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L’Ottocento e il mito di
L’Ottocento e il mito di Correggio
I retroscena della musealizzazione
Advertisement
di Mario GaMbatesa
Lo scorso 3 ottobre La nuova Pilotta di Parma ha inaugurato la mostra “L’Ottocento e il mito di Correggio”. Antonio Allegri, meglio noto come Correggio, fu un pittore del Cinquecento annoverato fra i grandi maestri del suo tempo, attivo fra Parma, Roma e Mantova. Correggio, fu uno degli esponenti più delicati del Rinascimento, introdusse luce e colore nella sua pittura perché facessero da contrappeso alle forme, sviluppando così nuovi effetti di chiaroscuro, che influenzeranno di lì a poco, il barocco di Giovanni Lanfranco e Baciccio e il neoclassicismo di Mengs. All’interno della mostra dedicatagli dalla Pilotta, Correggio sarà
al centro di una lettura del con-
testo artistico dell’epoca, dove verrà spiegato il perché della rimozione delle opere dai loro luoghi di appartenenza e la loro nuova sistemazione, ad altezza uomo, per favorire una maggiore fruibilità. Per comprendere al meglio questo stravolgimento culturale, è stato creato un percorso museale che vuole essere una soluzione ad un problema di allestimento che va avanti da molto tempo e con cui si sono confrontati tutti i direttori dell’ex Galleria Nazionale. La mostra, (in attesa del nuovo DPCM che garantisca la riapertura dei musei), sarà aperta al pubblico fino al prossimo 3 ottobre 2021 ed è innanzitutto un omaggio a due figure fondamentali della storia parmense: Maria Luigia
A sinistra: Giovan Battista Callegari, Carlo Raimondi, Paolo Toschi Vergine Assunta in gloria e Apostoli (copia da Antonio Allegri detto il Correggio, particolare della cupola del Duomo di Parma) 1840, acquarello su carta Parma, Accademia di Belle Arti Sotto: Giovan Battista Callegari, Carlo Raimondi, Paolo Toschi Secondo gruppo di Apostoli (copia da Antonio Allegri detto il Correggio, particolare della cupola del Duomo di Parma) 1840, acquarello su carta Parma, Accademia di Belle Arti
Sopra: Carlo Raimondi - Paolo Toschi 1845, acquarello su carta Parma, Accademia di Belle Arti
A destra: Giuseppe Molteni - Fanciulla che addita a un vecchio l’erma di Maria Luigia 1831, olio su tela Parma, Accademia di Belle Arti, donato dall’autore a Maria Luigia nel novembre 1831
L’OTTOCENTO E IL MITO DI CORREGGIO
03 ottobre 2020 - 03 ottobre 2021 (Verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) La nuova Pilotta, Parma
INFO T. +39 0521 220400
Da martedì a sabato 08.30 - 19.00 Domenica e festivi 13.00 - 19.00
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e l’incisore Paolo Toschi. La Rocchetta, teatro di questa “mostra permanente”, è uno spazio importantissimo dal punto di vista storico, ma di difficile musealizzazione. Al suo interno, vi si trovano le Pale del Correggio
in un allestimento ottocentesco storicizzato e quindi inamovibi-
le. Dopo il 1815 il Palazzo della Pilotta, rappresentò il luogo adatto per accogliere il patrimonio artistico che doveva essere ricomposto e valorizzato, per tale motivo si rese necessario effettuare un rilievo delle sale, affidato agli architetti Nicolò Bettoli e Paolo Toschi. Sarà in seguito proprio Toschi ad
unire il grande maestro ai capo-
lavori ottocenteschi, fortemente sostenuto dalla Duchessa Maria Luigia, di ascendenza ancora imperiale, aperta però al nascente gusto romantico per i soggetti storici e per la natura. Toschi ottenne che le opere del Correggio, diventassero strumento di
esercizio per gli allievi dell’Ac-
cademia, vennero quindi poste su strutture mobili ed orientabili per favorirne l’illuminazione da ogni punto di vista. Toschi aveva
diffuso l’opera di Correggio in tutta Europa, contribuendo alla
fama del maestro e della città. Un percorso espositivo interessante, che sottolinea l’idea che
il ri-allestimento di un museo non è mai un fattore definitivo
e fine a se stesso, ma un luogo dinamico e sperimentale. s l
Maria Cavaggioni
maria.cavaggioni@gmail.com Maria Cavaggioni maria.cavaggioni
GIOVANNI SCAGNOLI
Giovanni Scagnoli “Change phase”, 2020 Tecnica mista, luce led, acciaio inox e legno Installazione su parete 60x60x7 cm.
Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Il 3 novembre 2019 riceve un riconoscimento dal Governo del Grenada per il miglior artista del padiglione alla 58° Biennale d’arte di Venezia. Tra le più recenti esposizioni di rilievo nazionale ed internazionale a cui Scagnoli ha preso parte si ricordano: 58° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, Padiglione Nazionale del Grenada, Palazzo Albrizzi Capello, 2019; Aeterna. Esposizione Triennale di Arti Visive, Complesso Monumentale del Vittoriano – Ala Brasini, Roma 2017; “Grazie Italia”, con il contributo della 57° Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, Padiglione Guatemala (Palazzo Albrizzi Capello, Venezia, 2017); Premio The Best Modern, Berlino, 2017; “L’Italia degli artisti”, Museo Fondazione Venanzo Crocetti, Roma, 2016; “Celebrazione dell’Estetica Paradisiaca”, Sala Stampa della Camera dei Deputati di Montecitorio, Roma 2016. 2° Biennale Castello visconteo di Pagazzano, 2017; “Men, Only Men, Simply Me”, Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, 2019. Matera, Casa Cava, 2020. Parteciperà all’Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma, Galleria del Cembalo, Palazzo Borghese.
La riscoperta di un capolavoro
Il Polittico Griffoni a Bologna
di FLaVio ennante
Prorogata fino al 15 febbraio 2021, a Palazzo Fava di Bologna, la mostra dedicata al Polittico Griffoni di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano, una maestosa pala d’altare realizzata tra il 1470 e il 1472. Eccezionale questo evento perchè per la prima volta si hanno tutti i pannelli conosciuti dell’opera, dopo oltre cinquecento anni dalla sua realizzazione e 300 dalla sua dispersione, e proprio nella città per la quale fu creata l’opera. Si possono vedere sia le tavole originali che la ricostruzione del Polittico, così come doveva apparire ai bolognesi di fine ‘400, grazie alle tecnologie digitali di Factum Foundation. “Si tratta di un evento eccezionale per la storia dell’arte, frutto di uno sforzo organizzativo straordinario”, dice Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae. Musei nella città. La proroga è frutto della disponibilità dei Musei proprietari delle singole tavole: National Gallery di Londra, Pinacoteca di Brera di Milano, Louvre di Parigi, National Gallery of Art di Washington, Collezione Cagnola di Gazzada, Musei Vaticani,
Ricostruzione del Polittico Griffoni di Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti (da Cecilia Cavalca, La pala d’altare a Bologna nel Rinascimento. Opere, artisti e città. 1450-1500, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale 2013, p. 266. Per gentile concessione di Cecilia Cavalca e di Silvana Editoriale Spa)
Pinacoteca Nazionale di Ferrara, Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, Collezione Vittorio Cini di Venezia. Un’esposizione da non perdere. s l
Un’immagine dell’allestimento della Sala Enea
La digitalizzazione dell’Archivio Bartolini
Novità alla Galleria dell’Accademia di Firenze
La Galleria dell’Accademia di Firenze ha approfittato delle obbligate chiusure al pubblico per rendere
il museo più funzionale e accoglien-
te. Dopo la Sala del Colosso, è la volta della Gipsoteca che necessita sia di importanti interventi di ordine strutturale che legati all’impianto di climatizzazione. Contemporaneamente, la Galleria
dell’Accademia di Firenze ha iniziato la digitalizzazione dell’Archivio stori-
co Lorenzo Bartolini, altro importante tassello del patrimonio del museo. Suddiviso in nove serie, l’archivio contiene carteggi personali e di lavoro, corrispondenza relativa alla committenza delle opere, minute, documentazione di natura legale e contabile, taccuini con disegni, e materiale a stampa. L’arco temporale delle carte va dal 1810 al 1850, anno della morte dello scultore. La documentazione successiva, datata fino al 1935, ripercorre vicende legate alle questioni ereditarie.
L’Archivio comprende circa 12.800
carte manoscritte, si compone inoltre di circa 870 pagine di materiale a stampa, per lo più ottocentesco, comprendente libri, opuscoli e articoli di giornale. La scansione ottica dei documenti
dell’archivio Bartolini prevede circa
sei mesi di lavoro. La crisi sanitaria e la conseguente chiusura dei Musei e dei luoghi della cultura, secondo anche le intenzioni del Mibact, ha reso quanto mai attuale il tema della consultazione degli archivi da remoto e quindi della loro necessaria digitalizzazione. s l
In alto: Galleria dell’Accademia di Firenze Disallestimento Gipsoteca
A destra: Galleria dell’Accademia di Firenze Spolveratura
MARCO FIASCHI
fiaschi_m
Alessandro Cinardo
Forma 3 - 2017, olio su cartone telato, 50x35 cm.
Lei assopita - 2004, olio su tela, 70x60 cm.
La bellezza svelata
Inedito dalla Collezione Luzzetti
di ettore tiretto
” “Meritò dunque Sandro, gran lode in tutte le pitture che fece, nelle quali volle mettere diligenza e farle con amore. Giorgio Vasari
Sandro Botticelli Madonna con Bambino, San Giovannino e l’arcangelo Gabriele Tondo Luzzetti, 1485-1490 circa, tempera su tavola Firenze, Collezione Luzzetti
LA BELLEZZA SVELATA Un tondo inedito di Botticelli dalla Collezione Luzzetti
23 ottobre 2020 - 21 marzo 2021 (Verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Polo culturale Le Clarisse, Grosseto
INFO T. +39 0564 488066 collezioneluzzetti@gmail.com
Da martedì a venerdì 10.00/13.00 - 16.00/19.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.clarissegrosseto.it
Fino al 21 marzo prossimo abbiamo la possibilità di ammirare un pezzo particolarmente interessante di Botticelli, mai esposto al pubblico in quanto facente parte di una collezione privata, quella di Gianfranco Luzzetti, che lo ha acquistato nel 1985 da Christie’s, a Londra. Il Polo Culturale Le Clarisse, a Grosseto, è la location scelta per esporre il tondo di Sandro Botticelli con la “Madonna, Gesù bambino, San Giovannino e un angelo”, sotto la cura di Giovanni Gazzaneo e Mauro Papa, la mostra “La
presenta le evidenti affinità tra questo ed il tondo con la “Madonna con Bambino, san Giovanni Battista bambino, san Michele Arcangelo e san Gabriele Arcangelo” conservato a Palazzo Pitti a Firenze. I due tondi sono identici nella composizione, a eccezione della figura dell’arcangelo Michele. Fortunatamente la Collezione non rimarrà più chiu-
sa nel privato, ma ogni anno ne verrà
svelato un pezzo, in maniera da rendere fruibile a tutti la Collezione del Museo Luzzetti, allestito per l’appunto nel complesso delle Clarisse, con opere riguardanti l’arte fiorentina del Seicento riferibili a Giovanni Martinelli, Jacopo Vignali, Francesco Curradi, Giovan Battista Vanni, Matteo Bonechi e Pietro Tacca, anticipate cronologicamente da lavori attribuiti al Passignano, Santi di Tito e Cigoli. s l
SALVATORE ALESSI
C’è tempo... 2020, tecnica mista su carta 16x22,5 cm.
Salvatore Alessi nasce a Mazzarino, dove oggi vive e lavora, dopo il Liceo artistico e la Laurea in Architettura a “La Sapienza” di Roma. La sua attività artistica, parallela a quella di architetto, è rivolta alla ricerca espressiva del segno grafico e del colore. Ha partecipato a numerose mostre, in Italia ed all’estero, ottenendo diversi riconoscimenti. Le sue opere pittoriche, nelle loro diverse fasi e manifestazioni, hanno come riferimento artistico l’espressionismo astratto e l’informale. Esse sono espressioni dell’inconscio che affiorano sulla superficie attraverso il filtro della ragione. Un processo osmotico in cui si istituisce una intensa corrispondenza tra sotterraneo e superficiale, tra dentro e fuori, tra microcosmo e macrocosmo. Le onde di colore ed i segni grafici, nel loro fondersi, spiegano e dispiegano ciò che è nascosto, lo rischiarano e creano zone di luminosità, spiragli di vita. Le sue opere sono diagrammi vitali che evidenziano i processi segreti dell’io.
La bella stagione 2020, tecnica mista su carta, 15x21 cm.
Il Novecento a Pistoia
La permanente della Fondazione a Palazzo de’ Rossi
di Lucia Garnero
Con inaugurazione il 19 settembre e apertura al pubblico prevista fino al 22 agosto 2021, nella sede di Palazzo de’ Rossi della Fondazione Pistoia Musei, “Sguardi sull’arte dal secondo dopoguerra”, a cura di Alessandra Acocella, Annamaria Iacuzzi, Caterina Toschi, è il secondo capitolo di PISTOIA NOVECENTO, progetto dedicato alla permanente di Fondazione Pistoia Musei con opere delle collezioni di Fondazione Caript e Intesa Sanpaolo. Il progetto è stato ideato con l’obiettivo di narrare la vivacità del clima artistico pistoiese del secolo scorso nel più ampio contesto della cultura nazionale ed internazionale. La prima parte del progetto, conclusa ad agosto, ha
raccontato la prima metà del Novecento. Il secondo capitolo intende offrire un’immagine d’insieme della seconda metà del secolo, accostando, alle opere della Fondazione, alcuni lavori di artisti non locali ma che con la città hanno intrattenuto rapporti di scambio e dialogo, oltre ad alcuni importanti prestiti da collezioni pubbliche e private. Il percorso espositivo si snoda lungo un’ampia selezione di
documenti (fotografie, lettere,
manifesti, video), tali da portare alla luce eccellenze intellettuali della provincia, spesso trascura-
A sinistra: Archizoom Associati Superonda, divano, Poltronova Ph.Dario Bartolini Showroom Poltronova, 1967 Courtesy Centro Studi Poltronova Archive Sopra: Mario Nigro - Spazio totale, 1955 Collezione Fondazione Caript Sotto: Gianni Ruffi - Giallo verde rosso, 1968 Collezione Fondazione Caript
PISTOIA NOVECENTO.
Sguardi sull’arte dal secondo dopoguerra
19 settembre 2020 – 22 agosto 2021 (Verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo de’ Rossi, Pistoia
INFO T. +39 0573 974267 derossi@fondazionepistoiamusei.it Tutti i giorni 10.00 - 18.00 mercoledì chiuso
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.fondazionepistoiamusei.it
te. Esemplare la realizzazione di pannelli esplicativi che, in ogni sala, riassumono il tema artistico scelto, sottolineandone la rilevanza tanto sul territorio quanto su scala globale. Nelle macro aree tematiche individuate dai curatori - Realismo e figurazione; Astratto, materico, programmato; Oggetto e immagine; Natura e artificio; Segno, gesto, ambiente - si possono rintracciare il design radicale degli Archizoom, i collage di Remo Gordigiani, i talenti astrattisti di Fernando Melani, Mario Nigro, Gualtiero Nativi, lo sperimentalismo quasi metafisico di Gianfranco Chiavacci, la rielaborazione della Pop Art in chiave nostrana di Roberto Barni, Gianni Ruffi e di altri artisti che, come Jorio Vivarelli, rimangono con le loro opere indissolubilmente legati al territorio pistoiese, che è per loro trampolino di lancio nel mondo.
Sguardi sull’arte dal secondo
dopoguerra suscita un rinnovato interesse per il patrimonio di Pistoia, eccezionalmente arricchitosi, nel corso del secolo scorso, grazie ad importanti occasioni di
confronto artistico e scambio
culturale .s l
Sopra: Remo Gordigiani Collage n.1 È meglio - 1964-1967 Fondazione Caript
Sotto: Gianfranco Chiavacci Opera numero 0043 - 1966 Collezione Fondazione Caript
LUIGI SETTEMBRINI
www.settembrini.org info@settembrini.org luigisettembrini.artist
Solem orientem - 2020, polimaterico su tela di juta, 100x100 cm.
Immersive Art Experience: Van Gogh
L’arte immersiva del new media artist Stefano Fake
di rebecca Maniti
Una vista del Corridoio Emozionale alla EmotionHall
Un progetto innovativo inaugura EmotionHall a Villesse (Gorizia), una nuova arena immersiva permanente, la prima in Italia, dedicata alla cultura in ogni sua espressione, con Nicola Bustreo come Direttore Artistico. La mostra “Van Gogh. Il sogno” inizia nel Corridoio Emozionale, lungo cui scorrono e si animano alcune delle opere più iconiche del Maestro olandese, prosegue poi nella Sala Didattica in cui farsi emozionare dal tetto cinetico. A seguire, la Sala Immersiva, dove lasciarsi coinvolgere dalle immagini selezionate e animate da Fake, accompagnate dalla voce di Maurizio Lombardi che interpreta le parole scritte dal pittore nelle sue lettere al fratello Theo, e da una colonna sonora appositamente studiata. L’esperienza termina nella Mirror Room, dove, grazie a un gioco di specchi, l’immersione è ancora più totalizzante, come se il visitatore fosse al centro di un caleidoscopio. s l
L amberto C orreggiari
Efisia - 2020, legno di cedro, 35x20x20 cm.
Satiro danzante - 2020, scultura dal pieno legno di betulla, 40x20x20 cm.