Bergamo Economia dicembre 2011

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IL PARERE FUORI DAL CORO

L’economista Eugenio Benettazzo: «Il futuro dell’Italia? Ci avvieremo verso una stagnazione simile a quella giapponese» LA APPLE DEI CIELI BERGAMASCHI

Melisa Corrigan, giovane sales & marketing manager di Ryanair: «Orio al Serio? Non lo lasceremo mai, nemmeno per Malpensa» ‘NDRANGHETA A BERGAMO

«Il Nord sottovaluta la criminalità organizzata». L'allarme è lanciato da Rosario Crocetta, europarlamentare impegnato nella lotta anti-mafia

Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

Intertrasport, la logistica si fa spazio L'azienda di Grassobbio, guidata da Vincenzo Locatelli, è pronta ad inaugurare la nuova e avveniristica sede. Mentre il suo fatturato consolidato aumenta del 48% nel settore internazionale

DICEMBRE 2011 - anno 5 - numero Economia, attualità, costume e stile

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SOMMARIO Dicembre 2011

ECONOMIA 14

Con...tributo Stretta sulle società di comodo

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“SuperMario” Ecco le (possibili) misure del governo Monti

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L’europeista

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Pillole di finanza

Pia Locatelli: «I tecnici? Anche loro hanno un'anima. Politica».

Le transazioni internazionali con il credito documentario

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La classifica Salgono a 3 le «miliardarie» bergamasche

PAGINA 28

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Zocchi, nuovo ad di N&W Global

L’economista Eugenio Benetazzo e le sue visioni sul futuro: «L’Italia diventerà un pachiderma, come il Giappone»

Manager

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“Industriamoci” Pmi day: 31 aziende aperte a 1860 ragazzi di terza media 3


SOMMARIO Dicembre 2011

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Congiuntura Made in Bergamo stagnante

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Intertrasport, la logistica si fa spazio

Legalità

Lotta alla mafia Rosario Crocetta: «Il Nord sottovaluta la mafia»

L'appuntamento «ValSeriana Workshop», l'ottimismo del fare

BUSINESS

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Copertina

Mafie, ecco la mappa dei beni confiscati

Green Economy RISEE: è bergamasca la prima filiera dell'efficienza energetica

Nuovi mercati All'asta aumentano i grandi immobili

Pirovano & Bettoni Via Tasso, sipario sulle partecipate

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Green business

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Prevenzione

«Brewering a Better Future», sostenibilità a tutta birra

Parola all’associazione «Rincorri la stella. La missione al cuore del tuo Natale»

"Sulla cresta dell'onda" Lucio Mistri: docente per un giorno all'Università

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Leggere la legge

La guida della sicurezza sul lavoro

La tutela del «non so che» di una borsa di moda

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L’inchiesta Aste a Bergamo? I partecipanti latitano, eppure gli affari non mancanono

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Ryanair Melisa Corrigan: «Siamo la Apple dei cieli»



SOMMARIO Dicembre 2011

RUBRICHE & EVENTI

si trasforma in stile e design

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Chi, dove e perchè Foto e curiosità

BERGAMO ECONOMIA Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007) Società editrice: Speb S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Presidente: Marino Lazzarini

REDAZIONE:

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In anteprima

Direttore responsabile: Paolo Agnelli

Audi apre le porte al verde: Q5 hybrid quattro

Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi Caporedattore: Luca T. Bilotta Mail: bilotta@bergamoeconomia.it Redattore: Livio Casanova Mail: casanova@bergamoeconomia.it Fotoreporter: Giorgio Chiesa Mail: chiesa@bergamoeconomia.it Consulenti: Marco Amorese, Laura Adele Feltri, Claudio Rossi e Barbara Putortì Art: Francesco Legramanti Mail: grafici@bergamoeconomia.it

PUBBLICITA’: Tel. 035 678812

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Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini, Jarno Sambinelli e Antonio Mandato Mail: info@bergamoeconomia.it Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211 Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n 24122 Bergamo

INFO: Stampatore: Quadrifolio S.p.a. 24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via Emilia, 17 Tel. 035 330100 Abbonamenti: 035 678808 Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi www.bergamoeconomia.it

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L’editoriale Dicembre 2011

Ok all'avvento di «Tax Willer Monti», ma dopo la recessione serve un risanamento DI LUCA T. BILOTTA

opo la guida berlusconiana, ecco sbucare dal cilindro della crisi Mario Monti il "salvatore". Per molti semplicemente "SuperMario" o "Tax Willer Monti", che speriamo sia capace di trasformare un'Italia alla disperata ricerca di un'identità economica e

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politica. Al suo fianco un governo tecnico composto da semplici professori, per lo meno nel ruolo e nel tono greve dei loro volti, oltre che per le loro posture, con un'età media di 63 anni giusto per ribadire che siamo un Paese di vecchi. Già, proprio questo è l'unico dettaglio negativo di un cambio di fronte politico forse necessario. A mali estremi, estremi rimedi dicevano i

nostri padri. Da ogni eccesso (sociale, culturale, economico), prima o poi, si passa puntualmente ad un eccesso di segno contrario. Detto questo, cosa pensare? Che rimettere ordine alla nostra nazione era doveroso, ma per farlo serviva gente preparata e soprattutto esperta. Spesso però, forse erroneamente, il termine "esperienza" viene associato a vetustà. Ma possibile che nessuno si sia accorto che abbiamo bisogno di un rinnovamento generazionale in politica? Forse sì, ma non è bastato per velocizzare questo iter. Serve più entusiasmo, più forze per riprendere il largo nel mare burrascoso dell'economia europea. Giusto affidarsi a traghettatori navigati, per carità. Certo è che, avrebbe comunque confortato e offerto un'immagine più "aperta", se un paio di giovani di talento (ci accontenteremmo anche di due quarantacinquenni) avessero mosso la foto di gruppo del Governo Monti. E quale migliore occasione di un governo tecnico? Sì di transizione, ma l'unico capace di modificare - seppur a tempo determinato - le leggi non scritte della politica. E dopo? Speriamo non ci sia il classico reimpasto con le stesse facce. Già perché, se analizziamo chi ci ha governato, ci rendiamo conto del continuo reiterarsi di una classe politica stanca e identica di volta in volta. Naturalmente ministri come Anna Maria

Cancellieri avranno tempo e modo di mostrare il loro physique du rôle e non solo un'algida faccia da professori di scuola tanto odiati e temuti da piccoli. "SuperMario" certamente si dimostrerà capace di fare quello che il protagonista dell'omonimo gioco fa con facilità incredibile (cioè superare qualsiasi livello del videogame). Ma nel 2013, quando si tornerà alle urne, dovremo dare un segno di rifondazione all'Europa. Per recuperare terreno si dovrà necessariamente cambiare volto all'Italia. Perché, a proposito di passatempi natalizi, siamo in una situazione simile "al Gioco dell'oca", dove, prima o poi, si ritorna sempre alla casella di partenza. E noi abbiamo resettato un Paese, pronti a ripartire e a rigiocare con "Tax Willer Monti", mentre la Borsa arranca e con lei tutta la nostra economia. Stavolta, con il governo dei tecnocrati, non si potrà sbagliare: a costo di venire sommersi da Ici, tasse di qualsivoglia natura e mille altre insidie. Tutte scelte che dobbiamo digerire per il nostro bene, perché la differenza di un Governo tecnico da qualsiasi altra forma di gestione politica è proprio questa: riformare con azioni che, normalmente, ucciderebbero il consenso popolare. Soffriamo, però, con un monito importante: dopo l'addio di Monti, urge un necessario ringiovanimento. Altrimenti sarà "Game Over".

IL CAPOREDATTORE

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Notizie in breve 73 mila

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Sonoisolleciti,inviatidallaRegioneLombardiaaibergamaschi,permancatipagamenti o errori nella compilazione del bollo auto. Sono, per la precisione, 73.857 gli avvisi inviati agli automobilisti orobici che adesso devono cercarlo e dimostrare di averlo pagato

Di tasse universitarie, in più, chieste dall'Università di Bergamo. Secondo una sentenza del Tar sarebbero tasse troppo alte perché le strutture scolastiche pubbliche non possono raccogliere dalle tasse una somma superiore al 20% rispetto all'assegno annuale erogato dallo Stato

Eccellenze

A Smi il premio «China Awards 2011» La Smi di San Giovanni Bianco è stata premiata nella categoria "Top Investors in China 2011" nell'ambito della sesta edizione di China Awards, evento organizzato dalla Fondazione Italia Cina in collaborazione con Milano Finanza, con la partnership della Camera di Commercio Italiana in Cina ed il patrocinio della Camera di Commercio Italo Cinese. I China Awards sono premiazioni annuali rivolte alle aziende italiane che meglio hanno saputo cogliere le opportunità di sviluppo offerte dal mercato cinese e alle aziende cinesi che si sono distinte in Italia. I premi, suddivisi in sette categorie, sono stati attribuiti da una giuria presieduta da Cesare Romiti (Presidente della fondazione ItaliaCina) e Paolo Panerai (Vice Presidente ed Amministratore Delegato di Classeditori), e composta da Gabriele Capolino (Direttore ed Editore Associato MF-Milano Finanza), Franco Cutrupia (Presidente Camera di Commercio Italiana in Cina), Osvaldo De Paolini (Direttore MF-Milano Finanza), Giancarlo Lanna (Presidente Simest), Marco Mutinelli (Professore ordinario di Gestione aziendale all'Università degli studi di Brescia), Pasquale Natuzzi (Presidente Natuzzi), Mario Zanone Poma (Presidente Camera di Commercio Italo-Cinese). Il riconoscimento "Top Investors in China" è riferito alle società italiane che hanno realizzato significativi investimenti in Cina nel 2011. Il premio è stato ritirato il 24 novembre 2011 da Ennio Nava, Consigliere Delegato di SMI, durante un charity dinner presso l'Hotel Principe di Savoia a Milano i cui proventi sono stati devoluti a favore del progetto LifeLine Express, un'organizzazione no-profit che offre cure ed operazioni chirurgiche gratuite grazie a treniospedale che viaggiano per le regioni più remote e povere della Cina.

Bilanci

Brembo, occupazione record: 6.726 unità Innovazione a tutto gas per Brembo, un palmares di GP e mondiali vinti: non basterebbe un capannone a contenerli tutti, obiettivi sempre più ambizioni e bilanci in piena salute, senza rallentamenti a fine anno, ma anzi già proiettati con gli ordinativi al 2012 inoltrato. Tanto per buttar lì una cifra, al terzo trimestre 2011 l'utile base risulta di 0.47 euro per azione: tantissimo. Le assunzioni? Senza freni tra Polonia, Repubblica Ceca, Argentina e Brasile, ma anche negli States, a Detroit, dove la società è presente dall'estate 2010. Dati alla mano, nel terzo trimestre 2011 (30 settembre scorso) il gruppo di Curno dichiara 6.726 persone a libro, con un'incidenza sui ricavi (313.3 milioni di euro) pari al 18.9%: il costo complessivo del personale risulta così di 59 milioni di euro. Un anno fa, 10

alla Brembo lavoravano circa mille persone in meno (5.698 addetti) con un'incidenza sui ricavi (268.9 milioni di euro) appena inferiore (18.7%) e

un costo complessivo del personale pari a 50,2 milioni. Il gruppo, a sua volta, precisa che l'attuale

aumento del personale rispetto alla fine dell'esercizio 2010 è legata anche alla variazione dell'area di consolidamento e in particolare all'acquisizione della Brembo Argentina S.A. e all'inizio delle attività produttive in Brembo Czech. A parità di perimetro, l'incremento sarebbe pari al 9%, cioè la metà secca del dato attuale (più 18% e rotti per cento su base annua). L'ultima inaugurazione della serie risale ad un mese e mezzo fa (14 ottobre 2011) con lo stabilimento di Dabrowa Gornicza, in Polonia, costato oltre 100 milioni, progettato per integrare tutte le fasi produttive con una forza lavoro di 1.200 persone. La progressiva entrata a regime dei nuovi impianti - precisa una nota - contribuirà a un miglioramento dei margini dalla seconda metà dell'anno prossimo.



LA FOTONOTIZIA

Furgone distrutto nel sottopasso Auchan

Un boato, le lamiere del furgone che si accartocciano. E' finito cosÏ, distrutto, un furgone per il trasporto di merci nel sottopasso che collega il supermercato Auchan con via Carducci, in direzione di Longuelo. Un frastuono che ha attirato l'attenzione dei residenti. Per fortuna il conducente del furgone non è rimasto ferito. Visto il risultato non aveva

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ben calcolato le dimensioni del suo mezzo rispetto alla larghezza e all'altezza del sottopasso. Rimasto incastrato, non ha potuto fare altro che chiamare aiuto per liberare il tunnel e, nel frattempo, scaricare la merce per evitare che anche quella andasse in rovina. Solo verso mezzogiorno il passaggio è stato liberato.


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anche quest'anno lasciamo i nostri auguri dietro ogni porta, dentro ogni casa... felice natale e buone feste!


ECONOMIA&BUSINESS

Stretta sulle società di comodo Prevista la comunicazione obbligatoria all'Agenzia delle Entrate dei beni dati in uso ai soci e ai suoi familiari CON... TRIBUTO - a cura della Dott.ssa Barbara Putortì icuramente molti di noi ricordano la tanto discussa "manovra di ferragosto" con la quale si colpivano le società con cui vengono schermati i beni che si trovano nella disponibilità dei soci, attraverso la tassazione, dal 2012, in capo ai soci, della differenza tra valore del diritto dell'utilizzo del bene e canone pagato alla società; la predetta differenza rappresenterà, per il socio, un maggiore imponibile Irpef. La norma ha inoltre previsto la comunicazione obbligatoria all'Agenzia delle Entrate dei beni dati in uso a soci, familiari di questi e a soci o familiari di altre società dell'eventuale gruppo di appartenenza della società, al fine di dotare il fisco di ulteriori informazioni utili per gli accertamenti sintetici e da redditometro; è stato, poi, introdotto l'obbligo di comunicare l'entità dei finanziamenti erogati dai soci alle società che concedono propri beni in godimento ai soci stessi. In data 16/11/2011 è stato diffuso il Provvedimento dell'Agenzia che regola la predetta comunicazione, prevista indipendentemente dalla circostanza che l'eventuale corrispettivo dovuto per l'utilizzo sia o meno ritenuto congruo avuto riguardo al valore di mercato. I beni dovranno essere elencati in modo distinto e suddivisi in sei categorie (autovetture, veicoli diversi, imbarcazioni da diporto, aerei, immobili, altri beni), sia che siano dati in uso a titolo gratuito, sia che siano assegnati al socio contro corrispettivo, e a prescindere dal fatto che quest'ul-

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timo sia, o meno, inferiore al valore di mercato. I beni devono essere dettagliati analiticamente (ad esempio specificando la targa per le auto, i dati catastali per gli immobili, la lunghezza per le barche, la potenza degli aerei) indicando anche l'eventuale prezzo corrispettivo previsto per l'uso e il relativo valore di mercato, per la quantificazione del quale non è stato però indicato alcun criterio. Tra i dati da evidenziare, vi sono anche il periodo di godimento e gli estremi degli eventuali contratti d'uso stipulati. L'unico caso di esonero dalla comunicazione riguarda i beni della categoria residuale il cui valore non supera 3.000 euro al netto dell'Iva. La comunicazione riguarda anche i finanziamenti effettuati da soci diversi dalle

persone che utilizzano i beni (si pensi al caso di bene dato in uso al coniuge del socio, con finanziamento effettuato da quest'ultimo), mentre non dovrebbe riguardare le società che hanno ricevuto finanziamenti dai soci, ma non hanno concesso beni in godimento agli stessi. La comunicazione potrà essere inviata dalla società o in alternativa dal socio, e dovrà illustrare i beni concessi in godimento e i finanziamenti realizzati in ciascun periodo di imposta, anche se entro la fine dello stesso anno il godimento è cessato. Fin qui il Governo Berlusconi….ci si chiede oggi, con ansia, quali iniziative potrà prendere questo nuovo Governo Monti per oberare sempre più i contribuenti di tasse e di adempimenti al fine di contrastare questa crisi, sempre più pressante.



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ECONOMIA&BUSINESS

Ecco le (possibili) misure del governo Monti

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"SUPERMARIO"

Ancora allo studio, ma le linee direttrici del nuovo esecutivo sono, di fatto, già tracciate: Ici sulla prima casa, evasione fiscale, monitoraggio delle ricchezze accumulate, pensioni, lavoro per giovani e donne, ammortizzatori sociali, dismissioni del patrimonio pubblico e costi della politica igore, crescita ed equità: sono questi i tre punti di riferimento del programma del governo di Mario Monti: dentro questo quadro il professore ha annunciato alcune delle misure a cui metterà mano, tra cui l'Ici e le

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1 ANTONIO CATRICALÀ (SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO) 59 anni, dal 2005 ricopre il ruolo di presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Allievo di Pietro Rescigno, è stato consigliere e presidente di sezione del Consiglio di Stato. 2 ANNA M. CANCELLIERI (MINISTRO DELL'INTERNO) Nata a Roma, 67 anni, inizia la carriera a Milano nei '70 come responsabile della comunicazione della prefettura prima di diventare subcommissario al comune. Prefetto

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imposte sugli immobili, il mercato del lavoro e la previdenza. Monti ha spiegato che il "rigore di bilancio" non basta a rendere "credibile" l'Italia se manca la crescita, senza la quale il debito non è sostenibile. Al contempo nel varare le riforme per la cre-

a Vicenza, Bergamo, Catania e Genova. In pensione dal 2009, è stata commissario al Comune di Bologna dopo lo scandalo che travolse Delbono, e da due mesi ricopre lo stesso ruolo a Parma. n.p. GIULIO TERZI (MINISTRO DEGLI ESTERI) Ambasciatore, ha ricoperto incarichi diplomatici a Parigi, a Vancouver e a Bruxelles, dove è stato Consigliere Politico presso la Rappresentanza d'Italia alla Nato. Dal 1993 al 1998 è stato a New York presso la Rappresentanza d'Italia alle Nazioni Unite. Per oltre un anno, ha guidato

scita, "maggiore sarà l'equità, e maggiori saranno gli effetti positivi". Un'agenda dunque prevalentemente economica. Almeno in questa prima delicatissima fase. Punto di riferimento del programma sarebbe la lettera inviata quest'estate dalla Bce al

la delegazione italiana al Consiglio di Sicurezza. 3 LORENZO ORNAGHI (MINISTRO DEI BENI CULTURALI) Dal 2002 é rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha lavorato come ricercatore fino al 1987. È direttore dell'Alta scuola di Economia e relazioni internazionali (Aseri), e vicepresidente del quotidiano "Avvenire". 4 CORRADO PASSERA (MINISTRO SVILUPPO ECONOMICO E DELLE INFRASTRUTTURE) 56 anni, è consigliere delegato Intesa

Sanpaolo. Laurea in Bocconi e master in Business Administration a Philadelphia (Usa). Nel 1980 entra in McKinsey dove rimane per cinque anni. Ha ricoperto il ruolo di direttore generale alla Cir di Carlo De Benedetti, di Arnoldo Mondadori Editore e poi del Gruppo L'Espresso. E' stato amministratore delegato del Banco Ambrosiano Veneto, delle Poste Italiane e di Banca Intesa. 5 PAOLA SEVERINO (MINISTRO DELLA GIUSTIZIA) Nel 2002 è stata per settimane vicepresidente in pectore del Csm. Avvocato penalista e vicerettore


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DA SINISTRA (NON NUMERATI) I MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO, ANDREA RICCARDI - COOPERAZIONE INTERNAZIONALE -, MARIO MONTI - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CON INTERIM AL MINISTERO DELL'ECONOMIA -, PIERO GIARDA - RAPPORTI CON IL PARLAMENTO -, FABRIZIO BARCA - COESIONE TERRITORIALE -, PIERO GNUDI - TURISMO E SPORT -, ENZO MOAVERO MILANESI, AFFARI EUROPEI.

governo in cui si chiedevano misure drastiche e impopolari. È atteso dunque l'annuncio di quei "sacrifici ma con equità" ai quali Monti avrebbe fatto riferimento già negli incontri con le parti sociali. La manovra aggiuntiva, che si aggiungerebbe ai due

dell'Università Luiss "Guido Carli" della Confindustria, per quattro anni è stata vicepresidente del Consiglio della magistratura militare. 6 ELISA FORNERO (MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI CON DELEGA AL WELFARE) 63 anni, è a capo del Cerp, Center for research on pensions and welfare policies, uno dei maggiori centri studio sullo stato sociale in Italia e in Europa. Fornero è anche vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo e componente del Nucleo di valutazione sulla spesa previden-

decreti estivi e alla legge di stabilità, e che sarebbe necessaria per centrare il pareggio di bilancio nel 2013, potrebbe aggirarsi intorno ai 20-25 miliardi di euro e dovrebbe prevedere nuovi tagli alla spesa ma anche nuove entrate. Al momento sembrerebbe

ziale presso il ministero del Lavoro.

più probabile un ritorno dell'Ici rispetto alla patrimoniale. Ma sono già annunciate misure contro i "privilegi", ed è da immaginare che si metterà mano ai costi della politica. Poi le misure di rilancio, e il superministro allo Sviluppo e alle Infrastrutture,

te del comitato militare della Nato. E' stato capo di Stato maggiore della Difesa tra il 2004 e il 2008, quindi sia sotto il governo Berlusconi sia sotto il governo Prodi.

7 MARIO CATANIA (MINISTRO DELL'AGRICOLTURA) E' un "supertecnico" esperto di politiche comunitarie, con un bagaglio di importanti incarichi a Bruxelles. Attualmente responsabile del Dipartimento delle politiche europee e internazionali del dicastero delle Politiche agricole, è il dirigente che ha finora trattato per l'Italia la Pac, la proposta di politica agricola comune.

8 FRANCESCO PROFUMO (MINISTRO DELL'ISTRUZIONE) Per sei anni rettore al Politecnico di Torino, dal 13 agosto è presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. È considerato molto vicino al cardinal Angelo Bagnasco.

n.p. GIAMPAOLO DI PAOLA (MINISTRO DELLA DIFESA) L'ammiraglio è attualmente presiden-

9 CORRADO CLINI (MINISTRO DELL'AMBIENTE) Dirigente del Dicastero dal 1990, è

medico chirurgo specializzato in Medicina del Lavoro. Ha collaborato con l'Agenzia europea dell'Ambiente e l'Onu e ha partecipato all'elaborazione del "Piano per la riduzione delle emissioni di gas serra". 10 RENATO BALDUZZI (MINISTRO DELLA SANITÀ) Direttore dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), ha ricoperto l'incarico di Capo dell'ufficio legislativo del ministero della Sanità dal 1997 al 1999. Dal 2002 al 2009 è stato presidente nazionale del Movimento ecclesiale di impegno culturale.

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Corrado Passera, ha già annunciato le sue parole d'ordine: "sviluppo sostenibile e posti di lavoro". La spinta alle liberalizzazioni e alla concorrenza dovrebbe essere quindi il cavallo di battaglia per la crescita. Ecco tutte le questioni aperte. SPENDINE REVIEW. La revisione della spesa pubblica è urgente perché i "sacrifici" degli anni passati sono stati vanificati da una spesa corrente che ha continuato a crescere. DISMISSIONI IMMOBILI PUBBLICI. Sarà presto "definito un calendario puntuale" del piano di dismissione degli immobili pubblici. COSTI POLITICA. "Davanti ai sacrifici richiesti ai cittadini sono ineludibili interventi sui costi del funzionamento degli organi elettivi", ha detto il premier. CUNEO FISCALE. Meno spesa pubblica implica risparmi e in prospettiva si deve pensare alla pressione fiscale che in Italia "è elevata"; dunque essa andrà "modificata per renderla favorevole alla crescita", specie alleggerendo il peso su impresa e lavoro. Un netto riferimento al monitoraggio della ricchezza va nella direzione nella lotta all'evasione fiscale. ICI. "Intendiamo riesaminare - ha annunciato il premier - il prelievo sulla ricchezza immobiliare" che rispetto agli altri Paesi europei "è particolarmente bassa". "L'esenzione dall'Ici delle abitazioni principali - ha aggiunto costituisce una peculiarità se non una anomalia del nostro ordinamento". PENSIONI. "Il sistema previdenziale italiano è tra i più sostenibili in Europa ", però "permangono ampie disparità di trattamento e aree ingiustificate di privilegio", va rivisto. MERCATO DEL LAVORO. Andrà superata "l'impostazione attuale di un mercato duale dove alcuni hanno ampie tutele e altri sono privi di ogni assicurazione di base". Il tutto accompagnato da una riforma degli ammortizzatori sociali. DONNE. "Giovani e donne sono le due grandi risorse sprecate del Paese": ci sarà una "tassazione preferenziale 18

A Palazzo Chigi un bocconiano europeista Un europeista convinto, liberista, un professore dall'animo internazionale, uno di quegli italiani usciti dai confini nazionali che, come Mario Draghi, piace profondamente anche all'estero. In un momento in cui l'Italia è sotto i riflettori di tutto il mondo, come pericolo imminente per l'Eurozona, ma anche come ineliminabile parte dell'Europa, la scelta per la guida del governo non poteva che ricadere su un profilo come quello di Mario Monti. L'indipendenza politica del professore, l'autonomia di scelta dimostrata negli anni passati alla Commissione europea, il rigore e la coerenza che lo hanno sempre accompagnato rappresentano una massima garanzia non solo per il nostro Paese, ma anche per il resto dell'Europa (Germania e Francia in testa) e per i mercati finanziari, che a Roma guardano con timore e apprensione. Le sue qualità appaiono quasi opposte rispetto a quelle, decisamente più sopra le righe incarnate dal governo Berlusconi negli ultimi anni. Nato a Varese, in quella che oggi è la roccaforte della ben poco europeista Lega, Monti si laurea alla Bocconi nel 1965. L'Università sarà il punto di riferimento della sua vita, perchè è lì che insegnerà, lì che diventerà rettore e lì che formerà la sua cerchia di studenti-amici diventati economisti di massimo livello, da Nouriel Roubini ad Alberto Alesina, da Angelo Porta a Donato Masciandro. Laureatosi a Milano, si specializza negli Usa, a Yale, studiando con James Tobin che vincerà il premio Nobel per l'economia. Comincia quindi a insegnare all'Università di Trento prima e di Torino poi, nel 1970. A distanza di 15 anni torna alla Bocconi per diventare professore di Economia politica e per assumere poi l'incarico di rettore dell'Istituto di Economia politica. Tra il 1988 e il 1990 è vicepresidente Comit, ma è nel 1994 che arriva la svolta. Berlusconi lo indica infatti come Commissario europeo, carica che ricoprirà anche sotto il governo D'Alema, che lo riconfermerà a Bruxelles dove diventerà responsabile della concorrenza. È in questi anni e in questa veste che Monti si guadagna il rispetto internazionale, con due mosse che non passeranno inosservate e che gli varranno il soprannome di SuperMario. È lui infatti a bloccare nel 2001 la fusione tra General Electric e Honeywell ed è sempre lui che, non guardando in faccia a nessuno, osa sfidare addirittura un colosso allora intoccabile come la Microsoft di Bill Gates. La multa da mezzo miliardo di euro inflitta per abuso di posizione dominante alla società americana è rimasta infatti negli annali dell'Antitrust europeo. La carica a Bruxelles dura fino al 2004. Monti rientra quindi in Italia dove continua la sua carriera universitaria (è tutt'ora presidente della Bocconi) e dove resta attento osservatore dell'attualità economica e politica come editorialista del Corriere della Sera. Ed è proprio dalle pagine del quotidiano milanese che il professore ha difeso a spada tratta il ruolo dell'euro, schierandosi apertamente contro le accuse alla moneta unica mosse da Berlusconi, in un articolo che da molti è stato interpretato come un primo passo verso una più esplicita discesa in campo.



IL PERSONAGGIO

Da Washington alla Farnesina GIULIO TERZI DI SANT'AGATA DI BREMBATE SOPRA È IL NUOVO MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI

E' un bergamasco concreto, diretto, schietto ed elegante. Giulio Terzi di Sant'Agata, classe 1946, si è laureato in Giurisprudenza a Milano con specializzazione in diritto internazionale. Entrato in carriera diplomatica nel 1973, tra gli incarichi ricoperti all'estero di particolare rilievo, Terzi è stato ambasciatore d'Italia in Israele tra il 2002 e il 2004 ed è noto, fra l'altro, per essere stato l'uomo che gettò le basi per la storica visita di Fini nello Stato ebraico nel novembre 2003. L'ultimo incarico dell'ambasciatore Terzi prima dell'ambasciata a

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Washington era stato quello di Rappresentante Permanente d'Italia all'Onu a New York, dove guidò la delegazione italiana al Consiglio di Sicurezza per poco più di un anno, dal 20 agosto 2008 al 30 settembre 2009, nell'ultimo periodo del biennio italiano come membro non permanente nel 2007-2008. Il "ritorno" alla Farnesina da ministro rappresenta per il bergamasco tenace, grande conoscitore dei dossier internazionali ed entusiasta promotore dell'Italia dalla lingua al business, il coronamento di una lunga carriera diplomatica.



ECONOMIA&BUSINESS

«I tecnici? Anche loro hanno un'anima. Politica» L'EUROPEISTA

Elezioni anticipate o è giusto così? Con questa domanda incontriamo l'ex europarlamentare Pia Locatelli che su Monti dice: «Sembra molto più ingessato di quanto non sia», sulle donne nel nuovo governo: «Tre sono troppo poche, ma molto competenti», sui ministri tecnici: «Non sono grigi funzionari» ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

uale sarebbe stata la scelta giusta, elezioni anticipate o governo tecnico? Gli italiani non lo sapranno mai perché, di fatto, di scelte non ne hanno fatta alcuna. Ma Bergamo Economia ha voluto comunque chiederlo a Pia Locatelli, 62 anni, presidente dell'Internazionale Socialista Donne (già europarlamentare). "Era necessario avere subito un governo perché il Paese non è in grado di sopportare un periodo di due/tre mesi di campagna elettorale: la speculazione ci farebbe a pezzi e rimarrebbe ben poco da salvare. Un governo tecnico è sicuramente una forzatura ma è giustificata dalla situazione d'emergenza in cui si trova l'Italia. E' chiaro che se non fosse per la crisi finanziaria bisognerebbe andare alle elezioni, ma adesso la priorità è mettere in sicurezza il Paese".

Q

Che governo è questo: tecnico e anche neutro o politico? "E' un governo composto da tecnici, io ritengo con idee politiche ben precise, ma prevale l'aspetto tecnico. Il nuovo Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, è una persona competente con idee molto chiare; lo stesso vale per il nuovo ministro dell'Istruzione, 22

Francesco Profumo, ex rettore del Politecnico di Torino, che difficilmente farà "solo" il tecnico. Io credo che lui non avrebbe mai accettato i tagli imposti alla Gelmini". Resisterà il Governo Monti fino al 2013? "Non lo so. Non dipende solo dalle capacità della compagine di governo ma anche dal sostegno delle forze politiche, dall'equilibrio delle forze politiche e sociali e dallo loro sensibilità istituzionale. Mario Monti gode di fama e stima internazionale. La credibilità e l'autorevolezza del Presidente del Consiglio per le istituzioni europee è un dato accertato. Della parola del governo attuale, a differenza di quello precedente, ci si può fidare, ma ciò non significa che la speculazione automaticamente si fermi. Sicuramente la "faccia" di Monti non basta". Lei ha conosciuto Mario Monti. Che persona è? "Sembra molto più ingessato di quanto non sia. Io l'ho conosciuto quando è stato relatore a un convegno organizzato dalla nostra Fondazione. E' una persona molto cortese, mi ricorda Filippo Maria Pandolfi per autorevolezza, competenza

e senso delle istituzioni. Pandolfi rispetto a Monti, però, è più estroverso". In termini di ministri come giudica le scelte fatte da Mario Monti? "Conosco Corrado Clini, Francesco Profumo e ho conosciuto Anna Maria Cancellieri quando era prefetto a Bergamo: sono tutte persone molto preparate e competenti". E per quanto riguarda Corrado Passera? "Certamente ha deleghe molto pesanti, è un super-ministro, anche se c'è una logica in questo accorpamento. Non parlerei di conflitto di interessi per il fatto di aver ricoperto una serie di incarichi in ruoli strategici del settore privato, sono incarichi che ha lasciato". Ci sono tre donne, nel governo, a guidare dicasteri pesanti: Anna Maria Cancellieri agli Interni, Paola Severino alla Giustizia e Elsa Fornero a lavoro e politiche sociali. Poche? "Troppo poche, ma ricoprono dicasteri della massima importanza e rilievo. Monti ha scelto seguendo criteri di merito e anche di autorevolezza e tra i suoi ministri ci sono per l'ap-


«Non so se il Governo Monti arriverà al 2013. Non dipende solo dalle capacità della compagine di governo ma anche dal sostegno dei gruppi parlamentari» 23


punto tre illustri e competenti personalità femminili. E' stata una scelta giusta, avrei voluto qualche nome in più". Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant'Agata. Un ritratto? "Sono contenta di questa nomina e orgogliosa per Bergamo. Giulio Terzi di Sant'Agata è un alto funzionario che ha ricoperto numerosi incarichi sempre con un forte senso dello Stato e delle istituzioni. Quando è stato chiamato a far parte del governo era ambasciatore a Washington e l'immediato invito alla Casa Bianca da parte di Barack Obama a Mario Monti è frutto di una stagione aperta dal ministro bergamasco nelle relazioni e nel dialogo transoceanico". Quali sono le misure più urgenti per far uscire il Paese dalla crisi? "La situazione economica italiana dipende da diversi fattori, uno fra i tanti il peso del nostro debito sul Pil. Questo peso può essere ridotto non solo riducendo il debito ma anche aumentando il Pil, cioè attraverso la crescita. Credo che i tagli lineari e indiscriminati di Tremonti siano stati un grave errore. La spesa pubblica va verificata, la ricerca va certamente promossa investendovi. E poi ci solo le donne, che sono una risorsa per il Paese, una risorsa sprecata: le donne studiano più degli uomini ma meno di una donna su due in età lavorativa ha un lavoro, per non parlare dello loro scarsa presenza nelle istituzioni ". Rispetto alla reintroduzione dell'Ici? "L'Ici è un'imposta giusta anche se la Lega è contraria. L'Ici rimane l'unica vera imposta federale, gestita autonomamente dai Comuni. E' federale per quanto riguarda l'importo e la destinazione. Cancellarla, per un partito bandiera del federalismo, è stato un controsenso" E' favorevole o contraria alla patrimoniale? "In questa situazione d'emergenza chi ha di più ha il dovere di dare di più. Qualcuno dice che è solo un gesto simbolico e poco efficace. Ma a volte anche i simboli aiutano". Il governo Monti riuscirà a spiazzare il direttorio franco-tedesco che finora ha dato la linea all'Europa e a 24

dare un ruolo più forte all'Italia? "Lo spero. Una cosa è la richiesta della Commissione europea e della Bce di vigilare "molto da vicino" i progressi di bilancio dell'Italia, altra cosa è il direttorio MerkelSarkozy, che non hanno nessuna autorità di svolgere questo ruolo. Inoltre la Francia non è poi così solida come l'atteggiamento di Sarkozy vuol far credere. Mi auguro che Monti contribuisca a restituire un ruolo centrale alle istituzioni europee nel loro insieme. Io sono per assegnare alle istituzioni europee un ruolo di governance della politica economica dell'intera Unione". Che ruolo gioca, o dovrebbe giocare, la Bce? "E' necessario rafforzare il ruolo della Banca Centrale Europea sul modello della Federal Reserve americana, cioè facendola diventare una vera Banca centrale. La situazione non migliorerà se non sarà dato più potere alla BCE. Inoltre sono assolutamente favorevole all'emissione degli Eurobond, ma le due cose non sono gradite alla Germania".

Il problema è anche di un'Europa che viaggia sempre a due velocità. "In alcuni casi sì, in altri questo non è vero. Ci sono le cooperazioni rafforzate, cioè iniziative a cui aderiscono alcuni dei 27 Paesi, come nel caso dell'Euro che è stato adottato non da 27 Paesi ma da 17. Come ho detto la strada da seguire è quella di una maggiore integrazione tra i Paesi europei: abbiamo bisogno di più Europa, non di meno Europa". "Il profeta della crisi. Tributo a Hyman Minsky" è il tema del convegno annuale della Fondazione Zaninoni. Perché questa scelta? "Hyman Minsky è un economista americano fuori dal mainstream, morto 15 anni fa, che negli anni '80 aveva previsto che la crisi del '29 poteva ripetersi, come è puntualmente successo. Ora in tanti parlano di questo economista che noi abbiamo avuto la fortuna di avere spesso nella nostra università, soprattutto grazie all'ex-rettore Piero Ferri. La Fondazione Zaninoni ha voluto celebrare questa figura così importante per il pensiero economico".



PAROLA AI LETTORI

Elezioni anticipate o Governo Monti? Governo del Presidente o subito al voto? Tra le tanti discussioni paradossali che affaticano l'Italia c'è quella sul dopo Berlusconi. Il dilemma è se sia stato meglio varare un governo cosiddetto tecnico o, invece, indire subito nuove elezioni. Le dichiarazioni che si sono susseguite sull'una e sull'altra

soluzione sono da prendere con le pinze, perché vengono da partiti, che, inevitabilmente, scelgono sulla base della propria convenienza in termini di sopravvivenza politica. Va da sé che non esiste la soluzione migliore in assoluto, bensì la migliore soluzione possibile in questo momento.

Fiorello, nel suo show su RAI 1, ha descritto così Mario Monti: "È alto 1 e 75, ha un sacco di capelli e ha la stessa moglie da 40 anni…" che tradotto significa persona seria, rassicurante ed affidabile. Basta la battuta dello showman per capire il motivo per cui molti italiani (il 78% degli intervistati secondo un sondaggio di Demopolis, mentre soltanto il 22% degli italiani preferirebbero le elezioni subito, secondo la statistica dello scorso novembre dell'Istituto Piepoli) sono disposti ad affidarsi a lui, il tecnocrate, per uscire da questa crisi.

ELEZIONI ANTICIPATE O IL GOVERNO MONTI? COSA È MEGLIO PER L' ECONOMIA ITALIANA? IL COMMENTO Fateci sapere la vostra opinione! Lasciateci un commento collegandovi sulla nostra pagina facebook o tramite e-mail! Vi aspettiamo! Scriveteci:

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ECONOMIA&BUSINESS

«La verità è che per 15 anni si è sfruttato il ricorso al debito pubblico per procacciarsi il sostegno elettorale attraverso manovre di condivisione che davano tutto a tutti» 28


Per l'Italia? «Giapponesizzazione dell'economia e sudamericanizzazione della società» VISIONI

Lo dice Eugenio Benetazzo, uno tra i più autorevoli economisti «fuori dal coro» italiani. «L'economia crescerà in modo modesto, con tassi d'interesse bassi e lento ma costante declino industriale. Dal punto di vista sociale, la popolazione verrà spinta su livelli reddituali bassi, ma con una elite sempre più ricca» A CURA DI: GIORGIO CHIESA

ono innumerevoli le domande che gli italiani, a livello locale e nazionale, si stanno ponendo in questo delicato periodo storico circa il futuro economico del nostro paese. La paura serpeggia e una chiave di lettura univoca è apparentemente impossibile. La caduta del governo Berlusconi a favore dell'esecutivo di Mario Monti, seppur accolta con toni trionfalistici dai più accaniti detrattori del Cavaliere, ha lasciato dietro di sé uno

S

strascico importante. In particolare, ad accentuare le più acute perplessità, c'è un semplice dato di fatto: che fine ha fatto la democrazia e dove è stato relegato l'articolo 1 della Costituzione, che ricordiamolo tutti recita "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione"? Lo abbiamo chiesto a Eugenio Benetazzo, uno tra i più autorevole economisti fuori dal coro in Italia, conosciuto alla

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IL CIRCOLO DEGLI EUROKILLER ITALIA

GB

PIL

GRECIA

PIL -7%

PORTUGAL

PIL +1,8%

PIL -3,9%

+1,5%

DEFICIT/PIL 2010 DEFICIT/PIL 2010 DEFICIT/PIL 2010 DEFICIT/PIL 2010 5% 10% 9,3% 7,3% DEBITO PIL 2009 DEBITO PIL 2009 DEBITO PIL 2009 DEBITO PIL 2009 116% 68,2% 126,8% 76,1% DISOCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE 8,3% 7,7% 12% 10,6%

FRANCIA

GERMANIA

SPAGNA

PIL

PIL

PIL

+1,6%

+3,5%

IRLANDA PIL -0,2%

-0,3%

DEFICIT/PIL 2010 DEFICIT/PIL 2010 DEFICIT/PIL 2010 DEFICIT/PIL 2010 7,5% 4% 9,3% 32% DEBITO PIL 2009 DEBITO PIL 2009 DEBITO PIL 2009 DEBITO PIL 2009 78,1% 73,4% 53,2% 65,5% DISOCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE 10% 6,7% 20,8% 14,1%

stampa di settore come il Nouriel Roubini italiano per il suo modo irriverente e dissacratorio con cui analizza e racconta lo scenario macroeconomico contemporaneo. "Molta stampa di settore italiana parla di golpe finanziario. In realtà non c'è stato nulla di simile, visto che non è stato imposto alcunché, e i voti sulla fiducia lo dimo-

strano. Possiamo parlare d'imposizione data dall'emergenza - è proprio il termine golpe ad essere usato impropriamente -, un'emergenza volta a ristrutturare il paese quanto prima per evitare che la turbolenza finanziaria si espandesse andando a minare le basi dell'UE. Possiamo però

«Non mi sorprende che la prima dichiarazione del neo Ministro per l'Ambiente Corrado Clini abbia trattato della sua apertura all'energia nucleare» 30

affermare senza paura d'essere smentiti che in Italia non c'è più la sovranità monetaria, caratteristica che accomuna anche il resto d'Europa, in quanto la BCE non fa gli interessi della Comunità, bensì ha un imprinting prettamente tedesco. Quindi, non hanno alcun riguardo nei nostri confronti". Cosa ha fatto precipitare la situazione in modo così drastico e repentino? "Senz'altro deriva tutto dal referendum con cui l'Italia ha detto no al nucleare e alla privatizzazione dell'acqua il 12 e 13 giugno. Con quella scelta sono stati improvvisamente cambiati i piani di saccheggio che erano previsti per il nostro paese. Se ci facciamo caso, infatti, la pressione sui nostri titoli di stato è iniziata appena dieci giorni dopo. Questa visione trova conferma proprio all'interno della famosa lettera che la


BCE ha spedito all'esecutivo Berlusconi, nella quale veniva messo nero su bianco la necessità di privatizzare determinati servizi pubblici come le risorse idriche. Non mi sorprende nemmeno che la prima dichiarazione del neo Ministro per l'Ambiente Corrado Clini abbia trattato della sua apertura all'energia nucleare. Faccio davvero fatica a non leggerne il nesso". Come vede quindi oggi la situazione italiana? "Partiamo da una metafora: immaginiamo un condominio che sta prendendo fuoco. Lei cosa farebbe? Chiamerebbe l'amministratore o i vigili del fuoco? E' successo che sono stati chiamati i vigili del fuoco, ma non dai condomini, bensì dai vicini di casa, che hanno avuto paura che il fuoco si propagasse anche alle loro abitazioni. Sostanzialmente ci si è resi conto che l'Europa rischia la spaccatura a causa di paesi come l'Italia. Infatti, la diversificazione politica nazionale (10 o 12 partiti), è tale per cui non si riuscirà mai a convergere in una visione unica, in una regia che metta in primo piano le esigenze di ristrutturazione oggettive del paese. In prima battuta per ragioni elettorali (non ci sarà mai alcun politico che andrà a proporre trasformazioni radicali mettendosi in cattiva luce davanti al suo stesso elettorato), in secondo luogo perché la classe politica italiana - che fa quello di mestiere - vuole tutelarsi nel proseguo delle sue attività. Il modus operandi è: facciamo fare a un soggetto esterno, privo d'ingerenze con l'elettorato, le cose scomode. Questo soggetto, Mario Monti, non ha probabilmente

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sostegno elettorale attraverso manovre di condivisione che davano tutto a tutti". Se cade l'Italia cade anche l'Europa? "Esattamente. E' proprio una questione di dimensione economica, se un paese come l'Italia dovesse entrare in un default pilotato come la Grecia o l'Irlanda ci sarebbe un effetto domino tale che, in confronto, il 1929 diventerebbe una barzelletta. Basti vedere chi ha voluto l'Unione Europea e chi beneficia maggiormente dell'Euro, ovvero la Germania (in seconda battuta Francia e Olanda, i paesi ad economia forte) e non di certo l'area periferica". A cosa è dovuto uno sbilanciamento così consistente? "Questo quesito ripone la risposta nella storia che ha portato alla nascita prima della CEE e poi della Comunità Europea e, infine, all'Unione Europea. Si è voluto creare un'istituzione sovranazionale che tentasse di coordinare tutti gli stati che avrebbero aderito alla moneta unica, per guardare al medio-lungo termine del progresso macroeconomico. Ognuno tragga le proprie conclusioni".

in mente di ricandidarsi (credo non gli importi nulla), bensì punta a un prestigio professionale riconosciuto, probabilmente a un Nobel per l'economia". Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? "Due tipi di scenario, uno sociale e l'altro economico. Per quanto riguarda quest'ultimo, prevedo una "giapponesizzazione" del paese, con una crescita zero molto modesta, tassi d'interesse bassi e lento e costante declino industriale. Dal punto di vista sociale, invece, mi aspetto una "sudamericanizzazione", ovvero una popolazione schiacciata sempre più verso il basso, con livelli reddituali modesti e povertà costantemente in aumento, a cui si andrebbe a contrapporre una piccola elite molto ricca. Mi sorprenderei se si verificasse il contrario". In molti hanno però l'impressione che ci 32

sia al governo una sorta di "filosofia finanziaria" che la crisi ha contribuito in larga misura a crearla, vale a dire coloro che hanno voluto l'Euro e stanno cercando di tenere in vita quello che potrebbe sembrare un esperimento fallito. "Personalmente concordo con questa visione delle cose. Ma non posso esimermi dal fare anche un ragionamento come contribuente. Ecco, in questo caso mi sento rincuorato, perché le nomine sono state fatte - seppur nella loro discutibilità - con soggetti che, anche in presenza di conflitti d'interesse, hanno conclamato prestigio professionale e istituzionale. E' quello che in questo momento serve al paese, in particolare dopo 15 anni di politica fatta di pressapochismo, improvvisazione e soprattutto incompetenza e impreparazione. La verità è che si è sfruttato il ricorso al debito pubblico per procacciarsi il

«Con il referendum del 13 giugno sono stati cambiati i piani di saccheggio che erano previsti per il nostro paese. La pressione sui nostri titoli di stato è infatti iniziata appena dieci giorni dopo» C'è ancora un modo per far tornare a splendere il nostro paese? "Possiamo solo mitigare la discesa, ma difficilmente, a causa proprio della nostra presenza in Europa, riusciremo a prendere una strada diversa. Ora si andranno a privatizzare risorse strategiche del paese per generare flussi finanziari che vanno a pagare con sicurezza e certezza il debito, poi il paese si stabilizzerà ma di certo non tornerà mai ai fasti degli anni '90".



ECONOMIA&BUSINESS

Le transazioni internazionali con il credito documentario Siamo in presenza di una forma «letterale» di regolamento finanziario di un'operazione commerciale che, nel suo uso più comune, permette di renderla piu' sicura. Con un facile ma superficiale sillogismo sembra quasi smentito il motto «Litterae non dant panem»! PILLOLE DI FINANZA - Rubrica a cura del Dott. claudio Rossi

l credito documentario è una tra le più tipiche e conosciute forme di regolamento finanziario delle transazioni commerciali intercorrenti tra soggetti talvolta residenti in paesi molto lontani e con connotati culturali assai diversi. Esso, attraverso un articolato ma, sostanzialmente, semplice meccanismo, permette di ottenere o vendere delle merci minimizzando il rischio di non vedersele consegnare o di non vedersele pagare. La distanza geografica e culturale, infatti, tra i due soggetti attori dell'interscambio, in assenza di questa ormai consolidata forma di regolamento, potrebbe essere alla base di aspre e frequenti contestazioni oltre che fonte di potenziali comportamenti scorretti di mercato. Entrando più in dettaglio nell'esaminare lo strumento, rinveniamo che le parti che intervengono nell'operazione di credito documentario sono solitamente quattro ovvero: a) l'ordinante (compratore/importatore) colui che impartisce le istruzioni per l'apertura del credito; b) la banca emittenteovvero colei che riceve le istruzioni dell'ordinante e che provvede ad aprire il cre-

I

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dito stesso; c) la banca notificatrice (banca intermediaria/domiciliataria) quella a cui viene appoggiata l'operazione per darne comunicazione al beneficiario; d) il beneficiario (venditore/esportatore), soggetto a favore del quale viene aperto il credito. Più in dettaglio e nel contesto della transazione, tra tutte queste figure si stabiliscono una serie di rapporti che dipendono principalmente dalla tipologia del credito aperto (revocabile o irrevocabile), dalla domiciliazione del luogo dove dovranno essere assolte le obbligazioni da esso derivanti e dalla modalità di utilizzo richiesta per lo stesso (a vista, differito o per negoziazione). Cominciando dal tipo di credito, come abbiamo visto, la banca puo' assumere un impegno revocabile od irrevocabile. Nel primo caso il credito puo' essere modificato o annullato in qualsiasi momento e senza previo avviso al beneficiario, esponendo, quindi, quest'ultimo al rischio di aver avviato la produzione o, addirittura, di aver già spedito la merce, e di veder annullato il mezzo di incasso. Esso viene utilizzato, quindi, in presenza di un elevato grado di fiducia tra i contraenti e solo per superare eventuali limiti valutari che potessero insorgere tra i due paesi. Se il credito, invece, risulta irrevocabile, il beneficiario è pienamente garantito da un impegno inderogabile assunto da una banca ed ogni eventuale modifica, entro la validità, dovrà essere accettata dal beneficiario stesso. In merito al luogo ove debbano venire assolte le obbligazioni, le ipotesi possono prevedere due opzioni ovvero presso le casse della banca emittente (proprie casse) o presso un'altra eventuale banca corrispondente (sue casse). Nel "proprie casse" il beneficiario per ottenere il pagamento deve far pervenire, a suo

rischio, i documenti presso la banca emittente a cui spetta il compito di determinarne la conformità: l'obbligo quindi nasce solo ad avvenuta verifica della banca di fiducia dell'emittente stesso. Nell'altro caso, per contro, sarà la banca di fiducia del beneficiario che avrà il mandato di verificare i documenti e di rilevarne la conformità alle clausole del credito, effettuandone il pagamento "liberatorio" se tutto appare conforme e successivamente al pagamento, il rischio del viaggio dei documenti rientra a carico dell'ordinante. Questo significa che qualora i documenti, pagati dalla banca estera, non giungano a destinazione dell'emittente il credito, nulla potrà venire opposto al beneficiario. Da ultimo, in merito alle modalità di utilizzo, possiamo raggrupparle in tre forme principali: pagamento a vista, pagamento differito e per negoziazione. Il primo tipo, più elementare, comporta il pagamento immediato al beneficiario da parte della banca domiciliataria del controvalore delle merci contro ritiro dei documenti conformi alle prescrizioni del credito. Invece, nel pagamento differito, il beneficiario, nel momento in cui presenta i documenti, ottiene dalla banca domiciliataria un impegno irrevocabile differito di un certo periodo di tempo fissato a priori dal credito. Solo a scadenza di questo impegno potrà entrare in possesso della somma dovuta. Infine, nella negoziazione, è prevista la presentazione alla banca domiciliataria, assieme ai documenti di spedizione delle merci, di una tratta a vista a carico della banca emittente, del compratore o di una terza banca se il credito è espresso in terza moneta. In questo ultimo caso il beneficiario del credito otterrà in pagamento un impegno bancario prontamente negoziabile o scontabile presso qualsiasi altra banca e quindi anche molto flessibile nell'utilizzo.



ECONOMIA&BUSINESS

Salgono a 3 le «miliardarie» bergamasche ITALCEMENTI L A CEMENTERIA DI CALUSCO D'ADDA

«LE PRINCIPALI SOCIETÀ BERGAMASCHE» Pos. Pos. 2009 2010

La top ten

Fatturato 2010**

ITALCEMENTI (GRUPPO ITALMOBILIARE)

19

22*

L

4.790.944

RADICIFIN

188

130

K

1.162.455

BREMBO

173

144

K

1.075.252

DALMINE

131

166

L

951.363

5° SAME DEUTZ-FAHR

164

186

L

854.559

SANPELLEGRINO

174

192

L

841.223

MIRI RADICI FAMILY OF COMPANIES

185

224

L

741.917

POLYNT

336

259

K

613.861

SCHNEIDER ELECTRIC

298

281

K

575.787

10°

ITEMA

405

289

K

533.512

** POSIZIONE RIFERITA AL GRUPPO ITALMOBILIARE ** VALORI IN MIGLIAIA DI EURO ** FONTE: STUDIO MEDIOBANCA

LA CLASSIFICA

Nella classifica «Le principali società italiane», in base al fatturato 2010 pubblicata da Mediobanca, la Brembo e la RadiciFin seguono Italcementi e tornano sopra i mille milioni di ricavi. Sotto il miliardo la Tenaris Dalmine dei F.lli Rocca, non accadeva dal 2004. Ecco chi sale e chi scende ella classifica stilata dall'ufficio studi di Mediobanca, che prende in esame i bilanci 2010 delle "Principali società italiane", le bergamasche "miliardarie" (quelle con un fatturato annuo che supera il miliardo di euro) salgono da due a tre. Al vertice assoluto, con 4,79 miliardi di euro si riconferma Italcementi (che con il gruppo Italmobiliare si attesta al 22° posto nazionale); al secondo posto bergamasco c'è la RadiciFin, la holding di Radici Group con interessi che spaziano dalla chimica alla plastica, dalle fibre al tessile, accreditata di 1,16 miliardi di euro di ricavi (130° posto nazionale) e poi

N 36

la Brembo che, guadagnando una posizione rispetto al precedente rapporto, occupa il 3° posto orobico con un volume d'affari che supera il miliardo di euro (al 144° posto nella classifica nazionale). Sotto il miliardo la Tenaris Dalmine dei F.lli Rocca. Come anticipato l'Italcementiguida la pattuglia orobica con un fatturato di gruppo di 4 miliardi 790 milioni di euro e un calo del 4,3% rispetto ai 5 miliardi nel 2009. La causa è la diminuzione dei volumi e la minore domanda nel settore delle costruzioni in molte aree insieme ai riflessi di una debole dinamica dei prezzi di vendita in alcuni Paesi: Italia, Nord America e India. Un andamento

negativo che si registra per il quarto anno consecutivo. Alle spalle di Italcementi si piazza RadiciFin con 1 miliardo 162 milioni e un fatturato che ha segnato un rimbalzo del 50% dai 775 milioni del 2009. Un livello superiore anche ai 961 milioni registrati nel 2008 ma ancora lontano dal 2007, l'anno prima dell'inizio della recessione, quando la holding presieduta da Angelo Radici ha toccato 1 miliardo e 419 milioni. Sul terzo gradino del podio la Brembo di Bombassei che ha chiuso il 2010 con 1 miliardo e 75 milioni. Un record storico per il gruppo mondiale che vede la luce l'11 gennaio 1961 nelle Officine Meccaniche di Sombreno, sotto


gli occhi di Emilio Bombassei, Italo Breda e dell'attuale presidente Alberto Bombassei, e che quest'anno ha festeggiato i suoi primi 50 anni. Dopo il gap negativo registrato nel 2009, penalizzato dalla crisi e chiuso con un fatturato di 825 milioni di euro (contro i 1.060 del 2008), i primi nove mesi del 2010 hanno visto per il gruppo leader mondiale nei sistemi frenanti un sensibile recupero: il fatturato è rimbalzato del 30% a 800 milioni, permettendo il recupero di livelli superiori a quelli di prima della crisi e legittimando, di fatto, le attese di un ritorno sopra il miliardo a fine anno. Dopo cinque anni consecutivi scende sotto la soglia dei mille miliardi di ricavi la Tenaris Dalminecon 951 milioni contro il miliardo e 43 milioni dell'anno precedente. Non accadeva dal 2004. La causa è dovuta, in gran parte, alla dinamica sfavorevole dei prezzi di vendita. Al 5° posto la Same Deutz-Fahr con 855 milioni di euro. Meno 2,5% rispetto agli 876 milioni del 2009. Segue la Sanpellegrino che ha chiuso l'ultimo esercizio con 841 milioni di ricavi (819 milioni nel bilancio 2009). L'azienda, esattamente un anno fa, ha festeggiato il miliardo e 70 milioni bottiglie prodotte nel sito bergamasco (la previsione per il 2011 è di tagliare il traguardo del miliardo e 150 milioni), di cui 700 milioni di pezzi sono bottiglie di acqua minerale, oltre 250 milioni sono bibite e 115 milioni gli aperitivi a marchio Sanbittèr. Settima la Miro Radici Family of

«LA CLASSIFICA» Le principali società industriali e di servizi bergamasche - Edizione 2011 *° ITALCEMENTI * RADICIFIN *°BREMBO DALMINE * SAME DEUTZ-FAHR GROUP * SANPELLEGRINO *° MIRO RADICI FAMILY OF COMPANIES * POLYNT SCHNEIDER ELECTRIC *° ITEMA HOLDING * SIAD * ZANETTI *° GEWISS CALCESTRUZZI * LUCCHINI RS N&W GLOBAL VENDING EXIDE TECHNOLOGIES * FINANZIARIA IL BELVEDERE SAN DIEGO OLD MILL HOLDING FINOS

MIRO RADICI

BAYER MATERIAL BB HOLDING

Companies con 742 milioni contro i 789 milioni del 2009 e poi la Polynt, al 8° posto, con 614 milioni (421 milioni nel 2009). L'obiettivo del gruppo è di raggiungere un miliardo di euro di fatturato entro il 2015. Al 9° Schneider Electric con 575 milioni (490 milioni nel 2009) e al 10°Itema Holding, che è tornata nel 2010 a un livello di fatturato di 534 milioni di euro.

ITALTRANS * TENACTA GROUP * NICOTRA GEBHARDT VALTELLINA

2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009

Fatturato

Ris. di competenza azionisti del gruppo

4.790.944 5.006.379 1.162.455 775.354 1.075.252 825.897 951.363 1.043.450 854.559 876.377 841.233 818.657 741.917 789.483 613.861 420.786 575.787 489.562 533.512 337.532 452.661 409.698 320.185 272.704 302.562 275.939 271.203 305.067 245.011 242.463 243.754 207.063 181.171 188.443 181.017 149.040 172.992 154.166 171.863 163.624 161.241 177.375 149.814 88.081 136.581 130.468 132.921 126.312 132.921 126.312 125.457 122.423 123.752 116.892

45.780 71.288 42.866 -18.630 32.271 10.528 82.963 108.422 -11.949 -48.362 10.707 10.707 -40.123 -44.915 -14.065 -31742 16.679 11.038 33.228 -48.708 22.330 15.651 8.269 17980 25.113 18.265 -22.782 -35.022 14.542 28.166 -31.467 -29.834 3.178 -11.590 26.885 14.419 2.472 5.451 2.900 1.982 4.238 8.661 4.333 3.789 4.655 4.857 4.826 5.433 5.072 3.133 -3.799 -2.658 375 247

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Come per la RadiciFin, anche per l'Itema non c'è stato ancora il recupero dei livelli pre crisi (il 2007 aveva registrato ricavi per 673 milioni), ma il dato dell'anno scorso di molto superiore rispetto ai 337 milioni del 2009, l'anno più nero della crisi del mercato internazionale.

«LA CLASSIFICA» Le principali società industriali e di servizi bergamasche - EDIZIONE 2011

POZZONI

ENI PRIMA PER RICAVI E UTILI Eni conferma la prima posizione per ricavi, poi Enel, Exor-Fiat e Telecom: questi i risultati salienti della tradizionale classifica Mediobanca delle principali società italiane, riferita ai dati del 2010. Eni riguadagna inoltre la testa negli utili (6,3 miliardi di euro), sopravanzando Enel, prima nel 2009 (4,3 miliardi). Seguono Telecom (3,1 miliardi), Poste (1,01) e Terna (614 milioni). La graduatoria, giunta alla 46ma edizione, registra l'ascesa delle aziende energetiche (Esso, Saras, Kuwait Petroleum, TotalErg) e metallurgiche (Riva Fire, Marcegaglia), che avevano perso terreno nel 2009, ma presenta poche novità complessive: tra queste il gruppo Pirelli che scavalca De Benedetti, Supermarkets Italiani (Esselunga) che diventa prima nella grande distribuzione, la scalata di Prada nel sistema moda-abbigliamento. Un sistema dunque che assomiglia molto a una "foresta pietrificata" con variazioni indotte dal prezzo delle materie prime e da rare acquisizioni, quasi sempre all'estero (come l'operazione Draka, che porterà Prysmian il prossimo anno a guadagnare una dozzina di posizioni), ma senza un vera crescita dell'economia italiana. La classifica vede Eni prima con 98,5 miliardi di euro di fatturato (+18%), Enel a 71,9 miliardi, Exor-Fiat 58,9, Telecom 27 miliardi, poi Gse (Gestore servizi energetici), Finmeccanica, Edizione (Benetton), Essoche passa dal decimo all'ottavo posto, Edison nona, Poste Italiane (dall'ottavo al decimo). Saras passa dal ventesimo all'undicesimo gradino, Total Erg dal 35mo al 14mo. Supermarkets Italiani segna un +6,4% del fatturato, perde tre posizioni (dal 16mo al 13mo), ma nel comparto della grande distribuzione supera Carrefour (6,2 miliardi di fatturato contro 5,7). Nelle posizioni seguenti sale Luxottica (da 21 a 19), scende Wind (da 15 a 20), Italmobiliare fuori dalla top-20 (da 22 a 19). Pirelli passa da 25 a 24 e scalza la Cofide di De Benedetti (da 23 a 25). Il gruppo Marcegaglia passa dalla 47ma alla 29ma posizione. Nella moda-abbigliamento Pradacon un +31% del fatturato, a 2,04 miliardi, quasi appaia Benetton (2,05 miliardi) e stacca Armani (+4,6% fatturato a 1,58 miliardi). Nella classifica manca il gruppo Gucci (2,6 miliardi il giro d'affari) che fa capo a società di diritto estero. Il miglioramento del fatturato per le imprese industriali nel 2010 è comunque pari al +9,4%, con un +12,4% delle energetiche e un +31,8% delle metallurgiche. Numeri che non sempre impattano sugli utili, tanto che Thyssen segna un +58,9% dei ricavi ma 96 milioni di perdita, Lucchini fa +48%, ma con 648 milioni di rosso, Riva Fire +34% ma perdite per 66 milioni. In deficit anche Saras (9,4 milioni) e Shell Italia (-38 milioni).

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FAR - FABBRICA ADESIVI RESINE * FINANZIARIA PER LO SVILUPPO DEL TESSILE BRANDED APPAREL ITALIA *° GIOVANNI BOZZETTO * PERFORMANCE INVESTMENTS * TESMEC M.S.AMBROGIO * SIT - SOCIETA' ITALIANA TRASMISSIONI * ZAMBAITI DISTRIBUZIONE TESSILE SACBO NUOVO ISTITUTO ITALIANO D'ARTI GRAFICHE * SAPA * OLDRATI GROUP * SCAME PARRE OLMI ERREGIERRE * AGOSTINO FERRARI GILDEMEISTER OFFICINE LUIGI RESTA SAINT-GOBAIN ISOVER ITALIA CARTIERE PAOLO PIGNA CAM IL MONDO DEL BAMBINO EUROGRAVURE VOLVO ITALIA

2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009 2010 2009

Fatturato

Ris. di competenza azionisti del gruppo

119.782 116.675 116.021 91.983 115.880 101.020 112.006 117.125 109.211 89.517 108.906 97.425 105.280 86.088 102.368 72.555 94.733 76.366 91.043 102.182 88.519 83.100 88.406 82.788 87.649 83.538 82.294 66.733 73.660 69.619 72.938 96.036 70.511 74.332 63.306 59.818 61.163 27.818 59.720 54.976 59.596 55.230 54.704 72.295 54.558 51.851 54.176 49.536 52.449 50.244

479 -2.803 -4.153 -2.190 1.784 -7.841 -4.879 -346 2.560 -76 -489 -2.986 5.243 7.368 1.746 -4.714 3.274 -1.607 -763 -883 12.271 10.802 751 -3.490 1.198 2.014 -861 -480 1.178 237 9.727 18.494 4.383 5.097 -2.296 -5.145 -4.706 -12.598 12.817 11.671 -3.643 -2.145 210 -6.498 2.406 3.950 -2.074 -10.787 -5.612 -3.514

** DATI DI BILANCIO CONSOLIDATO ** POSIZIONE DELLA CONTROLLANTE *° BILANCIO REDATTO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI IAS/IFRS *° FONTE: MEDIOBANCA - UFFICIO STUDI



ECONOMIA&BUSINESS

Zocchi, nuovo ad di N&W Global MANAGER

Cambio ai vertici dei 1.100 addetti della ex-Necta. A partire dal prossimo gennaio Andrea Zocchi sarà l'amministratore delegato del gruppo e succede ad Antonio Cavo, che rimarrà presidente del consiglio di amministrazione assicurando così una transizione graduale e una continuità manageriale uovo amministratore delegato alla N&W Global Vending (ex Necta) di Valbrembo che, con i suoi mille e passa lavoratori, è una delle maggiori fabbriche della provincia salita addirittura sul podio (terza), prima che la crisi d'autunno mettesse fuori gioco gli interinali. La scelta degli azionisti per la successione di Antonio Cavo è caduta su un manager interno, Andrea Zocchi, che prima della promo-

N

Andrea Zocchi

zione ricopriva l'incarico di direttore amministrativo. Cavo, che è alla guida del gruppo da anni, continuerà a lavorare all'interno dell'azienda con incarichi di tipo societario, più che operativo. La notizia, nell'aria da diverso tempo, è stata comunicata come la naturale prosecuzio40

ne della linea aziendale seguita negli ultimi anni. Con i suoi 243 milioni di fatturato (ultimo bilancio approvato) incassati nell'ultimo esercizio dalla vendita di macchine per il caffè, l'ex Necta figura tra le prime 600 realtà industriali italiane; l'esercizio si è chiuso con perdite superiori ai 31 milioni di euro, in peggioramento dai circa 3 milioni persi nell'esercizio 2009. Il gruppo è stato acquisito tre anni fa dai fondi Barclays Private Equity e Investcorp direttamente dai fondi Argan Capital e Merrill Lynch global private equity. Tra le prime mosse, non appena si è intravisto uno spiraglio nella crisi, i nuovi proprietari hanno deciso di chiudere le lavorazioni in Danimarca e di accentrarle a Bergamo, con un piano investimenti oneroso che, visto l'attuale panorama, sta dando meno frutti del previsto e ha già posto una seria ipoteca sul piano di assunzioni varato nella primavera scorsa (200 interinali). Da settembre, con il rallentamento del mercato, è in atto una specie di fermata collettiva nelle giornate di venerdì (oppure di lunedì, come accaduto con il ponte del 31 ottobre scorso) che viene effettuata attingendo dal monte ferie oppure, per chi le ha già esaurite, con il ricorso ai permessi retribuiti. A ottobre il management, ancora guidato da Antonio Cavo, aveva ipotizzato in alternativa il ricorso alla cassa integrazio-

ne ordinaria, tuttavia le assemblee dei lavoratori si erano espresse per mantenere l'attuale sistema. Inoltre l'amministratore delegato uscente è stato il primo man-

ager della provincia a varare un programma di assunzioni con il sistema del salario d'ingresso, cioè partendo dalla paga base, per aggiungere via via le varie voci della piattaforma integrativa; il percorso concordato prevede che l'ingresso in azienda avvenga attraverso contratti flessibili (interinali, tempo determinato) portando alla stabilizzazione dopo 30 mesi. Con il ritorno della crisi, proprio gli interinali sono stati i primi a pagare il prezzo più alto.





ECONOMIA&BUSINESS

Pmi day: 31 aziende aperte a 1860 ragazzi di terza media “INDUSTRIAMOCI”

Grande successo per la seconda Giornata Nazionale delle piccole e medie imprese, voluta da Confindustria per mettere i giovani in contatto con le imprese, un'opportunità di orientamento professionale e di conoscenza sulle figure più ricercate dalle imprese orobiche In un anno triplicate le Pmi aderenti al progetto

desioni più che raddoppiate per la Seconda Giornata Nazionale "PMI DAY" organizzata da Confindustria, che ha visto 31 piccole e medie imprese della nostra provincia aprire le porte il 25 e il 26 novembre a 1860 ragazzi di terza media. Un incontro ravvicinato fra scuola e mondo del lavoro che ha avuto vari obiettivi: accrescere la consapevolezza dei più giovani nei confronti del ruolo sociale delle imprese, far toccare con mano la loro forte evoluzione tecnologica delle piccole e medie aziende, vera spina dorsale del sistema economico italiano in grado di creare ricchezza e occupazione, e promuovere percorsi scolastici ad indirizzo tecnico-scientifico che garantiscono meglio uno sbocco professionale e soddisfano le richieste delle aziende sempre affamate di tecnici da inserire nei loro organici. Queste le aziende partecipanti: Acerbis Italia (Vall'Alta di Albino), Co.Mac (Bonate Sotto), Cosberg (Terno d'Isola), Elframo (Bergamo), Fassi Gru (Albino), Flamma (Chignolo d'Isola), Gamba (Brembilla), Giasini (Grassobbio), Grazioli Angelo e Fratelli (Fara Gera d'Adda), Gualini Lamiere International (Bolgare), Imex (Lenna), Ims Deltamatic (Calcinate), Lartigianabottoni (Bolgare), Meccanica Gervasoni (Lenna), Mi-Me Minuterie Metalliche Meles (Bonate Sopra), Nolan Helmets (Valbrembo), Persico (Nembro), Piazzalunga (Sorisole), Plastik (Albano S. Alessandro), Pneumax (Lurano), Polini Motori (Alzano Lombardo), Projetman Macchine (Grumello del Monte), Robur (Zingonia), Salf Laboratorio Farmacologico (Cenate Sotto), San Pellegrino (San Pellegrino), Scaglia Indeva(Brembilla), Tino Sana (Almenno San Bartolomeo), Valsecchi (Pontida), W&H Sterilization (Brusaporto), Visconti (Mapello) e Vitali (Cisano Bergamasco). L'iniziativa, gestita a Bergamo dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Bergamo, si inserisce in un pacchetto organico di proposte per le scuole, curato dal Gruppo Giovani Imprenditori, fra cui il concorso "Industriamoci: accendi un'idea" che rappresenta una continuazione ideale del PMI DAY.

A

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FLAMMA SPA (CHIGNOLO D'ISOLA) Flamma SpA opera da più di 60 anni nel settore delle Life Sciences producendo principi attivi e intermedi per l'industria farmaceutica, nutraceutica e cosmetica e da 15 ha l' unità produttiva a Chignolo d'Isola. "E' indispensabile per una realtà come la nostra - ha detto Gian Paolo Negrisoli, presidente della società - avere un rapporto aperto e trasparente con il territorio. Siamo orgogliosi di poter mostrare che alla base della nostra attività stanno non solo tecnologie e know-how ma anche attenzione all'ambiente e alla sicurezza".

GIASINI SPA (GRASSOBBIO) Anche quest'anno la Giasini SpA, azienda costruttrice di stampi per plastica e lamiera dal 1962, apre le sue porte alla visita degli studenti di terza della vicina scuola media. "L'importanza della scelta di percorsi formativi di istruzione secondaria - ha detto il responsabile Giovanni Giasini -, compatibili con le reali opportunità lavorative del territorio, è determinante per lo sbocco professionale delle nuove generazioni e per il futuro delle aziende. La Giasini incontra, da sempre, le ambizioni lavorative dei nostri ragazzi".

IMS DELTAMATIC SPA (CALCINATE) La Pmi di Calcinate, è la sede di un network di aziende operanti in tutto il mondo, che progetta e costruisce impianti industriali personalizzati con circa 200 addetti di cui la metà tecnici qualificati. "In un'azienda tecnologica che, come la nostra, lavora tanto con l'estero è fondamentale la conoscenza delle lingue, delle tecnologie più avanzate, la voglia di viaggiare e il saper gestire le relazioni", questo è il messaggio che il presidente della Ims Deltamatic SpA, Raffaele Ghilardi, ha trasmesso ai giovani visitatori.

impatto ambientale. Robur offre le soluzioni più avanzate per riscaldare gli ambienti. Presente negli USA e in Germania con filiali commerciali, l'azienda ha sede a Verdellino. "Lo scambio tra mondo educativo e quello delle imprese è determinante per entrambi. Per questo accogliamo gruppi di studenti - ha commentato il presidente Benito Guerra - e sosteniamo l'attivazione di collaborazioni con istituti scolastici".

ELFRAMO SPA (BERGAMO) Anche quest'anno Elframo SpA - che progetta e realizza con un ciclo di produzione integrato attrezzature per la ristorazione collettiva - apre le porte agli studenti delle medie e delle superiori, per stimolarne la percezione del mondo del lavoro. "Gli studenti hanno scoperto - ha detto l'ad Maurizio Mora -, interagendo con le figure professionali all'interno dell'azienda, che le competenze tecniche e la manualità, unite all'inclinazione personale sono le basi per un percorso di crescita umana e professionale".

GUALINI LAMIERE INTERNATIONAL SPA (BOLGARE) Gualini Lamiere International SpA è specializzata nella lavorazione della lamiera di grande spessore. Attenta

ne, soluzioni iniettabili in fiale di vetro, soluzioni infusionali e per irrigazione in sacche di PVC e polipropilene "La S.A.L.F. - ha detto il vicepresidente Aldo Angeletti opera sul territorio nazionale con il 46% del proprio fatturato nel pubblico ospedaliero e sta sviluppando il mercato estero. L'azienda ha ritenuto di fondamentale importanza la formazione e la crescita professionale del personale e in questa direzione collabora con scuole ed università".

ACERBIS INTERNATIONAL SPA (VALL'ALTA DI ALBINO) Acerbis SpA, nata nel 1973 da Franco Acerbis, sin dai suoi inizi evidenzia la sua vocazione per il mondo delle

competizioni. Acerbis risponde alle esigenze degli atleti professionisti, che negli anni '70 avevano la necessità di prodotti che permettessero un maggior livello di sicurezza e di competitività. A Franco Acerbis, il fondatore, piace dire che: "Se ti piace quello che fai oggi, hai più possibilità di vedere il domani, perché la tua mente e il tuo corpo ne traggono benefici. Seguire i propri sogni rende la vita più facile".

CO.MAC. SRL (BONATE SOTTO) La visita ai reparti di montaggio, dei ragazzi di terza A e B di Bonate Sotto, delle linee di infustamento e di imbottigliamento oltre che di carpenteria e di Ricerca e

MI ME MINUTERIE METALLICHE MELES SPA (BONATE SOPRA) Costituita nel 1950, MI-Me SpA si è specializzata nella produzione su disegno del cliente di particolari tranciati complessi di precisione destinati ai più svariati settori industriali. "Questa giornata ha permesso di mostrare da vicino la nostra realtà produttiva a giovani studenti che si prepareranno ad effettuare scelte importanti per la loro futura vita lavorativa", è stato il commento del titolare Raffaele Meles.

VALSECCHI SPA (PONTIDA) Fondata nel 1918, Valsecchi SpA ha da sempre la passione per il legno, affiancando la cura artigianale alla tecnologia produttiva più moderna ed eco-compatibile. Nel 2004, ottiene la certificazione UNI EN ISO 9001:2008 per la qualità. Leader nel settore del bricolage è Valsì Srl, producendo mensole, a Bonate Sotto (Bg). Nel 2006 il gruppo ottiene la certificazione FSC per l'impiego di legname proveniente da foreste eco-gestite. Nel 2010 compie un passo verso l'eco-sostenibilità installando un impianto fotovoltaico da 422.000 kWp.

alle tecnologie avanzate di produzione, l'azienda di Bolgare si configura sempre più come fornitore di prodotti finiti medio-grandi. "La nostra strategia - ha affermato Miriam Gualini, a.d. della società e vice presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Bergamo - è fornire soluzioni ad alto valore aggiunto che trovano nella specializzazione tecnologica e nella professionalità degli uomini le colonne portanti."

GRAZIOLI ANGELO & F.LLI SRL (FARA GERA D'ADDA) La PMI di Fara d'Adda, nata nel 1951 e specializzata nella lavorazione meccanica di precisione di componenti per trattori, movimentazione terra e veicoli ha ospitato circa 100 ragazzi delle classi terze medie di Fara d'Adda e i loro insegnanti. "Abbiamo aderito con entusiasmo all'iniziativa, che peraltro coincide con il festeggiamento del 60° anno di attività - ha dichiarato il presidente Grazioli Giovanni - perché crediamo da sempre nel legame tra aziende e mondo della scuola, come testimonia la nostra presenza nel Consorzio ENFAPI di Treviglio".

ROBUR SPA (VERDELLINO/ZINGONIA)

S.A.L.F. SPA LABORATORIO FARMACOLOGICO (CENTATE SOTTO)

Robur SpA studia, sviluppa e produce interamente in Italia sistemi di riscaldamento ad alta efficienza e basso

S.A.L.F. Laboratorio Farmacologico SpA dal 1921 produce farmaci infusionali in flaconi di vetro e polipropile-

Sviluppo è stata organizzata dividendo gli alunni in diversi gruppi. Ciò ha permesso un'interazione tra studenti e lavoratori, supportato con prove pratiche di saldatura o di movimentazione in 3d di pezzi meccanici. La mattinata si è conclusa con un test gioco, somministrato ai ragazzi e correlato con premi di classe utili per il proseguo dell'anno scolastico.

LARTIGIANA BOTTONI SPA (BOLGARE) Lartigiana Bottoni SpA è una fucina di idee ed esperienze al servizio delle più importanti firme del prêt-àporter. "E' un incessante lavoro di squadra - ha detto Pietro Gualini - nella ricerca di design e proposte uniche, grazie alla capacità di unire idee e intuizioni, manualità e capacità tecniche. Uno sguardo volto sempre su nuovi orizzonti che si realizza attraverso azioni di cultura rivolta ai giovani del territorio: aprire le aziende al loro sguardo curioso è di vitale importanza. Filosofia che ci guida da 50 anni".

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PNEUMAX SPA (LURANO) "Pneumax, produttore di componenti per l'automazione, - ha spiegato Marco Beretta - da sempre ha un atteggiamento attento alla scuola; non si pretende che essa fornisca tutta la preparazione necessaria per il lavoro, ma si chiede che vengano fornite competenze professionali che serviranno ai giovani nell'inserimento e nella permanenza nel mercato del lavoro: in altre parole la scuola deve "insegnare ad imparare", cioè imparare ad usare il patrimonio individuale di conoscenze e competenze per produrre nuovo valore attraverso il lavoro".

VISCONTI SRL (MAPELLO) La Visconti di Mapello nasce 36 anni fa come attività artigiana e si è specializzata nella lavorazione e commercializzazione di nastri stretti. Si è evoluta sul mercato siderurgico divenendo un Centro Servizi certificato TÜV, la cui gamma di prodotti spazia per tipologia, qualità e si presenta come un'azienda produttiva, professionale nella produzione e commercializzazione di nastri in ferro. "Produttività, efficenza, qualità ed innovazione - hanno spiegato i titolari Enrica e Mauro Visconti - sono i principi su cui poggia tutta la nostra organizzazione".

NOLAN SPA (BREMBATE SOPRA) Nolan, sita in Brembate di Sopra, nel 1972 ha iniziato il proprio percorso nella produzione di caschi da motociclista realizzati in policarbonato e in fibre composite. L'azienda, grazie alle proprie capacità tecnico-produttive e a un team di 400 persone che lavorano con passione, è in grado di offrire una vasta gamma di prodotti destinata a ogni tipo di motociclista. Sicurezza, tecnologia e ricerca d'innovazione sono le linee guida fondamentali che l'azienda desidera trasmettere alle nuove generazioni aprendo le proprie porte agli alunni delle scuole.

PIAZZALUNGA SRL (PETOSINO) Piazzalunga è specializzata da oltre vent'anni nella vendita, assistenza e noleggio di carrelli elevatori. È unico concessionario diretto Toyota material handling Italia per Bergamo e provincia. Si occupa di: vendita di carrelli elevatori e macchine da magazzino con disponibilità di nuovo ed usato; noleggio con formule contrattuali anche Full Service; assistenza tecnica e pianificazione di interventi di manutenzione periodica; formazione tecnica agli operatori del settore e consulenza in materia di piani finanziari e sicurezza sul lavoro.

clienti. Produce con macchinari e impianti d'ultima generazione nelle tre unità produttive in Valle Brembana. E' guidata dal presidente Ghidini Mauro con le figlie Francesca e Giulia.

TINO SANA SRL (ALMENNO SAN BARTOLOMEO) "La Tino Sana produce arredi per alberghi e navi da crociera. L'interesse - ha dello lo stesso Tino Sana - di questi ragazzi ha spaziato dalla progettazione ai vari reparti produttivi dove hanno avuto la possibilità di vedere come prende forma un mobile, ma soprattutto hanno avuto la possibilità di sentire dalla viva voce di giovani che si stanno formando in Tino Sana. L'entusiasmo che li ha accompagnati è stato tanto, ci auguriamo che questa loro breve esperienza a stretto contatto col mondo del lavoro costituisca un elemento di stimolo nella loro crescita".

PLASTIK SPA (ALBANO SANT'ALESSANDRO) La Plastik spa ha ospitato due classi di prima media del comprensorio di Albano S.Alessandro. Per i ragazzi è stata l'occasione per visitare i reparti dell'azienda e conoscere una realtà specifica del loro territorio che da 50 anni opera nel settore igienico sanitario. "E' stato molto piacevole vedere i ragazzi interessati - ha detto il presidente Gianangelo Cattaneo - non solo al processo produttivo ma anche ai problemi ambientali, all' eco sostenibilità e al rispetto che Plastik ha nei confronti dell'ambiente".

PERSICO SPA (NEMBRO) La Persico S.p.A., con entusiasmo ha partecipato alla seconda edizione del PMI DAY, ospitando i 110 alunni delle terze medie dell' Istituto E. Talpino di Nembro. Pierino Persico, fondatore e presidente della Persico Spa, ha raccontato la sua storia di imprenditore incominciata come modellista del legno quando ancora portava i pantaloni corti. Gli alunni hanno visitato uno degli uffici tecnici di progettazione, oltre ai reparti delle Divisioni Automotive, Rotomoulding e Marine.

VITALI SPA (CISANO BERGAMASCO) Lodevole l'iniziativa che ha portato 80 ragazzi della scuola media di Mapello in visita al polo produttivo del Gruppo Vitali a Ponte San Pietro. Vitali Spa è a capo di

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Scaglia Indeva produce manipolatori industriali, veicoli autoguidati e sistemi modulari. "Il lavoro non pesa più" hanno detto i ragazzi della terza media di Sedrina: con un dito hanno sollevato carichi da più di 20 chili con i manipolatori elettronici. Utilizzabili in più settori (dal tessile all'alimentare) dispongono di un dispositivo elettronico che consente al bilanciatore l'azzeramento automatico ed istantaneo del peso del carico. Il veicolo autoguidato (AGV), stabile in velocità e nelle curve, e la linea lean manufacturing completano la produzione.

MECCANICA GERVASONI (LENNA) E' stata fondata nel gennaio 1988 da Giovanni Gervasoni. L'azienda, collocata nel settore delle lavorazioni meccaniche conto terzi su pezzi di medie e grandi dimensioni, costruisce oggi valvole a sfera ed è in grado di realizzare e collaudare ogni particolare. "E'molto importante - ha detto Giovanni Gervasoni - che i ragazzi siano informati e ospitati nelle aziende in modo che possano entrare nel mondo del lavoro con stupore, curiosità visionando più tipologie di lavoro che le aziende applicano con massimo impegno per il nostro territorio".

PROJETMAN (GRUMELLO DEL MONTE) Projetman di Grumello del Monte, progetta e realizza macchine per la gestione integrata dei processi produttivi. La missione di Cesare Mangili, fondatore è fornire agli uomini di impresa che si rivolgono a Projetman, i macchinari e le automazioni necessarie a coronare di successo le loro intuizioni. Projetman Macchine fornisce soluzioni all'avanguardia nei più svariati settori, dai centri di ricerca, alle aziende siderurgiche, chimiche, lapidee, manifatturiere. Le Macchine Projetman operano nei quattro continenti.

FASSI GRU SPA (ALBINO) L'ad del gruppo di Albino, Giovanni Fassi, ha accolto le classi di terza delle scuole medie di Pradalunga e di Villa di Serio. "Per confrontarsi con la globalizzazione, la conoscenza delle lingue è indispensabile”. Ai ragazzi è stata presentata l'automazione alla base dei processi di trasformazione dell'acciaio. A completamento della giornata, gli ospiti hanno osservato le fasi dell'assemblaggio delle gru.

W&H STERILIZATION SRL (BRUSAPORTO) W&H Sterilization produce per il Gruppo W&H, da 12 anni, piccole autoclavi a vapore ed accessori per il settore dentale ed ospedaliero. W&H Sterilization e W&H Italia hanno voluto trasmettere ai giovani ospiti la filosofia e l'organizzazione a team W&H, sintetizzata nella formula 1+1>2. Un chiaro messaggio ai "futuri lavoratori": coltivare le conoscenze tecniche e le lingue straniere, e imparare a lavorare e prendere decisioni in team. Lavorare significa soprattutto rapportarsi con gli altri.

IMEX SRL (LENNA) La Imex è leader europea nella produzione di aste in legno per cornici di quadri. I prodotti sono presenti nella distribuzione europea e italiana e rispettano le normative ambientali e di sicurezza. E' certificata FSC: utilizza legnami provenienti da foreste controllate. Realizza la prototipazione, sviluppando forme e aspetto estetico rispondente alle esigenze dei

SCAGLIA INDEVA SPA (BREMBILLA)

un gruppo diversificato e innovativo attivo da oltre tre generazioni che si contraddistingue per la capacità di presidiare l'intera filiera delle costruzioni, per l'elevato profilo tecnologico e per un impegno consolidato per l'eco-edilizia. Nell'area produzione, il Gruppo Vitali vanta la proprietà d'impianti per la produzione di calcestruzzo, di conglomerati bituminosi e di inerti.



ECONOMIA&BUSINESS

«Sintesi dei risultati indagini congiunturali 3° trimestre 2011» Per la provincia di Bergamo

Produzione manifatturiera dell’INDUSTRIA Produzione manifatturiera dell’ARTIGIANATO Volume d’affari del COMMERCIO AL DETTAGLIO Volume d’affari dell’EDILIZIA Volume d’affari deI SERVIZI

Variazione % 3° trimestre 2011 Sul 2° tr. 2011 Sul 3° tr. 2010 0,2 2,2 -3,4 -1,5 -4,2 -0,3 -2,5

«Terzo trimestre 2011: variazione su base annua»

Made in Bergamo stagnante CONGIUNTURA

Produzione industriale quasi ferma nella Bergamasca e per il prossimo trimestre, visto il calo degli ordini, le previsioni sono negative Flessione anche per la produzione artigianale, il commercio ed i servizi È il quadro che emerge dal rapporto sulla congiuntura del terzo trimestre 2011 rilevato dalla Camera di Commercio

Produzione manifatturiera dell’INDUSTRIA Produzione manifatturiera dell’ARTIGIANATO Volume d’affari del COMMERCIO AL DETTAGLIO Volume d’affari dell’EDILIZIA Volume d’affari dei SERVIZI

ecelerazione. Questa la fase che caratterizza il terzo trimestre 2011 per il ciclo dell'industria bergamasca. La dinamica congiunturale della produzione industriale è debole, quasi stazionaria. Il segno è ancora positivo (+0,2%) ma in calo rispetto alla precedente rilevazione. Resta positiva ma in progressivo ridimensionamento la crescita nei con-

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fronti dello stesso trimestre di un anno fa (+2,2% la variazione tendenziale). Non è di certo il ritmo della ripresa che sarebbe necessario per recuperare la capacità produttiva persa nella recessione del 2008/2009 né è questo il tasso di crescita di cui Bergamo, come l'Italia, avrebbe bisogno per liberare risorse per lo sviluppo. E tuttavia, in un contesto nazionale ed europeo pesan-

temente critico, il sistema produttivo di Bergamo sta mantenendo le sue posizioni, in particolare grazie a una tenace presenza sui mercati internazionali (la quota del fatturato estero sul totale è in continua crescita). Nel corso del terzo trimestre anche l'occupazione industriale è cresciuta (+0,4% la variazione al netto della stagionalità) e una parte di Cassa integrazione è stata riassorbi-


ta (anche se i dati di ottobre sulle ore autorizzate segnalano una ripresa della Cassa straordinaria). Al contempo si profilano segnali di un indebolimento del quadro congiunturale negli indicatori che anticipano il ciclo dell'industria

dell'artigianato manifatturiero e degli operatori del commercio e dei servizi. Gli ordinativi acquisiti dalle industrie sono in calo sia nel trimestre sia nel confronto annuo e senza grandi differenze tra mercato interno (-2,3% nel trimestre) ed estero (-2,8%). Le previsioni delle imprese industriali sull'ultimo scorcio dell'anno vedono per la prima volta dall'avvio della ripresa una

prevalenza di attese negative su tutti i versanti: produzione, domanda (anche quella estera) e occupazione. Se l'industria ristagna, l'artigianato manifatturiero pare orientato ad una nuova flessione: la produzione artigianale diminuisce nel trimestre (-3,4%) e anche nel confronto annuo (-1,5%). Il fatturato resta stazionario ma gli ordi-

ÂŤVariazioni congiunturali (dati destagionalizzati) nel trimestreÂť

Produzione Ordini interni (1) Ordini esteri (1) Fatturato totale Quota fatturato estero (2) Prezzi materie prime Prezzi prodotti finiti Occupazione

(gli ordinativi e le aspettative) e si aggrava una situazione di difficoltĂ per le imprese minori, con rilevanti perdite di produzione e di fatturato da parte

2010 III Trim IV Trim 1,1 2,5 -2,0 1,3 2,1 0,0 1,0 1,8 35,4 36,2 2,1 2,9 0,9 0,9 -0,4 0,2

I Trim -0,1 -2,4 0,7 2,7 36,1 5,5 2,1 -0,1

2011 II Trim 0,5 -0,2 -1,3 0,6 36,8 3,9 1,6 0,2

III Trim 0,2 -2,3 -2,8 -0,1 36,8 2,0 1,1 0,4

(1) Ordini: valori a prezzi costanti (2) Livello in %

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Il commento del presidente camerale Malvestiti

La preoccupazione: «Non c'è ripresa per artigianato, edilizia, commercio e servizi»

nativi cedono nettamente (-4,8% nel trimestre). Nel commercio le vendite nel terzo trimestre sono in ribasso (-4,2% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso) con un peggiora-

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mento marcato nel non alimentare (-7,1%), un risultato ancora nettamente negativo nell'alimentare (-6,3%) e solo un'attenuazione del calo (-1,1%) delle vendite della distribuzione moderna. Anche nei servizi il giro d'affari diminuisce su base annua (-2,5%) con un peggioramento rispetto ai trimestri precedenti. Tanto il commercio quanto i servizi risentono del calo dei consumi da parte delle famiglie e, soprattutto in alcuni settori (trasporti, commercio all'ingrosso e servizi alle imprese), della stessa domanda da parte delle aziende. Ne consegue anche una riduzione su base annua dell'occupazione delle imprese del commercio (-0,6%) e dei servizi (-1,1%).

Che l'industria tenga è un bel segnale, nella provincia patria del manifatturiero, ma il presidente della Camera di commercio non nasconde i timori per quei due terzi abbondanti dell'economia bergamasca che vivono sganciati dall'export, essendo i mercati esteri l'attuale ciambella di salvataggio del mondo produttivo. Artigianato, edilizia,commercio e terziario in genere continuano infatti a lottare in un clima recessivo, e secondo il presidente Paolo Malvestiti la crisi finanziaria finirà per avere effetti ancora più negativi sul tessuto imprenditoriale, in particolare per la crisi dei consumi: "Sono tutti settori nei quali sono preponderanti le imprese di piccole dimensioni - dichiara Malvestiti - quelle potenzialmente più esposte a un irrigidimento delle condizioni del credito che dovesse derivare da un prolungarsi delle tensioni finanziarie". A riguardo la Camera di Commercio, in base alle risorse e agli obiettivi recentemente definiti dal Consiglio camerale, "vigilerà soprattutto sulle condizioni del credito - aggiunge il presidente della Cciaa - rafforzando l'azione dei confidi, e moltiplicherà gli sforzi per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese e l'in-


novazione dei loro processi e prodotti. Le nostre indagini sulla congiuntura economica nel terzo trimestre dell'anno confermano che a Bergamo, come in Lombardia, il ciclo è debolmente positivo per l'industria e persistentemente negativo per tutti gli altri settori". Sono risultati maturati in un trimestre estivo che ha visto "una virata in negativo - spiega il presidente camerale - del clima di fiducia di imprese e consumatori, in un contesto nazionale, europeo e internazionale a dir poco plumbeo, dominato da tensioni forti sui mercati finanziari e incertezza acuta sull'esito della crisi dei debiti sovrani e in specifico del debito pubblico del nostro paese". In questo quadro e con le avvisaglie di un rallentamento del ciclo internazionale, "registriamo un risultato positivo, ancorché modesto e in decelerazione, della produzione industriale in provincia (+0,2% nel trimestre, +2,2% su base annua). Il ruolo sempre più rilevante che le vendite all'estero giocano nel sostenere i fatturati industriali dimostra che l'internazionalizzazione delle imprese e l'innovazione dei prodotti sono ancora elementi di tenuta del sistema Bergamo". Per quanto una valutazione compiuta sia prematura, anche l'andamento dell'occupazione industriale è giudicato "moderatamente positivo" da Malvestiti: "Gli addetti aumentano (+0,4% nel trimestre al netto della stagionalità) e l'utilizzo effettivo della cassa integrazione diminuisce, pur rimanendo su livelli elevati in confronto agli anni pre-crisi, soprattutto per gli interventi straordinari a sostegno delle aziende in ristrutturazione. E tuttavia si conferma che il ciclo industriale, trimestre dopo trimestre, sta rallentando e che il recupero dei livelli pre-crisi è problematico - aggiunge - le preoccupazioni derivano dagli altri elementi che emergono dalla nostra indagine e dalla constatazione di un sempre più probabile impatto della crisi finanziaria sull'economia reale". Il prossimo trimestre potrebbe essere critico per l'industria "che ci segnala un calo degli ordinativi, anche quelli dall'estero, e un deterioramento delle aspettative da parte delle imprese". In secondo luogo, "la pur flebile ripresa dell'industria non ha riscontro nell'artigianato" (che nel manifatturiero è tornato in negativo: -1,5% su base annua), nell'edilizia (e in tutti i comparti produttivi e di servizi ad essa connessi), nel commercio (-4,2% il giro d'affari tendenziale) e nei servizi (-2,5%): "Tutti settori conclude il presidente Malvestiti - che scontano un calo continuo dei consumi".

«Variazioni tendenziali (dati corretti per i giorni lavorativi) su base annua» 2010

III Trim Produzione Ordini interni (1) Ordini Esteri (1) Fatturato totale Prezzi materie prime Prezzi prodotti finiti Occupazione

12,7 10,0 13,6 12,1 10,5 1,1 -2,8

2011 Media Media IV Trim anno I Trim II Trim III Trim Gen-set 2010 2011 13,5 10,6 8,8 3,2 2,2 4,6 7,5 12,2 1,4 -2,9 -3,6 -1,8 7,7 12,2 6,8 1,7 -4,0 1,4 10,3 9,7 13,2 6,4 4,5 8,0 13,2 8,6 15,6 14,9 15,0 15,1 -1,5 0,3 5,2 5,6 5,9 5,6 -1,5 -2,7 -0,8 -0,1 0,7 0,0

(1) Ordini: valori a prezzi costanti Fonte: Camera di Commercio di Bergamo

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ECONOMIA&BUSINESS

Via Tasso, sipario sulle partecipate PIROVANO & BETTONI

La Giunta Pirovano taglia il «ramo energia» delle partecipate. Quattro le società che verranno dimesse (Abm Calor, Abm Service, Abm Energy e Mistral), mentre Vocem, al centro di un'azione di responsabilità promossa dalla Provincia nei confronti dei passati amministratori, verrà direttamente liquidata a Provincia di Bergamo chiude un capitolo del (lungo) libro delle proprie società. La Giunta di Ettore Pirovano ha deliberato la dismissione di quattro aziende - Abm Calor Srl, Abm Service Srl, Abm Energy Srl e Mistral Spa - e la liquidazione della Vocem Srl. Tocca ora al Consiglio provinciale esprimersi su questa decisione, poi toccherà alla holding di via Tasso, Abm Spa che in varia misura controlla le società in questione, trovare la via d'uscita più indolore per i conti di via Tasso. Pirovano, subito dopo l'insediamento da presidente della Provincia nel 2009, mise in chiaro che tra gli obiettivi di mandato considerava prioritario il disboscamento almeno parziale della selva di società controllate e partecipate dall'amministrazione. Circa 40 le aziende della galassia, per lo più costituite durante i due mandati da presidente di Valerio Bettoni. Ora cinque di queste sono arrivate al capolinea. La dismissione di Abm Calor e Abm Service (entrambe al 100% nelle mani della holding Abm Spa) ha radici fuori da Bergamo, nelle decisioni del Parlamento. Abm Calor gestiva gli impianti di riscaldamento di tutti i 70 edifici di proprietà della Provincia, un servizio del valore di quasi 5 milioni di euro nello scorso inverno. Troppo, stando ad un decreto convertito in legge poche settimane fa, perché un servizio venga affidato a società in house senza gara pubblica d'appalto. Per adeguarsi alla normativa l'amministrazione provinciale chiuderà a fine 2011 il contratto con Abm

L

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Calor e di conseguenza verrà meno anche la funzione di Abm Service, che si occupa di acquisto dei combustibili, progettazione e gestione degli impianti. Il cosiddetto "ramo energia" delle partecipate e controllate della Provincia ha anche un'altra faccia. È quella delle società costituite per pro-

Ettore Pirovano

durre energia e rivenderla, provando a ricavarne profitti da reinvestire nel bilancio di via Tasso. Un progetto rimasto in gran parte sulla carta. Lo testimonia la vicenda delle altre tre aziende sulle quali il Consiglio provinciale è chiamato a decidere. Vanno in dismissione Abm Energy, al98% di Abm, e Mistral, al 60% partecipata da Abm Energy. Scatole cinesi che racchiudono il fallimento del progetto dell'eolico in provincia di Foggia, in effetti realizzato e capace di generare utili, persi però nel bilancio della Abm Energy (a suo tempo denominata Bergamo Energia). La

cessione delle quote di Mistral ancora non è stata possibile, tanto quanto quella di Abm E&E, sul mercato dal 2008 senza successo (a questo punto il patrimonio netto ha superato 1,4 milioni di euro). C'è infine la vicenda di Vocem, ormai al 100% nelle mani di Abm, nata per realizzare una centrale a biomasse in provincia di Benevento. Il progetto portò inizialmente un grosso prestito pubblico nelle casse della società, che presto però si ritrovò costretta a restituire i fondi per l'impossibilità di costruire il termovalorizzatore. Provincia di Benevento e Regione Campania cambiarono opinione sull'impianto, rendendolo impossibile da realizzare. A questo punto diventa impossibile anche trovare acquirenti per la società, che la Provincia decide di chiudere definitivamente, pagando i debiti e mettendo la parola fine a una delle vicende che hanno provocato maggiori polemiche negli ultimi anni tra Pirovano e Bettoni. L'attuale presidente della Provincia ha portato la partita anche sul piano legale ed è tutt'ora in corso un procedimento davanti alla Camera di Commercio di Bergamo, un'azione di responsabilità nei confronti dei passati amministratori di Vocem e Abm. Con questo lotto di dismissioni/ liquidazioni la Giunta Lega-Pdl completa una parte di quanto già deciso nel 2009. Pirovano ha dedicato parecchie energie a ricostruire le storie e soprattutto i conti di partecipate e controllate provinciali. Nel 2010 secondo il presidente leghista si poteva calcolare che via Tasso avesse speso 62 milioni di euro per aprire e gestire le società, dalle quali aveva ricavato solo 3 milioni di euro.



ECONOMIA&BUSINESS

RISEE: è bergamasca la prima filiera dell'efficienza energetica

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GREEN ECONOMY

Il tema del risparmio energetico e delle rinnovabili sono un'occasione per favorire la competitività delle Pmi attraverso lo strumento della rete d'impresa Nell'ambito della settimana dell'energia è stata presentato il modello d'aggregazione orobico: "Rete Impresa Specialisti Efficienza Energetica" ARTICOLO DI CARLO DI GREGORIO PHOTO: GIORGIO CHIESA

uale sarà la fonte energetica del futuro? Cosa, in altre parole, permetterà alle nostre case di funzionare ed alle nostre società di continuare ad accrescere il nostro benessere è stato l'interrogativo al centro del convegno "Efficienza energetica, nuove opportunità delle reti d'impresa", organizzato da Marina Piccinini martedì 8 novembre nell'ambito della Settimana dell'Energia presso l'ex Cartiera Pigna di Alzano Lombardo oggi Fabbrica Seriana Energia. Moderatore d'eccezione: Mario Tozzi, geologo e primo ricercatore del CNR, nonché volto televisivo

Q

del programma scientifico divulgativo di La7 "La gaia scienza". Suo l'incipit: "Se non avessimo i combustibili fossili o d'origine nucleare, l'energia ci costerebbe molto di più rispetto a ciò che ci viene fatturato in bolletta tanto che, ad esempio, per far funzionare una moderna casa, servirebbe un quantitativo di energia pari a quella generata dal lavoro di ben quaranta uomini; se poi si considerassero le abitudini di consumo statunitensi, sarebbero un centinaio gli uomini necessari". È, in altre parole, evidente, secondo il ricercatore Mario Tozzi, come uno dei fattori del grande sviluppo raggiunto oggi dalle

La platea

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nostre società è anche l'aver trovato una fonte di energia a basso costo e di grande potenza; d'altra parte, non può dimenticarsi come le attuali fonti di produzione dell'energia pongano problemi in termini di inquinamento, tensioni geo-politiche e smaltimento delle scorie. Quale sarebbe, dunque, la soluzione? "L'efficienza energetica - ha dichiarato Mario Tozzi, - almeno fin quando non saranno scoperte fonti di energia veramente alternativa". Che, d'altronde, in questa direzione ci sia ancora molto da lavorare è stato confermato da Gianluigi Piccinini, presidente del Gruppo Ressolar e di RISEE, ovvero della Rete di Imprese Specialiste nell'Efficienza Energetica. "Il patrimonio edilizio italiano è antiquato per il novanta per cento del totale degli immobili - ha dichiarato Piccinini -, e ciò pone seri problemi in termini di spreco, nonché di costi maggiori in bolletta per le famiglie italiane". Proprio guardando a queste potenzialità di mercato già attuali, Ressolar ha deciso di usare il bagaglio di saperi accumulato in cinquant'anni di presenza nel mercato dell'energia e, in particolare, nel campo delle energie rinnovabili, per fondare con altre aziende del settore una Rete d'Imprese. Obiettivo dichiarato: fornire a privati ed aziende impianti chiavi in mano ad alto tasso di efficienza

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Carlo Mazzoleni

se, è inutile nasconderlo, oggi le banche hanno un problema di liquidità finanziaria ma bisogna smetterla di piangersi addosso" per ricominciare, invece, a darsi da fare. In questo senso, Ressolar farà sicuramente scuola con la sua Rete d'Imprese Specialistiche

Pier Aldo Bauchiero

energetica per contribuire in questo modo sia al rinnovo del patrimonio edilizio italiano sia alla necessaria opera di aumento del livello qualitativo energetico che attende anche l'Italia. In particolare, la rete d'imprese costituita da Ressolar vanta l'adesione di diverse imprese attive nel settore dell'edilizia ecosostenibile come la Gualini S.p.a., azienda di serramenti con sede in Costa di Mezzate o la C.R.S. Impianti, impresa attiva nella progettazione di impianti di condizionamento e riscaldamento, senza dimenticare la Crien, studio per la progettazione integrata e la gestione dell'energia, nonché la F.M.S. Impianti Tecnologici con sede in S.Giovanni Bianco, specializzata nella domotica e nelle fonti rinnovabili. "RISEE è un unicum nel panorama nazionale" ha commentato il presidente di Confindustria Bergamo, Carlo Mazzoleni, intervenuto in apertura del convegno per un saluto: "Solitamente - ha continuato Carlo Mazzoleni - ogni impresa è gelosa della sua specificità, delle sue risorse e delle sue conoscenze; difficilmente, dunque, è propensa a metterle in rete ovvero a fare sinergia" anche se ciò accresce le capacità competitive del singolo che fa squadra. Sostanzialmente d'accordo con lui anche Angelo Carrara, presidente degli Artigiani di Bergamo, il quale ha già anticipato come RISEE sarà un caso che il proprio centro studi cercherà di approfondire in modo

da replicarlo nel panorama bergamasco anche ad altre realtà imprenditoriali. Nulla, però, sarebbe stato possibile senza il decisivo apporto economico-finanziario del gruppo Intesa San Paolo. "Parlare di efficienza energetica è progresso puro - ha infatti dichiarato Pier Aldo Bauchiero, direttore regionale di Intesa Sanpaolo -, e laddove il progetto è chiaro noi non ci tireremo mai indietro anche

per l'Efficienza Energetica. "Una simile iniziativa - ha concluso Bauchiero - non poteva che nascere da Bergamo perchè in questa terra ci si piange poco addosso". Con uno sguardo deciso verso l'energia del futuro: l'efficienza.

Angelo Carrara

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ECONOMIA&BUSINESS

«ValSeriana Workshop», l'ottimismo del fare L'APPUNTAMENTO

All'evento organizzato da PromoSerio lo scorso 19 novembre sono andati in scena tutta la grinta e determinazione del tessuto imprenditoriale della Valle. «Per il futuro - ha affermato il presidente Guido Fratta - le parole d'ordine saranno responsabilità e partecipazione del territorio»

nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per

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tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla". È con questa citazione di Albert Einstein che si è aperto lo scorso sabato 19 novembre, di buon mattino, al FaSE Fabbrica Seriana Energia - di Alzano Lombardo, il ValSeriana Workshop, evento

dedicato alle eccellenze produttive seriane organizzato da PromoSerio. Una testimonianza, quella di Einstein, che ha dato il via ai lavori delle tante aziende e istituzioni arrivate in Val Seriana per conoscersi, promuoversi e confrontarsi, e che è stata il filo conduttore dell'intera giornata.


senatrice Alessandra Gallone e del deputato Gregorio Fontana.

Giorgio Jannone

PROMOSERIO - Ad avere fiducia nel sistema Val Seriana è soprattutto PromoSerio, fautore dell'evento e realtà che punta proprio a sostenere e far apprezzare le eccellenze del territorio seriano. "Un lavoro, quello di PromoSerio, che passa attraverso diversi fondamentali passaggi - ha ricordato il presidente Guido Fratta

Guido Fratta

PROTAGONISTI - Una giornata sentita dal pubblico e in modo particolare dalle oltre 60 aziende intervenute, per un totale di oltre 500 persone, che hanno preso parte al convegno in mattinata e all'incontro B2B nel pomeriggio. "Crederci" è stata la parola d'ordine dell'iniziativa, pronunciata già nei saluti iniziali dall'onorevole Giorgio Jannone che ha sottolineato la necessità di "non perdersi d'animo perché solo così si può ripartire". Un bisogno di ricominciare e un plauso quindi all'iniziativa di PromoSerio ripreso dagli interventi istituzionali di Roberto Anelli, sindaco di Alzano Lombardo, Eli Pedretti, presidente della Comunità montana Val Seriana, della

- dall'identificazione di un territorio con caratteristiche e particolarità ben definite, alla promozione della Valle tramite iniziative mirate, comunicazione diffusa e progetti innovativi come SerioSnow che raggruppa tutti i comprensori sciistici seriani. Parole d'ordine di PromoSerio per il 2012 - ha concluso Fratta - saranno responsabilità e partecipazione del territorio". INIZIATIVE - Il lavoro di promozione portato avanti da PromoSerio con 59


le tante iniziative fatte nel primo anno di vita è piaciuto anche all'assessore regionale al Commercio, Turismo e servizi Stefano Maullu che ha parlato di una dimensione "glocal" di un territorio che non può prescindere da una propria tradizione consolidata ma

Stefano Maullu

RESET - Come fare, però, per uscire da una situazione di stallo? "Reset", ovvero cancellare tutto e ripartire è la soluzione secondo Remo Morzenti Pellegrini, prorettore dell'Università di Bergamo: "Siamo ad un bivio; quello che dobbiamo fare è andare avanti senza illusioni, consapevoli delle difficoltà, ma con il piacere di riscoprire l'ottimismo del fare. La vera scoperta - ha concluso il prorettore

Patrizio Fattorini, segretario organizzativo Cisl, Giorgio Bonassoli, assessore provinciale alle Attività produttive e Turismo, il consiglie-

Giovanni Fassi

Remo Morzenti Pellegrini

che guarda ad un turismo attivo e culturale sempre più aperto al mondo. "Sono lieto - ha aggiunto Maullu - di aver visto come le risorse della Regione Lombardia, sempre di meno di questi tempi, vengano spese bene, a favore di una comunità da cui emergono fortemente l'etica e la responsabilità del lavoro e che può dare risultati positivi non solo per la Val Seriana, ma per la Lombardia tutta". 60

citando Proust - non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel vederli con occhi nuovi". RISCATTO - A sostenere l'iniziativa di PromoSerio anche Angelo Carrara, presidente dell'Associazione Artigiani di Bergamo,

re regionale Carlo Saffioti e l'onorevole Nunziante Consiglio. Particolarmente sentito il "viaggio" nelle eccellenze seriane che ha coinvolto alcune delle realtà più importanti della Valle come Cartiere Pigna, Fassi Gru, Gipsy Scorpion Bay, Scame Parre, Fas Pendezza, Salumi Bortolotti, Acerbis e KTM Italia. Per tutti, i segreti per portare avanti un'azienda di successo sembrano essere la determinazione nel realizzare un prodotto ben definito, la voglia di riscattarsi dal momento di crisi e la pazienza di insistere sul mercato anche quan-


do questo non sembra dare buoni frutti. "È bello parlare di cambiamento - ha detto Giovanni Fassidi Fassi Gru - ma non sempre è corretto. A volte occorrono decenni per conquistare il mercato e lo sbaglio di molte aziende è passare ad un nuovo prodotto in tempi troppo rapidi. La costanza, nel nostro caso, ci ha premiati". B2B - Ma l'aspetto più importante della kermesse è stata senz'altro la fase di vero e pro-

Giovanni Auditore

prio workshop, nella quale le 64 aziende facente parte di PromoSerio hanno incontrato imprenditori bergamaschi interessati alle rispettive realtà. "Nelle due ore di "business2business" - ha affermato Giovanni Auditore, direttore di PromoSerio - si sono

Una fase del B2B, sotto le aziende a confronto

create notevoli sinergie dal punto di vista umano e imprenditoriale. Era lo scopo principale della giornata e possiamo dire che sia

stato a dir poco produttivo. Alcuni amici e imprenditori mi hanno già chiesto quando organizzeremo il prossimo appuntamento".

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ECONOMIA&BUSINESS

Lucio Mistri: docente per un giorno all'UniversitĂ "SULLA CRESTA DELL'ONDA"

I genitori Serafino e Caterina e gli inizi in un laboratorio di 30 mq, le 34 mila mutande prodotte al giorno e la vendita per corrispondenza, l'impatto con la globalizzazione, la produzione di t-shirt e l'acquisizione del marchio Scorpion Bay nelle parole del patron della Gipsy di Albino ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

bitare (fisicamente) in Val Seriana ma svegliarsi tutte le mattine con in testa la California, sentire il profumo di erba appena tagliata ma nelle orecchie il fragore delle onde dell'oceano, vedere la bellezza delle montagne ma

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immaginare spiagge immense e dorate dall'altra parte del mondo, raccogliere un pugno di terra dai vicini sentieri montani pensando di avere tra le mani la sabbia di Scorpion Bay, paradiso del surf situato sulla riva occidentale della Baja California.

E' questa la quotidianitĂ di Lucio Mistri, patron della "Scorpion Bay" di Albino con la sorella Emanuela, che ogni giorno pur vivendo chilometri e chilometri lontano dall'oceano immagina, disegna e realizza felpe, t-shirt, pantaloni, abiti e bermuda


ispirandosi ai colori, ai sapori e allo stile di vita della Baja California. Accogliendo l'invito del professor Lucio Cassia lo scorso 8 novembre, nell'aula 10 della facoltà di Ingegneria di Dalmine, e salendo in cattedra ha raccontato ai ragazzi come una Pmi della Val Seriana possa cavalcare la complessità, l'imprevedibilità e la volatilità dei mercati proprio come un surfista cavalca le onde dell'oceano su una tavola da surf. Tutto inizia in un piccolo laboratorio della Valle Seriana negli anni Cinquanta. "Io nasco nel '51 - racconta Lucio Mistri - in una famiglia normale che viveva di pochissimo come molte famiglie di allora. Mio padre Serafino era sarto mentre mia madre Caterina tessitrice. In quegli anni nella nostra valle, accanto a tante piccole aziende familiari, erano presenti grossi opifici industriali tessili". Sono stati gli stranieri, in particolarità di nazionalità svizzera e con ingenti capitali, nel territorio bergamasco e bresciano, a creare quelle che possono essere considerate le prime vere e proprie fabbri-

che: Zopfi a Ranica, Widmer-Walty a Cene, Blumer a Nembro, Spoerry e Honegger ad Albino. Territori che vedevano la prevalenza di telai a mano: 33.000 in fabbrica e ben 229.000 a domicilio nell'anno 1880. Presto le manifatture tradizionali si trasformano in industrie tessili moderne tanto da arrivare a definire la media Valle Seriana la "Manchester italiana". "Nel 1961, mio padre - continua il patron della Scorpion Bay -, vede una macchina circolare che, praticamente, faceva tutto da sola. Ne rimane talmente impressionato da lanciarsi nella produzione di tessuti per la maglieria intima per conto terzi". Disegnare, tagliare, imbastire e cucire: in quegli anni nelle sartorie tutti i lavori erano eseguiti a mano. Anche gli occhielli venivano fatti a mano. "Lui acquisisce la macchina convinto di poter lavorare una vita ma dopo pochi anni l'azienda per cui lavora fallisce e lui si ritrova con una macchina, quintali di cambiali e senza un committente. Decide, allora, in un laboratorio di 30 mq con un tavolo da sartoria e la macchina circolare, di produrre direttamente per il mercato". In quegli anni produrre per il mercato significa commercio ambulante. "Frequentavo le superiori in quegli

anni - ricorda Mistri agli universitari -, due volte al mese dovevo "bigiare" per andare con mio padre in Valle Camonica e vendere alle mercerie locali. Se al mattino si vendeva ci potevamo concedere un risotto o un piatto di spaghetti, altrimenti pane e mortadella" considerata, allora, il prosciutto dei muratori.

La platea

Lucio Mistri e la sorella Emanuela entrano in Gipsy negli anni '70 e l'attività cresce a tal punto che nei primi anni Ottanta la produzione arriva a 34 mila mutande al giorno. Lavorano per corrispondenza postale, una sorta di vendi-

Lucio Cassia

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Lucio Mistri con la sorella Emanuela

ta Internet fatta su cataloghi come Vestro o Postalmarket. Fiero ricorda: "eravamo la settima azienda produttiva italiana di intimo". Ma nello stesso tempo la Gipsy deve fare i conti con un termine nuovo, la globalizzazione, perchè "i pugliesi producevano i nostri stessi capi a prezzi inconcepibili. Noi, agli stessi prezzi, a malapena riuscivamo ad acquistare il tessuto grezzo". Le stesse difficoltà che si incontrano oggi a competere con la Cina. "Decidiamo, allora, di convertire la produzione di maglieria intima in magliette a maniche corte, girocollo e dal taglio del busto dritto, le classiche t-shirts". In Italia l'industria della maglieria è ormai avviata e diffusa e nascono nuove tecniche come la tessitura tubolare, "il tessuto - spiega Mistri - viene lavorato a macchina (maglieria circolare) in forma tubolare, senza cuciture. Siamo stati i pionieri di questa tecnica, acquistavamo da aziende il filo e davamo i prodotti finiti. Eravamo un'impresa tessile completamente verticalizzata, mancava solo la tintoria". In quegli anni l'azienda passa da 140 mq a 600 mq, fino a 2 mila mq. "Nel 1984 - ricorda Mistri -, oltre a t-shirt, producevamo anche maglieria e abbigliamento ester64

no per grandi marchi dello sportswear come Levi's, Mistral, Nike, Ocean Pacific, O'Neill, Reebok e Quicksilver. Alla fine degli anni Ottanta collaboriamo con Armani e Versace. Tra t-shirt e felpe in quel periodo arriviamo a produrre anche 7.000 capi al giorno". Ma la globalizzazione non si arresta e la concorrenza da est sui prezzi è sempre maggiore e questa volta la minaccia arriva dai turchi. "A metterci in guardia è stato Tullio Portone, nato a Clusone e direttore generale della Levi's Italia. Nel 1991 dovevamo cambiare nonostante fossimo già verticalizzati" perchè non bastava più comperare il filo e vendere il prodotto finito. "Compio un viaggio di "formazione" negli Stati Uniti e visito tante aziende produttive tessili, tra le quali Athletic Russell, Fruit of the Loom e Hanes scoprendo un mondo molto lontano dal nostro. L'anno successivo volo in California dove incontro diversi marchi e rimango folgorato da Scorpion Bay". Nell' agosto dello stesso anno, per i fratelli Mistri, è anche il mese dell'ennesimo trasloco: da 2 mila mq ai 7.500 mq coperti attuali. "Dopo aver traslocato, me lo ricordo ancora come fosse oggi, dice Mistri -, nella seconda settima-

na di settembre, con due telefonate in 2 giorni, perdiamo il 60% di fatturato perché O'Neill e Reebok decidono di interrompere la collaborazione con noi. Sono state le nostre torri gemelle". Dopo vent'anni di lavoro come produttori di t-shirt e felpe per i più grandi marchi nel mondo sportswear, i due Fratelli Lucio ed Emanuela decidono, nello stesso anno, di trasformare la propria realtà da produttiva a commerciale distribuendo per il mercato europeo il marchio Scorpion Bay. Acquisiscono da Mike Fischer e Rod Bradford la licenza del marchio per l'Europa e cambiano i destini dell'azienda che, già nel luglio di quell'anno, presenta la prima collezione per l'estate 1993 (le prime grafiche Scorpion Bay presero vita nel 1987 quando due surfers californiani, Mike Fischer e Rod Bradford, decisero di raffigurare su alcune t-shirt il loro modo di vivere il surf e le emozioni che la Baja trasmetteva). Nel 2002 Gipsy acquisisce la proprietà del marchio a livello europeo e nel 2007, in occasione dei 20 anni di Scorpion Bay e dei 30 di Gipsy, sigla l'accordo di acquisto a livello mondiale. Siamo agli anni nostri. "Con il progetto corner, investendo in Germania e in Russia e aprendo negozi monomarca - spiega Mistri -, abbiamo aggredito il mercato. Nel 2011 abbiamo aperto 8 negozi monobrand. L'ultimo, in ordine di tempo, a Peschiera Borromeo". L'abbigliamento Scorpion Bay, oggi, è distribuito in 1.000 punti vendita multibrand in Italia e 500 in Europa, 100 corner e 25 negozi monomarca. "A breve potrebbero concretizzarsi trattative con partner locali per uno sbarco in Cina, India e Brasile". Negli ultimi cinque anni l'azienda ha raddoppiato il proprio fatturato da 9 a 20 milioni di euro e ha quasi quadruplicato i dipendenti, passati da 22 a 70. Il saluto finale è con le immagini del viaggio di Lucio Mistri alla scoperta della spiaggia Scorpion Bay, il paradiso del surf della Baja California. Se dovessimo dare un titolo al filmato non potrebbe che essere: "Piccole imprese seriane sulla cresta dell'onda".


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La tutela del «non so che» di una borsa di moda La giurisprudenza si interroga su cosa renda unica una borsetta griffata LEGGERE LA LEGGE - Rubrica a cura dell’avvocato Marco Amorese n un recente provvedimento emesso dalle sezioni specializzate di diritto industriale, il Tribunale di Torino, in una causa promossa da una celebre casa di moda, è ritornato su uno dei temi più spinosi del diritto industriale: la tutela del marchio prodotto.

espressa nel senso che l'impossibilità di registrare una forma per violazione del principio della necessità di ottenere un determinato risultato tecnico non viene meno se il medesimo risultato tecnico può essere ottenuto mediante altre forme.

Come noto, la direttiva 89/104/CE, il regolamento CE 207/09 e, da ultimo, il Codice della proprietà industriale, prevedono che sono "esclusi dalla registrazione o, se registrati, possono essere dichiarati nulli (…) i segni costituiti esclusivamente (I) dalla forma imposta dalla natura stessa del prodotto (II) dalla forma del prodotto necessario per ottenere un determinato risultato tecnico (III) dalla forma che dà un valore sostanziale al prodotto".

La Corte torinese ha ribadito il principio secondo cui, qualora un operatore economico sia l'unico ad immettere sul mercato determinati prodotti, l'uso su larga scala di un segno, il quale consista nella forma di detti

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L'esigenza di uno standard particolarmente rigoroso è stato ribadito anche nell'interepretazione dell'efficacia sanante del "secondary meaning". Può capitare che un marchio, originariamente invalido, acquisti mediante l'uso una capacità distintiva meritevole di tutela. In circostanze come queste, il marchio, la cui registrazione doveva considerarsi nulla in origine, acquisisce validità.

La questione pertanto coinvolge tutti quei produttori, particolarmente attenti al design ed alle forme del loro prodotto, i quali intendono distinguere il proprio prodotto mediante una forma tipica che sia percepita come il vero "marchio di fabbrica" senza che il marchio possa propriamente individuarsi come quell'entità percepibile, connessa al prodotto ma distinta da essa, che sia capace di differenziare lo stesso. Il tentativo di molti produttori di qualità di distinguersi mediante forme particolari e "uniche" potrebbe essere vanificata in assenza di adeguata tutela del marchio prodotto. Tuttavia, detta tutela può costituire un indebito vincolo alla libertà di pensare i propri prodotti da parte degli altri concorrenti. L'equilibrio appare difficile. Già in un precedente leading case che riguardava la nullità della registrazione di marchio avente ad oggetto il rasoio elettrico con tre testine rotanti, la Corte di Giustizia delle comunità europee si era 66

riguarda la valutazione delle circostanze in cui la condizione imposta da detta disposizione può essere considerata sussistente. Esse devono essere comprovate sulla base di dati concreti ed affidabili, che prendano in considerazione l'aspettativa presunta di un consumatore medio della categoria di prodotti o servizi in questione, normalmente informato e ragionevolmente attento ed avveduto, e che accertino l'identificazione, da parte degli ambienti interessati, del prodotto come proveniente da un'impresa determinata grazie all'uso del marchio in quanto marchio.

Anche in questo caso, tuttavia, la Corte torinese ha ribadito la necessità, per chi vuole fare valere detta sanatoria, di fornire serie e comprovati dati sull'aspettativa del consumatore medio rifuggendo pertanto da semplificazioni che finirebbero per assicurare privative ingiustificabili su forme funzionali o estetiche. prodotti, può essere sufficiente ad attribuire al segno medesimo un carattere distintivo in circostanze in cui, quale conseguenza di detto uso, una parte sostanziale degli ambienti interessati associa tale forma del prodotto a quell'operatore, Tuttavia, la stessa ha anche sottolineato l'esigenza di uno standard particolarmente rigoroso per quanto

La giurisprudenza torinese ribadisce pertanto la necessità di una vera capacità distintiva del prodotto. Appare però il caso di dire che la corte torinese non riesce a svelare il mistero, destinato a rimanere insondabile, di come Vostra moglie, viceversa, riesca sempre, e a prescindere dalla tutela del marchio, a individuare "quella" costosissima borsa.



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L'INCHIESTA

Mentre il settore immobiliare è in balia della crisi, a Bergamo aumentano le case all'asta Eppure, a fronte di prezzi al 30% in meno rispetto al mercato, gli acquirenti non ci sono 68

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA

l mercato immobiliare è in totale balia della recessione, i dati parlano chiaro: ci sono sempre meno compravendite e i prezzi bloccati non permettono affari interessanti. Il credit crunch sta mettendo ko il mercato, non solo nel lancio di nuove iniziative imprenditoriali nel settore - le banche non finanziano più le aziende edili per lanciare nuovi cantieri -, ma anche in chiave mutui è sempre più difficile che un privato possa ottenere l'approvazione dagli istituti di credito. L'unica ipotesi (per quei pochi rimasti a caccia di affari) restano le aste immobiliari, figlie di fallimenti o espropri nei confronti di famiglie in condizioni economiche difficili o con mutui pesanti a carico.

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Aste a Bergamo? I partecipanti latitano, eppure gli affari non mancano

Ma anche qui i dati non sono rassicuranti: a Bergamo più del 50% delle aste in corso vanno deserte. Già, perché non è detto che comprare un immobile all'asta costi di meno. Spesso le perizie effettuate tre anni fa, quando ancora non era scoppiata la crisi immobiliare, possono rendere eccessivo il prezzo stabilito oggi dal tribunale. Eppure le statistiche dicono che le vendite giudiziarie consentono risparmi anche del 30 per cento (in media i prezzi sono inferiori del 10-15%). Più in generale, anche in Italia i dati non sono confortan-

ti: si stima che oltre il 40% delle aste vadano deserte. La diffidenza dei potenziali acquirenti e le insidie burocratiche penalizzano ancora un segmento di mercato che della trasparenza ormai ha fatto il suo obiettivo principale. Le offerte immobiliari a Bergamo. Sfogliando i siti internet che raccolgono gli annunci di aste giudiziarie le occasioni non sembrano mancare e la possibilità di visionare la documentazione allegata (foto, perizia, planimetria, ordinanza di vendita) consente agli interes-

sati di avere anche più informazioni rispetto a quelle di un normale annuncio commerciale. Ad esempio a Bergamo, scartabellando il sito www.tribunale.bergamo.it/portaletribunali/We bApp/RicercaAste.aspx. si trova un semplice format da compilare per avere indicazioni sull'immobile che più ci interessa. I canoni di ricerca sono i soliti proposti dalle più disparate agenzie immobiliari nei loro siti (fascia di prezzo, luogo di ubicazione dell'immobile, provincia, tipologia ecc...). All'interno troviamo una serie di appartamenti o ville a disposizione, con la data di messa 69


all'asta con o senza incanto. Un esempio? Eccolo: "in un condominio anni '60 in via Vittore Ghislandi a Bergamo, è possibile portarsi a casa un appartamento di 80 mq composto da ingresso, corridoio, cucina, soggiorno, due camere, bagno e balcone. Ovviamente è inclusa la cantina ed è rifinito in parquet e marmo. Il prezzo? Non oltre i 90 mila euro". Insomma, un affare. Premesso, dunque, che ogni immobile messo all'asta può nascondere qualche insidia (ad esempio che sia occupato dagli esecutati o dato in usufrutto a terzi), fatte le dovute verifiche con l'ausilio di un legale esperto, partecipare a un'asta giudiziaria è abbastanza semplice. Chiunque può prendervi parte (ad eccezione del debitore esecutato o fallito). Si tratta di un'attività processuale, regolata dall'ordinamento giuridico; si svolge in giorni prefissati presso locali appositi e consente di ottenere il prezzo più elevato (il miglior offerente) per un dato bene attraverso il confronto diretto tra gli aspiranti acquirenti. Il

prezzo dell'immobile viene stimato da un perito sul quale incombe l'onere di fissare la base d'asta. È possibile visitare prima l'immobile contattando il custode nominato dal tribunale, cui spetta affiancare gli interessati anche fornendo la documentazione necessaria. Le offerte industriali/artigianali/societarie. Fra le proposte interessanti, non possono mancare anche quelle industriali. Ad esempio espropri di capannoni o di aziende vere e proprie messe all'asta. Purtroppo, le storie alle spalle di queste realtà sono spesso tristi e figlie di situazioni patrimoniali difficili. Certo è che, normalmente, chi volesse acquisire un'azienda o allargare la propria in un capannone più ampio anche qui le ipotesi sono molto varie. Un esempio? "Un capannone artigianale a Grassobbio di 1.118 mq., carrabile, al piano primo, composto da sei campate con altezze variabili da 3.50 a 5.70 mt occupate da magazzino/deposito, labora-

torio, archivio, uffici e servizi, oltre cortile di pertinenza recintato verrebbe solo 500 mila euro". Ovviamente alla cifra finale si dovranno aggiungere le eventuali spese notarili, ma resta comunque un buon prezzo in una zona industriale vicino alla città. E per chiudere, possiamo anche trovare interessanti operazioni come il ramo d'azienda di una ex lavanderia industriale. E per azienda intendiamo proprio tutto: dall'oggetto dell' attività (ovvero lavanderia industriale e noleggio di biancheria per ristoranti, alberghi e comunità in genere). Passando al complesso immobiliare, i macchinari, gli impianti, la biancheria utilizzata per il noleggio, gli automezzi ed i mobili d' ufficio. Costo globale? Oltre il milione e mezzo di euro, ma il giorno successivo all'acquisto si può tranquillamente iniziare a lavorare. Infine per i più facoltosi, anche le quote societarie delle "Fonti di Gaverina S.p.a.", con sede proprio a Gaverina Terme. In questo caso il valore dell'acqua è attorno ai 9 milioni di euro.

VILLE SAN PELLEGRINO TERME (BG) 850.000,00 EURO Magnifica villa singola stile liberty con terreno circostante. Posizione dominante e numerosi particolari di pregio. Possibilita' di acquisire ampio box adiacente in lotto separato. BERGAMO 600.000,00 EURO Villetta unifamiliare anni 60 ristrutturata mq 310 con giardino piantumato di 800 mq, due autorimesse di cui una in corpo separato rispettivamente mq 30 e mq 21. Camere da letto con pavimentazione parquet. Zona giorno con pavimentazione in marmo. CAROBBIO DEGLI ANGELI (BG) 387.000,00 EURO Villa bifamiliare del 2008 composta da due appartamenti, con giardino piantumato comune di 540 mq e piscina scoperta. Appartamento A, 175 mq - B, mq 71. Box doppio di 38 mq. Riscaldamento a pavimento, pannelli solari, doppi vetri con serramenti in pino di svezia.

A P PA RTA M E N T I BERGAMO 350.000,00 EURO Appartamento mq 145, piano primo, ascensore: soggiorno, cucina, disimpegno, tre camere, doppi servizi e balconcino, oltre a ripostiglio al piano terra e cantina al piano interrato. Pavimentazione con parquet. Riscaldamento autonomo. Riattato nel 2008. BERGAMO 225.000,00 EURO Appartamento mq 88 al terzo e ultimo piano, senza ascensore: soggiorno con cucina, camera, doppi servizi e disimpegno. Riscaldamento autonomo. BERGAMO 90.000,00 EURO In condominio anni 60, appartamento di mq 80 al piano rialzato composto da ingresso, corridoio, cucina, soggiorno, due vani, bagno e balcone. Cantina al piano interrato. Rifinito in parquet e marmo.

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Vademecum per partecipare. Le aste vengono effettuate da magistrati, o, per delega, da notai. Tutti possono partecipare, anche attraverso un avvocato (da nominare) o mandatario munito di procura speciale redatta da un notaio. Nell'ordinanza di vendita sono contenuti l'eventuale suddivisione dei beni in uno o più lotti, la base d'asta, il giorno e l'ora della vendita, l'ammontare della cauzione, la misura minima dell'aumento delle offerte e le modalità di aggiudicazione. Nel caso specifico di Bergamo, per partecipare è necessario depositare l'offerta d'acquisto entro le ore 13,00 (ore 12 per le aste avanti i notai e la Bergamo Esattorie S.p.a.) del giorno lavorativo precedente (due giorni precedenti per le aste giudiziarie). Anche qui c'è una precisazione sull'offerta da presentare: attenzione se l'asta è con incanto o senza incanto. Alla domanda, in carta da bollo di 14,62, bisogna allegare il 10% del prezzo offerto a titolo di cauzione (che in caso di acquisto verrà scalato dal prezzo di

aggiudicazione), a mezzo assegni circolari non trasferibili, intestati alla Procura esecutiva immobiliare o all'Associazione notarile di Bergamo. In caso di mancata aggiudicazio-

ne gli assegni saranno restituiti. Detto, fatto: con questi passaggi si è accreditati a presenziare all'asta. Ovvero dove si aprono le buste e, in caso di più offerte, gli acquirenti effettuano rilanci a voce, con aumenti superiori al rilancio minimo stabilito nel bando. Quando sarà rimasto un solo compratore interessato

al rilancio, il lotto viene aggiudicato. E se l'offerta è stata firmata da un avvocato o persona delegata, entro tre giorni dovrà dichiarare il nome della persona cui ha ricevuto la delega. L'aggiudicazione è provvisoria (se la vendita è "per incanto", ci sono ancora 10 giorni entro i quali possono essere presentate nuove offerte, efficaci solo se superano di un quinto il prezzo fissato all'asta): si formalizza il trasferimento di proprietà al versamento del saldo, che dovrà avvenire nel termine di 30 o 60 giorni (come da bando), secondo le modalità indicate nell'ordinanza di vendita. In caso di inadempienza nel termine stabilito decade l'aggiudicazione e la cauzione viene trattenuta a titolo di multa. In caso l'asta vada invece deserta, il giudice dovrà stabilire una nuova data con un prezzo base ridotto o adottando una diversa tipologia di vendita. Se, invece, l'offerente non partecipa all'asta senza giustificato e documentato motivo, verrà trattenuto un decimo della cauzione versata.

COMMERCIALE/ARTIGIANALE GRASSOBBIO (BG) 550.000,00 EURO Capannone artigianale mq 1.118, carrabile, al piano primo, composto da sei campate con altezze variabili da 3.50 a 5.70 mt occupate da magazzino/deposito, laboratorio, archivio, uffici e servizi, oltre cortile di pertinenza recintato. BERGAMO 410.000,00 EURO Negozio bilivello mq 140 con bagno oltre predisposizione per secondo wc. Piano strada, mq 90: due locali con vetrina. Piano interrato mq 102: area espositiva/magazzino con volta a botte (altezze comprese tra 1,65 e 2,45 mt) GAVERINA TERME (BG) 260.000,00 EURO Fabbricato di mq 800 gia' destinato ad albergo e ristorante, disposto su tre piani oltre il seminterrato. Area esterna mq 475.

INDUSTRIALE GORLE (BG) 17.000.000,00 EURO Complesso immobiliare in un'area commerciale ed industriale di facile accesso. Il compendio e' costituito da un unico edificio Nella zona retrostante al complesso sono presenti: piazzale per movimentazione mezzi, tettoia riservata a parcheggio di 123 mq, centrale termica 32 mq. MAPELLO (BG) EURO n.d. Capannone edificato nel 2006 con area cintata di 1750 mq. Unitamente all'immobile sono venduti mobili e arredi per ufficio, macchine e attrezzature per ufficio, macchinari ed attrezzature meccaniche e merce a magazzino. SAN PELLEGRINO TERME (BG) 1.450.000,00 EURO Complesso immobiliare ex lavanderia industriale, capannone mq 3500 circa, macchinari atti allo svolgimento dell'attivita', autoveicoli e terreni di natura agricola.

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All'asta aumentano i grandi immobili NUOVI MERCATI

Federica Ferrari traccia una panoramica sul mercato immobiliare «Ad essere oggi sulla piazza con più frequenza sono le ville Ma la domanda è bassa perché manca liquidità»

no scorcio del mercato immobiliare dal punto di vista di un'esperta di diritto civile. Ha parlato di questo l'avvocato Federica Ferrari - titolare dello "Studio Legale Di Cintio Ferrari" di via Tasso -, che ha anche tracciato una panoramica sul mercato delle aste e sulla crisi del mattone che, prima del degenerare delle cronache di questi giorni, ha colpito l'Italia e la Bergamasca nel suo cuore produttivo. "L'offerta di abitazioni all'asta è aumentata nell'ultimo periodo, complice l'acuirsi della negativa condizione congiunturale che ha colpito il nostro paese, ma la domanda è rimasta ferma ai dati del passato. In particolare, ad essere oggi sul mercato con più frequenza sono le grandi ville, presumibilmente acquistate da imprenditori facoltosi che non riescono più a far fronte a determinate spese".

"Non direi, perché se è vero che la crisi ha colpito in particolare le "aziende" che prima potevano permettersi abitazioni di lusso, allo stesso modo è vero che la persone comuni hanno meno liquidità da investire. E' una sorta di circolo vizioso da cui sarà difficile uscire nel breve periodo".

Possiamo parlare di un momento favorevole per il mercato delle aste immobiliari?

Che sistema si usa oggi nelle aste? "I sistemi sono fondamentalmente due: con incanto e senza incanto. Nel primo

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Quanto dovrebbe durare questo "breve periodo"? "Sicuramente non meno di due anni, e poi comunque - anche se il mercato dovesse riprendersi - non è detto che rimarrà lo stesso. Le banche, dopo aver elargito mutui anche con una certa leggerezza, di fronte a mutuatari che non pagano hanno pignorato gli immobili acquistati. Per questo il numero delle vendite all'asta è molto aumentato".

si chiede di partecipare all'asta e il meccanismo è quello che conosciamo tutti, con i rilanci e l'aggiudicazione al miglior offerente. In quelle senza incanto, invece, si deve consegnare una busta prima dell'asta vera e propria nella quale si fa una richiesta di partecipazione, coperta da una cifra che finanzia parte dell'immobile, generalmente il 10%". Ci sono altri modi per aggiudicarsi un'abitazione? "Anche quando l'immobile è all'asta posso comunque acquisirlo prima, ma la procedura si complica in quando prevederebbe di raggiungere un accordo con il proprietario e con tutti i creditori che hanno dato avvio alla procedura. Tutto questo sempre tenendo come riferimento il prezzo stabilito. Generalmente è una strada più contorta, nella quale essere affiancati da un avvocato è indispensabile".



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Mafie, ecco la mappa dei beni confiscati LEGALITÀ

Sono 18, tra case, ville e terreni i beni sottratti alla criminalità organizzata in provincia di Bergamo. Sul sito Liberabg.it è presente una mappa interattiva e una scheda riassuntiva dei beni confiscati, divisi per ubicazione, tipologia, stato attuale della destinazione d'uso e motivo della confisca ove un tempo c'erano le mafie, oggi ci sono enti locali, associazioni, cooperative, fondazioni che riutilizzano i beni confiscati a fini sociali o istituzionali: persone che giorno dopo giorno si impegnano per la legalità, la giustizia e i diritti. Anche a Bergamo. Sono diciotto, in tutto, in provincia gli immobili (case, ville e terreni) seque-

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strati alla mafia e alle organizzazioni criminali e "girati" allo Stato e ai Comuni per uso sociale, quali sede di associazioni o alloggi di edilizia residenziale pubblica. Basta stendere sul tavolo la mappa della provincia di Bergamo e, con pennarello rosso alla mano, possiamo iniziare un tour tra gli appartamenti della criminalità organizzata dislocati nelle valli orobiche. A Suisio, un capannone e una villa sono stati confiscati a uno dei clan più potenti in Lombardia, quello di Franco Coco Trovato, uno dei capi di un'alleanza di 'ndrine del milanese e 74

del lecchese tra gli anni Ottanta e Novanta. A Cornalba è stato requisito un immobile i cui appartamenti sono stati destinati ad alloggio per la stazione dei carabinieri dislocata nel vicino Comune di Serina. Non è ancora utilizzato

perché è in attesa di essere ristrutturato. Ma di immobili restituiti allo Stato ce ne sono anche in alta montagna, a Berbenno. La casa confiscata a Berbenno apparteneva ad Aldo Tempera, un barista accusato di usura: prestava soldi a tassi del 65 per cento annuo, percentuale che gli ha permesso di costruirsi un piccolo impero immobiliare di oltre settanta case a Milano e nel resto d'Italia, Berbenno compresa, per un valore di 15 milioni di euro. Dopo l'arresto e dopo le indagini del pubblico ministero Margherita Taddei della Direzione distrettuale antimafia, metà di quel patrimonio è passato nelle mani della collettività. L'abitazione di via Milano 55 è stata confiscata nel giugno del

2007. Nel marzo del 2009 il demanio l'ha assegnata al Comune di Berbenno, che ne è diventato proprietario. Oggi ospita un progetto sperimentale di comunità familiare: una comunità di servizio educativo, strutturata, rivolta a minori e con la presenza stabile di una famiglia all'interno della comunità stessa. Il comune di Dalmine, dopo avere cancellato l'ipoteca di quasi 14 mila euro che gravava su un appartamento, lo ha riutilizzato quale alloggio per le emergenze abitative. Due gli appartamenti requisiti per usura a Foppolomentre a Seriate gli immobili confiscati sono addirittura quattro. Per studiare ed analizzare questi beni presenti sul territorio provinciale, nel 2009 l'associazione Libera Bergamo ha costituito un gruppo di quattro donne, coordinate dalla referente Giovanna Baccari, con l'obiettivo di creare una mappatura dei beni confiscati per capirne la dislocazione, i motivi della confisca, lo stato di conservazione e monitorarne la destinazione sociale, come previsto dalla legge 109/96 voluta da don Ciotti. Attraverso il "geoblog" disponibile su sito locale dell'associazione (Liberabg.it) si può vedere la mappa della provincia e una scheda riassuntiva dei 18 beni confiscati, ordinati per ubicazione, tipologia del bene, stato attuale della destinazione d'uso ed esito del procedimento e, in ultimo, il motivo della confisca. Basta cliccare sul bene, indicato con un segno rosso, e si apre la scheda descrittiva con relativa foto.



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ROSARIO CROCETTA e' nato a Gela nel 1951. Diplomato in ragioneria, ha lavorato all' Eni. Militante del Pci, poi di Rifondazione comunista e del Partito dei comunisti italiani e poi ha aderito al Pd. Eletto sindaco di Gela nel 2003 e' stato confermato nel 2008 al primo turno. Alle elezioni europee del 2009 è candidato nella circoscrizione Italia insulare nella lista del Partito Democratico e con 150.091 preferenze risulta eletto al Parlamento Europeo

«Il Nord sottovaluta la mafia» LOTTA ALLA MAFIA

L'allarme è lanciato da Rosario Crocetta, euro parlamentare del Pd ed ex sindaco di Gela Impegnato nella lotta anti-mafia, con lui abbiamo parlato della presenza della 'ndrangheta nel nord Italia, della Calcestruzzi Spa e di Gaetano Giordano, imprenditore ucciso a Gela e sepolto a Bergamo 76


ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

na fotografia che dà i brividi. Lombardia come Calabria, Milano come Reggio. L'ultima relazione della Direzione nazionale antimafia parla ormai esplicitamente di "colonizzazione" della 'ndrangheta nella regione. Oltre 500 gli affiliati, che controllano il territorio attraverso le varie famiglie calabresi, come fosse San Luca o Platì, Gioia Tauro o Palmi. Tra i particolari interessanti, analizzati nella relazione del Dna, il fatto che la 'ndrangheta rimane impermeabile, vista la sua struttura su base familiare, al fenomeno del "pentitismo". La 'ndrangheta in Lombardia, nota la Dna, ha "messo radici", divenendo col tempo un'associazione dotata di un certo grado di indipendenza dalla "casa madre", con la quale però comunque continua ad intrattenere rapporti molto stretti e dalla quale dipende per le più rilevanti scelte strategiche. Di questi rapporti ne parliamo con Rosario Crocetta, ex sindaco di Gela e oggi europarlamentare Pd che ha fatto dell'antimafia la sua bussola di vita.

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La Direzione nazionale antimafia parla di "colonizzazione" della 'ndrangheta nel Nord. Un fenomeno pervasivo: ma come è potuto accadere? "Di mafie al Nord, purtroppo, non ce n'è una sola. Oltre all''ndrangheta, ci sono anche uomini di Cosa Nostra ed esponenti della camorra. A differenza di quest'ultima, l'ndrangheta ha cessato di essere solo militare per diventare, come è sempre stato invece per Cosa Nostra, una mafia che si occupa d'affari. Entra negli investimenti e intrattiene rapporti con la politica deviata, si inserisce nelle gare d'appalto, pilotandole a proprio favore grazie a sponde politiche. E' proprio l'infiltrazione nell'economia legale il principale motivo della presenza della criminalità organizzata nel nord Italia".

Come c'è arrivata? "Intorno agli anni Cinquanta si possono far risalire le prime presenze mafiose al Nord. 'Ndrangheta, camorra e Cosa nostra vi sono arrivate attraverso il soggiorno obbligato. Ma anche, e questo

Australia e la stessa Germania sono diventate potenze dal punto di vista economico grazie al contributo degli immigrati. Nel dopoguerra italiano il Nord ha vissuto uno sviluppo incredibile grazie alla forza lavoro del

Gela

«Rosario Crocetta è stato eletto sindaco di Gela l'11 marzo 2003 dopo che il Tar di Palermo ribaltò il risultato delle amministrative del giugno 2002. Rosario aveva perso per 107 voti in realtà ne aveva 532 in più» vale soprattutto per la 'ndrangheta, seguendo i flussi migratori che, negli anni sessanta, hanno spostato diversi milioni di persone da un Sud agrario verso il triangolo industriale, cioè la Lombardia, il Piemonte e la Liguria. Insieme a tanti uomini e donne che emigravano alla ricerca del lavoro e di una vita migliore, si mischiavano alcuni affiliati in cerca di zone "pulite", in cui potessero importare e sviluppare i propri introiti criminali". Se è cosi allora vale l'equazione: meno immigrati = meno criminalità. "Tutte le zone del Nord, non penso solo all'Italia ma a tutta l'Europa, dimostrano come la ricchezza di quei territori sia legata all'immigrazione. Stati Uniti,

Mezzogiorno. L'immigrazione porta con sé anche fenomeni negativi ma nell'ottica della crescita non ci si può chiudere a questi ragionamenti". E' eccessivo parlare di "colonizzazione"? "Io non parlerei di colonizzazione perché non ci troviamo di fronte ad un tessuto sociale contaminato. E' necessario, però, avere la consapevolezza del pericolo. Al Nord il discorso politico raramente affronta il problema mafioso, e quando lo fa gioca di rimessa, difendendo la loro azione e assolvendo aprioristicamente l'operato da qualsiasi vischiosità con la criminalità organizzata. Ma vicende come quelle Busto Arsizio dimostra il contrario". 77


Si riferisce ai recenti arresti del clan Madonia a Busto arsizio. "Si. La mafia a Busto c'era da molti anni e i clan, in particolare i Rinzivillo e i Madonna sono riusciti ad importare prima gli affiliati, poi l'imprenditoria collusa e infine i capitali da riciclare. Gli arresti sono il frutto di una denuncia coraggiosa, un passaggio fondamentale per una presa di coscienza civile da parte di tutti i cittadini. Ma attenzione: quando gli imprenditori cominciano a pagare il pizzo, significa che la mafia ha preso il controllo della società, ed è quello il momento di insorgere". Come ha ricordato lei, sono ancora numerosi i sindaci lombardi che negano la presenza delle mafie nel loro territorio, derubricandole a fenomeno di folklore. È solo una questione di orgoglio ferito? "Come ho detto c'è sicuramente una sot-

DIA Direzione Investigativa Antimafia

tovalutazione del fenomeno. Credere che la cultura mafiosa non possa attecchire nel Nord sviluppato del Paese è un grave errore di valutazione. La 'ndrangheta porta i soldi e segue i soldi. Oggi le mafie si sono globalizzate e i territori del Nord sono diventati il punto di incontro di molti interessi. L'inquinamento della 'ndrangheta non è solo geografico, ma anche economico, sociale e politico". Entriamo nel merito, qual è il "modus 78

«Rosario Crocetta è da tempo nel mirino della mafia. Già nel 2003 la Stidda (organizzazione criminale dell'Agrigentino) aveva deciso di ucciderlo, assoldando un killer lituano Nel 2006 un'altra condanna a morte, stavolta di Cosa Nostra» operandi" utilizzato dalle organizzazioni criminali in Lombardia? "La 'Ndrangheta si è radicata e s'è messa a fare, con il tempo, le stesse cose che fa nel meridione. Gestisce appalti, s'infiltra dentro imprese edili, controlla pub, bar, ristoranti, pizzerie, sale da gioco, night club. Estorce il pizzo e si nasconde dietro al silenzio. Lo schema è sempre lo stesso: riciclare al Nord, con imprese "pulite", i proventi del narcotraffico. Come al Sud Italia. Leonardo Sciascia ha scritto nel libro "Il giorno della civetta": "Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia"". Infiltrazione, connivenza e indifferenza: sono questi gli elementi che

emergono. Come può reagire il mondo economico e la politica? "La politica, gli imprenditori e la prefettura si devono organizzare per controllare le imprese in odore di mafia, quelle che possono aver aiutato le organizzazioni criminali a riciclare capitali. Non basta verificare il certificato antimafia della Camera di Commercio, serve una struttura che controlli più a fondo. Se si stabilisce che bisogna fare l'informativa antimafia per presentarsi alle gare, si consente all'imprenditore che non ha legame con la mafia di scegliere di poter lavorare in maniera non mafiosa. Se si dice che per sub-appalti o forniture bisogna fare i controlli antimafia, si libera il mercato da una serie


di condizionamenti. E' con l'informativa antimafia che, quando si è trattato di costruire il tribunale di Gela, è emersa la vicenda della Calcestruzzi Spa". Qual è il suo legame con Bergamo? "A Bergamo è sepolto Gaetano Giordano, un imprenditore ucciso a Gela per non avere pagato il pizzo. In quel caso le cosche ricorsero a sorteggio per una punizione esemplare nei confronti dei commercianti del centro storico. Estrassero a sorte il nome di Giordano. Che venne ammazzato". Cosa apprezza dei bergamaschi? "La laboriosità. Penso ad una città fredda d'inverno e ai contadini che negli anni

passati andavano a lavorare nelle campagne, alle pmi che hanno costruito l'economia di Bergamo, agli artigiani che produ-

cono. Mi piace l'onestà di fondo, la loro ostinatezza e il loro orgoglio. Mi piace un po' meno la voglia d'isolarsi dal resto del mondo, il fatto di dire: noi ce l'abbiamo fatta e gli altri si arrangino". Ha paura di venir ucciso? "Io non credo di aver diritto alla paura. Ho un dovere, quello civile, e mi sono educato al coraggio. Mi sento un uomo delle istituzioni che ha deciso di dedicare la vita ad una battaglia che ritiene fondamentale per il proprio paese e per i propri concittadini. Preferisco convivere con l'idea che la mia vita sia a rischio piuttosto che con l'aberazzione di aver ceduto me stesso, la mia anima, la mia coscienza ai poteri criminali e mafiosi" 79


LA FOTO DEL MESE

Napoli? No. Bergamo, via dei Carrozzai

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ECONOMIA&BUSINESS

«Rincorri la stella. La missione al cuore del tuo Natale» PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

E' l'iniziativa per il periodo natalizio sostenuta dall'Ascom e dai commercianti e promossa dal Centro Missionario diocesano e della Pro Jesu a favore delle famiglie palestinesi, delle comunità contadine delle diocesi di Santo Domingo e Latacunga in Ecuador e di alcuni villaggi dell'Uganda n vista del Natale i commercianti non si mobilitano solo ad allestire le vetrine e a preparasi nell'affrontare la corsa agli acquisti per regali e cenoni ma aprono le porte anche ad iniziative di

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solidiarietà. Da nove anni l'Ascom e i suoi commercianti sostengono le proposte promosse dal Centro Missionario diocesano e della Pro Jesu per il mese di dicembre. L'iniziativa per il Natale 2012 ha per titolo

"Rincorri la stella. La Missione al cuore del tuo Natale". L'attenzione è rivolta alle famiglie palestinesi più povere di Terra Santa, alle comunità contadine delle diocesi di Santo Domingo e


Latacunga in Ecuador; alle comunità parrocchiali di alcuni villaggi dell'Uganda. "Da più anni accogliamo la proposta del Centro Missionario che ci trova pienamente disponibili non solo per la sua valenza religiosa ma anche perché ci permette di ribadire e sottolineare l'importanza che i nostri settori ricoprono all'interno della società - afferma Luigi Trigona, direttore di Ascom

Bergamo - I nostri commercianti, aderendo a questa iniziativa, si fanno portavoce di una proposta missionaria caritativa, riacquistando così un ruolo che li ha contraddistinti per anni. Un ruolo importante e spesso determinante: quello della presenza stabile sul territorio e della promozione della socialità. I nostri negozi,

PROPOSTE E APPUNTAMENTI DEL PROGETTO 29/11/2011 FINO AL 21/12/2011

STAND per la vendita di presepi e «presenti natalizi» presso ORIOCENTER

03/12/2011 FINO AL 08/01/2012

«CAPANNA NATALIZIA» in centro città allestita in collaborazione con «Eco di Bergamo». All'interno della capanna, insieme alla rappresentazione della natività, verranno collocate le stelle che contraddistinguono la campagna ed i fondi raccolti saranno devoluti per i progetti indicati.

10/12/2011 ORE 21

«CONCERTO DI NATALE» Basilica di Sant'Alessandro in Colonna eseguito dall'Accademia Concertante d'Archi dell'Accademia di Milano.

13/12/2011

«HO VISTO IL MONDO» martedì 13 dicembre serata di presentazione e racconto dell'esperienza di incontro con la missione vissuta da diversi gruppi di giovani nell'estate 2011. Verranno presentate immagini e condivise riflessioni rispetto all'incontro con Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Bangladesh, Mozambico. Alle h. 21 presso la sala della comunità della parrocchia di Levate mostra fotografica sull'esperienza in missione.

«I PROGETTI» Anche quest'anno la campagna è finalizzata a sostenere tre progetti legati a realtà del mondo missionario che hanno un riferimento con l'impegno della Diocesi. UGANDA. Il progetto prevede l'accompagnamento di alcune comunità parrocchiali rispetto alla vita ordinaria: la possibilità di strutture per l'incontro dei ragazzi e dei giovani, per la formazione dei catechisti e la condivisione delle famiglie; il sostegno ad alcuni tra i più poveri della comunità; l'appoggio alla scuola materna parrocchiale che provvede, quasi in toto, anche alla nutrizione dei piccoli; la realizzazione di percorsi di formazione per catechisti e di alfabetizzazione. TERRA SANTA. La maggior parte delle famiglie cristiane di Terra santa è di origine palestinese, che difficilmente riescono a far sentire la loro voce, per l'esiguità del numero e per la precarietà del lavoro e del ruolo sociale. Il progetto vuole contribuire: ad assicurare una casa, alla possibilità di sostenere cooperative artigianali, a realizzare un percorso scolastico per i figli, a sostenere le comunità parrocchiali. ECUADOR. Il progetto prevede di raggiungere tre comunità contadine delle diocesi di Santo Domingo e Latacunga in Ecuador con attività di formazione alla salute di base e favorire per ogni famiglia le conoscenze tecniche e gli attrezzi di base per realizzare orti familiari (ortaggi, piante da frutto, cereali, allevamento di piccoli animali, allevamento di pesci), sostenibili e totalmente biologici. Questo contribuirà a sconfiggere problemi di denutrizione infantile e di anemia.

«LA LUCE DI BETLEMME»: l'esperienza si rinnova nella nostra città grazie al gruppo MASCI e scouts della zona. La luce sarà accolta nella comunità di Sant'Alessandro in Colonna disponibile per essere attinta dalle parrocchie e dai singoli. Nei diversi luoghi dove saranno allestite le mostre sarà disponibile anche la luce. 17/12/2011 FINO AL 06/01/2012

Mostra fotografica e di poesie «VOLTI DI MADRE» presso la chiesa parrocchiale di Ponteranica. Inaugurazione sabato 17 dicembre alle h 18,30 con la S. Messa presenti le giovani coppie.

17/12/2011 FINO AL 06/01/2012

Mostra fotografica «UGANDA, FESTA DI COMUNITÀ» presso la parrocchia di Gorle La mostra presenta il progetto Uganda che viene sostenuto con la raccolta fondi dell'iniziativa anche attraverso la vendita di presepi provenienti dal sud del mondo. Il progetto è promosso e gestito dall'associazione Pro Jesu. Sarà disponibile materiale informativo.

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17/12/2011 FINO AL 06/01/2012

Mostra fotografica «SANTA, SPERANZA DELLA FAMIGLIA» presso la parrocchia di Romano di Lombardia. La mostra presenta il progetto Terra Santa che viene sostenuto con la raccolta fondi dell'intera iniziativa. Sarà disponibile materiale informativo.

17/12/2011 FINO AL 06/01/2012

Mostra fotografica: «ECUADOR, TERRA DI COMUNIONE» presso la chiesa parrocchiale di Telgate. La mostra presenta il progetto Ecuador che viene sostenuto con la raccolta fondi dell'iniziativa. Il progetto è gestito dal Celim Bergamo e si realizza anche con il contributo del comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo della Conferenza Episcopale Italiana. Presso la mostra è possibile attingere anche la «luce di Betlemme»

19/12/2011 FINO AL 06/01/2012

Mostra fotografica «EFFETÀ» presso la Chiesa di San Rocco in via Broseta a Bergamo. La mostra è realizzata da Francesco Cito con i testi di Nicoletta Prandi e presenta la realtà dell'unico istituto di cura e prevenzione per bambini audiolesi a Betlemme in Palestina. La realizzazione è stata possibile grazie alla Fondazione Comunità Bergamasca, al CMD, al Credito Bergamasco e al Comune di Bergamo.

20/12/2011 ORE 18,30

23/12/2011 ORE 21

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Consegna del «PANETTONE DELLA SOLIDARIETÀ» alla presenza di Sua Ecc.za Mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo presso il Centro Congressi Papa Giovanni XXIII. I panettoni verranno distribuiti, attraverso i gruppi missionari, a famiglie in precaria situazione economica. Presso l'Auditorium Piazza della Libertà di Bergamo, l'Anghèlion Gospel Choir di Nembro terrà un CONCERTO GOSPEL a sostegno della campagna di Natale «Polvere di stelle». Mercoledì 28 dicembre alla 15,30 incontro di preghiera per la pace per bambini e ragazzi missionari nella chiesa di S. Rocco in via Broseta e visita alla mostra fotografica «Effatà». La preghiera si svolgerà alla presenza della «luce di Betlemme» che poi potrà essere portata da ciascuno nelle proprie comunità e case da donare a parenti, amici e parrocchiani.

piccoli e grandi, sono il presidio del territorio e sono una presenza amica fatta di rapporti di conoscenza, di attenzione, di aiuto, di socializzazione, perché i commercianti sono impegnati, in silenzio e tutti i giorni, a tessere la trama di solidarietà e di rapporti umani che sono il vero valore aggiunto della nostra attività". Lo scorso anno circa 1200 commercianti di città e provincia si sono fatti promotori dell'iniziativa, acquistando il kit ed esponendolo sui loro banconi. "Rivolgo anche quest'anno - continua il direttore di Ascom - l'invito a tutti i commercianti di aderire all'iniziativa e di farsi portavoce della proposta missionaria, formativa e di carità della nostra diocesi- sottolinea Trigona.- Un invito forte a condividere lo spirito dell'iniziativa perché, nei momen-

ti di sconforto, e in questo periodo ce ne sono tanti, è necessario ripartire da lì, da quel Bambino che rende vera la nostra esistenza". "Rincorri la stella! La missione al cuore del tuo Natale", promossa grazie alla collaborazione del Credito Bergamasco e di molte altre realtà presenti sul territorio della diocesi e della provincia di Bergamo, ha l'obiettivo è di informare, sensibilizzare e sostenere situazioni nelle quali la precarietà della vita compromette presente e futuro dei più piccoli e bisognosi. Ai commercianti è chiesto di acquistare e di esporre in negozio il simbolo dell'iniziativa, che è una stella realizzata in tessuto scozzese decorato con un doppio nastro in raso rosso e argento con chiusura in spillo gioiello in cristalli.

«LE ALTRE INIZIATIVE A CUI ASCOM ADERISCE» L'Ascom di Bergamo sostiene inoltre ad una serie di altre iniziative. Tra queste lo spettacolo di natale organizzato per sabato 3 Dicembre alle 21.00, al Donizetti, dal Gruppo FAI Giovani Bergamo, al quale l'associazione aderisce attraverso una sponsorizzazione promossa dal Gruppo Giovani. La serata inizierà con l'esibizione dei "Piccoli Musici di Casazza" accompagnati dallo spettacolo di 3D Mapping "The Globes" della Polar.tv. Seguirà l'esibizione della "Pavlova International Ballet School and Company", e la prima del cortometraggio "Bergamo, tra cielo e terra" del regista Emilio Scoti, realizzato tra l'aeroporto Caravaggio di Orio e Città Alta. Oltre a ciò Ascom sarà protagonista di tutte le iniziative a carattere natalizio che l'amministrazione comunale metterà in campo per il mese di dicembre.



ECONOMIA&BUSINESS

Dhl via da Orio per Malpensa? Mille posti di lavoro a rischio "ANDATA SENZA RITORNO"

Preoccupazione per le scelte future di Dhl che potrebbe abbandonare lo scalo orobico: il contratto tra l'azienda leader del comparto cargo e la Sacbo scade nel 2013. La scelta del corriere internazionale dipende dagli spazi, dalle relazioni territoriali e dai problemi di inquinamento acustico hl, l'azienda tedesca leader del comparto cargo secondo fonti sindacali è tentata da Malpensa. Starebbe valutando, infatti, l'ipotesi di spostare il suo hub italiano (che tradotto significa nastri trasportatori) dall'aeroporto bergamasco di Orio al Serio a quello della provincia di Varese. Quanto sia importante per il territorio orobico la presenza della compagnia aerea lo chiariscono i numeri: per la Sacbo, società che gestisce lo scalo orobico, si tratta di 6 milioni di euro - circa - di ricavi l'anno (perché rappresenta il 65 per cento del traffico merci dello scalo) e 450 dipendenti occupati direttamente che, sommati all'indotto, arrivano ad un migliaio di posti di lavoro. Sullo scalo bergamasco il trasportatore opera da 12 a 14 voli al giorno pari al 12% del traffico merci. Le preoccupazioni sono dovute alle indiscrezioni circa un'imminente offerta della Sea (società che controlla gli scali milanesi e che detiene il 30.98% di Orio) e dal fatto che, a Malpensa, c'è un modernissimo

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Cargo center. Il contratto siglato tra l'azienda tedesca leader del comparto cargo del Gruppo Deutsche Post e la Sacbo scadrà nel 2013 e accanto all'ipotesi Malpensa, destinazione più accreditata, si parla anche di Montichiari (Brescia), scalo con scarso volumi di traffico ma che dalla sua ha il vantaggio di avere spazi e di essere collocato nell'area Est della Lombardia. Strategico rispetto al grande centro di smistamento su gomma di Dhl che si trova a Pozzuolo Martesana, a Est di Milano. Due potrebbero essere i motivi che farebbero pendere la bilancia verso lo spostamento: la vasta ristrutturazione della rete europea di Dhl tesa ad accorciare le distanze rispetto alle aree produttive e la mancanza di spazi di espansione di Orio al Serio. Ma il vero nodo cruciale potrebbe essere la protesta innescata intorno allo scalo orobico dei comitati cittadini contro l'aumento dei voli. A questo proposito Dhl potrebbe chiedere conto a Orio al Serio sulle reali intenzioni di sviluppo dello scalo, visto

che le proteste dei quartieri non si placano. E' di qualche settimana fa la richiesta dei residenti di Colognola di una nuova centralina per rilevare i rumori degli aerei in piazzale delle Scienza che si aggiunge alla richiesta dei comitati sul rispetto del decreto di Valutazione d'impatto ambientale e dell'inquinamento acustico (che deve essere inferiore ai 60 decibel). E poi ancora: stop ai voli notturni, decollo da inizio pista con severi controlli, distribuzione e diversificazione dei voli e indagine epidemiologica per capire i danni alla salute causati dall'aeroporto. Sicuramente, nell'ipotesi sul futuro pesa, quindi, l'aspetto ambientale e le relazione con il territorio visto che il colosso tedesco non ama, per politica aziendale, avere a che fare con proteste e comitati. A guidare la scelta di Dhl saranno il modello di relazione con il territorio, la logistica operativa e, sicuramente, l'offerta vera e propria. Per restare in tema di inquinamento acustico speriamo che Dhl rimanga ad Orio e si possa dire "Molto rumore per nulla".



ECONOMIA&BUSINESS

ÂŤPer fare una simile carriera in Italia avrei dovuto avere dai 55 anni in su e sarei dovuta essere raccomandataÂť 88


«Siamo la Apple dei cieli» BACK TO ORIO

A 31 anni è Sales & Marketing Manager di Ryanair Melisa Corrigan ci racconta uno spaccato dell’azienda che ha rivoluzionato il trasporto aereo, dal rapporto con Orio al Serio fino alla comunicazione pungente che l’ha resa celebre A CURA DI GIORGIO CHIESA

31 anni si può diventare Sales & Marketing Manager di una compagnia aerea internazionale? In molti direbbero di no, ma badate bene, si parla di "internazionalità" e non d'impresa italiana. Perché Melisa Corrigan - appunto 31 anni appena compiuti -, ricopre la prestigiosa carica per Italia, Grecia, Croazia, Romania e Cipro. Si potrebbe riassumere qui la filosofia di Ryanair, un'azienda che ha deciso d'investire sull'innovazione dell'offerta low-cost, sul ricambio generazionale e sul mercato libero da condizionamenti esterni. "Per raggiungere una simile posizione in Italia avrei dovuto avere dai 55 anni in su e sarei dovuta essere raccomandata. Invece, l'età media in Ryanair è di 35 anni, qui i giovani sono una risorsa importantissima. Vorrei esordire raccontarvi un aneddoto del mio primo giorno di lavoro: fui portata ad una conferenza stampa presenziata da Micheal O'Leary. Bene, dopo avermi già rimproverata in aereo per avergli dato del "Lei", mi fece fare la conferenza stampa al posto suo. Lui mette alla prova tutti, è come dicevo una questione di mentalità e di propensione al rischio. Tornare in Italia? Se fosse possibile anche a piedi, tutti gli amici continuano a ripetermi che sono un cervello in fuga dato che lavoro in pianta stabile a Dublino. Ma tornare "a casa" vor-

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rebbe dire fare non uno, ma diversi passi indietro a livello di carriera, obiettivi e stipendio. Impianterei la filosofia di Ryanair anche all'economia e alle istituzioni italiane, perché solo un ricambio generazionale può smuovere le cose dando nuove prospettive sul futuro". Quali risultati ha ottenuto la compagnia aerea in questo 2011 così travagliato? "Penso che Ryanair sia una delle poche compagnie che è riuscita a crescere anche durante la crisi economica. In particolare, la nostro politica di abbattimento totale dei costi per andare incontro alle esigenze di portafoglio dei nostri clienti è sempre più apprezzata. Ed è anche piuttosto semplice, basta tagliare tutto ciò che è superfluo senza mai intaccare la sicurezza dei voli. Porterei qualche dato per spiegarmi meglio: dall'Italian Customer Survey 2011 effettuato su 6600 persone (un sondaggio a tappeto sulla soddisfazione dei clienti), sono emersi dati che sono andati oltre anche le più rosee aspettative. L'58% ha volato almeno 4 volte all'anno (il 38% più di 6 volte all'anno), il 95% ha valutato il sito web soddisfacente/buono/eccellente, il 95% ha valutato il personale soddisfacente/buono/eccellente, il 98% ritiene che il rapporto qualità/prezzo

sia soddisfacente/buono/eccellente. Infine, il 95% volerà nuovamente con Ryanair". Effettuerete qualche promozione speciale su dicembre? "Offriremo voli a partire da 9,99 euro. Sarà un'offerta valida dal 2 al 8 dicembre per viaggiare a gennaio e febbraio 2012. Su richiesta abbiamo poi introdotto per Milano anche la prenotazione dei posti a sedere. Ventuno per la precisione, al costo di 10 euro comprensivi della priorità d'imbarco, che da sola è 6 euro. Aggiungerei che, attualmente, Ryanair è l'unica compagnia che non applica la tassa carburante sui propri voli, posso già dire che sarà così per sempre. Infine, chiudendo il capitolo numeri, Ryanair ha una tariffa media di 39 euro, del 259% inferiore a quella di Alitalia, solo per fare un esempio, calcolata per le rotte europee delle due realtà. Inoltre, abbiamo appena lanciato ufficialmente in Italia la Ryanair Cash Passport, ovvero la carta prepagata MasterCard (gestita da Access Prepaid Worldwide) che andrà a sostituire dal primo dicembre le altre carte MasterCard prepagate come unico modo per evitare il costo amministrativo di Ryanair di 6 euro per le prenotazioni originate in Italia". 89


«Penso che Ryanair sia una delle poche compagnie che con la crisi economica ha continuato a crescere»

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«Non lasceremo mai lo scalo orobico anche qualora ci dovesse essere un'offerta da parte di Malpensa»

«LA CRESCITA DI RYANAIR IN ITALIA» 2011: 63 nuove rotte (8 interne) Nessuno sciopero, chiusura o sovrattassa 17% crescita nel 2010: traffico K3,3 m. e K3.300 posti di lavoro Ryanair ha investito 1,4 mld di dollari nel turismo in Italia nel biennio 09-10 Ryanair continua a crescere mentre Alitalia taglia

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Torniamo per un attimo a Bergamo e al vostro rapporto con l'aeroporto di Orio al Serio. Quanto, proprio l'aeroporto orobico, dipende da voi e quanto del vostro fatturato dipende da Bergamo? "Con lo scalo di Bergamo c'è un rapporto eccezionale. La sua crescita è stata senz'altro dettata da Ryanair: siamo presenti dal 2003 e in nove anni Orio al Serio si è completamente trasformato, grazie a noi ma soprattutto grazie all'affiatamento nato tra il management delle due realta'. Sinceramente non so come fosse prima del nostro arrivo, ma so che ora è uno dei più importanti d'Italia. I manager di Sacbo si stanno organizzando per cercare di non dipendere solo da noi, crediamo sia giusto, anche perché Orio al Serio è comunque

una delle nostre basi più grandi, la terza su tutto il network. Lo stesso Micheal O'Leary ha dichiarato che Ryanair non lascerà mai lo scalo anche qualora ci dovesse essere un'offerta da parte di Malpensa. Crediamo di aver creato una partnership ottima che permette di portare indotto economico a tutta la regione". Le polemiche, tuttavia, vi hanno sempre accompagnato. Cosa rispondete a chi vi confina al ruolo di "colonizzatori" che mirano solo al profitto non investendo sul territorio orobico? "All'aeroporto di Orio al Serio sono basati 14 aerei Ryanair. Quindi, facendo un rapido calcolo (considerando 70 milioni di euro a macchina), si parla di 980 milioni di dollari. La


nostra compagnia riversa, di solo indotto turistico, 850 milioni di euro ogni anno sul territorio. Quindi, vorrei davvero capire cosa comunemente s'intende per investimento". Recentemente si è sviluppata una "diatriba" in merito all'approvazione delle curve isofoniche, che sono state ritenute non adeguate. Ryanair ha una posizione ufficiale in merito a questo problema sullo scalo bergamasco? "Abbiamo avuto gli stessi problemi su Ciampino. Dalle nostre ricerche siamo la compagnia aerea che maggiormente investe per risolvere il problema. Infatti, oltre a non volare la notte, cambiamo velivoli ogni tre anni.

Invece di fare manutenzione sui mezzi, li vendiamo e andiamo ad acquistare l'ultima generazione, che consuma meno ed è più silenziosa". Passiamo ai settori comunicazione e marketing. Parliamo di alcune proposte che si stanno rincorrendo, in particolare: introdurrete i posti in piedi? "Li stanno sperimentando, dobbiamo avere il via libera per quanto riguarda la sicurezza. Stanno testando con la Boeing se sarà possibile, potrebbe essere una rivoluzione. L'idea di fondo è quella di togliere le ultime otto o nove file, quindi eliminando 50 sedute per lasciare spazio a 90 persone in piedi. Aumentare il numero dei passeggeri equivalepernoiadabbassareulteriormenteilcostodei

vado fiera. Nella comunicazione penso sia importante fare parlare di sé, e Ryanair, anche in questo caso, ha trovato il modo per farlo low-cost".

dendi. Gli intercontinentali? Stiamo studiando la materia, non posso negarlo, ma per Ryanair diventeranno concreti solo se riusciremo a trovare la formula magica per renderli low-cost". La comunicazione istituzionale sul vostro sito ha colpito alcuni esponenti di spicco della politica, tra cui Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy. Qual è la filosofia di una comunicazione così "pungente"? "Le pubblicità vengono proposte da chiunque abbia l'idea. Basta bussare alla porta di Micheal per avere il permesso alla pubblicazione. Quelle su Berlusconi sono opera mia e del mio team, e ne

biglietti. L'obiettivo finale di O'Leary è quello di rendere il trasporto aereo un trasporto pubblico, che permetta a tutti di usufruirne. Il sogno è fissare il prezzo dei biglietti a 5 euro, perché abbiamo ormai capito che l'utile si fa sui servizi e null'altro. Passatemi il paragone, ma credo davvero che lui sia lo Steve Jobs del settore turistico". Avete politiche di espansione che vi porteranno a effettuare anche voli intercontinentali? "Al momento stiamo discutendo con altri 75 aeroporti in Europa, di cui 3 in Italia. La politica reale è quella di andare a stabilizzare la compagnia, nel 2013 ci saranno ulteriori investimenti sui velivoli, poi ci fermeremo e distribuiremo i divi-

rittura tre passeggeri vincessero il primo premio, una Fiat 500. Non vi dico la reazione di O'Leary".

Questa esuberanza non rischia di mettere in ombra le vostre numerosi azioni benefiche, di cui in pochi parlano? "Effettivamente è un peccato, anche perché è un aspetto a cui Micheal tiene molto. Abbiamo appena lanciato il calendario 2012, nel quale le nostre hostess hanno fatto da modelle. Ci auguriamo di raccogliere oltre 100 mila euro, che saranno poi devoluti a DEBRA, una realtà che consente a bambini affetti da Epidermolisi Bollosa e alle loro famiglie di trascorrere periodi di vacanza nelle proprie strutture. Oltre a questo, abbiamo introdotto i gratta e vinci sui nostri voli, il cui ricavato va interamente in beneficenza. Chiuderei come ho esordito, con un aneddoto: su una tratta, nello stesso aereo, è capitato che addi91


ECONOMIA&BUSINESS

Intertrasport, la logistica si fa spazio IN COPERTINA

L'azienda di Grassobbio, guidata da Vincenzo Locatelli, è pronta ad inaugurare la nuova e avveniristica sede. Mentre il suo fatturato consolidato aumenta del 48% nel settore internazionale

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

otremmo partire parlando della crisi come già altre volte abbiamo fatto, ponendo in evidenza le tante virtù della Bergamasca, una terra che continua a proporre aziende perseveranti negli investimenti a lungo termine, quelli dedicati squisitamente al futuro, all'innovazione e alle persone che nel sacro valore del lavoro credono fermamente.

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Giovanni Pagani, consigliere delegato: «Con la caduta delle barriere doganali si è affacciato il mercato globale Così, da azienda pura di servizi di spedizioni, abbiamo allargato il business inserendo l'attività di logistica»

Da sinistra Vincenzo, Davide, e Simone Locatelli Foto di Ezio Manciucca

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Angelo Stefano Berti, direttore settore internazionale: «Abbiamo la buona abitudine di proporre ai nostri clienti solo i mercati in cui raggiungiamo l'assoluta eccellenza, in particolare Germania, Spagna, Portogallo, Svizzera e i paesi dell'Est»

Potremmo dire che la nuova sede della Intertrasport S.p.a. è un vero e proprio fiore all'occhiello tanto nella metratura generosa nella quale è stata costruita quanto per il gusto con cui è stata arredata e pensata. Potremmo infine sciorinare alcuni numeri da brivido, come quelli che vedono la società di Grassobbio aver incrementato il proprio fatturato del 48% nel settore internazionale in questo "annus horribilis" per l'economia locale e macro. La verità, però, concedetecelo almeno in questo caso, è che tutti (giovani che vorrebbero iniziare un'avventura in proprio ma anche imprenditori che hanno perso fiducia nel mercato) dovrebbero come si suol dire - "farsi una chiacchierata" con il presidente e direttore generale Vincenzo Locatelli. Perché dalla sua ener94

gia e onestà intellettuale scaturiscono i valori nobili che hanno fatto grande l'imprenditoria bergamasca nel corso di questi ultimi 40 anni: intelligenza, coraggio, tenacia, competenza, spirito d'iniziativa, capacità decisionali e propensione al rischio. Tra aneddoti e avventure "da non credere", ciò che rimane dopo una mattinata nel suo ufficio/salotto è il ritratto di un uomo che - da quando si è presentato nel 1972 come fattorino in quella che era una società appena nata (1967) - ha saputo sfruttare tutte le occasioni per "sporcarsi le mani", imparando dagli altri a superare i propri limiti, cercando di mettere a frutto ogni insegnamento che gli veniva donato come un investimento sul futuro proprio e dell'azienda di cui di lì a meno di vent'anni (1986) sarebbe diventato

presidente, direttore generale e proprietario al 100%. "Come abbiamo fatto a costruire tutto questo? Tanta volontà, passione, fortuna e un mare di determinazione. Perché io l'ho voluto fortemente. Oggi siamo un'azienda che conta 57 dipendenti e che chiuderà il 2011 con un fatturato consolidato di 11 milioni di euro. Ma i numeri contano poco, perché come spesso capita nella vita reale sono i fatti a prendere il sopravvento. All'inizio di quest'anno avevamo praticamente finito tutti i lavori per questa nuova sede, ma di punto in bianco alcuni clienti con cui lavoravamo hanno dovuto ridurre gli ordini. Mi sono trovato a fronteggiare un investimento importante (circa 13 milioni di euro) senza più la necessità di stipare la merce per il nostro lavoro di logistica. Invece


Davide Locatelli, Neo ingegnere gestionale, attualmente a New York per un master e uno stage presso società di spedizioni internazionali americana

Da sinistra: Giovanni Pagani consigliere delegato, Simone Locatelli responsabile logistica, Vincenzo Locatelli Presidente, Angelo Stefano Berti direttore settore internazionale e Nicoletta Brignoli assistente alla presidenza

milioni di euro spesi per la nuova sede queste due realizzazioni sono costate circa 3 milioni. Ma si tratta di un vero e proprio investimento, in quanto rendono all'anno circa 400 mila euro d'incentivi, senza contare l'energia risparmiata. Ma il rinnovabile non è il solo focus dove l'innovazione si è concentrata, nel corso del tempo siamo stati infatti in grado di sviluppare un software informatico all'avanguardia tramite il quale abbiamo anche ricevuto un fondo economico dall'Unione Europea". Ci parli di questa specializzazione sull'informatica. "Nel 1997 ci siamo fatti promotori di un consorzio inter-

di abbatterci abbiamo lottato contro la crisi, riuscendo a incrementare il fatturato acquisendo nuovi ordini. Ora abbiamo quasi concluso l'accordo con una grande multinazionale - di cui per scaramanzia preferisco non fare il nome - e a gennaio quasi sicuramente rinnoveremo il contratto con uno dei nostri clienti più importanti. Siamo andati avanti nonostante tutto, e finalmente posso dire che dopo 10 anni di ricerche sono riuscito a trovare le persone giuste per ogni tassello della mia azienda. Perché un'impresa simile deve essere naturalmente coordinata, ma deve anche avere le persone giuste nei ruoli chiave". Inoltre, avete un occhio anche per quanto riguarda le energie rinnovabili, dato che in questa nuova sede è presente un impianto fotovoltaico molto generoso. "Per la precisione gli impianti fotovoltaici sono due, uno da 161,2 kWp e l'altro da 523,25 kWp. Nel computo dei 13

Scorcio di uno dei tre magazzini

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nazionale, abbiamo partecipato ad un bando di concorso della Comunità Europea per progetti di ricerca nel campo proprio dell'informatica, volto allo sviluppo di software innovativi per la gestione dei trasporti multimodali. Il progetto, della durata di 3 anni, è stato così approvato, finanziato e condotto a termine con grande successo. Al termine, ho poi deciso d'investire nuovamente per trasformare i prototipi realizzati in applicazioni utilizzabili e ritagliate sulle nostre esigenze. Quest'ultime ancora oggi costituiscono la base del sistema informativo aziendale e continuano a darci un vantaggio competitivo di grande rilevanza". Nel corso della vostra storia vi siete trasformati. Come avete fronteggiato la globalizzazione e l'apertura delle barriere doganali? "Con la caduta delle barriere doganali - ha continuato Giovanni Pagani, consigliere delegato e zio di Vincenzo Locatelli -, si è affacciato il mercato globale, siamo negli anni che vanno dal 1993 al 1995. Così, da azienda pura di servizi di spedizioni, abbiamo allargato il business inserendo l'attività di logistica che nel tempo è naturalmente risultata vitale. Siamo così riusciti a incrementare e potenziare i servizi, abbiamo affinato - come diceva il presidente - gli strumenti tecnologici e continuato ad investire sul futuro dei nostri dipendenti e quindi dell'azienda". Alla ripresa del mercato siete stati pronti a non "subire" la ripresa? "La mente volitiva dell'azienda, guidata da una persona capace e illuminata, ha consentito di guardare al futuro con insistenza e di cogliere l'opportunità di trasferire la propria sede operativa in un nuovo comprensorio a Grassobbio, dove insistevano infrastrutture ideali per l'espansione dell'attività. Continuando a lavorare nella tradizione che ci ha resi celebri, abbiamo quindi deciso (da 4 anni a questa parte) di fare un altro sforzo per dare lustro a quella che nel tempo è andata consolidandosi come una delle più solide aziende per la logistica internazionale. E' con questo spirito che invece di subire il mercato, lo abbiamo - come si dice in gergo - aggredito".

Una parte degli uffici

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Quali mercati andate a colpire con la vostra offerta? "Negli ultimi anni - ha concluso Angelo Stefano Berti, direttore settore internazionale -, abbiamo rivoluzionato il mercato internazionale inserendo nuovo personale a aprendo nuovi orizzonti. Stiamo parlando dei paesi dell'Est, dove nel giro di pochi mesi siamo riusciti a creare linee di trasporto continuative tra Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Abbiamo la buona abitudine di proporre ai nostri clienti solo i mercati in cui raggiungiamo l'assoluta eccellenza, in particolare Germania, Spagna, Portogallo, Svizzera e come già detto i paesi dell'Est. Ma ultimamente abbiamo aperto anche il nazionale e la Svezia su importazione".


«All'inizio di quest'anno avevamo finito i lavori per questa nuova sede, ma alcuni clienti con cui lavoravamo hanno dovuto ridurre gli ordini Invece di abbatterci abbiamo lottato contro la crisi, riuscendo a incrementare il fatturato acquisendo nuovi ordini»

Cosa avete in mente per il futuro? "Consolideremo ancor più il nostro modus operandi, che parla di onestà e di rapporto diretto col cliente per qualsiasi genere di problema dovesse verificarsi. Inoltre, ritengo che lo sviluppo demografico (saremo circa 10 miliardi nel 2020) imporrà una diversificazione nella merce. Noi ci specializzeremo nel settore dell'agricoltura (i paesi emergenti coltiveranno in modo diverso dal nostro, con macchinari diversi che dovranno essere trasportati dall'estero) e nel ramo delle parti di ricambio, in quanto il "nuovo" comunemente inteso diventerà un bene di lusso".

«I PASSI DECISIVI» 1967 - Intertrasport viene fondata a Bergamo su iniziativa di un piccolo gruppo di imprenditori che ha saputo abbinare l'esperienza maturata nel campo del trasporto su gomma a quella nel campo delle spedizioni, per porre le basi della grande realtà imprenditoriale che l'azienda è oggi, concentrandosi prevalentemente su quelle destinazioni verso le quali l'Italia del miracolo economico stava gradatamente occupando spazi di mercato sempre più rilevanti. 1986 Diventa presidente Vincenzo Locatelli 1996 - La crescita dell'Azienda comporta il trasferimento nella sede attuale di Grassobbio, situata nel punto strategico della città, tra l'aeroporto di Orio al Serio, l'autostrada A4 e l'asse interurbano di Bergamo. Da qui inizia il progressivo ampliamento delle strutture ricettive che arrivano oggi, con

le recenti costruzioni, ad una disponibilità di 20 mila metri quadrati di magazzino e di circa 1500 per uffici direzionali ed operativi.

2006-2007 - Viene realizzato un importante progetto per la gestione ed archiviazione elettronica della documentazione.

FINE ANNI '90 - Intertrasport si aggiudica, in consorzio con altri 3 partner, un progetto europeo di ricerca in ambito ESPRIT per la realizzazione di un software innovativo per la gestione dei trasporti multi-modali. Questo progetto costituisce la base di partenza per la realizzazione dell'attuale sistema informativo aziendale, totalmente sviluppato e mantenuto con competenze informatiche interne.

2008 - Prende il via il progetto di copertura dei magazzini con un impianto fotovoltaico 160 kWp che assicurerà l'autonomia energetica dell'Azienda in un contesto di valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili e di totale rispetto dell'ambiente.

2001 - Intertrasport ottiene la certificazione di Qualità DNV UNI EN ISO 2001:2000 2004 e vengono implementate funzionalità web che consentono ai clienti di introdurre gli ordini on-line e di verificare lo stato delle spedizioni.

2011 - Si conclude il progetto per la costruzione di un nuovo magazzino (circa 9.000 mq) e nuovi uffici (1.500 mq), progetto iniziato 3 anni prima.

2009 - Viene iniziato e si conclude nello stesso anni il secondo impianto fotovoltaico, da 523,25 kWp.

2012 - La storia continua...

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ECONOMIA&BUSINESS

«Brewering a Better Future», sostenibilità a tutta birra GREEN BUSINESS

Heineken Italia annuncia un investimento di 2,4 milioni di euro per il risparmio di acqua all'interno del nuovo birrificio di Comun Nuovo, inaugurato lo scorso venerdì 11 novembre

n occasione dell'open day del birrificio di Comun Nuovo, il più grande d'Italia (avvenuto lo scorso venerdì 11 novembre), Heineken ha presentato al pubblico e alle istituzioni i traguardi raggiunti dal nuovo piano di sostenibilità "Brewing a Better Future" e ha annunciato la realizzazione del nuovo impianto di raffreddamento che apporterà una riduzione del 40% dei consumi di acqua, con un investimento complessivo di 2,4 milioni di euro.

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BREWERING A BETTER FUTURE - Attraverso l'introduzione di questo impianto, anche l'acqua utilizzata per il raffreddamento nelle fasi di produzione della birra potrà essere messa nuovamente in circolo (con una dispersione minima per effetto dell'evaporazione), riducendo i consumi di acqua per questo processo da 4,5 a 0,5 ettolitri per ettolitro di birra, per un risparmio complessivo di circa 960 milioni di litri su base annua. Attualmente l'acqua, utilizzata per i processi di raffreddamento, viene restituita all'ambiente senza alcun inquinante o variazioni delle caratteristiche chimico biologiche, ma è comunque considerata nel 98

bilancio totale dell'acqua consumata, in accordo con le severe procedure aziendali. SUSTAINABILITY REPORT 2010 - Durante l'incontro è stato inoltre presentato il "Sustainability Report 2010", una nuova pubblicazione tutta Italiana, che si aggiunge al rapporto presentato ogni anno da Heineken N.V. per illustrare i risultati ottenuti in termini di sostenibilità dal piano "Brewing a Better Future". Uno dei dati più rilevanti riguarda la riduzione dei consumi di energia totale (termica ed elettrica) dai 158 MJ/hl del 2009 a 155,5 MJ/hl. Questo valore, già al di sotto della media globale


di Heineken (166 MJ/hl), evidenzia l'impegno con cui il management di Heineken Italia sta ripensando i processi produttivi in un'ottica di efficienza energetica. "Attraverso "Brewing a Better Future" Heineken si è impegnata a diventare entro il 2020 il produttore di birra piÚ green al mondo - ha dichiarato Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari istituzionali di Heineken Italia -, l'obiettivo è ambizioso ma tutti i livelli dell'organizzazione sono coinvolti per rendere il business ancora piÚ sostenibile, abbiamo piani concreti e incentivi per il management". Anche per quanto riguarda la catena

Alfredo Pratolongo

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«IL GRUPPO HEINEKEN»

di approvvigionamento e distribuzione, Heineken Italia sta apportando importanti cambiamenti per diminuire l'impatto sull'ambiente delle diverse fasi e, proprio quest'anno, sono stati acquistati oltre 2000 frigoriferi a basso consumo energetico che, oltre a ridurre la quantità di CO2 prodotta, consentono 100

ai punti vendita un notevole risparmio in bolletta. Questo risparmio viene realizzato mediante una funzione che permette di regolare la temperatura in base all'utilizzo del refrigeratore e mediante una tecnologia di alimentazione a idrocarburi, nonché attraverso un sistema di illuminazione a led.

E' presente in Italia da oltre 35 anni. Con più di 2000 dipendenti e 4 birrifici produce e commercializza nel nostro paese oltre 5 milioni di ettolitri e detiene una quota di mercato pari al 31%. I principali marchi di Heineken Italia S.p.A. sono: Heineken, Birra Moretti, Dreher, Ichnusa, Amstel, Birra Moretti Baffo d'Oro, Birra Moretti Doppio Malto, Birra Moretti La Rossa, Birra Moretti Zero, Birra Moretti Grand Cru, Messina, Buckler, Henninger, Mc Farland Jennas, Ichnusa Speciale, Murphy's, Sans Souci, Von Wunster, Prinz, Desperados, Affligem, Amstel 1870, Brand, Fischer Blonde, Wieckse Witte, Gasoline Strong, Erdinger, Golden Fire Strong Lager, Foster's, Storngbow Gold (Sidro). Il Gruppo comprende anche Partesa Srl e Dibevit Import. Partesa è un network distributivo che opera nel settore "beverage". Con oltre 60 depositi è specializzato nei servizi di commercializzazione di prodotti di qualità, distribuzione e consulenza per il canale Ho.Re.Ca. Dibevit Import, seleziona importa e distribuisce birre speciali da tutto il mondo, anche in formati da 75cl con tappo in sughero, magnum da 1,5 litri e fusti.



ECONOMIA&BUSINESS

La guida della sicurezza sul lavoro

Marina Bongiorno

PREVENZIONE

Marina Bongiorno fa una panoramica delle più comuni norme in materia, proponendo gli imbrachi più adatti e conformi alle norme del legislatore RUBRICA A CURA DI MARINA BONGIORNO

uesto mese parliamo dei "Sistemi di protezione contro le cadute dall'alto". Nei lavori in quota, qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva (come previsto all'articolo 111, comma 1, lett. a) è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione adatti a loro volta per l'uso specifico, composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche. Eccone di seguito alcuni esempi. A) ASSORBITORI DI ENERGIA; B) CONNETTORI; C) DISPOSITIVO DI ANCORAGGIO; D) CORDINI; E) DISPOSITIVI RETRATTILI; F) GUIDE O LINEE VITA FLESSIBILI; G) GUIDE O LINEE VITA RIGIDE; H) IMBRACATURE. Come evidenziato dal legislatore - con l'Articolo 111 "Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature per lavori in quota" - è il datore di lavoro che, visionato l'intervento e valutate le condizioni, decide di adottare le soluzioni che reputa più opportune per lo svolgimento dei lavori. In merito a quanto deciso dota i lavoratori dei sistemi di protezione individuale più idonei ed opportuni. Inoltre, per la conformità alle

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norme tecniche, semplicisticamente e non esaustivamente si differenziano gli imbrachi in 2 macro categorie: 1. Imbraco marcato UNI 358 risulta completo con protezione lombare a fascia per lavori in sospensione (foto 1); Foto 1

2. Imbraco marcato UNI 361 è omologato genericamente per i lavori in quota (foto 2) L'utilizzo degli imbrachi comporta anche una formazione specifica per ogni singolo lavoratore che deve sempre ricevere adeguata formazione

ed informazione sul lavoro da svolgere. Si ricorda che un compito importante che deve essere sempre ottemperato dal datore di lavoro e vigilato dal coordinatore della sicurezza in fase esecutiva è la redazione del piano di emergenza ed evacuazione che deve prevedere le fasi di probabile recupero in quota in caso di emergenza. Un esempio chiarificatore delle situazioni di possibile recupero in quota sono quelle relative ai ponteggi o ai soccorsi da prestare in quota sulle gru. Si devono sempre prevedere, oltre a quanto descritto dai libretti ministeriali, dei punti di aggancio che risultino sempre stabili, sicuri ed inamovibili per potersi legare ed agganciare, sia per lavorare che per prestare soccorso.

Foto 2



MOTORI

Audi apre le porte al verde: Q5 hybrid quattro IN ANTEPRIMA

Ecco la nuova nata con l'innovativa propulsione benzina-elettrica. L'inizio di una nuova era per la casa di Ingolstadt testata per voi con una prova speciale

Motore: il quattro cilindri di 2 litri con turbo, iniezione diretta e fasatura variabile delle valvole ha una potenza di 211 cv ed è abbinato a un motore elettrico da 40 kW 104

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: GIORGIO CHIESA

nche Audi apre le porte alle ibride con la prima versione "ecocompatibile" Q5, primo modello di serie della Casa tedesca ad avere questo tipo di propulsione, in consegna a partire dallo scorso novembre. La Q5 hybrid è proposta con un equipaggiamento di serie più ricco di quello della corrispondente versione a benzina, la 2.0 TFSI. Le dotazioni aggiuntive comprendono il sistema di gestione MMI, i cerchi in lega da 19 pollici e un impianto audio da 180 Watt di potenza. E Bonaldi Motori, concessionaria

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ufficiale Audi per Bergamo e provincia, ha voluto presentare, in collaborazione con il Gruppo Percassi, la nuova nata di Ingolstadt con un test del tutto particolare nella prestigiosa residenza "Vigne di Scanzo" a Scanzorosciate. Con l'occasione, a far virtualmente compagnia alla nuova nata Q5, anche la versione - ovviamente non ibrida - più piccola: la nuova Q3. Proprio quest'ultima, per dovizia di cronaca, è stata attesa per lungo tempo dagli appassionati del segmento e presentata proprio pochi giorni fa ai bergamaschi. Fatta di linee semplici, di tratti


regolari, di forme tradizionali, di segni ordinati, la nuova Q3 non vuol certo stupirci con il suo aspetto fisico, che è decisamente somigliante a quello dell'A1 e della Q5. I contenuti, comunque sia, sono di primo livello come del resto tutta la famiglia Audi. CUORE VERDE - Ma torniamo alla protagonista del servizio in salsa "ecocompatibile". La Q5 hybrid quattro, questa l'esatta denominazione, è stata sviluppata partendo, come accennato, dalla base della 2.0 TFSI ed è prodotta sulle stesse linee di montaggio delle altre SUV di gamma. Il quattro cilindri di 2 litri con turbo, iniezione diretta e fasatura variabile

delle valvole ha una potenza di 211 cv ed è abbinato a un motore elettrico da 40 kW. Il picco di potenza è di 245 cv, con una ragguardevole coppia massima di 480 Nm. Dal posto di guida la versione è riconoscibile per il particolare tipo di strumentazione, che ha un indicatore della potenza utilizzata al posto del più classico contagiri. Tramite questo strumento e lo schema nello schermo centrale è possibile seguire in diretta la gestione del sistema che utilizza, di volta in volta, il motore elettrico o quello a benzina. Accelerando a fondo ed entrando nella fase "Boost", i due motori lavorano in combinazione fornendo per 10 secondi la massima spinta alla vettura. La velocità

Accelerazione: accelerando a fondo ed entrando nella fase «Boost», i due motori lavorano in combinazione fornendo per 10 secondi la massima spinta alla vettura 105


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massima è di 225 km/h con la possibilità di accelerare da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi. In fase di rilascio oppure in frenata, il sistema recupera energia, ricaricando le moderne batterie agli ioni di litio montate sotto il piano di carico del bagagliaio. L'apporto del motore elettrico riduce il consumo a una media nel ciclo combinato di 6,9 litri per 100 km e le emissioni di anidride carbonica a 159 grammi per km. MANEGGEVOLE - Nella versione ibrida, la Q5 conferma doti di maneggevolezza conosciute. Per migliorare l'aerodinamica, l'assetto è stato ribassato di 25 mm ma questo non ha irrigidito le sospensioni. Pur con un'impostazione tendenzialmente morbida, l'auto segue fedelmente i comandi del guidatore. Ottimo anche lo sterzo con servoassistenza elettrica. Essendo una "full hybrid", l'auto può viaggiare nella modalità completamente elettrica EV, a patto di avere sufficiente energia di scorta e di viaggiare al di sotto dei 100 orari. Si può percorrere sino a un massimo di 3 km a una velocità costante di 60 km/h. Il pregevole cambio è automatico a otto marce, con la possibilità di essere usato in modalità sportiva e manuale, premesso che entrambe inibiscono l'uso della propulsione esclusivamente elettrica. Ovviamente la parola "quattro" che si trova a fianco del nome rappresenta la trazione. La Q5 hybrid quattro è infatti dotata di trazione integrale, che ripartisce la coppia al 40% all'avantreno e al 60% al retrotreno; in caso di perdita di aderenza, la coppia può essere spostata fino al 65% all'assale anteriore e fino all'85% a quello posteriore. Equipaggiata di serie con il controllo elettronico della stabilità (con mappature per l'off-road) e di assistenza alla discesa, può rimorchiare fino a due tonnellate. ALLESTIMENTI - Da notare che Audi ha previsto degli allestimenti mirati proprio per questa versione ibrida. Parliamo dei pacchetti Advanced e Advanced Plus, più economici del 28 e 33% rispetto a quanto non costerebbero i singoli accessori. La versione Advanced prevede un pacchetto esterno lucido, fanali xeno plus, regolatore di velocità e il sistema acustico di ausilio al parcheggio posteriore. Per quanto riguarda la Advanced Plus - oltre a quanto già citato - si deve aggiungere l'Audi music interface, il volante sportivo multifunzionale in pelle traforata a 3 razze e l'Adaptive light. Ovviamente l'allestimento base è già particolarmente corposo e comprende di serie il servosterzo ad assistenza variabile Servotronic, il sistema di navigazione plus con MMI e joystick, l'Audi Sound System con amplificatore a 6 canali, il volante multifunzione in pelle a 4 razze ed i cerchi in lega 8×19’’ con pneumatici 235/55 e dischi freno da 345 mm anteriori e 330 mm posteriori. Disponibile la sola colorazione argento artico metallizzato.

Potenza: il picco di potenza è di 245 cv, con una ragguardevole coppia massima di 480 Nm

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MOTORI

BMW Serie 6 Coupè, l'eccellenza è sportiva PROVATA PER VOI

Ecco a voi una fantastica vettura che rappresenta al meglio i prestigiosi valori del costruttore bavarese, provata in versione supersportiva

Motori: degno di nota il turbodiesel tre litri biturbo da 313 cv e 630 Nm della 640d, scontata candidata al ruolo di best seller in Italia 108

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: GIORGIO CHIESA

na fantastica vettura che rappresenta al meglio i prestigiosi valori del costruttore bavarese. Stiamo parlando della nuovissima BMW Serie 6 Coupé - provata per voi per pochi istanti in versione supersportiva, visto che non era ancora atterrata sulle strade italiane in via ufficiale. Il risultato? Schiacciati al sedile, comodo come non mai, e incollati all'asfalto. Una goduria per gli amanti del genere: vi consigliamo, chi ne avesse voglia, di fare un

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salto dalla concessionaria BMW Lario Bergauto a Bergamo ed osservarla oltre che provarla - in tutto il suo splendore. Un auto che ammalia, una coupé che non si usa solo in città; il suo terreno ideale, infatti, sono i percorsi mistoveloci con curve ampie, strada larga e asfalto scorrevole. In quel caso le sue infinite doti vengono esaltate. NOVITA' - Ma entriamo nel dettaglio del fantastico mezzo. Rispetto al modello pre-


cedente, la Serie 6 Coupé edizione 2011 è cresciuta di 75 millimetri nel passo, di 39 millimetri in larghezza, mentre in altezza ha perso 5 millimetri: dimensioni che vanno tutte a vantaggio dei due passeggeri che siedono sul divanetto posteriore. O almeno, d'ora in poi saranno un po' meno sacrificati. Altre novità riguardano i motori che hanno guadagnato in potenza (più 18,6%) ma nel contempo inquinano meno, l'introduzione della trazione integrale nella gamma Serie 6 e dei proiettori adattivi LED per la luce abbagliante e anabbagliante, inclusa la funzione di luce di svolta.

INTERNI - Il colpo d'occhio è comunque più quello di una Gran Turismo elegante e moderna, piuttosto che quello di una sportiva Doc e l'abitacolo è sulla stessa lunghezza d'onda, con quattro poltrone singole e una pregevole cura per le finiture. Qui la parte centrale della plancia è padrona assoluta della scena, con dimensioni importanti. Originale è anche il disegno a goccia che parte dal tunnel centrale e gira attorno al grosso schermo piatto, leggermente girato verso il pilota per farlo sentire più parte della macchina. L'interno ha comunque un look sobrio, nonostante sotto la pelle si nasconda uno stuolo di dispositivi elettronici di ultima generazione. Molti comandi

Design: rispetto al modello precedente, è cresciuta di 75 millimetri nel passo, di 39 millimetri in larghezza, mentre in altezza ha perso 5 millimetri a vantaggio dei sedili posteriori 109


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sono d'altra parte accentrati nella classica manopola multifunzione e in giro si trovano solo i pulsanti strettamente indispensabili. Tra questi spicca il Driving Experience Control, che con due tasti permette di regolare in men che non si dica tutta l'elettronica di bordo, dal motore allo sterzo, passando per l'acceleratore, le sospensioni e il cambio automatico a otto marce. ALLA GUIDA - Appena seduti al volante ci si sente leggermente in soggezione, forse per via degli interni particolarmente lussuosi e all'atmosfera che non si avverte su altre vetture concorrenti, seppur prestigiose. Quello che abbiamo maggiormente apprezzato di questo mezzo è stato naturalmente il motore: silenzioso ma potentissimo e molto fruibile anche ai bassi regimi. Splendido il cambio automatico sportivo a 8 rapporti, adeguato alle potenze di questi propulsori e alle velocità che si raggiungono. DIESEL - Quest'ultimo fa da denominatore comune a tutta la gamma motori, in cui ci sono due importanti novità rispetto al listino della Cabrio. La BMW Serie 6 Coupé arriva infatti forte anche del turbodiesel tre litri biturbo da 313 cv e 630 Nm (0-100 in 5,5 secondi, 250 km/h e 5,4 l/100 km) della 640d, scontata candidata al ruolo di best seller in Italia e provata da Bergamo Economia per l'occasione. L'altra primizia d'autunno ed esclusiva della Coupé è la trazione integrale xDrive abbinata alla 650i, con un V8 4.4 da 407 cv e 600 Nm (4,8 secondi, 250 km/h e 11,3 l/100 km). La stessa versione 650i è proposta anche con trazione posteriore (4,9 secondi, 250 km/h, 10,5 l/100 km) e a completare la gamma c'è poi la 640i, da 320 cv e 450 Nm (5,7 secondi, 250 km/h e 7,6 l/100 km). Insomma, non ci si fa mancare proprio niente. RAFFINATA - Ed in effetti alla nuova "nata" della Bmw non manca quasi niente: c'è perfino la telecamera posteriore che agevola le operazioni di parcheggio e la funzione Stop&Go. Ma ugualmente è possibile personalizzare il mezzo con degli optional unici per il segmento di appartenenza della Coupé Serie 6, come per esempio i sedili comfort o sportivi e con la possibilità di essere aerati e, se si desidera, rivestiti con esclusiva pelle Nappa. Per quanto riguarda l'intrattenimento, nella lista degli accessori di prestigio è inserito anche il sistema Bang & Olufsen High End Surround Sound System sviluppato appositamente per questo modello.

Tecnologia: spicca il Driving Experience Control, che con due tasti permette di regolare tutta l'elettronica di bordo, dal motore allo sterzo, passando per l'acceleratore

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GIORGIO CHIESA

Alla Saps, il Panathlon Bergamo si prepara al futuro 112

stata una cerimonia solenne quella che si è svolta al concept restaurant della Saps di Lallio lo scorso giovedì 17 novembre. Il Panathlon Bergamo si è riunito ospite della Baldassare Agnelli - per l'elezione dei nuovi organi direttivi alla guida del distretto storico della provincia, un cambiamento sia nel ruolo di presidente sia, appunto, del consiglio direttivo. Per chi ancora non lo sapesse, il Panathlon è un'associazione aconfessionale, apartitica, senza distinzione di sesso e di razza e senza finalità di lucro. Con il motto "Ludis Iungit" si rivolge al variegato mondo dello sport con finalità istituzionali molto precise che vogliono riaffermare gli ideali sportivi ed i valori morali e culturali. Lo ha ricordato Maurizio Gamba - presidente che ha ceduto lo scettro e l'onore del ruolo a Marco Venier - che ha anche rimarcato l'attivismo che ha caratterizzato il suo mandato, tra convivi, services, attività culturali e riconoscimenti al valore etico di campioni sportivi testimoni di fair play.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHĂˆ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Lario Bergauto, quando il piacere diventa decisivo 114

l piacere è un componente decisivo". Recitava cosÏ lo slogan della giornata di sabato 26 novembre scorso. E non poteva essere altrimenti quando a farla da padrone sono le splendide BMW targate Lario Bergauto. Nella concessionaria di via Campagnola, infatti, sono state messe a disposizione la Serie 3 (con la 320d) e la Serie 1 (con la 120d) equipaggiate con gli accessori BMW Performance: migliorie sia estetiche (come la calandra frontale nera, le calotte dei retrovisori esterni in carbonio, i copri pedali e poggia piedi in alluminio, il diffusore, e poi il pacchetto aerodinamico con le pinne posteriori e gli spoiler posteriori in carbonio, solo per fare alcuni esempi) sia di prestazione, come il "KIT Tuning Motore BMW Performance", accompagnato dai vari Kit cerchi-gomme da togliere il fiato. Inoltre, per la gioia di tutti gli invitati, sono state anche messe a disposizione per l'occasione le ormai mitiche Serie M, che non hanno mancato di rendere spettacolare la giornata con il loro incredibile rombo.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Caloni Trasporti e Olimpia, un legame sempre più profondo 116

stato un evento a dir poco atipico quello che si è celebrato in Saps lo scorso 30 ottobre. Tutta la compagine della squadra di pallavolo Caloni Le Due Torri, che milita nel campionato di Serie B1/A, si è riunita per una conviviale all'insegna dell'amicizia per rafforzare il gemellaggio che quest'anno ha permesso alla squadra bergamasca di puntare alla promozione in Serie A diretta. Parliamo naturalmente del primo sponsor Caloni Trasporti, che ha partecipato all'evento con a sua volta tutta la sua squadra aziendale, guidata dall'imprenditore Nicola Caloni. Dopo aver partecipato al derby con un tifo da stadio calcistico, infatti, l'intero team (squadra più main sponsor) si è spostato al "concept restaurant" della Saps per gustare una deliziosa cena nella più classica tradizione di casa Agnelli. E poco ha importato se la sfida contro Brescia è stata persa sul filo del rasoio al tie-break, l'appuntamento ha unito in modo ancora più profondo la società di trasporti (che ha da poco inaugurato ufficialmente la nuova sede di Carobbio) non solo con il volley team, ma anche con il tessuto imprenditoriale e sociale bergamasco.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ

Start alla prima tappa del «MINI TOUR» 118

ella serata di mercoledì 23 novembre al "Primo Livello" di Curno è partito il "MINI TOUR" di Lario Bergauto, organizzato in collaborazione con "FACE 2 FACE", l'evento infrasettimanale più gettonato dai giovani di Bergamo. Il "MINI TOUR" parte forte e già dalla prime ore si riscontra un'ottima affluenza di gente, che, nonostante le temperature invernali, ha riempito il locale sia all'interno sia all'esterno, dove, come negli eventi più cool, è stato allestito un vero e proprio set fotografico, con grande protagonista la MINI Cooper S Countryman. All'interno del locale musica e divertimento, che hanno sempre contraddistinto la serata del "FACE 2 FACE", sono andati avanti fino alle 2 di notte e per gli ospiti non sono finite le sorprese. Durante la kermesse sono stati regalati gadget MINI e, data anche l'aria di neve che ha contraddistinto l'evento, skipass per i più fortunati, regalati dagli impianti sciistici di Presolana e Montepora, che hanno partecipato come co-sponsor. Finisce a notte inoltrata il primo evento del "MINI TOUR", che lascia un bel ricordo a tutti gli ospiti, invitandoli al via della prossima tappa.

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CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Le Fairy, a Lecco si rinnova il connubio Rotaract e Lario Bergauto 120

n'altra bella serata di beneficenza è stata quella ospitata dal nuovo "Le Fairy" di Calolziocorte lo scorso venerdì 18 novembre, organizzata dal Rotaract Club Lariano Orobica Briantea, che per l'occasione ha riunito le associazioni di Bergamo, Lecco e Sondrio. Le finalità sono state benefiche, vale a dire raccogliere fondi a favore di "Camp dell'amicizia", per offrire una settimana speciale nella quale dieci ragazzi diversamente abili avranno la possibilità d'essere ospitati in una splendida villa sul lago di Como, una struttura che proprio i Rotary sono stati lieti di mettere a disposizione. L'evento, come da migliore tradizione Rotaract, è stato sponsorizzato anche dalla concessionaria Lario Bergauto, che per l'appuntamento ha esibito sulla pista della discoteca la splendida BMW Serie 1. La kermesse è poi proseguita col divertimento che ha già reso celebre e popolare il discoclub della provincia di Lecco, una delle discoteche storiche negli anni '90 attualmente ristrutturata e rinnovata con ambienti moderni, eleganti e alla moda.

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CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Cornaro Gioielli stupisce ancora, con la «Diamond Dream» 122

utto ciò che fa tendenza in tema di alta gioielleria ed orologeria, a Bergamo si chiama da oltre cinquant'anni Cornaro Gioielli. Lo ha dimostrato ancora una volta l'evento della scorsa domenica 20 novembre: nello storico negozio di via Camozzi 44 a Bergamo, infatti, la mostra "Diamond Dream" ha saputo stupire, come sempre, gli affezionati clienti con creazioni da sogno. Hanno dato sfoggio della loro bellezza magnifiche parure di diamanti e pietre dai colori vivaci. Gioielli pensati e realizzati per donne che vivono all'insegna della passione per il bello la vita di tutti i giorni. Ma un grande successo è stato decretato anche per l'universo maschile, con orologi dai marchi esclusivi come Breguet, Vacheron Constantin, Chopard e tanti altri. Un grande evento che riconferma la grande passione e professionalità della famiglia Cornaro, un vero e proprio successo è dovuto alla professionalità e alla capacità di soddisfare i desideri dei propri clienti con il solito, grande entusiasmo.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: MATTEO MOTTARI

Una Vodka da CaPoGiRo 126

ono sempre di più le aziende che scelgono il "Night Brunch" di Capogiro Joy Club per presentare al pubblico di Bergamo le proprie novità, gratificare i propri clienti e partner commerciali, o semplicemente per vivere una coinvolgente serata. Questa volta è stato il turno del prestigioso marchio di Vodka Belvedere, che ha scelto CaPoGiRo lo scorso venerdì 18 novembre, unico partner ufficiale TOP LEISURE di Bergamo, per presentare ufficialmente PRODUCT RED, la "limited edition bottle" che sostiene il progetto benefico di Global Fund, finanziatore leader mondiale nella lotta contro AIDS, tubercolosi e malaria in Africa. Finalità benefiche quindi, ma anche ospiti d'assoluta eccezione e di grande fama, come Roger Taylor, il mitico batterista dei DURAN DURAN che non ha mancato di emozionare un pubblico rigorosamente adulto e raffinato, con un fantastico DJ SET in quello stile glamour che negli anni ha sempre contraddistinto CaPoGiRo Joy CLUB.

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EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Al Boba l'appuntamento è targato YCBG e Lario Bergauto 128

a più suggestiva e storica discoteca bergamasca, il Bobadilla Feeling Club, ha fatto da cornice a uno degli appuntamenti più attesi dai velisti bergamaschi. La kermesse di venerdì 11 novembre scorso, fortemente voluta e creata dallo Yatch Club Bergamo (che ha l'anno scorso festeggiato i suoi primi dieci anni) del commodoro Giovanni Campi - nonché brillante presentatore della serata -, ha letteralmente travolto i partecipanti in un'onda musicale caratterizzata dalla fresca brezza invernale e da alcuni partner di assoluto prestigio. Anche quest'anno, il "Winter Party" più amato dagli esperti del "vento in poppa" ha visto sfilare sponsor illustri come Lario Bergauto. Proprio la concessionaria ufficiale BMW per Bergamo e provincia ha allietato la vista di tutti i fortunati presenti portando - nel maestoso ingresso della discoteca - la frizzante MINI Countryman Cooper S, una vera e propria gemma incastonata tra le miriadi del Feeling Club. Il momento clou della serata è stato caratterizzato dalla tradizionale estrazione di numerosi premi, gentilmente offerti dai numerosi partner dello YCBG.

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