Bergamo Economia - Novembre 2011

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«FACCIO QUELLO CHE MI DICE BOSSI»

Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco del Carroccio e possibile prossimo capogruppo alla Camera: «La Lega è Bossi e Bossi è la Lega» PALAZZOFRIZZONI: LA CLASSIFICA DEGLI SPRECHI

Da Porta Sud al teatro Creberg: viaggio all'interno del Comune di Bergamo per scoprire partecipate morte di fatto e inutili doppioni

BLOGGER: PROFESSIONE O VOCAZIONE?

Claudio Messora, ideatore di byoblu.com, si racconta: «Facevo l'informatico ad alti livelli. Oggi le donazioni dei miei lettori sono il mio solo stipendio»

Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

«Ubi e Pigna? Il rilancio nasce dall'unione» Il parlamentare bergamasco, presenta un piano industriale alternativo per il gruppo bancario: non più un modello federale, ma una banca unica E intanto ci presenta in esclusiva le nuove Cartiere di Alzano Lombardo

OTTOBRE 2011 - anno 5 - numero Economia, attualità, costume e stile

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SOMMARIO Ottobre 2011

ECONOMIA 14

Pillole di finanza Cos'è la bilancia dei pagamenti e perché deve essere in equilibrio

"La stangata"

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Più tasse che tagli alle agevolazioni fiscali

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Con...tributo Manovra di ferragosto: un’odissea senza fine

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O tempora o mores Il bunga bunga diventa marchio

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Economia&Politica Il politico pensa «per ora», l'imprenditore «per sempre»

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PAGINA 28 L’intervista Stucchi: «Io faccio quello che mi dice Bossi»

"Disoccupazione" A Bergamo il lavoro è tutto (ci mancherebbe altro)

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Leggere la legge Verso la liberalizzazione del mercato del lavoro

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SOMMARIO Ottobre 2011

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Territorio Promoserio, da scommessa a realtà

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Scienza&Ricerca Il «Mario Negri» al Kilometro Rosso

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Copertina Jannone: «Ubi e Pigna? Il rilancio nasce dall'unione»

Sprechi&Risparmi Da Porta Sud al teatro Creberg Ecco gli sprechi di PalazzoFrizzoni

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Largo Belotti Rotta verso l'estero con il Temporary Export Manager

BUSINESS

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74

Filantropia

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Parola all’associazione

La mia Africaa

La classifica Tenaris tra le prime 100 aziende al mondo per innovazione

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Open day Back to the future con Inno2days

60

Nuove frontiere Il mestiere del blogger, professione o vocazione?

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La kermesse Arriva il futuro, fa tappa a Bergamoscienza

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Cooperare per uscire dalla crisi

Sicurezza Security Center, da trent'anni una sicurezza «Made in Bergamo»



SOMMARIO Ottobre 2011

RUBRICHE & EVENTI 94

Tavola rotonda Da investimento a bene d'uso, ecco la nuova «casa bergamasca»

si trasforma in stile e design

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Chi, dove e perchè Foto e curiosità

BERGAMO ECONOMIA Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007) Società editrice: Speb S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Presidente: Marino Lazzarini

REDAZIONE: Direttore responsabile: Paolo Agnelli

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Cucina La selezione NIC va in scena alla Saps

Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi Caporedattore: Luca T. Bilotta Mail: bilotta@bergamoeconomia.it Redattore: Livio Casanova Mail: casanova@bergamoeconomia.it Fotoreporter: Giorgio Chiesa Mail: chiesa@bergamoeconomia.it Consulenti: Marco Amorese, Laura Adele Feltri, Claudio Rossi e Barbara Putortì Art: Francesco Legramanti Mail: grafici@bergamoeconomia.it

PUBBLICITA’: Tel. 035 678812

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In anteprima Nuova Serie 1, l'efficienza

Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini e Jarno Sambinelli Mail: info@bergamoeconomia.it Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211 Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n 24122 Bergamo

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Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG) Tel.035/42768 www.calonitrasporti.com


L’editoriale Ottobre 2011

«Lo strano caso di Alessio Rastani», l'uomo che trasformò i cittadini d'Europa in struzzi DI LUCA T. BILOTTA

ome italiano, inglese perfetto, ma provenienza dubbia: stiamo parlando di Alessio Rastani, un nome ai più sconosciuto fino a qualche giorno fa. Ora, questa persona, rappresenta in toto le "canaglie borsistiche", gli speculatori folli che si approfittano della crisi - in cui noi poveri umani sguazziamo fra mille difficoltà - per fare soldi. E proprio il trader indipendente ha sconvolto il mondo rilasciando un'intervista sfogo alla Bbc di Londra. Le sue parole hanno scatenato un vero e proprio terremoto sulla rete (e vi assicuro, non solo), a tal punto che in molti si sono chiesti se fosse finzione televisiva o pura realtà. Ma facciamo un passo indietro. Ecco il sunto delle sue parole, quando Rastani - sconosciuto trader di Londra con ovvie origini italiane -

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ha lasciato stupita la giornalista della Bbc parlando della crisi in cui versa l'intera economia globale: "Mi spiace dirlo ma sono giorni che sogno una nuova recessione. E' la verità, lo sanno tutti che c'e'...". E fin qui niente da dire: benvenuta sincerità. Ma Rastani rincara la dose: "Si possono fare tantissimi soldi grazie alla recessione", ha detto cinicamente il buon Alessio. "Apprezziamo la sua franchezza, ma cosa dovrebbe pensare il resto d'Europa?", ha risposto la conduttrice, attonita. E perché essere attoniti? Verrebbe da dire, finalmente qualcuno è riuscito a dire le cose come stanno. E, invece, il mondo si è messo subito in allarme nel ritenere questo baldo giovanotto figlio di Wall Street, come un falso. Un tam tam continuo in internet, sui giornali e nelle tv nazionali. Un po' come gli struzzi che, per non credere al pericolo dinanzi a loro, cacciano la testa nella terra. E così la difficoltà a considerare reali queste parole - anche se la verità, in teoria non dovrebbe mai far male - ha messo in dubbio l'autenticità del trader, anche per la somiglianza con Andy Bichlbaum, attore della compagnia inglese The Yes Men. Incredibile, anziché preoccuparci se - o meno - le affermazioni erano vere, ci siamo interrogati sulla sua identità. Purtroppo c'è poco da rimanere a bocca aperta. Forse perché, finora, ci siamo abituati all'ipocrisia che circonda i media, la politica e i mercati. Siamo lobotomizzati da frasi fatte di finta normalità. Pazienza se, sempre secondo Rastani, "in meno di 12 mesi i risparmi di milioni di persone evaporeranno e ci troveremo in un mondo dominato da Goldman Sachs. La cosa peggiore da fare ora, è non fare nulla". Già,

perché "la crisi economica è come un cancro: se aspetti, aspetti e continui ad aspettare nella speranza che se ne vada, si dà alla metastasi l'opportunità d'espandersi e dopo sarà troppo tardi". Troppo tardi, quindi, anche per iniziare a renderci conto di come stanno realmente le cose. A questo punto dobbiamo fare una riflessione: che sia vero o meno il personaggio Rastani, tutta l'Europa deve chiedersi fino a che punto ci porterà l'indifferenza in cui viviamo. Nel breve colloquio alla Bbc, circa tre minuti e mezzo, Rastani ha detto anche che "la zona Euro è destinata a crollare e pensare che i governi riescano a risollevare la situazione è solo un'illusione. I governi non guidano il mondo". Vero o falso? Non possiamo saperlo. Di sicuro la visione del mondo finanziario di Rastani è singolare, con la quale si può essere d'accordo o no. Forse qualcuno pensa o pensava che l'obiettivo di un trader in borsa fosse fare beneficienza? E qual è la funzione di una società quotata in Borsa, se non creare profitti? Gli stessi devono salire, la società deve remunerare i suoi azionisti, deve farlo sempre per non essere pesantemente punita dagli investitori in Borsa. Le parole d'ordine sono produttività e competitività. E il mercato non è un consorzio di solidarietà. Detto questo però, la nostra società - in senso globale - deve migliorare. Lo spaccato che ne nasce da questa singolare vicenda è disarmante. Ci siamo noi, poveri struzzi, più preoccupati dalle piccolezze (l'identità di una persona) che delle cose grandi (la crisi). Loro - i figli della Borsa - pronti a speculare alle nostre spalle, grazie all'ipocrita ignoranza che ci contraddistingue. Chi è nel torto? Riflettiamo.

IL CAPOREDATTORE

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Notizie in breve 100 Sono le tavole degli elementi formato gigante che, grazie al contributo della Erre Stampa S.r.l. di Orio, sensibilizzata dall'Associazione "Mi fido di Te", sono state donate e affisse in ogni classe di Agrario, Natta

e Sarpi, pronte per i chimici del futuro. La crisi morde ma le imprese orobiche continuano a credere nella formazione del capitale umano: dove non arriva Roma, l'impresa orobica supplisce.

Nautica

Aquariva taglia il traguardo dei 200 esemplari Aquariva, storico 33 piedi Riva nato nel 2000, primo progetto dopo l'acquisizione del brand da parte del Gruppo Ferretti, è arrivato al traguardo di 200 esemplari prodotti. Per produrre l'Aquariva, lo scafo 200 dell'imbarcazione, erede di Aquarama, che può tenere a bordo otto persone ed è dotato di un motore da 380 cavalli, per una velocità massima di 41 nodi, servono dieci persone e 720 ore di lavoro. Le barche dei cantieri Riva (169 anni di storia a Sarnico) sono state vendute in 40 paesi tra cui l'Australia. Negli ultimi dieci anni sono stati prodotti complessivamente 600 esemplari. L'Aquariva si è affermato come un classico del mondo nautico, diventando, grazie alla perfezione dei dettagli, un modello amato dal jet-set. Caratterizzato da linee morbide ed eleganti, racchiude il sapore della tradizione, con i legni pregiati della coperta (mogano intarsiato in acero) e le rifiniture in pelle del cruscotto e del timone. Aquariva è diventato negli anni simbolo di eleganza e stile, un vero classico del settore nautico, tanto da essere scelto da Gucci per festeggiare il 90° anniversario della maison con la versione firmata dal direttore creativo della griffe Frida Giannini.

Sessa lancia il Fly 45. Oltre il classico Open Un'imbarcazione rivolta ad armatori di gusto raffinato, che ricerchino prestazioni sportive ed ampi spazi di vita a bordo? Come conciliare esigenze così diverse e condensarle in una imbarcazione che piaccia a prima vista? Ci è riuscita Sessa

Marine, presentando il nuovo nato: Fly 45 IPS 600, un'imbarcazione che presenta performance, forme e stabilità da Open, senza rinunciare alla 12

generosa distribuzione degli spazi propria dei modelli Fly-Bridge. La casa madre stessa lo definisce come un "Open Evoluto", per accontentare chi desideri il massimo in una metratura ancora facile da condurre e, quando i porti non abbiamo molta disponibilità di spazi enormi in banchina, ancora facile da ormeggiare. L'imbarcazione porta la firma di Christian Grande, che è parso risolvere con piacevole design, il compito assegnato e coniugare al meglio praticità, sportività, confort e design. Sessa Marine ha voluto accontentare, con il progetto 45 Fly IPS 600, non solo l'armatore esigente, ma mettere in condizione, i suoi ospiti a bordo di vivere una vacanza all'insegna del confort e dell'ergonomia. Un'imbarcazione così bella e performante potrebbe peccare in vibrazioni, insonorizzazione ed in ultima analisi di piacere di viaggiare per miglia e miglia con essa? Ovviamente no. Oltre la grande esperienza dell'Ufficio Tecnico e di Progettazione interno a Sessa Marine, per il progetto strategico Fly 45 IPS 600 è stata

utilizzata la Partnership del Dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Industriale dell'Università degli Studi di Brescia, in modo da

ottimizzare soluzioni in grado di diminuire notevolmente rumori e vibrazioni percepibili durante la navigazione di questo gioiello di design.



ECONOMIA&BUSINESS

Cos'è la bilancia dei pagamenti e perché deve essere in equilibrio Plutarco ci ha tramandato che, già tra gli ateniesi contemporanei di Solone, un figlio non aveva l'obbligo di mantenere il padre anziano se questi durante la sua vita non gli avesse insegnato una «téxvn» (arte) PILLOLE DI FINANZA - Rubrica a cura del Dott. claudio Rossi empre da Plutarco (Solone, 22, 1) apprendiamo che il governo ateniese fece di tutto per incoraggiare i mestieri in quanto era pienamente consapevole che "i mercanti non amano esportare in un paese da dove non possono portar via un carico di ritorno". Da questi primi abbozzi degli elementi della bilancia commerciale, hanno poi fatto seguito altre rilevanti testimonianze della percezione sto-

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rica del concetto di equilibrio dei flussi commerciali e, soprattutto, valutari: Plinio il vecchio nella sua Naturalis Historia (6, 101; 12, 84) si poneva il problema degli effetti sull'economia dell'Impero del drenaggio di oro e argento romani in India ed in altri paesi dell'Oriente quale pagamento delle importazioni di articoli esotici e di lusso. A dire il vero, gli studiosi contemporanei di storia economica (tra cui Moses I. Finley) ci confermano che, nell'antichità, la sensibilità a questo problema di "avanzo/disavanzo" è sempre stata pressocchè di carattere morale e retorico piuttosto che economico: per questo non risultano mai essere state 14

avviate dai governi vere e proprie analisi di trend o, meglio, programmi economici sul tema. Oggi, che il nostro orizzonte commerciale si è invece globalizzato, che molte barriere doganali sono cadute e che la nostra considerazione dell'economia ha assunto lo status di scienza, l'attenta analisi della bilancia dei pagamenti è diventata un driver indispensabile per prevenire dannosi squilibri ed indirizzare certe scelte politiche a sostegno del riequilibrio. Cosa rappresenta, quindi, la bilancia dei pagamenti? La produzione nazionale non trova sempre completo assorbimento sul mercato interno e, pertanto, gli operatori economici debbono lavorare anche per vendere all'estero: più si produce a costi bassi e cioè a prezzi competitivi, più si vende sui mercati mondiali. Come noto, d'altro canto, la domanda del mercato interno non è sempre soddisfatta dalla capacità produttiva nazionale: per questo motivo si importano materie prime e prodotti finiti dall'estero. Si genera, così, un flusso di esportazioni e di importazioni non sempre, però, dominato dalla legge della domanda e dell'offerta ma condizionato anche da altri fattori quali le caratteristiche macroeconomiche, la stabilità e la politica monetaria di ciascun Territorio, la qualità percepita dei manufatti, le eventuali politiche protezionistiche, ecc. Maggiori sono le esportazioni e maggiori sono i crediti che l'Italia vanta verso l'estero e la valuta estera (ricchezza) che entra nel nostro Paese. Si forma in tal modo un patrimonio nazionale, utile per far fronte ai pagamenti con l'estero e per avere a disposizione una riserva di ricchezza da utilizzarsi per ogni evenienza. Quando il fenomeno è contrario -

come spesso sta accadendo - avviene che si importi più di quanto si produca per esportare (da qui l'essenziale esigenza per i governi di favorire un solido tessuto produttivo interno!); alcune delle cause di questo fenomeno sono date principalmente dalla troppo veloce lievitazione, per vari motivi, dei consumi interni o da un progressivo processo di contrazione produttiva del Paese: ne consegue che, con provvedimenti vari e nel rispetto degli accordi commerciali internazionali, le autorità competenti si auspicano di contenere la tendenza ad acquistare dagli stranieri più di quanto si possa loro vendere e ciò per evitare un dannoso lento depauperamento delle risorse della Nazione. Ciò premesso possiamo definire "Bilancia Commerciale" il complesso dei valori delle sole merci importate ed esportate: la stessa si definisce attiva se le esportazioni superano le importazioni, passiva nel caso inverso. La bilancia commerciale è solo una parte della "Bilancia dei Pagamenti" che rappresenta, invece, la registrazione di tutte le transazioni economiche effettuate in un anno fra i residenti di un Paese ed i residenti nel resto del Mondo, cioè gli stranieri. Infine, allo scopo di meglio rappresentare l'esatta situazione del Paese verso l'estero facilitando, così, la lettura a chi intende rendersi conto dei motivi che abbiano portato all'"avanzo" (maggiori incassi) od a un "disavanzo" (maggiori pagamenti), le transazioni economiche considerate nella bilancia dei pagamenti sono suddivise in tre grandi aggregati: le "Partite Correnti", i "Movimenti di Capitali" ed i "Movimenti Monetari".


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ECONOMIA&BUSINESS

ono passati due mesi da quando la Bce (Banca centrale europea) recapitò a Silvio Berlusconi una lettera riservata - all'interno, nero su bianco, i provvedimenti che il governo avrebbe dovuto adottare in cambio dell'impegno della stessa ad acquistare i Bond del Belpaese sul "mercato secondario" -, in molti hanno tirato un sospiro di sollievo con un pensiero: la politica italiana è stata commissariato e adesso non si potrà più fare a meno di varare le misure, non solo utili ma

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necessarie, a risanare le casse pubbliche e rilanciare l'economia. Ironia della sorte la Bce non faceva altro che chiedere al Cav. di mettere in pratica gli impegni presi, il programma, della campagna elettorale del 2008. In particolare: privatizzare tutto il privatizzabile partendo dalle municipalizzate per ridurre lo stock di debito pubblico, liberalizzare tutto il liberalizzabile per stimolare la crescita, innalzare l'età pensionabile partendo dalle donne, mettere mano al mercato del lavoro e inserire nella Costituzione l'obbligo

del pareggio di bilancio e impugnare la scure sulla spesa corrente. Più facile a dirsi, meglio a scriversi, che a farsi perché nella manovra di Ferragosto il trio Berlusconi, Bossi e Tremonti non ha tenuto in debita considerazione le direttive europee. Di privatizzazioni non c'è ombra, di liberalizzazioni nessuna traccia e alla spesa corrente una leggera sfoltita. Sono state accolte l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne, l'azzeramento del deficit anticipato al 2013 anziché al 2014, l'intervento sul mer-


Più tasse che tagli "LA STANGATA"

Nemmeno il tempo di approvare la manovra bis che prevede 39 miliardi di entrate contro i 20 di risparmi e già arriva il monito della commissione europea: se quella appena approvata non dovesse garantire il pareggio di bilancio l'Italia sarebbe costretta ad una nuova stretta fiscale

cato del lavoro con l'articolo 8 (che permetterà a livello territoriale, sempre se lo vorranno i sindacati, di derogare all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori sul controverso tema del reintegro del dipendente in caso di licenziamento senza giusta causa - nella fattispecie il lavoratore, in quel caso, avrà diritto ad un giusto indennizzo ma non dovrà essere reintegrato) e l'obbligo del pareggio di bilancio previsto per Costituzione. Per far tornare i conti ma disattendendo le richieste della Bce che si aspettava un taglio significati-

vo della spesa corrente, il governo ha scelto di introdurre nuove tasse che come ha ricordato segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi "oltre il 67% della sommatoria delle manovre di luglio e di Ferragosto è costituita da nuove entrate, per un importo complessivo poco superiore ai 98 miliardi di euro, di cui 95.9 di entrate tributarie". Una stangata senza mezzi termini, che avrà effetti negativi solo sul Pil e nessuno sulla finanza pubblica. Perché più tasse tradotto - significa meno domanda,

meno consumi, risparmi ed investimenti. Perché più tasse - tradotto significa minor crescita del Pil ma aumento della disoccupazione. E poi meno domanda ed investimenti - tradotto - comportano una contrazione del Pil, minor gettito e quindi minore entrate per lo Stato. E se per effetto di un calo di consumi il Pil decresce, anche il rapporto deficit/Pil peggiora (perché se il Pil - denominatore - diminuisce più di quanto non faccia il deficit - numeratore - il rapporto peggiora). Come se non bastasse il governo 17


VADEMECUM DELLA MANOVRA (DAL CORRIERE DELLA SERA)

Il bilancio tra entrate e uscite Anno in cui è previsto il pareggio di bilancio Maggiori entrate Imposta deposito titoli Tasse sui giochi Accise benzina/tabacchi IRAP su banche/assicurazioni Taglio agevolazioni fiscali (1) Rendite finanziarie Norme antievasione (2) Contributo solidarietà (>300k) Aumento aliquota iva Ticket sanità e contributo pensioni Altre entrate tributarie (3) Minori spese Sanità Altri trasferimenti EELL (4) pensioni Pubblico Impiego Ministeri Altre (5) Totale Contributo entrate Pressione fiscale pre manovra Pressione fiscale Entrate (%PIL) Entrate(%PIL) pre manovra

2011 3,0 0,7 0,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,7 0,0 1,2 -0,1 0,0 -0,4 0,0 0,0 0,1 0,2 3,0 103% 2010 2011 42,60% 42,5% 42,60% 42,7% 46,6% 46,6% 46,6% 46,4%

2012

2013

IVA: ALIQUOTA AL 21%

L'Iva ordinaria è passata dal 20% al 21%. Si applica a tutti i beni e servizi diversi dai generi di prima necessità, prodotti editoriali, alberghi, bar, ristoranti. Il gettito previsto è di oltre 12 miliardi.

RISPARMIO: PRELIEVO UNIFICATO AL 20%

La manovra introduce un'aliquota unica del 20% su tutte le rendite finanziarie tassate in precedenza al 12.5% o al 27%. Restano esclusi i titoli di Stato su cui rimane la tassazione al 12.5%.

PREVIDENZA: DONNE IN PENSIONE A 65 ANNI

Viene anticipato di due anni l'aumento progressivo dell'età pensionabile per le donne, che viene portata da 60 a 65 anni. Il percorso inizierà nel 2014 per concludersi nel 2026.

LICENZIAMENTI, LA RIFORMA DELL'ARTICOLO 8

I nuovi contratti di lavoro aziendali e territoriali potranno derogare ai contratti nazionali e allo Statuto dei lavoratori, con l'accordo tra imprese e sindacati. La deroga vale anche per i licenziamenti, ad eccezione di quelli discriminatori.

CONTRIBUTO: OLTRE 300 MILA EURO

Il Consiglio dei ministri ha innalzato a 300 mila euro la soglia oltre la quale scatta il contributo di solidarietà. Si applica sulla quota di reddito eccedente questa cifra. L'aliquota è del 3%e sarà applicata da quest'anno fino al 2013 quando ci sarà il pareggio di bilancio.

DIPENDENTI PUBBLICI E IL TAGLIO DEL 5% SUGLI STIPENDI OLTRE 90 MILA EURO

Per i dipendenti pubblici viene ripristinato il prelievo sugli stipendi, al posto del contributo di solidarietà. Chi guadagna più di 90 mila euro subirà una decurtazione del 5% che sale a 10% sopra i 150 mila di reddito. Anche per le pensioni superiori ai 90 mila euro l'anno scatta il prelievo del 5%.

2014

20,5 35,3 39,2 1,3 3,8 2,5 0,5 0,5 0,5 5,4 3,5 3,5 0,9 0,5 0,5 4,0 12,0 20,0 1,4 1,5 1,9 0,4 1,2 1,2 0,1 0,1 0,1 4,2 4,2 4,2 0,4 3,2 5,7 12,7 11,7 6,1 7,6 18,8 20,4 0,0 2,5 3,8 6,7 0,7 1,5 1,6 0,0 0,0 0,6 6,9 7,7 6,0 -4,6 1,2 -0,1 28,1 54,2 59,7 73% 65% 66% 2012 2013 2014 42,7% 42,60% 42,60% 44,0% 42,60% 42,60% 48,0% 46,6% 46,6% 46,8% 46,6% 46,6%

(1) Clausola salvaguardia delega fiscale (2) Comunicazione anagrafe di operatori finanziari, controlli IVA, prigione evasori, etc. (3) Aumento accise, precedenti provvedimenti lotta ad evasione, etc. (4) Al netto di dotazione fondo trasporti (5) Provvedimenti "sviluppo", dotazione fondo ISPE, riduzione finanziamento partiti, etc. Un segno negativo su minori spese significa che le spese aumentano

EVASIONE, I comuni saranno coinvolti nella PIÙ CONTROLLI lotta all'evasione fiscale e avranno

ha ignorato il tema delle liberalizzazioni non adottando nessuna misura in grado di attenuare gli effetti depressivi dovuti all'aumento delle tasse. Troppe tasse e nulla per la crescita è anche l'opinione della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. "Questa manovra non risolve i problemi dell'Italia - secondo la numero uno degli industriali -. Anche se va bene nei saldi è sbagliata in molte cose perchè il 65% è fatto di tasse". Non ci sono provvedimenti strutturali e "non ha nulla per tornare a crescere". Non serve la sfera di cristallo per prevedere che, da qui a breve, per il nostro Paese sarà necessaria un'altra manovra correttiva per onorare gli impegni presi (e i bond acquistati) dalla Bce. Lo scorso mese la stessa commissione europea, nel corso della presentazione del rapporto 2011 sulle finanze pubbliche dell'Unione (Ue), ha dichiarato che l'Italia deve essere pronta a prendere "misure aggiuntive qualora le entrate derivanti dal fisco siano minori di quanto previsto e se vi fossero difficoltà a tagliare la spesa come stabilito". Già se ne parla. Rimane l'incertezza su chi si dovrà assumersi l'onere di approvarla. 18

il 100% di quanto recuperato. L'agenzia delle entrate potrà controllare preventivamente i conti correnti.

REDDITI E DICHIARAZIONI ON LINE PER CATEGORIE

Cambia la norma che avrebbe introdotto la pubblicazione su internet delle dichiarazioni dei redditi. Viene sostituita da una forma più "soft" che garantirà l'anonimato dei contribuenti attraverso la pubblicazione online da parte dei Comuni dei dati di reddito aggregati per categorie.

LIQUIDAZIONI E RINVIO DI 2 ANNI DEI TFR

I dipendenti pubblici che optano per il pensionamento anticipato dovranno attendere due anni per avere dallo Stato la liquidazione.

CONTROLLI Inasprimento delle pene per i E MANETTE grandi evasori, fino al carcere.

Se sono stati evasi oltre 3 milioni o l'evaso è oltre il 30% del fatturato non ci sarà sospensione della pena.



ECONOMIA&BUSINESS

Manovra di ferragosto: un’odissea senza fine CON... TRIBUTO - a cura della Dott.ssa Barbara Putortì i presentiamo l'ultimo colpo di genio del nostro tanto amato Governo: l’IVA 21%. Il D.L. 138/2011 (c.d. Manovra di Ferragosto), convertito in via definitiva il 14/9/2011 ha previsto l'aumento della misura dell'aliquota IVA ordinaria dall'attuale 20% al 21%; resta invariata la misura delle aliquote agevolate (4% e 10%). La nuova aliquota dovrà essere applicata alle operazioni effettuate a partire dalla data di pubblicazione della disposizione nella Gazzetta Ufficiale, che avverrà nei prossimi giorni.

V

vigente alla data di emissione della fattura; CONSEGNA DI BENI CON FATTURA DIFFERITA. È rilevante la data della consegna del bene per cui anche la fattura, emessa entro il 15 del mese successivo, segue la vecchia aliquota del 20% esistente alla data della consegna; NOTA DI VARIAZIONE IN DIMINUZIONE. Per eventuali note di credito emesse ai sensi dell'articolo 26, comma 2, si segue l'a-

Per le cessioni di beni il momento di effettuazione delle operazioni coincide con la consegna o spedizione, per i beni mobili, e con la stipula dell'atto di trasferimento per gli immobili; per le prestazioni di servizi il momento di effettuazione delle operazioni coincide con il pagamento del corrispettivo o con l'emissione della fattura se antecedente. Per le operazioni che si perfezionano a cavallo tra i due regimi valgono le seguenti regole: PAGAMENTO DI PRECEDENTI ACCONTI. Sugli acconti pagati prima dell'entrata in vigore della maggiorazione, si applicherà l'aliquota del 20% mentre la maggiorazione del 21% riguarderà solo le fatture a saldo; FATTURA ANTICIPATA. Se una fattura ha preceduto la consegna del bene o il pagamento del corrispettivo, sull'importo fatturato si pagherà l'aliquota del 20% 20

liquota vigente alla data dell'operazione cui si riferisce la variazione. Un'ulteriore novità prevista dal D.L. 138/2011

approvato dal Senato, riguarda l'aumento dal 12,5% al 20% dell'imposta sul "capital Gain" relativo alle partecipazioni non qualificate. E' infatti disposto l'incremento dal 12,5% al 20% dell'imposizione sugli utili e sulle plusvalenze relativi alle partecipazioni non qualificate detenute al di fuori dell'attività d'impresa a partire dall'1/1/2012. E', quindi, importante per i contribuenti interessati valutare la convenienza dell'eventuale distribuzione dei dividendi o cessione delle partecipazioni entro l'anno in corso ovvero all'affrancamento delle partecipazioni possedute al 31 dicembre 2011. E' anche possibile che il contribuente provveda a sterilizzare gli effetti dell'incremento dell'aliquota, assoggettando le eventuali plusvalenze latenti sulla partecipazione a un'imposta sostitutiva del 12,5% in modo da portare il valore fiscale della partecipazione al suo effettivo ammontare di mercato all'1/1/2012. Sempre tutto molto complicato… ma quando mai il nostro Governo a varato finanziarie lineari?



ECONOMIA&BUSINESS

Il bunga bunga diventa marchio O TEMPORA O MORES

Con un nuovo marchio commerciale e una community su facebook la Castelberg Technologies, società di Grumello, lancia una linea di accessori, primi fra tutti i braccialetti in gomma morbida e coloratissima, dai «profumi afrodisiaci». Al lavoro anche i discografici con «Bigot soit qui mal y pense» (Bunga Bunga Dance)

e il nostro premier dice testuale che "la patonza deve girare", perché non fa girare anche un po' di grano (money), sfruttando il marchio del bunga bunga? Questo hanno pensato alla Castelberg Technologies Srl di Grumello del Monte ,

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che opera da trent'anni nel settore delle tecnologie destinate ai nuovi materiali, ma con facoltà di spaziare dai prodotti antizanzara, al riciclaggio della plastica. Nel nostro caso, si tratta del nuovo marchio commerciale Bunga Bunga Band, 22

una linea di gadget e accessori che si propongono a un pubblico giovane. Primi fra tutti i braccialetti: in gomma morbida profumata e coloratissima, dalle fragranze "afrodisiache", già disponibili nelle edicole e nelle tabaccherie italiane a poco meno di 8 euro: vengono proposti in una scatola a forma di cuore. Alla base dell'iniziativa imprenditoriale, spiegano alla Castelberg, sta anche e soprattutto una filosofia di vita. Per promuovere i braccialetti profumati è partito un tour promozionale che tocca le principali discoteche e piazze in Italia e all'estero. Dopo la prima serata di lancio del 9 settembre all'Eleven11 Club di Milano, la Bunga Bunga Band si è poi trasferita a Monza, in occasione del GP di Formula Uno, alla discoteca Fellini di Pogliano Milanese, al Leolandia Park di Capriate, al Bobadilla di Dalmine e al Magriffe di Legnano. Al lavoro anche i discografici che hanno prodotto un primo pezzo musicale, Bigot soit qui mal y pense (Bunga Bunga Dance) che fa il verso a un noto detto francese -bigotto sia chi pensa male di noi -mentre a breve viene annunciata una compilation.

Nei progetti della vulcanica azienda bergamasca detentrice del marchio c'è anche una birra a basso contenuto alcolico, bevande analcoliche a marchio Bunga Bunga Afrodisiac, una collezione di moda, profumi, oli cosmetici e molto altro. Il tema sembra futile, ma dietro questi braccialetti teoricamente afrodisiaci sta un vero e proprio progetto di ricerca e sviluppo industriale, con lo studio di nuovi materiali, il riciclo della plastica e la creazione di gadget e oggettistica.


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ECONOMIA&BUSINESS

Stucchi: «Io faccio quello che mi dice Bossi» L'INTERVISTA

Nel 1996 il parlamentare bergamasco della Lega è stato il più giovane deputato eletto a Montecitorio con il maggioritario Oggi si prepara ai prossimi impegni e chiarisce: «Nella Lega esiste un unico leader. E' Umberto Bossi» ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

a Lega è Bossi e Bossi è la Lega". Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco della Lega, possibile prossimo capogruppo alla Camera, secondo quanto apparso sui media nazionali, libera subito il campo da dubbi su tensioni interne al partito e polemiche legate al cosiddetto "cerchio magico" e anticipa, con estrema chiarezza il suo pensiero: "Non ci sono lotte intestine ma solo diversità di opinioni. Nella Lega esiste un unico leader che è Umberto Bossi. Bossi è il capo, è intoccabile". Tra un incontro con due sindaci bergamaschi e un appuntamento con il ministro Calderoli, con il deputato del Carroccio abbiamo parlato di federalismo e secessione, di lavoro e immigrazione, degli umori della base e del Giro di Padania, di Alfonso Papa partendo dal voto su Marco Milanese (l'incontro è avvenuto prima del voto sulla mozione di sfiducia al ministro dell'Agricoltura Saverio Romano).

"L

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"A me non piace far arrestare la gente". E' quanto ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, commentando la decisione della Lega di votare contro l'arresto di Marco Milanese. Nemmeno a lei? "Bossi ha detto che non giustifica un uso

«La Lega per me è come una famiglia. Dentro al gruppo mi sono anche innamorato (il pensiero va a Silvia Lanzani, assessore in Provincia, ndr)» così ampio della custodia cautelare in carcere, perché un utilizzo così largo ed ecces-

sivo va a svuotare l'importanza e il valore dello strumento stesso. La stessa misura in Inghilterra, ad esempio, non è prevista. I dati su cui basare gli elementi di giudizio sono già in possesso della magistratura e se alla fine del processo Milanese sarà colpevole, andrà in carcere. Alfonso Papa è in carcere da due mesi e i magistrati, rispetto al giorno del suo arresto, non hanno uno straccio di informazione di più". Secondo i giornali sette sono stati i franchi tiratori che hanno votato con le opposizioni per l'arresto. Lei è tra quelli? "No, non ero tra quelli e poi i cosiddetti "franchi tiratori" non sono stati sette. Basta fare due conti. In Aula la maggioranza conta su 316 potenziali sostenitori. Senza tener conto degli 8 assenti: 6 del Pdl, uno dei nostri e Gaglione del Misto, erano presenti 213 del Pdl, 58 della Lega, 29 dei Responsabili, tre repubblicani, 13 apparte-


ÂŤHo conosciuto la Lega a scuola guida. Il mio istruttore era abruzzese, accanito sostenitore della Lega Lombarda, e cosĂŹ una mattina ho bigiato scuola e sono andato alla sede provincialeÂť Era il 1987 25


nenti al Misto, sostenitori del centrodestra ma non appartenenti ad alcuna componente. Milanese ha ottenuto 312 voti e la differenza non è sette ma quattro".

sonali - e io ho votato per l'arresto. Aver votato contro l'arresto di Milanese non significa che le indagini si fermino. Io faccio quello che mi dice Bossi".

Sono stati 29 i deputati che il 20 luglio scorso hanno fatto la differenza votando per mandare in carcere Alfonso Papa. Lei era tra quelli? "Si".

Per Milanese se lei avesse avuto libertà di coscienza? "Non è stato così. Forse per l'arresto. Ma i voti si dichiarano prima e non dopo".

In quell'occasione, su Facebook, l'abbiamo vista mentre votava si. Quando ha votato per Milanese non ha caricato nessuna foto su Facebook. "La situazione è diversa. Per Milanese alla Camera c'è stato un voto segreto e una chiara indicazione del gruppo. Le indicazioni di Bossi sono state quelle di

votare no all'arresto senza se e senza ma e così è stato". Che differenza c'è tra Marco Milanese (salvato) e Alfonso Papa (mandato in carcere)? "Milanese è un caso diverso da Papa. I reati contestati ad Alfonso Papa sono pesanti: corruzione, rivelazione ed utilizzo di segreti di ufficio, favoreggiamento personale. E poi Papa è un magistrato e che un magistrato commetta determinati reati è molto più grave. Nel caso di Papa il gruppo si è espresso per l'arresto - salvo posizioni per26

Eppure le accuse che coinvolgono Milanese sono gravi tanto quanto quelle rivolte dai Pm ad Alfonso Papa: in uno dei due filoni dell'inchiesta sulla P4 è accusato di corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e associazione per delinquere. "Chi ha letto le 11 mila pagine? Nella relazione che ci hanno fatto Luca Paolini e Fulvio Follegot, i nostri rappresentanti all'interno della giunta per le autorizzazioni a procedere, dopo aver letto attentamente le carte si mettono in luce delle incongruenze incredibili. Ci sono dei passi che rivelano come l'accusatore cerchi chiaramente di "inguaiare" Milanese e si desume un'acredine personale. Dal punto di vista formale non ci sono errori nella richiesta di arresto per Milanese, ma che non ci sia fumus persecutionis è difficile da dimostrare".

Camera. Ma già un anno fa lei è si visto sfilare l'incarico, lasciato in eredità da Roberto Cota, dalla decisione di Umberto Bossi. Questa sarà la volta buona? "Bossi ha detto che la decisione verrà assunta a fine anno, se me lo chiedono io sono disponibile. In tutti i casi io sto bene dove sono. Il ruolo che oggi ricopro - segretario di presidenza - è più strategico ad esempio rispetto a quello di un sottosegretario. Il lavoro del segretario di presidenza è sottotraccia e poco visibile ma permette di costruire una serie di relazioni fondamentali per districare problemi articolati e complessi. Io sono stato vicecapogruppo della Lega a 28 anni e poi nel 2001 ho fatto il presidente di commissione. Il più giovane presidente nella storia della repubblica. Ho già avuto molto ma, se Bossi vuole, sono a disposizione". La sua agenda è sempre fitta di appuntamenti e incontri pubblici. Quali sono gli umori della base? "Gli umori spesso dipendono dal fatto contingente, dal momento. La preoccupazione più forte è il lavoro e la mancanza di certezze che ne deriva.

Cosa risponde a chi scrive che la Casta applica, ancora una volta, "due pesi e due misure"? "Rispondo che Milanese verrà processato come tutti gli altri. Se fosse capitato a qualunque altro cittadino l'avrebbero messo al massimo agli arresti domiciliari e non in galera". Ci sono pezzi di popolo padano che mantengono una verve giustizialista, non crede che con questo voto la Lega si sia giocata un bel po' di credibilità verso il suo elettorato? "Spero di no. Noi siamo un gruppo che crede nella giustizia, ma deve essere una legalità che va di pari passo alla corretta applicazione delle norme". A dicembre lei potrebbe essere il nuovo capogruppo della Lega alla

Penso soprattutto alle crisi aziendali. Può sembrare strano ma siamo il movimento politico che a Bergamo ha più


do da due a dieci voli a settimana, aumentando da ottanta a cinquecento i tunisini irregolari rimpatriati ogni sette giorni. Nessuno lo scrive ma gli atti vandalici e le rivolte dei migranti nel Centro di Lampedusa sono avvenute quando i tunisini hanno capito che venivano rimpatriati". Come si concilia la Lega come partito di lotta e partito di governo? "C'è solo una Lega che ragiona con la testa anche se dentro di noi c'è l'anima rappresentata da Borghezio e altri che è più movimentista. Si concilia perché i nostri amministratori si confrontano quotidianamente con la base per cercare soluzioni ai problemi esistenti. Credo che si debba governare volendo bene alle proprie comunità, difendendo gli interessi della propria gente e soprattutto ascoltandola". L'ultima manovra sembrerebbe testimoniare il contrario. "In un articolo il quotidiano Italia Oggi, numeri alla mano, ha spiegato che con l'ultima manovra gli unici comuni che beneficeranno di risorse aggiuntive saranno quelli virtuosi del Nord, in quella fascia che va dai 5 mila ai 20 mila abitanti".

voti tra gli operai, anche perché abbiamo una matrice popolare e popolana. Occuparsi dei problemi dei lavoratori significa, per noi, occuparsi anche dei problemi delle aziende, grandi o piccole che siano". L'insoddisfazione della base nei confronti del governo cresce ogni giorno di più. Come mai continuate a tenere in piedi il governo? E, soprattutto, fino a quando? "Fino a quando lo decide Bossi.

L'insoddisfazione della base è comprensibile perché si aspettano dei risultati il più velocemente possibile e in tutti i settori a volte però otteniamo risultati incredibili, ma non siamo in grado di "venderli". Un caso esemplare può essere Lampedusa". Si riferisce all'accordo stipulato da Maroni con la Tunisia? "Si. Lo scorso 12 settembre Maroni è andato a Tunisi dove ha concordato un incremento delle operazioni di rimpatrio passan-

Come si concilia federalismo e secessione? "Io parlo di federalismo, autonomia, indipendenza, autogoverno, libertà. La secessione è uno dei mezzi possibili per arrivare ad un fine: la libertà. Tanto si discute di federalismo, ma spesso non si conoscono i fondamenti di un sistema costituzionale. In un mio libretto "Essere federalisti" edito nel 1995 ho ripercorso le ragioni storiche e i motivi per cui l'Italia ha assolutamente bisogno di una riforma in senso federale. Serve autonomia vera per tutte le comunità che vada al di là del decentramento che auspica la sinistra". Chiudiamo con il giro della Padania. Ci sarà ancora il prossimo anno? "Bossi era molto soddisfatto e vorrebbe si ripetesse, magari con una tappa in bergamasca. Del resto è una manifestazione puramente sportiva". 27


PUNTI DI VISTA

Referendum sulla Padania DA VENEZIA IL SENATUR ARRIVA A IPOTIZZARE UN REFERENDUM PER OTTENERE L'INDIPENDENZA

LA PADANIA TRA STORIA ED ECONOMIA

Valle D’Aosta

Il termine entra nel vocabolario della Lega Nord 1992

La lega Nord PIL PRO CAPITE proclamò la Dichiarazione Più alto di indipendenza rispetto della Padania al Regno 15 sett. 1996 Unito Regno Unito

Vari studiosi della Fondazione Agnelli scrissero il volume “La Padania, una regione italiana in Europa” 1992

REDDITO PRO CAPITE

Trentino A. Adige Friuli V. Giulia

Lombardia Veneto

Europa

Termine Padania utilizzato come sinonimo dell’area della Pianura padana ANNI 60-70

+25% rispetto media UE

Piemonte

SURPLUS ESPORTATIVO Liguria

Entità politico-amministrativa fittizia comprendente tutte le 8 regioni del nord Italia

n referendum per dare vita alla Padania e una nuova grande manifestazione in primavera, "come quella sul Po". Dal palco allestito sul Canal Grande a Venezia, Umberto Bossi ha giocato ancora la carta della secessione per ricompattare e rilanciare la Lega Nord. Dalle calli della laguna veneziana, è arrivato l'invito a tener duro ma con la promessa che il progetto "Padania" va avanti: "Bisogna trovare una via democratica, forse referendaria, perché un popolo importante e lavoratore come il nostro, non può essere costretto a continuare a mantenere l'Italia", ha spiegato ricorrendo ai toni della "Lega delle origini".

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SONDAGGIO SWG 61% degli abitanti del Nord favorevoli alla secessione

LA LEGA VUOLE UN REFERENDUM SULLA SECESSIONE PER DARE VITA ALLA PADANIA CHE PER IL PRESIDENTE DELLO STATO SIGNIFICA PORSI FUORI DALLA STORIA. CHE NE PENSI? SE EFFETTIVAMENTE VENISSE INDETTO UN REFERENDUM VOTERESTI A FAVORE DELLA SECESSIONE O CONTRO LA SECESSIONE DELLA PADANIA DALL'ITALIA?

Fateci sapere la vostra opinione! Lasciateci un commento collegandovi sulla nostra pagina facebook o tramite e-mail! Vi aspettiamo! Scriveteci:

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Prodotti 51,2 Manifatturieri mld

"CHI PARLA DI SECESSIONE È FUORI DALLA STORIA E DALLA REALTÀ" Di fronte all'emergenza della crisi, "agitare la bandiera della secessione significa porsi fuori della storia, della realtà e dell'indispensabile impegno comune per fare fronte alla situazione". E' quanto ha detto Giorgio Napolitano, durante la visita della mostra "La macchina dello Stato" all'Archivio centrale di Roma. Il capo dello Stato ha così risposto direttamente alle parole che Umberto Bossi ha pronunciato sulla "alternativa ad una Italia che affonda", quella Padania che a giudizio del leader del Carroccio può realizzarsi concretamente soltanto con la secessione.

IL COMMENTO

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Emilia Romagna

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I commenti più significati verranno pubblicati sul prossimo numero in edicola



ECONOMIA&BUSINESS

Il politico pensa «per ora», l'imprenditore «per sempre» ECONOMIA&POLITICA

Nonostante la politica attinga a logiche, linguaggio e personaggi dal mondo dell'impresa oggi, ai politici, manca la visione dell'imprenditore che ragiona, per la propria impresa, con un orizzonte temporale infinito. Al Paese manca un progetto che faccia vedere agli elettori come sarà l'Italia tra quindici anni ARTICOLO DI GIAMPAOLO ROSSI

a politica nasce con la missione di organizzare la collettività per un maggiore benessere comune. In questi ultimi anni di crisi la priorità è diventata far quadrare i conti con la ricerca di equilibrio tra il risultato economico e il mantenimento del benessere acquisito. Proprio perché il perseguimento del risultato economico nel tempo è l'essenza dell'impresa diventa, in questo periodo, sempre più importante per la politica attingere dalle logiche aziendali per poter dirigere il Paese. Ma la politica si è ispirata all'universo impresa già da molti anni a partire dalle ricerche di mercato per misurare i bisogni delle persone di memoria Kotleriana fino ad arrivare al partito azienda negli ultimi anni. Questo, non solo per la situazione economi-

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ca contingente, ma anche perché insieme al muro di Berlino è caduto anche il paradigma della politica che cercava la propria espressione nel perseguimento di un modello ideale e idealistico.

«Da molti anni il mondo della politica si ispira ad un sistema che funziona e produce risultati: l'impresa» Un nuovo paradigma politico: l'impresa. Il mondo della politica orfano della propria tradizione, in Italia ancora di più dopo mani puli-

te, si ispira ad un sistema che funziona e che produce risultati: l'impresa. Perso il paradigma idealeprogetto politico-azione, si è preso quindi in prestito il modello aziendale di marketing che ribaltava completamente il punto di vista: bisogni delle persone-piano d'azione-azione. Non si cerca più di far convergere le persone verso un modello di valori da condividere ma si cerca di capire quali sono i sentimenti e la percezione degli elettori per proporre un programma politico che vada incontro ai bisogni contingenti. La naturale conseguenza sono i sondaggi di opinione, le ricerche di mercato e una evoluzione della comunicazione politica che diventa sempre di più aziendale: il partito diventa un brand e il candidato il prodotto da vendere. L'azienda che


performa in un sistema aperto in continua evoluzione diventa fonte di ispirazione per il governo della comunità dove le analogie diventano evidenti. Spazio quindi a imprenditori che possono portare l'esperienza di successo del governo d'impresa a vantaggio del governo di comuni, regioni e Stato. Il driver non è più l'ideale e l'approccio sistemico ma la capacità di gestione e la ricer-

«In quasi tutti i simboli di partito si trova il cognome di una persona che di fatto diventa elemento d'identità Di Pietro, Bossi, Casini, Fini e Berlusconi diventano sinonimi dei partiti di cui fanno parte» ca dell'efficienza operativa. Non è un caso che il Ministro Giulio Tremonti sia un commercialista e non un economista. Spazio quindi a Politici - Manager che abbiano nel loro Dna le logiche di gestione. Un nuovo rapporto di forza: la persona conta di più del partito.

«Il partito è diventato un brand e il candidato il prodotto da vendere» Altro elemento rilevante è il fatto che la politica ha avuto un processo di personficazione. La crisi dell'entità partito e lo sviluppo dei media ha portato ad un nuovo rapporto di forza dove la persona è più rilevante del partito che rappresenta. Ormai

in quasi tutti i simboli di partito si trova il cognome di una persona che di fatto diventa elemento d'identità. Di Pietro, Bossi, Casini, Fini e Berlusconi diventano sinonimi dei

«Luca Cordero di Montezemolo che ha riportato la Ferrari a vincere nelle corse e nelle vendite può aiutare il paese nella ricerca di una nuova prosperità»

anni fa ha vinto le elezioni portando avanti l'equazione -Imprenditore di successo = Presidente del Consigliodi successo veicolando il metamessaggio: ho fatto crescere le mie aziende e applicando la stessa ricetta faccio crescere l'Italia. Se oggi si candidasse Marchionne

partiti di cui fanno parte. In questo quadro gli imprenditori e i manager di successo che per definizione creano ricchezza diventano dei riferimenti e dei "testimonial" importanti. Luca Cordero di Montezemolo che ha riportato la Ferrari a vincere nelle corse e nelle vendite può aiutare il paese nella ricerca di una nuova prosperità. Berlusconi diciassette 31


anche la Marcegaglia, Bombassei e Della Valle potrebbero giocarsi le loro chances nella politica. Il vecchio che avanza: si chiedono sacrifici ma non c'è nessuna idea di come sarà l'Italia tra quindici anni. Bisogna comunque tenere presente che la capacità di

«Chi, per la propria azienda, ha trovato la ricetta per il successo nella complessità della globalizzazione probabilmente, applicando la stessa logica, ha delle chance per trovare la ricetta giusta per il Paese. Così anche la Marcegaglia, Bombassei e Della Valle potrebbero giocarsi le loro chances nella politica» gestione d'impresa propria del manager se applicata alla politica, soprattutto in questo momento particolarmente critico, rischia di guidare le azioni e le decisioni in un orizzonte temporale di breve periodo. Insieme alla capacità manage-

riale alla politica di oggi serve la capacità di visione tipica dell'imprenditore che ragiona, per la propria impresa, con un orizzonte temporale infinito. E' infatti abituato a pensare alla propria azienda "per sempre" e a costruire progetti di sviluppo nel medio e lungo periodo. Proprio perché la crisi chiede l'impegno verso una situazione contingente e urgente manca un progetto paese che faccia vedere agli elettori come sarà l'Italia tra dieci o quindici anni e che quindi faciliti il processo di metabolizzazione dei sacrifici richiesti. In questo momento si chiede di pagare il prezzo per il biglietto di un film che non viene proiettato. Mentre la politica sta attingendo a logiche, linguaggio e personaggi dal mondo dell' impresa si sta verificando anche il processo inverso. Per l'impresa infatti è sempre più difficile trovare le leve per motivare e fidelizzare i collaboratori. Non è lo stipendio e neanche il "posto fisso" che fanno dare quel quid in più alle risorse nei momenti di bisogno. Il famoso trittico di lacrime, sudore e sangue per traghettare i momenti difficili si ottiene se i collaboratori sono inseriti in un ambiente di lavoro sano ed equo dove si sentono presi in considerazione e riconosciuti per il proprio lavoro. Le aziende devono quindi ricorrere a progetti che sviluppino il benessere in azienda che, come abbiamo scritto, è il principio della politica.

La scheda per una carica pubblica probabilmente la otterrebbe. In questo momento difficile per i mercati e per il sistema Italia chi ha trovato la ricetta per il successo nella complessità della globalizzazione probabilmente, applicando la stessa logica, ha delle chance per trovare la ricetta giusta per il paese. Così 32

Giampaolo Rossi, 43 anni esperto di comunicazione e leadership, negli ultimi sei anni si è specializzato nella formazione di Executive Team aziendali su competenze quali la leadership e il team building utilizzando metodologie non tradizionali. E' Direttore generale di Adexia.



BOTTA&RISPOSTA

Straordinari domenicali, referendum alla Brembo Alla richiesta della Brembo di tornare a svolgere lavoro straordinario la domenica, i lavoratori dello stabilimento di Mapello il mese scorso, tramite un referendum interno, hanno risposto di no. Sono stati chiamati ad esprimere il proprio voto le 169 persone coinvolte dall'eventuale straordinario all'interno della divisione "dischi". Hanno votato in 147: 115 si sono detti contrari, 28 favorevoli (3 le schede bianche e una nulla). Per farci un'idea abbiamo raccolto, in un ipotetico botta e risposta, l'editoriale di Dario di Vico pubblicato sul Corriere della Sera e le motivazioni delle organizzazioni sindacali.

"BOTTA"

"RISPOSTA"

NO AGLI STRAORDINARI DI DOMENICA E LA DEMOCRAZIA BATTE IL BUONSENSO

LA LETTERA DEI DELEGATI RSU DELLA BREMBO DIVISIONE DISCHI IN MERITO ALLE DOMENICHE LAVORATIVE

A Mapello, un piccolo centro della provincia di Bergamo, i lavoratori della Brembo hanno respinto con un referendum la proposta dell' azienda di effettuare straordinari di domenica per soddisfare un picco di produzione. In uno stabilimento in cui la Fiom è molto presente il "no" è passato a larga maggioranza ed è stato motivato dal sindacato che fa capo a Maurizio Landini con l' esigenza di tutelare i diritti di una cinquantina di lavoratori con contratto a tempo determinato e in attesa di stabilizzazione. Si potrebbe considerare l' episodio del tutto minore e passare oltre ma dato che si tratta del gruppo Brembo di proprietà del vicepresidente della Confindustria con delega al sindacale, Alberto Bombassei, è impossibile restringere il significato del "no" al solo territorio bergamasco. Il sospetto che la Fiom ne abbia voluto fare un caso esemplare è difficile da scacciar via. Sul piano delle procedure c' è poco da dire, il referendum si ispira a una concezione universalistica della democrazia perché chiama in causa tutti i lavoratori e non le sole avanguardie sindacali. E di conseguenza il risultato va doppiamente accettato. Sul piano sostanziale resta però la sensazione che la democrazia abbia vinto e il buon senso abbia perso, anche perché il gruppo Brembo negli ultimi mesi ha aumentato l' occupazione e ridotto l' area del lavoro precario. Più in generale va osservato che stiamo "uscendo" dalla Grande Crisi a tentoni, con enormi differenze tra settore e settore, tra azienda e azienda e di conseguenza non si può e non si deve rinunciare nemmeno a una commessa. Probabilmente abbiamo davanti a noi una lunga fase di domanda intermittente e avremo molti picchi di produzione, tante commesse una tantum. Come pensiamo di comportarci? Ogni volta che si presenta un caso Mapello armiamo una guerra di religione e rimandiamo indietro la commessa? Oppure si trova il modo di gestire la discontinuità dei mercati facendo leva sul pragmatismo? In molti casi, anche nel Bergamasco, sta prevalendo la logica della collaborazione tra azienda e sindacato nello spirito di un reciproco rispetto. Proprio per questo motivo Mapello fa notizia. Articolo di Dario Di Vico pubblicato sul Corriere della Sera di sabato 17 settembre a pagina 58.

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PRECISIAMO CHE… …dopo ciò che è stato detto, scritto e trasmesso nei giorni scorsi in merito al "NO" al lavoro Straordinario Festivo richiesto alla Divisione Dischi della Brembo di Mapello, riteniamo doveroso fare alcune precisazioni. La premessa è d'obbligo. Da aprile ad agosto di quest'anno abbiamo lavorato tutte le domeniche e le Festività (lunedì di Pasqua, 25 aprile e 2 giugno). Giusto dire che il sacrificio è stato ricompensato da un ottimo accordo economico e così come lo siamo stati in passato, saremo sempre disponibili a fare accordi. Lo stesso accordo riproposto nella seconda metà dell'anno rende però ancora più oneroso il sacrificio degli operai che, a causa della tassazione vigente, trovano limitati i guadagni legati allo straordinario. E' il classico esempio che dimostra l'urgente necessità di un abbassamento della tassazione a carico dei lavoratori in modo credibile, giusto e veritiero. Negli scorsi mesi i lavoratori si sono fatti carico delle richieste aziendali e oggi chiedono garanzie per il futuro e quelle trasformazioni, a costo zero, che integrerebbero definitivamente alcuni dei parecchi precari presenti oggi nella nostra Divisione. Non siamo"lazzaroni" come qualcuno in questi giorni ha insinuato e non c'è niente di assurdo in tutto ciò. Non è nemmeno uno schiaffo alla miseria e non è certo una vanificazione a quella ripresa auspicata da tutti. Chiediamo solo garanzie in un periodo dove, sempre più, si percepisce un'esigua sicurezza per il proprio lavoro, soprattutto per i giovani. Siamo convinti che il discorso possa proseguire perché continuiamo a sentirci parte di quest'Azienda e ci piace pensare di poter contribuire a costruire con Lei un futuro e per questo siamo disponibili anche a sacrifici. Invitiamo il nostro Presidente a incontrarci, condividendo con noi questo periodo, sperando in un Suo messaggio di fiducia. La R.s.u. Brembo, Divisione Dischi Mapello Mapello, martedì 20 settembre 2011



ECONOMIA&BUSINESS

A Bergamo il lavoro è tutto (ci mancherebbe altro) "DISOCCUPAZIONE"

Da una ricerca dell'Istituto di Ricerca SWG emerge che per il 70% dei bergamaschi nella vita non c'è niente di più importante che il lavoro (ma nessuno lo metteva in dubbio)

orse è un'immagine dei bergamaschi un po' stereotipata ma a disegnarla sono stati i bergamaschi stessi: in questa provincia a tutto si può rinunciare meno che al lavoro. Sono i risultati di un'indagine svolta dall'istituto di ricerca Swg per l'emittente televisiva Antenna 3. La domanda, rivolta a un campione di

sorprendente di questi tempi, è che i lombardi prima di tutto vogliono lavorare. Infatti per il 59% degli intervistati al primo posto nella classifica delle abitudini irrinunciabili c'è il lavoro. Il dato è ancora più alto se riferito ai soli bergamaschi: in terra orobica il lavoro è il desiderio numero uno per il 70% degli intervistati. Dopo

popolazione di tutte le aree della Lombardia, è semplice: a quale tra le vostre abitudini non potreste mai rinunciare? La risposta, forse un po'

il tempo passato dietro a una scrivania, in fabbrica o in un cantiere, in Lombardia la cosa a cui si rinuncia meno volentieri è l'aperitivo (17%). A

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seguire nella classifica delle abitudini cui i lombardi sono più attaccati si trova la gita fuori porta nel week end (16%). Per pochi altri non si può rinunciare alla settimana bianca (6%) e agli eventi mondani (2%). Laurà, laurà, laurà. Il grido di battaglia tipicamente lombardo, tanto bergamasco quanto milanese e brianzolo, è dunque ancora molto sentito nell'animo degli abitanti della regione più popolata d'Italia. La crisi degli ultimi anni ha decisamente peggiorato le condizioni di lavoro per tanti lombardi, non pochi dei quali in cassa integrazioni o alla difficile ricerca di un posto. Proprio questo scenario, sconosciuto nei decenni dal dopoguerra all'inizio del nuovo millennio, ha però forse fatto crescere il valore e il desiderio del lavoro in Lombardia. Il caso di Bergamo è poi la conferma di una mentalità radicata da tempo. Anche oggi che la recessione ha colpito duro diversi dei settori trainanti dell'economia locale, a Bergamo il tasso di disoccupazione non supera il 4%, contro una media italiana dell'8% e punte ben sopra il 10% in alcuni paesi d'Europa (Grecia e Spagna, ad esempio).



ECONOMIA&BUSINESS

Verso la liberalizzazione del mercato del lavoro LEGGERE LA LEGGE - Rubrica a cura dell’avvocato Marco Amorese a tempo, il leit motiv di ogni proposta di riforma per il rilancio della produttività è che, per incrementare la competitività, promuovere la flessibilità delle rispettive economie e migliorare il potenziale di crescita nel medio e lungo termine servono profonde riforme del mercato del lavoro. Anche recentemente, la BCE ha sottolineato che devono essere rimossi i meccanismi di indicizzazione automatica delle retribuzioni e devono essere rafforzati gli accordi aziendali in deroga in modo da potere adeguare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze delle imprese.

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Si muove in questa ottica il controverso art. 8 della manovra finanziaria recentemente convertita in legge. Detto articolo ha sollevato feroci polemiche e grande preoccupazione. Certamente, è apparsa inopportuna la scelta di introdurre una norma di tale portata in un provvedimento che doveva occuparsi di stabilità finanziaria; tuttavia, essa si muove nella direzione sopra indicata e consente ai datori di lavoro e ai lavoratori di siglare contratti aziendali in deroga ai contratti nazionali e, entro certi limiti, in deroga alle leggi sul lavoro. Resta salva l'impossibilità per la contrattazione collettiva di derogare a norme e principi di derivazione costituzionale, comunitaria o internazionale. In particolare, l'articolo prevede che i contratti collettivi aziendali o territoriali, sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni di lavoratori più rappresentative sul piano territoriale oppure dalle loro rappresentanze sindacali in azienda, possano realizzare specifiche intese con efficacia vincolante nei confronti di tutti i lavoratori interessati. Questi contratti possono definire norme fina38

lizzate alla maggiore occupazione, alla qualità dei contratti di lavoro, all'emersione del lavoro irregolare, agli incrementi di competitività e di salario, agli investimenti e avvio di nuove attività e alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali.

Al fine di raggiungere questi obiettivi, i contratti collettivi di prossimità possono adottare norme in deroga alla legge in diverse materie, tra cui le mansioni del lavoratore, la classificazione e l'inquadramento del personale, i contratti a termine, i contratti a orario ridotto modulato o flessibile, il regime della solidarietà negli appalti e i casi di ricorso alla somministrazione di lavoro, la disciplina dell'orario di lavoro, le modalità di assunzione e disciplina del rapporto di lavoro comprese, sia le collaborazioni coordinate e continuative, sia quelle a progetto e le partite IVA, la

trasformazione e conversione dei contratti di lavoro e le conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro. A differenza di quanto paventato da coloro che si sono dichiarati contrari all'introduzione dell'art. 8, non sembra potersi ritenere che ora sarà possibile aggirare il divieto di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo in quanto i contratti di prossimità potranno esclusivamente normare le conseguenze del recesso come, ad esempio, il risarcimento in luogo della reintegrazione. Certamente, l'aspetto sanzionatorio correlato alla cessazione del rapporto può avere significativi effetti sulle scelte datoriali e, in quest'ottica, si spiega la preoccupazione di alcune sigle sindacali. La disciplina italiana sembra pertanto orientarsi verso esperienze già consolidate in altri Stati membri dell'Unione Europea dove sono da tempo praticate le clausole di sganciamento sindacale in presenza di ragioni prestabilite dalla legge o dal contratto collettivo come crisi aziendali o esigenze di sostegno alla competitività. Sembrerebbe che questa norma, se correttamente interpretata dalle rappresentanze sindacali, possa fornire ampie prospettive per le nostre imprese, garantendo contemporaneamente alle parti sociali una voce importante. Con l'introduzione di questo strumento, il legislatore si auspica di poter ridisegnare l'organizzazione del lavoro nel contesto aziendale al fine di poter riscontrare in modo più tempestivo ed efficiente le esigenze dei nuovi clienti e l'opportunità di acquisire nuove commesse. Certamente sarà necessario ridisegnare le relazioni industriali attualmente in essere garantendo ampia condivisione dei progetti di crescita con le parti sociali.



ECONOMIA&BUSINESS

Guido Fratta

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Promoserio, da scommessa a realtà TERRITORIO

Il nuovo soggetto conta oggi più di 250 associati tra Comunità Montana, 40 amministrazioni comunali (quelle della valle più Colere e Bianzano), una cinquantina di imprese manifatturiere e di servizi

PHOTO: LORIS SAMBINELLI

o sentito parlare di scommessa, ma ritengo che Promoserio sia molto di più". Esordisce così Guido Fratta, trentatreenne presidente dell'ormai nota agenzia generale di sviluppo territoriale della Valseriana. "E' vero che nella fase precedente alla costituzione vi era scetticismo e timore da parte di alcuni, ma a distanza di mesi possiamo dirci davvero soddisfatti". In effetti Promoserio, nata a Gandino il 21 novembre 2010 durante una partecipata assemblea, ha centrato in pochi mesi tutti gli obiettivi che si era prefissa di realizzare e sta assumendo sempre più un ruolo centrale nel panorama bergamasco. "La finalità per cui la nostra associazione esiste - continua Fratta - è una sola: promuovere il nome e la poliedricità di eccellenze che caratterizza la Valseriana". Il nuovo soggetto conta oggi più di 250 associati tra Comunità

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Montana, 40 amministrazioni comunali (quelle della valle più Colere e Bianzano), una cinquantina di imprese manifatturiere e di servizi dal nome altisonante tra le quali Banca Popolare di Bergamo, Radici, Pigna, Percassi, Acerbis, Fassi, Albini e circa 150 operatori turistici tra comprensori sciistici, hotel, ristoranti, b&b. A sostenere l'iniziativa anche Provincia di Bergamo, Camera di Commercio e alcune prestigiose associazioni di categoria come Artigiani, Ascom, Confesercenti, Coldiretti, Confcooperative, e a breve anche Confindustria. "Un piccolo esercito che crede nello sviluppo unitario di questa Valle ed insieme in un nuovo modo di governare il territorio basato sulla responsabilità e sulla capacità decisionale" dice un orgoglioso Fratta. Ed in effetti i motivi di soddisfazione sono tanti, a cominciare dal riconoscimento ufficiale da parte di Regione Lombardia datato fine luglio. Attraverso il suo

assessore Maullu l'ente ha voluto riconoscere a Promoserio la capacità di sviluppare un modello di valorizzazione territoriale del tutto innovativo, stanziando per esso un contributo di 110.000 euro. L'associazione si è concentrata anzitutto sulla creazione dei "segni distintivi" del territorio, realizzando il marchio geografico "Valseriana" attraverso un concorso di idee, e mettendo in rete il portale internet, "che coniuga descrizione del territorio, ricettività ed eventi" ricorda il presidente. E poi naturalmente materiale promozionale, partecipazione a fiere di settore, sviluppo del primo progetto pilota sugli affitti brevi, pianificazione di strategie comuni per il turismo della neve, partnership pubblicitaria con Albinoleffe, presenze nelle piazze lombarde, gestione dello Iat, costruzione di pacchetti, realizzazione della guida di Valle. Ma se il turismo rappresenta il "core" di Promoserio certo non esaurisce 41


lo spettro delle sue attività. E ciò non soltanto perché attraverso l'Unione Europea, l'associazione ha vinto un importante bando di mobilità territoriale destinato a studenti seriani e bergamaschi, che la vedrà capofila insieme ad alcuni istituti superiori e ad illustri partner come Deutsche Bank,Ferrovie Tedesche,Confindustria e Provincia di Modena. "Siamo persuasi che anche il sistema delle aziende seriane meri-

contare in che misura siamo in grado di produrre output di rilievo sul panorama internazionale. Certo - conclude Fratta - alcuni marchi del nostro territorio hanno fama

«FA.SE WORKSHOP VALSERIANA» Una cornice assolutamente emblematica: gli enormi spazi produttivi che hanno ospitato per decenni la produzione delle storiche cartiere Pigna ora di proprietà di Ferruccio Locatelli e del suo grande progetto Fa.se, acronimo di Fabbrica Seriana Energia. Ecco la location nella quale, il 19 novembre prossimo, avrà sede il primo Workshop della Valseriana, assise dedicata alle industrie aderenti a Promoserio ma aperta all'intera realtà aziendale di valle. L'evento è promosso dal comitato delle imprese che si riunisce periodicamente in seno all'associazione ed è coordinato dal Dott. Paolo Cassina con la collaborazione di Bergamo Economia. L'obiettivo

ti un grande spazio perché concorre ad arricchire il panorama delle eccellenze territoriali. Quindi noi abbiamo il dovere di rac42

creare un marchio settoriale come "VALSERIANA INDUSTRY", si realizzeranno momenti di incontro su tematiche specifiche, si predisporrà un confronto con

appare chiaro: portare su di un palcoscenico di prestigio alcune eccellenze produttive che il territorio valligiano ha saputo esprimere attraverso il coraggio e l'estro dei suoi imprenditori. Fra i nomi alcuni sembrano ormai certi: Fas Pendezza, Scame, Albini, Lamiflex, Fassi e Acerbis. La giornata sarà suddivisa in due parti distinte. Durante la mattinata si terrà la parte assembleare della manifestazione con l'intervento di autorità politiche (sembra possa fare capolino un ministro), e di un appartenente al mondo accademico. Il tutto seguito da un vero e proprio salotto - workshop dedicato alle "eccellenze della Valle Seriana nel mondo"e costruito

mondiale, ma noi vogliamo ricordare all'estero che essi presentano un denominatore comune: l'appartenenza ad una gloriosa valle" Per le imprese si è voluto anzitutto

intorno al racconto delle esperienze concrete di chi ha fatto della realtà aziendale la sua vita ed il suo sogno. Alle 13.00 tutti a pranzo che naturalmente sarà caratterizzato dai "sapori seriani", prelibatezze enogastronomiche della valle. A seguire nel pomeriggio il cosiddetto B2B, momento espositivo delle imprese Promoserio aperto a tutti gli interessati. "Abbiamo cominciato a sognare afferma Giovanni Auditore, direttore della Promo, - un evento che nel corso degli anni possa divenire fra i luoghi della riflessione economica e, perché no, concorrere con il celeberrimo Workshop Ambrosetti". Come dire: chi ben comincia".

lo sportello Valseriana per cercare un contatto con le problematiche del lavoro e soprattutto si andrà a organizzare il primo "WORKSHOP VALSERIANA"



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Da Porta Sud al teatro Creberg Ecco gli sprechi di PalazzoFrizzoni SPRECHI & RISPARMI

Ridurre i costi e aumentare i ricavi: è l'imperativo categorico di ogni azienda. Non potrebbe essere così anche per le pubbliche amministrazioni? Viaggio all'interno del Comune di Bergamo tra partecipate morte di fatto e doppioni per scoprire dove si annida lo spreco ARTICOLO DELL'INDISCRETO

i manovra in manovra, cambiano gli interpreti ma il copione resta lo stesso. Il governo indica dove tagliare e puntuali partono i lamenti di Regioni, Province e Comuni. Il grido di battaglia è sempre lo stesso: "Con questi tagli si uccide il federalismo fiscale", ripetono come un mantra politici di tutti gli schieramenti uniti. Una domanda, però, sorge spontanea e puntuale la giro a quegli amministratori locali che, con in testa il primo cittadino di Bergamo, Franco Tentorio, hanno protestato, protestano e protesteranno sempre contro ogni manovra che li riguardi: se federalismo fiscale significa responsabilizzare gli enti locali nel senso di consentirgli di spendere solo quello che riescono ad incassare con le imposte locali, come si può sostenere che si "uccide il

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federalismo fiscale", proprio tagliando i contributi dello stato alle amministrazioni locali ovvero proprio riducendo quei contributi statali, residuo della visione centralista di uno stato che, a fronte delle necessità delle amministrazioni locali, forniva i fondi da spendere? Forse, come sempre, il ragionamento è troppo complesso per essere compreso da amministrazioni locali da sempre attive soltanto sul fronte della spesa. Se, infatti, ogni mattina, in una qualsiasi delle imprese del sistema Italia, chi ha la responsabilità della gestione si pone il problema di come ridurre i costi ed aumentare i ricavi per poter investire e continuare a crescere, negli enti locali è la stessa struttura del bilancio ad invitare alla dissipazione perché esso, il bilancio, è strutturato in termini finanziari, ovvero diretto a mostrare

come sono stati spesi tutti i soldi, e non in termini economici, in altre parole diretto ad isolare un risultato di gestione. Se così stanno le cose, forse hanno ragione quegli economisti i quali vedono come il fumo negli occhi la pubblica amministrazione, tanto da ritenere il suo fine primario sia soltanto quello di perpetuare se stessa, aumentando soltanto il suo volume e dunque il suo potere inteso come capacità di influire sulla vita quotidiana delle persone. L'affermazione è tanto perentoria quanto inverosimile? Guardando la struttura amministrativa del Comune di Bergamo non sembra proprio: molte, a prima vista, paiono le aree dello spreco. 1° Porta Sud S.p.A. Al primo posto vi sono le partecipate comunali. Delle circa dieci attuali,


almeno un paio appaiono superflue e, dunque, foriere di spreco: Porta Sud S.p.a., ad esempio, non ha più ragion d'essere, stante il rifiuto manifesto ed esplicito di almeno due soci, Provincia e Ferrovie dello Stato, di proseguire con la fase realizzativa della riconversione dell'ex scalo merci in quartiere residenziale-terziario. L'obiettivo societario ovvero la riconversione è, dunque, ormai diventato impossibile; Codice Civile alla mano, si tratta proprio di una di quelle ipotese nelle quali è prevista la possibilità di liquidazione societaria e definitiva chiusura. Quale miglior soluzione, d'altronde, potrebbe valere per Porta Sud? Una società che, Bilancio 2010 alla mano, ha perso in quell'esercizio qualcosa come 331.304 euro ed ha registrato costi per il Cda pari a 104.316 euro. Vero è che l'am-

ministrazione comunale ha azzerato i compensi del Cda dall'annualità 2011; meglio sarebbe stato, però, se avesse deciso di chiuderla. 2° Bergamo Servizi Pubblici. Bergamo Servizi Pubblici è la società che gestisce le mense scolastiche. In affidamento diretto e senza gare d'appalto. Con il risultato che, anno dopo anno, la società di gestione delle mense comunali ha svalutato, bilancio 2010 alla mano, qualcosa come 792.000 euro di "crediti verso clienti", dovute in gran parte a situazioni d’irrisolta morosità nel pagamento delle rette. Del resto, per quale motivo si deve pagare la retta della mensa se, non facendolo, non vi sono conseguenze? Ora, al di là delle facili demagogie contribuirebbe a rendere la situazione più chiara,

nonchè a stanare i soliti profittatori, avviare la liquidazione della società - fardello ed appaltare il servizio a privati. Spostando, infatti, gli oneri della riscossione delle rette su soggetti non istituzionali, consentirebbe di azzerare l'evasione delle rette delle mense perché essi non sarebbero condizionati politicamente dalla ricerca del consenso e quindi potrebbero con più facilità agire anche coattivamente per la tutela dei loro crediti. Ovviamente, a fianco della privatizzazione, si potrebbe prevedere un fondo a sostegno dei veri bisognosi. Quelli reali però. 3° Spazi comunali: parchi e sale per riunioni. Ulteriore area di spreco appare poi la mancata valorizzazione degli spazi comunali, intesa come messa a reddito. I parchi, ad 45


LA CLASSIFICA DEGLI SPRECHI DI PALAZZOFRIZZONI 1° PORTA Porta Sud S.p.A. nasce nel SUD S.P.A. 2004 su iniziativa del Comune di Bergamo, di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e della Camera di Commercio di Bergamo, per promuovere la riqualificazione delle aree dello scalo ferroviario di Bergamo, a sud della stazione. Con la rinuncia di Provincia e Ferrovie dello Stato è tramontato il progetto. La società Porta Sud S.p.A. nel 2010 ha perso qualcosa come 331.304 euro ed ha registrato costi per il Cda pari a 104.316 euro. A questo punto una delle ipotesi non può essere la messa in liquidazione e la chiusura?

2° SERVIZI PUBBLICI: MENSE SCUOLE

Bergamo Servizi Pubblici è la società che gestisce le mense scolastiche in affidamento diretto e senza gare d'appalto. Bilancio 2010 alla mano ha registrato qualcosa come 792.000 euro di "crediti verso clienti", dovute in gran parte a situazioni di pervicace morosità irrisolta nel pagamento delle rette. Non si potrebbe liquidare la società ed appaltare il servizio a privati?

3° SALE Affitto delle sale comunali: il costanCOMUNE te disallineamento delle tariffe d'afDI BG fitto delle sale comunali rispetto ai

prezzi mercato appare ormai patologico: 50 euro orari circa, a fronte di punte anche pari a 150 euro, sono un'evidente patologia. Chi usa quelle sale per scopi sociali è giusto sia esentato ma chi le usa per feste oppure per riunioni condominiali?

4° IMPIANTI L'Istituzione Servizi alla Persona: l'atSPORTIVI tuale gestione degli impianti sportivi è esemplificativa per spreco e complicazione: alcuni di essi sono di proprietà di Bergamo Infrastrutture mentre altri, quelli rionali, sono affidati alle cure dell'Istituzione ma la manutenzione spetta al Comune di Bergamo. Le associazioni sportive, dunque, devono rivolgersi all'Istituzione per accordarsi sulla gestione ed all'amministrazione comunale per la manutenzione. Questo non può essere considerato un doppione?

5° TEATRO Il teatro Creberg, nato per ovviare CREBERG alla chiusura del Donizetti per ristrutturazione, da provvisorio è diventato definitivo con una serie di limiti. Due su tutti: i parcheggi e l'insonorizzazione tanto che questa estate, è andato in scena un tempestoso divorzio tra Officine Smeraldo, il vecchio gestore, e Comune di Bergamo, il proprietario della struttura. Bergamo ha le risorse per mantenere in funzione tre teatri?

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esempio, sono oggi fonte solo di spesa manutentiva. Per non parlare, poi, del servizio di guardianìa, anch'esso un evidente costo. Se in ogni parco fosse prevista un'area svago-bar, il parco non diventerebbe fonte di reddito? Si pensi anche solo alla possibilità di ottenere un canone per il bar oppure di poter ottenere vigilanza e guardiania praticamente gratis a carico dei gestori del bar. Di sicuro, i parchi sarebbero molto più animati e forse anche più controllati e sicuri. Sempre in tema di spreco, il costante disallineamento delle tariffe d'affitto delle sale comunali rispetto ai prezzi mercato appare ormai patologico: 50 euro orari circa, a fronte di punte anche pari a 150 euro, sono un'evidente patologia. Ovviamente chi usa quelle sale per scopi sociali è giusto sia esentato ma chi le usa per feste oppure per riunioni condominiali, come spesso accade, è altrettanto corretto che quanto paga non copra i costi di gestione e non sia nemmeno lontanamente paragonabile a quanto chiedono i privati, anche gli oratori, per l'affitto delle loro sale? 4° Istituzione Servizi alla Persona. Quarto spreco può essere considerato l'Istituzione Servizi alla Persona; una chiara e lampante duplicazione delle strutture comunali con conseguente aggravio di costi in termini sia di burocrazia subita dal cittadino sia in termini di strutture burocratiche da mantenere attraverso la fiscalità generale. In questo senso, l'attuale gestione degli impianti sportivi è esemplificativa per spreco e complicazione: alcuni di essi sono di proprietà di Bergamo Infrastrutture mentre alri, quelli rionali, sono affidati alle cure dell'Istituzione ma la manutenzione spetta al Comune di Bergamo. Le associazioni sportive, dunque, devono rivolgersi all'Istituzione per accordarsi sulla gestione ed all'amministrazione comunale per la manutenzione. Un rompicapo tanto più per uno schieramento, quello di centrodestra, che predica semplificazione e sburocratizzazione. La soppressione dell'Istituzione potrebbe, allora, portare dei risparmi sicuri alle casse comunali, nel breve periodo, perchè si eliminirebbe una struttura esterna il cui costo in termini di personale sarebbe stimabile attorno ad alcune centinaia di migliaia di euro circa. D'altronde, che la giovani card o le palestre comunali siano gestite dall'Istituzione Servizi alla Persona, ente del Comune, piuttosto che da Palazzo Frizzoni direttamente cosa cambierebbe? Qualcosa, di certo, cambierebbe per le casse comunali alleggerite da un doppione. Non bisogna dimenticare, infatti, come il bilancio dell'Istituzione si regga in maniera quasi totalitaria su contributi a carico delle casse comunali del valore totale pari a dieci milioni di euro. Nel lungo periodo, per effetto dell'eliminazione di una duplicazione, quest'ammontare potrebbe anche diminuire. Se la struttura fosse unica, infatti, la creazione d'efficienze e sinergie che diminuissero i costi potrebbero diminuire il costo dei servizi erogati, mantenendone intatto l'ammontare. 5° Creberg. Il teatro Creberg è il quinto spreco. A questo proposito, valga una sola domanda: Bergamo ha le risorse per mantenere in funzione ben tre teatri? Non si dimentichi, infatti, come il Creberg teatro fosse nato provvisorio per ospitare alcune stagioni teatrali del Donizetti in attesa dell'ultimazione della sua ristrutturazione. Il fatto è che, come sempre accade, la ristrutturazione del Donizetti non è mai stata completata mentre nel frattempo il Creberg da provvisorio è diventato definitivo seppur con molti limiti, dovuti, in gran parte, proprio al fatto che esso era stato progettato come provvisorio. Non è un mistero, infatti, come i parcheggi a servizio della struttura siano pochi e l'insonorizzazione lasci a desiderare tanto che, questa estate, è andato in scena un tempestoso divorzio tra Officine Smeraldo, il vecchio gestore, e Comune di Bergamo, il proprietario della struttura. Forse, nel futuro, il Creberg Teatro potrà assurgere a grandi allori, nel presente però c'è una gara d'appalto per la gestione della struttura recentemente aggiudicata alla Promoberg, società di gestione della Fiera di Bergamo, ma che forse finirà ancora sotto la lente dei giudici amministrativi per effetto del ventilato ricorso di Puntomarket, la società perdente la gara, contro l'affidamento della gestione del teatro a Promoberg. Gli sprechi comunque non finiscono qua...



LA FOTO DEL MESE

Piazza Vecchia infiorettata C'È UN GRANDE PRATO VERDE. PARDON, C'È STATO E CI SARÀ

"Uau!" (in inglese "wow!") è stata l'esclamazione di sorpresa e meraviglia di turisti e bergamaschi alla vista di Piazza Vecchia trasformata, per dieci giorni, in un giardino e migliaia le fotografie scattate all'ombra del Campanone tra i rami di un boschetto di betulle. Occhi strabuzzati, increduli e stupore di fronte a piante, fiori, aiuole e (per aumentare l'effetto cromatico) erba sintetica

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che hanno letteralmente cambiato il volto del cuore di Città Alta. Lo stesso stupore che si avvertiva prima, quando percorrendo via Autostrada, si ammirava lo skyline di Bergamo Alta (ma questa è un'altra - e per giunta brutta - storia). Per chi si fosse perso la vista della ninfee dentro la fontana la buona notizia è che Piazza Vecchia infiorettata, il prossimo anno, concederà il bis.



ECONOMIA&BUSINESS

a vocazione all'export del nostro territorio, sottolineata da più parti in questi mesi del 2011, ha giocato e sta giocando un ruolo fondamentale consentendo al nostro sistema economico di reggere ad una crisi che risulta non avere precedenti. L'accento sul risultato 2010 dell'export bergamasco è stato messo anche dal Presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti, che in occasione della presentazione dei dati statistici provinciali della giornata dell'economia di maggio ha sottolineato come l'aumento del 15% rispetto al 2009 fosse un risultato che dimostrava il ruolo decisivo del canale estero per l'economia bergamasca e l'importanza per la Camera di Commercio di sostenere l'internazionalizzazione delle imprese locali e la competitività delle relative produzioni.

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Rafforzare la presenza sui mercati internazionali del sistema imprenditoriale bergamasco è infatti una delle priorità che la Camera di Commercio di Bergamo

ha definito tra le proprie linee programmatiche per il quinquennio 2011-2015. "Un'area prioritaria di interventi che -

sostiene il Presidente Malvestiti - la nostra Camera si è impegnata a sostenere e sviluppare per supportare la competitività dell'intera economia provinciale in modo da aiutare le imprese bergamasche ad operare in modo strutturato ed efficace anche sui mercati internazionali". E' indubbio che in un contesto di crescente competitività a livello globale, la presenza sui mercati internazionali diventi una condizione sempre più necessaria per ogni impresa, ma intraprendere "l'avventura all'estero" rappresenta spesso, soprattutto per le imprese più piccole, una vera sfida, che deve essere affrontata solo con risorse finanziarie e capacità tecniche adeguate. "Per ogni impresa - sottolinea Giuseppe Vavassori, Vicepresidente di Bergamo Formazione, Azienda Speciale della Camera di Commercio - la scelta di inter-


Rotta verso l'estero con il Temporary Export Manager LARGO BELOTTI

Il progetto TEM (Temporary Export Manager) è la risposta per supportare le PMI locali nell'avventura verso l'estero. La Camera di Commercio, grazie all’esperienza di Bergamo Formazione sta offrendo alle imprese un aiuto concreto e personalizzato per lo sviluppo della strategia di internazionalizzazione

Importazioni ed esportazioni delle province lombarde Periodo di riferimento: secondo trimestre 2010 e 2011 - Valori in milioni di euro

Province

2° trimestre 2010 rettificato Import

Export

Saldo

Varese 1.405 Como 680 Sondrio 118 Milano 17.471 Bergamo 1.894 Brescia 1.959 Pavia 1.902 Cremona 1.164 Mantova 1.149 Lecco 532 Lodi 681 Monza 1.074 30.030 Lomb. Italia 92.714

2.192 1.164 138 8.746 2.981 2.981 804 754 1.230 794 284 1.733 23.802 85.939

787 484 21 -8.726 1.081 1.022 -1.098 -409 81 262 -398 659 -6.228 -6.775

2° trimestre 2011 provvisorio Import

Variazione %

Export

Saldo

Import

Export

1.696 2.422 778 1.355 134 142 16.673 9.403 2.252 3.288 2.256 3.573 2.682 911 738 870 1.611 1.421 1.014 967 1.050 517 1.377 2.086 32.262 26.955 105.446 97.527

726 577 8 -7.270 1.036 1.317 -1.771 132 -190 -48 -533 709 -5.306 -7.919

20,7 14,4 13,7 -4,6 18,9 15,2 41,0 -36,6 40,2 90,6 54,1 28,2 7,4 13,7

10,5 16,4 2,5 7,5 10,3 19,9 13,2 15,3 15.5 21,7 82,3 20,3 13,2 13,5

nazionalizzarsi rappresenta una decisione complessa, frutto di un processo di trasformazione importante, che incide sugli assetti finanziari, la struttura organizzativa e tecnica e la gestione delle risorse umane; se in passato questa via era quasi esclusivamente seguita dalle grandi imprese, la globalizzazione che ha coinvolto i diversi mercati permette oggi di parlare di una "internazionalizzazione più diffusa", che diventa quindi anche alla portata delle PMI". Per supportare quindi il percorso di internazionalizzazione delle PMI bergamasche l'Azienda Speciale Bergamo Formazione ha ideato per il 2011 il progetto TEM: Temporary Export Manager. Avviato nel febbraio scorso con l'obiettivo di accompagnare e aiutare le PMI partecipanti a implementa51


tare le imprese ad affrontare la fase propedeutica al processo di internazionalizzazione vero e proprio. Ad ogni impresa aderente viene affidato un pacchetto di ore di consulenza, massimo 80, attribuite al "tem" individuato, che lavorerà per raggiungere gli obiettivi definiti in fase di check-up". Un progetto, il TEM, nuovo e nello stesso

Vavassori: «La figura del temporary export manager rappresenta per le aziende, soprattutto per le micro, piccole e medie, una soluzione ottimale tra l'esigenza di disporre di un consulente competente e il vincolo di non appesantire la propria struttura con costi fissi eccessivi»

Giuseppe Vavassori

re, grazie alla consulenza di un "temporary export manager", processi di revisione del proprio business per orientarlo all'estero, il progetto è attualmente in fase di svolgimento (la prima annualità terminerà alla fine dell'anno). "La figura del temporary export manager - prosegue Vavassori - rappresenta per le aziende, soprattutto per le micro, piccole e medie, una soluzione ottimale tra l'esigenza di disporre di un consulente competente e il vincolo di non appesantire la propria struttura con costi fissi 52

eccessivi". Nove le Organizzazioni di Categoria che hanno aderito al progetto, ossia Apindustria, Associazione Artigiani, Ascom, Cdo, Cna, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria Bergamo e Lia, al cui interno è stata individuata la figura del consulente junior, avente il compito di promuovere il progetto, raccogliere le adesioni delle imprese e realizzare in ognuna un primo checkup per definire esigenze e obiettivi da raggiungere. "Il progetto - spiega Cristiano Arrigoni, Direttore di Bergamo Formazione - è nato per aiu-

tempo anche ambizioso per l'Azienda Speciale, che fino al 2011 non aveva gestito un'iniziativa specifica sul tema dell'internazionalizzazione e che sta raccogliendo l'interesse delle imprese locali, grazie alla forte adesione da parte del sistema associativo territoriale che ne è diventato il promotore principale. "Sono infatti già 42 - evidenzia Arrigoni - le imprese che hanno aderito all'iniziativa e che entro dicembre beneficeranno di 3600 ore di consulenza, erogate dal consulente junior e dal tem assegnato ad ognuna. Le ore di consulenza potranno ad esempio riguardare, solo per citare alcuni ambiti, l'individuazione dei punti di forza e di debolezza e dei vantaggi competitivi su cui puntare per intraprendere "l'avventura all'estero", l'acquisizione di informazioni sulle


caratteristiche dei mercati esteri target, per valutarne opportunità e minacce presenti, la definizione, una volta effettuata la scelta dei mercati sui quali agire, delle strategie di ingresso e di quelle di business e di marketing mix più adeguate da adottare". Nel frattempo l'interscambio commerciale con l'estero della nostra provincia risulta in crescita anche nel secondo trimestre del 2011, anche se con tassi di incremento più modesti rispetto ai valori medi regionali e nazionali. Le esportazioni provinciali hanno infatti raggiunto i 3.288 milioni, in aumento rispetto ai 3.011 milioni del primo trimestre. Le importazioni segnano invece variazioni più consistenti delle medie regionale e nazionale. I progressi più evidenti nell'export bergamasco si osservano nei prodotti alimentari e bevande (+22.6%),

mestre 2011, gli aumenti maggiori su base annua riguardano i Paesi europei non appartenenti all'Unione Europea (+26%), l'Unione Europea (+14.6%) e il Medio Oriente (+14.7%). Debole la dinamica verso il Nord America (+1.6%) e inferiore alle media anche la crescita dell'export verso l'Asia orientale (+9.2%). Sono in calo le esportazioni destinate all'America centro-meridionale (-2,3%) e all'Africa settentrionale (-43.2%), in questo caso frutto delle tensioni politiche che hanno coinvolto in questi mesi tutta l'area del Maghreb.

Data la situazione internazionale in continua evoluzione ben si comprende come un progetto come il TEM possa davvero rappresentare, per le PMI locali impegnate in processi di internazionalizzazione, per alcune di esse totalmente nuovi, un'opportunità. Sarà infatti un aiuto concreto per riuscire a gestire le decisioni necessarie e l'approccio al nuovo mercato, in questo caso accompagnati da consulenti di esperienza e che dispongono di reti di contatti già attivi, sempre utili alle imprese per iniziare un percorso di sviluppo nuovo.

Cristiano Arrigoni

Arrigoni: «Sono 42 le imprese che hanno aderito all'iniziativa e che entro dicembre beneficeranno di 3600 ore di consulenza, erogate dal consulente junior e dal tem assegnato ad ognuna» nei prodotti in gomma-plastica e minerali non metalliferi (+17.5%), nei metalli di base e prodotti in metallo (+15.5%), negli apparecchi elettrici (+12.8%) e nei prodotti del tessile-abbigliamento e pelli-calzature (+11.1%). Nei macchinari la crescita su base annua è del +8,9% e nei mezzi di trasporto del 10%. Più contenuta la dinamica dei prodotti chimici (+6,8%), dei prodotti in legno (+4.5%) e nell'elettronica e ottica (+3.8%). Per quanto riguarda le destinazioni geografiche dell'export provinciale del secondo tri53


ECONOMIA&BUSINESS

Tenaris tra le prime 100 aziende al mondo per innovazione LA CLASSIFICA

Forbes ha pubblicato la classifica «The world's most innovative companies» e la multinazionale dei fratelli Rocca è al 92esimo posto con un fattore innovativo di 16.8. Con una crescita delle vendite del 1.4% negli ultimi 5 anni e un calo dei guadagni del 3.7% oggi vale 26.3 miliardi di dollari

Ecco la classifica completa, corredata da alcune importanti voci come la crescita delle vendite negli ultimi 5 anni e il Fattore innovativo

Azienda

Salesforce.com

39.5

75.1

Amazon.com

32.0

58.9

43.4

57.6

69.0

52.3

3° 4°

T

vazioni, come ad esempio il lancio di nuove offerte e l'ingresso in nuovi mercati. La Tenaris dei bergamaschi fratelli Rocca, holding che controlla 8 società produttrici di tubi d'acciaio (Algoma Tubes, Confab, Dalmine, NKKTubes, Siat, Siderca, Tamsa e Tavsa) e fornisce servizi per le industrie del gas, petrolio e energia, in classifica occupa la 92 esima posizione. Alcuni di voi si staranno chiedendo: "in base a cosa viene decisa la 54

posizione di una azienda?". Per misurare l'innovazione Forbes ha definito cinque competenze di cui tenere conto: 1.Mettersi in discussione permette agli innovatori di sfidare lo status e considerare nuove possibilità. 2.Aiutare gli innovatori a rilevare i dettagli con le piccole attività dei clienti, fornitori e altre aziende, che suggeriscono nuovi modi nel fare le cose. 3.Permette agli innovatori di acquisire una visione radicalmente diversa da individui con background diversi. 4.Sperimentare per cercare incessantemente nuove esperienze. 5.Associare pensiero-disegno, l'osservazione, il networking e la sperimentazione di nuove idee creative. Idee creative non significa per forza invenzioni e l'unità di misura che determina la graduatoria non è il numero di brevetti depositati perchè in questo caso Toshiba (leader mondiale della proprietà intellettuale) sarebbe 5 volte più innovativa di Apple. Le cose non stanno così perchè "la buona idea raramente si tramuta in un vero prodotto o servizio, l'innovazione è la conversione di una nuova idea in incassi ed utili". Ecco il motivo per cui vediamo Apple al quinto posto in questa classifica, con un fattore innovativo di 48.2 (crescita delle vendite negli ultimi 5 anni del 35.1%, crescita dell'utile negli ultimi 5 anni del 60.7% e valore di 303.4 miliardi di dollari). Fanno meglio della società di Cupertino le seguenti aziende:

Intuitive Surgical Tencent Holdings

Apple

35.1

48.2

Hindustan Unilever

10.0

47.7

Google

35.0

44.9

17.0

44.5

27.2

43.6

enaris, leader mondiale nelle tecnologie tubolari, è stata inserita dal magazine economico Forbes nella lista delle cento aziende più innovative al mondo. "The world's most innovative companies" è la speciale classifica che raggruppa le diverse realtà aziendali secondo un valore generato in base alle aspettative degli investitori sui risultati futuri ottenuti grazie a inno-

Crescita Fattore vendite innovaultimi 5 tivo anni

Natura Cosméticos Bharat Heavy Electricals

10°

Monsanto

13.4

42.6

91°

Boston Scientific

3.4

17.0

92°

Tenaris

1.4

16.8

93°

ABB

3.3

16.7

94°

Toshiba

0.2

16.6

95°

Stryker

9.7

16.5

96° BAE Systems

13.9

16.5

97°

Halliburton

10.3

16.1

98°

CA

2.8

16.1

99°

Altera

7.8

16.1

100°

ConAgra Foods

4.1

16.0

Salesforce con innovation premium di 75.1, segue Amazon con 58.9, al terzo posto Intuitive Surgical con 57.6 e poi Tencent Holdings con 52.3. Il fattore innovativo di Tenaris è di 16.8, con una crescita delle vendite negli ultimi 5 anni del 1.4.%, un calo dell'utile del 3.7% e un valore della società quantificato in 26.3 miliardi di dollari. Gianfelice Rocca ha definito l'innovazione come una "religione" della quale nessuno può fare a meno. E lo ha detto nel 2005.



ECONOMIA&BUSINESS

Back to the future con Inno2days "GIORNATA SULL'INNOVAZIONE"

A Bergamo la seconda tappa di Inno2Days, l'open day organizzato da Innovhub per informare le Pmi lombarde sui servizi e gli strumenti per favorire l'innovazione all'interno della loro impresa. Il 23 novembre scade il bando da 118 milioni di euro per progetti di ricerca industriale 56


PHOTO: GIORGIO CHIESA

incente la presentazione di Orsini con il suo video sul futuro; la presentazione di Stefano Cocconcelli con il bluetooth marketing; il gioco di Negrini con la borsa delle idee; il ragazzo che ha creato l'app per il territorio bergamasco; la molteplicità di schermi che hanno reso bene l'idea di innovazione e condivisione immediata. Da rivedere alcuni relatori (nella seconda parte della giornata) che pensavano di essere a una lezione universitaria, con slides al posto delle presentazioni e alunni al posto dei partecipanti. I loro temi erano sicuramente interessanti, ma l'esposizione uti-

"V

lizzata li ha fatti diventare noiosi e secondo me - hanno annoiato chi era seduto, che probabilmente si aspettava che la seconda parte della giornata continuasse come la prima, cioè dinamica, con l'interazione tra relatore e platea e con un linguaggio molto "friendly"". Il commento, scritto sul blog ufficiale di Inno2Days, sintetizza in modo efficace la seconda giornata dell'innovazione che il 21 settembre ha fatto tappa a Bergamo presso l'ex Borsa Merci. Aperta a centri di ricerca e imprese del territorio e coordinato da Fabrizio Bellavista è stata un'occasione per mettere in contatto le realtà delle PMI bergamasche con l'inno-

vazione e i suoi fornitori, per favorire un approccio orientato alla flessibilità e all'adattabilità in un mondo in rapida

Fabrizio Bellavista

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evoluzione e in un'ottica di competizione globale. "Inno2Days ha spiegato Susy Longoni, responsabile di Innovhub, l'a-

Susy Longoni

AREA CAMP Con il video multimediale «Future performance» Giancarlo Orsini ha presentato le invenzioni della scienza da Darwin fino al web 2.0. Per spiegare cosa è innovazione cita Henry Ford: «c'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti». E continua «tre sono le nostre certezze: che nasciamo, moriamo e che sempre cerchiamo di migliorare la qualità della vita». Lo dimostra l'applicazione iStethoscope che permette di utilizzare lo smartphone di Cupertino per ascoltare il cuore dei pazienti. In collegamento Skype, Giuseppe Mascitelli, cofounder Mobango LTD, founder Filmare, ha spiegato la radice della parola innovazione «che contiene significati dimenticati. In-novare, dal latino, in che è la relazione tra contenente e contenuto o andare verso o anche privazione e novare che significa «fare nuovo» ma anche utilizzare cose vecchie in modo nuovo. Tutte le innovazioni hanno due cose in comune che garantisce loro un posto sul mercato: funzionare ed essere utili alle persone».

zienda speciale per l'innovazione della Camera di Commercio di Milano che, in collaborazione con la Camera di Commercio di Bergamo e "Questio" Regione Lombardia, ha organizzato l'evento - serve per far conoscere alle imprese i centri di ricerca presenti in Lombardia e per riempire lo scarto che ancora esiste tra chi produce e chi fa innovazione e ricerca". La giornata è stata anche l'occasione per la presentazione del bando da 118 milioni di euro promosso dalla Lombardia e dal MIUR destinato a Pmi in unione con i centri di ricerca accreditati Questio e con l'università di Bergamo. Regione Lombardia, infatti, e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca hanno unito le forze, mettendo in comune le rispettive risorse, per sostenere le imprese che svilupperanno progetti di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo. Ad una 58

Il cambiamento nella quotidianità attraverso i social media è affrontato da Stefano Saladino, Techno Events and Multimedial Communication e presidente dell'associazione «Luoghi di relazione», che ricorda come sia «importante il pensiero laterale per costruire ciò che interessa alle aziende. Il web è un mezzo trasmissivo, per trasferire le informazioni ad una molteplicità di device e al pubblico: ha cambiato i processi comunicativi, andando verso un paradigma relazionale. Al centro c'è sempre la persona e le relazioni».

Stefano Cocconcelli ha presentato il Cyblue, strumento con il quale si trasmette un messaggio pubblicitario tramite un monitor Lcd trasportato sopra la testa e ha introdotto il concetto di proximity marketing e di bluetooth advertising, regalando agli ospiti una prova concreta di come via bluetooth le imprese possano inviare qualsiasi contenuto ad attuali e potenziali clienti. Oggetto di prova è stata la suoneria Amore Blue, scaricata da alcuni invitati che, dopo essersi guardati attorno, probabilmente si sono riservati l'ascolto in altra occasione.

«L'innovazione non è un fatto di tecnologia ma una questione mentale e al centro c'è il fattore umano» ha detto Valter Ciari, co fondatore MasterProgram, Event & Multimedial World, parlando dell'impatto della tecnologia nel settore della comunicazione. Ha mostrato la versione in mash up dell' «Attimo fuggente» in cui è il professor Keating del film è stato ridoppiato, mostrando ciò che avrebbe detto ai suoi studenti sull'innovazione: «L'innovazione avviene quando il cambiamento serve alla qualità della vita. Fondamentale è osare, credendo nei propri sogni».

Attraverso alcune parole chiave della giornata come incontrarsi, sincerità, improvvisazione, curiosità, rischio e arricchimento Angelo Rondi, partner Umania ha creato, improvvisando in real time, una relazione tra esperti e partecipanti. «Importante è l'innovazione mentale e il cambiamento implica fatica. Perciò è necessario non fare innovazione ma essere innovativi (in modo che non sia un processo ma uno stato) e per questo deve cambiare l'approccio mentale» ha dichiarato mentre sullo schermo scorre il personaggio di Mister Magoo, l'anziano quasi cieco dei cartoon americani anni sessanta.

condizione: che anche loro si mettano insieme, coinvolgendo eventualmente anche centri di ricerca, per svolgere questa attività. L'agevolazione - 118 milioni di euro i fondi complessivamente disponibili - si applica a dieci settori strategici per l'economia lombarda: agroalimentare, aerospazio, edilizia sostenibile, automotive, energia e fonti rinnovabili, biotecnologie, ICT, materiali avanzati, moda e design, meccanica di precisione, metallurgia e beni strumentali. Il contributo, commisurato agli standard comunitari, sarà un mix tra erogazioni a fondo perduto e finanziamento agevolato: mentre agli organismi di ricerca viene riconosciuto solo un contributo a fondo perduto pari al 50 % per attività di Ricerca Industriale e al 40 % per attività di Sviluppo Sperimentale, alle imprese verrà riconosciuto anche un finanziamento agevolato al tasso finito dello 0.5% per una durata mas-


I CENTRI DI RICERCA QUESTIO La presentazione di Questio - Quality Evaluation in Science and Technology for Innovation Opportunity, è avvenuta con l'intervento di Luisa Bussola, che ha spiegato come Questio sia «una mappatura che permette di selezionare i servizi per l'innovazione, promossa da Regione Lombardia, su piattaforma web. Questio viene utilizzato per conoscere chi e come fa innovazione, dai centri di ricerca (anche per un accesso ai finanziamenti) e dalle imprese. Ci sono 140 centri registrati e 230 in fase di iscrizione, 90% lombardi e 10% extralombardi. Questio è anche su Linkedin».

«La Camera di Commercio di Bergamo, - ha spiegato Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Formazione e A.D. Servitec creando nel 1994 Bergamo Formazione, ha inteso dotarsi di una struttura in grado di offrire, grazie alla stretta collaborazione con le Organizzazioni di Categoria locali, risposte adeguate alle esigenze e allo sviluppo del territorio in termini di vantaggio competitivo, stimolando l'innovazione come versatilità e interesse per il nuovo. Innovare per noi significa cambiare gli equilibri e muoversi per anticipare il futuro».

«Noi stiamo in mezzo tra l'impresa e l'Università - ha detto Sergio Baragetti, direttore del Centro GITT (Innovazione e Trasferimento Tecnologico) Università degli Studi di Bergamo -, solitamente enti lontani e separati. Io vendo ricerca e sviluppo, cercando di capire i problemi dell'impresa. La ricerca, però, è lontana e separata dalla realtà dell'imprenditoria e quest'ultima non si rivolge all'Università. Il mondo accademico cerca di fare il possibile per andare incontro alle imprese e per risolvere qualche problema d'innovazione». Giovanni Fucili ha parlato di 3 progetti di Bergamo Formazione in collaborazione con l'Università e con le Associazioni presenti nel territorio: l'incubatore d'Impresa, il progetto Proprietà Intellettuale e il progetto Start Cup (realizzati da Bergamo Formazione, Università e CRTT delle Associazioni di categoria).

AREA CAMBIAMENTE

Un progetto in rete, per l'edilizia, tra i centri di ricerca e le aziende specialmente piccole e della provincia di Bergamo è stato presentato da Giancarlo Merisio, Servitec - Progetto Driade (realizzato da Università e Servitec). «Abbiamo realizzato un'applicazione web. Si è partiti dal calcolo del fabbisogno energetico dei singoli edifici e sugli impianti per trasformarlo in costo e calcolarne le spese. Questo progetto contiene i dati reali del settore edilizio ed è un sistema aperto, perchè è possibile inserire gli aggiornamenti».

Sergio Cocco di Wineamore, ha inventato un'applicazione sul vino e presto la classica lista dei vini cartacea potrebbe andare in pensione. «WineAmore è un'applicazione per iPad che guida i clienti dei ristoranti a scegliere il vino in maniera nuova ed interattiva; non ci sono solo pagine da sfogliare, ma una serie di modalità per ricercare facilmente il vino che si vuole bere e per ottenere maggiori informazioni che permettano una scelta consapevole. Stiamo portando il seme dell'innovazione sul territorio e vogliamo essere i promotori del cambiamento».

Marco Aldo Piccolino Boniforti, coideatore di Maply, ha parlato del progetto in incubazione «Via terra», un App che permette ai turisti della montagna di farlo in modo più informato. «La nostra App vuole fare conoscere di più la montagna (anche per i problemi di connessione) tramite GPS per esplorare un territorio e conoscere le sue caratteristiche (un prodotto, un agriturismo, un evento). La App è gratuita e la pubblicità si integra nel prodotto. Vogliamo essere alternativi a GoogleMaps e abbiamo una finalità diversa, anche perchè per la nostra App non è necessaria la connessione».

«Kilometro Rosso è un'iniziativa culturale - ha spiegato Mirano Sancin, in rappresentanza di Kilometro Rosso e Consorzio Intellimech - per raggiungere un processo di innovazione, cambiamento e sviluppo tecnologico nelle aziende. Intellimech è un'iniziativa privata, raggruppa 24 imprese e promuove progetti di ricerca e su dispositivi evoluti che possono essere utilizzati da più imprese. Abbiamo creato una massa critica per la competitività e instaurato una nuova cultura sull'innovazione, un avvicinamento tra imprese e Università e un approccio scientifico, con ricadute economiche interessanti».

sima non superiore ai 6 anni, di cui un preammortamento di 2 anni. Per presentare le idee progettuali e prenotare le risorse, le aggregazioni di imprese hanno poco più di due mesi di tempo: dal 15 settembre al 23 novembre, è uno spazio breve e "ravvicinato", se si tiene conto del fatto che, prima di chiedere il contributo, le imprese devono aver creato una partnership (almeno tre soggetti) su tematiche scientifiche molto avanzate. "Inno2Days", organizzato secondo aree tematiche (presentate nei box), ha visto incontri informali e interattivi tra imprese, blogger ed esperti di innovazione e digital world, con prove in diretta di strumenti di condivisione online e nuovi device. La tappa bergamasca di Inno2Days segue quella di giugno a Varese: i prossimi incontri si svolgeranno nel 2012 a Pavia, Como, Monza e Milano dove avrà luogo la giornata conclusiva prima di consegnare i feedback di ciascuna tappa alla Commissione Europea.

L'area Cambiamente serve ad esplorare quella parte di noi che si oppone all'innovazione; afferma Alberto Negrini, partner FlipFly: «Noi mettiamo a disposizione le competenze aziendali per fare innovazione - ha spiegato Alberto Negrini, partner FlipFly -. Utilizziamo la saggezza collettiva come strumento partecipativo con la cassetta dei suggerimenti e la "Borsa delle idee"». E poi in diretta è stato condotto un esempio pratico off line (mentre solitamente avviene online) della «Borsa delle idee»: partendo dalla domanda.

Ecco un esempio di scheda del Business Game «La borsa delle Idee» di Flipfly: come si può vedere dall'immagine, dapprima ogni partecipante scriveva una sua idea (con titolo e descrizione) a proposito di «Come sfruttare internet per migliorare il proprio business?»; passava poi la scheda ad un'altra persona, che aveva la possibilità di commentare questa idea che gli era arrivata e, nel caso gli fosse piaciuta, di cliccare su «I like» (Mi piace); il tutto per un massimo di tre volte. Ogni idea è stata poi appesa al muro e tutti hanno avuto la possibilità di leggere le idee prodotte e, tramite bollini verdi, hanno votato la (o le) preferita.

AREA ECOINNOVAZIONE Vittorio Biondi, «Green Economy N e t w o r k » Assolombarda, ha introdotto il tema dell'innovazione nell'ambito della sostenibilità. «Una volta l'argomento ambientale era poco sentito; in soli vent'anni è diventato centrale. Tematiche che erano considerate di nicchia (bastava fare le cose in regola) ora non lo sono più». Infine ha presentato il Green Economy Network, un progetto per promuovere le imprese green locali: aria, acqua, suolo e bonifiche, rifiuti, rumore esterno, prodotti ecocompatibili, fonti rinnovabili, efficienza energetica e mobilità sostenibile, dando loro visibilità a livello internazionale.

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ECONOMIA&BUSINESS Claudio Messora, da tre anni alla guida di byoblu.com

«Se sei indipendente, un pericolo molto tangibile è quello di non poter far fronte allo strumento d'intimidazione principe in Italia: la querela» 60


Il mestiere del blogger, professione o vocazione? NUOVE FRONTIERE

Claudio Messora, ideatore di byoblu.com, si racconta a Bergamo Economia «Facevo l'informatico ad alti livelli, poi ho scelto. Oggi le donazioni dei miei lettori sono il mio solo stipendio»

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

osa vuol dire essere blogger in Italia oggi? Lo abbiamo chiesto a uno dei massimi esponenti della categoria, gestore del quarto blog politico a livello nazionale. Stiamo parlando di Claudio Messora, ideatore di byoblu.com, ovvero colui che dell'informazione libera e indipendente ha fatto una vera e propria bandiera e della rete telematica il più formidabile strumento per difenderla. Una professione, dicevamo, sostenuta economicamente dai suoi lettori. "Facevo l'informatico di lavoro, ad alto livello. È stato un mestiere che mi ha portato a volare nei cieli d'Europa. Ho avuto incarichi in società assicurative che fatturavano milioni grazie ai software delle imprese che rappresentavo. Poi, nel 2007, ebbi un problema con un'azienda per cui ero amministratore delegato. Decisi così di abbandonare e, invece che cercare un altro impiego analogo,

C

Fotografa il QR Code e accedi al quarto blog politico nazionale

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«Ciò che interessa il lettore non è sapere esattamente quanto uno abbia ragione o quanto abbia torto: è importante il confronto tra posizioni diverse. Questa è la democrazia dell'informazione» decisi di rivalutare un sito Internet che mi ero costruito da solo in passato. Nel tempo libero ho cominciato a scrivere e a produrre video, vidi così che l'interesse delle persone iniziava a crescere, allo stesso tempo s'instaurava un legame reciproco molto forte. Ora sono loro a sostenermi con delle donazioni, perché quel blog è diventato la mia professione e la sua cura un lavoro a tutti gli effetti, ma con orari che vanno ben oltre le otto ore giornaliere". Quali sono i rischi più concreti, presenti e prossimi, per un blogger che fa libera informazione? "Se non sei legato ad alcuna corrente e partito politico (o se non hai un editore alle spalle), se sei realmente indipendente, il rischio più concreto è quello di ritrovarti sommerso dai debiti. Perché essere blogger è tutt'oggi una vocazione più che una professione comunemente intesa. Di conseguenza c'è un secondo pericolo molto tangibile, 62

quello di non poter far fronte allo strumento d'intimidazione principe in Italia: la querela. Ne ho ricevute due recentemente, molto "pesanti" (un costruttore de L'Aquila e un opinionista italiano che è stato anche vice-direttore del Corriere della Sera). Sto fronteggiando queste urgenze con un avvocato amico che non mi fa pagare le sue parcelle. Questo è il nostro paese, un luogo in cui la prima forma di comunicazione è la querela invece che un dibattito libero per far valere le rispettive posizioni, magari proprio in rete e ospitato da byoblu.com".

care sarebbe giusto passare alla querela. Ciò che interessa il lettore, infatti, non è sapere esattamente quanto uno abbia ragione o quanto abbia torto. È importante il confronto tra posizioni diverse. L'Islanda (paese che si è anche contraddistinto per avere rifiutato tutte le politiche comunitarie imposte dall'Unione Europea) ha addirittura creato una zona di libertà per l'informazione, una zona franca nella quale se si pubblicano le informazioni in un server dedicato non è possibile querelare. Anzi, se qualcuno dovesse permettersi di farlo verrebbe controquerelato dallo stato".

Resta il fatto che bisognerebbe trovare un giusto equilibrio tra l'utilizzo della querela e il libero flusso delle informazioni. "Gli strumenti di tutela giudiziaria sono validi, ma bisogna comunque utilizzare il buon senso. Basterebbe, come dicevo, avere un confronto, una possibilità per concedere spazi di rettifica. Solo se queste condizioni continuassero a man-

Parlando d'informazione, è d'accordo con Beppe Grillo nel dire che la fonte autorevole della notizia (o meglio la veridicità della stessa) è data dalla reputazione del soggetto che la sta esprimendo? "Questo è evidente. Solo una volta, al quinto post di una lunghissima giornata, pubblicai un video di un canale satirico americano che ritraeva un


d'interessi: abbiamo un governo connotato dalle stesse persone che hanno partecipazioni o proprietà nelle televisioni nazionali. L'unico modo per abbattere la rete è quindi quello di non incentivarla. Sono stati dati fondi per lo sviluppo della banda larga e a più riprese sono stati tolti. Ci sono ancora oggi in Italia zone dove non solo è assente l'adsl, ma anche il telefono. Ecco perché siamo scivolati alla 53° posizione nella classifica di penetrazione della rete in relazione alla popolazione. Internet, tra l'altro, permette alle aziende di fare business, sviluppo, di creare know-how. Con uno studio recente, Google ha stimato che gli investimenti in banda larga fruttano a un paese dai 13 ai 14 punti di PIL".

Obama che parlava in playback. Fui subissato da commenti critici che mi fecero notare come avessi preso una vera e propria "bufala". È questa la riprova che la rete è estremamente flessibile e veloce nel risolvere le conflittualità. Grazie alla rete tutti possono rispondere e criticare, al contrario delle televisioni e dei giornali in cui pochissimi possono scrivere su uno spazio estremamente limitato. In altre parole, Internet ha in sé gli anticorpi per difendere la veridicità dell'informazione e costruire la reputazione dei blogger e quindi l'autorevolezza di chi la merita". L'Italia, nella graduatoria di penetrazione della rete tra la popolazione, è tra i fanalini di coda a livello europeo. Quali sono le cause di una classifica così infelice? "E' principalmente una questione politica. Non dimentichiamoci che l'Italia è un paese già declassato a livello di semplice "libertà di stampa", questo perché c'è un gigantesco conflitto

Se la banda larga (con le tecnologie VoIP) prendesse il sopravvento, cosa ne sarebbe dei posti di lavoro che attualmente garantiscono le grandi compagnie telefoniche? "Le innovazioni hanno reso obsolete molte cose, ma le aziende italiane preferiscono non rendersene conto per non svalorizzare gli investimenti fatti. I posti di lavoro si convertono, è per questo che la scuola non va massacrata, ma anzi valorizzata con corsi di formazione continui. Ci sono aziende americane che investono per mantenere aggiornati i propri dipendenti, proprio perché la realtà è in continuo divenire. Un'azienda per essere vincente deve adeguarsi alle nuove tecnologie. Spesso accade invece che, anziché valorizzare il merito, i propri dipendenti vengano utilizzati come automi. Serve più meritocrazia. Così, se hai voglia di studiare e di "rinnovarti", puoi emergere, altrimenti rimani indietro. In un paese in cui i lavoratori sono visti come risorse da formare, tutto si converte". Quanto crede che riuscirà a garantire standard giornalistici così eccelsi? "Il blog potrà subire due diversi tipi di evoluzioni. L'arrivo di nuovi collaboratori potrebbe riuscire ad alleviare il mio lavoro, perseguendo sempre il tentativo di rendere autosufficiente il blog dal punto di vista economico. Oppure il sito potrebbe rimanere come una vetrina. In questo caso servirà come biglietto da visita per poi entrare nel mondo del lavoro rivendendo servizi a valore aggiunto basati sulla mia esperienza e sulle capacità comprovate. In questo la rete è una strumento eccezionale. Prima si dimostra il proprio valore, poi si hanno meno difficoltà nel potersi proporre ad aziende per mansioni di tipo analogo. Nel frat-

tempo le attività del blogger si ampliano: per esempio ora sto partecipando all'"Ultima Parola", su Rai Due, ogni venerdì sera, in qualità di esponente della rete, anche se a titolo pressoché gratuito. In ogni caso, indipendentemente da come andrà, per me il blog ha un grande valore etico e morale. Posso dire che la mia vita da tre anni è decisamente cambiata, in meglio". Gli utenti della rete sono chiamati a una scelta ogniqualvolta vogliono informarsi. Quanto questo dato di fatto è un vantaggio e quanto invece una limitazione? "Parlerei solo di vantaggi. Abbiamo cresciuto generazioni lobotomizzate e acritiche, pensiamo ai milioni di italiani che guardano i reality show o a tutte quelle trasmissioni che vengono infarcite di litigate e di situazioni realizzate ad hoc. Lo stesso accade nei talk show, in cui vengono invitati disturbatori che da una parte utilizzano una certa retorica di cui sono esperti, dall'altra vere e proprie arti circensi come urla e sceneggiate, solo per inquinare il dibattito pubblico. È fuori dubbio che

«Internet ha in sé gli anticorpi per difendere la veridicità dell'informazione e costruire la reputazione dei blogger e quindi l'autorevolezza di chi la merita» in rete si possono incontrare notizie false, ma questa è la sua ricchezza, perché costringe i cittadini a sviluppare il loro senso critico, informandosi". Quali sono i suoi progetti futuri? "Scriverò un libro di narrativa che spieghi le problematiche innescate dalla rete e come si deve fare per non caderne vittima, ma al contempo per contribuirne allo sviluppo. Inoltre, come accennavo prima, vorrei che il blog avesse più autori capaci di produrre inchieste basate sulle esperienze dirette di ognuno". Concludendo, ha mai pensato d'iscriversi all'Ordine dei Giornalisti? "Non riesco a trovare un buon motivo per farlo". 63


ECONOMIA&BUSINESS

Arriva il futuro, fa tappa a

Bergamoscienza LA KERMESSE

Fino a domenica 16 ottobre Bergamo ospiterà i luminari della ricerca scientifica. Il festival divulgativo, giunto alla nona edizione, con le sue mostre, i laboratori interattivi, gli open day, gli spettacoli teatrali, le proiezioni di film e i documentari continua a «contagiare» la città 64


el mezzo di cammin di… BergamoScienza. Non c'è ne voglia il Sommo Poeta se prendiamo a prestito il suo incipit per raccontare la seconda settimana, dopo il successo di pubblico della prima, della IX edizione della rassegna di divulgazione scientifica, fiore all'occhiello della nostra città. Lo testimoniano le oltre 100 mila presenze del 2010. Traguardo che quest'anno (silenziosamente e incrociando le dita) si punta a superare. Esattamente una settimana fa si apriva la ker-

GIULIO NATTA

G. MARCONI

ENRICO FERMI

EMILIO SEGRÈ

CARLO RUBBIA

R. GIACCONI

C. GOLGI

D. BOVET

S. LURIA

R. DULBECCO

RITA LEVI-MONTALCINI

M. CAPECCHI

N

Barry James Marshall

12 NOBEL In occasione del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia ITALIANI PER BergamoScienza celebra i Premi Nobel Italiani LA SCIENZA per la Chimica, la Fisica e la Medicina. I volti, le scoperte scientifiche e le straordinarie storie di vita dei Nobel italiani si sfogliano tra le pagine del programma, si cliccano sul sito del Festival e si scoprono passeggiando per la Città e visitando il laboratorio e la mostra dedicati ai "150 anni di scienza italiana", organizzati dal Museo Storico di Bergamo e dall'Associazione per l'Insegnamento della Fisica.

R. Timothy Hunt

FOTOGRAFA BERGAMO SCIENZA EDIZIONE 2011

Premio "Franco Emmer" edizione 2011 Il concorso fotografico di BergamoScienza per catturare l'anima del Festival... In un click! Mostre, laboratori, conferenze, spettacoli, luoghi e volti del Festival raccontati dal tuo sguardo. Invia i tuoi scatti entro il 15 novembre 2011 all'Associazione BergamoScienza. 1° premio Euro 500,00 2° premio Euro 300,00 3° premio Euro 200,00 Premio scuole (novità 2011) Scarica il bando e il regolamento di partecipazione sul sito www.bergamoscienza.it Patrocinato da: Rotary Club Bergamo Città Alta.

GIORNATA Per celebrare l'Anno Internazionale della Chimica, MOLECOLARE BergamoScienza organizza, sabato 15 ottobre, una Giornata Molecolare in cui la chimica è assoluta protagonista. Molti gli eventi: le conferenze di Amilra Prasanna De Silva e Françisco M.Raymo, chimici di fama internazionale; lo speciale cruciverba "chimico" realizzato dall'esperto enigmista Stefano Bartezzaghi, e l'Edu-Exhibition che introduce alla mostra "Elements" condotto dal giornalista scientifico Giovanni Caprara. La giornata è scandita da letture e giochi, concerti e spettacoli "molecolari", per imparare a conoscere la chimica divertendosi. Scopri tutti gli eventi della Giornata Molecolare alle pagine 58/62.

messe scientifica con un concerto-evento al Teatro Sociale e con una conferenza della neuropsicologa Isabelle Peretz, esperta di neurobiologia della musica, per scoprire le relazioni che esistono tra suoni e cervello. Questa settimana si replica con conferenze, tavole rotonde, incontri con Premi Nobel, scienziati di fama e giovani ricercatori, mostre e laboratori interattivi, open day, spettacoli teatrali, proiezioni di film e documentari. Diverse le tematiche che verranno affrontate: dalla medicina e alla bioetica; dalla chimica alla biologia; dai rischi del nucleare all'elettronica; dalle scienze ambientali alla geologia e alla zoologia; dalle neuroscienze alla fisica; dalla psicologia alla filosofia della mente. Molti i nomi illustri del panorama scientifico e culturale italiano e inter-

ELEMENTS THE BEAUTY OF CHEMISTRY

BergamoScienza e la Science Gallery del Trinity College di Dublino celebrano l'Anno Internazionale della Chimica con la mostra interattiva Elements: the beauty of chemistry. BergamoScienza, per la prima volta coproduttrice di una mostra internazionale, propone un evento che continua oltre il calendario del Festival. La mostra, allestita al ridotto del Teatro Donizetti di Bergamo, è aperta a tutti e visitabile dal 16 ottobre al 20 novembre 2011. Edu-Exhibition Sabato 15 ottobre alle ore 17:30 al Teatro Donizetti segui la conferenza "La Tavola Periodica: la vita curiosa degli elementi" con il giornalista Giovanni Caprara. Al termine della conferenza seguirà l'anteprima della mostra.

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LE VETRINE Durante il Festival le vie dello shopping del cenDELLA tro di Bergamo "si vestono" di scienza: allestiSCIENZA menti e scenografie a tema per celebrarne, in

ogni modo possibile, la bellezza e l'attrattività. L'iniziativa, coordinata dal Segretario Generale dell'Associazione e da un Comitato composto da Pietro Giannini, Raffaella Ravasio, Marina Benedetti, Luciana Allegrini e Lucrezia Martino, è realizzata con la collaborazione delle Associazioni di via e del Commercio della Città.

BERGAMO SCIENZA PENSO IN VERDE

BergamoScienza rispetta le risorse e protegge l'ambiente scegliendo la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico. E lo fa raccogliendo l'invito e la sfida di ABenergie, società leader nella fornitura di energia, che illumina la IX edizione di BergamoScienza con energia rinnovabile. BergamoScienza è il primo Festival d'Italia a rendere ecosostenibili tutti gli eventi in programma. Le emissioni di CO2 prodotte dai consumi elettrici dell'intera rassegna sono azzerate e compensate da energia rinnovabile certificata RECS, prodotta direttamente dalle centrali idroelettriche presenti sul territorio.

BOOKSHOP Leggere, sfogliare, conoscere e scoprire tutto IN PIAZZA quello che c'è da sapere sui premi Nobel, gli scienziati e i temi della IX edizione del Festival. Da quest'anno è possibile con il "Bookshop della scienza", una fornita libreria scientifica a cura dell'Associazione Librai di Bergamo, in collaborazione con la Libreria Fassi. La libreria è aperta tutti i giorni dal 30 settembre al 16 ottobre in Piazza della Libertà.

ADOTTA L'AUTOBUS DELLA SCIENZA

L'Autobus della Scienza, fino a poco tempo fa utilizzato sulle linee urbane della città e messo a disposizione da ATB, Azienda Trasporti Bergamo è stato modificato e attrezzato per essere un laboratorio itinerante in cui sperimentare, toccare con mano e vedere da vicino ciò che realmente può avvenire in un laboratorio scientifico. L'Autobus della Scienza dal 2010 ha raggiunto numerosi Istituti Scolastici di Bergamo e Provincia coinvolgendo con entusiasmo e partecipazione studenti e insegnanti. Sostieni il progetto: adotta l'Autobus della Scienza per il 2011 Per maggiori informazioni: info@bergamoscienza.it

BERGAMO BGScienza 2.0: interagisci con i relatori dal tuo SCIENZA iPhone, iPad, tablet e smartphone. Invia le tue QRCODE APP domande durante le conferenze, esprimi la tua opi-

nione sugli eventi e compila il questionario di gradimento in tempo reale. L'iniziativa, che utilizza la connessioni free wi-fi, è sperimentale e dedicata agli eventi che si svolgono al Teatro Donizetti e al Teatro Sociale. Resta aggiornato sulle attività e gli eventi del Festival con i QR Code e scarica gratuitamente l'App "BergamoScienza" per iPhone e iPad.

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nazionale. Dopo il medico australiano Barry James Marshall, Premio Nobel nel 2005 per le sue scoperte sui meccanismi molecolari che determinano la vita e la morte di una cellula, l'attesa è tutta per l'altro Nobel della Medicina, il biochimico inglese R. Timothy Hunt (2001) e per le sue scoperte sull'attività delle proteine che interessano la progressione del ciclo cellulare. Alla scienziata Elena Cattaneo, che dirige il Centro di ricerca sulle cellule staminali dell'Università di Milano, spetterà il compito di spiegare i progressi della ricerca in questo ambito. Bruno Murari, l'inventore dell'accelerometro - il microchip che ha fatto la fortuna di dispositivi come IPhone e Nintendo Wii - svelerà i segreti dei sensori. Con l'ingegnere Gian Michele Calvisi potrà capire se si possono prevedere i terremoti. La psicologa americana Diana Reiss spiegherà che anche delfini, come le scimmie, si possono riconoscere guardandosi allo specchio mentre il neuroscienziato inglese Patrick Haggard proverà a spiegare cosa si cela dietro il neuromorale. Il medico Zaverio Ruggerichiarirà perché un farmaco salvavita può anche uccidere, come nel caso della coagulazione del sangue. Di leggi della natura e di natura della legge si discuterà con il fisico e saggista austriaco Fritjof Capra, autore del famoso saggio "Il Tao della fisica", che si è occupato anche di sviluppo sostenibile, ecologia e teoria della complessità. Il neurochirurgo americano George Ojemannparlerà di neurochirurgia funzionale e sintassi. Per celebrare l'Anno Internazionale della Chimica, BergamoScienza ha organizzato, per sabato 15 ottobre, una "giornata molecolare"di cui la chimica sarà indiscussa protagonista. Terranno conferenze sull'argomento i chimici Amilra Prasanna De Silva e Françisco M. Raymo; Giovanni Caprara e l'esperto di enigmistica Stefano Bartezzaghi, che proporrà uno speciale cruciverba "chimico". In programma anche due incontri sui nuovi restauri effettuati sulle opere di Lorenzo Lotto; inoltre letture, giochi, mostre, concerti e spettacoli per le famiglie. Anche quest'anno BergamoScienza privilegia tutte le forme di diffusione del sapere scientifico attraverso il coinvolgimento dei giovani e delle scuole con l'Autobus della Scienza; laboratori in lingua inglese; mostre interattive; proiezioni di film con dibattito; spettacoli scientifici e teatrali; open day di Istituti Scientifici; premiazioni e concorsi fotografici; cacce al tesoro. Le mostre e i laboratori permetteranno al pubblico di esplorare in modo interattivo il mondo della scienza. Dal viaggio nel mondo della stampa da Gutenberg a Photoshop; dalla costruzione e programmazione di robot a vere e proprie simulazioni di volo; dagli esperimenti di chimica alla scoperta di bit e pixel; dalla scoperta dell'energia alle meraviglie della cellula. Per questa nona edizione la Science Gallery del Trinity College di Dublino produce in collaborazione con Associazione BergamoScienza la mostra interattiva Elements. Dopo Dublino, l'esposizione inaugurerà al ridotto del Teatro Donizetti di Bergamo sabato 15 ottobre e sarà in programma fino al 20 novembre. Chiudiamo con la massima di Goethe che accompagna questa edizione: "Il dubbio cresce con la conoscenza", che fa il paio con "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". Non c'è ne voglia (ancora una volta) il Sommo Poeta.



ECONOMIA&BUSINESS

Il «Mario Negri» al Kilometro Rosso SCIENZA&RICERCA

Inaugurato al Parco scientifico di Stezzano il centro Anna Maria Astori, la nuova sede di Bergamo dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. Remuzzi: «Ci sarebbe lavoro per 300 ricercatori. Ma poi chi li paga?». Garattini: «Viviamo in un paese in cui la ricerca è umiliata e avvilita, è un vezzo» ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

no tra i più qualificati centri di ricerca italiani trasloca ma non emigra, si trasferisce ma non fugge all'estero. Per conservare la forte vocazione innovativa maturata in oltre 30 anni di attività e continuare sulla

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strada dell'eccellenza scientifica i laboratori dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri cambiano sede e dal Conventino approdano nel Parco Scientifico Kilometro Rosso di Stezzano, che già ospita i ricercatori della Brembo e

dell'Italcementi. Nell'anniversario dei 50 anni dalla fondazione, possibile grazie ad una donazione del gioielliere e filantropo milanese Mario Negri - era il 1961-, è stata inaugurata la nuova sede di Bergamo: il Centro Anna Maria Astori.


Nel complesso di circa 6 mila metri quadrati di superficie sono stati ricavati 33 laboratori in cui lavorano 100 ricercatori provenienti da tutto il mondo che dispongono di strutture e apparecchiature all'avanguardia: dalla Tac per animali al microscopio elettronico a trasmissione e a scansione che serve per studiare la struttura dei tessuti in bi e tri - dimensione fino ad un microdisettore laser per isolare e analizzare singole cellule. All'interno della nuova sede, già da un anno, sono state trasferite tutte le attività di ricerca di tipo pre-clinico: dallo studio dei meccanismi cellulari alla ricostruzione tridimensionale del tessuto; dalla terapia genica allo studio dei meccanismi di trapianto; dall'ingegneria dei tessuti all'indagine scientifica

Giuseppe Remuzzi

nella lotta contro i tumori. Assente per un impegno istituzionale (ma in molti hanno pensato per la gaffe sul tunnel) il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini, la ceri-

monia di inaugurazione è stata aperta da Alberto Bombassei che ha ricordato come il 50esimo dell'istituto Mario Negri coincida con i 50 anni della Brembo. "L'apertura del Centro Anna Maria Astori ha detto il patron della Brembo - sposa la stessa filosofia per cui è nato il Kilometro Rosso: un'aggregazione di aziende piccole con funzioni, idee e progetti diversi ma di grande valore, che esprimono il tessuto economico lombardo e che per competere nel mondo devono continuamente svilupparsi. La ricetta è quella dei paesi scandinavi con piccole imprese capaci di mettersi insieme per sviluppare prodotti che ogni azienda, presa singolarmente, non sarebbe in grado di fare". L'esempio viene dalla Nokia. "Per affrontare la sfida mondiale è fondamentale la collaborazione tra le strutture della ricerca, l'università e il mondo delle imprese. Non si può pensare di tornare al manifatturiero tradizionale, bisogna sviluppare nuovi prodotti". Il pubblico inteso come istituzioni è il grande assente secondo Bombassei che sottolinea come per il Kilometro Rosso "pur essendo un'iniziativa privata, manchi completamente della partecipazione pubblica. Realtà come la nostra vanno aiutate e fatte crescere". A Giuseppe Remuzzi il compito di spiegare il senso dell'iniziativa. "Ghe n'era pròpe bisogn? (Ce n'era proprio bisogno) -, si domanda in dialetto il direttore del Negri e coordinatore delle ricerche del Centro Astori -. Avremmo potuto trasferirci a Villa Camozzi e c'erano forti motivi, soprattutto economici, per farlo. Abbiamo deciso, invece, di raccogliere la sfida lanciata da Bombassei e Rota 69


Silvio Garattini

Nodari, per lasciare una testimonianza di impegno in un momento in cui tutto va male. Perché nessuno può nasconderlo, il nostro Paese è nei guai". Ma i guai non sono il minimo comun denominatore di tutta l'Europa, "parlando con un amico svedese - ha confidato Remuzzi - l'economia da loro cresce, siamo noi che non cresciamo". Da noi mancano le materie prime, il mercato del lavoro è articolato e, tuttavia, abbiamo due eccellenze: "la ricerca e delle buone scuole. Il nostro centro ne è la testimonianza". Perché al Mario Negri la fuga di cervelli è al contrario "da tutto il mondo i ragazzi vengono per fare ricerca qui. Oggi siamo in 244 ma potremmo essere benissimo in 300 e il lavoro ci sarebbe per tutti". Certo, ma si chiede "chi li paga poi 300 ricercatori? Chi trova i soldi per farli lavorare?" anche se Remuzzi è convinto che "il bello viene adesso". Un ringraziamento è 70

arrivato anche dal sindaco Franco Tentorio che alla luce delle imprese atalantine ha parlato di Remuzzi e Garattini come di "due autentici goleador". Con gli Ospedali Riuniti di Bergamo l'istituto Mario Negri collabora da oltre vent'anni e lo testimonia Carlo Nicora, il direttore generale dell'ospedale che rimarca "la forte integrazione tra ricerca e clinica, confermando di aver intrapreso e realizzato in modo concreto una comunicazione tra i ricercatori di base e i clinici"."Motivi di speranza", ecco cosa suscitava al giovane Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, il volto e la presenza di Garattini in televisione e poi "una grande sorpresa" ricordando una sua visita in una sede dell'istituto Negri e un incontro con i ricercatori dello stesso. Una sorpresa data dall'evidenza che "al Mario Negri c'è il mondo, rappresentato da giovani di lingue e storie diverse ma accomunati da

passione e desiderio e da un obiettivo comune: la ricerca". Rispetto all'eterno dibattito tra scienza e fede, ricorda come "la ricerca scientifica è anche spirito, un


quotidianamente contribuiscono con piccole donazioni. "Viviamo in un paese in cui la ricerca è umiliata e avvilita, è un vezzo ha detto il direttore -, a partire dal numero di persone che fanno ricerca". Ogni mille lavoratori in Italia ci sono 2.7 ricercatori, in Europa 5.1. Nonostante siano in pochi "i ricercatori italiani lavorano molto bene e producono di più rispetto alla media mondiale. L'intelligenza rappresenta la nostra materia prima". Garattini ha evidenziato

fatto e un'attitudine spirituale". Monsignor Beschi rivolgendosi direttamente ai ricercatori ricorda un passaggio del filosofo illuminista Lessing sulla ricerca della verità: "Se Dio tenesse chiusa nella sua mano destra tutta la verità e nella sua mano sinistra unicamente il sempre vivo amore per la verità, benché con l'aggiunta di andar errando sempre ed in eterno, e mi dicesse scegli! Io mi precipiterei con umiltà alla sua sinistra e direi: Padre, dammi questo! La pura verità riservata soltanto per te!". Un invito a non smettere mai di cercare e di porsi domande perché "alla fine ognuno cerca qualcosa di più di una cellula, cerca l'uomo". Nell'intervento finale Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Negri ha ringraziato tutti i donatori e tutti coloro che hanno reso possibile un progetto che ha

richiesto 19 milioni di euro: Anna Maria Astori, la Fondazione Banca Popolare di Bergamo, la Compagnia S. Paolo, il Credito Bergamasco e tutti i privati cittadini che

quanto il mondo della ricerca necessiti di un sostegno economico dallo Stato e ha chiuso il suo intervento con un appunto rispetto ai cosiddetti cervelli in fuga che sono emigrati all'estero. Per promuovere ed incentivare il rientro in Italia il Governo, con un apposito decreto, ha previsto una corposa riduzione fino all'80% dell'imponibile Irpef per tutti i redditi derivanti da lavoro dipendente, d'impresa e di lavoratore autonomo, "ma noi che siamo rimasti in Italia non siamo ricercatori di serie B". Un lungo applauso.

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IL PERSONAGGIO

Addio a Walter Bonatti E’ SCOMPARSO A 81 ANNI L'ULTIMO DEI GRANDI ALPINISTI EROICI DEL PASSATO. NEL '54 LA SCALATA AL K2 E LE POLEMICHE INFINITE CHIUSE SOLO NEL 2008. DOPO IL '65 IL VIA ALLA CARRIERA DI ESPLORATORE E SCRITTORE

Scompare la leggenda dell'alpinismo italiano e mondiale. L'alpinista, giornalista e scrittore Walter Bonatti, ricordato soprattutto per essere salito sulla cima del K2, è morto a Roma dopo una lunga malattia all'età di 81 anni. Nato a Bergamo il 22 giugno del 1930, è stato il più forte alpinista del Dopoguerra, ha fatto sognare l'Italia del miracolo economico diventando esempio di determinazione e capacità innovativa per generazioni future di scalatori. Lo salutiamo con un brano tratto dal suo libro

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"Montagne di una vita". "…ora dovrò scendere a valle, verso la cosiddetta normalità, vale a dire nella realtà della vita in cui ci si consuma a rincorrersi, senza capirci niente. Credo proprio, lo penso anche in questo momento, che per svelare a noi stessi l'assurdità del vivere quotidiano, non esistano punti d'osservazione migliori di questi luoghi, che forse rimarranno incontaminati. Da quassù il mondo degli uomini altro non sembra che follia, grigiore racchiuso dentro se stesso".



ECONOMIA&BUSINESS

La mia Africa FILANTROPIA

Un ambulatorio, un medico, un'infermiera e medicinali gratuiti per i bambini africani della scuola di Ngarigne grazie alla generosità della «Fondazione Privata Rosa Alfieri» fondata e diretta da Luigi Maianti, imprenditore di Dalmine da trent'anni in Spagna, contagiato dal mal d'Africa ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

sistono ancora i filantropi, i mecenati, i benefattori, quelle persone che, tanto per intenderci, fanno del bene (che andrebbe scritto con la B maiuscola) e lo fanno gratis (che in latino significa "per benevolenza", quindi "senza pagare", in questo caso senza aspettarsi

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nulla in cambio). Ci sono termini - filantropia e mecenatismo - che, pur rimanendo nel dizionario di scolastica memoria, silenziosamente sono usciti dal lessico quotidiano. Il motivo è da ricercare nelle persone più che nelle parole: i benefattori (che anche in questo caso andrebbe scritto con

la B maiuscola) sono "merce rara", casi eccezionali. Ecco, l'incontro con Luigi Maianti, fondatore e direttore della "Fondazione Privata Rosa Alfieri Biologia e Medicina Tropicale", può essere considerato un caso eccezionale. Al di là di ogni retorica, infatti, per l'imprenditore di Dalmine,


che da trent'anni si è trasferito in Spagna dove vive e lavora, vale la pena rispolverare termini come filantropia. Ma cosa lega un bergamasco d'origine, spagnolo d'adozione ad un piccolo villaggio del Senegal? Presto detto: il mal d'Africa. Ngarigne, villaggio sulla Petite Cote (Senegal). A Ngarigne c'è un muro di cinta color bianco e salmone che accoglie una sessantina di bambini. E' la scuola materna, aperta ogni giorno dalle sette del mattino fino a pomeriggio inoltrato quando le mamme, al rientro dal lavoro nei campi, vengono a riprenderli. Siamo in Senegal, in un piccolo villaggio sulla Petite Cote, ad un'ottantina di chilometri dalla capitale Dakar. In Africa i bambini, spesso, crescono in un ambiente degradato, senza cibo sufficiente e senza istruzione. Quelli più motivati, che vogliono frequentare la scuola, devono percorrere ogni giorno un chilometro a piedi, ma la maggior parte di loro viene obbligata a lavorare. Sempre qui, nel 2004, è stata costruita anche la scuola elementare in modo che i bambini potessero iniziare gli studi e ricevere almeno l'istruzione primaria. Oltre ad una educazione ai bambini vengono fornite (gratuitamente) cure mediche grazie al dispensario che si trova all'interno del complesso scolastico. Medico e medicine sono interamente a carico della "Fondazione Privata Rosa Alfieri Biologia e Medicina

Tropicale", la fondazione spagnola di Luigi Maianti. "Dispensaire Fundacion Rosa Alfieri biologia y medicina tropical". Il mal d'Africa. E' questo che lega l'imprenditore bergamasco al piccolo villaggio di Ngarigne. Il mal d'Africa è un senso di struggente nostalgia che rapisce tutti coloro che hanno avuto la fortuna di avvicinarsi a quel continente. "Ho conosciuto due tipi di questo male - ci confida Luigi Maianti -: il nostro (il mal d'Africa del viaggiatore), che è positivo perchè provoca emozioni forti e fa sognare; il loro (il mal d'Africa degli abitanti di questa terra) che è negativo, è un incubo. Per noi il mal d'Africa è un fantastico ricordo, per loro è un futuro triste". Perché l'Africa, al negativo, non si fa mancare nulla: dalle malattie alla mortalità infantile, dalla carenza d'acqua all'analfabetismo alla bassa aspettativa di vita, fino all'instabilità politica dovuta alla corruzione. "La decisione di aprire un dispensario - continua l'imprenditore di Dalmine - è maturata durante un viaggio di lavoro, alla vista della situazione precaria che affligge il Senegal. E poi la mia laurea in biologia e medicina tropicale e la fattiva collaborazione con Napoleon Zapata, amico e medico colombiano che ha studiato con me a Barcellona, mi ha convinto della necessità di un ambulatorio che offrisse medicina ambulatoriale

per le cure primarie e la distribuzione di farmaci". In Senegal la mortalità infantile nei villaggi raggiunge cifre drammatiche, da 150 a 200 per mille entro il primo anno di vita, da 250 a 300 per mille prima dei 5 anni. Aperto tutte le mattine con la presenza fissa di un'infermiera camerunese e con la presenza di un medico tre volte la settimana, l'am-

bulatorio tratta una media di 4 mila bambini con le più comuni malattie come la malaria, bronchiti, riniti, otiti, mal di testa, congiuntivite, coliche, infezioni della pelle e lesioni varie. Bouya Ka. Sempre in relazione a questa scuola la Fondazione ha affrontato anche casi clinici molto gravi come quello di Bouya Ka. Bouya Ka, è una ragazza di 12

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anni che a causa di una frattura della tibia, doveva abbandonare la scuola. Non aveva alcuna possibilità di guarire perché la famiglia non aveva mezzi finanziari per pagare un medico (il sistema sanitario pubblico non è gratuito). La frattura della tibia è peggiorata in osteomielite (infezione ossea) al punto che l'unica soluzione sembrava essere l'amputazione della gamba. Quando il personale della Fondazione è venuto a conoscenza di questo caso ha somministrato subito un trattamento antibiotico riducendo gli effetti dell'infezione. Successivamente, l'intervento chirurgico, che a quel punto si è reso necessario, è stato possibile grazie al sostegno finanziario della Fondazione. Oggi Bouya Ka può camminare e giocare con i suoi amici come gli altri bambini. Fondazione Rosa Alferi. C'è una relazione particolare tra la scelta privata, quasi intima, come quella compiuta dall'imprenditore originario di Dalmine e le politiche pubbliche del paese africano. La Fondazione Privata di Biologia e Medicina Tropicale Rosa Alfieri è stata creata nel 2005 con la missione di contribuire a migliorare la salute delle persone nei paesi in via di sviluppo. "Rosa Alfieri è mia madre - ci confessa Luigi Maianti -. A lei è intitolata la fondazione perché mi ha trasmesso la convinzione che, non76

ostante tutti i nostri sforzi e i nostri sacrifici, noi siamo semplicemente gli amministratori delle cose che possediamo e non i proprietari. Grazie a lei sono cresciuto nella convinzione che l'imprenditore e l'impresa abbia anche una responsabilità sociale nei confronti delle altre persone. La mia famiglia ha contribuito economicamente, mia madre l'ha ispirato e io ho cercato di dare forma e consistenza a questo progetto". Servizio sanitario in Senegal. In Senegal ci sono circa 10 medici ogni 100.000 abitanti (in Italia 420). La spesa sanitaria è del 2-3% contro il

9% del PIL dell'Italia. Le strutture ospedaliere sono tutte a pagamento e la qualità del servizio è elevata solo nel privato. Nei villaggi rurali la sanità è lasciata in mano quasi sempre ad ambulatori auto-organizzati o gestiti da associazioni di volontariato. "Le autorità sanitarie senegalesi vedono sempre con diffidenza l'intervento straniero nel sistema di salute pubblica. Ci sono voluti cinque anni di viaggi, carte, colloqui, molte riunioni con le autorità locali per convincerli di un progetto che ha portato la Fondazione ad ottenere le autorizzazioni necessarie". La Fondazione Privata Rosa Alfieri è registrato tra le Fondazioni


della "Generalitat de Catalunya" con il n.ro 2127 e ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dello stato del Senegal, espresso dal Ministero dell'Interno e dalla Direzione Affari generali e amministrazione territoriale di Dakar. Dal marzo 2011, la Fondazione fa parte della "European Venture Philanthropy Association" (EVPA). Le Centre BIO MED 3. Per marzo del 2012 è prevista l'apertura di "BIO-

Il progetto del nuovo centro BIO MED 3

MED 3" (vedi box). Su un ettaro di terreno sorgerà un nuovo centro di salute che rappresenta il progetto più ambizioso della Fondazione Rosa Alfieri in Senegal. Si tratta di una struttura di base, per la prevenzione e l'intervento precoce, nella medicina di base destinata alle persone che vivono nel triangolo africano di Nguekhokh Nguerignr-La-Ngaparou Somone-Saly. "Il centro - conclude Luigi Maianti - è destinato alla cura delle malattie africane più comuni tra

la popolazione. Grazie ad un intervento rapido ed efficace di medicina ambulatoriale si vuole evitare (così com’è per la maggior parte dei casi clinici osservati) il ricorso a strutture sanitarie di livello superiore". Il mese scorso la Fondazione ha firmato il contratto con l'architetto Carvalho Hemos per la costruzione del centro. Il mal d'Africa esiste davvero, ma non colpisce tutti, solo le persone sensibili possono esserne contagiate.

Per sostenere la fondazione E' possibile fare una donazione per la costruzione del centro «BIO-MED 3» alla «Fondazione Privata Rosa Alfieri Biologia e Medicina Tropicale» BONIFICO BANCARIO Nome: Private Fondazione Rosa Alfieri Biologia e Medicina Tropicale Banca: La Caixa Conto: 21000 346016 2200156112 IBAN: ES8421003460162200156112 SWIFT: Caix ESBB Per ricevere il documento per sgravi fiscali contattare: contact@fundacionrosaalfieri.org

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ECONOMIA&BUSINESS

Sergio Bonetti

Cooperare per uscire dalla crisi PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

I nuovi compiti della rappresentanza per la crescita delle imprese al centro dei seminario organizzato da Confcooperative Bergamo per far luce sui nuovi scenari politici ed economici in atto ARTICOLO DI CARLO DI GREGORIO

ifendere la cooperazione e non solo come forma di impresa che meglio ha reagito alla crisi in termini di salvaguardia dell'occupazione e di fatturato ma anche come sistema ancorato a principi di sussidiarietà e valori etici. È questo il mes-

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saggio lanciato da Confcooperative Bergamo in occasione del seminario di approfondimento per dirigenti organizzato venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre alla sede di via Dei Caniana dell'Università di Bergamo. Una due giorni di riflessione e confronto sulle strategie e sul ruolo

della rappresentanza con un occhio di riguardo ai nuovi scenari economici, politici e sociali in atto: "Formazione dei dirigenti, innovazione d'impresa e servizi per gli associati sono gli ingredienti essenziali per accompagnare le cooperative fuori dalla crisi


- ha spiegato Sergio Bonetti, presidente di Confcooperative Bergamo -. Questo seminario ci ha permesso di far luce su aspetti significativi del periodo che stiamo vivendo con ricadute sempre più rilevanti sul territorio e sulle nostre cooperative. Siamo pronti a tornare protagonisti e assumere una posizione di primo piano nel rilancio dei valori che accompagnano il sistema cooperativo". E proprio per rimarcare i punti di forza della cooperazione, al seminario è intervenuto Vincenzo Mannino, segretario nazionale di Confcooperative, che ha ricordato che "alla vigilia dell'anno internazionale della cooperazione ci troviamo di fronte uno scenario non facile per il sistema cooperativo".Che cosa, in particolare, turbi la tenuta del sistema è presto detto. Se, infatti, fino ad oggi, "in barba alla crisi, il sistema cooperativo è riuscito a tenere alti i livelli occupazionali sacrificando gli utili - ha affermato Mannino - la manovra finanziaria varata dal Governo appare come un provvedimento punitivo e per di più calibrato su cifre poco reali perché calcolate sugli utili maturati negli anni pre-crisi". "Oggi -ha precisato il segretario nazionale di Confcooperative - queste cifre non sono più realistiche e l'idea di mettere di nuovo mano a presunte agevolazioni (in 10 anni ben tre sono stati gli interventi di riduzione delle agevolazioni, 2001, 2004 e 2006 ndr) significa tradire il dettato costituzionale, nonchè privare le imprese cooperative di risorse che non solo non sono distribuite tra i soci ma vengono reinvestite in progetti d'impresa e lavoro". Scelte "punitive", quin-

La platea

di, conseguenza forse anche del fatto che, oramai, è venuto meno qualsiasi rapporto di collateralità con qualunque partito politico, come ha commentato Sergio Bonetti: "Se una volta eravamo riconosciuti come corpi intermedi dello stato", ovvero organismi di collegamento tra lo Stato ed i suoi cittadini, "oggi non è più così ed urge interrogarsi sul nostro ruolo attuale soprattutto di fronte ad una politica insufficiente e incapace di scegliere". Che sia, forse, questo il dramma dell'attualità italiana è emerso anche dalle parole del Rettore dell'Università di Bergamo, Stefano Paleari, intervenuto alla due giorni di Confcooperative portando la sua esperienza di Rettore come esempio della necessità e della difficoltà dello scegliere: "In un quadrienno abbiamo subito una decurtazione della contribuzione statale ai costi di gestione dell'università pari all'undici per cento, ovvero una riduzione pari a quella che mi sarei aspettato avvenisse in una decina di anni". Ovviamente l'accelerata riduzione della contribuzione statale ha imposto al cda dell'Università delle scelte: "Abbiamo dovuto dovuto decidere cosa difendere e cosa cambiare",ha raccontato Paleari, "al contrario di un Governo che sembra decidere di non cambiare nulla sperando che tutto cambi da solo".Ciò che, però, ha reso ancor più difficile scegliere, per il Rettore, è stata la particolare situazione dell'università orobica la quale da un quindicennio di espansione si è trovata in una situazione di stasi d'iscritti e corsi. In questo senso, "il passaggio da un modello di crescita ad un modello di stasi, aumenta le diffi-

coltà dello scegliere ma allo stesso tempo impone di interrogarsi sulla sostenibilità del nostro modello di sviluppo economico: è sostenibile",si è chiesto Paleari, "una crescita continua

Giuseppe Guerini

del debito se le risorse sono limitate?". Evidentemente no, prima o poi i creditori presenteranno il conto. "Occorrerà, allora, cambiare mentalità: smetterla di programmare la spesa sulla base delle risorse future, ovvero del debito, per iniziare a programmare la spesa tenuto conto delle risorse che si hanno in mano adesso" ha precisato Paleari. Per tornare al mondo delle cooperative e delle associazioni datoriali di rappresentanza, la crisi impone, come detto, una riflessione sul loro ruolo nella società e sul senso della rappresentatività associativa. Proprio in questo senso ha cercato di ragionare Pieralberto Cangelli, direttore di Confcooperative Bergamo: "La crisi della politica ha indebolito i corpi intermedi dello Stato; il nostro ruolo nell'economia e nella società italiana è, dunque, cambiato ma il nostro compito rimane sempre quello di presidiare il valore costituzionale della mutualità e della cooperazione, anche supplendo all'assenza dei partiti nella società e nonostante la fine del collateralismo con la politica". Quale sia, allora, il ruolo della rappresentatività datoriale è stato il tema di una tavola rotonda che ha visto confrontarsi accanto a Cangelli, Stefano Maroni direttore dell'Associazione Artigiani, Luigi Trigona - direttore Ascom, e Guido Venturini - direttore Confindustria Bergamo. I quattro hanno portato ognuno la loro esperienza nella trincea quotidiana della crisi economica: c'è chi, come Confindustria Bergamo, ha deciso di rafforzare il proprio ruolo di rappresentanza, ero79


Pieralberto Cangelli

gando servizi di consulenza personalizzata per singoli imprenditori; chi, invece, ha varato progetti per la formazione, l'internazionalizzazione, l'innovazione e l'aggregazione delle imprese, come l'Associazione Artigiani; chi, infine, ha optato per l'intensificazione complessiva del volume dei servizi erogati agli iscritti come Confcooperative ed Ascom. Uno solo, comunque, è il commento di fondo: "La rappresentanza passa per l'erogazione di servizi; le associazioni che vivono solo di azione sindacale saranno destinate a morire". Firmato: Luigi Trigona. Durante il seminario si è parlato anche di credito: "Uno strumento indispensabile per le imprese", secondo la definizione di Sergio Bonetti. In particolare, se il segretario generale della Camera di Commercio Emanuele Prati ha ricordato lo sforzo camerale per sostenere le imprese, Giuseppe Masnaga, direttore di 80

Banca Popolare di Bergamo, ha ammesso come tra le cooperative il tasso di insolvenza è molto basso, Gianfranco Bonacina, presidente della Bcc di Treviglio, non ha nascosto come la crisi stia moltiplicando la fatica necessaria per restare sul mercato ma, al tempo stesso, "la fatica ci fa bene perchè ci tiene in allenamento" ha commentato serafico. Spazio, infine, anche per interrogarsi sul mondo delle politiche del lavoro con i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, con l’avvocato e collaboratore di Adapt Vincenzo Putrignano e con Stefano Malandrini responsabile dell'area sindacale in Confindustria Bergamo."Argomento centrale per le cooperative che, in questi anni, non hanno mai usato la leva occupazionale per ristrutturazioni aziendali, nè sono mai venute meno al loro ruolo di difendere il lavoro", ha chiosato Giuseppe Guerini,

Segretario Generale di Confcooperative Bergamo. Anche l’assessore provinciale al Lavoro Enrico Zucchi ha trattato delle dinamiche tra istituzioni pubbliche e politi-

Stefano Paleari


che del lavoro. Salvare la cooperazione, quindi, ma anche il Paese, come emerge dalla posizione condivisa trasversalmente dal mondo imprenditoriale che nei giorni scorsi ha portato all'esame del governo una serie di proposte concrete sottoscritte da diverse realtà tra cui Confindustria, Abi, Ania, ReteImprese Italia e l'Alleanza delle Cooperative italiane."Con questo Manifesto - spiega Mannino - il mondo delle imprese ha individuato diversi punti per stimolare la crescita economica di un paese fermo da troppi anni. Servono riforme strutturali, profonde e una politica economica diversa e questo manifesto va a prospettare, per la prima volta in via eccezionale, una tassa patrimoniale per recuperare risorse da destinare in gran parte al taglio di Irpef ed Irap. Un fatto straordinario che s'inserisce a pieno titolo nel contesto di una crisi straordinaria, in Europa e in Italia, e che, come tale, va valutato anche in termini di

sacrifici per le imprese, consapevoli però di aver dato al mondo politico un segnale forte di coesione". E proprio la coesione tra imprese e cooperative è un altro importante messaggio emerso al seminario come sottolinea Maurizio Ottolini, presidente di Confcooperative Lombardia: "Le associazioni non devono svolgere solo un ruolo di rappresentanza datoriale ma possono aiutare il Paese a ritrovare quei valori etici che si stanno perdendo: in quest'ottica la cooperazione, da sempre ispirata alla Dottrina Sociale della Chiesa, può giocare un ruolo da protagonista". Il tema del federalismo fiscale e le possibili ricadute sulle imprese è stato affrontato da Gianluigi Bizioli, docente di diritto tributatio all’Università di Bergamo. Alla tavola rotonda finale hanno preso parte anche: Rossano Breno - presidente Cdo Bergamo, Rosa Gelsomino - presidente Acli Bergamo e Monsignor Maurizio Gervasoni - delegato vescovile Diocesi di Bergamo.

Confcooperative, una rete di servizi a sostegno delle giovani imprese L'11 novembre l'open day in sede per illustrare le attività dell'associazione La cooperazione come opportunità di lavoro in un momento di crisi economica e occupazionale. Rivolgendosi a Confcooperative Bergamo, i giovani possono infatti trovare tutte le risposte per concretizzare la propria idea imprenditoriale e costituire una nuova cooperativa. Del resto i dati parlano chiaro: anche se la provincia di Bergamo è tra le più virtuose in Italia, con solo il 5,6% di giovani disoccupati, rimane comunque alto il tasso di giovani tra i 15 e i 24 anni inattivi sul mercato del lavoro. Contro la difficile congiuntura economica e nell'ottica di stimolare l'occupazione giovanile, Confcooperative offre quindi la possibilità alle nuove generazioni di mettersi in gioco e concretizzare la propria attività grazie al supporto del Csa (Centro Servizi Aziendali), la società promossa da Confcooperative Bergamo per rispondere alle necessità tecniche, normative e amministrative delle imprese associate, ma anche punto di riferimento per avviare una nuova impresa. Alla sede in via Serassi 7 a Bergamo, Confcooperative mette a disposizione una rete di servizi e consulenze a 360° che consentono di risolvere tutte le problematiche legate alla fase di start-up aziendale, oltre a fornire un efficace supporto di riferimento per gli adempimenti normativi inerenti la vita sociale della cooperativa. A questo si aggiunge il servizio di contabilità, dalla redazione del bilancio alle dichiarazioni fiscali, quello legale per l'assistenza nelle procedure societarie, commerciali e amministrazioni e quello della formazione, con l'organizzazione di corsi di aggiornamento e qualifica professionale. Insomma una rete di servizi a tutto campo "che - spiega Pieralberto Cangelli, direttore di Confcooperative Bergamo - sarà al centro dell'open day previsto per l'11 novembre: una giornata insieme ai nostri funzionari e dirigenti che sarà l'occasione per entrare in contatto con le Cooperative del territorio e conoscerne le diverse attività".

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ECONOMIA&BUSINESS

Jannone: «Ubi e Pigna? Il risanamento nasce dall'unione» IN COPERTINA

Il parlamentare bergamasco, presidente delle Cartiere di Alzano Lombardo, presenta un piano industriale alternativo per il gruppo bancario: non più un modello federale, ma una banca unica. E intanto ci presenta la nuova Pigna, riqualificata unendo le forze fra associazioni di categoria, realtà imprenditoriali, sindacati e dipendenti 84


ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA & CARLO QUIRI PHOTO: MATTEO MOTTARI & ARCHIVIO PIGNA

olitica, industria ed economia. Queste le parole chiave di Giorgio Jannone, parlamentare bergamasco con il vizio delle sfide impossibili. E mentre UBI Banca è ancora impegnata nel recupero originato dal minimo storico a 2.19 euro toccato più di tre settimane fa, anche se nel semestre ha perso oltre il 55% del valore, lo stesso Jannone ci racconta in esclusiva l'evolversi di un'altra grande battaglia industriale e personale. Parliamo del risanamento aziendale e strutturale delle storiche Cartiere Pigna Spa, gruppo bergamasco dal 1870 protagonista nel ramo cartotecnico, di cui ricopre il ruolo di presidente ed amministratore delegato. Una sfida raccolta pochi anni fa e portata avanti con razionalità imprenditoriale e sguardo verso il futuro. Ora, dopo sei mesi d'incessante lavoro, ecco nascere dalle ceneri di un gruppo oramai in declino, una nuova sede con un reparto produttivo più efficiente, seppur ridimensionato a ben 55 mila metri quadri dai 130 mila precedenti. "E' stata una scelta necessaria - incalza Jannone -, per rendere più funzionale la produzione. Ora l'immagine e l'operatività della Pigna ha raggiunto buoni livelli".E mentre ci anticipa la sua idea di banca per il gruppo Ubi, "non si deve basare più su un modello federale",ci racconta com'è stato capace di risollevare un'azienda - per non dire un colosso industriale italiano - dal fallimento: si doveva cambiare nettamente strategia, dare una svolta ad una realtà che non riusciva più a stare al passo coi tempi".

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«In sei mesi abbiamo realizzato 55 mila metri quadrati di nuovi capannoni e quasi 6 mila metri quadrati di nuovi uffici particolarmente innovativi, senza aver perduto un solo giorno di produzione»

Da una parte l'idea di unire la Banca Popolare di Bergamo, la Comindustria, la Carime, il Banco di Brescia, la Popolare di Ancona, la Banca 24-7, UBI Leasing, UBI Factor e il Banco di S. Giorgio accentrando le funzioni e tagliando le decine e decine di poltrone, oltre a ridisegnare il piano sportelli. Dall'altra un'industria che, attualmente, può definirsi un vanto per l'intera provincia di Bergamo e non solo. "Basti osservare le foto dell'area di sette mesi fa, per capire l'immane lavoro di bonifica effettuato". La Pigna, l'Associazione Azionisti UBI e il PDL in crisi: ma le piacciono così tanto le sfide impossibili? "No, ma credo che le proprie idee vadano difese con coraggio e che il rischio faccia per definizione parte della vita di chi vuol fare impresa. Le critiche non mi fanno paura; quando nel '94 ho fondato a Bergamo Forza Italia, nel regno 86

della Democrazia Cristiana, tutti mi davano del pazzo, anche in famiglia".

la reazione dei dipendenti e dei sindacati (e non solo) arriverebbe dopo un minuto".

Sì, ma allora il "condottiero" Berlusconi era forte. "Vero, ma le idee erano molto coraggiose ed avanzate e quando Berlusconi me ne parlò, sinceramente non era facile capirne la portata ed esporsi mediaticamente a soli 27 anni".

A proposito dei sindacati, qual è il vostro rapporto? "Non posso nascondere che mi ha fatto molto piacere ricevere attestati di stima da parte di tutti i sindacati. Abbiamo lavorato ottimamente insieme, con un progetto molto innovativo per salvare la Pigna e le relazioni in UBI sono eccellenti e fattive".

D'accordo, ma ora va contro i poteri forti, non solo politici: non ha timori? "In molti mi chiedono chi me l'ha fatto fare, visto che essendo presidente di una Commissione parlamentare, amministratore delegato di una grande azienda, avrei potuto stare più tranquillo. Ma io quando credo nelle mie idee tendo all'obiettivo e non temo il rischio che ne consegue, anche perché se fosse attaccata la Pigna

A proposito, che punto è la nuova Pigna? "Abbiamo appena ultimato la ristrutturazione dei fabbricati ed il trasloco di tutti i macchinari; in sei mesi abbiamo realizzato 55 mila metri quadrati di nuovi capannoni e quasi 6 mila metri quadrati di nuovi uffici particolarmente innovativi, senza aver perduto un solo giorno


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di produzione. Abbiamo bonificato l'intera area ed abbiamo recuperato e venduto oltre 1000 tonnellate di metalli". Un piccolo miracolo quindi. "Direi un grande miracolo, realizzato da 90 imprese bergamasche e lombarde e da circa 1.000 persone in cantiere, che hanno lavorato notte e giorno insieme ai nostri dipendenti, per trasformare un'azienda fallita in un punto di riferimento della grande industria italiana". Ma il percorso è finito? "Purtroppo no! La strada verso il risanamento è ancora lunga, richiede molte risorse finanziarie e uno straordinario impegno di tutte le componenti aziendali: dai dipendenti ai soci". Quali sono i risultati di quest'anno? "Innanzitutto abbiamo aumentato le nostre quote di mercato ed abbiamo rispolverato l'antico marchio Pigna. Ora si tratta di 88

rimettere l'azienda in carreggiata,dopo la pesante crisi degli anni passati". Quindi la Pigna può essere un modello? "Non lo affermo io, ma i sindacati, persino quelli più schierati a sinistra. Credo che l'esperienza di Pigna possa essere positivamente considerata per l'azione di concerto di tutti i soggetti interessati. Per la prima volta in Italia abbiamo sottoscritto un accordo tra proprietà, Comune, Provincia, Regione, Confindustria, Sindacati, Imprese e Territorio e Comunità Montana". Com'è possibile mettere d'accordo tanti soggetti? "Direi che è questa la vera novità positiva. Tutti hanno remato nella stessa direzione, consapevoli che si partiva dal disastro e che si dovevano salvare centinaia di posti di lavoro. E così è stato".

Perché avete scelto di restare in Italia e ad Alzano Lombardo in particolare? "La scelta più facile poteva essere quella di delocalizzare, come hanno fatto in molti. Noi abbiamo deciso, invece, di restare, di consolidare il nostro legame con il territorio. Siamo convinti che i lavoratori di Bergamo siano imbattibili e che meritino la massima attenzione da parte degli imprenditori". Ma le banche vi hanno aiutato? "Il percorso è stato e sarà molto complesso, ma certamente le banche hanno capito le nostre intenzioni ed i nostri progetti e ci hanno assistito. Ovviamente i soci sono dovuti intervenire con importanti aumenti di capitale". A proposito di banche, quali sono i prossimi passi in UBI? "La partita è appena cominciata, anzi si giocherà solo in assemblea. Non è escluso che chiederemo già dalla prossima assem-


blea di mettere all'ordine del giorno alcuni punti cardine. Servono poche migliaia di soci". A noi 2.000 o 3.000 soci non sembrano pochi. "Certo raccogliere tante firme non è facile, ma lo statuto prevede che siano i dipendenti a certificarle. Inoltre ci siamo "federati" con le altre associazioni degli azionisti, da Cuneo alla Sicilia". I toni della polemica sono sempre più alti: non potete ricercare un accordo con i vertici UBI? "I toni alti non li ho certo voluti io, ma, dal primo istante, le prese di posizione del vertice sono state molto violente e faziose. Tra l'altro, mi hanno fatto e continuano a farmi un immenso regalo in termini di comunicazione". In che senso il management UBI le ha fatto un regalo? "L'errore più grande di Zanetti, Faissola e Moltrasio è stato quello di attaccarmi, anche a livello personale, legittimando un'azione che fino a quel momento era solo un'idea. Il più intelligente è stato Bazoli, che ha detto: "bene Jannone, ne prendiamo atto". Insomma, le polemiche ci hanno regalato spazio, visibilità e iscritti tutti i giorni perché hanno fatto schierare la platea degli azionisti da una parte o dall'altra. C'è un sito di informazione locale in internet legato a Confindustria che non perde giorno per attaccarmi, non sa che regalo ci sta facendo. Ora siamo stati davvero legittimati e abbiamo forza e numeri: grazie ancora". Lei ha detto che il cda è troppo vecchio. "No guardi, Ilario Testa aveva 90 anni, è stato e sarà sempre ricordato come migliore il presidente dell'aeroporto di Bergamo; Berlusconi ne ha 75 e ha la forza di un adolescente; non è vecchio il cda, è vecchio il modus operandi. Se gli attuali amministratori devono restare, lo deciderà l'assemblea, non certo io. Hanno grandi meriti per il passato e notevoli capacità di relazione". Ma? "Ma credo che siano i primi ad essere consapevoli che è finito un ciclo, il che non significa che sia finito il loro ruolo. UBI ha molte criticità: i dipendenti sono insoddisfat-

ti e demotivati, ci sono crediti in sofferenza enormi, incredibili spese per consulenze, inchieste in corso e soprattutto il crollo delle quotazioni che ora si vuole legare alla crisi generale, ma che è iniziato ben prima e ha ben altre motivazioni. I tanti dipendenti iscritti alla nostra associazione mi riferiscono dei seri problemi di Banca 24-7 e per UBI Leasing, di una banca che perde ogni mese decine di migliaia di conti corrente e altro ancora". Ma non c'è il rischio che il titolo ne risenta? "Certo, ma le quotazioni sono già ora le peggiori di tutto il listino: peggio di così... Anzi, rivendico il fatto che la nascita della mia associazione, la cui notizia è stata ripresa dai media di mezzo mondo, ha creato attenzione e contendibilità sul titolo e quindi i progressi di questi giorni". Ma per il futuro, quali sono i progetti? "Ora vorrei che le nostre critiche, ormai note, lasciassero spazio ai programmi per il futuro, al piano industriale che stiamo elaborando con i dirigenti della banca". Adesso riparte con la storia dell'aumento di capitale presentato senza piano industriale... "No, anche se è stato un errore oggettivo e imperdonabile che ha causato un crollo delle quotazioni ed una seria perdita di immagine. Noi puntiamo per il futuro a un modello di

banca unica, a un piano sportelli diverso da quello attuale, a sistemi di recupero crediti che non intervengano, come oggi avviene, troppo tardi, a un rapporto con la clientela come era quello tradizionale della Banca Popolare di Bergamo, con capi filiale valorizzati e consapevoli che sostengono davvero imprese e famiglie. Puntiamo soprattutto a ridare valore alle risorse umane interne senza ricorrere a esose consulenze che, per intenderci, sono sin qui costate cifre incredibili, svariate centinaia di milioni di euro". E un nuovo amministratore delegato quindi? "Non ho chiari elementi di giudizio, non conosco personalmente Massiah, ascolto solo quanto riportano i dipendenti, i dirigenti e i consiglieri di UBI". I consiglieri? "Guardi che, anche tra i consiglieri di gestione e di sorveglianza, ci sono esponenti di rilievo perfettamente in linea con le mie idee e con questi abbiamo un continuo e proficuo scambio di opinioni". Pensavamo che i consiglieri facessero parte dell'altra associazione. "Ho letto che l'altra associazione ha risposto a un mio intervento sul Corriere della sera: ma allora sono vivi! E' un altro nostro piccolo miracolo". 89


ECONOMIA&BUSINESS

I titolari Elisa Facchinetti Riccardo Bessone, e Noe Facchinetti (nella pagina accanto)

Security Center, da trent'anni una sicurezza «Made in Bergamo» BUSINESS&SICUREZZA

Qualità, attenzione ad ogni dettaglio e fiducia. Ecco i segreti dell'azienda guidata da Noè Facchinetti, Riccardo Bessone ed Elisa Facchinetti, che nel 2011 ha tagliato lo storico traguardo dei tre decenni di storia 90


ARTICOLO DI: CARLO DI GREGORIO

uest'anno, il 2011, è il trentesimo di permanenza nel mercato". Esordiscono così i tre soci della S.C. Security Center S.r.l., storica azienda italiana "Made in Bergamo" attiva nel mercato della sicurezza

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quel momento non abbiamo mai smesso di progettare ed installare impianti elettronici di sicurezza".

applicata o, più semplicemente, nel mercato dell'impiantistica antintrusione.

In cosa consiste questa differenza? "Creare impianti di sicurezza significa, prima di tutto, analizzare i rischi del sito industriale da proteggere piuttosto che dell'abitazione civile; in secondo luogo, progettare risposte per ovviare a questi rischi. Redatto lo studio di fattibilità o il progetto si passa all'installazione. Ben si può capire, dunque, come l'installazione sia il passaggio finale di una precedente e meticolosa attività di studio dei rischi e delle

Come avete iniziato la vostra avventura imprenditoriale? "Il nostro - afferma Bessone - è un mercato molto giovane. Basti pensare che, quarant'anni fa, non esistevano antifurti in Italia: i primi sono stati inventati e sviluppati in America e noi siamo stati tra i primi a importarli, ma da

Come si è sviluppato il mercato dai primi anni di vita ad oggi? "Agli albori, la domanda di mercato veniva alimentata dalle esigenze di sicurezza di impianti industriali o di grossi patrimoni: ville padronali piuttosto che residenze dei ricchi industriali. Se questa era la domanda trent'anni fa, oggi è molto più generalizzata: l'esigenza di sicurezza è diffusa e l'antifurto è diventato quasi un semplice elettrodomestico, complice anche la grossa diminuzione del suo costo di fabbricazione ed installazione. Non tutti gli antifurti, però, offrono le stesse garanzie di sicurezza ed affidabilità e soprattutto, installare un antifurto e' diverso dall'installare impianti di sicurezza".

necessità, nonché di progettazione di adeguate risposte. A questo punto, ultimata l'installazione, il lavoro non è comunque finito. Bisogna, infatti, assicurare una costante manutenzione dell'impianto con reperibilità immediata. Molti, a differenza nostra, non ripongono attenzione nella fase di analisi

rischi e progettazione per diminuire i costi e, una volta installato, non assicurano una costante manutenzione ed assistenza". L'incremento della domanda che conseguenze ha portato? "Ovvia conseguenza dell'incremento della 91


da sempre si occupa della parte tecnica - è che noi siamo stati tra i primi, 1989, ad ottenere la certificazione IMQ a, istituto del marchio di qualità allarmi I e II livello di prestazione, nonostante non sia mai stata obbligatoria nel nostro settore. Nel 2005, sempre nell'ottica del continuo miglioramento dell'offerta aziendale, siamo riusciti ad ottenere anche il III livello di prestazione per l'estensione di tutta la Lombardia, per le province di Trento, di Verona, di Torino e di Piacenza".

domanda di sicurezza, ovvero dell'impiantistica antifurto, ha portato ad un incremento degli operatori sul lato dell'offerta. Ciò, come detto, non si è, però tradotto nella creazione di altre aziende dedicate, come la nostra, ma ha portato l'ingresso nel mercato di altri operatori meno preparati e in alcuni casi "improvvisati" che offrono in modo più semplicistico l'antifurto domestico. Ma ciò, ribadiamo, è diverso dalla progettazione ed installazione di un impianto di sicurezza che deve essere realizzato seguendo delle norme specifiche". Come avete risposto a questa evoluzione del mercato in senso generalista? "Con la qualità. Una volta installavamo poche decine di impianti all'anno, adesso siamo arrivati ad avere qualche migliaio di impianti attivi non solo nella bergamasca ma in tutta Italia e anche all'estero. La nostra migliore pubblicità è la soddisfazione dei clienti. Questa è la chiave che ci apre le porte del mercato, portandoci ulteriore domanda ed ulteriore clientela. Ci siamo accorti, ultimamente, che stiamo installando sistemi di sicurezza per le terze generazioni dei nostri clienti: i nipoti dei nostri storici clienti, ormai diventati nonni, si affidano solo a noi per una questione di fiducia generazionale stratifica92

tasi in tutti questi anni di puntuale assistenza ed efficace risposta alle esigenze di sicurezza delle loro famiglie. Pensi che, alcuni clienti, non solo desiderano rivolgersi soltanto a noi per soddisfare la loro domanda di sicurezza ma, addirittura, vogliono interfacciarsi sempre con lo stesso tecnico/operatore. Operando bene, ci siamo guadagnati fiducia e soddisfazione: questi sono i nostri biglietti da visita". Cosa intende per qualità dei vostri impianti? "Un esempio - afferma Noè Facchinetti, che

Tutto questo crea una differenza nel know-how rispetto alla concorrenza? "Generalmente molti installano impianti di sicurezza senza peritarsi di curare l'estetica dell'abitazione una volta finito il lavoro; noi, invece, siamo nati quando le case non erano predisposte per l'installazione dei sistemi di sicurezza e quindi abbiamo sviluppato nel tempo tecnologie per cablare l'impianto nascondendo i fili, ma senza ricorrere alle antiestetiche canaline. Pensi che, sempre per perseguire il nostro obiettivo della massima soddisfazione del committente, i nostri tecnici, terminata l'installazione, sono abituati a pulire ogni traccia del loro lavoro. La qualità, nella sua completezza, per noi è tutto". Quale è il riscontro del mercato? "Il mercato riconosce la qualità. Nonostante il generale periodo di recessione e nonostante la crisi nera del mercato edilizio, noi finora non abbiamo né licenziato né usato la cassa integrazione. Merito appunto della qualità abbinata alla serietà, professionalità, discrezione, esperienza dei nostri tecnici e collaboratori".



RUBRICHE

Da investimento a bene d'uso, ecco la nuova «casa bergamasca» 94


ARTICOLO DI: LUCA T. BILOTTA

ono molte le variabili da prendere in considerazione quando si vuole cambiare casa. Alcuni aspetti, in particolare, non vengono considerati immediatamente, ma emergono dopo anni, in concomitanza con spese impreviste e rincari di altri mercati (come, ad esempio, quello dei trasporti o del costo della benzina). Ecco perché a fare la differenza, oggi più che in ogni altro ciclo economico, è la professionalità e la tipologia del servizio offerto dalle agenzie immobiliari. Perché attualmente, non basta saper consigliare il prodotto (o la casa) migliore seguendo il classico rapporto qualità-prezzo. Bensì è necessario cambiare modus operandi e considerare le tante e nuove sfaccettature che, fino a pochi anni fa, per il settore non erano assolutamente basilari. "Il mercato è cambiato - afferma Laura Adele Feltri -, ma soprattutto lo scenario economico impone all'agenzia immobiliare di approcciarsi al cliente in modo diverso. Vendere un immobile oggi non è un "mordi e fuggi", bensì richiede da parte dell'agente immobiliare un lavoro di consulenza, che aiuti l'acquirente a trovare l'abitazione giusta - in un mare d'offerte - , considerando non solo i gusti o le disponibilità economiche, ma anche la tipologia di vita che ha o che avrà all'interno dell'immobile. Componenti oramai basilari, che se applicati fanno la differenza in termini di qualità del servizio offerto da noi agenti". Ed ecco perché Laura Adele Feltri - titolare dell'agenzia Casafeltri - ha un approccio trasversale ai problemi della clientela. "In questi anni continuo a fare ricerca sul campo. La volontà è quella di dare un servizio migliore al cliente. Come? Cercando di scoprire le loro tendenze e gli stili di vita che deve garantire l'immobile che acquisteranno. Ad esempio, in quest'ultimo periodo chi vuole una casa, la cerca sempre più verso la città. A differenza del trend di qualche anno fa, quando ci si spingeva verso la provincia, magari in una villetta con spazi più grandi. Una migrazione al contrario, che porta il cliente alla ricerca di un appartamento possibilmente da ristrutturare. E in questo momento si possono fare ottimi affari. Da qui nasce la scelta di avere, come servizio in più dell'agenzia Casafeltri, un architetto al

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TAVOLA ROTONDA

Terzo e ultimo appuntamento dell'anno per l'agenzia CasaFeltri. A tenere banco è stata la migrazione «al contrario» dei cittadini (che ora vogliono tornare in città) e il «mercato della lungimiranza»

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Laura Feltri: «A Bergamo abbiamo un patrimonio immobiliare fermo, in quanto non ci sono le possibilità e i liquidi per una ristrutturazione anche dal punto di vista energetico»

servizio del cliente che lo desidera, capace di seguire dall'inizio alla fine una ristrutturazione completa. E sia chiaro: per noi è un servizio gratuito. E' semplicemente un modo per non lasciare il cliente solo nella fase intermedia della compravendita: quando, dopo aver scelto l'immobile, ha bisogno di qualcuno capace di mettere in pratica le proprie idee abitative". E nasce proprio da questa continua esigenza d'indagine (quasi fosse un'inchiesta giornalistica) la volontà della titolare a confrontarsi su di una pluralità di argomenti, organizzando e ospitando la terza e ultima (ma non meno importante) tavola rotonda dell'anno, dal titolo "Il concetto di casa che, da investimento, diventa bene d'uso". Gli ospiti, come per le altre occasioni, sono stati nomi e personalità di spicco del settore: dagli architetti Roberto Careri e Leonardo Togni all'imprenditore edile Giovanni Barzago, fino ad arrivare alla giornalista e sociologo Susanna Pesenti. L'argomento? Semplice, il nuovo trend del mercato: il cliente del 2011 vuole tornare a vivere in città. "Le zone di pregio all'interno del centro cittadino - ha spiegato Roberto Careri - sono completamente occupate. Se però ci spostiamo a 96

Campagnola, ad Azzano o a Seriate i problemi cominciano a diventare evidenti. Oggi, l'individuo vuole andare dove c'è vita, non vuole più usare i mezzi pubblici né tantomeno l'automobile. Insomma, vuole andare in un salotto, vuole fare la classica passeggiata domenicale scendendo solo una rampa di scale. Inoltre, vuole e giustamente pretende (a fronte di un investimento notevole che dura trent'anni) un comfort abitativo ai massimi livelli". D'accordo anche Leonardo Togni, che ha aggiunto: "fondamentalmente è questa la differenza tra il passato (dove si acquistava davvero di tutto) e il presente, dove inizia invece ad emergere la qualità intrinseca dell'immobile e di ciò che lo circonda. La tendenza è che quasi tutti coloro che hanno acquistato una casa in paese, se ne avessero la possibilità, tornerebbero in città". D'accordo con questa visione anche l'imprenditore edile Giovanni Barzago, che sposta il tiro sulla disattenzione mostrata negli ultimi anni verso il principio fondamentale di qualsiasi regolare mercato che si rispetti. "Il successo della vendita è sempre stato (e sempre sarà), produrre un'offerta in grado di ricalcare la richiesta che deriva dalla domanda. A Bergamo

ci sono imprenditori che ancora riescono a rispettare questa imprescindibile legge economica, si tratta in altre parole di un atteggiamento oculato, che permette di effettuare investimenti giusti ed efficaci. Solo in questo modo il peso delle banche può farsi sentire meno, fino in alcuni casi a scomparire. Mi preme infatti ricordare che riuscire a prescindere da una banca in campo economico vuol dire sgravarsi di un socio al 20%. Non è poco". Dal punto di vista dell'utente finale, invece, la città offre (oltre al calore del centro abitato), anche una sorta di risparmio economico "sommerso", che non si tiene quasi mai in considerazione al momento dell'acquisto. È su questo aspetto che punta l'analisi di Susanna Pesenti, grazie a un esempio concreto che rafforza la visione della giornalista. "Un collega è andato ad abitare a Mozzo. Dopo il primo figlio ha calcolato e ricalcolato i conti familiari, venendo da una tradizione d'imprenditori vi posso assicurare che non ha sbagliato nemmeno una virgola. Insomma, solo per il prezzo della benzina, il tempo speso ad accompagnare la prole a scuola e agli allenamenti sportivi e ipotizzando tutta la rete di spostamenti del suo nucleo, ha con-


venuto che il trasferimento in città era decisamente più'conveniente da un punto di vista strettamente economico". Se a questo aggiungiamo che il valore degli immobili in città tende a valutarsi più velocemente col tempo rispetto all'hinterland, il quadro è abbastanza chiaro. "Bisogna però sottolineare -ha continuato Laura Adele Feltri - che persiste a Bergamo un grosso problema: la maggior parte dei più grandi e storici edifici cittadini è popolato da persone anziane, con un reddito non elevato. Quindi, a parte rari casi, abbiamo un patrimonio immobiliare fermo, in quanto non ci sono le possibilità per una seria ristrutturazione anche dal punto di vista energetico. Fuori provincia, in svariati casi, è stato costruito male e il più delle volte senza senso estetico. Per attuare un vero e proprio rilancio nel nostro settore bisogna riuscire a fare sedere allo stesso tavolo il Comune, il costruttore e la banca, esattamente come abbiamo fatto noi oggi. Il primo per la viabili-

tà, il secondo per l'aspetto delle ristrutturazioni e la terza per i finanziamenti. Ma è facile solo a parole, perché tutti questi soggetti operano il più delle volte secondo logiche individualistiche. Appare quindi chiaro che per risolvere i problemi occorra un approccio sinergico e innovativo. "In edilizia - è subentrato Giovanni Barzago - è stato inventato quasi tutto, specialmente per andare incontro all'ambiente e alle tasche della popolazione. Noi, ad esempio, proponiamo un sistema costruttivo all'avanguardia, realizzato esclusivamente con materiali riciclati (polipropilene), che all'occorrenza possono essere spostati, montati e rimontati a piacimento". Dunque, è giunto prepotentemente tra i fogli della tavola rotonda il tanto criticato modello americano di edilizia, che privilegia il prefabbricato "usa e getta" alle nostre eterne ma datate fondamenta. Ma non solo, a questo di deve aggiungere la necessità urgente di un dialogo, magari proprio sul modello proposto

da Laura Feltri, tra la pluralità di professionisti che lavorano nel settore. È oggi evidente che la proposta del futuro sia un mercato "economicamente ristrutturabile". La giovane coppia che diventa famiglia deve avere la possibilità di modellare la propria abitazione secondo le sue mutate esigenze di spazio. È una spesa a cui molti sarebbero disposti ad andare incontro. Per la mancanza di lungimiranza, infatti, c'è attualmente molta paura nell'investimento e il "costruire" una famiglia è diventato sinonimo di "rischio economico insostenibile", con conseguente crisi degli investimenti e della natività. Forse questo ciclo d'incontri è stato il primo passo verso l'edificazione di qualcosa di nuovo, di certo il confronto attorno a un tavolo è sia un buon esempio d'intelligenza comune sia di quella praticità che ha fatto grande l'edilizia bergamasca negli anni. Avanti così verrebbe da dire, ma con una ritrovata coscienza comune. 97


RUBRICHE

La selezione NIC va in scena alla Saps CUCINA

All'interno del Centro di Ricerca e Formazione della Saps di Lallio, la Nazionale Italiana Cuochi ha esaminato i candidati che calcheranno le scene internazionali per il prossimo biennio 98

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

a Nazionale Italiana Cuochi (NIC), lo scorso martedÏ 13 Ottobre - all'interno del Centro di Ricerca e Formazione della Saps di Lallio -, ha selezionato i nuovi componenti del team che calcherà le scene internazionali per il prossimo biennio. Lo "screening" culinario ha interessato tutti i cuochi italiani delle 120 associazioni provinciali aderenti alla Federazione Italiana: di 45 candidature tra Junior e Senior Team, solo 24 hanno superato il primo esame che ha dato diritto di accesso alla finale tenutasi, appunto, all'interno delle "Pentole Agnelli" di Lallio. Al grande evento era presente la dirigenza NIC al completo, costituita da Fabio Tacchella, Gianluca Tomasi, Fabio Momolo e Marco Valletta. "La nazionale - ha dichiarato quest'ultimo - ha molto a cuore il sistema delle selezioni, questo per dimostrare che in Azzurro si entra per meriti. Si è voluto in particolare porre l'accento sull'importanza e il rispetto delle procedure e premiare il gioco di squadra". A turno, i cuochi finalisti hanno quindi potuto elaborare le loro

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ricette, presentando due piatti per la degustazione della cucina calda e fredda. All'evento hanno presenziato anche i vertici della FIC, con il presidente Paolo Caldama e il segretario generale Salvatore Bruno. "La giornata che si è svolta in SAPS- ha dichiarato il team manager NIC Fabio Tacchella - è stata ricca, intensa e molto entusiasmante. Un plauso va alla famiglia Agnelli, che ci ha ospitato mettendoci a disposizione tutto l'occorrente con la professionalità che li contraddistingue".A coronamento della giornata, il presidente nazionale ha voluto ribadire l'impegno ultracentenario della famiglia Agnelli nella produzione di strumenti di cottura professionale "Made in Italy", consegnando all'im-

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prenditore Baldassare Agnelli il prestigioso riconoscimento "Collare Amici del Cuoco": un'onorificenza conferita a personalitĂ della cultura, della politica e dell'arte, per i meriti conseguiti attraverso azioni intese a valorizzare la millenaria tradizione dell'arte culinaria e per la sensibilitĂ dimostrata verso tutte le berrette bianche d'Italia. I VINCITORI DELLA KERMESSE Per la categoria Senior Team l'ha spuntata il bergamasco Francesco Gotti, il palermitano Gioachino Antonio Sensale e il calabrese Domenico Spadafora. Per la categoria Junior Team il barese Paolo Lotito, il trevigiano Marco Campaner, la palermitana Ilenia Semili e la trentina Marinella Sufari.

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MOTORI

Nuova Serie 1, l'efficienza si trasforma in stile e design IN ANTEPRIMA

Provata per voi la seconda generazione della compatta premium, pronta a gettare il guanto di sfida alle hatchback di successo presenti sul mercato

Motori: varie le possibilità, fra parchi consumi e prestazioni ottimali Noi di Bergamo Economia abbiamo provato la 118d che regala 143 CV per 320 Nm di coppia e consumo medio di 4,4 litri/100 km 102

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: GIORGIO CHIESA

na parola sola: nuova. BMW presenta così la Serie 1, compatta premium bavarese che si evolve in una seconda generazione pronta a gettare il guanto di sfida alle hatchback di successo presenti sul mercato. Le caratteristiche? Più spaziosa, dettagli più definiti e di qualità e ancor più efficiente nelle prestazioni e nei consumi.

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DESIGN - L'impostazione stilistica è coerente come evoluzione del precedente modello. Le proporzioni sono quelle "classiche" della compatta

BMW, nonché conseguenza della configurazione a trazione posteriore con cofano lungo e slanciato. Nella vista laterale o di tre quarti, la nuova Serie 1 appare dunque slanciata ed equilibrata. A colpo d'occhio, sono spettacolari il doppio rene inclinato in avanti e i due grandi proiettori che scendono verso il basso. Il salto generazionale si esprime innanzitutto con le nuove dimensioni della carrozzeria a cinque porte: la nuova Serie 1 è lunga 4,324 metri (+8,5 cm), larga 1,765 metri (+1,7 cm), mentre il passo è aumentato a 2,69 metri (+3 cm). L'unico valore a rimanere invariato


è quello riferito all'altezza: 1,42 metri. Le nuove misure migliorano leggermente l'abitabilità interna. Secondo BMW, i passeggeri posteriori della Serie 1 hanno a disposizioni 2,1 cm in più per le gambe, mentre il bagagliaio aumenta a 360 litri la sua capacità. Abbattendo lo schienale dei sedili, la capacità raggiunge a 1.200 litri. INTERNI - Altra novità introdotta con la nuova BMW Serie 1 sono due allestimenti che vanno a distinguere sia l'equipaggiamento che l'estetica della vettura. Dal nome si possono intuire facilmente le specificità: le Serie 1 Sport accentuano il carattere sportivo, con cerchi lega dal disegno specifico (16 pollici di serie, optional da 17), rifini-

ture nero lucido sulla carrozzeria, comprese le calotte dei retrovisori (optional). Dentro ci sono invece sedili e volante sportivo con cuciture rosse. La Serie 1 Urban (noi abbiamo provato la versione 118d) si rivolge a chi preferisce gli inserti color alluminio sulla carrozzeria e un look in generale più elegante, con cerchi in lega lucidati. I rivestimenti dell'abitacolo sono in tessuto misto pelle. Soffermandoci sull'abitacolo, BMW promette per tutte le Serie 1 un importante miglioramento della qualità dei materiali, ma anche della funzionalità con l'introduzione di numerosi vani porta oggetti. Impostazioni ed ergonomia del cockpit sono quelle tipiche delle BMW più recenti, con la strumentazione rivolta verso il guidatore

Interni: due gli allestimenti, Sport e Urban (la versione che trovate in queste foto) Grande attenzione ai dettagli, con materiali di pregio e la plancia rivolta al guidatore infarcita di tecnologia 103


e i comandi ordinati in modo razionale e controllabili con il sistema iDrive. MOTORI - Con la nuova Serie 1 debutta la nuova gamma di motori a quattro cilindri benzina, tutti dotati di turbocompressore di tipo TwinScroll, di iniezione diretta, comando variabile delle valvole (Valvetronic) e di quello dell'albero a camme (doppi Vanos). Soluzioni tecniche che si traducono in valori di efficienza molto elevata, come rapporto fra consumi, emissioni inquinati e prestazioni. In concreto, sulla Serie 1 disponibile un propulsore di 1,6 litri con due livelli di potenza e distinti nelle versioni 116i e 118i. La prima dispone di 136 CV per 220 Nm di coppia disponibile a 1.350 - 4.300 giri/min (0-100 km/h in 8,5 secondi velocitĂ massima 210 km/h - consumo medio 5,5 litri/100 km - emissioni CO2 di 129 gr/km); la 118i offre invece 170 CV

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per 250 Nm a 1.500 - 4.500 g/min (0-100 km/h in 7,4 secondi - velocità massima 225 km/h - consumo medio 5,8 litri/100 km - emissioni CO2 di 134 gr/km). Poi naturalmente ci sono i diesel, anch'essi turbo, con turbocompressore a geometria variabile. Come per i benzina la cubatura è unica, ma pari a 2,0 litri, e scaglionata in tre versioni. La entry level BMW 116d dispone di 116 CV per 260 Nm di coppia (0-100 km/h in 10,3 secondi - velocità massima 200 km/h - consumo medio 4,3 litri/100 km - emissioni CO2 di 114 gr/km); la 118d regala 143 CV per 320 Nm di coppia (0-100 km/h in 8,9 secondi velocità massima 212 km/h - consumo medio 4,4 litri/100 km - emissioni CO2 di 115 gr/km) mentre le top di gamma 120d sviluppa ben 184 CV (0-100 km/h in 7,2 secondi - velocità massima 228 km/h - consumo medio 4,5 litri/100 km - emissioni CO2 di 119 gr/km). Per tutti la trasmissione è manuale a sei rapporti, ma con sovrapprezzo è possibile richiedere il nuovo cambio automatico Steptronic a 8 rapporti. Nell'ambito del programma BMW EfficientDynamics tutti i motori sono naturalmente dotati di sistema Stop&Start, ma anche della modalità "ECO PRO", che tara l'elettronica della vettura per aiutare chi guida a raggiungere il livello di consumo più basso.

Design: nella vista laterale appare slanciata ed equilibrata. A colpo d'occhio, sono spettacolari il doppio rene inclinato in avanti e i due grandi proiettori frontali

LARIO BERGAUTO Via Campagnola, 50 Tel. 035 4212211 - Bergamo www.lariobergauto.bmw.it www.mobility.it

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«Premio Angiolino Quarenghi», dalla Spagna un esempio di fair-play 106

l Comitato Olimpico Nazionale Italiano e il "Panathlon International - Cub di Bergamo", lo scorso venerdì 23 settembre all'interno del salone delle feste Ca'Bigio San Pellegrino Terme, si sono riuniti con l'intento di onorare la memoria del compianto fiduciario CONI Angelo Quarenghi, celebrando il rituale della consegna annuale del "Premio Angiolino Quarenghi". L'onorificenza è attribuita a quel medico sportivo che, ad una attività professionale di assoluta eccellenza, associ un continuo esempio di dedizione sul piano umano all'assistenza degli atleti, ed operi ovunque e sempre per l'affermazione dell'atletica sportiva basata sul fairplay. Per l'edizione 2011, dunque, è stato scelto il professore Julio Cesar Legido Arce, considerato uno dei più qualificati medici dello sport della Spagna. La kermesse è inoltre proseguita con una seconda consegna. È stato insignito del "Premio Angolino Quarenghi - città di San Pellegrino Terme" (all'uomo di sport) Jose Manuel Ballesteros Martinez de Elorza, professore titolare della cattedra INEF all'università di Madrid.

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Sport e Urban, le due anime della nuova Serie 1 108

port di giorno, Urban di notte. Ecco le due anime della nuovissima BMW Serie 1 che nel mese di settembre sono state esibite in giro per la Bergamasca. L'esclusivo gioiello della casa tedesca, accompagnato dalla concessionaria Lario Bergauto, ha fatto capolino tra i più esclusivi eventi del mese, allietando la vista dei presenti con le sue nuove linee e il suo caratteristico appeal giovanile ma esclusivo. Si è partiti con l'invito al curiosissimo Bèrghem Street Golf, durante il quale la nuova nata è stata adagiata sul prato della Fara di città Alta mentre la competizione tra le "buche costruite" è continuata per l'intera giornata. È stata poi la volta del ristorante "Le Stagioni", dove lo show-room di via Campagnola - unitamente alla direzione della location - ha offerto una flute di bollicine a tutti i clienti in occasione delle due settimane di lancio e presentazione della vettura. Infine, con lo Yacht Club Bergamo, la partnership è stata sancita in occasione dell'evento di presentazione degli equipaggi che parteciperanno al Bugliolo d'Acciaio 2011.

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«Lexus Full Hybrid Tour», join the quiet revolution 110

our bagnato, tour fortunato. La pioggia, la scorsa domenica 18 settembre, non ha fermato l'entusiasmo per la tappa bergamasca del "Lexus Full Hybrid Tour". L'evento, fortemente voluto dalla concessionaria "Livio Cella Team" di Borgo Palazzo, ha permesso a tutti gli appassionati di guardare da vicino e toccare con mano una delle più grandi novità del settore auto motive degli ultimi anni. Stiamo parlando della splendida Lexus CT 200h, l'auto meno inquinante in commercio (grazie alla sua propulsione elettrica, con soli 87g CO2, zero pm10 e zero NOx. Emissioni così basse sono il risultato di un consumo ridotto e di un'altissima efficienza: solo 3,8 litri x 100 km, pari a 26 km/l nel ciclo combinato) capace di combinare le prestazioni nell'esperienza di guida e nell'attenzione all'ambiente; il design che mixa la tecnologia all'avanguardia; il comfort che abbina una posizione di guida ideale con sedili in pelle ultra confortevoli. In un'unica auto è così possibile assaporare l'ebbrezza di una doppia esperienza di guida passando dalla modalità Dynamic a quella Relaxing a seconda dello stile preferito dal guidatore. Inoltre, il Comune di Bergamo recentemente ha adottato una politica a favore delle auto che inquinano meno, e ha deliberato la possibilità di parcheggiare gratuitamente le vetture ibride nelle strisce blu a parchimetro.

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Evoque: il futuro di casa Range Rover 112

a definiscono un'auto che "afferma l'individualità di chi la possiede". Con questo inciso la nuova Range Rover Evoque è stata presentata lo scorso venerdì 16 settembre allo show-room Iperauto Bergamo di via Borgo Palazzo. Un evento sicuramente attesissimo da tutti gli appassionati del caratteristico stile della casa inglese, che quarant'anni dopo la sua prima creazione torna a stupire con una vettura dalle linee innovative e futuristiche. La nuova nata si distingue dalla sorella maggiore senza dubbio per le sue ridotte dimensioni, che la rendono un SUV a dir poco atipico, più vicino ad una "city car" rispetto ai suoi competitors. Ma soprattutto, per il concentrato di tecnologia con cui è equipaggiata, che spazia dai sensori che la fanno "parcheggiare da sola" all'Adaptive Dynamics, che le permette di adattarsi ad ogni tipo di terreno. La kermesse, dal canto suo, è stata accompagnata da un buffet allestito per l'occasione e della classe, delicatezza e magistrale bravura delle note di un'arpista.

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Inaugurato il nuovo atelier di Giuseppe Papini 116

na "wunderkammer" totalmente bianca, con tende e lampade Swarovski, boiserie laterali, vetrine di cristallo, pavimenti in rovere naturale, pedane in legno leccato, drappeggi di seta grigio perla a creare scenografici camerini e, soprattutto, un tripudio di mikado di seta, organza, tulle e pizzi macramè. È la camera delle meraviglie di Giuseppe Papini, il nuovo atelier di via Tasso che lo scorso giovedì 15 settembre è stato svelato al pubblico. Un'inaugurazione alla quale hanno presenziato i tanti estimatori dello stilista orobico - tra i più apprezzati e noti del settore - ma anche buyer, volti noti e tanti giornalisti. L'occasione è stata ghiotta: si sono potuti ammirare in anteprima la collezione sposa 2012 e la relativa campagna pubblicitaria. Ben 47 modelli che strizzano l'occhio agli anni '50 e a un'eleganza in punta di piedi, non priva di elementi innovativi. Il tutto è stato impreziosito da "fashion performance", tappeti floreali e dal prestigioso catering dello chef Andrea Acquaroli.

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La pioggia non ferma il «II Trofeo Jaguar Iperauto Bergamo» 118

on è riuscita la pioggia a fermare la voglia di golf dei partecipanti al "II Trofeo Jaguar Iperauto Bergamo". La concessionaria di Borgo Palazzo ha dovuto fare i conti con il maltempo, ma la competizione è andata avanti sotto lo sguardo fiero dei gioielli della casa inglese, presenti al gran completo, con un esemplare della tecnologica Jaguar XJ, con una potente Jaguar XK e con la nuova sportiva e lussuosa Jaguar XF. Tuttavia, nonostante i buoni propositi, il secondo acquazzone ha decretato l'impossibilità alla continuazione completa della kermesse sportiva. L'organizzazione dell'evento ha quindi deciso che la gara si sarebbe dovuta dimezzare, passando da un 18 buche in modalità Stableford a un più breve ma egualmente avvincente nove buche. Di ritorno alla club house, inoltre, si sono svolte le classiche premiazioni, prima del rinfresco finale con un buffet allestito all'interno della struttura. Da segnalare, in particolare, le vittorie di Nicola Carozza, Giuseppe Pessina e Marco Minetti.

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Somain Italia, inaugurata la nuova sede 120

o scorso venerdì 23 settembre è stato il giorno di Somain Italia. L'azienda di Brembate di Sopra, leader nel settore dei sistemi anticaduta e dispositivi di protezione individuale, ha inaugurato la nuova sede. Nuovi uffici, moderni e spaziosi. Sale riunioni ampie e luminose. Una moderna sala corsi e una palestra attrezzata al meglio per garantire la miglior formazione, sia sul piano teorico sia su quello pratico, ai propri partner e a quanti si iscriveranno ai corsi organizzati dall'impresa. Erano presenti tutti i partner aziendali e un ospite assolutamente d'eccezione: Simone Moro. Stiamo parlando di uno dei più grandi alpinisti dei nostri tempi. Un uomo che ha scalato i principali 8.000 del mondo e che nel 2009 è stato premiato, a livello internazionale, come "Explorer of the Year". Si è trattato di una giornata vissuta intensamente sin dal mattino. L'evento ha avuto una prima parte riservata unicamente ai partner, dove Simone Cornali ha avuto modo di presentare i nuovi programmi aziendali, i nuovi componenti del team e, soprattutto, le nuove linee di prodotti. Nel tardo pomeriggio spazio al relax e alla convivialità. Un aperitivo aperto a tutti, dove si è potuta visitare l'azienda e avvicinarsi al mondo della sicurezza sul lavoro in un clima informale e di festa.

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Note, emozioni e sapori. Un'incontro esclusivo firmato Audi 124

o scorso giovedì 15 settembre platea delle grandi occasioni nel rinnovato hangar Audi di Bonaldi Motori, per la presentazione – tra arte e musica – della nuova A6 AVANT. perfetta commistione di tecnologia e avanguardia, proporzioni e design, tecnica ed estetica. In particolare risalto, come dicevamo, è stata l'anima artistica della serata. Quest'ultima, nella sua accezione più pura di note e forme, ha fatto da leitmotiv all'intera kermesse: dall'esibizione della violinista performer Saule Kilaite del quartetto Picasso String, alla mostra personale di Francesco Lussana, organizzata in collaborazione con la "Galleria Marelia" e visitabile fino al 16 ottobre 2011. Infine, dopo lo svelamento della vettura, una gradita sorpresa ha allietato tutti i presenti e in particolare gli appassionati di calcio. All'hangar Audi sono arrivati i calciatori del Milano Alberto Aquilani e Antonio Nocerino, che si sono intrattenuti con i presenti tra autografi e fotografie.

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Arte orafa e pittura, «Il Sole e la Luna» illuminano G.L.A. Antichità 126

n accostamento elegante, raffinato e di grande classe. L'arte orafa si è unita alla pittura dal 15 al 30 settembre scorso, all'interno dell'accogliente salotto dello showroom GLA. "Il Sole e la Luna" è stato il titolo della mostra curata dal noto antiquario Gian Luca Andreotti, che da qualche tempo ci ha abituati ad insoliti e piacevoli appuntamenti al rientro dalle ferie estive. Questa volta l'evento ha puntato sull'accostamento con l'artista Augusto Sciacca, le cui opere sono state sapientemente avvicinate ad altrettanti preziosi selezionati da Andreotti. L'originalità e la carica evocativa di ciascun accoppiamento sono risultati forti ed evidenti a tutti i presenti: ogni quadro ha infatti parlato del Sole o della Luna, elementi particolarmente cari a Sciacca, e ciascun manufatto ha illuminato l'altro con raggi e atmosfere nuove e inedite. Dalla kermesse è anche emerso il dialogo tra i due artisti, nato innanzitutto dal rispetto, dalla reciproca ammirazione professionale e dalla comune attitudine che li ha condotti a ricercare l'intimità col mondo attraverso le opere d'arte a cui si sono accostati.

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YCBG, al via il Bugliolo d'Acciaio 2011 128

ono stati presentati lo scorso mercoledĂŹ 21 settembre gli equipaggi che parteciperanno al Bugliolo d'Acciaio 2011, il mitico evento organizzato da Yacht Club Bergamo per tutti i suoi soci. Quest'anno il tour ha in programma una tre giorni di veleggiata all'Isola d'Elba, con compresi numerosi festeggiamenti, premi per tutti gli equipaggi e grande buffet finale condiviso su tutte le imbarcazioni presenti. La serata, condotta dal commodoro Giovanni Campi, ha visto la partecipazione di numerosi amici, partner e sponsor dell'evento, tra cui in particolare hanno spiccato Zani Viaggi che accompagnerĂ gli equipaggi, con il caratteristico pullman a due piani allestito ad hoc, fino a Punta Ala -, dalla concessionaria ufficiale BMW Lario Bergauto - che ha mostrato la nuova Serie 1 - e dal "Consorzio Tutela Valcalepio", che ha offerto i prodotti tipici delle valli bergamasche allestendo una ricca tavolata che non ha mancato d'allietare il palato di tutti i presenti, assieme naturalmente ai vini offerti dalla location della "Cantina Bergamasca" di San Paolo d'Argon.

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