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Jeff Koons illumina Palazzo

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Irving Penn

Irving Penn

Jeff Koons illumina Palazzo Strozzi

Tra le opere, anche il coniglietto da (quasi)100 milioni di dollari

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di rebecca Maniti

Dalla prima mostra personale nel 1980, le sue

opere sono state esposte nelle principali gallerie e istituzioni

di tutto il mondo. Lo hanno celebrato musei come il Whitney Museum of American Art, il Centre Pompidou di Parigi ed il Guggenheim Museum di Bilbao. È noto per le sue opere iconiche e per gli incredibili record d’asta da Christie’s, dove nel 2013 “Balloon Dog (Orange)” viene battuta per 58,4 milioni di dollari, record battuto nel 2019 quando la scultura “Rabbit” (fusione in acciaio inossidabile di un coniglio gonfiabile) viene venduta a più di

91 milioni, divenendo l’opera d’arte più costosa del mondo

realizzata da un artista vivente. Stiamo ovviamente parlando di Jeff Koons, di cui possiamo ammirare le iconiche opere d’arte grazie alla mostra in scena a Palazzo Strozzi a Firenze, fino al 30 gennaio prossimo: “Jeff Koons. Shine”. L’esposizione vanta la cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro, che hanno dato una originale chiave di lettura centrata sul gioco di ambiguità

tra splendore e bagliore, essere e

apparire. Spiega questo concetto Arturo Galansino Direttore Generale Fondazione Palazzo Strozzi e co-curatore della mostra: “Koons trova nell’idea di “lucentezza” (shine) un principio chiave delle

sue inno- vative sculture

e installa- zioni che mirano a mettere in discus- sione il nostro rapporto con la realtà ma anche il concetto stesso di opera d’arte. Per Koons il significato del termine shine è qualcosa che va oltre

una mera idea di decorazione o abbellimento

e diviene elemento intrinseco della sua arte. Dotate di proprietà riflettente, le

sue opere accrescono la nostra percezione metafisica del tempo

e dello spazio, della superficie e della profondità, della materialità e dell’immateriale.”

Jeff Koons - Rabbit 1986, acciaio inossidabile, 104,1x48,3x30,5 cm. Edizione: 1 di un’edizione di 3, più una PA Chicago, Museum of Contemporary Art Museum of Contemporary Art Chicago, partial gift of Stefan T. Edlis and H. Gael Neeson, 2000.21. © Jeff Koons

“Il lavoro dell’artista consiste in un gesto con l’obiettivo di mostrare alle persone qual è il loro potenziale. Non si tratta di creare un oggetto o un’immagine; tutto avviene nella relazione con lo spettatore. È qui che

”avviene l’arte. Jeff Koons

Pisarro, Professore di Storia dell’Arte e Direttore dell’Hunter College Art Galleries, curatore della mostra, interviene al riguardo facendo presente una distinzione tra il tedesco, “schein”, che riguarda l’apparenza, e l’inglese “to shine”, che indica di solito il diffondere luce, essere raggiante, splendente, illuminare. La distinzione tra shi-

ne e schein occupa una posizione importante in tutta la storia

della filosofia e sicuramente può aprire grandi dibattiti. “Shine”, grazie a prestiti dalle più importanti collezioni e dai maggiori musei internazionali, mostra al grande pubblico (ormai tornato a visitare dal vivo gli eventi culturali) una selezione delle più cele-

bri opere di Koons, create dalla

metà degli anni Settanta a oggi. La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi ed è sostenuta da: Comune di Fi-

Sopra: Jeff Koons - Seated Ballerina 2010-2015, acciaio inossidabile lucidato a specchio con verniciatura trasparente, 210,8x113,5x199,7 cm. Edizione di 3 più una PA © Jeff Koons

Sotto: Jeff Koons - Inflatable Flowers (Four Tall Purple with Plastic Figures), 1978, vinile, specchi e plastica, 40,6x145,4x48,3 cm. Collezione dell’artista © Jeff Koons

renze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione CR Firenze e dal Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi.

Koons colleziona successi, e le

conseguenti critiche si sprecano, una situazione che possiamo dire si presenti in ogni campo del lavoro e della vita (non ne siamo usciti migliori purtroppo), così commenta Galansino questa predisposizione alla critica invidiosa di qualcuno: “Spesso per Jeff Koons, artista dei record, si sprecano i superlativi: il più grande, il più importante, il più influente, il più famoso, il più sovversivo, il più controverso, il più caro, il più ricco, il più criticato... Confidiamo che la mostra di Palazzo Strozzi, con la sua indagine sopra e sotto la pelle delle sue opere, potrà portare a inserire nuovi aggettivi in questa lista, ricordando che Koons

ha lavorato per rendere l’arte più inclusiva, più aperta, più demo-

cratica, più spirituale.” La sua arte unisce pop, concettuale e postmoderno, dimostrando come l’arte possa essere la metafora più ampia della società. Questa mostra è l’ennesimo forte

segnale della ripartenza cultura-

le del paese dopo la pandemia, e fa proseguire il dialogo fra tradizione e contemporaneità che Palazzo Strozzi sta seguendo con continuità. Un evento da non perdere, così da poter (per una volta) criticare l’arte vedendola dal vivo. s l

Jeff Koons - Italian Woman 1986, acciaio inossidabile, 76,2x45,7x27,9 cm. Edizione: 3 di un’edizione di 3, più una PA Collection of Barbara Bertozzi Castelli © Jeff Koons Ph. Douglas M. Parker Studios, Los Angeles.

A sinistra: Jeff Koons - Balloon Dog (Red) 1994-2000, acciaio inossidabile lucidato a specchio con verniciatura trasparente, 307,3x363,2x114,3 cm. Edizione: 1 di 5 versioni uniche Collezione privata © Jeff Koons Ph. Mike Bruce, Gate Studios, London Courtesy the Royal Academy of Arts, London

JEFF KOONS. SHINE

02 ottobre 2021 - 30 gennaio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Strozzi, Firenze

INFO T. +39 055 2645155

Tutti i giorni 10.00 - 20.00 Giovedì 10.00 - 23.00

Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.palazzostrozzi.org

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