Bergamo Economia 33

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IL CONVEGNO Tito Boeri:“Un contratto unico per tutti i lavoratori” A Nembro l’economista affronta le criticità del mercato del lavoro

CREATIVITA’ GIOVANILE Viaggio in provincia alla scoperta dei futuri imprenditori A Bergamo ci sono già le idee che potrebbero diventare business

L’INTERVISTA Mettersi in proprio? “Molte le difficoltà, servono amici e troppi soldi” Giovanna Dossena spiega che immagine hanno i giovani dell’imprenditorialità

Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

A Curno, il primo "Sport Resort" d'Europa In esclusiva, il proprietario Alberto Gamba ci parla dell'innovativo Club che verrà inaugurato a settembre: "In un unico luogo ci impegneremo per soddisfare le esigenze e i desideri dei nostri ospiti: sport, intrattenimento e svago, cure e relax"

LUGLIO 2010 - anno 4 - numero Economia, attualità, costume e stile

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L’editoriale Luglio 2010

In viaggio con i giovani imprenditori fra idee, aiuti e tanta "palestra" DI LUCA T. BILOTTA

a definizione di "giovane imprenditore" - presa da un qualsiasi vocabolario della lingua italiana - lascia ben poco all'immaginazione. Due parole per descrivere una professione che, in moltissimi casi, si trasforma in uno stile di vita. Un modus vivendi che anche dal punto di vista giuridico - stando al Codice Civile -non lascia molti spazi all'inventiva: "E' imprenditore chi esercita professionalmente un'attivitĂ economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi" (art. 2082 c.c.). Da nessuna parte si parla d'idee e di spirito d'iniziativa. Cardini fondamentali per intraprendere una carriera imprenditoriale fin da neolaureati. In questo numero di Bergamo Economia abbiamo dato ampio risalto a questa nuova categoria che emerge in un contesto economico non proprio facile. Abbiamo

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osservato da vicino le belle promesse dell'imprenditorialità bergamasca, capace di tramutare - si spera - un'idea in un'impresa. Tanti i progetti in ballo, tante le aspettative al loro interno. Fra queste troviamo un impianto che permette il recupero e il riutilizzo del calore di scarto; un bicchiere (come quelli che si trovano nelle sale cinematografiche) con all'interno un altro bicchiere per i pop corn; piattaforme web per monitorare 24 ore su 24 la propria azienda; una clinica mobile per curare e "rianimare" i computer guasti ed infine un servizio web 2.0 per mantenersi sempre in contatto con i propri luoghi preferiti. Un lungo esempio. Storie d'idee nate magari per caso e trasformatesi in progetti. Al Lazzaretto di Bergamo, in un contesto luminoso - quasi a simboleggiare le idee stesse dei ragazzi - queste geniali soluzioni sono state presentate lo scorso 5 giugno grazie alla kermesse promossa da Archimede di Bergamo. Insomma, ai giovani bergamaschi non mancano le idee. Ora arriva la parte più difficile: "trasformarle in azienda". a come si fa a diventare imprenditori? E soprattutto com'è vista questa professione dai giovani? Dalle prime anticipazioni di una ricerca universitaria sull'imprenditorialità emerge "che i ragazzi di oggi - ci spiega all'interno di questo numero Giovanna Dossena, docente di Economia e Gestione delle Imprese all'Università di Bergamo - non sognano di diventare imprenditori perché pensano che sia troppo difficile riuscirci, servano troppi soldi e troppi amici". Iniziamo male, ma il peggio è dietro l'angolo. Indovinate, stando a queste ricerche, qual è l'imprenditore simbolo per i nostri figli? Flavio Briatore. Già, proprio lui è la figura tipo che hanno in mente molti giovani italiani, bergamaschi o milanesi non fa differenza, quando sognano di scommettere su se stessi e mettersi in proprio. Un'immagine frivola e dai contorni vivaci, avventurosi e "pittoreschi". Nulla a che vedere con l'idea della piccola impresa, quella organizzata prevalentemente con il lavoro proprio (dell'imprenditore) e dei componenti della famiglia. Per non parlare del "capo" che si sporca le mani e si spacca la schiena come i suoi dipendenti. "Vade retro Satana" direbbero i nostri avi italici. Insomma, a dispetto delle idee, qui proprio non ci siamo.

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ssodato che le idee non mancano - ma la figura professionale non è molto chiara nelle menti dei giovani bergamaschi -, passiamo al terzo step. Per tutti quelli che non si tirano indietro dinanzi alle difficoltà e non inseguono le soubrettes e le auto di F1, come si riesce a diventare imprenditori? Ce lo spiega sempre Giovanna Dossena e non c'è bisogno di grandi patrimoni da investire come molti immaginano. "I soldi senza le idee non fanno l'impresa ma un'idea senza i soldi sì, purché l'aspirante imprenditore individui i canali di finanziamento più idonei". Facile no? Ma come trovare i soldi è il vero segreto. Detto fatto: ci pensa la nostra cara Camera di Commercio, che è riuscita a dare una risposta anche a questa domanda e a molte altre ancora. Per chi volesse, infatti, l'Azienda Speciale della Camcom ha messo a punto un sistema integrato di progetti e servizi di orientamento, formazione, assistenza e consulenza rivolti sia ad aspiranti

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imprenditori sia ad imprese di nuova costituzione. Basta rivolgersi a "Bergamo Formazione" e molti impedimenti burocratici, finanziari e tecnici si potranno superare, anche con gli occhi di un ventenne spaventato dal mare industriale pieno d'insidie e squali. vvio, bisognerà rimboccarsi le maniche e considerare che sarà un vero e proprio bagno di sangue. Ma mai desistere dai propri intenti. Anche perché ci sono vari esempi positivi, che lasciano ben sperare. Uno fra mille? Domenico Bosatelli, che da semplice rappresentante della Bticino nel 1966 ha avviato un'attività artigianale, con il marchio Gewiss, per il commercio di piccolo materiale per impianti elettrici. Nel 1970 ha cominciato a produrre materiale elettrico da solo, con tre dipendenti in una superficie di 300 mq. E, oggi, ha addirittura deciso di abbandonare la Borsa pur avendo un'azienda che viaggia a ritmi impressionanti da leader internazionale del mercato. Per raggiungere certi livelli si deve lavorare come treni, senza fermarsi in stazione. Guai a spaventarsi dinanzi alle insidie. Comunque sia di opportunità ce ne sono a bizzeffe al di là del nostro orticello di casa. E prenderle al volo, talvolta, può rivelarsi vincente. Ad esempio il settore delle bioenergie, in particolare il solare, che sta dando tanti bei frutti agli imprenditori bergamaschi. E continuerà a farlo in futuro. In questi mesi vi abbiamo raccontato molte storie imprenditoriali di aziende nuove e non, che si sono lanciate in questo mondo. Nel numero di Luglio 2010 ne abbiamo un'altra: la SER Group" che ha inaugurato - a Spirano - il più grande impianto a inseguimento dell'intera Lombardia. Insomma, provare per credere.

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n quadro interessante, a cui manca solo un tassello. Abbiamo le idee, l'inventiva, gli scenari e pure i modi per ottenere aiuti tecnici, operativi e finanziari. Ora manca solo un punto a questo viaggio ideale. Una "palestra" per mettersi in gioco prima di buttarsi nella mischia. Proprio come per il nostro servizio di copertina, Alberto Gamba e il suo supercentro Sportpiù in via di realizzazione a Curno. Un fiore all'occhiello per la nostra realtà, il più grande d'Europa. Non esiste una palestra per i giovani imprenditori? Detto fatto, ecco "Cyfe": Center for Young and Family Entrepreneurship. Ovvero, tradotto in italiano, un centro di ricerca per l'imprenditorialità giovanile e familiare. E' il nome del primo laboratorio universitario, dedicato ai temi imprenditoriali nella loro declinazione giovanile e familiare, che sarà operativo a Bergamo dopo l'estate. Il giusto modo per mettere in risalto la nostra provincia come ideale luogo per valutare le dinamiche e i fattori strutturali che governano le gestioni d'impresa. A darne l'annuncio in anteprima a Bergamo Economia è stato il professor Lucio Cassia, lo stesso che ha lanciato un monito a tutti i giovani imprenditori, a cui ci aggiungiamo in coro: "Post equitem sedet atra cura" ha scritto il poeta latino Orazio, "La cupa angoscia sta seduta alle spalle del cavaliere". Ovvero, chi guida un'azienda è sempre solo contro tutti. Il primo insegnamento per la vita da giovane imprenditore. In poche parole, meglio strutturare le spalle in palestra prima di aprire un'attività. Perché dovranno essere sempre forti e, soprattutto, larghe.

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IL CAPOREDATTORE

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Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG) Tel. 035/778011 www.calonitrasporti.com


Sommario Luglio 2010

Società Editrice Giornale di Bergamo S.r.l. Presidente: Paolo Agnelli Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi Direttore: Paolo Provenzi

REDAZIONE: Speb S.r.l. (Impaginazione, testi e foto) Caporedattore: Luca T. Bilotta Mail: bilotta@bergamoeconomia.it Redattore: Livio Casanova Fotoreporter: Giorgio Chiesa

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Collaboratori: Carlo Di Gregorio (ha collaborato a questo numero Federico Rossi)

ECONOMIA & BUSINESS

Consulenti: Marco Amorese, Claudio Rossi, Laura Adele Feltri, Maria Zaccone, Alberto Capitanio, Barbara e Cristina Putortì Art: Francesco Legramanti Mail: grafici@bergamoeconomia.it Fotografi: Laura Pietra, Loris Sambinelli e Franco Pasinetti

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Nasce a Curno il primo "Sport Resort" d'Europa

PUBBLICITA’: Tel. 035 678812 Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini, Renato Ardizzone, Jarno Sambinelli e Antonio Mandato Mail: speb@ilgiornalebg.it Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211

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Abbonamenti: 035 678838 Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi

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Piazza Affari Scossa della Gewiss Bosatelli esce dalla Borsa

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“Genio all’opera” Al Lazzaretto Bergamo scopre i suoi giovani inventori

Società Editrice Giornale di Bergamo S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Capitale sociale 75.000,00 Euro Stampatore: Castelli Bolis Poligrafiche S.p.a. 24069 Cenate Sotto (Bg) - Via Alessandro Volta, 4 Tel. 035 4258528

Delocalizzazione A Brembate Sopra "Panni sporchi” per i 430 dipendenti della Indesit

Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n - 24122 Bergamo

INFO:

Copertina

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Young Enterprise Le nuove idee per fare business presentate alla Facoltà di Ingegneria



www.bergamoeconomia.it

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Iniziative camerali Dall’idea all’impresa con Bergamo Formazione

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Parola all’associazione Artigiani: “Green Economy” e reti d’impresa contro la crisi

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A pagina 128

Il libro Giuseppe Antonio Banfi il banchiere "illuminato"

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RUBRICHE & EVENTI

L’intervista ADBG, la cultura della prevenzione ha un nuovo presidente

AZIENDE 76

Top business

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Territorio Rifugi e prelibatezze: la giusta formula del turismo orobico

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In anteprima BMW Serie 3 in volo all'Aeroclub di Orio al Serio

"Sistemi Energie Rinnovabili" il solare da record è a Spirano

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La novità Meriva, flessibilità per tutte le esigenze

A pagina 76

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Speciale matrimonio “Just Married". Vademecum tra i negozi di Bergamo per convolare a nozze

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Chi, dove e perché Foto e curiosità

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Notizie in breve 18 mila E' il numero di "case fantasma", edifici costruiti più o meno abusivamente e non ancora accatastati, distribuiti sulle terre orobiche. In Lombardia, con 16.6 ogni mille abitanti, Bergamo è tra le province più virtuose

6200 euro E' il prezzo al mq per un immobile in Via Città Alta, mentre in viale Vittorio Emanuele costa 5.800. In provincia, guardando le compravendite del 2009, una casa a Treviglio costa 2.800 euro al mq

Premiazioni/1

Riconoscimenti/1

Alla Smi Il "Premio dei Premi"

In occasione della Giornata Nazionale dell'Innovazione, SMIGroup ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano il "Premio dei Premi", prestigioso riconoscimento che evidenzia l'importanza che le istituzioni attribuiscono ad aziende, enti pubblici e privati in qualità di protagonisti dell'innovazione, sostenendo i loro sforzi nello sviluppo sociale, economico e scientifico del Paese. Nell'ambito della cerimonia ufficiale tenutasi al Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica, SMI, la società capogruppo, rappresentata per l'occasione dal 10

Consigliere Delegato Arsenio Nava, ha ricevuto la targa di riconoscimento per le capacità di crescita dell'azienda attraverso costanti investimenti in innovazione. SMIGroup si è sempre contraddistinto per il suo particolare stile aziendale, basato su ricerca e sviluppo (attività, queste, a cui è destinato ogni anno il 4% del fatturato), eccellenza tecnologica, qualità del prodotto e rispetto ambientale, oltre che sulla massima valorizzazione delle risorse umane e su uno stretto rapporto con il territorio in cui opera. Le aziende Smigroup sono riuscite a far coesistere tecnologia e cultura,

Bernasconi Cavaliere del lavoro

design ed innovazione, efficienza e socialità: un mix di fattori che, unitamente all'approccio flessibile ai bisogni dei consumatori, ha permesso a quest'impresa di imporre nuovi standard tecnologici nel mondo dell'imballaggio e di stringere collaborazioni a lungo termine con i principali produttori dell'industria "food & beverages". "SMIGroup da anni ha posto la ricerca e lo sviluppo al centro delle proprie attività - ha dichiara Arsenio Nava, Consigliere Delegato Smi, a margine della cerimonia -. La nostra azienda si è attrezzata adeguata-

C'e anche Pierluigi Bernasconi, fondatore e amministratore delegato delle Mediamarket di Curno, tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro nominati dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, su proposta del Ministro ad interim dello Sviluppo Economico, Silvio Berlusconi, di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Bernasconi, 56 anni, ha introdotto in Italia la catena di negozi di informatica e di elettrodomestici Media World, leader del settore in Europa e prima azienda italiana di distribuzione non food. Inizia la sua carriera nell'elettronica di consumo con la Hitachi Italia, diventando prima capo area e poi direttore delle vendite. Nel 1989 entra nel gruppo tedesco Metro, per il quale sviluppa il progetto del lancio in Italia della catena di negozi Mediamarket. Oggi è la 63esima azienda italiana per fatturato. Nel '91 apre il primo punto vendita di Media World, che oggi ha 100 negozi in tutta Italia con 7.500 dipendenti e una importante presenza nella vendita on-line dei prodotti. Ha promosso, in partnership con il Politecnico di Milano, la prima business school nel retail italiano.


2 euro

0,79 centesimi

Al cono. A Bergamo, in zona semi centrale, un chilo di gelato artigianale costa 15 euro mentre un cono medio è sui 2 euro. In Lombardia, negli altri capoluoghi di provincia il valzer dei prezzi varia dai 12 ai 24 euro al chilo

E'ilcostodell'applicativoiPhone,chesipuòscaricareinpochisecondidall'Apple Store contro le zanzare tigre. Con un tocco, l'iPhone emetterà onde sonore con frequenzetrai7000ei9000hz:lenemichevolanti,infastidite,volerannoallargo

mente per essere pronta a raccogliere le sfide che il mercato ci porrà in futuro. Riconoscimenti come questo rappresentano una conferma del nostro percorso strategico sempre più orientato ai temi dell'innovazione". Con 81,7 milioni di euro di ricavi delle vendite nel 2009 e un organico di 520 dipendenti (di cui 462 in Italia e 58 nelle filiali estere), Smigroup è una realtà imprenditoriale importante per l'economica bergamasca ed uno dei leader mondiali nel settore delle macchine di imballaggio. Nonostante la vocazione internazionale (il 95% della produzione è destinato all'export in 130 Paesi), le aziende Smigroup sono fortemente radicate nel territorio della Valle Brembana, nei comuni di San Giovanni Bianco e San Pellegrino Terme (Bergamo), dove, su una superficie complessiva di 65.600 mq, hanno sede tutti i reparti di produzione e gli uffici.

Premiazioni/2

Premio Nokia al Dream Company del Pesenti Premio Nokia "Potenziale Internazionale" per Dream Company dell'Istituto Pesenti di Bergamo. Alcuni studenti dell'Istituto professionale Pesenti hanno vinto il concorso internazionale con il progetto di micro dispositivo di sicurezza che permette di verificare che il casco da moto sia allacciato correttamente. Secondo le norme del concorso, i ragazzi hanno sia progettato che realizzato il casco, chiamato Bipbip, come il velocissimo struzzo dei cartoni animati. Si tratta di una cialda elettronica, posta sotto l'imbottitura del guanciale del casco, che è collegata a due

sensori, uno nel casco e uno al laccio di chiusura. Quando si indossa il casco scatta un segnale acustico (decibel calibrati e a norma) udibile dal motociclista che si interrompe quando scatta la chiusura del sottogola. Dall'8 al 10 giugno si è tenuta la settima edizione di BIZ Factory, la manifestazione organizzata e promossa da Junior Achievement Italia in collaborazione con istituzioni e aziende leader nella responsabilità sociale per l'education e per i giovani. L'evento che premia l'eccellenza e lo spirito imprenditoriale nella scuola superiore, ha lanciato al ministro dell'Istruzione le sue proposte per una scuola moderna ed efficace. All'interno della iniziativa di formazione all'imprenditoria che invita alla creazione di un'impresa e allo sviluppo, produzione e vendita di un prodotto o di un servizio, Dream Company ha realizzato Bip Bip, un dispositivo elettronico per la sicurezza dei motociclisti unico sul mercato. Il prodotto si installa facilmente all'interno del casco e, grazie ad alcuni sensori e un microcontrollore per la segnalazione acustica, è in grado di avvisare se il casco non è correttamente allacciato. Dalle ricerche di questa classe, è ancora piuttosto diffusa la cattiva abitudine di non allacciare il casco o di indossarlo in modo improprio, rendendo inutile il suo uso. Per realizzare Bip Bip, iI gruppo del Pesenti ha instaurato partnership e jointventure con 3 scuole europee partecipanti allo stesso progetto imprenditoriale in Germania (Ofaset di Wuppertal), Stati Uniti, Lituania. Durante l'anno scolastico gli studenti del Pesenti hanno anche realizzato uno scambio imprenditoriale alla Chempark, ex-Bayer di Dormagen-Colonia.

Riconoscimenti/2

Cavalierato a Chantal Pallin Zanardi Chantal Pallin Zanardi, bergamasca d'adozione, è stata insignita da Pierre-Antoine Gailly, presidente delle Camere di commercio francesi all'estero del Cavalierato a "l'Ordre National du Merite" (Ordine Nazionale del Merito), a testimonianza dell'attività svolta alla CFCII (Chambre de commerce de France en Italie)- la Camera di Commercio francese in Italia - che punta a favorire l'interscambio tra le piccole e medie imprese francesi e italiane e per i suoi 28 anni di servizio civile. Nata 49 anni fa nei pressi di Lione da una famiglia di origini venete, da 18 risiede a Blello, un piccolo paesino della provincia bergamasca. Laurea in Economia e Scienze politiche all'Università di Grenoble e un master in Studi europei Chantal Pallin Zanardi è sposata con Cristian Zanardi, ex sindaco della comunità in Val Brembilla che non tocca i cento abitanti. "E' dal 1992 - ha ricordato Chantal Pallin Zanardi - che faccio la pendolare tra Blello e Milano. L'incarico che ricoprivo allora era quello di rappresentante della Camera di Commercio di Grenoble presso la Camera di Commercio francese di Milano. Sono stata poi, per quattro anni, segretaria generale "facente funzione" della Cfcii e dal dicembre 2004, superate le ultime resistenze, ho ricevuto la nomina ufficiale". Chantal Pallin Zanardi è l'unica donna, segretaria generale della Camera di Commercio, ad aver ricevuto questa onorificenza.

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ECONOMIA&BUSINESS

UE: la responsabilità delle imprese si estende ai reati ambientali LEGGERE LA LEGGE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO MARCO AMORESE

l 12 maggio 2010 è stata definitivamente approvata la legge comunitaria 2009 che, all'articolo 19, demanda al Governo l'adozione, entro 9 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, di uno o più decreti legislativi al fine di recepire le disposizioni della direttiva 2008/99/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, sulla tutela penale dell'ambiente, e della direttiva 2009/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, che modifica la direttiva 2005/35/ CE relativa all'inquinamento provocato dalle navi e all'introduzione di sanzioni per violazioni. Continua, pertanto, il processo di ampliamento delle fattispecie di reato ascrivibili autonomamente alle imprese e che quest'ultime si devono preparare a fronteggiare con procedure o protocolli adeguati al rischio reato che le stesse corrono. La delega prevede, in conformità con la direttiva comunitaria menzionata, che la responsabilità amministrativa sia estesa ad ipotesi colpose di reato e sembra pertanto che debba acuirsi la disarmonia (già creatasi con l'introduzione di ipotesi di responsabilità colposa in tema di sicurezza del lavoro) tra un impianto legislativo pensato per reati di natura dolosa e la previsione di fattispecie di natura colposa. La delega è sicuramente ampia e colpisce ipotesi variegate come: (1) lo scarico, l'emissione o l'immissione illeciti di un quantitativo di sostanze o radiazioni ionizzanti nell'aria, nel suolo o nelle acque, (2) l'illecita raccolta, trasporto, recupero o smaltimento di rifiuti; (3) l'illegittima spedizione di rifiuti, (4) l'esercizio di impianti pericolosi al di fuori delle ipotesi consentite dalla legge, (5) l'uccisione o il commercio di specie animali protette. Resta ancora da vedere tuttavia come la delega sarà attuata. Il Governo dovrà adottare ipotesi sanzionatorie adeguate alla gravità del reato con soluzioni

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che dovranno inserirsi omogeneamente nella normativa vigente. Pertanto, in conformità con quanto già previsto per altre ipotesi di reato, le sanzioni potranno includere misure come la confisca, l'interdizione di determinate attività, nonché sanzioni pecuniarie adeguate. È previsto altresì la possibilità che si introduca, per alcune ipotesi, la pubblicazione della sentenza di condanna. La tecnica legislativa utilizzata nella legge comunitaria non è delle più felici, dal momento che il mero rinvio alla direttiva potrebbe fare sorgere dubbi di costituzionalità circa la determinatezza della delega. Tuttavia, la disciplina della 231 si è dimostrata finora particolarmente "resistente" ad obiezioni di natura costituzionale e pertanto appare opportuno iniziare a prepararsi per fronteggiare le novità normative che a breve saranno introdotte. Peraltro, l'adozione di un adeguato apparato sanzionatorio a tutela dell'ambiente è stato indicato in più occasioni come uno degli obiettivi del Ministro della Giustizia Angelino Alfano. Sembra legittimo aspettarsi un particolare attivismo da parte del governo ad implementare detta normativa. Molte imprese dovranno procedere ad un adeguamento non particolarmente oneroso dei propri protocolli 231. Infatti, i settori industriali più frequentemente interessati dalle fattispecie di reato che saranno introdotte erano già destinatari di norme che rendevano opportuna l'adozione dei modelli 231. Appare sempre più opportuno che anche gli organi amministrativi delle imprese che ancora non si sono dotati dei protocolli previsti dalla 231 predispongano adeguate procedure di controllo, tanto più che la mancata adozione di dette procedure può avere rilievo anche con riferimento ad una eventuale responsabilità civile dell'amministratore nei confronti della società che lo stesso amministra (Trib. Milano. n. 1774 del 13.02.2008).

La scheda

ha conseguito un LL.M. presso la Harvard Law School ed un Dottorato di ricerca in diritto commerciale presso l'Università degli Studi di Brescia. Italian Chair of the New York State Bar Association. È ammesso all'esercizio della professione forense in Italia e a New York STUDIO LEGALE AMORESE ha sede a Bergamo Via Zelasco, 18; Tel. +39 035 212175 Fax +39 035 271110 e a Londra 76 Holland Park, Tel +44 207 229 0889 (www.amorese.eu)



ECONOMIA&BUSINESS

Stop alla giustizia dai tempi biblici: arriva la conciliazione CON... TRIBUTO - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA BARBARA PUTORTÌ

nno 2010, anno di importanti incentivi, è così che il Governo intende combattere la crisi economica, che se pur con influssi minori rispetto ad altri paesi, ha colpito molti settori industriali del nostro sistema economico nazionale. Al fine, quindi, di sostenere l'attività produttiva e i consumi, il Consiglio dei Ministri ha approvato, il cosidetto "decreto incentivi". In primis, il decreto istituisce un fondo per il sostegno della domanda finalizzata a obiettivi di efficienza energetica, ecocompatibilità e miglioramento della sicurezza sul lavoro, con una dotazione pari a 300 milioni di Euro per il 2010. Sul punto, il comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha chiarito che i contri-

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buti riguarderanno motocicli elettrici, abitazioni, elettrodomestici, cucine, macchine agricole, gru e motori per la nautica. Uno degli incentivi più importanti è quello riferito alle agevolazioni fiscali indirizzate alle imprese che operano nel settore tessile, dell'abbigliamento e della moda made in Italy. L'Agenzia delle Entrate ha approvato il modello CRT per la comunicazione dei dati sugli investimenti fatti nel 2010 in attività di ricerca

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industriale e sviluppo. Le imprese potranno accedere a fondi per un totale di 70 milioni di euro erogabili come esclusione dall'imposizione sul reddito d'impresa delle spese sostenute nell'anno in corso per la realizzazione dei campionari. Non è previsto alcun limite di natura giuridica o legato alla dimensione aziendale per poter accedere al beneficio. La circolare chiarisce, infatti, che l'agevolazione è aperta a tutti gli operatori che svolgono attività produttive di reddito d'impresa nei settori delle industrie tessili anche se l'attività non è svolta in modo prevalente. Possono accedere al beneficio sia le imprese residenti sia le stabili organizzazioni, anche se determinano il reddito in modo forfettario e hanno iniziato l'attività dal 2010. Effettuare attività di ricerca e ideazione estetica, o realizzazione prototipi per creare un campionario o delle collezioni, sono alcune delle condizioni necessarie per usufruire della detassazione dedicata al settore tessile e della moda. Inoltre la circolare dell'Agenzia delle Entrate fa una panoramica dei costi ammissibili, specificando che il contribuente deve dimostrare l'inerenza delle spese alle attività agevolate. La detassazione spetta esclusivamente ai fini dell'Irpef (comprese le addizionali) e dell'Ires, ed è riconosciuta a prescindere dal risultato di esercizio (utile o perdita). Tale agevolazione potrà essere fruita solo al momento del versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo d'imposta di effettuazione degli investimenti in oggetto. La circolare precisa che il risparmio d'imposta non può superare l'importo massimo che l'agenzia delle Entrate comunicherà, in via telematica, al contribuente in seguito alla sua richiesta di agevolazione, che va presentata tra il 1 dicembre 2010 e il 20 gennaio 2011. In caso di investimenti che nel loro complesso superano i 70 milioni di Euro stanziati,

l'agevolazione è attribuita proporzionalmente all'ammontare del risparmio d'imposta richiesto dal contribuente. L'Agenzia inoltre chiarisce che, in base alle disposizioni comunitarie sugli aiuti “de minimis“, l'importo massimo per il quale si può fruire dell'agevolazione è pari a 200mila euro.

La scheda

Dottore Commercialista Revisore Contabile

STUDIO ASSOCIATO MANAZZA - PUTORTÌ ha sede a Bergamo in via Cucchi n. 3, Tel +39 035 215205 +39 035 4136420 Fax +39 035 226736



ECONOMIA&BUSINESS

Associazioni ambientaliste: legittimate ad agire in giudizio per l'ambiente LEGGE AL VERDE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO CRISTINA PUTORTÌ

ambiente rappresenta un "valore" costituzionalmente protetto la cui tutela coinvolge l'uomo sia a livello di formazioni sociali sia come singolo individuo. Per tale motivo è ormai consolidato l'orientamento giurisprudenziale che individua le associazioni di tutela ambientale come soggetti legittimati ad agire in giudizio nelle azioni di risarcimento per danno ambientale ed in caso di impugnazione di atti amministrativi. A tale principio di diritto si è giunti attraverso un lungo percorso legislativo che ha avuto inizio con l'entrata in vigore della Legge n. 349 del 1986 che, per la prima volta, ha riconosciuto la "legittimatio ad causam" di tali organismi. Detto potere, però, era limitato sul piano soggettivo alle sole associazioni riconosciute ex art. n. 13 della L. n. 349/86 ed inoltre la giurisprudenza, basandosi sul presupposto che non sussistesse un diritto soggettivo che potesse ritenersi leso, circoscriveva la legittimazione delle associazioni ad una mera facoltà di intervento adesivo rispetto all'azione esercitata nei confronti dell'autore del danno da parte della persona offesa, e comunque, solo nel caso di consenso di quest'ultima. Verso la fine degli anni novanta, ha cominciato a prender piede un nuovo orientamento che riconosceva in capo alle associazioni di protezione ambientale il diritto di costituirsi parte civile nei giudizi penali in via autonoma, senza un preventivo e specifico consenso della persona offesa. L'esistenza di un pregiudizio al bene ambiente, infatti, veniva considerato come un comportamento lesivo dell'interesse statutariamente perseguito dalle associazioni (c.d. affectio societatis) che comportava un danno anche non patrimoniale meritevole di risarcimento. Un ulteriore passo avanti è avvenuto grazie una sentenza del T.A.R. Liguria del 2004 che, in applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, riconoscendo l'importante ruolo dell'autonoma iniziativa dei cittadini e

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delle loro formazioni sociali nell'esercizio di attività di interesse generale, ha riconosciuto anche in capo agli enti privati non individuati ex art. 13 della L. n. 349/86 la legittimazione a ricorrere in giudizio per la tutela del proprio diritto all'ambiente. Tale azione è però subordinata ad alcuni presupposti: che l'ente persegua in modo non occasionale obbiettivi di tutela ambientale, abbia un adeguato grado di stabilità, un sufficiente livello di rappresentatività ed esista un concreto legame, anche su base territoriale, tra l'associazione ed il luogo in cui si è verificato il fatto. Con l'entrata in vigore del Codice dell'Ambiente ed il cambiamento dello scenario normativo, alcuni autori avevano rimesso in discussione la "legittimatio ad causam" delle associazioni di protezione ambientale individuando solo in capo al Ministero dell'ambiente il potere di azionare in sede penale il diritto al risarcimento del danno ambientale. Tale interpretazione, però, è stata totalmente disattesa dalla giurisprudenza che ritiene, invece, imputabile a tali enti un interesse di rilevanza costituzionale che coincide con il diritto soggettivo di ogni uomo ad un ambiente salubre. In merito risulta emblematica la sentenza n. 16575 del 2007 della Cassazione Penale che ha evidenziato come il danno ambientale coincida con la nozione, non di danno patito, bensì di danno provocato e, indifferentemente dalla produzione o meno di conseguenze dannose, il danno ingiusto da risarcire si configura con la sola lesione in sé dell'interesse ampio e diffuso alla tutela dell'ambiente. Ad ulteriore conferma dell'orientamento già espresso nel periodo pre e post riforma, la Cassazione si è pronunciata recentemente con la sentenza n. 19883 del 2009 riconoscendo ancora una volta la legittimazione delle associazioni ambientaliste a costituirsi parte civile nei processi penali per il risarcimento dei danni

ambientali, sia in qualità di portatori del comune interesse alla salubrità dell'ambiente, sia come titolari di un proprio diritto soggettivo identificato nello stretto collegamento tra lo scopo statutario dell'associazione e la zona territoriale in cui si è verificato il danno.

La scheda

Avvocato presso il Foro di Bergamo Ha conseguito un master in Diritto dell'Ambiente presso l'Università degli Studi di Bergamo STUDIO LEGALE PUTORTì Ha sede a Bergamo Via Silvio Spaventa, 25 Tel. - Fax 035 235226 cristina.putorti@libero.it www.ratiolegis.it



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Lo stress: forme e soluzioni IN... FORMAZIONE - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA MARIA ZACCONE

orrei partire con una battuta d'esordio, che mi è invece consueta alla fine dei miei Corsi e cioè: "Lo stress non esiste". Chiaramente sono consapevole che si tratta di una forzatura e ovviamente, non essendo una psicologa, non mi permetto di entrare nei meandri della mente umana, la mia affermazione è relativa unicamente a come si vive una condizione di tensione verso l'obiettivo in ambito lavorativo. L'uso corrente del termine Stress è infatti divenuto, come in altri casi, un termine cui si attribuisce un significato negativo e applicato in assoluto, capita di frequente infatti di salutare qualcuno con il consueto "come va?" e di sentirsi rispondere invece di "Bene" o "Male" con un "sono stressato". Partiamo da questo punto, dunque.

stress è spesso dovuto alla consapevolezza di non potersi sottrarre alla richiesta e di sentirsi quindi "costretti" confondendo questo sentire con una situazione di stress. Ecco perché è necessario andare a monte ponendosi i giusti interrogativi, frazionando il problema ed esaminandone separatamente le funzioni. Inoltre è indispensabile, sia quando diamo una lettura positiva allo stress che quando ci sentiamo "costretti" , realizzare immediatamente un "inventario" di obiettivi e strumenti necessari. Altro elemento importante è quello di individuare correttamente gli obiettivi cercando di produrre un mix tra obiettivi professionali/personali e analizzando come questi avranno un impatto sulla nostra persona e sulle nostra vita professionale.

Sono stressato perché debbo raggiungere un obiettivo - Bene, direi io. É indispensabile avere degli obiettivi di sostanza nella vita, siano essi lavorativi o personali, la cosa interessante e predisporre gli strumenti necessari al loro raggiungimento e stabilire i tempi per dire che l'azione prevista si è compiuta. E' nell'incrocio tra tempi e strumenti, definendo una linea nell'asse cartesiana, che possiamo stabilire il reale livello di stress (ma traduciamolo in "tensione verso") che sarà necessario utilizzare per il conseguimento del risultato. Vedete qualche cosa di negativo in tutto ciò? Io direi di no assolutamente, tenendo conto ovviamente di avere stabilito obiettivi raggiungibili e non irraggiungibili.

Per esperienza personale, ogni volta che sento una sensazione di "costrizione" di fronte ad una richiesta ho imparato a procedere attraverso una serie di domande che mi aiutano a focalizzare tutti gli obiettivi rendendoli miei e non vivendoli come obiettivi altrui, in sintesi mi chiedo "quale significato porta con se ciò che mi viene richiesto?" tiro un grosso respiro e provo a pensare. Facile, troppo facile" direte voi "Difficile, molto difficile" rispondo io, ma possibile, anzi indispensabile, per stabilire la giusta direzione. Ma ad ogni altrui richiesta è necessario rispondere con un "Sissignore" ? No, è esattamente il contrario. Spesso siamo spinti a rispondere istintivamente con un si, senza avere esaminato con attenzione l'intero problema o richiesta, oppure ci ritroviamo nelle situazioni non riuscendo a stabilire il come e il quando questo sia accaduto, è solo dopo che ci assale il senso di costrizione di cui abbiamo parlato prima, è proprio per ovviare a questo inconveniente che vi suggerisco di analizzare e riflettere, attraverso un'azione di check domanda-risposta, su ogni situazione che la vita ci pone dinnanzi. Ma allora questa "puntata" dedicata allo stress si risolve solo con una sorta di filosofia spicciola, una ricettina semplice e di nessun impatto? Può darsi, rispondo io, ma provate ad applicarla e provate a rispondere con un "Bene" al "Come stai" dell'amico, del collega o del conoscente, non più dichiarando di essere "stressato" oppu-

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Sono stressato perché mi si richiedono compiti che non sono in grado di assolvere - Perché? Questa è la prima domanda da porsi. Non sono in grado perché non sono preparato? Non sono in grado perché non ho il tempo necessario? Non sono in grado perché non era previsto? Non sono in grado perché chi me lo chiede non ha fiducia in me? Potrei andare avanti così per molte altre domande ma il senso è rappresentato dalla necessità di interrogarsi sul vero motivo della richiesta e sul valore o disvalore che assecondare quella richiesta ci porterà. Ricordiamoci sempre che sia nella vita professionale che in quella personale l'elemento attribuibile allo

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re a dire "Oggi non va bene per niente ho un problema da risolvere". Lo stress del non dire, del voler apparire diversi da ciò che si è, del voler dimostrare ad ogni costo una superiorità inutile è un dato realmente dannoso, ma facilmente eliminabile, il pericolo è avere falsi obiettivi, sono questi che ci fanno dichiarare "Sono stressato" senza conoscerne etimologia, genesi e soluzioni.

La scheda

laureata in Sociologia a Roma, specializzandosi soprattutto in tecniche di gestione della Risorsa Umana e Formazione Ha lavorato per realtà internazionali quali la ex Mobil Oil Italia, ora Q8, e la Meridiana



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Da sinistra Gigi Riva e Tito Boeri

"Un contratto unico per tutti i lavoratori" IL CONVEGNO

E’ l’indicazione dell'economista Tito Boeri, ospite a Nembro, per superare il dualismo del mercato del lavoro. Una lezione sul caso Fiat, sugli intrecci fra economia e politica, sugli idraulici polacchi e gli operai cinesi. Unico neo: nemmeno una battuta sul caso Indesit di Brembate Sopra 20


ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

Bergamo, professor Boeri, in una delle zone più produttive e più ricca d'Italia, sfogliando i quotidiani locali si legge dell'Italcementi che annuncia di lasciare a casa mille dipendenti, della trattativa Legler che non si sblocca, della crisi continua e perdurante del mercato immobiliare, di un progetto Valseriana dove l'Europa mette a disposizione il 75% dei fondi ma nessun imprenditore si presenta con uno straccio di idea e in ultimo, della Indesit che senza andare troppo per il sottile decide di chiudere lo stabilimento di Brembate Sopra lasciando sulla strada 430 famiglie. Come spiega il fatto che un'azienda possa prendere soldi pubblici e nello stesso tempo decida di tagliare posti di lavoro, senza tener conto dei lavoratori?" La domanda rivolta a Tito Boeri, docente di Economia del lavoro alla Bocconi e presente a Nembro in occasione di un convegno dal titolo evocativo "Crisi da cogliere come opportunità da vivere o come declino ineludibile?" proposto dall'associazione "Amici della Biblioteca", viene da una signora della platea che a detta di lei "arriva a malapena alla sufficienza in economia domestica". La risposta? Al tema centrale dell'incontro si, alla domanda della signora bergamasca nessuna perchè l'economista ha preferito glissare e parlare di borsa e federalismo. Un vero peccato perché la chiusura della fabbrica Indesit di Brembate Sopra avrebbe meritato più spazio e attenzione. Sarebbe stato molto interessante comprendere il pensiero del professore che insegna alla Bocconi, se non altro per il fatto che Vittorio Merloni, in tempi non ancora sospetti, è stato ospite del Festival dell'economia di Torino di cui Tito Boeri è direttore scientifico. Sarebbe stato molto curioso capire, quando l'economista - sempre nel corso della serata - denuncia le relazioni tra politica ed economia, se oltre a Berlusconi e Lunardi possa essere annoverata anche la deputata del Pd, Merloni Maria Paola, figlia 45enne di Merloni Vittorio. Fino a poco tempo fa ministro "ombra" alle Politiche comunitarie e nello stesso tempo responsabile delle relazioni istituzionali sempre per Indesit Company. Un doppio ruolo - di governo e di azienda - che non ha mai imbarazzato la figlia del presidente della Indesit. Dal tema delle relazioni industriali e, in

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particolare, dalla vicenda Fiat di Somigliano è iniziato il "Boeri pensiero" moderato dal nembrese Gigi Riva, giornalista e caporedattore dell'Espresso. Prima ancora di conoscere l'esito del referendum per accettare o meno l'accordo siglato lo scorso 15 giugno in Confindustria da quattro sigle sindacali: Fim, Uilm, Ugl e Fismic., che prevede un investimento di 700 milioni per la produzione della Panda "la vicenda di Pomigliano - ricorda l'economista - ci fa ripensare allo statuto dei lavoratori. E' diventato un caso nazionale perchè qualcuno ha voluto farlo diventare tale. Da una parte lo stesso ministro del lavoro l'ha portato come esempio per altre zone del paese e dall'altro, i sindacati lo hanno riempito di connotati e contenuti ideologici, In realtà è un caso

locale". In gioco c'è il futuro di circa 15 mila lavoratori: ai 5.100 della Fiat vanno aggiunti quelli dell'indotto e per tutte le famiglie coinvolte Pomigliano è la principale, se non l'unica, fonte di reddito. Forte del fatto che senza questo accordo il destino è già segnato, "l'unica lezione che si può trarre, a carattere generale, è che il nostro sistema di contrattazione e di relazioni industriali deve essere riformato. Il forte potere contrattuale dell'azienda che mette sul piatto 700 milioni di euro e una delocalizzazione, questa volta dalla Polonia in Italia, cade una volta che l'investimento viene fatto perchè il potere si trasferisce automaticamente ai dipendenti", chiamati a rispondere su di un'organizzazione del lavoro che prevede turni a ciclo continuo e il fermo della produzione solo 21


domenicale. "L'accordo mette in evidenza i ritardi di una riforma degli assetti contrattuali precisa Tito Boeri -. La soluzione è una legge per cui i lavoratori possano scegliere a priori il loro rappresentante e conferirgli il potere per sottoscrivere un accordo a nome di tutti. In assenza, e Pomigliano ne è un caso, si arriva ad imporre delle clausole di responsabilità vincolanti come ad esempio il divieto di scioperare". Le misure contro l'assenteismo - legittime chieste da Fiat sono a fronte di picchi incredibili che si verificano a Pomigliano. Il nuovo impianto funziona solo con tassi di assenteismo "fisiologici", superati questi l'impianto altamente tecnologico non funziona più. "Ecco perché è un caso particolare e non deve avere nessun'altra valenza se non quella locale". Tuttavia, dal punto di vista nazionale "è necessaria - ripete il professore - una riforma della contrattazione e delle rappresentanze. In Italia i diritti vengono puntualmente violati quando ai giovani vengono proposti contratti di lavoro termine, contratti di lavoro con collaborazioni continuate e continuative o contratti a progetto. Sono tutti lavori a scadenza che non danno prospettive sul futuro e non permettono di fare 22

progetti di vita. Tipologie di lavoro che non prevedono formazione in azienda, con meno tutele rispetto a chi ha un lavoro a tempo indeterminato. Sono queste le criticità che il nostro mercato del lavoro deve affrontare". La prima causa è la globalizzazione, "un esempio è dato dall'invasione degli idraulici polacchi, che ha portato con sé - sostiene Gigi Riva - un rafforzamento del potere contrattuale dei datori di lavoro a scapito dei lavoratori", e poi rimane sempre il problema del costo del lavoro. "La sfida - suggerisce Boeri - si gioca sulla produttività. Per un imprenditore il costo del lavoro si misura per unità di prodotto. La scelta della Fiat è dipesa anche dal fatto che la produttività dei lavoratori italiani è maggiore dei polacchi". Per resistere alle spinte della globalizzazione "l'unica strada è la produttività. Essere efficienti. Dove conta solo il lavoro poco qualificato come in Cina non c'è gara, non si può competere con i paesi che hanno un costo del lavoro molto più basso del nostro. Non è pensabile tornare indietro in un appiattimento verso il basso delle retribuzioni e delle condizioni lavorative". In altre parole si tratta di investire sul capitale umano. Gli ultimi due spunti di riflessione sono

sul protezionismo e sui risvolti della crisi. L'idea ventilata da Tremonti e da Maroni, che sta prendendo piede anche tra altri pensatori europei, ipotizza che con i dazi e una popolazione interna di 731 milioni di abitanti l'Europa possa difendersi, "ma è anacronistico pensare che la risposta alla crisi sia chiudersi. Chiudere tutte le frontiere ci porterebbe al baratro". La ricetta, invece, "è cambiare sviluppo e specializzazione produttiva - dice l'economista -. Prima c'era la svalutazione della lira che salvava tutto e così le imprese riguadagnavano sempre la competitività, ora c'è l'euro e indietro non si torna. I mercati fanno male ma sono anche uno stimolo a fare meglio, a cambiare. I problemi italiani sono di mancanza di competitività".In quest'ottica deve essere vista anche l'attuale crisi perché "permette di fare scelte che altrimenti non si farebbero in condizioni normali", ma mentre ci sono governi che fanno le riforme "il nostro - conclude laconicamente Boeri - non ne ha fatte perchè ha deciso di non decidere. L'ultima manovra finanziaria sancisce la fine della riforma della pubblica amministrazione e commissaria le regioni". Con buona pace del federalismo.



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"Panni sporchi" per 430 dipendenti Indesit DELOCALIZZAZIONE

Il colosso internazionale della famiglia Merloni annuncia un piano "per il consolidamento della presenza industriale in Italia" da 120 milioni e la chiusura di due stabilimenti: Brembate Sopra e Refrontolo. Lavoratori in sciopero e cancelli presidiati. Rota (Fiom-Cgil) "Indesit: prima gli incentivi, poi chiude"

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

l ministero dello Sviluppo economico ha deciso di attivare un tavolo di confronto per affrontare le gravi conseguenze che causerebbe la chiusura degli stabilimenti Indesit di Brembate e di Refrontolo". Di seguito due però e un ma. Peccato - però (il primo) - che il ministero sia vacante, dopo lo scivolone di Claudio Scajola per la casa di Anemone. Ad interim, lo sta ricoprendo Silvio Berlusconi in persona che - però (il secondo) - dal 5 maggio non è ancora riuscito a nominare un sostituto. Ma (come se non bastasse), a tempo di record il Consiglio Comunale di Brembate, il 17 giugno, approva una variante (la n. 25) al Piano Regolatore per l'area di Indesit, proprio mentre dava la propria solidarietà ai 430 che, in Indesit, rischiano di perdere il posto di lavoro. Ecco quello che si legge nella relazione tecnica che accompagna la variante: "L'amministrazione comunale di Brembate Sopra di fronte all'inaspettata e gravissima notizia della chiusura dello stabilimento Indesit di via Bruno Locatelli, con la conseguente perdita del posto di lavoro di circa 450 dipendenti, oltre all'indotto, intende modificare la destinazione d'uso delle aree su cui insiste il comparto industriale con opportuna variante al Piano Regolatore Generale vigente ai sensi degli articoli 25 e 26 della legge

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regionale 11 marzo 2005, n. 12 al fine di mettere in atto tutte le possibili azioni di propria competenza per cercare di dare una prospettiva di reinserimento dei lavoratori". Nonostante tutto questo, continua ai cancelli dell'azienda a Brembate Sopra la protesta dei lavoratori, dopo il drammatico annuncio del 9 giugno di Indesit di voler chiudere lasciando a casa 430 lavoratori (più una ventina che lavorano in mensa). Sui però e sui ma si concentreranno le attese del prossimo 9 luglio, quando azienda e coordinamento sindacale, cioè le rappresentanze sindacali di tutti gli stabilimenti Indesit in Italia si incontreranno per sbrogliare la matassa. I Fatti. Lo scorso 9 giugno alle 15.49 l'annuncio choc. Si legge sul sito dell'Ansa: "Indesit investe ma chiude due fabbriche" e di seguito "Indesit investirà 120 milioni nel triennio 2010-2012 per innovazione di prodotto e processo e potenziando i poli industriali al centro-sud. Il cda del colosso degli elettrodomestici della famiglia Merloni ha varato un piano per consolidare la presenza industriale in Italia. Saranno chiusi gli stabilimenti di Brembate (Bergamo) e Refrontolo (Treviso), circa 500 dipendenti in tutto, ma si potenzieranno Fabriano e Caserta, senza


delocalizzazione della produzione negli 8 stabilimenti all'estero", che è un po' come dire "signori, guardate che stiamo facendo di tutto per rimanere qui". La nota, tuttavia, lascia trasparire quanto sia difficile per le maggiori imprese italiane mantenere la produzione entro i confini. Lo dimostrano proprio le due vicende che hanno svegliato l'attenzione dell'opinione pubblica in questo mese: il (possibile) rilancio dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco e l'annuncio della chiusura di due stabilimenti di elettrodomestici della Indesit, entrambi nel Nord Italia. Dietrologia. Beneficiaria degli incentivi per la rottamazione degli elettrodomestici, la Indesit a Brembate Sopra si sta comportando più o meno come faceva la Fiat a Pomigliano e Termini Imerese. Chiude. Con la differenza che poi Marchionne ha cambiato idea, accontentandosi di una moratoria sugli scioperi e la malattia. Già così non è poco, ma va tenuto presente che questo concetto - prendere soldi pubblici e al contempo tagliare posti di lavoro - è due volte più vantaggioso per la famiglia Merloni. Che delocalizzando da Bergamo a Caserta, incasserà anche gli sgravi fiscali dell'ultima Finanziaria, grazie alle misure di favo-

re inserite per il Mezzogiorno. Tutto lecito, ci mancherebbe. Lo dice la legge. I 430 dipendenti di Brembate Sopra (e i 95 di Refrontolo, provincia di Treviso) sperano che lo dica anche il governo, nel senso che ripeta ai Merloni i concetti che un anno fa fecero presa sulla Fiat: chiudete a Termini Imerese? Allora non ha senso prorogare gli incentivi auto. La politica. Una tesi caldeggiata soprattutto dalla Lega Nord, all'epoca, ma che potrebbe rimanere buona anche per il presente, visto l'attuale impegno del Carroccio nella vicenda. Lo dimostra l'incontro tra il ministro Roberto Calderoli e l'amministratore delegato della Indesit, in cui l'azienda ha ribadito le proprie posizioni e la Lega le proprie contrarietà. Se guardiamo indietro di sei mesi, all'incontro con Gianfelice Rocca (Tenaris Dalmine: 1.024 esuberi annunciati), la differenza è notevole: Calderoli non si era opposto, ma aveva chiesto un robusto piano welfare per gli ex lavoratori. Ottenendolo: non più mille ma 740 i tagli, un grosso di prepensionamenti, integrazione al reddito, contratti di solidarietà e così via, tanto che la Confindustria Bergamo si era rifiutata di firmare questa parte del verbale, temendo di creare un precedente pericoloso. Di segno opposto, invece, le 25


parole dell'onorevole Giacomo Stucchi, "Abbiamo fatto presente al management che, se l'azienda procederà davvero con il piano di traslochi, questa volta non si troverà di fronte soltanto lavoratori e sindacati, ma anche la Lega e tutto il territorio". Insomma, dalla politica è arrivato un messaggio ben diverso, ribadito dall'assessore regionale Gianni Rossoni per la parte che compete al Pirellone: "Useremo tutti gli strumenti che ha a disposizione per difendere l'unità produttiva Indesit di Brembate Sopra ed evitare il depauperamento del territorio". I sindacati. Sul fronte sindacale, il concetto "prendi gli incentivi e scappa" funziona come un drappo rosso davanti al toro: "Non è possibile prendere incentivi pubblici e poi chiudere le fabbriche a spese della collettività - dichiara Mirco Rota, segretario provinciale della Fiom Cgil - scaricando i costi sulle tasche dei cittadini e sulla pelle dei lavoratori. Di quale responsabilità sociale si parla? Questa è invece incoscienza sociale. Il Governo dovrebbe intervenire affinché chi utilizza i soldi pubblici, in questo caso attraverso il godimento di ecoincentivi per l'acquisto di elettrodomestici, lo faccia con alcune garanzie, senza poter mettere in tasca il denaro per poi licenziare centinaia di persone". 26

Gli incentivi. Per via degli incentivi, il piano rottamazione 2010 varato lo scorso 15 aprile riserva agli elettrodomestici e alle cucine di ultima generazione circa 110 milioni di euro, rispetto a un pacchetto complessivo di 420 milioni per mobilità sostenibile, motocicli elettrici, abitazioni, macchine agricole, gru, motori nautici, eccetera. Interpellata sull'argomento, la Indesit ha preferito tacere, senza fornire cifre nè percentuali o quote di mercato. Di certo, non tutta la torta è finita nella sua pancia e comunque si tratta di una fetta piccola rispetto all'anno scorso, quando il governo mise sul piatto 900 milioni e la porzione più ricca toccò all'auto (alla Fiat). Nemmeno così sembrano briciole, comunque, i milioni incassati dalla Indesit con il piano rottamazione. Vero che le aziende non sono enti di beneficienza e che devono pur stare sul mercato in qualche modo, ma è altrettanto indubitabile che non si può mungere all'infinito dalle casse dello Stato, cioè da noi tutti che paghiamo le tasse.




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Apindustria Bergamo da Treviglio a New York ASSEMBLEA ASSOCIATIVA

Una filiale già aperta a Manhattan e una prossima sede distaccata a Treviglio nelle strategie dell'associazione che conferma alla guida Paolo Agnelli, segna il ritorno nel consiglio direttivo di Giuliano Rota Martir e l’ingresso di una donna, Maria Luisa Bertuletti

na filiale giĂ aperta a New York, nella 545 East 14 Strett di Manhattan, e l'apertura di una sede distaccata a Treviglio sono il biglietto da visita operativo dell'Apindustria Bergamo che, sul fronte politico gioca carte altrettanto pesanti: protagonista della svolta nella

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Camera di commercio, l'associazione apre ora una nuova fase che potremmo chiamare di federalismo produttivo, in sinergia con l'accresciuto ruolo della Regione. Questo in sintesi l'intervento in assemblea di Paolo Agnelli, confermato per la quarta volta alla presidenza, mentre nel nuovo direttivo entra 29


un'imprenditrice, Maria Luisa Bertuletti del Mollificio Bergamasco Srl di Carvico. "Sarebbe miope da parte nostra ha dichiarato Agnelli durante la sua relazione - non comprendere che, con l'avvio del federalismo spinto e sostenuto a livello centrale dal Governo in carica, aumenterà decisivamente il potere decisionale a livello regionale a scapito di quello centrale". Un filo conduttore che deve partire dal livello nazionale di Confapi, ha spiegato - ma "soprattutto agendo da protagonisti sul nostro territorio regionale e locale", partendo dalle attività di Apilombarda, "sempre più coinvolta dalla Regione Lombardia che avrà, con la svolta federalista, un ruolo e un peso sempre più importante per il futuro delle piccole e medie imprese". Un ampio passaggio è stato dedicato alla Camera di commercio, con il nuovo corso della PMI e della presidenza Malvestiti. "Ci stiamo seriamente impegnando da anni nella crescita del ruolo di Apindustria Bergamo nel nostro territorio - ha detto Agnelli - nel lungo percorso iniziato tre anni fa insieme ad altre nove associazioni bergamasche nel comitato unitario Imprese & Territorio possiamo oggi dire di aver raggiunto importanti successi grazie alla capacità di rappresentare in maniera unitaria gli interessi delle PMI siano esse piccole industrie, commerciali o artigiane". L'aspetto politico, ha aggiunto, "riguarda la scelta di un presidente, Paolo Malvestiti, espressione anche della nostra associazione e una giunta camerale, ancora in via di 30

completamento, allargata ed espressione di una pluralità di categorie". Il cambio di governo dell'ente camerale, "oggi guidato veramente in forma collegiale", costituisce secondo il presidente "un importantissimo avvenimento nella nostra provincia per alcuni, forse a ragione, addirittura di portata storica". Sotto l'aspetto più strettamente operativo, anche nel corso del 2009 l'associazione della piccola mediaindustria ha mantenuto numericamente e consolidato finanziariamente la propria situazione in termini di imprese associate e di solidità patrimoniale. In questo senso si inquadra l’apertura di una filiale a New York, nella 545 East 14 Street di Manhattan. Apindustria Bergamo mette così a disposizione dei propri associati un pool di professionisti che assistono le imprese con informazioni commerciali primarie per chi desidera muoversi nel vasto ma complicato mercato americano. La struttura di servizi convenzionata è in grado poi di assistere le imprese in vari aspetti commerciali: dalla ricerca di partners a quella di nuovi clienti, dall'assistenza per avviare attività in loco a quella giuridico-fiscale per operazioni con gli USA. Infine, dopo la pausa estiva, l'associazione affronterà una proposta di partnership per l'apertura di uno sportello operativo a Treviglio. Il contatto è con un consorzio di imprese dell'area della Bassa Bergamasca, interessato a svolgere servizi e attività per le PMI in un'area di sicuro sviluppo con l'arrivo della Brebemi.



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Stacco del dividendo

Scossa Gewiss Esce dalla Borsa ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

elisting. Gli americani sono stati capaci di condensare in una sola parola ciò che noi, italiani, siamo costretti a spiegare con una frase: togliere un titolo dalla quotazione di Borsa. A fine maggio, l'azionista di controllo di Gewiss, il Cavalier Domenico Bosatelli, ha lanciato un'opa - offerta pubblica di acquisto -totalitaria su 29.523.942 azioni ordinarie di Gewiss, pari al 24,603% del capitale, al prezzo di 4.20 euro per azione, con l'obiettivo di ritirare dal listino il titolo dell'azienda di Cenate Sotto. Con lo 0,50 euro per azione, il corrispettivo stabilito per l'offerta incorpora un premio del 16.5% circa rispetto al prezzo ufficiale del titolo Gewiss registrato il 27 maggio 2010 - giorno antecedente l'annuncio - (pari a 3,61 euro), il 28,2% su un mese, il 35,6% su tre mesi e 45% su sei mesi. Logicamente il prezzo è superiore alla quotazione corrente del mercato per "convincere" alla vendita tutti i possessori del detto titolo. Il motivo del delisting è uno solo: che tutta la Gewiss torni nell'orbita del suo padre fondatore. Era il 3 novembre 1988 quando Bosatelli presentava al pubblico degli azionisti la sua Gewiss, in vista dell' offerta di due milioni di azioni, pari ad un

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terzo del capitale, che avrebbe aperto alla società la strada per la Borsa. A sua disposizione aveva i dati dell' esercizio 1987, dai quali risultava una società in ottima salute, con una redditività estremamente interessante, ma ancora di dimensioni limitate: il giro d' affari superava infatti di poco i 50 miliardi e veniva giudicato da alcuni analisti


PIAZZA AFFARI

Delisting di Bosatelli che dopo 22 anni di Borsa lancia un'opa - offerta pubblica di acquisto - totalitaria su 29.523.942 azioni ordinarie di Gewiss, pari al 24,603% del capitale al prezzo di 4.20 euro per azione, per ritirare dal listino il titolo dell'azienda di Cenate Sotto. Ecco tutti i motivi

troppo contenuto per una società che aveva l' obbiettivo di esordire in Piazza degli Affari. Nel riconoscere che le dimensioni non erano certo quelle dei maggiori gruppi quotati, Bosatelli fece presente che le prospettive della Gewiss erano molto favorevoli e i tassi di crescita avrebbero potuto portare il fatturato oltre i 100 miliardi nel 1992. Non si può oggi sapere quanti credettero ciecamente alle previsioni fatte, ma il collocamento ebbe comunque un grande successo, poiché il prezzo di emissione era estremamente interessante anche sulla base dei risultati già conseguiti. Offerte al pubblico a 5.450 lire in aprile, le azioni Gewiss esordirono in Borsa il 3 novembre del 1988 a 7.500 lire, registrando un rialzo del 37,6% in poco più di sei mesi. Oggi, Gewiss Group è tra i leader mondiali nella produzione di soluzioni per la domotica, l'energia e l'illuminotecnica negli ambiti residenziale, terziario e industriale, con oltre 1.700 dipendenti e una presenza in 80 Paesi nel mondo con 8 stabilimenti produttivi, 7 società commerciali e un polo logistico centralizzato a Calcinate,

dal quale gestisce in 48 ore le spedizioni in tutta Europa. A 40 dalla sua nascita e dopo 22 anni in Borsa, il gruppo che produce componenti per istallazioni elettriche si appresta a dire addio a Piazza Affari per tornare tutto nell' orbita di Bosatelli e famiglia. "L'offerta - spiega la nota ufficiale - si inserisce in una più ampia operazione volta al perseguimento dello sviluppo e del consolidamento dell'attività di Gewiss e alla riorganizzazione degli assetti proprietari e di corporate governance". Bosatelli intende, infatti, far sì che Gewiss "possa concentrare i propri investimenti sul rafforzamento della posizione nel proprio mercato di riferimento nonché operare, a tal fine, con maggiore flessibilità ed efficienza nell'ambito della propria attività". "L'offerente - prosegue la nota - ritiene che tali obiettivi di sviluppo e riorganizzazione possano essere più agevolmente ed efficacemente perseguiti con una ristretta base azionaria piuttosto che con un azionariato diffuso ed in una situazione caratterizzata da minori oneri e maggiore flessibilità gestionale e organizzativa".

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20/05/10 21/05/09 22/05/08 24/05/07 25/05/06 26/05/05 27/05/04 29/05/03 23/05/02 24/05/01 11/05/00

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6.835 7.196 9.055 8.429 6.471 5.898 5.074 4.805 4.336 4.646 3.786

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Qualche parola va spesa per leggere tra le righe e per dare la giusta interpretazione ai numeri. Prima di tutto può darsi che Bosatelli sia intenzionato a fare degli investimenti a lungo termine superiori a cinque anni - e in questo caso l'azionista non può "aspettare" dieci anni prima di avere un ritorno. Lo vuole e a breve. L'investitore cerca un risultato e, seduto in consiglio, "pesta i piedi" se non si vede "monetizzato" nell'arco di due anni. L'altra motivazione plausibile, visti i risultati ottenuti, è che il Cavaliere abbia in previsione degli utili che non intende spartire con altri. E come si può dargli torto. Per la serie: se la tua azienda va bene perchè dividerla con altri? E' meglio condividerne i debiti. Ecco una delle motivazioni per cui ci si quota in borsa. Se mettiamo da parte i casi delle aziende molto grandi, quotate e con molti azionisti, l'esperienza a Piazza Affari di Gewiss insegna che la Borsa "serve" se un'azienda vuole crescere in misura significativa. vantaggio competitivo, perché con Gewiss non hanno dovuPer molte Pmi a carattere familiare - la Gewiss inizialto patire "scosse" finanziarie. A onor del vero la crisi ha mente era una Pmi a carattere familiare - si rivela una penalizzato anche Gewiss, ma non si può imputare la crisi scelta opportunistica vuoi perchè non vogliono o perchè a Bosatelli. Poco appeal, invece, non sono in grado di crescere e per il trader che rincorre profitti chiedono al mercato di scommetrapidi e veloci perché il titolo raratere su di loro, anche a costo di mente ha mostrato improvvise perdere il pacchetto di maggioaccelerazioni di utili e vendite. A ranza. Si spiega così il motivo per parte il 2009 con un fatturato che cui si piazzano sul mercato quote ha toccato i 276 milioni di euro, di minoranza quando la Borsa tira negli anni precedenti il gruppo ha per poi ricomperarle quando il fatto segnare sempre buoni risulmercato batte la fiacca. Non è il tati, in costante crescita dal 2004 caso di Bosatelli, per lui è stato il al 2008. Modesta, magari, visto volano della crescita e non un che siamo passati dai 312 milioni tavolo da gioco su cui muoversi di fatturato nel 2004 ai 338 nel per motivi puramente contabili. 2008, ma tuttavia costante in ogni Lo dimostrano i suoi fondamentasingolo anno. Costante e in crescili, in ordine. Rimanendo sempre ta è anche stato il dividendo: da in Borsa, ma sull'altra sponda, la 0.05 del 2000 a 0.10 euro per azioGewiss è stata motivo di soddine dal 2007. Lo stesso dello scorso sfazione per molti "cassettisti", anno. Adesso, ai cassetisti Gewiss che acquistano un certo stock di Domenico Bosatelli non rimane altro che far posto ad azioni obbligazioni e, trascorso altri titoli, sperando nelle stesse un periodo lungo di tempo, le tolperformance della Gewiss. Quali? gono dal cassetto per riscuoterne Viste le intuizioni, le capacità e la lungimiranza bisognei rendimenti. Così è stato per tutti coloro che si sono rebbe chiedere a Bosatelli. L'illuminazione potrebbe veniavventurati in borsa alla ricerca di un titolo solido, stabire proprio da lui. le, senza eccessivi rischi di liquidità e forte di un buon 34



ECONOMIA&BUSINESS

ARTICOLO DI FEDERICO ROSSI PHOTO: GIORGIO CHIESA

n impianto che permette il recupero e il riutilizzo del calore di scarto, un bicchiere (come quelli che si trovano nelle sale cinematografiche) con all'interno un altro bicchiere per i pop corn, piattaforme web per monitorare 24 ore su 24 la propria azienda, una clinica mobile per curare e "rianimare" i computer guasti ed infine un servizio web 2.0 per mantenersi sempre in contatto con i propri luoghi preferiti: sono i progetti dei giovani Archimede di Bergamo. Al Lazzaretto, in un contesto luminoso - quasi a simboleggiare le idee stesse dei ragazzi - queste geniali soluzioni sono state presentate lo scorso 5 giugno, nell'ambito del primo festival della creatività giovanile "UOZZ HAB", nel contesto del workshop: "Azioni, Progetti ed Esperienze a sostegno dell'Imprenditorialità Giovanile". Promosso dal Consorzio di cooperative sociali Sol.Co Priula San Pellegrino, con la provincia di Bergamo, il Comune e il sostegno di Fondazione della Comunità

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Bergamasca, ha rappresentato un autentico momento in cui "Hubcreativi" - il progetto della Regione Lombardia destinato ai giovani dai 16 ai 30 anni che rende effettivo il programma "Nuova generazione di idee" - ha aperto un costruttivo dibattito tra alcuni importanti promotori e sostenitori dell'imprenditorialità giovanile. Per circa 3 ore, coordinati dal dott. Johnny Dotti, amministratore di Welfare Italia, un'affollata ed attenta platea di fiduciosi giovani creativi, interessati imprenditori e talent scout, si sono trovati fianco a fianco per raccontare le esperienze delle aziende da loro rappresentate. Sul tema dell'imprenditorialità giovanile si sono confrontati Giovanni Fucili - Responsabile area creazione e sviluppo d'impresa di Bergamo Formazione, Massimo Addato e Claudio Rossi - rispettivamente Capo area di Unicredit Private Banking e Family Business Advisors di Unicredit Group, Alberto Cottica - Project Leader di Kublai ed Andrea Pellegatta - direttore dell'incubatore d'impresa privato JoBox Connection.


Eureka! Bergamo scopre i suoi giovani inventori “GENIO ALL’OPERA”

Con "Uozz Hab", il primo festival della creatività giovanile, le geniali idee imprenditoriali dei ragazzi bergamaschi hanno trovato uno spazio per mettersi in luce. Al Lazzaretto in mostra prodotti e servizi innovativi che cambieranno il vivere quotidiano

"Bergamo Formazione è una realtà in cui le idee imprenditoriali prendono forma - ha sottolineato Giovanni Fucili -, un luogo in cui i progetti di impresa possono concretizzarsi, uno spazio in cui gli aspiranti e i neo imprenditori ricevono supporto da consulenti esperti, si confrontano e si scambiano esperienze per dare vita alle proprie aspirazioni. All'interno del centro formativo, chi intende aprire o sviluppare un'attività può ottenere, attraverso il servizio gratuito messo a disposizione dello sportello Punto Nuova Impresa, informazioni sulle procedure per dare avvio alla propria iniziativa imprenditoriale, sulla stesura del business plan e indicazioni sulle possibilità di finanziamento disponibili e su come ottenerle". Un aiuto che si concretizza passo dopo passo perchè "da noi - ha tenuto a precisare il responsabile area creazione e sviluppo d'impresa di Bergamo Formazione è anche possibile approfondire la propria formazione. Periodicamente vengono organizzati seminari di base destinati ad aspiranti e neo imprenditori, di approfondimento sui temi del marketing e del bilancio o su aspetti specifici, individuati di volta in volta. All'interno del centro gli aspiranti e neo imprenditori possono inol-

tre beneficiare di alcuni servizi tra cui la possibilità di valutare le proprie attitudini imprenditoriali e la propensione al rischio d'impresa e ottenere voucher di consulenza personalizzata, per un massimo di 12 ore, per sviluppare il business plan della propria idea imprenditoriale". "E' assolutamente indispensabile - gli ha fatto eco Massimo Addato che istituti di credito e gruppi bancari "a reti lunghe", su un territorio come il nostro ad alta vocazione imprenditoriale, mettano a disposizione dei giovani creativi le loro estese connessioni per facilitare una selezione condivisa e la sostenibilità dei progetti, anche dal punto di vista

Da destra: quattro ragazzi del team Plasboo: Giorgio Ghisalberti, Stefano Longhi, Stefania Ronchi e Andrea Taffi. Da sinistra: Daniele Rossetti, Massimiliano Buscati Caminiti e D’Auria Gaetano

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finanziario". E' quello che è avvenuto in Unicredit con il "Progetto Talento delle Idee 2010", innovativa edizione di un concorso per giovani inventori che in collaborazione con Giovani Imprenditori di Confindustria, ha preso forma tra fine 2009 ed inizi 2010". "La rete dei comitati territoriali UniCredit - ha detto il Capo area di Unicredit Private Banking - è stato l'anello di congiunzione fra banca e territorio, ha fornito un utile supporto all'individuazione e alla valutazione dei progetti imprenditoriali più promettenti. I comitati hanno confermato, ancora una volta, il proprio ruolo a sostegno del territorio e la capacità di essere propulsori di innovazione: tema quanto mai prioritario per lo sviluppo del nostro Paese". Tirando un primo bilancio provvisorio "l'appena conclusa edizione del concorso - ha concluso Massimo Addato - ha avuto un'insospettata e straordinaria partecipazione e, soprattutto, ha visto progetti di elevatissima qualità che hanno fatto emergere una spiccata qualità degli incubatori universitari. Per l'Università di Bergamo sono stati rappresentati dal centro di ricerca e servizio Entrepreneurial Laboratory (ELab) diretto dalla professoressa Giovanna Dossena". "La creatività - ha conferma Alberto Cottica puntualmente sollecitato dal coordinatore di casa Johnny Dotti - è rappresentata da tutti quei progetti che ogni ora vengono inseriti nel nostro sito www.progettokublai.ning.com da tantissimi inventori. Noi non focalizziamo la nostra attenzione sull'età o sul genere del promotore ma guardiamo esclusivamente alla genialità dell'idea. Vogliamo che tutti abbiano la possibilità di esprimersi liberamente e dando pieno adempimento alle loro qualità creative". Kublai è un ambiente di progettazione pensato per i creativi e orientato allo sviluppo locale, promosso dal dipartimento per le politiche di sviluppo del Ministero dello Sviluppo Economico. "Il suo obiettivo principale - ha chiarito il Project Leader di Kublai - è di promuove e rafforzare progetti creativi che abbiano un impatto in termini di crescita locale, e cioè sul territorio nel quale vengono proposti. Kublai non ha risorse proprie, ma può consigliare e accompagnare progetti creativi meritevoli a concorrere alle risorse messe a disposizione da altri soggetti pubblici e privati". "E' triste assistere allo sforzo che tanti giovani neolaureati fanno per inserirsi nel mondo del lavoro - ha affermato Andrea Pellegatta - quando il più delle volte non vadano ad ingrossare le fila delle intelligenze disoccupate". In quest'ambito JoBox Connection rappresenta un vero e proprio incubatore di nuove imprese "tra profitto e bene comune". Il progetto si rivolge a tutti coloro che non solo possiedono passione e competen38

Plasboo! Settore di applicazione

Turismo

Sito Web

www.plasboo.com

Proponente

Stefania Ronchi Altri membri del gruppo: Flavio Ferrandi, Giorgio Ghisalberti, Stefano Longhi, Massimo Merlino, Andrea Taffi. Collaboratori esterni: Vincenzo Manzoni, Gloria Bordogna, Giuseppe Psaila

L’idea imprenditoriale

Plasboo (Places Social Bookmarking) è un servizio web 2.0 collaborativo per mantenersi sempre in contatto con i propri luoghi preferiti. Grazie ad esso è possibile acquisire, ricercare, condividere e memorizzare informazioni di luoghi di interesse in modo semplice ed intuitivo, da pc o dal proprio dispositivo mobile direttamente dalla località preferita.Fruibile in lingua italiana e inglese e basato su tecnologie innovative quali i QR-code e l’augmented reality, Plasboo si propone come promotore del turismo 2.0: un nuovo modo di viaggiare e di ottenere informazioni dal territorio e dalle persone che ci circondano

pc-H Settore di applicazione

Infomation Tecnology

Sito Web

-

Proponente

D’Auria Gaetano Altri membri del gruppo: Graziano Dallagrassa

L’idea imprenditoriale

L’idea imprenditoriale nasce dalla consapevolezza dei problemi che ogni possessore di un computer si trova ad affrontare. I problemi sono due: - Sistemare il computer perché guasto. Come è possibile risolvere il problema? - Si è comprato un nuovo computer, si deve buttare via il vecchio? L’idea imprenditoriale si propone di offrire - Un servizio di assistenza JUST IN TIME, disponibile in qualsiasi orario del giorno - Il ritiro dei vecchi computer. Il servizio di assistenza aiuterà ad alimentare il processo di rivalorizzazione dei vecchi computer. Questa nuova società “pc-H”, acronimo di pc-Hospital si proprone di diventare leader nell’assistenza, nella diagnosi e nella rianimazione di computer


H24 Settore di applicazione

Infomation Tecnology

Sito Web

www.h24technology.com

Proponente

Massimiliano Buscati Caminiti

L’idea imprenditoriale

H24 Tecnologie Informatiche è una Software House che progetta architetture a livello Enterprice e realizza piattaforme Web dedicate alla Business Intelligence, con l’uso dei più riconosciuti framework sul mercato a tecnologia Open Source.

ICENOVA Settore di applicazione

Energie rinnovabili, risparmio energetico

Sito Web

www.icenova.eu

Proponente

Ing. Daniele Rossetti Altri membri del gruppo: Ing. Giordano Suardi e Prof. Marco Marengo

L’idea imprenditoriale

Offrire soluzioni “TURN KEY”, ossia dalla progettazione alla realizzazione chiavi in mano di impianti innovativi per il recupero di calore di scarto; che può provenire sia da impianti civili sia da processi industriali, e valorizzarlo - Attraverso cicli a fluidi organici ORC, al fine di produrre energia elettrica, da auto consumare o immettere in rete - Attraverso macchine frigorifere ad adsorbimento e assorbimento, al fine di generare acqua refrigerata, per la climatizzazione estiva degli edifici o per l’autoconsumo nei processi industriali

Double Glass Settore di applicazione

Packaging

Proponente

Pedro Henrique Marcella

L’idea imprenditoriale

L’idea imprenditoriale prevede la produzione di un bicchiere con all’interno un bicchiere più piccolo destinato ai settori dei parchi di divertimento, dei cinema e delle attività circensi. Questo secondo bicchiere sarà dotato, al centro, di una apposita cannuccia che consentirà di gustare la bevanda

za, ma vogliono mettere in comune le proprie idee ed esperienze per realizzare qualcosa di innovativo. "Fare impresa in Italia non è semplice, soprattutto per chi non ha tanto denaro da investire: da noi si apprende a fare impresa, ma si trovano anche i luoghi fisici dove poter muovere i primi passi e lanciarsi nel mondo del lavoro. Jobox, infatti, è proprio un luogo dove i giovani vengono sostenuti e accompagnati nella fase di start up dei progetti imprenditoriali, in una logica di innovazione delle politiche giovanili". In chiusura Claudio Rossi, coordinatore con Gabriella Facoetti per il territorio del "Progetto Talento delle Idee 2010", ha presentato una selezione degli inventori bergamaschi, chiamandoli ad uno ad uno ad affermare con una breve presentazione i punti di forza e le principali caratteristiche delle loro geniali scoperte. "Abbiamo lavorato molto vicino a questi giovani - ha detto Claudio Rossi di Unicredit Group - e io, personalmente, sono tornato a provare l'emozione di quando si sogna e come dal sogno si possano generare delle idee imprenditoriali. A questi ragazzi, e non solo a questi, debbono essere concessi maggiori spazi ed alle loro intuizioni maggiori attenzioni dai senior se vogliamo vincere la sfida per il futuro". Poi spazio ai giovani e alle idee. Daniele Rossetti con "Icenova Engineering" ha presentato un impianto che permette il recupero e il riutilizzo del calore di scarto, Pedro Enrique Marcella con "Double glass" ha ideato un bicchiere (come quelli che si trovano nelle sale cinematografiche) con all'interno un altro bicchiere per i pop corn, Massimiliano Buscati Caminiti con "H24 Tecnologie Informatiche" è l'ideatore di piattaforme web per monitorare 24 ore su 24 la propria azienda, D'auria Gaetano con "pc - H" ha creato una vera e propria clinica mobile per curare e "rianimare" i computer guasti ed infine Stefania Ronchi con "Plasboo" offre un servizio web 2.0 per mantenersi sempre in contatto con i propri luoghi preferiti "Alcune delle idee presentate - Double Glass e Pc-H - sono state messe a punto anche grazie al sostegno del Centro di ricerca e servizio Entrepreneurial Laboratory del Dipartimento di Economia aziendale presso l'universita' di Bergamo". "Sono fermamente convinto nella pratica dell'affido - ha detto Johnny Dotti a chiusura dell'affollato workshop - di questi giovani talenti. Sarebbe bellissimo se, per mettere in atto una loro crescita, tutti questi inventori potessero essere presi in affidamento da altrettanti imprenditori senior. La capacità del sistema di rinnovarsi e di svilupparsi diventerebbe enorme e non andrebbe sprecato tanto patrimonio di eccellenze innovative". 39


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PILLOLE DI FINANZA - RUBRICA A CURA DEL DOTT. CLAUDIO ROSSI

Aspetti economico-finanzari connessi allo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali. anifesto che lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali rappresenta un fatto di fondamentale e di vitale importanza per il futuro economico della nostra società, considerata l'attuale struttura del sistema produttivo italiano, è certo che il principale driver per una riconversione e ristrutturazione del sistema industriale passa attraverso un'innovazione tecnologica pressoché autonoma. Questa spinta all'innovazione radicale ha trovato in passato ed, in parte ancora oggi, un concreto ostacolo nell’esistenza di opifici troppo grandi in settori ormai non piu' competitivi. E' pur vero che la gestione di una ben riuscita innovazione raramente si accompagna alla fase di maturità di un'impresa, quando la caratteristica peculiare di un imprenditore non è piu' la creatività ma l'esperienza tecnica per rendere sempre piu' efficiente un processo produttivo e più razionale l'utilizzo delle risorse a disposizione. E' difficile che queste doti possano coesistere in una stessa persona e ancora di piu' dentro una stessa organizzazione. D'altro canto l'avvio tout court di una nuova impresa trova nella realtà numerosi e non banali ostacoli: l'investimento iniziale per dimensionare gli impianti, la rete distributiva da utilizzare, la forma giuridica da assumere nonché la localizzazione degli stabilimenti. L'aspetto piu' problematico riguarda pero' il reperimento delle adeguate risorse finanziarie per un armonico e coerente "accompagnamento" dell'industrializzazione della nuova idea. Per assurdo non è neanche tanto la fase iniziale della

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nascita di una nuova impresa quella piu' ardua da sostenere quanto la fase di sviluppo in cui crescita dell'attività e fabbisogno finanziario si succedono ad un ritmo molto difficilmente gestibile o pianificabile, specialmente per un neo imprenditore. E' per questo che un'impresa già strutturata ed economicamente piu' solida è favorita in questo processo: non va dimenticato pero' che questa stessa impresa risulta al contempo sfavorita nella struttura organizzativa, che proprio perché consolidata, risulta molto meno elastica e flessibile di una nuova iniziativa. A mio personalissimo modo di vedere condivido con quanto sostenuto da Johnny Dotti nel recente Workshop di Bergamo "Giovani Creativi" e cioè che una singolare soluzione per coniugare questi aspetti potrebbe proprio essere quella dell'"affido" d'impresa innovativa. Questa soluzione permetterebbe di sfruttare la solidità finanziaria dell'impresa già operativa e la flessibilità della nuova azienda: questo sempre che quest'ultime si orientino verso un'adeguata capitalizzazione ed il sistema finanziario si doti di una piu' adeguata struttura di valutazione delle nascenti nuove imprese innovative. I criteri di valutazione, infatti, oggi piu' ricorrenti si fondano sull'esame di dati storici e di previsioni di redditività o di flussi di cassa, purtroppo facilmente e troppo spesso smentibili dai fatti. Bisognerebbe invece affiancare a questi, ulteriori modelli di analisi capaci di valutare la strategia delle imprese e la loro flessibilità a reagire ai cambiamenti ambientali, oggigiorno veramente frequenti. E’ qui, infine, che il ruolo dello Stato ovvero del Sistema Paese diventa determinante attraverso uno sforzo concreto che vada oltre al finanziamento e prenda in considerazione la creazione di ambiente idoneo allo sviluppo di nuove iniziative, favorendone una domanda qualificata e l'approntamento di un apparato legislativo adatto ad incentivarle. Questo, già di per se stesso, rappresenterebbe il non plus ultra degli "Incubatori"!

I finanziamenti agevolati. n tema di innovazione non possiamo non spendere due parole riguardo la forma dei finanziamenti agevolati: quest'ultimi infatti sono al momento molto focalizzati verso il sostegno diretto dei nuovi investimenti mentre sono molto limitati quegli interventi specifici a sostegno diretto della nuova imprenditoria. Le mag-

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giori criticità riguardano gli interventi creditizi a condizioni di favore: essi infatti favoriscono le imprese ed i settori "capital intensive" contrastando quanto prima detto in merito al reale trend di sviluppo economico del paese. Comunque, oltre al leasing agevolato ed alle altre forme già trattate in questa rubrica nei mesi scorsi, puo' rappresentare una singolare tecnica di sostegno all'avvio di una nuova iniziativa il franchising, ovvero il meccanismo attraverso cui il detentore di un brevetto - il franchisor - concede ad un'altra azienda - franchisee - la possibilità di partecipare ai benefici derivanti dall'utilizzo commerciale o industriale del know-how stesso.

La scheda

Con laurea in Scienze dell'Economia e Master SDA Bocconi in Wealth Management, ricopre da diversi anni posizioni di responsabilità in ambito bancario e scrive articoli e testi concernenti l'Impresa. Opera oggi come Family Business Advisor



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Fare l’imprenditore? AAA cercasi esempio da imitare L'INTERVISTA

Dalle prime anticipazioni di una ricerca universitaria sull'imprenditorialità emerge "che i giovani - spiega Giovanna Dossena, professore di Economia e Gestione delle Imprese all' Università di Bergamo - non sognano di diventare imprenditori perché pensano che sia troppo difficile riuscirci, servano troppi soldi e troppi amici"

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

lavio Briatore è la figura dell'imprenditore tipo che hanno in mente molti giovani italiani, bergamaschi o milanesi non fa differenza, quando sognano di scommettere su se stessi e mettersi in proprio. Un'immagine di imprenditore dai contorni vivaci, avventurosi e "pittoreschi", deformata dai media. Assente è anche l'idea della piccola impresa, quella organizzata prevalentemente con il lavoro proprio (dell'imprenditore) e dei componenti della famiglia, per non parlare del "capo" che si sporca le mani e si spacca anche lui la schiena come i suoi dipendenti. Lontana la figura del piccolo imprenditore o dell'artigiano che sfida ogni problematica e accetta di buon grado sacrifici, a partire dalle levatacce per accendere i macchinari del proprio laboratorio o che nel cuore di ogni notte si fa un "giretto" in azienda per controllare che i macchinari funzionino. Sono le anticipazioni di una ricerca dell’Università di Bergamo con il supporto di Aidea - Accademia Italiana di Economia Aziendale - svolta a livello nazionale tramite un questionario distribuito nelle università italiane dal quale emerge "che i giovani - ci spiega Giovanna Dossena, professore di Economia e Gestione delle Imprese all' Università di Bergamo - non sognano di diventare imprenditori, e non lo fanno, perché pensano che sia troppo difficile riuscirci, servano troppi soldi e troppi amici". E non si tratta di spinte, ma di "spintarelle". "E' una quantità d'ipotesi - continua il direttore di Entrepreneurial Lab, il centro di ricerca universitario che opera in collaborazione con il parco tecnologico "Kilometrorosso" - sulle quali tutti dobbiamo lavorare per sradicarle e

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sgomberare il campo da false credenze. Dai primi dati della ricerca emerge che la figura dell'imprenditore non è chiara e delineata perché, prima di tutto, manca un riferimento culturale. Si focalizza l'attenzione sul manager e quando si parla d'impresa il pensiero corre a realtà già costituite e avviate, non alla possibilità di costruire qualcosa partendo da zero". Nella nostra provincia, per un'aspirante imprenditore, conta più avere dei soldi o buone idee? "I soldi senza le idee non fanno l'impresa, ma un'idea senza i soldi si, purché l'aspirante imprenditore individui i canali di finanziamento più idonei ad erogare finanziamenti, compatibili con la tipologia di impresa/prodotto che l'idea sorregge. Non c'è nulla di più inutile che perdere tempo bussando alle porte sbagliate. Quando si accende un'idea imprenditoriale ci si deve concentrare sui modi idonei per renderla valida agli interlocutori adeguati. Bergamo si caratterizza per una diffusa capacità imprenditoriale che spazia dall'artigianato all'industria, dal piccolo commerciante alla grande distribuzione. E' un valore immateriale che conferisce al territorio una potenzialità importante: un humus per lo spirito ed il talento imprenditoriale, una precondizione importante grazie ad esempi e modelli di successo". Ma perché non tutte le idee diventano impresa? "I motivi sono molti e molteplici. Non diventa impresa perché spesso, l'a-


Giovanna Dossena

spirante imprenditore, non pensa in termini imprenditoriali. Un inventore di per sé non è un imprenditore e allora, prima di un finanziatore, deve cercare qualcuno che lo aiuti a portare la sua invenzione sul mercato. Qualcuno pensa in termini di impresa ma non ne conosce la fisiologia e capita che spesso non si strutturi o non protegga adeguatamente la sua idea. Ci sono casi in cui non si sa rappresentare il trovato e le sue implicazioni economiche, prerequisito indispensabile per coinvolgere un finanziatore, e altri in cui non si ha la credibilità per rappresentare la propria idea e, in questo caso, si deve trovare prima un assesment e poi un finanziatore". Da disoccupati a imprenditori: è una frase che spesso sentiamo circolare. Secondo lei questo non corre il rischio di essere solo uno slogan? "L'imprenditore non è un ruolo di ripiego ma è il risultato di un talento che si esplicita in un'iniziativa con una valenza economica. Certo, a volte il bisogno aguzza l'ingegno".

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presa è una persona a sé, con proprie esigenze, obbiettivi, con fattori fisiologici e patologici che vanno capiti e seguiti". Il contesto lombardo presenta il più alto tasso di dinamismo imprenditoriale in Europa e la politica regionale ha deciso di investire sulla nascita e lo sviluppo di nuova imprenditorialità. Come giudica il progetto "START" che, tra l'altro, prevede un contributo a fondo perduto "determinante" per decidere la sfida del mercato? "E' un progetto che punta molto sull'imprenditoria giovanile e cerca di colmare alcune condizioni di svantaggio che possono rappresentare elementi di ostacolo allo sviluppo della stessa. Poi tutto si gioca sulla capacità/possibilità di selezionare le iniziative capaci di diventare impresa in modo duraturo e di generare un indotto positivo piuttosto che di allocare contributi che danno solo pro tempore l'illusione di un'occupazione". Quali sono i maggiori rischi ed ostacoli che l'aspirante imprenditore deve affrontare in questo periodo di crisi? "Nella storia economica, i periodi di crisi rappresentano i momenti nei quale si esprimono i migliori sforzi di razionalizzazione, investimento e ricerca di vie di reazione anche se le risorse finanziarie sono meno accessibili ed il mercato, nella sua totalità, diventa più selettivo. Credo che la chiave sia: focalizzazione, impegno, determinazione, ambizione e desiderio di successo meditati alla luce di un grande senso della realtà e capacità di valutare. Il mercato non ha mai ucciso una buona impresa".

Il tessuto bergamasco è costituito da Pmi e micro imprese, realtà, il più delle volte, a carattere familiare con giovani chiamati a prendere le redini di quanto è stato costruito dai padri o dai nonni nel corso degli anni. La capacità di guidare un'azienda si eredita, si possono ereditare talento e fiuto per gli affari? "Probabilmente ci sono componenti innate, perciò genetiche, che si possono ereditare: la salute, la forza fisica, l'aspetto e una qualche attitudine comportamentale. Altre si traggono dagli esempi della vita vissuta, dall'esperienza quotidiana e in questo caso, nascere in famiglie di imprenditori rappresenta un vantaggio. Ma niente di tutto questo, però, è condizione sufficiente. Essere imprenditore è sempre più legato ad una volontà esplicita, alla cultura, alla ricettività dell'ambiente circostante e alla conoscenza delle tecniche di gestione dell'impresa". Rimane sempre il problema del passaggio generazionale. "Quando l'impresa si sviluppa ci vuole un imprenditore che sappia essere manager (in un recente convegno internazionale sull'imprenditorialità che ho promosso all'università di Bergamo ho parlato di imprager). Quando l'impresa è più strutturata ci vuole un manager imprenditore (mapreneur). I figli di imprenditori possono essere o non essere adatti all'impresa, ma lo stesso vale per la generazione di imprenditori che li ha preceduti. Non tutti sono in grado di assecondare le esigenze di sviluppo delle imprese che hanno generato perché si tratta di evolvere con loro. Una volta generata l'im44

Lei è direttrice di "Entepreneurial Lab", il centro di ricerca sull'imprenditorialità dell'Università degli Studi di Bergamo. Un primo bilancio a poco più di due anni dalla sua nascita. "L'enterpreneurial lab si propone di diffondere la cultura imprenditoriale nel pubblico e tra i giovani, in particolare, favorendo la percezione del ruolo dell'impresa e della figura dell'imprenditore, perché la cultura imprenditoriale è il background necessario a favorire la propensione imprenditoriale. Per questi motivi cerchiamo molte sinergie sul territorio, soprattutto con le istituzioni - come ad esempio il kilometrorosso, gli ordini e le associazioni professionali -, che operano come veri e propri concentratori di imprenditorialità". Nella nostra provincia come nascono la maggior parte delle nuove esperienze imprenditoriali? "Direi per lo più dalla pratica e dall'esperienza di lavoro". A Bergamo c'è un'adeguata cultura imprenditoriale o manca una cultura che favorisca l'imprenditorialità? "A Bergamo gli imprenditori parlano spesso dell'esistenza di una diffusa "cultura del fare" che connota persone e territorio. Sicuramente hanno ragione perché questo rappresenta un fattore di successo per la nascita e la diffusione delle imprese, ma credo che ad essa si debba affiancare una vera e propria "cultura dell'impresa" affinché le imprese che nascono possano svilupparsi secondo percorsi fisiologici ed efficaci nell'interesse di tutta la società".



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Per il fare impresa meglio Bolzano che Bergamo LO STUDIO

Confartigianato ha analizzato l'indice di qualità sulla vita delle imprese A Bolzano e in generale al Nord Est è più facile "fare impresa". La provincia orobica solo al 20esimo posto ma nell'edizione 2009 era 32esima habitat' migliore dove aprire e sviluppare un'azienda non mentre Latina, Rieti e Frosinone si collocano rispettivamente al 78esimo, è Bergamo, ma Bolzano. Se non ci si vuole spostare dalla 79esimo e 80esimo posto. Nella classifica delle regioni la LombardiaoccuLombardia l'ideale sarebbe Lecco o Varese tuttavia condizioni pa il sesto posto, meglio del Veneto e del Piemonte. Tra le regioni del favorevoli si possono trovare anche a Sondrio. Dimostrano di Mezzogiorno a mostrare le condizioni più favorevoli per il "fare impresa" c'è essere un terreno fertile anche Brescia, Milano, Como e poi, finalmente, c'è l'Abruzzo, mentre al Centro a primeggiare è la Toscana. Dal punto di vista la nostra provincia. Bergamo, infatti, si colloca, al 20esimo posto nella clasdella pressione fiscaleinvece le migliori condizioni si registrano ancora al sifica nazionale per "Qualità della Vita dell'Impresa", settima provincia della Nord, ad Aosta, Bolzano e Trento. Le peggiori a Napoli, Viterbo e regione. L'Ufficio Studi di Confartigianato ha misurato l'ambiente ideale per Latina. Le condizioni del mercato del lavoro sono più favorevoli a fare impresa, prendendo in esame 42 indicatori (26 indicatori a livello proModena, Cuneo e Pordenone, mentre chiudono la classifica Potenza, Foggia vinciale e 16 a livello regionale) raggruppati in 11 ambiti. Dall'indagine è e Crotone. La concorrenza sleale del sommerso è presente sopratemerso che la regione in cui le imprese stanno meglio è il Trentino Alto tutto nelle province di Cosenza, Vibo Valentia e Crotone, mentre è più Adige, in particolare a Bolzano (753 punti). Seguono Trento e Rimini (715 lieve a Bolzano, Reggio Emilia e Parma. Male il Sud anche per le condientrambe), la Capitale si posiziona solo al 69esimo posto (556 punti). "L'indice zioni di legalità e conflittualità con Caserta e Napoli agli ultimi posti. sulla qualità della cita d'impresa" ha preso in esame 103 città italiane, cercando di stabilire quali sono le condizioni ideali affinché un'azienda possa rendere al meglio, che si sono riveQualità della Vita dell’Impresa, posizione late essere in forte correlazione positiva con il PIL pro-capitea classifica generale per provincia valori correnti 2009. Tra i parametri (42 indicatori raggruppati in anno 2010 - indice da 100 a 1.000 11 ambiti) presi in considerazione vi sono: densità imprenditoriale, mercato del lavoro, pressione fiscale, concorrenza sleale del Indice Qualità della Provincia Posizione Vita dell’imprsa sommerso, burocrazia credito, tempi della giustizia civile, legalità, servizi pubblici locali e infrastrutture. Bene in generale per il Bolzano 1 753 Nord Est, con ai primi posti anche Prato (700), Lecco e Varese Trento 2 715 (688 entrambe), Ravenna (687), Trieste e Forlì-Cesena (685 Rimini 3 715 entrambe) e Sondrio (684). Bergamo, come detto, è 20esima Prato 4 700 Lecco 5 688 (669), meglio dell'edizione 2009 quando si era posizionata solo al Varese 6 688 32esimo posto. Il Mezzogiornomostra, purtroppo, un ambienRavenna 7 687 te dove è più complesso e difficile esercitare l'attività imprendiTrieste 8 685 Forlì-Cesena 9 685 toriale e si conferma come sempre il fanalino di coda con gli Sondrio 10 684 ultimi tre posti della classifica occupati dalle tre province calaBrescia 12 683 bresi di Vibo Valentia (424), Catanzaro (414) e Crotone (369), preElaborazione Milano 15 677 Ufficio Studi cedute di poco da Caserta (427), Cosenza (430), Reggio Calabria Como 16 676 Confartigianato su dati da fonti Bergamo 20 669 (436), Siracusa (440), Napoli (442), Enna (445) e Taranto (447). Nel diverse Lazio, Roma è battuta anche da Viterbo (65esimo posto),

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A Dalmine "salgono" in ascensore le nuove idee imprenditoriali YOUNG ENTERPRISE

Con la tecnica del "pitch elevator" i ragazzi della Facoltà di Ingegneria hanno presentato le loro idee per fare business a tre giovani imprenditori di successo. Tutto in 5 minuti, i limiti di tempo imposti dalla corsa in ascensore ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

yfe": Center for Young and Family Entrepreneurship, tradotto in italiano è centro di ricerca per l'imprenditorialità giovanile e familiare. E' il nome del primo laboratorio universitario, dedicato ai temi imprenditoriali nella loro declinazione giovanile e familiare, che sarà operativo a Bergamo dopo l'estate. Se si considera che il sistema imprenditoriale bergamasco è caratterizzato dalla consistente e continua diffusione di realtà a carattere familiare si intuisce come la nostra provincia sia il laboratorio ideale per valutare le dinamiche e i fattori strutturali che governano le gestioni d'impresa. A darne l'annuncio è il professor Lucio Cassia, Preside Vicario della Facoltà di Ingegneria, a chiusura del ciclo di seminari tenuti all'interno dei corsi di "Entrepreneurship" e "Management delle imprese multinazionali" per concentrarsi sulle opportunità per lo sviluppo di una

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nuova imprenditorialità di natura tecnologica. "Il Cyfe - spiega il professore Cassia-si fonda sulla convinzione che lo spirito imprenditoriale sia elemento essenziale per lo sviluppo economico e il miglioramento della qualità della vita. Nei desideri di questo progetto c'è la volontà di creare le condizioni affinché gli individui, in particolare i giovani, possano valorizzare le proprie inclinazioni a sfidare l'ignoto per mettersi in proprio, per "intraprendere". L'ufficializzazione sarà il prossimo 5 luglio, quando di fronte al Senato Accademico saranno presentate le linee guida del progetto. "Pur in un contesto economico difficile - osserva il Preside Vicario della Facoltà di Ingegneria - la convinzione che le nuove iniziative imprenditoriali costituiscano la vera speranza di cambiamento per il nostro Paese e per l'Europa è tale che il centro sarà fondato grazie ad un lungimirante supporto economico che giunge dal nostro territorio. Anche


Da sinistra Marco Manzoni, Gianmarco Gabrieli, Massimo Merlino, Lucio Cassia, Marcello Persico e Alfredo De Massis

A margine dell'incontro Lucio Cassia annuncia la nascita del "Cyfe", un centro di ricerca per giovani e imprese familiari

questo è parte della ventata di rinnovamento e di nuovo entusiasmo che pervade la nostra Università, che sempre di più, a partire dal nostro Rettore, ha scommesso sui giovani". Un primo esempio di quello che potrebbe essere il prossimo centro di ricerca viene dall'ultimo confronto organizzato dallo stesso Lucio Cassia, da Massimo Merlino - docente del corso di Entreneuship e Alfredo De Massis - docente del corso di Mangement delle Imprese Multinazionali. Nell'ultimo incontro i ragazzi della Facoltà di Ingegneria di Dalmine hanno messo in cattedra le loro idee per fare business, guidati da Tommaso Minola responsabile scientifico del progetto ed esperto di business competition e dallo stesso De Massis nella stesura dei business plan partendo dalla tecnica del "pitch elevator" americano: l'approccio dell'ascensore. La metafora è chiara: immaginando di avere a disposizione un tempo limitato per convincere

l'interlocutore della bontà della propria idea imprenditoriale ci si costringe a soppesare ogni parola, cercando di essere incisivi quanto basta per convincere l'investitore. Tutto nei limiti di tempo imposti dalla corsa dell'ascensore (la letteratura specialistica al riguardo fissa tale limite in 5 minuti). Interlocutori del gruppo di ragazzi della Facoltà che hanno presentato le loro idee sono stati tre giovani imprenditori di successo: Gianmarco Gabrieli, 36 anni, consigliere delegato dell'azienda "I Pinco Pallino", protagonista nel settore dell'abbigliamento di lusso per bambini, con negozi monomarca in Via Spiga a Milano, Via del Babuino a Roma, gli Champs Elysées a Parigi e anche Mosca, con una vetrina sulla Piazza Rossa; Marcello Persico della Persico Spa conosciuta per aver realizzato gli scafi di "Luna Rossa" e Marco Manzoni della "Nuova Termostampi" società di costruzione e stampaggio di materiali in plasti49


ca ad alto contenuto tecnologico che fornisce per una scuderia di Formula 1, una cover che rileva la pressione delle gomme grazie ad una plastica che costa 90 euro al chilo. Di fronte a loro, che incarnano lo spirito e la stessa anima imprenditoriale "critica" e selettiva che si trova sui mercati di tutto il mondo, i ragazzi armati di sondaggi, di ricerche di mercato, di contatti già avviati con imprese del territorio hanno presentato le loro idee, pronti - come deve essere per ogni giovane che vuole mettersi in proprio - al contraddittorio, rispondendo alle sollecitazioni, alle puntualizzazioni e facendo tesoro dei suggerimenti e delle "dritte" della platea. La prima idea riguarda il recupero intelligente di materiali di scarto. Il "Green Dream"scommette su "macchinette" per la raccolta differenziata da collocare fuori dai centri commerciali per permettere alle famiglie di riciclare bottiglie e lattine direttamente nel luogo dove, volenti o nolenti, si recano almeno una volta alla settimana. In cambio, per chi ricicla, ci sono punti o buoni spesa in omaggio e per il supermercato 50

un'occasione in più per fidelizzare il cliente. Il materiale compattato sarà poi venduto con buona pace anche dell'ambiente. Suggestiva, anche per via dell'esperimento "live", la "Third dimension textile": si versa del caffé su un tessuto, si appoggia un foglio assorbente e in un attimo il tessuto non presenta nessuna macchia di caffé. L'idea è una lavanderia che personalizzi i capi di abbigliamento grazie a trattamenti tecnici che li rendano antimacchia, batteriostatici, idrorepellenti, antipiega, antiodore. Di impatto immediato anche l'idea di un "Parabrezza antiabbagliante" che grazie all'applicazione di una pellicola a cristalli liquidi, permette l'oscuramento locale del parabrezza evitando l'abbagliamento. L'utilizzo di tecnologia ad alto contenuto innovativo è il motore di questa proposta. La "Crosswalk", invece, ha studiato un sistema, il "CrossLed", in grado di segnalare ai veicoli che procedono in entrambi i sensi di marcia,attraverso l'attivazione di LED annegati nel manto stradale, l'avvicinarsi di un attraversamento pedonale occupato o in procinto di essere impegnato. Le ultime idee hanno interessato le celle solari e l'affidamento dei bambini in caso di emergenza con "Sos Baby Sitter". Durante il confronto è emerso il problema dei finanziamenti, il rischio è che un'idea, nonostante dimostri tutti i carismi per affrontare la sfida dei mercati non abbia i soldi per mettersi in moto. "Per alcune idee imprenditoriali la mancanza di soldi non è un deterrente - ricorda Giannarco Gabrieli - ma è uno stimolo a rendere la proposta ancora più performante, aguzza l'ingegno e dà una carica in più. E poi le idee si possono sempre vendere o metterle in pratica attraverso partneriati finanziari", come accade nelle università americane. Il monito finale è per tutti gli aspiranti imprenditori, perché "i capitani d'industria forti ricorda Lucio Cassia - quando rientrano in azienda sono soli con i propri pensieri, con i propri problemi: un dipendente bravo che si licenzia, un cliente che non paga, gli ordini che non arrivano, le scadenze, i crediti che dovrebbero essere esigibili, le tasse, il fisco, le banche, le ispezioni della guardia di finanza legittime ma talvolta invasive". "Post equitem sedet atra cura" ha scritto il poeta latino Orazio, "La cupa angoscia sta seduta alle spalle del cavaliere".



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Dall'idea all'impresa con Bergamo Formazione INIZIATIVE CAMERALI

L'Azienda Speciale della Camera di Commercio ha messo a punto un sistema integrato di progetti e servizi di orientamento, formazione, assistenza e consulenza rivolti sia ad aspiranti imprenditori sia ad imprese di nuova costituzione

er diffondere una cultura favorevole alla nascita di nuove attività imprenditoriali, educare all'autoimprenditorialità ed evitare la mortalità precoce delle neo-imprese, nel corso degli anni l'Azienda Speciale della Camera di Commercio Bergamo Formazione ha messo a punto un sistema integrato di progetti e servizi di orientamento, formazione, assistenza e consulenza rivolti sia ad aspiranti imprenditori sia ad imprese di nuova costituzione. L'accompagnamento è infatti fondamentale per trasferire agli aspiranti imprenditori informazioni, strumenti e competenze che li preparino ad affrontare con maggiore preparazione e certezze la successiva sfida dei mercati. Diverse le iniziative a sostegno degli aspiranti e neo-imprenditori che Bergamo Formazione ha avviato negli anni. Dal 1994 è infatti attivo lo sportello Punto Nuova Impresa, che fornisce gratuitamente, a tutti coloro che desiderano mettersi in proprio,

P

Prossimi appuntamenti seminari “Mettersi in proprio: una sfida possibile” I prossimi seminari MIP, incontri base per aspiranti e neo-imprenditori, sono in programma per sabato 10 luglio, sabato 18 settembre, sabato 30 ottobre e lunedì 29 novembre. I seminari si

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terranno nella sede di Bergamo Formazione (via Zilioli, 2 Bergamo), dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. La partecipazione è gratuita su prenotazione (si veda il sito www.bergamoformazione.it)

orientamento, informazioni e assistenza (leggi di riferimento, iter burocratico necessario, finanziamenti disponibili, indicazioni per la stesura del business plan, ecc.). per compiere i passi e le scelte iniziali legate all'avvio dell'attività desiderata. A partire dall'esperienza del PNI e dalla volontà di estendere il servizio di orientamento alla creazione d'impresa sul territorio, rendendola però ancora più mirata a seconda dei diversi settori economici, sono poi stati creati gli sportelli Formimpresa, oggi attivi all'interno di 5 Associazioni di Categoria appartenenti ai settori commercio, cooperazione e agricoltura. A Bergamo la voglia di "fare impresa" non si è arrestata nemmeno durante la crisi: nel I trimestre 2010 sono state 2.190 le nuove iscrizioni, contro le 1.369 dell'ultimo trimestre 2009. Certo le cessazioni sono state in numero superiore (rispettivamente 2272 nel I trimestre 2010 e 1499 nel IV trimestre 2009), ma ciò che colpisce è comunque la volontà di "continuare a mettersi in proprio" nonostante i venti di crisi. E per agevolare e sostenere questa "voglia di impresa" anche nel 2010 sono stati pianificati una serie di seminari base "Mettersi in proprio: una sfida possibile" utili ad aspiranti e neo-imprenditori per iniziare ad acquisire una preparazione imprenditoriale e valutare tutte le problematiche legate all'avvio di un'impresa. Realizzati dal 2002, sono incontri gratuiti, della durata di 8 ore, che puntano a fornire strumenti e informazioni per la corretta stesura del business plan, l'identificazione del mercato, la valutazione della convenienza economico-finanziaria, la scelta della forma giuridica più appropriata. La finalità è far capire al partecipante se l'idea imprenditoriale che ha


Punto Nuova Impresa Ente finanziatore:

Camera di Commercio

Ente attuatore:

Bergamo Formazione

Obiettivi:

Sostenere la creazione d'impresa fornendo informazioni e orientamento adeguati per evitare errori nella fase iniziale di progettazione/avvio dell'iniziativa imprenditoriale

Destinatari:

Aspiranti e neo imprenditori (ogni anno sono circa 3000 gli utenti dello sportello, che nell'88% dei casi non hanno ancora avviato l'attività)

Iniziative collegate:

A integrazione dell'attività del PNI, nelle Associazioni di Categoria del territorio operano, con il coordinamento di Bergamo Formazione, una serie di sportelli che forniscono gratuitamente informazioni e consulenze a chi desidera mettersi in proprio, tra questi ricordiamo gli sportelli Formimpresa, CreaImpresa InProprio (sostengono l'avvio di iniziative imprenditoriali artigiane da parte di lavoratori atipici ed extracomunitari), Punto In.Formativo dell'Impresa Donna (accompagnano imprese femminili nell'avvio e nel consolidamento) e Innovazione e Sviluppo (aiutano ad affrontare meglio le fasi critiche del ciclo di vita aziendale)

Per info e appuntamenti:

Segreteria di Bergamo Formazione (tel. 035/3888011; e-mail: pni@bg.camcom.it). Lo sportello riceve a Bergamo nella sede di Bergamo Formazione (via Zilioli 2, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13) o a Brembate Sopra nella sede del Centro Formativo per la Creazione d'Impresa (via Legler, lunedì e mercoledì pomeriggio, dalle 14.30 alle 19)

in mente è realmente fattibile, per evitare di avviare un'iniziativa destinata fin da subito all'insuccesso. Nel mese di maggio si è invece concluso il progetto regionale "Crisalide. Nascita, crescita e sviluppo delle imprese femminili", che da novembre 2009 ha messo a disposizione di imprenditrici e aspiranti tali servizi informativi e di orientamento (analisi competenze e valutazione attitudini imprenditoriali grazie allo sportello dedicato), di formazione (seminari sul mettersi in proprio generali e workshop tematici) e di consulenza (per la redazione del business plan). L'iniziativa, finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo e da Unioncamere Lombardia, attraverso i servizi messi a disposizione nelle Camere di Commercio aderenti (oltre a Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia e Sondrio) voleva favorire la nascita e lo sviluppo dell'imprenditorialità femminile. Per un progetto che si è chiuso, uno si è da poco aperto: è il caso dell'iniziativa regionale "Start", che offre servizi (formazione e consulenza) e contributi a fondo perduto ad aspiranti imprenditori, in particolare a disoccupati, inoccupati, cassaintegrati e lavoratori in mobilità. Il progetto è promosso e finanziato dal Ministero della Gioventù, dalla Regione Lombardia, da Unioncamere

Lombardia e da tutte le Camere di Commercio lombarde. Accanto a servizi/progetti nati a livello regionale per sostenere l'imprenditoria, femminile o meno, Bergamo Formazione da anni realizza e sviluppa progetti che si possono definire dei punti fermi nell'attività dell'Azienda Speciale. E' il caso delle Guide e delle Schede Teseo e del progetto Incubatore d'Impresa. Le guide sono manuali monotematici, che raccolgono informazioni per l'avvio di specifiche attività imprenditoriali, mentre le schede sono strumenti più sintetici dedicati a particolari iniziative imprenditoriali più nuove e di nicchia. A luglio verrà presentata l'ultima nata delle guide realizzate in collaborazione con il sistema associativo, quella destinata a chi volesse avviare un negozio al dettaglio non alimentare, e nel corso dell'anno saranno stese anche 4 nuove schede della collana. Per quanto riguarda l'Incubatore d'Impresa, fin dal 2001 la Camera ha creduto nelle potenzialità del progetto e ha dato continuità all’iniziativa, arrivata quest'anno alla 9a annualità. La struttura è a Brembate Sopra, all'interno del Centro Formativo per la Creazione d'Impresa di Bergamo Formazione. Nell'Incubatore aspiranti e nuovi imprenditori trovano un supporto concreto per 53


Formimpresa Ente finanziatore:

Camera di Commercio

Ente attuatore:

Bergamo Formazione

Partner dell'iniziativa:

5 Associazioni di Categoria (Ascom, Confesercenti, Confcooperative, Coldiretti Bergamo e Unione Provinciale Agricoltori)

Obiettivi:

Rete di sportelli informativi a supporto della creazione d'impresa nata sulla base dell'esperienza del Punto Nuova Impresa di Bergamo Formazione. Gli sportelli sono stati creati in alcune Associazioni di Categoria del territorio trasferendo la metodologia di orientamento all'autoimprenditorialità propria dello sportello PNI, ma rendendola ancora più mirata a seconda dei diversi settori

Destinatari:

Aspiranti, neo imprenditori e imprenditori operanti nei settori artigiano, agricolo, commerciale e cooperativo (nel 2009 sono state circa 400 le aziende beneficiarie che hanno usufruito di 3500 ore di sportello)

Modalità operative:

Attraverso gli sportelli, ogni Associazione offre alle aziende interessate sia un servizio di informazione sia ore di consulenza (in totale circa 700 ore per ogni Associazione coinvolta)

Durata progetto:

Annuale

Per informazioni e adesioni:

Bergamo Formazione (tel. 035/3888011; e-mail: verzeni@bg.camcom.it; sito Internet www.bergamoformazione.it) o direttamente le sedi delle Associazioni di categoria aderenti al progetto

la progettazione dell'idea imprenditoriale (uffici attrezzati in open space) e servizi di consulenza e assistenza personalizzati per accompagnare le fasi di costituzione e di start up. In questi anni si sono insediate e hanno avuto accesso ai servizi dell'Incubatore circa 90 idee di impresa; di queste più del 70% si sono costituite in forma imprenditoriale o in attività di lavoro autonomo e la quasi totalità è ancora oggi operante sul mercato. Infine, in collaborazione con il sistema associativo, ricordiamo 2 progetti che si rivolgono sia a imprese in fase di avvio sia a imprese già attive sul mercato: i progetti Innovazione e sviluppo e Punto In.Formativo dell'Impresa Donna. Al primo aderiscono 13 Associazioni di Categoria, all'interno delle quali opera uno sportello a cui le imprese possono riferirsi per usufruire di un check-up iniziale e successivamente di una consulenza mirata ai diversi momenti del ciclo di vita aziendale, ad esempio la fase di costituzione (entro i primi 2 anni) o a quelli che coincidono con le "revisioni" d'impresa (ristrutturazioni organizzative e/o gestionali, passaggio generazionale). Ogni azienda può usufruire fino a un massimo di 30 ore di consulenza personalizzata; nel 2010 saranno 17550 le ore di consulenza che le Associazioni potranno erogare nell'ambito del pro54

getto, quindi ne potranno usufruire circa 600 imprese. Il secondo progetto, a cui aderiscono 6 Associazioni di Categoria, fornisce supporto consulenziale mirato a un campione di imprese femminili per aiutarle in fase di avvio o in fase di consolidamento. Le consulenze personalizzate a disposizione, 20 ore massimo per impresa, vengono spesso realizzate direttamente in azienda, per permettere all'imprenditrice di "conciliare" meglio i tempi del lavoro con quelli della famiglia. Nel 2010 il progetto coinvolgerà 90 imprese, a cui saranno erogate 1800 ore di consulenza personalizzata gratuita.



ECONOMIA&BUSINESS

“Green Economy” e reti d’impresa contro la crisi PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

Secondo Angelo Carrara, presidente dell'Associazione Artigiani, formazione, innovazione, aggregazione e valorizzazione della persona, supportate da nuove idee come la Settimana e il Distretto per l'Energia, sono le carte vincenti per superare l'attuale momento critico

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: LAURA PIETRA

Associazione Artigiani ha scelto di guardare in faccia la crisi e aiutare gli artigiani bergamaschi a trovare le risorse per superarla. Una delle soluzioni individuate è stata quella di prendere spunto dalle esperienze del passato, come ad esempio le testimonianze fornite nel volume "Ad domos illorum de Acerbis - Storia di una famiglia e di un territorio". La storia - vera - ripercorre le tappe imprenditoriali di alcune famiglie di Rigosa e Sambusita (frazioni di Algua) e in particolare degli Acerbis capaci di attraversare periodi storici critici, affrontare diverse crisi, cambiare attività e attivarsi in cambiamenti, pronti a ripensare l'organizzazione e la struttura produttiva per non farsi travolgere dalla sorte e rimanere artigiani. Persone che hanno saputo innovare per rinnovarsi, che hanno scritto la storia economica della nostra provincia. Il libro, promosso dall'Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo e redatto dalle ricercatrici Nazzarina Invernizzi ed Eliana Acerbis sarà presentato in anteprima venerdì prossimo nell'auditorium della sede di via Torretta, a Bergamo. "Abbiamo sostenuto e patrocinato quest'iniziativa culturale - spiega Angelo Carrara, presidente dell'Associazione Artigiani come un'ulteriore occasione per confrontarci con gli imprenditori che stanno vivendo momenti di difficoltà. Spesso sfiduciati, non immaginano che ci siano strade capaci di portarci fuori dalla crisi. L'esperienza del passato, invece, insegna che spesso è la storia minore, cioè quella delle piccole imprese e delle loro famiglie, che porta avanti il mondo

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Credo che la forza, la fantasia, la capacità di innovare tipici della nostra categoria siano ancora oggi il valore aggiunto, in grado di farci guardare al futuro con fiducia per una vera e robusta rinascita". Nell'ultima vostra Conferenza Organizzativa le misure indicate per fronteggiare la crisi sono state: innovazione, aggregazione, sussidiarietà e valorizzazione della persona. In che misura questi temi possono rilanciare la figura dell'artigiano e dell'artigianato bergamasco? "I quattro temi che abbiamo definiti "driver" non sono parole messe in fila a caso. In un momento di difficoltà come quello attuale, dove sono saltati tutti gli schemi economici e produttivi, bisogna riposizionarsi. Innovare, quindi, significa cambiare il modo di "approcciarsi" al mercato. Non si tratta solo di acquistare il macchinario di ultima generazione: l'innovazione deve riguardare il processo e implica un cambiamento anche mentale. Aggiungo che l'individualismo, punto di forza per molto tempo dell'artigianato bergamasco, oggi non paga più. E' il momento di ragionare in termini di aggregazione e reti d'impresa. Il governo ha recentemente messo a disposizione delle imprese uno strumento giuridico, il "contratto di rete", che l'Associazione Artigiani sta promuovendo quale naturale evoluzione di consorzi, cooperative e associazioni temporanee. Le reti d'impresa permetteranno a tutte le imprese, soprattutto alle più piccole, di far parte di un corpus più grande e competere sul mercato".


Angelo Carrara

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Angelo Carrara e il direttore Stefano Maroni

Che ruolo giocano sussidiarietà e valorizzazione della persona? A quest'ultimo proposito, lei lo scorso 22 maggio ha assunto l'incarico di vicepresidente di Confartigianato Lombardia con delega alle politiche del welfare e della persona. È frutto di un rinnovato interesse per la centralità dell'individuo? "Sussidiarietà significa essere, come organizzazione di rappresentanza, intermediari tra le esigenze delle imprese e i compiti delle Istituzioni. Significa riguadagnare il ruolo di "corpi intermedi" proprio delle associazioni di categoria, organismi autonomi in grado di relazionarsi direttamente con la P.A. con più efficacia rispetto alla singola impresa, un ruolo che nel recente passato sembrava erroneamente essere superato. Per quanto riguarda il tema del welfare, assistiamo a tutti i livelli ad una riscoperta dell'individuo e della sua centralità. Ci si è finalmente resi conto che dietro ad ogni impresa c'è almeno una persona. Forse c'è voluto proprio questo momento di difficoltà per fare emergere con forza questa sollecitazione, che dovrà rappresentare un paradigma assoluto, uno dei pilastri del futuro, non solo per le associazioni ma anche per Istituzioni, Enti pubblici, istituti di credito ecc. La nostra associazione ha anticipato queste istanze conferendo nell'aprile dello scorso anno, per la prima volta, ad uno dei propri membri di giunta una delega specifica. Quindi è seguito il compito attribuitomi da Confartigianato Lombardia con la delega al welfare, che rappresenta una sfida senza dubbio interessante e ricca di spunti umani e valoriali". 58

A Bergamo bilateralità e contrattazione territoriale possono essere la strada e l'esempio di un nuovo modello di Welfare? "La nostra provincia è all'avanguardia, a livello nazionale, in materia di bilateralità. È un punto di forza del nostro territorio raggiunto grazie all'impegno e alla disponibilità di tutte le parti sociali. Ne è un esempio l'Edilcassa di Bergamo che ha dimostrato concretamente cosa possa fare la bilateralità per dipendenti e imprese". Nella nostra ultima intervista dell'autunno scorso abbiamo dato largo spazio alla Settimana per l'Energia. È in programma una nuova edizione? "Tutto il nuovo che avanza, in termini di trasporti, produzione e installazione di impianti ruota attorno al tema della "green economy". Stiamo già organizzando la seconda Settimana per l'Energia che presumibilmente sarà dall'8 al 14 novembre, coinvolgendo gli attori del territorio quali la Camera di Commercio, Servitec l'Università, Imprese&Territorio, Confindustria, l'Ordine degli ingegneri e in genere tutti gli enti e gli organismi che si sono dichiarati interessati a partecipare. Sarebbe interessante se potesse diventare un appuntamento fisso, sul modello di Bergamoscienza, con eventi congressuali, laboratori interattivi, conferenze, in grado di aggregare mondo politico, imprese, esperti ed esponenti della scuola e della cultura per approfondire il tema del risparmio energetico e delle energie rinnovabili. Intanto, anche l'Europa si è già accorta di noi. Il 23 marzo scorso, infat-


ti, ho avuto l'onore di illustrare a Bruxelles, al Comitato Economico e Sociale Europeo, i lavori della nostra Settimana per l'Energia quale testimonianza di buone pratiche messe in atto da uno Stato Membro". Fra i risultati della Settimana per l'Energia anche la proposta di un distretto dell'energia a Bergamo. Cosa significherebbe per le imprese e per la nostra provincia? "Per esempio garantirebbe agevolazioni anche fiscali alle imprese aderenti e consentirebbe al nostro territorio un maggiore sviluppo anche occupazionale creando le condizioni per una crescita della competitività. Le condizioni che abbiamo posto alla creazione di un distretto dell'energia nella nostra provincia riguardano infatti le sue ricadute che devono avvenire sul nostro territorio, sia in termini di sviluppo delle imprese che di aumento dei posti di lavoro. In sintesi, gli eventuali finanziamenti pubblici concessi, dovranno servire a creare investimenti e occupazione nella provincia di Bergamo. Per quanto riguarda l'attuazione del Distretto, con il supporto della Camera di Commercio, cabina di regia del progetto, abbiamo già fatto i primi passi a livello governativo. L'intenzione è annunciarne le tappe ufficiali nella prossima Settimana per l'Energia".

livello dove ogni associazione mantiene la sua personalità, libertà e autonomia ma con una sola voce quando bisogna rappresentare interessi comuni. In provincia, con Imprese&Territorio, siamo stati precursori di questo nuovo modo di fare rappresentanza che guarda unitariamente agli interessi delle PMI e allo sviluppo del territorio. L'obiettivo di Rete Imprese Italia è quello di essere un interlocutore forte, al pari di Confindustria e dei sindacati, nell'agenda politica del Governo". L'elezione di Malvestiti alla guida della Camera di Commercio di Bergamo è frutto della coesione maturata all'interno di Imprese&Territorio. Cosa si attende l'Associazione Artigiani dalla nuova guida camerale? "In questi due mesi abbiamo operato in modo unitario e collegiale, con la consapevolezza che il momento richiede, prima di tutto, un sostegno concreto alle imprese. Per esempio, abbiamo già deciso di ricapitalizzare il fondo dei consorzi fidi, per favorire l'accesso delle imprese al credito. Siamo sicuramente investiti da una importante responsabilità e mi auguro che potremo operare nel migliore dei modi, grazie anche alla guida di Malvestiti che incarna il nuovo spirito di coesione in atto".

Nonostante la crisi tra i giovani resiste la voglia di fare impresa: la formazione continua ad essere un valido supporto alla crescita delle imprese? "Sicuramente sì. Per esempio, a gennaio abbiamo terminato il primo percorso formativo triennale di ordine "accademico" in collaborazione con la School of Management - Sdm dell'Università di Bergamo con una ventina d'imprenditori artigiani, quasi tutti giovani. Il percorso ha avuto l'obiettivo di fornire agli imprenditori-studenti le conoscenze e gli strumenti utili per comprendere e interpretare le dinamiche economiche, politiche e sociali in cui operano e per migliorare le proprie capacità imprenditoriali, al fine di gestire con lungimiranza la propria impresa e accrescerne la competitività. Per i partecipanti è stato un impegno notevole, principalmente in termini di tempo sottratto all'impresa, perché ha comportato dieci giornate formative ogni anno, di otto ore ciascuna, con compiti individuali e lavori da fare a casa. Eppure il gradimento è stato altissimo, al punto che, per la prossima edizione del corso che partirà in autunno, gli iscritti sono già 60 per 25 posti disponibili". Quanto c'è dell'esperienza bergamasca di Imprese&Territorio in Rete Imprese Italia, il nuovo soggetto rappresentativo delle Pmi a livello nazionale costituito tra Confartigianato, Confcommercio, Cna, Confesercenti e Casartigiani? "La costituzione di Rete Imprese Italia ha guardato anche a Bergamo. E' un'aggregazione di secondo 59


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Giuseppe Antonio Banfi il banchiere "illuminato" IL LIBRO

"Bisogna mia faga 'mparà al gat a rampegà" ripeteva ai suoi collaboratori e proprio il rispetto della persona e delle competenze professionali lo hanno reso una persona unica all'interno del mondo bancario. Quaranta testimonianze, raccolte nel volume biografico a più voci "Intelligenza del cuore", raccontano lo storico direttore generale della Banca Popolare di Bergamo ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: LORIS SAMBINELLI

on avrei dovuto fare il bancario, ma il giardiniere; non avrei dovuto studiare da ragioniere, ma da perito agrario; tengo molto all'agricoltura, perché al mio paese esistono solo lac, melgòt e formét e le industrie che prosperano in paese producono formai e strachì (Invernizzi) e fanno farina per la polenta (Molino Nicoli)". A riportare la scherzosa frase di Giuseppe Antonio Banfi è Alfonso Bosis nel volume "L'intelligenza del cuore". Un libro presentato nella sede della Banca Popolare di Bergamo (e non poteva essere diversamente), che raccoglie e racconta l'esperienza professionale e umana del banchiere bergamasco, direttore generale della Popolare dal 1979 al 1992, dopo averne varcato la soglia agli inizi degli anni Cinquanta ed esserne stato consigliere e vicepresidente sino al 2006. Una frase, quella iniziale, che racchiude e simboleggia la figura di Banfi, uomo profondamente attaccato alla sua terra, nel

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senso di Bergamo e nella sua accezione più comune. Legato alla terra bergamasca per l'utilizzo di inflessioni dialettali, capaci di trasmettere immediatamente, agli interlocutori, la vivacità intellettuale e la cifra del suo pensiero. E poi uomo di profonda cultura nel senso del latino "colere", coltivare. Coltivare, appunto, il terreno delle relazioni umane con i collaboratori e non solo, creando uno stile e una squadra che lo ha sempre considerato maestro di banca e di vita. Relazioni che possono nascere per caso ma non crescono se non trovano un terreno fertile. Un terreno, quello di Giuseppe Antonio Banfi, coltivato in più di 50 anni trascorsi all'interno della stessa banca. Nel 1952, all'età di 27 anni viene assunto dalla Banca Popolare di Bergamo dall'allora presidente Guido Zanetti e dal direttore generale Giacomo Bertacchi. Nel 2006 per motivi di salute lascia l'incarico di vicepresidente e consigliere d'amministrazione dell'istituto di credito, sotto


Emilio Zanetti presidente Ubi Banca e Claudia Sartirani assessore alla cultura

la presidenza di Emilio Zanetti, figlio di Guido. E - curiosità - "dal di Bergamo ha ispirato anche la crescita della città. Il volume è stato 1952 al 1992, nei quarant'anni lavorativi alla Banca Popolare presentato da Franco Cattaneo, vicedirettore de L'Eco di Bergamo ha ricordato lo stesso Banfi ad un che ha moderato gli interventi di quotidiano locale - mi sono assenEmilio Zanetti, presidente della tato per malattia solo due giorni". Banca Popolare di Bergamo e del "L'intelligenza del cuore" (Bolis Consiglio di gestione di Ubi Banca, Edizioni) non è una biografia ma è un Laura Viganò, preside della Facoltà "racconto biografico a più voci". Il di Economia dell'Università di progetto editoriale, ideato e portato Bergamo, Claudia Sartirani, assesavanti da Clara Banfi, la figlia e dal sore alla Cultura di Bergamo, e marito Sergio Belotti, è stato curato Alberto Castoldi, rettore emerito da Sergio Beretta e raccoglie quarandell'Università di Bergamo. "Pino ta testimonianze di amici e collaboraBanfi - ha sottolineato Emilio tori di Banfi. Una schiera di nomi che Zanetti - è stato capace di unire al hanno segnato, a livello nazionale, il suo connaturato pragmatismo, mondo del credito intrecciando la derivante da una profonda e solida loro vita con il percorso professionaconoscenza dell'attività bancaria, Laura Viganò, Preside della facoltà le del banchiere bergamsco. Ci sono un forte e sincero senso di rispetto di economia a Bergamo testimonianze di Piero Barocci, per i collaboratori. Ne curava la Giampiero Cantoni, Piero Melazzini, Roberto Ruozi, Giuseppe crescita professionale e umana con uno stile, nella direzione, estreVigorelli e tanti altri. Contributi che tracciano la professionalità, l'umamente coinvolgente". Molte le qualità dimostrate sul campo permanità di una persona che scrivendo la storia della Banca Popolare chè "Banfi - ha aggiunto Zanetti -, ha mostrato una indiscussa 61


Sergio Belotti con la moglie Clara Banfi figlia di Giuseppe Antonio Banfi

capacità di valutare con fine competenza e saggezza le situazioni, grazie ad una linea segnata dalla prontezza nell'impartire direttive e soluzioni, dalla semplicità nei rapporti, dalla ricerca infaticabile di snellezza ed efficienza, supportato da una spiccata intelligenza e da una grande umanità". Durante la sua lunga carriera Giuseppe Antonio Banfi ha ricoperto anche altri importanti incarichi: membro del comitato esecutivo dell'Abi, componente - per circa vent'anni - della Giunta della Camera di Commercio di Bergamo, presidente dell'Orchestra stabile della città, membro dell'Ente Bergamaschi nel mondo e del consiglio di amministrazione del Premio narrativa Bergamo, della Fondazione Legler, del Premio San Pellegrino. Nel 2002 il Comune di Bergamo gli ha conferito la benemerenza civica. Proprio l'amministrazione comunale nella figura di Claudia Sartirani, assessore alla Cultura, ha ricordato ai presenti le "profon62

de tracce lasciate da Banfi nella vita culturale ed economica della provincia di Bergamo. Ha incarnato la sintesi perfetta tra ragione e sentimento, tra banchiere e intellettuale. Un esempio da promuovere per i giovani, perché "serve più al futuro - ha sottolineato Sartirani - che al passato. Banfi ricorda che l'intelligenza trova sempre una strada, che la correttezza sul lavoro e nella vita privata paga, che la morale è uno strumento per vivere in armonia con gli altri. E che impresa e capitale devono collegarsi con cultura e arte". La modernità e l'attualità di Banfi, il suo stile "illuminato" nel condurre l'istituto di credito sono stati sottolineati da Laura Viganò, preside della Facoltà di Economia dell'Università di Bergamo, perché "se la banca opera con correttezza a trarne vantaggio è la comunità intera. Dalle testimonianze raccolte nel volume si profila l'attenzione di Banfi verso i clienti, la centralità della persona, l'occhio di riguardo per il territorio, il profondo senso del dovere, l'importanza del lavoro di squadra e una sete di conoscenza: tutti atteggiamenti molto moderni". L'ex rettore dell'Ateneo, Castoldi, nel sottolineare le competenze umane e professionali di Banfi, ha ricordato "l'autorevolezza e il suo ruolo di guida e formativo. E' persona dalle ampie vedute sul proprio tempo e sulla realtà, con la quale ci si può identificare. Ci supera ma rappresenta valori che possiamo fare nostri". In chiusura, Cattaneo ha riassunto la figura di Banfi come "un servitore della banca, della terra e delle istituzioni bergamasche. Esempio di illustre banchiere perchè grande uomo che si è mosso all'interno di un triangolo vincente fatto di intelligenza, stile e passione civile". Al termine Sergio Beretta ha riproposto alcune significative testimonianze raccolte nel libro.



ECONOMIA&BUSINESS

ADBG, la cultura della prevenzione ha un nuovo presidente L’INTERVISTA

L'Associazione Diabetici Bergamaschi compie trent'anni il commercialista Giambattista Negretti, appena eletto a capo della Onlus: "Il diabete è una malattia subdola e asintomatica. Il nostro scopo è informare le persone"

TESTO&FOTO DI GIORGIO CHIESA

l diabete è un acceleratore d'invecchiamento e una persona diabetica costa alla società più del doppio di una persona non diabetica. Per questo, anche le istituzioni, dovrebbero aiutare un'associazione come la nostra, in quanto la malattia è un costo sociale non indifferente. Dunque, è meglio prevenire da tutti i punti di vista, in quanto in prima fila ci deve sempre essere l'uomo, prima ancora delle formalità burocratiche". Sono solo alcune battute registrate dopo l'incontro con il primario di diabetologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo Roberto Trevisan, un breve inciso per capire quanto sia importante il lavoro che l'Associazione Diabetici Bergamaschi svolge sul territorio. Se un'attività, infatti, si vede anche dai numeri che riesce a offrire, possiamo dire che quest'ultima è da trent'anni una delle Onlus più attive di tutta la città. Con 22mila "screening" di controllo della glicemia effettuati ogni anno, il neopresidente Giambattista Negretti ha sicuramente assunto una carica impegnativa e al contempo di grande responsabilità. Accanto a lui c'è comunque una schiera di preparati consiglieri e alcuni specialisti del diabete, tra cui, appunto, Roberto Trevisan e Antonio Carlo Bossi, direttore unità operativa malattie metaboliche e diabetologia dell'ospedale di Treviglio. E i numeri sono più che mai tangibili, in quanto proprio qualche giorno fa si è avuto un esempio delle potenzialità benefiche - e divulgative - che la ADBG riesce caparbiamente ad offrire anche grazie ai suoi volontari. Parliamo dei tre eventi "clou" che hanno caratterizzato la Bergamasca nell'ultimo periodo, vale a dire la mitica Adunata degli Alpini (8-9 maggio), la Camminata Nerazzurra (2 giugno) e il ritrovo in Piazza Vecchia di domenica 6 giungo scorso. Appuntamenti nei quali sono stati effettuati controlli ad oltre mille persone. "Lo scopo della nostra associazione - afferma il presidente Negretti - è la prevenzione. Il diabete è una malattia sub-

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GIAMBATTISTA NEGRETTI

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dola e asintomatica, almeno fino a quando violentemente si manifesta. Per questo è importante far capire alle persone come alimentarsi nel modo corretto e come trovare il tempo per svolgere un po' di attività fisica. Lo "screening" della glicemia è un'operazione molto utile: consente anche di parlare con la gente e al contempo di divulgare il più possibile l'importanza della prevenzione. Dal canto nostro, abbiamo sempre saputo quanto fosse fondamentale agire sul territorio. A novembre, come ogni anno, saremo presenti alla "Giornata Mondiale del Diabete" al Quadriportico del Sentierone in Bergamo, occasione nella quale vengono effettuati screening di controllo della glicemia mediamente ad oltre 800 persone". Com'è strutturata l'attività dell'associazione? "La nostra attività si svolge in modo itinerante in oltre 120 Comuni della provincia e consiste principalmente - come detto - nell'effettuazione di screening di controllo della glicemia, misurando il valore di glucosio nel sangue con appositi strumenti (reflettometri). I cittadini per i quali questa misurazione evidenzia un valore fuori dai parametri, vengono invitati a recarsi dal proprio medico curante per poter effettuare un controllo più approfondito con esami di laboratorio. Alle persone già affette dalla malattia, invece, possono essere date indicazioni circa la gestione della malattia stessa attraverso un corretto stile di vita (attività fisica e dieta)". Quindi, cercate di coprire tutta la Bergamasca con la vostra opera di prevenzione? "La comunicazione è senz'altro importante per una Onlus come la nostra. La sede di Bergamo collabora attivamente con quella di Treviglio, al momento siamo presenti anche alla Clinica Castelli e alle Cliniche Gavazzeni, per non parlare dell'ospedale Bolognini di Seriate e di Romano di Lombardia. Insomma, siamo in espansione sul territorio e non vogliamo fermarci. Solo a Bergamo ci sono 44mila persone diabetiche e molte altre non sanno di esserlo. Vorrei aggiungere che siamo una realtà totalmente benefica e viviamo di sole donazioni, la quota d'iscrizione è infatti simbolica (10euro l'anno). La nostra forza è accogliere tutti coloro che vogliono fare del bene, diabetici e non solo". 66

ROBERTO TREVISAN

Quali problemi ha l'associazione ancora da risolvere? "Sicuramente continua Roberto Trevisan - dobbiamo fare un salto di qualità, dobbiamo riuscire a diffondere maggiormente la consapevolezza del diabete. La realtà è che la società attuale ci bombarda con una serie di messaggi completamente sbagliati sul modo di alimentarci. Anche alcuni cibi tipici della cultura bergamasca dovrebbero essere consumati con più moderazione. Personalmente ritengo molto importante un'adeguata informazione svolta anche nelle scuole - come già stiamo facendo -, così da aggiornare o informare i docenti e i giovani studenti. Tutto, ancora, per prevenire, effettuando anche prove glicemiche". Quali novità porterà il nuovo ospedale per le associazioni Onlus? "Posso dirle che è prevista una sezione apposita con una sorta di segreteria che avrà il compito di rappresentare tutte le Onlus del territorio bergamasco. È un grande vantaggio, in quanto

una persona potrà sempre mantenere un punto di riferimento sicuro. Al momento, infatti, l'associazione è presente a Bergamo due volte la settimana, poi a Treviglio sei giorni e la domenica sulle piazze. Col nuovo ospedale si riusciranno a fornire tutte le informazioni in modo dettagliato, anche se probabilmente lo spazio dedicato sarà più contenuto". Com'è possibile investire sulla comunicazione della consapevolezza? "Intanto - continua Antonio Carlo Bossi - organizzando serate come già stiamo facendo in partnership con A.I.D.O. e Avis. Sono eventi di tipo divulgativo a cui spesso partecipano anche alcuni dietisti nostri collaboratori. Inoltre, la nostra associazione ha acquisito esperienza di attività di volontariato internazionale, supportando il gruppo di sanitari che ha svolto attività all'Ospedale Regionale di Wa, in Ghana. Non dimentichiamo anche l'avventura all'Ospedale Santa Teresa di Abancay in Perù, un grande successo sia per i numeri di persone visitate, sia


per i risultati ottenuti. Sei nostri volontari si sono infatti recati in una località delle Ande tra le più bisognose d'aiuto. Manteniamo tutt'ora contatti con le culture locali grazie ai moderni sistemi di comunicazione come Skype e Facebook, lo scambio di conoscenze è fondamentale per entrambi". Un'esperienza che l'ha segnata profondamente, visto anche che ha deciso di dedicarle il libro "Visitando In Perù". "Ad Abacay non c'è una struttura che possa fornire assistenza specialistica diabetologia. Quindi, fortificati dell'esperienza con la Repubblica del Ghana - ricordiamo che un "Diabetes Center" è oggi attivo presso l'Ospedale di Kumasi anche grazie a noi vogliamo proseguire la collaborazione instaurata con il Santa Teresa, dando la possibilità a personale peruviano di venire ospitato in Italia per un periodo di specializzazione in campo metabolico. Lo scopo è fornire le conoscenze, una volta rientrati in patria, per poter svolgere un adeguato servizio ai diabetici di Abancay".

Quali altri risultati importanti avete già ottenuto? "E' impossibile stilare una classifica. Posso raccontarvi un aneddoto - chiamiamolo così - che ci ha regalato molta gioia e che dimostra come il diabete sia una malattia non difficile da tenere sotto controllo se c'è informazione. Un nostro paziente ha rappresentato l'Italia alla Maratona Internazionale di Minneapolis, era l'unico diabe-

tico italiano a partecipare ed ha corso la gara con un microinfusore per insulina. Parlo di uno strumento che eroga la sostanza in modo continuo grazie ad un apposito sensore glicemico, il tutto mentre si svolge l'attività fisica. È un semplice esempio per ripetere il nocciolo della questione: informazione, conoscenza e vicinanza delle istituzioni. Sono queste le ricette per rendere il diabete un compagno di vita meno pericoloso".

Da sinistra Antonio Carlo Bossi con Davide Zanotti

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ECONOMIA&BUSINESS

Incompreso ma di successo, è arrivato il nuovo Apple iPad “LA TAVOLETTA”

Tre milioni di esemplari venduti in 80 giorni in tutto il mondo A Bergamo, già dalla mattinata del 28 maggio (giorno del lancio europeo) "Media World" di Curno era stato preso d'assalto TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

icordate quando Steve Jobs, nel lontano 1984, aveva lanciato Macintosh, il primo computer con interfaccia grafica del mondo? Anche allora non era stato compreso, e se tanto mi da tanto, la sensazione di scetticismo che ha accompagnato il lancio di iPad ha avuto evidenti analogie, anche per quanto riguarda il successo riscontrato. Il nuovo dispositivo della "mela" di Cupertino è infatti il prodotto più discusso e chiacchierato degli ultimi tempi. Lo abbiamo provato per voi al centro "Media World" di Curno il giorno del lancio ufficiale italiano, lo scorso venerdì 28 maggio. La corsa all'ultimo oggetto del desiderio era iniziata già dalla mattina, quando il negozio interno era stato preso d'assalto da acquirenti e curiosi. Pochi minuti per esaurire tutti gli esemplari presenti, numerosi clienti si sono dovuti infatti accontentare di provare il nuovo gioiello nel banco prova del corner allestito. Davvero niente male, se si considera che il modello base, con connessione wi-fi e 16 gigabyte di memoria costa 499euro, mentre il modello più costoso (dotato di 64 gigabyte di memoria, connessione wi-fi e 3G) è in vendita a 799euro. Subito al primo incontro, la sensazione è stata di meraviglia, uno stupore difficile da descrivere a parole.

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Quello che dalla critica è stato definito un "iPhonone", è in realtà un gioiello tecnologico che fa sognare. Ma a cosa serve, in poche parole, avere un "tablet computer" di simile qualità? La risposta è abbastanza semplice, iPad espande tutte le potenzialità che sono sempre rimaste inespresse in iPhone. La navigazione su Safari (il browser di Apple) è incredibilmente facile e veloce e il controllo della posta è semplice e immediato. Tuttavia, le novità più sostanziose riguardano senz'altro le applicazioni native "Numbers - Keynote - Pages" e iBooks. Le prime tre corrispondono sostanzialmente alla trasposizione di iWorks (vale a dire la versione Mac di Microsoft Excel, PowerPoint e Word), mentre l'ultima è l'interfaccia per archiviare e sfogliare libri digitali. A 80 giorni di distanza dal lancio di iPad in Nord America, il dispositivo Apple ha raggiunto il traguardo dei tre milioni di copie vendute in tutto il mondo. Undici mila sono invece le applicazioni sviluppate appositamente e disponibili sull'Apple Store. Recentemente, inoltre, la "mela" ha rilasciato la versione OS4 del suo sistema operativo per iPhone, che introduce interessanti novità come il tanto richiesto multitasking. La versione iPad è invece prevista per il prossimo autunno, quando finalmente i due maggiori dispositivi di casa Apple potranno viaggiare paralleli.



ECONOMIA&BUSINESS

Nasce a Curno il primo "Sport Resort" d'Europa IN COPERTINA

Verrà inaugurato a settembre ma già dal 23 agosto aprirà una speciale prevendita. Il proprietario Alberto Gamba: "Sport, intrattenimento e svago, cure e relax, tutto in un unico luogo" 70


Da sinistra Alberto Gamba assieme all’architetto Stefano Genoni

"Fin dal primo incontro con gli architetti c'è stato un comun denominatore: progettare e costruire un luogo magico che riuscisse a trasmettere un'emozione ai nostri ospiti in ogni momento della loro permanenza, anche nei gesti più quotidiani"

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

mmaginatevi un luogo dove tutto, nei minimi dettagli, è stato progettato per farvi stare bene. Ampi spazi dedicati solo al benessere nel senso più ampio del termine. Dove poter trascorre del tempo dedicandosi a se stessi e poter scegliere come impiegarlo fra molteplici possibilità. Non stiamo parlando di un luogo lontano nel tempo e nello spazio, vi stiamo descrivendo il nuovo "Sportpiù Resort". I più avvezzi a questi termini un po' misteriosi si saranno già precipitati a cercare il modo di iscriversi perché ne hanno compreso le potenzialità, per i più scettici, niente paura: queste pagine servono anche a voi. Vi accompagniamo nell'ultimo centro fitness&wellness, il più innovativo d'Europa, in apertura il prossimo settembre (ma con una speciale prevendita già dal 23 agosto). E

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ad aprirci le porte - in esclusiva per Bergamo Economia -, è Alberto Gamba, figlio di Dario Gamba: il fondatore del mondo degli "Health & Sport Clubs" di Bergamo. "Questo, per me e la mia famiglia, è un sogno che si avvera. Finalmente possiamo offrire alla città un nuovo modo di pensare il centro sportivo. Nel 1989 c'era un'esigenza, quella di creare un posto per poter fare body building finalizzato alla costruzione del corpo e in cui il cliente trovava uno spazio anche per l'aerobica e la prima acquagym. Oggi, invece, sempre per cercare di andare incontro ai nuovi bisogni della popolazione, ci proponiamo come promotori di salute, di benessere e di stile di vita. E' un concetto diverso, lo stesso su cui sono state poste le fondamenta per il nuovo "Sport Resort". Vale a dire, un luogo unico che si impegna a soddisfare le esigenze e i desideri dei propri ospiti per sport, intrattenimento e svago, cure e relax". Come si concilia la parola "Resort" con un centro sportivo? "Non vogliamo costruire solo una grande palestra con attrezzi d'ultima generazione: da noi si respirerà aria nuova, porteremo le 72

persone in percorsi polisensoriali ed emozionali. Ci saranno spazi adibiti al fitness senza dubbio, ma contestualmente ad altri ambienti e servizi che permetteranno agli utenti di coniugare attività fisica a benessere di corpo e mente nel massimo del comfort. Abbiamo studiato una struttura che riesce ad unire - in modo armonico - luoghi dove poter non solo fare fitness, ma anche spazi socializzanti dove potersi ritagliare del tempo per potersi svagare, divertire, rilassare, e dove addirittura si potrà lavorare". Come si arriva ad un progetto tanto ambizioso? "Seguendo la filosofia che ci ha sempre contraddistinti. Mettendo al centro di tutto il progetto la persona. Vogliamo che ogni ospite viva l'esperienza del Club con grande serenità, come se fosse a casa. Per interpretare al meglio le esigenze dell'utente e tradurle in un'atmosfera che fosse magica e incantevole, ma anche funzionale, abbiamo scelto due architetti di fama internazionale, con un "occhio sul mondo", per aiutarci a fondere sport, movimento e accoglienza nello stesso concetto. Faccio


"Da "costruttori del corpo" negli anni ottanta, oggi siamo promotori di salute"

riferimento a Christophe Pillet - con cui abbiamo progettato gli interni - e a Stefano Genoni, che ha progettato l'esterno". La metratura è molto generosa: 5mila metri quadrati coperti e 33mila d'area verde. Ci illustra il progetto? "Un'altra delle novità del centro sarà l'organizzazione degli spazi, abbiamo infatti profilato gli accessi al centro e previsto dei percorsi per ogni profilo. Quest'ultimi infatti, con le diverse zone che abbiamo creato, sono studiati per soddisfare qualsiasi esigenza. La nuova filosofia parte proprio da una ridistribuzione degli spazi che vuole far coesistere tutta l'offerta in armonia, senza predominio di alcuna: il 33% sarà dedicato all'acqua (temperature diverse, salata e non salata, talassoterapia), un altro 33% allo sport e l'ultimo terzo sarà dedicato alla relazione e alla socializzazione". Nello "Sport Resort" come verrà intesa la comune pratica sportiva? "Abbiamo fatto di tutto affinché la persona sia felice di prati-

care attività fisica, prendersi cura del corpo non deve essere una pratica alienante, ma divertente e gratificante. Lo "Sport Resort" s'impegna proprio in questo e lo fa mettendo a disposizione i servizi in maniera tutt'altro che invasiva: il concetto di wellness non è sufficiente per identificare il nuovo centro, siamo proiettati verso un futuro che parla anche di joiness, la felicità e la gioia nel dedicare spazio e tempo per se stessi". Possiamo dire che uno "Sport Resort" così incentrato sulla persona sia anche un servizio sociale? "E' quello che chiedono Governo ed Europa quando dicono che bisogna invertire la rotta: fare più prevenzione per spendere meno nelle cure. Il nostro intento è proprio promuovere la prevenzione e lo stile di vita sano. La persona che sta bene e fa movimento è un individuo che vive in armonia con se stesso e con il suo prossimo, capace di affrontare la vita lavorativa e privata con maggiore forza interiore. Concetto in linea con la nostra mission: avvicinare sempre più persone ad una regolare, 73


"Anche attraverso la cura per il design, il tempo che l'ospite dedicherà a se stesso sarà piacevole, avrà la possibilità di provare emozioni diverse a seconda dei luoghi che andrà ad occupare"

corretta e coinvolgente esperienza fisica e mentale, contribuendo a migliorare il loro stile di vita. E' il Dna del nostro marchio "Health & Sport Clubs": i club dello sport e della salute". Come farà il cliente a scegliere uno dei percorsi proposti? "In seguito ad una attenta analisi dei suoi bisogni, in collaborazione con il nostro staff d'accoglienza, sarà facile e bello per il nostro ospite individuare il percorso più giusto per lui. Nel proseguo, sempre accompagnato dal nostro staff e accorgendosi di aver soddisfatto dei desideri e raggiunto degli obiettivi, potrà piacevolmente cambiarlo. I percorsi identificano sei profili di persone. La prima è quella del cliente "move", che sente il bisogno di fare movimento, dedicata a tutte le persone che svolgono l'attività fisica per migliorare la propria salute, allenandosi per il benessere quotidiano. La seconda è quella del cliente 74

"balance", che cerca il relax dalla tensione e dallo stress, allenandosi per raggiungere il proprio equilibrio psicofisico. La terza è la tipologia del cliente "tonic", vale a dire quella persona attenta al proprio aspetto, che si sente bene quando si allena e che sceglie il percorso per bruciare calorie e tenere il peso sotto controllo. Poi c'è il cosiddetto "power", che sarà scelto dalle persone più attente alla prestanza fisica. Il percorso "sport", invece, verrà utilizzato dai gruppi che devono prepararsi fisicamente a una determinata disciplina, come - nel caso del volley - la Foppapedretti o l'Olimpia Pallavolo Bergamo, che da quest'anno si allenerà con noi. Infine, il percorso "fun" è dedicato ai clienti che cercano divertimento e che vogliono incontrarsi e socializzare". Una domanda provocatoria: in questo mondo in cui tutto è molto veloce e il tempo libero è sempre più ridotto, non è


controproducente la scelta di aprire una struttura simile? "Come detto, in base ai profili ci sono esigenze diverse. Abbiamo sempre più richieste di clienti che vogliono divertirsi, socializzare e, nel frattempo, tornare in forma. Spesso vediamo dei manager "obbligati" a venire a fare attività fisica perché il proprio corpo non risponde più alle aspettative. Il manager del futuro, cosciente che il suo corpo e la sua mente sono il suo strumento di lavoro, gestisce la sua vita secondo principi. Avere un appuntamento in palestra significa dedicare tempo per se stessi, per riuscire poi ad essere ancora più produttivi sul lavoro, ancora più propositivi nella sfera privata".

Christophe Pillet e Stefano Genoni: “Sport Resort” interior&exterior designers hristophe Pillet è l'alfiere del nuovo design francese. Si è diplomato alla "Accademia delle Arti Decorative" di Nizza nel 1985 ed ha frequentato a Milano un master alla "Domus Academy", dove ha poi collaborato con Martine Bedin. Nel 1988 si è spostato a Parigi, dove per cinque anni è stato assistente di Philippe Starck, incontro che ne ha segnato la carriera e il modo d'interpretare la professione. Dal maggio 1993 ha lavorato come progettista e designer indipendente, e appena un anno più tardi è stato eletto creatore dell'anno. Le sue attività spaziano dal "forniture design" al design di prodotto, dall'architettura agli allestimenti. Collabora tutt'ora con numerose aziende, tra cui Artelano, Cappellini, Mazzega, Driade, Trussardi, Whirlpool, Ycami, Ecart International, Edra, Zanotta, EMU, Renault e Lacoste. Tra i progetti recenti o in corso di realizzazione, ricordiamo una serie di accessori proprio per Lacoste, una collezione di lampade per Mazzega, il corner Catherine Malandrino presso Harrod's a Londra, i negozi Catherine Malandrino a New York, una linea di tappeti per Toulemonde Bochart, i Saloni Redken negli Stati Uniti, l'Hotel SEIZZ a Parigi e il negozio Jean-Claude Jitrois a Londra. Nelle sue creazioni si fondono ispirazioni tratte da elementi naturali come anche dall'immaginario degli anni '60. Infine, ha esposto le sue opere al "Centre Georges Pompidou" di Parigi, al "Museo delle Arti Decorative" di Lucerna e in numerose altre sedi di prestigio.

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Avete anche previsto un'area therapy? "Espanderemo le conoscenze che abbiamo maturato con la clinica di via San Bernardino, avremo un percorso ortopedico per risolvere le problematiche di tipo sanitario, perché anche quest'ultime riconducono al benessere e al wellness. Dicevamo promotori di salute, in quanto c'impegneremo per portare l'individuo a raggiungere la forma ottimale affinché stia bene. Fisiatri, medici e osteopati risolveranno i problemi ortopedici. Infine, aggiungeremo un tassello in più per assistere le persone con problemi di sindrome metabolica". Per concludere, sappiamo che avete stretto un accordo con l'azienda leader (a livello mondiale) di attrezzi per la palestra. "Life Fitness ha voluto fortemente che questo centro diventasse il loro show-room in Europa. Si impegneranno nel tenerci il parco attrezzi sempre nuovo e innovativo e, per questo, noi ospiteremo i loro clienti europei. Il Resort, quindi, sarà anche una vetrina internazionale della nuova filosofia di wellness che abbiamo ideato".

tafano Genoni nasce a Busto Arsizio il 24 agosto 1977. Si è laureato in architettura allo I.U.A.V. di Venezia nel 2005 ed ha poi iniziato l'attività nel 2006. Le sue esperienze professionali nel campo dell'architettura sono diverse, da concorsi internazionali a edifici residenziali, passando per strutture commerciali, museali, recupero e restauro conservativo. Mantiene numerose collaborazioni con architetti di fama internazionale come Luigi Snozzi (con il quale ha vinto un concorso internazionale per la realizzazione della nuova stazione "Alta Velocità" di Napoli), Paulo Mendes da Rocha (vincitori del concorso per la realizzazione del nuovo polo giudiziario a Trento) e Youn Jae Won, per la realizzazione del nuovo museo d'arte contemporanea a Seoul.

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ECONOMIA&BUSINESS

"Sistemi Energie Rinnovabili", il solare da record è a Spirano TOP BUSINESS

E' stato inaugurato lo scorso 19 giugno il più grande impianto ad inseguimento della Lombardia. Maurizio Barnabò, direttore generale di SER Group: "E' un capolavoro che abbatte le emissioni di CO2 per 689 tonnellate annue" TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

è chi ci prova per business e chi è mosso da ideali. L'imprenditoria, se corretta, non si giudica, ma si può dividere molto sinteticamente in questi due filoni. La filiera del fotovoltaico, con tutto il suo carico d'innovazione e d'incentivi, è il settore ideale nel quale le due ramificazioni vengono alla luce. Dunque, se sabato 19 giugno scorso la "SER Group" ha inaugu-

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rato - a Spirano - il più grande impianto a inseguimento dell'intera Lombardia, la domanda è semplice e immediata: i fautori di una simile meraviglia tecnologica "inseguono" semplicemente il profitto o, nel caso specifico, hanno una vocazione "naturale" alla tutela e salvaguardia dell'ambiente? Per il famoso protocollo di Kyoto la domanda ha ben poca importanza, ciò che conta è che tali opere vengano realizzate, special-


mente in Italia, paese ancora arretrato nel settore delle energie rinnovabili. Tuttavia, per il cittadino bergamasco, che esso sia imprenditore o semplice dipendente, il quesito assume un certo rilievo, specialmente quando in gioco entrano la serietà dell'azienda realizzatrice dell'opera, la sua esperienza e la sua, chiamiamola cosÏ, vocazione. Di questo e altro abbiamo parlato con i quattro soci che compongono il CDA dell'azienda di Pognano, vale a dire Maurizio Barnabò - direttore generale -, Matteo Piccoli - direttore tecnico -, Massimo Zanetti - direttore amministrativo - e Rino Carelli, direttore commerciale.

Da sinistra: Maurizio Barnabò, Rino Carelli, Matteo Piccoli e Massimo Zanetti

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"Abbiamo realizzato - afferma il portavoce Barnabò - un capolavoro frutto dell'esperienza di quasi dieci anni d'attività. Con quest'ultima opera riusciamo ad abbattere le emissioni di CO2 per circa 689 tonnellate annue. Il parco fotovoltaico si estende per 43mila metri quadri, è un 860,22 kWp ed è in grado di produrre energia elettrica per 1,3 milioni di kWh all'anno. In altre parole, può soddisfare il fabbisogno energetico di circa 400 famiglie. La nostra azienda è nata con lo scopo di ridurre le emissioni di anidride carbonica, il know-how è sempre stato questo, non deriviamo né discendiamo da un'impresa elettrica e non abbiamo intrapreso la strada del fotovoltaico per questioni di business". Infatti, è curioso che parliate prima di emissioni di CO2 che di rendimento energetico. "L'impianto, per entrare nel dettaglio, è dotato di 92 inseguitori (chiamati anche girasoli). Come è facile capire anche dal nome, sono una particolare tipologia di pannello che consente di avere una producibilità del 30% più alta 78

rispetto ai fissi, in quanto si girano progressivamente in direzione del sole. L'investimento è stato molto importante, parlo di 4,4 milioni di euro, stanziati per il 20% dai soci, mentre il resto attraverso un finanziamento bancario da parte della Mediocredito Italiano".

Il nuovo impianto di Spirano

Qual è l'elemento che vi distingue dalle aziende che si sono "trasformate" in installatori d'impianti solari? "Come avrete già capito, lo spirito. Siamo nati nel 2001, quando ancora il mercato non era florido. Nel corso del tempo abbiamo


maturato esperienza sul campo, concentrati solo sul nostro settore. Siamo "system integrator", vale a dire professionisti in grado di consegnare un impianto "chiavi in mano". Il nostro vantaggio è quello di svolgere tutta l'attività internamente all'azienda, non sub-appaltando alcun aspetto. Lo staff è composto da circa 50 dipendenti e proprio in loro risiede la nostra maggiore forza. Puntiamo molto sull'affidabilità, altrimenti non potrebbe spiegarsi il fatto che in un decennio abbiamo installato 1290 impianti fotovoltaici, raddoppiando di anno in anno il lavoro". Per un privato, quali sono i vantaggi dell'energia pulita? "Un impianto fotovoltaico si ripaga in sette anni. Poi, per altri venti, fa guadagnare a chi l'ha installato. Al termine dei trent'anni finisce il conto energia, cioè l'incentivo del Governo, a quel punto l'impianto continua a produrre energia con un calo di prestazioni minimo. Tuttavia, bisogna considerare che alla fine del ciclo, e probabilmente anche prima, ci sarà una tecnologia superiore, più raffinata, e magari anche un nuovo conto energia. Quindi potrebbe essere probabile che convenga smantellare l'impianto per installarne uno nuovo, che produce e fa guadagnare il triplo".

mente corretto spendere i soldi dei contribuenti (che alimentano il conto energia) in uno dei pochi paesi che sul piano delle rinnovabili non intende fare nulla. Preferiamo che i soldi rimangano qui per dar fiato al nostro mercato". Quali sono le vostre prospettive sul futuro? "Abbiamo ancora molta strada da fare. Siamo lontani anni luce da paesi come la Germania. Ci vorrebbe più continuità anche da parte dei governi, l'Italia - infatti - ha un potenziale enorme. Il futuro della "SER Group" sarà anche in Sardegna, dove è presente - in abbondanza un'altra fonte rinnovabile che ci interessa, quella eolica".

Immaginiamo che la crisi non abbia colpito il vostro settore. "Grazie alla crisi abbiamo incredibilmente tratto enormi vantaggi, in quanto sono venuti meno molti modi d'investire. Inoltre, le banche si sono convinte una volta per tutte che il mercato dell'energia pulita è sicuro. Ormai, il fotovoltaico è da trattare come l'immobiliare di un tempo, anche se fondamentalmente e fiscalmente rimane un bene strumentale". Dove vengono prodotti i vostri pannelli solari? "Non in Cina. Riteniamo che il prodotto asiatico sia discretamente valido, tuttavia preferiamo interfacciarci con il mercato europeo, anche per una questione di gestione degli imprevisti. In ogni caso, anche il resto del materiale che utilizziamo, come gli inverter, proviene tutto dall'Unione europea. Inoltre, non riteniamo etica79


ENOGASTRONOMIA&TURISMO

Giorgio Bonassoli

Rifugi e prelibatezze: la giusta formula del turismo orobico TERRITORIO

Parola all'Assessore al Turismo Giorgio Bonassoli: "La sesta edizione de "I rifugi dai sapori orobici" sarà un successo Attraverso un lavoro collaborativo potremo promuoverci nel mercato" 80

ARTICOLO DI: CARLO DI GREGORIO PHOTO: GIORGIO CHIESA

rifugi dei sapori orobici" anche quest'estate allieterà i palati di tutti coloro che vorranno avventurarsi alla scoperta delle montagne bergamasche, ma con molte novità in più. Non cambia il piatto forte della manifestazione, anzi, meglio, i piatti forti: venti rifugi, sparsi per le Orobie, che serviranno sulle loro tavole i prodotti tipici della tradizione locale. Pietanze uniche, figlie della cultura bergamasca e del territorio, introvabili se non con grande sforzo sugli scaffali di quella grande distribuzione che, oramai, ha uniformato i gusti ed i sapori delle nostre tavole. Ecco dunque spiegato il titolo della manifestazione, una sigla che vuole esprimere quel "fare sistema" che è la chiave di volta per affermare Bergamo e la Bergamasca nel panorama dell'offerta turistica. "Solo attraverso un lavoro sinergico potremo promuoverci con successo nel mercato del

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Rifugio Gherardi 329.7232593

Rifugio Grassi 348.8522784

Rifugio Benigni 0345.89033

Rifugio Dordona 349.6148236

Rifugio Laghi Gemelli 0345.71212

turismo", ha affermato l'Assessore al Turismo della Provincia di Bergamo Giorgio Bonassoli, prima di spiegarne i dettagli prendendo in mano uno dei pieghevoli realizzati finora dalla Provincia. "In questi prodotti editoriali ci sono molte foto, ci sono le descrizioni delle bellezze bergamasche e tante altre informazioni utili a promuovere il territorio. Mancano però le indicazioni degli eventi in programma e mancano anche e soprattutto quei riferimenti utili al turista per prenotare una vacanza o anche solo un fine settimana. Questi pieghevoli sono fini a se

stessi in quanto, per consentire a Bergamo di offrire un prodotto competitivo nel mercato turistico, bisogna creare un sistema di comunicazione integrato, con pacchetti turistici che coniughino tutte le bellezze della Bergamasca, da quelle naturali a quelle culturali, per passare alle eccellenze enogastronomiche". In questo senso, allora, qual è il ruolo della Provincia? "Il compito della Provincia è certamente quello di promuovere il territorio bergamasco attraverso un progetto di comuni-

cazione integrato. Quest'ultimo dev'essere ottenuto in sinergia con le altre realtà presenti sul territorio, che si sono già dimostrate molto attente al settore del turismo: CCIAA, associazioni di categoria, SACBO, fondazioni e privati. Un progetto, insomma, che oltre al turismo comunemente inteso promuova le nostre strutture e i numerosi eventi che vengono proposti ogni anno su tutto il territorio. Bisogna anche sfruttare le opportunità geografiche, mi riferisco all'aeroporto di Orio al Serio. Vale a dire, la contiguità con Milano, capitale della moda mondiale, e

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Rifugio La Valle del Drago 0345.84099

Rifugio Capanna 2000 0345.95096

Rifugio Alpe Corte 0346.35090

Rifugio F.lli. Longo 0345.77070

Rifugio Calvi 0345.77047

Città alta, un unicum nel panorama artistico europeo". E per quanto riguarda l'enogastronomia? "Novità di quest'anno è stata la manifestazione "L'oro in bocca", mostra-mercato di 23 produttori d'olio doc italiano sul lago d'Iseo. In particolare, Bergamo sarà rappresentata dall'eccellenza dell'olio del Sebino. Questa manifestazione è l'esempio di ciò che ci serve per promuovere il turismo enogastronomico ed è dimostrazione del fatto che la Provincia sia in prima linea per promuovere il nostro territorio anche, come detto, attraverso l'enogastrono-

mia. E poi, quest'estate, "I rifugi dei sapori orobici" arriveranno alla loro sesta edizione". Con diverse novità da quello che abbiamo capito. "Tre in particolare: la prima è la collaborazione con Turismo Bergamo. La seconda sono dei video su sentieri e rifugi che verranno realizzati a luglio e divulgati sui media. La terza è la sinergia con la Camera di Commercio". Per quanto riguarda la collaborazione con Turismo Bergamo, in cosa consisterà? "Turismo Bergamo è l'agenzia

per lo sviluppo e la promozione turistica provinciale ed è anche un portale Internet. Quest'anno abbiamo deciso di usare Turismo Bergamo per diffondere informazioni necessarie sulle strutture ricettive della Bergamasca e sui servizi ai turisti che le nostre località possono offrire. L'obiettivo è fornire un prodotto a trecentosessanta gradi per vivere appieno l'iniziativa "I rifugi dei sapori orobici". Sul portale ci saranno, infatti, l'elenco dei venti rifugi che aderiscono all'iniziativa, ma anche numerose notizie sulle molte manifestazioni estive programmate nelle nostre valli, come ad esempio l'apertura delle cascate del Serio, nonché la possibilità di prenotare un posto nei rifugi e nelle

"Il titolo della manifestazione? E’ una sigla che vuole esprimere quel fare sistema capace di divenire la chiave di volta per affermare Bergamo e la Bergamasca nel panorama dell'offerta turistica" 82


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Rifugio Brunone 0346.41235

Rifugio Coca 0346.44035

Rifugio Curo’ 0346.44076

Rifugio Barbellino 339.6165067

Rifugio Tagliaferri 0346.51219

strutture ricettive delle nostre montagne". È l'inizio di un lungo percorso di promozione? "Bisognerebbe riqualificare le strutture alberghiere, investire anche nella comunicazione e soprattutto in un linguaggio di sistema, che riguardi tutte le Orobie e non le singole valli o località. Bisogna imparare a lavorare insieme ed i video promozionali sui rifugi sono il primo passo". Quindi state rifacendo anche l'immagine del turismo bergamasco. "Quest'anno la Provincia ed il suo Assessorato al Turismo hanno deciso di partecipare in prima persona per valo-

rizzare i rifugi, così come l'impegno ed il lavoro dei loro gestori. Quello dei video è un tentativo di promozione. Quest'ultimi saranno poi disponibili sul sito della Provincia di Bergamo e saranno divulgati attraverso trasmissioni televisive in onda anche sul satellite, pubblicità televisiva e, infine, per mezzo di YouTube"

mercato del turismo. Fa piacere che la Camera di Commercio abbia deciso di collaborare con il peso di tutta la sua rappresentatività. Bisogna concentrare risorse in progetti di qualità e non disperderle in mille rivoli, tanto più in un campo come quello enogastronomico, utilissimo per attirare turisti".

Cosa può dirci della nuova sinergia con la Camera di Commercio? "La collaborazione con la Camera di Commercio attraverso il marchio "Bergamo città dei mille... sapori" è il frutto di quella sinergia indispensabile se Bergamo vuole sfondare nel

Avete altre idee per il futuro? "L'ambizione sarebbe inserire l'eccellenza dell'olio dell'Alto Sebino mostrato sul lago d'Iseo durante la rassegna "L'oro in bocca" -, nel paniere dei prodotti tipici offerti nei rifugi orobici, in modo da collegare assieme tra loro le nostre montagne e il nostro lago".

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Rifugio Passo del Vivione 333.8984490

Rifugio Cimon della Bagozza 0346.56300

Rifugio Albani 0346.51105

Rifugio Olmo 0346.61380

Rifugio Parafulmine 329.9634386

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MOTORI

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BMW Serie 3 in volo all'Aeroclub di Orio al Serio IN ANTEPRIMA

Coupé e Cabrio sono state rivisitate con l'orientamento stilistico intrapreso con la nuova Serie 5. Le abbiamo guidate nel corso della quattro giorni all'Aeroclub Bergamo, in cui BMW Italia ha messo a disposizione tre splendide vetture

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: LAURA PIETRA

MW aggiorna le Serie 3 Coupé e Cabrio con qualche ritocco estetico che segue l'orientamento stilistico intrapreso con la nuova Serie 5. Si tratta di modifiche di dettaglio ben riuscite, che conferiscono alle due versioni un look leggermente più slanciato e dinamico in linea con la natura sportiva delle coupé e cabriolet bavaresi. Le abbiamo provate per voi sabato 19 giugno, nel corso della quinta giornata di volo che ogni anno l'Aeroclub dedica a Bergamo, proprio durante la quattro giorni che BMW Italia ha concesso per testare con mano (e pedale) i suoi preziosi gioielli. DESIGN - Nel dettaglio sono stati modificati il cofano e

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tutta la sezione frontale, con un doppio rene più ampio e incorniciato da un filetto cromato e la sezione inferiore, che funge da presa d'aria per il vano motore, dalla quale spariscono le traversine verticali in favore di un disegno senza soluzione di continuità con inserti in colore alluminio. Tutte modifiche che aumentano lo sbalzo anteriore di quasi 3 cm. Si rinnovano anche i gruppi ottici, con fari anteriori bixeno nuovi nella forma, mentre al posteriore sono state adottate plastiche di un rosso uniforme e un paraurti che fa apparire la coda un po' più bassa. Nuovi anche gli specchietti retrovisori più ampi e in regola con le nuove normative europee per l'omologazione, oltre all'andamento del brancardo che è stato ammorbidito specialmente all'altezza del passaruota posteriore. MOTORI BENZINA - Se le modifiche estetiche sono percepibili solo dagli osservatori più attenti, tangibili sono le novità per la gamma motorizzazioni della Serie 3 Coupé e 86


Cabrio, ora Euro 5 grazie all'adozione su tutte le unità propulsive della tecnologia EfficientDynamics. Le due varianti di carrozzeria si arricchiscono della nuova versione entry level 318i equipaggiata con il quattro cilindri in linea di 2.0 litri, 143 CV e 190 Nm di coppia, che permette rispettivamente un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 9,1 secondi (BMW 318i Coupé) e 10,3 secondi (BMW 318i Cabrio), con una velocità massima per entrambe di 210 km/h. I consumi medi sono di 6,3 l/100 km e 146 g/km di CO2 per la Coupé e 6,6 litri e 154 g/km per la Cabrio. Rimanendo in tema di benzina, si rinnova anche la versione al top della gamma 335i che adotta il 6 cilindri in linea N55 3.0 litri, lo stesso della 535i GT. Si tratta di un'evoluzione del precedente N54, rispetto al quale mantiene 306 CV e raggiunge una coppia massima di 400 Nm attraverso l'adozione della tecnologia BMW TwinPower Turbo. Risultato: da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi (BMW 335i Cabrio: 5,8 secondi), consumo medio per la Coupé di 8,4 litri per 100 chilometri e quello della Cabrio di 8,8 litri. I valori di CO2 sono 196 e 205 grammi per chilometro, mentre in entrambe le varianti di carrozzeria la velocità massima limitata elettronicamente è di 250 km/h. BOMBE DIESEL - Migliorano anche le prestazioni dei due diesel più gettonati, quelli delle versioni 320d e 325d. Il sei cilindri da 3 litri eroga adesso 204 CV, ha una coppia massima di 430 Nm e permette un consumo medio di carburante di appena 5,7 litri (6,1 litri la Cabrio) e prestazioni notevoli: velocità massima rispettivamente di 244 e 238 km/h, accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,9 e 7,5 secondi. Nel 2.0 quattro cilindri la potenza e la coppia salgono a 184 CV e 380 Nm e così anche le prestazioni: la nuova BMW 320d Coupé accelera da 0 a 100 km/h in solo 7,5 secondi, la Cabrio in 8,3 secondi. La velocità massima è di 237 e 228 km/h, mentre consumi ed emissioni dichiarate si attestano su 4,7 litri per 100 chilometri e di 5,1 litri, con emissioni di CO2 di 125 e 135 g/km.

Design: Si rinnovano anche i gruppi ottici, con fari anteriori bixeno nuovi nella forma, mentre al posteriore sono state adottate plastiche di un rosso uniforme e un paraurti che fa apparire la coda un po' più bassa

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MOTORI

Esterni: le dimensioni sono lievitate. Ora la lunghezza è passata da 4,05 metri a 4,29 metri, con una larghezza aumentata di 4/4,5 cm all'anteriore e al posteriore 88

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: LAURA PIETRA

a prima generazione lanciata nel 2003 è stata un successo, proponendo un monovolume compatto e ben rifinito a prezzi competitivi che è presto diventato uno dei modelli cardine, insieme alla Corsa, del marchio del Fulmine. La nuova Opel Meriva è invece un po' più "premium", offrendo tutte le ultime innovazioni della Casa di Russelsheim e soprattutto uno stile che non passa inosservato grazie a quelle due portiere controvento, battezzate FlexDoor, che attualmente può vantare solo un modello Rolls-Royce. Una rivisitazione

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della Opel Kadett datata 1938, che sicuramente piace al mercato europeo. Non a caso la nuova nata ha già ottenuto più di 30.000 ordini in tutta Europa. Dati che hanno sorpreso addirittura i vertici della casa tedesca. Noi di Bergamo Economia ve la mostriamo in tutto il suo splendore in una location davvero particolare: un maneggio. Per rimarcare, se vogliamo, che l'auto di famiglia Meriva ha "cavalli" adatti a qualsiasi esigenza stradale e di percorso. Non a caso gran parte delle motorizzazioni sono nuove e votate all'ambiente.


Meriva, flessibilità per tutte le esigenze LA NOVITA'

Nella scenografica location di un maneggio, la nuova Opel si presenta ai bergamaschi con la caratteristica apertura controvento delle portiere posteriori chiamato FlexDoor

DESIGN - Il pianale della nuova Meriva non è più quello della Corsa come in precedenza, ma essendo derivato da quello della Zafira le dimensioni sono lievitate: la lunghezza da 4,05 metri è passata a 4,29 metri, con una larghezza aumentata di 4/4,5 cm all'anteriore e al posteriore. Tutto ciò si riflette in un abitacolo di dimensioni più ampie del precedente e una luminosità migliorata sfruttando la particolare linea delle finestrature laterali "a fulmine" che dà vivacità al profilo a cuneo e incrementa la visibilità dei passeggeri posteriori. Sulla nuova Meriva sono loro ad essere privilegiati: l'apertura delle portiere ha quattro posizioni fino a 84° (contro i 67° delle portiere tradizionali) e

consente di sistemare con maggiore comodità un seggiolino per i bambini, che possono essere meglio controllati quando si scende dalla vettura. L'apertura è a prova di errore: in movimento non è possibile aprire gli sportelli, neppure per sbaglio, e se si cerca di partire quando queste sono aperte un allarme visivo e un cicalino avverte il guidatore. Inoltre una luce verde vicino alla maniglia segnala che la portiera può essere aperta, mentre a velocità superiore ai 4 km/h si innesta sempre la chiusura di sicurezza. INTERNI - Con la seconda generazione sono stati rinnovati completamente gli interni, caratterizzati da una consolle rialzata che ospita la

Interni: in generale l'ambiente è più sportivo della serie precedente, con l'introduzione di numerose soluzioni votate soprattutto alla praticità come l'originale sistema FlexRail 89


leva del cambio e i comandi dell'impianto audio e climatizzatore. In generale l'ambiente è nettamente più sportivo della serie precedente e riprende il nuovo stile introdotto con Insignia e Astra, ma introducendo rispetto alle colleghe berline e hatchback numerose soluzioni votate alla praticità come l'originale FlexRail: un "doppio binario" su cui si montano vaschette, braccioli o borse in nylon che così possono scorrere dalla zona anteriore a quella posteriore. Sulla nuova multispazio tedesca è stato migliorato il sistema FlexSpace per i sedili posteriori che porta in avanti i cuscini dei sedili posteriori e abbassa gli schienali con un unico movimento. La capienza del bagagliaio è salita da 350 a 400 litri (920 litri con i sedili posteriori abbassati) e con il sistema Flex-Floor si 90


può sollevare il piano del bagagliaio all'altezza del paraurti, rendendo più agevole l'operazione di carico, oppure riporre gli oggetti sotto il piano. Penne, monete, torcia, stradario, occhiali da sole, disco orario, portafoglio, fazzoletti di carta, cellulare, CD, caramelle, bicchieri, libri, riviste, quotidiani, frutta, un kit di pronto soccorso, giacca, guanti e bottiglie da 1,5/1,0/0,5 litri: sono questi gli oggetti che secondo un'indagine di Opel sono sempre presenti a bordo di una vettura: sulla nuova Opel Meriva c'è posto per tutto. Fuori anche per una bicicletta, con l'ormai noto sistema FlexFix. MOTORI - La gamma di motorizzazioni presenta propulsori sia diesel sia benzina orientati al risparmio e alla diminuzione della cilindrata, ma al contempo garantiscono prestazioni superiori rispetto alla prima generazione. Tutte le unità sono Euro 5 e di serie su tutte le versioni sono offerti il controllo di trazione e l'ESP Plus. Tra le motorizzazioni a benzina debutta un nuovo motore 1.4 litri, disponibile in tre diversi allestimenti. La versione meno potente eroga 100 CV ed è l'unico motore aspirato della gamma, segue poi il nuovissimo 1.4 Turbo da 120 CV (88 kW) che eroga 175 Nm di coppia e sostituisce l'attuale 1.6 da 105 CV, con una riduzione del 10% delle emissioni di CO2 e dei consumi, ma un aumento di potenza pari a circa il 15%. Al top della gamma il più potente 1.4 Turbo da 140 CV (103 kW) che eroga una coppia di 200 Nm ed è abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti. Due i propulsori diesel disponibili al lancio: il 1.3 CDTI da 75 CV (55 kW) dotato di un particolare sistema di controllo che riduce i consumi. La nuova Meriva consuma così solo 4,9 litri/100 km con emissioni di CO2 pari a 129g/km; l'altro diesel è il 1.7 CDTI che sviluppa 100 CV (74 kW) e 260 Nm di coppia ed è abbinato ad una trasmissione automatica a sei rapporti. Nel corso dell'anno, verranno introdotti sia la versione ecoFLEX a basse emissioni, dotata di un motore 1.3 CDTI da 95 CV (70 kW) sia due nuove varianti del motore 1.7 CDTI, rispettivamente da 110 CV (81kW) e 130 CV (96 kW) entrambe dotate di cambio manuale a 6 rapporti.

Motore: debutta un nuovo motore 1.4 litri, disponibile in tre diversi allestimenti. Tutte le unità sono Euro 5 e di serie sono offerti il controllo di trazione e l'ESP Plus

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SOLIDARIETA’

Tennis Vip, il galà conquista altri record LA KERMESSE

Ben 550 invitati in Fiera per festeggiare i premitati dell'edizione 2010. Giovanni Licini: "Abbiamo registrato 12mila presenze, raddoppiato i giocatori e inserito due nuovi tornei. È un risultato incredibile" 92

ARTICOLO DI: CARLO DI GREGORIO

enerdì 11 giugno scorso si è chiusa la trentaquattresima edizione del Tennis Vip ed è stato l'ennesimo successo di una manifestazione che non esaurisce mai la sua energia e la sua voglia di fare del bene. Sono state, infatti, oltre 550 le presenze alla serata di gala, organizzata alla Fiera Nuova di Bergamo. Numeri imponenti che chiudono un'edizione unica: 12mila spettatori; 400 giocatori; 4 tornei; 3 settimane di gare; 3mila e ottocento accessi al sito internet della manifestazione e 77mila pagine del sito visitate dall'inizio dell'evento ad oggi. "Questo risultato è merito del gruppo che sta dietro alla manifestazione, non certo del singolo", ha commentato, a margine della serata, la mente della manifestazione Giovanni Licini. "È stata un'edizione particolarmente positiva, che ha confermato appieno il nostro detto: chiunque viene da noi come ospite, torna come amico. Ancora una volta

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posso ritenermi pienamente soddisfatto". D'altronde, se confrontiamo i numeri di quest'anno con quelli dello scorso, ci accorgiamo non solo che sono raddoppiati i tornei ed i giocatori - in questa edizione sono state attivate la prima "Coppa Elio Lodovici" e la prima "Coppa Le Due Torri Shopping Center" -, ma anche le presenze hanno stabilito un nuovo primato. Se dodici mesi fa gli spettatori erano stati "solo" 10mila, quest'anno sono aumentati di ben 2mila unità . "Tutti regolarmente censiti - ha precisato Licini - perchÊ noi teniamo il conto delle presenze una per una". Ma chi è stata la vera vincitrice della kermesse di Cividino di quest'anno? La beneficienza, ancora una volta,

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come buona tradizione del Vip. Perché se è vero che negli ultimi sei anni la manifestazione ha raccolto e devoluto al volontariato bergamasco oltre 500mila euro, è altresì vero che con i numeri ed il successo di questa edizione molti altri saranno messi a disposizione della "Wheelchair Tennis" e dell'associazione "Amici dell'Oncologia Valle Seriana e Val Cavallina", affinché continuino il loro impegno nel sociale. Per quanto riguarda, invece, i vincitori dei quattro tornei, il diciannovesimo "Trofeo Achille e Cesare Bortolotti" è andato al duo Oscar Damiani-Gedeone Carmignani; il quarto "Trofeo Giacinto Facchetti" a Riccardo Maspero; la "Coppa Le Due Torri Shopping Center" ad Alberto Ghisleni, mentre la "Coppa Elio

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Lodovici" al duo Cristina Casini-Paolo Agnelli. Come ogni edizione che si rispetti, anche quella del 2010 ha visto, inoltre, la consegna di alcuni speciali riconoscimenti: il Premio Vip d'onore "Gianni Radici" è andato a Pietro Piller Cottrer, fondista neocampione olimpico a Vancouver 2010; il Premio Fair Play è andato a Giuseppe "Bepi" Pillon, allenatore dell'Ascoli che invitò i suoi giocatori a regalare un gol agli avversari per pareggiare un vantaggio fortunoso; due premi speciali sono andati a Bortolo Mutti e Arianna Errigo, fiorettista, fresca vincitrice della Coppa del Mondo. Parentesi speciale la meritano i mitici Golden Vip, vere e proprie benemerenze consegnate a quelle personalità famose che hanno contribuito a far conoscere la manifestazione. Per questa edizione è stata la volta di tre bergamaschi: un imprenditore, Gianluigi Viscardi, fondatore della Cosberg S.p.a (multinazionale elettro-meccanica con sede a Terno D'Isola) e due atalantini doc, Maurizio Ganz e Gianpaolo Bellini. A conferma dell'importanza della manifestazione, alla festa di gala conclusiva erano presenti numerose istituzioni: gli assessori regionali, Monica Rizzi (Sport) e Daniele Belotti (Urbanistica); il sindaco di Bergamo Franco Tentorio accompagnato dal suo vice, Gianfranco Ceci; gli assessori provinciali Alessandro Cottini (Sport) e Giorgio Bonassoli (Turismo); l'onorevole Giorgio Jannone e il consigliere regionale Carlo Saffioti. Un pensiero, infine, non poteva che andare alla campionessa italiana Francesca Schiavone, da poco entrata nella storia del tennis italiano vincendo il Roland Garros, proprio mentre a Cividino andava in scena l'undicesima giornata del torneo. "Dobbiamo festeggiarla conclude Licini -, la inviteremo l'anno prossimo e forse già in autunno per la consegna del ricavato della manifestazione". 95


PROMESSI SPOSI

"Just Married"

L SPECIALE MATRIMONIO

Questo mese Bergamo Economia vi propone il vademecum per gli sposi, un reportage che traccia le linee guida per l'organizzazione del vostro giorno più importante ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA

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e peripezie che una giovane coppia moderna deve affrontare per convolare a giuste nozze sono ben poca cosa rispetto al racconto manzoniano delle avventure di Renzo e Lucia. Tuttavia, anche oggi, organizzare un matrimonio Ł un’impresa tutta in salita, e non ci riferiamo alla difficolt nel trovare la propria dolce met . Per riuscire a imbastire un ricevimento coi fiocchi servono tempo, idee e disponibilit economiche. Non parliamo poi della scelta della location, dell’abito da sposa, delle bomboniere, dei fiori, del catering e, naturalmente, del tanto desiderato viaggio di nozze. Con questo speciale abbiamo deciso di selezionare alcune eccellenti realt bergamasche che si occupano del "mondo matrimonio" con tutte le sue mille sfaccettature, al fine di fornire una guida che possa non certo esaurire l’argomento, ma almeno darne un taglio e una linea precisa da seguire nella giungla delle offerte e delle tradizioni. Ed il primo "elemento" del percorso parla proprio di tradizione, quella che vede la giovane sposina sceglierlo assieme alla madre. Di cosa stiamo parlando? Ovviamente del vestito. L’abito bianco Ł forse uno degli elementi piø importanti - se non l’unico oltre alla coppia in procinto di unire le proprie vite -, di qualsiasi tipo di cerimonia di matrimonio. Sia essa in chiesa o al comune, vi siano 100 invitati o solo i testimoni, l’abito in questo caso, ribaltando un noto detto, "fa il monaco". E’ elemento del matrimonio del quale si parler piø a lungo ed in maniera dettagliata, il particolare piø spettegolato, l’indiscrezione piø bella. Dunque a chi affidarsi per la grande scelta? Sicuramente, "Spose di Cleo" Ł una risposta concreta alle esigenze della sposa, con abiti su misura impreziositi da tessuti, tagli e volumi che rendono lo stile e le linee sobrie, eleganti e - al contempo - che sanno rapire lo sguardo. La cura nella realizzazione e nei dettagli con i giusti requisiti tecnici Ł, in particolare, un lavoro costante e quotidiano dell’azienda di Villa D’AlmŁ. La profonda conoscenza del settore, infine, ha reso "Spose di Cleo" flessibile per ogni tipo di esigenza della novella sposina.

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Via Fornaci, 5 - 24018 Villa D'Almè (Bg) - Italia Te l e f o n o 0 3 5 . 5 4 1 3 2 3 - F a x 0 3 5 1 . 9 9 6 2 8 4 8 - M a i l : i n f o @ s p o s e d i c l e o . n e t w w w. s p o s e d i c l e o . n e t


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roseguiamo il nostro viaggio nel mondo dell’amore con la scelta della location. In questo caso Ł davvero difficile selezionare uno degli incantevoli posti che la Bergamasca Ł in grado di offrire. Tuttavia, a Stezzano, c’Ł un luogo magico capace di coronare un matrimonio da favola. Parliamo della maestosa "Villa Caroli Zanchi", una struttura immersa in un giardino romantico di oltre quattro ettari. Ampi saloni, ognuno con un tema e un colore diverso, rendono questa ottocentesca residenza nobiliare la cornice perfetta per il giorno piø importante della vita. La Villa offre un servizio di ristorazione di alto livello e sempre molto apprezzato; tutto Ł realizzato direttamente tramite un catering dedicato e curato da uno staff altamente professionale, in grado di soddisfare ogni richiesta. Parlando dell’atmosfera, si pu senz’altro dire che il clima Ł cordiale e il personale altamente qualificato. Il bel tempo e la stagione estiva, inoltre, danno la possibilit di creare un ricevimento all’aperto nell’ampio giardino e, volendo, Ł anche possibile allestire la cerimonia all’aperto nel maestoso parco. La grande radura, circondata dal bosco, si apre sul retro della facciata principale, dove il verde del manto erboso ha la peculiarit di catturare immediatamente l’occhio del visitatore. Come se non bastasse, ai limiti di questa bucolica distesa si possono scorgere le antiche sequoie, i lecci ed i tassi che circondano il laghetto, con la scenografica fontana del Nettuno. ¨ facile quindi intuire come questo parco si presti perfettamente come set fotografico per l’album di nozze. E per la fredda stagione? Anche qui l’atmosfera romantica viene impreziosita dai caldi camini, che non sono da meno nelle giornate di pioggia. La capienza delle sale, infatti, consente di ospitare oltre 300 persone e ci permette di soddisfare sia il matrimonio piø intimo, sia quello piø numeroso.

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l banchetto di nozze Ł un elemento fondamentale nell’organizzazione di un matrimonio, un particolare di assoluta importanza che richiede un partner fidato. Oggi, sempre piø persone sono orientate alla scelta di un catering che possa portare, ovunque si voglia, un servizio di ristorazione espressa di alto livello. Il giusto banqueting deve offrire e assicurare la piø alta competenza e la migliore offerta. La qualit del cibo e del servizio, deve essere impeccabile, curata in ogni dettaglio, proponendo ampia scelta di pietanze e capace di soddisfare anche i commensali con esigenze particolari. "DaFlo Catering & Banqueting" Ł una realt specializzata in servizi di ristorazione per aziende e privati. Con flessibilit , trasparenza e capacit organizzativa, i titolari Floriana Cancelli e Roberto Belotti consigliano il menø ideale, la mise en place personalizzata, la migliore location, gli allestimenti e tutti i dettagli per l organizzazione di un matrimonio perfetto. Grazie al know-how acquisito in anni di esperienza, gi al termine del primo appuntamento, lo staff DaFlo Ł in grado di fornire un preventivo particolareggiato e completo, esaudendo ogni tipo di richiesta, dal banchetto intimo con pochi invitati al ricevimento con centinaia di ospiti. La costruzione e lo sviluppo di una festa, dall accoglienza alla torta nuziale, devono stupire e incantare gli ospiti; per questo affidarsi alle giuste persone che sappiano dissipare ogni dubbio e curiosit risulta essere una scelta importante ai fini del miglior esito di un evento. L offerta di un servizio tailor made, permette allo staff DaFLo di organizzare il giusto menø per ogni occasione, grazie alle sapienti scelte degli chef, che coniugano creativit con sapori genuini e raffinati, riservando anche la massima cura all’esposizione, per garantire un colpo d’occhio capace di coinvolgere tutti gli inviatati.

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I dettagli fanno spesso la differenza, anche nei matrimonio piø sfarzosi. E quale miglior dettaglio si pu scegliere con classe se non le bomboniere? Anche in questo caso, a due passi dal centro di Bergamo, c’Ł un piccolo negozio, grande per offerta ed esperienza. Le squisitezze di "Dolci Ricordi" si dividono in una miriade di confetti originali. Per fare qualche esempio, le tenerezze alla frutta (all’amarena, all’ananas, all’anguria, all’arancia, alla banana, al cocco, alla fragola, al limone, alla mela verde, al melone, alla pera, alla pesca, al mandarino, alla pera e ricotta e al pistacchio), quelle piø ricercate (come il Ciocomix - confetto col cuore di cioccolato bianco e fondente -, al caffŁ - con mandorla cioccolato fondente e caffŁ -, al cappuccino, al gianduia, nougatine con mandorla, cioccolato fondente e croccante -, al tiramisø, allo zabaione e al latte e menta), oppure le tenerezze speziate e profumate (come quelle alla cannella, al peperoncino, alla rosa o alla viola), le tenerezze classiche (con cioccolato al latte, extra-fondente o alle nocciole bianche), i confetti con le mandorle classiche (insaporiti per dal limoncello, dall’arancello e dal Grand Marnier) e altre numerose chicche, come i cannellini, i cuoriandoli, i finocchietti, i mini rombi alla liquirizia e i pistacchi, tostati e glassati. Ma l’accogliente negozio di via Paleocapa non si limita ai soli dolci, al contrario spazia sulle confezioni che vanno a comporre la piø originale delle bomboniere. Si va dal classico sacchetto alla pochette, fino al white table, un particolare contenitore da appoggiare sul tavolo e che dona alla composizione la massima eleganza. Inoltre, l’offerta comprende anche stupende scatole in plexiglas, al cocco, in acetato o le piø ricercate "collezione paris" e "degustazione". Capitolo a parte lo meritano anche gli argenti, dalla cornice prestigiosa alla semplice ma pur sempre ricercata oggettistica, che riescono ad accompagnare ogni evento sia come bomboniera sia come articolo regalo. Infine, il bijoux, che si trasforma in un vero e proprio gioiello attraverso la qualit del prodotto. Realizzati in argento 925, con pietre naturali e zirconi, i preziosi di Dolci Ricordi sono sapientemente incastonati per dar vita a creazioni esclusive che fondono modernit , originalit e innovazione.

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rriviamo a quello che dovrebbe essere uno dei corollari della cerimonia, ma che in realt Ł sempre stato uno degli attori protagonisti. L’addobbo floreale ha la massima importanza per qualsiasi matrimonio che si rispetti, dalle decorazioni in chiesa a quelle nel ristorante, fino all’immancabile bouquet. I "Vivai Cattaneo", da questo punto di vista, propongono varie soluzioni di addobbo floreale per ogni kermesse pubblica e privata: convention, matrimoni, feste, esibizioni concertistiche e teatrali. Caratteristica che la contraddistingue Ł la possibilit di visionare preventivamente i cataloghi, il database floreale dell’azienda o direttamente le ampie serre di fiori e piante presenti in sede. Il personale specializzato provvede alla realizzazione "chiavi in mano" del progetto, sollevando il cliente da ogni problema e incombenza. ¨ inoltre disponibile un’ampia variet di piante e fiori d’appartamento che vengono forniti unitamente a preziosi consigli di manutenzione e cura offerti anche gratuitamente. Naturalmente, per quest’ultima opportunit , la coppia pu pensare al futuro fin da subito, ordinando un pacchetto che poi andr ad allestire il loro nido d’amore, il tutto con la massima comodit nel rivolgersi ad un solo e unico committente. Le opportunit e la flessibilit di certo non mancano, anche perchØ l’azienda di Valbrembo Ł da quasi quarant’anni specializzata nel settore. Esperienza e professionalit , comprovate da certificazioni di qualit ISO 9000 e di rispetto degli standard internazionali per sistemi di gestione ambientale ISO 14000, si fondono con la tradizione, la passione e il rispetto per ogni tipo di ambiente, dal semplice terrazzo cittadino al giardino piø scenografico, per rispondere alle piø svariate richieste della clientela, naturalmente comprese le occasioni piø speciali. Ogni opera, infatti, prevede l’intervento di personale altamente formato nei vari settori, con l’ausilio delle piø moderne e sofisticate tecnologie nel campo della progettazione 3D.

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A z i e n d a A g r i c o l a C a t t a n e o s . r. l . V i a P r o v i n c i a l e , 1 2 4 0 3 0 Va l b r e m b o ( B G ) Te l ( + 3 9 ) 0 3 5 5 2 7 5 5 8 - F a x ( + 3 9 ) 0 3 5 4 3 7 8 7 5 9 w w w. v i v a i c a t t a n e o . i t


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uindi Ł gi tutto pronto, l’abito Ł perfetto, i luoghi del rituale sono stati scelti, gli invitati sono presenti. A questo punto c’Ł solo un nodo da sciogliere: con che auto la sposa affronter il breve "viaggio" per giungere al suo amato? A Osio Sopra Ł presente una nuova realt in grado di rispondere alle piø lussuose esigenze. E se il suo nome richiama altri mezzi di trasporto, non bisogna certo farsi ingannare. Stiamo parlando di "Camper Time", societ specializzata nel noleggio e nella vendita di camper nuovi e usati, che ha da qualche tempo scoperto il fascino di accompagnare una giovane sposa verso il suo giorno piø importante. Nata per pura passione dei titolari, ora la societ pu andare incontro alle esigenze piø disparate, dal matrimonio piø curioso a quello piø lussuoso. Della prima categoria Ł sicuramente la sposa che arriva su una Volkswagen, e piø precisamente sul primo maggiolino cabrio immatricolato a Bergamo (costruito nel 1970 con ben 14 cavalli appositamente lucidati e restaurati). Se passiamo invece alla pura eleganza, la sposa potr anche essere accompagnata da una mitica Rolls Royce del 1935 (modello 20/25 Sport), anche questa gelosamente custodita con i suoi 72 cavalli e la sua incredibile velocit massima di 120 km/h. E sempre parlando di potenza, non passer inosservata la sposina seduta su una fiammante Bentley (modello S2) del 1960, capace di erogare una potenza di 200 cavalli ma con estrema raffinatezza, per quei matrimoni giovani e al contempo - passateci il termine - sportivi al punto giusto. Infine, l’intramontabile "Italian clichØ" la far da padrone in quelle cerimonie in cui la sposa vorr stupire gli invitati. E quale miglior modo di "bucare" gli obiettivi dei fotografi se non a bordo di una splendida Ferrari 456 GT, una quattro posti da favola che tocca i 310 km/h di velocit massima e che fa percorrere un brivido lungo la schiena ad ogni rombo. Diciamo che ce n’Ł per tutti i gusti e per tutte le esigenze, sempre e comunque con classe e gusto. PerchØ il "viaggio", si sa, Ł un’esperienza da assaporare appieno.

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ggi come oggi, scegliere tra la tante offerte turistiche Ł molto difficile. L’agenzia di viaggi "Cenca Travel" cerca di scostarsi dalla massa, proponendo pacchetti per tutti i gusti e - passateci il termine - per tutti i portafogli. Il viaggio di nozze Ł infatti una spesa non indifferente e allo stesso tempo una vera e propria occasione unica e irripetibile. Per questi motivi servono dei professionisti in grado di aiutare nella scelta del pacchetto piø adatto alle esigenze di una qualsivoglia clientela. Si va da lussuosi viaggi in Polinesia, in Australia e Nuova Zelanda a piø economiche ma ugualmente romantiche crociere nel Mediterraneo. Quest’ultime, in particolare, sembrano una moda che va sempre piø per la maggiore, dato che compagnie come Costa Crociere o MSC Crociere sono oggi in grado di organizzare tour dedicati solo ed esclusivamente agli sposi. In ogni caso, Cenca Travel Ł un’agenzia in grado di adattarsi e in grado di soddisfare le esigenze piø disparate. ¨ possibile fare un viaggio in America e visitare le metropoli piø importanti, ma senza dimenticarsi del mare nella seconda settimana della luna di miele. Ad esempio, Ł possibile spostarsi nelle coste della Florida, o in California, o meglio ancora andare a visitare i Caraibi, o le Bahamas, addirittura le Hawaii. Nomi che fanno sognare e che Ł possibile raggiungere grazie alla conoscenza del territorio dell’agenzia bergamasca, che ha sede anche a Covo. Per i piø avventurosi, infine, "Cenca Travel" pu anche organizzare vere e proprie vacanze alternative, come safari in Kenya che poi portano alle splendide coste africane. Viaggi che partono dal centro del continente e che arrivano sulle rive del Mozambico. Insomma, le opportunit non mancano. D’altronde, dopo il fatidico "si", la giovane coppia pu concedersi tutto.

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VIAGGI - BUSINESS - BIGLIETTERIA AEREA E MARITTIMA - VISTI CONSOLARI GITE SCOLASTICHE ORGANIZZATE - LISTE NOZZE - ASSICURAZIONI VIAGGI B E R G A M O - V i a P r e v i t a l i , 4 3 - Te l . 0 3 5 4 0 2 2 1 0 - F a x 0 3 5 4 0 1 0 4 4 - M a i l : i n f o @ c e n c a t r a v e l . i t C O V O - V i a D e i C a d u t i 1 0 - Te l . 0 3 6 3 9 3 5 8 2 - F a x 0 3 6 3 9 3 1 0 3 - M a i l : c o v o @ c e n c a t r a v e l . i t www.cencatravel.it


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assiamo infine all’emozione pura, quella del viaggio tanto sognato, che segue la gioia del matrimonio. Il fascino di luoghi mai visti, le magie d incontri insoliti ed inaspettati. Camminare accanto a chi si ama, circondati da un mondo di visioni, suoni e colori. Ovunque, passeggiando sui marciapiedi delle metropoli del mondo o calpestando la fine sabbia di spiagge esotiche dove restare ammaliati da indimenticabili tramonti. Lovetravel Ł la divisione dedicata esclusivamente ai viaggi di nozze che, dopo aver testato le varie soluzioni, affianca la coppia nella scelta del viaggio, consiglia prima della partenza e assiste con discrezione durante la vacanza. Il vantaggio di scegliere Ovet Ł anche nel prezzo, grazie alle convenzioni con i migliori tour operator mondiali. Per tutte le informazioni Ł possibile visitare il sito www.ovetviaggi.it, oppure chiamare per fissare un appuntamento anche nelle ore serali e di sabato. Tutte le destinazioni proposte, inoltre, sono state visitate da un Øquipe dedicata: America, Polinesia Francese, Australia, Sudafrica, Botswana, Namibia, Kenya, Tanzania, Oceano Indiano, Oriente e America Latina. Un’esperienza che si Ł tradotta - nel solo 2010 - in 220 stupendi viaggi di nozze. La filosofia Ł sempre la stessa, creare viaggi su misura per far vivere esperienze ed emozioni indimenticabili, il tutto senza trascurare i numerosi servizi per rendere ancora piø unico il viaggio: assistenza aeroportuale, trasferimenti in limousine o auto privata dalla propria abitazione ai principali aeroporti italiani e assistenza negli aeroporti d’arrivo e durante tutta la durata del viaggio.

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Parterre istituzionale e parco fotovoltaico da record: il grande giorno di "SER Group"

CHI, DOVE E PERCHÈ

inaugurazione "ecologica" più attesa dell'anno si è svolta sabato 19 giugno scorso. A Spirano, infatti, è stato mostrato al pubblico il parco fotovoltaico ad inseguimento più grande della Lombardia. Quasi un megawatt di picco che riesce a produrre 1,3 milioni di kWh d'energia elettrica all'anno (per i dettagli vi rimandiamo all'articolo su questo stesso numero di Bergamo Economia). Di proprietà di "Sines Energia" (la società partecipata da SER Group e Colosio S.p.a.), l'impianto cederà integralmente all'Enel tutta la sua produzione. All'inaugurazione, oltre al sindaco di Spirano Giovanni Francesco Malanchini e ad altri sindaci della provincia, hanno partecipato numerose autorità fra cui: Roberto Anelli - Assessore all'Edilizia scolastica e Innovazione tecnologica Provincia di Bergamo -, Daniele Belotti Assessore regionale al Territorio e Urbanistica Regione Lombardia -, Giacomo Stucchi - deputato Lega Nord Padania -, Mario Barboni - consigliere regionale del PD - e Giorgio Bonassoli, Assessore alle Attività produttive e Turismo Provincia di Bergamo. L'argomento, infatti, è di forte attualità e questo impianto rappresenta un esempio concreto e funzionante dei numerosi progetti in atto sia a livello nazionale sia nella nostra provincia. Inoltre, si può dire sia un vero e proprio emblema che simboleggia la concretezza di una delle aziende che ha creduto in prima persona (e tra le prime in Italia) alle energie rinnovabili. A partire da settembre, infine, il parco fotovoltaico sarà dotato di un percorso didattico al fine di coinvolgere istituti scolastici ed universitari in un'attività formativa e di sensibilizzazione sull'uso delle energie pulite per la salvaguardia del nostro pianeta.

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EVENTI

La Camminata non perde il primato: 41mila euro raccolti in beneficenza CHI, DOVE E PERCHÈ

PHOTO: GIORGIO CHIESA&LAURA PIETRA

a quarta edizione della "Camminata Nerazzurra", la marcia non competitiva divenuta ormai un "must" per tutti gli appassionati e sostenitori dei colori atalantini, ha fatto registrare cifre sbalorditive anche quest'anno, richiamando nel pieno centro di Bergamo migliaia di persone. Sono stati quasi novemila i partecipanti, per l'esattezza 8.750, che si sono dati appuntamento al Sentierone nella mattinata di mercoledì 2 giugno scorso. Da record, inoltre, l'importo che è stato devoluto alla "Casa di Riposo" di via Gleno. Oltre al ricavato derivante dalla vendita delle magliette, infatti, Sergio Floccari e Nando Coppola hanno donato 5mila euro, contribuendo ad incrementare la somma da devolvere in beneficienza, salita così a quota 41mila. Meraviglioso il colpo d'occhio della partenza, con un lungo serpentone che lentamente si è snodato attraversando alcuni tra i luoghi più suggestivi della nostra città. Genitori, ragazzi, bambini, giovani e meno giovani non hanno voluto mancare a questo grande appuntamento aggregativo. Una vera giornata di festa all'insegna dell'amore per l'Atalanta, un amore che non conosce retrocessioni. Soddisfatti anche gli organizzatori, vale a dire "L'Azzurro Events" e il "Club Amici dell'Atalanta". Il presidente del Club Amici Marino Lazzarini ha dichiarato: «Sono molto felice per la splendida riuscita della Camminata, considerati anche alcuni elementi che hanno giocato a nostro sfavore come la retrocessione in B dell'Atalanta e lo slittamento dovuto alle precarie condizioni meteo. La cosa che più mi rende orgoglioso, però, è l'esser riusciti a raccogliere un importo record. Per questo vorrei ringraziare tutti coloro che, oltre a partecipare ad una bellissima giornata di divertimento e sport, hanno riconosciuto l'importante aspetto sociale della manifestazione». La speciale due giorni dedicata alla quarta Camminata Nerazzurra è partita martedì pomeriggio con l'inaugurazione del "Villaggio Nerazzurro" con giochi e spettacoli gratuiti per bambini. In serata si sono anche svolte le finali di "Miss Bergamo", che hanno visto uscire vincitrice Jessica Brugali, e le selezioni di Miss Italia. Poi tutti a gustare le prelibatezze proposte dal ristorante della "Paolo Belli Onlus", associazione nata a Bergamo nel 1991 che si occupa della lotta alla leucemia. Mercoledì, invece, è stato il grande giorno della marcia non competitiva, seguita dalle premiazioni dei gruppi partecipanti e dall'estrazione di fantastici premi della lotteria. Il pomeriggio si è concluso con tanti divertimenti e spettacoli per bambini, il Merendone a base di pane e Nutella offerto dal "Consorzio di Bonifica" e, per non farsi mancare nulla, una dimostrazione di rowing in collaborazione con i centri Sportpiù.

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BMW Italian Golf Club 2010, 18 buche per incoronare la nuova "Serie 5 Touring"

CHI, DOVE E PERCHÈ

PHOTO: GIORGIO CHIESA

n occasione della "Lario Bergauto - BMW Italian Golf Club 2010", la concessionaria ufficiale BMW per Bergamo e Lecco ha rinnovato l'appuntamento con l'esclusività e il benessere. All'interno della splendida cornice del "Golf Club Lecco", è stata presentata - sabato 26 giugno scorso - la nuova "Serie 5 Touring", accompagnata, per l'occasione, da altri due gioielli della casa bavarese: parliamo della "Serie 5 Berlina" e della "Serie 5 GT". Come ogni anno, quindi, Lario Bergauto torna sul green di Annone Brianza, tradizione che non ha mai abbandonato da quanto il circuito è stato ampliato per diventare un fantastico e completo 18 buche. La gara, per l'appunto, è stata divisa in tre categorie "Stableford", come da migliore tradizione golfistica che si rispetti. Al termine della kermesse, l'immancabile premiazione ha visto sfilare i migliori giocatori della giornata.

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Una nuova "carta dei valori" per dar fiato agli e20 di Bergamo

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

arliamo di un evento insolito, quello di un'agenzia di comunicazione che fonda sull'etica e la correttezza uno dei suoi più grandi know-how. Parliamo della società e20, realtà che ha avuto il coraggio di prendere scelte difficili ed eticamente corrette rimarcandole con i fatti e con questo particolare vernissage. È stata infatti ufficialmente presentata la "carta dei valori" della società di Alzano Lombardo. I titolari dell'azienda Elisabetta Lanfranchi e Andrea Amighetti, assieme ai numerosi partner della crescente attività, hanno illustrato - nella suggestiva location "Roof Garden Restaurant" dell'Hotel Excelsior San Marco -, i valori e i principi a cui ogni componente di e20 s'ispira ogni giorno. Passione e creatività alla ricerca di qualità, relazioni e rapporti umani. Onestà e responsabilità alla conquista della fiducia, semplicità e concretezza come risposta ad esigenze ed aspettative, professionalità e sussidiarietà per un contributo alla crescita del volontariato. Efficienza e flessibilità per la proiezione verso il futuro di una squadra giovane ed innovativa. La "carta dei valori" della e20 è anche volta ad incentivare l'impegno dei protagonisti, così da agire nel rispetto per il domani di ambiente, territorio, sport, cultura e impresa.

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Nuova Jaguar XJ, il futuro reinterpreta l'icona

CHI, DOVE E PERCHÈ

PHOTO: LAURA PIETRA

avvenire è già presente. Alla concessionaria ufficiale Jaguar Iperauto Bergamo, lo scorso martedì 8 giugno, si è svolta l'anteprima di presentazione della nuova XJ: non una semplice automobile ma una vera e propria icona, prodotta dal lontano 1968 e giunta - in questo 2010 - alla sua ottava serie. L'occasione speciale è stata la XJazz Night, una kermesse impreziosita dalle performance live di Nicola Angelucci e da alcuni scatti dell'interpretazione figurativa "XJ. La musa delle muse" del maestro Vittorio Storaro. La nuova ammiraglia è l'esempio dello stile automobilistico moderno: la forma è allungata, l'abitacolo combina un design elegante e sportivo al contempo, il tetto panoramico è parte integrante del concetto di design. Inoltre, sono state impiegate tutte le più moderne tecnologie Jaguar anche nella realizzazione della carrozzeria in alluminio, che deriva direttamente dall'industria aerospaziale. Qualità ammirate dai numerosi ospiti presenti e che permettono al nuovo gioiello della casa inglese di offrire, allo stesso tempo, resistenza, raffinatezza, sicurezza e - per quanto riguarda i consumi - emissioni di CO2 ridotte, grazie anche al peso estremamente basso per il segmento.

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L'Amica Acqua fa breccia nel cuore dei bambini CHI, DOVE E PERCHÈ

PHOTO: GIORGIO CHIESA

stata una vera e propria festa all'insegna della "Amica Acqua" quella che si è conclusa lunedì 24 maggio scorso alla "Casa del Giovane" di Bergamo. Dopo il successo della mostra concorso d'arte "Acqua: confini invisibili" - indirizzata agli artisti orobici e inaugurata lo scorso 13 maggio allo "Urban Center" -, è stata la volta del concorso "Sulle tracce dell'acqua", rivolto alle scuole della provincia. Entrambe le iniziative rientrano nel progetto promosso dal Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, che ha il fine di sensibilizzare i giovani, ma anche i meno giovani, sulla necessità di tutelare e salvaguardare l'acqua, bene prezioso e fondamentale. Gli oltre 300 alunni delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado presenti alla cerimonia di premiazione assieme al presidente del Consorzio Marcello Moro, sono stati la testimonianza che l'obiettivo di avvicinare il mondo della scuola alle realtà e ai vari aspetti dell'acqua è stato ampiamente raggiunto. Seguendo le "tracce dell'acqua", i partecipanti hanno sviluppato l'argomento nelle più varie forme e negli stili più diversi, dando libero sfogo alla propria creatività. Tramite ricerche storiche legate al proprio paese, indagini etnografiche, album fotografici, cartelloni, fotoreportage, disegni e plastici i giovani studenti hanno dato prova di una rinnovata consapevolezza sul tema, rappresentando l'importanza dell'acqua nell'ambito quotidiano. Il Presidente del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca Marcello Moro ha dichiarato: «Visti gli importanti risultati raggiunti a livello locale, stiamo valutando l’opportunità di estendere l’iniziativa anche a livello regionale. L’acqua è una risorsa che interessa tutti, ma che spesso non conosciamo a fondo. Per questo, partendo dal mondo della scuola, vogliamo diffondere una maggior conoscenza dei vari aspetti legati all’utilizzo di questa importante risorsa. Ai bambini dico che l’acqua deve essere vista come un’amica, della quale prendersi cura tutti i giorni». Le creazioni degli alunni orobici finalisti, inoltre, sono state esposte in occasione della quarta "Camminata Nerazzurra". A partire da martedì primo giugno, infatti, è stato allestito nel quadriportico del Sentierone uno stand dedicato al Consorzio, all'interno del quale si sono potuti ammirare gli elaborati delle scuole finaliste.

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New School Progress, l'aperitivo-invito veste giovane

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

n parterre assolutamente giovanile per uno dei marchi bergamaschi più di moda degli ultimi anni. Il party è stato un invito allestito coi fiocchi per la presentazione della nuova MINI Countryman (che è avvenuta mercoledì 23 alla concessionaria di Bergamo MINI Lario Bergauto), il luogo del ritrovo era invece il nuovo negozio "New School Progress" di via Borgo Santa Caterina. Proprio "New School Shop", infatti, è stato il partner dell'evento e, in questo caso, anche un valido aiuto nel divulgare l'arrivo del nuovo e curioso gioiello su quattro ruote. Sabato 12 giugno scorso, infatti, un gruppo di giovani appassionati si sono riuniti per un aperitivo (a base di birra) offerto dal negozio bergamasco, proprio mentre sul ciglio della strada faceva mostra della sua sportività una MINI John Cooper Works GP Kit, per la precisione la numero 021 (come indica la targhetta) dei 200 modelli destinati al mercato mondiale. Per l'occasione, inoltre, sono state distribuite chiavette usb, rigorosamente griffate MINI.

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La mitica Adunata rivive nello spirito alpino del Panathlon

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PHOTO: LORIS SAMBINELLI

li Alpini, sportivi di prim'ordine": è stato questo il tema della riunione conviviale del "Panathlon International Club di Bergamo" dello scorso giovedì 17 giugno. Nell'elegante cornice del "Ristorante Castello di Clanezzo" sono intervenuti il vice sindaco di Bergamo Gianfranco Ceci, il presidente della sezione Ana di Bergamo Antonio Sarti, il responsabile della commissione sportiva Ana di Bergamo Dino Perolari, il Colonnello Comandante del "Centro Sportivo Esercito" di Courmayeur Marco Mosso, il medico dietologo e scrittore Antonio Carlo Bossi e alcuni atleti dell'Associazione Nazionale Alpini. L'obiettivo è stato quello di ridare eco alla recente Adunata, un evento che la nostra città ha vissuto con grande partecipazione e calore. A raccontare la manifestazione nei suoi aspetti più appariscenti e meno conosciuti sono stati proprio Ceci e Sarti, due dei principali organizzatori, ciascuno nel suo ambito di competenza. Il Comandante Mosso - recentemente eletto a rappresentare le diverse forze armate nel consiglio federale della Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali) -, ha invece avuto il compito di portare gli ospiti della serata in una caserma sui generis, quella dove prestano servizio gli atleti appartenenti alle squadre nazionali. Perolari, dal canto suo, ha parlato delle bellezze e particolarità delle valli bergamasche. Infine, il dottor Bossi ha illustrato le sue fatiche editoriali e l'impegno nell'essere medico di molti alpini ed alpinisti in giro per il mondo.

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MINI Countryman, "welcome party" da prima della classe

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PHOTO: GIORGIO CHIESA

a stavano aspettando tutti. Con un evento di grande classe nella concessionaria bergamasca MINI Lario Bergauto, lo scorso mercoledì 23 giugno è stata presentata una delle più curiose novità del mercato automobilistico dell'anno. Parliamo della nuova "MINI Countryman", il primo modello MINI a quattro porte, nonché la versione più grande della storia con oltre 4 metri di lunghezza (4,097 per la precisione). Il tutto mantenendo proporzioni e family feeling tipicamente MINI, pur con una carrozzeria del tutto inedita a cominciare dal frontale, caratterizzato dalla nuova griglia esagonale e dai fari che si estendono sulle fiancate. Inoltre, la nuova nata è la prima storica versione ordinabile (già da adesso, ma disponibile a settembre) anche a trazione integrale sulle versioni Cooper D e Cooper S. La serata ha visto anche la presenza di due partner d'eccezione: "New School Shop" col nuovo "New School Progress" che ha esposto abbigliamento e attrezzature sportive per il giovane mondo delle BMX, del kitesurf, dello snowboard e di altre discipline -, e il "Tiempo" di Mozzo, che si è invece occupato del buffet offerto ai presenti.

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Travel Cup 2010, il sogno caraibico non è più un miraggio

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PHOTO: LORIS SAMBINELLI

nche questo mese è andata in scena la ormai storica edizione 2010 della Travel Cup, il torneo organizzato grazie alla collaborazione tra Roncalli Viaggi e l'agenzia di pubblicità e marketing e20. Le prime sei tappe sono state giocate al "Villa Paradiso Golf Club", al "Castello di Tolcinasco Golf & Country Club", al "Golf Club Parco dei Colli", al "Golf Brianza Country Club", ancora al Parco dei Colli e - per l'appuntamento del 2 giugno scorso - al "Franciacorta Golf Club" di Brescia, dove ha trionfato Eugenio Cucci. Ciascuna competizione è stata strutturata su un percorso di 18 buche modalità Stableford, fattore che permette di continuare sulla scia degli ottimi risultati già ottenuti negli scorsi mesi. Stiamo parlando di dieci gare - ancora tre da giocare - che porterebbero i fortunati iscritti fino alla finale nella splendida Repubblica Domenicana. L'ultima kermesse si disputerà, dopo una pausa di qualche mese dal termine delle gare, a gennaio 2011. Teatro della grande sfida oltreoceano sarà il "Golf Residence La Estancia", situato nella zona di Bayahibe. La struttura, inoltre, si trova in una posizione privilegiata, su una delle più belle spiagge dell'isola, dove assaporare l'esperienza del golf può diventare davvero indimenticabile.

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