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Nuova Classe A IL GIOIELLO DELLA CASA TEDESCA ABBANDONA LO STILE DA COMPATTA PER UN CAPOLAVORO DI SPORTIVITA’ ED ELEGANZA
VI PROMETTO L’OSPEDALE IL PRESIDENTE FORMIGONI ASSICURA L’INAUGURAZIONE DEL GIOVANNI XXIII ENTRO LA FINE DELL’ANNO «MI ASSUMO QUESTO IMPEGNO PERSONALE»
CAREDENT, FRANCHISING DEL SORRISO CON CHRISTIAN LA MONACA E CHICCO REGGIANI LE CLINICHE DEL BENESSERE DENTALE
BLAKLADER VESTE IL LAVORO WORKWEAR DI QUALITÀ GARANTITO DAL DIRETTORE COMMERCIALE MASSIMILIANO TOMASONI
BERGAMO, A PICCO L’INDUSTRIA CONGIUNTURA NEGATIVA NEL SECONDO TRIMESTRE CON UN CALO DELLA PRODUZIONE DEL 7%
Rivista mensile - Ogni primo vener dì del mese in edicola al prezzo di 2,50 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente.
OTTOBRE 2012 - NUMERO 57
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CONTENUTI ottobre 2012
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LIBERTÀ DI STAMPA
LA DIFFAMAZIONE DA SALLUSTI A CARLO SAFFIOTI
IN COPERTINA
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a condanna a 14 mesi da scontare davvero dietro le sbarre, inflitta al direttore Sallusti per omesso controllo su una notizia pubblicata dal quotidiano Il Giornale, è stata colta come spunto da Carlo Saffioti (Pdl), vicepresidente del Consiglio Regionale, incappato in una vicenda (condanna per diffamazione del Gip di Bergamo) che presenta diverse analogie. L'articolo diffamatorio costato caro a Sallusti attaccava un magistrato - nella fattispecie, il giudice che avrebbe autorizzato l'interruzione della gravidanza per una ragazzina di 13 anni - il padre della ragazzina incinta e il loro medico di base, affermando che tutti e tre meriterebbero la pena di morte. Saffioti, con i consiglieri regionali Daniele Belotti e Pietro Macconi, era stato rinviato a giudizio dal Gip del Tribunale di Venezia per diffamazione a mezzo stampa dopo alcune critiche ai magistrati cittadini pubblicate in una lettera sul Giornale di Bergamo nella primavera del 2002. All'epoca 16 extracomunitari vennero arrestati con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, dopo che da mesi i cittadini di un quartiere del centro cittadino avevano ripetutamente segnalato gli episodi alle forze dell'ordine. Il giorno dopo, nonostante la contrarietà del pubblico ministero, il Gip aveva scarcerato tutti i soggetti interessati per insufficienza di prove, sollevando le proteste dei residenti nel quartiere. In una pubblica assemblea particolarmente affollata, i consiglieri regionali, davanti all'indignazione e all'esasperazione manifestata dai cittadini, avevano sottoscritto una lettera (redatta dai residenti) di critica ironica e sarcastica al provvedimento del magistrato, pubblicata poi sul Giornale di Bergamo. In seguito, per questa lettera, i consiglieri regionali Saffioti, Macconi e Belotti, con il direttore del quotidiano, altri due giornalisti e il presidente del comitato dei cittadini, erano stati querelati dal magistrato: Saffioti aveva dovuto pagare 15 mila euro ed era stato condannato a un mese di carcere con la condizionale. Tuttavia è doveroso un distinguo: Sallusti ha pubblicato l'articolo diffamatorio scritto sotto pseudonimo da Renato Farina alias "agente Betulla", giornalista colluso con il servizio segreto Sismi (passava notizie su quanto avveniva nelle redazioni) e per questo radiato dall'Ordine dei giornalisti. Nel frattempo, il presidente Napolitano ha colto la palla al balzo per parlare di clemenza, rilanciando il tema dell'amnistia per i detenuti. Il problema è che di detenuti come Sallusti, se va bene, ce n'è uno su mille: gli altri sono criminali comuni. E per svuotare le carceri, l'unica strada è una riforma della giustizia, non il perdono per i delinquenti. Invece vediamo Er Batman nei salotti tv, impunito più che mai.
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BREMBATE SOPRA
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LA CONGIUNTURA
ECONOMIA ATTUALITÀ & POLITICA
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CON... TRIBUTO Responsabilità appalti. Le novità LEGGERE LA LEGGE La riorganizzazione dell'impresa PILLOLE DI FINANZA Il 6 settembre dell’Europa LEGGE AL VERDE «European Mobility Week» IN COPERTINA. Formigoni a Bergamo Il presidente assicura l’inaugurazione del “Giovanni XXIII” entro la fine dell’anno BREMBATE SOPRA&NONE Indesit: assumere un dipendente in cambio di 15 mila euro MANIFATTURA&MALCONTENTO Rocca Vs Argentina DÌ LA TUA La proposta dei sindacati: Part time per dare lavoro ai giovani. Cosa ne pensi? LA CONGIUNTURA Made in Bergamo. Produzione a picco TOP BUSINESS. Blaklader, quando la qualità rende sicuri
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L’INTERVISTA
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IN ANTEPRIMA
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EVENTI
ECONOMIA ATTUALITÀ & POLITICA
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RUBRICHE
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EVENTI
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LA KERMESSE
L’INTERVISTA. Maurizio Martina Primarie PD? «Vincerà la democrazia» LA CLASSIFICA. Eurispes A Bergamo, tra 0 e 60, lo spread è 11 FUTURO Greenpeace, traccia la «roadmap» del mondo sostenibile "CONTEST DI IDEE". Smart citizens in smart cities PAROLA ALL’ASSOCIAZIONE. Coldiretti Brivio: «L’Italia deve tornare a fare l’Italia» RISPARMIO. La convenienza è all’Esselunga SMILE. CARE Dent, il franchising del sorriso LA KERMESSE. Dieci volte Bergamoscienza Ospiti tre premi Nobel PROVATA PER VOI. Opel Ampera, la terza via della mobilità IN ANTEPRIMA. Mercedes Classe A, disegnata dal vento SU STRADA. Ford B-MAX, «Apriti Sesamo» CHI, DOVE E PERCHE’. Foto e curiosità
Bergamo Economia Rivista mensile di economia, attualità, costume e stile (Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007) Società editrice: Speb S.r.l. Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo Presidente: Marino Lazzarini Direttore responsabile: Paolo Agnelli Concessionaria pubblicità locale: S.P.E.B. S.r.l. Via San Giorgio, 6 - 24122 Bergamo Tel. 035 678812 - Fax 035 678895 Concessionaria pubblicità nazionale: A. Manzoni & C. S.p.A., via Nervesa, 21 Milano. Tel. 02 57494211 Stampatore: Fotoincisione 2000 Albano S. Alessandro (Bg) - Via Spallanzani, 6 Tel. +39 035 4521290 Abbonamenti: Tel. 035 678808 Costo abbonamento: 20 euro per 10 mesi www.bergamoeconomia.it
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CON...TRIBUTO
Dott.ssa Barbara Putortì
RESPONSABILITÀ APPALTI - LE NOVITÀ L’appaltatore risponde con il subappaltatore per ritenute e versamento Iva del subappaltatore Con il Decreto Legislativo del 16/2012, chiamato anche Decreto "sviluppo" (anche se poi si è sviluppato gran poco) è stata prevista la responsabilità in solido del committente per gli adempimenti dell'appaltatore, e degli eventuali subappaltatori di questi, inerenti i versamenti delle ritenute Irpef operate e dell'Iva a debito. In particolare era stabilito che "in caso di opere o servizi, il committente imprenditore è obbligato in solido con l'appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell'appalto, al versamento all'erario delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell'imposta sul valore aggiunto, scaturente dalle fatture inerenti alle prestazioni effettuate nell'ambito dell'appalto, ove non dimostri di avere messo in atto tutte le cautele possibili per evitare l'inadempimento". Con la legge del 7/8/2012 n.134 è stata abrogata la precedente normativa, introducendo nuove modifiche, in particolare: - Non è più prevista la responsabilità solidale del
committente, che, in caso di inadempimento dell'appaltatore può essere punito con una sanzione da Euro 5.000 a euro 200.000; - Resta la responsabilità solidale, nei limiti dei reciproci corrispettivi, tra appaltatore e subappaltatori;
- È stato eliminato il limite temporale dei due anni, dunque ora la responsabilità opera con i normali limiti decadenziali; - In alternativa della produzione della documentazione atta a provare la correttezza degli adempi-
Avvocato Marco Amorese
menti del subappaltatore (fino alla quale l'appaltatore può sospendere il pagamento al subappaltatore), è prevista la possibilità di produrre un'attestazione dell'avvenuto adempimento sottoscritta da un soggetto abilitato ( CAF, dottore commercialista, consulente del lavoro). In base al decreto sviluppo il committente provvede al pagamento del corrispettivo dovuto all'appaltatore previa esibizione da parte di quest'ultimo della documentazione attestante che, gli adempimenti di cui sopra, scaduti alla data del pagamento del corrispettivo, sono stati correttamente eseguiti dall'appaltatore, il committente può sospendere il pagamento del corrispettivo fino all'esibizione della predetta documentazione da parte dell'appaltatore. Ci si domanda come una normativa che prevede la sospensione dei pagamenti da parte del committente nei confronti dell'appaltatore per opere effettuate, se questi non presenta determinata documentazione, in un contesto, dove le imprese combattono quotidianamente con pagamenti insoluti, possa chiamarsi "decreto sviluppo".
LEGGERE LA LEGGE
LA RIORGANIZZAZIONE DELL'IMPRESA Il difficile equilibrio tra equità ed efficienza Con D.L. 22 giugno 2012 n. 83, convertito con modificazioni dalla L. 7 agosto 2012 n.134, il governo prima e le camere poi hanno licenziato una serie di modifiche alla legge fallimentare (ed al concor-
dato preventivo in particolare) tese a favorire la precoce emersione dello stato di crisi delle imprese e la soluzione delle
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loro difficoltà finanziarie ed industriali. La riforma intende fornire strumenti molto flessibili all'imprenditore in crisi, il quale può usufruire di istituti innovativi come la proposta di concordato in bianco, la moratoria dei debiti di impresa e può, altresì, nella soluzione della crisi, godere di finanziamenti prededucibili, effettuare pagamenti differenziati ai creditori strategici e decidere con grande flessibilità quali contratti continuare una volta che la crisi è emersa. Al di là delle specificità dei nuovi strumenti, sui quali per motivi di spazio non mi posso soffermare, può dirsi che gli obiettivi di politica legislativa che reggono le procedure concorsuali sono definitivamente mutati. Uno degli obiettivi primari della legge fallimentare è stato per settant'anni la c.d. par condicio creditorum: il tentativo cioè
di trattare i creditori in modo equo e paritario. Ora, per reagire alle gravi sfide poste dalla crisi economica, l'obiettivo è radicalmente mutato: il salvataggio dell'impresa è il fine da perseguire anche quando ciò incide su importanti diritti patrimoniali altrui. La riforma ha spunti di grande importanza; appare però sbilanciata nel proprio favor per la riorganizzazione. L'analisi economica ha da tempo messo in luce che salvare imprese inefficienti costituisce un grave danno economico. Occorre chiedersi se salvare l'impresa in crisi ove ciò possa comportare gravi danni alle sue controparti commerciali non presenti gravi rischi sistemici. Questa riflessione non sembra abbia preceduto una riforma molto affrettata che, se offre nuove opportunità, potrebbe nascondere rischi imprevisti.
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PILLOLE DI FINANZA
Dott. Claudio Rossi
IL 6 SETTEMBRE DELL'EUROPA
La decisione della BCE ribalta il modo di affrontare la crisi del debito pubblico europeo Il piano di intervento deliberato il 6 settembre dalla BCE conferma quanto preannunciato nel mese di agosto. L'introduzione delle cosiddette OMT ovvero Outright Monetary Trasactions, altro non è che la formalizzazione di operazioni di acquisto massivo di titoli di Stato europei con vita residua inferiore a tre anni. Queste operazioni, pero', non verranno messe in atto automaticamente ma solo previa richiesta da parte del paese membro del sostegno finanziario all'ESM (European Stability Mechanism, in altri termini il noto fondo permanente Salva-Stati) e, fatto assolutamente innovativo, subordinatamente alla firma di un Memorandum di Intenti dal contenuto, ovviamente, impegnativo per il governo del paese richiedente. Di fronte a questa storica svolta, i mercati, precedentemente depressi e assolutamente incerti, hanno risposto in maniera fortemente positiva, mettendo a segno ripetuti rialzi spe-
cialmente nei titoli del settore finanziario, più esposti ad una crisi della moneta unica. Ma cosa hanno letto gli investitori di così positivo nella mossa della Banca Centrale?
Sarà forse l'annunciata assenza di limiti sull'ammontare degli interventi che dovrebbe incrementarne l'efficacia nella strategia di controllo dei prezzi dei titoli, o l'effetto bene-
Avvocato Cristina Putortì
fico si cela dietro altri meccanismi? Ebbene, fermo il contributo di tutti gli aspetti degli interventi decisi tra cui il mancato status di creditore privilegiato della BCE rispetto ai creditori privati, il mancato impatto degli interventi sul conteggio dello stock della liquidità di sistema e l'allentamento dei criteri di ammissibilità dei titoli a garanzia nelle operazioni di rifinanziamento, il significato reale e più concreto delle OMT è che le stesse rappresentano un potentissimo strumento per garantire la disciplina di bilancio e l'orientamento alle riforme strutturali dei paesi coinvolti, rappresentando un vincolo preordinato alle scelte sovrane di politica economica dei governi locali. Insomma la palla passa al sistema bancario europeo che dovrà essere incentivante sì ma al contempo intransigente e rigoroso rispetto ai governi non pienamente rispettosi degli impegni assunti.
LEGGE AL VERDE
«EUROPEAN MOBILITY WEEK» Anche a Bergamo si è svolta la settimana europea della mobilità sostenibile
A
ncora una volta il Comune di Bergamo ha dimostrato di essere diligente e lungimirante, pronto a promuovere progetti ed eventi a sostegno dell'ambiente. Difatti, anche quest'anno, ha
aderito all'iniziativa, nata a livello Europeo, denominata "Settimana Europea della Mobilità" avente quale scopo primario
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quello di sensibilizzare ed incoraggiare i cittadini all'utilizzo di mezzi di trasporto ecosostenibili. Sono stati numerosi gli appuntamenti che hanno avuto luogo in città e provincia nella settimana dal 15 al 23 settembre: forum, presentazioni, percorsi culturali ma anche giochi ed intrattenimenti per i più piccoli. L'obiettivo è stato quello di educare, informare ed interessare i cittadini invitandoli a preferire, all'auto privata, gli spostamenti in bicicletta, a piedi o tramite i mezzi pubblici, sottolineando l'importanza di tale step per ottenere un miglioramento della qualità della vita. Il settore dei trasporti, infatti, produce circa il 50% delle emissioni di polveri sottili in Italia rappresentando uno dei maggiori responsabili dell'inquinamento atmosferico nel nostro Paese. Le aree urbane sono il centro delle attività
lavorative, commerciali e ricreative ed il congestionamento del traffico veicolare in tali zone, oltre a gravare sulla salute e la sicurezza della popolazione, incide sull'economia in termini di consumo di risorse. E' per tali motivi che il Ministero dell'ambiente, negli ultimi anni, ha realizzato numerosi progetti a supporto della mobilità sostenibile, quali il potenziamento del trasporto pubblico locale, la promozione di mezzi di trasporto alternativi ed a basso impatto ambientale, la diffusione del servizio di carsharing e l'ampliamento della mappatura delle piste ciclabili. La Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, voluta ed appoggiata dalla Commissione Europea, rappresenta un chiaro esempio di come, grazie all'impulso della Comunità Europea, sia possibile incoraggiare, a livello locale, azioni a supporto dell'ambiente.
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FLASH Posti di lavoro
10 milioni di euro E' la valutazione della prestigiosa casa Suardi che si affaccia su Piazza Vecchia fatta da PalazzoFrizzoni. Ubi Banca ha deciso di non acquistare l'immobile del Comune per destinarlo ad attività pubbliche
MOBILITÀ SOSTENIBILE, REALTÀ «MADE IN LEXUS»
L
o scorso sabato 15 settembre, fino a domenica 23, è tornata a Bergamo la "Settimana Europea della Mobilità Sostenibile". La quar-
10 milioni di euro E il credito vantato da decine di aziende nei confronti dell'appaltatore Dec per la costruzione del nuovo ospedale di Bergamo. Possibile un accordo con Riuniti e Regione per la cessione del credito
ta edizione ha avuto in programma diverse iniziative e novità (numerosi i convegni organizzati per sensibilizzare la popolazione sui temi "green"
che terranno banco nei prossimi anni), a partire dalla chiusura ecologica del centro città e di viale Papa Giovanni XXIII la scorsa domenica 16 settembre. Un'occasione per la concessionaria ufficiale Lexus Livio Cella Team di via Borgo Palazzo, che ha potuto adagiare sul pavimento del Sentierone uno dei più ammirati gioielli della sua gamma ibrida, la Lexus CT200h (pre-
sente anche il 5, 6 e 7 ottobre). Una vettura che ha fatto scuola, ribattezzata "ecologica
di lusso", è infatti dotata della tecnologia Lexus Hybrid Drive. Questa elegante berlina a 5 porte assicura prestazioni elevate associate a livelli di
emissioni e consumo molto contenuti, che ne hanno fatto una delle ibride più riuscite di sempre. Lo stile elegante della nuova CT Hybrid si traduce in una vettura non solo silenziosa alla guida ma anche dotata di un'estrema precisione e stabilità.
«Arbiter elegantiarum»
«SACERDOTE UOMO» CHIUDE L'ultimo giorno sarà il 31 dicembre. Crollate le vendite, dopo 85 anni di attività, la boutique maschile "Sacerdote uomo" di galleria Santa Marta con un marchio conosciuto in tutta la provincia e che dal 1927 veste i bergamaschi abbassa la saracinesca. Più che la crisi del '29, più che la confisca del negozio durante la Seconda Guerra Mondiale e più della passione e della dedizione alla propria azienda, ha potuto la crisi. Le difficoltà sono iniziate quattro anni fa. "Già dal 2008 - spiega Luca Sacerdote, quarta generazione di una famiglia che da sempre ha fatto di qualità e servizio al cliente la propria mission commerciale - era iniziato un graduale rallentamento dell'attività. Rallentamento che quest'anno si è trasformato in una discesa senza freni. A giugno,
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davanti al rendiconto economico degli ultimi sei mesi e dopo tre anni nei quali avevo continuato a immettere liquidità e patrimonilaità ho dovuto arrendermi. Continuare così non era più possibile". Da qui la decisione di chiudere. "Continuare
sarebbe un accanimento terapeutico continua Luca Sacerdote -. Quando i clienti più affezionati ti dicono che hanno deciso di non comprare il sedicesimo abito vuol dire che qualcosa è cambiato davvero".
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SEDE DI BERGAMO Via Casalino n. 17 - 24121 Bergamo (BG) Tel. +39 035 211171 - E-mail: sam@sam.it www.sam.it
FILIALE DI BONATE SOTTO Via Papa Giovanni XXIII n. 6 24040 Bonate Sotto (BG) Tel. +39 035 4942224 E-mail: bonate@sam.it
FILIALE DI AMBIVERE Via Dante Alighieri n. 21 24030 Ambivere (BG) Tel. +39 035 4946134 E-mail: ambivere@sam.it
FILIALE DI URGNANO Via Piave n. 113 24059 Urgnano (BG) Tel. +39 035 891669 E-mail: urgnano@sam.it
SUBAGENZIA DI ALZANO LOMBARDO MIRKO BURINI Via Roma n. 7 - 24022 Tel. e Fax +39 035 516515 E-mail: alzano@sam.it
SUBAGENZIA DI GAZZANIGA PEZZOLI UMBERTO WALTER Via Teruzzi n. 6 Tel. +39 035 738401 E-mail: gazzaniga@sam.it
SUBAGENZIA DI COSTA VOLPINO JURI PIETROBONI Via Nazionale n. 259 Tel. +39 035 971054 E-mail: costavolpino@sam.it
SUBAGENZIA DI SELVINO STUDIO RATTI C.so Monte Rosa n. 20 Tel. +39 035 764088 E-mail: selvino@sam.it
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Foto di Giorgio Chiesa
DA SINISTRA Paolo Agnelli, il fratello Baldassare e Roberto Formigoni in visita al centro ricerche “SAPS” di Lallio dove si è tenuto l’incontro con i vertici di CONFIMI
In copertina
FORMIGONI A BERGAMO
IO GARANTE PER L’OSPEDALE IL PRESIDENTE ASSICURA L’INAUGURAZIONE DEL GIOVANNI XXIII ENTRO LA FINE DELL’ANNO «MI ASSUMO QUESTO IMPEGNO PERSONALE» 12
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giochi elettorali non sono ancora fatti, sul palcoscenico della politica pesano piĂš le incognite dei punti fermi e i tre anni che mancano alle prossime regionali (scadenza naturale nel 2015) serviranno a rinforzare l'asse del Nord, puntando sul progetto di macroregione che giĂ vede Lombardia, Piemonte e Friuli su posizioni
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La maggiore infrastruttura sanitaria in costruzione in tutta la Lombardia «Vedrete i bergamaschi saranno soddisfatti del loro ospedale»
vicine. E' l'agenda illustrata dal presidente regionale Roberto Formigoni durante una recente serata a Bergamo, al centro ricerche SAPS di Lallio, dove il governatore ha incontrato i vertici della CONFIMI (Confederazione Italiana delle Industrie Manifatturiere) per affrontare i temi della crisi economica davanti ai rappresentanti del mondo produttivo: si è parlato di politiche energetiche, di Alcoa e di ammortizzatori sociali, senza trascurare temi di carattere locale come il nuovo ospedale di Bergamo, per il quale Formigoni ha garantito personalmente l'inaugurazione entro la fine dell'anno. All'incontro ha partecipato il presidente della Confederazione della Pmi, Paolo Agnelli, con i vertici della Confederazione che raggruppa diverse territoriali (Bergamo, Modena, Verona, Vicenza, Torino, Api Umbria, la Federazione Regionale PMI Liguria) e organizzazioni come Unpac - Unione Nazionale Produttori italiani Ausiliari Conciari, ex verticale di categoria di Confindustria. Presidente Formigoni, allora il nuovo ospedale di Bergamo verrà davvero inaugurato entro i termini?
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"Mettiamoci pure dentro uno scarto di un paio di settimane, ma garantisco che taglieremo il nastro prima del 31 dicembre 2012: a Bergamo verrò anch'io e non sono abituato a vendere la pelle dell'orso, anzi, è un impegno che mi assumo a titolo personale. I bergamaschi saranno orgogliosi del nuovo ospedale, che è la maggiore opera sanitaria oggi in costruzione a livello di tutta la Lombardia, giunta ormai alle fasi del collaudo". Che sorprese si devono aspettare i pazienti? "Soltanto novità positive. Al di là degli aspetti tecnologici innovativi, dei 1.200 posti letto e dei 4.000 dipendenti della struttura, a Bergamo verrà applicato un nuovo modello di assistenza sanitaria. Possiamo dire che l'ospedale girerà intorno al malato, rispetto alla concezione attuale che invece vede i pazienti spesso sballottati in giro nei reparti per visite, esami, accertamenti: la logistica è robotizzata, la parte clinica viene gestita con un sistema informatico e i sanitari sono dotati di Ipad, ma ci piace sottolineare anche la grande attenzione all'ospitalità,
le camere doppie dotate di connessione internet e tv con cuffia… Insomma, una risposta davvero completa alle esigenze dei malati e dei loro familiari"
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Un esterno del nuovo Ospedale di Bergamo
E gli elettori? Devono aspettarsi sorprese? "Qui il discorso è diverso: i giochi non sono fatti, né per la legge elettorale, né per
gli schieramenti in campo. Quello delle regole è un preambolo doveroso, perché mi auguro che non si vada alle urne con l'attuale sistema: abbiamo il dovere morale
di cambiarlo, restituendo la parola ai cittadini perché possano scegliere anche il parlamentare. Lo fanno per un componente di circoscrizione o per un sindaco, non capi-
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CONFIMI SI PRESENTA IN REGIONE
sco perché non possa accadere anche per i deputati".
zione. Stesso discorso nei trasporti e in mille altri settori".
Vedrebbe bene un ritorno al vecchio sistema proporzionale? "Assolutamente no, io immagino per le elezioni nazionali una legge impostata su criteri maggioritari, ma con l'aggiunta delle preferenze".
Un bel progetto. Ma i vostri oppositori vi lo lasceranno fare? "Inviterò personalmente gli imprenditori e gli amministratori di Emilia Romagna e Veneto per spiegare come intendiamo muoverci. Pensiamo al fiume Po, navigabile da Torino a Venezia: è un'altra A4. Potrebbe diventare l'autostrada delle merci, liberandoci dal traffico dei Tir. Chiaro che un'iniziativa di questo tipo non può essere in capo alla sola Lombardia, ma va coordinata a livello di macroarea".
Sta portando avanti il tema del Grande Nord con Piemonte e Friuli: non le sembra una riproposizione dell'asse Lega-Pdl che ci governa da 15 anni? "E' un progetto istituzionale, non politico, che può colmare lacune esistenti e dare risposte alle esigente effettivamente percepite dalle nostre Regioni, ma senza una connotazione di destra o di sinistra. Per me, il punto di partenza è l'articolo 116 della Costituzione, che ci delega poteri particolari in materie come scuola, università, ambiente, lavoro, trasporti. Aggregandoci, potremmo risparmiare su un'infinità di costi e fornire servizi migliori. Gli esempi sono tanti. Pensiamo alla sanità, visto che parlavamo dell'ospedale di Bergamo: da una centrale unica degli acquisti, al coordinamento delle attività amministrative, sono molte le possibilità offerte da un'aggrega-
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Parliamo di oppositori. Beppe Grillo non le ricorda la Lega del 1992, negli anni di Tangentopoli? "Considero il suo fenomeno come il sintomo di un malessere, una delusione per le mancate riforme. Ha giustificazioni come voto di protesta, però a mio giudizio non costruisce nulla, non ci rende più competitivi di Cina, Germania o Stati Uniti". E Renzi? Attirerà, come dice, i voti della destra? "Prima voglio capire come farà con Nichi Vendola, poi vedremo".
Il presidente regionale scettico sul fenomeno Beppe Grillo: «Incanala un voto di protesta ma non ci renderà più competitivi della Cina o della Germania»
}
Visita di lavoro, quella di Roberto Formigoni a Bergamo. Il presidente lombardo ha infatti incontrato il 18 settembre i vertici di Confimi, la Confederazione Industrie Manifatturiere Italiane presieduta da Paolo Agnelli, che ha fatto anche gli onori di casa accogliendo il numero uno del Pirellone al centro di ricerca Saps di Lallio. All'incontro erano presenti anche i rappresentanti delle territoriali alleate a Bergamo, in particolare Maurizio Zordan e Flavio Lorenzin di Apindustria Vicenza, Arturo Alberti di Apindustria Verona e Dino Piacentini di Apmi Modena, tutti componenti della giunta di presidenza Confimi. Al di là del fuoriprogramma di Formigoni sul nuovo ospedale Giovanni XXIII, è stata l'occasione per presentare il programma e gli obiettivi della Confederazione nata per rappresentare in maniera prevalente l'impresa manifatturiera italiana. La delegazione, guidata dal presidente Paolo Agnelli e dal vice presidente Dino Piacentini, ha posto all'attenzione del presidente Formigoni i diversi temi di politica industriale che stanno a cuore delle Pmi italiane. "La manifattura italiana - ha dichiarato il Presidente Agnelli rischia l'estinzione. La strada dell'estrema innovazione a cui sono continuamente spinte le nostre aziende, porta a una diminuzione dell'occupazione e alla chiusura di migliaia di piccole aziende che, sommate, superano la consistenza della Fiat. È necessario intervenire immediatamente sul costo del lavoro e dell'energia, sui tempi di pagamento, al fine di poter tornare a essere competitivi. Di questi temi abbiamo parlato con il governatore Formigoni raccogliendo la sua piena sintonia con il nuovo modello di approccio che Confimi vuole portare avanti, tanto da concludere l'incontro con l'impegno di una futura collaborazione".
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Iperauto Bergamo
Concessionaria per Bergamo e Provincia
BERGAMO - Via Borgo Palazzo 205 Tel. 035 2924211 - Fax 035 2924212 www.iperautobg.it
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Brembate Sopra&none
ASSUMERE UN DIPENDENTE IN CAMBIO DI 15 MILA EURO «MANCA UNA POLITICA INDUSTRIALE» Per il presidente di Indesit Company Andrea Merloni "tutto il comparto metalmeccanico in Italia fa una grande fatica, ma il problema non nasce oggi, è quello della mancan-
za di una politica industriale da 20 anni". Problema nel problema, quello dell'Italia "che non vuole cambiare". Indesit ha scelto la strada dell'accordo con i sindacati a oltranza, come nel caso della chiusura di None. Ma l'Italia "dovrebbe chiedersi seriamente se vuole l'industria manifatturiera o no, se vuole continuare ad essere l'ottava economia manifatturiera del mondo, oppure cambiare. Se vogliamo mantenere questa posizione - spiega -, allora siamo in ritardo su scelte difficili, ma inevitabili: riforma del lavoro, delle pensioni, burocrazia, infrastrutture. Ma se non facciamo queste scelte le imprese scompaiono". Ma - insiste - il Paese "deve fare scelte serie perché ci troviamo a competere in uno scenario dove non ci sono barriere doganali, i trasporti incidono pochissimo e i nostri concorrenti sono Corea, Cina e Indonesia, che non aspettano certo i tempi della politica italiana".
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CHIUSURA DELLA INDESIT DI NONE. COME PER BREMBATE SOPRA MERLONI PENSA AD UN INCENTIVO PER IL RICOLLOCAMENTO DEI DIPENDENTI E AD UN IMPRENDITORE CHE SUBENTRI. POSTI A RISCHIO 360
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lla Indesit di None la produzione di lavastoviglie terminerà il 1 novembre 2012. La multinazionale degli elettrodomestici deve fare i conti con un credito più difficile, con la caduta degli ordini e dei consumi, con la concorrenza di Paesi a basso costo, con energia e materie prime troppo care e il gruppo guidato da Marco Milani ha deciso di chiudere la produzione nello stabilimento piemontese e di trasferire tutta la produzione di lavastoviglie nello stabilimento di Radomko, in Polonia. Quando, in precedenza, il gruppo ha dovuto chiedere gli stabilimenti di Brembate Sopra e di Treviso ha proposto una soluzione innovativa. Oltre agli ammortizzatori sociali e agli incentivi classici, il gruppo ha dotato il lavoratore
di una dote, di una cifra destinata ad essere incassata dal datore di lavoro che lo riassume. L'azienda in cambio riceve da Merloni un conguaglio di 15 mila euro. Grazie a questa soluzione, su 600 esuberi, 500 persone sono state riassorbite dal mondo del lavoro e si sta trattando per le altre 100. Adesso si spera di applicare tale soluzione anche all'impianto di None che conta 360 dipendenti. Il gruppo, inoltre, si è impegnato insieme alla regione Piemonte a cercare un imprenditore che rilevi parte dello stabilimento. Per un dipendente con dote sarà più facile trovare un nuovo posto di lavoro? Quello della Indesit è un caso isolato o un nuovo modo per risolvere le crisi aziendali? La risposta alla prova dei fatti.
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Manifattura&Malcontento
ROCCA VS ARGENTINA ITALIA COME IL SUDAMERICA? ECCO L’ARTICOLO IN CUI SI RIPERCORRE LA CRITICA DEL PRESIDENTE DELLA TECHINT SU COMPETITIVITÀ E COSTO DEL LAVORO REAZIONE DI CRISTINA KIRCHNER
Cristina Kirchner
E
sistono italiani che all'estero sanno farsi rispettare, che riescono a riabilitare l'assioma "pizza spaghetti e mandolino" e non si chiamano né Mario Draghi né Mario Monti. Italiani capaci di scuotere dalle fondamenta un governo straniero spingendolo a mostrare i muscoli per provare a rimetterlo a posto.
strutture, ed in special modo di gasdotti, realizzati nel sud dell'Argentina dopo la scoperta di giacimenti di idrocarburi. IL GRUPPO. Oggi Techint è il maggior produttore di acciaio dell'America Latina ed
Paolo Rocca
CHI E' LA FAMIGLIA ROCCA. Stiamo parlando di Paolo Rocca, nato a Milano nel 1952 e presidente della multinazionale italo-argentina Techint. Quest'azienda, fondata anche lei all'ombra del Duomo nel 1945 ad opera del nonno Agostino ed espatriata in Argentina come tutta la famiglia l'anno successivo, rappresenta oggi il primo gruppo industriale del Paese. La Techint si occupa della realizzazione di infra-
uno dei primi trenta al mondo. Il marchio con il passare degli anni si è diversificato con cinque nomi diversi a seconda degli
ROCCA E I
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ambiti di competenza: Tenaris, leader mondiale nella produzione di tubi in acciaio senza saldatura, destinati alle perforazioni petrolifere, agli oleodotti ed all'industria meccanica, con stabilimento tra gli altri a Dalmine; Ternium e Techint Engineering & Construction. A seguire c'è Tenova e la Tecpetrol fino al gruppo ospedaliero Humanitas. LE CRITICHE. Lo scorso 7 settembre Rocca ha criticato quelle che sono le misure economiche messe in atto dal governo argentino, parole riportate dal quotidiano Clarin. CATTIVA GESTIONE. "Dal 2008 il
DI CRISTINA KIRCHNER
E
l otro día leí una nota de Paolo Rocca presidente de Techint. Sostiene que desde el 2008 hay mala gestión y que Argentina es no competitiva
C
uando Paolo Rocca presidente de Techint, habla de competitividad, habla exactamente del costo de un obrero industrial.
E
l costo de un obrero industrial en la Argentina es de 24 USD por hora contra 12 USD en México y 9 en Brasil dicehttp://cor.to/rocca
C
8 settembre
8 settembre
8 settembre
8 settembre
FKArgentina: ¿Querrán salarios de los trabajadores a un tercio o a la mitad de lo que tienen hoy los trabajadores? http://cor.to/rocca
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Argentino il quale ha una partecipazione del 25 per cento in Siderar, la vecchia società siderurgica argentina, a causa della nazionalizzazione dei fondi pensione. Nel frattempo il Governo non ha alcuna intenzione di aumentare la sua presenza a livello di percentuale nella proprietà dell'azienda siderurgica, ma certo la minaccia di Kicillof, autore dell'esproprio statale di Ypf ai danni di
Repsol non può far stare tranquilli i Rocca. Detto questo però non possono stare tranquilli neanche la Kirchner ed i suoi sodali.
governo ha perso la bussola e non si sa dove va. L'Argentina ha un enorme potenziale, ma è mal gestita e, da allora, la competitività sta cadendo". Secondo Rocca il problema principale è dato dal costo del lavoro nel Paese, un costo che, per quanto riguarda un operaio industriale, è pari a 24 dollari l'ora, contro i 12 del Messico ed i 9 del Brasile. Le sue parole hanno scatenato un putiferio al quale hanno risposto subito per le rime il ministro della pianificazione Julio de Vido ed il vice ministro dell'economia ministro Axel Kicillof.
di competitività sarei un pò più misurato, mentre Kicillof va molto più pesante: "Il piano di Rocca è una maxisvalutazione e la caduta del salario. Bisognerebbe far squagliare il signor Rocca, ma non lo faremo". Una dichiarazione di guerra che va a legarsi con la partecipazione dello Stato
SERVE UNA SOLUZIONE. La stampa argentina ha riportato con dovizia di particolari sia le parole di Rocca sia le reazioni del governo. Marcos Novaro su Tn.com ha spiegato che questo richiamo ha mostrato di colpo l'arroganza e l'inadeguatezza del governo Kirchner nel suo complesso. "Se le parole di Paolo Rocca non hanno colpito l'opinione pubblica, hanno rappresentato un segnale forte al Governo da parte del primo gruppo industriale del Paese secondo il quale è arrivato il momento di conclu-
POTREMMO SQUAGLIARLO. Queste le parole di de Vido: "Se avessi un'impresa con settori in cui è monopolica, nel parlare
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uando Paolo Rocca presidente de Techint, habla de competitividad, habla exactamente del costo de un obrero industrial. http://cor.to/rocca 8 settembre
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dere qualsiasi radicalizzazione nell'ambito della politica del lavoro e di arrivare ad una soluzione". Meridianionline citando quella che è stata l'acquisizione lo scorso maggio di Ypf, ha definito la politica economica della Fernandez de Kirchner un atto figlio della migliore retorica di stampo peronista. NESSUNAPOLITICA. Eppure in questo caso il Governo è costretto a scendere a patti perché Techint è troppo grande perché lo Stato possa "minacciare" o "acquisire" qualche parte. I richiami di Rocca hanno il potere di scuotere la Casa Rosada, e di questo la Presidente deve tenerne conto. Difatti, come spiega "La Voz", c'è stato uno scambio epistolare tra Rocca e la Fernandez, con il primo che ha ammorbidito la sua posizione ricordando come la crisi mondiale del 2008 abbia lasciato i suoi strascichi anche in Argentina, paese che nonostante sia riuscito ad avere un tasso di crescita superiore a quello brasiliano in ambito industriale, non sta facendo nulla per consolidare questa supremazia.
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E SE FOSSIMO DAVVERO IN CRISI?. Eppure per la Kircher, la quale poi ha esternato parte del suo pensiero su Twitter, il problema è rappresentato solo dal costo industriale dell'operaio, costo che comunque non andrà ad influenzare la competitività del Paese fino al 2017, anche perché in quel caso, si chiede la Presidente "taglieranno gli stipendi di un terzo o della metà?", mentre l'associazione elettrotecnica argentina ha detto che Techint, così come le aziende dell'indotto, continueranno a mantenere alti i loro standard qualitativi così come gli stipendi, i migliori del settore.
vita, simile a quello dei Paesi in cui è stata eliminata la povertà, con pieno rispetto di tutti i diritti, come accade in ogni democrazia repubblicana".
ZERO POVERTA'. "Quindi Rocca vuole per la sua competitività un costo del lavoro più basso, che poi altro non è che la cifra che si trasforma in stipendio e contributi dei lavoratori. Questo vuol dire - spiega la Kirchner,le cui parole sono riportare
LA MARCIA INDIETRO. Quando Kicillof parla di "squagliare" il signor Rocca ragiona sfruttando il famoso 25 per cento di partecipazione in Siderar. Rocca, dal canto suo, ha capito l'antifona ed ha dato la colpa di tutto al giornalista del Clarin, reo di aver mistificato - per usare un termine comune alle ultime esternazioni di un dato politico la realtà, aggravando notevolmente quella che era una semplice riflessione a latere. La marcia indietro del Rocca, riportata anche dallo stesso Clarin, suona come un tentativo di calmare le acque. "L'industria argentina dal 1998 è cresciuta a tassi superiori a quelli di qualsiasi altra regione, con relativo aumento della produttività
da Los Andes - che il vero problema della competitività dell'Argentina sono io". L'Associazione Energetica Argentina poi ha tirato le orecchie alla Techint, già lodata per la questione stipendi: "Come dimostra l'esempio di Techint, le imprese appartenenti alla nostra associazione sono legate a doppio filo con il Paese. Tutte vogliono che i 42 milioni di abitanti abbiano un alto livello di
ed incremento nelle esportazioni". La Kirchner come detto ha preso atto ricordando che ogni comunicazione è stata resa pubblica per interesse della "patria", anche perché chi tocca il fuoco rischia di scottarsi, e la marcia indietro di Rocca, sul ricordo di quanto successo lo scorso maggio a Ypf con tanto di minacce di Kicillof, è da leggersi in questo senso.
LA MISSIVA PER IL PRESIDENTE. "L'aumento del costo del lavoro - continua Rocca - non giustificato da un aumento della produttività, ha di fatto superato il tasso di svalutazione. Questo, in aggiunta all'elevata pressione fiscale, fiacca la competitività del Paese ed influenza negativamente le esportazioni industriali". Infine Rocca ha ribadito la sua libertà di pensiero, stigmatizzando le accuse piovute dagli altri membri dell'esecutivo, spiegando che ogni suo intervento è finalizzato a migliorare la situazione economica del Paese. Dal canto suo la Fernandez de Kirchner ha preso atto della missiva dichiarandosi d'accordo, ma solo su certi punti. COLPA DEI GIORNALISTI. Pagina 12 spiega che secondo la Presidente Rocca non ha accusato il Governo, il quale continua nella sua politica fin dal 2003. Anche in Argentina la colpa è di un giornalista del Clarin il quale, secondo la versione di Rocca confermata da Cristina, come confidenzialmente chiamata il Presidente, avrebbe raccolto delle indiscrezioni a seguito di un incontro avvenuto negli uffici dell'Ordine degli Ingegneri. Tale giornalista ha ottenuto informazioni "sul contenuto della discussione da uno dei partecipanti, sviluppando la sua tesi senza alcun contatto con membri dell'Ordine".
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FLASH Posti di lavoro
2.084
Nelle sedute tra il 5 e il 14 settembre, sono state approvate le istanze di cassa integrazione in deroga presen tate da 361 aziende bergamasche per 2.084 lavoratori, con un impegno di spesa leggermente superiore ai 10 milioni di euro. Nel lunghissimo elenco, che occupa 24 pagine, figurano quasi solo microimprese: la Terme e Benessere Srl di Sant'omobono, con i suoi 17 dipendenti, risulta tra le più grandi con la Ghezzi Lino di Brusaporto (21 addetti), Caliberg Srl di Curno (17 addetti), Agile Spa di Alzano (19 addetti) e Oberti Spa di Bergamo (34 addetti) che, con un impegno di spesa pari a 161mila euro, è l'intervento più oneroso in assoluto tra le new entry.
BERGAMO, NUMERI DA BRIVIDI 1000 LICENZIAMENTI AL MESE
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icenziamenti e cassa integrazione. Fattori che insieme alle difficoltà del settore produttivo bergamasco offrono il quadro della difficoltà occupazionale che sta interessando anche la provincia di Bergamo per un 2012 che non sarà ricordato né come anno della crescita e neppure come quello del lavoro. Continua infatti il trend
negativo relativo all'aumento dei licenziamenti nella nostra provincia. Fra gennaio e settembre sono 6.755 le persone che hanno
perso il posto di lavoro. Anche gli ultimi dati relativi a luglio-agosto segnalano un ulteriore incremento rispetto agli anni precedenti e a settembre i nuovi iscritti nelle liste di mobilità hanno raggiunto quota 1.063, record assoluto degli ultimi cinque anni, con un aumento che sfiora il 20% rispetto al settembre del 2011. Una crisi che coinvolge in questi mesi soprattutto il tessuto delle pmi e dell'artigianato nei settori delle costruzioni, dei servizi/commercio e del manifatturiero. Da qui l'appello della Cisl di Bergamo che ritiene sia necessario superare la fase di immobilismo che caratterizza in questo periodo il ruolo delle istituzioni locali e della politica per mettere in campo, con urgenza, politiche del lavoro adeguate all'entità della crisi e progetti mirati per favorire investimenti in nuove attività produttive. La Cisl esprime inoltre preoccupazione per gli sviluppi relativi agli ammortizzatori sociali in deroga per il 2013, secondo Ferdinando Piccinini: "Occorrono in questa fase strumenti flessibili per frenare l'emorragia di posti di lavoro, con risposte veloci e tempestive a lavoratori e imprese".
Dì la tua
PART TIME PER DARE LAVORO AI GIOVANI? Le persone che hanno perso il posto da gennaio a settembre sono 6.755. Un dato che nella sua drammaticità rimarca gli effetti di una crisi che attanaglia e mette in difficoltà anche la provincia di Bergamo. Da qui la necessità delle parti sociali di trovare una via d'uscita a questa situazione. "Nel nostro territorio - ha detto il segretario della Cisl Lombardia Gigi Petteni nel corso di un dibattito dedicato a "La riforma del lavoro alla prova della Lombardia" - il mercato del lavoro vede acuirsi segni di difficoltà, ma mantiene ancora un proprio dinamismo: nel secondo trimestre 2012 sono stati infatti attivati 257.182 rapporti di lavoro. È vero aumentano i licenziati e i disoccupati, rimane alta la cassa integrazione, ma le opportunità di assunzione ci sono".
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segretario regionale - potrebbero lavorare part-time, con un'integrazione contributiva e salariale adeguata ed essere affiancati da giovani neoassunti con contratto di apprendisti". La Cisl lancia il "contratto di generazione" per favorire nuove assunzioni. Tu che ne pensi? Ti sembra una buona idea o non sei d'accordo? · IL COMMENTO Fateci sapere la vostra opinione! Lasciate un commento sulla nostra pagina facebook o tramite e-mail! facebook.com/bergamoeconomia IL TUO PUNTO DI VISTA. La Cisl Lombardia ha proposto un "contratto di generazione" per i lavoratori ultrasessantenni costretti a rimandare la pensione a causa della riforma Fornero. "Questi - ha spiegato il
info@bergamoeconomia.it I commenti più significativi verranno pubblicati sul prossimo numero
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La congiuntura
MADE IN BERGAMO PRODUZIONE A PICCO CONGIUNTURA NEGATIVA NEL SECONDO TRIMESTRE DELL'ANNO CON UN CALO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL 7% ANNUO E DEL 3,4% RISPETTO AL TRIMESTRE PRECEDENTE PREOCCUPANTE IL CALO OCCUPAZIONALE
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er il ciclo industriale la fase negativa si accentua. Nel secondo trimestre i dati sull'andamento dell'economia bergamasca certificano, per l'industria di Bergamo così come per quella lombarda, il quarto trimestre consecutivo di contrazione congiunturale della produ-
zione. La meccanica segna una flessione tendenziale del 4,7 per cento, il tessile e la gomma- plastica di 10 punti circa. La chimica registra invece una crescita di oltre 8 punti ed è l'unico caso di tenuta in tutto il paniere. Dopo quello di Como, il risultato tendenziale di Bergamo è il peggiore della
Lombardia: più della metà del campione (56,8% contro il 39,6% nella scorsa indagine) segnala flessioni superiori al 5 per cento e diminuiscono ulteriormente (dal 29,2% al 20%) le imprese in forte crescita. Anche il tasso di utilizzo degli impianti è in calo negli ultimi trimestri e scende al
PRODUZIONE INDUSTRIALE 2° TRIMESTRE 2012 VARIAZIONE
ANNUA
CORRETTA
PER
Cremona -2,5
Varese
-2,7
Mantova
-2,9
Monza
-3,1
Lecco
2,2
Lodi
-5,2
Milano
-5,3
LOMBARDIA
-5,4
Brescia
-6,1
Pavia Como
26
GIORNI
-0,6
Sondrio
BERGAMO
I
-6,3 -7,0 -7,4
LAVORATIVI
Il risultato tendenziale di Bergamo è al di sotto del dato medio regionale e si colloca, con Brescia, Pavia e Como nella fascia di maggiore negatività
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65,6% un dato sensibilmente inferiore al dato medio dell'industria lombarda. Il fatturato totale a prezzi correnti - non depurato quindi dell'inflazione - è in calo nel trimestre (-1,7%). Resta distante 4 punti percentuali dai livelli di un anno prima. La dinamica congiunturale è negativa per le vendite sul mercato interno (-2,4%) mentre il fatturato estero resta praticamente invariato (+0,1%); la meccanica segnala ancora una buona crescita delle vendite all'estero (+4% nel trimestre) e una contenuta flessione (-0,5%) del fatturato interno. L'andamento destagionalizzato in valore segnalerebbe una battuta d'arresto degli ordinativi esteri su base trimestrale (-2,3%) e una relativa stabilizzazione (-0,3) degli ordini interni. La variazione su base annua sarebbe
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invece negativa (-11,2%) e in peggioramento per gli ordini interni, positiva (+2,4%) e in recupero per gli ordini esteri. L'occupazione industriale cala in misura significativa (-0,7 per cento nel trimestre) soprattutto per il brusco abbassamento delle assunzioni in un periodo dell'anno (aprile - giugno) generalmente piÚ favorevole rispetto ai primi tre mesi dell'anno; tra l'altro, il dato è nettamente al di sotto della media regionale (-0,21%), lasciandosi alle spalle soltanto Como (-0,81%) e Milano (-0,92%). E' in aumento su base trimestrale il ricorso alla cassa integrazione. Si tratta di ore effettivamente utilizzate (non solo richieste) che arrivano al 3,4% del monte ore trimestrale, rispetto al 2,6% del trimestre precedente. In particolare nella mecca-
nica sale al 3,7% (rispetto al 3,3% precedente) e al 7,9 tra le imprese tessili (3,9 il precedente). Artigiani, meno 10 punti. Nell'artigianato di produzione, l'indagine realizzata nel mese di luglio 2012 ha raccolto le risposte di 1.044 aziende (con almeno 3 addetti) in Lombardia pari al 94% del campione, di cui 143 in provincia di Bergamo (con una copertura campionaria del 109%). Nel trimestre l'indice destagionalizzato della produzione artigiana è in lieve contrazione (-0,6% la variazione congiunturale), portandosi a quota 71,9, con una diminuzione sull'anno precedente del -9,5%, in ulteriore allontanamento dai livelli produttivi precedenti la crisi. La distribuzione per classe di frequenza delle risposte (relative alla variazione grezza tendenziale) conferma un qua-
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dro pesantemente negativo anche se non in ulteriore deterioramento. Si riduce (dal 56,7 % della scorsa indagine al 51,8%) la quota, pur sempre maggioritaria, delle aziende che registrano cali produttivi pesanti (oltre il 5%); diminuisce di poco(dal 18,5%al 16,1%) l'incidenza di quanti dichiarano incrementi superiori al +5%. Le risposte negative superano per la quarta volta consecutiva quelle positive con un saldo al 32,1, in lieve recupero rispetto alla precedente indagine (-38,9). Tutti i settori rappresentati nel campione (con la sola eccezione della siderurgia che ha un risultato nullo) registrano variazioni tendenziali negative. Il comparto più numeroso, la meccanica, segna un calo di 8 punti percentuali su base annua. I risultati dell'artigianato manifatturiero di Bergamo, corretti per i giorni lavorativi, sono peggiori della media regionale (-8,9%), in un quadro di generalizzate perdite nelle province lombarde, massime a Milano, minime a Lodi. L'andamento del fatturato è negativo sia nella dinamica trimestrale (-4,2%) che nel confronto su base annua (-9,7%) con tendenza al peggioramento. Tra le aziende artigiane resta ampia la divaricazione tra la dinamica delle vendite all'estero (in aumento sia nel trimestre che su base annua) e il fatturato interno che flette su base sia congiunturale che tendenziale. La quota del fatturato estero nelle imprese del campione
artigiano è però inferiore al 3 per cento. Anche nell'artigianato manifatturiero cresce la cassa integrazione. Le ore utilizzate ammontano al 2,8% del monte ore del secondo trimestre, contro il 2% della precedente rilevazione. Vi hanno fatto ricorso il 21% delle imprese artigiane manifatturiere (con almeno 3 addetti), un valore simile a quello (il 20%) del precedente trimestre. Terziario. Il commercio in caduta libera, "altri servizi" l'unico segno più. Volumi sempre in calo per il commercio, che nel
secondo trimestre perde il 6,3% del volume d'affari rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e con un netto peggioramento rispetto alla scorsa indagine. La riduzione si approfondisce sia nel comparto dei beni alimentari (-6,7% a Bergamo, -4,8% in Lombardia) che nel settore non alimentare (-9,6% a Bergamo, -8,5% in Lombardia). Flessioni più contenute ma in peggioramento piuttosto marcato nella grande o media distribuzione: Bergamo segna una variazione del -3,0%, la Lombardia del 4,2%. Peggio le imprese di piccola dimen-
PRODUZIONE ARTIGIANATO 2° TRIMESTRE 2012 VARIAZIONE
ANNUA
CORRETTA
-4,8
Cremona
-5,0
Pavia
-5,3
Como
-5,5
Monza Sondrio
-7,2
Lecco
-7,3 -7,5
Mantova LOMBARDIA
-8,9
Brescia
-9,0
BERGAMO Milano
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I
GIORNI
-1,2
Lodi
Varese
PER
-9,5 -12,5 -12,8
LAVORATIVI
I risultati dell'artigianato manifatturiero di Bergamo, corretti per i giorni lavorativi, sono peggiori della media regionale (-8,9%), in un quadro di generalizzate perdite nelle province lombarde, massime a Milano, minime a Lodi
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sione. In quelle tra i 3 e i 9 addetti il calo è di 8,9 punti percentuali a Bergamo e di 8,8 in regione. Più della metà delle imprese del campione denuncia flessioni oltre i 5 punti percentuali delle vendite. Il 60,7% (rispetto al 52 % nello scorso trimestre) del campione provinciale registra un calo su base annua degli ordini ai fornitori e il saldo percentuale complessivo resta negativo: 52,4% (rispetto al -37,8% nello scorso trimestre). I prezzi sono segnalati in aumento a Bergamo (+0,7%) e in Lombardia (+0,4%). L'occupazione è ancora in calo (0,6%). Il volume d'affari nell'insieme dei servizi indagati, è in diminuzione su base annua a Bergamo (-7,7%) ma con relativa attenuazione rispetto alla scorsa indagine (13,1); negativa e senza segnali di miglioramento la corrispondente variazione in Lombardia (-6,1%). Nelle costruzioni (30 risposte dal campione provinciale), la dinamica tendenziale è negativa ma in relativa attenuazione a Bergamo (-12,2% rispetto al precedente -21,4%) e in calo in Lombardia (-11,3% invariato). Nel commercio all'ingrosso (37 risposte), risultato negativo a Bergamo (-7,2% rispetto al 9,5%dello scorso trimestre); a livello
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regionale si accentua il calo al -8% rispetto al -6,9% dello scorso trimestre. Negli alberghi, bar e ristoranti (17 risposte), la variazione del volume d'affari a Bergamo è meno negativa (-3,1% contro il precedente -14,2 %); mentre in regione il calo si approfondisce al -6,9% dopo il -5,1% dello scorso trimestre. Negativa l'attività dei trasporti, in leggero recupero a Bergamo (-7 % contro il -10% precedente: 18 risposte),
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positiva inversione di tendenza (+2% dopo il -0,7% dello scorso trimestre). Nei servizi avanzati (26 risposte) il volume d'affari a Bergamo è in calo meno accentuato (-6,8) rispetto al precedente trimestre (-10,9%) così come a livello regionale (-3,6% dopo il -4,1% nel trimestre precedente). Negli altri servizi (7 risposte) si conferma positivo, in attenuazione, il giro d'affari a Bergamo ( +2,5% dopo il +6,9,% della
Il Presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti: «L'industria bergamasca contiene le perdite perché può contare su un nucleo forte di imprese esportatrici che restano competitive sui mercati internazionali»
in peggioramento in Lombardia (-4,6% dopo il -3,7% del trimestre scorso). Nell'informatica e tlc (13 risposte) la variazione tendenziale rimane negativa ma in leggero miglioramento a Bergamo (-2% rispetto al -4,7% della precedente rilevazione), mentre in Lombardia si registra una
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volta scorsa); resta negativo in Lombardia (-4,1% dopo il precedente -2,8%). Infine nei servizi alle persone (12 risposte) vendite in calo meno intenso a Bergamo (-6,9% dopo il -8,5% del primo trimestre), in peggioramento in Lombardia (-8,5% rispetto al precedente -5,4%).
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Top business
BLÅKLÄDER QUANDO LA QUALITÀ RENDE SICURI
MASSIMILIANO TOMASONI, DIRETTORE COMMERCIALE DEL MARCHIO SVEDESE PER L'ITALIA, CI ILLUSTRA IL KNOW-HOW DELL'AZIENDA BASATO SU QUALITÀ, FUNZIONALITÀ E DESIGN Testo&foto di Giorgio Chiesa
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e si desidera creare qualcosa di duraturo, bisogna sapere ciò che si fa. Non è sufficiente utilizzare i migliori tessuti e attrezzature, ma bisogna avere anche un'idea precisa del lavoro nella sua globalità e, al tempo stesso, avere cura per i detta-
gli. Solo se si procede in questo modo si potrà portare a termine un lavoro ben fatto. La filosofia di Blåkläder si basa sullo sviluppo di prodotti di qualità, in grado di rendere la vita quotidia-
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na più sicura, più semplice e più confortevole". Recita così il racconto di Blåkläder, ripreso direttamente dal sito Internet www.blåkläder.com, lo stesso che ci ha illustrato Massimiliano Tomasoni - direttore commerciale e consulente esclusivo per l'Italia -, all'interno del suo studio. Perché il marchio svedese, leader a livello europeo nell'abbigliamento da lavoro, non si accontenta di fornire capi e accessori di qualità assoluta, ma investe anche in funzionalità e design. Un know-how che deriva da un'esperienza più che cinquantennale come produttore tout court del settore. "Un nostro pantalone - ha affermato Tomasoni - è immediatamente identificabile. Quando lo si vede, si ha l'impressione che ad indossarlo sia un serio professionista del lavoro. Soddisfa tutti i requisiti più severi in termini di qualità, comodità ed estetica e gratifica chi lo porta. Bisogna, infatti, essere sinceri ed ammettere che molte volte è l'abito a fare il monaco e nel caso specifico il "monaco" è l'artigiano o il lavoratore. Quando un lavoratore entra nella casa di un privato vestito in maniere trascurata, consegna immediatamente l'impressione di scarsa professionalità: questo genera sfiducia. Un effetto che viene sicuramente scongiurato dal marchio svedese, che come detto non si accontenta dell'appagamento dell'occhio".
Un processo che per quanto riguarda le scarpe da lavoro è già ben avviato. "Le giovani generazioni devono voltare pagina. La scarpa da lavoro, uno dei tanti articoli del workwear, è arrivata per prima ad abbracciare questi concetti: inizialmente, assieme al resto dell'abbigliamento, era costruita con criteri che salvaguardavano, giustamente, solo la sicurezza. Ora si cerca anche la comodità del lavoratore e l'estetica in generale per tutto il comparto. Uno dei
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lavorativa, ergo deve fungere come un "attrezzo". Non partiamo sviluppando un capo pensando a quanto possa costare all'utilizzatore finale ma pensiamo e operiamo in modo opposto. Il concetto è e sarà sempre: quali caratteristiche dovrebbe avere un pantalone , per esempio, di un carpentiere? Solo dopo lo sviluppo l'azienda ne determina il prezzo. E' questa la differenza tra chi sviluppa e produce in casa propria rispetto a chi si limita a copiare pensando di aggredire un mercato, quello dell'abbigliamento da lavoro in generale ma in modo più specifico quello di alta gamma, proponendo prodotti copiati nel design ma privi di nozioni in termini di vestibilità, tecnicità, design e qualità". Il valore aggiunto di un capo di alta qualità non può essere misurato nella differenza di prezzo fra uno di fascia media
e un nostro qualsiasi indumento. Diciamo che un nostro pantalone, per esempio, "dà il meglio di se" quando viene utilizzato in "prima linea" e dopo il ventesimo lavaggio (anche fino a 85°)".
tanti luoghi comuni che deve essere sfatato è il mito del jeans come sinonimo di robustezza. Esistono ormai tessuti misti che pesano circa la metà e che durano fino a dieci volte di più. Sembra strano, ma la moda ha influenzato anche questo ramo dell'abbigliamento. Comunque, per i nostalgici, la nostra gamma prevede anche qualche pantalone in tessuto jeans e giusto per cavalcare l'onda fashion abbiamo sviluppato un pantalone extreme-performance in tessuto denim".
Qual è il vantaggio competitivo di Blåkläder? "Siamo produttori esclusivamente di abbigliamento da lavoro d'alta gamma. Dalla progettazione del capo fino alla sua realizzazione, tutto è realizzato internamente e tutto è pensato appositamente per quei lavoratori che esigono molto dalla propria immagine e dagli strumenti di lavoro che quotidianamente utilizzano. Una nostra linea guida sta proprio nel concetto che un indumento da lavoro di alta qualità debba funzionare per migliorare la propria performance
Una storia di oltre 50 anni. Ce la potrebbe riassumere in poche battute? "GEFAAB fu fondata nel 1937 nella città di Tranemo. Inizialmente l'attività era incentrata sulla produzione di indumenti da lavoro. In seguito, durante la Seconda Guerra Mondiale, l'azienda dovette mutare tipologia di produzione per far fronte alle esigenze dell'esercito svedese e l'abbigliamento da lavoro fu temporaneamente messo da parte. Negli anni '50 l'attività fu ampliata con l'introduzione di linee di abbigliamento alla moda e per il tempo libero, per adulti e bambini. La nuova impostazione aziendale portò alla creazione di una nuova compagnia, la "Gustonbolaget", che a sua volta cambiò nome e divenne la AB BLÅKLÄDER" con sede a Svenljunga, poco distante da Gothemborg.
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Quali sono i parametri che vengono dunque presi in considerazione durante lo sviluppo e la produzione? "Il primo è sicuramente la qualità, poi la funzionalità e il design. La seconda sta proprio nella comodità intesa a 360 gradi, sia per quanto riguarda le taglie fino ad arrivare agli accessori. Siamo infatti la prima azienda che si è adeguata alle normative europee vigenti (ad esempio in merito alla grandezza delle tasche per ginocchiere). L'idea di fondo è quella di andare ad abbracciare tutte le fasce d'età, per consentire un giusto ricambio generazionale in base al grado di fidelizzazione". Quali lavori siete in grado di "vestire"? "In primis l'artigianato, poi l'industria, il service assistenza, l'antifiamma, l'alta visibilità, l'ignifugo, gli abiti da profilo aziendale e tutto ciò che riguarda la promozione da lavoro, poi ancora l'invernale. Essendo la casa madre svedese, è facilmente intuibile che sui capi invernali sappiamo il fatto nostro. Non basta certificare, come purtroppo troppo spesso accade, l'indumento con una semplice dicitura "certificato contro il freddo". Operando in tutta Europa e con i mercati scandinavi, che ad oggi sviluppano circa il 45% del fatturato europeo di Blåkläder, dove per motivi climatici gli inverni sono lunghi e rigidi (fino a -40° in certi casi) la nostra linea invernale (guanti, capi spalla, pantaloni, calze e intimo) è sottoposta a vere e reali esposizioni al freddo. Vorrei far capire agli imprenditore edili, ad esempio, che l'orgoglio che lo lega alla propria azienda potrebbe essere trasmesso ai suoi dipendenti anche con un abbigliamento curato, che rispecchi la sua filosofia legata all'attenzione per i particolari, agli immobili che costruisce con criteri odierni, innovativi, eleganti. Vorrei informarlo del fatto che c'è un'azienda anche nel settore dell'abbigliamento da lavoro che ha la sua medesima vision, e che è pronta ad offrire tutto ciò che chiede". La qualità, notoriamente, si paga. Come vi collocate sul mercato? "Ripeto il concetto espresso precedentemente: i nostri pantaloni, ma in generale i nostri prodotti, danno il meglio quando vengono utilizzati in prima linea. Solo in questo caso ti rendi conto della qualità di un prodotto studiato, prodotto e commercializzato da un'azienda che fa solo quello. Il
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nostro prezzo (utilizziamo un unico listino per tutta Europa, salvo Scandinavia) è comunque inferiore ad altri marchi svedesi equivalenti e distribuiti in Italia, in funzione del fatto che noi operiamo come succursale della casa madre, senza distributori e importatori. Io vedo in quei marchi la nostra reale concorrenza, ben vengano aziende che propongono prodotti altamente qualificati e di alta qualità. Non voglio sembrare presuntuoso, ma bisogna ben definire ciò che separa, per usare una metafora, un vino "da supermercato" ad una pregiata cantina: sono due prodotti nemmeno lontanamente paragonabili. Possiamo poi tranquillamente affermare che lo scarto che diamo in termini di qualità e di know-how non è certamente proporzionale alla variazione del costo al cliente finale: sia in termini di durabilità, sia in termini di soddisfazione dei dipendenti e, perché no, anche in termini di estetica". Come "funziona" Blåkläder da un punto di vista aziendale e produttivo? "L'azienda ha attualmente sette unità produttive, con management svedese ma manodopera locale, in paesi del Far East (Sri Lanka e Vietnam dal 1982). Il fatturato è di circa 72 milioni di euro all'anno ed in questo istante stiamo crescendo del 20% su tutti i mercati in cui siamo presenti. L'azienda impiega circa 3800 persone ed è leader assoluta in Europa, a "pari merito" con un altro brand svedese". Infine, un occhio è posto anche verso l'ambiente. "Non controlliamo attentamente solo le cuciture dei nostri capi, ma anche i nostri processi produttivi, per assicurarci che la produzione avvenga in maniera corretta. Perché i diritti umani e l'impatto ambientale non hanno confini. Controlliamo ad esempio che gli indumenti non contengano sostanze chimiche vietate e che l'ambiente di lavoro nei nostri impianti di produzione sia sicuro. Sviluppiamo i nostri prodotti in modo che abbiano un'elevata qualità e possano essere utilizzati per molto tempo, risparmiando così le risorse ambientali. Richiediamo anche ai nostri fornitori di tessuti e accessori le stesse certificazioni. Questo si traduce in un "code of conduct" che è parte integrante del nostro DNAprofessionale".
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FLASH Rosso porpora
CONTRATTO INTEGRATIVO ALLA FAAC DI GRASSOBBIO
E
ra giovedì 29 marzo quando la Curia scoprì di essere stata nominata erede universale del compianto Michelangelo Manini presidente della Faac e di divenire, quindi, proprietaria della multinazionale dei cancelli automatici fondata nel 1965. Questo sei mesi fa poi è spuntato un nuovo testamento e il 20 giugno scorso un dentista di Sasso Marconi è andato da un notaio di Modena per farselo validare. Nel documento l'uomo verrebbe designato come erede da Michelangelo Manini, il proprietario dell'azienda morto all'età di 50 anni. Sono stati i parenti dell'imprenditore a rendere pubblica la cosa. Gli stessi che avevano già impugnato, contestandone l'autenticità, quello risalente al 1998 in cui l'imprenditore deceduto lasciava tutti i beni, azienda di Zola Predosa compresa, alla Chiesa di Bologna. Ma la querelle non ancora risolta (il 27 settembre c'è stata un'udienza al tribunale civile) non ha impedito ai lavoratori della Faac di Grassobbio (ex Genius), azienda di 55 lavoratori assorbita dal Gruppo bolognese a fine 2011 di approvare a grande maggioranza il contratto integrativo aziendale, valido per il triennio 2013/2015 e comunque fino a definizione di una
nuova intesa. Per essere il primo integrativo in azienda l'accordo prevede l'introduzione di 40 ore di permessi retributivi aggiuntivi (20 ore di visite mediche e 20 ore per terapie) e intese che limitano la precarietà per i lavoratori assunti con contratti a termine o in somministrazione attra-
verso specifici diritti di precedenza nei nuovi contratti di lavoro. Altro aspetto non banale è la massima disponibilità dell'azienda a investire in salute e sicurezza. Per quanto riguarda il lato
economico dell'accordo oltre all'aumento della quota aziendale (2/3 del costo) sul servizio mensa preesistente, c'è un importo economico che parte da 650 euro sull'anno di riferimento 2012 ad 850 euro a regime nell'anno 2014, legato a parametri di redditività e produttività; questi parametri saranno condizionati dalla presenza lavorativa, con franchigie per ricovero ospedaliero e relativa convalescenza. L'unica nota critica dei lavoratori riguarda il parametro produttività, "ma abbiamo preteso - dice Marco Tebaldi della FIM CISL- una clausola di salvaguardia sull'effettiva fattibilità del target, oppure si ridiscutono gli obiettivi. Non temiamo comunque confronti a riguardo con l'azienda: negli anni i lavoratori hanno dimostrato la propria capacità produttiva e paradossalmente il parametro produttività potrebbe diventare per noi un elemento di garanzia per il mantenimento del sito a Grassobbio". Del resto nella sua prima visita alla Faac di Zola il cardinale Carlo Caffarra ha assicurato che "fino a quando io sarò a capo di questa diocesi nulla cambierà e anche chi mi succederà rimarrà su questa linea". Automatico (si tratta pur sempre di cancelli).
Bianco papale
POLTRONA DEL PAPA MADE IN BERGAMO
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eatingGo, una poltroncina motorizzata che grazie ad un joystick cammina da sola. A idearla un architetto milanese e due artigiani bergamaschi che lo scorso mese, nel corso di una udienza, l'hanno consegnata direttamente al Papa. La speciale poltrona è stata realizzata da Silvio Bergamelli titolare, insieme al fratello Luigi, della Tec.Meca di Albino e dall'architetto Letizia Lionello, designer milanese che l'ha disegnata. Per Benedetto XVI la ditta ha realizzato un modello assolutamente unico e non riproducibile con un rivestimento in tessuto francese di altissimo pregio e qualità. Al progetto hanno partecipato, insieme ai produttori Tec.Meca, anche la tappezzeria Carrara di Albino e lo studio ribesdesign che ha progettato il joystick della poltroncina. SeatingGo è l'ultimo progetto di Tec.Meca che da anni si occupa di auto-
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mazioni per anziani e disabili. Sono stati realizzati e brevettati diversi modelli di carrozzina elettrica per interni, che i fratelli Bergamelli hanno voluto chiamare Self, proprio perché
l'intento è dare maggiore autonomia a disabili e anziani. Tec.Meca nasce più di 30 anni fa come azienda specializzata in automazioni industriali e si distingue per la capacità di strut-
turare ogni progetto adattandolo al cliente, studiando macchine per imballaggio, macchine per il settore tessile tipico della Valle Seriana e altri automazioni particolari. I cambiamenti del mercato, la crisi e la voglia di rinnovarsi avvicinano l'azienda di Albino ad un mondo, quello del sociale, fino ad allora inesplorato. Per risolvere alcuni problemi motori e per migliorare la vita delle persone Tec.Meca brevetta alcuni dispositivi destinati a risolvere problemi legati alla disabilità e alla terza età: un semaforo tattile per non vedenti "Daxel" e una carrozzina elettrica "Self" per la casa. Dal 2005 in poi, da una continua ricerca, sono nati 10 modelli di Self fino al 2012 e a progettare con l'architetto Letizia Lionello, SeatingGO. E' quest'ultima novità a riscuotere l'interesse e suscitare la curiosità della Santa Sede tanto da richiederne un modello per il Pontefice.
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Brescello & Luceto
DON AGOSTINO PAGANESSI, «PEPPONE» E LA CARITÀ CRISTIANA
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entre fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra". Il versetto del Vangelo secondo Matteo (6,3) riassume il senso della carità cristiana ma quando i parrocchiani di San Matteo a Luceto, frazione di Albisola in Liguria, hanno chiesto la cacciata del parroco don Agostino Paganessi probabilmente hanno preso troppo alla lettera il passo evangelico. L'invito ad agire con grande discrezione, quando si
tratta di opere caritatevoli, è rivolto al singolo ma non significa che non si possa conoscere la misura della carità di altri, nel caso specifico del bergamasco don Agostino Paganessi. I fedeli con tanto di raccolta di firme hanno chiesto la cacciata del parroco "colpevole" di aiutare troppo i poveri della città. La petizione è stata inviata al Vescovo di Savona, monsignor Vittorio Lupi che si è recato personalmente a Luceto per controllare i conti della parrocchia e ha trovato tutto in ordine perché, in realtà, don Agostino Paganessi aiuta i poveri con i suoi risparmi, senza sottrarre nulla alle casse della chiesa. Non conta, "è troppo aperto e disponibile, deve essere mandato via", sostengono i parrocchiani. "E pensare che quando sono arrivato qui mi hanno detto di stare attento perché erano tutti di sinistra" risponde don Agostino. "Quello che si contesta - fanno sapere i promotori della petizione - è l'accoglienza indistinta anche di chi potrebbe darsi da fare piuttosto che elemosinare denaro". Ma don Agostino non si dà per vinto: "In una parrocchia ci sono due amministrazioni distinte una personale, quella del sacerdote, e una della comunità. A gestire i fondi della parrocchia c'è un parrocchiano, io non tocco nulla. Ciò che posso dare ai poveri, secondo le mie possibilità, lo do. Non mi sembra un'eccezione, la Chiesa lo insegna". A scendere in campo in difesa del prete bergamasco è un novello "Peppone", Carlo Baccino, presidente del circolo Arci del paese: "Quella di don Agostino è la vera carità cristiana" afferma. Una vicenda strappata alle invenzioni letterarie di Giovanni Guareschi.
Letto per voi
MARZANO: "QUEL CHE RESTA DEI CATTOLICI”
A
bbiamo letto degli intrighi all'ombra del Vaticano, delle trame o presunte tali nate tra i corridoi curiali, delle mosse e delle contromosse come nel gioco degli scacchi dei singoli protagonisti per guadagnarsi un posto al sole. Ma cosa sta vivendo, lontano dalla chiesa "ufficiale", il "cattolicesimo reale"? Lontano dai riflettori dei media qual'è la vita quotidiana di milioni di credenti? La risposta è scritta nel libro scritto da Marco Marzano che insegna sociologia all'Università di Bergamo e pubblicato da Feltrinelli col titolo "Quel che resta dei cattolici. Indagine sulla crisi della Chiesa in Italia". Il libro è un'inchiesta sociale, il resoconto di un viaggio durato tre anni, compiuto dall'autore in decine di parrocchie e di ora-
tori in tutta la Penisola (ma soprattutto al Nord), a contatto diretto con tanti preti e laici impegnati nella Chiesa, e poi nelle aule di catechismo, in quelle dei corsi prematrimoniali, nelle assemblee parrocchiali, nelle corsie ospedaliere, nei seminari diocesani, ai funerali, e in altri luoghi ancora, ovunque si svolga concretamente la vita quotidiana dei cattolici italiani. Il risultato è una lettura sociologica originale dei cambiamenti in atto e una narrazione vivace e avvincente, "movimentata" dalla presenza di tanti personaggi e dal racconto di situazioni, di storie, di luoghi. Tre immagini emergono dal libro. La prima è quella di un "banco vuoto", ovvero di un paese sempre più secolarizzato, in costante allontanamento da quella che è stata per secoli la "sua"
chiesa. Marzano racconta la secolarizzazione italiana prima di tutto ridimensionando i dati più diffusi sulla pratica religiosa. La seconda immagine è quella del "fortino assediato". È in questo modo che la gerarchia cattolica vede la chiesa: un'istituzione assediata da ogni lato e intenzionata a resistere a tutti i costi, a non cambiare. Le vittime di questa "linea" sono soprattutto le parrocchie. Marzano racconta questo "mondo dimenticato". La terza immagine è quella del "piccolo porto sicuro", quello rappresentato dai movimenti ecclesiali, dalle nuove sette cattoliche, la grande novità della chiesa italiana negli ultimi anni. A chi legge rimane l'immagine di una "base cattolica", troppo spesso dimenticata dall'opinione pubblica.
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di Livio Casanova L’intervista
MARTINA:
PRIMARIE PD? «VINCERÀ LA DEMOCRAZIA» DALLE PRIMARIE NAZIONALI ALLE REGIONALI FINO A PALAZZOFRIZZONI IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO, MAURIZIO MARTINA, CI SPIEGA COME FUNZIONA LO «STRUMENTO PIÙ LARGO E PARTECIPATO CHE CI SIA» RENZI? «HA IDEE DEBOLI, TROPPA PROPAGANDA»
"C
hi vincerà le primarie nel Pd?". E' l'unica domanda che avremmo voluto rivolgere (ma non abbiamo rivolto) a Maurizio Martina perché il segretario regionale dei Partito Democratico (per scaramanzia) non avrebbe risposto "Bersani", ma ci avrebbe detto "La democrazia" o almeno così avrebbe potuto rispondere. Il Pd è alle prese con le famigerate primarie. Sotto i riflettori il segretario uscente Pierluigi Bersani e il leader dei cosiddetti "rottamatori", il sinda-
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co di Firenze Matteo Renzi. Anche a Bergamo, come in tutto il resto d'Italia, gli elettori del Partito democratico si sono divi-
«Ho letto le proposte di Renzi: a mio parere ci sono idee deboli, troppa enfasi sulla propaganda e non c'è piena consapevolezza dei problemi radicali che l'Italia deve affrontare»
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si, per la maggior parte, tra renziani e bersaniani e quando incontriamo Martina lo troviamo alle prese con i preparativi per il prossimo 7 ottobre di "100 piazze per Bersani", cento gazebo in cento piazze che segnerà l'inizio della campagna per le primarie del segretario Bersani nella provincia di Bergamo e negli altri comuni orobici. L'incontro con il segretario regionale del Pd è stata l'occasione per parlare di primarie nazionali, di primarie regionali e di prima-
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non c'è piena consapevolezza dei problemi radicali che l'Italia deve affrontare. I prossimi anni non saranno una passeggiata. Serviranno autorevolezza, competenza e tenacia per cambiare in profondità il Paese e non stare solo sulla superficie". Si è dato delle regole il Pd prima di indire le primarie? Quali sono queste regole? "Saranno primarie aperte di coalizione, promosse dalle forze che firmeranno il "Patto dei Progressisti e Democratici". Potranno partecipare tutti gli elettori che si dichiareranno elettori del centrosinistra. Si voterà su due turni come per il Comune". Più che primarie l'impressione è di una semplice sfida che riguarda solo Renzi e Bersani. Non crede? "Non penso sarà così. Ci sono più candidature e tutte lavoreranno pancia a terra per affermarsi. Sarà un grande momento di partecipazione dei cittadini. Noi abbiamo scelto la strada dell'apertura totale. Altri, da Grillo alla Lega al Pdl faranno decidere solo al loro capo". Per che cosa si differenzia la proposta di Bersani rispetto a Renzi? "Bersani ha un progetto di cambiamento fondato sul lavoro, l'equità e la crescita: chi
rie comunali, del Partito Democratico, di candidature e di rottamazione partendo proprio da colui che è stato ribattezzato "il rottamatore", Matteo Renzi. Che cosa ne pensa della candidatura di Renzi alle primarie? "Penso sia una scelta legittima ma non convincente per quello che propone. Ho letto le sue proposte: a mio parere ci sono idee deboli, troppa enfasi sulla propaganda e
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«Bersani ha un progetto di cambiamento fondato sul lavoro, l'equità e la crescita: chi ha di più deve dare di più Ha i piedi per terra, non vende promesse irrealizzabili»
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ha di più deve dare di più. Ha i piedi per terra, non vende promesse irrealizzabili. Riparte dalla questione sociale ed economica. Indica l'obiettivo degli Stati Uniti d'Europa. Propone una ricostruzione nazionale fondata su forti basi etiche a cominciare dalla Politica e su una nuova via all'efficienza economica".
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per la politica ma non solo. Ma non possiamo solo fare propaganda e usare slogan vuoti. Per quanto riguarda il Pd in questi anni abbiamo rinnovato ovunque, molto più di quello che si racconta. E il
Prendiamo un tema come può essere la patrimoniale. Lei è favorevole o contrario all'introduzione della patrimoniale? "Favorevole ad un maggiore prelievo sulle rendite dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari per alleggerire le tasse su lavoro e imprese". Pd di Bergamo ne è un esempio". Complici i sostenitori dell'uno e dell'altro schieramento tutto sembra ridotto ad uno scontro tra cooptazione/conservazione e rottamazione. "Non è così. Il tema del rinnovamento delle persone è cruciale per tutti. Vale
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Martina, come giovane che fa parte della classe dirigente del Partito Democratico, si sente un innovatore? "Guardi, io sto coi piedi per terra. Più semplicemente mi sento uno che sta pro-
vando a fare la sua parte per migliorare il rapporto tra politica e cittadini con alcune idee per l'Italia figlie dei valori in cui credo". Ma scusi se insistiamo, se tutto il nodo del contendere si lega attorno a Renzi Bersani che senso hanno candidature come quella di Civati, Tabacci, Boeri, Nencini, Puppato etc.? "Il nodo del contendere non è quello. Il tema è l'Italia in un passaggio storico molto difficile. Come vogliamo uscire da questi anni di crisi? Con altre soluzioni d'emergenza, con il populismo e la demagogia, con un altro uomo solo al comando o con la ricostruzione della nostra democrazia per renderla più forte e più capace di governare i problemi? Questo è il cuore del ragionamento". Non si corre il rischio di dare l'immagine di un Partito Democratico che
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Il prossimo congresso del PD dovrebbe svolgersi nel 2013. Perché non è stato anticipato all'autunno del 2012 tenere le primarie interne e affrontare, poi, gli altri passaggi elettorali? "Perché è proprio uno strumento come il congresso a spingerti a discutere di te stesso più che del Paese. Sarebbe stato un errore. Con le Primarie aperte vedrete che tante gente si appassionerà a confrontarsi con noi sulle soluzioni per l'Italia". Quando si faranno le primarie? "Il primo turno dovrebbe essere domenica 25 novembre, il secondo turno il 2 Dicembre. Comunque le date verranno confermate definitivamente a breve." Saranno primarie di partito o di coalizione? "Come ho detto prima saranno di coalizione". Il mandato di Formigoni alla presidenza della Regione Lombardia finirà prima della scadenza di legge? "Io spero per il bene della Lombardia che si voti prima della scadenza del 2015. Al Pirellone c'è bisogno di una profonda stagione di rinnovamento delle persone e delle idee. E prima arriva, meglio è"
mette al centro i problemi stessi del partito prima dei problemi degli italiani? Che mette al centro le primarie in sé e per sé e non le idee e i progetti per l'Italia?
"Non dobbiamo correre questo rischio. Per questo dobbiamo concentrarci sul Paese reale. A partire da lavoro, redditi, competitività, istruzione, sviluppo sostenibile, nuovo patto fiscale. Le primarie devono servire a confrontarsi su tutto questo e altro ancora".
Lei ha lanciato le primarie anche per la Lombardia. Ha già in mente un percorso di condivisione su idee e canditati? "Noi proponiamo un Patto Civico per la Lombardia in grado di unire tutte le forze che condividono un programma
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Non c'è il rischio di assistere alle solite alchimie elettoralistiche delle segreterie di partito? "Per noi non direi proprio. Le Primarie sono lo strumento più largo e partecipato che ci sia. Semmai sono gli altri a chiudersi nelle segreterie. Perché il centrodestra o Grillo non fanno le primarie come noi?". Alla luce degli ultimi eventi e visto le titubanze nel dar corso ad una una nuova legge abrogativa del porcellum quando parla di primarie lei pensa anche anche a primarie per le liste elettorali? "Io spero che questa pessima legge elettorale venga cambiata. In ogni caso per quello che riguarda il Pd noi le liste le faremo a partire dai territori. Saranno le realtà locali a dare il passo alle scelte". Ci saranno le primarie anche per Palafrizzoni? "Immagino di si. Ma lo deciderà a tempo debito il Pd di Bergamo con la coalizione". Cosa ne pensa di Giorgio Gori candidato sindaco Pd a Palafrizzoni nelle prossime amministrative del 2014? "Penso sinceramente che ogni ragionamento sul candidato Sindaco oggi sia davvero prematuro". A Roma Pier Luigi Bersani, nella corsa alla leadership nazionale, sta a Matteo Renzi come a Bergamo Elena Carnevali, nella competizione per la candidatura a sindaco del capoluogo, sta a Giorgio Gori?
Giorgio Gori candidato sindaco del Pd a Bergamo? "Oggi ogni ragionamento è prematuro»
di rinnovamento a partire da alcuni temi cruciali: modello di sviluppo, sanità e welfare, sapere e competitività. I candidati verranno dopo. E comunque faremo Primarie aperte perché devono essere i nostri elettori a scegliere".
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"Guardi, ogni vicenda è una storia a se. Eviterei schematismi di questo tipo" E cosa farà (da grande) Martina? Correrà per… "Martina? Posso dirle dove corre adesso...a casa dai suoi bimbi".
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SPREAD TRA ZERO E 60 A BERGAMO È PARI A 11 CLASSIFICA DEI FURBI, DEGLI EVASORI FISCALI O DELL'ARTE DI ARRANGIARSI? DA UNO STUDIO DI EURISPES EMERGE LO SPACCATO TRA RICCHEZZA REALE E REDDITI DICHIARATI DEGLI ITALIANI BERGAMO VIRTUOSA, HA LO SPREAD TRA I PIÙ BASSI
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ergamo ha uno spread tra i più bassi d'Italia. Lo dimostra una recente ricerca Eurispes che misura, per ogni provincia italiana, il tenore di vita -reale- delle famiglie con il tenore di vita dichiarato al fisco. Da 0 a 60 più si ci avvicina a quest'ultimo e meno i redditi dichiarati corrispondono alla realtà. La realtà più virtuosa è la Valle d'Aosta con uno spread pari a 1, seguita dal Trentino Alto Adige e dalla Lombardia fino alla meno virtuosa, la Puglia, con uno spread pari
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a 54. Significa che nel tacco d'Italia si vive molto meglio di quanto dovrebbe essere possibile in base alle dichiarazioni dei redditi. La Puglia è seguita dalla Sicilia con uno spread a quota 53, poi Campania con 51, Calabria con 50 e Basilicata con 47. L'Istituto di ricerca ha fotografato anche la situazione in tutte le province italiane. A Bergamo è assegnato uno spread pari a 11, lo stesso di Modena. Va meglio Sondrio che invece si è attestata su uno spread pari a 2. Fanalino di coda è invece Catania. Sempre secondo l'istituto di ricerca l'economia sommersa nel nostro Paese vale circa 530 miliardi di euro, pari al 35% del Pil ufficiale (1.540 miliardi), una somma equivalente ai Pil ufficiali di Finlandia, Portogallo, Romania e Ungheria messi insieme. Il risultato è un circolo vizioso ai danni dell'erario. Partendo dall'assunto che tutti devono pagare le tasse, il continuo aumento del debito pubblico "costringe" i governi ad aumentare le tasse, questo non dissuade certo famiglie e imprese dall'evadere e lo Stato, a sua volta, aumenta ulteriormente la pressione fiscale. "In questo mondo non vi è nulla di sicuro tranne la morte e le tasse" scriveva Benjamin Franklin (l'inventore del parafulmine) in una lettera indirizzata ad un amico, un certo Leroy. Non al Signor Rossi.
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Futuro
GREENPEACE TRACCIA LA «ROADMAP» DEL MONDO SOSTENIBILE
IL DIRETTORE GIUSEPPE ONUFRIO: «NEL 2050 ABBIAMO LA POSSIBILITÀ DI PRODURRE ENERGIA «GREEN» AL 100%, MA LA POLITICA DEVE CAMBIARE ATTORI, A PARTIRE DAL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO» A cura di Giorgio Chiesa
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erranno banco per i prossimi vent'anni, saranno un problema nei prossimi quaranta se non verranno prese le scelte giuste, riscriveranno la macroeconomia dei prossimi sessanta. Stiamo parlando di tematiche energetiche, di come si sposteranno gli equilibri mondiali a tutti i livelli e del ruolo sempre maggioritario che occuperanno le rinnovabili. Per riuscire a comprendere la complessità della materia, abbiamo chiesto a quello che può essere definito uno dei massimi esperti a livello nazionale. Un desiderio di conoscenza che ci ha portato fino a Roma, nel quartier generale di Greenpeace, per incontrare il direttore esecutivo Giuseppe Onufrio. "In queste settimane - ha esordito - la banca tedesca per gli investimenti pubblici ha aperto una linea di credito per le rinnovabili di 100 miliardi di euro. Una nota da puntualizzare: si tratta di una banca pubblica al 100%. L'Italia, in questo processo di aggiornamento energetico, potrebbe giocare un ruolo importante perché la nostra economia è strettamente connessa a quella tedesca e ugualmente a quella delle altre maggiori forze europee. Purtroppo, però, il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha deciso di frenare su questi punti, facendo leva sulle polemiche legate ai costi di questo mercato. Queste scelte sono un
danno anche da un punto di vista macroeconomico, senza sviluppo interno è infatti impossibile esportare". Avete tracciato uno scenario di possibile "sviluppo sostenibile"? "Abbiamo disegnato una "roadmap" a livello europeo ed è bene precisare fin da subito che i nostri studi sono modellati sull'attuale sistema
economico. Questo scenario è realizzabile nel 2050, la stessa data posta dall'Unione Europea per il raggiungimento dell'80% di energia utilizzata da fonte rinnovabile. Con questo studio siamo arrivati quasi al 100%, perché le ipotesi formulate sulle risorse e sui costi rendono possibile un simile livello. Già ora, i paesi più importanti hanno da due anni investito in modo massiccio su questa risorsa: la Cina, per esempio, è leader mondiale nell'eolico. In Cina si pianta una pala eolica ogni due ore". Quale ruolo avrà l'Italia in questo processo? "Il distacco dai paesi leader non è incolmabile. Se ci fosse un maggior investimento in ricerca e sviluppo e a livello industriale, unitamente ad una maggiore certezza sugli investimenti che la piccola e media azienda potrà compiere, la situazione nostrana potrebbe cambiare. Abbiamo dei pregi e anche dei difetti, ma la Germania - con cui, vorrei ripetere, siamo molto più connessi di quanto si potrebbe pensare - ha già abbracciato la via della riduzione che porta al 2020". Gli incentivi in Italia, però, sono stati fino ad ora generosi. "Ricordiamoci che il Giappone, che vuole uscire dal nucleare, è partito a razzo con gli incentivi, facendo 1.3 GWnei primi 2 mesi. In Italia erano troppo generosi, ma si è passato da un eccesso all'altro: il blocco del solare è grave, il futuro è là. Il mondo dell'energia è cambiato radicalmente nel giro di appena due anni, ancora oggi è tutt'altro che un mercato libero. Se dovessimo guardare la storia dei sussidi al nucleare rispetto a quelli che sono stati dati alle rinnovabili, ci accorgeremmo che non è stato fatto nulla".
Composizione del mix medio nazionale utilizzato per la produzione dell’energia elettrica immessa nel sistema italiano nel 2010 e 2011 FONTI RINNOVABILI
35,6%
36,7%
CARBONE
12,8%
14,6%
GAS NATURALE
42,4%
40,0%
PRODOTTI PETROLIFERI
1,6%
1,2%
NUCLEARE
1,7%
1,8%
5,9%
5,7%
ALTRE FONTI
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Com'è la situazione italiana in materia di consumi energetici legati alle rinnovabili? "Gli italiani, in materia energetica - pensiamo al nucleare propagandato come a basso costo e sicurissimo - sono stati trattati come fossero degli stupidi. Inoltre, veniamo da una situazione di ex monopolio pubblico e la trasparenza in questo settore è relativa. L'energia la paghiamo più della media europea, ma meno della Germania. E se guardiamo l'effetto che quest'ultima ha avuto in termini di dipendenza dall'estero, vediamo che il consumo interno lordo delle rinnovabili è passato dal 16% al 24% in due anni. Abbiamo fatto, senza che i media e il governo dicessero nulla, la più grande opera d'indipendenza energetica della nostra storia". Come funziona il mercato dell'energia in Italia? "Nelle economie di mercato si determinano i costi dell'energia elettrica con due sistemi. Il primo di chiama "Pay As You Bid", che consiste in un sistema di aste dove i produttori "entrano" su di una curva di costi. Il nostro, invece, è un sistema a prezzo marginale, in cui il costo è determinato dall'ultimo "ingresso", in questo caso il gas. Essendo, quindi, il costo determinato dal prezzo del gas, chi produce a carbone con centrali vecchie ha la possibilità di guadagnare molto. Questo succede quando la maggior parte degli impianti è già ammortizzato: vecchio carbone, vecchio nucleare e fonti rinnovabili al termine del periodo d'incentivazione. E' il business di Enel, pubblica per il 30%, che mantiene il 41% della sua produzione energetica a carbone e che quindi vuole mantenere il suo status di privilegio, scaricando costi sociali e ambientali sui cittadini. Senza che gli stessi avvertano benefici in bolletta". Il costo per questo "avvenire rinnovabile" è sostenibile? "L'ingresso del fotovoltaico ha già tagliato il picco di mezzogiorno, la fascia più costosa. E il costo delle emissioni di CO2 dovrà essere integralmente pagato a partire dal 2013. Non possiamo dire che la via rinnovabile sia a buon prezzo, ma questo sforzo durerà massimo fino al 2030, il giusto tempo per ammortizzare l'investimento. Inoltre, l'indipendenza energetica ha un valore inestimabile a livello strategico e la spinta occupazionale sarà addirittura del 40% per l'intero comparto". Chi dovrebbe farsi carico di questi costi in una simile situazione di crisi? "Il prezzo dell'energia crescerà comunque, perché i combustibili fossili diverranno, col tempo, sempre più rari. Anche qui, è una questione di regia e politica industriale. Le piccole e medie imprese che hanno investito sul solare andavano pilotate. Le rinnovabili hanno una forte relazione con il territorio e i margini d'innovazione sono ancora notevoli, saranno le imprese di medie dimensioni quelle che inizieranno il processo di rinnovamento, ma dovranno essere guidate da leggi serie e durature nel tempo". L'Italia può fare qualcosa indipendentemente dall'Europa? "Per basare lo sviluppo sulle rinnovabili servirà un'integrazione a livello europeo praticamente totale. Dovrà cambiare anche la rete elettrica, per mettere in connessione il grande eolico del Nord con il solare del Sud. Questo tipo d'investimento si traduce, secondo i nostri studi, in 72 miliardi di euro da investire a livello europeo in 30 anni: una cifra assolutamente nell'ordinario. E' chiaro, dunque, che la mancanza di una strategia politica ed economica sulle rinnovabili, al giorno d'oggi, è un vero e proprio suicidio economico".
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Foto di Giorgio Chiesa
"Contest di idee"
SMART CITIZENS IN SMART CITIES DIBATTITO ALL'AMERICANA AL FASE DI ALZANO LOMBARDO: IN 8 MINUTI I PROGETTI DEGLI UNIVERSITARI, LA REPLICA IN 5 MINUTI DELLE ISTITUZIONI SULLA CITTÀ DEL FUTURO. IL SOGNO DELL'ASSESSORE CECI: "NEL 2019 BERGAMO CAPITALE EUROPEA "SMART" DELLA CULTURA"
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uoversi in modo sostenibile, interagire con i cittadini, migliorare il trasporto e proiettarsi sempre più verso quei lavori cosiddetti green. C'è stata tanta voglia di concretezza nel dibattito all'americana che si è tenuto al FaSE - Fabbrica Seriana Energia di Alzano Lombardo organizzato dal Consorzio Compere: proposte reali presentate dagli studenti dell'Università degli Studi di Bergamo per migliorare la nostra città rendendola sempre più smart, intelligente e tecnologica. E soprattutto una convinzione su tutte: per fare una smart city servono gli smart citizen, ovvero la partecipazione della cittadinanza è fondamentale per creare le città intelligenti. Agli studenti sono stati accordati 8 minuti per proporre la propria presentazione su un tema specifico della sostenibilità, 5 minuti invece il tempo a disposizione dei "big" per rispondere al progetto con le proprie osservazioni, con la moderazione del giornalista Dino Nikpalj. Queste le modalità di svolgimento di un contest che ha premiato tutti i partecipanti: il riconoscimento della giuria popolare è andato a tutti gli stu-
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denti e non ad un singolo progetto perché - è stato detto da Nunziante Consiglio, Presidente di Teb S.p.A a nome di tutti i presenti "ognuno ha contribuito in modo determinante e importante a questo laboratorio di idee per il nostro futuro".
eco Mario Salomone, Professore di Sociologia dell'Ambiente e del territorio e di Educazione ambientale all'Università
Molte idee sono state proposte da Davide Gherardi per il tema "Sostenibilità e for-
degli Studi di Bergamo - possiamo davvero rinnovarci". Smart city significa anche smart mobility: lo ha spiegato Milan Zezelj che ha sottolineato le problematiche di uno
mazione" a partire dalle mense a chilometri zero nelle scuole fino raccolta differenziata, passando per la partecipazione attiva sin dalla più piccola età. "Solo così e solo costruendo giorno per giorno la cultura della sostenibilità - gli ha fatto
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degli snodi chiave del territorio orobico - l'aeroporto - spiegando come l'impatto sull'ambiente abbia ormai superato gli effetti benefici di tale struttura. "Una possibile soluzione è il Flight Efficiency Plan", ha detto lo studente, "che punta a una riconfigurazione delle rotte in modo da ridurre le emissioni durante la fase di decollo, una delle più inquinanti in assoluto, per esempio eliminando i tempi di attesa in pista del velivolo a motore acceso". Temi e soluzioni sulle quali ha riflettuto anche Miro Radici, Presidente di Sacbo che ha spiegato come la socie-
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tà di casa stia già studiando approfonditamente soluzioni come quelle proposte. Sulla mobilità ha insisto anche Paolo
Nunziante Consiglio, a capo di una struttura - la Teb - "gioiello" per la nostra città, che viene oggi studiata anche da altre città europee. Per Bergamo Daniele Visinoni ha preTadini sottolineando la necessità di più piste ciclabili e più bici, unite car sharing e all'utilizzo del tram come strumento per aumentare la pedonalizzazione. Indicazioni che hanno visto il parere favorevole di
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sentato uno studio sulle zone a traffico limitato e sulle zone 30 confrontandole con altre città d'Italia e d'Europa, sottolineando la positività di queste azioni per la regolamentazione del traffico e la diminuzione dell'inquinamento. Uno studio che ha visto Gianfranco Ceci, vicesindaco di Bergamo,
referente per la Gestione della Mobilità e Trasporti del Comune di Bergamo e per il Progetto Mobilità Sostenibile verso Smart City, rispondere con la nuova ztl disposta nella zona dello stadio. In un racconto il suo sogno di vedere, nel 2019, Bergamo Capitale Europea della Cultura grazie al fatto di essere una città sostenibile e "intelligente".
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Smart city e sensibilizzazione dei cittadini. Per pensare a una città sempre più smart serve la green IT, ovvero una gestione della tecnologia dell'informazione che ci aiuti a ridurre il consumo di co2. "Per esempio - ha spiegato Rossella Presezzi - gestire l'illuminazione pubblica attraverso un'interfaccia web o avere a disposizione case intelligenti
FaSE, che ha realizzato un recupero dell'area delle ex Cartiere Pigna diventata oggi luogo di incontri e sinergie. dove poter inserire elettrodomestici intelligenti che tra loro operano in rete consentirebbe un risparmio fino al 30% dell'energia che consumiamo oggi". "Web, informazioni, rete: il cittadino deve poter godere di tutto questo ma deve essere anche messo nella condizione di poterlo capire", ha
Una città che ha saputo puntare sulla tecnologia e la vivibilità, con cui Bergamo si è confrontata oggi, è Genova, dove però, ha
spiegato Marco Castagna, direttore della Fondazione Muvita, oltre a credere in una smart city si vuole credere soprattutto in smart citizens: "se non decliniamo nella quotidianità della vita delle persone questi concetti, la smart city si limiterà ad essere un brand". L'intervento di Castagna ha fatto seguito alla presentazione della studentessa Vanessa Verdi che ha spiegato i concetti di
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Tema con cui non ha potuto che concordare Ferruccio Locatelli, Presidente di
aggiunto Roberto Anelli, assessore all'Edilizia Scolastica e Innovazione tecnologica della Provincia di Bergamo, riferendosi alle difficoltà delle generazioni non-web. "Anche nel nostro territorio abbiamo a disposizione esempi smart: luoghi dove aree dismesse e degradate sono state recuperate
- ha detto Filippo Paris -. La possibilità di far rivivere questi luoghi dà valore aggiunto al concetto di smart city".
Con Fabio Pioldi si è parlato di green job, ovvero quelle professioni nuove o già conosciute che stanno prendendo sempre più piede oggi, nonostante la crisi. Pioldi ha sottolineato l'importanza dei green job per il raggiungimento degli obiettivi della sostenibilità: "in Italia - ha aggiunto - i lavori sostenibili portano occupazione a 372mila persone con imprese e fatturati in aumento nonostante il pessimo periodo economico". Le figure più richieste nel nostro Paese vanno dal bio ingegnere al chimico ambientale ma anche progettisti verdi ed esperti di impianti alternativi. Il dato che emerge fortemente rappresenta però la formazione: i green jobs richiedono figure molto più competenti e preparate rispetto agli altri settori. A Pioldi ha risposto Stefano Civettini, in rappresentanza del Consorzio Compere: "Il nostro Consorzio rappresenta l'industria: abbiamo creduto molto nelle opportunità dei green job. Veniamo da settori diversi ma ciò che ci ha spinto a unirci sono le idee che ci accomunano: abbiamo visto nell'aggregazione l'opportunità di fare innovazione e di fare progetti sul territorio. I consigli che voglio dare oggi a voi studenti - ha concluso sono di partire dal basso con le vostre idee, di non aver paura ad esternare i vostri progetti e di fare rete con le generazioni più mature con cui potete confrontarvi".
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Fotoincisione 2000
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Parola all'associazione
BRIVIO: «TORNIAMO AD ESSERE ITALIA» SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO DAL CONSUMO DI SUOLO AGRICOLO COSTRUZIONE DI UNA FILIERA ITALIANA E BATTAGLIA PER LA DIFESA DEL MADE IN ITALY NELL'AGENDA DEL NUOVO PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI DI BERGAMO
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erve una svolta culturale che riconosca il valore dell'agricoltura e la sua centralità, non solo a livello economico ma anche dal punto di vista ambientale e sociale. Ne è convinto il presidente della Coldiretti di Bergamo Alberto Brivio che rivendica una maggiore attenzione per il settore, soprattutto in considerazione del contributo che può dare alla crescita del Paese. Qual è il ruolo che il comparto agricolo può giocare per superare questa fase di difficoltà? "Anche il nostro settore risente fortemente della crisi e i problemi con cui si confrontano quotidianamente i nostri associati sono tutt'altro che di facile soluzione. Come però ha sottolineato lo slogan della nostra ultima assemblea nazionale "L'Italia che fa l'Italia", noi ci riconosciamo in un'idea di crescita e sviluppo che vede nelle creatività delle piccole e medie imprese, agricole ma anche artigiane, commerciali, manifatturiere, una leva molto importante. Su questo aspetto crediamo di avere molto da dare e abbiamo un'idea di lavoro che guarda anche all'etica, alla sostenibilità e al benessere sociale. Il Pil è importantissimo, ma sono importanti
anche tutte quelle componenti immateriali legate alle nostre tradizioni, alla nostra cultura e al nostro meraviglioso territorio e che conferiscono ai prodotti Made in Italy caratteristiche che li rendono unici nel mondo. Il grande successo che il nostro agroalimentare riscuote all'estero è una dimostrazione di come sia importante puntare e investire proprio su questo valore aggiunto". E' solo un'idea o sta parlando di fatti concreti ? "Con un aumento del 18 per cento le esportazioni di vino e cibo Made in Italy sorpassano quelle di automobili e rimorchi che hanno fatto registrare un calo del 14 per cento negli ultimi cinque anni. Mi sembra che questi dati si riferiscano a fatti molto concreti. In questi anni le esportazioni di prodotti agroalimentari hanno raggiunto 15,2 miliardi di euro mentre al contrario le spedizioni di automobili, rimorchi e semirimorchi si sono fermate a 13,2 miliardi di euro, nella prima metà del 2012. C'e' una Italia del buon cibo e di quell'agroalimentare che sa incontrare i bisogni profondi dei consumatori e dei cittadini, del turismo, dell'arte, della cultura, della bellezza, dell'innovazione intelligente. E' questa l'Italia futura,
quella per cui il territorio è una miniera di opportunità, il cui modello di sviluppo è compatibile con la salvaguardia di un capitale umano e sociale unico al mondo". Il territorio quindi è un fattore strategico ? "Senza dubbio. Il problema è che non ancora tutti lo hanno capito, soprattutto nella nostra realtà. Nel panorama lombardo il maggior consumo di suolo agricolo si è verificato proprio nella nostra provincia. Secondo i dati del 6° Censimento Generale dell'Agricoltura elaborato dall'Istat, infatti, nella Bergamasca la superficie agricola dal 2000 al 2010 è diminuita del 23%. Segue la provincia di Sondrio con una riduzione del 19,2 per cento e la provincia di Lecco con una riduzione del 13,1 per cento. E' una situazione allarmante". Perché? "In una fase storica in cui la capacità di produrre cibo per "sfamare" la popolazione diventa sempre più centrale, è preoccupante vedere così poca sensibilità verso la scomparsa del terreno agricolo, un fattore fondamentale per la coltivazione. Il nostro territorio ci permette di produrre alimenti unici, ma soprattutto ci permette di produr-
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re cibo. Negli ultimi tempi le derrate alimentari sono diventate oggetto di speculazione e la stabilità sociale di alcuni Paesi è stata minata proprio dagli alti costi di alcuni generi alimentari di prima necessità. Non intendo certo fare dell'allarmismo, ma stiamo percorrendo una strada senza ritorno. Per il nostro futuro è di fondamentale importanza difendere il nostro patrimonio agricolo e la nostra disponibilità di terra fertile in una situazione in cui già adesso circa la metà dei prodotti alimentari sono importati, a cominciare dalla soia per passare al grano e anche al mais". C'è il rischio quindi che torni ancora lo spettro della fame? "Il pericolo è che dalla crisi economica si passi a quella alimentare. Il 46 per cento degli italiani è preoccupato che la produzione di cibo non sia sufficiente a soddisfare il fabbisogno della popolazione anche per effetto del calo delle terra coltivata. Secondo l'ultimo rapporto Ocse-Fao la produzione agricola dovrà crescere del 60 per cento nei prossimi 40 anni per far fronte all'aumento della domanda della maggiore popolazione mondiale. Dobbiamo riflettere su questi scenari che si stanno delineando, prima che sia troppo tardi. Le strade sono senza dubbio importanti, ma se continuiamo di questo passo la nostra agricoltura verrà azzerata e dovremo comprare i prodotti agricoli da altri Paesi al prezzo che ci verrà imposto e con la qualità che altri decideranno. Già nel mondo c'è corsa all'accaparramento delle materie prime agricole con pesanti investimenti nell'acquisto di terreni da parte di investitori istituzionali a partire dalla Cina e dai Paesi Arabi per garantirsi l'approvvigionamento alimentare". Tornando alla nostra realtà, com'è lo stato di salute della agricoltura bergamasca? "Le difficoltà sono generalizzate, ma a soffrire in questo momento sono soprattutto le aziende con un indirizzo più tradizionale, come quelle che operano nel settore della zootecnica da carne e da latte, nel florovivaismo e nella coltivazione dei cereali. I costi dei fattori di produzione sono alle stelle e la siccità quest'anno ha dato il colpo di grazia per quanto riguarda la diminuzione delle produzioni e l'aggravio delle spese, in particole quelle riferite all'energia. A questo si contrappone una remunerazione dei nostri prodotti molto bassa. E' emblematico il caso del latte. Nella Bergamasca è in continua diminuzione il numero degli allevamenti. Da un'analisi della nostra realtà associata a livello provinciale, emerge che negli ultimi 5 anni sono passati da 767 a 600. Far quadrare i bilanci è ormai diventata un'impresa: il prezzo del latte alla stalla è diminuito del 5,47% rispetto a quello dello scorso anno, mentre il costo della materie prime utilizzate per l'alimentazione è lievitato. In sette mesi il mais è aumentato di oltre il 40 per cento e la farina di soia di quasi il 70 per cento. Una vera e propria stangata! Anche il peso della burocrazia sta diventando insostenibile. Per quanto riguarda il settore vitivinicolo ad esempio, abbiamo calcolato che dalla produzione di uva fino all'imbottigliamento e vendita le imprese devono assolvere a oltre 70 attività burocratiche e relazionarsi con ben 20 diversi soggetti che vanno dal Ministero delle Politiche agricole alle Regioni, dalle Province ai Comuni, fino ad Agea, Organismi pagatori regionali, Agenzia delle Dogane, Asl, Forestale, Ispettorato Centrale qualità e repressione frodi, Nac, Guardia di Finanza, Nas, Camere di Commercio, organismi di controllo, consorzi di tutela, laboratori di analisi. I controlli sono certamente importanti, soprattutto quelli che garanti-
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scono la sicurezza alimentare ed ambientale che qualificano il nostro Made in Italy, ma bisogna anche stare attenti a non soffocare le imprese con carichi burocratici eccessivi". Quali sono i settori che vedono un futuro più roseo ? "In questo momento hanno prospettive migliori le aziende che hanno puntato sulla qualità e l'innovazione e quelle che hanno
saputo dare un valore aggiunto alle proprie produzioni, come ad esempio il settore orticolo con le verdure di "quarta gamma". Stanno crescendo l'agriturismo e le fattorie didattiche, anche se negli ultimi tempi sentono anch'esse le generali difficoltà delle famiglie. Segnali positivi arrivano anche dall'allevamento caprino e dalle aziende che stanno esplorando nuovi ambiti produttivi, come ad esempio la coltivazione dello zafferano e l'agricoltura sociale. Si stanno riscoprendo anche nuove risorse come la filiera del legno e la vendita diretta" La Coldiretti ha sempre creduto nell'opportunità della filiera corta… "Si, la consideriamo strategica per alcune tipologie di produzioni che sono pronte per essere proposte direttamente ai consumatori. Sta compiendo ulteriori passi avanti il progetto promosso da Coldiretti per la costruzione di una filiera agricola tutta italiana. Dall'esperienza dei mercati di Campagna Amica stiamo passando all'esperienza della Bottega, un punto di vendita diretta organizzata dagli agricoltori in cui viene proposto esclusivamente l'assortimento completo dei prodotti
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Made in Italy delle aziende accreditate al circuito di Campagna Amica. Questa rete di vendita diretta organizzata degli agricoltori, non solo garantisce ai consumatori prodotti agricoli al cento per cento italiani provenienti esclusivamente da aziende agricole e cooperative, ma può dare un contributo importante anche alla rivitalizzazione dei centri abitati, favorendone la sicurezza sociale e rafforzandone il sistema relazionale. Le Botteghe di Campagna
Amica infatti, oltre a rappresentare una opportunità per i produttori e per i consumatori, vanno anche a sostegno della storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani. Questo progetto è il nostro apporto per superare la crisi, in generale il settore può esprimere molto ma necessita di nuovi strumenti e nuove politiche". Dall'agricoltura arrivano quindi anche segnali positivi? "Certamente, e per fortuna. Anche se i problemi sono numerosi, si intravedono alcune opportunità. I giovani in particolare stanno ricoprendo l'attività agricola e stanno portando una ventata di passione e novità, guardando avanti e riscoprendo in chiave moderna le nostre tradizioni, trasformandole in valore aggiunto. Nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione che sono espressione diretta dell'identità italiana, dei suoi territori e delle sue risorse umane. Tutte queste esperienze dimostrano che il settore agricolo si è rigenerato con una classe di giovani di imprenditori che non si è arroccata, come spesso accade nei momenti difficili, nella
difesa dell'esistente, ma si è impegnata con successo nel capire e soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori. Per consolidare questi risultati serve una politica di creazione di imprese giovani all'interno di un'idea precisa di crescita economica del Paese"
DRIGO, IL NUOVO DIRETTORE Gianfranco Drigo, 47 anni, friulano, laureato in Scienze Agrarie, è il nuovo direttore di Coldiretti Bergamo. Succede a Lorenzo Cusimano, che è stato direttore della Coldiretti bergamasca per oltre due anni e ora dirigerà le federazioni di Coldiretti Catania e Coldiretti Messina. Drigo da gennaio 2011 è vicedirettore della Coldiretti di Mantova. Prima è stato direttore del CAA del Veneto e direttore della Coldiretti di Reggio Emilia. Ha ricoperto l'incarico di vicedirettore anche presso Coldiretti Udine. "Per me è un onore essere chiamato a guidare una Federazione che opera in una realtà così importante dal punto di vista agricolo - ha dichiarato il neo direttore della Coldiretti bergamasca - ; lavorerò per dare continuità al progetto promosso da Coldiretti per costruire una filiera agricola italiana, cercando di cogliere le peculiarità delle imprese agricole bergamasche e di rispondere alle loro aspettative. Il mio obiettivo sarà di favorire un lavoro di squadra capace di mettere in campo azioni volte alla tutela e alla valorizzazione del "Made in Bergamo" e alla costruzione di un rapporto proficuo con gli associati e le istituzioni presenti sul territorio". La Coldiretti bergamasca associa circa 3500 aziende agricole e dal punto di vista organizzativo è articolata in 7 uffici zonali e una sede provinciale. Dal punto di vista sindacale, conta complessivamente 130 sezioni e 4 zone.
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Risparmio
LA CONVENIENZA È ALL'ESSELUNGA PREZZI: A BERGAMO, PER FARE LA SPESA, IL SUPERMERCATO PIÙ ECONOMICO È L'ESSELUNGA DI VIA SAN BERNARDINO, IL PIÙ CARO SEMBRA ESSERE IL BILLA DI VIA TIRABOSCHI E IL PAM DI VIA CAMOZZI
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l'Esselunga di via Pietro Spino il supermercato più conveniente di Bergamo, almeno secondo una ricerca di Altroconsumo, l'associazione dei consumatori fra le più note d'Italia. All'Esselunga che sorge nell'area dell'ex
punti vendita più convenienti della penisola. Per quanto riguarda Bergamo, la spesa media annuale per famiglia toccherà quest'anno i 6.368 euro con una possibilità di risparmio massimo, decidendo cioè di fare la spesa nel punto vendita più caro o in
Magrini, con un ingresso in Spino e l'altro in via San Bernardino, partendo da un punteggio che stabiliva in "100" l'indice di maggior convenienza è stato assegnato 104 (praticamente un 4% più caro rispetto al punto vendita più economico in assoluto). Di questi tempi fare la spesa è sempre più una questione di convenienza visto che, secondo l'Istat, la spesa media di una famiglia italiana, tra alimentare, prodotti per l'igiene personale e per la casa, si prende il 20% del bilancio familiare. Risparmiare, quindi, diventa questione di strategia. Facile perdersi tra la pubblicità e i volantini delle offerte che prima di ogni fine settimana affollano le cassette della posta e, spesso e volentieri, piuttosto che spulciare voce per voce si preferisce farne un mazzo unico e gettarlo nella secchio della carta. Altroconsumo ha stilato una classifica dei
quello più conveniente, di 757 euro. Un risultato che porta la nostra città al decimo posto della classifica di convenienza su un totale di 61 centri monitorati (Milano, per esempio, è al nono posto, Varese è al ventesimo e Brescia al trentesimo). Nel valutare i diversi scenari possibili di acquisto e di possibilità di risparmio Altroconsumo ha effettuato la spesa in due modi. Sono stati
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creati dei carrelli-tipo, sia considerando 531 prodotti di marca, freschi, di 104 tipologie diverse (come biscotti, frutta, detersivi, bibite), sia scegliendo gli stessi prodotti, ma individuando i più economici in assoluto. Ma rispetto all'indice "100", che stabilisce i punti vendita o le insegne più economiche, quali sono i supermercati o gli ipermercati della nostra zona dove si risparmia di più? Nello specifico dopo l'Esselunga di via Spino seguono pari merito altri due supermercati l'Esselunga di via Filippo Corridoni e U2 Supermercato di via Mai all'angolo con via Pinamonte da Brembate (indice 105) . Buoni risultati anche per l'Auchan di via Enrico Fermi e per l'Iper di Seriate (109), per il Bennet di Albano Sant'Alessandro e l'Auchan di Giosuè Carducci (111). Il supermercato più caro della città, invece, sembra essere il Billa di via Gerolamo Tiraboschi e il Pam di via Gabriele Camozzi (118), ma non sono economici nemmeno i Carrefour Market di via Mafalda di Savoia (117) e di via Borgo Palazzo (116), il Pellicano di via Giuseppe Garibaldi (116) e di via San Bernardino (115).
La spesa media annuna delle famiglie bergamasche è di 6.368 euro, con un risparmio massimo ottenibile (in ambito cittadino) di 757 euro
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Testo&foto di Giorgio Chiesa Smile
CARE DENT IL FRANCHISING DEL SORRISO
SI CHIAMANO CHRISTIAN LA MONACA E CHICCO REGGIANI, CON LA LORO BISTAR HANNO IL COMPITO DI GESTIRE IN ESCLUSIVA PER L'ITALIA LA DIFFUSIONE E LO SVILUPPO DELL'IMPORTANTE MARCHIO SPAGNOLO
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ossono essere definiti i maestri del franchising. Stiamo parlando di Christian La Monaca e Chicco Reggiani, soci fondatori della società Bistar, costituita nel 2009 a cui è affidato il compito di gestire in esclusiva per l'Italia la diffusione e lo sviluppo dell'importante marchio spagnolo CareDENT. Ovvero, dell'azienda attiva dal 2004 che nella stessa Spagna e Portogallo è riuscita ad aprire 80 cliniche dentali operative di cui 30 dirette e 50 in franchising. La società spagnola ha sviluppato il modello di business con sede a Madrid e solo dopo una lunga esperienza lavorativa in reti di cliniche odontoiatriche presenti in Spagna sin dal 1989. Il forte know-how trasmesso dalla casa madre spagnola, assieme all'esperienza nel franchising quasi ventennale sviluppata dai soci italiani, hanno permesso alla Bistar di essere subito un'azienda in forte sviluppo e crescita, con obbiettivi molto ambiziosi. Attualmente, infatti, il Gruppo conta su circa 40 dipendenti e 50 medici dentisti che collaborano attivamente con le cliniche CareDENT. Una sfida vinta per i due imprenditori bergamaschi che hanno saputo scommettere su
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un brand sinonimo di qualità, sicurezza e professionalità. Ma ciò che colpisce maggiormente di CareDENT sono anche e
sicuramente i prezzi competitivi, unitamente alla possibilità di avere finanziamenti agevolati e incentivi vantaggiosi. Servizi aggiuntivi che, specialmente in un periodo di crisi, sono stati sempre più apprezzati e che hanno sancito il successo del marchio anche nella Bergamasca. MERCATO - Il mercato delle cure dentistiche private in Italia è valutato in circa 12 miliardi di euro annui e fino al 2009 è stato unicamente rappresentato da circa 35mila studi singoli, di piccola dimensione, elevata marginalità ma con ricavi bassi, nessuna presenza di network e assenza di politiche di gestione aziendale. La quasi totalità del mercato è a carico del privato in quanto l'odontoiatria pubblica in Italia non è stata storicamente sviluppata per gli elevati costi delle cure. La liberalizzazione del settore ha permesso lo sviluppo di strutture posizionate e gestite come vere e proprie aziende, quindi con tutti i reparti che le caratterizzano: marketing, politiche commerciali, gestione finanziaria, del personale, creazione di network e risparmi sugli acquisti. I singoli studi dentistici italiani stanno quindi subendo una contrazione del giro d'affari per l'incapacità di reagire al fenomeno delle nuove strutture che catalizzano un numero sempre maggiore di pazienti. MODELLO CAREDENT - In questo
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DA SINISTRA Chicco Reggiani e Christian La Monaca
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quadro entra in gioco CareDENT, attualmente uno dei pochi modelli presenti sul mercato, ampiamente testato in Spagna.
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Quest'ultimo si basa sulla filosofia del rapporto qualità/prezzo, tant'è che i punti cardine delle cliniche dentali CareDENT si
CareDENT, le location attuali:
• STEZZANO (BG), Centro Commerciale Le Due Torri (aprile 2010) • BERGAMO, via G. d'Alzano 3 (febbraio 2011) • ALBINO (BG), Centro Commerciale Valseriana Center (giugno 2011) • CORTEFRANCA (BS), Centro Commerciale Le Torbiere (gennaio 2012) • TREVIGLIO (BG), via Roma 2 (giugno 2012) • VILLA D'ALMÈ (BG), via Roma (settembre 2012)
Lo sviluppo previsto: • ROMA e PROVINCIA • CASTEL MAGGIORE (BO), Centro Commerciale La Meridiana • BARI, GALLARATE e TORINO, centro città • Nel corso del 2013 altre cinque cliniche in Lombardia controllate da Bistar
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possono riassumere così: cure odontoiatriche integrali del paziente (in ogni struttura CareDENT è infatti possibile curare tutte le patologie). Elevata qualità delle prestazioni odontoiatriche (i dentisti che collaborano con l'azienda sono meticolosamente selezionati da personale di Bistar e scelti per singola specializzazione. Sono installate in ogni clinica attrezzature mediche e diagnostiche tecnologicamente avanzate). I fornitori sono le più importanti e affermate aziende italiane e mondiali. I prezzi sono competitivi rispetto alla media (risparmio del 20%, grazie ai forti risparmi sugli acquisti e all'elevato volume d'affari, con forti agevolazioni sui pagamenti con finanziamenti a tasso zero fino a 24 mesi). Location di grande passaggio, le strutture sono ubicate in negozi con vetrine in posizioni di affluenza pedonale in centro città o in centri commercia-
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li, a Stezzano all'interno del Centro Commerciale Le Due Torri. Elevato servizio per i pazienti, seguiti sin dalla prima visita da un consulente clinico che diventa il riferimento per ogni esigenza, con orari d'apertura molto ampi che comprendono anche il sabato ed il mese di agosto. Gestione manageriale della singola struttura. Politiche innovative commerciali e di marketing. E sviluppo continuo.
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anche in Francia. "Abbiamo girato - affermano all'unisono - numerose fiere in tutto il mondo per cercare un'attività capace di
fare la differenza. Fino a che, in Spagna, abbiamo notato le potenzialità di questo marchio, che oggi ci sta dando ragione".
BERGAMO - Bergamo è dunque stato il punto di partenza dell'avventura di Christian La Monaca e Chicco Reggiani, un'avventura destinata ad espandersi ulteriormente con l'avvento in altre città come Roma, Bologna, Bari, e che si basa su un know-how consolidato. Negli anni novanta, infatti, i due soci fondatori hanno iniziato lanciando il marchio K2, divenendo leader nel settore beauty, esportandolo poi
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La kermesse
DIECI VOLTE BERGAMOSCIENZA
IL FESTIVAL SCIENTIFICO FESTEGGIA IL SUO DECIMO ANNO. OSPITI TRE PREMI NOBEL PER LA MEDICINA E LA FISIOLOGIA: BRUCE BEUTLER, LINDA BUCK E JAMES DEWEY WATSON. PRESENTE ANCHE DEBORAH BLUM, UNICA DONNA PREMIO PULITZER PER LA SCIENZA
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al 5 al 21 ottobre 2012 si svolgerà la X edizione della rassegna di divulgazione scientifica BergamoScienza. Dopo il successo della passata edizione con 118.000 presenze, torna l'appuntamento con la scienza a Bergamo. Aperti gratuitamente al pubblico conferenze, spettacoli, concerti, laboratori, mostre e incontri con Premi Nobel, scienziati di fama internazionale e ricercatori che animeranno la città per 16 giorni. Le attività di BergamoScienza, utilizzando un approccio e un linguaggio divulgativo adatto a tutti, offriranno la possibilità di esplorare in modo interattivo l'universo matematico, astronomico, fisico, chimico, informatico e tutti gli ambiti in cui la scienza è quotidianamente applicata. I luoghi più belli di Città Alta e Città Bassa faranno da quinta scenografica alla manifestazione: dal Teatro Sociale alle dimore e ai palazzi storici, oltre a chiese, chiostri e musei. Il pubblico avrà occasione di incontrare esponenti del panorama scientifico e culturale che approfondiranno i temi più attuali. Tra questi, tre Premi Nobel per la Medicina e Fisiologia: Bruce Beutler (Premio Nobel 2011), Linda Buck (Premio Nobel 2004) e James D. Watson (Premio Nobel 1962).
Inoltre, tra gli ospiti internazionali: la giornalista scientifica premio Pulitzer Deborah Blum; la geologa Linda Elkins-Tanton; il biologo Stuart Firestein; il fisico dell'Accademia delle Scienze russe Erik Galimov; l'ingegnere Mamoru Kawaguchi; il neurobiologo Simon
Linda Buck
Laughlin; i genetisti Milan Macek e Ian Wilmut; i neuroscienziati Alan Sanfey e Semir Zeki; il fisico di medicina nucleare Pat Zanzonico. La manifestazione si aprirà venerdì 5 ottobre con l'inaugurazione
della una mostra dedicata allo Spazio, nell'ex convento San Francesco: More Space to Space, realizzata da Associazione BergamoScienza in collaborazione con ASI, ESA e NASA. Protagonisti della prima serata del Festival saranno i "pronomi", raccontati al Teatro Sociale in una conferenza-spettacolo, con musica e brani recitati, dal linguista Andrea Moro, dal poeta Davide Rondoni e dall'attore-scrittore Fabio Volo, che si concentreranno sui "pidocchi del pensiero", come li chiamava Carlo Emilio Gadda, sulla loro capacità di definire l'unicità dell'individuo e le relazio-
James Dewey Watson
ni tra simili. BergamoScienza proporrà sabato 6 ottobre lo Space day, una giornata interamente dedicata allo spazio realizzata in collaborazione con INAF (Istituto Nazionale Astrofisica) e le agenzie spaziali ASI (Agenzia Spaziale Italiana), ESA (European Space Agency), NASA (National Aeronautics and Space Administration). Adulti e bambini saranno coinvolti in conferenze, mostre, laboratori, spettacoli musicali e proiezioni di documentari sugli ignoti spazi profondi. La giornata culminerà con l'intervento dell'astronauta Paolo Nespoli che racconterà le sue ultime esperienze nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), presentando fotografie e video inediti del suo soggiorno tra le stelle. Tra gli ospiti anche gli astrofisici Marcello Coradini, Enrico Flamini (chief scientist della ASI), Antonio Masiero, che parlerà del lato oscuro dell'universo ed Erik M. Galimov, dell'Accademia delle Scienze russe, che tratterà della Luna come possibile risorsa energetica e strumento per studiare l'origine della Terra stessa. La geologa Linda
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Elkins-Tanton (Carnegie Institution for Science's Department of Terrestrial Magnetism) ripercorrerà l'affascinante storia della luna, così come la conosciamo oggi, e parlerà delle future missioni di esplorazione del satellite. Gli appuntamenti con lo spazio proseguiranno per tutta la durata della manifestazione. Sabato 20 ottobre Guido Tonelli, fisico del CERN di Ginevra, parlerà dei progetti di ricerca condotti negli ultimi anni attraverso l'acceleratore di particelle LHC (Large Hadron Collider), lo strumento protagonista delle recenti scoperte sul bosone di Higgs. Domenica 21 ottobre si svolgerà una tavola rotonda che avrà per tema la vita nello spazio alla quale parteciperanno: il fisico e Presidente dell'INAF Giovanni Bignami, il ricercatore John Robert Brucato, il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso e Sergio Mugnai, ricercatore dell'ESA coinvolto nel progetto di agricoltura spaziale "Space farming". BergamoScienza ospiterà quest'anno tre premi Nobel per la Medicina e la Fisiologia. Si comincia domenica 7 ottobre con Linda Buck, insignita del premio nel 2004 per le sue ricerche sull'olfatto e la percezione di odori e feromoni. Sabato 13, Bruce Beutler, premio Nobel in carica 2011, presenterà i risultati dei suoi studi sul sistema immunitario: dalle prime linee di difesa alle cellule che si attivano per "ricordare" i nemici dell'organismo, fino alle ipotesi di vaccini che potrebbero spingere il sistema immunitario ad aggredire minacce interne quali le cellule tumorali. Infine domenica 14 appuntamento con James Dewey Watson, premio Nobel 1962 per la determinazione del modello tridimensionale a doppia elica della molecola di DNA. Il cervello umano consuma quanto una lampadina ma è in grado di dare prestazioni superiori a quelle di un super computer: com'è possibile tutto ciò? Può il cervello sviluppare ulteriori potenzialità o ha raggiunto il culmine della sua crescita? Queste sono le domande alle quali cercherà di rispondere Simon Laughlin, neurobiologo dell'università di Cambridge. Di grande interesse anche gli appuntamenti dedicati alla genetica: Ian Wilmut, "papà" della pecora Dolly, parlerà di clonazione e dei vantaggi della sua applicazione nello sviluppo di trattamenti per le patologie umane. Milan Macek, presidente dell'Istituto di Biologia e Medicina Genetica della Charles University di Praga, dedicherà un incontro agli sviluppi delle tecnologie biomediche genetiche, ai pro-
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blemi etici connessi ai test prenatali e alla relativa selezione del nascituro in base alla volontà dei genitori. L'osservazione diretta delle espressioni di piacere o dispiacere del feto dimostra come vi sia uno stretto legame tra le emozioni della madre e gli sviluppi somatopsichici del figlio: questo l'argomento dell'intervento di Quirino Zangrilli (Istituto Italiano di Micropsicoanalisi) e Ulrich Honemeyer (membro della The Fetus as a Patient International Society, Dubai, Emirati Arabi), che sarà sviluppato con il supporto di materiale clinico e video tridimensionali della vita fetale. In una conferenza organizzata in collaborazione con la sezione AVIS di Bergamo si presenteranno i risultati dello screening condotto su un
Bruce Beutler
campione di oltre 20.000 donatori sani (il più ampio tra quelli finora realizzati in Europa) sulla diffusione delle intolleranze alimentari, in particolare di quelle glutinecorrelate. Chernobyl, Three Mile e soprattutto Fukushima sono i disastri nucleari più noti degli ultimi anni. Pat Zanzonico (Fisico al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, Co-Direttore del Centro di Ricerca di Medicina Nucleare e Presidente del Centro di Ricerca sulle Radiazioni) proporrà un approfondimento sull'incidenza e localizzazione di tumori ipossici in relazione a questi avvenimenti, ipotizzando i futuri scenari di malattie e danni a lungo termine connessi al maremoto e allo tsunami che colpirono il Giappone nel marzo 2011. La scienza, grazie ai progressi compiuti dalla fisica e dalla chimica negli ultimi decenni, è diventata ormai un'alleata indispensabile della polizia nella risoluzione di complicati
casi criminali. Cosa accadeva invece quando questi strumenti d'indagine non erano disponibili? Come si sarebbe organizzato uno scienziato forense degli anni '20 alle prese con la risoluzione di un efferato omicidio? Lo spiegherà Deborah Blum, prima giornalista donna ad aver vinto il premio Pulitzer per la Scienza (1992). Imperdibile per gli appassionati di sport l'appuntamento con il ricercatore Nicola Ludwig e la sua fisica applicata al gioco del calcio. L'esperto spiegherà come è cambiata nel tempo la geometria del pallone e come, applicando regole matematiche, geometriche e statistiche, si possono calcolare con precisione le traiettorie dei lanci, i riflessi dei portieri per parare una punizione e perfino le probabilità di segnare un rigore senza prendere la rincorsa. La neurobiologia della bellezza sarà oggetto dell'incontro con Semir Zeki, professore di Neuroestetica, University College London. Si cercherà di capire come ogni individuo elabora la sua personale idea di bellezza, quali parametri sono coinvolti nella valutazione e come mai è così difficile dare una definizione univoca del concetto di "bello". L'ignoranza, intesa come "non conoscenza", è il vero motore della scienza: da questo principio partirà la conferenza condotta dal biologo Stuart Firestein, che avrà come ospite Roger Brent (Fred Hutchinson Cancer Research Center, Seattle, Washington). Si presenterà una nuova visione della ricerca scientifica, motivata e incoraggiata dal "non sapere" quale elemento-guida nel lavoro. Le nostre vite sono caratterizzate da un costante flusso di scelte e spesso le decisioni più importanti si determinano prendendo in considerazione le convinzioni e i valori degli altri. La neuroscienza decisionale studia questi aspetti del comportamento e l'esperto Alan Sanfey (University of Arizona, Tucson, Arizona, USA) dimostrerà come combinando i metodi degli esperimenti psicologici, dell'imaging cerebrale funzionale e i modelli economici formali, si può dare una spiegazione "scientifica" alle scelte operate in campo economico. Inaugurazione del restauro del globo terracqueo di Coronelli. In collaborazione con FAI (Fondo Ambiente Italiano), BergamoScienza presenta al pubblico per la prima volta il restaurato globo di Vincenzo Maria Coronelli (XVIII secolo) che da sabato 6 ottobre sarà restituito alla città.
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Esedra è il rivoluzionario e completo sistema per serramenti in alluminio facile da applicare e capace di risolvere con stile qualsiasi esigenza architettonica e d’arredo. Prodotti in svariate forme, dimensioni e finiture, i serramenti Esedra sono adatti a tutte le esigenze costruttive residenziali, commerciali e industriali. L’alluminio rende gli infissi Esedra durevoli nel tempo, indeformabili e completamente riciclabili senza alcun danno per l’ambiente. Inoltre le nuove tecnologie applicate al taglio termico e al vetro permettono ad Esedra il raggiungimento di bassissimi valori di trasmittanza permettendo all’utilizzatore un notevole risparmio energetico. La nuova serie HT 54-62 è stata infatti studiata per spingersi al di sotto del valore di trasmittanza 1,2 W/m2 K, parametro di riferimento nazionale per poter usufruire degli sgravi fiscali (contributo del 55%) per le spese sostenute nell’adeguamento della casa in materia di risparmio energetico. La nuova serie HT 54-62 e tutti gli altri sistemi Esedra sono certificati (PERMEABILITÀ DELL’ARIA, TENUTA ALL’ACQUA E RESISTENZA AL CARICO DEL VENTO) e mercati CE (UNI EN 14351-1). L’innovativo sistema HT 51-62 e le altre serie Esedra sono vendute in Italia da Agnelli Metalli di Lallio (BG), e dalle filiali di Rosignano (LI) e Oristano. In Europa dall’Agnelli Metalli Poland di Katowice.
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MOTORI
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Provata per voi
OPEL AMPERA
LA TERZA VIA DELLA MOBILITÀ TRADOTTA IN REALTÀ LA TECNOLOGIA DEFINITA «ELETTRICA AD AUTONOMIA ESTESA»: UN MOTORE PRINCIPALE ELETTRICO (DA 111 KW, UN SECONDO DA 54 KW) E UN 1.4 BENZINA Testo&foto di Giorgio Chiesa
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cipale, senza mai lasciare a terra guidatore e passeggeri. Una soluzione che sembra ideale: durante la settimana si viaggia in città a zero emissioni (l'80% dei cittadini europei, secondo le stime Opel, percorrono nei giorni feriali meno di 60 km), ma si ha un'auto adatta anche al fine settimana, al mare o in montagna. Non è un caso che lo stesso sistema sia stato ripreso, per ora solo a livello di prototipi, da Audi, Mercedes e Volvo. Su strada poi l'Opel Ampera non ha compromessi: l'accelerazione è vivace come su un'elettrica pura, la velocità massima di 161 km/h, pur condizionata dal peso della vettura, è sufficiente a spostamenti rapidi, il comfort è elevato (soprattutto quando il benzina è spento e l'auto va a batterie) e il feeling di guida è identico a quello di un'auto tradizionale. L'abbiamo provata per voi arrivando fino al celebre ristorante di città Alta, "Il Gourmet", apprezzando l'accostamento tra natura e zero emissioni, fra le batterie al litio della vettura e la storica funicolare di San Vigilio. Una nota che aspettano tutti: le emissioni nel ciclo combinato sono di 40 g/km di CO2 e i consumi di 1,6 litri/100 km che, per un serbatoio di 35 litri, vogliono dire un'autonomia estesa di ben oltre 500 km.
È
DESIGN - Le linee sono illuminanti. Nel senso che Ampera è filante ed aerodinamica come si conviene ad una vettura che punta ad aver il minor impatto possibile sull'ambiente. È sportiva, ma non aggressiva e, per certi versi, addirittura sofisticata con i suoi 4,498 metri di lunghezza e 1,439 di altezza. E, naturalmente, è silenziosissima. È una nuova pietra miliare della mobilità "eco-friendly" perché le ruote sono mosse sempre e soltanto dal motore elettrico. In un caso alimentato dalla batteria di 198 chilogrammi di peso (8 anni o 160 mila chilometri di garanzia) agli ioni di litio (288 celle) sostanzialmente autoprodotte con una potenza di 150 cavalli e nell'altro da un generatore azionato da un'unità termica a benzina EcoTec da 1.4 litri e 86 cavalli che entra automaticamente in funzione quando è finita l'energia.
stata definita la terza via. Si chiama elettrica ad autonomia estesa ed è una tecnologia nata negli FUNZIONALITA' - Il risultato è un'auto a 4 posti comoStati Uniti per sfidare ibride ed elettriche. L'idea da da abitare e agile da guidare, con 8 airbag annunciati di di General Motors è serie che, prezzo d'acquisto tradotta in realtà dalla Opel a parte, fa risparmiare. Ma LITIO: Ampera, con una tecnologia il punto è un altro: con la tanto sofisticata quanto semplice sola modalità elettrica si Le batterie si ricaricano da spiegare: il motore principale possono fare almeno 60 in 4 ore da una normale è elettrico (111 kW), le batterie chilometri, cui si sommano presa casalinga sono al litio, si ricaricano in 4 almeno altri 4-500 con e garantiscono un'autonomia ore ad una normale presa casal'aiuto del motore termico. linga e garantiscono un'autonoAmpera, come dicevamo, è di circa 60 km mia di circa 60 km. Dopo i quali, adatta alla mobilità a corto però, niente ansie alla ricerca di raggio ma può diventare una colonnina: a bordo un motore 1.4 a benzina da 86 una valida alternativa anche per gli spostamenti di media cavalli, tramite un generatore (un secondo motore elettrico distanza. Soddisfacente la capacità del bagagliaio, con 310 da 54 kW), produce la corrente necessaria all'elettrico prinlitri che diventano mille con i divani posteriori abbattuti.
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MOTORI - Il guidatore può scegliere fra quattro collocata in posizione longitudinale e composta da 298 celle. La capacità totale ammonta a 16 kWh, anche se ne modalità di funzionamento: Normal, Sport, Mountain (viene erogato qualche cavallo extra) e Hold, con l'utiviene utilizzata solo la metà per garantire la massima efficienza ed una durata di lizzo del solo motore a benzina. Quest'ultimo subentra 10 anni o 240mila chilomenon appena le batterie hanno tri. E' possibile ricaricare le PRESTAZIONI: batterie dalla presa domestiesaurito la carica, innestanL'accelerazione è vivace dosi dolcemente e senza ca, utilizzando il cavo posizionato nel baule e colleganalcuno strattone. Il quattro come su un'elettrica pura, cilindri muove l'auto e nel dolo alla presa posta sotto lo la velocità massima specchietto laterale sinistro. frattempo mantiene in carica di 161 km/h le batterie, che non restano Il tempo di ricarica è calcolamai "a secco" e garantiscono to in quattro ore. sempre un boost di potenza nelle accelerazioni più decise. Il motore elettrico è aliINTERNI - Il posto guida mantiene l'impostazione delle Astra e Insignia e si rivela decisamente comodo, per nulla mentato da una batteria agli ioni di litio con forma a T,
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affaticante. Merito degli ottimi i sedili in pelle, ben profilati e dalla giusta consistenza, che non dispongono delle regolazioni elettriche ma offrono la seduta riscaldata: i tecnici Opel infatti consiglieranno di utilizzare questo accessorio piuttosto che il riscaldamento vero e proprio, così da non coinvolgere il motore termico. D'impatto il quadro strumenti e la consolle centrale, entrambi futuristici, mentre lo schermo principale riporta in modo chiaro ed immediato tutte le informazioni riguardanti il consumo e le condizioni della batteria. Piccola curiosità: l'Ampera dispone di un secondo clacson, più flebile, azionabile attraverso la leva sinistra e destinato a mettere in guardia i pedoni più distratti quando la vettura si
muove in EV. Il bagagliaio infine ha forma regolare ed una volumetria di 301 litri. AUTO DELL'ANNO - L'Opel Ampera, infine, si è aggiudicata il titolo di auto dell'anno 2012. La vettura, che negli Stati Uniti si chiama Chevrolet Volt, arriva a conquistare il prestigioso trofeo dopo la Nissan Leaf che aveva vinto lo scorso anno, confermando quindi l'attenzione dei giurati nei confronti delle vetture ad alimentazione elettrica. Piccola nota di colore: la novità di questa edizione dell'ambito riconoscimento è che la proclamazione del modello vincitore è stata effettuata al Salone di Ginevra.
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MOTORI
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In anteprima
NUOVA CLASSE A «DISEGNATA DAL VENTO»
UN TAGLIO NETTO COL PASSATO. COSÌ SI PRESENTA IL GIOIELLO DELLA CASA DI STOCCARDA CHE ABBANDONA LO STILE DA COMPATTA PER DIVENIRE AGGRESSIVA ED ELEGANTE Testo&foto di Giorgio Chiesa
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ta dal vento" ed in effetti linee e forme proseguono dolcemente lungo tutta la fiancata fino ad arrivare al posteriore. Un plauso particolare ai gruppi ottici, molto particolari e ben disegnati, soprattutto per quanto riguarda quelli posteriori. TECNOLOGIA - Il sistema di infotainment ha mantenuto l'aspetto da "tablet incorporato" con un effetto moderno ed elegante allo stesso tempo. I possessori di iPhone si troveranno particolarmente a loro agio su questa vettura, grazie al "Drive Kit Plus" integrato che permette di usufruire delle principali funzioni del melafonino direttamente sullo schermo di bordo. È stato integrato anche il supporto ai comandi vocali dell'assistente digitale Siri, il che permette di avere accesso a quasi tutte le funzioni più importanti dello smartphone. Tutti i comandi in generale sono intuitivi e ben posizionati. INTERNI - Una volta saliti a bordo, ci rendiamo immediatamente conto di essere a bordo di una Mercedes. Gli interni sono molto curati (la vettura a nostra disposizione era equipaggiata con l'allestimento Sport) e i materiali sono decisamente di ottima qualità. La zona del cruscotto è molto morbida al tatto e le coperture dell'intero abitacolo sono realizzate con trame decisamente moderne e accattivanti. Il desiderio della Classe Adi essere sia sportiva che elegante si percepisce anche dai sedili. Quelli frontali sono realizzati con una forma "da gara", ma senza eccedere. Lo spazio anche per le sedute posteriori non manca di certo. Il posto centrale nasconde anche una zona dalla quale poter accedere al bagagliaio, che si presenta piuttosto capiente. Si parte da un minimo di 341 litri, sufficiente a caricare un discreto numero di bagagli senza fatica, ma con le dovute manovre si può arrivare fino a 1.157 litri.
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eritava una cornice d'eccezione, come solo "La Cantalupa" sa regalare. Grazie alla disponibilità del "Ristorante da Vittorio" siamo entrati in un ambiente magico, guidando il nuovo gioiello dalla concessionaria ufficiale Mercedes Lodauto di Orio al Serio fino alla elegantissima location di Brusaporto. Ma prima della guida, a stupire della nuova Classe A è sicuramente il taglio netto con il passato che la casa di Stoccarda ha deciso di effettuare. E' stato completamente abbandonato lo stile da compatta che aveva caratterizzato la gamma, scegliendo d'introdurre un modello molto più aggressivo e sportivo. DESIGN - Basta un rapido sguardo alle fotografie per capire quanto tutto sia cambiato. La vecchia versione è completamente scomparsa dalla terza generazione della vettura, il muso è immediatamente riconoscibile e per molti versi è uno dei tratti distintivi più particolari dell'intera vettura. La casa tedesca l'ha definita "disegna-
SU STRADA- La nuova creatura di Stoccarda è davvero un gioiello anche durante la guida. La prima cosa che salta all'occhio (pardon, all'orecchio) è l'ottima insonorizzazione dell'abitacolo. Al punto che, nel caso si voglia fare qualche giro con il cambio manuale (divertentissimi e ben sistemati i pad dietro al volante), si può addirittura avere qualche difficoltà a sentire con precisione l'aumento dei giri del motore. Il sistema a doppia frizione in bagno d'olio è incredibilmente dolce e preciso, uno dei migliori sul mercato. La risposta può essere ottimizzata a seconda del tipo di guida che si vuole tenere: con la modalità Eco inserita i rapporti risultano molto corti. Se, però, si vuole provare qualcosa di più spinto, allora anche con l'Eco disinserito il cambio si comporta egregiamente. IN PROVAIL200 CDI - Senza entrare troppo nelle specifiche tecniche, va ricordato che lo sforzo maggiore dei tecnici è stato indirizzato verso l'agilità di guida, tenendo il baricentro più basso possibile e nell'aerodinamica, che investe direttamente il capitolo consumi. Il motore dell'esemplare che abbiamo guidato è il 200 CDI, turbodiesel 1.8 da 136 CV con 300 Nm di coppia. Da rimarcare anche l'assoluta progressività del turbo, piccolo e a geometria variabile, che inizia a spingere già a 1.000 giri. GAMMA - Dato che la nostra prova è potuta durare solamente poche ore, non abbiamo potuto fare una verifica molto precisa dei
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consumi, ma qualcosa lo possiamo ugualmente dire. Anche divertendoci un po' il computer di bordo ci ha segnalato nella maggior parte dei casi un consumo compreso tra i 5 e i 7 litri ogni 100 km, davvero ottimo. Il modello entry level è la A 180 Executive con motore a benzina da 1.6 litri e 122 CV. La top di gamma è la A 250 Premium con motore benzina da 2.0 litri e 211 CV di potenza. Parlando dei soli motori diesel, invece, una versione molto simile a quella che abbiamo provato è la A 180 CDI Executive con propulsore da 1.5 litri e 109 CV. Il top, invece, è la A 200 CDI Premium che abbiamo avuto il piacere di guidare.
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50 ANNI di INNOVAZIONE per CHI LAVORA anche in CONDIZIONI ESTREME
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MOTORI
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Su strada
B-MAX
NUOVA FORD «APRITI SESAMO»
IN CIRCA 4 METRI È RACCHIUSO UN CONCENTRATO DI TECNOLOGIA E IDEE GENIALI, COME LE PORTE SCORREVOLI «FORD EASY ACCESS DOOR» O IL SISTEMA SYNC DI MICROSOFT Testo&foto di Giorgio Chiesa
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dove l'abbiamo portata per mettere duramente alla prova il suo alto baricentro e il suo aspetto sobrio ed elegante. GO FURTHER - Ford completa quindi la propria offerta di auto destinate alla famiglia, grazie ad una "Multi Activity Vehicle" che a partire da questo mese va ad aggiungersi alle sorelle maggiori già presenti sul mercato C-Max e S-Max. Ford sceglie questa innovativa monovolume per lanciare lo slogan "Go Further", con cui intende offrire qualche cosa di più nei propri veicoli rispetto a ciò che mette in campo la concorrenza, rappresentata per quanto riguarda la B-Max dalle agguerrite Lancia Musa, Opel Meriva e Citroen C3 Picasso. INFOTAINMENT - Analizzando le abitudini quotidiane dei guidatori europei, dal lavoro al tempo libero per capire cosa i clienti cercano in un'auto compatta innovativa, il costruttore di Detroit ha scelto d'introdurre su questo nuovo modello una serie di soluzioni che rispecchiano appieno ogni contemporanea fissazione. Gli interni sono raffinati, i sedili possono essere in pelle e offrire soluzioni di "infotainment" davvero all'avanguardia. A tal proposito va sottolineato che oltre a rendere più godibile la vita in auto, l'apporto dell'elettronica in termini di semplificazione della vita di bordo - comandi vocali o automatici, sistema viva voce evoluto, mappe e musica in streaming direttamente dal proprio smartphone - rappresenta un valore aggiunto importante per la sicurezza (il sistema si chiama Sync ed è stato sviluppato da Microsoft). APRITI SESAMO - Tra le idee, come dicevamo, spicca l'innovativo sistema "Ford Easy Access Door", un'inedita configurazione delle porte anteriori incernierate e posteriori scorrevoli che integrano al loro interno il montante centrale. Un'apertura unica di oltre un metro e mezzo, circa il doppio dei veicoli concorrenti dotati di sistemi alternativi per le porte a quelli tradizionali, che rende più agevole la salita a oggi c'è un nuovo concetto di vettura che specie con seggiolini per bambini e oggetti ingombranti. risponde alle esigenze della città e risolve tutte le Non a caso, a sedili abbattuti si crea un piano di carico unisue complicazioni. Compatta, dinamica e spazioforme che consente di stivare oggetti lunghi fino a 2,3 metri. sa: la Ford B-Max è La sicurezza è garantita infatti lunga poco più di 4 metri dagli oltre 5.000 test virtuaINFOTAINMENT: ma riesce a non sacrificare lo li che hanno portato la vetspazio a disposizione o il comtura a ottenere le 5 stelle L'elettronica a bordo: comandi fort. La chicca è il portellone EuroNcap. vocali o automatici, sistema viva posteriore scorrevole, studiato voce evoluto, mappe e musica per non concedere neppure un SICUREZZA - A bordo, in streaming direttamente centimetro all'ormai troppo connonostante tutte le innovagestionata superficie metropolizione nella linea, non dallo smartphone tana, con il montante integrato manca quindi la sicurezza: per distinguersi dalla massa e in caso di forte impatto, offrendo al contempo un vano d'accesso senza pari. Ma oltre ad azionare i 7 airbag disponibili, le portiere si bloccaall'evidenza si aggiunge anche la sostanza, come abbiamo no consentendo al montante integrato di svolgere la sua funpotuto notare sui saliscendi della nostra amata città Alta, zione. La sicurezza viene garantita inoltre dall'utilizzo di
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acciaio ad alta resistenza per la costruzione del telaio e dalTDCi da 95 CV ritenuto il migliore della gamma Ford per questo tipo di vettura. Le motorizzazioni benzina prevedono l'implementazione di alcuni dispositivi attivi come l'ESP di ultima generazione, il "Torque Vectoring Control" che grainvece un 1.4 litri da 90 CV, che costituisce l'entry level e su cui verrĂ nel corso del 2013 zie ad una coppia frenante nell'anteriore consente adeinnestata la versione GPL, il GREEN SOUL: renza in curva anche ad una sorprendente EcoBoost, disponibile da novembre nella vervettura dall'assetto rialzato Il sistema Ford Eco Mode come B-Max e l'Active City sione da 100 CV e successivaanalizza lo stile di guida e fornisce mente anche in versione 120 Stop, che interviene sul freno consigli su come migliorarlo per in caso di avvicinamento ad CV, e infine il 1.6 PowerShift abbassare i consumi e migliorare da 105 CV. un ostacolo alle basse velocitĂ . il comfort di marcia ECOFRIENDLY - Non si possono trascurare anche gli MOTORI - La gamma iniziale prevede tre diversi motori benzina e solamente un dieaspetti strettamente legati alla dinamica di marcia della vettura, un unicum fra materiali e tecniche di costruzione da un sel per quanto riguarda il mercato italiano, ovvero il 1.6
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lato, motori e gestione della marcia dall'altra, che rendono B-Max una vettura EcoFriendly. B-Max sale in cattedra e offre lezioni di guida responsabile grazie all'implementazione di diverse tecnologie ECOnetic come l'indicatore di cambio marcia nel quadro strumenti, perché mantenere il numero idoneo di giri del motore concorre sensibilmente a massimizzare l'efficienza del Ford Eco Mode, un sistema che analizza lo stile di guida e fornisce consigli su come migliorarlo per abbassare i consumi e migliorare il comfort. Alla parte "teorica" si uniscono il servosterzo elettrico EPAS, che ha bisogno di meno energia per il funzionamento rispetto a un servosterzo idraulico tradizionale, e la ricarica rigenerativa intelligente che ottimizza la ricarica della batteria ridu-
cendo il carico dell'alternatore sul motore. CONCLUSIONI - In sintesi Ford B-Max si rivolge ad un'ampia clientela grazie alle proprie caratteristiche intermedie, in termini di volumi e prestazioni. La strategia di Ford punta a collocarla come prima auto per single o famiglie ristrette, oppure come seconda vettura per nuclei famigliari più vasti. Le qualità su strada, soprattutto nella versione benzina che abbiamo avuto il piacere di provare sulle ripide strade di città Alta, sono davvero soddisfacenti per il segmento e il tipo di assetto, mentre le soluzioni tecnologiche, semplici ed immediate, aggiungono quel qualcosa in più che per molti è già un "must have".
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EVENTI
«M PERFORMANCE DAY», I BOLIDI BMW ELETTRIZZANO SONDRIO
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andato in scena lo scorso sabato 15 settembre quello che può essere definito uno degli eventi più elettrizzanti organizzati da BMW Lario Bergauto. La sede di Sondrio ha infatti deciso di organizzare un "M Performance Day", mettendo a disposizione della clientela e dei numerosi invitati quattro bolidi della Casa bavarese, pronti ad effettuare "test drive" e a mangiarsi la strada. Stiamo parlando niente poco di meno che della M1, della 550M, della M3, della 120d con kit M Performance, e - solo in esposizione - di una seconda 120d che mostrava orgogliosa gli ultimi allestimenti M, un'assoluta novità. Le guide sono state assistite da piloti professionisti e, per l'occasione, anche da uno dei "maestri" di "GuidarePilotare", la scuola di guida sicura per auto nata nel 1982 (la prima in Italia) nonché scuola ufficiale di "BMW Group Italia". La giornata, a dir poco elettrizzante come testimoniato dai numerosi "allievi", è proseguita ben oltre l'orario prestabilito. Sette ore non sono bastate per accontentare tutti, gli organizzatori hanno dovuto attendere fino al tramonto, ben oltre l'orario di chiusura previsto. Un altro grande successo targato BMW.
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EVENTI
«BMW TASTE DRIVE», IL ROADSHOW FA TAPPA A BERGAMO foto di Giorgio Chiesa
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i chiama "BMW Taste Drive", perché unisce le eccellenze dei locali selezionati dalla storica guida del Gambero Rosso (in termini di qualità del servizio e della ristorazione) ad altrettante pietre miliari, quelle su quattro ruote della nota casa bavarese. A Bergamo la location selezionata è stata "Arri's Bar" di via Daniele Piccinini e Lario Bergauto ha sostenuto l'evento fornendo le vetture per i "test drive". Lo scorso giovedì 27 settembre i numerosi clienti e partecipanti hanno avuto la possibilità di guidare, al fianco di piloti professionisti, le novità della gamma BMW Serie 3 Touring, scoprendone tutte le caratteristiche e le peculiarità. Le vetture a disposizione erano dieci: le 320d, le 328i e le 330d. Il roadshow ha però un respiro nazionale, in quanto si sviluppa in ben dodici tappe: è partito da Torino il 5 e 6 settembre e si concluderà a Bari il 28 e 29 ottobre, toccando alcune delle località più storiche del Bel Paese, come Roma, Napoli e Firenze.
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EVENTI
CLASSE A, LA NOTTE CHE HA CAMBIATO IL FUTURO foto di Mara Salerno
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stata un'attesa lunga, ma ben ripagata. Lo scorso venerdì 14 settembre tutti i flash sono stati puntati sulla concessionaria ufficiale Mercedes Lodauto di Orio al Serio. Il motivo? Niente poco di meno che la presentazione della Nuova Classe A, un concentrato di grinta ed eleganza che ha lasciato piacevolmente sorpresi tutti i presenti, grazie al taglio netto che i designer di Stoccarda hanno deciso di effettuare sulle precedenti generazioni. Un evento in grande stile dicevamo, nel quale lo show-room si è trasformato in un esclusivo club notturno con dj set. Nel corso della serata, in diretta video, è stato proiettato il concerto di Skin, la voce femminile più graffiante ed intensa del rock, tornata in Italia per la nuova nata tedesca. Quest'ultima ha voluto rendere omaggio al pubblico con un'emozionante performance che ha ripercorso i suoi innumerevoli successi, fino ai giorni nostri.
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EVENTI
COMAC WORLD CUP 2012: OLTRE IL «TEAM BUILDING» DONATI DIECIMILA EURO PER LA LOTTA CONTRO LE LEUCEMIE, CON TOMMY NEL CUORE
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er un'azienda sviluppare un progetto di team building è un passo focale per consolidare la coesione del proprio gruppo di lavoro, rendendo l'azienda più performante e competitiva sui mercati internazionali. L'obiettivo di Comac Group era esattamente quello, ma sono andati ben oltre. Il risultato? La Comac World Cup 2012, realizzata su tre fronti: sport, arte e solidarietà. "Ritengo - afferma in rappresentanza del CdA Giorgio Donadoni, socio fondatore di Comac Group - che gli sport di squadra siano una metafora della vita aziendale, entrando di diritto tra gli strumenti della moderna formazione. L'elemento arte, invece, è fondamentale per riavvicinare l'uomo ad una dimensione meno materiale, più intima, determinandone il suo arricchimento. Entrambe, quindi, sono elementi che si legano, agendo in favore della solidarietà". La serata conclusiva ha visto, infatti, la consegna dell'assegno benefico alle associazioni coinvolte - Paolo Belli, Amici del Sorriso e Maria Letizia Verga Onlus - pari a 10 mila euro. Ma l'appunta-
mento del 2 settembre scorso ha visto protagonisti anche due personaggi noti a livello locale e nazionale, capaci d'intrattenere i presenti nel corso della serata di festa in memoria di Tommy: Luciano Ravasio, professore e cantautore bergamasco, ed il maestro attore e autore Maurizio Donadoni, reduce dalla magistrale prova all'anfiteatro greco di Siracusa nel ruolo di Dioniso. "E' stata una festa finale molto piacevole - continua Giorgio Donadoni -, che ha coinvolto tutti i nostri collaboratori oltre ad alcuni fornitori e clienti". Una vera e propria "Coppa del Mondo" aziendale e non solo, la Comac World Cup 2012, un serie articolata di varie attività per aiutare la ricerca
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contro le leucemie. Chi ha vinto la coppa? I'Ufficio Tecnico Elettrico (UTE). "L'idea è nata lo scorso Natale - conclude Donadoni - durante il pranzo aziendale. Un'idea di team building davvero particolare". Insomma, formazione esperienziale dove il gioco esalta la competizione favorendo dinamiche come il problem solving. Una metafora del modo economico che comporta una serie di relazioni sociali: dalla competenza alla fiducia nella squadra, dalla lealtà verso gli avversari, alla determinazione nel perseguire gli obiettivi prefissati. Elementi imprescindibili per la buona
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riuscita di un simile progetto. Ma come ha convissuto, con la crisi in atto, questa logica del "benessere spirituale e formativo" con quella del puro dato contabile? "Ho la fortuna di lavorare a fianco di un gruppo di uomini speciali, il CDA aziendale - ci risponde Andrea Gigliuto, responsabile delle risorse umane di Comac Group - che, nonostante abbia come obiettivo principale i mercati e la crescente internazionalizzazione dell'azienda, è in grado di volgere il proprio sguardo anche verso una filosofia imprenditoriale che non può prescindere dal forte legame verso il proprio territorio e i propri collaboratori. Non esiste altra realtà che sappia coniugare l'aspetto imprenditoriale-familiare con quello dell'impresa internazionale. Ogni anno vengono investiti in formazione tecnica e manageriale tutti i fondi disponibili, sia privati sia pubblici. Si strutturano azioni di mantenimento sulle competenze linguistiche, spagno-
lo, russo, inglese e francese; al fine di risultare ancora più competitivi sui mercati, stiamo studiando, con una squadra interna, il sistema TPS (Toyota Production System) ovvero il metodo lean thinking. Abbiamo lanciato in azienda il WHP (buone prassi aziendali per il benessere della persona sul posto di lavoro). Senza dimenticare la splendida avventura della Comac World Cup 2012". A tal proposito ecco alcuni retroscena. "Quando abbiamo lanciato il progetto delle competizioni multidisciplinari (dal tennis al calcio, dal nuoto alla corsa, dal ping-pong al biliardino) unitamente ad un corso di tango argentino (e relativa gara finale), ad una giornata in pista guidando le Ferrari Modena trofeo Challenger, ad una serata team contro team sula pista di bowling, il primo obiettivo era di creare aggregazione e sintonia tra i team di lavoro, con una sana competizione finalizzata alla conquista della nostra coppa, invece, lungo il cammino ci siamo accorti che ci si stava presentando una grande opportunità, ovvero, diventare protagonisti di un evento che avrebbe potuto aiutare dei bambini ammalati. Abbiamo fin da subito riscontrato grande partecipazione e voglia di mettersi in gioco. E il risultato di "questo nostro andare oltre" è la giornata finale e conclusiva: 350 persone al pranzo del mezzogiorno, 430 invitati presenti allo spettacolo serale, 10.000 euro raccolti e donati". E non poteva mancare una chiosa dei genitori di Tommy, a cui ovviamente è dedicata l'intera manifestazione: "Crediamo - chiudono Ermi
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e Daniele Gotti (dipendente Comac) - che questo sia davvero un momento di condivisione, di ricordo, di speranza: questa giornata ha permesso di dimostrare ancora una volta che la solidarietà è l'unico investimento che non fallisce mai". A corollario di quanto detto, torniamo a Giorgio Donadoni: "Noi bergamaschi possiamo fare di più? La nostra è una società molto laboriosa e ben rappresentata a livello nazionale e internazionale da molte aziende e imprenditori di successo. Credo che dovremmo, anche se so che è difficile in momenti di congiuntura economica negativa, volgere il nostro sguardo oltre la quotidianità: possiamo fare tanto anche per il nostro territorio e la nostra gente".
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EVENTI
«RIVA DAYS» E LARIO BERGAUTO, L'ONDA DEL SUCCESSO foto di Giorgio Chiesa
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ono stati festeggiati con un'edizione record della manifestazione "Riva Days" - dal 31 agosto al 3 settembre i 170 anni dalla nascita del Cantiere Riva a Sarnico, i 90 anni del suo protagonista (l'ingegnere Carlo Riva) e i 50 anni compiuti dal famoso Acquarama. Sono questi i tre prestigiosi compleanni a cui l'associazione "Riva Historical Society" ha reso omaggio, organizzando una kermesse che è riuscita ad attrarre oltre 450 appassionati di questo marchio, conosciuto in tutto il mondo. Un vero e proprio raduno dal richiamo internazionale condito da più di 150 vintage Riva di mogano. La cinque giorni è stata completamente dedicata al mondo della nautica, con imbarcazioni storiche e imbarcazioni d'eccezione che sono state esposte a terra ed in acqua, dall'Acquarama al Sebino passando per gli Ariston, il Tritone e l'Olimpic. Ma per gli armatori, pronti ad affollare il Lido Nettuno, non ci sono state solo le imbarcazioni da esposizione, ma anche altri gioielli motorizzati provenienti, questa volta,
dalla Baviera. Ad impreziosire l'atmosfera, infatti, ci ha pensato direttamente la BMW che per l'occasione ha offerto i test drive dei suoi più prestigiosi modelli con l'appoggio della concessionaria Lario Bergauto di Grumello del Monte. Vetture che non sono passate di certo inosservate, tanto al Lido quanto dinanzi al limitrofo Cocca Hotel, dove alloggiava una maestosa 650i Coupé.
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EVENTI
VOLVO V40, UN BRINDISI «BLACK&WHITE» PER IPERAUTO foto di Giorgio Chiesa
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stata presentata al pubblico con un evento in grande stile lo scorso giovedì 13 settembre, nella piazzetta adiacente allo storico negozio d'abbigliamento Petronio di via Antonio Locatelli. La concessionaria ufficiale Volvo Iperauto di via Borgo Palazzo è stata lieta di mostrare il suo nuovo gioiello, la splendida V40, in versione "black" per i più sportivi e "white" per chi ama la raffinatezza. Ma quello che è balzato subito all'occhio ai numerosissimi invitati è stata la forte personalità della vettura, che si propone come un'auto nuova sotto tutti i punti di vista. E non poteva esserci palcoscenico migliore grazie allo stile glamour della serata e allo squisito buffet organizzato dal celeberrimo ristorante "Da Vittorio". Per la prima volta, infatti, Volvo ha proposto una compatta cinque porte a due volumi che si va a posizionare nella nicchia premium del segmento C e che punta a far concorrenza soprattutto alla nuova Audi A3. Ma darà fastidio pure alla BMW Serie 1, alla nuova Mercedes Classe A e anche alla nostrana Alfa Romeo Giulietta. Il nuovo modello si presenta compatto nelle forme e nelle dimensioni, con un guizzo di sportività nel posteriore incorniciato dallo spoiler. Quattro metri e trentasette di lunghezza - poco più delle dirette concorrenti - e abitacolo dalle dimensioni regolari. Esteticamente l'auto ha parlato da
sola. Il design della carrozzeria discende da quello della riuscita V60, ma qui il profilo a cuneo accentuato e il muso lungo e appuntito danno all'auto una forte personalità e la rendono molto vistosa. Bella è anche la coda, con il grande elemento nero che incorpora il lunotto, i fanalini a boomerang Volvo e la targa spostata in basso, nel fascione paracolpi. Particolare attenzione è stata prestata alla sicurezza passiva e attiva. Tra le dotazioni più significative, l'airbag per pedoni che consiste nell'apertura di un grande cuscino d'aria che fuoriesce verso l'alto nella zona collegamento tra il parabrezza e il cofano motore,
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allo scopo di attutire l'impatto del veicolo sul pedone in caso d'urto. La vettura è anche dotata di un sistema radar che individua un eventuale ostacolo e aziona automaticamente i freni se il veicolo procede a una velocità inferiore dei 50km/h. A tutti gli avventori è stato spiegato "per filo e per segno" ogni dettaglio dai preparati venditori presenti all'evento, mentre nel corso della serata è stato anche servito un eccellente risotto, per non far mancare proprio nulla ai clienti.
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UN PASSAGGIO DI CONSEGNE FESTEGGIATO A L'ALBENZA foto di Giorgio Chiesa
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n evento speciale all'interno di una cornice magica e di prestigio. Lo scorso venerdì 7 settembre, nella lussuosa club house del circuito golfistico bergamasco L'Albenza, si è riunito il Rotaract Club Bergamo. L'occasione è stata di grande importanza, si è celebrato il tradizionale passaggio di consegne sulla poltrona della presidenza, passata da Veronica Piccoli a Pier Emilio Locatelli Milesi. Dopo l'aperitivo e tra una portata e l'altra nel corso della cena, che si è tenuta tra le mura dell'elegante ristorante, c'è stata l'opportunità di consegnare il "Quarto Premio di Laurea Rotarct Bergamo", assegnato alla giovane Valentina Acerbis, che ha sbaragliato la concorrenza con una tesi di forte attualità in materia di crisi economica e finanziaria. Ma non è tutto. Gli organizzatori hanno anche devoluto un assegno all'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) direttamente nelle mani del consigliere Fiorella
Ferrario. A corollario dell'evento non poteva mancare il partner storico BMW Lario Bergauto, che per l'occasione ha esposto all'ingresso della club house la splendida Serie 3 Touring nella motorizzazione 3.0 sei cilindri in linea a gasolio da 258 CV, una vera gioia per gli occhi.
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EVENTI
LARIO BERGAUTO E BASKET LECCO, L'UNIONE DEL SUCCESSO foto di Loris Sambinelli
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stata una presentazione in grande stile quella del Basket Lecco, avvenuta lo scorso giovedì 13 settembre con la complicità della concessionaria BMW Lario Bergauto. Nella splendida cornice dell'Hotel NH Pontevecchio, l'atmosfera era satura di entusiasmo e novità, con la partecipazione di dirigenza, squadra, settore giovanile, tifosi, istituzioni, sponsor, rappresentanti delle realtà del basket e del territorio, come il presidente di Confcommercio, Peppino Ciresa, e di Confartigianato, Daniele Riva. Un evento realizzato proprio in accordo con Confartigianato Lecco, rappresentata per l'occasione da Paolo Galbiati, segretario generale e tra i primissimi tifosi della squadra in veste di vicepresidente. Il tutto è stato introdotto dalla passione di coach Paolo Garetto e del presidente Enrico Antonio Tallarita, che ha voluto ringraziare il gruppo sportivo e tutti gli sponsor, con un particolare cenno al gioiello della casa tedesca - la nuova BMW Serie 3 Touring - adagiato dinanzi all'ingresso della prestigiosa location. Sono state presentate numerose novità che hanno
lasciato intravedere un futuro sempre più splendente. E per una volta, che si stia parlando della nuova BMW o della squadra poco importa, in quanto la serata è stata un'occasione per celebrare la sinergia di due marchi di successo. Uno, storico, che da anni produce autovetture di classe ineguagliabile. L'altro, fresco, che ha centrato il secondo salto di categoria in un triennio fantastico. Oltre alle già citate personalità, a consacrare l'unione si sono aggiunte anche altre autorità lariane quali l'assessore comunale Armando Volontè ed il senatore Antonio Rusconi e due sportivi d'eccellenza come le "vecchie glorie" canturine Beppe Bosa e Antonio Sala.
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