Bergamo Economia 35

Page 1

Il convegno Marcegaglia e Sacconi all’assemblea annuale di Confindustria Bergamo Mazzoleni: "Entro il 2011 il recupero di metà della produzione persa"

L’anniversario Bonanni e Ichino a Sant’Agostino per i 60 anni del sindacato "bianco" Il segretario nazionale della Cisl: "Non si può avere il lavoro per legge"

l’iniziativa Alla Camera di Commercio firmato il protocollo sulla cessione del credito Con l’accordo valido fino al 31 dicembre 2012 sbloccati i pagamenti alle PMI

Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.

Edilgritti e Gi.Effe: la nuova qualità dell'abitare

L'azienda di Francesco Gritti, dei figli Fabio e Catia, raggiunge standard rivoluzionari: "Con CasaClima le nostre abitazioni offrono elevati comfort residenziali"

OTTOBRE 2010 - anno 4 - numero Economia, attualità, costume e stile

35



L’editoriale Ottobre 2010

Tecnologia e futuro, ecco come non essere blockbusterizzati DI LUCA T. BILOTTA

ecnologia portami via". Potrebbe iniziare cosÏ una delicata filastrocca da raccontare la sera ai nostri figli prima di dormire. Una storia che racconta come il mondo industriale e commerciale internazionale si stia evolvendo con lo scorrere del tempo. Una mutazione costruita mattone dopo mattone con, appunto, la tecnologia. Con strumenti che, fino a qualche anno fa, erano pura fantascienza. Eppure l'evolversi del mercato ha portato un radicale cambiamento: c'è chi resiste, si adatta e sfonda nuovi mercati e chi, invece, muore schiacciato dal sistema. A prescindere dalla grandezza dell'azienda e dal settore in cui opera. Fino a pochi mesi fa, infatti, un colosso del calibro di Blockbuster - presente anche a Bergamo e provincia con negozi in franchising e di proprietà - era forte del suo "essere" internazionale. Faceva "il bello e il cattivo tempo" come si suol dire, partendo dal presupposto che aveva praticamente cannibalizzato il proprio mercato di riferimento. Eppure la compagnia texana specializzata nel videonoleggio con 5.500 negozi sparsi in tutto il mondo, pochi giorni fa ha avviato le procedure

"T

3


per la bancarotta assistita facendo ricorso al Capitolo 11 della legge americana, quella - per intenderci - che concede un periodo di ristrutturazione sotto la protezione dell'amministrazione controllata. Sia chiaro, parliamo della realtà americana. Nulla a che vedere con quella italiana, che gode ancora di buona salute. ronia della sorte, poche ore prima che Blockbuster Inc. depositasse le carte in tribunale, la concorrente Netflix ha annunciato un nuovo servizio di streaming rivolto agli utenti del Canada. Netflix, nata nel 1999, ha prima inventato il business della consegna di film noleggiati via posta al quale poi ha affiancato un servizio di streaming che consente di vedere film senza doverne effettuare il download. Il tutto basato su un pacchetto di abbonamenti di 8,89 dollari al mese. La società capitalizza oggi 8,2 miliardi di dollari. Le azioni, quotate sul listino tecnologico Nasdaq, sono salite del 184% da inizio anno. Mentre Blockbuster, le cui azioni sono scivolate nel Pink market (quello dei titoli ad alta volatilità e più rischiosi) vale oggi 12 milioni di euro, al netto del -91% archiviato da inizio anno sui mercati azionari. Tra l'ascesa di Netflix e la caduta di Blockbuster gli esperti leggono uno spietato parallelismo. Quale? Quello di non aver saputo leggere ed interpretare al proprio fine le novità proposte dalla tecnologia. In pratica essere ottusi e ciechi. Altri esempi? Sempre nel mercato americano, attualmente il più soggetto alle trasformazioni per "colpa" o "merito" della tecnologia, possiamo citare la storica Barnes and Noble, colosso americano delle librerie con 1.357 punti vendita in 50 paesi e 637 librerie in campus universitari. Da inizio anno ha perso il 10% a Wall Street e la capitalizzazione è scesa a 983 milioni di dollari (contro i 67 miliardi di dollari del gigante Amazon). Crollo attribuibile anche al duello (al momento perso) tra il lettore di ebook sviluppato dalla società, nome in codice Nook, e l'iPad della Apple. Insomma, anche qui troviamo esempio d'ottusità tecnologica.

I

ra torniamo in Italia. Precisamente nella nostra provincia. Bergamo, storicamente, è la patria delle aziende di famiglia dedite al mondo dell'edilizia. Ci sono varie realtà, dalle piccole alle grandi, che si occupano di costruzioni dall'industriale al residenziale. La rappresentazione del muratore bergamasco ha fatto scuola nei teatri comici e in tv (come dimenticare Enrico Bertolino a Zelig). In pratica il mattone è nato a Bergamo. Come nel resto dell’Europa e negli Usa, pure nei nostri territori il settore edilizio ha subito un crollo preoccupante: con la crisi in pochi si possono permettere d'acquistare una casa. E chi lo faceva per investire il proprio denaro, ora si guarda attorno con fare sospettoso. Meno richiesta significa meno cantieri, ovvero stagnazione del

O

mercato. Eppure anche qui, la nostra cara e dolce tecnologia, può aiutare. Oppure "uccidere" quelle realtà che - vuoi per scelta o vuoi per non curanza - preferiscono seguire la vecchia scuola. Bergamo Economia, in questo numero di ottobre, presenta in copertina una famiglia di costruttori che - fin dai primi anni del secolo scorso - ha seguito i dettami del "costruire bene". La famiglia Gritti, di EdilGritti, ha intuito che in un periodo come questo l'innovazione può essere la chiave di volta. Come? Puntando forte sulle tecnologie che, complice il progetto Casaclima, possono rendere le nostre future case energeticamente sostenibili. Vero, l'accostamento può essere azzardato. Ma non è così lontano dagli Usa. Pure a Bergamo ci sono (e ci saranno) sempre realtà come Blockbuster che continueranno a navigare a vista forti del loro essere "grandi", ma che - vuoi per presunzione o vuoi per mancanza d'informazione rischiano di trasformarsi in "piccoli" esempi di non lungimiranza. E poi ecco sbucare la Netflix di turno che, con un minimo d'attenzione, riesce a cogliere quelle prospettive di mercato nate dalla tecnologia. Noi, sinceramente, puntiamo su quest'ultimi. l motivo è semplice. E non parliamo della solita storia di "Davide contro Golia". Ci riferiamo semplicemente a come, in questi ultimi due/tre anni gli scenari economici hanno totalmente stravolto il modo di fare impresa. A prescindere dalla tipologia di produzione ai giorni nostri non basta più portare avanti la propria esperienza settoriale coltivando il proprio "orticello". Affinare le proprie capacità produttive non è più l'unica chiave di volta, oramai è solo un collante per non essere totalmente distaccati dal mercato. Qualità e ingegno sono divenute indispensabili: EdilGritti, ad esempio, ha saputo collegare la storia del fondatore con la caparbietà dei figli. Un connubio che ha portato alla scelta della tecnologia di Casaclima come cavallo di battaglia per le ultime realizzazioni residenziali. Lo fanno in tanti? Ora sì, ma loro sono stati fra i primi. Questo significa essere vincenti. Sfruttare la tecnologia e quello che di buono può fare nel proprio settore per non essere blockbusterizzati. E sia chiaro: il concetto è universalmente utilizzabile per qualsiasi comparto produttivo e qualsiasi realtà aziendale. Solo così la storia che racconteremo ai nostri figli potrà avere un lieto fine.

I

s. Permetteteci di ricordare una persona a noi cara. Parliamo di PierAngelo Manzoni, direttore di Autotorino a Curno, che purtroppo ci ha lasciati. Abbiamo avuto il piacere di conoscerne le qualità e le doti anche se per troppo poco tempo. A nome del nostro presidente Paolo Agnelli, di tutta la redazione di "Bergamo Economia", di Antonio Milanesi e mio le nostre più sentite condoglianze alla famiglia.

P

IL CAPOREDATTORE

4


Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG) Tel. 035/778011 www.calonitrasporti.com


Sommario Ottobre 2010

Società Editrice Giornale di Bergamo S.r.l. Presidente: Paolo Agnelli Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi Direttore: Paolo Provenzi

REDAZIONE: Speb S.r.l. (Impaginazione, testi e foto) Caporedattore: Luca T. Bilotta Mail: bilotta@bergamoeconomia.it Redattore: Livio Casanova Fotoreporter: Giorgio Chiesa

A pagina 76

Collaboratori: Carlo Di Gregorio Consulenti: Marco Amorese, Claudio Rossi, Laura Adele Feltri, Maria Zaccone, Alberto Capitanio, Barbara e Cristina Putortì

ECONOMIA & BUSINESS

Art: Francesco Legramanti Mail: grafici@bergamoeconomia.it Fotografi: Laura Pietra, Loris Sambinelli e Franco Pasinetti

PUBBLICITA’:

76

EdilGritti e CasaClima, la nuova frontiera dell'edilizia sostenibile

Tel. 035 678812 Agenti: Antonio Milanesi, Sergio Saresini, Renato Ardizzone, Jarno Sambinelli e Antonio Mandato Mail: speb@giornaledibergamo.com

28

Riconoscimenti Odysseus: Confindustria premia le Pmi che anticipano il futuro

Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211 Concessionaria pubblicità locale: Speb S.r.l., Via San Giorgio, 6/n - 24122 Bergamo

Copertina

38

"A largo giro di posta" Tremonti alla Berghem Fest polemica sicura sulla 626

INFO: Società Editrice Giornale di Bergamo S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Capitale sociale 75.000,00 Euro Stampatore: Quadrifolio S.p.a. 24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via Emilia, 17 Tel. 035 330100

Abbonamenti: 035 678838 Costo abbonamento: 40 euro per 11 mesi

6

50

Parola all’associazione Contro i cattivi pagatori borsa di studio della Lia

54

Fidi Confiab, garanzie e finanziamenti dal volto umano



www.bergamoeconomia.it 58

Belpaese Ex-Italcementi di Alzano Daverio: “Il Colosseo del cemento”

62

La kermesse Altro che polipo indovino, a Bergamoscienza c'è la medusa scienziato

68

Business&Turism BCB, il turismo d'affari si fa con Trawel Group

72

Eccellenze

A pagina 126

Surface Expo, il futuro della finitura "Made in Italy"

RUBRICHE & EVENTI

AZIENDE 82

Accoglienza

96

G.L.A. Antichità nel "Paese delle Meraviglie"

"Hotel Le Cornelle" un'oasi di pace a Valbrembo

86

Il consorzio

100

Città&Eventi La 34° Strabergamo taglia il traguardo con il record

"San Spiridione": la prossima cittadella delle arti e mestieri

A pagina 82

La favola

104

Anteprima MINI Countryman, style d'alta quota

108

Anteprima Honda CR-V 2019: eleganza automatica

112

Chi, dove e perché Foto e curiosità

8

Errata corrige: in riferimento al numero 33 di Bergamo Economia si precisa che alla domanda a pagina 79: Per un privato, quali sono i vantaggi del’energia pulita? “Un impianto…l’ha installato. Al termine dei vent’anni (e non trent’anni) finisce il conto energia”



Notizie in breve 912 euro E' la cifra che si può risparmiare - secondo Altroconsumo - in un anno a Bergamo, scegliendo i prodotti più convenienti. Ma in tema di concorrenza, per le città dove super e iper giocano al ribasso, Bergamo è a metà classifica

852 Sono le imprese bergamsche dedite al benessere fisico. Nel dettaglio sono: 66 palestre, 699 istituti di bellezza e 87 centri benessere. Dai dati della CCIAA di Bergamo, però, risultano 219 centri benessere. Mistero

"Rumors"

"Take away"

Berlusconi favorevole a riaprire il casinò di San Pellegrino "Rien ne va plus, les jeux sont faits..." ma non è detto perchè questa volta potrebbero riaprirsi i giochi per il casinò di San Pellegrino. Oltre a Fini, nei pensieri del premier Berlusconi c'è la riapertura della casa da gioco in Val Brembana. La roulette brembana forse tornerà a girare ma, come al solito, prima girano le indiscrezioni. Stando, almeno, a quanto dichiarato dal sindaco di Taormina Mauro Passalacqua a margine della convention nazionale della Destra, svoltasi nella cittadina catanese. Nel corso di un faccia a faccia tra il premier e il primo cittadino, "Berlusconi - ha riferito lo stesso Passalacqua al sito Internet gioconews.it - mi ha ribadito il suo personale impegno non solo per la nostra casa da gioco ma anche per quella di San Pellegrino. Ha poi aggiunto che ci sono difficoltà politiche nel procedere su questa strada, anche all'interno della sua coalizione e che da più parti vengono posti ostacoli di ordine morale". Parole di soddisfazione dal primo cittadino di San Pellegrino ma da prendere, tuttavia, con le molle. Gianluigi Scanzi, infatti, ha detto "Una buona notizia, sicura10

mente. Occorre però tenere i piedi per terra. La riapertura del casinò darebbe ancora più forza all'operazione di sviluppo in corso. Operazione, peraltro,

che prosegue e proseguirà indipendentemente dal ritorno a San Pellegrino

All'aeroporto di Bergamo il primo bancomat di lingotti d'oro della casa da gioco". Proprio un anno fa erano state presentate in Parlamento ben 14 richieste per l'apertura di nuove case da gioco in tutta l'Italia. Tre proposte di legge su nuovi casinò arrivarono da San Pellegrino Terme: una firmata da Valerio Carrara del Pdl, una da parte dell'onorevole Giacomo Stucchi della Lega Nord ed una firmata dal deputato del Pdl Adriano Paroli che prevedeva un doppio luogo per l'apertura del nuovo casinò, dal primo aprile al 30 settembre l'apertura della casa da gioco a San Pellegrino, dal primo ottobre al 31 marzo a Gardone, per integrare le rispettive offerte turistiche. Adesso le speranze tornano a riaccendersi passando per la città siciliana, attese (va detto) più volte alimentate poi puntualmente deluse. La riapertura dei tavoli verdi del casinò brembano sarebbe un importante viatico, non solo per San Pellegrino che sta scommettendo sull'ospitalità partendo dai progetti di ristrutturazione e recupero delle Terme e del Grand Hotel, ma per i turisti che porterebbe nella valle. Nel frattempo, però, "Rien ne va plus, les jeux sont faits..."

Mentre le quotazioni dell'oro macinano record su record, allo scalo Orio al Serio di Bergamo è stato inaugurato il primo distributore automatico di lingotti in Italia. Il "bancomat per sceicchi" è stato aperto in concomitanza con un altro simile, posizionato all'hotel Westin Palace di Madrid. La scelta dell'aeroporto di Orio, invece, è decisamente più curiosa. Si tratta di uno scalo in cui transitano soprattutto voli low cost, di norma non di certo frequentata da gente che ha tra le priorità il prelievo di lingotti da un bancomat. L'obiettivo del business, in ogni caso, è quello di servire i clienti che volano in business class, circa un milione di passeggeri ogni anno. Il primo Gold to go® (Oro a portar via, ndr) è stato inaugurato alla fine di maggio ad Abu Dhabi: dispensa dieci diverse varianti di lingotti d'oro 24 carati con differenti disegni, come il canguro, la foglia d'acero e i Krugerrand in tagli da uno, cinque e dieci grammi. I prossimi distributori saranno piazzati negli aeroporti della Malesia, all'interno delle filiali di una nota banca russa e in Turchia. I bancomat di lingotti d'oro aprono la nuova frontiera commerciale dei distributori automatici di prodotti di lusso: l'idea è di installare 500 distributori nei vari aeroporti d'Europa, oltre che nelle gioiellerie e nei negozi di lusso in Germania, Austria e Svizzera.



ECONOMIA&BUSINESS

Diritto dei marchi: il caso di Google alla Corte di giustizia LEGGERE LA LEGGE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO MARCO AMORESE

egli ultimi mesi Google è stata a vario titolo protagonista di numerose dispute giudiziarie. Dopo alcune incertezze, la Corte di giustizia ha proclamato un'importante vittoria sul fronte europeo. Il caso in questione è scaturito da una denuncia della LVMH (colosso francese proprietario di diversi marchi, tra cui "Louis Vuitton"), la quale chiedeva alla Corte europea di esprimersi in merito all'utilizzo del brand "Louis Vuitton" per la promozione di un proprio marchio. Il problema trae le proprie origini dal funzionamento stesso del motore di ricerca. L'utente inserisce una parola chiave e l'algoritmo su cui lo stesso si basa gli offre vari risultati. Ebbene, nel caso in cui la parola inserita sia di uso comune (autovettura, borsa) non sussiste alcun problema. Al contrario, se, come spesso accade, l'utente inserisce un marchio ("Volkswagen","Louis Vuitton"), compariranno certamente le case produttrici, ma anche un discreto numero di link sponsorizzati acquistati dai concorrenti delle due case in questione. Gli "inserzionisti" (soggetti che vogliono comparire tra i risultati dell'operazione di ricerca dell'utente) pagano per acquistare una parola chiave (Ad-Word) e, pertanto, il soggetto interessato a vendere un'autovettura o una borsa sarà indotto a comprare anche la parola chiave del marchio. L'utente, quindi, inserendo un dato marchio non trova solo il relativo sito della casa produttrice, ma anche un facile accesso ai siti dei concorrenti o di rivenditori di prodotti, a volte, contraffatti. La difesa della LVMH argomentava la propria accusa lamentando una violazione del trademark, considerato che l'inserzionista approfitta di un marchio altrui per promuovere un proprio prodotto. La pronuncia della Corte di giustizia è solo l'ultima in ordine di tempo fra i vari giudici chiamati a pronunciarsi sulla questione. Alcuni giudici americani hanno considerato lecito il comportamento in questione, poiché la scelta di un marchio come parola chiave per un motore di ricerca

N

12

non costituirebbe un use in commerce. In senso opposto, invece, i giudici francesi. In Italia, fino ad ora, è stata pronunciata un'unica sentenza analoga che ha ravvisato in un comportamento simile un'ipotesi di contraffazione di marchio e di concorrenza sleale. Ovviamente gli interessi in gioco sono enormi e la stessa struttura del commercio in rete potrebbe assumere una struttura completamente diversa in funzione di una impostazione che proibisca la possibilità di vendere parole chiavi legate a marchi famosi. Ebbene, la Corte europea, con un deciso orientamento favorevole al mercato ed alla concorrenza, ha stabilito che il servizio adwords di Google non viola il copyright di alcun marchio. La pronuncia della Corte distingue la posizione del prestatore o provider (Google) da quella degli inserzionisti. Se, infatti, nel caso in cui siano questi ultimi ad utilizzare il marchio sussisterebbero gli elementi costitutivi della contraffazione (uso di un marchio altrui, senza il consenso del titolare, per beni in commercio), nel caso del provider non si verifica tale situazione. Il motore di ricerca si limita a creare le condizioni tecniche per l'uso di un segno da parte dell'inserzionista, ma ciò non configura un "uso" di tale segno. In capo al provider, pertanto, non si configura l'illecito. La Corte ha ribadito, altresì, che i rivenditori che smerciano prodotti di provenienza non "facilmente rintracciabile" non possono accedere al programma adword (che frutta a Google ben 23 miliardi di dollari all'anno) e che, nel caso in cui venga segnalata a Google la natura di un link sponsorizzato, la stessa si libera da eventuali responsabilità solo eliminando il contestato link. Una sentenza che dimostra, secondo Google, che "i diritti legati ai trademark non sono assoluti, per una decisione che va nella direzione, più volte invocata da noi, di andare incontro meglio agli interessi del consumatore massimizzando la scelta delle chiavi di ricerca".

La scheda

ha conseguito un LL.M. presso la Harvard Law School ed un Dottorato di ricerca in diritto commerciale presso l'Università degli Studi di Brescia. Italian Chair of the New York State Bar Association. È ammesso all'esercizio della professione forense in Italia e a New York STUDIO LEGALE AMORESE ha sede a Bergamo Via Zelasco, 18; Tel. +39 035 212175 Fax +39 035 271110 e a Londra 76 Holland Park, Tel +44 207 229 0889 (www.amorese.eu)



ECONOMIA&BUSINESS

Crisi piccola media impresa: tra speranza e timore CON... TRIBUTO - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA BARBARA PUTORTÌ

anno che fra qualche mese ci lasceremo alle spalle non chiuderà, purtroppo, nessun ciclo, solo mesi di duro lavoro. Stiamo attraversando, anche se il peggio pare ormai passato, una crisi a livello mondiale di grossa intensità. Non siamo ancora in grado di capire in quale fase ci troviamo, la caduta libera si è ormai fermata, registriamo prudenti segnali di ripresa in alcuni settori, ma il rafforzamento del sistema è ancora lontano e con esso anche l'equilibrio e lo sviluppo economico. Allo stadio attuale il consumatore è spaventato, ma non terrorizzato. Ha fatto certe rinunce a discapito soprattutto della rete distributiva, soprattutto gli ipermercati. Si è rinunciato

L'

volentieri allo "spesone" del sabato pomeriggio, oneroso anche per il costo della benzina, per optare per una serie di spesette più piccole, ripartite durante l'arco della settimana. Il consumatore è diventato selettivo, pedante e potendo ha optato per le marche private, che appaiono in sostanziale rimonta in tutta Europa. Alla luce di tutto ciò, nel 2010 è stato registra-

14

to tra le piccole medie imprese una voglia di continuare ad innovare, a investire in ricerca e sviluppo, per non lasciare che il prodotto venga travolto da questa crisi mondiale. Su questo tema concordano vari osservatori. Che si stia vivendo in un clima di crisi e a volte persino alla giornata, le aziende lo sanno bene, ma la maggior parte dei soggetti si prepara con un certo slancio al dopo crisi, continuando a tenere la bandiera dell'innovazione, della marca, della qualità del prodotto. Perché non si può pensare di offrire, quando il consumatore ritroverà la fiducia, il credito, la voglia e la passione di spendere, gamme di prodotti totalmente ripiegate sulla convenienza, senza niente di buono da proporre oltre al prezzo. La crisi sta, quindi, cambiando anche le tendenze di mercato. Mai come in questo momento vi è la necessità di ritrovare un linguaggio per comunicare. Un linguaggio che porti i valori del nostro fare, della nostra credibilità, della qualità dei prodotti italiani, dell'efficiente assistenza dei nostri clienti. Bisogna rivalutare il made in Italy, rinnovarlo, dargli maggior luce e spessore attraverso l'arte della comunicazione. Quando un'impresa attraversa una fase di crisi, si scopre se la politica di comunicazione adottata fino a quel momento nei confronti del pubblico piccolo o grande che ha creato una base solita. Chi in piena crisi cerca il colloquio e si aspetta comprensione, ha già aspettato troppo: prevenire è meglio che curare. Dobbiamo, comunque, essere onesti e consapevoli che, per le cadute di fatturato straordinarie, ci vorranno molti anni per riportare l'attività ai livelli precedenti. Bisogna che le piccole medie imprese stiano, quindi, attente a tagliare

i costi senza tagliare nel contempo il valore. Nella consapevolezza di tutto ciò bisogna continuare a rielaborare le idee, a programmare nuove strategie aziendali e a procedere con il continuo rinnovamento salvaguardando la qualità e il costo del prodotto finale.

La scheda

Dottore Commercialista Revisore Contabile

STUDIO ASSOCIATO MANAZZA - PUTORTÌ ha sede a Bergamo in via Cucchi n. 3, Tel +39 035 215205 +39 035 4136420 Fax +39 035 226736



ECONOMIA&BUSINESS

PILLOLE DI FINANZA - RUBRICA A CURA DEL DOTT. CLAUDIO ROSSI

Le insidie nella corporate e family governance: il passaggio generazionale olti esperti e molti fatti evidenziano, purtroppo, che le aziende familiari che sopravvivono alla terza generazione sono molto poche e questo è da riferirsi principalmente agli effetti dei conflitti derivanti dalla crescita del numero dei familiari coinvolti nell'impresa. Questo fenomeno, se non adeguatamente ordinato dalla messa in atto da parte del capostipite di adeguati comportamenti e precauzioni riguardanti anche la governance aziendale, è l'infido "principio di tutti i mali".

M

Studi effettuati e riportati dalla principale letteratura in argomento hanno identificato questi punti di debolezza come quelli tra i più comuni nelle imprese: a) nelle aziende familiari non viene preparato un piano strategico di sviluppo intergenerazionale; b) solo pochissime famiglie imprenditoriali compila un management account ed un piano dei conti; c) raramente tutti i soggetti coinvolti nella famiglia imprenditrice valutano come riferimento della performance aziendale il cash flow gestionale; d) molto spesso invece si instaura una forte competizione tra le generazioni dei familiari attivi nell'azienda con ovvie ripercussioni nella comunicazione tra la proprietà ed i managers, nelle politiche retributive ed in quelle sui dividendi. Come possiamo ben intuire tutti questi aspetti, estremamente eterogenei e discontinui, hanno una forte influenza sulla nascita dei conflitti, che, peraltro, vale qui la pena di ricordare non debbono essere necessariamente degli aspetti negativi e deleteri. Essi, per contro, dovrebbero essere tutt'altro ovvero dovrebbero poter essere l'occasione per l'avvio di un percorso di crescita e di cambiamento vantaggioso per l'impresa familiare e per la sostenibilità del proprio business. A conferma ci viene in aiuto un ulteriore elemento emerso nelle ricerche effettuate in passato riguardo le aziende familiari: una elevata percentuale delle stesse aziende analizzate e che mostravano segni di difficoltà, mostravano altresì elevate possibilità di crescita nel medio/lungo periodo.

16

La gestione del conflitto ome fare quindi a raggiungere questo obiettivo? Il conflitto ha una doppia faccia: una positiva ovvero quella di farsi valere e di esprimere se stessi e l'altra negativa ovvero quella di mostrare inadeguatezza nel gestire il contrasto ed il diverso. Non è possibile prendere il buono insito nel primo valore senza "metter mani" anche al secondo e più difficile, aspetto.

C

Non esiste una formula magica ma quando nell'interno di una struttura familiare ramificata e resa complessa dal passaggio generazionale si avvia un processo conflittuale tra alcuni componenti, la priorità diventa la gestione di quel processo da parte del leader, semmai con l'assistenza di un professionista esterno capace di implementare nello stesso la capacità di ascoltare, di analizzare e di far nascere soluzioni. L'esperienza passata, disseminata di "crisi familiari ed aziendali", dovrebbe far riflettere sul danno nascente dal non prendersi cura del conflitto e dalla smania di risolverne solo gli aspetti esteriori ed oggettivi. Dividersi le caramelle nella maniera più oggettivamente equa possibile potrebbe essere stato il sogno di tutti noi quando eravamo bambini, ma l'impresa è un'altra cosa!

zione di un "Consiglio di famiglia"; c) creazione di un sistema di regole operative rivolte a gestire la quotidianità e che consentano di dare una chiave di lettura alle problematiche quali i patti parasociali ed i patti di famiglia. D'altro canto non bisogna trascurare di affiancare alle iniziative anzidette l'indispensabile aspetto della gestione dinamica del conflitto ovvero bisogna fare in modo di tenere sempre aggiornata quella capacità interna alla famiglia od all'azienda di autodeterminarsi delle soluzioni condivise ed eque per tutti: per sviluppare questa capacità, primus inter pares, la figura del Mediatore Sociale e Familiare ci puo' venire incontro.

La scheda

L'impresa, se ci riferiamo alla sua definizione economica, è un tutt'uno destinato a durare illimitatamente…non nasce per essere divisa equamente: in questo caso possiamo parlare più di liquidazione che di funzionamento.

Cosa fare isulta ben chiaro pertanto che, nel lungo periodo, gran parte delle performances economiche delle aziende risulta discendere da un'anima ben più profonda che da freddi studi di trend basati su indici.

R

L'azienda in salute, nasce in salute, si sviluppa in salute e si adopera per rimanerci. Cosa fare? Bisogna, come abbiamo detto, prima di tutto evitare il sorgere dei conflitti con i metodi tradizionali, consolidati dalla pratica e cioè: a) aprire quanto piu' possibile il board dell'impresa a soggetti esterni ed indipendenti; b) contestualizzare e regolamentare il più possibile le regole del gioco magari con l'istitu-

Dottore in economia, associato FBLC e mediatore sociale Con esperienza trentennale è specializzato nell’empowerment di soluzioni relazionaligestionali per imprenditori, familiari, stakeholders e management



ECONOMIA&BUSINESS

Energia da biomasse: una nuova frontiera per l'agricoltura LEGGE AL VERDE - RUBRICA A CURA DELL’AVVOCATO CRISTINA PUTORTÌ

rmai da diversi anni, sia in sede Comunitaria sia nazionale, si è dato avvio ad una politica d'incentivazione alla produzione d'energia elettrica/termica da biomasse e biocarburanti portando ad una sempre maggiore attenzione da parte del mondo agricolo al settore energetico. Si va quindi affermando una nuova concezione dell'agricoltura, chiamata a svolgere un importante ruolo di tutela dell'ambiente e di contribuzione alla diminuzione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici attraverso la produzione d'energia pulita. L'attività agro-alimentare può, quindi, costituire sia una risorsa economica per l’imprenditore che una risorsa energetica importante per l’ambiente. La definizione di biomasse è data della Direttiva 2001/77/Ce che le classifica come "la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani". Posto che per biomassa si intende anche la parte biodegradabile dei rifiuti, si è reso necessario comprendere se i residui agricoli impiegati a fini energetici debbano essere classificati come rifiuti dovendo, quindi, essere assoggettati alla restrittiva disciplina vigente in materia o, piuttosto, come sottoprodotti. Una risposta a tale quesito è data dall'art. 185 del d.lgs 152/2006 che considera quali sottoprodotti i materiali fecali o vegetali se reimpiegati in impianti aziendali o interaziendali per produrre energia, calore o biogas. L'importante è che il riutilizzo sia integrale e certo e che fin dalla fase di produzione sia individuato il processo produttivo a cui il materiale è destinato. E', invece, nel momento in cui nasce l'obbligo o la volontà di disfarsi degli scarti agricoli che questi vengono classificati come rifiuti.

O

18

In tali casi, l'esigenza di applicare il regime dei rifiuti nasce per garantire la costante tracciabilità e controllo di tali residui e per evitare che il proprietario se ne disfi a danno dell'ambiente. Perché i residui agricoli siano classificati sottoprodotti è, inoltre, necessario che gli stessi soddisfino requisiti merceologici tali da garantire che il loro impiego non dia luogo a danni all'ambiente con emissioni o impatti diversi da quelli preventivati per l'impianto a cui sono destinati e che tali sostanze non abbiano un semplice valore economico bensì un vero e proprio valore di mercato. Da ultimo, è necessario che i residui non vengano sottoposti ad operazioni preliminari tali da far perdere alla sostanza la sua identità e le qualità che possedeva al momento della produzione. In merito, una Comunicazione della Commissione europea del 21.02.07 ha precisato che, per poter essere qualificati come sottoprodotti, i residui di produzione non devono essere necessariamente reimpiegati "tali e quali" ma possono subire semplici trattamenti che facciano, però, parte integrante del ciclo produttivo originario. Nel dicembre del 2008 l'Unione Europea ha emanato la nuova direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE) che ha apportato importanti novità al concetto di sottoprodotto. Permane la certezza del riutilizzo, ma senza la necessità che il processo di produzione o utilizzazione sia preventivamente individuato. Non è più richiesto il riutilizzo integrale del residuo con la possibilità di acquisto ed impiego anche solo di una parte del materiale. Infine, la nuova disposizione comunitaria non impedisce più qualunque trattamento preliminare sulla sostanza od oggetto, affinché questo sia considerato sottoprodotto, ma solo "l'ulteriore trattamento diver-

so dalla consueta pratica industriale". All'art. 2 sono comunque esclusi dalla disciplina sui rifiuti dettata dalla direttiva medesima le materie fecali utilizzate per la produzione d'energia da biomasse mediante processi o metodi che non danneggiano l'ambiente ne mettono in pericolo la salute umana.

La scheda

Avvocato presso il Foro di Bergamo Ha conseguito un master in Diritto dell'Ambiente presso l'Università degli Studi di Bergamo STUDIO LEGALE PUTORTì Ha sede a Bergamo Via Silvio Spaventa, 25 Tel. - Fax 035 235226 cristina.putorti@libero.it www.ratiolegis.it



ECONOMIA&BUSINESS

Aziende in rosa, in Italia si deve crescere IN... FORMAZIONE - RUBRICA A CURA DELLA DOTT.SSA MARIA ZACCONE

a rubrica che lo scorso anno è stata orientata ad argomenti inerenti la formazione prosegue, per decisione dell'Editore cui va il mio ringraziamento, anche quest'anno con nuovi temi. La scelta di analizzare la presenza femminile all'interno dell'Imprenditoria italiana ed il rivolgere queste riflessioni ad un territorio che ha una folta presenza di Aziende, non vuole assolutamente prescindere dall'aspetto formativo ma, anzi, desidera fornire uno stimolo ad un argomento che a mio modesto avviso necessita di una spinta formativa importante. Innanzitutto vanno separati tre aspetti:

L

Le iniziative imprenditoriali in "rosa": quelle iniziative cioè che sono frutto dell'intraprendenza di un singolo o più persone che, avvalendosi delle agevolazioni previste dalla legge, creano aziende già in partenza tutte al femminile. Da un'indagine semestrale realizzata nel 2009 da Unioncamere, emerge che nel 2008 il tasso di crescita dell'universo delle imprese guidate da donne è cresciuto dello 0,2%. In questa indagine, emerge un dato importante che riguarda la 'tenuta' delle imprese individuali guidate dalle donne in relazione alla performance di quelle con a capo un uomo. Emerge sempre dall'indagine inoltre che le imprenditrici hanno un'età giovane, a maggior ragione quindi una formazione di tipo gestionale ed organizzativo aiuterebbe queste Aziende a procedere con intelligenza ed accelerazione di passo. Le aziende che hanno una forte presenza femminile solo in ruoli esecutivi: Del 46% delle donne occupate in Italia solo il 2,1% ha una presenza dirigenziale in Aziende quotate, ne consegue che la restante popolazione femminile occupata ha ruoli posizionati tra l'esecutivo e l'intermedio. L'elemento formativo in questo caso dovrebbe vertere sulla motivazione verso le attività che in questo modo risulterebbero essere più "sopportabili" considerato il carico doppio della donna che lavora e che ha famiglia. Le aziende che hanno una componente dirigenziale al femminile: Secondo Il Sole 24 ore l'Italia è l'ultima in Europa per la presenza di donne nei Cda delle società quotate (2,1%), non solo ben distante dalla Norvegia (44%), ma anche

20

dietro al Portogallo (3%). Nei Cda delle aziende quotate, il 94% dei consiglieri è uomo, solo il 6% donna. I dati ufficiali della Consob relativi al 2009 mostrano che su 4.395 membri dei Cda delle società italiane quotate in Borsa, le donne sono solo 307, vale a dire il 6,9%, ed in maggioranza appartengono alla famiglia proprietaria dell'azienda. Più del 93% delle posizioni manageriali è ancora oggi ricoperta dagli uomini. Delle posizioni censite, 809 (il 6,9%) sono rivestite da donne in ruoli di vertice (presidente, amministratore delegato, vicepresidente) o di prima linea (direttore di funzione o di divisione). In questo caso indispensabile una visione gestionale, organizzativa e motivazionale. A questo punto è necessario puntualizzare che il dato statistico riportato, pubblico e disponibile per tutti presso le fonti citate, non sancisce la capacità o meno delle donne nel ricoprire ruoli manageriali ma riporta una situazione che le donne potrebbero modificare e su cui sarebbe necessario operare una seria riflessione, anche in funzione delle nuove generazioni. Non volendo entrare nelle tematiche sociali, che richiamano al supporto necessario per le donne lavoratrici, cerchiamo di soffermarci invece su problematiche che riguardano più da vicino i singoli individui dove giocano elementi di volontà, preparazione e formazione specifica per l'acquisizione di ruolo. Questo a mio avviso è il tema da affrontare e che cercheremo, infatti, di esaminare: come ci si può preparare a ruoli manageriali portando in questi tutte le caratteristiche positive dell'essere femminile quali le capacità organizzative, l'intuitività e la disponibilità alla diplomazia. Abbiamo visto, sempre consultando i dati, che molte delle presenze femminili nei CdA sono rappresentati da componenti della famiglia, se così è non sembra argomento sufficiente essere un componente della famiglia per assumere ruoli manageriali, in questo come in tutti gli altri casi è necessario che le donne siano capaci di assumersi la responsabilità sociale di prepararsi al ruolo né più né meno di come deve fare una classe che vuole essere dirigente. Non servono assegnazioni di "quote" a creare i presupposti di continuità di una presenza femminile importante nell'area di dirigenza Aziendale, serve la consapevolezza che è necessario conquistare le posizioni con rigore e forma-

zione specifici, senza le remore che sino ad oggi possono avere condizionato più le donne che gli uomini nell'assunzione di responsabilità manageriale. Motivazione e formazione quindi rimangono i temi da affrontare unitamente alla preparazione di tipo economico e gestionale, indispensabili per poter esigere un ruolo non per attribuzione di "quote" ma per capacità inequivocabilmente dimostrabili.

La scheda

laureata in Sociologia a Roma, specializzandosi soprattutto in tecniche di gestione della Risorsa Umana e Formazione Ha lavorato per realtà internazionali quali la ex Mobil Oil Italia, ora Q8, e la Meridiana


Iperauto 4x4 Concessionaria per Bergamo e Provincia

BERGAMO - Via Borgo Palazzo 205 Tel. 035 2924211 - Fax 035 2924212 www.iperautobg.it


ECONOMIA&BUSINESS

A Bergamo Marcegaglia detta l'agenda del Governo 22


IL CONVEGNO

Al Centro congressi Giovanni XXIII, ospiti dell'assemblea di Confindustria Bergamo, il ministro del Welfare Sacconi e il vicepresidente della Commissione Europea Tajani. Dentro la numero uno degli industriali striglia l'esecutivo, fuori i lavoratori Indesit al grido: "Lavoro, lavoro, lavoro"

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

iduzione della burocrazia e del costo delle regole, stipula di un nuovo patto sociale, taglio del fisco e attuazione del federalismo fiscale, investimenti sul capitale umano, cioè ricerca scientifica e istruzione tecnica, nomi e luoghi per il nucleare e crescita economica del Paese. I punti sui quali agire sono grossomodo gli stessi indicati dal ministro dell'economia Tremonti, adesso il problema è prendere delle decisioni". Emma Marcegaglia, presidente degli industriali, ha salutato così gli imprenditori bergamaschi presenti al Centro congressi Giovanni XXIII per l'assemblea generale di Confindustria Bergamo, ricordando, per l'ennesima volta, i punti che dovrebbero

"R

23


In strada il presidio di protesta Insedit Presidio unitario di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm Uil e Ugl per ricordare il caso Indesit davanti alla sede del centro congressi Giovanni XXIII di Bergamo dove era in corso l'assemblea provinciale di Confindustria. I rappresentanti dei sindacati dei metalmeccanici, presenti con le rispettive bandiere, hanno distribuito volantini per ricordare alla presidente Emma Marcegaglia, al ministro del Welfare Maurizio Sacconi e al vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, il problema della Indesit, la fabbrica di elettrodomestici di Brembate Sopra a rischio chiusura, su cui sono in corso continue discussioni al ministero del Lavoro a Roma. Secondo Eugenio Borella, segretario generale della Fiom di Bergamo, "oltre al problema della crisi, che in provincia si fa sentire, come hanno dimostrato i numerosi lavoratori presenti al presidio" sul tavolo c'è la questione della rappresentanza, "servono nuove regole perchè il rischio è che sindacati minoritari firmino accordi validi per tutti senza consultare i lavoratori".

24

La platea

occupare il Governo. Nota di colore: "con un senso di stanchezza perché sono le stesse cose che da trent'anni vengono dette". Li ha invitati a ricompattarsi, dando fine alle divisioni interne, per mettere "in cima all'ordine del giorno dell'agenda del Governo il tema della crescita, perché non si vede una vera volontà di puntare sul risanamento economico del Paese". I lavori dell'assemblea annuale, intitolata "Verso il nuovo: le imprese che saremo", sono stati aperti dalla relazione di Carlo Mazzoleni, presidente degli industriali bergamaschi di fronte a Maurizio Sacconi, ministro del Welfare, al vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani e al presidente nazionale di Confindustria che ha chiuso la giornata di confronto. ''Si rimettano insieme - ha insistito Marcegaglia - perchè vogliamo un governo che vada avanti e faccia quello per cui è stato votato. Sono stati votati tre volte quindi è un problema loro, a noi non interessano le polemiche politiche, ci danno fastidio e vorremmo una politica concentrata tutta sulla crescita. Non è più possibile sentire parlare di tutto e non dei problemi veri che dobbiamo affrontare tutti i giorni e che riguardano, appunto, la crescita e l'occupazione''. Non poteva essere più diretta di così il presidente degli industriali che si è rivolta, esplicitamente, alla maggioranza e all'esecutivo per chiedere di riportare il dibattito sui temi dello sviluppo, "senza un'ossessione per la crescita ci sarà meno benessere per tutti. Il nostro paese cresce poco, appena un 1,2% quest'anno, contro il 3,4% che porterà a casa nel 2010 la Germania. Non è più il momento delle chiacchiere e delle

riflessioni perchè i tavoli e le riflessioni devono poi portare a delle decisioni nel più breve tempo possibile. Aspettare ora, mentre gli altri stati si stanno muovendo vuole dire perdere altro tempo". Su tutti il "problema fondamentale" della riduzione delle tasse. "Può anche avere un senso non tagliare la pressione fiscale - ha spiegato Marcegaglia -, ma bisogna ridistribuire il carico fiscale in modo che sia minore per le imprese e per i lavoratori che sono coloro che tengono in piedi il Paese". Per ridurre le tasse potrebbero essere utilizzati una parte degli introiti della lotta all'evasione fiscale che "non possono solo andare a coprire i conti pubblici ma devono essere utilizzati anche per ridurre le tasse". Favorevole al federalismo fiscale "purché porti alla riduzione della spesa pubblica improduttiva, degli sprechi e degli enti inutili" . Secondo la leader degli industriali, inoltre la norma "di cui si parla e che prevede la ineleggibilità degli amministratori che non rispettano i conti, soprattutto quelli sanitari, ritengo che sia giusta e importante. La chiedevamo da tempo". Per la ripresa, accanto al federalismo fiscale servono però altri provvedimenti: "una scommessa seria su ricerca, innovazione, scuola, infrastrutture, il taglio della burocrazia". In materia contrattuale, Emma Marcegaglia non lascia spazio ad interpretazioni perché Confindustria, sulle deroghe previste dalla riforma siglata lo scorso anno con Cisl e Uil ma non dalla Cgil, "andrà avanti senza accettare i veti di nessuno". Confindustria Bergamo. "Entro fine anno - ha sostenuto il presidente degli industriali


Da sinistra: Andrea Moltrasio Roberto Sestini e Emilio Zanetti

bergamaschi, Carlo Mazzoleni - l'industria bergamasca potrebbe dino è, di fatto, inattuata; più in generale non si riesce ad avere una recuperare più della metà della produzione perduta nei 18 mesi di fotografia adeguata della quantità della disoccupazione e della quacrisi". L'obiettivo è "tornare alle quantità della primavera 2008 entro il lità delle persone in cerca di lavoro". Una battuta d'arresto riguarda i 2011", livelli che il resto del Paese, secondo il Centro studi rilevanti finanziamenti per la formazione che non vengono gestiti al Confindustria, dovrebbe rivedere non prima del 2013. Il presidente di meglio, infatti "a Bergamo registriamo una crescente indisponibilità a Confindustria Bergamo ha aperto con una partecipare a percorsi formativi finalizzati ad una vena di ottimismo l'assemblea annuale nuova occupazione. Non mancano casi di abuso anche se non ha nascosto che "quando si e strumentalizzazione degli ammortizzatori sociaAlberto Bombassei riuscirà a tornare sui livelli produttivi della li". Il pensiero corre, poi, al Progetto val Seriana prima metà del 2008 la domanda di lavoro poi diventato Modello Bergamo, l'iniziativa varanell'industria rischia di attestarsi a livelli ta con tempestività per cercare di combattere la inferiori a quelli che Bergamo aveva ragcrisi in terra orobica. "Dall'accordo fra le parti giunto". Nulla sarà più come prima e questa sociali sono passati 18 mesi. Un tempo forse non crisi è destinata a lasciare il segno, da qui lo eccessivo per la burocrazia, ma certamente inacslogan "Le imprese che saremo", scelto per cettabile per le esigenze delle persone e delle l'assemblea convocata al Centro Congressi. imprese". "La necessità di definire nuove regole Un tema che tocca le imprese, i lavoratori e - ha sottolineato Mazzoleni - nelle relazioni induquei livelli occupazionali che al momento striali e nei contratti di lavoro per metterli in sinpaiono irraggiungibili se non si cambia. "Si tonia con l'esigenza di sviluppo è uno dei pasdeve avviare - ha auspicato il numero uno saggi cruciali per la modernizzazione del Paese". degli industriali bergamaschi - un'efficace La relazione del presidente getta, poi, uno sguarriforma del funzionamento del mercato del lavoro che consenta di do sul futuro, verso le imprese che saremo. "Le imprese che saremo" recuperare la piena occupazione. Allo stato attuale i Centri per l'imsono quelle che punteranno sull'innovazione e rilancia un vecchio palpiego non funzionano; l'uniformazione del libretto formativo del cittalino: "E' necessario mettere a sistema i nostri preziosi asset per la 25


ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, a partire dalle realtà consolidate del Polo di Dalmine e del Kilometro Rosso. C'è un progetto di Confindustria Bergamo. Lo si valuti, lo si migliori: i tempi sono maturi per la loro integrazione". "Le imprese che saremo" sono quelle che guarderanno fuori dai confini nazionali perché "adesso le sfide sono la multi-localizzazione, l'integrazione e la razionalizzazione dei poli produttivi e la segmentazione dell'offerta e dei mercati". "Le imprese che saremo" sono quelle che cresceranno nelle loro dimensioni, capaci di "accompagnare gli imprenditori in tutti i processi di sviluppo e di crescita d'impresa e, soprattutto, ad esplorare la via maestra finora impervia delle aggregazioni e delle reti. Questo diventa l'impegno di medio

periodo di Confindustria Bergamo. Dal prossimo anno metteremo a disposizione delle aziende associate un laboratorio interdisciplinare di consulenza personalizzato". Il discorso di Mazzoleni si chiude con un appello e una rassicurazione. L'appello: "Servono nuove iniziative e la collaborazione di tutta la comunità, guidata dalle istituzioni pubbliche. Serve un piano per la mobilità sostenibile che consenta di intervenire sulla infrastrutture ferroviarie con nuovi interventi, al fine di costruire un territorio in cui tutti i modi di trasporto possano contribuire a realizzare un'attrattività a basso impatto di emissioni". La rassicurazione: "In un habitat che restituisca valore, in un sistema coeso, con una politica che rimetta al centro i fattori produttivi, le imprese sono pronte ad investire".

Sacconi: "No ad una legge sulla rappresentanza"

''Il caso della Fiat di Pomigliano è un caso emblematico dove c'è meno Stato e più sociale''. E' quanto ha sostenuto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, intervenuto all'assemblea degli Industriali di Bergamo. Secondo Sacconi ''la Fiat evoca grandi incentivazioni pubbliche ma a Pomigliano vuole invece realizzare un investimento importante senza incentivi ma solo attraverso un'incentivazione comunitaria e sociale''. Il ministro è intervenuto anche sulle recenti polemiche circa i rapporti con le parti sociali e l'effettiva rappresentanza di ogni singola organizzazione, dibattito riacceso dopo i recenti accordi separati e proprio dopo il referendum sull'accordo per la riconver-

26

sione dello stabilimento Fiat di Pomigliano. "Il problema della rappresentanza delle varie parti sociali - ha detto il ministro del Welfare - è un problema che attiene il reciproco riconoscimento e che non può essere stabilito per legge. Solo le parti possono stabilire i criteri del reciproco riconoscimento. No a una legge sulla rappresentanza, però possiamo fare un ddl sulla riforma della regolamentazione del diritto di sciopero nei trasporti, in cui si ipotizzi la comunicazione al mercato sulla rappresentazione delle organizzazioni che hanno proclamato lo sciopero". Il ministro del Welfare lo dice a chiare lettere: la legge sulla rappresentanza non fa parte delle priorità di questo governo. Anzi, il titolare del lavoro è contrario alla stessa fondatezza di un siffatta norma. Tornando invece sul tema che costituisce una precisa richiesta di legge da parte della Cgil, a cui più volte si è riferito Sacconi nel corso dell'intervento definendolo come "il sindacato che non ha firmato", il ministro si è rivolto agli industriali presenti in aula. "Vi andrebbe - ha chiesto - di chiamare il giudice anche nelle relazioni sindacali, anche per stabilire la validità di un contratto? Credo che debba

affermarsi la logica della sussidiarietà tra le parti, guai se irrigidiamo le relazioni industriali che invece noi vogliamo sempre più flessibili". Di contrattazione, ha parlato anche Emma Marcegaglia e i toni non sono stati dissimili, perché "non può più esserci un contratto nazionale inderogabile che vada bene a tutti. Cercheremo di tenere sempre aperti i tavoli a tutti, ma sul tema della produttività abbiamo deciso di supportare Pomigliano e lo sforzo di tutti gli imprenditori che chiedono di governare le fabbriche, renderle più flessibili e produttive ed avere più straordinari". Quanto alla Cgil e alla Fiom, anche in questo caso mai nominate ma evidente oggetto delle parole di Marcegaglia, viste le loro opposizioni alla riforma prima e alle deroghe contrattuali dopo, la presidente ha aggiunto: "non tolleriamo che si dica che Confindustria vuole ledere i diritti, mentre si cerca di difendere i falsi invalidi e i falsi malati. Questo non lo tolleriamo". Riferendosi ancora al progetto di Fabbrica Italia (Fiat) di investire su Pomigliano in cambio di deroghe sul contratto, Marcegaglia ha chiarito: "andiamo avanti, l'obiettivo è di avere contratti aziendali per il 70% dei lavoratori".



ECONOMIA&BUSINESS

Confindustria premia le Pmi che anticipano il futuro RICONOSCIMENTI

Skyline srl., Ariete srl., Eurovia srl., Brevi srl., FRA.MAR spa sono le cinque imprese che hanno ottenuto "Odysseus 2010, navigare nelle idee", il riconoscimento destinato alle Pmi che si distinguono per l'innovativitĂ di progetti, prodotti e servizi 28


ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

a crisi si vince a colpi di innovazione. Cinque sono le imprese che hanno ottenuto "Odysseus 2010, navigare nelle idee", il riconoscimento che Confindustria dal 2008 assegna alle aziende che si distinguono per innovazione e ricerca, ambiente ed energia, valorizzazione del territorio, immagine e qualità, risorse umane e sicurezza. La consegna è avvenuta nella mattinata di lunedì 20 settembre al Centro Congressi nell'ambito dell'Assemblea generale di Confidustra Bergamo. I vincitori hanno ricevuto il premio dalle mani del presidente di Confindustria Bergamo, "sembra passata una vita dalla prima edizione di questo premio - ha detto Carlo Mazzoleni -, quando navigavamo con il vento in poppa. Poi abbiamo incontrato una tempesta formidabile, ma essere qui oggi è la migliore dimostrazione di come le imprese hanno saputo reagire alle difficoltà". Presente alla ceri-

L

monia anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che si è complimentata per le capacità e la tenacia delle aziende. Ecco i vincitori: Innovazione e ricerca: Skyline srl. Trasporti eccezionali: carro ferroviario modulare 28-44 assi In due anni di lavoro SKYLINE ha progettato un carro ferroviario modulare a 28-44 assi per trasporti eccezionali specializzato per il mercato USA. Le caratteristiche costruttive assolutamente innovative permettono la trasformazione, in tre giorni e sostituendo solo poche strutture, da 28 a 44 assi; il carro più grande mai concepito al mondo, lungo a carico quasi 90 metri e con portata utile di 1000 tonnellate. 29


Ambiente ed Energia Manifattura: Ariete srl. Polarwool isolante termoacustico per l'edilizia, 100% naturale in lana di pecora. Il pr odotto è sostenuto da numerose prove e certificazioni energetiche ed acustiche di laboratorio. Elevate prestazioni acustiche, termiche sia invernali, che estive, grande traspirabilità, evita la formazione di umidità e muffe negli edifici. Questa parziale conversione aziendale da tessile a edile ha permesso l'utilizzo di prodotti naturali reperibili sul nostro territorio e la loro valorizzazione, con un forte sostegno agli allevatori ovini dell'intero arco alpino. Valorizzazione del territorio: Eurovia srl. YOU BERGAMO - A New Turism Style 2010-2011 Un progetto turistico rivolto alla crescita del Brand Bergamo, proponendo la Città e il suo territorio come destinazione turistica emergente. È l'unico tour operator incoming bergamasco dedicato alla promo-commercializzazione dell'offerta turistico culturale di Bergamo e della sua Provincia. YOU BERGAMO propone pacchetti e servizi turistici flessibili e personalizzabili. Immagine e qualità: Brevi srl. Campagna pubblicitaria di 5 progetti. Brevi e Grandi Navi Veloci: partnership per rendere più sereno e sicuro il viaggio in nave ai bambini fino ai 3 anni. Brevi SLEX: la sedia-pappa evolutiva che garantisce la corretta postura e inventa un altro modo di stare insieme a tavola fin da piccoli. Brevi Vivalapappa: prodotti per lo svezzamento innovativi, tecnologici e dal design allegro per la gioia dei bambini. Brevi OKI b.fix: seggiolino auto che unisce tecnologia e sicurezza con all'efficacia della protezione antimicrobica e la massima traspirabilità del tessuto. Brevi Soft & Play: box innovativo nato per sviluppare l'attività motorio-sensoriale del bambino e stimolarlo alla scoperta di un nuovo mondo. Risorse umane e sicurezza: FRA.MAR spa Fra.Mar. trasmette al proprio personale la cultura del servizio attraverso un'attività di formazione continua, sia riguardo agli aspetti legati alla sicurezza e alla salvaguardia ambientale, sia alle relazioni con i clienti. Una particolare attenzione viene rivolta al personale femminile, che rappresenta l'80% dei dipendenti, attraverso flessibilità dell'orario, contratti part-time e con la recente realizzazione di un asilo 30

nido interaziendale. Anche nei confronti del personale extracomunitario, pari al 30%, la sensibilità aziendale è altissima e si traduce in una costante azione di supporto all'integrazione. Nell'ambito di Odysseys 2010 anche due menzioni speciali. La prima è andata a Sanpellegrino Spa per la categoria Ambiente ed energia per "L'incredibile viaggio di Verino e i suoi amici". Si tratta di un'iniziativa patrocinata tra gli altri dal ministero dell'Ambiente, Regione Lombardia e dal Comune di San Pellegrino, per la promozione e la sensibilizzazione dei cittadini sul tema della raccolta differenziata, del riciclo delle bottiglie in plastica e il consumo responsabile dell'acqua. Seconda azienda premiata è stata la Smi Spa per la categoria Risorse umane e sicurezza, con il progetto "Alternanza scuola-lavoro". Dalla collaborazione con diversi istituti di istruzione superiore ad indirizzo tecnico e scientifico della provincia di Bergamo è nato un percorso sperimentale di collaborazione tra scuola ed impresa della durata di alcuni mesi, durante i quali gli studenti sono stati coinvolti attivamente nelle varie fasi in cui si articola l'attività aziendale Smigroup. La prima edizione del progetto ha coinvolto circa 30 ragazzi delle quinte classi dei corsi di ragioneria, geometra e liceo scientifico dell'istituto ISIS "David Maria Turoldo" di Zogno (Bergamo). I ragazzi hanno realizzato un multi-pack per il vino con una maniglia, prodotto già sul mercato e distribuito da una ditta italiana del Nord-Italia.



ECONOMIA&BUSINESS

"Non si può avere il lavoro per legge" L'ANNIVERSARIO

Raffaele Bonanni a Bergamo per i 60 anni del sindacato giudica sbagliato "l'atteggiamento di chi vuole creare occupazione per legge I diritti ci sono solo se c'è una buona economia, se ci sono le aziende in piedi". Il giuslavorista Pietro Ichino con 40 anni di tessera Cgil: "La Cisl ha sempre avuto ragione"

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

a partecipazione del lavoratore è l'unica strada possibile, l'unica strada che si può opporre all'antagonismo e può far riflettere sulla vita e sul lavoro". Il monito è del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, nel corso del dibattito che si è svolto in Sant'Agostino, alla Fara, per i 60 anni del sindacato. Da Bergamo, il segretario generale della Cisl se n'è andato raccogliendo gli applausi calorosi della platea di Cislini convinti. Nessun rimasuglio della contestazione di cui è stato fatto oggetto l'8 settembre scorso,

"L

32


Raffaele Bonanni

quando alla festa del Pd di Torino, è stato colpito da un fumogeno lanciato da una giovane militante dei centri sociali. La stessa sorte che è toccata al giuslavorista Pietro Ichino, anch'egli presente a Sant'Agostino, contestato alla Festa Democratica di Milano il 13 settembre scorso da una trentina di giovani dei centri sociali che hanno tentato con urla e provocazioni di interrompere il suo intervento. Quando il giuslavorista ha preso la parola, sono partiti i fischi al grido di "vai a lavorare". Poi hanno cercato di offrirgli una tuta blu e una cuffia da lavoratore del call center, ma sono stati allontanati dal servizio d'ordine e polizia. Si spiegano così le imponenti misure di sicurezza adottate dalle Forze dell'Ordine all'Università di Bergamo per un convegno non blindato (l'ingresso era libero senza richiesta di documenti, ndr) ma comunque tenuto sotto controllo da Polizia e Carabinieri, proprio per la presenza tra gli ospiti di Raffaele Bonanni e Pietro Ichino. Tre mezzi della Polizia (un'auto, un furgone e un blindato antisommossa) a presidiare un ingresso dell'ateneo, altrettanti dei Carabinieri (sempre un'auto, un furgone e un blindato) a sorvegliare l'altro ingresso per le auto, mentre l'entrata principale dell'Università era monitorata da

due agenti di Polizia in borghese. Diversi Carabinieri, questa volta in divisa, hanno pattugliato i cortili e i chiostri interni dell'edificio, tenendo costantemente sotto controllo la sala che ha ospitato il dibattito. Uno schieramento di forze che in questo caso non ha dovuto intervenire, ma che testimonia quanto i temi legati al lavoro siano di strettissima attualità e quante siano le forze chiamate a parteciparvi. Meglio se in modo democratico. Raffaele Bonanni. "In tutti i paesi democratici i populismi hanno fortuna perché hanno avuto il terreno più adatto per farlo, verticalizzando il potere - ha detto il segretario della CISL -. L'antidoto è la partecipazione, facendo crescere la capacità di ciascuno, di milioni di persone attraverso la negoziazione. E' un'altra logica. E' necessario far emergere una tale energia che poi altri potranno raccogliere e far fruttare. Dobbiamo ripartire da queste basi per ricominciare un cammino unitario". Una partecipazione che deve essere responsabile e consapevole, secondo modalità diverse che vanno "dalla bilateralità alla divisione degli utili, dall'azionariato collettivo alle strategie di indirizzo e controllo", ma una cosa è certa 33


Province e Comuni la possibilità di aumentare le addizionali Irpef. Su questo diventeremo davvero selvaggi. Vogliamo discutere tutta questa partita". L'appuntamento è per l'iniziativa nazionale fissata il 9 ottobre a Roma, in Piazza del Popolo, con un'agenda di proposte che inizia dalla riforma fiscale.

"non va imposta per legge ma condivisa e favorita da agevolazioni". Lo stesso dicasi per il lavoro che "non si può avere per legge". Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni ripercorre il caso Pomigliano. E' indifferente rispetto allo scorporo del comparto auto dal resto delle attività deciso dall'assemblea Fiat ma mette l'accento sulla presenza o meno degli investimenti annunciati per gli impianti italiani. Lo stabilimento di Pomigliano rischiava di chiudere e ora "la sfida è portare lì un auto che si produce in Polonia. Non abbiamo ridotto i salari ma li alziamo". Solo la saturazione degli impianti può permettere questa delocalizzazione al contrario, ecco il perché di "tre turni, sabato compreso". "In quest' ottica - ha precisato Il segretario generale della Cisl - il problema vero è quanto investimento faranno, se è quello che ci hanno promesso, se sono i 20 miliardi di euro per fare la 'Fabbrica Italia'" . Ecco che allora "abbiamo lavorato e lavoreremo con forza per ogni Pomigliano".Ma nemmeno questo è sufficiente se il Paese non torna ad essere competitivo. Il richiamo alla politica vede Raffaele Bonanni d'accordo con Emma Marcegaglia, leader di Confindustria, a proposito delle assenze del governo, "sono i governi che non ci sono più, né quello centrale né spesso quelli locali, nel senso che in piena crisi, al posto di dedicarsi a curare i mali dell'occupazione, dei bassi consumi e della produzione, si litiga". "Quando si litiga - ha proseguito il sindacalista - vuol dire che si è smarrito il senso della propria funzione. In questo senso si può dire che il governo non c'è". Un' assenza che ha inciso in misura pesante sulla struttura produttiva e sull'occupazione del nostro Paese a fronte della "mancanza ormai cronica di politiche nazionali di sviluppo che risultino determinanti per dare prospettive di buona occupazione. E' proprio il lavoro la vera sfida su cui tutti dobbiamo essere impegnati". Il segretario generale della Cisl, infine ribadisce il proprio orientamento favorevole al federalismo fiscale, ma boccia l'ipotesi, contenuta in una bozza dei decreti attuativi, di concedere agli enti locali la possibilità di aumentare le addizionali Irpef. "La Cisl è favorevole al federalismo fiscale - ha conclusoBonanni - perché il Paese è pronto, però, state attenti, non si può ridurre tutta l'Irap. Si può tagliare quella sul costo del lavoro perché è una tassa sull'occupazione, ma non si può, nel contempo, e su questo saremo agguerritissimi e rissosi, ripristinare per Regioni, 34

Pietro Ichino. "Sessant'anni in cui tutto è cambiato nel mondo del lavoro - ha detto Pietro Ichino -. Sessant'anni che ci dimostrano come la Cisl abbia sempre avuto ragione".Il senatore del Pd celebra così i 60 anni della Cisl strappando applausi alla platea. Con la tessera della La platea Cgil da 40 anni, per molto tempo sindacalista e avvocato del lavoro, nel panorama economico Ichino si distingue per una vita trascorsa sui temi del lavoro che oggi va cambiato per poter essere salvato, "secondo i canoni di una flessibilità sicura". A Bergamo ragionamenti di storia sindacale, quelli di Ichino, ma anche e soprattutto di politica, per parlare di un Pci e di una sinistra troppo spesso in ritardo su certi temi e di una "Cgil che ha spesso avuto ragione su tante cose, ma alla quale la Cisl, dal punto di vista strategico, ha sempre insegnato qualcosa". E poi ancora storia perchè "la Cisl ha avuto ragione negli anni '60, quando invece la Cgil decise di aprire una stagione più calda. Ha avuto ragione sullo Statuto dei Lavoratori, sostenendo che le leggi non dovevano comunque oltrepassare, in importanza, la contrattazione collettiva. Ha avuto ragione anche sul part-time, contro il quale il mio partito, il Pci, votava contro anche negli anni '80. La Cisl ha avuto ragione sulla legge Biagi, nel condividerla, una legge che è passata come una forma di liberalizzazione selvaggia del mondo del lavoro e che invece non ha mai istituzionalizzato una sola e nuova forma di lavoro precario che non ci fosse già. Anzi, semmai ha messo delle regole". E oggi, "se per paura dell'innovazione cattiva - ha spiegato il senatore del Pd - ci chiudiamo all'innovazione buona, leghiamo una palla al piede allo sviluppo, condanniamo l'Italia a chiudersi agli investitori stranieri. Il sindacato di intelligenza collettiva deve farsi carico di questa innovazione per non farci subire la parte cattiva della globalizzazione. Il nostro attuale sistema è stato tarato in un momento in cui il sindacato marciava compatto. Oggi servono nuovi coraggi per nuove sfide. Dobbiamo fare fronte comune per battere la strategia della paralisi". Commenti positivi anche quando il senatore del Pd ha parlato del suo disegno di legge, depositato in Senato, che punta a istituire nuove forme di partecipazione dei lavoratori, in piena linea con il titolo del convegno: "Partecipazione dei lavoratori e democrazia economica. Una sfida da vincere". "La Cisl Bergamasca - ha detto Ferdinando Piccinini, segretario generale del sindacato provinciale - intende, in un contesto di difficoltà e di crisi, in una realtà socioeconomica in grande trasformazione, mettere al centro i temi di una maggiore partecipazione e ruolo dei lavoratori nei processi dell'impresa e nel territorio". Presenti anche il rettore Stefano Paleari, e i docenti Aldo Carera e Carlo Dell'Aringa.



ECONOMIA&BUSINESS

A Bergamo la CIG non si ferma più LA STATISTICA

Con 144% la nostra provincia è la prima in Lombardia per ricorso alla cassa integrazione nel periodo gennaio - luglio 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009 Lo riferisce la Cgil in una nota. A seguire Milano 133.55%, Lodi 98.64%, Cremona 84.81%, in controtendenza Pavia con -10.21%

Sondrio (30.24%) Lecco (25.62%) Va (61.50%)

Como (61.50%) Bergamo (144.26%)

Milano (133.55%) Lodi (98.64%) Pv (-10.21%)

Brescia (62.00%) Cremona (84.81%) Mantova (26,09%)

Milano

Le tendenze storiche Andamento del ricorso alla cassa integrazione nel periodo gennaio - luglio 2010 raffrontato allo stesso periodo del 2009

n Lombardia aumentano la cassa straordinaria (+239%) e quella in deroga (+417%) e diminuisce quella ordinaria (-11.56%): è questa la sintesi dell'andamento del ricorso alla cassa integrazione nel periodo gennaio luglio 2010 raffrontato allo stesso periodo del 2009. Lo riferisce la Cgil in una nota.

I

Da notare che, sebbene la cassa in deroga non abbia ancora assunto il peso degli ammortizzatori sociali ordinari, rappresenta ormai stabilmente qualcosa come il 25% del totale. I settori dell'artigianato e del commercio sono quelli più colpiti. Il primo cresce del 569.95% e il secondo vede 36


o 562

un incremento della cassa del 609.62%. La dinamica di minor crescita della cassa per il settore industria (44%) è principalmente imputabile al già alto tasso di cassa pregressa che questo settore ha dovuto subire a cavallo tra il 2009 e il 2010. La variazione della cassa integrazione tendenziale (luglio 2010 su luglio 2009) è per la prima volta diminuita (- 5.45%), contro una crescita di quella straordinaria del 65.34 %, mentre quella in deroga sale del 101,21 % e quella ordinaria diminuisce (- 49.46%).

Lombardia: i settori più colpiti dalla cassa integrazione z Servizi (544%) z Commercio (505%) z Agricoltura (274%) z Installazione impianti per edilizia (216%)

I settori più colpiti dalla cassa integrazione, cioè quelli che si trovano sopra la linea della media regionale (69%) sono: servizi (543.84%), commercio (505.42%), agricoltura (274.26%), installazione impianti per edilizia (216.05%), attività economiche connesse con abbigliamento (148.85%), legno (136.99%), carta e stampa (117.57%), altro (117.97%), varie (91,19%), lavorazioni metalli non metalliferi (90.34%).

z Attività economiche connesse con abbigliamento (148%) z Legno (137%) z Carta e stampa (118%) z Lavorazioni metalli non metalliferi (90%)

A livello provinciale si confermano le tendenze storiche. Sopra la linea di demarcazione della crescita della cassa integrazione della Lombardia (69%) troviamo: Bergamo (144.26%), Milano (133.55%), Lodi (98.64%), Cremona (84.81%). Al di sotto della linea regionale troviamo: Brescia (62.00%), Como (61.50%), Varese (34.02%), Sondrio (30.24%), Mantova (26,09%), Lecco (25.62%) e Pavia (-10.21%). Se consideriamo il numero equivalente delle ore di cassa integrazione per occupato, cioè del numero equivalente di persone senza lavoro, troviamo: Varese all'11.13%, Brescia al 9.39%, Como al 9.36%, Lecco all'8.65%, Bergamo al 6.80%, Cremona al 6.19%, Pavia al 4.23%, Mantova al 3.82%, Milano al 3.76%, Lodi al 3.43%, Sondrio all'1.66%. La media regionale si colloca al 6.05%. "Siamo ancora in una situazione difficile - ha commentato Nino Baseotto, Segretario generale della Cgil Lombardia - e questo parziale rallentamento del ricorso alla cassa non deve indurre facili ottimismi. Infatti, questo aumento si aggiunge alla vera e propria valanga di ore utilizzate in precedenza; non bisogna poi dimenticare che nei mesi estivi incide il ricorso all'utilizzo delle ferie. Guai ad abbassare la guardia: la crisi non è finita e questo è il tempo di attuare rigorose politiche di rilancio dello sviluppo. Nei prossimi giorni occorrerà riprendere il lavoro del tavolo regionale: penso che sia venuto il momento delle proposte. Il Sindacato è pronto a fare la propria parte ma mi attendo più coraggio e più propositività anche dalle nostre controparti". 37


ECONOMIA&BUSINESS

Alla Berghem Fest polemica sicura sulla 626 "A LARGO GIRO DI POSTA"

Lo spillo La boutade di Giulio Tremonti in merito alla sicurezza sul lavoro (dichiarazione: "La legge 626 è un lusso che non ci possiamo permettere") è risuonata nelle orecchie del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi perché proprio mentre il ministro dell'Economia pensava alla sua di sicurezza (vedi l'assalto al palco di alcuni tifosi dell'Atalanta) il collega lanciava sui media nazionali una campagna pubblicitaria dedicata all'applicazione della 626 (spot: "Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene"). Adesso a Tremonti non rimane altro che continuare a puntualizzare il suo pensiero, almeno fino a quando durerà lo spot televisivo.

Dopo l'uscita di Tremonti: "robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci" abbiamo incrociato il commento dei sindacati bergamaschi con una lettera dello stesso ministro pubblicata sul Corriere. Questo mentre in tv passa una campagna pubblicitaria per la sicurezza sul lavoro voluta dal ministro Sacconi

lla Berghem Fest di Alzano Lombardo poche parole, il riferimento alla legge 626 sulla sicurezza sul lavoro e subito si scatena una ridda di critiche sul ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Incrociando le dichiarazioni, abbiamo creato una sorta di scambio epistolare tra i sindacati bergamaschi e lo stesso ministro Giulio Tremonti.

A

I sindacati. Alla festa della Lega Nord ad Alzano Lombardo il ministro Tremonti ha dichiarato che "robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci e l'Italia si deve adeguare al mondo". L'articolo della stampa locale che riporta queste dichiarazioni non dice se il pubblico ha contestato o applaudito il ministro. Qualche ora più tardi, però, il suo portavoce ha sentito il bisogno di precisare che le parole di Tremonti sulla legge 626 e sulle regole ecces38

sive erano riferite "alla giurisdizione europea e alla sua estensione eccessiva rispetto all'obiettivo per la sicurezza sul lavoro, che resta invece essenziale". La legge 626, notoriamente, è una norma (o meglio, è stata, dato che ormai i suoi contenuti sono stati convogliati nel Testo Unico per la sicurezza, legge 81/2008) dell'ordinamento italiano che più volte il centro destra ha tentato di stravolgere. Le parole del ministro sono di una gravità inaudita proprio di fronte al fatto che in Italia si fa ancora troppo poco per la sicurezza sul posto di lavoro. Nelle aziende e nei cantieri si continua a morire senza tregua ed il ministro chiede di allentare la normativa già insufficiente. Sul tema della prevenzione degli infortuni troppo spesso si fanno chiacchiere e poche azioni concrete. Solo pochi giorni fa l'Inail presentava i dati sull'andamento infortunistico del 2009, che secondo l'Istituto avrebbero registrato una


forte riduzione degli incidenti nei cantieri, numeri che di fatto non rappresentano la verità. In questo anno di crisi, infatti, con la riduzione delle ore lavorate e degli addetti impiegati, i morti, ad esempio nell'edilizia, sono aumentati del 15%. Nella sola provincia di Bergamo da metà maggio a metà luglio si sono verificati 12 infortuni alcuni dei quali molto gravi. Il nostro conteggio non è un esercizio di matematica, ma un grido di allarme che continua a restare inascoltato. Gli ispettori del lavoro e Asl in Italia sono meno di 3mila in tutto: con un organico così limitato come si può garantire un'azione di prevenzione vera e di contrasto alle irregolarità? Se le imprese rischiano un'ispezione mediamente ogni 30 anni, non sono forse stimolate a rischiarseMaurizio la anziché spendere qualche soldo Sacconi per mettere in sicurezza l'azienda e i cantieri? Se si vincono gli appalti con il 60% di ribasso, dove si risparmia se non sui salari e sulla sicurezza dei lavoratori? Se si elimina nei lavori privati l'obbligo del Durc, strumento che consente di verificare la qualità del lavoro, come è possibile contrastare le imprese irregolari? Dobbiamo fare tutti di più per far crescere una cultura della sicurezza, ma senza un'azione forte del Governo sul piano delle regole, dei controlli, del contrasto all'irregolarità, delle sanzioni certe, quella cultura ha poche speranze di tradursi in realtà. Luciana Fratus, segretaria provinciale delle politiche sulla sicurezza - CGIL Bergamo Luigi Bresciani, segretario generale - CGIL Bergamo

Unico, si deve distinguere tra effettiva tutela della sicurezza sul lavoro, che è fondamentale, ed eccessiva burocrazia che è quasi demenziale. Le regole pensate in Europa per la grande industria sono fondamentali e inviolabili. Ma un conto è la grande industria, un conto è la piccola, minima, (quasi individuale) impresa, caratteristica dell'economia italiana. E' qui che l'applicazione italiana della direttiva europea si presenta come la fabbrica dell'assurdo: di costi artificiali, di corsi di formazione fantasma, di sanzioni erratiche. Ciò che è paradossale in Italia è, appunto, l'estensione indifferenziata e parossistica alla minima impresa di regole che poco o niente hanno a che vedere con il lavoro. Di questo tipo di regole e di costi si può fare a meno, senza mettere in discussione o a rischio la vita e la sicurezza dei lavoratori. Anzi, tutelandoli ancora meglio, separando ciò che è serio da ciò che è assurdo. Perché ripeto, un conto è la grande industria dove avvengono i grandi, tragici incidenti, un conto è il laboratorio di un artigiano, che magari lavora da solo senza neanche un apprendista, costretto per legge a diventare matto con la burocrazia.

Giulio Tremonti

Il ministro. La lettera di Giulio Tremonti (pubblicata sul Corriere della Sera di Venerdì 10 settembre). Caro Direttore… Posso rispondere? (la risposta è indirizzata ad un lettore del quotidiano) Posso esporre il mio pensiero con qualche parola in più delle cinque che ho detto nel corso di un dibattito? Un conto è Pomigliano, un conto è un artigiano. La sicurezza sul lavoro è un’irrinunciabile conquista della civiltà occidentale. L'eccesso occhiuto di burocrazia è invece un derivato della stupidità. In Europa è sempre più evidente il problema dell'eccesso di burocrazia imposto in questi anni alle imprese. "La legge 626 non fa eccezione. Nel caso della 626 che peraltro è stata assorbita in un nuovo Testo 39


ECONOMIA&BUSINESS

Bergamo, in otto mesi sette "morti bianche" LA STATISTICA

Da una indagine condotta dall'Osservatorio sulla sicurezza di Vega Engineering di Mestre è emerso che nella nostra provincia, da gennaio ad agosto 2010, sette persone hanno perso la vita durante il lavoro ergamo è la decima provincia italiana in cui si registra il numero ci per il Friuli Venezia Giulia con 13.8 e per il Veneto con 10.9. maggiore di morti bianche, mentre in Italia le persone che hanno Osservando la stessa incidenza dei casi per provincia, la maglia nera perso la vita sul posto di lavoro nei primi otto mesi del 2010 sono spetta ad Isernia con 92.8 seguita da Matera 76.7, Belluno 67,7 e 358. E' lo scenario sconcertante che risulta dai dati elaborati dall' Bolzano 59. A Bergamo l'indice di incidenza sugli occupati è 14.9 ma tra Osservatorio sulla Sicurezza Vega i meno elevati troviamo Engineering di Mestre, e come se non Reggio Emilia con 4.1, bastasse, la Lombardia detiene il triste Milano con 5.1, Ferrara 6.3, primato con 54 morti, seguita da Modena e Cremona 6.4, Casi di morte sul lavoro per Provincia* Veneto e Puglia, rispettivamente con Roma e Catania 6.5 e (ordinati per il numero di casi di infortunio mortale) 40 e 29 vittime. A completare il quaBologna 6.8. In Italia, la Indice di incidenza dro, in Lombardia e Veneto, l'indice di maggior parte dei decessi Provincia Numeo casi sugli occupati** incidenza sugli occupati (numero di riguarda lavoratori del setBolzano 14 59,0 infortuni mortali ogni milione di occutore agricolo, in cui si verifiBrescia 13 24,2 pati) arriva rispettivamente a quota ca ben il 46.2% degli inciRoma 11 6,5 12.6 e a 18.9. "Sul fronte delle incidenti fatali, probabilmente Foggia 10 52,7 denze della mortalità calcolate sulla a causa di una generale disVarese 9 24,5 popolazione lavorativa i risultati del attenzione nei riguardi delle Padova 22,1 9 nostro Osservatorio diventano ancor misure di sicurezza prevenMilano 9 5,1 più interessanti - spiega Mauro tiva. Segue il settore delle Vicenza 22,3 8 Rossato, Presidente dell'Osservatorio costruzioni in cui la percenLatina 7 34,9 Vega Engineering -, perché le graduatuale si attesta al 25.7% e Bergamo 7 14,9 torie cambiano. Lombardia, Veneto, poi i trasporti e magazzinagPavia 21,2 5 Puglia e Sicilia vengono spiazzate da gi con 10.9%. Ancora quasi Mantova 4 21,6 alcune delle più piccole e meno popoquattro vittime su dieci perBrianza 4 lose regioni di Italia". Confrontando i dono la vita nei campi, menSondrio 24,8 2 dati relativi ai decessi con il totale tre una su quattro nei Cremona 1 6,4 della popolazione attiva, la situazione cantieri edili. “Una strage Como 0 0 peggiore è quella del Trentino Alto che non conosce polarizLecco 0 0 Adige, con un'incidenza pari al zazioni nella nostra peniLodi 0 0 19.3(sempre per milione di abitanti). sola - conclude Rossato *delle presenti statistiche sono esclusi gli infortuni in itinere Nella graduatoria nazionale, prima del Le morti sul lavoro non **numero di infortuni mortali ogni milione di occuoati Vega Engineering S.r.l. Trentino, troviamo Molise, Calabria e conoscono confini e si difAbruzzo. Leggermente migliori gli indifondono da Nord a Sud".

B

40



ECONOMIA&BUSINESS

Vicenza 133

Bergamo 159 Milano 562 Venezia 125

Genova 60

Penisola del crack

Ancona 101 Firenze 122

Nel grafico, la suddivisione geografica delle 5808 procedure registrate in Italia nel primo semestre 2010 Nordovest 1.862 Roma 409 Bari 83

Nordest 1.357 Centro 1.454 Sud e Isole 1.135 Napoli 274 Cagliari 66

L'Italia sta facendo "crack"

Palermo 70

Catania 109

LA CRISI MORDE

Crescono le imprese italiane costrette a portare i libri in tribunale e cosÏ, Torino con 274 e Napoli con 272, Novara con 51 e Lecce con 47, sono piÚ unite ma per numero di fallimenti. A fine luglio, a Bergamo, il numero delle pratiche gestite dalla Cancelleria fallimentare è salito a 159 contro le 135 del 2009 42


ergamo con 26 in più sarebbe la vicina Brescia e con 26 in meno Vicenza ma sta di fatto che, nel caso specifico dei fallimenti, 20 in più o in meno non fa molta differenza, perchè entrambi rappresentano un dato negativo. I "crack" dei cugini bresciani sono stati 185 contro i 133 di Vicenza e basta un altro numero, 159 - quelli della nostra provincia - per sottolineare come non sia certo rosea la situazione delle imprese lombarde. Nella nostra provincia, infatti, a fine luglio le procedure fallimentari sono In tribunale state 159, il 17,7% in più rispetto di Bergamo allo stesso periodo del 2009 quando i fallimenti si sono "fermati" a quota 135. Per l'economia locale che il 2009 sia stato un "annus horribilis" nessuno lo nega, ma che tutto ciò abbia portato al collasso una parte del tessuto imprenditoriale bergamasco lo si scopre, oltre che dall'aumento dei cassintegrati, anche dalla crescita delle aziende costrette a portare i libri in tribunale. E' così, scorrendo lo stivale provincia per provincia come ha fatto il settimanale "Il Mondo" si scopre che, dal punto di vista fallimentare, Bergamo e l'Italia sono molto più unite che mai. Nel complesso, rispetto al primo semestre del 2010 si registra un incremento dei fallimenti del 20% e delle diverse procedure del 17,7%. Guardando alle aree, il Nordovest guida la classifica con 1.862 procedure, nel dettaglio le province più soggette sono Milano e Torino con 272 procedure, poi 185 a Brescia, la stessa Bergamo con 159, 98 a Monza-Brianza, 81 a Varese, 60 a Genova,53 ad Alessandria e chiude Novara con 51. A ruota il Nordest con 1.357: la più esposta è Treviso con 173 procedure, poi Vicenza con 133, 125 a Venezia, 120 a Padova, 114 a Modena, 111 a Bologna, 95 a Verona e Udine con 61. Scendendo lungo lo stivale, il Centro Italia ha fatto registrare 1.454 fallimenti: Roma in testa 409, poi Firenze con 122, 101 ad Ancona, 87 a Lucca, 62 a Pisa oltre a Teramo con 56, 55 a Perugia e Arezzo. Chiudono il quadro il Sud e le Isole con 1.135 casi, prima di tutto Napoli con 274, poi Catania con 109, 83 a Bari, 70 a Palermo, 66 a Cagliari e chiude Salerno con 63. Le singole province dimostrano che l'alto numero di fallimenti registrato in alcune province del Meridione si avvicina alle zone di

B

massima produttività del Paese, dove si presume esserci una maggior densità di imprese. Rimanendo sempre nell'ambito dei numeri, i dati sui fallimenti sono stati sicuramente influenzati dalla riforma della legislazione italiana in materia di crisi di impresa (entrata in vigore nel luglio del 2006, con un correttivo del gennaio del 2008). La nuova definizione di "piccoli imprenditori" ha ridotto notevolmente la platea di aziende che possono accedere a una procedura fallimentare e, di conseguenza, nel 2007 si è assistito ad una brusca caduta del numero di aperture di procedure fallimentari a cui, però, è seguita dal 2009 una rapida risalita, a ritmi che non hanno precedenti. Il semestre italiano gennaio - luglio 2010, infatti, mostra una crescita del 20% dei fallimenti rispetto allo stesso periodo del 2009 nonostante i segnali di ripresa. Molte le particolarità messe in luce: nel primo semestre 2010 nella provincia di Napoli si sono registrate 274 procedure concorsuali (fallimenti, concordati e amministrazioni straordinarie) superiore alle 173 di Treviso e pari alle 272 di Torino, centri nevralgici rispettivamente del Nordest e del Nordovest produttivo. Nello stesso periodo a Catania 109 aziende hanno portato i libri in tribunale contro le 101 di Ancona, 83 a Bari hanno fatto ricorso ai giudici contro le 81 di Varese. Milano, capoluogo della regione con maggior tasso di sviluppo industriale, nel primo semestre dell'anno ha fatto registrare ben 562 procedure concorsuali, ma la sorpresa è che il capoluogo meneghino è seguito a ruota da Roma con 409 crack. Rimane da stabilire se la crisi stia solo accelerando l'uscita dal mercato di imprese già da tempo fragili dal punto di vista economico-finanziario o se sia in atto un fenomeno più preoccupante, che sta spingendo all'uscita anche imprese più solide (che entrerebbero in crisi non perché i fondamentali sono a rischio, ma semplicemente perché viene di colpo a mancare la liquidità da parte dei clienti e/o dei finanziatori). Ma i motivi possono essere anche altri, tra cui: le banche nei confronti delle imprese sono meno propense a trovare accordi di ristrutturazione o soluzioni alternative rispetto all'ultima possibilità del portare i libri in tribunale. 43


ECONOMIA&BUSINESS

Legler, l'assordante silenzio del ministero "IL GINEPRAIO"

Incredibile: senza fallimento ammortizzatori sociali a rischio Terminata la cigs l'11 agosto, per prorogarla serve la chiusura della procedura straordinaria e il fallimento. Il ministero del Lavoro, però, non può emanare il decreto prima che quello dello Sviluppo economico ufficializzi la chiusura della Prodi - bis

entre la Legler si avvia verso il fallimento, per i lavoratori si annunciano nuove difficoltà. L'erogazione della cassa integrazione incontra infatti seri problemi. Per prorogarla - secondo il quotidiano Sardegna - serve il decreto di chiusura della procedura straordinaria, cioè il fallimento. Nell'agonia senza fine dell'azienda tessile i lavoratori pagano il prezzo più pesante. Il fallimento è ormai inevitabile. L'azienda tessile era stata ammessa alle procedure di amministrazione straordinaria il 14 novembre 2008 e il 25 novembre dello stesso anno era stato nominato dal Ministero il commissario straordinario. A ricoprire questo ruolo è l'avvocato Emanuele Rimini, già commissario giudiziale. L'offerta del gruppo russo Kord, che intendeva acquistare tutti gli stabilimenti, è stata scartata e quella di Clivati per lo stabilimento di Ottana è stata considerata incongrua e quindi messa da parte. Di fronte a questa situazione si apre la strada del fallimento. Per formalizzare la procedura fallimentare si attende che il ministero dello Sviluppo economico comunichi ai tribunali competenti (Bergamo per Ponte San Pietro, Oristano per Macomer e Nuoro per Ottana e Siniscola) che la procedura straordinaria della Prodi-bis, con la quale si è tentato di rilanciare le azien-

M

44

de, non ha prodotto risultati. A fine gennaio 2009 era arrivata la firma del decreto di concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale da parte del Ministero del Lavoro, cioè una cassa straordinaria per gli allora 348 lavoratori di Ponte San Pietro. Il periodo di copertura è andato dal 18 agosto 2008 (data di dichiarazione dello stato di insolvenza della Texfer) fino al 17 agosto 2009. La successiva cassa straordinaria, come già detto, si è conclusa l'11 agosto scorso. Dal 12 agosto è stata chiesta la proroga della cassa integrazione in attesa delle determinazioni dei tribunali chiamati a dichiarare il fallimento delle società. Il ministero del Lavoro, però, non può emanare il decreto fintanto che quello dello Sviluppo economico non ufficializzerà la chiusura della procedura della Prodi-bis che aprirà la strada al fallimento. I sindacati ne sollecitano la chiusura per garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori. Sembra quasi che sollecitino il fallimento. Ci sono poi i lavoratori senza stipendio da mesi, alcuni impiegati e le guardie dei tre stabilimenti. C'è infine il problema di 108 lavoratori ultracinquantenni per i quali il ministero del Lavoro non ha ancora emesso il decreto di mobilità con la legge Maroni. A bloccarlo è il loro passaggio dalla Legler alla Texfer.



ECONOMIA&BUSINESS

La CCIAA di Bergamo sblocca i pagamenti della PA LARGO BELOTTI

Siglato il protocollo d'intesa per la cessione dei crediti (pro soluto o pro solvendo) a banche o intermediari finanziari vantati dalle imprese nei confronti degli enti locali Angelo Carrara dell'AAB: "Va esteso anche le aziende sanitarie"

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

tavico ritardo. Quando si tratta di pagare, la pubblica amministrazione versa in un atavico ritardo e per chi non lo sapesse atavico significa: ancestrale, ereditario, congenito, inveterato, istintivo. Praticamente rimanda i pagamenti alle calende greche. Sono centinaia le aziende bergamasche che, nella difficoltà quotidiana di agganciare la ripresa, si trovano con le casse vuote perché i clienti, quelli pubblici in primis, non saldano le fatture o lo fanno in tempi biblici. Per superare la cronicità dei ritardi e i vincoli contraddittori del patto di stabilità la Camera di Commercio di Bergamo prova a mettere un freno a questo "vizietto" tutto italiano con un protocollo firmato lo scorso mercoledì 8 settembre per la cessione dei crediti pro soluto e pro solvendo alle banche o ad intermediari finanziari dei crediti che vantano le aziende nei confronti degli enti locali. Dalla nota camerale si evince che obiettivo primario del protocollo d'intesa è promuovere un'azione congiunta tra le istituzioni e le parti sociali per il contenimento degli effetti della crisi economica in atto, a favore delle imprese che si trovano ad ope-

A

46

rare, in questo particolare momento, in situazioni di forte difficoltà. Il significato è chiaro: dare ossigeno alle imprese, in particolare a quelle piccole e medie e alle artigiane, favorendo il pagamento dei crediti da parte delle amministrazioni pubbliche. A firmare il protocollo sulla cessione dei crediti, nella sala giunta di Largo Belotti, oltre alla stessa Camera di Commercio, anche le istituzioni: Prefettura, Provincia e Comune di Bergamo, le banche: Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio, Ubi Banca - Banca Popolare di Bergamo, Credito Bergamasco, Intesa Sanpaolo e quattro associazioni operanti nella provincia di Bergamo: Associazione Artigiani, Cna di Bergamo, Lia e Unione Artigiani. "E' un progetto che abbiamo fortemente voluto - ha sottolineato Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio -, per mettere sul tappeto uno strumento concreto a favore delle nostre imprese che regola la cessione dei crediti. Anche se assistiamo a timidi segnali di ripresa economica è vero che la tempestività nei pagamenti, da parte della pubblica amministrazione, rappresenta ancora uno dei


47


più grossi problemi che stanno vivendo le imprese". Rispetto ai protocolli firmati nelle altre province che non vedono la presenza, fondamentale per il buon esito del progetto, delle istituzioni "un plauso - ha detto il presidente dell'ente camerale - al prefetto di Bergamo che senza bisogno di essere sollecitato ha colto la portata del progetto dichiarandosi disposto a fare tutto ciò che è in suo potere per sensibilizzare i comuni ad aderire alla convenzione, a non frapporre fittizi ostacoli burocratici nella certificazione dei crediti. E' questo il valore aggiunto che differenzia questa azione camerale da altre operazioni simili". Attenzione e sensibilità condivisa dallo stesso prefetto perché "questo strumento - ha ricordato Camillo Andreana - permette il rispetto della normativa che riguarda il patto di stabilità e nel frattempo fa uscire i soldi dalle banche. L'obiettivo è ridare slancio all'economia e facilitare la circolazione di denaro". Tuttavia la firma è solo il primo passo "e io mi impegno - ha concluso il prefetto - a stimolare l'adesione di altre amministrazioni comunali della pro48

vincia. E, sottolineando il primato di Bergamo, faremo pubblicità di questa iniziativa presso altre province lombarde". Provincia e Comune di Bergamo, (rappresentati dall'Assessore provinciale al Turismo Giorgio Bonassoli e dall'Assessore comunale al Bilancio Enrico Facoetti), nel riconoscere i disagi creati agli enti locali per i vincoli imposti dal patto di stabilità, oltre al plauso al protocollo si sono detti pronti a far la loro parte. "Il patto di stabilità - ha sottolineato l'assessore provinciale al turismo - è uno dei più grossi problemi per gli enti locali che porta al prolungarsi dei pagamenti nei confronti delle imprese e si trasferisce sul pagamento delle Pmi". "Ci siamo resi conto che le pubbliche amministrazioni sono strette dal patto di stabilità e quindi non possono anticipare i pagamenti che non trovano una voce nel bilancio previsionale d'esercizio, ma d'altro canto le aziende soffrono per carenza di ricavi e hanno il fiato corto - ha spiegato Giuseppe Masnaga, direttore generale della Banca Popolare di Bergamo -. Abbiamo così pensato di interporre l'azione delle banche. Tra debitore (pubblica amministrazione) e creditore (impresa) si inseriscono gli istituti di credito a fare da cuscinetto, mettendo a punto due misure". La prima, riguarda la clausola di cessione "pro solvendo" che prevede che la banca acquisisca il credito, anticipando i soldi all'azienda che paga degli interessi con tasso applicato Euribor a 3 mesi più lo spread in funzione del rating dell'azienda richiedente (rischio basso, spread 1,00-1,50; rischio medio, 1,50-2,50; rischio alto, 2,50-3,50); in questo caso, però, qualora la pubblica amministrazione non paghi il dovuto, la banca si rifà sull'impresa per riscuotere ciò che non è stato saldato dal debitore. La seconda opzione, la cessione "pro soluto", invece, prevede che


"intervenga una società di factoring - ha continuato Masnaga - che acquisisce completamente il credito, liberando l'azienda e facendosi carico dei rischi di eventuali inadempienze. In questo caso, però, i costi sono maggiori". Con un tasso compreso fra Euribor a 3 mesi più 1,50 o 2,50 a seconda del rating del richiedente, cui si aggiunge la commissione di factor nella misura massima del 2%. L'accordo è valido per tutte le richieste di certificazione crediti presentate ai protocolli degli enti fino al 31 dicembre 2012, "anche se nulla ci impedisce di prorogarla". "Con questo protocollo - ha commentato Pier Aldo Bauchiero, direttore regionale per la Lombardia di Intesa Sanpaolo - le banche vengono fuori allo scoperto, è una e propria azione di imprenditoria. L'iniziativa delle istituzioni bergamasche ci trova pienamente operativi con tutti gli enti della provincia che riterranno di sottoscrivere l'accordo. La Banca dei territori di Intesa Sanpaolo sin da maggio ha avviato una proposta rivolta agli enti pubblici basata su un accordo di cessione pro solvendo dei crediti vantati dalle imprese che potranno usufruire di un finanziamento sino al 100% e con durata fino a 18 mesi". Sempre in tema di imprese "i rating contano ma sicuramente questo protocollo stabilisce un range in cui tutte le imprese possono giocare un ruolo importante. Nessuna è esclusa", e poi un invito: "far si che domani il protocollo diventi operativo". Da parte del Credito Bergamasco, "questa nostra adesione è un segnale di attenzione al territorio - ha specificato Michele Bergamini, responsabile Ufficio sviluppo Retail -, per essere ancora più vicini alle nostre imprese e ai nostri clienti". Mentre Gianfranco Bonacina, presidente della Cassa Rurale di Treviglio, ha sottolineato i concetti emersi nell'incontro quali "attenzione, sensibilità, e tempestività, stimolo alle banche e porte aperte", da tenere a mente per "avere a cuore l'imprenditoria e il futuro del territorio bergamasco". "E' una operazione capillare - ha detto Angelo Carrara, presidente dell'Associazione Artigiani -, non è un aiuto di stato come per la Fiat ma al territorio. L'auspicio è che aderiscano anche le aziende sanitarie; per rimettere in circolo risorse importanti, in linea con gli orientamenti europei che stanno preparando un obbligo di pagamento immediato da parte delle pubbliche amministrazioni entro il 2011"."In Italia viviamo l'anomalia dei pagamenti - ha puntualizzato Maria Teresa Azzola, presidente della Cna Bergamo - con questo accordo si cerca di cambiare alla radice questo comportamento, ma per ottenere quello che ci spetta, dobbiamo ancora pagare.

Praticamente le imprese devono pagare un'altra gabella". "Oltre al sistema pubblico in ritardo - ha concluso Remigio Villa, presidente dell'Unione artigiani -, quest'anno sembrava che fosse diventato uno sport non pagare le imprese per il loro lavoro". 49


ECONOMIA&BUSINESS

Marco Amigoni

50


Pmi a corto di liquidità? Borsa di studio della Lia per analizzare il fenomeno PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

Lidia Tamborini di Stezzano vince la prima borsa di studio finanziata ed erogata dalla Lia - Liberi Imprenditori Associati, in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell'Università degli Studi di Bergamo, sul tema: "Problematiche dei pagamenti dilazionati" Tra un mese la discussione della tesi di laurea ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: LAURA PIETRA

rovate ad immaginare come sarebbe l'Italia e, nel suo piccolo Bergamo, se d'un tratto, tutti - pubblico e privato - colti da un'improbabile senso civico si mettessero a pagare i loro fornitori nei tempi pattuiti, senza se e senza ma. Difficile anche ipotizzarlo visto che puntualmente capita il contrario. "Problematiche dei pagamenti dilazionati" è stato proprio l'oggetto della borsa di studio finanziata ed erogata dalla Lia - Liberi Imprenditori Associati - in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell'Università degli Studi di Bergamo, vinta dalla studentessa Lidia Tamborini. Il prossimo mese la studentessa di Stezzano, discutendo la sua tesi laurea disegnerà uno scenario insolito: l'impatto che avrebbe l'assenza di dilazioni di pagamento nei rapporti con le banche piuttosto che l'incidenza del maggior capitale disponibile in azienda e come cambierebbero i bilanci delle imprese. "Il progetto nasce a seguito della situazione di criticità - spiega Marco Amigoni, presidente della Lia (Lia Imprenditori Associati) - in cui si sono trovate le nostre aziende durante questa crisi. Analizzare la situazione del mercato nazionale ed europeo in riferimento ad un problema così sentito come quello della dilazione dei pagamenti, è sembrato fin da subito un'ottima idea per fare delle giuste considerazioni in merito ed avere delle valutazioni chiare da dare ai nostri associati. Poter contare sulla collaborazione dell'Università è stato fondamentale per avere il supporto di persone autorevoli in grado di seguire e sviluppare un lavoro così impegnativo come quello trattato".

P

La Lia ha particolarmente a cuore un problema - annoso - per tutte le Pmi: il ritardo e la dilazione nei pagamenti. Quale è la situazione locale? "E' fuori discussione che il maggiore problema che tutt'ora le nostre aziende devono affrontare rimane quello legato alla liquidità. Non solo risulta ancora difficile 51


l'accesso al credito, ma si è diffusa una crescente difficoltà ad incassare i crediti, una situazione che paralizza l'intera filiera produttiva. Questo fenomeno ha un'estensione nazionale così come interessa tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni. Il peggioramento nei tempi d'incasso dei crediti vantati presso i propri clienti è diventata ormai una consuetudine nel nostro Paese. Basta fare un confronto con i tempi medi d'incasso degli altri paesi europei per capire quanto siamo lontani dalla "normalità" e questa situazione non avvantaggia di certo il nostro apparato economico. Come se non bastasse, questa situazione viene utilizzata spesso come una leva concorrenziale, nel senso che chi se lo può permettere concede dilazioni di pagamento per accaparrarsi nuovi clienti, mettendo in grave difficoltà le società che non possono offrire condizioni simili". In Italia la Pubblica Amministrazione salda i debiti mediamente dopo 185 giorni (praticamente 6 mesi). Si può spiegare anche per questo motivo il massiccio ricorso ai consorzi di Garanzia da parte di molti imprenditori? "Con le pubbliche amministrazioni strette dal patto di stabilità, i pagamenti per contratti pubblici di forniture e servizi vengono ritardati e le aziende soffrono per mancanza di ricavi. Questo è un paradosso tutto italiano, una situazione inaccettabile che contribuisce in misura pesante a compromettere la struttura finanziaria di quelle società che lavorano con enti pubblici. E' evidente che la problematica è particolarmente avvertita dalle Pmi che risentono in maniera grave della mancanza di liquidità. Proprio da questa situazione i confidi hanno assunto un ruolo fondamentale, facilitando l'accesso al credito bancario attraverso il rilascio di garanzie ed aumentando il potere contrattuale delle imprese che richiedono i finanziamenti. Dobbiamo sottolineare però che a Bergamo il mondo associazionistico, in collaborazione con le amministrazioni comunali e provinciali sta promuovendo importanti iniziative per cercare di normalizzare questa situazione, e le ultime 52

Da sinistra Giorgio Violi e Marco Amigoni

iniziative proposte dalla Camera di Commercio ne sono l'esempio". Ci sono casi particolari che si sono rivolti a Lia Eurofidi per questo specifico motivo? "Assolutamente sì. Al nostro confidi si affidano molti imprenditori che chiedono un finanziamento per motivi diversi. Il caso di aziende che chiedono liquidità perché hanno difficoltà nel riscuotere i crediti in essere, è abbastanza comune. Caso particolare è stato di una società alla quale hanno liquidato il pagamento di una fornitura per un'azienda ospedaliera non dopo 90 gg come da accordi, ma dopo un anno. E' chiaro che situazioni del genere vanno a compromettere la struttura finanziaria delle aziende, a maggior ragione se di piccole, medie dimensioni". La borsa di studio, finanziata ed erogata dalla stessa Lia, in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell'Università degli Studi di Bergamo è stata significativa non

solo per il tema trattato ma anche per il suo valore: 5.000 euro. Quali sono state le vostre aspettative quando l'avete indetta? "L'aspettativa era quella di poter avere un lavoro da promuovere nel territorio e dal quale risultasse la diversa struttura finanziaria delle imprese in un contesto, molto utopistico in realtà, di pagamenti immediati. Dal risultato di questo lavoro potrebbero anche scaturire nuove idee o iniziative per cercare delle soluzioni efficaci in grado di "normalizzare" o quantomeno arginare il problema derivante da pagamenti dilazionati oltre i tempi stabiliti". La scadenza del bando era prevista per il 30 giugno scorso. Il 19 luglio scorso avete assegnato la borsa di studio alla studentessa Lidia Tamborini. Con quali motivazioni? "Dopo i colloqui effettuati, abbiamo deciso di assegnare la borsa di studio a Lidia Tamborini in funzione del


progetto presentato, il più inerente alle nostre aspettative. In secondo luogo, abbiamo tenuto in considerazione anche il percorso di studi della studentessa che, dopo la laurea triennale, la vedrà impegnata nella specialistica di management e finanza, attinente al progetto di ricerca di questa borsa di studio". Qual' è la stata la tesi sostenuta dalla candidata e quali sono le argomentazioni che ha portato a sostegno? "Manca ancora un mese alla discussione della tesi, quindi il lavoro non è ancora terminato anche se già a buon punto. Il progetto è molto articolato e va a toccare molti aspetti. Come già detto il tema centrale è il problema dei pagamenti dilazionati e per prima cosa viene analizzato il panorama nazionale ed europeo. Sono poi esaminati cinque settori economici diversi e si vedrà come la scomparsa di pagamenti dilazionati abbia un peso diverso, e in alcuni casi opposto, rispetto ad altri settori. Contenuti nel progetto anche un' analisi riguardo ai diversi rapporti con le banche in assenza di dilazioni di pagamento; l'influenza del maggior capitale disponibile in azienda; il mutamento dei bilanci e delle analisi finanziarie delle società,… insomma un lavoro decisamente completo e che darà certamente ottimi spunti". Questo progetto dimostra come sia possibile praticare una collaborazione proficua tra il mondo delle imprese, in questo caso rappresentato dalla Lia, e il mondo universitario che spesso appaiono due realtà distinte e distanti. Avete in programma altri progetti di collaborazione? "Anche questo è vero. La collaborazione con gli Atenei è un punto molto importante che merita più attenzione di quella che gli è stata riservata fino ad ora. L'intenzione è

di creare una collaborazione stabile con le Università per diventare un punto d'incontro tra le aziende e gli studenti. Sappiamo bene che non sarà una cosa immediata in quanto le due realtà, spesso, sono ancora troppo lontane. Da una parte ci sono gli imprenditori che fanno fatica a concedere margini di iniziativa a giovani lavoratori, e dall'altra i neolaureati che spesso non credono nella PMI come "investimento" nel loro futuro". E' stato appena sottoscritto il protocollo della CCIAA sulla cessione dei crediti che, in parole povere, nonostante i vincoli del patto di stabilità a cui sono tenuti gli enti locali sblocca i pagamenti delle PA. Abbiamo scoperto che tra i promotori dell'iniziativa c'è stata proprio la Lia… "Sì, questo è un protocollo che la LIA con la Camera di Commercio e le altre associazioni coinvolte, ha fortemente voluto. Credo sia stata un'operazione di grande spessore, ma è chiaro che non possiamo fermarci qui. Adesso che l'accordo è stato sottoscritto dobbiamo necessariamente impegnarci per promuoverlo nel territorio. Solo così saremo veramente efficaci e d'aiuto per le nostre imprese. A questo proposito voglio sottolineare che la sottoscrizione di questo protocollo è un risultato importante anche per l'associazione. Le nostre aziende devono sapere di non essere sole in questo momento così delicato e che possono contare su organizzazioni come la nostra che, oltre ad essere di supporto alla loro attività, le rappresentano con forza nelle più importanti sedi istituzionali". In questa iniziativa, come quella votata in precedenza sul rifinanziamento dei Confidi quanto è presente lo spirito che anima Imprese&Territorio?

"Imprese&Territorio è stata sicuramente un'intuizione vincente, in grado di rappresentare una forza produttiva importante come le PMI che nella nostra provincia costituiscono il vero motore dell'economia. Per un'associazione, rappresentare le aziende vuol dire soprattutto essere attenti alle loro esigenze e criticità, cercando di promuovere delle operazioni per aiutarle nel loro percorso di sviluppo. Mi permetto di dire che le aziende, mai come ora, hanno bisogno di decisioni forti e pratiche, ed è proprio la rotta che ha deciso di intraprendere la Camera di Commercio. Gli ultimi accordi proposti e sottoscritti ne sono la chiara dimostrazione". Nell' ultimo rinnovo del consiglio della Camera di Commercio di Bergamo la Lia si è ritagliata uno spazio importante con due consiglieri, lei e Sonia Bonesi. Che ruolo gioca e può giocare un'associazione così giovane e dinamica come la vostra all'interno del Consiglio Camerale ? "Certo, i due posti in Consiglio Camerale sono motivo di orgoglio e grande soddisfazione. Ma visti i numeri raggiunti dalla nostra associazione in questi primi dieci anni, si erano creati i presupposti per ambire anche a qualcosa di più. Il risultato ottenuto premia l'attività svolta dalla nostra associazione dato che i numeri finora raggiunti non arrivano dal niente, ma sono il frutto di un lavoro attento ed intenso che ci ha permesso di avere una notevole rappresentatività sul territorio ed essere considerati da tanti nostri associati un vero punto di riferimento. In Consiglio Camerale collaboreremo con tutti i soggetti coinvolti affinché si prendano decisioni concrete a favore di tutte le aziende presenti sul territorio, che mai come in questo periodo hanno bisogno del nostro supporto". 53


ECONOMIA&BUSINESS

Confiab, garanzie e finanziamenti dal volto umano FIDO

Trent'anni di storia per il Consorzio Fidi dell'Associazione Artigiani di Bergamo. "Ci sono due modi di fare credito - sottolineano Angelo Ondei e Antonella Bardoni, rispettivamente presidente e direttore del Confiab -: vendere denaro o accompagnare e sostenere artigiani e imprenditori. Confiab preferisce il sostegno alle imprese" ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

pettabile redazione, mi presento: sono un piccolo artigiano della nostra provincia con sede a Seriate e recentemente come in passato ho (abbiamo in quanto l'attività è anche di mio fratello) usufruito della consulenza di Confiab per dei prestiti a tassi agevolati: volevo sottolineare la professionalità con cui curano i rapporti con i clienti e con le banche; inoltre recentemente siamo stati contattati da loro in quanto avevamo una cauzione in sospeso da diverso tempo e mai ritirata da noi (i motivi sono troppo lunghi e complessi da spiegare) e dai loro controlli si sono accorti di questo. Di questi tempi chi dopo diverso tempo ci avrebbe contattato dicendoci che ci dovevano dei soldi? Ringrazio pubblicamente la sig.ra Fiorella che ci ha contattato, per non dimenticare la sig.ra Colombo, la sig.ra Bardoni e il sig. Massimo, sperando di non dimenticare nessuno e tutte le persone che ci lavorano". La lettera - firmata David Bombardoni è stata pubblicata su "L'Eco di Bergamo" lo scorso 18 agosto, nella pagina che raccoglie le lettere dei lettori. Poche righe che, tuttavia, meritano qualche sottolineatura. Prima di tutto la professionalità (sinonimo di correttezza, puntualità e trasparenza) con cui il piccolo artigiano è stato seguito, segno che ci sono ancora modi di lavorare e un'etica professionale che non si piega alle mode del momento (per la serie: e tanto fanno tutti così). In secondo luogo, che ci sono persone - in questo caso un consorzio di garanzia - che chiamano per restituire soldi e non per chiederli. Sarebbe curioso fare un sondaggio fra gli artigiani bergamaschi per sapere da loro quante sono le telefonate che, mediamente, ricevono in un giorno da persone che chiedono soldi. Terzo, ma non per importanza, Bombardoni li ringrazia uno per uno, per nome, a ricordare che anche un finanziamento, una concessione di garanzia, possono e devono avere un volto - umano -, il volto di chi quotidianamente ascolta i problemi di migliaia di artigiani bergamaschi. "Sono gli stessi valori - sottolineano Angelo

"S

54


Angelo Ondei

55


Ondei e Antonella Bardoni, rispettivamente presidente e direttore del Confiab che trent'anni fa hanno ispirato l'allora presidente di Confartigianato Bergamo Agazzi quando, il 27 febbraio del 1980, grazie anche all'appoggio di ventuno sostenitori, ha dato vita al Consorzio Fidi dell'Associazione Artigiani di Bergamo". Per volumi di garanzie emesse, per dimensioni e per capacità di intervento, in trent'anni di attività, Confiab è diventato un punto di riferimento per il reperimento di risorse finanziarie da parte di artigiani e piccoli imprenditori. Quali sono le vostre peculiarità? "Oggi, dopo anni spesi nel tessere forti relazioni e procedure condivise abbiamo raggiunto con i nostri interlocutori un ottimo livello di partnership, di rispetto, di trasparenza, tutto a beneficio dei nostri associati. Margini di miglioramento c'è ne sono ancora secondo la nostra filosofia per cui tutto è sempre un punto di partenza e mai di arrivo. Per i nostri artigiani abbiamo particolarmente a cuore la formazione che parte dalla lettura dell' estratto conto fino alla predisposizione di business plan, per affrontare gradualmente le tematiche più complesse. Il linguaggio è semplice, da qui la sua efficacia, che permette di acquisire una conoscenza dei vari aspetti legati alla propria attività spendibile già il giorno dopo. Nel corso del 2009/2010 sono state centinaia le ore di formazione, fatte sul territorio e vicino alle imprese, nelle ore serali per permettere a più imprenditori di partecipare". Alcuni numeri per inquadrare la situazione bergamasca. I dati operativi del 2009 e i primi 6 - 7 mesi dell'anno? "Nel 2009 abbiamo garantito alle aziende finanziamenti per circa 207 milioni di euro. Le domande esaminate sono state 1.900 circa di cui: 86 negate dal consiglio direttivo Confiab, 113 respinte dalle banche e 68 rinunciate dalle imprese stesse. Il 45% dei finanziamenti è stato destinato al ripristino della liquidità, il 30% alla copertura finanziaria per investimenti e il 25% a garantire linee di credito commerciali a breve. Da gennaio fino al giugno 56

Antonella Bardoni

scorso le domande presentate sono state 870 per 95 milioni di euro. Nel confronto con il primo semestre 2009 registriamo una leggera flessione che, però, è già stata ampiamente smentita con le delibere dei mesi successivi". E per quanto riguarda i settori merceologici? "Entrando nel dettaglio delle imprese richiedenti, la maggior parte dei finanziamenti sono andati a sostegno dell'edilizia, dell'impiantistica, della meccanica, del ferro e delle leghe e poi via di seguito gli altri comparti: materie plastiche, trasporti, tessile ed estetica. Una curiosità: agli ultimi posti ottica e foto, oreficeria, pelli e cuoio, vetro e ceramica. Rispetto al garantito, l'incidenza delle insolvenze è in una forbice tra 1.5 e 2% e rispecchia la media regionale. Il dato è in aumento, invece, a livello nazionale, frutto e conseguenza di una crisi che non allenta la morsa. Confidiamo che come sempre i nostri imprenditori, pur nella evidente difficoltà, riescano a far fronte agli impegni assunti".

Quali sono i motivi per cui un imprenditore si rivolge a voi? "Finanziamenti che rispondono a 360 gradi ai bisogni dell'imprenditore e della propria impresa. I motivi possono essere investimenti, liquidità, riqualificazione del debito da breve a medio/lungo periodo, avvio di nuove attività, finanziamenti agevolati (L.R. 1/2007), mutui ipotecari, linee commerciali (sbf/afi), prevenzione fenomeno usura e leasing. Siamo convenzionati con oltre 30 banche. Come anticipato, inoltre, al motto "conoscere per essere liberi di scegliere" Confiab ha sviluppato, in questi ultimi anni, un accurato servizio di consulenza, informazione e formazione finanziaria. Una consulenza che ci vede spesso nei laboratori luogo dove abitualmente operano gli imprenditori - per trovare la soluzione ai problemi finanziari, il miglior finanziamento per sostenere lo sviluppo delle imprese o per realizzare un sogno. Una consulenza che si realizza quasi sempre alla presenza del rappresentante del sistema bancario, altro attore importante della partnership che ci lega agli imprenditori".


Qualche mese fa avete rivolto un appello alle banche: "Chiediamo che possa essere concessa una proroga di 12 mesi della moratoria in scadenza a giugno" e adesso la proroga è fino al 31 gennaio 2011. Soddisfatti a metà? "Come Confiab avevamo chiesto alle banche ed ai politici presenti in occasione dell'Assemblea annuale una proroga della moratoria di 12 mesi. Ricordiamo che la moratoria è la possibilità di sospendere il pagamento della quota capitale delle rate dei prestiti/leasing in corso per un anno. La proroga è arrivata ma sino al 31/01/2011 e solo per nuove richieste e non per chi ha già richiesto ed ha in corso la proroga. Soddisfatti sì per l'opportunità che viene data alle imprese ma preoccupati per quelle imprese che per prime hanno chiesto la proroga e che a breve dovranno rimborsare la quota piena in una fase ancora molto delicata dell'economia e della finanza d'impresa". In che misura Confiab garantisce l'impresa artigiana nei confronti del sistema bancario? "Abbiamo più volte ribadito al sistema bancario ed agli attori del territorio che Confiab non vuole essere la "stampella delle banche". Il pensiero che ci deve muovere uno verso l'altro non è la condivisione di una perdita ma di un progetto, di un'opportunità di sviluppo, crescita aziendale o di liquidità. Detto questo Confiab agevola l'accesso al credito garantendo i finanziamenti che vengono erogati dalle banche alle imprese nella misura che va dal 50 all'80%, inoltre, attraverso la garanzia Confiab il costo per l'accesso al credito (interessi) è decisamente inferiore. In ogni caso, il consorzio fidi analizza bene la situazione, prima di disporre il finanziamento all'imprenditore, mettendo sempre al centro l'uomo".

cosiddetti dati quantitativi (bilancio). A questo si aggiunge un però. Il "grande però" è quello di andare oltre ai dati di bilancio per leggere la storia dell'uomo prima e dell'imprenditore poi, per valorizzare i tanti anni di lavoro, la professionalità, la caparbietà, la fantasia, la capacità d'innovare e di innovarsi, la versatilità, il tessuto economico in cui si muove, l'onestà commerciale ed intellettuale. Ci assumiamo la grande responsabilità di sapere che i nostri imprenditori (dove il confine fra impresa e persona è praticamente nullo) non mettono in gioco solo se stessi e l'impresa ma anche gli affetti più cari". A maggior ragione, a fronte di tutto questo è praticamente impossibile dire dei no. "L'analisi molto attenta di tutti questi aspetti porta il Confiab ad assumere una delibera responsabile che in alcuni casi può risolversi in un no. Un no sofferto ma mai fine a se stesso; perchè motivato, condiviso, accompagnato da altre opportunità o da

suggerimenti che seppur all'apparenza drastici aiutano impresa ed imprenditore a "non farsi male" ed a crescere. Abbiamo spesse volte ripetuto che ci sono due modi di fare credito: vendere denaro o accompagnare/sostenere le imprese. Confiab preferisce il sostegno alle imprese". Chiudiamo con un tema a cui Confiab è particolarmente sensibile: l'usura. "Fra i vari prodotti finanziari che noi garantiamo c'è quello destinato a prevenire il fenomeno dell'usura. Due sollecitazioni in tal senso: uno agli imprenditori e l'altra alle Autorità Ministeriali. Agli imprenditori: l'usuraio non risolve i problemi. Rivolgetevi con fiducia e senza timori al Confiab sia per prevenire il ricorso all'usura ma anche quando, purtroppo, si è vittime di usurai. Ricordate sempre che la solitudine è il terreno migliore per l'usura. Alle Autorità Ministeriali perché possano sostenere l'operato dei Confidi attraverso il rifinanziamento della legge 108/96."

Come si può, allora, con l'imprenditore di fronte a dire "no"? "Dal punto di vista dell'istruttoria, in alcuni casi, siamo costretti a dire dei no. Va fatta una premessa: anche Confiab è assoggettato a normative che lo obbligano, nel rilascio della garanzia, a prendere in esame i 57


ECONOMIA&BUSINESS

Il Colosseo del cemento, un monumento come esempio BELPAESE

L'ex Italcementi di Alzano è stata riaperta al pubblico lo scorso 5 settembre. Lo storico d'arte Philippe Daverio lancia un appello: "Recuperiamo la struttura per far rivivere i valori imprenditoriali di allora"

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

na volta li chiamavano mostri industriali. Adesso, invece, si scoprono affascinanti testimoni di una concezione d'economia vecchia di cento anni. L'ex cementeria di Alzano è stata aperta al pubblico la scorsa domenica 5 settembre, per la prima volta da quando fu dismessa tra gli anni '60 e '70. Le visite guidate si sono invece svolte nei giorni europei del patrimonio, il 25 e 26 settembre. A giudicare dalla curiosità suscitata, il Comune di Alzano Lombardo ha sicu-

U 58


ramente fatto bella figura nell'essere cosÏ risoluto a recuperare il suo "Colosseo del cemento", come lo ha definito il critico d'arte Philippe Daverio. A lui la Provincia di Bergamo ha affidato il compito di lanciare un forte appello durante il convegno di archeologia industriale organizzato nello stesso edificio. "Pensare che questo edificio è dismesso da quarant'anni è piuttosto singolare. All'epoca nessuno l'avrebbe considerato una "cosa bella" come sta accadendo

59


oggi. Abbiamo demolito e buttato via migliaia di questi giganti. Ma alcuni sono rimasti, fabbriche che nascevano tra fine '800 e inizi '900 ed erano realizzate con un trasporto estetico che da allora non c'è più stato. Perché un tempo i proprietari vivevano nelle loro aziende e le costruivano con più impegno di quanto necessitasse il loro uso. Che cosa fare dunque di questo monumento? Recuperiamolo, recuperiamo il futuro che c'era nel 1883, i valori dell'ingegno e della capacità imprenditoriale. Ma senza che questo impianto maestoso perda la propria patina romantica, che emoziona ed è potente strumento di comunicazione". A tal proposito sono intervenuti il sindaco di Alzano Roberto Anelli, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, Agostino Tironi - presidente dell'omonimo Gruppo che è attuale proprietario della struttura - e Marco Dezzi Bardeschi, docente di restauro al Politecnico di Milano, che ha ricordato la storia del cementificio fondato dalla famiglia Pesenti. L'intento - ha premesso Silvia Lanzani - assessore alle Grandi infrastrutture, pianificazione territoriale ed Expo della Provincia - è "far conoscere questa struttura e raccogliere idee per recuperarla e valorizzarla". Costruita nel 1883 e poi ampliata a 25 mila metri qua-

60


dri, è stata riconosciuta monumento di archeologia industriale nel 1980, dalla Soprintendenza per i Beni architettonici. Ora necessita di interventi di consolidamento, restauro conservativo e adeguamento alle norme edilizie, sanitarie e di sicurezza, per un costo di circa 30 milioni di euro. E sono parse di buon auspicio le molte presenze del contesto politico e imprenditoriale al convegno. "Dobbiamo trovare idee e denaro",ha affermato il presidente della Provincia Ettore Pirovano. "Idee per capire come e con quali finalità recuperare questa immensa struttura che non può restare solo un museo. Per questo, sprono le tante personalità del mondo dell'imprenditoria e della cultura affinché portino il loro contributo". Roberto Anelli ha invece posto l'accendo sulla tematica occupazionale di un intervento di tale entità. "E' una grande opportunità che potrebbe portare concrete ricadute in termini di sviluppo per l'intera valle". Uno sviluppo che potrebbe interessare anche l'Unione Europea, è stata questa la chiosa di Philippe Daverio sull'incontro. "Ci vorrebbe più sostegno per il Nord, i miliardi di euro che la Comunità europea stanzia ogni anno per l'Italia non vengono sfruttati a dovere. Qui abbiamo un esempio di come poter impiagare tali risorse".

61


ECONOMIA&BUSINESS

Acquorea Victoria

er gli amanti del mare, la prima (e molte volte l'unica) accortezza da prendere prima di un tuffo è quello di scorgere se in zona ci sono delle meduse. La paura è di essere toccati da questi invertebrati marini, un pò gelatinosi, urticanti e pericolosi. Ma a che servono le meduse? A niente per i bagnanti estivi ma per qualcuno, nel caso specifico Martin Chalfie, a vincere un premio nobel. Grazie a loro, il professore di biologia della Columbia University ha fatto una tra le scoperte più rivoluzionarie e sensazionali della biologia e della chimica che ha permesso di sviluppare tecniche per vedere (nel vero senso della parola) i meccanismi vitali di una cellula e, in particolare, quando questa inizia a funzionare male. Una storia incredibile con il suo epilogo in una fredda mattina di dicembre di due anni fa. Nella casa di Martin Chalfie, alle 5.30 squilla il telefono e dall'altro lato della cornetta la voce seriosa di un funzionario dell'accademia delle scienze svedese annuncia: "Prof. Chalfie, a lei e a altri

P

62

suoi due colleghi è stato assegnato il premio Nobel per la chimica. Congratulazioni. Ora stacchi il telefono e vada a fare un bel giro. La sua vita non sarà più come prima". Protagonisti di questa straordinaria vicenda sono Acquorea Victoria, una piccola medusa che vive negli affascinanti mari dell'oceano pacifico, (con una particolarità, è bioluminescente) e Martin Chalfie, biologo statunitense vincitore del premio Nobel per la chimica nel 2008 assieme a Osamu Shimomura e Roger Y. Tsien per la scoperta della Green Fluorescent Protein, usata come marcatore in medicina. I dettagli di questa intuizione saranno raccontati domenica 10 ottobre direttamente dal professore di biologia della Columbia University, ospite di Bergamoscienza. Da oggi al 17 ottobre 2010 si svolge la VIII edizione di BergamoScienza, rassegna di divulgazione scientifica con più di 150 eventi aperti gratuitamente al pubblico tra conferenze e tavole rotonde, mostre, laboratori interattivi, spettacoli, competizioni e giochi per 17 giornate.


Altro che polipo indovino, a BergamoScienza c'è la medusa scienziato LA KERMESSE

Quest'anno, ospite della rassegna scientifica cittadina, c'è il biologo statunitense Martin Chalfie che nel 2008, grazie alla luminescenza della Acquorea Victoria, vinse il premio Nobel per la scoperta della Green Fluorescent Protein usata come marcatore in medicina. Presente anche Eric R. Kandel, premio Nobel per la medicina nel 2000

Molti i nomi illustri del panorama scientifico e culturale internazionale, che affrontano le tematiche più attuali nell'ambito della ricerca scientifica, tra cui oltre al già citato nobel Martin Chalfie anche Eric R. Kandel (Premio Nobel per la medicina, 2000). Inoltre: il matematico Thomas Francis Banchoff; l'archeologo e paleontologo Yonas Beyene; il fisico e divulgatore scientifico Mark Buchanan; il neuroscienziato John Cacioppo; la neurofilosofa Patricia Smith Churchland; lo psicologo e neuroscienziato Michael Gazzaniga; l'ematologa Eliane Gluckman; il professore di meteorologia del M.I.T. Richard Lindzen; il medico evoluzionista Robert Perlman; Roger A. Pielke Jr. dell'Università del Colorado; il biomedico Jeffrey Platt; il professore dell'Università di Chicago Steve Small e il geologo Giday WoldeGabriel. BergamoScienza anima i luoghi più belli di Città Alta e Città Bassa, dal Teatro Sociale alle dimore e ai palazzi storici, oltre a chiese, chiostri, teatri, musei, scuole e Università. La manifestazione si spinge oltre i confini della città, raggiungendo i comuni di Alzano Lombardo, Brembate, Clusone, Dalmine, Desenzano di Albino, Gorle, Ranica, S. Paolo d'Argon, Seriate, Stezzano, Trescore, Treviglio, Zingonia e Zogno.

Martin Chalfie

63


Conferenze. Diverse le tematiche affrontate: dalle neuroscienze alla fisica; dall'alta tecnologia alla cosmologia e all'ingegneria aerospaziale; dalla medicina alla biologia; dalle scienze ambientali alla geologia e all'archeologia; dalla matematica alla robotica; dall'architettura alla biodiversità. Due gli appuntamenti con i Premi Nobel, il biologo Martin Chalfie (Premio Nobel per la chimica, 2008) per la scoperta della Green Fluorescent Protein e il neuroscienziato Eric R. Kandel (Premio Nobel per la medicina, 2000) per le sue ricerche sulle basi fisiologiche dei neuroni. Con il matematico Thomas Francis Banchoff, noto per le ricerche nell'ambito della geometria differenziale si parlerà di terza e quarta dimensione nello spazio. Si scoprirà la storia di Ardi, la nostra antenata più antica con l'archeologo e paleontologo Yonas Beyene e con il geologo Giday WoldeGabriel. Lo psicologo e neuroscienziato californiano Michael Gazzaniga spiegheranno il comportamento umano tra mente etica e responsabilità criminale. Patricia Smith Churchland, neuroscienziata e autrice del volume Neurophilosophy illustrerà l'interfaccia tra le neuroscienze e la filosofia. Di global warming si parlerà con Richard Lindzen, professore di meteorologia del M.I.T., John Cacioppo, fondatore e direttore del dipartimento di scienze cognitive e neuroscienze sociali dell'Università di Chicago svelerà l'architettura delle emozioni umane. Il biomedico Jeffrey Platt proporrà nuove possibili soluzioni per il trapianto di organi. Tra i prestigiosi nomi italiani, Guido Tonelli, padre del tracciatore al silicio, del CERN di Ginevra svelerà i risultati degli esperimenti di fisica al Large Hadron Collider di Ginevra. Con il neuroscienziato Martin M. Monti si parlerà di coma, stato vegetativo e stato minimo di coscienza. Nell'anno internazionale della biodiversità, proclamato dall'Assemblea Generale dell'ONU, Isabella Pratesi del WWF Italia fornirà una panoramica sugli interventi in atto per la tutela delle diversità biologiche. I maratoneti, Migidio Bourifa (campione italiano 2009 e primo italiano alla Maratona di New York 2009), Paola Sanna (campionessa italiana della 100 km su strada 2009) e Ivan Cudin (medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali della 24 ore di Francia) ci racconteranno la loro esperienza di resistenza fisica e psicologica. Sapere storico e sapere scientifico si relazionano nell'incontro del filosofo Carlo Sini. I noti vaccinologi Rino Rappuoli, e Ilaria Capua, parleranno di come sviluppare i vaccini e monitorare le malattie sia nel mondo animale che in quello umano. Programma. Il programma 2010 prevede circa 64

50 appuntamenti tra conferenze, tavole rotonde e incontri per tutti i giorni e le sere della settimana. Sarà lo scrittore Simone Regazzoni con Claudio Rugarli (Università Vita-Salute San Raffaele) ad aprire il ciclo di conferenze con "La filosofia del Dottor House" che si concluderà il 17 ottobre con l'ematologa Eliane Gluckman e Steve Small dell'Università di Chicago. Mostre, spettacoli e laboratori interattivi. Anche quest'anno BergamoScienza privilegia tutte le forme di diffusione del sapere scientifico attraverso il coinvolgimento dei giovani e delle scuole con proiezioni di film con dibattito, spettacoli scientifici e teatrali, open days di Istituti Scientifici, premiazioni e concorsi fotografici, cacce al tesoro matematico-naturalistiche. Ventuno le mostre e 58 i laboratori che spazieranno dall'officina botanica alla mostra del mare con modellini da costruire, dal giallo al museo per piccoli detective alla caccia ai suoni dei diversi animali tra delfini, megattere, grilli e cicale. E ancora un giro tra gli scaffali tra i libri scientifici per ragazzi di ieri e di oggi fino al laboratorio di robotica per costruire e programmare un robot. Torna, a grande richiesta, il torneo di robocalcio targato BergamoScienza. Vere e proprie sfide tra robot-calciatori che si affronteranno senza essere telecomandati su microcampi da gioco. Tutte le iniziative sono gratuite e aperte al pubblico fino ad esaurimento posti. Tornando alla storia iniziale di Martin Chalfie e di Acquorea Victoria rimane ancora un mistero: per quale maledettissimo ma fortunato motivo la medusa ha sviluppato questa proprietà di luminescenza. Una domanda a cui neanche Darwin, forse, riuscirebbe a rispondere.



ECONOMIA&BUSINESS

BGY al 4° posto per voli. Cliccati LA STATISTICA

Secondo il sito skyscanner.it l'aeroporto di Orio al Serio è tra i più gettonati da chi sceglie l'aereo per andare in ferie Nella classifica degli aeroporti Malpensa è il primo fra gli scali milanesi, Bergamo è al 4° posto e Linate si piazza al 14° posto

aeroporto di Milano Malpensa è il primo fra %) e Linate (15%). Un segnale di quanto sia importante gli scali milanesi, mentre quello di Orio al l'accesso al mezzo aereo in quest'area del territorio Serio di Bergamo è al quarlombardo, anche con il supporto to posto, sul podio al terzo di aeroporti più piccoli. Anche le posto troviamo l'aeroporto di Napoli. cifre riferite alla capitale sono La classifica La classifica è frutto dei dati raccolda suddividere tra uno scalo più ti da Skyscanner, portale leader nella importante ed uno minore. Nelle degli aeroporti italiani ricerca di voli low cost, che dimostra ricerche Fiumicino ha un peso di preferiti per la partenza come piccole e medie città, tra cui circa l'80%, mentre l'aeroporto su Skyscanner.it Bergamo, ospitino grandi aeroporti. di Ciampino il restante 20%. Questo a confermare i dati ufficiali Osservando la classifica riferita Posizione Provincia divulgati dall'Enac (Ente Nazionale agli aeroporti scelti per la par1° Roma Fiumicino per l'Aviazione Civile) riguardo all'eftenza anziché le città, le aero2° Milano Malpensa fettivo traffico aereo negli aeroporti stazioni "satellite" di questi due 3° Napoli International italiani e gli oltre 22 milioni di ricergrandi centri, Roma e Milano, 4° Milano Bergamo che di voli effettuate in un anno, tra sono molto distanti dagli aero5° Pisa agosto 2009 ed agosto 2010, sul sito porti principali. Malpensa è il 6° Bari Skyscanner.it. I primi posti tra le primo fra gli scali milanesi, 7° Ct Fontanarossa città scelte per la partenza vanno a mentre quello di Bergamo è al 8° Palermo Milano e Roma che insieme superaquarto posto, preceduto da 9° Venezia Marco Polo no il 50% delle preferenze, ma queNapoli. Infine Linate è ancora 10° Torino sti numeri vanno ripartiti tra i cinpiù sotto nelle preferenze, piazFonte: Skyscanner.it que aeroporti riconducibili alle due zandosi al 14° posto. Fiumicino metropoli. I numeri della ricerca per i è lo scalo romano preferito dagli voli da Milano sono da ripartire tra tre aeroporti e con utenti, primo nella classifica assoluta; l'aeroporto di le seguenti proporzioni: Malpensa (55%), Bergamo (30 Ciampino scivola invece al 13° posto.

L'

66



ECONOMIA&BUSINESS

Carmine Prencipe

BUSINESS&TURISM

Casto Iannotta e Carmine Prencipe presentano l'accordo che vede la nostra cittĂ come polo nazionale e internazionale nell'organizzazione di eventi e congressi

Bergamo Convention Bureau, il turismo d'affari si fa con Trawel Group 68


ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA

ul territorio bergamasco esistono partner di qualità in grado di offrire servizi di completamento necessari per organizzare convegni di alto livello. Stiamo parlando di un settore, quello del turismo d'affari, che in Italia muove oltre 20 miliardi di euro all'anno. E la nostra città, con il suo patrimonio turistico, ha da settembre 2009 un fedele alleato nella promozione della filiera: ci riferiamo al Bergamo Convention Bureau e al nuovo accordo - siglato lo scorso giugno - con Trawel Group, gruppo turistico integrato con sede a Milano che ha scelto Orio al Serio come base logistica per il vettore della sua compagnia aerea Trawel Fly. Una partnership che ha uno scopo a dir poco impegnativo, promuovere il nostro territorio nel mondo. Il territorio bergamasco, oltre a città Alta vero e proprio gioiello storico e artistico -, ha un sistema alberghiero di qualità, una ristorazione tra le migliori a livello nazionale, un'offerta differenziata per lo shopping, dalle boutique ai centri commerciali e spacci aziendali. Può offrire un prodotto turistico che spazia dall'arte alla natura, dallo sport al relax. E' in posizione centrale rispetto al Nord Italia ed è a pochi chilometri da Milano. Infine, è dotato di un importante aeroporto, il terzo della Lombardia per dimensioni e traffico. Tuttavia, la maggior parte delle persone è ferma sulla convinzione che, da un punto di vista organizzativo, l'incentivazione del turismo lasci ancora a desiderare, nonostante gli sforzi delle sovrintendenze comunali degli ultimi anni. Un vero peccato, considerando il patrimonio storico-imprenditoriale delle numerosissime aziende presenti da decenni sul territorio. Ed è qui che entra in gioco un altro aspetto, quello semplicemente chiamato turismo d'affari, combinazione di termini che riesce ad esprimere in modo chiaro il concetto "Mice", acronimo di "meeting, incentive, congressi, eventi".

S

FILOSOFIA - I vertici delle due importanti realtà, infatti, hanno firmato una partnership triennale, focalizzata proprio su questi aspetti. "L'intento - ha spiegato Casto Iannotta, presidente di BCB - è di velocizzare la nostra espansione verso il mercato estero utilizzando i canali e la logistica di Trawel Group tramite la sua piattaforma di servizi, le sedi (presenti anche all'estero) e la sua rete vendita. Tutto per veicolare più efficacemente la promozione e la commercializzazione dei prodotti "made in Bergamo". Trawel, invece, che ricopre già una posizione rilevante nel turismo di piacere e del tempo libero, ha tutto l'interesse a sviluppare anche il segmento di quel business. Una sinergia che permetterà anche una riduzione dei costi inerenti alla partecipazione di eventi istitu-

zionali". Il BCB, nato per opera del Centro Congressi Papa Giovanni XXIII e di Ente Fiera Promoberg, è per l'appunto un'associazione no profit specializzata nella consulenza alle società di organizzazione di convegni ed eventi (nazionali e internazionali), che riesce a raggruppare ben 52 affiliati della filiera del segmento turismo business, protagonisti del settore "Mice". PARTNERSHIP - Costituita nel 2001, invece, Trawel ha registrato continue crescite, raggiungendo numeri importanti sia in termini di fatturato (nel 2009 ha incrementato del 63% in più rispetto all'anno precedente, mentre per l'anno in corso è previsto un ulteriore balzo attorno al 50%), sia di numero di dipendenti (ad oggi sono 80). Progressi che le hanno permesso, nel 2005, di costituire la compagnia aerea Trawel Fly. "La scelta dell'aeroporto di Orio quale campo base per il nostro vettore aereo - ha rilevato Carmine Principe, chief executive officer di Trawel Group - è legata all'enorme potenziale che ha il territorio. Convinti di que-

Casto Iannotta

69


BCB in pillole, i servizi: Preparazione di candidature personalizzate, con corredo di un kit completo di materiale illustrativo Collaborazione diretta con gli alberghi e le sedi congressuali, con selezione delle strutture in base alle richieste del cliente e verifica della disponibilità preliminare Organizzazione di pre/post meeting tour per i congressisti, tour per gli accompagnatori e serate ed eventi a tema Progettazione e pianificazione di visite e sopralluoghi alle strutture Effettuazione di una prima ricognizione sui prezzi e aiuto al cliente nel formulare il preventivo di spesa preliminare Capacità d'informazione sui fornitori e professionisti presenti sul territorio Supervisione di tutte le fasi organizzative Capacità di controllo della qualità del sistema di accoglienza e delle prestazioni dei fornitori

sto, chiamiamo in causa sia il mercato del turismo individuale sia quello d'affari. Vogliamo creare un sistema ramificato che coinvolga a più livelli le tante realtà bergamasche. Da oggi, 25 persone di Trawel, distribuite soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, rappresenteranno a tutti gli effetti le varie attività di BCB, promuovendo eventi e iniziative congressuali sul territorio bergamasco". VALORIZZAZIONE - Se Maometto non va alla montagna la montagna va da Maometto, verrebbe da dire, soprattutto in virtù del fatto che Bergamo rimane una città dal potenziale turistico enorme, anche grazie al suo osannato aeroporto, uno dei pochi a non aver risentito della crisi economica internazionale. "Vogliamo portare a Bergamo nuovi eventi e destagionalizzare le presenze - ha spiegato Iannotta -, cosa che sarà possibile fare con il turismo business. Lo sviluppo congressuale permetterà di ottenere effetti positivi sul territorio. In funzione delle dimensioni, saranno interessate principalmente le strutture del Centro Congressi e di Ente Fiera Promoberg, ma non escludiamo la possibilità di coinvolgere anche l'auditorium del Seminario o il Teatro Sociale. Al congressista che verrà a Bergamo per lavoro daremo tutta una serie di informazioni e documentazioni capaci di motivarlo a ritornare, magari per una bella vacanza con tutta la famiglia e gli amici, avendo a disposizione un'offerta strutturata e differenziata". POTENZIALITA' - Non bisogna dimenticare che per essere vincenti nel settore "Mice" servono esperienza, professionalità e una presenza capillare sul territorio. Proprio perché il mercato è in continua espansione e l'ambito organizzativo congressuale è l'anticamera del turismo puro. "Il settore del turismo "Mice" in Italia - ha continuato Prencipe - è stimato in circa 23 miliardi di euro: una cifra enorme, soprattutto se messa in relazione con i 6 miliardi di euro del settore del tour operating. Si capisce subito quanto può essere vincente per Bergamo essere protagonista del turismo d'affari".

70

SICILIA - Ai temi cardine del BCB e dell'accordo con Trawel Group è importante aggiungere anche il collegamento fondamentale con la Sicilia. "Sicilia Convention Bureau - ha continuato Iannotta - è la società a capitale privato del Gruppo Unicredit che vuole rappresentare aziende e istituzioni siciliane nella promozione della Sicilia per quanto riguarda il mercato dei meeting e degli eventi. L'intento, anche qui, è la promozione della destinazione Sicilia, valorizzando tutte le province allo stesso modo, mettendo in luce le peculiarità e le eccellenze e ponendo l'organizzazione da un lato come punto di riferimento per i compratori esteri essendone un consulente al di sopra delle parti - e, dall'altro, al servizio dei professionisti del settore, siciliani. La mission è rafforzare, sul mercato, la consapevolezza della Sicilia come brand per meeting di qualità incrementando il numero di eventi che viene organizzato sull'Isola. Stessa filosofia, stessi concetti e stessa "forma mentis" del BCB". SOLIDITA' - Per quanto riguarda le partnership, invece, se il settore "Mice" è l'anticamera del turismo puro, il Sicilia Convention Bureau è stato senza dubbio un vero e proprio banco di prova per testare la solidità della collaborazione turismo d'affari-Trawel Group. "A febbraio - ha concluso Prencipe abbiamo siglato l'accordo con Sicilia Convention Bureau. In Italia si è trattato di un primo importante esempio di coordinamento dell'offerta congressuale di una regione e dell'industrializzazione del processo di marketing e vendita verso il mercato nazionale e internazionale. Se prima il modello era giovane e inedito, oggi possiamo dire senza alcun dubbio di aver maturato la giusta esperienza per proporre il know-how a livello bergamasco. Come già accaduto, dunque, questo accordo - grazie a una forza vendita capillarmente distribuita in Europa e Stati Uniti - permette a Bergamo di compiere un importante passo in avanti verso una più efficace promozione delle infrastrutture ricettive e dell'intera filiale turistica".



ECONOMIA&BUSINESS

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

ono stati qualità, innovazione, hi-tech, riduzione dei costi e tutela ambientale i punti forti del salone specializzato andato in scena al polo fieristico di Bergamo dal 15 al 18 settembre scorso. Promosso da Federfinitura e organizzato da Ente Fiera Promoberg, Surface Expo si è connotato come l'unica fiera in Italia totalmente dedicata alla finitura e al trattamento delle superfici appunto "made in Italy": l'intento è stato quello di sostenere gli imprenditori del settore alle prese con la grave crisi economico-finanziaria ancora in atto. La determinazione delle due real-

S 72

tà ha consentito di avere, per ben quattro giorni, un concentrato di prodotti di alta qualità e di progetti innovativi in grado di cambiare la storia della finitura non solo tricolore. Parliamo di 67 espositori, 90 marchi rappresentati e oltre duemila visitatori. Oltre a Promoberg e Federfinitura, sono stati numerosi i protagonisti che hanno voluto dare il loro apporto alla manifestazione. In primis ApiLombarda, Confapi e Confartigianato. Poi i media partner (le riviste Metalli, L'Ammonitore e Metal Cleaning & Finishing) e la partner fiera (Parts2Clean). Inoltre, sono da sottolineare i significativi patrocini di Aab


Surface Expo, il futuro della finitura è "made in Italy" ECCELLENZE

In programma dal 15 al 18 settembre scorso, la manifestazione organizzata da Federfinitura ed Ente Fiera Promoberg ha centrato l'obiettivo: rispondere alle sempre più sofisticate esigenze espresse dal settore

(Associazione Artigiani Bergamo), Aifm (Associazione Italiana Finiture dei Metalli), Aital (Associazione Italiana Trattamenti superficiali Alluminio), Confindustria Bergamo, Uniacqua (Unione Costruttori Impianti Trattamento Acque Reflue Industriali) e Uniaria (Unione costruttori impianti di depurazione aria). Infine, gli sponsor (Ubi Banca Popolare di Bergamo, Credito Bergamasco Gruppo Banco Popolare e L'Eco di Bergamo). Surface Expo, è stato detto più volte, più che la fiera dei grandi numeri, doveva essere la fiera delle innovazioni e delle eccellenze. Ed in effetti, tra gli stand, è stato un trionfo di

idee e realizzazioni innovative, capaci, con le loro caratteristiche al top, di conquistare anche i mercati esteri. La kermesse ha quindi raggiunto l'obiettivo principale che si era preposta: rispondere su più fronti e con la massima concretezza possibile alle sempre più diverse e sofisticate esigenze espresse dai molteplici settori della finitura. "Seppur in presenza di una pesante congiuntura - ha osservato Ivan Rodeschini, presidente Promoberg - ci siamo impegnati affinché la rassegna potesse presentarsi con un significativo parco espositivo contraddistinto dall'eccellenza. Per far sì che le aziende potessero 73


cogliere un'opportunità fieristico-espositiva di rilievo, Promoberg ha approntato un nuovo concept di manifestazione, un formato più compatto (e quindi con una minor incidenza di costi per gli espositori) ma sempre elegante e funzionale. Aver ospitato una settantina di espositori, tra i migliori rappresentanti dell'intero settore produttivo italiano della finitura, peraltro con caratteristiche tecniche che sconfinano nelle tecnologie strategiche, è di per sé un grandissimo risultato per Promoberg e per tutto il territorio bergamasco. Utilizzando queste tecnologie come veicoli promozionali - ha concluso Rodeschini - possiamo favorire e promuovere l'internazionalizzazione delle nostre imprese". Giovanni Bonfiglio, nel doppio ruolo di presidente di Federfinitura e della manifestazione, ha poi tenuto a precisare anche le finalità vere e proprie rivolte alle 74

imprese. "Surface ha voluto essere al servizio delle aziende, in modo da unire le capacità imprenditoriali con le tecnologie presenti e disponibili sul territorio. Inoltre, ha riscosso un notevole successo anche lo "Sportello Russia", grazie al quale i nostri imprenditori hanno potuto informarsi e prendere contatti diretti con le istituzioni e le imprese di Yaroslavl, importante regione produttiva russa per il mercato della finitura". Il presidente di Federfinitura ha poi anche spiegato la scelta della selezione degli espositori e degli spazi ridotti. "Surface Expo - ha osservato - più che una fiera di tipo tradizionale vuole essere simile ad una boutique colma di vestiti d'alta sartoria, uno più bello dell'altro. Avremmo potuto avere un numero maggiore di espositori, ma ciò avrebbe comportato portare a Bergamo aziende che in questo momento non hanno nulla da dare in posi-


tivo al mercato. È questa la motivazione per cui abbiamo selezionato gli stand, privilegiando chi ha puntato su alta qualità, innovazioni, hi-tech, riduzione dei costi e tutela dell'ambiente. In questo senso voglio evidenziare la tecnologia "verde" presentata a Surface, che consentirà di ridurre drasticamente gli inquinamenti. Per quanto riguarda gli spazi espositivi - ha rilevato ancora Bonfiglio - i metri ridotti non equivalgono a qualità ridotte. L'esempio più eclatante è dato dalle nanotecnologie: in pochi millimetri quadrati c'è tutto quanto permette allo Shuttle di conquistare gli spazi. Surface Expo ha quindi sposato la linea degli stand contenuti, ma nello stesso tempo progettati con intelligenza e razionalità". La kermesse è stata anche "La finitura è innovazione", un importante momento di infor-

mazione e confronto tra gli operatori del settore per trattare temi di primaria importanza e attualità, quali, ad esempio: i controlli ispettivi delle ASL su cabine e impianti di verniciatura, le nanotecnologie applicate a rivestimenti di zinco elettrolitico e zinco lamellare, nuovi prodotti neutri per la lucidatura e levigatura dei metalli, i requisiti minimi degli impianti di lavaggio e di verniciatura, secondo quanto dettato dalle prescrizioni della Regione Lombardia. Il prestigioso premio "Tecnologia e innovazione", infine, è stato assegnato alla zincatura meccanica di Growermetal, azienda con sede a Calco. Un riconoscimento ai grandi sforzi compiuti negli ultimi anni dall'azienda del lecchese, capace di sviluppare internamente - in collaborazione con MacDermid, leader mondiale nella fornitura di prodotti chimici e depositaria del know-how tecnologico - il processo della zincatura meccanica.

75


ECONOMIA&BUSINESS

"Classe A è il punto di partenza per un progetto molto piÚ ambizioso: l'indipendenza energetica di tutti gli edifici" 76

Francesco Gritti


Edilgritti e Gi.Effe, per la nuova qualità dell'abitare IN COPERTINA

L'azienda di Francesco Gritti - e dei figli Fabio e Catia raggiunge standard innovativi: "Le nostre abitazioni godono del più elevato comfort abitativo e sono divenute sinonimo di un modo di vivere sano e di qualità certificata"

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

inseguimento della tecnologia al risparmio energetico in tema di edilizia è un argomento di stretta attualità e l'ultima novità del settore si chiama CasaClima. Gli specialisti sostengono tesi inconfutabili di assoluta necessità, in quanto i cambiamenti appunto climatici del nostro pianeta e le problematiche ad esso legate sono più che mai evidenti e "raccontate" nelle cronache dei giornali. Altri, inspiegabilmente, continuano a guardare il dito mentre tutti indicano la luna. È purtroppo una caratteristica di noi italiani pensare alla massaia che di buon mattino deve aprire le finestre per il cosiddetto cambio dell'aria. Inutile ripetere come oramai proprio l'aria delle nostre città stia diventando irrespirabile a causa dell'inquinamento. Vogliamo illuderci che sia solo colpa delle automobili? Possiamo farlo, dipende se siamo nel gruppo di quelli che guardano il dito o se invece il nostro osservare è decisamente più lungimirante. Una visione proiettata sul futuro

L'

che sicuramente ha coinvolto anche l'impresa di famiglia EDILGRITTI, da quarant'anni nel settore delle costruzioni e nata grazie alla perseveranza e alla dedizione di Francesco Gritti (assieme alla moglie Antonia). Proprio loro, con pochi mezzi a disposizione, hanno costruito - è il caso di dirlo - mattone su mattone la loro azienda, una società che guarda ad un futuro in continua espansione mantenendo comunque ben saldi i principi fondamentali, coniugando tradizione e modernità, e con l'orgoglio delle proprie origini artigianali. L'attività, inoltre, è attualmente coadiuvata dai figli Fabio e Catia che, condividendo totalmente la filosofia aziendale, l'hanno arricchita introducendo una visione più giovane e dinamica, sviluppando obiettivi di crescita che hanno portato la stessa alle dimensioni e alla struttura attuali. "CasaClima - afferma Francesco Gritti - significa vivere nel più elevato comfort abitativo, risparmiando energia e contribuendo alla tutela dell'ambiente. È ormai 77


diventato sinonimo di un modo di abitare sano e - soprattutto - di qualità certificata. Una CasaClima è caratterizzata da una buona coibentazione e tenuta all'aria dell'involucro e dall'assenza di ponti termici. Di uguale importanza è il massimo sfruttamento possibile dell'energia rinnovabile. Infine, ma non meno importante, CasaClima si contraddistingue per un'impiantistica innovativa. Da ricordare è che questo concetto non riguarda solo le nuove costruzioni, ma anche la ristrutturazione e riqualificazione energetica di vecchi immobili". Che differenze ci sono dalla Classe A? "La certificazione energetica - afferma il figlio Fabio - degli edifici è una procedura che consente, attraverso una metodologia di calcolo standardizzata, di classificare una struttura in base alle caratteristiche energetiche che la contraddistinguono. Sulla base degli esiti del calcolo, ad ogni edificio viene assegnata una classe energetica (da A+ a G), così da consentire agli utenti finali di effettuare un semplice e rapido confronto. Preciso che Classe A non significa CasaClima, esiste una sostanziale differenza tra la prima (certificata secondo le disposizioni della legge regionale e obbligatoria) e la seconda, certificata dall'Agenzia CasaClima della provincia autonoma di Bolzano. Parliamo di un ente riconosciuto e qualificato la cui affiliazione non è obbligatoria, un sistema che etichetta e classifica ogni nucleo abitativo attribuendogli i giusti meriti: non si 78

limita quindi all'approvazione cartacea di un progetto esecutivo, ma prevede un controllo attento e costante durante l'avanzamento dei lavori ed una verifica finale disposta da un suo collaudatore". "Classe A aggiunge Francesco Gritti - è il punto di partenza per un progetto molto più ambizioso: l'indipendenza energetica di tutti gli edifici". Quali sono i vantaggi che si hanno nell'acquistare una casa a basso consumo energetico dal punto di vista economico? "Anzitutto - afferma Catia Gritti - i clienti devono essere motivati in termini di sostenibilità ambientale. Pertanto, devono avere la volontà di contribuire attivamente alla riduzione del fabbisogno energetico della propria abitazione, magari anche sfruttando le fonti alternative ai combustibili fossili per il riscaldamento. Si tratta di una scelta consapevole a cui conseguono notevoli vantaggi in termini di aumento del comfort abitativo (il livello di qualità degli ambienti influisce parecchio sul benessere e sulla salute personale), in termini economici di risparmio sui costi di riscaldamento (soprattutto considerando l'inevitabile aumento dei prezzi energetici), e per ultimo, ma non da meno, quale scelta di investimento per il futuro". Quali sono le vostre peculiarità? "Sicuramente - continua Fabio - la rapidità nell'interpretare i diversi sce-


Catia e Fabio Gritti

nari immobiliari e la continua ricerca delle soluzioni migliori per offrire un prodotto superiore agli standard medi del mercato. In particolare, curiamo il dettaglio e la qualità dei materiali di costruzione, lasciando al cliente la possibilità di personalizzare la propria casa assistito da personale qualificato e di fiducia. Le garanzie sono date poi da un ente terzo (l'Agenzia CasaClima della provincia autonoma di Bolzano), che assi-

cura l'acquirente in modo imparziale e sopra le parti sulla qualità energetica e costruttiva dell'immobile". Come si compone la vostra azienda? "Abbiamo 15 dipendenti. La scelta di contenerne il numero e di servirsi di manodopera esterna è motivata dalla volontà di adattarsi rapidamente alle nuove tecnologie. Ci rivolgiamo quindi a fornitori specializzati per le

"Curiamo il dettaglio e la qualità dei materiali di costruzione, lasciando al cliente la possibilità di personalizzare la propria casa assistito da personale qualificato e di fiducia" 79


Un rendering del Complesso Trinità ad Urgnano

diverse lavorazioni, mantenendo comunque l'esperienza e la tradizione internamente. L'azienda, inoltre, è dotata di una struttura tecnico-organizzativa molto articolata in termini di mezzi e attrezzature. Dispone infatti di una vasta gamma di macchine operatrici per il movimento terra e per le demolizioni". EDILGRITTI - per conto di "Immobiliare GI.EFFE" - è arrivata a costruire le CasaClima. È stata un'evoluzione o una rivoluzione? "Direi che è CasaClima che ha rivoluzionato l'edilizia, dando risposte concrete alla sfida dettata dal cambiamento climatico e all'esigenza di risparmiare risorse. Noi condividiamo questa filosofia cercando semplicemente di attuarla: seguiamo le evoluzioni del mercato e le esigenze della clientela con grande attenzione e valutiamo attentamente gli impatti ambientali delle nostra attività". Come viene recepita l'offerta nella Bergamasca? "La Regione Lombardia - continua Catia - è stata la prima ad adot80

tare un sistema di certificazione capace di rendere da subito operativo l'intero meccanismo. Questo grazie non solo alla definizione di ruoli e competenze, ma anche mediante un modello di calcolo capace di garantire uniformità nell'applicazione delle regole. Tranne rare eccezioni, possiamo dire che i mezzi di informazione, la sensibilizzazione al problema dell'inquinamento e del risparmio energetico, la consapevolezza che oggi sia importante investire al meglio nell'acquisto di una abitazione, hanno predisposto la clientela a recepire con interesse l'edilizia a basso consumo energetico". Per quali ragioni non si costruiscono solo case a basso consumo energetico? "Realizzare edifici che portano al massimo il livello di efficienza energetica comporta un cambiamento sostanziale nell'approccio costruttivo, dalla progettazione all'acquisto dei materiali, fino alla formazione del personale tecnico specializzato. L'edificio è progettato come un unico sistema ed ogni variante agli elementi che lo compongono si ripercuote inevitabilmente sul risultato finale".


"I nostri clienti possono contare sul completo supporto sia per l'acquisto di un immobile a basso consumo sia per la realizzazione d'interventi di riqualificazione energetica"

Per quanto riguarda gli incentivi statali, offrite anche la consulenza o bisogna rivolgersi ad esterni? "I nostri clienti - afferma Catia Gritti - possono contare sul completo supporto sia per l'acquisto di un immobile a basso consumo sia per la realizzazione d'interventi di riqualificazione energetica. In particolare, per l'acquisto di una nuova casa offriamo supporto nell'individuazione dell'immobile più adatto alle esigenze, assistenza in tutte le fasi dell'acquisto per qualsiasi necessità tecnica e in merito a tutti gli obblighi di tipo, legale e fiscale, e consulenza qualificata nella scelta di mutui o finanziamenti per agevolare l'acquisto. Per le ristrutturazioni, invece, offriamo affiancamento nella definizione e pianificazione degli interventi necessari al corretto riassetto energetico del tuo immobile e orientamento nella scelta dell'impresa specializzata nell'esecuzione delle opere". Quali sono le differenze rispetto al passato? "I criteri di rendimento energetico in edilizia - continua il patron Francesco Gritti - sono cambiati in modo significativo a partire dal 2005, con l'entrata in vigore dei decreti attuativi della direttiva europea 2002/91. La qualità energetica dell'involucro edilizio è divenuta fondamentale nel determinare le scelte di progettisti, costruttori e acquirenti finali e nello stimolare i produttori dei materiali a innovare prodotti e processi per ottenere prestazioni più elevate".

Dato che parliamo di un ente pubblico (CasaClima Bolzano), l'acquirente finale come può essere certo del rispetto per la normativa? "I valori necessari per l'ottenimento del certificato CasaClima devono essere verificati con un collauto obbligatorio in opera (eseguito con apposite strumentazioni quali il blower-door test e la termocamera) che attesta l'effettivo fabbisogno energetico dell'immobile. Ci sono particolari garanzie che contraddistinguono le vostre realizzazioni? "Concluderemmo facendo un esempio. La realizzazione del Complesso Trinità ad Urgnano vuole rispecchiare la possibilità di costruire un edificio ad alta efficienza energetica anche senza alterare la struttura architettonica tipica della zona. È dotato di particolari accorgimenti che ci hanno permesso di mantenere l'aspetto esterno immutato. Inoltre, è stato progettato per garantire un consumo energetico inferiore a 30 kwh/mq annuo, in Classe A. L'utilizzo d'impianti di tipo radiante a pavimento, per riscaldamento invernale e condizionamento estivo, la ventilazione meccanica controllata integrata da deumidificatori e le pompe di calore geotermiche, assicurano infine un ambiente sano e confortevole". 81


ECONOMIA&BUSINESS

"Hotel Le Cornelle",un'oasi di pace a Valbrembo 82


ARTICOLO DI: CARLO DI GREGORIO PHOTO: GIORGIO CHIESA

ACCOGLIENZA

E' stato aperto il primo aprile scorso dalla volontà di Angelo Ferruccio Benedetti e del figlio Emanuele - vale a dire proprietà e mente del famoso parco faunistico - ma verrà inaugurato a fine anno

i chiama "Hotel Le Cornelle", ma con la prestigiosa riserva faunistica della Bergamasca ha in comune solamente il nome, la proprietà e - naturalmente - la vicinanza. Certo, non è poco, ma chi si aspetta una struttura studiata appositamente per il famoso parco rimarrà deluso. Nato il primo aprile scorso, l'albergo è stato realizzato in un'antica dimora in stile liberty d'inizio '900, nello splendido scenario naturale delle colline orobiche e della Valle del Brembo: un tre stelle finemente concepito per soggiorni di ristoro fuori dal caos urbano. "É nato tutto da un'idea di mio padre", ha esordito il responsabile de "Le Cornelle" Emanuele Benedetti. "Avevamo ritirato questa proprietà dalla Legler, era la casa dei manutentori della vicina centrale elettrica. Poi, quando è stata chiusa, anche la casa è rimasta disabitata, aveva addirittura iniziato a rovinarsi. L'edificio era il posto ideale per un albergo e allo stesso tempo mio padre da molti anni desiderava entrare nel ramo. Adesso che è tutto pronto, vogliamo fare un'inaugurazione in grande stile, molto probabilmente a fine anno". Perché Emanuele Benedetti e suo padre, Angelo Ferruccio Benedetti, da circa tre decenni sono la mente e la proprietà del parco faunistico "Le Cornelle" che - come detto - sorge proprio a poche centinaia di metri di distanza.

S

Quindi, non c'è legame tra il parco e l'hotel? "Quando ci siamo trovati per decidere il nome da dare all'albergo, abbiamo voluto sfrut-

Emanuele Benedetti

83


tarne uno già conosciuto che potesse darci maggiore visibilità aiutando gli avventori, magari quelli che già conoscevano "Le Cornelle", a ritrovarlo con facilità. Per il resto, la gestione è completamente affidata a Maria Belotti, che opera con una sua struttura imprenditoriale autonoma e che gestisce già l'attività di ristorazione nel nostro parco". Come sta andando la nuova attività? "Siamo soddisfatti. L'investimento è stato importante, pari a circa un milione di euro, escluso il costo dell'immobile. Ad essere sincero, inizialmente ero molto scettico riguardo a questa avventura. Ma da buon imprenditore, una volta iniziata la salita, è stato giusto percorrerla con tutta la forza e la volontà possibile. Abbiamo fatto le cose a regola d'arte anche grazie ad un progetto dell'architetto e neo consigliere regionale Roberto Pedretti. Siamo quindi riusciti a realizzare un albergo dalle ampie camere (alcune, quelle dell'ultimo piano, mansardate), dotate di ogni moderna comodità: televisori a schermo piatto, connessione wifi e frigobar, solo per fare qualche esempio". Quali sono le sue sensazioni, anche in riferimento alla situazione economica non certo delle più agevoli? "E' abbastanza ovvio che l'avvio di una simile struttura alberghiera all'interno di un mercato in crisi è sicuramente proibitivo, basti pensare al fatto che con questa situazione economica le aziende sono restie a pagare trasferte lunghe per i loro dipendenti. Per non parlare poi delle famiglie, che tendono comunque a risparmiare il più possibile. Ma grazie alla qualità del nostro servizio, ad agosto abbiamo avuto ben 154 presenze. Il break even point ideale è arrivare al 75% della capacità ricettiva in tutto l'anno". Quali sono le caratteristiche della vostra struttura? "L'albergo dispone di 11 camere. Oltre alle classiche singole o doppie, abbiamo anche una stanza per famiglie con quattro posti letto ed un grande terrazzo, studiata apposta per i genitori che scelgono di condividere le vacanze con i propri figli. Poi ci sono due stanze per tre persone e una, infine, costruita appositamente per le esigenze di clienti disabili. Il nostro visitatore tipo, come si evidenzia, è sia la famiglia desiderosa di condividere momenti unici di quiete, sia il businessman che si trattiene pochi giorni. Tuttavia, non abbiamo trascurato le esigenze delle aziende, che vogliono una base per i loro dipendenti in trasferta. Tra l'altro, proprio per loro, continuiamo a studiare pacchetti ad hoc". 84

Ci sono legami tra la clientela del parco e quella dell'albergo? "Sono persone con esigenze diverse. Basta un solo esempio: chi viene al parco sosta per un giorno massimo e non ha bisogno di fermarsi. L'albergo, invece, si lega al turismo del capoluogo e della Bergamasca, favorito anche dalla sua posizione: dieci minuti da Bergamo Alta e venti da Sotto il Monte Giovanni XXIII. A questo proposito, abbiamo un servizio navetta a disposizione dei turisti per accompagnarli in qualsiasi escursione loro vogliano fare nel territorio, nonché per collegare la struttura all'aeroporto di Orio al Serio. Mi sembra ovvio che, infine, offriamo ai nostri ospiti la possibilità di un giro scontato al parco faunistico. Tra le chicche, poi, c'è anche la possibilità di escursioni in elicottero". E per il trentennale del vostro parco, previsto per il 2011, c'è in programma qualcosa? "Stiamo allestendo un grande evento con personalità internazionali. Abbiamo in cantiere una riqualificazione del parco con una struttura innovativa che implementerà il nostro patrimonio floro-faunistico". Qual è stata la soddisfazione maggiore in questi primi mesi di gestione? "La gratificazione maggiore - conclude Maria Belotti - è la soddisfazione dei nostri ospiti. Le felicità più grande è stata quando, entrando nelle camere appena liberate dai clienti, trovavo i loro biglietti di ringraziamento per la qualità del soggiorno e del servizio. Proprio il loro passaparola ci sta aiutando in questi primi mesi di vita, è la miglior pubblicità".


Consumo: ciclo combinato 6.5 l/100km. Emissione CO2: 155 g/km.

CONCESSIONARIA

GRUPPO

AUTO

SRL

BRESCIANI

BERGAMO VIA GRUMELLO 43/A - TEL. 035/4555522 I N

E S C L U S I V A

P E R

B E R G A M O

E

www.gruppobrescianiauto.it

P R O V I N C I A


ECONOMIA&BUSINESS

"San Spiridione": la prossima cittadella delle arti e mestieri ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA PHOTO: GIORGIO CHIESA

osa della prima pietra per "San Spiridione", il nuovo insediamento produttivo che sorgerà alla Roncola di Treviolo: un'area di 45 mila metri quadrati complessivi che ospiterà 60 imprese in spazi singoli e modulari per una superficie coperta di circa 38 mila metri quadrati. Ideato e progettato sulla falsa riga di quello che è stato fatto per la "Cittadella delle Arti e dei Mestieri" (conosciuto come "Le Fontane") di Curnasco di Treviolo, il nuovo polo si distingue per una filosofia improntata al risparmio energetico, grazie ad un manufatto di altissima qualità. Promotore di entrambe le iniziative

P 86

IL CONSORZIO

Dopo "Le Fontane" Rinaldo Crippa, promotore dell'iniziativa e titolare della "Bottega del Vetraio" presenta il nuovo polo produttivo che sorgerà a Treviolo, località Roncola Un investimento da 55 milioni di euro per 38 mila metri di immobili, ospiterà 60 aziende e darà lavoro a 300 persone


è Rinaldo Crippa, titolare della "Bottega del vetraio" e presidente del "Consorzio Insediamenti Produttivi e Commerciali San Spiridione". "Il nuovo insediamento - ha detto lo stesso Crippa in occasione della cerimonia inaugurale - nasce per dare una risposta positiva alle esigenze di spazi produttivi attrezzati da parte delle piccole e medie imprese. E' destinato a svolgere un'importante funzione di rilancio dell'economia locale. Il concept di fondo è proporre una forma aggregata di

localizzazione che raggruppi attività di artigianato e commerciali in un'ottica innovativa". La posa della prima pietra è stata l'occasione per presentare pubblicamente alle imprese e alle istituzioni il progetto. Già la logistica, fondamentale per qualsiasi impresa, crea un valore aggiunto e determina un vantaggio competitivo per le aziende che vi si insedieranno. Situato nella zona "San Spiridione" (il nome di una chiesetta che sorge nel terreno a fianco), l'area è strategica perché si trova vicino

Sodalizio tecnologico per "San Spiridione" Nel nuovo insediamento artigianale e commerciale "San Spiridione", alla Roncola di Treviolo, un nuovo sistema di facciata continua frutto della partnership tra lo stesso consorzio e il "Gruppo Agnelli" Per il nuovo insediamento artigianale e commerciale che sorgerà alla Roncola di Treviolo, dal sodalizio tecnologico tra il consorzio "Insediamenti produttivi e commerciali San Spiridione" e il "Gruppo Agnelli" è stato studiato e realizzato "Esedra Wall N.G." (New Generation, ndr), un esclusivo sistema di facciata ad altissima efficienza energetica. La nuova soluzione architettonica, frutto della continua ricerca sui materiali e sulle lavorazioni dell'ufficio tecnico della "Agnelli Metalli", permette al prossimo polo di essere all'avanguardia in termini di risparmio ed efficienza energetica. Le caratteristiche principali del sistema sono date dall'utilizzo di nuove guarnizioni in EPDM e da un innovativo listello in poliammide. Questi elementi, inseriti nei nuovi profilati in alluminio, definiscono un sistema di facciata semi - strutturale con elevate caratteristiche di isolamento termico, consentendo all'edificio di avere bassi consumi energetici, senza trascurare o penalizzare l'aspetto estetico ma valorizzandolo. Una soluzione resa possibile dall'alta qualità dei materiali garantiti dalla "Agnelli Metalli". Il sistema inno-

vativo sarà utilizzato per tutta la parte strutturale dell'insediamento produttivo. Anche il vetro è speciale, si chiama "Slim" ed è un brevetto della "Saint Gobain Vetri". E' un vetro basso emissivo, con una lastra fotocromatica e con gas argon all'interno per evitare l'appannamento. E' antirumore e di sicurezza. L'utilizzo di queste nuove vetrate è stato possibile solo grazie alle tecnologie di cui dispone il "Gruppo Agnelli" e l'esperienza maturata nel corso dell' attività che ha permesso, allo stesso gruppo, di progettare matrici articolate, adottando soluzioni all'avanguardia, per un sistema nuovo certificato secondo le norme di legge. Come detto, il sistema di facciata di ultima generazione è frutto del sodalizio tra il consorzio "Insediamenti produttivi e commerciali San Spiridione" di Roncola di Treviolo e il "Gruppo Agnelli". Da una parte il "Gruppo Agnelli" ha garantito la professionali-

tà, la continua ricerca e innovazione tecnologica maturata nel settore mentre Rinaldo Crippa, titolare della "Bottega del Vetraio" e promotore del nuovo insediamento ha messo a disposizione la sua qualificata esperienza di posatore e installatore di facciate continue. La partnership, costituita per un progetto di natura industriale, dimostra come Bergamo non sia da meno di altre province in termini di ricerca e soluzioni all'avanguardia. Il sodalizio stringe realtà che operano nello stesso settore ma con funzioni diverse, che scelgono di collaborare al fine di aumentare la loro presenza sul mercato e rinforzare il proprio nome, aziende che guardano al futuro e alla crescita sana del tessuto economico bergamasco. La soluzione all'avanguardia sarà sicuramente sfruttata per nuovi edifici di prossima realizzazione che si prefiggono risparmio energetico e qualità architettonica.

87


"Green Innovation" Soluzioni all'avanguardia per "San Spiridione". Oltre alle vetrate fotocromatiche montate nel nuovo sistema di facciata "Esedra wall N.G." che permetteranno la regolazione automatica della luce interna e possono variare il loro coefficiente di trasmissione, in funzione dell'intensità della luce che li colpisce, è prevista anche l'installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici. Il recupero dell'acqua piovana verrà utilizzata per i servizi igienici e per l'irrigazione del giardino e, infine, tutto l'insediamento sarà interamente cablato a fibre ottiche. Attenzione all'ambiente grazie, anche, alle mattonelle "mangiasmog" dei cortiletti.

88

alla nuova Villa d'Almè - Dalmine, a poca distanza dalle arterie stradali più importanti della zona: autostrada A4, strada statale 470 per la Valle Brembana e asse interurbano. "Dare una logistica nuova alle aziende del territorio - ha chiarito il promotore dell'iniziativa - permette di competere e sfruttare le opportunità del mercato". Due i lotti: uno di tre piani e l'altro di un piano con spazi per 50 artigiani e 10 realtà commerciali, oltre a aree comuni e di servizio. "Sono già 40 le aziende prenotate per 60 spazi disponibili - ha detto Crippa -, e sono tutte della zona ma la possibilità è aperta anche a tutte quelle realtà extraterritoriali che portano inno-

vazione tecnologica e a cui si legherà il futuro economico del territorio". In tema di tecnologia si è già prenotata la "Ets" di Villa d'Alme che intende insediarsi con 70 ingegneri. La società di ingegneria, azienda di eccellenza del settore, è nel team di progettazione del nuovo ospedale di Bergamo ed è responsabile della direzione dei lavori del cantiere in costruzione alla Trucca. Bergamasche anche le imprese che concorreranno alla costruzione: dalla Magnetti di Carvico per le strutture prefabbricate all'Agnelli Metalli di Lallio che, in collaborazione con il consorzio ha realizzato per Treviolo un sistema di facciata ad alta efficienza energetica. Molti i vantaggi per le imprese collocate nel polo artigianale e commerciale "grazie all'acquisto, ad esempio, di energia "all'ingrosso". Si potrà risparmiare anche su altri servizi come la telefonia e si stanno già studiando forme pubblicitarie con un costo minimo". La volontà è quella di creare un fronte comune tra le aziende del polo produttivo non solo per garantire risparmi ma, soprattutto, per creare occasioni di lavoro e di crescita. Per quanto riguarda i tempi, la posa della prima pietra è coincisa con l'apertura del cantiere. Il primo polo, quello artigianale dislocato su un piano che ospiterà 25 imprese, sarà completato in 13 - 14 mesi mentre in primavera, nei mesi di febbraio e marzo 2011 inizieranno i lavori per il polo commerciale, formativo e amministrativo. Disposto su tre piani, ospiterà 35 aziende e avrà un parcheggio interrato da 400 posti. Tutto l'insediamento dovrebbe essere completo di opere di urbanizzazione per il 2013. "E' previsto - ha aggiunto Crippa - uno spazio di 400 mt con aule per la didattica, perchè la formazione continua è un aspetto imprescindibile per crescere. Ci sarà anche una fiera permanente all'interno della struttura in cui tutte le aziende del territorio potranno esporre i loro prodotti. La scuola e la fiera permanente saranno possibili grazie al sostegno economico della Regione". Complessivamente l'intero progetto San Spiridione compor-


ta investimenti per 55 milioni di euro. Otre alla storica partnership con la Bcc di Treviglio, che già aveva sostenuto il progetto de "Le Fontane" e dove, tra l'altro, ha anche aperto una filiale, il promotore dell'iniziativa e i suoi artigiani hanno trovato un sostegno concreto anche nel Credito Bergamasco. "Bcc di Treviglio e Creberg - ha sottolineato Crippa hanno confermato il loro impegno nel progetto con un impegno di 20 milioni per l'una e per l'altra: oltre alla fiducia nei nostri progetti stanno

dando una grande attenzione al sostegno di un territorio in un momento in cui a prevalere, in molti casi, sono i timori rispetto alle evoluzioni che la crisi economica potrà ancora avere". Proprio sul tema della crisi e del lavoro la battuta finale, perché "anche nella nostra provincia la disoccupazione, in particolare giovanile, è uno dei problemi più sentiti. San Spiridione innescherà un meccanismo di sviluppo" e la stima è che, una volta completato, l'insediamento darà lavoro a più di trecento persone.

89


ECONOMIA&BUSINESS

Le sostanziali migliorie al territorio urbano raccontate a Laura Feltri, dall'assessore all'edilizia privata e politiche della casa, Tommaso D'Aloia

Immobili a Bergamo: ecco la nuova città per aumentarne il valore IMMOBILIARE - RUBRICA A CURA DI LAURA ADELE FELTRI

importante capire e conoscere Bergamo, quali sono i programmi che vengono attuati per meglio comprendere gli sviluppi futuri sul territorio; la casa è un bene che acquisisce valore se la città in cui è collocata ha un progetto importante e se chi la amministra ha risorse ed idee capaci di disegnarne le nuove visioni. E quale migliore interlocutore a cui chiedere cosa sarà di Bergamo nei prossimi anni se non al dottor Tommaso D'Aloia, assessore all'edilizia privata e politiche della

E’ 90

casa? Devo ammettere che, abituata a confrontarmi con politici di lungo corso, trovarmi a parlare con un giovane professionista mi ha fatto inizialmente un certo effetto: il curriculum di Tommaso D'Aloia però non lascia indifferenti. Laureato in giurisprudenza, con esperienze di specializzazione formativa e professionale negli Stati Uniti, in politica al secondo mandato, denuncia una maturità ed uno stile inusuale per un quasi trentenne. Mi accoglie nello studio di famiglia dove si divide tra la professione e l'attività universitaria: D'Aloia è anche assisten-

te alla cattedra di diritto privato all'università di Bergamo. Nello svolgere l'intervista, comprendo perché sia giovane ma stimato, al punto da raccogliere consensi elettorali non solo dal suo schieramento politico, ma anche dall'opposizione. Il tempo di scherzare sulla sua passione per la barca a vela e sul fatto che ha dovuto smettere di correre in auto perchè troppo alto e già alziamo le vele di un incontro breve, ma illuminante. Con lei assessore, vorrei fotografare la città menzionando dove sono


in corso i recuperi di aree dimesse. "A Luglio 2010 è entrato in vigore il nuovo PGT (Piano Governativo del Territorio), che delinea una città in crescita cui seguirà uno sviluppo rispettoso del territorio, funzionale alle esigenze di coloro che lo abitano. Alcune aree protagoniste di questo cambiamento sono: Cesalpina, Enel di via Nullo, ex Franchi di via San Bernardino, ex Molini Riuniti di Colognola, via autostrada, riqualificazione del complesso delle ex Canossiane di Borgo San Tommaso". Sono previsti cambiamenti nel piano viabilistico della città? "La previsione di un aumento, seppur contenuto, di abitanti della città ha comportato una rettifica del piano urbano della mobilità. E' utile ricordare come Bergamo si trovi a dover fronteggiare un massiccio fenomeno di pendolarismo, quantificato in 60.000 ingressi giornalieri. Sul punto, le strategie adottate in tema di mobilità s'identificano principalmente in tre aspetti: rafforzamento della rete ferroviaria BG-MI; collegamento su ferro BG-Aereoporto Orio al Serio. Inoltre, in vista dell'Expo 2015, ci sarà un incremento della mobilità sostenibile e dei parcheggi di interscambio lungo le arterie tangenziali esterne alla città ( il cosiddetto "Park and Ride": vale a dire arrivi con il tuo veicolo a ridosso della città, parcheggi comodamente e con un mezzo pubblico celere e continuo raggiungi il centro urbano). Osservo che, parlando di bike sharing, Bergamo ha fatto scuola in Europa: è stato, infatti, recentemente siglato un protocollo d'intesa sulla mobilità sostenibile che annovera la nostra città tra i casi studio da esportare". Assessore, uno dei punti cardini sul quale vorrei soffermarmi è la vostra idea di "social housing". "L'assessorato alle politiche della casa ha dato, in questo ultimo anno, grande impulso al tema dell'edilizia sociale: il social housing risponde a quella fascia di popolazione che, pur essendo priva dei requisiti per accedere all'edilizia pubblica, non riesce a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul libero mercato; mi riferisco ai lavoratori in mobilità, agli studenti, ai pensionati, alle famiglie monoreddito e alle giovani coppie.

L'applicazione di consistenti quote di social housing è consequenziale all'assenza di un'adeguata offerta di locazione a costi accessibili: la quota d'abitazioni in affitto, pubblico e privato, è ormai inferiore al 20% del patrimonio ad uso abitativo presente in città. In tale direzione va il PGT che, prevedendo che almeno il 10% delle nuove abitazioni contemplate nel piano stesso saranno destinate all'edilizia sociale, ci consente di dare una risposta concreta e puntuale al bisogno abitativo, attuando anche il concetto di "mix sociale": questo significa creare un contesto integrativo tra le diverse sensibilità, evitando l'eccessiva concentrazione di fasce deboli in alcune aree. Quanto al piano casa nazionale, è bene precisare che questo viaggia su due binari paralleli: un primo, tradizionale, ripartisce le risorse alle regioni per finanziare progetti di social housing promossi e valutati dalle amministrazioni comunali con l'ausilio di partner locali; il secondo, innovativo, prevede la politica dei fondi comuni di investimento immobiliare. E' interessante, inoltre, richiamare l'attenzione su alcuni progetti importanti in fase d'attuazione: penso all'edificazione ERP di via Santa Croce, alla nuova sede di casa amica e agli alloggi di via Grumello, ai nuovi alloggi in via Quarenghi, al villaggio d'accoglienza in via Tolstoj, alla riqualificazione del quartiere Boccaleone, al nuovo contratto di quartiere di Grumello al Piano ed al prossimo ampliamento del Patronato San Vincenzo. Richiamo, infine, l'attenzione del lettore sull'Agenzia per la Casa: un servizio che il comune di Bergamo ha avuto il merito di attuare per primo in Lombardia e che mira a favorire, in forma gratuita, la domanda e l'offerta di case, agevolando sia inquilino che il proprietario per la stipula del contratto d'affitto a canone agevolato". In questa visione globale della nostra città, quali grandi opere sono in programma nei prossimi anni? "L'impegno di un'amministrazione comunale, oltre che alla doverosa attenzione verso le "quotidiane" esigenze del cittadino, si caratterizza per la realizzazione di tre/quattro "grandi opere" che ne qualificano il mandato ammistrativo. Questa giunta ha puntato soprattutto su: collegamento ferro-

tranviario con l'aereoporto di Orio al Serio e riqualificazione del polo intermodale della stazione; risalita di città Alta; riqualificazione di porta Sud; recupero dei complessi di Sant'Agata e Carmine in città Alta". Per finire, vorremmo avere un suo parere sull'edilizia privata. "Credo nella promozione di un'edilizia innovativa e di qualità, con attenzione al risparmio energetico ed al sostegno di un'architettura biocompatibile ed ecosostenibile. Spesso si discute sull'audacia architettonica applicata ad una città, tutto sommato conservatrice, come la nostra. A tal proposito, mi piacerebbe poter esaminare progetti "coraggiosi" per Bergamo, a patto che questi vadano di pari passo con il rispetto del territorio e siano funzionali alle esigenze di coloro che la abitano".

La scheda

Vicepresidente FIMAA Bergamo (Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari), agente immobiliare dal 1988 e mediatore creditizio Da sottolineare anche il ruolo di docente per Bergamo Formazione nel campo immobiliare

CASAFELTRI Via Cucchi, 3 Bergamo Tel. 035 4220053 www.casafeltri.it

91


ECONOMIA&BUSINESS

Lodovico Acerbis, l'Italian Style del primo progettista imprenditore DESIGN

Viaggio nella creatività italiana assieme a uno dei massimi esponenti del settore: "Svolgendo assieme i ruoli d'imprenditore e designer, ho permesso alla mia azienda di essere indipendente"

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

el panorama del design italiano, Lodovico Acerbis rappresenta un caso a dir poco emblematico, quasi un caso limite. Se da un lato si è infatti abituati alla poliedricità dei progettisti italiani, capaci di grandi salti di scala e di incursioni nel mondo dell'arte pura, dall'altro si è sempre detto che il successo del nostro design è stato reso possibile da una situazione unica al mondo di diretto rapporto tra progettisti e imprenditori. E in questo caso specifico, Lodovico Acerbis assomma tali caratteristiche in modo anomalo. Proprio lui è senza dubbio uno dei progettisti-imprenditori che hanno contribuito a creare il successo del cosiddetto "Italian Style". L'impegno unito ad un indiscusso talento gli hanno valso negli anni numerosi successi e riconoscimenti come l'assegnazione del Compasso d'Oro nel 1979 per la credenza "Sheraton", disegnata con Giotto Stoppino. "Posso definirmi - afferma Acerbis - un "progettista che produce", oppure un "produttore che progetta". Svolgo questi due delicati ruoli da molti anni, riuscendo a conservarli distintamente ben equilibrati. In questo modo, la Acerbis International ha così evitato il rischio di diventare un universo a forma unica - come succede oggi a molti marchi totalmente nelle mani degli art director - e, parallelamente, il mio percorso progettuale è proseguito indipendente".

N

STORIA - A questo proposito, rileggendo la ragione sociale con cui Benvenuto Acerbis (nonno di Lodovico) avvia nel 1870 l'omonima falegnameria ad Albino, all'im92


93


bocco della Val Seriana, sembrerebbe proprio di ritrovare condensata in poco più di una riga l'istantanea di un'epoca e di un'intera regione, sospese fra la dimensione artigiana di un mondo ancora rurale e le accelerate vicende di una modernità in procinto di schiudersi: "Benvenuto Acerbis Tappezzerie, Falegnamerie e Carpenterie. Fabbrica di Mobiglia a Motore Elettrico. Impianti Completi". Falegname certo, con tanto di marchio impresso a fuoco sulle spondine dei cassetti, ma anche tappezziere e carpentiere, capace di risolvere con intraprendenza tutti i problemi di una commessa, approfittando di quella poliedrica cultura materiale fatta di tecniche e di saperi che andava nascendo fra Bergamo e Milano. In realtà, però, la strada dalla bottega di Albino all'attuale stabilimento di Seriate si è rivelata ben più lunga dei pochi chilometri che in linea d'aria li separano. Sarà l'ingresso in azienda di Lodovico, terza generazione della famiglia, a raccogliere l'eredità della cultura materiale, avviando da una parte nuove collaborazioni con architetti e, dall'altra, raccogliendo gli elementi di specificità per creare infine una nuova collezione di mobili classici. ORIGINI - "Attorno agli anni '60 - afferma Lodovico Acerbis -, iniziammo ad avviare le prime lavorazioni in serie, con quell'assoluto rispetto dei materiali e dell'uso "trasparente" di alcune tecnologie più moderne che porteranno l'azienda ad apparire tra le pagine pubblicitarie di Abitare (precisamente nel 1966), rivista in quel periodo estremamente selettiva nelle sue scelte, clienti compresi". Ed è sintomatico che Lodovico - pur avendo intrapreso con pragmatismo lo studio di Economia e Commercio alla Università Cattolica di Milano - abbia sempre nutrito attenzione alla tecnica della produzione dei mobili, passando molto tempo a fianco del padre e spesso, per racimolare qualche soldo, anche direttamente nella bottega che, come si usava un tempo, stava a pian terreno della casa in cui abitava. CRESCITA - "E' con questo bagaglio storico - continua Acerbis -, da padre in figlio, che l'azienda cresceva, aumentando la produzione fino ad espandersi nel nuovo stabilimento di Seriate, soglia verso la definitiva conquista della dimensione industriale". Ma, benché rafforzata dallo slancio economico della ricostruzione, la Acerbis si è trovata fin dalla metà degli anni '60 a dover affrontare un mercato e una società in rapida trasformazione. "Per quanto importante, la vera crescita non è stata tanto quella delle dimensioni dello stabilimento, quanto la svolta qualitativa che, con nuova mentalità imprenditoriale, ha puntato a reinvestire il know-how dell'azienda in una prospettiva più orientata al disegno industriale, rinnovando la produzione e l'approccio al progetto". AFFERMAZIONE - In due parole "trasformazioni epocali", 94

capaci di affrontare una vera rivoluzione, pur senza tradire la storia e il patrimonio dell'impresa da cui tutto ha avuto origine. A questa Lodovico darà anzitutto l'attuale ragione sociale, "Acerbis International S.p.a.", assumendo già nel nome una vocazione che, rispetto al passato, intende scavalcare i confini della madre patria. "Quando, alla fine degli anni '60, venne presentata la serie di contenitori Addition System disegnati dallo studio milanese D'Urbino Lomazzi (a cui è stata immediatamente dedicata la copertina di Domus) non era facile riconoscere l'impronta della tradizione: composizione modulare, laccature pigmentate, incastri e sovrapposizione di elementi. Eppure, osservato con più attenzione, Addition System non faceva che restituire in nuove forme e nuovi materiali tutta l'esperienza maturata nella lavorazione del legno. Non è un caso, poi, che le innovazioni partissero dalla tipologia dei contenitori, oggetto da tempo di sperimentazioni e innovazioni che contraddistinsero l'azienda per gli anni a venire, imprimendole quell'alone d'impresa storica del design italiano che la mantengono tutt’ora protagonista indiscussa e punto di riferimento sicuro per l'intero settore". Da quella prima positiva esperienza con i giovanissimi designers dello studio milanese citato, se ne aggiungeranno altre, con altrettanti designers spesso famosi (Norman Foster, Mario Bellini, Gianfranco Frattini, Giotto Stoppino, Gabriele Buratti, Vico Magistretti, Massimo Castagna, Massimo e Lella Vignelli, Jehs&Laub, e molti altri compreso, recentemente, suo figlio Marco). Collaborazioni che permisero a Lodovico Acerbis, diventato designer egli stesso, di perseguire con costanza progetti e prodotti con forti caratteristiche innovative, sia per i materiali e le finiture utilizzati, sia per i particolari movimenti d'apertura dei suoi mobili: rivoluzioni tecnologiche universalmente apprezzate come unicum funzionale e riconoscibile. CONSACRAZIONE - "È difficile, in questo caso, parlare di plusvalore del design se non si allarga il concetto alla ricerca costante della qualità, all'umiltà di porsi al servizio dell'uomo e della contemporaneità di un mondo mutevole, al rispetto dell'ambiente. Abbiamo tolto ai nostri prodotti ogni stilizzazione modaiola e passeggera per tendere a sfidare il tempo, sia con le forme che con le tecnologie possibili. Design di grande rigore formale e nello stesso tempo estremamente friendly". Non sorprende, perciò, che i prodotti dell'azienda siano presenti oggi in prestigiosi musei e mostre culturali che girano il mondo, e che abbiano ricevuto numerosi premi. Non sorprende anche che un prodotto dell'azienda, la credenza Quartetto, disegnata da Lodovico Acerbis e Giotto Stoppino, sia stato oggetto di stampa su un francobollo delle Poste Italiane avente per argomento il design italiano. E il futuro continuerà proprio in questo senso, riservando - con la prossima generazione - chissà quali sorprese.


Iperauto 4x4 Concessionaria per Bergamo e Provincia

BERGAMO - Via Borgo Palazzo 205 Tel. 035 2924211 - Fax 035 2924212 www.iperautobg.it


EVENTI

96


G.L.A. Antichità nel "Paese delle Meraviglie" LA FAVOLA

Ideata da Gian Luca Andreotti, la mostra di gioielli è andata in scena dal 17 al 25 settembre scorso. "L'ho chiamata "Segui il Bianconiglio…", perché proprio lui ti conduce in un mondo speciale che può essere interpretato come il lavoro che con i clienti faccio da 20 anni" ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA PHOTO: LAURA PIETRA

vete presente il film di Tim Burton, "Alice nel paese delle meraviglie"? Oltre ad essere una delle pellicole più spettacolari degli ultimi vent'anni, è diventata anche una moda da indossare. I più grandi designer di gioielli amano inoltrarsi come Alice in questi luoghi incantati creando preziosi da sogno, lo stesso sogno che ha catturato tutti i fortunati che sono andati a vedere la mostra di gioielli ispirata al mondo di Alice, ideata da Gian Luca Andreotti. Dal 17 al 25 settembre scorso, passando in via Sant'Orsola, alla G.L.A. Antichità - la galleria

A

antiquaria specializzata in gioielli e mobili italiani d'alta epoca - non solo si è potuto riapprezzare la favola, ma persino indossarla. Proprio così, stiamo parlando di gioielli con pendenti tempestati di pietre preziose e realizzati con forme e colori bizzarri e divertenti, che hanno ripreso i motivi più noti di questa intramontabile fiaba ispirata ad una frase: "Non c'era troppo da meravigliarsene, né Alice pensò che fosse troppo strano sentir parlare il Coniglio". Nell'ideare questa esposizione, proprio Gian Luca Andreotti ha deciso di seguire il Bianconiglio, metafora che usa per spiegare la sua

97


"reale" fonte d'ispirazione. "Con questa mostra sono arrivato in un paesaggio incantato fatto di gioielli e preziosi che vanno visti come vere opere d'arte e che permettono a chi li contempla di sognare. Sono pezzi unici dall'anima ben delineata, che conquistano chi sa lasciarsi incantare. Perché ho seguito il Bianconiglio? Lui ha il fascino di chi ti conduce in un mondo speciale che può essere anche interpretato come il lavoro che con i clienti faccio da 20 anni. Corrergli dietro vuol dire fare attenzione a piccoli eventi apparentemente insignificanti. Come Alice appena addormentata si accorse di un coniglio in panciotto che camminava con un orologio in mano e non si sorprese ma lo seguì, così chiunque si incuriosisce

98


alle stranezze può essere trasportato in un altro "Paese delle Meraviglie". Con questa esposizione ho cercato proprio d'interpretare il carattere dei vari personaggi per associarli ai vari preziosi di quei designers che si sono caratterizzati nel tempo in modo preciso. Credo che chi ama i gioielli come li amo io abbia avuto facilità nel considerare favola qualsiasi creazione, in quanto ognuna di esse sa trasmettere sensazioni uniche. Adesso ci rimetteremo al lavoro, in quanto i miei clienti sanno che non amo stare fermo. Infatti, stiamo già preparando qualcosa di particolare per il periodo natalizio, ma - come ogni buona favola insegna - svelerò tutti i segreti a tempo debito". 99


EVENTI

100


La 34° Strabergamo taglia il traguardo con il record CITTÀ&EVENTI

Ben 8mila (e undici) partecipanti hanno invaso le strade della città. Tra le novità spicca la collaborazione con il centro commerciale di Stezzano "Le Due Torri", sponsor dell'evento

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

stata una manifestazione incredibile. Quest'anno, la Strabergamo ha sbaragliato i pronostici riversando sulle strade bergamasche ben 8mila (e undici) partecipanti. Un fiume arancione che dalla vista di Porta San Giacomo si è mosso lento verso Porta Sant'Agostino (dove è stato posto il bivio separatore dei due percorsi da 6 e 12 chilometri): autentico spettacolo per gli occhi. Sono questi i numeri del 34° anno di vita della Strabergamo che, nonostante la non più giovanissima età, per l'edizione 2010 si è presentata più in forma che mai. La speciale kermesse - che ha tagliato i nastri di partenza domenica 12 settembre scorso - può essere considerata come la punta di diamante dell'Unione Sportiva Olimpia Agnelli. Una manifestazione che, di anno in anno, si nutre di speciali sinergie, alcune storiche e altre del tutto nuove, come la partnership con il centro commerciale di Stezzano "Le Due Torri", sponsor della kermesse. Un'unione d'intenti che emerge dalle parole di Baldassare Agnelli, editore della nostra rivista e del Giornale di Bergamo unitamente al fratello Paolo. Tredici anni di libera informazione e oltre trent'anni di partecipazione sentita alla kermesse. Non intendiamo solo l'attuale veste di promulgatore, ma anche un decennio di appoggio in qualità di sponsor e almeno altri dieci con le scarpette da ginnastica a percorrere le vie della città. "L'amore

È

101


che nutriamo per questa marcia - afferma Agnelli -, unitamente all'affetto che i bergamaschi hanno sempre dimostrato, ci ha sempre spinti a migliorarci. La negativa condizione congiunturale si è fatta sentire anche a livello sportivo, ma grazie ad una grande collaborazione e alla vicinanza di tutti gli sponsor siamo riusciti ad offrire uno spettacolo eccezionale".Pardòn, abbiamo parlato di un giorno - quello della domenica con il via della marcia - ma in realtà l'evento ha ufficialmente aperto i battenti sabato 11, con un programma all'insegna del divertimento. Si è partiti la mattina con alcuni giochi organizzati per i bambini ed è proseguito alle 16 con un servizio di animazione e d'intrattenimento curato dalla Gais. Il programma è continuato anche in serata, prima con le premiazioni di "On the Road" - il progetto per i giovani che vuole infondere la cultura della legalità e della sicurezza sulla strada alle nuove generazioni - e, infine, con il concerto del

mitico Bepi. Ad oggi, specialmente coi numeri del 2010, la manifestazione si ritaglia uno spazio importante nel panorama delle marce cittadine che si svolgono in Lombardia e in Italia. La sua forza, da buona "kermesse nostrana", è stata rimanere sempre se stessa senza mai montarsi la testa. Con questo "leit motiv" si sono succeduti i trionfi delle passate edizioni e quello di quest'anno, in un clima di solidarietà volto non solo ad avvicinare lo sport ai giovani e alla comunità, ma anche ad aiutare i meno fortunati. Una quota delle iscrizioni, infatti, viene sempre devoluto ad alcune associazioni di volontariato. Ricordiamolo, nessun pettorale e nessun ordine d'arrivo, come per ogni edizione è rimasta in primo piano la città dei Mille, con tutte le sue bellezze e i suoi angoli di storia. 102



MOTORI

MINI Countryman, style d'alta quota ANTEPRIMA

Presentata ufficialmente l'ultima novità della casa tedesca dallo stile britannico Misure lievitate che rispecchiano totalmente il carattere del marchio, sposando appieno la sua filosofia. Un altro successo chic, alla moda, fashion, trendy oppure più semplicemente "lifestyle"

Design: il frontale è più corposo con griglia esagonale, proiettori più squadrati che si integrano nel cofano, passaruota generosi ben in evidenza e gruppi ottici posteriori in rilievo 104

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: LAURA PIETRA

attesa era davvero enorme. Tante ipotesi, voci e sussurri su come il centro stile MINI poteva realizzarla. E sicuramente non era facile darle forma, considerando che i crossover e le MINI sono distanti stilisticamente e contenutisticamente come prodotto. Ora, però, possiamo presentarvela: "Signore e Signori, Countryman è con noi". Eccola in tutto il suo splendore con la versione Cooper D, presentata sul nostro mensile fra le foglie del "Ristorante Pizzeria San Vigilio". Grazie alla famiglia Zani, proprietaria di quest'affascinante location, abbiamo

L'

voluto regalarvi uno scorcio d'eleganza e sportività made in Germany (e style in England, se vogliamo essere precisi). E nuovamente, dobbiamo ringraziare per la collaborazione la concessionaria "Lario Bergauto", con un accenno particolare ad Andrea Viganò, con Lario Bergauto da più di tre anni nella sede di Lecco e da oggi nella sede MINI di Bergamo con GianMaria Gibellini. DESIGN - A vederla ha l'aria di una MINI "vitaminizzata" e super, seppure per una manciata di millimetri, la lunghezza dei quattro metri e per soste-


nere quell'aria da crossover che si rispetti, i progettisti hanno provveduto a dotarla di una trazione integrale a quattro ruote motrici per proseguire il viaggio anche quando l'asfalto finisce. Chi si aspettava un "suvvone" deve voltare pagina, anche perché la Countryman non si è mai voluta dare arie da Suv (a quelli ci pensa la "capofamiglia" Bmw), ma rappresenta la quarta variante della gamma MINI a cui resta fedele in tutto e per tutto. FILOSOFIA - Nel dettaglio questa MINI "lievitata" rispecchia il carattere del marchio, sposando appieno la sua filosofia. Quindi è chic, alla moda, fashion, trendy oppure più semplicemente "lifestyle". Il look viene irrobustito attraverso un frontale

più corposo con griglia esagonale, proiettori più squadrati che si integrano nel cofano, passaruota generosi ben in evidenza e gruppi ottici posteriori in rilievo per enfatizzare le dimensioni della vettura. Intendiamoci, qualità e tecnologia non fanno certo difetto alla Countryman, tant'è che una versione debitamente preparata dalla Prodrive ha già esordito nel Campionato mondiale rally. SPAZIOSA - Con la Countryman arriva così la quarta carrozzeria disponibile per il marchio inglese di proprietà Bmw. La gestazione della MINI Crossover è stata lunga, fino ad arrivare al risultato visibile nelle varie immagini di questo servizio, che mostrano linee nuove, originali che, pur essen-

Trazione: la ALL4 può essere abbinata al differenziale autobloccante anteriore (disponibile per le sole Cooper D e Cooper S), mentre DSC (Dynamic Stability Control) e DTC (Dynamic Traction Control) sono di serie 105


cante anteriore (disponibile per le sole Cooper D e Cooper S), mentre DSC (Dynamic Stability Control) e DTC (Dynamic Traction Control) sono offerti per tutte le versioni. Lo schema tecnico prevede sospensioni MacPherson all'anteriore e multi-link al posteriore. MOTORI - Particolarmente affascinante è il potenziale messo a disposizione dal nuovo turbodiesel da 112 Cv montato nella MINI Cooper D Countryman. La potenza di picco di 82 kW/112 CV disponibile ad un regime di 4.000 g/min e una coppia massima di 270 Newtonmetri a 1.750 g/min. garantiscono delle partenze scattanti e un'erogazione di potenza impressionante. L'accelerazione da 0 a 100 km/h richiede 10,9 secondi, la velocità massima è di 180 km/h. Sorprendente è anche il consumo medio di carburante della MINI Cooper D Countryman misurato nel ciclo di prova UE: 4,4 litri per 100 chilometri, come anche il valore di CO2 di 116 grammi per chilometro. A disposizione, inoltre, le motorizzazioni previste per la berlina. Dalla One (98 cavalli, 153 Nm di coppia, 175 km/h ed accelerazione 0-100 km/h in 12,5 secondi, consumo medio 5,9 litri per 100 km); alla Cooper, benzina (122 cavalli, 160 Nm di coppia, 190 km/h, accelerazione in 10,5 secondi e consumo medio di 6,1 litri per 100 km). La One D è la motorizzazione a gasolio di ingresso (90 cavalli, 215Nm, 0-100 km/h in 13.2 secondi e 170 km/h di velocità massima, con-

do molto originali e nuove, nel complesso richiamano inequivocabilmente la MINI. Le dimensioni della Countryman sono di 4.09 metri di lunghezza con un passo di 2.59 metri. A differenza della Clubman, che aveva solo una porta posteriore, la Countryman è la prima MINI a 4 porte. Il bagagliaio ha una misura minima di 350 litri (160 quelli della MINI berlina), che possono salire a 440 quando il divano (scorrevole) è disposto nella sua posizione più vicina ai sedili anteriori; il volume del vano carico sale a 1.170 litri con lo schienale abbattuto. INTEGRALE - La Countryman è dotata di trazione integrale di derivazione xDrive Bmw: un sistema che, in condizioni di scarsa aderenza trasferisce, mediante un differenziale centrale, fino al 100% della coppia all'assale posteriore, quando la proporzione è di 50:50 nelle normali condizioni d'utilizzo. La trazione ALL4 può essere abbinata al differenziale autobloc106


sumo medio ammonta a 4.3 l/100 chilometri). Top di gamma la Cooper S, con 184 cavalli, 240 Nm di coppia, accelerazione 0/100 in 7,6 secondi e 6,3 litri per 100 km/h. EQUIPAGGIAMENTO - Per le varianti di modello equipaggiate con motore a benzina, in alternativa al cambio manuale a sei rapporti è disponibile un cambio automatico a sei marce con funzione Steptronic dotato di comandi al volante (di serie per Cooper S). L'equipaggiamento di serie previsto su tutti i modelli MINI Countryman comprende l'aria condizionata manuale, l'impianto audio CD con 6 casse ed ingresso Aux-in, il servosterzo elettromeccanico (EPS), l'intero pacchetto di tecnologie MINIMALISM (tra cui l'Auto Start/Stop e la Brake Energy Regeneration) per ottimizzare i consumi e per ridurre le emissioni, sei airbag e, nella parte posteriore, il sistema di ancoraggio ISOFIX per i seggiolini dei bambini.

Motori: provato per voi il nuovo turbodiesel da 112 Cv La potenza di picco è pari a 82 kW/112 CV a un regime di 4.000 g/min. Sorprendente è pure il consumo medio di carburante: 4,4 litri per 100 km (CO2 di 116 grammi per km) Mini Lario Bergauto Via Campagnola, 50 Tel. 035 4212211 - Bergamo www.lariobergauto.mini.it www.mobility.it

107


MOTORI

Design: esteriormente il modello si presenta con un nuovo frontale, i paraurti anteriori e posteriori ristilizzati in tinta carrozzeria e nuovi cerchi da 17" e 18" in lega su tutte le versioni 108

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTA PHOTO: GIORGIO CHIESA

n solo modello ma tanta esperienza. E un progressivo miglioramento, secondo la filosofia Honda che non prevede rivoluzioni ma avanzamenti mirati e graduali. Tutto cominciò nel 1997, anno di nascita del primo CR-V, comunemente detto "fuoristrada", in realtà autentico precursore dei Suv moderni, uno di quei veicoli che hanno fatto da apripista alla moda dilagante di queste auto multiuso, in grado di assolvere tanti ruoli diversi, sostituendosi un po' alle station wagon un po' ai monovolume. All'inizio fu dura, con un

U

unico motore a benzina di 2.0 litri e l'antiestetica ruota di scorta sul portellone posteriore. Ma ora, all'alba del secondo decennio del nuovo secolo, è arrivata la quarta generazione del CRV, uno sport utility attuale e raffinato, nel frattempo cresciuto fino a superare i quattro metri e mezzo di lunghezza, ma sapientemente aggiornato nello stile e nella meccanica. Soprattutto, in grado di proporsi finalmente anche con cambio automatico abbinato alla motorizzazione a gasolio: ciò che mancava nella gamma. E per suggellare questa impor-


Eleganza automatica CR-V 2019 diesel: LA NOVITA'

Honda lancia il restyling dello storico Suv con una motorizzazione innovativa per i canoni della casa giapponese: parliamo dell'i-DTEC 2.2 litri Fap a cinque rapporti automatici, ben 150 cv di pura passione Euro 5

tante novità della casa giapponese, Bergamo Economia ha deciso di svelarvi nei suoi più intimi particolari l'ultima nata, grazie alla complicità della concessionaria ufficiale per Bergamo e provincia "Honda Radaelli" e del comune di Nembro che ci ha aperto le porte di Piazza della Libertà. Un'auto che, certamente, continuerà il successo di un modello che ha fatto storia. NUOVA DENTRO E FUORI - Esteriormente, CR-V 2010 presenta un nuovo frontale, i paraurti anteriori e posteriori ristilizzati e nuovi cerchi da 17" e 18" in lega su tutte le versioni. I nuovi paraurti sono in tinta con la carrozzeria e il loro profilo accen-

tua il senso di eleganza dell'insieme. La griglia anteriore è ora dotata di una barra centrale più sottile ai lati dell'emblema "H" ed ha lo stesso colore del corpo vettura anziché la finitura cromata del modello attuale. Anche internamente CRV 2010 presenta una serie di novità. Tutti i pannelli di rivestimento sono realizzati con nuovi colori che, abbinati ai rinnovati tessuti dei sedili, ai tappetini e alle maniglie ridisegnate, danno un tocco di freschezza al confortevole abitacolo. Il nuovo CR-V è equipaggiato con un nuovo impianto audio con possibilità, su alcune versioni, di collegare iPOD o altri lettori MP3.

Interni: tutti i pannelli di rivestimento sono realizzati con nuovi colori che, abbinati ai rinnovati tessuti dei sedili, ai tappetini e alle maniglie ridisegnate, danno un tocco di freschezza al confortevole abitacolo 109


110


MOTORE - Come all'introduzione della versione diesel con motore Euro 5 i-DTEC 2.2 litri Fap (aumentando nel motore la potenza di 10 cv), che affianca il benzina i-VTEC 2.0 litri da 150 cv, Honda ha messo a segno un colpo da maestri. Comodità, tecnica e parchi consumi: questo è il vero trend di CR-V. Già perché il nuovo diesel, medesima potenza, è lo stesso common rail di terza generazione che equipaggia la berlina Accord, assicurando consumi (nel ciclo combinato) di 6,6 l/100 km ed emissioni di CO2 comprese tra i 171 g/km della versione con cambio manuale a sei marce e i 195 g/km di quella con cambio automatico. Un cambio, questo, a cinque rapporti, con convertitore di coppia, che regala una fluidità di funzionamento assai piacevole. In materia di piacevolezza, va sottolineata anche la riduzione delle vibrazioni. Ma non solo: lavorando sui materiali fonoassorbenti (sotto i passaruota, nel vano motore, nella zona del tunnel e dietro alla plancia) la rumorosità nell'abitacolo è stata ridotta di ben cinque decibel, ovvero il 10% in meno rispetto al CR-V di precedente generazione. Un valore sorprendente, che incide sulla "qualità percepita" a bordo. SICUREZZA - Qualità da categoria "premium", peraltro confermata dalle dotazioni mirate al miglioramento del comfort e della sicurezza. Tra queste, spiccano i sistemi ACC e CMBS, sigle che indicano l'Adaptive Cruise Control e il Collision Mitigation Braking System: il primo dispone di un radar di controllo adattativo della velocità che mantiene automaticamente la distanza di sicurezza dal veicolo che precede; il secondo è un dispositivo elettronico che segnala il rischio di collisione imminente, frenando automaticamente e tendendo le cinture se la situazione risulta critica. Gli aggiornamenti riguardano anche le sospensioni, con nuovi ammortizzatori e una geometria dell'avantreno che migliora la prontezza dello sterzo (con assistenza elettromeccanica), assicurando ingressi in curva precisi, comportamenti neutri e buon controllo del rollio: una rarità per veicoli così grandi e così alti.

Sicurezza: tra le dotazioni spiccano i sistemi ACC e CMBS, sigle che indicano l'Adaptive Cruise Control e il Collision Mitigation Braking System

Honda Radaelli 24125 Bergamo (BG) 75, VIA VITTORE GHISLANDI Tel.: 035 355736 24047 Treviglio (BG) 5, LARGO I MAGGIO Tel.: 0363 48066

111


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GORGIO CHIESA

"Il Cervellone" al Dandy, una serata-quiz targata BMW 112

appuntamento dello scorso 9 settembre è stata l'occasione per mettere alla prova la cultura motoristica dei giovani bergamaschi. E più nel dettaglio, per testare la conoscenza del marchio BMW. Al Dandy Music&Lounge Bar di Longuelo è andata in scena una kermesse divertente organizzata dalla concessionaria ufficiale della casa bavarese Lario Bergauto: mentre fuori dal locale esibivano la loro bellezza una splendida BMW Serie 3 Touring e la più sbarazzina Serie 1, all'interno i ragazzi del "Cervellone" - amatissimo e nuovo gioco a quiz per pub e ristoranti aperto a tutti - animava la mente dei presenti. In palio per i primi classificati, infatti, c'erano alcuni prestigiosi test-drive offerti proprio da Lario Bergauto. La serata si è prolungata fino a tarda ora e i concorrenti presenti si ricorderanno di certo dei quiz targati BMW che hanno permesso - ai più talentuosi - di scalare la classifica. Un grande successo che si ripete ogni giovedì e che si aggiunge a un altro evento: Dandy, per l'appunto, ospita anche tutti i fine settimane l'Aperitivo Pazzesco MINI con maxi-buffet.

L'


113


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GORGIO CHIESA

Lions Club Bergamo, si apre il nuovo anno sociale 114

o scorso martedì 14 settembre si è tenuta, nella prestigiosa "Sala Donizetti" dell'Hotel San Marco, la serata d'apertura dell'anno sociale 2010/2011 del Lions Club Bergamo Host. Alla presenza dei soci, guidati dal presidente Umberto Gavazzeni, e di Alessandra Stocchi (presidente Leo Club Bergamo Host), l'amico e architetto Franco Mazza ha accompagnato la deliziosa cena con una personale esposizione fotografica intitolata "Il mio viaggio in oriente". Tra una portata e l'altra, infatti, si sono succedute diapositive mozzafiato che hanno testimoniato l'esperienza umana, spirituale e professionale che ha arricchito il socio nel suo viaggio. È stata quindi una conviviale che ha permesso a tutti i presenti di volare in un altro mondo, una kermesse che ha sensibilizzato sui temi delle culture lontane e anche - naturalmente - che si è soffermata sulle bellezze architettoniche di paesi profondamente diversi.

L


115


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GORGIO CHIESA

Nuova Volvo S60, da Iperauto un'anteprima di classe assoluta 116

stata presentata con un evento intimo e di assoluta classe la nuova Volvo S60. L'anima ribelle della nuova nata della casa svedese è stata mostrata e vissuta lo scorso martedì 21 settembre, quando il concessionario Iperauto Bergamo di Borgo Palazzo a Bergamo ha deciso di anticipare il "porte aperte" di sabato 25 e domenica 26. L'aperitivo per i fortunati presenti, infatti, ha visto sfilare bottiglie di grande pregio e un buffet ricco di salumi, formaggi e - per i più golosi - non sono mancate dolci sfizioserie. La S60, che troneggiava all'interno dello showroom, basa buona parte del suo appeal sulle forme da coupé a quattro porte. La somiglianza con la S60 Concept dello scorso anno, comunque, rimane notevole e porta in casa Volvo una netta svolta verso la sportività. La ricerca di uno stile emozionale ha infatti guidato i designers svedesi verso una vettura capace di rispecchiare le caratteristiche dinamiche di un'auto moderna e giovanile.

È


117


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: GORGIO CHIESA

Due giorni a porte aperte in casa Lario Bergauto 118

a novità del momento, inutile negarlo, si chiama Countryman. È stato così anche per il porte aperte della concessionaria ufficiale MINI Lario Bergauto, una due giorni (25 e 26 settembre scorsi) in cui numerosi clienti, affezionati, ma anche curiosi, hanno fatto tappa in via Campagnola. Lo show-room ha offerto infatti una generosa esposizione della nuova nata, proponendo la versione Countryman Cooper S (in total white, ad esclusione degli aggressivi cerchi neri) e Countryman Cooper D, vestita invece da un elegante total black. Due gioielli che hanno fatto il paio anche con l'altra concessionaria, quella per palati raffinati. Parliamo naturalmente della BMW Lario Bergauto, che esponeva - oltre alle altre vetture della casa bavarese - l'ultima novità: la splendida Serie 5 Touring, concentrato di classe e potenza tutto da ammirare e provare. Infatti, clienti e ospiti hanno potuto provare la 520D Touring e la 530D Berlina, oltre alla nuova MINI Countryman Cooper D. Per entrambi gli show-room, naturalmente, gli addetti ai lavori hanno accolto i fortunati presenti, dando importanti delucidazioni sulle ultime novità di casa MINI e BMW.

L


119


120



EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Lopav Pima S.p.a., una famiglia azienda in festa 122

a avuto un grande successo la terza edizione della festa della Lopav Pima S.p.a., azienda di Ponte San Pietro, leader nel settore delle pavimentazioni industriali e civili. Da qualche anno il titolare Patrizio Locatelli riunisce i 150 dipendenti e le loro famiglie per una domenica da trascorrere in allegria e serenità. Teatro della giornata di festa, domenica 19 settembre scorsa, un'area verde di proprietà dell'azienda alle Ghiaie di Bonate. Sui prati dove sorge una casetta in legno che la Lopav ha donato in gestione ad un'associazione di disabili (società cooperativa sociale servizi Isola - Onlus) sono stati montati tavoli, tendoni e gonfiabili per i bambini. Una vera e propria festa - alla presenza di personalità del mondo giuridico, politico e religioso di Bergamo -, che ha compreso il pranzo condiviso oltre che dai dipendenti e dalle loro famiglie, anche dai ragazzi disabili dell'associazione. In tutto hanno partecipato quasi 300 persone. "Vogliamo che questa festa diventi una tradizione - ha spiegato il titolare Patrizio Locatelli -, per noi l'azienda non è solo un luogo di lavoro, è anche l'occasione per stare insieme e trascorrere ore piacevoli con i colleghi. Questo ci aiuta ad essere sempre più una squadra che si impegna per gli stessi obiettivi. A tutti loro va il mio grazie e il mio incoraggiamento a continuare su questa strada".

H


123


124



EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI & GORGIO CHIESA

Bonaldi Motori, street art con la nuova Audi A1 126

onaldi Motori ha aperto il sipario sull'Audi A1, la nuova city-car del marchio dei quattro anelli, con una notte all'insegna dell'hi-tech e della street art al Capogiro. Ritmi e atmosfere underground hanno fatto da cornice alla new entry nel segmento delle compatte, che con il design dinamico e le soluzioni tecnologiche d'avanguardia si rivolge soprattutto a una clientela giovane, urbana e di tendenza. Così, fuori dagli schemi tradizionali di un vernissage, il pubblico ha avuto la possibilità di respirare la ventata d'irriverente freschezza portata dalla city car del futuro, attraverso le graffianti acrobazie coloristiche della performance dei "Gatto Matto". A risuonare tutto intorno, invece, sono stati i ritmi metropolitani del gruppo "Urban Drums". C'è poi chi si è cimentato con il gioco A1, utilizzando i nuovissimi iPad messi a disposizione. Presentata dal giornalista Guida Bagatta e svelata in versione bianco e rosso fiammante, la nuova creazione motoristica è stata descritta dagli ad del Gruppo Bonaldi - Simona Bonaldi e Gianemilio Brusa -, mentre l'interno della Black Box del locale le rendeva il giusto tributo con le sue suggestive atmosfere.

B


127


EVENTI

CHI, DOVE E PERCHÈ PHOTO: LORIS SAMBINELLI

Travel Cup 2010, all'Albenza penultimo scalo prima dei Caraibi 128

a Travel Cup 2010 non si è fermata. Puntualmente, il torneo organizzato grazie alla collaborazione di Roncalli Viaggi e l'agenzia di pubblicità e marketing e20 è andato in scena. E stavolta l'onore è toccato al "Golf Club Bergamo l'Albenza", di Almenno San Bartolomeo, prima della finale al "Chervò San Vigilio Golf Club" di Pozzolongo. L'appuntamento dello scorso 25 luglio, l'ottavo, si è svolto secondo le classiche modalità. Ciascuna competizione è stata infatti strutturata su un percorso di 18 buche modalità Stableford, fattore che ha consentito di continuare sulla scia degli ottimi risultati già ottenuti gli scorsi mesi. Stiamo parlando di dieci gare che porterebbero i fortunati iscritti fino alla finale nella splendida Repubblica Domenicana. L'ultima kermesse si disputerà, dopo una pausa di qualche mese dal termine del torneo, a gennaio 2011. Teatro della grande sfida oltreoceano sarà il "Golf Residence La Estancia", situato nella zona di Bayahibe. La struttura, inoltre, si trova in una posizione assolutamente privilegiata, su una delle più belle spiagge dell'isola, dove assaporare l'esperienza del golf può diventare davvero indimenticabile.

L


129


130




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.