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Asja Abate Inarrestabile campionessa C

lasse 2000, originaria di Porto Empedocle (AG), Asja è… “una persona importante”, mi risponde lei quando le chiedo di descriversi, “e soprattutto modesta” aggiunge divertita la madre Caterina, presente anche lei all’intervista.

Ventitré anni appena compiuti sono bastati ad Asja per collezionare una lunga serie di importanti traguardi nella sua vita: prima gli studi, con il conseguimento del Diploma Alberghiero e poi la Laurea Triennale e Specialistica in Scienze Motorie; poi il conseguimento del titolo come Tecnico Societario per la Ginnastica Artistica e un secondo corso come istruttrice di pilates. Ma ciò che più di tutto la rende orgogliosa sono i risultati nell’ambito della sua disciplina sportiva: la ginnastica artistica. Asja, infatti, nel 2022 ha trionfato ai Campionati Mondiali di Ginnastica Artistica, svoltisi a Pontedilegno-Tonale, classificandosi terza nella specialità Trave e Volteggio in una competizione che ha visto coinvolti più di centocinquanta atleti.

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A precedere questo importante risultato altri innumerevoli traguardi: medaglia di bronzo ai Trisome Games di Firenze nel 2016; terza classificata ai Mondiali di Ginnastica Artistica a Mortara nel 2015 e ancora il podio assoluto in tutte le quattro specialità agli ultimi Campionati Italiani 2019, 2021 e 2022 organizzati della F.I.S.D.I.R.

«Abbiamo iniziato a piccoli passi, ma siamo arrivati a traguardi davvero importanti, anche senza troppe difficoltà, perché lei è molto caparbia - mi racconta Caterina -. Lei è piccolina, ma quando affronta le gare diventa una vera e propria gigante».

Per Asja, infatti, la sfida più grande è stato diventare campionessa mondiale. «Io sono andata là per vincere, non per partecipare», mi dice convinta riferendosi all’ultimo campionato. Ed è proprio questa caparbietà ad averla resa a tutti gli effetti un’inarrestabile campionessa in tutte le sfide che ha affrontato sin dalla più tenera età: iniziare la scuola a cinque anni e conseguire la laurea specialistica, diciotto anni più tardi, con una sessione d’anticipo; diventare allenatrice per i bambini che vanno dai quattro ai sette anni continuando ad allenarsi per tre ore ogni sessione; e diventare la prima istruttrice della F.G.I. (Federazione Ginnastica d’Italia) con sindrome di Down.

Proprio così, perché Asja è affetta da sindrome di Down, ma questo non le ha mai impedito di raggiungere i suoi obiettivi, ed è il motivo per cui fino a questo punto ho scelto di non nominare mai la sua disabilità: perché quelli di Asja sono risultati impressionanti a prescindere dalla sua condizione e perché ciò che la rende davvero speciale è la sua grinta, la sua testa dura e la sua voglia di fare, diventando davvero un esempio per chiunque. Oltre alla sua allenatrice Francesca Trupìa, «che è sempre stata un’eccellente motivatrice - raccontano Asja e la madre -, ciò che l’ha sempre stimolata e spinta a superare i propri limiti è stato proprio allenarsi in un contesto in cui non erano presenti altri atleti disabili, ponendola al pari di tutti gli altri, senza ricevere alcun trattamento di favore».

Quella di Asja è una storia straordinaria che mostra a ognuno di noi quanto si possa ottenere con l’impegno e la motivazione. Oggi la nostra campionessa si prepara già per la sua prossima sfida: le competizioni nazionali di Rimini che si terranno a giugno e le permetteranno di qualificarsi per i Mondiali di Turchia. Nel frattempo, però, ha iniziato quella che sembra essere davvero la sfida più ardua che abbia mai affrontato, addirittura più complessa di un campionato internazionale: prendere la patente!

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