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Vita e società

Vita e società contemporanea ritratte

La fotografia al CAMERA negli eventi dell’anno 2021

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di Lucia Garnero

Al Centro Italiano per la fotografia - CAMERA - di Torino, con il nuovo anno, ha inizio la programmazione prevista, in attesa della riapertura del centro espositivo. L’inaugurazione del 2021 avviene con la prosecuzione della mostra di Paolo Ventura, prorogata fino al 14 febbraio, al cui termine inizieranno gli eventi organizzati. Riprende, a partire dal 4 marzo, lo schema espositivo, particolarmente fortunato ed acclamato in passato, di CAMERA DOPPIA con due mostre personali, allestite in contemporanea ed in parallelo. Quest’anno ne sono protagonisti Horst P.Horst (Weißenfels, 1906 - Palm Beach Gardens, 1999) e Lisette Model (Vienna, 1901 - New York, 1983), curate rispettivamente da Giangavino Pazzola e Monica Poggi. I due fotografi si rivelano difformi e divergenti nei modi, nei toni e nei soggetti ritratti: straordinario ge-

nio della fotografia di moda lui e irriverente street photographer

lei, mai esposta, prima di questo allestimento, in una mostra in Italia. Le vite dei due artisti,

Lisette Model - Coney Island Bather, New York, c.1939 © 2020 Estate of Lisette Model, National Gallery of Canada, Ottawa Courtesy Baudoin Lebon / Keitelman

Martin Parr - GB. England. Bristol, 1995-1999 ©Martin Parr / Magnum Photos

Sopra: Walter Niedermayr - St. Anton am Arlberg, marzo 2009 Courtesy Ncontemporary Milano, Galerie Nordenhake Berlino/Stoccolma Sotto: War&Flowers#12, 2020 © Paolo Ventura

pur lontani nella pratica delle rispettive arti, sono caratterizzate da alcuni aspetti biografici comuni (entrambi presenti a Parigi negli anni Trenta e poi in fuga a NewYork) e si rivelano entrambi punti di riferimento fondamentali, nello sviluppo del proprio genere fotografico, per le generazioni a venire. Se in Horst le modelle rappresentano forme simboliche di eleganza e bellezza senza tempo, ben oltre le mode di cui si rendono portatrici, i soggetti ritratti da Model diventano caricature di sé stessi, emblemi di una società goffa e decadente. Il percorso espositivo, nel descrivere aspetti specifici delle carriere dei due artisti, ritrae perfettamente lo ricchezza culturale degli anni presi in esame. Le due mostre sono realizzate grazie alla collaborazione con l’Horst P.Horst Estate, Paci contemporary gallery di Brescia, la mc2gallery di Milano e la Galerie Baudoin Lebon di Parigi. A seguire, con inaugurazione il 23 giugno, prende avvio la mostra estiva, a cura di Walter Guadagnini, con la collaborazione di Claudio Composti e Giangavino

carattere universale su conoscenza e coscienza dell’ambiente come patrimonio dell’umanità. Infine, dal 30 settembre e in occasione della prima edizione delle ATP Finals a Torino, l’anno si conclude con una mostra personale dedicata al fotografo inglese Martin Parr (Epsom, 1952), a cura di Walter Guadagnini con la collaborazione di Monica Poggi. Membro di Magnum Photos, si rivela abile interprete del presente, capace di ritrarre la società contemporanea con ironia e sagacia, a creare non semplici fotografie, ma autentiche icone della società contemporanea. Emblematici del suo carismatico modus operandi, i netti contrasti di colore gli permettono di rivelare

Sopra: Martin Parr, SWITZERLAND. Kleine Scheidegg. From ‘Small World’, 1994 ©Martin Parr / Magnum Photos

A destra: Lisette Model, Woman with veil, San Francisco, 1949 © 2020 Estate of Lisette Model, National Gallery of Canada, Ottawa Courtesy Baudoin Lebon / Keitelman

Pazzola, che ha per protagonista uno tra i più importanti fotografi italiani contemporanei, Walter Niedermayr (Bolzano, 1952). Saranno oggetto di allestimento i temi più ricorrenti della sua carriera: i paesaggi alpini, le architetture e il rapporto fra spazi aperti e chiusi. negli scatti realizzati durante gli ultimi dieci anni, dal 2011 al 2021. Con un linguaggio maturato nel corso di una ricerca trentennale, l’artista narra i cambiamenti apportati dal turismo sul paesaggio alpino: il paesaggio risulta volutamente frammentato con soluzioni compositive e di post-produzione capaci di conferire un aspetto evanescente, a divenire riflessioni di

Sopra: Horst P. Horst, Jean Patchett, bathing suit by Brigance, 1951 archival pigment print on Hahnemuehle Baryta paper, 80x105 cm. Copyright Horst Estate/Condé Nast, courtesy Paci contemporary gallery (Brescia - Porto Cervo,IT)

gli aspetti grotteschi e goffi del mondo consumista e globalizzato. Al centro del percorso compare il tema dello sport, che gli consente di aprire una riflessione ad ampio spettro, fino a dare vita ad alcune delle sue opere più celebri. Catalizzatore di emozioni collettive, lo sport è raccontato attraverso le tradizioni di tifosi intenti a partecipare a grandi eventi e pubblici riti. In parallelo, durante il 2021, nella Project Room, proseguiranno i progetti di valorizzazione della fotografia del territorio e i numerosi interventi di promozione dei giovani talenti. s l

PAOLO VENTURA. Carousel

prorogata al 14 febbraio 2021 CAMERA doppia: HORST P. HORST e LISETTE MODEL

4 marzo – 13 giugno 2021 WALTER NIEDERMAYR

23 giugno – 19 settembre 2021 MARTIN PARR. Sports

30 settembre 2021 – 30 gennaio 2022 (Verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) CAMERA, Torino

INFO T. +39 011 0881151 camera@camera.to

Lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 11.00 - 19.00 Giovedì 11.00 - 21.00

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.camera.to

Sotto: Walter Niedermayr, Portrait 36, 2012 Courtesy Ncontemporary Milano, Galerie Nordenhake Berlino/Stoccolma

Le Grand Jeu

Punti di vista sulla poetica di Cartier-Bresson

di Mario GaMbatesa

Palazzo Grassi di Venezia ha allestito i suoi spazi con le opere fo-

tografiche di uno dei massimi esponenti

della fotografia del Novecento, Henri Cartier-Bresson. La mostra è aperta al pubblico dall’ 11 luglio scorso fino al prossimo 20 marzo 2021, sempre se le nuove misure ministeriali consentiranno la riapertura dei luoghi dell’arte. Henri Cartier-Bresson è nato nel 1908 a Chanteloup, in Francia. Nel 1932, dopo aver trascorso un anno in Costa d’Avorio, scopre la fotocamera Leica. L’anno successivo presenta la sua prima mostra alla Julien Levy Gallery di New York. Viaggia in Europa, in Messico, negli Stati Uniti e nel 1940 viene fatto prigioniero, nel febbraio 1943 riesce ad evadere. Nel 1944 realizza una serie di ritratti per le edizioni Braun e nel 1945 dirige Le Retour, documentario dedicato al rimpatrio di prigionieri di guerra. Il MoMA di New York presenta una mostra del suo lavoro nel 1947 e, nello stesso anno, fonda Magnum Photos. Tornato in Europa, dopo un lungo viaggio in Asia, pubblica il suo primo libro, “Image à la Sauvette”, nel 1952. Nel 2000 decide, insieme alla moglie Martine Franck e alla figlia Mélanie, di creare la Fondation HCB, dedicata in particolare a mantenere vivo il suo lavoro. Basata su un progetto ideato e coordinato da Matthieu Humery, la mostra intitolata “Le Gran Jeu”, esamina il modo in cui il lavoro di Henri Cartier-Bresson viene visto da cinque diversi curatori, concentrandosi in particolare sulla “Master Collection”. Il tutto

si basa su una selezione di 385

immagini che l’artista stesso ha scelto all’inizio degli anni

‘70, su richiesta dei suoi amici e collezionisti Jean e Dominique de Menil, senza però mai chia-

rire i criteri alla base della sua

decisione. A oggi sono sei gli esemplari esistenti della preziosa Master Collection e uno di questi fu acquistato da François Pinault,

dando il via al “gioco” che in-

nerva la mostra. La fotografa Annie Leibovitz, il regista Wim Wenders, lo scrittore

A destra: Works by Henri Cartier-Bresson. © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos. Installation view “Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu” at Palazzo Grassi, 2020. © Palazzo Grassi, photography Marco Cappelleti

A sinistra: Henri Cartier-Bresson Simianela-Rotonde, France, 1969, épreuve gélatinoargentique de 1973 © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

HENRI CARTIER-BRESSON. Le Grand Jeu Palazzo Grassi, Venezia July 11, 2020 - March 20, 2021

Palazzo Grassi presents ‘Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu’, co-organised with the Bibliothèque nationale de France and in collaboration with the Fondation Henri Cartier-Bresson. The exhibition is a unique project based on the Master Collection created in 1973 by Cartier-Bresson at the request of his art collector friends Dominique and John de Menil, for which the photographer carefully selected the 385 best images from his contact sheets. Six sets of this extraordinary collection of the photographer’s work were printed and are conserved at the Victoria & Albert Museum in London, the University of Fine Arts in Osaka, the Bibliothèque nationale de France, the Menil Collection in Houston as well as at the Pinault Collection and at the Fondation Henri Cartier-Bresson. This Master Collection has been examined by five guest curators: collector François Pinault, photographer Annie Leibovitz, writer Javier Cercas, film director Wim Wenders, and heritage conservator Sylvie Aubenas. Hence, there is no monograph, theme, geographical area or chronology in ‘Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu’ but rather a comparison of five points of view on the work of the “Eye of the Century”. As Mathieu Humery, chief curator of the exhibition, states “Le Grand Jeu (“The Great Game”): the title, reminiscent of chance, a theme dear to the surrealists, primarily refers to the artist’s selection. The term, which has various connotations, can also suggest recreation or leisure. Lastly, the concept can also refer to the set of rules to which one must submit, namely “to play the game”. But jeu (“game”) is also, and more importantly, a homonym of je (“I”). Thus, like an exquisite cadaver, the ”Great I” exalts itself, firstly via the homage paid here to the work of one man, but also through the visual expression of the “Me” of each curator, which necessarily emerges from the game that they have developed.” The rules of the game are simple: the five joint curators were required to individually select about 50 of the artist’s images. Their selections had to be made from the images chosen by Cartier-Bresson for the Master Collection. None of the curators knew the others’ selections. All aspects of the exhibition – the design of the layout, framing, colour of the picture rails – have all been left to the absolute discretion of the curators. Each space is therefore an exhibition in its own right that is independent of the others. The five curators freely give us their story, their emotions and the place that these images have occupied in their work and in their life. Each of these collections transports us to a particular corner of the universe of the photographer and his curator for the duration of the exhibition in Venice and Paris. The exhibition is accompanied by a catalogue in three languages, published jointly by Marsilio Editori, Venice, Palazzo Grassi – Punta della Dogana and the Bibliothèque nationale de France. s l

Henri Cartier-Bresson - Couronnement du roi George VI, Trafalgar Square, Londres, Angleterre, 12 mai 1937, épreuve gélatino-argentique de 1973 © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

Javier Cercas, il conservatore generale e direttore del dipartimento di stampe e fotografia della Bibliothèque nationale de France, Sylvie Aubenas, e il collezionista François Pinault sono stati invitati a selezionare cinquanta opere ciascuna dall’originale “Master Collection”. Sylvie Aubenas è stata chiamata a scegliere una cinquantina di scatti fra quelli voluti da Cartier-Bresson, senza conoscere le preferenze degli altri curatori e stabilendo in piena autonomia l’allestimento finale delle opere.

Un approccio ludico al lavoro di Cartier-Bresson, che attraverso la fotografia trovò la lente giusta con la quale osservare il

mondo e restituirne uno spaccato in bianco e nero fatto di linee e geometrie, di equilibrio compositivo e vibrante emotività. s l

HENRI CARTIER-BRESSON Le Grand Jeu

11 luglio 2020 - 20 marzo 2021 (Verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Grassi, Venezia

INFO T. +39 041 2001 057 visite@palazzograssi.it

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Andrea Barnaba PA R I S E

a n d r e a b p a r i s e @ g m a i l . c o m

Andrea Barnaba Parise barnaba.art

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