bergamoeconomia maggio 2011

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PRODI: “L’EUROPA NON CONTA NULLA”

Incontro con l’ex presidente del Consiglio in visita a Bergamo Berlusconi mai nominato: "Io non sono né al Governo né all'opposizione" GIOVANI E PREVIDENZA, DESERTO IL CONVEGNO

Completamente snobbato il tema della previdenza complementare. All'incontro in Università assenti, oltre al presidente dell'Inps Mastropasqua, anche i giovani DISMISSIONI INPDAP: IL CASO DI VIA BORFURO

Vendita bloccata per il palazzo di fronte al nuovo Tribunale di Bergamo Dalla clausola "di pregio" una serie di impugnazioni, ricorsi e controricorsi

Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

L'asfalto dinamico sbanca "Edil 2011" Mtm Servizi, azienda edile di Cene, si è aggiudicata il “Premio per l’innovazione tecnologica in edilizia”. Il prodotto è rivoluzionario, in grado di migliorare le proprie caratteristiche in base alle condizioni climatiche

L’a.d. Andrea Mistri

MAGGIO 2011 - anno 5 - numero Economia, attualità, costume e stile

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L’editoriale Maggio 2011

Le Pmi in salute reggono l'Italia, ma il fattore fiscale le penalizza di 9 miliardi DI LUCA T. BILOTTA

ono state le più bersagliate dall'effetto crisi, ma sono anche le più dinamiche in chiave ripresa. Parliamo ovviamente delle Pmi italiane, società perlopiù a carattere familiare che hanno dalla loro parte - in termini di vantaggio - la capacità e i requisiti ideali per velocizzare al meglio il processo di ripresa economica, quindi un miglioramento del fatturato, dell'export e conseguentemente della crescita rispetto alle aziende di dimensioni più vaste. E la loro salu-

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te, anche nel 2010 con un occhio verso il 2011, è decisamente buona. Questi i segnali e le proiezioni emerse da uno studio di Mediobanca e Unioncamere, lo stesso che da dieci anni a questa parte fotografa le piccole e medie imprese italiane (ad onor di cronaca il focus è rivolto principalmente alle medie realtà industriali). Dati interessanti, principalmente positivi ma con un colpo basso. Ad esempio la "cappa fiscale". Nell'ultimo anno solare, infatti, questo fattore ha pesato sulle stesse in negativo. Per intenderci se le Pmi avessero gli stessi oneri fiscali delle grandi (32,9% rispetto al 45,5% la media sul periodo preso in esame) avrebbero risparmiato in 10 anni quasi 9 miliardi. Ma ci sono, come detto, dati interessanti e propositivi. In primis che i numeri, oltre che le parole, confermano quanto Bergamo Economia ha sempre sostenuto: che un quarto del Pil dell'industria lo si deve proprio alle Pmi. La loro struttura finanziaria, infatti, resta decisamente solida: il 53,7% merita un punteggio a livello di investment grade, la classe di merito più elevata, mentre la media nazionale per tutte le aziende medio-piccole è del 34,3% e del 39,3% per quelle manifatturiere. el dettaglio, l'indagine condotta quest'anno, effettuata su un campione di aziende fra cui molte bergamasche, fa emergere che il 63,7% delle imprese prevede un amento del fatturato (era il 61,7% nel 2010 e solo dell'11,4% nel 2009) e il 55,9% prevede una crescita della produzione. Nell'anno orribile della crisi, tra il 2008 e il 2009 alcune sono cadute sul campo e 240 aziende hanno smesso di far parte di questa componente così dinamica della nostra imprenditoria. Ma nonostante i cali del 2009, sia di fatturato che di export e di valore aggiunto, ora si è arrivati alla svolta. Una crescita che è legata anche all'aumento della presenza sui mercati esteri: la quota di aziende esportatrici è passata dall'83% del 2009 al 94% del 2011. Non solo: le aziende sono convinte che le vendite all'estero continueranno ad aumen-

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tare (lo prevede il 57,3%), anche se contemporaneamente il 42% è fiducioso che riprenderà anche la domanda interna. uone notizie, quindi, per gli imprenditori bergamaschi e italiani in generale. Ancora più buoni se si considerano i dati riguardanti la salute dell'Italia in generale. Secondo le stime preliminari dell'Istat, infatti, l'indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato ad aprile un aumento dello 0,5% rispetto a marzo e del 2,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il dato annuo è il più alto da novembre del 2008. E se l'inflazione schizza alle stelle, non è da meno la disoccupazione. Risalita a marzo - anche se minore rispetto al 2010 (era all'8.5%) - è arrivata all' 8,3%. Insomma, l'Italia non sta bene. Ma può contare sulla forza delle Pmi che godono, come detto, di buona salute. E vedono all'orizzonte nuovi scenari e prospettive. Anche perché - stando alle ultime novità in chiave incentivi stanno per arrivare alle Pmi del Belpaese altri 65 milioni di euro di finanziamenti tramite il Fondo italiano "Fii". Dopo le prime tre operazioni di intervento diretto nel capitale di rischio di altrettante imprese, realizzate da dicembre scorso, con le decisioni di questi giorni il Fondo voluto dal ministero del Tesoro per sostenere la crescita dimensionale delle piccole imprese italiane si è trasformato anche in "fondo di fondi" e può dunque essere considerato ormai a pieno regime. L'obiettivo è di chiudere entro dicembre tra 15 e 20 investimenti diretti in aziende sane e con progetti di crescita, e una decina di operazioni in fondi chiusi. E fra gli operatori destinatari dei commitment del Fondo italiano c'è soprattutto Futurimpresa, la società, nata su iniziativa delle Camere di Commercio di Milano, Brescia, Como e soprattutto Bergamo, con l'intento dichiarato di investire nel capitale di rischio di piccole e medie imprese lombarde per sostenerne i piani di sviluppo. Insomma, dopo i tempi foschi del credit crunck si ricomincia a sognare positivo con alla guida dell'economia le Pmi nostrane.

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IL CAPOREDATTORE

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ECONOMIA&BUSINESS

Foto del mese GIOVANI&PREVIDENZA: MA I GIOVANI DOV'ERANO? La fotografia, scattata in occasione del convegno Giovani&Previdenza che si è tenuto all'Università di Bergamo (facoltà di Economia) in via dei Caniana lo scorso 8 aprile, palesa l'assenza totale della platea. E il sottotitolo all'incontro "L'atteggiamento delle ultime generazioni nei confronti dei temi della previdenza" è curiosamente esemplificativo. Davanti a nomi e temi importanti (vi rimandiamo all'articolo pubblicato qualche pagina avanti) verrebbe da chiedersi il perché di questo disinteresse. Mancanza di fiducia nel futuro o i giovani non presenti stavano semplicemente cercando lavoro?

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Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG) Tel. 035/778011 www.calonitrasporti.com


Sommario Maggio 2011

Bergamo Economia Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007) Società editrice: Speb S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Presidente: Marino Lazzarini

REDAZIONE: Direttore responsabile: Paolo Agnelli Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi Caporedattore: Luca T. Bilotta Mail: bilotta@bergamoeconomia.it

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Redattore: Livio Casanova Mail: casanova@bergamoeconomia.it Fotoreporter: Giorgio Chiesa Mail: chiesa@bergamoeconomia.it

ECONOMIA & BUSINESS

Collaboratori: Carlo Di Gregorio e Rossella Martinelli Consulenti: Marco Amorese, Laura Adele Feltri, Claudio Rossi e Barbara Putortì Art: Francesco Legramanti Mail: grafici@bergamoeconomia.it Fotografi: Loris Sambinelli e Franco Pasinetti

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Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini, Renato Ardizzone, Jarno Sambinelli e Antonio Mandato Mail: info@bergamoeconomia.it Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211

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Stampatore: Quadrifolio S.p.a. 24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via Emilia, 17 Tel. 035 330100

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Il lavoro a Bergamo Occupazione: 245 mila bergamaschi non hanno lavoro e non lo cercano

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Opportunità Bergamo Lavora, esperimento riuscito Un successo la prima edizione

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Workshop "Giovani & Previdenza": il convegno fa il vuoto Nemmeno un giovane presente

Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n - 24122 Bergamo

INFO:

L’europeista Prodi: "L’Europa non conta nulla" Incontro a Bergamo con l’ex premier

PUBBLICITA’: Tel. 035 678812

Copertina L'asfalto dinamico sbanca "Edil 2011"

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"Le processus de fermeture" Siac dalla Francia a Pontirolo

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Class action "Azione civile e danno antitrust: un'opportunità per PMI e consumatori


www.bergamoeconomia.it

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“Burocratismi" (2° parte) Via Borfuro 12: prezzi impugnati e vendita bloccata

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L’indagine Allarme criminalità Bergamo è 25esima

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"La prebenda" Stezzano: due condanne per il super stipendio del segretario comunale

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“Bergamo formazione” Distretti del commercio: incontri di formazione al via

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Parola all’associazione

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Artigiani, un futuro da affrontare mettendosi in rete

RUBRICHE & EVENTI

AZIENDE 74

"Ricostruzioni"

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Nuovo Gleno, posata la prima pietra

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La quinta e sesta stella del "Devero Hotel"

Tecnologia&PMI S.IN.TEC, da 15 anni soluzioni ICT per le imprese

Eccellenze Quadrifolio S.p.a., con Signum verso la leadership del settore grafico

For businessman

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Turismo Alla scoperta del Sebino

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Tecnologia BIG TLC, alla "Fiera dei Librai" arriva la free Wi-Fi zone

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Manager&Sport "La sponsorizzazione: il calcio a lezione dagli altri sport"

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La Kermesse Il "Vip" raddoppia. Archiviato il Bergamo Golf, è già l'ora del Tennis

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Motori Cooper SD, la maxi MINI vitaminizzata in chiave diesel L'eleganza del giaguaro: ecco a voi la bomba XKR BMW R 1200 R, il ritorno al "Classic"

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Chi, dove e perchè Foto e curiosità 9


Notizie in breve 185 milioni di euro 400 milioni di euro L'unico politico bergamasco ad aver firmato con 57 parlamentari la proposta di Legge per raddoppiare il contributo pubblico ai partiti è Savino Pezzottadell'Udc.Ilmotivo:"Altrimentilapoliticalapossonofaresoloiricchi”

E' il risparmio accorpando referendum e amministrative di fine maggio. Con 276 voti contrari e 275 favorevoli alla Camera non passa la mozione. Un voto. AssenteilaulailbergamascoGabrieleCimadorodell’Idv.Ilmotivo:nonstavabene

Ricerca/1

Ricerca/2

Un benefattore, 900 mln di lire e 50 anni fa nasceva l'Istituto Mario Negri Cinquant'anni fa nasceva l'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, grazie al via libera dell'allora presidente del consiglio, Fernando Tambroni. Una Fondazione - senza scopo di lucro - che da 50 anni eccelle in Italia nel settore della ricerca. I primi passi per la nascita dell'istituto prendono il via da una donazione di una persona che nulla aveva a che fare col mondo della sanità e della ricerca, il gioielliere Mario Negri. Incontrato per caso Mario Negri, ricorda il direttore Silvio Garattini, "colsi l'occasione per rivolgere anche a lui la solita

nuova Fondazione". Mario Negri, per colpa di una malattia, non vide mai la nascita dell'Istituto, ma due settimane prima della sua morte, scrive Garattini, "mi chiamò per confermarmi che erano state date tutte le disposizioni per la realizzazione di una Fondazione che si doveva chiamare Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri". Il testamento, aperto nell'aprile del 1960, stabiliva le linee generali dello statuto e disponeva le risorse necessarie per un ammontare di circa 900 milioni di vecchie lire. Una cifra enorme. Nonostante i

Silvio Garattini

domanda", se fosse interessato a far nascere una fondazione, e dopo tante richieste finite in nulle, "questa volta ebbi l'impressione che la richiesta non cadesse nel vuoto. Fu così che iniziò un rapporto di collaborazione durante il quale procedeva la definizione di che cosa avrebbe potuto essere l'attività della 10

mezzi economici, i primi periodi non furono facili. L'Istituto era considerato "un corpo estraneo con cui era meglio non avere rapporti" e fu ignorato per molti anni dall'Università e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, "che al tempo aveva l'incarico di distribuire fondi per i progetti di ricerca".

"Fortunatamente - scrive Garattini avevamo stabilito da tempo rapporti con gruppi internazionali per cui potemmo ottenere fondi, provvidenziali per i primi anni, da parte del National Institute of Health americano e da parte di Fondazioni internazionali". Il risultato di tanti sforzi è rappresentato da oltre 6.000 laureati italiani e circa 800 stranieri che si sono formati nel corso di questi 50 anni: molti sono rimasti al Mario Negri e la maggior parte di loro ha percorso carriere nelle Università, negli ospedali e nelle industrie. Il Mario Negri è poi cresciuto nel tempo espandendo le sue attività che comprendono attualmente il settore cardiovascolare, i tumori, le neuroscienze, l'ambiente, le malattie renali, i trapianti d'organo e le malattie rare. Attualmente l'Istituto è localizzato in tre sedi di cui è proprietario: Milano, Bergamo e Ranica per un totale di oltre 850 addetti, 40.000 metri quadrati di laboratori e uffici e di due residence con circa 60 appartamenti per ospitare ricercatori provenienti da sedi lontane. Garattini svela anche un aneddoto sulla nascita dell'Istituto: alla lettura del testamento tutti festeggiarono tranne Garattini, che non era nominato nel testamento. Ma si trattò solo di una dimenticanza. L'avvocato che aveva letto il testamento, infatti, si era dimenticato di leggere anche un codicillo che nominava Garattini direttore del nuovo Istituto.

Istituto di nefrologia internazionale Remuzzi presidente Giuseppe Remuzzi sarà presidente dell'Isn (Istituto internazionale di nefrologia), per il biennio 2013-2015. Il medico bergamasco è il primo italiano a ricoprire tale prestigioso ruolo che lo vedrà a capo del comitato responsabile delle attività e dei programmi dell'associazione che opera a livello mondiale. Remuzzi è anche coordinatore dei ricercatori dell'Istituto Mario Negri, direttore del centro ricerche "Aldo e Cele Daccò" di Ranica, nonché direttore del Dipartimento trapianti degli Ospedali Riuniti di Bergamo. E' membro del "Gruppo 2003", costituito dagli scienziati italiani più citati al mondo dalla letteratura scientifica (Institute for Scientific Information, Philadelphia). Nel 2007 ha ricevuto da parte della Società Americana di Nefrologia (ASN) il più prestigioso premio nel campo , il "John P. Peters Award". Editorialista del Corriere della Sera, è autore di oltre 1.000 pubblicazioni su riviste Internazionali e di 13 libri.

Giuseppe Remuzzi



ECONOMIA&BUSINESS

Il personaggio STEFANO MORIGGI E LA PETIZIONE ON-LINE CONTRO DE MATTEI "Dio non può fare che il terremoto colpisca il colpevole e salvi l'innocente. E' chiaro che talvolta salva l'innocente con un miracolo, ma non è obbligato. La sua morte è l'esecuzione di un decreto di colui che è padrone della vita e della morte". A dirlo, su Radio Maria, è il vicepresidente del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) Roberto De Mattei che ha equiparato la tragedia in Giappone a un castigo divino. All'interno della comunità scientifica, il primo a chiederne le dimissioni è stato Stefano Moriggi (nella foto), filosofo della scienza (Università di Bergamo). Intervistato su "Il Fatto" da Eleonora Bianchini e poi su Radio24 a "Moebius Scienza" ha ribadito quanto sostenuto in una nota sul suo profilo Facebook: "De Mattei dovrebbe dimettersi per manifesta incompatibilità tra le sue idee e la carica che ricopre. Un tolemaico alla guida di un osservatorio astronomico farebbe meno scandalo..."

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ECONOMIA&BUSINESS

Novità fiscale: la cedolare secca su locazioni d’immobili

CON... TRIBUTO - a cura della Dott.ssa Barbara Putortì on l'approvazione del "federalismo municipale" è entrata in vigore la così denominata "cedolare secca" ossia un imposta sostitutiva pari al 20% sui canoni di locazione relativi a immobili abitativi locati da privati: il predetto sistema di imposizione può essere scelto, a partire dall'anno 2011, facoltativamente, in alternativa all'attuale sistema di tassazione IRPEF. La cedolare, che può essere applicata anche ai contratti di locazione per i quali non sussiste l'obbligo di registrazione, sostituisce l'IRPEF e le relative addizionali, nonché l'imposta di bollo sul contratto di locazione. Dal 2011 per i contratti stipulati a canone convenzionato relativi ad abitazioni ubicate nei comuni ad alta tensione abitativa e dal 2014 per i contratti diversi da quelli a canone convenzionato, la cedolare secca del 21% sostituirà anche l'imposta di registro. Al fine di determinare la convenienza o meno di optare per la forma di tassazione sostitutiva, il contribuente dovrà attentamente valutare diversi fattori, tra i quali la propria aliquota marginale e la possibilità di applicare deduzione ai proventi derivanti dai canoni di locazione.

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Quindi in breve, il contribuente potrà optare per la nuova disciplina, sia per i nuovi contratti, in sede di registrazione, sia per i contratti esistenti, dandone comunicazione all'Agenzia delle Entrate in via telematica entro i termini di scadenza dell'annualità del contratto

mediante presentazione del modello approvato dall'Agenzia delle Entrate! In caso di più proprietari, l'opzione può essere effettuata anche da uno solo degli stessi, in base alla sua convenienza. L'imposta va versata ogni anno nei consueti termini delle dichiarazioni annua-

li, in caso di esercizio dell'opzione per il 2011, l'acconto deve essere ricalcolato sui redditi esclusi quelli da locazione, e deve essere aggiunto l'85% dell'importo virtuale cedolare sui canoni. I vantaggi di questa nuova normativa sono i seguenti: sul canone è applicata un'imposta ad aliquota fissa del 21% sostitutiva dell'irpef progressiva e delle addizionali regionali e comunale; se per un periodo si dovesse ritenere più vantaggiosa la tassazione ordinaria si potrà optare nuovamente per la tassazione ordinaria; non si versano le imposte di registro (2% annuo) e di bollo sulla registrazione del contratto. Per quanto riguarda gli svantaggi bisogna ricordarsi che, sui contratti per cui si opta per la cedolare non possono essere applicati gli aumenti Istat, per i contratti in essere, l'imposta di registro eventualmente interamente versata all'inizio non viene rimborsata e l'aliquota si applica sull'intero canone. Insomma, in termini di tassazione deve essere attentamente valutato il calcolo di convenienza in base al reddito complessivo atteso dal contribuente, generalmente la cedolare diviene più vantaggiosa al crescere del reddito.


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ECONOMIA&BUSINESS

L’investimento su misura: concetti di financial planning

PILLOLE DI FINANZA - Rubrica a cura del Dott. claudio Rossi rizzonte temporale, quantità di risorse disponibili e orientamento al rischio rappresentano i fondamenti sostanziali del "profilo d'investimento": tanto per fare un esempio sicuramente un pensionando sessantenne non avrà esigenze o obiettivi economici di vita identici a quelli di un giovane neolaureato ed alle prime esperienze di

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lavoro. Per venire, quindi, incontro a queste peculiarità e per adattare al meglio la pianificazione finanziaria di ciascuno alle proprie personali aspettative bisognerà quindi porre in essere alcune semplici ma, allo stesso tempo, articolate attività, partendo dalla definizione di due basilari principi: la diversificazionedelle risorse in funzione temporale e la definizione dei personali atteggiamenti verso gli investimenti. Questo preliminare esercizio ci permetterà di costruire un grafico ed 16

un modello (F.Miglioli, G.Megale e S.Sorgi, Il Planning della Finanza Personale, Il Sole 24 Ore, MI)che sia funzione personalizzata di tutti i parametri soggettivi di cui abbiamo sin qui parlato. Identificati a questo punto il profilo d'investimento (Dinamico, Equilibrato, Prudente o Conservativo) e l'orizzonte temporale della propria esigenza finanziaria (Breve, Medio, Medio-lungo e Lungo Termine), diventa indispensabile stabilire l'ammontare relativo di risorse che si intendono allocare nelle rispettive aree di investimento così determinate. Questa fondamentale attività è solitamente effettuata dagli investitori in maniera casuale e senza un reale e ponderato allineamento al proprio ciclo di vita. A questo punto, purtroppo, va anche aggiunto che l'attuale offerta di consulenza finanziaria presente nel mercato, nel migliore dei casi, non mette questo criterio al primo posto delle scelte d'investimento, essendo la consapevolezza del proprio ciclo personale di vita molto intima ed individuale. Comunque, solo nell'intento di offrire un rapido, agile e soprattutto concreto aiuto a chi si voglia cimentare in proprio nell'identificare la diversificazione ottimale dei suoi investimenti, puo' essere utile tenere a mente i seguenti aspetti, da esaminare uno alla volta. In primis, il programma delle spese ha ovviamente la precedenza su tutti gli altri punti. E' importante allineare la diversificazione temporale degli investimenti in funzione della finalizzazione delle risorse dell'investitore che qualora interamente finalizzate non permetterebbero di prendere in considerazione gli ulteriori aspetti che di seguito andremmo a trattare e che si adatterebbero a risorse non finalizzate.

Seguono le variabili socio-anagrafiche:esse sono rappresentate dall'età, dal numero dei componenti della famiglia e dal loro stadio di vita e dagli anni mancanti al pensionamento. Questi parametri contribuiscono ad abbreviare o ad allungare l'orizzonte temporale degli investimenti. Ancora è da tenere presente la situazione economico finanziariadell'investitore: il grado, infatti, di stabilità delle fonti di reddito dell'investitore è elemento importante per una corretta asset portfolio management. Al pari dell'analisi aziendale per indici anche per il privato si possono prendere in considerazione diversi indicatori: a) il grado di solvibilità che esprime la perdita massima sopportabile dal patrimonio, b) il grado di liquidità che esprime la liquidità residua dalla copertura dei debiti nell'anno e c) il grado di risparmio annuo che evidenzia la capacità di accumulazione dell'investitore. Infine ed a conclusione dei punti da esaminare nel check up del financial planning personale troviamo l'esperienza maturata negli investimenti e la componente culturale dell'investitore, la sua propensione al trinomio tempo-rischio-rendimento,il grado d'"impazienza" e le suefinalità dell'investimento. Quest'ultime, in particolare, possono condizionare molto la "forma e manifestazione" del rendimento atteso dall'investimento: esso potrebbe avere alta periodicità tutelando la componente reale del valore degli assets, bassa periodicità combinata ad una moderata crescita del capitale, aperiodico unito ad una maggiore rivalutazione delle somme investire o, infine, assente puntando al massimo incremento del capitale nel tempo.



ECONOMIA&BUSINESS

Romano Prodi archiviata la carriera politica, è tornato ad insegnare. Dal settembre 2008 presiede il gruppo di lavoro Onu-Unione africana sulle missioni di peacekeeping in Africa, è professor-at-large alla Brown University (Usa) e professore alla China Europe international business school in Shanghai

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Prodi: "L'Europa non conta nulla" L' EUROPEISTA

"L'Ue ha una grande forza economica, è tra le prime regioni del mondo per reddito e per produzione industriale, tuttavia, in ambito internazionale conta pochissimo". Invitato a Bergamo dalla Fondazione Zaninoni e dalla presidente Pia Locatelli, l'ex premier non parla della situazione politica italiana

PHOTO: GIORGIO CHIESA

on parlo della politica del Governo italiano, perché non sono né al Governo né all'opposizione". Al centro congressi di viale Papa Giovanni XXIII arriva Romano Prodi per partecipare all'incontro pubblico, organizzato dalla Fondazione Zaninoni, e chiude subito le porte a domande sulla situazione politica italiana. La svolta sulla guerra in Libia e i giochi di forza nell'alleanza PdlLega in bilico: di tutto questo Prodi non parla se non in modo indiretto, con richiami e risvolti non espliciti all'interno del quadro generale dei cambiamenti mondiali in atto. Introdotto da Pia Locatelli e Filippo Maria Pandolfi, si prende tutto il tempo per dipingere il mondo visto da uno che ultimamente in Italia c'è stato

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poco. "Io insegno nelle università cinesi e stando lì ci si rende conto fino a che punto il mondo stia cambiando": ecco cos'ha fatto negli ultimi tre anni, da quando il suo secondo Governo è caduto. E poi un omaggio a Filippo Maria Pandolfi, "Pippo spiega Prodi parlando del suo legame con Bergamo - è responsabile (per il bene e per il male) della mia entrata in politica. E' l'unica cosa che, nella sua vita, sarà ascritta come cosa negativa. Il nostro è un legame molto forte e da lui ho imparato molto". Ecco la sua visione del mondo sotto forma di intervista. Si parte dalla domanda cruciale: cosa sta capitando al mondo? "Siamo di fronte ad un cambiamento epocale. E' una frase che si ripete ma

sfogliando gli archivi della storia è difficile trovare, in un periodo di tempo così breve, mutamenti così profondi e articolati. Dopo la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda, eravamo entrati in un periodo di stabilità che gli storici e gli analisti politici ritenevano potesse durare a lungo. Dopo i due secoli europei (18esimo e 19esimo) si pensava che con il 20esimo secolo (americano) la storia potesse proseguire tranquillamente. Alcuni storici parlavano, addirittura, di "fine della storia". Poi, in pochi anni, è cambiato tutto e si è passati da un mondo "monopolare" (con un riferimento unico) ad uno "multipolare", dove non conta più uno solo ma tante realtà, dove ci sono più protagonisti e gli Stati si condizio19


nano l'un l'altro ma nessuno può essere considerato la guida mondiale. Non

L'analisi dell'ex premier sul futuro dell'Europa e del nuovo mondo che ruota attorno alla Cina

mondiale ma con il problema palestinese irrisolto, con la guerra in Iraq e Afghanistan, si è fatta uno stock di un miliardo di nemici nel mondo. Questo costa 400 mila soldati perennemente all'estero e oltre 1000 basi militari sparse per il mondo. Certo, gli Stati Uniti potranno sopportare ancora a lungo questo squilibrio, perchè sono comunque

Filippo Maria Pandolfi

che ha una politica economica a 360 gradi e l'unica spesa che ha sono i fuochi d'artificio quando gli ospiti si recano a Pechino".

c'è più un unico direttore d'orchestra ma c'è tutta una complessità di volontà". E il ruolo giocato dagli Stati Uniti? "Nei dati economici c'era già scritto il passaggio epocale. Nel primo dopoguerra, nel 1950, il Prodotto Nazionale Lordo degli Stati Uniti era il 50% di quello mondiale. Oggi è al 21% e il 50% è destinato a spese militari. Un forte sbilanciamento che, sommato a problemi di politica interna, porta ad un colossale deficit del bilancio federale. L'America, mi raccontava provocatoriamente un professore un anno fa, è un leader

Pia Locatelli

una potenza forte, ma intanto questo sforzo militare è una delle cause principali del 10% di deficit del loro bilancio. E poi, dall'altra parte, c'è la crescita esponenziale della Cina

Cosa è stata la chiave di questo cambiamento epocale? "La guerra irachena ha frantumato l'Occidente e ha sconvolto i rapporti di forza. Io, allora, ero Presidente della Commissione Europea e forti erano nei G8 le tensioni fra Putin e Blair. Divisioni profonde, difficili da ricomporre, che hanno segnato tutto il cammino unitario dell'Europa. Poche volte ho assistito a scontri politici così aspri come quelli della divisione sulla guerra in Iraq: vecchia e nuova Europa, Gran Bretagna da un lato, Germania e Francia

Neanche una parola su Berlusconi e l'Italia: «Io non sono né al Governo né all'opposizione» dall'altro. E mentre l'America era bloccata in Iraq, la Russia ha riannodato rapporti di politica estera, si è mossa sul suo scacchiere e ne ha ripreso il controllo: ricordo solo i casi della Georgia e dell'Ucraina. Ha ricostruito una zona cuscinetto". Quale peso ha avuto la Cina in questi cambiamenti? "Oggi la Cina non ha nemici, né spese mili20


La Platea

tari come quelle degli Stati Uniti. Nel 2050 i cinesi saranno 1.4 miliardi e riprenderanno il ruolo di prima potenza economica mondiale, detenuta per 17 secoli e smarrita solo

«Una contraddizione dire no agli immigrati, tranne la badante di mia nonna o gli operai che mi servono» negli ultimi 200 anni. Nel rinascimento la Cina e la Toscana avevano le punte di reddito più elevate del mondo. Non dobbiamo, inoltre, dimenticare la potenzialità dell'India che crescerà fino a 1.7 miliardi di persone. Verso questi paesi si va a spostare l'asse del potere mondiale. Quella della Cina, però, non è più un'economia di imitazione che gioca il proprio successo sulla forza muscolare: la competizione in Asia, oggi, si

gioca già sull'innovazione e sulla forza del cervello. A Shanghai, Pechino, Macao ci sono scuole e università con strutture che qui non ci immaginiamo. I governanti cinesi, un po' per vezzo e un po' per intelligenza politica, amano definirsi governanti di un paese in via di sviluppo ma, soprattutto, i giovani cinesi hanno una forza di volontà e una voglia di conquistare il mondo che è l'opposto di quello che esprime oggi l'occidente". E' superata la nostra idea di una Cina di semplici "copioni"? "Il ritmo della crescita cinese è impressionante tanto che le imprese elementari, quelle che producono beni con uno scarso contenuto tecnologico, stanno emigrando dal mare verso la parte interna, verso il Vietnam, la Cambogia o altri paesi". Quali riflessi ha avuto la crescita cinese sul resto del mondo? "Il G8 si è sciolto perché nessuna decisione poteva essere presa senza che al tavolo fosse seduta la Cina o l'India. Il primo

ministro cinese, in un incontro informale, un giorno mi ha spiegato: vede, su questo tavolo ho mille miliardi di buoni del tesoro americani (non era vero perchè invece di mille erano due mila miliardi). Io mi comporto con consapevolezza perchè avendo questi dollari non ho nessun interesse a danneggiare altre economie, la mia crescita dipende dal buon andamento dell'economia mondiale. E' questo il motivo per cui nessuna decisione mondiale può essere presa se, al tavolo delle scelte, la Cina non è seduta. Vent'anni fa un discorso del genere nessuno lo poteva immaginare. Si è visto lo stesso al vertice sul clima di Copenaghen: se la Cina non è d'accordo la paralisi è garantita". E l'Europa? "Siamo di fronte alla più grande contraddizione perché, oggi, l'Europa è ancora prima per dimensioni del Pil, per export mondiale e produzione industriale ma, nonostante questo, non conta nulla a causa delle sue divisioni interne. Obama non nomina mai l'Unione europea nei suoi discorsi e questo 21


Che posizione ha preso l'Europa sui grandi cambiamenti in atto nei paesi africani del Mediterraneo e in Medio Oriente? "Anche su questo l'Ue, come l'Onu, è incapace di prendere qualsiasi decisione. La ragione principale è che l'Occidente oggi è dominato dalla paura: paura dell'immigra-

«I cinesi dominano non solo con la forza muscolare ma ormai con quella del cervello, dell'innovazione» zione, paura dello sviluppo cinese, paura di un mondo che cambia e non è più lo stesso. Sull'immigrazione ci sono contraddizioni da risolvere: non si può dire no agli immigrati, tranne alla bandante di mia nonna o a quelli che lavorano nel turno di notte. Lavori che non vogliono fare gli italiani". E così che l'Europa arretra e gli altri avanzano? "In Africa l'unica potenza in grado di esprimere una politica continentale è proprio la

è indicativo, le nostre strutture comunitarie non sono in grado di esprimere decisioni unitarie e autorevoli. E' la prima volta che il presidente americano non ha nulla a che vedere con l'Europa. Sempre in termini di potenza economica, pensiamo alle cose che più vengono messe in discussione: l'euro e i bilanci dello stato. Il bilancio della California è infinitamente peggiore di quello della Grecia ma solo quest'ultimo è stato messo in discussione. L'Europa, da quando si è trasformata in unione di Stati, ha fatto solo metà della strada che avrebbe dovuto fare e siamo rimasti a metà del guado". 22

Cosa significa per il mondo avere un'Europa così sfilacciata? "Da una parte ci sono gli interessi globali dei paesi che la compongono e dall'altra le spinte populiste. È un paradosso ma il Partito comunista cinese si dice preoccupato per il futuro della nostra democrazia. L'aspetto drammatico è il fatto che è guidata da interessi contingenti e immediati. Non si va oltre. Il problema è che non abbiamo progetti per il futuro, la politica europea pensa solo ai risultati delle prossime elezioni perchè ogni anno ci sono molte elezioni. Si vive giorno per giorno ma se non superiamo il problema contingente, del piccolo partito per guardare al domani noi siamo finiti".

Cina. Allo stesso modo in Medio Oriente, dove l'Egitto ha trovato una debole democrazia ma ha perso il ruolo di leader regionale, oggi a contare davvero è la Turchia".



ECONOMIA&BUSINESS

Occupazione: 245 mila bergamaschi non hanno lavoro e non lo cercano ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

IL LAVORO A BERGAMO

A Bergamo, nel 2010, sono cresciute le persone inattive: 6 mila in più rispetto alle 239 mila del 2009. Con un tasso di inattività che tocca il 33.7 è la peggiore tra le province lombarde L'occupazione è stabile come il tasso di disoccupazione fermo al 3.7% La radiografia del mercato del lavoro nella Bergamasca scorrendo i dati Istat 24

lagellato dall'onda lunga della crisi e dai suoi effetti che non si attenuano, il mercato del lavoro bergamasco offre scenari inaspettati e per certi versi sorprendenti. In terra bergamasca se nel 2010 rimane stabile il numero degli occupati cala, come era già

F


Occupati: 468 mila (285 mila maschi e 184 mila femmine). Nel 2010, in totale, il numero degli occupati rimane pressoché invariato: 468 mila (285 mila maschi e 184 mila femmine), con una perdita "secca" di mille unità rispetto al 2009, quando il dato era salito a quota 469 mila. Gli stessi occupati del 2008 anche se su una popolazione complessiva oltre i 15 anni in crescita da 905 mila a 913 mila. C'è però un travaso dei posti di lavoro tra settori e forme di occupazione.

accaduto per il 2009, il tasso di occupazione. E se rimane stabile il tasso di disoccupazione cresce, soprattutto tra gli uomini, il numero di persone che non hanno un lavoro e non lo cercano. Bergamo, da una parte, con 3.7% ha il tasso di disoccupazione più basso di tutta la Lombardia e, dall'altra, con 33.7% ha il tasso più alto di "inattività" (persone che non hanno lavoro e nemmeno lo trovano) di tutte le altre province lombarde. Nel complesso sono cresciute dalle 239 mila del 2009 alle 245 mila del 2010. Dati che rendono l'idea di quante sfaccettature possa avere la crisi. Lo spaccato bergamasco, frutto del rapporto sulle medie delle forze lavoro nel 2010 diffuso dall'Istat, disegna una quadro provinciale piuttosto articolato e complesso. Con un'avvertenza: si tratta di stime. E se è vero che i dati vanno presi con una certa prudenza perché scontano un certo margine di errore, sono sufficienti a disegnare un quadro occupazionale poco incoraggiante.

Settori: servizi 253 mila, industria 206 mila e agricoltura 9 mila. Con 253 mila il numero maggiore dei lavoratori è impiegato nel settore dei servizi, davanti ai 206 mila occupati nell'industria (159 mila sola industria senza il settore delle costruzioni). L'agricoltura con 9 mila persone è il settore con meno occupati. Continua l'emorragia di lavoro nel settore edile e manifatturiero. Nello scorso anno, infatti, l'industria con 7 mila occupati in meno e senza considerare l'edili-

so il 2010 a più 4 mila. Nel 2009 gli occupati nel manifatturiero erano 213 mila (154 mila la sola industria senza il settore delle costruzioni) e 249 mila nel terziario. Tipologie contrattuali: dipendenti 370 mila, indipendenti 98 mila. La maggior parte delle persone al lavoro, anche lo scorso esercizio, era

L'anno scorso, in provincia, al lavoro 468 mila persone Mille in meno del 2009 inquadrata come dipendente: 370 mila. Gli indipendenti, invece, sono stati 98 mila. Dallo 2009 allo scorso anno leggermente sbilanciato lo spostamento tra lavoro dipendente e indipendente perchè 6 mila sono

Il lavoro a Bergamo Media delle forze di lavoro fra i 15 e i 64 anni

dati in migliaia Maschi Femmine Totale

dati in percentuale Maschi Femmine Totale

Occupati 2010 285 184 468

2009 289 180 469

2008 290 179 496

Tasso occupazione 2010 75,3 51,7 63,8

2009 76,8 51,3 64,4

2008 77,7 51,5 65,0

Persone in cerca

Non forze di lavoro

2010 2009 2008 10 10 7 8 8 8 18 18 15

2010 2009 2008 82 76 75 163 163 160 245 239 235

Disoccupazione 2010 2009 2008 3,4 3,4 2,2 4,7 4,2 4,4 3,7 3,7 3,0

Tasso di inattività 2010 22 46,1 33,7

2009 20,5 46,4 33,1

2008 20,5 46,1 33,0

Fonte: elaborazione su dati Istat

zia, al netto, meno 5 mila testimonia l'inarrestabile riduzione occupazionale per un settore chiave dell'economia bergamasca. Di contro la parallela crescita nei servizi che hanno chiu-

andati ad incrementare le fila del primo mentre, dal secondo, sono usciti 7 mila persone. Tasso di occupazione: 63.8%. 25


Questo significa un tasso di occupazione pari al 63.8%, in calo sia rispetto al 64.4% del 2009 e al 65% del 2008, sia rispetto alla media lom-

Con 3.7% Bergamo ha il tasso di disoccupazione piĂš basso di tutta la Lombardia barda che si ferma 65.1% contro il 65.8% del 2009. Stabile, invece, il numero delle persone in cerca di lavoro: nel 2010 sono state stimate dall'Istat 18 mila unitĂ (di cui 10 mila 26

maschi), lo stesso numero del 2009. E' in quell'anno che furono piĂš forti i contraccolpi della crisi con un incremento della disoccupazione tutta al maschile: gli uomini in cerca di occupazione erano saliti dai 7 mila del 2008 ai 10 mila, mentre le donne rimasero 8 mila, per un totale passato da 15 mila a 18 mila. Numero confermato anche nel 2010. Non hanno lavoro e non lo cercano: 245 mila. Molti giovani non trovano un'occupazione. E molte persone, soprattutto donne, con meno di 65 anni si sono ritirate dal mercato del lavoro. Con il risultato che nel 2010 ci sono 10 mila persone in piĂš rispetto al 2008 tra quelle considerate "non forze di lavoro" ovvero gli "inattivi" che non hanno un'occupa-

zione e non la stanno cercando. In assoluto, le persone che non hanno lavoro e non lo cercano, sono pas-

sate in provincia dalle 235 mila del 2008 alle 239 mila del 2010 fino alle 245 del 2010. Dopo un primo incremento soprattutto fra le donne, passate da 160 mila nel 2008 a 163


mila nel 2009, il dato sulle donne inattive, nel 2010, non si discosta. Salgono, invece, gli uomini da 75 mila del 2008 a 76 mila del 2010 fino agli 82 mila del 2010. Anche questo potrebbe essere letto come un effetto della crisi. Tasso di inattività: 33.7%. Bergamo con il 33,7% ha il dato peggiore tra le province lombarde, seguita da Brescia con 32.4, Lodi e Varese 32.2% e Cremona 32.1%. Peggiora anche la media lombarda con 31% contro il 30,4% del 2009. L' indicazione chiara che riguarda l'aumento

2009, pari al 3.7%, inferiore al 5.6% lombardo e all'8.4% nazionale. Stabile, sempre nel bergamasco, sia il tasso di disoccupazione maschile (3.4%, inferiore a quello nazionale pari al 7.6%), che quello femminile (al 4.2%), più basso del dato regionale (6.5%) e di quello nazionale (9.7%). In termini statistici il tasso di disoccupazione poteva essere peggio del 3.7% con cui si è chiuso anche il 2009. Nel 2008, infatti, era arrivato al 3%, con un rialzo di quattro decimi di punto dal 2.6% del 2007. In Lombardia si è passati infatti dal 3.7% del 2008 al 5.4% del 2009 al 5.6% dello scorso anno. Il territorio bergamasco rimane lontano dai picchi di disoccupazione che si riscontrano altrove e solo Bergamo, tra le province lombarde si è mantenuta al di

sotto del 4%, Como ha un tasso di disoccupazione del 5,1%, mentre Lecco e Varese sono al 5.3%.

Nel 2010 sono stati 18 mila i bergamaschi in cerca di un'occupazione Come nel 2009 Mantova e Cremona toccano, addirittura, il 6.6%. In Italia, il tasso di disoccupazione per il 2010 è stato dell'8.4%, contro il 7.8% del 2009, determinando un'impennata dello 0.6% rispetto all'anno precedente.

Il lavoro nel 2010 Occupanti (dati in migliaia)

Provincia

delle "non forze di lavoro" lo segnala anche l'Istat a livello nazionale. In un anno il tasso d'inattività è cresciuto di altri due decimi di punto, dopo i sei decime del 2009, toccando il 37.8%. Fenomeni di scoraggiamento in senso stretto e l'attesa degli esiti di passate azioni di ricerca di lavoro motivano la crescita del numero degli inattivi. Il tasso di inattività della popolazione tra i 15 e i 64 anni nell'Unione europea è pari al 28.9%. L'Italia, con il 37,8%, si colloca al terzo posto della graduatoria a 27 paesi. Tasso di disoccupazione: 3.7%. Nel 2010 il tasso di disoccupazione bergamasco è stato lo stesso del

Varese Como Sondrio Milano Bergamo Brescia Pavia Cremona Mantova Lecco Lodi Lombardia

Maschi 217 152 45 981 287 324 130 91 108 86 59 2.476

Maschi&Femmine 374 258 78 1.753 468 530 232 153 181 148 98

1.797

4.273

Tasso di occupazione (15-64 anni) dati in %

Provincia Varese Como Sondrio Milano Bergamo Brescia Pavia Cremona Mantova Lecco Lodi Lombardia

Femmine 157 106 33 772 183 206 102 62 73 62 39

Maschi 73,5 75,2 72,4 73,7 75,3 75,5 71,3 73,1 76,5 74,5 74,5

Femmine 54,7 54,7 56,0 58,8 51,7 51,3 58,3 53,2 54,7 55,8 52,9

74,2

Maschi&Femmine 64,2 65,0 64,3 66,3 63,8 63,7 64,9 63,4 65,8 65,3 63,9

55,8

65,1

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ECONOMIA&BUSINESS

Bergamo Lavora, esperimento riuscito Un successo la prima edizione OPPORTUNITÀ

E' stato più che positivo il bilancio per la prima edizione italiana di "Job Shopping". La kermesse ha infatti chiuso a quota 500 iscritti, con altrettanti curriculum consegnati ai vari stand

PHOTO: GIORGIO CHIESA

i è chiusa a quota 520 iscritti la prima edizione di "Bergamo Lavora" organizzata dal centro commerciale Le Due Torri di Stezzano in collaborazione con Adecco. Tante sono state infatti le persone che si sono iscritte ai venti seminari proposti dalla manifestazione nella quattro giorni dedicata al mondo del lavoro (da giovedì 31 marzo a domenica 3 aprile scorsi). Oltre alle iscrizioni, il sito internet dell'evento (www.bergamolavora.it) è stato super cliccato e ha fatto registrare in poco più di una settimana circa 6000 contatti unici. Durante le quattro giornate rivolte al lavoro, accanto all'area seminari, le aziende che hanno preso parte a Bergamo Lavora erano presenti con stand dedicati per accogliere candidati, fare collo-

S

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qui conoscitivi e raccogliere curriculum. In questi giorni lo stand de Le Due Torri ha rac-

ciale, mentre Adecco ha selezionato da giovedì a domenica più di 200 curricula. "In filiale non è mai successo di raccogliere in così

Roberto Speri, direttore de Le Due Torri «Lo scopo era far incontrare le persone in cerca di un lavoro con chi ha qualcosa da offrire» colto circa 300 candidature alle posizioni aperte nei vari esercizi del centro commer-

poco tempo tante candidature - ha spiegato Sonia Speziani, manager delle risorse umane di Adecco Bergamo e Brescia -. Le


persone che si sono presentate da noi in questi giorni rappresentano una fascia di

Isacco Gregis (Patronato San Vincenzo)

popolazione molto eterogenea, un target che non ha mai avvicinato l'agenzia interi-

nale ma ha sfruttato il canale del centro commerciale per il primo approccio. Si tratta soprattutto di mamme che chiedono un part-time, cassaintegrati, persone in mobilità che hanno superato una certa soglia d'età e devono essere reinserite, con tutte le difficoltà del caso, ma anche alti profili". Bergamo Lavora è stato il primo esperimento italiano di Job Shopping, ossia la ricerca anche di un posto di lavoro nel tempio dello shopping. "Ed è stato un esperimento ben riuscito - ha aggiunto il direttore de Le Due Torri, Roberto Speri -. Scopo della nostra iniziativa era far incontrare e interagire le tante persone in cerca di un lavoro con chi ha qualcosa da offrire: un impiego, ma anche consulenza e competenze da mettere a disposizione dei disoccupati per aiutarli

nella loro ricerca. È un'attenzione che il nostro centro commerciale vuole offrire al

Oscar Fusini (vicedirettore Ascom)

territorio, non risparmiato dalla crisi economica. La prima edizione di Bergamo Lavora 29


Da sinistra Giovanni Magni (segretario generale area somministrazione atipica Cisl), Sonia Speziani (candidante manager di Adecco) e Federico Parea (area sindacale Confindustria Bergamo)

è stata positiva: in media il pubblico presente ai seminari si aggirava sulle 30 per-

Sonia Speziani, manager delle risorse umane di Adecco: «Si sono presentate tutte le tipologie di persone in cerca di lavoro» sone, con picchi di 45-50 ascoltatori per gli interventi più gettonati". Richiestissimi infatti gli appuntamenti "Opportunità in tempi di crisi", "Come presentarsi e proporsi alle aziende" e "Opportunità del mettersi in proprio nel terziario". "Ci sono numerose aziende che hanno richiesto di accedere alle candidature ricevute da Bergamo Lavora e questo ci spinge a pensare già alla prossima edizione - ha continuato 30

Speri -, consapevoli di aver incentivato il dibattito sul lavoro e siamo soddisfatti che questa idea sia partita dalla Bergamasca. Bergamo Lavora rappresenta un forte segno dell'evoluzione del centro commerciale nei confronti dei bisogni del territorio, non solo legato all'attività commerciale, ma rivolto anche alla logica dei servizi, del-

Da sinistra Mirko Genco (responsabile dell’area internet di S.IN.TEC) e Federico Ceruti (business development manager S.IN.TEC)

l'incontro di idee e del confronto". Dal laboratorio di Bergamo Lavora a maggio prederanno il via corsi per "Shop assistant" rivolti ai disoccupati del territorio che si terranno direttamente nel centro commerciale Le Due Torri e che daranno accesso poi a ulteriori corsi di specializzazione o a stage nei punti vendita che aderiranno all'iniziativa.



ECONOMIA&BUSINESS

"Giovani & Previdenza" Il convegno fa il vuoto Nemmeno uno studente WORKSHOP

All'incontro in Università assenti, oltre al presidente dell'Inps Mastropasqua, anche i giovani. Snobbato il tema della previdenza complementare ma le stime Inps dicono che i ragazzi, appena assunti, quando andranno in pensione percepiranno meno del 45% dell'ultimo reddito

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

ntonio Mastropasqua, presidente dell'Inps, assente. Alberto Brambilla presidente nucleo valutazione della spesa previdenziale Ministero del Lavoro, assente. Ma (come si vede dalla foto) i veri assenti sono stati loro, i giovani. Non ci sarebbe stato bisogno di un convegno, quello dello scorso aprile sul tema "Giovani & Previdenza" che si è tenuto all'Università di Bergamo, con lo scopo di presentare e discutere su due indagini relative al rapporto fra giovani e previdenza per scoprire che tra giovani e previdenza non c'è alcun tipo di rapporto. Basta guardare i presenti, meglio, gli assenti per capirlo. Perché se, per la sponda della previdenza, c'erano alcuni professori universitari, giornalisti e l'ex presidente della commissione Finanze della Camera per

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quanto riguarda i giovani non c'era nessuno, se l'oggetto della materia (la previdenza) c'era ed era rappresentata dai professori Enrico Corali, Alberto Martinelli, dall' ex segretario generale della Uil, dal diretto-

Giorgio Benvenuto: «I rendimenti sono tassati con aliquota dell'11% E' troppo alta» re generale di Finlombarda Marco Nicolai e dal vicedirettore de "Il Sole 24 ore" Elia Zamboni mancava il soggetto del convegno (i giovani) se non si tiene conto di due operatori più impegnati a controllare la

registrazione degli interventi che ad ascoltare gli interventi stessi e di altri due ragazzi. Gli stessi che, probabilmente, hanno rac-


colto e ordinato il risultato di due ricerche dal quale è emerso che per i giovani, sul fronte previdenziale, bisogna parlare di vera

Marco Nicolai: «Nel 2050 il 30% dei pensionati dovrà vivere con 417.30 euro al mese» e propria emergenza. I motivi: ritardato ingresso nel mondo del lavoro e disoccupazione, frequenti periodi di inattività e precariato, retribuzioni per nulla soddisfacenti, pensioni in prospettiva ridotte rispetto a quelle delle generazioni precedenti e, come se non fosse già sufficiente tutto questo 33


conto è stato però quello di prevedere percentuali di pensione sull'ultima retribuzione molto più basse che in precedenza, spesso non in grado di garantire un reddito sufficiente e/o soddisfacente". E se concorda che una strada possibile sono proprio i fondi di previdenza integrativa ricorda che, oggi, "i rendimenti sono tassati con aliquota dell'11%, inferiore al 12.50% prevista per le altre rendite finanziarie, ma ancora troppo alta per far decollare la previdenza complementare. E' necessario alli-

Rassegnati e pessimisti Il futuro visto dai giovani

una mancata adesione alla previdenza complementare. Totò direbbe "è la somma che fa

Enrico Corali: «Nel 2040 il primo assegno pensionistico scenderà dal 70% di oggi al 52%» il totale". Dai dati per età anagrafica della Covip, l'Autorità di Vigilanza dei fondi pensione, risulta che le adesioni dei lavoratori con un'età inferiore ai 35 anni è pari al 25% del totale. C'è da chiedersi, allora, qual è e quale sarà la prospettiva pensionistica della "generazione mille euro"? E come ci si può attrezzare per non essere i "poveri del futuro"? . "Dal punto di vista strettamente previdenziale - ha sottolineato Enrico Corali, professore aggregato dell'Università degli studi di Bergamo - i giovani di oggi rientrano nell'applicazione del metodo contributivo. La loro pensione futura sarà calcolata sui contributi versati lungo tutto l'arco della intera vita lavorativa che per i giovani risulta spesso discontinua, con frequenti vuoti contributivi. Non è più misurata, come per i loro genitori, unicamente sull'ultimo periodo di attività lavorati34

va". A questo si aggiunga anche la considerazione per cui la somma dei contributi (nel contributivo) va rivalutata in base al PIL dell'ultimo quinquennio e l'attuale fase di recessione certo non aiuta. "Fino al 1995 - ha ricordato lo stesso Corali - l'importo della pensione si calcolava col sistema retributivo, in base allo stipendio percepito alla fine della carriera lavorativa. Quando ci siamo accorti che il numero dei pensionati cresceva troppo, rispetto a quello dei lavoratori, siamo passati al sistema contributivo, basato sui contributi effettivamente versati dal lavoratore, nel corso della sua vita lavorativa". E la stessa Banca d'Italia ha calcolato che "a parità di reddito e anzianità professionale, il tasso di sostituzione tra ultimo stipendio e primo assegno pensionistico scenderà dal 70% di oggi al 52% nel 2040". Da qui l'urgenza delle previdenza complementare (o integrativa) che "rappresenta quindi una strada praticamente obbligata per i giovani che vogliono evitare, quando smetteranno di lavorare, un drastico ridimensionamento del proprio tenore di vita". "Effetto positivo della riforma Dini - ha osservato Giorgio Benvenuto, ex segretario - è stato rimettere sotto controllo le prospettive della previdenza, disastrate dall'aumento della durata della vita e dalla riduzione dell'occupazione. Effetto collaterale negativo non di poco

ALBERTO MARTINELLI, professore all'Università degli studi di Milano, con il gruppo Comunità e Impresa che si pone l'obiettivo di elaborare nuovi approcci per le aziende italiane nell'ambito dei progetti di responsabilità sociale, ha presentato i risultati di due indagini inedite relative al rapporto fra giovani e previdenza, effettuate a dicembre 2010. I LAUREATI: 600 INTERVISTE. Per la prima ricerca sono state effettuate 600 interviste a giovani laureati di età inferiore ai 35 anni. Radicalmente pessimista lo sguardo sul futuro a lungo termine associata ad una discreta conoscenza del sistema previdenziale e alla possibilità di utilizzare sistemi alternativi. Nello specifico: poco meno della metà degli intervistati, il 45.5%, vive in casa con i genitori; il 42% ha una capacità di risparmio relativamente alta e il 75,6% (praticamente 3 su 4) nutre una significativa sfiducia nei confronti dell'Inps pensando che "quando sarò l'ente non avrà più soldi per pagarmi la pensione" -, mentre per quanto riguarda il lavoro, il 41% continua a sognare un contratto a tempo indeterminato. I GIOVANI DAI 16 AI 25 ANNI: 1000 INTERVISTATI. Per la seconda indagine a 1.000 intervistati, giovani tra i 16 e i 25 anni. Sul piano professionale per il 35.2% regna la rassegnazione - perché si dice disposto a fare "tutto quello che mi capiterà" - con maggiori preoccupazioni sul piano della stabilità lavorativa rispetto alla pensione (84.1% contro il 77.1). E una certezza di fondo: che l'Inps sia in grado di pagare pensioni più soddisfacenti rispetto ad altri enti.


neare la fiscalità italiana con quanto praticato in Europa". L'allarme viene anche da Marco Nicolai, direttore generale di FinLombarda Spa, che anticipa come, con la sola pensione obbligatoria (quella, per intenderci, erogata dall'Inps) nel 2050 "il 30% dei pensionati sarà costretta a vivere con pensione pari a 5.424.90 euro all'anno". Praticamente 417.30 euro al mese. E poi solleva alcune questioni: "Con il federalismo su chi ricadrà la spesa previdenziale, Stato o regioni? In quali ambiti ricadrà ambiti la previdenza complementare?

previdenza integrativa distinte da quelle complementari? O forse la previdenza complementare, non essendo menzionata, va ricompresa nella competenza regionale secondo il criterio residuale?". Una prima risposta è già arrivata dalla politica, ha ricordato Elia Zamboni vicedirettore de "Il Sole 24 Ore", perché il "il Ddl Lo Presti consentirà agli enti di previdenza privati che applicano il sistema di calcolo contributivo

della pensione (tutti quelli nati con il decreto legislativo 103/1996, più Cassa ragionieri e Cassa dottori commercialisti) di poter elevare il contributo integrativo, fino al 5%, inserirlo nella parcellla e di poterne versare una parte sul conto previdenziale dei singoli iscritti". L'obiettivo è garantire ai professionisti una pensione adeguata e, magari, di fornire agli enti una leva per aumentare i versamenti soggettivi degli iscritti.

Elia Zamboni: «Per la pensione i commercialisti hanno pensato ad un contributo del 5% a carico dei clienti» Quale ruolo rimane, in ogni caso, alle Regioni? C'è ancora uno spazio per forme di 35


ECONOMIA&BUSINESS

Siac dalla Francia a Pontirolo "LE PROCESSUS DE FERMETURE"

Chiude l'impianto francese di Auby, il montaggio e la saldatura delle cabine per trattori viene trasferito nel quartier generale del gruppo. Con la richiesta di salario differenziato per i neoassunti, alla Siac potrebbe prospettarsi un caso simile a quello verificatosi alla N&W Global Vending di Valbrembo er dare ossigeno al quartier generale di Pontirolo, il gruppo Siac ha chiuso la controllata francese di Auby, nel Nord della Francia, le cui lavorazioni stanno per rientrare a Bergamo. Il licenziamento del personale, secondo la stampa transalpina, è iniziato a metà aprile con le prime quattro lettere, alle quali ne stanno seguendo altre secondo una cadenza concordata. Se i media francesi l'hanno presa alla stregua di una bieca delocalizzazione, la manovra comporta un effetto positivo per i cassintegrati bergamaschi, il cui numero dovrebbe scendere di due terzi: da 350 ad un centinaio, forse meno, rispetto all'attuale forza lavoro pari a 490 dipendenti. Erano 550 nel gennaio del 2009, prima della crisi. Centosessanta invece i posti di lavoro tagliati Oltralpe, dopo mesi di trattative, scioperi e proteste anche molto accese.

P

"Siac, installée dans la zone industrielle des Prés-Loribes à Auby, près de Douai, va fermer ses portes".- Per la prima volta dal 2008, arrivano così notizie positive per la Siac, gruppo leader nella produzione di cabine per trattori e macchine movimento terra, con un portafoglio clienti che comprende tutti i principali produttori del settore (tranne la Same). Buone si fa per dire, replicherebbero i francesi, visto che l'esperienza di Auby si è chiusa a dieci anni giusti dall'inaugurazione dello stabilimento, avvenuta nel 2001. Gli accordi sindacali, molto simili 36

ai nostri, prevedono la cassa integrazione per 135 dipendenti e quasi nulla per la ventina di interinali; c'è inoltre un impegno per la reindustrializzazione dell'area che, ad un anno dall'inizio della discussione, non ha ancora portato risultati concreti, né ci sarebbero imprenditori

disponibili all'operazione: questo stando alla Voix du Nord, principale quotidiano locale. Rientrano nell'accordo anche altri 69 licenziamenti che scatteranno il prossimo mese, in giugno, secondo un processo che vedrà la dismissione di tutto il personale entro la fine del 2011.

Effetto N&W Global Vending - C'è un altro aspetto da valutare, tutt'altro che secondario: lo potremmo chiamare "Effetto N&W". Come la Siac, anche il gruppo di Valbrembo infatti ha chiuso all'estero (Danimarca) per riportare le lavorazioni nel polo bergamasco. Sappiamo cos'ha chiesto in cambio, cioè un accordo sul salario d'ingresso (ridotto) per tutti i nuovi assunti, che devono affrontare 30 mesi di precariato a vario titolo (interinali, part time) prima di entrare a regime anche con la busta paga e i premi incentivanti. Tra parentesi, il sindacato si è diviso e hanno firmato l'accorso soltanto Fim e Uilm, senza la Fiom. Cosa chiederà la Siac in cambio di una riduzione dei cassintegrati? Farà come la N&W? Metterà in campo un pacchet-

to di flessibilità e turni, oppure vorrà toccare anche gli accordi economici di secondo livello?



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Stefano Bastianon

PHOTO: GIORGIO CHIESA

ono molte le imprese bergamasche ed italiane che, negli anni, hanno subito gli effetti negativi di intese e cartelli anticoncorrenziali. E' questo il tema al centro di un convegno sulla tutela privata in antitrust che si è tenuto presso l'Università degli studi di Bergamo in collaborazione con la New York State Bar Association e la Camera Civile di Bergamo. L'attivismo delle autorità per la concorrenza nazionali e della Commissione europea ha portato alla luce una serie di cartelli in diversi settori economici che sono stati duramente sanzionati. Molti di essi hanno colpito consumatori e piccole e medie imprese che, tuttavia, non hanno ancora raggiunto la piena consapevolezza

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delle possibilità che la tutela privata offre loro. Eppure, in un periodo dove ottenere nuova finanza appare impresa effettivamente difficile, poter recuperare somme che possono anche essere significative costituisce un'opportunità cui è irragionevole rinunciare. La possibilità di recuperare somme che negli anni sono state indebitamente corrisposte ai partecipanti al carrello è una opportunità concreta, come dimostra l'attività di Michael Hausfeld e Ingrid Gubbay. A seguito, infatti, delle sanzioni comminate dalla Commissione europea, Hausfeld LL.P., uno studio specializzato nel settore del contenzioso antitrust, sta promuovendo azioni di gruppo che uniscono consu-

Marco Amorese

matori, utenti, piccole e medie imprese per consentire di recuperare quanto sottratto loro negli anni ed hanno rag-


Azione civile e danno antitrust: un'opportunità per PMI e consumatori CLASS ACTION

La possibilità di recuperare somme che negli anni sono state indebitamente corrisposte dagli stessi ai partecipanti al cartello, è un'opportunità concreta alla quale è "irragionevole rinunciare"

giunto transazioni per un controvalore di svariati milioni di euro. Ironia della sorte, se dette somme non saranno richieste dai danneggiati torneranno nelle casse delle società partecipanti al cartello. I settori che sono stati "cartellizzati" sono i più svariati e molteplici sono i soggetti che possono vantare un credito nei confronti dei partecipanti al cartello: dal trasporto aereo ai mangimi, dagli accessori per il bagno agli schermi LCD dai produttori di parabrezza finanche i tubi marini. Gli imprenditori e i consumatori danneggiati, hanno ricordato i due avvocati, hanno gli strumenti per ottenere il risarcimento del loro danno e dovrebbero farlo. "Mentre

In videoconferenza Micheal Hausfeld

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La platea

le azioni private costituiscono il 95% del contenzioso antitrust negli USA ha detto Michael Hausfeld -, in Europa è ancora dominante l'azione delle autorità della concorrenza ma non vi è alcuno ostacolo o ragione per non promuovere ed ottenere un risarcimento civilistico". Il problema principale appare essere la mancanza di consapevolezza da parte dei danneggiati. In collegamento dal Canada, Lisa Parliament ha voluto rimarcare la flessibilità delle forme di tutela assicurate dalla giurisdizione canadese che può giudicare azioni antitrust per fatti che siano avvenuti ovunque nel mondo salvo riconoscere che potrebbero porsi problemi di eseguibilità, all'estero, delle sentenze emesse in Canada. "Tuttavia - ha sottolineato il professionista canadese -, il dibattito internazionale è ormai accesissimo e diverse sono le giurisdizioni, anche in Europa, che si sono cimentate con il compito di dare strumenti di effettivo risarcimento del danno contro i comportamenti 40

monopolistici". Tra i paesi europei la leadership spetta di sicuro alla Gran Bretagna dove sono state radicate il maggior numero di azioni per ottenere il risarcimento da danno antitrust. Peraltro, "gli studi impegnati in questa attività sono stati in grado di creare strumenti che assicurano per il rischio di soccombenza": in altre parole, per il caso di sconfitta, in giudizio il danneg-

In videoconferenza Lisa Parliament

giato non dovrà sostenere i costi delle spese legali. In questo modo, diventa particolarmente allettante procedere per ottenere il risarcimento. Stefano Bastianon ha messo in luce come l'attività d'indagine contro i comportamenti monopolistici è stata ampiamente incentivata dalla possibilità di accedere a programmi di clemenza che


questa logica ove premiasse adeguatamente i promotori di azioni che risultino fondate rendendo così più efficace lo strumento.

Patrick Krauskopf

"In Europa - ha spiegato l'avvocato Patrick Krauskopf - la cultura della concorrenza si è sviluppata facendo affidamento sull'attività delle autorità amministrative indipendenti e, pertanto, appare difficile prevedere quale sarà il futuro della tutela privata". Tuttavia, l'attenzione delle istituzioni comunitarie al tema sembra alto come è messo in luce dalla consultazione

comportano una esenzione o diminuzione della sanzione per l'impresa che decida di denunciare il cartello. "Questo trattamento favorevole, che dovrebbe favorire la scoperta dei cartelli - ha detto il professore associato di Diritto dell'Unione Europea all'Università di Bergamo - può essere compromesso

Ingrid Gubbay

dalla possibilità di chiedere il risarcimento del danno anche al soggetto che accede al trattamento di clemenza". È difficile capire che punto di equilibrio si

potrà trovare, a livello comunitario, per coordinare il funzionamento dei programmi di clemenza con l'azione privata. "L'Italia - ha ricordato Marco Amorese - ha mostrato un particolare attivismo nel settore. Il principale campo di applicazione della tutela da lesione della concorrenza è stato il fiume di azioni che ha seguito il provvedimento contro il cartello RC auto". Tuttavia, il sistema italiano si caratterizza tuttora per alcune lacune e incertezze procedurali che rendono incerta l'azione giudiziale. Più efficienti risultano sistemi come quello inglese che hanno saputo trovare strumenti dissuasivi più effettivi. "L'azione collettiva italiana - ha continuato l'avvocato bergamasco -, che è stata introdotta con grandissime aspettative, ha dato risultati finora modesti. Inoltre, essa sembra strutturata in modo da non dare i giusti incentivi ai proponenti". In Italia, l'analisi costi-benefici che deve affrontare il promotore di un'azione di classe pende dalla parte dei costi e scarsi sono gli incentivi a farsi promotori di esse. Tuttavia, la magistratura ha gli strumenti per invertire

Mario Benedetti

pubblica sui sistemi di "public redress" a tutela dei consumatori e delle piccole e medie imprese avviata dalla Commissione europea. Sul ruolo fondamentale dell'A.G.C.M. e dell'attività di vigilanza affidata alla pubblica amministrazione si è occupato, in chiusura, Mario Benedetti che ha messo in luce la natura fondamentale che i diritti del consumatore hanno assunto e l'importante ruolo dell'autorità garante nella loro tutela. In definitiva, l'auspicio appare che gli imprenditori ed i consumatori acquistino maggiore consapevolezza e che il legislatore sappia introdurre quegli accorgimenti che possano rendere anche il sistema italiano più funzionale ed allettante. 41


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Via Borfuro 12: prezzi impugnati e vendita bloccata "BUROCRATISMI" (2° PARTE)

La clausola "di pregio" (che determina il prezzo degli appartamenti), stabilita dall'Agenzia del Territorio per la vendita dell'immobile Inpdap, il palazzo di fronte al nuovo Tribunale di Bergamo, ha scatenato un'ondata di impugnazioni, ricorsi e controricorsi tra gli affittuari E ora le compravendite sono sub iudice

PHOTO: GIORGIO CHIESA

ia Borfuro 12, gli immobili Inpdap - ex CPS (Cassa autonoma per le Pensioni ai Sanitari) - regalano sempre occasioni per meravigliarsi di come lo Stato gestisca il suo ingente patrimonio immobiliare. Come scritto nell'interrogazione depositata alla Camera il 7 marzo scorso dall'onorevole Antonio Borghesi (IDV), infatti, non solo il collocamento sul mercato degli immobili in questione sembra abbia avuto luogo "ad un prezzo [...] scontato del 30 per cento" per legge (D.l. 41/2004 convertito nella L. 104/2004), rispetto ai valori di mercato ma "le aste si sono trasformate, a volte, in un'ottima occasione per gli speculatori immobiliari di professione". Non solo, gli stessi rapporti inquilini proprietà pubblica sembra siano caratterizzati da situazioni Kafkiane, ai limiti del grottesco.

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"Gli enti pubblici non pagano la tassa di registro per le unità abitative affittate". Continuando a leggere l'interpellanza dell'onorevole Borghesi risulterebbe, infatti, che "gli enti previdenziali rimasti pubblici (Inps, Inpdap, e altri) hanno ancora un consistente patrimonio rimasto invenduto all'interno del quale abitano alcune migliaia di inquilini considerati senza titolo". Gli inquilini considerati senza titolo, però, non sarebbero tutti abusivi. Non sarebbero, in altre parole, tutti degli occupanti clandestini ma alcuni risulterebbero senza titolo per il semplice fatto che i proprietari degli immobili, gli enti pubblici, non avrebbero provveduto nel tempo a pagare la tassa di registro dei contratti di locazione. Scrive ancora l'esponente dell'Italia dei Valori, riferendosi alla generalità degli immobili degli enti pubblici, che "risulta all'in-


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terrogante come molti enti pubblici non paghino la tassa di registro relativa alle unità abitative affittate". Se lo facesse un privato, sarebbe additato ad evasore. Giustamente. In questo caso, invece, l'evasore (della tassa di registro) sembrerebbe essere lo stesso Stato. Per la precisione enti pubblici dello Stato. Tralasciando ogni

Il complesso immobiliare costruito nel 1967, tra via Borfuro e via Sant'Orsola, è di proprietà dell'INPDAP commento sulla legittimità, quantomeno morale, di uno Stato supposto evasore nel reprimere l'evasione fiscale dei suoi cittadini, una delle conseguenze pratiche del supposto mancato pagamento della tassa di registro dei contratti di locazione è la non certezza circa l'esistenza del titolo per abitare legittimamente un immobile. Contratto di locazione non registrato - uguale - niente rinnovo. Niente rinnovo - uguale - l'inquilino occupante abusivo. Il contratto di locazione, infatti, è soggetto a registrazione obbligatoria presso l'Ufficio del Registro dell'Agenzia delle Entrate ed al pagamento della corrispondente "tassa di registro" a carico del locatore, pena l'incompletezza della procedura di registrazione. Con conseguenze anche per i conduttori degli immobili. Se, infatti, la registrazione risponde alla necessità di dare certezza legale ai contratti, laddove la registrazione è obbligatoria, la mancata registrazione porta, oltre che all'evasione di un imposta dovuta, alla mancanza di certezza circa l'esistenza del contratto, "con la conseguenza che gli inquilini", scrive l'onorevole Borghesi, "non possono produrre il Mod. F23 relativo a tale pagamento (della tassa di registro ndr), ritenuto documento necessario per esercitare il diritto al rinnovo del contratto e dunque rischiano di essere 44

esclusi da un loro diritto". Niente contratto registrato, insomma, niente rinnovo. Niente rinnovo e l'inquilino diventa occupante abusivo. Nonostante il regolare versamento della pigione mensile e tanto che una delle esplicite richieste dell'interpellante al Governo è: "Se non si ritenga opportuno di impartire le necessarie direttive affinché gli enti provvedano a pagare regolarmente la tassa di registro con il modello F23 ed, in ogni caso, per evitare che la sua mancata produzione ricada sugli inquilini che non hanno alcuna colpa". Morosità: il mancato pagamento dell'affitto implica il congelamento del diritto di prelazione sull'acquisto degli immobili posti in vendita. Anche i casi di morosità, però, non mancano come nelle migliori storie dei rapporti inquilino - proprietario. Solo che l'onorevole sostiene come "risulterebbe altresì che in caso di morosità molti enti abbiano delegato le operazioni di riscossione agli agenti della riscossione", ovvero quelli come Equitalia Esatri tanto per intendersi. Ed i risultati sembra che non si siano fatti attendere. L'affidamento agli agenti della riscossione delle procedure di recupero dei canoni d'affitto pare, sostiene l'esponente dell'Italia dei Valori, che abbia aggravato "di oneri aggiuntivi insostenibili" gli inquilini. In

ogni caso, pagare o non pagare la pigione mensile, ai fini del rinnovo della locazione, sembra sia la stessa cosa negli immobili degli enti previdenziali dello Stato tanto che, alla fine, qualcuno sembra non la paghi davvero. Anche in via Borfuro. Una situazione di morosità che sarebbe sfociata in un contenzioso nel quale, come detto, gli agenti della riscossione ci hanno messo lo zampino tanto più che il non essere in regola con il pagamento dell'affitto implica il congelamento del diritto di prelazione sull'acquisto degli immobili posti in vendita. Conseguenza, quest'ultima, che, a sua volta, ha portato il contenzioso sulla morosità ad intrecciarsi con quello sulla determinazione delle basi d'asta per la vendita degli immobili. Via Borfuro,12: nel 2002 vendita di unità commerciali alla modica cifra di 1000 euro al mq. In via Borfuro 12, in particolare, sembra che gli immobili posti in vendita dall'INPDAP siano un'ottantina più i locali commerciali e sembra altresì che la determinazione della base d'asta abbia scatenato un'ondata di impugnazioni, ricorsi e controricorsi. In via Borfuro 12, in poche parole, le procedure di dismissione del patrimonio pubblico sono di fatto in una situazione di paralisi se si eccettua la vendita delle unità commerciali,


collocate sul mercato alla modica cifra di 1000 euro al mq. Scrive, infatti, l'onorevole Stucchi (Lega Nord) in una interrogazione

In via Borfuro 12 gli immobili posti in vendita dall'Inpdap sono un'ottantina, più alcuni locali commerciali del 2004: "INPDAP vendette nel marzo 2002, tramite asta pubblicizzata solo nei quotidiani nazionali, numerose unità non residenziali. La base d'asta prevedeva un prezzo di 1000 euro/mq circa, in forza di una relazione tecnica che non riteneva di pregio gli immobili stessi". Non credo che gli altri negozianti del centro di Bergamo sarebbero d'accordo con la relazione

"tecnica" posta a fondamento della determinazione della base d'asta. Nel 2004 base d'asta per le alienazioni degli appartamenti Inpdap affittati: 1800 euro/mq. Peraltro nemmeno gli inquilini delle unità residenziali si sono dimostrati d'accordo con la relazione "tecnica" che, invece, determinava in 1800 euro/mq la base d'asta per le alienazioni degli appartamenti a loro affittati. D'altronde come dargli torto? Di solito, in centro a Bergamo, i prezzi d'acquisto degli spazi commerciali dovrebbero essere più alti di quelli delle unità residenziali. Tanto più che la legge del 2004 sopracitata fisserebbe i prezzi di cessione delle unità immobiliari ad un prezzo scontato del 30%. Scrive, infatti, l'esponente della Lega Nord nella sua interrogazione:"l'Agenzia del Territorio di Bergamo nelle relazioni summenzionate non ha tenuto conto del prezzo cui sono stati venduti nel marzo 2002 i beni non residenziali [...]. La classificazione attri-

buita alle unità abitative dei tre lotti del medesimo immobile e non riconosciuta per le unità vendute nel 2002 ha dato origine ad una grave disparità di trattamento nelle condizioni di acquisto tra i diversi locatatri (famiglie da una parte, negozi ed uffici dall'altra)". Con la conseguenza che, ad oggi, sull'interrogazione a risposta scritta presentata da Giacomo Stucchi, mercoledì 6 otto-

Nel 2002 sono stati collocati, sul mercato, spazi commerciali alla modica cifra di 1000 euro al mq bre del 2004, nella seduta n.522 non c'è ancora risposta e via Borfuro 12 naviga ogni giorno di più in un mare di incertezze. 45


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Allarme criminalità Bergamo è 25esima L'INDAGINE

E' la posizione che occupa la nostra provincia nella speciale graduatoria dei delitti ogni mille abitanti nel primo semestre del 2010, pubblicata da "Il Sole 24 Ore", in base alle elaborazione Anfp su dati del ministero dell'Interno. Crescono truffe, frodi informatiche e reati contro le imprese

n quanto a delitti denunciati, di qualsiasi tipologia, Bergamo è venticinquesima nella classifica del Sole 24 ore. Il rapporto riguarda i primi sei mesi del 2010 e registra un aumento delle denunce, una variazione del 2.6 per cento rispetto allo stesso periodo del-

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zie sono cresciute di numero. Sono 23.027, pari a 21.4 ogni mille abitanti. Bergamo tra le città

na Brescia. Ultima, invece, è Oristano. Ma il Sole 24 ore si concentra su alcune tipologie

del nord viene dopo, fra le altre, la capolista Milano (casi in calo del 4.8 per cento) e la vici-

precise di delitti, quelli significativi per il mondo delle imprese, tant'è che l'indice di delittuosità

La Città dei Mille fa registrare in particolare un rapporto di 21.4 reati ogni mille abitanti l'anno precedente. Un dato che ha una duplice lettura. Una, che i delitti sono aumentati. Due, che le denunce, cioè le persone che si rivolgono alle forze dell'ordine per reagire alle ingiusti46


viene calcolato in base al rapporto dei reati ogni mille aziende. Sono proprio i reati contro le imprese ad impressionare perché tenendo conto delle truffe e delle frodi informatiche, dei furti nei negozi, della ricettazione, del danneggiamento con incendio e delle estorsioni, emerge una mini classifica che vede in testa Napoli ma in cui la provincia di Bergamo si piazza al 22° posto su 103, facendo peggio di Brindisi, Caserta, Roma, Caltanissetta, Catanzaro, Ragusa. E se nel totale Bergamo si piazza al ventiduesimo posto, dopo Milano (settima) e Brescia (diciottesima), nel dettaglio la nostra città è nella topo ten per le truffe e le frodi informatiche. E' la posizione più alta. Ben più bassa è per quanto riguarda furti nei negozi, ricettazione, danneggiamento con incendio ed estorsioni. Truffe e frodi informatiche - Intesta c'è Napoli, mentre in coda Matera. Ma anche Bergamo è alta, ottava, seguendo nell'ordine dopo la capilista, Pescara, La Spezia, Palermo, Bologna, Reggio Calabria e Novara. I casi sono 908, numero che va letto rapportandolo alle imprese e che si traduce in un indice di 9.55. Tanto per capirsi, Novara ha un numero di casi inferiori a Bergamo (309) ma la precede per l'indice che è di 9.57. Lo stesso discorso vale per La Spezia, con 237 reati ma un indice di 11.77. In tutto sono 48.346. 47


Furti - Non che sia agli ultimi posti,ma in questa voce Bergamo esce dalla top ten e si piazza al diciassettesimo posto (907 reati, indice di 9.54). Sono i furti negli esercizi commerciali, negozi di ogni genere, da quelli di abbigliamento ai supermercati. In testa c'è Bologna (1524 casi, indice di 15.63), seguita da città del nord, come Trieste, Lodi, Genova, Milano, Novara, Savona. Prima di Bergamo, risalendo la classifica, si incontrano Cremona, Alessandria e Brescia. Ultima Crotone con 29 furti (indice 1.63). In tutto sono 45.057. Ricettazione - Il primato torna a Napoli (1.451 casi, indice di 5.46). Ma per incontrare Bergamo qui bisogna scorrere un lungo elenco di altre città, fino al cinquantaduesimo posto (148 reati, indice di 1.56). Tra i capoluoghi più vicini, sono messe peggio Cremona diciassettesima (70 casi, indice di 2,27) e Milano trentesima con (816 reati, indice di 1.90). Meglio invece Brescia, cinquantasettesima (148 reati, indice di 1.56). Ultima Trento con 22 casi, indice 0.22. Totale delle ricettazioni: 11.638. Incendi dolosi - Il primato spetta a Caltanissetta con 170 episodi che tradotti in indice fanno 6.38. Bergamo invece è settante-

Per reati contro le imprese la provincia di Bergamo si piazza al 22° posto su 103 48

sima, con 28 casi (indice 0.29). Un salto di dieci posti indietro per Brescia 45 casi, 0.37 di indice, mentre per arrivare a Milano Bisogna risalire la classifica fino al trentasettesimo posto, con 220 reati e un indice di 0.51. Ultima Belluno con zero casi. Totale dei danneggiamenti con incendi dolosi: 4.822. Estorsioni - Difficile azzardare un paragone in tema di estorsioni con Napoli, prima, che nell'arco di tempo considerato ne registra 294. Ma Bergamo con 40 casi (quelli noti- indice 0.42), si piazza al quarantanovesimo posto. Non certo tra i primi, ma nemmeno di fondo classifica, dove si trovano invece Belluno e Sondrio senza nessun episodio. Anche in questo caso conta il rap-

porto rispetto al numero di imprese, perchè, tanto per fare un esempio, Biella registra

In Lombardia solo Pavia (23.8 reati ogni mille abitanti), Brescia (25.9) e Milano (35) fanno peggio di Bergamo 22 delitti ma un indice di 1.11 che la piazza al secondo posto. Complessivamente le estorsioni sono 3.000.

La classifica sul territorio Delitti denunciati nel primo semestre 2010, rapporto ogni 1000 abitanti e variazione rispetto al primo semestre 2009

Province

Numero Totale

Ogni 1.000 abitanti

Variazione % 2009/2010

1 Milano 2 Torino 3 Bologna 4 Genova 5 Firenze 6 Prato 7 Roma 8 Rimini 9 Imperia 10 Modena 11 Brescia 12 Pisa 13 Pescara 14 Parma 15 Savona 16 Ravenna 17 Pavia 18 Catania 19 Padova 20 R. Emilia 21 Venezia 22 Livorno 23 Lucca 24 Pistoia 25 Bergamo 26 Foggia 27 Novara 28 Alessandria 29 Latina 30 Napoli 31 Palermo 32 Bari 33 Trieste 34 Ferrara 35 Grosseto

137.541 77.835 30.857 27.818 28.664 7.100 115.810 8.509 5.808 17.985 31.835 10.553 8.092 10.417 6.890 9.221 12.833 25.378 21.302 11.966 19.646 7.780 8.899 6.436 23.027 14.601 7.734 9.208 11.359 63,773 24.949 23.090 4.696 7.090 4.452

35,0 34,0 31,6 31,4 29,1 28,9 28,2 28,1 26,3 26,1 25,9 25,7 24,4 24,0 24,0 23,9 23,8 23,4 23,1 23,0 23,0 22,8 22,8 22,1 21,4 21,4 21,1 21,0 20,8 20,7 20,0 20,0 19,9 19,8 19,7

-4,8 -2,0 -2,1 -2,7 1,1 4,5 3,9 -8,9 -0,6 -3,9 3,7 3,1 6,0 3,9 -4,9 -1,9 0,7 4,0 -2,6 0,8 4,2 1,2 -2,1 -4,9 2,6 10,2 -1,0 1,9 11,3 -5,5 8,7 0,1 -0,6 -11,1 -0,8


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Il sondaggio

VIGNETTA DI: öL WALLARI

DRAGHI: "MAFIA: BERGAMO E MILANO LE PIÙ COLPITE" ''Come ha avvertito la Direzione Nazionale Antimafia, in Lombardia l'infiltrazione delle cosche avanza". A sottolinearlo è il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, intervenendo all'Università degli Studi di Milano nel corso di un convegno sulle mafie nel nord. ''Le denunce per associazione a delinquere di stampo mafioso ha proseguito Draghi - si sono concentrate fra il 2004 e il 2009 per quattro quinti nelle province di Milano, Bergamo e Brescia''.

I PUNTI DI VISTA "Ma quali infiltrazioni, a Bergamo ormai c'è una vera e proprio presenza mafiosa. E' positivo che la dichiarazione di Mario Draghi abbia avuto una grande risonanza mediatica, perché la consapevolezza su quello che accade in provincia è troppo scarsa". Così Rocco Artifoni, rappresentante bergamasco dell'associazione Libera, commenta su Affaritaliani.it (in un'articolo di Maria Carla Rota) i dati diffusi dal governatore di Bankitalia."La mafia a Bergamo? Io in provincia non ho mai visto una coppola". E' la risposta di Ettore Pirovano, presidente della Provincia orobica e parlamentare leghista. Voi come la pensate. Le mani della n'drangheta toccano Bergamo? Noi siamo immuni o la mafia c'è ma non si vede?

IL COMMENTO Fateci sapere la vostra opinione! Lasciateci un commento collegandovi sulla nostra pagina facebook o tramite e-mail! Vi aspettiamo! Scriveteci:

facebook.com/bergamoeconomia info@bergamoeconomia.it I commenti più significati verranno pubblicati sul prossimo numero in edicola di Bergamo Economia

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Stezzano: due condanne per il super stipendio del segretario comunale "LA PREBENDA"

In un anno, l'ex direttore generale del Comune era arrivato a guadagnare oltre 200mila euro, quasi quanto il presidente della Cassazione. Ora, la Corte dei conti ha condannato lui e l'ex sindaco a risarcire l'amministrazione con 174mila euro Nero su bianco (nei box) tutte le motivazioni della sentenza

o stipendio - super - dell'ex direttore generale tornerà (almeno in parte) nelle casse del Comune di Stezzano. Lo ha deciso la Corte dei Conti regionale, che ha condannato sia l'ex dirigente, Giovanni Barberi Frandanisa, che l'ex

L

recita la sentenza "la somma complessiva di euro 174.175,16, con ripartizione dell'addebito in parti uguali, comprensiva di rivalutazione monetaria, oltre a interessi legali". Compenso Giovanni Barberi Frandanisa:

1. La richiesta di condanna della Procura regionale riguarda la condotta illecita del Sindaco e del Segretario/Direttore generale del Comune di Stezzano (BG), i quali avrebbero concordato un trattamento economico lordo per la funzione di Direttore generale, negli anni 2007 e 2008, assolutamente ingiustificato, se rapportato all’analogo trattamento erogato dallo stesso ente locale in favore dei Segretari/Direttori generali successivamente nominati.

sindaco di Stezzano Stefano Oberti a risarcire l'amministrazione. Dovranno restituire, 50

nel 207.156,67 euro, nel 2008 di 224.302,56 euro. La vicenda risale al biennio 2007-2008,

quando Barberi Frandanisa, accumulò gli incarichi di segretario e di direttore generale nel Comune di Stezzano. Il doppio incarico gli fruttò un compenso "abnorme e ingiustificato"


Il comune di Stezzano

con un aumento superiore al 500 per cento rispetto al predecessore e per un ammontare vicino al tetto massimo previsto per il presidente della Cassazione. Nel 2007 lo stipendio lordo del dirigente fu di 207.156,67 euro, nel 2008 di 224.302,56 euro (sempre lordi). Ora è chiamato a risarcire il danno erariale, calcolato dalla Corte dei conti in 174.157,16 euro: importo pari al valore di uno dei due contratti. La vicenda è anche emersa sulla stampa locale, "determinando - si legge nella sentenza una situazione di tensione presso l'amministrazione locale, culminata con le dimissioni del segretario-direttore generale convenuto e la cessazione del suo rapporto lavorativo con il Comune di Stezzano dal dicembre 2008". Nel 2009 Oberti perse le elezioni comunali e si è poi ritrovato parte in causa davanti alla Corte dei Conti della Lombardia.

regionale facente funzioni Paolo Evangelista, durante l'apertura dell'anno giudiziario, ha citato proprio il caso di Stezzano come uno tra gli esempi più negativi di gestione delle risorse pubbliche tra quelli registrati nel 2010. "Un compenso abnorme e ingiustificato - ha sottoli-

Il procuratore regionale: "compenso abnorme e ingiustificato". Il procuratore

neato lo stesso procuratore - perché con un'indennità aggiuntiva aumentata del 500% rispet-

to al predecessore, al segretario del Comune in concreto non sono state date nuove attribuzioni con la nuova nomina a direttore generale". E ha tenuto a ribadire che "si tratta di un trattamento economico rilevante, che si avvicina ai limiti massimi, quelli che la legge ha fissato

2. Nella fattispecie, la questione controversa concerne l’elevata retribuzione attribuita dal Sindaco al dott. BARBERI FRANDANISA, per la funzione di Direttore generale, superiore del 500% alla misura accordata dallo stesso Sindaco al precedente Segretario, per cui il trattamento complessivo fruito dal medesimo, nel periodo gennaio-novembre 2008, comprensivo della predetta indennità aggiuntiva, è risultato pari ad euro 224.302,56. Si tratta di un trattamento economico rilevante, che si avvicina ai limiti massimi del trattamento economico onnicomprensivo a carico delle pubbliche finanze con riferimento al trattamento del primo presidente della Corte di cassazione.

per lo stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione, 289.984 euro lordi annui". 51


Comune di Dongo (3.400 anime): compenso per il segretario 150 mila euro

mento degli enti locali non è stato specificato, neppure a livello di contrattazione collettiva,

3. La difesa sostiene che la ragguardevole remunerazione accordata al dott. BARBERI FRANDANISA sia stata ampiamente ripagata dai vantaggi conseguiti dall’ente grazie al proficuo apporto del medesimo e che la valutazione di proporzionalità e di adeguatezza del maggior esborso dovrebbe tener conto di tali elementi. Tuttavia ciò non risulta dall’atto e, soprattutto, non poteva essere noto al momento della deliberazione di un trattamento economico così elevato.

4. Alla luce di quanto sopra esposto, sussiste l’illegittimità della scelta operata dall’ente locale di riconoscere al dott. BARBERI FRANDANISA un trattamento economico, a titolo di indennità di direzione generale, assolutamente non giustificato.

lordi annui.Oggi - va detto - il ruolo del segretario del comune non ha più ragione di esistere nelle comunità dove è presente la figura del direttore generale, che ha il compito di "ad attuare gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo del Comune e di sovrintendere alla sua gestione". Le mansioni non si discostano molto da quelle di un segretario ma, in più, c'è la concreta possibilità di accumulare altre prebende che fanno lievitare lo stipendio, pareggiandone l'importo a quello percepito da un alto dirigente dello Stato. Inoltre, nel caso in cui la stessa persona eserciti sia le funzioni di direttore che di segretario, i costi non si riducono, anche se l'indennità per l'altra funzione sembri superflua. A Dongo, comune in provincia di Como con 3.400 anime, il segretario comunale grazie ai due uffici, ha visto crescere il suo stipendio di un migliaio netto di euro grazie allo stipendio di 150mila euro lordi annui. Incarichi, nota bene, conferiti nonostante il secondo incarico possa essere affidato soltanto nei Comuni con più di 15mila abitanti. Principi guida dell'azione amministrativa: "efficacia, efficienza ed economicità". Sempre nella sua relazione, inoltre, ha ricordato Paolo Evangelista "se è vero che nell'ordina52

l'ammontare della predetta indennità aggiuntiva, è altrettanto vero che il potere discrezionale del sindaco deve essere esercitato in coerenza con i principi di efficacia, efficienza ed econo-

micità dell'azione amministrativa e deve essere sorretto dal superiore principio di ragionevolezza dell'agire pubblico". Comune di Stezzano: nel 2009 la lega vince le elezioni, sconfitto il centrosinistra. Tornando a Stezzano, il caso del super stipendio di Barberi Frandanisa fu proprio uno degli argomenti forti della campagna elettorale che portò la leghista Elena Poma a strappare al centrosinistra la guida del Comune nel 2009. Evidentemente, non fu troppo convincente la linea difensiva scelta da Oberti quando sostenne che, grazie alle sue competenze, il segretario/direttore generale avrebbe aumentato l'efficienza della struttura comunale, determinando anche dei risparmi per l'amministrazione. Compenso di Vittuone: compenso di Giovanni Barberi Frandanisa 80mila euro. Ora Barberi Frandanisa continua a svolgere la professione di segretario generale nei Comuni di Vittuone e Robecchetto con Induno, in provincia di Milano. Il sindaco di Vittuone a fine 2008 spiegò che, però, lo stipendio sarebbe stato tutta un'altra cosa: 80mila euro, invidiati di certo da tanti lavoratori, poco più di un terzo di quanto lo pagava il Comune di Stezzano.

5. Tenendo conto delle conoscenze disponibili al momento dell’adozione del decreto sindacale di nomina e del contesto lavorativo in cui il dott. BARBERI FRANDANISA avrebbe operato risulta evidente che i convenuti abbiano agito con notevole spregiudicatezza e dispregio delle più elementari regole di prudenza e di buona amministrazione, avendo concordato un compenso decisamente fuori linea sia rispetto alle retribuzioni del personale dirigente al servizio di una pubblica amministrazione e sia in relazione a quanto percepito dal dott. BARBERI FRANDANISA nell’ente di provenienza allo stesso titolo.

P.Q.M. La Corte dei conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Lombardia, definitivamente pronunciando, CONDANNA i Sig.ri Stefano OBERTI e Giovanni BARBERI FRANDANISA al risarcimento del danno in favore del Comune di Stezzano, della somma complessiva di euro 174.157,16, con ripartizione dell’addebito in parti uguali, comprensiva di rivalutazione monetaria, oltre a interessi legali dalla data della presente sentenza al soddisfo.



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La fotonotizia UN MILIONE DI EURO IN PIÙ. PALAZZOFRIZZONI PUNTA SULLE MULTE Nel bilancio di previsione Palazzo Frizioni punta sulle contravvenzioni. Dalle sanzioni, infatti, fino al 2009 arrivavano 5.3 milioni di euro all'anno, mentre nel 2010 ci si è fermati a 4.3 con il relativo disappunto delle minoranze. Dopo il significativo calo registrato lo scorso anno, adesso Palafrizzoni punta decisamente a rimpolpare le entrate che derivano dalle sanzioni amministrative. Probabilmente, lo scorso anno sarebbe stato incassato meno rispetto al trend abituale derivato dalle contravvenzioni, forse anche a causa del giro di valzer di comandanti della polizia locale, ben tre in dodici mesi: Virgilio Appiani, Diego Poggi e Paolo Cianciotta. Ora l'obiettivo è stato aggiornato, per il 2011, all'inflazione: 5.5 milioni di euro. Nessuna novità, invece, per quanto riguarda nuove tasse… quelle che ci sono bastano e avanzano

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ECONOMIA&BUSINESS

Distretti del commercio: incontri di formazione al via “BERGAMO FORMAZIONE”

Interventi di animazione e sensibilizzazione realizzati dalla Camera di Commercio, attraverso Bergamo Formazione, per favorire la "logica di distretto" negli operatori commerciali. Lo scopo: aiutarli a comunicare meglio la propria offerta e valorizzare i territori. A maggio incontri in 5 distretti: Ville e Torri dell'Isola e Colline Orobiche; Insieme sul Serio e Altopiano Selvino e Aviatico; Città di Seriate

l commercio rappresenta per ogni territorio non solo un potente strumento di sviluppo economico locale, ma anche di attrattività e coesione sociale. La Regione Lombardia ha individuato nei Distretti del commercio una modalità innovativa di promozione del settore, che punta a rendere i negozi e gli esercizi pubblici sempre più protagonisti dello sviluppo locale, ma che può diventare anche strumento di valorizzazione del territorio, in grado cioè di accrescerne l'attrattività anche da un punto di vista sociale/turistico. I distretti del commercio, siano essi Distretti Urbani del Commercio (DUC), Distretti Diffusi

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del Commercio (DDC) o Distretti di Rilevanza Intercomunale (DID), sono aree con caratteristiche omogenee nelle quali

le amministrazioni pubbliche e i commercianti lavorano insieme per realizzare una serie di iniziative e di interventi di gestio-


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ne integrata che hanno l'obiettivo di incidere sullo sviluppo sociale, culturale, economico ed ambientale dei contesti territoriali aderenti. Per sostenere questo progetto di territorialità condivisa e diffusa la Regione ha già emesso 4 bandi (il 4 è tuttora aperto) e ha erogato, nei 3 bandi (già chiusi) dal 2008 al 2010, risorse complessive per oltre 55 milioni di euro, che hanno portato alla nascita di 147 distretti urbani e diffusi del commercio a livello lombardo, 19 dei quali creati sul territorio della nostra provincia (vedi box con l'elenco completo). La logica dei distretti ha quindi trovato terreno fertile in bergamasca, cosa che "ci porta ad essere - afferma il Presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti - una delle province che ha creduto fortemente al rilancio del commercio secondo la moda-

rapportarsi con i Comuni aderenti ai diversi distretti creati sia in fase di presentazione dei progetti sia post finanziamento regionale. E il lavoro svolto incomincia a dare i suoi frutti perché iniziano a vedersi anche i primi risultati concreti di alcune aggregazioni, dato che gli operatori sono riusciti a produrre idee/proposte che hanno portato a realizzare loghi, portali, servizi, indagini e manifestazioni di interesse in modo condiviso e a vantaggio del territorio di riferimento. I distretti non sono però da considerare realtà statiche; è possibile che presto diventino elementi autonomi, in grado di darsi

I 19 Distretti bergamaschi Distretto

-

Treviglio

-

Area Zingonia

Selvino, Aviatico e Algua Gandino, Leffe, Cazzano S. Andrea, Casnigo e Peia Osio Sotto, Verdello, Verdellino, Boltiere e Ciserano

Alta Val Seriana Clusone

Valbondione, Gandellino, Gromo, Oltressenda Alta, Ardesio, Villa d'Ogna, Premolo, Valgoglio e Oneta Clusone, Parre, Ponte Nossa, Rovetta, Piario, Songavazzo, Onore, Cerete e Fino del Monte

Insieme sul Serio

Albino, Alzano e Nembro

Asta del Serio

Dal Sebino all'Oglio Isola Bergamasca

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Comuni appartenenti

Bergamo Centro

Altopiano Selvino e Aviatico Cinque Terre della Val Gandino

lità promossa dalla Regione, che prevede, per la presentazione dei progetti sui diversi bandi, la creazione di ampie partnership tra pubblico e privato, modalità di lavoro che sta portando buoni risultati e che quindi può essere seguita come esempio per dar vita ad interventi che vogliano incidere sullo sviluppo economico del territorio". I 78 Comuni coinvolti nei 19 distretti creati nei 3 bandi sono il risultato di questa partnership, che ha visto lavorare insieme anche le 2 Associazioni del settore, Ascom e Confesercenti, che dall'avvio dell'iniziativa hanno iniziato a

modelli di gestione indipendenti, pur seguendo sempre la logica dell'unione di forze pubbliche e private che lavorano insieme per obiettivi comuni, che è il motivo per cui i distretti sono stati voluti dalla Regione Lombardia. Ma per arrivare all'autonomia sarà probabilmente necessario ancora tempo, anche perché non tutti i distretti sono "maturi" allo stesso modo ed è in questo contesto che si inserisce il progetto "Interventi di sensibilizzazione e di formazione continua per referenti dei Distretti e per operatori commerciali", iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio e realizzata dall'Azienda

Colline Orobiche 525

Sarnico, Credaro e Villongo Calusco d'Adda, Villa d'Adda, Sotto il Monte e Carvico Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Palazzago e Barzana Dalmine, Osio Sopra, Treviolo e Lallio

Fontium et Mercatorum

Bracca, San Pellegrino, Serina, Costa Serina, Oltre il Colle e Cornalba

Honio

Vertova, Colzate, Fiorano, Gazzaniga e Cene

La Porta della Val Brembana Lovere, Bossico e Castro Seriate Quota Scalve Ville e Torri dell'Isola

Zogno, Brembilla e Sedrina Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore di Scalve Ponte San Pietro, Ambivere, Mapello, Terno d'Isola, Brembate di Sopra


Speciale Bergamo Formazione, che permetterà di effettuare nel 2011, dopo l'esperienza già realizzata nel 2010, nuovi interventi di sensibilizzazione e di formazione in una serie di distretti di recente approvazione. Per promuovere e creare "cultura dei distretti commerciali", oltre che per favorire il senso di appartenenza degli operatori agli stessi, nel 2010 la Camera di Commercio, sempre attraverso Bergamo Formazione, ha organizzato interventi di animazione e di formazione per un totale di 162 ore, a cui hanno aderito 275 commercianti/esercenti/interessati appartenenti a 7 distretti del commercio (DDC Cinque Terre della Val Gandino, DUC Bergamo Centro, DUC di Treviglio, DDC Isola Bergamasca, DDC area Zingonia, DDC Alta Val Seriana Clusone e DDC Asta del Serio). Gli interventi sono serviti in particolare a favorire negli operatori commerciali la comprensione della "logica di distretto", aiutandoli anche a comunicare meglio la propria offerta legandola a quella del territorio di riferimento che, grazie ad una serie di interventi mirati, è stato reso più attrattivo ed è stato rilanciato anche da un punto di vista turistico. "In questo modo la Camera di Commercio - prosegue Emanuele Prati, Segretario Generale - continuerà, in quanto parte fondamentale del sistema di governance locale, a sostenere la fase di start up dei distretti creati, svolgendo un importante ruolo sussidiario a favore del sistema associativo ed imprenditoriale locale". Nel corso del 2011 si realizzeranno nuovi interventi di animazione e di formazione per gli operatori di quei distretti ammessi al finanziamento regionale e che non hanno beneficiato della formazione nel corso del 2010. In particolare, nel mese di marzo/aprile sono stati realizzati i percorsi previsti in 4 distretti: i DDC Fontium et Mercatorum e La porta della Val Brembana, il DID Area 525 e il DDC Quota Scalve. Nel mese di maggio verranno realizzati altri 3 percorsi formativi nei seguenti 5 distretti: Ville e Torri dell'Isola e Colline Orobiche; Insieme sul Serio e Altopiano Selvino e Aviatico; Città di Seriate (vedi box con le date degli

incontri programmati). Negli ultimi mesi dell'anno si pensa invece di realizzare gli interventi formativi nei Distretti di Lovere, Bossico e Castro, Dal Sebino all'Oglio e Honio. "Quest'anno però - come sottolinea infine Cristiano Arrigoni, Direttore di Bergamo Formazione - il nostro intervento non si limiterà a realizzare, come

fatto lo scorso anno, solo l'attività di sensibilizzazione e di formazione rivolta agli operatori commerciali di alcuni distretti provinciali: stiamo infatti realizzando anche un percorso formativo specifico rivolto ai referenti dei distretti appartenenti sia alle 2 Associazioni di Categoria coinvolte sia ai Comuni capofila dei distretti ad oggi creati".

Prossimi appuntamenti per operatori commerciali dei distretti

Ville e Torri dell'Isola e Colline Orobiche

Seriate

Altopiano Selvino e Aviatico e Insieme sul Serio

26 maggio 18 maggio 14 giugno "Il distretto come strumento "Il distretto come strumento "Il distretto come strumento di valorizzazione del com- di valorizzazione del com- di valorizzazione del commercio" mercio" mercio" 31 maggio 25 maggio 21 giugno "Fare sistema come moda- "Fare sistema come modali- "Fare sistema come modalilità di promozione dell'atti- tà di promozione dell'attività tà di promozione dell'attività commerciale" vità commerciale" commerciale" 7 giugno 1 giugno 28 giugno "Organizzazione di eventi e "Organizzazione di eventi e "Organizzazione di eventi e tecniche di allestimento del tecniche di allestimento del tecniche di allestimento del punto vendita" punto vendita" punto vendita" 13 giugno 8 giugno 5 luglio "Sviluppo di servizi come "Sviluppo di servizi come "Sviluppo di servizi come fattore competitivo" fattore competitivo" fattore competitivo" Tutti gli incontri si terranno Tutti gli incontri si terran- Tutti gli incontri si terrannella Sala riunioni della no nell’Auditorium della no nella Sala Consiliare Biblioteca Civica di Ponte biblioteca di Seriate (via del Comune di Albino San Pietro (via Piave 26), Italia 58), dalle 20.30 alle (Piazza Libertà 1), dalle 23.30 dalle 20.30 alle 23.30 20.30 alle 23.30 LA PARTECIPAZIONE AGLI INCONTRI E' GRATUITA PER ISCRIZIONI CONTATTARE: Bergamo Formazione - Azienda Speciale della CCIAA di Bergamo, Tel. 035/3888011- Fax 035/247169; E-mail: bgform@bg.camcom.it PER INFORMAZIONI: Ascom Bergamo, Tel. 035/4120201 - Fax 035/231082; E-mail: roberto.ghidotti@ascombg.it Confesercenti Bergamo, Tel. 035/4207277 - Fax 035/4207288; E-mail: f.caselli@conf.bg.it

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Il quesito

I lettori

NEGOZI: APERTURE DOMENICALI. SI O NO? Fare shopping, ma anche solo "gironzolare" di domenica od in altri giorni di festa, è un'abitudine sempre più diffusa, incentivata dalle numerose aperture domenicali e straordinarie programmate dai centri commerciali e dai negozi cittadini. Secondo la normativa regionale, la grande distribuzione può derogare all'obbligo di chiusura per 22 domeniche o festivi durante l'anno in accordo con amministrazione e parti sociali mentre i piccoli negozi invece possono rimanere aperti sempre la domenica. "Oriocenter", gravitando in una zona aeroportuale, può restare aperto sempre.

Perchè la Sig.ra Enrica Foppa Pedretti non da il buon esempio e lavora pure lei tutte le domeniche con orario continuato!? Paolo D. Credo che l'apertura degli esercizi commerciali di domenica sia una buona idea anche se dovrebbe essere accompagnata da iniziative culturali o ludiche che spingano le persone a vivere la nostra splendida città anche la domenica!!!! Chiara C. Se vogliamo che la gente viva Bergamo, dobbiamo rendere viva la città e quindi: SI all'apertura domenicale dei negozi!! A tutte le iniziative che il centro ha proposto fino ad oggi, i bergamaschi hanno partecipato numerosi e con molto entus...iasmo, ultimo evento da ricordare "Cuochi in scena" in Piazza della Libertà: in questi ultimi due w-end ho visto il centro vivere di gente diversa ma comune, curiosa di provare "altri" sapori magari non così facilmente avvicinabili...quindi, non lasciamo invecchiare il centro pensando che la gente preferisca andare fuori porta! i fatti dimostrano che se gli diamo un'anima, e basta pochissimo, lo vedremmo vivere anche nei giorni di Festa!! Debora G.

LA PROPOSTA "Fosse per me, i negozi in centro a Bergamo resterebbero aperti tutte le domeniche": è il pensiero di Enrica Foppa Perdetti, assessore comunale di Bergamo alle Attività produttive. La sua posizione è nota da tempo ai commercianti e il centro di città bassa avrebbe le carte in regola sul piano normativo per avere esercizi commerciali in funzione ogni domenica. Ergo: se via XX Settembre di domenica è un deserto dipende dalla volontà degli esercenti. Voi siete d'accordo sull'apertura domenicale dei negozi del centro tutte le domeniche del mese?

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Bergamo è una città con grandi potenzialità, è sicuramente lo ha dimostrato nelle ultime manifestazioni che ha ospitato e proposto. La città di Bergamo è stata teatro di numerosi eventi, e sembra che ognuno abbia riscosso successo. I negozi... è vero che non fanno parte degli eventi che hanno caratterizzato Bergamo nell'ultimo periodo, ma sicuramente fanno da "Cornice", e penso che i negozi aperti, con le loro vetrine illuminate, sempre in mutamento e piene di colori, possano sicuramente esser di gran lunga più piacevoli di una lunga sfilza di saracinesche abbassate! Quindi, visto che Bergamo è davvero Viva nel fine settimana, ben vengano i Negozi aperti di domenica!!!( e forse anche gli stessi negozi trarrebbero dei vantaggi...) Luca C.



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Artigiani, un futuro da affrontare mettendosi in rete PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

Globalizzazione, aggregazione, innovazione e welfare sono i temi che Angelo Carrara, presidente dell'Associazione Artigiani, toccherà nella prossima assemblea ordinaria dei soci. Non solo lavoro e impresa perché il 28 e 29 maggio ci sarà la festa Artigianinsieme: due giornate di eventi per imprenditori e famiglie

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

l futuro degli artigiani bergamaschi sarà sempre più "glocal", secondo il noto neologismo coniato dal sociologo Zygmunt Bauman, frutto della fusione delle parole globale e locale, che ben si adatta al modo di essere dell'Associazione Artigiani di Bergamo, da sempre caratterizzata da un solido radicamento sul territorio e da un'altrettanto forte propensione all'apertura ai nuovi mercati internazionali. E glocal sarà anche il taglio e l'indirizzo delle politiche dell'Organizzazione bergamasca che verranno presentate in occasione della prossima assemblea ordinaria dei soci (la 66esima), che si terrà il 28 maggio nell'inedito contenitore di Artigianinsieme, una festa voluta e realizzata dall'Associazione nella propria sede di Bergamo e nel contiguo parco del Galgario, come ringraziamento al mondo dell'artigiana-

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to e delle piccole imprese del nostro territorio. "E' il segnale di un modo nuovo di aprirci alla comunità - ci spiega il presidente Angelo Carrara -, di vivere il territorio in cui quotidianamente operiamo, che si unisce alla volontà di richiamare all'attenzione dei cittadini e delle istituzioni la capacità creativa dell'imprenditoria e dell'artigianato diffuso, da sempre il cuore dell'economia bergamasca. In un momento di crisi economica, artigiani e pmi assumono un'importanza fondamentale perché dalla capacità di conciliare solidarietà e sussidiarietà dipende il welfare delle nostre comunità". Tra gli argomenti che verranno affrontati nell'assemblea, che porta il titolo significativo "Tradizione e futuro: vivere il territorio per aprirsi al mondo", ci sono in particolare i temi della globalizzazione, aggregazione, internazionalizzazione e welfare.

Presidente, come si conciliano artigianato e globalizzazione? "Globalizzazione è un termine che ha assunto significati diversi e contraddittori e al quale spesso artigianato e pmi guardano con preoccupazione o, quanto meno, con diffidenza. Non possiamo tuttavia nasconderci che si tratta di un processo ormai irreversibile e dunque lo sforzo è quello di non subirlo passivamente ma, al contrario, di gestirlo. L'impegno messo in campo dall'Associazione Artigiani è proprio quello di cercare di definire lo scenario futuro, le scelte strategiche da compiere, per trasformare in opportunità per le piccole e medie imprese un'evoluzione dei mercati che pare inevitabile. Per far questo le strade da percorrere devono essere la capacità di fare un salto di qualità sul fronte dell'innovazione e delle reti d'impresa".


Angelo Carrara

Dunque un salto di qualità che comporterà una maggiore sensibilità ai temi dell'innovazione, dell'internazionalizzazione e dell'aggregazione. Ma le imprese bergamasche sono pronte a questo cambio di rotta? "La peculiarità di artigiani e pmi bergamasche è il forte attaccamento al territorio e alla tradizione. Adesso, a questo, deve legarsi l'apertura progressiva e costante ai nuovi mercati e a nuove modalità di produrre e di concepire il proprio lavoro. Nel periodo attuale, caratterizzato da un mercato difficile, è fondamentale che le

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imprese puntino ad internazionalizzarsi e innovarsi, e questo grazie soprattutto al tutoraggio delle associazioni di categoria, perché non è più il momento di lanciarsi in avventure solitarie. La nostra Associazione se ne è resa conto da tempo e con interventi di formazione e accompagnamento sta supportando gli imprenditori verso questo cambio di mentalità, certamente non facile, soprattutto da parte delle piccole realtà, anche se vediamo negli ultimi anni un'inversione di tendenza: del

Il direttore Stefano Maroni

resto sono soprattutto coloro che hanno dimensioni ridotte a dover fare i conti con la quotidiana erosione della propria fetta di mercato da parte di concorrenti che sono sempre più spesso internazionali". Cresce dunque l'importanza di mettersi in rete? "Aggregarsi e fare squadra è sempre più una necessità. Le esperienze che abbiamo promosso, come quella di "Sebino Innova", un progetto che ha coinvolto 14 aziende artigiane del Sebino del settore della gomma plastica, stanno dimostrando come anche tra le nostre Pmi si stia abbandonando la vecchia concezione dell'imprenditore chiuso nella sua bottega e si stia comprendendo l'importanza di fare rete, mettendo in comune ricerca, innovazione, iniziative di promozione e di business. E' un concetto nuovo che richiede innovazione, anche mentale. Partecipando ad una rete è 64

possibile dar vita a collaborazioni tecnologiche e commerciali, acquisire maggior forza contrattuale, ottenere agevolazioni per ricerca e sviluppo, mantenendo allo stesso tempo la propria identità. Il futuro va in questa direzione. In questo senso i consorzi, che sono stati fino ad oggi i principali strumenti a disposizione delle imprese, sono i veri precursori del contratto di rete. Sebino Innova è dunque la dimostrazione concreta che in rete si può vincere la sfida della globalizzazione "Sì, ed è soprattutto un esempio di prestigio di quanto può fare la sinergia tra imprese se adeguatamente sostenuta dalle associazioni e dalle istituzioni. Il progetto, realizzato dall'Associazione Artigiani con la collaborazione del centro di ricerca Unitre di Milano e dell'Università E-Campus, con la Provincia di Bergamo come capofila e il cofinanziamento della Regione Lombardia, ha consentito di creare una rete di eccellenza in grado di cogliere le opportunità del mercato internazionale, attraverso l'utilizzo delle più moderne tecnologie per l'informazione e la comunicazione. Tra i risultati, presentati qualche settimana fa, si segnalano in particolare 1.878 contatti con potenziali clienti, il 64% dei quali utili per future prospettive commerciali". Eppure, dal punto di vista degli imprenditori, bisogna fare i conti con una certa resistenza a mettersi insieme… "La resistenza a mettersi insieme si è dimostrata la caratteristica che rende le Pmi più vulnerabili: oggi è necessario cambiare approccio al mercato per competere. Non ci sono alternative. Sperimentare la collaborazione tra imprese, intraprendere la strada della rete, vista come opportunità reciproca e non come minaccia alla propria autonomia, è la via da percorrere. Da parte nostra c'è un impegno concreto a sostenere le imprese verso questo cambiamento e a divenire catalizzatori delle loro idee, particolarmente nei confronti delle micro realtà che singolarmente non avrebbero i mezzi e le risorse per affrontare mercati ai quali invece possono tranquillamente accedere in forma aggregata". Altra questione che affronterete in

assemblea è quella del welfare e di una rinnovata attenzione alla persona. Cosa vi proponete? "Il tema del welfare, che verrà più dettagliatamente affrontato anche in occasione della nostra Conferenza Organizzativa prevista a luglio, sta oggi attraversando profondi cambiamenti. Quello che è sotto gli occhi di tutti è che in futuro non potremo più aspettarci le favorevoli condizioni degli ultimi 50 anni. Il welfare non potrà più essere basato solo sull'intervento sociale dello Stato, ma occorrerà spostare il baricentro sulla comunità sociale, fatta di famiglie e di "corpi intermedi", in un contesto di nuova sussidiarietà. È questa la cosiddetta "welfare community" che comporterà un nuovo modo di guardare al bene comune legato al vivere sociale delle persone e non solo al bene individuale ed economico. Sta finendo un'era e sarà compito di tutti noi costruirne una nuova in cui dovremo riportare la persona e la famiglia al centro del processo culturale, educativo ed economico sociale". La festa Artigianinsieme va sicuramente in questa direzione. "È una manifestazione di due giorni dedicata ai soci, nata dall'intenzione di considerare l'imprenditore non solo in termini di gestore di impresa e destinatario di servizi, ma come parte di un tessuto sociale che si radica nel territorio, riscoprendolo come persona, con i propri affetti, valori e interessi extralavorativi. Da qui il pensiero di realizzare un'iniziativa che, attraverso momenti di aggregazione, festa, divertimento e cultura, rappresentasse lo stretto legame che ognuno di noi sente con il territorio in cui opera e in cui ha le proprie radici personali, familiari, formative". Dal 7 al 13 novembre ci sarà la "Settimana per l'energia". Novità per l'edizione 2011? "Oltre alla consueta sinergia che quest'anno vede ancora più uniti enti, associazioni e istituzioni nella realizzazione della manifestazione, la grande novità dell'edizione 2011 è il coinvolgimento del mondo della scuola. Per gli studenti bergamaschi verranno organizzate iniziative, concorsi a premi, percorsi formativi per sensibilizzarli sull'esigenza della salvaguardia dell'ambiente e sollecitarne l'orientamento verso le professioni verdi".



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Isso, Pognano e Spirano Ecco i paesi più solari LA CLASSIFICA

I tre comuni bergamaschi svettano nella classifica dei paesi dove il solare fotovoltaico è più presente. Nel rapporto di Legambiente "Comuni Rinnovabili 2011" Cremona è la città lombarda con la maggiore potenza generata dal fotovoltaico

ergamo ha le sue "green town", paesi dove la produzione di energia da fotovoltaico è molto significativa e sono: Isso, Pognano e Spirano. Con 49 Watt prodotti per abitante, in media, la provincia di Bergamo è ai piedi del podio, quarta tra le undici province lombarde nella classifica che mette fila i territori in base alla loro "virtuosità" energetica. I dati sono il frutto dell'ultima ricerca sul solare fotovoltaico in Lombardia realizzata da Legamenbiente e raccolti nel rapporto "Comuni Rinnovabili 2011". Nel dettaglio, a Isso i chilowatt prodotti dai pannelli fotovoltaici sono 922 per 630 abitanti, a Pognano 994 per 1.241 abitanti, mentre a Spirano addirittura 2.486 a fronte di 4.419 abitanti. Ma Ottobiano, in provincia di Pavia, è il comune più "solare" della Lombardia: più di 3700 Watt di potenza istallata per abitante. In altre parole nel territorio comunale si produce più energia fotovoltaica di quanta se ne consumi. Nella nostra regione, complessivamen-

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te, la potenza installata di solare fotovoltaico, nel 2010, è di poco inferiore a 318 MWatt, 32 Watt per abitante e nonostante i consumi

siano di gran lunga maggiori il dato non è trascurabile. Per avere un idea concreta basti sapere che è l'energia sufficiente per illuminare, con 5 lampadine a basso consumo, tutte le case delle famiglie lombarde. E anche se la Lombardia è prima per numero di impianti in Italia, non regge il confronto con le altre regioni del nord (ma nemmeno con la Puglia) se il dato viene confrontato con la

popolazione residente: con 32 Watt per abitante di potenza fotovoltaica installata, la Lombardia viene dopo il Piemonte (52 W/ab), il Veneto e il Friuli (65 W/ab), l'Emilia Romagna (75 W/ab) e il Trentino Alto Adige (139 W/ab), collocandosi così molto al di sotto della media nazionale (53 W/ab). "La crescita molto sostenuta del settore fotovoltaico in Lombardia non deve essere mortificata da eccessivi vincoli - dichiara Damiano Di Simine presidente di Legambiente Lombardia-. Bene stabilire regole efficaci contro le speculazioni e gli oltraggi al paesaggio agricolo, ma non per frenare o addirittura vietare le installazioni, bensì per assicurare l'accesso di molte più famiglie alle opportunità legate alla generazione elettrica distribuita, anche come integrazione al reddito delle imprese agricole". La provincia lombarda con la maggior potenza installata di solare fotovoltaico, però, è Cremona: 85 Watt ogni abitante. Poi c'è Lodi con (65 W/ab) e i cugini bresciani (50 W/ab). E per il futuro del comparto fotovoltaico se i piccoli e medi


per le città - conclude Di Simine - nonostante siano in atto tendenze di rilancio dell'edilizia sostenibile e dell'efficienza energetica, è

La classifica provinciale Provincia Cremona Lodi Brescia Bergamo Sondrio Mantova Pavia Varese Como Milano Lecco Monza Tot. Lombardia

Abitanti

kW tot.

W/ ab

361.625 225.853 1.241.574 1.087.969 182.666 412.607 544.282 875.930 587.235 3.120.694 337.703 839.898 9.818.036

30742 14.629 61.930 53.502 8.777 18.469 23.219 22.308 12.109 58.988 5.610 7.657 317.940

85 65 50 49 48 45 43 25 21 19 16 9 32

L'Ufficio stampa Legambiente Lombardia

comuni si dimostrano estremamente dinamici sono i capoluoghi di provincia a rimanere in ombra proprio rispetto ai 1500 comuni lombardi. Milano e Pavia, cittĂ che tradizional-

mente non brillano quanto a politiche ambientali, a malapena toccano i 4 w/abitante. "Quella delle politiche energetiche si conferma una sfida ancora tutta da esplorare

urgente accelerare sull'integrazione delle fonti rinnovabili in edilizia. Occorrono regolamenti edilizi che semplifichino le procedure per installare pannelli fotovoltaici su facciate e coperture degli edifici esistenti, e che li impongano negli edifici nuovi e nelle ristrutturazioni. Ma occorre che questa sfida sia fatta propria dai Sindaci, a partire dagli interventi sul patrimonio di edilizia comunale". 67


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L'asfalto dinamico sbanca "Edil 2011" IN COPERTINA

Mtm Servizi, azienda edile di Cene, si è aggiudicata il “Premio per l’innovazione tecnologica in edilizia” Il prodotto è rivoluzionario, in grado di migliorare le proprie caratteristiche in base alle condizioni climatiche 68


PHOTO: GIORGIO CHIESA

Andrea Mistri, amministratore delegato: «Abbiamo conosciuto Piero Andrioletti, è stato lui a convincerci che questa nuova tecnologia avesse solide basi scientifiche e un futuro radioso davanti»

are ricerca. Facile a dirsi, quasi impossibile da realizzare. Specialmente in Italia, dove si nascondono interessi e denaro pubblico legati al mondo universitario, un universo trascurato per motivi che non stiamo ora ad elencare, ma tanto profondi che alla stessa parola "ricerca" viene accostato - quasi come fosse un sillogismo - la terminologia "fuga di cervelli". Ma allora, se le istituzioni non contribuiscono alla scoperta e all'implementazione d'innovativi processi produttivi o di quant'altro un'università riesca ad offrire, come può un paese come l'Italia crescere? Una possibile rispo-

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Michela Bolognini

sta viene dalla "Mtm Servizi" di Cene - impresa specializzata nel campo edile e in particolare nel settore delle ristrutturazioni -, che di "fuga di cervelli" non vuole sentire parlare proprio perché da anni crede e lavora ad un asfalto rivoluzionario, basato su particolari principi fisici e capace di offrire prestazioni incredibili sia in inverno sia col caldo torrido dell'estate. Uno sforzo riconosciuto dal "Premio per l'Innovazione Tecnologica Edil 2011" dello scorso marzo, in occasione della 25° edizione della fiera dell'edilizia bergamasca. Ma prima di lasciare spazio ad Andrea Mistri, amministratore delegato dell'azienda assieme a Michela Bolognini, vale la pena sapere cosa ha detto chi quel premio l'ha consegnato, vale a dire Ettore Pirovano, presidente della Provincia di Bergamo. "Quanto escogitato da "Mtm Servizi" ha un'importanza enorme per tutti i cittadini. E' il frutto della ricerca, del coraggio e della voglia da parte delle aziende di scoprire cose nuove, di pensare ad un futuro escogitando soluzioni

«Attualmente abbiamo un accordo molto chiaro, solamente noi possiamo produrre l'asfalto dinamico in gran parte del Nord Italia»

in grado di farci stare meglio. L'asfalto dinamico, con le sue caratteristiche, permette di avere un manto stradale molto più durevole nel tempo, e soprattutto richiede molte meno manutenzioni (con conseguente abbattimento dei costi), fatto quest'ultimo molto importante per gli enti pubblici. E' un altro anno importante per la fiera dell'edilizia di Bergamo, in quanto i progetti presentati sono sempre più innovativi e di grande importanza. Credo che, nonostante l'umiltà dei protagonisti, sia il segno di quanto le nostre imprese siano capaci di fare cose egregie nel settore dell'edilizia: siamo certamente tra i migliori d'Europa". Come vi è venuta l'idea di un asfalto dinamico, capace di migliorare al mutare del clima? "Siamo sempre stati specializzati - afferma Andrea Mistri - nel campo edile e ultima70

mente con un occhio particolare alle ristrutturazioni. Ma nonostante le nostre competenze, ci è sempre mancato il know-how legato alle urbanizzazioni. Eravamo alla ricerca di qualcuno o qualcosa che potesse farci fare il salto di qualità decisivo e completasse il nostro pacchetto di offerte. Abbiamo poi avuto la fortuna di conoscere Piero Andrioletti, una persona che ha lavorato per oltre vent'anni nel campo degli asfalti e che ha creduto prima di tutti gli altri che questa nuova tipologia di prodotto avesse solide basi scientifiche e un futuro radioso davanti. Il tempo, come oggi è evidente, ha dato ragione alla sua perseveranza e alla nostra lungimiranza, puntiamo infatti a quadruplicare l'applicazione dell'asfalto dinamico da qui a un anno". Quindi l'idea originale è di Piero Andrioletti, voi l'avete solo adottata.

"Diciamo che il brevetto (anche se non userei questo termine in quanto non è stato depositato proprio perché tenuto segreto) è di un gruppo di fisici che ha unito le forze per creare qualcosa di nuovo. Piero Andrioletti ci ha poi proposto il prodotto, noi ci abbiamo creduto e abbiamo investito risorse per far conoscere e pubblicizzare a dovere la tecnologia. Attualmente abbiamo un accordo molto chiaro, solamente noi possiamo produrre l'asfalto dinamico quasi in tutto il Nord Italia". Quali sono le principali caratteristiche dell'asfalto dinamico? "Nel corso della sua sperimentazione, abbiamo deciso di mutare il nome da "a variazione termica" a "dinamico", crediamo sia molto più immediato per comprenderne le caratteristiche. Una delle sue peculiarità è di essere antineve e antighiaccio. Inoltre, con il caldo, migliora, in


quanto diventa più compatto e durevole. Tornando a prima, era questo il plus che stavamo cercando per integrare l'offerta della Mtm Servizi". Il premio vi è stato consegnato a marzo, ma da quanto state collaborando con Piero Andrioletti per l'implementazione dell'asfalto dinamico? "La nostra collaborazione è diventata importante dall'anno scorso, attualmente abbiamo circa quindici comuni che hanno fatto esplicita richiesta per questo tipo di asfalto. Il premio ci ha lusingato perché la commissione giudicatrice era rappresentata da esperti del settore edile e il fatto che a consegnarlo sia stato Ettore Pirovano, la dice lunga anche sul bisogno che hanno le amministrazioni di partner affidabili. Bisogna guardare allo sviluppo futuro proprio della Provincia, e capire che a un maggior costo di posa corrisponde un

Nonostante le temperature alte e le manovre di alcuni camion, l'asfalto dinamico non dimostra alcun segno di cedimento né alcun dosso

guadagno futuro in termini di manutenzione. La promozione, infine, è avvenuta anche grazie all'Ufficio Turistico Promoserio, a cui tutte le imprese delle Valseriana sono associate".

Possiamo dire che la "Mtm Servizi" è attualmente divisa in due settori principali, quello delle ristrutturazioni e quello dell'asfalto?

"In un certo senso sono due aziende distinte, tuttavia è bene sottolineare il fatto che anche il settore dell'asfalto dinamico parla, diciamo così, privato. Facendo grandi opere c'è spesso un lavoro corposo proprio di posa dell'asfalto. A questo proposito, è bene sottolineare che la "Mtm Servizi" è nata per garantire qualità, la sua caratteristica principale è infatti quella di avere come unico referente sempre e soltanto un professionista per ogni cliente". Come può un'impresa specializzata nelle ristrutturazioni lavorare all'unisono con un'altra che si occupa di asfalto? "Tutte le imprese di produzione sono oggi in grado di posare anche il nostro asfalto dinamico, noi non siamo strutturati e non vogliamo soddisfare l'intera domanda. L'unica variante è che quest'ultimo deve essere controllato durante la stesura. Stiamo infatti lavoran-

La linea netta indica la differenza delle capacità di assorbire la neve tra asfalto dinamico (sotto) e normale (sopra)

«Puntiamo a quadruplicare l'applicazione dell'asfalto dinamico da qui a un anno»

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Alcuni esempi di ristrutturazioni operate da Mtm Servizi

do per ottenere un certificato di corretta posa: in futuro, chiunque volesse acquistare il prodotto, dovrà seguire le nostre imposizioni". Parlando dell'altra ala della "Mtm Servizi", vale a dire l'impresa edile vera e propria, avete deciso di dedicarvi alle ristrutturazioni a causa delle crisi? "Diciamo che il mercato delle ristrutturazioni e cresciuto di pari passo al calare di quello del nuovo. Un'impresa edile deve far fronte a questo dato di fatto e può sopravvive floridamente solo se è in grado di operare in tutti i campi delle costruzioni. Noi, come detto, abbiamo il 72

know-how e la flessibilità per porci come unico referente dell'intera commessa per una

committenza sia pubblica sia privata, coordinando le attività in maniera globale".


Asfalto dinamico, le caratteristiche Maggiore durata: dopo 5 anni dalla prima stesura l'asfalto dinamico presenta una durata pari ad oltre il doppio rispetto alla vita media degli asfalti tradizionali. Prove di resistenza, carotaggi e numerosi test ne hanno dimostrato un degrado limitato. Manutenzione ridotta: la maggiore durata, unitamente alla struttura modificata che lo rende praticamente inattaccabile dagli agenti chimici (olio, solventi, gasolio), permettono di diminuire gli interventi di manutenzione, con una drastica diminuzione dei costi di gestione.

Cosa offrite oltre al pacchetto chiavi in mano? "Siamo in grado di fornire servizi dedicati come l'ottimizzazione di progetti esistenti, computi metrici, perizie di stima, sistemi di sicurezza e anticaduta, o ancora servizi integrati per impianti tecnologici. In altre parole, offriamo risposte efficaci ed aggiornate a un mercato in continua evoluzione". Un'azienda ben avviata alle spalle e una nuova prospettiva in un settore attiguo a quest'ultima. Cosa vuol dire per voi fare impresa oggi? "Il benessere della persona, unitamente alla qualità della vita, devono essere perseguiti con costanza e dedizione, in quanto sono i valori da ricer-

care nell'essere impresa oggi. Inoltre, aggiungerei anche il rispetto per l'ambiente, al risparmio energetico e alla gestione delle energie e dei

«Mtm Servizi offre opere di ristrutturazione chiavi in mano sia in ambito pubblico che privato» materiali, in un'ottica di sviluppo costante. Esattamente come è stato per noi con l'asfalto dinamico".

Proprietà antineve: l'asfalto dinamico migliora le proprie prestazioni alle basse temperature. Anni di test hanno dimostrato che a parità di precipitazioni atmosferiche l'asfalto dinamico rimane più pulito, presentando la tendenza a trasformare la neve in acqua. Maggiore è lo spessore dell'asfalto, maggiore è la sua capacità antineve. Proprietà antighiaccio: nonostante abbondanti nevicate, l'asfalto dinamico è capace di non consentire la formazione di pericolosissimi strati di ghiaccio. Inoltre, si può ridurre decisamente l'utilizzo del sale, con conseguente minor inquinamento da cloruro di sodio e minor consumo dell'asfalto stesso. Ecologico: già alla stesura iniziale, si è potuto verificare un deciso abbattimento delle emissioni di sostanze volatili (anche oltre il 20%). Anche in caso di rimozione e fresatura, si ha un notevole abbattimento di sostanze nocive. Economico: la maggiore durata garantisce una minore manutenzione, interventi spargisale in quantità ridotta e un'altrettanto ridotta formazione di buche. Tutto a beneficio dell'economia. Migliore risposta alle alte temperature: si presenta in questo caso più stabile e compatto, quindi più resistente. Nelle stagioni estive, al passaggio di mezzi pesanti e in zone esposte a raggi solari per molte ore al giorno, l'asfalto dinamico migliora le proprie caratteristiche di resistenza e durata.

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ECONOMIA&BUSINESS

Nuovo Gleno, posata la prima pietra RICOSTRUZIONI

Lo scorso martedì 12 aprile sono stati inaugurati i lavori dinanzi al presidente Miro Radici. L'investimento sarà di 50 milioni di euro e il volume complessivo, una volta ultimata la struttura, occuperà 100 mila metri cubi 74


ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA

ominciare una nuova avventura alla veneranda età di 200 anni non è da tutti. Eppure, la "Fondazione Santa Maria Ausiliatrice Onlus" è ormai pronta a farlo. La casa di riposo di via Gleno, infatti, lo scorso martedì 12 aprile ha vissuto un momento molto importante, vale a dire la posa della prima pietra della nuova struttura che sorgerà accanto a quella esistente. E' stato quindi inaugurato il cantiere che restituirà alla città un Nuovo Gleno. "Sarà nuovo sotto tutti i punti di vista - ha commentato il presidente Miro Radici -, in pri-

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mis perché sarà una struttura all'avanguardia, ben al di sopra degli standard

di efficienza energetica e abitativa, poi perché sarà concepito secondo i più

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innovativi principi di accoglienza dell'anziano e delle fragilità. Ma nuovo soprattutto perché sarà una realtà sempre più vicina e in simbiosi con la città, con le famiglie, con i giovani e con le istituzioni: questo è il nostro obiettivo". NUMERI - Il progetto prevede tre edifici in classe energetica A per 360 posti letto complessivi, suddivisi per

Saranno tre edifici in classe energetica A per 360 posti letto complessivi, suddivisi per la precisione in 60 stanze singole e 150 stanze doppie la precisione in 60 stanze singole e 150 stanze doppie. Il volume complessivo dell'edificazione sarà addirittura di 100 mila metri cubi. E' previsto poi un parco di 21 mila metri quadrati e la stessa struttura sarà dotata di un parcheggio per visitatori da 270 posti auto. COSTI - Lo sforzo dal punto di vista 76

economico è stato notevole. Il costo complessivo dell'opera è di circa 50 milioni di euro: due terzi della cifra saranno finanziati dalla "Fondazione Casa di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice", mentre un terzo viene donato da Italcementi S.p.a. e dalla "Fondazione Azzanelli, Cedrelli e Celati per la salute dei fanciulli di Bergamo". TEMPISTICHE - Una volta ultimato il Nuovo Gleno, la struttura vecchia sarà demolita e le aree alienate per far fronte agli investimenti. "I lavori dureranno un anno - ha precisato il

direttore Fabrizio Lazzarini -, e in questo tempo i 500 ospiti continueranno a vivere nelle strutture esistenti, senza subire particolari disturbi".

Tra un anno, vale a dire il tempo necessario per completare la nuova edificazione, la vecchia struttura sarà completamente demolita



ECONOMIA&BUSINESS

S.IN.TEC, da 15 anni soluzioni ICT per le imprese TECNOLOGIA&PMI

Nata nel 1996, l'azienda con sede ad Azzano San Paolo non ha mai smesso di evolversi, proponendo pacchetti integrati ad hoc per le PMI 78


Da sinistra, Federico Ceruti, business development manager Paolo Arnoldi, socio fondatore dell’impresa di Azzano San Paolo e Marco Arnoldi, project manager

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

ispondere al progressivo boom di richieste d'informatizzazione delle aziende è stata un'impresa ardua, cominciata almeno 15 anni fa. Sono serviti altissimi profili, grandi competenze e altrettante profes-

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sionalità. Nel panorama bergamasco, un'azienda su tutte ha fatto proprio questo "modus operandi", affrontando il nuovo mercato con il classico entusiasmo di chi col futuro dialogava prima di altri. È infatti nel 2011 che S.IN.TEC

compie 15 anni, una storia partita dal "lontano ma non troppo" 1996 come azienda fornitrice di servizi e prodotti informatici e che ha saputo rispondere alla crescente e mutevole domanda del mercato con un mix di esperienza, pun79


tualità ed innovazione. "Nel nostro nome - afferma Paolo Arnoldi, socio fondatore dell'impresa di Azzano San Paolo - è inscritto il valore della "mission aziendale": sistemi integrati di

Paolo Arnoldi, socio fondatore: “S.IN.TEC significa sistemi integrati di telecomunicazione, ovvero soddisfazione coerente di esigenze diversificate” telecomunicazione, ovvero soddisfazione coerente di esigenze diversificate. Questo significa l'adozione di soluzioni di volta in volta modulate sulle necessità del singolo cliente, volte ad ottimizzare la gestione dei processi aziendali e attingendo ad una gamma di servizi come le reti telematiche 80

aziendali integrate con la centrale telefonica IP, software gestionali, siti internet professionali e web advertising. Siamo anche in grado di offrire traffico telefonico di elevata qualità ed affidabilità, connessioni ad Internet professionali (xDSL, CDN), VPN (reti private virtuali), VOIP (fonia su protocollo Internet). Queste costituiscono i principali prodotti della telecomunicazione fissa, inoltre le SIM aziendali post pagate completano l'offerta per la telefonia mobile". Il quadro generale dell'offerta è molto completo. È stato difficile restare al passo coi tempi in un settore che si evolve in modo repentino? "La storia di S.IN.TEC nei suoi 15 anni racconta l'evoluzione di un'impresa sempre proattiva, pronta a rispondere, anticipandole, le richieste d'innovazione del mercato business, sia esso declinato in PMI o in

imprese di estensione nazionale. Possiamo dire di aver scandito il progressivo ampliamento di competenze e professionalità, posizionando l'azienda al cuore di sinergie attente al luogo di origine e al contempo orientate al territorio nazionale". Da un punto di vista tecnico, da cosa è costituita l'eccellenza di S.IN.TEC oggi? "Distribuiamo e gestiamo direttamente i servizi di TLC di "BT Italia S.p.a." e di altri primari operatori nazionali ed internazionali in qualità di "Master V.A.R." (Value Added Reseller). Siamo anche capofila del consorzio "CO.SE.NO", ovvero una rete di aziende che veicola i servizi "ICT-TLC" in tutto il Nord Italia". Nel corso della vostra storia vi siete anche espansi dal punto di vista imprenditoriale? "Precisamente, nel 2002 abbiamo


acquisito GREA.NET, uno dei primi provider di servizi Internet presenti nella provincia bergamasca, con la conseguente fusione delle due aziende ed il mantenimento del marchio. Gli anni successivi hanno poi visto l’ampliamento dell'area web, che oggi come allora costituisce un "asset" fondamentale di S.IN.TEC, diventata "Maintainer" accreditato al NIC, non-

Federico Ceruti, business development manager: “Proponiamo prodotti ad hoc, strumenti di creazione di valore aggiunto per i clienti” ché "Registrar", gestendo in proprio tutti i servizi (il Maintainer è un fornitore di servizi che ha un contratto con

il registro in base al quale può gestire i domini ".it", in proprio o per conto dei suoi clienti, n.d.r.)". Inoltre, S.IN.TEC è anche entrata a far parte del "Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali", una scelta piuttosto curiosa. "Abbiamo scelto di distinguerci come fornitore privilegiato per una vasta gamma di prodotti ICT specificamente declinati all'interno della GDO (Grande Distribuzione): servizi HOT SPOT a norma di legge, pacchetti chiavi in mano per i concorsi a premi, gestiti con il supporto delle piattaforme telematiche più avanzate". Esperienza ed innovazione costituiscono dunque le due anime di S.IN.TEC, la ricerca e lo sviluppo sono quindi fondamentali per un'azienda come la vostra. "Creiamo anche prodotti innovativi e ad hoc - continua Federico Ceruti,

business development manager -, veri e propri strumenti di creazione di valore aggiunto per i clienti. Cuore e plus della mia esperienza in S.IN.TEC, resa possibile dal solido network costruito con i nostri clienti, è la creazione di sinergie finalizzate a conseguire gli obiettivi prefissati congiuntamente. Tale modus operandi ci ha infatti permesso di affrontare in modo positivo la crisi economica che ha attraversato anche il mercato dell'ICT, e che oggi vede importanti segnali di ripresa". Qual è il futuro che viene proposto per le PMI? "Lo scenario attuale - conclude Arnoldi - è cambiato rispetto a qualche anno fa, lo sviluppo non può più prescindere da infrastrutture tecnologiche integrate. Soprattutto per le PMI, le parole chiave devono essere informatizzazione, "business intelligence" e out-sourcing".

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ECONOMIA&BUSINESS

Quadrifolio S.p.a., con Signum verso la leadership del settore grafico ECCELLENZE

Grazie alla prossima fusione tra le aziende di Azzano e Bollate, il nuovo gruppo vanterà un fatturato di circa 10 milioni l'anno. Il presidente Francesco Poloni: "Abbiamo raggiunto la dimensione ideale e lo stato dell'arte nella tecnologia"

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

er un grafico una tipografia è il “paese dei balocchi”, ma al contrario di quanto avviene nel romanzo di Collodi, i sogni più nascosti di chi con inchiostro e colore lavora quotidianamente possono realizzarsi. Alla Quadrifolio S.p.a. di Azzano San Paolo, il presidente della società Francesco

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Poloni ci ha guidato all'interno della produzione, spiegandoci i punti di forza della sua azienda e il motivo per il quale - a 46 anni dalla sua fondazione - ha deciso di fondersi con Signum S.r.l., primaria azienda grafica dell'area milanese. "Il sistema Ctp (Computer to plate), con soluzione "staccato" - ha spiegato Poloni - consente una

stampa molto più nitida e precisa, tanto da essere utilizzato per libri, bilanci, riviste e cataloghi di moda d'alto livello. La soluzione tecnica adottata è quella del retino staccato che rende gli stampati uguali alle fotografie, garantendo un'accuratezza di dettaglio assoluta. Il nostro fiore all'occhiello fra i macchinari è invece la


Francesco Poloni, presidente di Quadrifolio S.p.a.

"Il sistema Ctp con soluzione a retino staccato consente una stampa molto più nitida e precisa, tanto da essere utilizzato per libri e cataloghi di moda d'alto livello"

Roland 10 colori, in grado di stampare ad alta qualità con un solo passaggio del foglio, evitando quindi molti inconvenienti legati alla doppia passata". Come mai avete deciso di fondervi con un'altra azienda, la Signum S.r.l. di Bollate? "Anche la Quadrifolio ha dovuto in questi anni

fare i conti con la crisi che ha colpito in modo particolare il settore grafico, con la chiusura di molte aziende (una percentuale che oscilla tra il 20% e il 25%). La tendenza ad accorparsi è ormai una necessità: se negli anni '70 essere piccoli e flessibili poteva essere un valore aggiunto, oggi non basta più a reggere la concorrenza. In Lombardia

tre anni fa c'erano circa 2100 aziende grafiche, delle quali solo 120 fatturavano oltre 3 milioni di euro: un dato preoccupante. Dopo la fusione, il gruppo Quadrifolio-Signum potrà vantare un fatturato congiunto di circa 10 milioni di euro". Dunque, è da ricercare nel fattura83


La Roland 10 colori, nella produzione della Quadrifolio S.p.a.

to la ragione della vostra fusione? "Non solo. Ora possiamo disporre di una "potenza di fuoco" che ci pone ai primi posti fra le industrie grafiche italiane. Come ho detto, abbiamo una macchina Roland a 10 colori 70x100 e due nuovissime Heidelberg a 5 colori con spalmatore per la verniciatura, oltre ad

«Il nostro fiore all'occhiello in termini di macchinari è la Roland 10 colori, in grado di stampare ad alta qualità con un solo passaggio del foglio» una legatoria che dispone di modernissime taglierine e piegatrici a punto metallico e a due sistemi di prestampa di ultima generazione. Tutto questo occorre per realizzare il retino staccato che, come ho spiegato, assicura precisione nei dettagli, nitidezza nella qualità dei colori e perfetta graduazione delle sfumature". Con questa fusione avete intenzione di mantenere e consolidare la vostra quota di mercato o continuerete ad espandervi? 84

"Il mio sogno nel cassetto è quello di 'attaccare' il mercato svizzero. Abbiamo acquisito clientela internazionale importante, ma non le griffe dei grandi orologiai. I loro prodotti necessitano di una stampa che sfrutti il massimo della tecnologia attualmente disponibile sul mercato, e noi siamo certi di potergliela offrire, tanto più che in Svizzera sono presenti pochissime società che usano il nostro retino 'staccato' (anche in Italia non sono più di una decina)". Infine, sappiamo che ci sono stati anche momenti molto difficili, in particolare quan-

do avete perso il socio Stefano Miniero. "Alla fine di quello stesso 2005 nel quale avevamo festeggiato i 40 anni di Quadrifolio, è venuto improvvisamente a mancare a soli 42 anni il nostro socio Stefano Miniero: una perdita incolmabile sul piano umano e su quello professionale. Era dotato di grandi capacità manageriali e organizzative, aveva offerto a Quadrifolio nuovi stimoli e un valido supporto nella difficile opera di espansione sui mercati. Abbiamo reagito mantenendo gli obbiettivi che proprio lui aveva indicato: la prossima fusione è un passo fondamentale in questa direzione".

La Heidelberg 5 colori, nella produzione della Signum S.r.l.



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La quinta e sesta stella del "Devero Hotel" FOR BUSINESSMAN

Accanto all'offerta che lo ha reso uno tra i miglior alberghi business della Lombardia, spiccano anche i "congress center" per le aziende e la cucina di Enrico Bartolini

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

on passa di certo inosservato, specialmente a tutte le persone che, per lavoro o piacere, transitano da Bergamo verso Milano e viceversa.

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All'altezza di Cavenago di Brianza, infatti, svetta la torre di uno dei piĂš curati alberghi della Lombardia. Molti avranno imparato a conoscere il "Devero Hotel, Four Stars Executive"

per la sua capacità di attrarre clientela business, la sua collocazione è infatti stata studiata ad hoc: uscita Cavenago/Cambiago (come detto), tra volte a destra (pari a 500 metri di per-

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corso) e ci si trova davanti alla maestosa struttura. Ma l'anima del quattro stelle va ben oltre la sua appariscenza. Si presenta con la classe e il comfort di un albergo internazionale contemporaneo, un mondo a parte lontano dai luoghi comuni quanto vicino alle esigenze del viaggiatore moderno, con nuovi

Si presenta con la classe di un albergo internazionale, un mondo a parte lontano dai luoghi comuni ma vicino alle esigenze del viaggiatore moderno standard di accoglienza e attenzione. Ben 138 camere, 6 loft a due piani, 3 executive suite, 1 penthouse suite, serra panoramica per ricevimenti fino a 400 coperti, bar e lounge bar interno ed esterno, parcheggio coperto con 150 posti auto e box blindati, palestra con 88

attrezzature Technogym, connessione Internet WiFi in tutto l'hotel e tre postazioni Internet con stampante nella hall.

QUALITA' NASCOSTE, I "CONGRESS CENTER" - Ma tra i tanti fiori all'occhiello esistono anche i


"Congress Center", adatti alle aziende che decidono di farsi ospitare per convegni e presentazioni di qualunque tipologia. La capacità ricettiva del "Devero Hotel", anche in questo caso, è assolutamente poliedrica. Recentemente il nuovo gioiello di casa BMW ha infatti trovato soggiorno per la sua presentazione, ci riferiamo alla nuova Serie 6. Non solo grandi spazi caratterizzano però le sale dell'imprenditoria. Quest'ultime sono infatti attrezzate con le più moderne tecnologie e variano di

La flessibilità dei "Congress Center" Sala Plenaria Plus: 300mq - 350 pax disposizione a teatro, 170 pax disposizione a banchi Sala Plenaria: 250mq - 300 pax disposizione a teatro - 150 pax disposizione a banchi Sala City 3 moduli: 150mq - 150 pax disposizione a teatro - 70 pax disposizione a banchi - 70 pax disposizione a ferro di cavallo

te agli ospiti dell'albergo, ma anche agli avventori comuni che decidono

Sala City 2 moduli: 100mq - 100 pax disposizione a teatro - 50 pax disposizione a banchi - 50 pax disposizione a ferro di cavallo

Enrico Bartolini, l'enfant prodige

Sala City 1 modulo: 50mq - 50 pax disposizione a teatro - 25 pax disposizione a banchi - 25 pax disposizione a ferro di cavallo

dimensione e di aspetto a seconda delle esigenze, tanto da permettere agli organizzatori un'offerta addirittura personalizzata. UN'ALTRA STELLA, LA CUCINA Altra stella non dichiarata dal "Devero Hotel" è senz'altro costituita dall'area riservata alla ristorazione, affidata alla creatività ed al talento dello chef stellato Michelin Enrico Bartolini. Il ristorante è di nuova concezione, non dedicato esclusivamen-

Inoltre, correda l'offerta una suggestiva serra panoramica per eventi e banchetti fino a 400 posti, anch'essi curati da Enrico Bartolini.

di lasciarsi stupire. Il settore offre anche un secondo ristorante confinante con il lounge bar, il Dodici/24, un quick restaurant informale aperto da mezzogiorno fino a mezzanotte.

E' considerato uno dei più talentuosi "enfant prodige" della gastronomia italiana. La Stella Michelin, i 16,5/20 dell'Espresso e gli 84/100 del Gambero Rosso coronano una stagione eccezionale per Enrico Bartolini che si completa con le qualifiche di Miglior Under Trenta d'Italia 2009 delle guide di Class e di CQ. Dal giugno del 2010, Enrico Bartolini è alla guida del "Devero Ristorante" a Cavenago Brianza, una nuova sfida che il giovane, ma già grande chef, affronta con l'entusiasmo e la passione che da sempre contraddistinguono il suo lavoro, portando avanti la sua idea di cucina sospesa tra tradizione e innovazione, utilizzando le erbe da lui amorevolmente coltivate per arricchire i suoi piatti, affinando ulteriormente la sua tecnica sopraffina e regalando autentiche emozioni ai suoi tantissimi estimatori.

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Alla scoperta del Sebino

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TURISMO

Il Lago d'Iseo rappresenta da sempre una grande attrattiva per il turismo La sua consacrazione è arrivata con l'inserimento - da parte dell'assessore al Turismo ed Attività produttive Giorgio Bonassoli nel nuovo "Catalogo Unico del Turismo bergamasco"

a valorizzazione di un territorio ricco e complesso come quello del Lago d'Iseo deve necessariamente metterne in luce le peculiarità e le eccellenze, non focalizzandosi esclusivamente sulle attrattive turistiche in senso stretto. In quest'ottica, siamo impegnati per garantire all'area del Sebino una promozione a 360 gradi che metta in luce territorio, eventi ed enogastronomia in un connubio che sappiamo essere vincente. Per questo motivo, nel nuovo Catalogo Unico del Turismo bergamasco, abbiamo voluto inserire le principali manifestazioni che si svolgono nel corso dell'anno. I nostri laghi offrono un ventaglio di eccellenze che meritano di essere visitate ed apprezzate". A parlare è Giorgio Bonassoli, assessore al Turismo ed Attività produttive della Provincia di Bergamo, che commenta così la definitiva consacrazione del Sebino a meta turistica per eccellenza della Bergamasca. Vent'anni fa, infatti, lo stesso territorio veniva presentato al turista come un tesoro nascosto da svelare. Oggi, invece, lascia scoprire i suoi segreti a chi lo vuole frequentare anche solo per poche ore. Il Lago d'Iseo non è semplicemente uno specchio d'acqua che invita a godersi le belle giornate di sole. Sulle sue sponde

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si può passeggiare e compiere escursioni, mountain bike compresa, è possibile andare in barca o praticare la vela, si può andare alla scoperta del lago con uno dei comodi e accoglienti battelli che fanno la spola da un paese all'altro. Non è da trascurare, inoltre, la possibilità di

sul lago. Ma per godersi più a fondo il patrimonio ambientale e le bellezze paesaggistiche, il mezzo ideale è la bicicletta, meglio una comoda mountain bike se si vogliono compiere anche alcune puntate verso i piccoli centri che occhieggiano dall'alto. Da non perdere, lungo il comodo e pianeggiante itinerario che collega, sulla sponda bergamasca, Lovere a Sarnico, la possibilità di ammirare, in località Zorzino, lo spettacolare orrido dei "Bogn", una

ammesse. Sia a Montisola che nei porticcioli dei vari paesi, non sfuggirà sicuramente la presenza di una caratteristica imbarcazione a remi, dalla linea molto semplice e affusolata. In dialetto locale viene chiamata "naèt". E proprio questa antica barca, un tempo l'unica ad essere utilizzata dai pescatori, è al centro di una spettacolare manifestazione, chiamata "Naècc d'or", che durante l'estate coinvolge con una serie di gare le sponde del lago fino alla animatissima

vertiginosa parete di roccia che finisce a picco nel lago. Altri tratti del percorso lungo la sponda forse offrono vedute meno emozionanti ma piacevoli soste in angoli ricchi di verde e di quiete. E si può anche approfittare di queste soste per apprezzare la cucina locale. Da non

finale. Il tutto con accompagnamento di bellissimi fuochi artificiali, tra feste e sagre che richiamano un gran numero di spettatori.

Giorgio Bonassoli

gustare, al tavolo di una trattoria oppure al ristorante, piatti e prodotti tipici: dal pesce di lago all'olio d'oliva di qualità e all'ottimo vino (la celeberrima Val Calepio è infatti poco distante). Una meta consigliata è l'isola che dimora nel mezzo del lago, Montisola. Ma le stesse sponde del Sebino sono un tesoro di curiosità e attrazione. Prendiamo ad esempio i paesi che sorgono sulle rive. Sono tutti di antica origine e hanno mantenuto quasi ovunque le loro caratteristiche: è piacevole passeggiarvi ammirando architetture e testimonianze storiche e, contemporaneamente, godendo di suggestivi scorci sul lago. In alcune località il patrimonio artistico è di una ricchezza stupefacente. La costa bergamasca del Lago d'Iseo regala poi panorami molto diversificati: pareti rocciose, insenature, uliveti, pinacoteche e antiche ville lambite dall'acqua. Sulle sponde del lago sorge Lovere, nell'Alto Sebino, con l'importante pinacoteca dell'Accademia Tadini e la basilica di S.Maria in Valvendra. Proseguendo sulla sponda occidentale verso sud, dopo Castro, si entra in un territorio di particolare suggestione ambientale, dove si affacciano lame rocciose verticali, gallerie e strade scavate nella roccia. Verso Riva di Solto il paesaggio si fa più dolce e la vegetazione diventa inaspettatamente mediterranea: lecci, olivi, cipressi come a Tavernola Bergamasca (splendidi gli affreschi del Romanino nella chiesa di S.Pietro), Predore e Sarnico, località del Basso Sebino nota per le nobili ville liberty, la pinacoteca "Gianni Bellini" e l'elegante passeggiata 92

Gli eventi Giugno - Settembre Campionato delle tre isole del Sebino con "Naècc" Sulzano, Sarnico, Endine, Pisogne, Riva di Solto, Peschiera, Iseo, Sale Marasino, Monteisola. Appassionante competizione delle imbarcazioni tipiche dei pescatori del Lago d'Iseo. Queste barche affusolate si sfidano in prove a colpi di remi lungo il Sebino: una manifestazione da non perdere, all'insegna di tradizione e divertimento.

perdere, come detto, una tappa a Montisola, ideale per chi ama passeggiare o per compiere una bella escursione in bicicletta. Vi si può accedere utilizzando i battelli che fanno servizio attraverso lo specchio d'acqua e sui quali i ciclisti con i loro mezzo sono ben accetti. Una volta sull'isola si può percorrere l'intero perimetro in piena libertà; le auto non sono

Luglio Sarnico Busker Festival Sarnico e Paratico. Grande Festival di artisti di strada nazionali ed internazionali. Settembre Memorial Mario Stoppani Lovere. Spettacolare raduno aereo in memoria dell'aviatore loverese Mario Stoppani.



ECONOMIA&BUSINESS

BIG TLC, alla "Fiera dei Librai" arriva la free Wi-Fi zone TECNOLOGIA

All'interno di Unibergamorete, l'azienda bergamasca leader nel settore delle telecomunicazioni ha fornito il supporto tecnologico per la realizzazione della rete Internet ad alta velocità voluta dall'Università degli Studi di Bergamo PHOTO: GIORGIO CHIESA E LORIS SAMBINELLI

nibergamorete è uno spazio culturale, un luogo nel quale l'Università degli Studi di Bergamo si offre alla città come promotore sia di attività scientifica e didatti-

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ca sia di relazioni sociali e istituzionali. Questo spazio culturale è costruito in rete, cioè insieme a molti altri soggetti che hanno collaborato in diverse forme con l'Università. Tra questi BIG TLC - azienda bergamasca lea-

der nel settore delle telecomunicazioni - che ha fornito il supporto tecnologico per allestire le postazioni Wi-Fi presso lo Spazio Incontri della 52° Fiera dei Librai. L'UniBg si è infatti aperta al territorio dal 22 aprile scor-


so per condividere e imparare - la conoscenza è sempre una conquista condivisa - e ha inaugurato la sua attività proprio alla Fiera dei Librai, presente per tutta la durata della manifestazione con una duplice proposta. La Biblioteca di Unibergamorete, allestita presso lo stand dedicato, che ha offerto alla libera consultazione del pubblico i volumi pubblicati di recente da docenti, ricercatori e giovani studiosi dell'Università. E poco più in là, il nuovo Spazio Incontri: un luogo free WiFi, realizzato grazie a BIG TLC e dedicato alla rete "libera e gratuita" ma anche alla lettura, alla consultazione, ai dibattiti. Terminata la Fiera dei Librai, Unibergamorete continua fino al 10 maggio con eventi, dibattiti, proiezioni cinematografiche, spettacoli, concerti, la notte bianca dello sport organizzata dal Centro Universitario Sportivo e molto altro ancora. Vari sono anche i temi che si affronteranno: dai nuovi sistemi e strumenti di comunicazione a "genialità" e lavoro, dall'internazionalizzazione alla multidiversità, dall'eccellenza alla formazione post/universitaria. E ancora, le due giornate di orientamento del 5 e 10 maggio, importanti occasioni di incontro e approfondimento per i futuri universitari e lavoratori. Dove tutto questo? Come una rete costituita da tanti nodi, Unibergamorete si

La platea

Beppe Severgnini

sviluppa grazie a relazioni e spazi diversi: dalla tensostruttura della Fiera dei Librai al Teatro Donizetti, da Palazzo Frizzoni all'Auditorium di Piazza della Libertà, dalle sedi dell'Università all'Urban Center e molti altri ancora. Ovviamente lo spazio virtuale precede e accompagna tutto il percorso, con aggiornamenti continui sul sito www.unibergamorete.it, ideato e realizzato da Plasboo - una start up dell'Università -, trasmissioni radiofoniche realizzate da

RBG, la Web radio dell'UniBg e prodotti audio-video ideati dal Centro Arti Visive.

Le soluzioni proposte da BIG TLC BiG TLC, operatore locale di Telecomunicazioni, alternativo agli altri operatori nazionali o locali, è stato creato per fornire al territorio della provincia di Bergamo una solida e innovativa infrastruttura di telecomunicazione. BiG TLC fornisce i servizi di rete dati, internet e telefonia alle più vantaggiose condizioni di mercato in termini di prezzo/prestazione. Le soluzioni proposte da BIG TLC hanno come punti qualificanti: Dimensione della rete di proprietà che, con più di 400 Km di cavo in fibra ottica per la trasmissione a banda larga e oltre 100 siti wireless, ha una larga copertura del territorio. Rete tecnologicamente avanzata per offrire connettività a banda larga sempre attiva, senza limiti di capacità,con banda garantita e con un alta qualità del servizio. Centro di supporto e assistenza a Bergamo. Varietà delle offerte di connessione: Connessione in fibra ottica Connessione Wireless in tecnologia radio Hiperlan Connessioni ADSL e SHDSL basate sulla più tradizionale tecnologia XDSL. Il servizio opzionale di telefonia basato sulla tecnologia VoIP (Voice over IP). Ulteriori informazioni su www.bigtlc.it

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ECONOMIA&BUSINESS

Luca Bilotta, direttore generale dell'Olimpia Agnelli Bergamo

"La sponsorizzazione: il calcio a lezione dagli altri sport" MANAGER&SPORT

E' il titolo scelto per la "full immersion" convocata dall'avvocato Cesare Di Cintio alla sede di Qcom. A parlare, questa volta, sono stati i dirigenti delle discipline cosiddette "minori" 96


TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

l calcio italiano è sull'orlo del baratro. Ci sono milioni di euro di debiti da pagare al fisco, specialmente i club romani sono finiti nell'occhio del ciclone. Ma l'idea di far passare alla storia questo governo come quello che "ha messo in liquidazione il football" della capitale e non solo proprio non piace a Silvio Berlusconi. Addirittura il vicepremier, Gianfranco Fini, non ha fatto nulla per nascondere la sua preoccupazione, invitando a vagliare tutte le strade percorribili. Dal canto suo, il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha ormai spedito in soffitta il decreto

I

Aurelio Bertocchi, ad Qcom

fiscale che doveva salvare il pallone. "È impossibile - ha affermato quest'ultimo - rateizzare il debito senza chiedere una fidejussione bancaria. Se lo facessimo per loro, lo dovremmo fare per tutti".In altri termini, non si possono rateizzare le tasse per i soli club calcistici, altrimenti tutti gli italiani sarebbero legittimati a protestare per la difformità di trattamento nei loro confronti. PREMESSA - Insomma, la cornucopia del pallone sembra arrivata al capolinea. Ma in Italia, come si sa, il calcio la fa da padrone e gli ingaggi stratosferici dei campioni della "Serie A" tutto fanno pensare meno che a una crisi del settore. Tuttavia, se l'attaccante della F.C. Internazionale Eto'o ha dichiarato di spendere 2500 euro al giorno per vivere in un albergo da quanto hanno svaligiato la sua abitazione nel centro di Milano, ben diversi (anzi, agli antipodi) sono i guadagni, gli stipendi e i costi veri e propri della stagione di un cosiddetto

"sport minore". Proprio quest'ultimi, allora, potrebbero diventare il nuovo esempio da seguire per il futuro, in quanto hanno dimostrato di saper sopravvivere alle mareggiate della crisi e con una visibilità che proprio il calcio gli ha sempre sottratto. Da qui scaturiscono riflessioni importanti: cosa dovrebbero fare i manager di una squadra di basket o di pallavolo (solo per fare due esempi) per far quadrare legalmente i conti? Come si possono pagare i costi di una stagione sportiva (magari non di massima serie) se la maggior parte degli introiti pubblicitari sono assorbiti dallo sport nazionale italiano? E ancora, in una situazione generale già difficile, come rimediare a una crisi economica drammatica senza compromettere la qualità degli organici e la bontà dei progetti di comunicazione? ALTRI SPORT - Sono state queste le materie di discussione andate in scena lo scorso venerdì 1 aprile. "La sponsorizzazione: il calcio a lezione dagli altri sport", il titolo della "full immersion" ospitato della nota società di telecomunicazioni Qcom di Treviglio non è nato per caso. Hanno infatti costituito materia d'interesse le testimonianze locali di società che nelle rispettive discipline costituiscono l'eccellenza nostrana. Parliamo della Blu Basket Treviglio, sponsorizzata da Co.Mark, ma anche dai padroni di casa. Un sodalizio che secondo il vicepresidente Gianfranco Testaha fidelizzato e coinvolto un pool di imprese che credono nelle finalità sociali di una realtà fortemente radicata sul

direttore generale Luca Bilotta. "Non possiamo più pensare - ha affermato - ad un rapporto con i rispettivi sponsor puramente commerciale. O almeno, lo scambio non è di certo da intendere come in passato, in un semplice "Do ut des". Bisogna coinvolgere il cliente con un pacchetto ben strutturato e flessibile, che possa rispondere anche alle sue esigenze dell'ultima ora". SPORT NAZIONALE -E il calcio? Fatta salva la felice parentesi non certo nostrana dell'Hellas Verona,che in Lega Pro presenta incassi, numero di fan e merchandising a livello di una squadra di classifica medio/bassa di A, valgano per tutti le indicazioni dell'avvocato Cesare Di Cintio, che sta perfezionando a Coverciano la sua solida formazione manageriale in materia di gestione dei "front office" societari e ha organizzato la kermesse con il contributo di Banca Generali S.p.a., T.Italia, grazie anche all'interessamento della DIR.SPORT (Dirigenti Tecnici Sportivi non professionisti di Bergamo e Brescia). "Servono obiettivi, idee, progetti e capacità di fare sistema - è stato questo il cuore del suo messaggio - con la godibile varietà di soggetti del mondo economico/produttivo interessati a investire. Lo sponsor non è una spugna da spremere per tamponare le falle di bilancio, ma un amico e un fedele alleato da conquistare alla propria causa attraverso un felice matrimonio tra la ricerca della visibilità di quest'ultimo a livello locale e la

Cesare Di Cintio

territorio. C'è stata poi la quasi analoga esperienza nel volley maschile dell'Olimpia Agnelli Bergamo, abbinata da due anni alla compagnia aerea Trawel Flye dall'ultimo campionato anche con Hidro Tech, rappresentata nell'occasione dal

capacità della dirigenza di far pesare il proprio marchio. Questo, il fin dei conti, rappresenta la ragion d'essere, il miglior biglietto da visita, l'enunciazione di uno scopo e della cosiddetta "mission aziendale" di una società sportiva". 97


ECONOMIA&BUSINESS

Il "Vip" raddoppia Archiviato il Bergamo Golf, è già l'ora del Tennis LA KERMESSE

Sarà in scena dal 20 maggio al 10 giugno prossimi Il deus ex machina Giovanni Licini: "Abbiamo aggiunto altre novità: la "Coppa Il Globo" e la "Coppa Credito Bergamasco", infatti, affiancheranno le classiche competizioni"

ARTICOLO DI: CARLO DI GREGORIO

nstancabile. Archiviata la seconda edizione del Golf Vip, Giovanni Licini festeggerà presto la trentacinquesima candelina del suo primogenito: il Tennis Vip, in programma dal 20 maggio al 10 giugno prossimi, che la nostra testata seguirà come media partner ufficiale. Minimo comune denominatore: la beneficienza.

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Il "Bergamo Golf Vip - Gioca 36 buche per la solidarietà" è stato un successo. Quale è il segreto delle manifestazioni che ogni anno organizza? "La giusta amalgama di molti fattori fa la differenza: il gioco, lo stare insieme, lo spirito d'amicizia che ci anima e la volontà di far del bene al prossimo. Il golf, in particolare, aggiunge a tutto ciò anche un altro valore. Esso, infatti, è 98

gruppo accademia del tennis


Giovanni Licini

uno sport che si pratica all'aria aperta tra stupende cornici ambientali fatte di

«Ci saranno più tornei, per un maggiore impegno benefico e solidale, ed un Golden Vip dedicato a chi si è distinto nel campo della ricerca medica» prati verdi e natura. Stare insieme e far del bene, giocando a golf, è un'esperienza bellissima".

Dodici mesi dopo l'edizione lancio del "Bergamo Golf Vip", avete raddoppiato: quest'anno ben due appuntamenti, di cui uno anche in trasferta. Si ritiene soddisfatto? "Anche grazie alla fondamentale collaborazione del maestro Dario Colloi, la manifestazione è riuscita ottimamente e ci riteniamo tutti estremamente soddisfatti. I partecipanti sono stati numerosi: oltre centosettanta. Anche il sole, poi, ha fatto la sua parte: in entrambe le occasioni, sia all'atto dell'apertura del torneo, il 2 aprile scorso, sia durante la giornata di chiusura, l'8 aprile, il sole ci ha sorriso, facendo capolino per illuminare la nostra opera di beneficienza".

Avete già deciso a chi andrà il ricavato del Golf Vip 2011?

«Le conferme saranno il Trofeo Achille e Cesare Bortolotti e il quinto Trofeo Giacinto Facchetti e la seconda Coppa Elio Lodovici» "Quest'anno abbiamo scelto di beneficiare due importanti realtà del volontariato bergamasco: la "Associazione per l'aiuto al 99


Neonato" Onlus, in modo da sostenere i loro progetti a favore dei bimbi ricoverati in Patologia Neonatale agli Ospedali

l'Assessore allo Sport della Provincia orobica Alessandro Cottini, accompagnato dal presidente del Consiglio

giovanni licini e l'accademmia del tennis, consegnano al dottore amadeo e al professore nastasi l'assegno agli “amici dell’oncologia”

Riuniti di Bergamo, e l'associazione dei ciechi bergamaschi, per contribuire alla realizzazione, nel centro di Bergamo, di percorsi protetti per gli ipovedenti e dotare ogni impianto semaforico del centro Piacentiniano di segnalatori acustici per ciechi. Quest'ultimo progetto, in particolare, è stato possibile anche grazie alla collaborazione del Comune di Bergamo. A questo proposito, infatti, alla cena di chiusura della manifestazione, erano presenti le istituzioni cittadine e provinciali: il vicesindaco di Bergamo Gianfranco Ceci, con l'Assessore allo

Provinciale, l'avvocato Roberto Magri. Infine, anche il Presidente del CONI provinciale Valerio Bettoni ha voluto omaggiarci". Per una manifestazione sportivo-benefica che si chiude con

nuovo Golden Vip, dedicato a chi si è distinto nel campo della ricerca medica". Andando con ordine, dunque, quanti tornei saranno organizzati quest'anno dall'Accademia del Tennis nell'ambito della trentacinquesima edizione del Tennis Vip? "Per prima cosa, ci saranno tre conferme: il Trofeo Achille e Cesare Bortolotti, dedicato a due presidentissimi dell'Atalanta e giunto ormai alla sua ventesima edizione; il quinto Trofeo Giacinto Facchetti e la seconda coppa Elio Lodovici, instituita in memoria del presidente e fondatore della Lodauto S.p.a. Le due novità, invece, saranno: la "Coppa Il Globo", dal nome della omonima catena di supermercati che quest'anno ha deciso di sostenerci, e la "Coppa Credito Bergamasco". Mentre per quanto riguarda il Golden Vip, quali saranno le novità? "Quest'anno, come già detto, la novità è rappresentata dal Golden Vip asse-

da sinistra a destra Dario Colloi, Thomas Oberti, Aldo Arizzi, Piergiorgio Castelli e Giovanni Licini

Coppa della Provincia al 1° netto gara Albenza da sinistra Luigi Sacchetti e Alessandro Cottini

Sport della municipalità bergamasca Danilo Minuti. Poi erano presenti anche 100

successo di pubblico e ricavato, un'altra è pronta ad essere inaugurata. A breve, infatti, partirà la consueta rassegna estiva di tennis, un appuntamento ormai abituale della primavera bergamasca: il Tennis Vip. Quali solo le novità di quest'anno? "Ancora più tornei per un maggiore impegno benefico e solidale ed un

gnato ad una personalità che si è distinta nel campo della ricerca medica e, in particolare, il premiato sarà il professor Bruno Damascelli, ovvero colui che ha portato in Italia l'ecografia e la chemioterapia. Accanto a questo luminare della medicina, saranno assegnati altri quattro riconoscimenti ad atleti di fama e ad un imprenditore bergamasco".


1° combinata da sinistra: Ginangelo Cattaneo, Dario Colloi, Ivan Consoli, Alessandro Cottini e Giovanni Licini

Ce li può anticipare? "Gli sportivi premiati saranno: lo scialpinista Christof Innerhofer, vincitore di ben tre medaglie in occasione dell'ultima edizione dei mondiali di sci ma soprattutto neocampione del mondo nella difficile specialità del Supergigante; il ciclista Claudio, el diablo, Chiappucci e Roberto

Albenza1° netto da sinistra: Dario Colloi, Mario Pressiani, Alessandro Cottini, Gianluigi Viscardi e Giovanni Licini

1° Netto Parco dei Colli Claudio Zanchi (a sinistra) e Luigi Gerolla

da sinistra a destra Giovanni Licini, Claudia Orlandini e Dario Colloi

1° combinata senior da sinistra: Dario Colloi, Luciano Pezzoli, Valerio Bettoni, Giovanni Licini, Alessandro Masera e Danilo Minuti

Le Autorità da sinistra: Giorgio Perolari, Dario Colloi, Paolo Besagno, Gianfranco Ceci, Danilo Minuti e Valerio Bettoni

Boninsegna. Il vincitore del Golden Vip dedicato all'imprenditoria sarà, invece, Gianfranco Testa, amministratore delegato del Gruppo Bresciani Auto". Appuntamento, allora, dal 20 maggio al 10 giugno prossimi sui campi del centro sportivo Mario Mongodi di Cividino? "In verità, già il prossimo 11 maggio ci troveremo presso il foyer del Tetro Donizetti per la presentazione della manifestazione. Concluso il torneo, il 10 giugno, l'appuntamento di sposterà al polo fieristico di via Lunga per la serata di gala e la consegna dei Golden Vip". 101


EVENTI

"Sweet Buffet Cooper SD", il nuovo rombo della MINI MODA&MOTORI

Due occasioni speciali per svelare il nuovo gioiello tecnologico della casa anglo/tedesca Lario Bergauto raddoppia per consacrare il primo motore "S" diesel 102

PHOTO: LORIS SAMBINELLI & GIORGIO CHIESA

ra arrivato il momento di consacrarla al grande pubblico: dopo averla svelata in anteprima allo showroom di via Campagnola lo scorso giovedì 14 aprile con un aperitivo molto particolare tutto in stile MINI (accompagnato da popcorn e stuzzichini tipici americani, come i "mini" hot dog), Lario Bergauto ha deciso di mostrarla anche al "Capogiro Joy Club" di Curno, ovvero una delle discoteche più famose di tutta la Bergamasca. All'interno della serata "Sweet Buffet Cooper SD" che si è tenuta lo scorso sabato 16 aprile, tutti gli avventori del Joy Club hanno potuto gustarsi l'anteprima all'interno della "black box" dedicata. E l'effetto, accresciuto dall'atmosfera particolare e dalla danze che iniziavano a scate-

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narsi, è stato dirompente. Per chi ancora non l'avesse capito, stiamo parlando della nuova MINI Countryman SD, il primo "2.0 diesel" spinto come un vero e proprio "S" a benzina (un motore che per la cronaca è a dir poco idolatrato dagli appassionati), con tutti i vantaggi dei minori consumi che riesce a garantire. Un vero e proprio gioiello della tecnologia che in molti stavano aspettando. Ed è semplicemente una garanzia assoluta di qualità , in quanto si tratta niente poco di meno che di un

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motore BMW, capace di erogare 143 cavalli di potenza unitamente ad una coppia davvero impressionante, e che potrà essere montato su tutti i modelli MINI attualmente in commercio, compreso dunque il piccolo SUV della casa anglo/tedesca. La serata, oltre alla splendida cornice offerta dal famoso Capogiro, è stata accompagnata da uno splendido buffet di dolci da cui ha anche preso il nome l'evento - che non ha mancato di allietare tutti i presenti.

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MOTORI

Motore: la novità è il turbodiesel di 2.0 litri da 143 CV di potenza e 305 Nm di coppia, disponibili fra i 1.750 e i 2.700 Nm 106

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: GIORGIO CHIESA

e la variante più potente delle MINI a benzina si chiama Cooper S, la più grintosa delle diesel non poteva che chiamarsi Cooper SD. E certo non le potevano mancare lo scarico cromato, spoilerino sul tetto e allestimento sportivo. Questa volta, però, la nostra prova su strada - effettuata nella primaverile cornice di Sarnico, grazie alla concessionaria ufficiale MINI Lario Bergauto - vede protagonista la Countryman Cooper SD con 4 ruote motrici. Una goduria estetico-tecnica,

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oltre che - ovviamente - sempre modaiola. Ma entriamo nel dettaglio della prova. Questa volta iniziamo dal cuore. MOTORE - La novità è proprio questa: il turbodiesel di 2.0 litri da 143 CV di potenza e 305 Nm di coppia (disponibili fra i 1.750 e i 2.700 Nm), che si affianca al 1.6 da 112 CV. Il propulsore è di origine BMW: nella gamma della Casa di Monaco equipaggia già la Serie 1, la Serie 3 e la X1. Di serie su tutte le versioni Cooper SD c'è il cambio


Cooper SD, la maxi MINI vitaminizzata in chiave diesel LA NOVITA'

Linee modaiole ma volumi più alti e grandi (è lunga 4,1 metri), il tutto corredato da cinque porte adatte per famiglie trendy e giovani in cerca di spazio

manuale a sei rapporti, ma a richiesta si può avere anche l'automatico, sempre a sei marce. L'accelerazione da 0 a 100 km/h è in 8,1 secondi, mentre la velocità massima raggiunta è di 215 km/h, con parchi consumi pari a 4,3 litri di gasolio ogni 100 km, per emissioni di CO2 di 114 g/km. DESIGN - Tornando all'estetica, le linee sono ovviamente MINI ma si nota subito quanto sia alta e grande (è lunga 4,1 metri), senza dimenticare che è a cinque porte. Di fianco alla classica a tre, sembra che la Countryman abbia preso le super vitamine, non solo per l'altezza del cofano e delle

fiancate, che danno imponenza, ma perché tutti gli elementi (fari, calandra, cornici, loghi e altro) sono cresciuti in proporzione. INTERNI - Nell'abitacolo, ritrovi la tipica atmosfera MINI, ma ci si accorge subito d'avere a disposizione parecchio spazio in più, soprattutto in altezza. Strumentazione, plancia e comandi sono quelli che hanno reso famoso il marchio: grandi, ricercati ed esagerati in senso buono. Del resto la MINI non la puoi guardare con occhio razionale, la vuoi così com'è, anche proprio per le sue esagerazioni, che sono poi il suo bello. Dietro, due posti singoli rego-

Interni: nell'abitacolo, si ritrova la tipica atmosfera MINI, ma ci si accorge subito d'avere a disposizione parecchio spazio in più, soprattutto in altezza 107


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labili longitudinalmente (ma, senza sovrapprezzo, si può avere la configurazione a tre posti) e, in mezzo, il Center Rail, una specie di binario che sostituisce il tunnel centrale e offre diverse possibilità di sistemare, grazie alle sue clip, astucci per occhiali, supporti audio o braccioli. Ma, dietro come si sta? Bene, con spazio insospettabile per le gambe. E il bagagliaio? Capace, infatti la Casa dichiara da 350 a 1.170 litri, abbattendo gli schienali. AL VOLANTE - E con le mani sul volante che sensazione si prova? Decisamente buona la visuale alla guida: si è seduti più in alto rispetto alle altre Mini, una sensazione piacevole che non intacca la sportività alla guida. Ammettiamolo: dalla Countryman sarebbe ingiusto attendersi la stessa reattività di guida e maneggevolezza sui percorsi misti della più piccola e bassa tre porte. Ma il risultato è decisamente convincente: reattiva al punto giusto, veloce negli innesti del cambio e maneggevole in fase di sorpasso. E in più non manca certamente il sapore di MINI,che si conferma anche nell'agilità di guida. Ma è soprattutto il motore, pronto e con ottimo allungo, a farne una MINI. Potente quando serve, elasticissimo quando non hai voglia di scalare marcia. E con un bel sound seppur diesel, soprattutto in scalata. Una Mini a 360 gradi, dunque? Sì, grazie allo spazio disponibile, alle cinque porte, alla modularità dell'abitacolo; ma anche una Mini divertente con questa motorizzazione, sicura e mai in difficoltà su strada, grazie a sofisticati controlli elettronici (Dsc e Dtc - controllo dinamico della trazione - di serie). Una bella mano arriva anche dalle quattro ruote motrici, che offrono grande equilibrio dinamico pure sul veloce e piacere di guida quando, premendo il tasto in basso a destra sulla console, riacquisterete maggior libertà al volante. Con i sistemi pronti a intervenire soltanto quando serve. Insomma da provare e da comprare.

Design: l'altezza del cofano e delle fiancate danno un senso d'imponenza, così come tutti gli elementi (fari, calandra, cornici, loghi e altro) che sono cresciuti in proporzione

MINI LARIO BERGAUTO Via Campagnola, 50 Tel. 0354212211 - Bergamo www.lariobergauto.mini.it www.mobility.it

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MOTORI

L'eleganza del giaguaro: ecco a voi la bomba XKR IN ESCLUSIVA

Classe, sportività e grinta: queste le caratteristiche della stupenda "en plen air" da 510 cavalli firmata Jaguar. Il top per chi cerca il giusto connubio fra potenza e raffinate linee

Design: nel frontale spiccano i nuovi gruppi ottici caratterizzati da un design sottile e pungente, ottenuti grazie alla tecnologia a LED delle luci diurne di posizione e direzione 110

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: GIORGIO CHIESA

eleganza della sportività, classe storica immutata nel tempo: tutte caratteristiche vincenti per la nuova Jaguar XKR versione cabriolet. L'abbiamo immersa nell'elegante contesto di città Alta, rendendo grazia alle linee classiche di questo bolide nato dalla storia automobilistica e dalla tecnologia del giaguaro. E anche in allestimento R questa stupenda creatura sportiva non perde un briciolo di eleganza: i cerchi in lega da 20 pollici, le prese d'aria anteriori con trama a

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nido d'ape ed effetto cromato, i tagli su cofano e sul paraurti e lo spoiler posteriore bilanciano sportività ed eleganza, rendono aggressiva la vettura pur mantenendo lo stesso aplomb british style. Eccola in tutto il suo splendore e in anteprima assoluta, grazie alla disponibilità della concessionaria ufficiale per la provincia Iperauto Jaguar di Bergamo in Borgo Palazzo. DESIGN - Nel frontale spiccano i nuovi gruppi ottici caratterizzati da un design


sottile e pungente, ottenuti grazie alla tecnologia a LED delle luci diurne di posizione e direzione. La griglia radiatore è ancora più imponente ed ampia e, integrando il paraurti con nuovo design, regala alla Jaguar un volto immediatamente riconoscibile. Nella parte posteriore le modifiche si limitano al taglio dei fanali di coda e alla finitura cromata dello sportello del bagagliaio, che risulta ora più sottile e aggraziata, con il logo del Giaguaro in linea con il resto dei prodotti dell'azienda. Altre novità riguardano la gamma colori, con 17 varianti, e una serie completa di cerchi in lega.

INTERNI - L'abitacolo della nuova Jaguar XK è la perfetta fusione tra lusso artigianale e ispirazione racing. Nel disegnare l'abitacolo gli stilisti Jaguar hanno scelto di ricorrere soprattutto alla tecnologia, utilizzando anche un'alternanza di rivestimenti in pelle, radica e metallo. Gli assemblaggi e la qualità dei materiali sono ovviamente di prim'ordine, così come l'insonorizzazione a velocità costante. Il posto guida beneficia delle più disparate regolazioni e permette di cucire la "triangolazione" più congeniale fra volante, sedile e pedaliera. Chiaro e ben leggibile il quadro strumenti. Ottimo, infine, l'impianto multifunzione con schermo tatti-

Interni: nel disegnare l'abitacolo gli stilisti Jaguar hanno scelto di ricorrere soprattutto alla tecnologia, utilizzando anche un'alternanza di rivestimenti in pelle, radica e metallo 111


le da 7 pollici, da cui è possibile controllare climatizzatore, riscaldamento dei sedili, impianto audio e sistema di navigazione satellitare. IN STRADA - La XKR dispone del nuovo motore V8 cinque litri Supercharged da 510 CV a 6.000 giri/min e 625 Nm (e solo 292g/km di CO2), abbinato ad una trasmissione automatica/sequenziale a sei rapporti. Il comando della trasmissione è sostituito da un joystick semovente, che rientra nel tunnel centrale quando si avvia il motore. Nella plancetta di comando sono, inoltre, presenti i pulsanti dell'accensione, per gestire la modalità Winter ed eliminare l'intervento del controllo di stabilità. In modalità automatica la XKR si dimostra confortevole e vellutata, il borbottio

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del V8 non invade l'abitacolo ed il cambio inserisce di default la marcia superiore per limitare i consumi e favorire la surplace di marcia. Tutt'alto andare quando il cursore del cambio è posizionato su S. Il V8 canta e pieni polmoni ed emette una sinfonia inebriante - nel passaggio 3°-2° si raggiunge l'apice -, i tempi di cambiata si accorciano ed i rapporti "durano" fino al limitatore. E' poi possibile utilizzare i paddles al volante per rendere la XKR ancora più immediata e svelta, sferzando un motore eccezionale per rapidità di risposta e doti di allungo. L'otto cilindri ricorda un aspirato e ne incarna le virtù - specie all'aumentare dei giri -, ma dispone di Nm in abbondanza quando l'ago oscilla nella metà sinistra del contagiri. Il cambio restituisce poi una sensazione di accelerazione quasi eterna perché innesta le marce con estrema delicatezza e decisione. Insomma, una bomba elengante da provare. Parola di Bergamo Economia.

Motore: la XKR dispone del nuovo motore V8 cinque litri Supercharged da 510 CV a 6.000 giri/min e 625 Nm, abbinato ad una trasmissione automatica/sequenziale a sei rapporti

Iperauto Bergamo Via Borgo Palazzo 205 Tel. 035.2924211 www.jaguarbergamo.it

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MOTORI

Motore: I modelli vantano un boxer d'ultima generazione di 1170 cc, che garantisce potenza (110 Cv a 7750 giri/min) e una coppia notevole (119 Nm a 6000 giri/min) 114

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

n ritorno al passato? Non proprio. Il design è sportivo, classicamente sportivo, e la tecnica decisamente moderna. Così si possono sintetizzare le rinnovate moto roadster BMW R 1200 R e Classic, "model year 2011". Parliamo quindi di sapienti tocchi di stile e dell'adozione del nuovo motore boxer DOHC (doppio albero a camme in testa), lo stesso che equipaggia i più recenti modelli GS e RT di pari cilindrata, che ridà nuova verve ad un classico della produzione Bmw Motorrad. Delle due varianti ci preme spendere qualche parola in più per il modello Classic, lo stesso che

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abbiamo testato per voi nella splendida cornice del Golf Club Bergamo. All'Albenza, tra splendidi scorci verdi e alberi secolari, abbiamo potuto testarne le qualità grazie alla disponibilità della direzione e dei giocatori, incuriositi dalla naked BMW che per un'intera, tranquilla e soleggiata mattinata ha scorrazzato tra i green. E proprio il golf è lo sport che abbiamo deciso di abbinarle, visto l'animo sportivo ma affinato dalla classe sopraffina e dalla tradizione della casa bavarese. Esteticamente, infatti, il nuovo gioiello è molto appagante con i suoi richiami al passato, con eleganti cromature, un telaio e i coperchi valvole verniciati in


BMW R 1200 R, il ritorno al "Classic" DUE RUOTE

E' arrivato il restyling delle mitiche roadster BMW Sapiente tocchi di stile affiancati dal nuovo motore boxer DOHC, che ridona verve ad un classico della produzione della casa bavarese

argento e i cerchi a raggi. Nulla di eccessivamente retrò e barocco, solo un omaggio alla tradizione del marchio, come il colore nero zaffiro metallizzato e il richiamo stilistico del filetto bianco centrale che dal parafango anteriore corre poi lungo tutto il serbatoio. SCHEDA TECNICA - Del tutto attuali invece i contenuti tecnici che accomunano entrambe le moto, a partire dal bicilindrico boxer di ultima generazione di 1170 cc di cilindrata che porta in dote incrementi nelle prestazioni complessive, a partire dalla potenza (110 Cv a 7750 giri/min) e dalla coppia massima (119 Nm a 6000 giri/min), il regime di rotazione massimo che passa da 8000 a 8500 giri, risposta ed elasticità migliorate. La velocità massima è superiore ai 200 km/h.

Bmw Motorrad dichiara consumi di carburante di 4,2 litri per 100 km a 90 Km/h e di 5,5 litri a 120 km/h. La trasmissione è affidata alla frizione monodisco a secco a comando idraulico, ad un rivisitato cambio a 6 rapporti ed alla consueta trasmissione finale a cardano esente da manutenzione. La ciclistica si basa sulle collaudate soluzioni del telaio in tubi d'acciaio con il motore con funzione portante, telaietto posteriore reggisella e su sospensioni Telelever all'anteriore con forcelle maggiorate (steli da 41 mm con foderi anodizzati), forcellone monobraccio Paralever al posteriore. EQUIPAGGIAMENTO - L'impianto frenante è dotato davanti di doppi dischi da 320 mm con pinze fisse a 4 pistoncini e dietro di singolo disco da 265

Trasmissione: E' affidata alla frizione monodisco a secco a comando idraulico, ad un rivisitato cambio a 6 rapporti ed alla trasmissione finale a cardano, esente da manutenzione 115


mm con pinza flottante a 2 pistoncini. Ruote da 17 e misure dei pneumatici di 120/70 ZR 17 davanti e 180/55 ZR 17 dietro. Cerchi in lega fucinati per la R 1200 R base. Il serbatoio del carburante ha una capacità di 18 litri. Il peso in ordine di marcia dichiarato è di 223 Kg. L'altezza standard della sella è di 800 mm. Senza costi aggiuntivi si possono richiedere una sella Comfort più alta (830 mm) o più bassa (760 mm) o in optional anche selle di diverso taglio o un assetto ribassato (750 mm). L'equipaggiamento di serie prevede inoltre il cavalletto centrale. Tra le novità nel design e nelle dotazioni della R 1200 R modello 2011 sono da segnalare il nuovo manubrio in alluminio, l'essenziale cruscotto completamente ridisegnato (due elementi circolari e display centrale digitale), l'elegante copertura del fanale anteriore, la nuova coda con integrate le maniglie per il passeggero, il terminale di scarico, più corto del precedente di 6 cm. OPTIONAL - Nella consueta ampia gamma di personalizzazioni che la casa mette a disposizione ricordiamo le sospensioni ESA a regolazione elettronica, l'ABS versione sport semi/integrale, il controllo di trazione ASC, il parabrezza alto, il navigatore satellitare, il computer di bordo, le manopole riscaldabili, i supporti e le borse rigide laterali, il portapacchi e baule posteriore, la borsa da serbatoio, i paracilindri.

Ciclistica: La ciclistica si basa sulle collaudate soluzioni del telaio in tubi d'acciaio con il motore con funzione portante

Concessionaria BMW Motorrad Tag Moto S.S. Briantea, 19 - CURNO (BG) Tel 035 618 618

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Il diamante e la sua creazione in scena alla Gioielleria Cornali 118

l diamante è un simbolo d'amore, una pietra magica. Spesso viene considerato solo come un importante regalo. Non è così. Il diamante è anche un'ottima forma d'investimento, con un attento mercato e con delle regole precise". Recitava così l'invito alla Gioielleria Cornali di Dalmine, dove la scorsa domenica 17 aprile dalla mattina fino al tardo pomeriggio - i fortunati presenti hanno potuto osservare da vicino alcune tra i più bei gioielli della boutique di Largo Europa. All'interno dello showroom, come se non bastassero i preziosi a riempire l'atmosfera della giusta magia, una professionista del diamante illustrava le procedure che portano la stessa pietra a diventare come noi "comunemente" la vediamo. Passo per passo, dall'estrazione alla lavorazione, la didattica seguiva una linea ben precisa che non mancava di appassionare chiunque la ascoltasse. Infine, da corollario al riuscito evento, un buffet del "Bobadilla Feeling Club" di Dalmine ha accompagnato i presenti con uno sfizioso banchetto misto dolce e salato.

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Una serata di conferme, per il Porsche Club Bergamo 120

siste un legame indissolubile tra Bonaldi Tech e il Porsche Club Bergamo, che va ben oltre la semplice passione per i gioielli di casa Porsche. Quale spazio migliore, dunque, per i soci del Club, che si sono riuniti lo scorso 25 marzo per rinnovare il consiglio direttivo e rinsaldare un rapporto fatto di stima, amicizia e passioni comuni, che perdura da quasi 20 anni. La serata, illuminata dai gioielli delle collezioni Pomellato, ha preso il via con l'aperitivo. È seguita poi l'assemblea plenaria dei soci storici e non, che ha visto Enrico Riva confermato presidente per la terza volta. Vicepresidente è Alessandro Battaglia, affiancato da tre consiglieri: Simona Bonaldi, Silvano Crescini e Maurizio Pradella. Revisori dei conti sono invece Aldo Ghira, Guido Matarazzo e Paolo Ghezzi. Le nomine sono state celebrate anche dal rombo della nuova Cayman R, il cui carattere decisamente sportivo si è intuito sin dal primo colpo d'occhio. Vigorosa, fisica e intensa, la nuova nata non ha potuto che conquistare tutti i presenti. A far da splendida cornice ben quattro Cayman S dalla livrea personalizzata creata da altrettanti giovani designer che hanno partecipato al concorso mondiale "Radically Porsche", indetto da Porsche Italia. Il vincitore è stato Josè Chamorro Salas, grafico di Bogotà.

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"LAST SATURDAY OF THE MONTH", Lario Bergauto cala il tris 122

arrivata la fine del mese e puntuale è tornato l'appuntamento più "cool" della giovane movida bergamasca. Stiamo parlando del "LAST SATURDAY OF THE MONTH", gli appuntamenti del divertimento per eccellenza fortemente voluti dalla concessionaria MINI Lario Bergauto di via Campagnola. Lo scorso 26 marzo, quindi, il copione si è ripetuto, facendo addirittura "tris": al locale "Dandy Lounge&Music" di Longuelo, è infatti andato in scena il terzo appuntamento col glamour e lo stile propri di un evento di grande effetto. Durante la serata pre-disco, come ormai d'abitudine tra gli appassionati del marchio anglo/tedesco, sono state raccolte le prenotazioni dei test drive dell'intera "MINI Family", dando la possibilità ai numerosissimi partecipanti di scegliere tra MINI, MINI Cabrio, MINI Clubman e l'ultima nata MINI Countryman. La kermesse ha visto come sempre l'ottima accoglienza dello staff del Lounge&Music Bar, che si sta confermando un vero e proprio "must" per l'intera movida di Bergamo.

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Bang&Olufsen, 85 anni tra immagini, suoni e design innovativi 124

occasione speciale sono stati i festeggiamenti per il compleanno di Bang&Olufsen. La ricorrenza del famoso marchio danese ha dato lo spunto, allo showroom Zero90, per organizzare un vernissage completo di musica e rinfresco. Lo scorso 24 marzo, infatti, nel negozio di via XX settembre, sono state anche presentate alcune novità nella collezione: una su tutte il "BeoVision 10", una tv molto particolare, a forma quadrata e con tecnologia LCD a LED, nei formati 32, 40 e 46 pollici. Poi è stata la volta del nuovo "BeoVision 8", una dockstation e un hi-fi (per iPod, iPhone e iPad) da tavolo o pareti, nei colori bianco e nero. Inoltre, nel corso della kermesse, non sono mancati i festeggiamenti per i 10 anni del negozio Zero90, unico concessionario di Bergamo per i prestigiosi prodotti Bang&Olufsen, una marca che nel corso del tempo si è contraddistinta per la particolarità del design e la cura maniacale che ha sempre riposto in qualsiasi particolare prodotto della collezione, curando anche e soprattutto l'audio e, negli ultimi gioielli, la possibilità d'interfacciarsi con i dispositivi del futuro.

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"Lexus Gold Trophy 2011", L'Albenza accoglie la CT200h 126

l golf è uno sport divenuto famoso, più che per i gesti tecnici o la competizione, per l'incredibile piacevolezza del suo contesto. Lunghe passeggiate all'aria aperta, in mezzo al verde, isolati dal contesto cittadino e dal caos urbano, immersi nei soli rumori della natura. Non poteva dunque esserci accostamento più azzeccato di quello ospitato dal "Golf Club Bergamo L'Albenza" lo scorso sabato 9 aprile, quando ha accolto il "Lexus Gold Trophy 2011". Una novità ecologica, infatti, si aggirava tra le buche: stiamo parlando dell'innovativa Lexus CT200h, una sigla che nasconde un cuore tecnologico tra i più d'avanguardia del mercato ibrido: è infatti la vettura meno inquinante in commercio, grazie alla sua propulsione "Full Hybrid" elettrica, con soli 87g CO2, zero pm10 e zero NOx. Emissioni così basse sono il risultato di un consumo ridotto e di un'altissima efficienza: solo 3,8 litri x 100 km, pari a 26 km/l nel ciclo combinato. Valori dati, tra l'altro, dal motore elettrico a recupero energetico. Il torneo, un 18 buche in modalità "Stableford", ha trovato il suo epilogo in serata, quando nella splendida club house del circolo sono avvenute le premiazioni.

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Alla Saps è il giorno del Club Amici dell'Atalanta

artedì 22 marzo scorso, nell'elegante e raffinata cornice della Saps di Lallio, è stato inaugurato il Club Amici dell'Atalanta "Solo Dea" Bergamo. Il club, che ha già superato quota cento iscritti tramite iniziative coinvolgenti ed aggregative, vuole diffondere, in particolare tra le nuove generazioni, la passione per i colori nerazzurri. Oltre a Cristian Marziali (presidente e socio fondatore insieme con Massimiliano Pezzoni), Diego Zanoli e Paolo Tintori, tutti appassionati sostenitori atalantini fin da bambini, e al padrone di casa Baldassarre Agnelli, alla cena inaugurale erano presenti l'ad dell'Atalanta Luca Percassi, la responsabile della comunicazione Elisa Persico, il presidente del Centro Coordinamento Marino Lazzarini, Elio Corbani, i calciatori nerazzurri Giacomo Bonaventura, Guido Marilungo e, in rappresentanza del comune di Bergamo, l'assessore Marcello Moro. "Il nostro obiettivo - ha dichiarato il presidente del club Cristian Marziali nel corso della serata - è quello di estendere l'atalantinità nella nostra città attraverso una serie di iniziative volte a risvegliare, nel cuore di chi tifoso lo è già, l'amore per la Dea. Oltre a questo, vorremmo far capire ai giovani bergamaschi che non esistono solamente squadre come Inter, Juve e Milan. Tutti devono sentirsi orgogliosi del fatto che Bergamo abbia una propria squadra di calcio, con una storia gloriosa e una tradizione importante".

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