Economia Magazine settembre

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MENSILE DI SETTEMBRE 2022NUMERO 156€ 3,00 R ivista mensileIn edicola al prezzo di 2.00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. CANDIDATA A COMPETERE CON I PIÙ GRANDI GRUPPI DEL SETTORE SOLDINI CARRELLI Vittorio Emanuele Parsi «LA GUERRA IN UCRAINA NON STA PER FINIRE» Nadia Ghisalberti “CAPITALE DELLA CULTURA 2023” ®

Europeisti, ma soprattutto responsabili Troppi i sì detti a Bruxelles

Abbiamo bisogno di perso ne brave, non solo di brave persone. Questa frase di Henry Ford ha quasi un secolo ma vera quanto non mai con l’insediamento di un nuovo Governo. Il nono in dieci anni.

E mentre sulla stampa internazionale campeggia no titoli variegati ma che possiamo riassumere in un “L’Italia preoccupa l’Eu ropa”, la nostra economia va in frantumi proprio per le direttive, gli accordi, le sanzioni, i patti, definiti a Bruxelles.

E finalmente è apparso chiaro a tutti perché il profitto generato dalle aziende italiane viene talvolta presentato come

“economia reale”. Perché c’è. È tangibile. E lo stupore di tanta esistenza è vero similmente legato al fatto che lassù, nel nord Europa, a governare sia la finanza. Ma torniamo a noi. Le im prese italiane si ritrovano in ginocchio. Ma non per loro errore quanto piuttosto a causa di decisioni avven tate, intraprese senza nes suna visione economica o strategia di futuro. E mentre imprenditori - più o meno piccoli - parlano da oltre un anno dell’insta bilità dei prezzi energetici e della loro insostenibilità la politica nazionale e no rimane ferma.

Hanno capito che di fronte allo shock energetico, chi si paralizzerà sarà l’economia europea?

L’Italia è uno degli stati fon datori dell’Unione Europea, ha una visione europeista. Sono di questi giorni i dati Eurostat che ci confermano al 2° posto in Europa per produzione industriale: rappresentiamo il 16%, dietro la Germania (27%) e davanti alla Francia (11%). Eppure. Eppure, abbiamo un atteggiamento di sud ditanza verso le istituzioni europee. Il nostro debito pubblico è

alto, è vero, ma siamo un paese contribuente ed è tempo di far sentire la no stra voce. Questo ci augu riamo dal nuovo Governo. L’Unione Europea non ha una politica comune, non ha studiato un piano indu striale, non ha sviluppato una politica energetica. Con tutte queste lacune, perché ci sentiamo in dovere di dire sempre sì a tutto quel lo che ci viene proposto da Bruxelles?

La realtà è che siamo un insieme di Stati con situa zioni diverse una dall’altro: fiscalità differenti che in alcuni stati (Svezia, Dani marca, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Romania) riguar dano anche la moneta, sistemi di approvvigiona mento energetici differenti che hanno portato a intra prendere decisioni diver sificate per fronteggiare la crisi - come nel caso di Spagna e Portogallo - paesi che hanno intrapreso deci sioni differenti in termini di investimenti e sostenibilità alimentandosi a carbone o con il nucleare.

Il tutto con alla base dif ferenti sistemi produttivi: qualcuno a forte vocazione manifatturiera, qualcun

altro no. Nella staticità europea trova adagio anche l’Italia: siamo vergognosamente assenti dall’intraprendere qualsiasi iniziativa strate gica in campo energetico, per esempio, condizionati dai fornitori nazionali semi privati che operano del tut to in regime di monopolio. Ma in questo sistema con gestionato, sono le impre se a risentirne. Non siamo in grado di resistere ad un prezzo energetico di tale entità, né possiamo pro grammare la nostra attività finché il prezzo dell’energia - elettrica e gas - oscilla di giorno in giorno in relazioni alle speculazioni mondiali. Non resistiamo alle sanzioni, siamo privi di materie prime. Siamo un paese di trasformazione. E accettare passivamente ogni decisione, vuol dire condannare la nostra eco nomia manifatturiera alla chiusura, o davvero non si vuol capire dove stiamo andando?

Salvare il proprio paese non vuol dire essere antieuropeisti, putiniani o sovranisti. Vuol dire essere responsabili.

3 L’EDITORIALE SETTEMBRE

CONTENUTI SETTEMBRE

8 L’EVENTO

A Ghedi i 40 anni del primo Tornado

14 L’INTERVISTA

Vittorio Emanuele Parsi: «La guerra in Ucraina non sta per finire»

20 CULTURA

Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023

24 CONFIMI

Con Nicole Pavesi ci addentriamo in un argomento sempre più importante per le aziende: la formazione e la certificazione

28 COVER STORY

Soldini Carrelli, da piccola impresa familiare a candidata a competere con i più grandi gruppi del settore

34 TOP BUSINESS Form. The C reative G roup

38 L’ESPERTO

Conflitto russo-ucraino inflazione alle stelle

42 EVENTI

• Il ritorno della Strabergamo

• Mission Bambini

• Sicurezza sul lavoro. La mission di BongiornoWork

52 LA RICETTA

Risotto all’italiana

56 MOBILITÀ

Share Mobilize il quarto marchio del gruppo Renault con un servizio avanzato di car sharing del Gruppo Carmeli a Bergamo

60 MOTORI

• Maserati Ghibli Hybrid GT

• AUDI Q4 e-tron

• AUDI RS e-tron GT

4 CONTENUTI SETTEMBRE
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5 ECONOMIA MAGAZINE® Rivista mensile di economia attualità costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 5 del 21/02/2013) Società editrice: Giornale di Bergamo® S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Direttore responsabile PAOLO AGNELLI Direttore editoriale FRANCESCO LEGRAMANTI Concessionaria pubblicità locale: Giornale di Bergamo® S.r.l. Via San Giorgio 6/n - 24122 Bergamo Tel. 035 678811 - Fax 035 678895 info@economiamagazine.com www.bergamoeconomia.it Stampatore: CPZ S.p.A. Via Landri, 37, 24060 Costa di Mezzate (BG) Abbonamenti: Tel. 035 678811 Costo: 25 euro per 10 mesi 28 14 34 70 8
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Foto Light&Magic Productions
8 L’EVENTO A GHEDI I 40 ANNI DEL PRIMO

TORNADO

Da 40 anni l’Aeroporto Militare “Luigi Olivari” di Ghedi, a 25 chilometri da Brescia, ha un protagonista indiscusso: il Tornado, uno dei più noti cacciabombar dieri, impegnato dal Kuwait ai Balcani all’Afghanistan

nelle più recenti crisi inter nazionali, per decenni tra i mezzi più performanti del 6° stormo dell’Aeronautica Militare di stanza proprio a Ghedi. Il 27 agosto 1982 il primo Tornado in dotazione all’Aeronautica Militare

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Italiana atterrava sulla pista bresciana, che per celebrare l’importante anniver sario ha ospitato l’8 settembre un raduno nazionale aperto a tutti gli equipaggi di volo Tornado, al personale tecnico e agli specialisti che nel tempo hanno operato sul caccia presso le basi in cui è stato impiegato, nonché a tutti i militari, di ieri e di oggi, conosciuti come i “Diavoli Rossi”: sono i piloti del 154° Gruppo Volo dell’A eronautica, nato nel 1940 e decorato con la Medaglia d’Argento al Valore Militare per le eroiche imprese condotte durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi, assieme al 102° e al 155° Gruppo Volo (“I Paperi” e “Le Pantere Nere”), costituisce il cuore operativo del 6° Stormo di Ghedi. Lunedì 5 e martedì 6 settembre le prove generali, poi nella mattinata di giovedì 8 per due ore si sono visti sfrecciare i mezzi impegnati nei sorvoli ufficiali dello spazio aereo limitrofo alla pista, con centinaia di appassionati del volo e fotografi presenti per immortalarli. In particolare, protago

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NOME: Gen. S.A. Luca Goretti INCARICO: Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana «Protagonista della giornata è stata una pattuglia di dieci Tornado di cui uno (il Tornado 6-66 “Special Color”) rivestito con le quattro livree storiche del caccia»

La formazione Legend, così chiamata perché è composta da aerei storici civili e da moderni jet dell’Aeronautica Militare

nista della giornata è stata una pattuglia di dieci Torna do di cui uno (il Tornado 6-66 “Special Color”) rivestito con le quattro livree storiche del caccia, dagli esordi a oggi, e le insegne dei Gruppi di Volo

che operano - o hanno ope rato - con questo velivolo: il 102°, il 154°, il 155° e il 156°. La colorazione è di visa nelle quattro fasi della storia del mezzo: quella iniziale con la livrea speri

mentale, la colorazione anni ‘80 con la mimetica NATO, la colorazione “Desert Storm” e la colorazione grigia con il logo dei 40 anni. Spazio poi alle Frecce Tricolori della Pattuglia Acrobatica dell’A eronautica, che si è esibita in alcune delle sue manovre

che ha deposto una corona di alloro al monumento dei caduti del 6° Stormo, e il colonnello Giacomo Lacaita, comandante del 6° Stormo di Ghedi, che ha coordinato il raduno.

più famose. Presente anche il Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, Capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana (pilota di Tornado, ha prestato servi zio nel 156° Gruppo Volo),

Il progetto di questo mo dello di caccia è nato negli anni sessanta dall’esigenza di sviluppare una nuova generazione di aerei da combattimento ad elevate prestazioni, un progetto

NOME: Col. Giacomo Lacaita INCARICO: Comandante del 6° Stormo “Diavoli Rossi”
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frutto della collaborazione tra le industrie aeronautiche di Germania, Gran Bretagna ed Italia.

Il Tornado si configura come un velivolo bimotore supersonico biposto - pilota e navigatore -, con ala a geometria variabile e carat teristiche di volo che con sentono un’ampia gamma di profili di quota e velocità. Proprio i due motori sono in grado di spingere il caccia oltre i Mach 2 (circa 2470 chilometri orari), il doppio della velocità del suono - da qui il celebre boato generato nel momento in cui l’aereo supera il limite di Mach 1 e quindi “buca” il muro del suono - Le caratteristiche delle ali, inoltre, lo rendono agile e manovrabile so prattutto alle basse quote rendendolo estremamente efficace come bombardiere (il suo impiego più classico), nella ricognizione tattica e nella soppressione delle difese aeree nemiche. Il 27 agosto 1982 il 6° Stor

mo di Ghedi ha ricevuto il primo “Tornado” in dotazio ne all’Aeronautica Militare Italiana, che venne asse gnato al 154° Gruppo Volo. Da allora il Tornado e il 6° stormo hanno partecipato a tutti i più recenti conflitti e crisi internazionali: dalla prima Guerra del Golfo - in Kuwait, con l’“Operazione Locusta” (1990-91) - al conflitto nei Balcani (19931999), dall’Afghanistan (2008 - 2009) fino alla crisi libica (2011).

Quindi di nuovo in Kuwait (2014 - 2016) e nel contra sto all’ISIS (2020 - 2021).

GLI F-35 NEL FUTURO DI GHEDI

Il Tornado non è l’unico modello di aereo ad aver volato così a lungo, ma la sua particolarità sta nella sua capacità operativa, che continua ad essere davvero elevata, anche grazie ai co stanti aggiornamenti nelle componenti di avionica, negli equipaggiamenti e

negli armamenti.

Tuttavia negli anni le evolu zioni dell’industria militare aeronautica sono prose guite, e hanno portato alla produzione dei cacciabom bardieri di quinta generazio ne: si tratta dei caccia F-35, la cui novità più evidente è la riduzione dell’equipaggio a bordo da due componenti (formula resa consueta proprio dal Tornado) ad uno solo, ma che si configurano soprattutto come velivoli ipertecnologici, dotati di sensoristica e sistemi avionici in grado di fornire in tempo reale una mole di informazioni al pilota. L’Aeroporto Militare di Ghedi è protagonista anche di questo importante pas saggio, che vede l’aggior namento della dotazione dell’Aeronautica Militare: di fabbricazione americana, il primo F-35 «Lightning II» assegnato al 6° Stormo dell’Aeronautica militare dei “Diavoli Rossi” è arrivato a Ghedi a giugno, e ha già

iniziato a sfrecciare sopra la bassa pianura bresciana. Il programma prevede la graduale sostituzione dei Tornado, una volta raggiunti i limiti di vita operativa, con i nuovi F-35.

Anche Israele, Gran Bre tagna, Canada, Australia, Giappone, Corea del Sud, Olanda, Belgio, Danimarca, Polonia, Singapore, Finlan dia, Norvegia, Germania, Grecia e Svizzera hanno acquistato F-35, e questo rende ancora più integrata l’operatività dell’aviazione dei paesi Nato o più gene ricamente vicini al blocco occidentale.

90 il numero di esemplari acquistati dall’Italia, l’unica nazione europea ad utiliz zare congiuntamente le due versioni, infatti, 30 di questi nella versione B a decollo verticale, metà dei quali destinata alla Marina per operare nella fila della flotta imbarcata.

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«LA GUERRA IN UCRAINA NON STA PER FINIRE»

Dopo oltre 200 giorni di combattimenti, dall’inizio di settembre l’esercito ucraino avanza e recupera migliaia di chilometri quadrati di terreno invaso dai russi. Per Vittorio Emanuele Parsi, Professore ordinario di Relazioni Internazionali presso l’Università Cat tolica del Sacro Cuore di Milano, dove dirige ASERI - l’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali -, sono però numerosi i fattori da tenere in considerazione

per provare ad ipotizzare gli sviluppi futuri del conflitto.

Professore, l’esercito ucrai no sul terreno avanza in modo inaspettato e rapido. La guerra sta per finire? «Direi di no, purtroppo: ragionevolmente la guerra in Ucraina non sta per terminare. Certo, la con troffensiva di questi giorni ci dice che la situazione potrebbe effettivamente essere cambiata e volgere a favore dell’esercito ucraino.

Ora però bisogna capire cosa succederà sul fronte russo, cioè come reagirà Putin».

Quali sono gli scenari pos sibili? «Potrebbe incrementare l’uso della forza - si parla addirittura del nucleare tat tico, ma è una possibilità estremamente remota. Oppure potrebbe decidere di mobi litare più soldati attraverso

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L’INTERVISTA Foto Light&Magic Productions
NOME: Vittorio Emanuele Parsi Professore ordinario di Relazioni Internazionali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove dirige ASERI, è anche capitano di fregata della riserva selezionata della Marina Militare
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la coscrizione obbligatoria, ma anche questo appare piuttosto improbabile per ché si tratterebbe di truppe non addestrate. Potremmo invece essere di fronte all’inizio di una fase di stallo, con il fronte di guerra russo ridotto rispetto a quello degli ultimi mesi: questo può condurre Putin alla decisione di aprire la strada

ad una trattativa, oppure avviare un percorso di av vicendamento del potere in Russia».

Sulle condizioni per arri vare ad una risoluzione del conflitto il presidente ucraino Zelensky non fa sconti, fissa l’obiettivo di un ritorno ai confini precedenti al 24 febbraio 2022 e parla

addirittura di riconquista della Crimea. Quale esito potranno avere i negoziati di pace?

«Gli ucraini non hanno intenzione di cedere nulla. Tra gli obiettivi quello della riconquista della Crimea è il più difficile, per tanti motivi, ma nulla si può escludere in questo momento. Molto dipenderà da come an

dranno le cose sul campo di battaglia».

Nel frattempo l’Europa si deve preparare ad un inverno delicato sul fronte energetico, in particolare per le ridotte forniture di gas…

«Mi sembra che la strate gia europea sul gas tutto sommato stia funzionando: bisogna andare verso il price cap - e non è semplice perché non tutti i paesi dell’UE sono convinti che sia economicamente e politi camente sostenibile, oltre che giuridicamente fattibile. Direi però che è più facile per noi sostituire la Russia come fornitrice che per la Russia sostituire noi con altri clienti».

…e rimangono in vigore le sanzioni economiche occidentali. Stanno funzio nando?

«Direi di sì, basta osservare il comportamento della Russia: se fossero indolori, non farebbe pressioni così forti per indurci a toglierle».

Il conflitto ha fatto irruzio ne nel dibattito tra le forze politiche italiane durante il governo Draghi, e poi all’interno della campagna elettorale. Vede il pericolo che l’Italia si discosti dalla ferma linea atlantista e a sostegno dell’Ucraina tenuta fino ad oggi?

«No, non vedo un grande pericolo da questo punto di vista. La posizione italiana potrebbe indebolirsi solo in seguito ad - eventuali - ini ziative del leader della Lega Matteo Salvini, che in Italia è l’unico vero interlocutore della Russia e di Putin. Dipenderà quindi dall’esito delle elezioni e dai rapporti di forza tra lui e Giorgia Meloni, che invece è molto atlantista».

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Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 è ormai alle porte, abbiamo così de ciso di intervistare riguardo all’andamento e alle novità del progetto Nadia Ghisal berti, Assessore alla Cultu ra, del Comune di Bergamo. «Il titolo di “Capitale della cultura” ci è stato asse gnato subito dopo il primo lockdown e, per la prima

Foto Mario Rota NOME: Nadia Ghisalberti INCARICO: Assessore alla Cultura Comune di Bergamo
20 CULTURA

CAPITALE DELLA CULTURA 2023

volta, è stato assegnato a due città, le più drammati camente colpite dalla prima ondata della pandemia. Bergamo e Brescia, pur essendo accomunate da vicende storiche e da uno sviluppo economico molto simile, sono sempre state percepite come due realtà molto distanti, abituate più a sentirsi in competizione che a collaborare, e - tranne

qualche eccezione - in campo culturale poche volte hanno lavorato in sieme. Per questo motivo il primo obiettivo è stato darsi un metodo di lavoro che ci permettesse di dare spazio e ascolto alle tante associazioni dei due terri tori. Abbiamo poi scelto di non avere un unico diret tore artistico,

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cosa che accade in tutte le città che si candidano, ma di far nascere dal confronto le quattro aree tematiche (La cultura come cura, Ambiente, Tesori nascosti, Innovazione) dentro le quali sviluppare i diversi progetti. Abbiamo voluto che le due città, solo apparentemente distanti, e forse un po’

inaspettate collaborazioni e coprogettazioni tra le diver se istituzioni e associazioni che hanno presentato oltre 600 idee progettuali. Il gran de lavoro dello staff bgbs23 delle due città, è stato aiutarle a mettersi in rete a trasformare le proposte in un vero e proprio progetto comune; in questo momen

che, in un anno normale, non sarebbero arrivate. Per ciascuna città il Ministero ha riservato 1 milione e 250 mila euro e le Fondazioni Cariplo e Comunità Ber gamasca 1 milione e 750 mila euro; la Regione inoltre finanzierà con 6 milioni per la costruzione della ciclovia e ulteriori fondi per la ri strutturazione del giardino dell’Accademia Carrara». «Per l’inaugurazione - ci svela Nadia Ghisalbertiabbiamo previsto una festa lunga un weekend (20 - 22 gennaio) che coinvolgerà l’intera città, oltre alla ceri monia istituzionale, sabato ci sarà un grande evento di piazza in centro, aperto a tutti i cittadini e per la do menica un modello di festa diffusa, con appuntamenti sparsi tra Città Alta e Bassa che spazino nelle varie forme d’arte: dalla danza,

alla musica, al design e al teatro. Con Brescia, stiamo costruendo una program mazione molto ritmata, con ogni fine settimana denso di appuntamenti di rilievo in tutta la città, dal centro ai quartieri. Stia mo lavorando anche per potenziare la mobilità tra le due città». Riguardo ai progetti futuri dichiara: «Il nostro l’obiettivo è accre scere in quantità e qualità la produzione culturale e la partecipazione dei cittadini alla vita culturale della città, trasmettere il senso di unicità di due città unite in un processo innovativo di collaborazione e consolida re quel “crescere insieme” che è stato l’orizzonte verso cui si sono mosse le due città per diventare una sola Capitale».

Ilaria De Luca rivali, dimostrassero di essere capaci di collaborare e crescere insieme facendo emergere creatività e capa cità di produzione culturale. Sono nate così numerose e to siamo nella fase di avvio delle produzioni e di lancio del palinsesto». Continua: «L’aver ottenuto il titolo ha fatto sì che entrambe le cit tà beneficiassero di risorse

«Il nostro obiettivo è accrescere in quantità e qualità la produzione culturale della città»
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CONFIMI

CON NICOLE PAVESI CI ADDENTRIAMO IN UN ARGOMENTO SEMPRE PIÙ IMPORTANTE PER LE AZIENDE: LA FORMAZIONE E LA CERTIFICAZIONE

Confimi da anni costituisce un solido appoggio per iscritti e non. Abbiamo già parlato dei vari servizi offerti in termini di assistenza e gestione delle pratiche. Oggi, con la responsabile Nicole Pavesi, ci addentriamo all’interno di quello che, per le aziende, è un argomento sempre più importante: la formazione e la certificazione. Gli alti standard oggi richiesti dal mondo del lavoro e dalle normative a livello internazionale non lasciano spazio all’improvvi sazione: le giuste certificazioni sono un requisito imprescindi bile per presentarsi sul mer cato, e la preparazione di chi lavora al prodotto o servizio è il vero biglietto da visita che l’azienda offre al cliente. Inevitabile, quindi, parlare di formazione in azienda, a par tire dalla sicurezza, per la quale esistono già da tempo dei corsi obbligatori, per passare alla for mazione continua dei dipendenti e alla formazione manageriale.

Confimi si occupa di gestire, per conto delle aziende, anche tutta la complessa procedura di richiesta di finanziamenti necessari ad erogare questi corsi: si tratta di gestione di

Foto Antonio Milesi
FORMAZIONE
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fondi interprofessionali, che permettono poi alle aziende stesse di ottenere rimborsi sulla formazione obbligatoria, o di finanzia menti da parte della Camera di Commercio destinati alla formazione continua.

Confimi svolge i corsi di formazione obbligatoria tramite il proprio Organi smo Paritetico Provinciale (O.P.P.), costituito insieme alle maggiori sigle sindacali. «Tutti i nostri corsi» - spie ga la dottoressa Pavesi - «sono già chiaramente certificati e validi in caso di controllo o richiesta da parte delle istituzioni competenti. Abbiamo nostri formatori e collaboratori dedicati in tutte le possibili aree coperte dal ventaglio della formazione aziendale. Per i corsi obbligatori sulla sicurezza, ci serviamo pre valentemente di formatori interni. I professionisti che

lavorano per noi sono poi gli stessi che partecipano ai tavoli tecnici provinciali e nazionali, quindi sono sempre e comunque ag giornati su tutte quelle che possono essere le novità in materia di regolamenti e normative, di cui anche noi, grazie a loro, veniamo sem pre a conoscenza in tempo reale. Questo ci consente di adeguare tempestivamente i nostri programmi, ed è senza dubbio un valore aggiunto». Altra specializzazione di questa divisione Confimi è il processo di certificazione. «Per quanto riguarda la certificazione di qualità», - prosegue Pavesi - «ci appoggiamo a consulenti interni ed esterni, per avere un team il più efficace possi bile nell’aiutare l’azienda ad arrivare al traguardo. Colla boriamo inoltre con enti di certificazione che, grazie al

rapporto preferenziale con noi, offrono alle aziende prezzi di favore. Anche in questo caso, copriamo tutta la gamma delle certificazio ni, da quelle classiche ISO a quelle di sicurezza, a quelle ambientali, che consen tono ovviamente anche di ottenere consistenti sgravi fiscali».

La formazione aziendale è un ulteriore campo che Con fimi si propone di ampliare ulteriormente. «Puntiamo tantissimo sulla formazione aziendale. Oltre ai corsi a catalogo, che comunque vengono sempre calenda rizzati con largo anticipo di anno in anno, tanto che oggi siamo già coperti fino a fine 2023, la formazione aziendale viene strutturata ad hoc per l’azienda che si rivolge a noi, sia nell’ambito della formazione obbliga toria sulla sicurezza, tarata specificamente sui rischi

presenti nella singola realtà, sia per quanto riguarda la formazione continua, perché ovviamente anche quest’ultima deve essere tagliata su misura per le attività e il ruolo delle per sone presenti. Questo me todo permette all’azienda di risparmiare molto tempo grazie a una formazione più mirata e sicuramente più efficace».

Qual è quindi l’iter per chi vuole accedere a queste possibilità di formazione? «Programmi e costi per la formazione obbligatoria sono fissi e l’iter è veramen te molto semplice, quindi è sufficiente una telefonata per concordare l’inizio dell’attività. Se l’azienda ha dei fondi interprofessionali possiamo gestire anche tutta la pratica di rimborso. In questo modo, eroghiamo mediamente 3500 ore di formazione annuali».

«Puntiamo tantissimo sulla formazione aziendale che viene strutturata ad hoc per le imprese che si rivolgono a noi»
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SOLDINI

Da piccola impresa familiare a candidata a competere con i più grandi gruppi del settore, la Soldini Carrelli di Levate, alla luce della recente acquisizione della Pizzoni Carrelli Elevatori, si espande e si consolida, ponendo le basi per il futuro.

Una scelta lungimirante e finalizzata a stabilizzare il business del noleggio dei

carrelli elevatori, in un mer cato molto particolare, in cui Soldini primeggia ormai da anni. Nata prevalentemente come azienda per l’assi stenza tecnica, la Soldini si

è orientata sempre di più verso il commerciale, a par tire dagli anni 90, arrivando ad attirare l’attenzione della Caterpillar, marchio tra i più rinomati del settore,

Foto Antonio Milesi
28 COVER STORY

CARRELLI

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30 «La politica aziendale è rivolta alla crescita e all’ampliamento del business del noleggio»

per la quale è diventata concessionaria in esclusiva nella provincia. Alessandro Soldini ci illustra le ragioni e le strategie alla base delle linee guida dell’azienda.

Come riassumerebbe la vostra politica aziendale?

La politica aziendale è rivolta alla crescita e all’am pliamento del business del noleggio, senza perdere di vista la professionalità e la qualità del prodotto, caratteristiche che ci hanno sempre contraddistinto. Lo dimostrano il feedback dei ns clienti storici che come noi sono cresciuti nel tempo. Abbiamo un ottimo parco macchine a livello sia qualitativo che quantitativo.I numeri e la circolazione del marchio sono importanti e la CAT negl’ultimi anni ha investito molto sul rinnovamento

della gamma rendendo il carrello elevatore sempre più ergonomico tecnologico e affidabile di conseguenza più performante. Le nostre procedure seguono un pro tocollo ben preciso e un mo dus operandi organizzato ed efficiente, lo dimostra il fatto che siamo un’azienda certificata ISO 9001 già dal 2001.

La scelta di specializzarci su un marchio forte come CAT ci consente di gestire co stantemente la formazione e l’aggiornamento del per sonale tecnico e l’obiettivo a lungo termine ovviamente è quello di fidelizzare i clienti su questo tipo di soluzione.

Ho sentito parlare di car relli AGV autoguidati e altri software di automazione. Sono macchinari progettati per automatizzare le movimentazioni ripetitive.

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Gli AGV, acronimo di Automated o Automatic Guided Vehicle, sono car relli elevatori da magazzino automatici adatti a diversi tipi di movimentazione dei materiali: permettono il trasporto di pallet, l’impila mento, la movimentazione di diversi carrier e lo stoc caggio in altezza. Gli AGV portano diversi vantaggi, innanzitutto in termini di costo in quanto non si deve destinare una risorsa alla guida del carrello e l’operaio può essere quindi impiegato in altre attività. I vantaggi riguardano soprattutto la sicurezza: l’errore umano in questo caso non è più contemplato; vengono uti lizzati in grandi logistiche o dove sia possibile mappare il magazzino di stoccaggio; questi macchinari sono il futuro perché specialmente nel nord Europa questo tipo di tecnologia è già diffuso.

CAT al suo interno ha già una divisione che si occupa nello specifico di queste tecnologie.

E per quanto riguarda la Crisi energetica e delle materie prime?

Il carrello elevatore è pre sente in qualsiasi attività e questo ci permette di avere una clientela molto diversi ficata mettendoci “al riparo da crisi di settore”.

Ovviamente il rialzo dei co sti energetici, delle materie prime e del lavoro colpisce anche noi come tutti.

Ci aspettiamo vivamente che le istituzioni sappiano sostenere le aziende con opportune riforme struttu rali. Tutto quello che stiamo facendo, va nella direzione del renderci più solidi e strutturati per combattere, come del resto in tutti i settori, la crisi e le sfide che ci vengono imposte.

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ISO 9001 - EN 15088
TOP BUSINESS 34 FORM. THE CREATIVE GROUP

Form The Creative Group, la società di allestimenti fieristici e comunicazione aziendale, con sede a Pontevico in provincia di Brescia, approda nel cuore della città di Bergamo.

Parola d’ordine: “stupire!” Nata 10 anni fa, la storia di Form viene scandita da importanti tappe che

rispecchiano il progressivo ampliamento delle attività aziendali. Da un inizio fatto di soli allestimenti fieristici, con un limitato numero di persone dedicate, alla nascita di nuove divisioni come quella dell’art advi soring, con più specialisti di settore in staff. Forte di una struttura dinamica e versatile costituita da pro

fessionisti, ha conosciuto un’importante crescita rag giungendo oggi quella soli dità economico-finanziaria e strutturale che la contrad distinguono, annoverandosi tra i player di riferimento, in ambito fieristico, in Italia ed Europa. L’impresa umana e aziendale si basa sui prin cipi cardine come: qualità, professionalità, puntualità,

competitività, innovazione, creatività, solidità, traspa renza.

Per garantire una maggiore vicinanza al mercato e rispondere alle richieste, anche del territorio, Form annuncia l’apertura di nuovi uffici a Bergamo, nella cor nice della dimora nobiliare settecentesca di palazzo

«Per gli allestimenti di fiere ed eventi la parola d’ordine è “stupire”»
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Agliardi, nel borgo storico di via Pignolo, potendo così contare su due poli operativi di grande importanza, con team di professionisti de dicati.

«Abbiamo deciso di stabilire una nuova presenza nel centro di una città operosa e dinamica come Bergamo - spiegano da FORM -, e la scelta non è stata casuale, la città orobica è tra le più dinamiche e attive del Nord, la vicinanza all’aeroporto ci consentirà un collegamento diretto anche con l’Europa ed il resto del mondo con il quale operiamo da undici anni, USA e altre città-hub di eventi internazionali dell’area Middle Est, come Dubai o il Qatar, sono per noi piazze strategiche».

FORM progetta e realizza stand per manifestazioni fieristiche appartenenti a differenti settori merceo logici, per diverse tipologie di clienti, con metrature variabili ma accomunati dal tratto distintivo dello stile e dell’innovazione. Ne sono un esempio le grandi instal lazioni di ledwall di ultima

generazione, i cui contenuti, audio e video, vengono rea lizzati internamente; lo sco po è quello di comunicare ed esprimere il messaggio aziendale con maggiore enfasi rispetto alla classica presenza in fiera. Il tutto si svolge con profonda pro fessionalità e attenzione al cliente, che può così godere di un servizio estremamen te personalizzato: «Ci piace proporre soluzioni che con tengano la nostra impronta - spiegano - soluzioni inno vative, sorprendenti, fuori dagli schemi, in grado di andare oltre le aspettative.

Il tutto all’interno di una regola aurea che insegna come un buon allestimento sia sempre il giusto com promesso tra funzionalità e design, tra immagine e soluzioni con al centro ciò che l’azienda può offrire». A supporto dell’intero processo, un team giovane di creativi a 360 gradi: architetti, grafici, designer, falegnami, esperti di logi stica e personale in grado di organizzare tutte le fasi dell’allestimento anche dal punto di vista burocratico e dei rapporti con le società di gestione dei quartieri

fieristici. Pontevico, rimane il vero quartier generale che ospita anche la falegna meria e i laboratori in cui realizzare e premontare gli stand. Inevitabile uno sguardo allo stato di salute del settore, duramente colpito dal Covid: «dopo il Covid siamo ripar titi con più entusiasmo di prima - spiega FORM - forti delle conferme ricevute e delle nuove acquisizioni di quote di mercato. Nei clienti c’è l’esigenza di tornare ad incontrarsi di persona e di mostrare i propri prodotti dal vivo».

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INFLAZIONE ALLE

elemento il prezzo con correnziale, seguito dalla celerità.

Nei primi sei mesi del 2022 gli acquisti online crescono così del 16%; i prodotti registrano un +11% mentre i servizi +21%.

Per quanto riguarda gli acquisti online di prodotti, il 2022 mostra un assesta mento dell’abbigliamento, che cresce del 13%, e l’IT che rivela un +8%.

Al contrario, il food mostra un incremento del 18% rispetto al 2021.

Nei servizi, dopo la caduta legata alle misure di limita zione alla mobilità dell’ulti mo biennio, spiccano i viaggi turistici (+30%) e il ritorno in presenza di eventi (+35%).

Oramai il mercato e-com merce vanta una quota del 9% nell’ambito degli acquisti Retail.

Il conflitto russo-ucraino sta provocando un’inflazione alle stelle.

La limitazione dei prodotti essenziali dalla Russia, come gas e petrolio, o dall’Ucraina come frumento e granoturco, ha fatto lievi tare i prezzi coinvolgendo parecchie materie prime in tutto il mondo.

Questi incrementi avranno conseguenze su molte aziende, soprattutto su quelle di minori dimensioni. Ciononostante la guerra non ha bloccato il settore dell’e-commerce che sem bra affrontare la recessione a testa alta.

Quasi il 30% dei nostri e-commerce locali ha risentito parecchio dell’in cremento dei costi sebbene alcuni Stati membri dell’UE dichiarano percentuali maggiori.

Unica eccezione il Regno Unito, ove la situazione sembra essere lievemente

migliore.

Altro effetto del conflitto è stato il deciso impatto sulla supply chain o catena di approvvigionamento.

Un quarto delle nostre aziende è stato danneggia to in termini di prodotto e magazzino, di cui il 25% con forte impatto sui prezzi e sulle attività, mentre il 30% circa afferma che la situa zione sia sostanzialmente rimasta invariata da prima dello scoppio delle ostilità. Induce ottimismo invece quel 50% che sostiene di non aver subito conseguen ze negative sulla propria attività commerciale.

Questi riscontri non solo evidenziano i grandi sforzi che le nostre aziende fanno per continuare ad andare avanti malgrado le difficol tà.

Ad essere messa in evi denza è anche la duttilità del settore e-commerce.

Sapersi adeguare ai tempi è un valore inestimabile che

le imprese del commercio elettronico hanno. È anche tra le competenze più gradite dai consumatori, poiché duttilità significa dare risposte alla domanda. Per quanto riguarda invece le preferenze dei consuma tori in merito ai corrieri del settore logistico più della metà valuta come primo

Il valore è analogo a quello registrato nel 2021.

Tra l’altro il retail è in conti nua e veloce trasformazio ne.

Il ruolo stesso dei negozi sta progredendo, diventando uno showroom e centro di evasione degli ordini per l’e Commerce.

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L’ESPERTO A CURA DI CHI? Francesco Megna DOVE? Opero prevalentemente in provincia di Como MANSIONE Referente Commerciale, organizzo e monitoro l’attività commerciale della Filiale controllo costantemente i risultati ottenuti
STELLE CONFLITTO RUSSO-UCRAINO
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IL RITORNO DELLA

Strabergamo

Domenica 11 settembre si è svolta la 44esima edizione della Strabergamo. La marcia non competitiva è tornata sul Sentierone di Bergamo dopo due anni di stop a causa della Pandemia e ha visto la parteci pazione di circa 9mila persone. Il programma ha previsto la partenza

Una giornata soleggiata ha accompagnato la 44esima edizione della marcia non competitiva

Foto Light&Magic Productions
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tra le ore 07:30 e le 09:30 e le pre miazioni dei gruppi partecipanti alle 10:30. Alla stessa ora è avvenuta l’apertura del Villaggio con giochi gonfiabili e calciobalilla. I percorsi previsti per questa manifestazione sportiva, la cui tradizione prosegue dal 1973, erano quattro. Il primo di 7 km, adatto a tutti, in particolare alle famiglie con bambini, partiva dal Sentierone in direzione Città Alta, con attraversamento di alcuni dei luoghi più suggestivi. Il secondo da 12 km, indicato per chi volesse scoprire in tutta tranquillità una delle bellezze di Bergamo: l’ex mo nastero di Astino, dal centro città in direzione Longuelo. Il terzo da 15

Circa 9mila i partecipanti alla Strabergamo, tra le vie della città bassa e alta
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km, adatto a chi ha scelto di am mirare alcuni dei più bei paesaggi di città alta e bassa, immergendosi anche nella natura. Il quarto da 19 km, per tutti coloro abituati a fare sport o a camminate di questo tipo, presentava salite e discese, partendo dal centro città in dire zione Longuelo, e dirigendosi poi verso Astino e successivamente in direzione San Vigilio. Le migliaia di partecipanti hanno indossato la maglia della StraBergamo 2022 proprio con la voglia di praticare sana attività sportiva all’aria aperta e godere delle bellezze paesaggi stiche offerte dalla città.

Federica Sorrentino Tra i presenti, Marilena e Baldassare Agnelli (foto centrale), sponsor di maglia della 44esima edizione della Strabergamo
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MISSION Bambini

Giovedì 15 settembre, l’Osteria d’Ambrosio da Giuliana ha accolto la Cena del cuore, organizzata da Mission Bambini. Si tratta di una fondazione che opera in Italia e nel mondo a sostegno di bambini e giovani in difficoltà. In particolare, la serata organizzata da Giuliana ha

Tanti volti noti hanno risposto all’appello di Mission Bambini

Foto Light&Magic Productions
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EVENTI

avuto il fine di devolvere il ricavato al progetto “Cuore di Bimbi”, a sostegno dei bambini cardiopatici e delle popo lazioni dei paesi più poveri del mondo. Numerosi gli ospiti presenti, ciascuno

dei quali ha dato il proprio contri buto. Tra questi, Goffredo Modena, presidente dell’associazione e Paolo Ferrazzi, direttore del centro per la cardiopatia ipertrofica e patologie

valvolari al Policlinico di Monza, che da anni collabora con la fondazione milanese. Durante la serata è stata organizzata una lotteria e, tra i premi, le famose Pentole Agnelli. (fs)

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SICUREZZA SUL LAVORO

BONGIORNOWORK

Giovedì 22 settembre, Marina Bongiorno, ceo di BongiornoWork, ha promosso un incontro con le maggiori aziende partner presenti sul mercato della sicurezza sul lavoro per presentare i propri pro dotti certificati e professionali.

L’evento si è tenuto nella lounge della tribuna Rinascimento dello stadio dell’Atalanta, di cui Bongior noWork è sponsor.

BongiornoWork, con sede a Curno, è l’e-commerce che veste il mondo del lavoro a 360°, dall’abbiglia mento antinfortunistico, alle calzature e agli accessori.

Federica Sorrentino

In alto a sinistra Marina Bongiorno in tribuna Rinascimento al Gewiss Stadium Foto Light&Magic Productions
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BOLLE RESTAURANT

RISOTTO ALL’ITALIANA

Il raffinato Bolle Restaurant di Lallio, simbolo di qualità delle materie prime e di maestria nell’abbinamento degli ingredienti, ci apre le porte per una rubrica dedicata alla cucina.

Lo chef Marco Stagi è originario di Bergamo e ha 30 anni ma, nonostante la giovane età, vanta di grande esperienza ai fornelli, sia in Italia che all’estero, e di un curriculum di prim’ordine nel settore

gastronomico. Si è diplomato alla scuola alberghiera di San Pellegrino, iniziò a lavorare all’Osteria della Brughiera dove rimase per 3 anni imparando le basi della cucina, si trasferì poi al ristornate Piazza Duomo di Alba per 5 anni dove crebbe tantissimo diventando il cuoco che è ora. Gli anni decisivi per la sua carriera furono quelli trascorsi in Belgio, all’Hof Van Cleve, uno dei ristoranti a tre stelle Michelin più prestigiosi al mondo.

Tornò successivamente in Italia e lavorò per qualche tempo come sous-chef a Casa Perbellini a Verona, l’ultima tappa del suo attuale percorso l’ha riportato a Bergamo per esibire il suo talento nel ristorante firmato Agnelli.

Il capo della brigata di cucina Bolle ha deciso di condividere con noi le sue esclusive ed equilibrate ricette, portando sulle nostre tavole la sua arte culinaria, ricca di colori, profumi e sapori.

PREPARAZIONE min COTTURA min DOSI PERSONE DIFFICOLTÀ Foto Matteo Zanardi
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● ● ● ● ●
53 PREPARAZIONE 01. Tostare il riso con poco sale; successivamente cuocere per 13 minuti 02. Preparare la salsa al pomodoro con 100 g di San Marzano, olio extravergine di oliva, sale e pepe; tenerne 50 g 03. Sfogliare il basilico e frullarlo con poco olio, poi aggiustare di sale e pepe GLI INGREDIENTI ● 140 g di riso 100 g di burro● 80 g di parmigiano reggiano● 50 g di salsa al pomodoro● 50 g di crema al basilico● Aceto di vino bianco qb● Sale e pepe qb● ● Casseruola bassa in alluinox Agnelli Casseruola alta in alluinox Agnelli● STRUMENTI DI COTTURA 04. Una volta cotto il riso, mantecare con burro e parmigiano; poi impiattare come in foto
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SHARE MOBILIZE

IL QUARTO MARCHIO DEL GRUPPO RENAULT

CON UN SERVIZIO AVANZATO DI CAR SHARING DEL GRUPPO CARMELI A BERGAMO

Si potrebbe cominciare con un racconto che descriva come certi servizi nati per la mobilità metropolitana si siano estesi a livello locale, portando con semplicità quasi disarmante certe opportunità, che parevano

troppo avanzate per la provincia anche non molto tempo fa. Ma prima, come in un film, occorre presentare gli attori: perché fino alla presenta zione di Mobilize all’interno del piano strategico “Re

naulution” all’inizio del 2021 da parte di Luca De Meo, amministratore delegato del Gruppo Renault, non se ne sapeva molto. Mobilize, detto con la parole del “boss”, è «Una delle quattro “business unit” del Gruppo

La Zoe elettrica Share Mobilize del Gruppo Carmeli Renault, ambientata nel centro di Bergamo e in Città Alta Foto Matteo Zanardi
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Renault, insieme a Renault, Dacia/Lada e Alpine». Nel contesto storico in cui ci troviamo, le questioni sulla mobilità e sulla transizione energetica sono al centro delle preoccupazioni di consumatori, aziende, città e territori.

Mobilize sviluppa soluzioni flessibili proponendo servizi di mobilità alternativa e so stenibile, accompagnando

la transizione dalla proprietà dei veicoli alle soluzioni di mobilità: da brevi come il car sharing al lungo termine. La forza della “quarta colonna” del Gruppo Renault è nel rifermento locale: nel caso specifico - cui si riferiscono queste pagine - è Mobilize Share, car sharing al 100% elettrico, gestito diretta mente dal concessionario Renault.

A questo punto ecco il secondo attore: il Gruppo Carmeli è concessionario ufficiale dei marchi Renault, Dacia e Nissan (più gestisce officine autorizzate Mer cedes-Benz e Smart) con sette sedi tra le province di Bergamo, Brescia e Cremo na.

Con quattro decenni di storia, è una struttura con solidata e con visione ampia

Nella foto sopra Paolo Carmeli, CEO del Gruppo. A sinistra la Zoe in Piazza Vittorio Veneto e sotto al Belvedere di S. Vigilio
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per tutte le sfaccettature del mondo dell’auto. Propo ne infatti, oltre alle vetture nuove, auto usate anche con meno di un anno, o “km 0”, più veicoli commerciali (con allestimenti specifici a richiesta) e, per tutti i mezzi, ogni formula di acquisto e noleggio.

Ultimo ma non ultimo, come nei film, i premi con quistati: il Gruppo Carmeli è certificato con la garanzia di “Best Digital Automotive Reputation”, basata sulle effettive migliaia di recen sioni positive.

Siamo quasi pronti a rac contarvi il “Giro delle Mura” (potrebbe essere un titolo) anche se Economia Maga zine è andata oltre il centro della Città Bassa e i colli da Città Alta a San Vigilio. Prima però è meglio spie gare la trama: ossia come funziona Mobilize Share.

Realtà di maggior sviluppo in rispetto ad altre iniziative del marchio, dedicata in funzione della tipologia del territorio, a lungo analizzata in modo preventivo.

Perché Bergamo è diversa da Nizza e da Madrid, ma anche da Empoli: tutte sedi di operazioni Mobilize, su scala e con mobilità diverse. Nel 2021, l’Italia è stata il primo Paese in Europa a lanciare il servizio di car sharing 100% elettrico, ma la Capitale delle Orobie non ché prossima Capitale della Cultura con la vicina Brescia, è stata la prima in partner ship con la concessionaria locale, e nuovi progetti sono previsti già per l’anno in corso. Ma restiamo all’attualità: Mobilize Share è un modo innovativo di intendere la mobilità, è pratico, sosteni bile e versatile.

Con il patrocinio del Comune di Bergamo, ha messo a disposizione una quindicina di nuove Renault Zoe E-Tech Electric (per aumentarle considerevolmente a breve): sono utilizzabili per qualsiasi esigenza, con piani tariffari a partire da tre euro, fino a pacchetti per l’intera giornata, il fine settimana e oltre.

E qui parte il film: immagi niamo una coppia di turisti in arrivo alla stazione ferrovia ria di Bergamo, facilmente provenienti dall’aeroporto, ma non solo.

Scaricata l’app Mobilize Share da Google Play o App Store, si registrano, scelgo no un’auto, la sbloccano e partono.

Perché le Zoe E-Tech sono prenotabili da 90 giorni fino a 15 minuti prima dell’uti lizzo. L’applicazione visua lizza la mappa con le auto disponibili: bastano anche solo tre euro, senza limite di km, si può infatti scegliere la modalità oraria, oppure giornaliera a 39 euro, o per il weekend (venerdì-lunedì) a 69 euro.

O anche altre possibilità di maggior durata. Mentre noi descriviamo i dettagli, la coppia ha già raggiunto Colle Aperto e sta per salire a San Vigilio.

Scoprendo sul sito grup pocarmeli.com che ci sono anche promozioni con codici per un paio d’ore gratuite. I nostri turisti, alla guida di Zoe E-Tech Electric, posso no anche raggiungere il b&b prenotato all’interno di una ZTL, parcheggiando gratui tamente sulle strisce blu. E per qualsiasi problema il call center è attivo 24h su 24 e 7 giorni su 7 al numero 02.91.5531.

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MASERATI GHIBLI HYBRID GT

60 MOTORI

Berlina sportiva con tutto il fascino del Tridente, anche in questa ver sione GT da 330 cavalli, Maserati Ghibli Hybrid GT eccelle per tenuta di strada e guidabilità. Maserati guarda avanti, verso le sempre più

Foto Light&Magic Productions
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vicine versioni completa mente elettriche, chiamate Folgore e attese su GranTu rismo e Grecale, ma intanto aggiunge il sistema ibrido a Ghibli e Levante.

Prima della tecnica osser viamola bene: lo slancio dei cinque metri (ben tre di passo) con il padiglione basso e filante identificano Ghibli come berlina sportiva con immagine da coupé. Già una buona partenza, inoltre arricchita dal Triden te, che unito a vari dettagli di stile ne incrementano il fascino.

Maserati Ghibli Hybrid GT, come il resto della gamma ibrida, si riconosce per i

piccoli inserti blu presenti sulla carrozzeria: i bordi delle tre feritoie sui para fanghi anteriori e la saetta che attraversa il Tridente sui montanti finali; ci sarebbero anche le pinze dei freni ma solo in opzione.

Medesima tonalità negli interni, nelle cuciture a contrasto su plancia e sedili. Nell’abitacolo la novità è il debutto del sistema di in fotainment Maserati Intel ligent Assistant: sviluppato su piattaforma automotive Android, assicura un livello di interazione e connettività mai raggiunto prima dal marchio, rispondendo ai comandi vocali, con lin guaggio colloquiale e meno impostato.

Due parole per lo scenario: Villa Gromo a Valtrighe di Mapello è una delle più belle ville dell’Isola Bergamasca, che gli interni affrescati e il parco rendono una location di stile.

Torniamo al Tridente, par lando di meccanica perché è l’essenza stessa di una Maserati: la nuova Ghibli GT unisce il sistema ibrido al motore a quattro cilindri di due litri. Se può sembrare limitativo per un marchio simile, è da provare per ricredersi.

Nasce infatti da un progetto mirato a non sacrificarne le prestazioni, perché uno dei valori cardine per il marchio

è la sportività. Per questo motivo i tecnici di Modena hanno messo a punto un sistema mild-hybrid capace di contenere consumi ed emissioni senza incidere sulle prestazioni.

Il primo quattro cilindri nelle lunga storia del Tridente, due litri turbo a benzina, è integrato dal compressore elettrico con rete a 48 V. Questo, lavorando in serie con la turbina principale, arriva a erogare 242 kW (330 CV) e 450 Nm.

In dettaglio: attraverso un generatore con azionamen to a cinghia, il sistema re cupera l’energia che sfrutta per azionare l’eBooster che

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incrementa la coppia di 30 Nm, utili per colmare il ritar do nella risposta allo spunto e ai bassi regimi.

Selezionando la modalità Sport, invece, la batteria aziona un compressore elettrico che aiuta il tur bocompressore ai bassi e medi regimi, aumentando la prontezza.

La trasmissione è composta dal cambio automatico ZF a otto rapporti e dalla trazio ne posteriore.

Sistema che nel suo com plesso permette a Maserati Ghibli Hybrid GT di scattare da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi e di raggiungere la velocità massima di 255 km/h.

Il tutto, dichiarando un con sumo medio di carburante tra 8,1 e 9,4 l/100 km. Da tenere presente che, oltre la lunghezza c’è anche la massa: questa è però ripartita in modo bilanciato tra anteriore e posteriore, migliorando addirittura il risultato rispetto alla versione con motore V6. La riduzione di due cilindri

alleggerisce l’avantreno, mentre la batteria con il relativo involucro, l’elettro nica di potenza e i cablaggi gravano sul retrotreno.

Il bagagliaio non perde capacità: restano 500 litri, con gli schienali posteriori abbattibili separatamente (40-60). L’abitacolo è como do per quattro e l’ambiente a bordo è molto curato: materiali, montaggi e stile sono distintivi. Cospicua la dotazione: citando solo gli elementi principali - di serie sulla ver sione provata da Economia Magazine - troviamo airbag frontali e per le ginocchia del guidatore, laterali e per la testa anteriori e posterio ri; cerchi in lega, clima auto bizona, comando Sport: set-up sportivo (motore, acceleratore, trasmissione e suono dello scarico), antiarretramento in salita, sistema Maserati Stabi lity Program Plus, cruise control attivo, differenziale posteriore autobloccante, doppi terminali di scarico cromati, infotainment con

radio DAB, navigatore, Bluetooth, display touch da 8,4”; interni in pelle, orolo gio Maserati con fondo blu e finiture cromate, retrovisori elettrici e ripiegabili, sedili anteriori riscaldati con lato guida regolabile a sei vie e passeggero a quattro, logo Tridente in rilievo su tutti i poggiatesta, sensori anti-appannamento, an ti-schiacciamento finestrini, pioggia, luci, temperatura, pressione pneumatici; servosterzo ad assistenza variabile, sistema I.C.E. con regolazione dinamica e riduzione consumi, soglia in acciaio con scritta Maserati, volante in pelle multifun zione regolabile in altezza e profondità.

È il momento della guida: a bordo ci troviamo a no stro agio dalla postura al comfort, dall’infotainment finalmente di rango, alle prestazioni in genere ma soprattutto alla guidabilità. Pregevoli le sospensioni elettroniche Skyhook dal comfort alla guida sportiva. Nella quale Maserati Ghibli

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330 CV Potenza 5,7 Secondi Accelerazione 0-100 km/h 450 Nm Coppia

Hybrid GT, riconosciamolo, ruggisce un po’ meno delle V6 e V8, ma rispetto ad altre lo fa in modo genuino e non amplificato. Mostra carattere da berlina gio vane e sportiva: quasi da coupé per la reattività, e per la visibilità posteriore, c’è la retrocamera.

Come la strada offre un po’ di curve, ecco la soddisfa zione di avere un volante con il Tridente al centro: i fondamentali come ster zo, sospensioni, assetto complessivo e freni potenti (dichiara da 100 a 0 km/h in 35,5 metri), corrispon dono alle aspettative del marchio.

La nuova Ghibli Hybrid GT garantisce un’esperienza di guida senza compromessi: ben 350 Nm, corrispon denti all’80% della coppia massima, sono disponibili già a 1500 giri e 410 (il 90%) a 1750 giri, rendendo Ghibli adatta al traffico, alla montagna, al disimpegno brillante.

È infatti agile e manegge vole: nelle curve strette e nelle inversioni, si compor

ta come se avesse quattro ruote sterzanti.

Pregevoli le sospensioni a quadrilatero con doppio braccio oscillante come da tradizione Maserati, che proviene dalle corse, integrate da nuove tecno logie: la parte oscillante è in alluminio e all’avantreno è in posizione rialzata per incrementare maneggevo lezza e precisione.

Il piacere di guidare una Maserati non è mai stato così efficiente, unitamente al suo fascino al quale è difficile restare indifferenti. Nicola D. Bonetti

Via Stezzano, 51 Bergamo Tel. 035 320358 www.iperauto.it

L’eleganza dinamica della Maserati Ghibli Hybrid GT in un’ambientazione di stile come Villa Gromo a Valtrighe di Mapello (BG). In basso, il logo GT e il posto di guida sportivo con il Tridente bene in mostra sul volante SCUDERIA BLU
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FULL HOME Fai volare tutta la tua famiglia Fino a 2,5 Gb/s

AUDI Q4 e-tron

Foto Light&Magic Productions
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“50 e-tron quattro S Line edition” è la versione di Audi Q4 provata da Economia Magazine, al vertice della gamma per potenza con 220 kW (299 CV, ma ai fini fiscali sono omologati solo 77 kW) e dotazioni. Per inquadrare il modello,

cominciamo dalle dimen sioni: 4588 x 1865 x 1632 mm (lungh./largh./alt.) con passo slanciato a 2764. Elettrica con due motori che realizzano la trazione integrale “quattro”, ha batteria da 82 kWh (77 netti), consuma tra 17,2 e

20,2 kWh/100 km, ricarica fino a 11 kW in corrente alternata e 135 in continua. Altri numeri: la velocità massima è di 180 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h segna 6,2 secondi, da sportiva. Per capirne meglio l’anima occorre conoscere

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l’origine del progetto che ne focalizza la missione: prima sport utility compatta pre mium nativa elettrica. Non deriva da pianali adattati, ma è creata per la mobilità green, con doti da sport utility, stile e contenuti di lusso, in misure compatte. Multiruolo versatile: come prima o seconda auto, per weekend con figli e uso urbano e al tempo stesso

uso professionale per l’au tonomia estesa oltre i 500 km, durante l’uso effettivo - non solo a spasso tra i vigneti come nelle imma gini - comprendendo anche l’autostrada, almeno 400 km sono sempre effettiva mente disponibili. L’immagine di Q4 e-tron è dirompente: linea nuova e coraggiosa, giovane per l’aspetto accessibile tra le

premium. Muscolare con elementi sportivi, evolve le proporzioni. Nel frontale l’inedita mascherina nera lega i fari (full-led o Matrix con quattro firme luminose selezionabili) avvolgendoli alla calandra ottagonale. Fiancata scolpita con pa rafanghi netti e bombature dal carattere sportivo, coda con luci unite ed estrattore alla base che ricorda il ruolo da suv. È anche disponibile in versione Sportback, con taglio maggiormente coupé.

All’interno, l’innovazione è ben rappresentata dal volante con corona ap piattita sopra e sotto con razze con superfici tattili; la strumentazione è digitale con display centrale touch da 11,6 pollici; l’head-up display a realtà aumentata incrementa sicurezza e

La linea è filante e aerodinamica: sembra sfuggire dalla verticalità del frontale che marca la personalità del modello
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comfort. Atmosfera nuova con stile, fino alla piccola plancia sospesa sotto la principale che dimostra quanto Q4 e-tron sia nativa elettrica.

I propulsori elettrici e la disposizione delle batterie sul pianale influenzano positivamente l’abitabilità, non ci sono suv con tali misure esterne che ne offrano altrettanta.

Anche la guida mostra le peculiarità del progetto elettrico: baricentro basso, pesi ben ripartiti per le batterie centrali tra gli assi, sospensioni di tre tipi fino agli ammortizzatori rego labili, sterzo progressivo (di serie su Q4 quattro) e cinque programmi di mar cia. Per apprezzarne piena mente comfort e dinamica, da Audi.

Nicola D. Bonetti

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299 CV Potenza 82 kWh Batteria 434-509 km Autonomia Via Gemelli, 30 BERGAMO Tel. 035 453 2970 www.bonaldi.it

AUDI RS e-tron GT

Foto Light&Magic Productions
MOTORI
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Coupé fastback a cinque porte elettrica, seduce per le prestazioni “possenti e silenti” con grande dinamica, come per gli interni: dove design, materiali, comandi e relative posizioni sono all’altezza del ruolo sportivo. Una prima auto elettrica con quattro ruote motrici si era già vista, parecchio tempo fa, all’E sposizione universale di Parigi del 1900. Vettura

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rivoluzionaria che attrae l’interesse: i nobili la ordi nano per le competizioni, ritenendo imbattibile quella viennese Lohner progettata da Ferdinand Porsche. Con quattro motori, ognuno nel mozzo di una ruota, inven tava la trazione integrale, avvicinando il futuro.

Se Audi RS e-tron GT fosse apparsa prima di oggi, così

futuribile e dirompente, nel corso del tempo avrebbe meritato una definizione propria, come Berlinetta, Gran Turismo o Supercar, per esempio. Ben 122 anni dopo, è “semplicemente” l’auto di serie più potente nella storia del marchio Audi: 475 kW (646 cavalli) e 830 Nm di coppia erogati da due motori, con batteria da

93,4 kWh, launch control, sospensioni pneumatiche attive, quattro ruote motrici e sterzanti per essere agile.

Scatto 0-100 in 3,3 secondi e velocità di 250 km/h: pre stazioni pulite, sostenibili e, soprattutto, utilizzabili quo tidianamente per la buona autonomia.

Ma l’occhio vuole la sua parte: osservandola - come

mostrano le immagini scattate durante la prova di Economia Magazine attorno al Colle di San Vigilio a Bergamo - è pulita non solo per le emissioni. Linea fedele ai primi sketch dei designer che l’hanno creata, conservando fino alla produzione lo stile da fastback, bassa e filante, con frontale semplice ma

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«Flyline dinamica, bassa e larga, per RS e-tron GT, l’Audi di serie più potente di sempre»

aggressivo per la larghezza in proporzione all’altezza alla calandra, affiancata dai proiettori Matrix led di serie. Suggerisce di poter coniugare l’impiego urbano silenzioso alle prestazioni da pista. E oltretutto non sembra un’auto da cinque metri.

Sviluppata da Audi Sport sulla struttura e con tecno

logia di Porsche Taycan, la coupé a quattro porte nasce con l’obiettivo di evolvere la sportività sostenibile della gamma: ottenendo un risultato di elevata qualità, stile personale e guidabilità dinamica e divertente, con prestazioni elevatissime. Senza soffrire l’uso urbano: le sospensioni filtrano i pas saggi tra asfalto sconnesso,

selciato e tombini. Ma è come si “apre” la strada che RS e-tron GT esibisce la tendenza da saetta: lo scatto, non solo da fermi, è impressionante. Sempre pronto nonostante il peso tipico delle auto elettricheperò le sue batterie pesano un terzo di quelle del 1900 - scatta fulmineamente a qualsiasi andatura, erogan

do tutta la coppia massima, sempre e subito. L’intero progetto è stato pensato in modo sostenibile: produ zione con riciclo di plastica e alluminio, uso di materiali con attenzione all’ambiente (c’è anche il pacchetto senza cuoio), e fabbrica intera mente carbon neutral. Abbiamo avuto modo di guidare a lungo Audi RS

Autonomia
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646 CV Potenza 93,4 kWh Batteria 472 km

e-tron GT, apprezzandone la funzionalità degli interni e la ricchezza delle dota zioni: su tutte le sospen sioni autoadattanti di serie, mentre è consigliabile l’opzione dello sterzo inte grale con risposta-lampo. Nella guida dinamica, ambiente elettivo di questa supersportiva, svetta la motricità della trazione quattro elettrica che arriva a trasferire il 100% al retro treno con bloccaggio attivo del differenziale. Validi i freni, adeguati a peso e prestazioni, con dischi al carburo di tungsteno, mentre considereremmo i carbo-ceramici solo per le autostrade tedesche o la pista. Ambienti questi dove si potrebbe provare lo scat to da 0 a 200 km/h in meno di 12 secondi. Qui è meglio guidare in modo rilassato, veleggiando in rilascio, godendosi il tetto panora mico in vetro e ascoltando la colonna sonora generata dal sistema “e-tron sport sound”. Sì, ma l’autonomia? Con batterie che consentono

fino a 472 km (possono scendere a 350 con guida molto sportiva) consente di andare al mare senza ricaricare per strada: alla gestione del viaggio ci pensa il trip planner con guida predittiva. E se anche occorresse, RS e-tron GT può ricaricare fino alla potenza di 270 kW: così in soli 5’ si aggiungono 100 km di autonomia, oppure si ripristinano le batterie da 0 all’80% in meno di 23’. Con sportelli di ricarica su entrambi i lati, per maggior comodità.

Volante tagliato in basso, pelle o microfibra, carbonio o alluminio, tutto evidenza il carattere da RS

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