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Annalisa L’ambasciatrice della cucina e delle tradizioni siciliane
Ha voluto condividere con gli altri l’amore per la sua terra e per la cucina. Così Annalisa Pompeo, originaria di Favara, con una laurea in Economia aziendale, un master in Risorse Umane e un’ esperienza decennale nella formazione professionale, 10 anni fa ha creato Go Sicily per offrire attività esperenziali con corsi di cucina e tour enogastromici consentendo ai turisti di oltre oceano di mettere “le mani in pasta”, e durante la pandemia ha preso il diploma di cuoca. La sua missione è quella di far interagire i “locali” con gli americani e far scoprire l’essenza della Sicilia. Andiamo a conoscere meglio Annalisa Pompeo e il suo progetto.
Chi è Annalisa Pompeo?
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«Annalisa Pompeo è una visionaria, che ad un certo punto della vita ha deciso di essere veramente felice e di fare qualcosa di bello nella propria terra».
Come è nata la passione per la cucina?
«Sono cresciuta circondata da una famiglia paterna fatta di allevatori e contadini, conoscevo bene le stagioni della raccolta, perché eravamo chiamati tutti (immaginate otto figli, tutti sposati e con figli a seguito), ad aiutare i nonni a raccogliere il grano, le mandorle, i pistacchi, a tosare le pecore, ecc. Mia nonna Anna, non si è mai confusa, forse ho preso proprio da lei questo aspetto del mio carattere, preparava da mangiare per tutti: cotolette panate, insalate, pasta, caponate e tanti altri piatti siciliani».
Cos’è e come è nata Go Sicily?
«A quei tempi, lavoravo nella formazione professionale come amministrativa, poi ho voluto dimostrare a me stessa e ai miei figli, ai tempi piccolissimi, che si può fare qualcosa in Sicilia, qualcosa che ci renda fieri e felici di vivere in questa meravigliosa terra. E così ho pensato che il cibo, le tradizioni, il territorio e la voglia di condividere tutto ciò, potessero essere un valido motivo. Ho iniziato con le cooking class, il turismo esperenziale, le lezioni di cucina on line e live, una food box».
Ti senti ambasciatrice della cucina siciliana?
«Sì, se per ambasciatrice s’intende quell’anello di congiunzione tra la Sicilia autentica e coloro che vogliono stare attaccati alle loro origini».
Che risposta hai avuto dagli americani nei tuoi tour?
«Sono semplicemente felici ed entusiasti perché i miei tour esperienziali mirano a connettere i locals con gli americani, tutto in maniera naturale, senza costruzione alcuna: il capraro, la donna che fa il pane o la semplice passeggiata nei villaggi. A loro piace proprio la semplicità, il senso di comunità e rispetto. Vivono il turismo esperenziale in maniera naturale, con sorpresa e non vorrebbero andarsene più via».
Quale piatto preferiscono gli americani?
«Di sicuro la pasta fresca è uno dei piatti forti che vogliono imparare a fare, anche perché si meravigliano del fatto che al Sud, non usiamo uova, né farina 00, solo semola di grano duro siciliano e un goccio d’olio».
Cosa si può esportare del Made in Sicily?
«Il Made in Sicily non è semplice da esportare perché deve rispecchiare dei parametri F.D.A. che a volte per i piccoli produttori diventa impossibile, ma io ho creato una mia “private label” selezionando dei produttori, anche se piccoli, che già esportavano o che hanno creduto nel mio progetto».
Cosa ha rappresentato per te il premio Impresa è Donna?
«Un bicchiere di acqua fresca mentre si scala una montagna. Da mamma single, disperata per la pandemia perché non si poteva lavorare, ho creato queste food box Go Sicily dove ho inserito ingredienti dei piccoli produttori, ho registrato una video ricetta, durante la pandemia ho creato una società con cui esporto le box in America. Ogni persona che riceveva la box, tramite un codice QR aveva la possibilità di avermi a casa sua e con me gli ingredienti da usare. È stata davvero una grande soddisfazione quando ho vinto il primo premio come “Migliore Imprenditrice Siciliana Resiliente”».
Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Nella mia testa frullano sempre tante cose, a volte troppe, ma è la mia caratteristica. Non so stare ferma e credo che chi si ferma è perduto, quindi continuate a seguirmi».