è accompagnare i clienti verso un avvenire positivo, verso nuove possibilità di business, attraverso l'utilizzo più consapevole e conservativo dei mezzi e delle energie oggi a disposizione, facendo della comunicazione digitale e della interazione tra imprese la leva per costruire il nostro domani".

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À la carte

Sapori di Natale VEGLIONI, CONVENTION, MOMENTI CELEBRATIVI PER FAMIGLIE AZIENDE, SOCIETÀ SPORTIVE: LE PROPOSTE DEI RISTORATORI BERGAMASCHI PER UNA LIETA TAVOLA NEI GIORNI DELLA FESTA

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untuale come il Natale si avvicina il momento in cui le aziende celebrano la festa a modo loro, con cene, convention e serate di gala. Al di fuori del tradizionale contesto lavorativo, la cena natalizia rappresenta un'ottima occasione per consolidare l'immagine aziendale: dipendenti, dirigenti, clienti e fornitori si ritrovano riuniti a tavola, per inserire negli affari anche un giusto pizzico di convivialità. Naturalmente le cene aziendali si diversificano per obiettivo e i locali, i ristoranti bergamaschi che presentiamo in questo servizio hanno tutte le caratteristiche adatte ad ospita-

re ogni tipo di occasione: dalla semplice cena di lavoro, al meeting fino alla presentazione di un nuovo brand. La cena è un momento importante per un'impresa perché si raccolgono i frutti di un anno di lavoro, si festeggia, si offrono nuovi stimoli e motivazioni agli uomini e alle donne per affrontare le sfide del futuro. Occasione per ricaricare le batterie in vista dell'anno che ricomincia e per cementare lo spirito di gruppo. Ogni azienda ha il suo concetto di cena natalizia che può variare molto da ufficio a ufficio. Tante sono le tipologie di cene che possono essere programmate, dalle più semplici e

formali, fino alle più divertenti e originali. Si va dalla semplice pizza e birra alla cena più formale e composta. Disponendo di numerosi spazi e grazie ad una cucina eccellente: gustosa, per fare il pieno d'energia, e leggera, per sciogliere ogni tensione i ristoratori bergamaschi offrono la possibilità di prenotare cene aziendali con personalizzazione dei menù. Nel mondo del lavoro, nonostante la crisi, vale sempre il motto di Oscar Wilde: "i migliori affari si fanno a tavola". E può essere l'occasione per scoprire un locale nuovo dove prenotare, magari, il prossimo veglione di Capodanno.

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À la carte

Chicco Coria

le due anime di uno chef

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Caffè & Ristorante

Della Funicolare

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l ristorante classico del centro città e il bistrot appena fuori; la carta importante e strutturata e quella, sempre importante, tagliata maggiormente verso una nuova voglia di gustare; il luogo dove generazioni di bergamaschi hanno assaporato il carrello dei bolliti e quello, assai più versatile, che vede il susseguirsi di serate dedicate ad un gusto del mangiare che è sempre in cammino verso il nuovo. Due caratteri distinti, due locali diversi tra loro, un'unica costante. La qualità della materia prima. Un unico Chef: Chicco Coria. Vulcanico e creativo come solo i cuochi sanno essere, preciso e preparato come pochi, Chicco guida instancabile le cucine dei suoi ristoranti: l'Antico Ristorante del Moro, nel centro di Bergamo e ONE Restaurant a Dalmine, entrambi situati all'interno di hotel a quattro stelle. Chicco Coria è uno che ama le sfide. Da questa sua voglia di sperimentare ha fatto sì che nascesse ONE Restaurant: il bistrot dove è bello prendere un aperitivo assaggiando gli stuzzichini preparati dalla cucina oppure fermarsi per una delle buonissime serate tematiche o, ancora, organizzare una festa. Non dimentichiamo che Chicco Coria è anche catering e la sua struttura gli permette di seguirvi ovunque si scelga di festeggiare.

l "Caffé della Funicolare" è un luogo che non ha bisogno di presentazioni, ciò che rende unico questo storico locale è la splendida vista che si gode su Bergamo bassa e che si può godere da una delle sue terrazze panoramiche, coperte e utilizzabili tutto l'anno. Il ristorante si disloca su due piani: sotto c'è il bar con la sua terrazza; al piano superiore la sala ristorante e degustazione, anch'essa dotata di terrazza e disponibile per ricevimenti privati, cene aziendali, feste di compleanno e di laurea. Propone una cucina tipica locale ma rivisitata in chiave moderna: dai classici menù degustazione di specialità tipiche lombarde, magistralmente interpretate, a una piccola selezione di piatti di cucina internazionale molto delicati. Ricca la carta dei vini con oltre 150 etichette di qualità, anche al bicchiere e assolutamente eccezionale l'offerta di distillati. In ogni momento della giornata il "Caffè della Funicolare", situato all'interno dell'edificio che ospita l'arrivo della funicolare, offre qualcosa di speciale: dai cocktail a base di frutta freschissima alle ottime insalate, ai gelati, dall'aperitivo all'happy hour. Queste caratteristiche ne fanno un locale molto versatile, sia che ci si vada per un aperitivo o per una cena aziendale.

ONE RESTAURANT VIA FRÀ GALGARIO, 1 - DALMINE (BG) - TEL. 035 370914 WWW.CHICCOCORIA.IT

CAFFÈ & RISTORANTE DELLA FUNICOLARE VIA PORTA DIPINTA 1° - TEL. +39 035 210091 CAFFEDELLAFUNICOLARE@ALICE.IT


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Il Ristorante dell’albergo La nuova

Della Torre

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Vecchia Filanda

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istorante, albergo, bar ed enoteca. Il tutto in una splendida cornice storica a Trescore Balneario, adatta ad una clientela d'affari, di turismo ed anche per occasioni speciali e romantiche. Il Ristorante della Torre è oggi gestito dai tre fratelli Diego (chef), Michele (che si occupa dell'albergo) e Pierluigi (Maitre e mago dei vini), offre ai graditi ospiti un servizio curato, puntuale ed attento alle esigenze di ognuno. Caldo ed elegante, emana un immediato senso di comfort, accoglienza e attenzione al dettaglio. Proposte aziendali, per le festività, banchetti di ogni tipo e per ogni Esigenza: il "della Torre" è in grado di garantire un'offerta assolutamente variegata, con diversi menù e diverse sale a disposizione (da 30 fino a 80 coperti), con un ottimo rapporto di qualità. Pietanze che vanno dalla tradizione italiana, a partire da quella bergamasca e regionale fin dove la fantasia può arrivare, accompagnate da una carta dei vini eccezionale, un " Luogo del buon bere" citato nella guida Oro del Seminario Veronelli 2013. L'Albergo, dotato di 34 stanze, accoglie da più di un secolo viaggiatori e turisti, che trovano l'ambiente ideale per un soggiorno tranquillo ed il gusto attento di una tradizione di cucina allo stesso tempo sana e raffinata.

n'antica corte lombarda perfettamente recuperata grazie ad un elegante intervento architettonico, in cui oggi gli ingredienti tipici della tradizione sposano lo stile e l'eccellenza del servizio, valorizzando ogni occasione d'incontro, dal grande evento aziendale alla ricorrenza più esclusiva. Con la nuova gestione La Vecchia Filanda, affidata allo chef Emiliano Esposito e alla moglie Monica Bellini - organizzatrice e curatrice della location -, raddoppia e diventa anche ristorante per il fine settimana, aprendo a tutto il pubblico venerdì e sabato sera, oltre che domenica a pranzo. Dai primi di dicembre, dunque, La Vecchia Filanda non sarà più solo l'esclusiva location per banchetti, matrimoni, battesimi e cene aziendali. Tuttavia, la qualità sarà sempre ai massimi livelli con una cucina regionale tipica definita a "km giusto", per significare la ricerca sempre e comunque della qualità. Inoltre, grazie ai grandi spazi, gli organizzatori possono dedicare intere sale in esclusiva ad ogni azienda che decida di passare una serata diversa con tutti i dipendenti. Un vero e proprio mix di ospitalità e professionalità aspetta tutti gli avventori nella corte di Brusaporto.

ALBERGO RISTORANTE DELLA TORRE PIAZZA CAVOUR, 26 - TRESCORE BALNEARIO (BG) TEL. 035 941365 - WWW.ALBERGOTORRE.IT

LA VECCHIA FILANDA VIA C. BATTISTI, 6 - BRUSAPORTO (BG) - TEL 035 683191 INFO@VECCHIAFILANDA.IT - WWW.VECCHIAFILANDA.IT

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À la carte

Da Nasti, il coraggio Ristorante Abbazia di rimettersi in gioco

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San Paolo d’Argon

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uando si parla di qualità non ha bisogno di troppe presentazioni il ristorante e pizzeria "Da Nasti" ma solo di conferme, che passano prima di tutto dalla scelta accurata di prodotti genuini, sempre freschi di stagione. Un esempio è la farina macinata a pietra, utilizzata per le squisite pizze. Un alimento di tanti anni fa che ha mantenuto intatte le sue sane proprietà nutritive (grano e fibre naturali) e non provoca intolleranze. Un mix riuscito di gusto, sapore, digeribilità e fragranza, che si traduce nel metodo di impasto classico o integrale tramontino. L'impasto integrale, speziato al finocchietto selvatico fa rivivere suggestivi tramonti e riscopre le antiche tradizioni di fermentazione del lievito madre, le molteplici combinazioni di gusti e sapori grazie alla continua ricerca di materie prime di altissima qualità. Il risultato? Una pizza dorata, fragrante e morbida al tempo stesso, dal profumo di grano delicato ed inconfondibile. Da sempre attenta al servizio del cliente, "Da Nasti" offre un menu di pizze da Guinness dei primati con diversi ingredienti e ricette stagionali. Dalle pizze classiche a quelle con formaggi tipici bergamaschi fino alle pizze dessert con la possibilità di gustarle anche con farina integrale ai 5 cereali.

al nome della vicina Abbazia di San Paolo d'Argon, meta di pellegrinaggio di molti fedeli nel piccolo paese dell'hinterland bergamasco, uno splendido ristorante ne prende il nome. Claudio Pezzotti, che lavora in sala, e Mirko Facchi, il cuoco dietro le quinte, sono i proprietari giovani e intraprendenti che oltre a gestire il lavoro quotidiano del ristorante sono attrezzati anche per la banchettistica e per l'organizzazione di eventi, dalle comunioni ai matrimoni, dai pranzi di lavoro ai meeting. La bontà a la versatilità della cucina poi fanno il resto. Il menu dell'Abbazia mette sempre in fila proposte concrete e gustose, che pescano con curiosità nella tradizione locale, ma non dimenticano grandi primi di pesce e di carne facilmente riconoscibili dagli amanti della cucina classica nazionale. Anche se spesso e volentieri questi piatti sono reinterpretati con spirito creativo, concedendo il giusto spazio anche al lato estetico delle preparazioni. Tra i più richiesti e apprezzati non possono mancare i risotti, come quello, ricco, al barbera e taleggio, o quello più light al pesce persico. L'ampia sala open space del ristorante offre un ambiente elegante e luminoso che può essere frequentato, tra l'altro, anche solo per una pizza, visto che l'Abbazia tra le tante proposte offre anche un apprezzato servizio di pizzeria.

PIZZERIA TRATTORIA DA NASTI VIA ZAMBONATE, 25 - BERGAMO - TEL. 035 247911 WWW.DANASTI.IT

RISTORANTE ABBAZIA VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 22 - SAN PAOLO D'ARGON TEL. 035 958392 - WWW.RISTORANTEABBAZIA.COM


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FLASH Wine

LA SIGNORA DELLE VIGNE D

MARTA MONDONICO E IL SUO «DONNA MARTA» ROSSO MIETONO NUOVI ALLORI opo l'annata 2005 (medaglia d'oro al 7° Concorso Enologico Internazionale 'Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme', medaglia d'oro all'ultimo Berliner Wine Trophy 2012) anche la vendemmia 2009 sta portando allori nella bacheca della Tenuta Le Mojole. Il Donna Marta Rosso 2009 sta infatti seguendo le orme dell'ormai famoso IGT selezione 2005, conquistando le tre rose camune dell'Associazione Italiana Sommelier Lombardia. Per festeggiare l'evento, Donna Marta in persona (intendiamo Marta Mondonico) dà appuntamento a tutti gli amici e agli appassionati domenica 9 e domenica 16 dicembre in azienda (ore 10-13) per un assaggio di tutti i vini premiati dalla Guida Viniplus 2013, compresa la nuova vendemmia del Donna Marta Brut già premiato lo scorso anno al debutto. E se consideriamo che Marta Mondonico ha messo mano all'azienda non più di dieci anni fa, viene da chiedersi quale sarà ora il prossimo traguardo per la Signora delle Vigne.

Charme

BIBENDA PER IL DEVERO HOTEL

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i riconferma, con l'ultimo ma non ultimo riconoscimento da parte del mondo della stampa enogastronomica, il successo della cucina di

Enrico Bartolini, frutto dell' impegno costante e della passione infinita che

mette nei suoi ristoranti, all'interno del prestigioso Devero Hotel di Cavenago di Brianza. Struttura ricettiva, a vocazione congressuale e ormai punto di riferimento per l'hotellerie lombarda dove pochi mesi fa è stata aperta una splendida Medical SPA. Dalla stella della rossa Michelin, agli alti punteggi della Guida dell'Espresso e Gambero Rosso e non solo, Bartolini e Devero Ristorante arrivano a "Bibenda": il Libro Guida ai migliori Vini e Ristoranti d'Italia, pubbli-

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cato da AIS. Forse la guida più nota agli appassionati che, con le sue innumerevoli copie, consacra al suo interno anche il Devero Ristorante come il Ristorante dell'anno 2013 per la Lombardia. I riconoscimenti inoltre non tardano ad arrivare anche e soprattutto nei confronti di chi in questo complesso alberghiero e di ristorazione di eccellenza ci ha creduto sin dal lontano 2003: Roberto Verderio e Mauro De Nardi sono stati recentemente segnalati nella rosa dei 10 migliori candidati al premio del Sole 24 ore "Horeca24, Innovazione dell'anno", nella sezione "Miglior Imprenditore". Un crescendo continuo, quindi, nonostante la crisi e il calo dei consumi. Segno inequivocabile che lavorare bene, esserne consapevoli e ottenere tali riscontri fa alzare non solo il morale ma, soprattutto, stimola a fare ancora meglio.


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Testo&Photo di Giorgio Chiesa L’albero delle sorprese

Buon Natale con Il Cipresso

Qualità e creatività sotto l'albero LA TITOLARE ANGELICA CUNI CI ILLUSTRA I PRODOTTI DELL'AZIENDA AGRICOLA DI SCANZOROSCIATE, PRONTA A STUPIRE ANCHE QUEST'ANNO CON LE PRESTIGIOSE CONFEZIONI REGALO

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oco più di quattro ettari di vigneto sulle soleggiate colline di Scanzorosciate, non è la quantità bensì la qualità che caratterizza l'azienda agricola "Il Cipresso". E' ciò che ribadisce con forza la titolare Angelica Cuni che assieme al marito Alfonso Esposito e al figlio - si occupa di questo angolo di paradiso con la passione di una bambina e la professionalità di un'esperta enologa. "In totale produciamo circa 20 mila bottiglie tra Valcalepio Bianco Doc, Valcalepio Rosso Doc, Valcalepio Rosso Riserva Doc, Moscato di Scanzo Docg, grappa di Moscato e spumante rosso dolce prodotto con uve di Moscato STORIA - L'acquisto della tenuta da parte della famiglia Cuni-Esposito, nel marzo 2003, ha coinciso con il rilancio paesaggistico ed enologico di questa bellissima zona collinare. E i fatti stanno dando soddisfazione anche nel settore enologico a questa donna manager, da anni alla guida di un'importante azienda meccanica con circa 300 dipendenti. Dal fragore di un'industria che fabbrica attrezzature per autofficine al silenzio delle colline, dove si allineano i filari del prezioso Moscato di Scanzo, passando per la creatività delle confezioni regalo, che ad ogni ricorrenza sono capaci di soddisfare le esigenze della consolidata clientela. L'AZIENDA - "Il Cipresso" ha una cantina di medie dimensioni, completamente interrata, dotata di tutte le attrezzature necessarie per la vinificazione, compreso il locale per l'appassimento delle uve, processo necessario e molto delicato nella produzione del Moscato di Scanzo. Ma nulla è lasciato al caso anche per la parte commerciale, con ampie sale finemente arredate e una cura dei dettagli che fa sentire a casa. "Le nostre zone per il ricevimento - ha aggiunto - vogliono accogliere i visitatori per svolgere attività di degustazione e per consentire di osservare e toccare con mano le varie confezioni regalo che continuiamo a comporre".

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con la confezione nel suo complesso, quanto con la sua qualità". SERVIZI - "Infine, oltre a mio figlio ed a mio marito, abbiamo il personale che cura i vigneti e la cantina, ma lo studio delle confezioni personalizzate è tutta farina del mio sacco", ha tenuto a precisare l'imprenditrice. Un'offerta, dunque, che si rivela flessibile anche riguardo al momento di crisi contingente. "Le aziende possono chiedere confezioni di qualsiasi dimensione e prezzo, non è per noi un problema. Essendo imprenditori sappiamo bene il periodo che l'industria sta passando e per questo vogliamo dare la possibilità a tutti di scegliere il prodotto più adatto".

REGALISTICA - L'azienda, infatti, fin dalla sua "rinascita", ha sempre puntato molto sulla regalistica, una formula a dir poco azzeccata vista la produzione limitata e l'attenzione estrema riservata ad ogni bottiglia. "Il Moscato di Scanzo è un prodotto che si presta bene alla regalistica natalizia, per questo lo presentiamo nelle forme più varie, crediamo sia giusto studiare confezioni per tutti i gusti e per tutte le tasche. Partiamo dalla semplice scatola fino a package più complessi, quest'anno, ad esempio, proponiamo anche una linea di borse da viaggio. Dal punto di vista enogastronomico, ad ogni annata presentiamo, oltre alla serie standard, qualcosa di diverso capace di arricchire e stupire: si va dalle torte passando per i cioccolatini, fino ad arrivare al miele e alle marmellate biologiche. Ogni prodotto che decidiamo d'inserire è in perfetta armonia tanto

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Angelica Cuni


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LA VETRINA

Borsa in pelle "Sneakers" borchiate in pelle

Giacca Souvenir Top Paolo Casalini Stola lunga Cachemire Collana croce "Pietra su Pietra"

Scarpe borchiate in camoscio Bracciale in pelle “Originale Centimetro" Orecchini "Pietra su Pietra"

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Borsa in pelle vernicie Stivale modello camperos in pelle


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lla BMW Lario Bergauto il coraggio di certo non manca, e con questo nemmeno la convinzione nel valore dei propri prodotti. Le concessionarie di Bergamo, Lecco e Sondrio hanno voluto tenere un test drive molto particolare, praticamente inedito. PerchÊ si è trattato di un test comparativo ospitato nella nuovissima

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Challenge

LARIO BERGAUTO DA GRUMELLO LANCIA «LA SFIDA» LA CONCESSIONARIA UFFICIALE BMW PER BERGAMO E PROVINCIA HA LANCIATO UN TEST DRIVE COMPARATIVO, METTENDO A CONFRONTO LA 116D CON L'AUDI A3 1.6 TDI E LA MERCEDES CLASSE A 180 CDI

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filiale di Grumello del Monte. La nuova BMW 116d ha infatti sfidato sull'asfalto due concorrenti blasonate: l'Audi A3 1.6 TDI e la Mercedes Classe A 180 CDI. Le prove si sono realizzate con un pilota professionista che ha consigliato la guida migliore ad ogni situazione. Proprio a detta sua, il motore BMW della 116d è molto piÚ sportivo di quello Volkswagen della A3 e del motore Renault della Classe A. Infatti, la trazione posteriore della BMW riesce a restituire il piacere di guida tipico delle vetture di questa casa. Dicevamo, in apertura, che la concessionaria Lario Bergauto ha avuto molto coraggio, specialmente perchÊ si tratta della prima volta che una concessionaria delle tre

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case tedesche ha deciso di ospitare un confronto aperto alle dirette concorrenti. Ma d'altronde "La Sfida" ha permes-

so di ospitare tantissimi amanti dei motori, entusiasmandoli alla guida delle migliori vetture di questa categoria.


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Fotoincisione 2000


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Su strada

NUOVA BMW SERIE 7

ELEGANZA SPORTIVA E SOFISTICATA TECNOLOGIA L'AMMIRAGLIA DELLA CASA BAVARESE, NELLA VERSIONE RINNOVATA, PRESENTA IL MODELLO 730D XDRIVE CHE SULLA STRADA SDRUCCIOLEVOLE DI PORTA SAN LORENZO GARANTISCE SPINTA NEI CAMBI SENZA RINUNCIARE ALLA COMODITÀ Foto di Giorgio Chiesa

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l "leit motiv" tra l'asfalto liscio delle mura venete di Città Alta e il fondo acciottolato, sconnesso di Porta San Lorenzo è la nuova BMW Serie 7 730d, con trazione integrale xDrive, e la comodità che si prova seduti a bordo. L'assetto della berlina, quinta generazione dell'ammiraglia BMW, ha il grande merito di filtrare tutte irregolarità del manto stradale, evitando ai passeggeri qualsiasi spiacevole contraccolpo. La Porta San Lorenzo, conosciuta anche come Porta Garibaldi, ha fatto da cornice all'immagine inconfondibile della nuova Serie 7. Un look, per l'ammiraglia bavarese, caratterizzato da nuovi gruppi ottici LED, da interni ridisegnati ed impreziositi, da un ottimo livello d'insonorizzazione, da un notevole aumento del comfort di viaggio, da una ricca gamma di equipaggiamenti opzionali e da un'avanzata tecnologia di sicurezza.

anche per il Control Display 3D centrale che mostra, tra le altre cose, le indicazioni del "professional navigation", sempre più integrato con l'elettronica a bordo. A BORDO. I nuovi sedili anteriori garantiscono un miglior compromesso tra le esigenze di contenimento dal busto e delle gambe nella guida brillante e le scontate richieste di comodità, assieme ad enormi possibilità di regolazione. Queste ultime si possono avere anche a livello dei posti posteriori esterni, capaci di trasformarsi all'occorrenza in vere e proprie chaise longue. In materia di comfort e di comodità la differenza maggiore tra la BMW Serie 7 edizione 2012 e le versioni precedenti è garantita dal nuovo assetto, che conta su sospensioni pneumatiche al retrotreno, oltre che su nuovi ammortizzatori.

COLPO D'OCCHIO. Rispetto alle versioni precedenti si AL VOLANTE. L'apparenza, però, non rende l'idea di cosa distingue per i dettagli come il doppio rene con 9 listelli anziè realmente capace l'ammiraglia della Casa tedesca quando si ché 12, i nuovi fascioni paraurti, gli indicatori di direzione mette in moto e comincia a divorare l'asfalto. I motori della integrati negli specchietti e gli inediti fari adattivi a Led disSerie 7 2012, pur offrendo prestazioni superiori, assicurano ponibili a richiesta. Questi consumi ed emissioni più bassi proiettori variano larghezza e rispetto al modello uscente. Due le versioni della nuova profondità del fascio luminoso Oltre all'avanzamento tecnoloa seconda della strada percorsa gico dei propulsori stessi, il Serie 7: a passo corto e a passo e della velocità, passando in merito va ascritto anche all'alungo, per chi ha l'autista. autonomia dagli abbaglianti dozione del nuovo cambio Non manca l'accessorio agli anabbaglianti quando s'inautomatico ZF a otto marce, in che permette di aprire il baule crociano altre macchine. sostituzione del sei rapporti attuale. Bella, sofisticata, affainserendo il piede sotto il paraurti LA PLANCIA. La Serie 7 si scinante, questa sontuosa berlidistingue anche per i dispositina lascia tutti soddisfatti per le vi elettronici al suo interno. Non manca il sistema di start & prestazioni garantite da motori all'avanguardia e da innovastop, la frenata rigenerativa e la seconda generazione del zioni tecnologiche che la pongono al vertice del segmento di "Driving Experience Control" che cambia grafica e coloraappartenenza. zione a seconda delle modalità di guida. La modalità Eco Pro permette di contenere le richieste di carburante. Due parole I MOTORI. Sotto il cofano la BMW Serie 7 730d monta un

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tre liti a gasolio sovralimentato in configurazione da "soli" 258 cv e 560Nm mentre la 740d monta lo stesso motore ma con doppia turbina in versione da 313 cv e 630 Nm. Per entrambe c'è la versione con la trazione integrale xDrive, proposta pure sulla nuova 750d, con nuovo motore sei cilindri td TwinPower Turbo da 381 cv e 740 Nm. Il motore V8 della BMW Serie 7 750i, a benzina da 450 cv e 650 Nm, è quello che ha subito gli interventi più radicali, che portano a un +10% in fatto di potenza associato ad un taglio del 25% delle emissioni. A completare il quadro ci sono poi due altre due varianti a benzina: la 740i, con il 3.0 TwinPower Turbo da 320 cv e la 760i, che monta il poderoso V12 da 544cv e 750 Nm. Non entriamo nei dettagli del listino

perché grazie al catalogo "Invidual" è possibile ritagliarsi la Serie 7 su misura, quasi fosse un abito sartoriale. CURIOSITÀ. Tra i piccoli lussi che ci si può concedere vanno ricordate le tendine elettriche per i vetri laterali e per il lunotto, come anche la regolazione individuale dei flussi d'aria dalle bocchette e della loro temperatura, grazie al climatizzatore quadrizona. La tranquillità per chi viaggia a bordo di questa BMW è garantita da una miriade di sistemi, che ha i suoi massimi "esponenti" nel BMW "Night Vision" + "Dynamic Light Spot" con riconoscimento delle persone e nell'Active Protection con riconoscimento automatico dello stato di stanchezza del conducente (Driver Attention Control).

LARIO BERGAUTO Via Campagnola, 50 Tel. 035 4212211 - BERGAMO Corso Carlo Alberto, 114 Tel. 0341 27881 - LECCO Via Brescia, 78 - Tel. 035 830914 GRUMELLO DEL MONTE www.lariobergauto.bmw.it www.mobility.it

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EVENTI

DA GIULIANA «RELAIS&CHATEAUX», IN CANTALUPA LA CENA DEL CUORE foto di Alberto Mariani

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accostamento era a dir poco inedito. Unire per una serata magica l'accogliente Osteria D'Ambrosio (meglio nota come "Da Giuliana") di via Broseta all'eleganza della dimora "Relais&Chateaux" dei fratelli Cerea, famosi per il ristorante tre stelle Michelin "Da Vittorio". Una fusione sublime con un unico grande obiettivo, quello della solidarietà. E' successo questo lo scorso sabato 17 ottobre nella suggestiva location di Brusaporto: la scusa, se così possiamo definirla, era la consueta festa della Bocciofila Bergamasca, militante a livello nazionale e targata Siad. Un contributo è stato infatti donato al Dottor Paolo Ferrazzi, direttore del dipartimento cardiovascolare e dell'unità cardiochirurgica degli Ospedali Riuniti, per le attività della "International Heart School", fondazione bergamasca per la formazione medica continua di medici stranieri provenienti da paesi emergenti e in via di sviluppo. Proprio per il clima conviviale e la reputazione che lo storico locale è riuscito a ritagliarsi nel corso dei decenni, in molti non hanno voluto perdersi l'appuntamento su invito di Giuliana. Erano tanti i volti noti presenti tra autorità e politici - dal sindaco di Bergamo Franco

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Tentorio al consigliere regionale Carlo Saffioti -, ma anche nel mondo dell'imprenditoria, dello sport e dello spettacolo, come il grande Giacomo Agostini e il famoso stilista Lorenzo Riva. Infine, è stato il momento dei ringraziamenti, sia per i presenti che per le persone che hanno fatto la storia della trattoria e che purtroppo non ci sono piÚ. E' Reno Morazzini a ricordare mamma Anna, consegnando un

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mazzo di fiori alla figlia Giuliana, prima che la stessa consegnasse una targa speciale a Mariarosa Invernici, per anzianitĂ al servizio della trattoria. Come corollario all'evento, tra i premi della lotteria finale erano presenti le celebri pentole della Pentole Agnelli di Lallio, utilizzate anche per cucinare le pietanze servite a tavola.

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EVENTI

POTENZA 911, AL CENTRO PORSCHE BERGAMO LE NUOVE CARRERA 4 E 4S foto di Giorgio Chiesa

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o scorso venerdì 9 novembre il Centro Porsche Bergamo ha realizzato una serata all'insegna della meraviglia per dare il benvenuto ai nuovi modelli Porsche 911 Carrera 4 e 4S. Un debutto in grande stile, per celebrare l'eleganza, la dinamicità e la potenza 911 in compagnia di un partner davvero speciale, Beachcomber Hotel. A far dunque da cornice al nuovo gioiello ci sono state mete paradisiache e resort da sogno, tutte selezionate dalla società leader nell'hotellerie di alto livello in paradisi tropicali. "Porsche e Beachcomber Hotel - ha commentato Simona Bonaldi, ad del Gruppo Bonaldi - rappresentano un'accoppiata perfetta per farci sognare. Sogni che si possono realizzare, paradisi che si possono conquistare: ecco il senso della scelta di abbinare due marchi così prestigiosi per una serata davvero speciale. Porsche ci ha abituati a desiderare e ancora una volta ci dimostra, con le nuove 911 Carrera, che i desideri possono diventare realtà". Silvano Lanzi, responsabile del Centro Porsche Bergamo, entra nel merito e si sofferma sui dettagli che fanno la differenza. "Le nuove Porsche 911 Carrera 4 e

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4S, dotate di un look disinvolto e convincente, sono capaci di fornire performance ancora piĂš elevate a fronte di un consumo di carburante ridotto del 16%rispetto ai modelli precedenti e, grazie all'impiego del sistema attivo a trazione integrale PTM (Porsche Traction Management), garantiscono la massima dinamicitĂ di guida su ogni genere di superficie stradale ed in tutte le condizioni atmosferiche".

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EVENTI

JONATHAN SWIFT, LA NUOVA WRITER'S EDITION MONTBLANC foto di Giorgio Chiesa

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stato l'omaggio di un omaggio. Sembra un gioco di parole ma si può così riassumere l'evento andato in scena nell'elegante boutique Montblanc di via Tiraboschi la scorsa domenica 11 novembre. Marco Cornali, titolare della boutique, ha presentato ad un selezionato pubblico di clienti e appassionati la "Montblanc Writer's Edition Jonathan Swift", che rappresenta l'omaggio della celeberrima maison tedesca allo scrittore irlandese, autore de "I Viaggi di Gulliver". Questa collezione, come tutte le Writer's Edition, è in tiratura limitata. La serie "Jonathan Swift", in particolare, è impreziosita da incisioni e significativi dettagli che rievocano i momenti più celebri della storia a cui s'ispira. La penna stilografica, in pregiata resina nera, è decorata con intarsi che ricordano le corde con cui i Lillipuziani catturarono e legarono Gulliver. Il "cap top", oltre a riportare l'originale firma dello scrittore, ha la forma di un tricorno, il caratteristico cappello indossato proprio dal protagonista. Una piccola scala, utilizzata dai minuscoli Lillipuziani per comunicare con Gulliver, è stata inoltre riprodotta sulla clip. Ciò che infine rende ancora più speciale quest'opera di grande maestria artigianale è il penni-

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no in oro in 18 carati, con finiture in rodio, dove una raffinata incisione di sorprendente precisione rappresenta la scena in cui l'esercito lillipuziano marcia sotto le gambe del "gigante". Durante la giornata, poi, l'esperta grafologa Adele Prochaska, volto noto di RTL, ha coinvolto gli ospiti in un accattivante e simpatico esame della scrittura. E' dunque giĂ tutto pronto per il Natale, un vero e proprio universo firmato Montblanc che attende tutti i fortunati avventori.

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EVENTI

DA CORNARO GIOIELLI... UNA PREZIOSA COLLEZIONE foto di Giorgio Chiesa

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on finiscono di stupire Renzo e Sandra Cornaro che, con le figlie Giovanna e Marialuisa, ogni anno a novembre propongono esclusive emozioni. Un'iniziativa, questa, entrata nella tradizione dell'affermata gioielleria di Via Camozzi 44 a Bergamo, che rappresenta un punto di riferimento per tutti gli appassionati di alta gioielleria ed orologeria. Con la mostra-evento "So Chic‌" Cornaro incanta. Pezzi unici di altissima gioielleria con diamanti declinati in parure da sogno, accanto a rubini, zaffiri e smeraldi dalle carature importanti. Non solo. Sempre glamour infatti, le perle South Sea, Tahiti e Gold. Splendidi gli orecchini pendenti. Grandi i ciondoli dalle forme piÚ diverse.

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Stupiscono gli anelli macro con incredibili intrecci in pavè di diamanti dalle mille sfumature. Quindi, come novità assoluta si assiste ad insoliti accostamenti di colore e taglio nelle pietre preziose, riscoprendo una nuova armonia tra gusto classico e contemporaneo. Grande successo anche per l'universo maschile con sorprendenti

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complicazioni di storiche marche di orologi come Breguet, Chopard, Vacheron Constantin, Baume & Mercier, Paul Picot, Longines e Bell & Ross. Insomma, una mostra che si è rivelata un laboratorio sofisticato di affascinanti novità . Eccezionali gioielli, volti ad interpretare e a far vivere lo straordinario quotidiano di ogni donna firmato Cornaro.

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Esedra è il rivoluzionario e completo sistema per serramenti in alluminio facile da applicare e capace di risolvere con stile qualsiasi esigenza architettonica e d’arredo. Prodotti in svariate forme, dimensioni e finiture, i serramenti Esedra sono adatti a tutte le esigenze costruttive residenziali, commerciali e industriali. L’alluminio rende gli infissi Esedra durevoli nel tempo, indeformabili e completamente riciclabili senza alcun danno per l’ambiente. Inoltre le nuove tecnologie applicate al taglio termico e al vetro permettono ad Esedra il raggiungimento di bassissimi valori di trasmittanza permettendo all’utilizzatore un notevole risparmio energetico. La nuova serie HT 54-62 è stata infatti studiata per spingersi al di sotto del valore di trasmittanza 1,6 W/m2 K, parametro di riferimento nazionale per poter usufruire degli sgravi fiscali (contributo del 55%) per le spese sostenute nell’adeguamento della casa in materia di risparmio energetico. La nuova serie HT 54-62 e tutti gli altri sistemi Esedra sono certificati (PERMEABILITÀ DELL’ARIA, TENUTA ALL’ACQUA E RESISTENZA AL CARICO DEL VENTO) e mercati CE (UNI EN 14351-1). L’innovativo sistema HT 54-62 e le altre serie Esedra sono vendute in Italia da Agnelli Metalli di Lallio (BG), e dalle filiali di Rosignano (LI) e Oristano. In Europa dall’Agnelli Metalli Poland di Katowice.


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EVENTI

ATALANTA MASTER, A VINCERE IN SAPS È LA SOLIDARIETÀ foto di Giorgio Chiesa

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essuno è voluto mancare lo scorso sabato 24 novembre in Saps. Dai presidenti Marino Lazzarini e Baldassare Agnelli, al mister Giorgio Magnocavallo, passando per i dirigenti accompagnatori Antonio Danelli, Carlo Valendi, Zaccaria Cometti, al massaggiatore Roberto Martinelli, al coordinatore Roberto Viscardi, con tutta la squadra delle vecchie glorie dell'Atalanta: Piacentini, Gandolfi, Carminati, Cecilli, Consonni, Defendi, Filisetti, Garlini, Lugnan, Magrin, Mastropasqua, Messina, Imberti, Paleni, Moro, Nicolini, Pasciullo, Soldà, Magoni, Salvioni e Bertole. Come dicevamo, tutti riuniti per la solidarietà e per omaggiare la Onlus (sezione di Bergamo) UILDM, a cui è stato devoluto un assegno solidale consegnato direttamente nelle mani del funzionario Sandro Zanoli. Ma l'Atalanta Master è molto di più, e come ha ricordato Marino Lazzarini, ad emergere ancora una volta è stata la voglia di stare insieme. Valori che sono divenuti palpabili quando tutti i giocatori hanno deciso di omaggiare i due presidenti con una preziosa cornice dello scultore Giuliano Ottaviani. Tra gli ospiti anche altri amici, mister Nedo Sonetti, il giornalista Luigi Gnecchi, Elio Corbani e Arturo Zambaldo.

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PANATHLON BERGAMO, FAIR PLAY VINCENTE A PALAZZO FRIZZONI foto di Giorgio Chiesa

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stata un'occasione a dir poco speciale quella che il Panathlon Bergamo ha organizzato lo scorso giovedì 15 novembre all'interno di Palazzo Frizzoni. Un incontro di alto "contenuto tecnico" se vogliamo usare un gioco di parole, perché ad essere premiati nel corso della serata sono stati Perico, Carrara, Filippini e Galuzzi. Sono loro ad aver meritato i celebri premi Fair Play del Panathlon Bergamo. Dunque, all'equipaggio di rally Alessandro Perico e Fabrizio Carrara è andato il premio "al gesto". Quello alla promozione sportiva è stato donato a Silvano Filippini, insegnante di educazione fisica e storico allenatore di basket. Luigi Galluzzi fiduciario di Bergamo del Comitato Paralimpico - è stato insignito con il premio alla carriera. Inoltre, è stata rinnovata anche quest'anno la borsa di studio "Baldassare Agnelli", che è stata assegnata all'Istituto Camozzi, mentre un contributo è stato donato alla PHB - Polisportiva Bergamasca Onlus -, in occasione del trentennale dalla fondazione.

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EVENTI

«MINI GOES TO SANTA CLAUS», IL NATALE DI CASA LARIO BERGAUTO foto di Giorgio Chiesa

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osa è successo alle concessionarie MINI Lario Bergauto di Lecco e di Bergamo gli scorsi mercoledì 7 e venerdì 9 novembre? Un anticipo del Natale dedicato ai più piccoli. La casa automobilistica tedesca ha infatti organizzato un viaggio che attraverserà l'Italia: si chiama "MINI Christmas Italian Tour" e coinvolgerà le scuole locali per raccogliere tutti i desideri dei più piccoli. In particolare, nelle sedi di Corso Carlo Alberto (Lecco) e di via Campagnola (Bergamo), famiglie e bambini hanno potuto anche concedersi una deliziosa merenda natalizia, a base di cioccolata, caramelle e gustose crepe alla Nutella. L'obbiettivo è quello di entrare ufficialmente nei Guinness World Records con la lista dei desideri più lunga mai consegnata a Santa Claus, a cui Lario Bergauto (con le sue due sedi su un totale di venti a livello nazionale) ha contribuito per il 10% sulla quota italiana. Ma per stabilire questo record mondiale, MINI si è attivata a livello internazionale col "MINI goes to Santa Claus", coinvolgendo un totale di 16 paesi con un copertura geografica da far impallidire anche Babbo Natale, che di tour mondiali se ne

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intende sul serio (Germania, Italia, Regno Unito, Portogallo, Belgio, Bulgaria, Grecia, Polonia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia, insieme a Russia, Stati Uniti d'America e Singapore). Araccolta conclusa, la famiglia MINI partirĂ alla volta di Rovaniemi, al Circolo Polare Artico, per trasportare a bordo i desideri dei bambini di tutto il mondo.

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