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Donne all’opera
Le protagoniste dell’arte tra ‘500 e ‘600 a Palazzo Reale
di Lucia Garnero
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In programma dal 5 febbraio al 6 giugno 2021, la mostra “Le signore dell’arte” nasce nel contesto de “I talenti delle donne”, il progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, dedicato alle donne protagoniste del pensiero creativo, dalle figure esemplari del passato alle testimoni di oggi nel mondo dell’arte, della cultura, dell’imprenditoria, dello sport e della scienza. L’evento è realizzato da Palazzo Reale e Arthemisia con il sostegno di Fondazione Bracco, main sponsor dell’evento, il cui impegno è da sempre rivolto a creare e diffondere espressioni della cultura e della scienza, quali mezzi per migliorare la qualità della vita e la coesione sociale, con particolare attenzione rivolta all’universo femminile e alle protagoniste dell’arte. La mostra “Le Signore dell’Arte.
Storie di donne tra ‘500 e ‘600”
propone oltre 150 opere esposte, realizzate da 34 artiste, a testimonianza di un’intensa vitalità tutta al femminile, in un singolare racconto di appassionanti storie di donne già “moderne”. Sotto la curatela di Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié, le opere selezionate provengono da ben 67 prestatori, tra cui le gallerie degli Uffizi, il Museo di Capodimonte, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco, la
Galleria nazionale dell’Umbria, la Galleria Borghese, i Musei Reali di Torino, la Pinacoteca nazionale di Bologna, il Musée des Beaux Arts di Marsiglia e il Muzeum Narodowe di Poznan (Polonia). Figlie, mogli, sorelle di pittori o, a volte, donne di religione: la mostra presenta, non solo, la
strepitosa abilità compositiva
Sopra: Artemisia Gentileschi Maddalena penitente 1627 – 1629, olio su tela, 100x73 cm. Museo Correale di Terranova - Sorrento
A destra: Ginevra Cantofoli Giovane donna in vesti orientali seconda metà del XVII secolo, olio su tela, 65x50 cm. Padova, Museo d’arte Medioevale e moderna, legato del Conte Leonardo Emo Capodilista, 1864
A sinistra: Orsola Maddalena Caccia Sibilla Persica quinto decennio del XVIIsec., olio su tela, 110x78,5 cm. Collezione Fondazione Cassa di Risparmio di Asti
di queste pittrici, ma, attraverso il racconto delle loro storie personali, guarda al ruolo da loro rivestito nella società del tempo, al successo raggiunto da alcune presso le grandi corti internazionali, alla loro capacità di sapersi
relazionare, distinguere e affer-
mare, trasformandosi in vere e proprie imprenditrici, e di sapersi confrontare con i loro ideali e diversi stili di vita. Queste pittrici sfidano l’universo dell’arte, riuscendo ad apportare modi audaci ed inediti guizzi inventivi. Tra queste, Artemisia Gentileschi, figlia di Orazio, divenuta un’icona dell’attività artistica di quegli anni; artista e imprenditrice, la sua arte rivaleggia con quella degli stessi pittori uomini dell’epoca. Un esempio di lotta contro l’autorità e il potere paterno e contro il confinamento riservato alle donne. È presente anche
lione di fronte alla violenza maschile, Ginevra Cantofoli, con “Giovane donna in vesti orientali” (attiva nella seconda metà del XVII), Fede Galizia con l’iconica “Giuditta con la testa di Oloferne “(1596) e Giovanna Garzoni, modernissima donna che vive tra Venezia, Napoli, Parigi e Roma, in mostra con rare e preziose pergamene. In mostra vi sono artiste più note, ma anche altre meno conosciute al grande pubblico, che saranno delle vere e proprie scoperte: saranno presenti le creazioni della nobile romana Claudia del Bufalo, la “Madonna Immacola-
Sopra: Sofonisba Anguissola Partita a scacchi 1555, olio su tela, 70x94 cm. Poznań, Fondazione Raczyński presso Narodowe Museum di Poznań The Raczyński Foundation at the National Museum in Poznań A destra: Lavinia Fontana Sacra Famiglia con S. Caterina d’Alessandria 1574 – 1577, olio su rame, 48,5x33,6 cm. Callisto Fine Arts, Londra
Sofonisba Anguissola, cremonese che vive oltre dieci anni alla corte di Filippo II a Madrid, si sposò due volte, si spostò in Sicilia e fu visitata da Antoon van Dyck nel 1624. Tra le sue opere, a Palazzo Reale saranno esposte la “Partita e scacchi” (1555) e, per la prima volta, la “Pala della Madonna dell’Itria “(1578). Lavinia Fontana, bolognese e figlia del pittore manierista Prospero Fontana, sarà presente con quattordici opere, tra cui “Autoritratto nello studio” (1579), “Consacrazione alla Vergine” (1599) e alcuni dipinti di soggetto mitologico. Da ammirare anche la pittrice bolognese Elisabetta Sirani, in mostra con tele che rappresentano il coraggio femminile e la ribel-
sporadici, ma è un fenomeno
che investe, con caratteristiche
diverse, tutta l’Italia. s l
LE SIGNORE DELL’ARTE Storie di donne tra ‘500 e ‘600
5 febbraio – 6 giugno 2021 (Verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Reale, Milano
INFO T. +39 02 884 45 181 c.mostre@comune.milano.it
Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30 - 19.30 Giovedì 9.30 - 20.30
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.lesignoredellarte.it
A sinistra: Fede Galizia Giuditta con la testa di Oloferne1601, olio su tela, 123x92 cm. Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo – Galleria Borghese Sotto: Elisabetta Sirani Porzia che si ferisce alla coscia 1664, olio su tela, 101x138 cm. Bologna, Collezioni d’arte e di storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
ta e san Francesco Borgia” (1663) custodita nella Chiesa del Gesù di Casa Professa a Palermo, della siciliana Rosalia Novelli, e la tela “Matrimonio mistico di Santa Caterina” (1576) della fiorentina Lucrezia Quistelli, citata da Vasari nelle sue Vite, della parrocchiale di Silvano Pietra. La mostra consente di portare alla luce e porre in evidenza un gran numero di giovani donne dotate di straordinario talento artistico che, seppur con storie e percorsi differenti, fanno comprendere come il ruolo delle
donne acquisito nel corso del
XVI e XVII secolo non sia legato solamente a singoli episodi