Energia & Mercato giugno 2020

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L’energia pulita dei DATI IN QUESTO NUMERO

Intervista Energia e futuro, la formula di Sorgenia

Efficienza energetica Strumenti finanziari e regole per ripartire dopo la crisi

Blast21 Srl • 20123 Milano, Via M. Bandello 15 • Trimestrale • Anno II • Numero 6 • giugno 2020 Poste Italiane Spedizione A.P. - D.L. 353/2003 (conv L. 46/2004), Art. 1 comma 1, Lo/Mi


Energia & Mercato: perché una nuova rivista sull’energia Energia & Mercato non è “solo” una rivista. E non lo diciamo solo per proporvi il nostro sito web o la nostra newsletter, intendiamo dire qualcosa di molto più ampio. Già dal suo nome, Energia & Mercato afferma la prospettiva diversa che vuole portare sul settore. Non raccontare le dinamiche interne al mondo dell’energy & gas, cosa che altre realtà fanno egregiamente da molto tempo, ma le relazioni con tutto il mondo circostante. Tecnologico, in primis, ma anche finanziario ed economico. Dal marketing alla blockchain, dagli smart meter alle app, anche il settore energetico si avvia verso quella trasformazione digitale che viene spesso banalizzata con la tecnologia, ma che investe prima di tutto la cultura delle aziende e il comportamento del cliente. All’insegna dell’apertura verso il mondo, della contaminazione dei modelli di business, dello scambio di dati. Per questo vi proponiamo una nuova rivista. E, con essa, una visione diversa sul mercato e sulla realtà. Lo facciamo seguendo noi stessi una logica di apertura: l’edizione digitale di questa rivista è leggibile gratuitamente, tramite la piattaforma issuu. Ci trovate online, sul sito web www.energiamercato.it, dove troverete anche la nostra newsletter. E, con la medesima logica di apertura, aspettiamo il vostro parere. Trovate tutti i nostri riferimenti nel colophon, di fianco al sommario. Qui di fianco, invece, il link per ricevere anche in futuro l’edizione cartacea di Energia & Mercato.


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L’energia SMART HOME puli

ANCORA UN BALZO deiIN AVANTI IN QUESTO NUMERO IN QUESTO NUMERO

- Pulsee Intervista su misura, Digitale e and di Axpo Italia br il nuovo

DATI

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www.energiamercato.it/la-rivista


sommario

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SPECIALE - DATI

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IoT, il mercato che non si ferma

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L’energia pulita dei dati

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Equità lungo la filiera. Anche nell’emergenza

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L’azienda cognitiva

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Dal reporting alla strategia

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sommario

28 Numero 6 - giugno 2020

Direttore responsabile Alberto Grisoni - agrisoni@aziendabanca.it Redazione Francesca Ruggiero - fruggiero@energiamercato.it Advertising Mariuccia Ritrovato - mritrovato@aziendabanca.it Progetto grafico e Impaginazione Clementina Occhipinti Stampa - Àncora Arti Grafiche Crediti Immagini Copertina e pag. 14: Illus_man/shutterstock Pag. 8: rwf8/shutterstock Pag. 28 e pag. 31: Olivier Le Moal/shutterstock

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Energia e futuro, la formula di Sorgenia

STRATEGIE

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Energy company: the next generation

Redazione Blast21 Srl - via Aosta 4 - 20155 Milano (presso Impact Hub) Tel. 02 94756906 4 numeri l’anno. L’abbonamento andrà in corso, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile. Italia 10 euro. La copia 3,90 euro. Arretrati il doppio. Estero 20 euro. Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Autorizzazione tribunale di Milano n. 153 del 17/07/2019. È vietata la riproduzione, anche parziale, di quanto pubblicato senza la preventiva autorizzazione scritta di Blast21. Ai sensi del decreto legislativo 196/2003, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico, o di altri dello stesso Editore, consistono nell’assicurare una informazione tecnica, professionale e specializzata a soggetti identificati per la loro attività professionale. L’Editore, titolare del trattamento, garantisce ai soggetti interessati i diritti di cui all’art.13 del suddetto decreto. Gentile lettore, alcune copie del mensile AziendaBanca sono inviate gratuitamente per finalità di marketing diretto. Il destinatario finale può, in qualunque momento, contattare la redazione per richiedere l’aggiornamento o la rimozione del proprio nominativo dalla mailing list.

SPECIALE - EFFICIENZA ENERGETICA

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Ripartire dopo il lockdown

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Servono regole a misura di mercato giugno 2020 -

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nomi

A A2A ............................................................................... 6, 24 AGSM Verona ....................................................................6 Aiget ................................................................................... 12 AIM Vicenza........................................................................6 AssoESCo......................................................................... 30 Avanade ............................................................................ 18

I IBM....................................................................................... 16

B Bello Massimo................................................................. 12 Beretta Roberto.............................................................. 16

N NeN..................................................................................... 24

C Chinelli Roberto ............................................................ 18 Corte dei Conti Europea ..............................................8 Cossarini Vittorio........................................................... 30 E Engie Italia..........................................................................6 F FIRE.................................................................................... 28 Fly Energy ..........................................................................9 Francescon Daniele..................................................... 26 Fumi Stefano ................................................................. 25 G Gitti & Partners ................................................................ 7 GSE – Gestore Servizi Energetici..............................9

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M Mancini Gianfilippo....................................................... 20 Miragliotta Giovani.......................................................... 11 Mister Bolletta................................................................ 32

O Osservatorio Internet of Things, Politecnico di Milano ...........................................................................10 R Roland Berger.................................................................... 7 S Salvadori Giulio...............................................................10 Simmons&Simmons ...................................................... 7 Sorgenia ........................................................................... 20 Sticchi Damiani Andrea.................................................9 T TAR Lazio.............................................................................8 Tumino Angela ..............................................................10 Tuzzolo Lorenzo............................................................ 28


editoriale

Scoprite il nuovo petrolio “In azienda sappiamo tutto del Kw, ma non abbiamo idea di che cosa siano i big data. Dobbiamo entrare nell’era digitale”. Riporto quasi testualmente questa frase, ascoltata a un convegno di qualche anno fa. A pronunciarla, una manager Alberto Grisoni di un’importante azienda Direttore di Energia&Mercato del settore energetico. L’idea di questa rivista è nata lì. Quando mi sono reso conto che il mondo dell’energia stava cambiando e la trasformazione in atto era talmente grande che gli stessi professionisti del settore non riuscivano a vederla nella sua interezza. Una situazione comune anche ad altri settori: la nostra casa editrice ha alle spalle 25 anni di giornalismo nell’ambito dell’innovazione del settore finanziario e lo sappiamo bene. Il digitale rompe gli schemi pregressi e li ricompone in forme nuove e inedite. Assemblando a volte pezzi che, fino a poco tempo prima, appartenevano a settori diversi. Proprio per questo, nel numero di giugno torniamo alle origini di Energia&Mercato e parliamo di dati. Il petrolio dell’era digitale. Una fonte pressoché inesauribile di informazioni per analizzare, monitorare e prevedere moltissimi aspetti del business. Dal

corretto funzionamento delle reti di distribuzione fino agli aspetti di marketing più schietti: in un’azienda digitale tutto è basato sul dato. O meglio, dovrebbe esserlo. Perché molte imprese (di ogni settore, non sentitevi soli) per anni hanno gestito il dato come una risorsa non così essenziale. Utile, ovviamente, ma in ogni singolo ambito: i dati relativi al cliente, intesi quasi sempre in senso contrattuale e transazionale, da una parte; i dati sulla rete e i contatori, anche in questo caso utilizzati per aspetti specifici, come la manutenzione, dall’altro. Pochi, forse nessuno, avevano saputo immaginare un futuro in cui tutti i dati possono essere messi in correlazione tra loro. In cui uno smart meter permette di ottenere informazioni sul concreto uso dell’energia da parte di un cliente, alimentando una profilazione che non riguarda più solo il regolare pagamento delle bollette ma diventa leva di marketing, cross selling, fidelizzazione. È ora di liberare il dato, insomma. Lo esige la trasformazione digitale, che ha già scardinato i tradizionali confini di energia e gas creando collegamenti nuovi con la smart home e la mobilità elettrica. In un momento in cui dobbiamo assolutamente ripartire grazie a idee nuove, non possiamo permetterci di non usare una forma così pulita di petrolio. Buona lettura

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brevi • mercato

ENGIE va in tv con la campagna “Clima PESOZERO” Nuova campagna TV per ENGIE Italia: con il ritorno dell’estate torna anche il caldo intenso, che non sempre va d’accordo con il rispetto dell’ambiente. L’offerta Clima Pesozero propone un climatizzatore di ultima generazione in classe energetica A++/A+++ che, grazie alla sua efficienza, minimizza i consumi e l’impatto in bolletta. Abbinato all’offerta luce e gas per i mesi estivi, che azzera il costo della componente energia fino a 500 kWh (e l’energia è prodotta al 100% in modo green). La campagna adv è stata realizzata da The Big Now/mcgarrybowen con il supporto della casa di produzione Haibun in perfetto stile quarantena: sei registi hanno lavorato da remoto alla produzione delle scene creative. Al centro di tutte c’è il racconto della vita quotidiana, con l’uso di iperboli per raccontare modi davvero irrazionali e folli di affrontare il caldo estivo: vasche ghiacciate, frigoriferi utilizzati come armadio, collane fatte da cubetti di ghiaccio. Idee decisamente fantasiose, rispetto a una scelta che combinando – appunto – un condizionatore a elevata efficienza energetica e una tariffa che prevede la compensazione delle emissioni di CO2, fa stare al fresco senza inquinare.

Verso una nuova multiutility nel Triveneto AGSM Verona e AIM Vicenza hanno definito il progetto industriale preliminare che pone le basi per la nascita di un nuovo soggetto nei servizi pubblici essenziali, capace di giocare un ruolo da protagonista nel settore e di porsi come polo di aggregazione alternativo e di crescita nel Triveneto. La nuova realtà, in cui convergeranno alcuni asset industriali di A2A di rilevanza strategica, vedrà un rafforzamento industriale e il mantenimento della maggioranza ai Comuni di Verona e Vicenza. Aumenterà l’investimento sul territorio, con un incremento dell’occupazione e la generazione di maggiori dividendi, a beneficio della comunità. AGSM - AIM: i vantaggi Sarà incrementata la capacità di generazione di energia da fonti rinnovabili, lo sviluppo di progetti, soluzioni e infrastrutture smart. Sarà inoltre chiuso il ciclo dei rifiuti: le tariffe ai cittadini resteranno invariate. Grazie all’apporto del Centro Integrato di Corteolona che comprende un impianto di termovalorizzazione e altri impianti di trattamento dei rifiuti: il termovalorizzatore, la cui costruzione del nuovo impianto a griglia in sostituzione dell’attuale è già stata autorizzata, rappresenterà una realtà di nuova concezione tra i più innovativi sistemi impiantistici del Paese, dotato di una importante capacità di smaltimento in grado di risolvere definitivamente ogni fabbisogno attuale e prospettico di trattamento per i territori serviti oggi da AGSM ed AIM e domani dalla aggregazione. Green energy e smart city La capacità di generazione da fonti rinnovabili, dopo l’apporto del Nucleo idroelettrico del Friuli composto dalle centrali di Ampezzo e Somplago sarà sostanzialmente raddoppiata, portando la componente green fino al 65% del mix (rispet-

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mercato • brevi

to al 40% circa di oggi). Grazie all’apporto di una partecipazione strategica in A2A Smart City, verrà trasferito importante know-how che consentirà al nuovo Gruppo di essere protagonista nello sviluppo di progetti, soluzioni e infrastrutture smart, a servizio delle città e della loro attrattività in considerazione degli investimenti sulle tecnologie intelligenti in grado di rendere più sostenibile, efficiente ed interconnesso il sistema delle relazioni nei centri urbani. 900 milioni di investimenti in 5 anni Nei prossimi 5 anni il piano di investimenti supera i 900 milioni di euro, oltre 4 volte la somma degli investimenti di AGSM e AIM nell’ultimo quinquennio, con un impatto positivo sui territori di riferimento. Si prevede anche, dal consolidamento finanziario

e industriale, una crescita dei dividenti per i comuni azionisti. Il 20 maggio è entrata nel vivo l’indagine di mercato competitiva con Hera, Iren, Dolomiti Energia e Alperia, che hanno ricevuto tutte le informazioni necessarie per formulare una manifestazione di interesse entro la metà di giugno per proporsi come candidati al ruolo di partner industriale della nascente Multiutility del Veneto, tenendo conto delle esigenze manifestate da AGSM e AIM. Le eventuali manifestazioni di interesse saranno valutate dagli advisor delle due società: gli studi legali Gitti & Partners e Simmons&Simmons, l’advisor industriale Roland Berger. Gli advisor verificheranno se il percorso avviato da AGSM e AIM con A2A sia connotato dalla condizione giuridica di infungibilità perché caratterizzato dall’unicità del contributo industriale di A2A. giugno 2020 -

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brevi • mercato

Incentivi: manca l’analisi costi-benefici

Nella spesa dell’Unione Europea per l’efficienza energetica degli edifici manca una logica adeguatamente basata sul rapporto costi-benefici. È il parere forte espresso dalla Corte dei Conti europea, che riguarda anche l’Italia. In una relazione, la Corte sottolinea che nell’assegnare finanziamenti pubblici a misure di efficienza energetica nell’edilizia abitativa, il rapporto tra costi e benefici non è un fattore determinante. E questo nonostante gli orientamenti della commissione siano sicuramente migliorati. Di fatto, oggi, per ogni euro investito in efficienza energetica si potrebbe ottenere un risparmio maggiore nei consumi. La Corte si spinge ad affermare che “il contributo globale dei finanziamenti UE 8

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agli obiettivi di efficienza energetica dell’Unione non è chiaro”. Perché l’efficientamento energetico dell’edilizia è fondamentale L’edilizia è un ambito fondamentale per raggiungere gli obiettivi di minore consumo energetico fissati dalla UE, rispettivamente al -20% entro il 2020 in corso e al -32,5% entro il 2030. Nel complesso, tra il 2014 e il 2020 la UE ha destinato circa 14 miliardi di euro per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e di questi 4,6 miliardi sono per gli edifici residenziali. Altri 2 miliardi per gli edifici residenziali provengono da cofinanziamenti nazionali stanziati dagli Stati membri per migliorare vari tipi di edifici.


mercato • brevi

Manca la stima degli investimenti necessari e della loro resa Secondo la Corte, le autorità nazionali non indirizzano i fondi dalle UE ai progetti che sarebbero più idonei a realizzare risparmio energetico: non viene sempre valutato il consumo energetico iniziale, ad esempio, e di conseguenza neanche il risparmio energetico potenziale. Così da potere stimare gli investimenti nazionali per stabilire i programmi finanziati dall’UE. Si potrebbero prevedere, ad esempio, incentivi maggiori per le ristrutturazioni profonde: si preferisce erogare sovvenzioni al 100%, indipendentemente dal risparmio energetico atteso da ciascun intervento. Andando così a sostenere miglioramenti tutto sommato banali, come l’installazione di un sistema di illuminazione LED, che avrebbero potuto essere realizzati anche senza il sostegno dell’Unione Europea. L’impatto degli investimenti non viene considerato La Corte ne ha anche per la richiesta di audit energetici e attestati di prestazione energetica da parte delle autorità nazionali: documenti che non vengono usati per selezionare i progetti. Anzi, le sovvenzioni vengono nella maggior parte dei casi assegnate in base all’ordine di ricevimento delle domande, senza alcuna valutazione dei costi e dei benefici di ciascun progetto. Questo aumenta il rischio di indirizzare le sovvenzioni a progetti che generano risparmi energetici tutto sommato limitati rispetto ai costi. Come negli esempi in cui non viene applicato alcun massimale al costo per unità di energia risparmiata.

Il TAR Lazio tutela gli incentivi di Fly Energy Società Agricola Con le ordinanze n. 4028 e 4029 del 2020, il TAR Lazio ha sospeso i provvedimenti del Gestore servizi energetici (G.S.E.) di decadenza dagli incentivi di due impianti fotovoltaici, di potenza complessiva di oltre 12 MW, gestiti dalla società Fly Energy e ammessi in via diretta alle tariffe del IV Conto Energia, perché realizzati su area di proprietà della Pubblica Amministrazione. Lo studio Sticchi Damiani ha assistito con successo la Fly Energy Società Agricola A R.L. innanzi al TAR Lazio. In particolare, il G.S.E. aveva contestato che l’acquisto da parte del Comune era di natura elusiva in quanto finalizzato a derogare alla procedura di accesso mediante iscrizione a registro. Accogliendo la domanda cautelare proposta dall’avvocato Andrea Sticchi Damiani, il TAR Lazio ha disposto la riammissione agli incentivi, sottolineando che l’impianto è entrato in esercizio solo dopo l’acquisto del terreno da parte della P.A., mettendo altresì in dubbio la “sindacabilità [da parte del Gse] delle scelte comunali di valorizzazione del patrimonio immobiliare”.

Studio su 5 Paesi, Italia compresa Nello specifico, la Corte ha esaminato i programmi finanziati dall’UE in cinque Stati membri, tra cui l’Italia (gli altri sono Bulgaria, Repubblica Ceca, Irlanda e Lituania). Il documento completo, la relazione speciale 11/2020, intitolata “Efficienza energetica degli edifici: permane la necessità di una maggiore attenzione al rapporto costi-benefici”, è disponibile in 23 lingue dell’UE sul sito Internet della Corte. giugno 2020 -

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scenari • internet delle cose

IoT, il mercato che non si ferma Dallo smart metering alla smart city, dall’Industrial IoT alla telemedicina, anche in Italia crescono vivacemente tutti gli ambiti dell’Internet delle Cose

Contatori intelligenti, auto connesse, industrial IoT. E ancora, smart home, smart building, smart city. Il mercato italiano degli oggetti connessi vale 6,2 miliardi di euro: nel 2019, il giro di affari è cresciuto del 24% rispetto all’anno precedente, avanzando di 1,2 miliardi e mostrando numeri in linea con quelli dei principali paesi occidentali. Un quadro vivace e promettente,

Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano 10

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che emerge dal report annuale dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. Tecnologie e servizi, leve della crescita «L’Internet of Things in Italia cresce a ritmi sostenuti in tutti i segmenti di mercato, con incrementi significativi nelle soluzioni per la casa intelligente, l’industria 4.0 e la smart city. La crescita è trainata dalle nuove tecnologie di comunicazione, ma anche dai servizi abilitati dagli oggetti connessi, segno di un mercato che cresce in maturità oltre che in termini di fatturato», afferma Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio. Lo scorso anno i servizi abilitati dagli oggetti connessi sono cresciuti del 28%, alimentando un mercato di 2,3 miliardi di euro. «La componente dei servizi vale ormai il 37% del mercato, con un numero sempre maggiore di aziende in grado di raccogliere

grandi quantità di dati dagli oggetti connessi e di integrare la propria offerta con nuovi servizi, spingendo modelli di business tradizionali verso logiche di payper-use o pay-per-performance», sottolinea Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio. Dall’auto all’agricoltura, dall’ospedale al negozio Contatori intelligenti e auto connesse generano quasi la metà del fatturato del mercato dell’IoT italiano, anche se l’incremento più sensibile spetta alla smart home, alla smart factory e alla smart city, con aumenti tra il 30 e il 40%. L’auto connessa vale 1,2 miliardi di euro e conta 16,7 milioni di veicoli, mentre lo smart building cresce del 12% raggiungendo i 670 milioni di euro, provenienti principalmente dalla videosorveglianza e dalla gestione dei consumi energetici. La smart home cresce del 40% e supera i 530 milioni, trainata


internet delle cose • scenari

dal boom degli assistenti vocali. Di poco inferiore il comparto delle soluzioni di smart logistics, che vale 525 milioni, a fronte dei 330 milioni delle applicazioni di smart asset management in contesti diversi dalle utility e dei 120 milioni della smart agriculture. Infine, resta marginale ma si annuncia promettente lo sviluppo dei nuovi dispositivi per l’area medicale e per il retail. Smart metering, è boom per elettricità e gas «Smart metering e smart asset management nelle utility sono il primo segmento del mercato IoT, con un valore di 1,7 miliardi di euro, in crescita del 19% rispetto al 2018. Una quota che copre il 27% del fatturato complessivo, sostenuta soprattutto dagli obblighi normativi, che nel 2019 hanno portato all’installazione di 3,2 milioni di contatori smart gas e di 5,7 milioni di smart meter

Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano

LA VIA PER LA SMART CITY È ANCORA LUNGA Numeri in crescita per la smart city, che raggiunge i 520 milioni di euro crescendo del 32% grazie al volume di nuovi progetti avviati da molti comuni italiani e la nascita di iniziative e collaborazioni fra pubblico e privato. Tuttavia, nonostante la crescente maturità dei progetti, molti dei quali già operativi ed estesi a interi territori urbani, la creazione di ecosistemi integrati è ancora lontana e la città intelligente è ostacolata dalla mancanza di competenze e dalla carenza di risorse economiche, dalla complessità amministrativa e burocratica, dalle difficoltà di coordinamento tra i vari attori.

elettrici, rispettivamente il 58% e il 37% del totale», spiega Salvadori. La crescita è destinata a continuare, insieme a quella dei contatori di calore, che entro il 2027 dovranno essere controllabili da remoto. Bene l’industrial IoT, ma le PMI frenano lo sviluppo Negli ultimi tre anni, il Piano Nazionale Industria 4.0 ha attivato il mercato dell’industrial IoT, che nel 2019 ha toccato i 350 milioni, crescendo del 40% sull’anno precedente. Tuttavia, come rileva il sondaggio condotto dall’Osservatorio su un campione di 100 grandi aziende e 525 PMI italiane, la conoscenza degli strumenti e il numero di progetti avviati varia sensibilmente a seconda delle dimensioni delle imprese: il 97% delle grandi conosce le soluzioni IoT e il 54% ha attivato almeno un progetto nel triennio 20172019, mentre le piccole e medie mostrano un netto ritardo, con una conoscenza delle soluzioni

per l’Industria 4.0 limitata al 39% delle aziende, una quota di iniziative intraprese ferma al 13%, una scarsa comprensione dei benefici e una generale carenza di competenze, che solo il 44% degli intervistati prevede di colmare con nuove assunzioni. Per contro, le scelte delle grandi aziende sono guidate dalla ricerca di efficienza (nel 69% dei casi) e di efficacia (46%), nonché dalla volontà di sperimentare soluzioni innovative (34%, +14%), a fronte di un calo di rilevanza degli incentivi del Piano Nazionale Industria 4.0, ritenuti indispensabili solo dal 38% di chi ha avviato progetti. «L’Industrial IoT italiano è una realtà in crescita, nonostante il ritardo delle PMI mostri che la strada da percorrere in Italia per l’innovazione 4.0 è ancora lunga», conclude Giovanni Miragliotta, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Internet of Things. F.R. giugno 2020 -

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scenari • Aiget

Equità lungo la filiera. Anche nell’emergenza Servono provvedimenti che garantiscano la sopravvivenza della filiera, senza far gravare la crisi solo sull’ultimo anello della catena. Il punto di vista di Aiget – Associazione Italiana Grossisti di Energia e Trader Uno shock senza precedenti negli ultimi settant’anni: la pandemia Covid-19 si è abbattuta sul sistema energetico globale provocando un calo annuo della domanda stimato intorno al 6%. Come se l’intera popolazione dell’India, 1,3 miliardi di persone, avesse improvvisamente smesso di consumare energia: un impatto sette volte maggiore di quello della crisi finanziaria del

Massimo Bello, Presidente di Aiget – Associazione Italiana Grossisti di Energia e Trader 12

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2008. Il dato emerge dalla Global Energy Review 2020, il rapporto annuale diffuso da IEA – International Energy Agency all’inizio di maggio, che va di pari passo con le fosche previsioni relative all’Italia, dove nei mesi di lockdown la diminuzione dei consumi elettrici è stata nell’ordine del 20%. Un duro colpo per gli operatori, che da un lato sono chiamati a garantire la continuità del servizio e l’assistenza al consumatore finale, dall’altro subiscono la mole abnorme di morosità dovuta alla crisi e la necessità di cedere sul mercato, a un prezzo inferiore, i quantitativi di energia rimasti invenduti. Senza avere i requisiti per accedere ai provvedimenti di sostegno alla liquidità, che nella migliore delle ipotesi potranno conferire benefici indiretti. La tutela dell’ultimo miglio «La vendita ai clienti finali è solo l’ultimo miglio di una filiera complessa, in cui coesistono libera

concorrenza e regime di maggior tutela, operatori privati e aziende a partecipazione pubblica», spiega Massimo Bello, Presidente di Aiget – Associazione Italiana Grossisti di Energia e Trader. «I venditori di energia riscuotono il 100% della bolletta, gran parte della quale, tuttavia, è incassata per conto terzi e viene girata ai diversi soggetti della catena a prescindere dall’effettivo pagamento da parte dei consumatori finali. Negli ultimi mesi, abbiamo assolto al nostro compito con senso di responsabilità, lavorando da remoto per accogliere le richieste di dilazione delle aziende in difficoltà e attuando le sospensioni dei distacchi per morosità decretate dal Governo per i privati». Oneri di sistema: la spina nel fianco oggi duole di più Tuttavia, per consentire la tenuta del settore di fronte alla crisi ed evitare il tracollo finanziario degli operatori, è indispensabi-


Aiget • scenari

le una serie di interventi urgenti, alcuni dei quali competono al regolatore, mentre altri sono di pertinenza governativa. «La priorità è sempre la stessa: gestire in maniera equa i pagamenti lungo la filiera, evitando di addossare all’anello finale della catena, cioè i rivenditori, l’onere di fronteggiare gli insoluti. Non è certo una novità, ma quando i problemi non si affrontano, si ripresentano in modo drammatico in caso di crisi», fa notare Bello. Oggi più che mai, la criticità riguarda gli oneri di sistema, che già in tempi ordinari costituiscono la spina nel fianco dei rivenditori: «Nelle attuali condizioni è impossibile versarli per intero: già effettuiamo senza alcun compenso un servizio di incasso per l’intera filiera, non è pensabile affidarci anche il ruolo di banca che anticipa liquidità, specie ora che la morosità è cresciuta a dismisura. Bene da questo punto di vista ridurre temporaneamente l’incidenza degli oneri, ma è evidentemente una soluzione che non risolve il problema in maniera definitiva». Servono coraggio e visione Da una survey promossa da Aiget tra gli associati nel mese di aprile, risulta infatti superiore al 40% la percentuale di operatori che denunciano insoluti maggiori del 20%. Un aumento allarmante e probabilmente sottostimato, a cui fa da aggravante la drastica diminuzione di coloro che registrano insoluti tra lo zero e il 12%:

PER OGGI E PER DOMANI, 10 PROPOSTE DI AIGET 1. Contenere gli oneri generali di sistema. 2. Bloccare la revisione dei giudizi di rating alla situazione precrisi. 3. Estendere anche ai fornitori di energia strumenti di flessibilità nei versamenti. 4. Dilazionare i pagamenti lungo la filiera. 5. Riprendere le procedure di morosità dopo la sospensione senza azzerare quelli già intrapresi. 6. Erogare da subito i rimborsi CMOR maturati. 7. Rinviare tutte le scadenze relative all’entrata in vigore di nuove discipline regolatorie. 8. Valutare interventi che tengano conto del repentino calo dei consumi. 9. Prevedere interventi per indentificare in maniera oggettiva l’accesso a dilazioni. 10. Prevedere interventi per strumenti di reintegro delle morosità accumulate e per la salvaguardia della libera concorrenza.

normalmente intorno al 70%, oggi scendono al 30. «Un peggioramento su vasta scala, probabilmente legato alle gravi difficoltà delle imprese e alla lunga serrata delle attività produttive», commenta Bello, che sottolinea come un primo provvedimento varato da Arera all’inizio di aprile, che prevede la sospensione del 30% dei pagamenti verso i distributori (limitatamente alle basse tensioni), sia un primo ma non

risolutivo passo nella giusta direzione, coprendo appena il 9% dei versamenti dovuti ai diversi soggetti. «Positiva, invece, l’iniziativa del Governo di ridurre gli acconti sulle accise, che sono stimati sulla base dei consumi dell’anno precedente e sarebbero sovrastimati in un contesto di forte calo dei consumi», conclude Bello. F.R. giugno 2020 -

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speciale • dati

L’energia pulita dei dati Nuove opportunità di marketing, supporto alle decisioni strategiche di business, cross e upselling sulla clientela esistente, gestione della smart home, ottimizzazione della ricarica dei veicoli elettrici, manutenzione di reti e impianti: le potenzialità dei dati riguardano ogni aspetto dell’attività delle aziende 14

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Il petrolio dell’era digitale. Così vengono spesso definiti i dati, intesi sia come quella preziosa ma poco sfruttata fonte di informazione che sonnecchia nei sistemi aziendali, sia come la sterminata e un po’ spaventosa mole reperibile online e alla cui produzione tutti contribuiamo. L’information technology lavora da anni a soluzioni e algoritmi sempre più raffinati per individuare modelli all’interno dei dati e, da qui, supportare le decisioni degli umani in diversi ambiti. Compresi quelli di business.

Velocità di elaborazione mai vista prima Riportare tutti i casi di uso è praticamente impossibile. Di fatto, non c’è ambito in cui l’analisi automatica (ci pensano algoritmi e intelligenza artificiale) dei dati non possa contribuire a migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione aziendale. La novità non sta tanto nell’utilizzo dei dati: in fondo, i fogli Excel nascono proprio per organizzarli, ma nella possibilità di elaborarne una tale quantità così rapidamente. Reagendo in tempo reale ai cambiamenti del merca-


dati • speciale

to: in molti casi, grazie ai modelli previsionali, possiamo agire addirittura prima. In comune con gli altri settori… In questa panoramica, quindi, possiamo partire distinguendo due macroambiti di utilizzo dei dati per le aziende dei settori Energy & Gas. Il primo può essere definito non-specifico: in sostanza, riguarda tutte applicazioni che i nostri settori condividono con gli altri. Rientrano in questo campo le analisi di mercato basate sui dati, che grazie a serie storiche cercano di individuare indicatori di ciò che potrebbe accadere nel prossimo futuro, per supportare le decisioni del top management. Negli investimenti finanziari, soluzioni di questo genere sono ormai ampiamente presenti e abbastanza raffinate. C’è poi l’analisi preventiva dei rischi, ad esempio delle truffe oppure dei mancati pagamenti da parte dei clienti, B2B o B2C che siano. E in ogni settore i dati consentono di gestire meglio il rischio di abbandono o la loyalty dei clienti: nell’Energy, lo vedremo a breve, questa possibilità diventa particolarmente interessante. … e specifiche dell’Energy Perché se guardiamo alle specifiche potenzialità di dati e analytics nel settore energetico, scopriamo davvero un mondo. Restiamo in ambito marketing e pensiamo alla value proposition di alcuni player “digital only” che si stanno affacciando sul mercato energetico. Che cosa promettono al cliente? Con-

trollo sui consumi e personalizzazione delle tariffe. Come li offrono? Analizzando i dati della bolletta. Cioè esattamente gli stessi dati che i player più tradizionali utilizzano esclusivamente (o quasi) per inviare una richiesta di pagamento. Magari elaborati in un grafico a torta che mi rivela che durante la quarantena ho consumato più energia del solito il pomeriggio (lo sapevo già, grazie), ma senza che quei dati vengano trasformati in reale informazione. Il dato è un numero, l’informazione dice qualcosa che non si sapeva. Qualcosa del tipo “hai consumato più del solito nella fascia oraria più costosa, hai mai pensato di fare la lavatrice il sabato mattina o dopo le 19?”, per quanto banale, esprime molta più vicinanza rispetto a un grafico a torta. Chi controlla la smart home E questo è nulla rispetto a quello che consentiranno di fare i dati provenienti dalla smart home. La casa connessa è un cantiere aperto per il futuro: alle nostre abitazioni mancano connettività, elettrodomestici evoluti, cultura del digitale, cybersecurity e molto probabilmente anche il budget. Ma una casa smart è una miniera di dati su consumi e bisogni: se i GAFA stanno presidiando con forza e attenzione questo ambito è perché sanno che il cliente avrà bisogno di un unico gestore, di un’unica interfaccia per la propria casa intelligente. Un solo attore dell’ecosistema gestirà il cliente e il fornitore di energia rischia di diventare davvero solo un fornitore di commodity.

E-mobility ed energia rinnovabile Per motivi di spazio accenniamo appena al ruolo del dato con altri megatrend che stanno cambiando lo scenario energetico. Iniziamo dalla smart mobility e dai veicoli elettrici: l’energia che finisce nella batteria del veicolo andrà tracciata e, non dimentichiamolo, pagata, aprendo la strada anche a strumenti di pagamento innovativi (diverse startup puntano su blockchain e cryptovalute). Il boom delle energie rinnovabili, poi, ha già messo il settore di fronte alla sfida del bilanciamento, con soluzioni di “centrali virtuali”, che aggregano diversi microproduttori e comunità energetiche, basate sull’utilizzo di dati in tempo reale provenienti da migliaia di fonti differenti. La centrale ha un gemello virtuale Dulcis in fundo, un tema meno “pop” ma certamente importante: la manutenzione di reti e impianti. Negli scorsi numeri di Energia & Mercato abbiamo parlato di esperienze di “digital twin”, o gemello digitale, in impianti di produzione, anche all’estero. L’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale permettono di coprire il ciclo di vita degli impianti con risultati interessanti per programmare interventi di manutenzione, stimando la probabilità di blocchi e guasti e gestire l’approvvigionamento di pezzi di ricambio e materiali sostitutivi. A.G. giugno 2020 -

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speciale • dati

L’azienda cognitiva Dal mantenimento degli impianti al controllo della variabilità di carico sulle reti, alla relazione con il cliente finale: l’utilizzo dei dati diventa fondamentale anche per le aziende dell’energia Le tecnologie per la raccolta e l’elaborazione dei dati all’interno delle aziende permettono di conseguire un duplice obiettivo: supportare il processo decisionale informato per accrescere la competitività, migliorare i processi operativi aumentandone velocità e qualità e riducendone i costi. «IBM ha definito e applica un modello di azienda digitale, denominato Cognitive Enterprise, in cui i processi sono ridisegnati per trarre il meglio dalle potenzialità delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale», spiega Roberto Beretta, Vice President Industries, Energy & Utilities di IBM Italia. 16

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Quali sono le esigenze di impiego dei dati delle imprese che operano nel mercato dell’energia? Le aziende dell’energia gestiscono in un mercato regolato un vasto patrimonio di impianti distribuiti sul territorio, di cui devono garantire la continuità e la qualità del servizio: è fondamentale conoscerne in tempo quasi reale il regolare funzionamento, per prevedere i disservizi e le interruzioni. Nel caso delle reti elettriche, l’incremento della produzione da fonti rinnovabili ha recentemente generato una variabilità dei carichi che richiede il controllo adattativo dinami-

co, possibile solo raccogliendo e analizzando in continuo tutti i dati generati sul campo. Inoltre, le aziende dell’energia hanno rapporti commerciali con milioni di clienti, residenziali e non, in un regime di mercato libero in rapida espansione, anche considerando la prossima chiusura del regime della maggior tutela. Devono quindi saper attrarre nuovi clienti e conservare i propri attraverso processi di customer care efficaci ed economici, capaci di trarre vantaggio dalle informazioni e dati disponibili su cliente, consumi e storia dei rapporti contrattuali.


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Qual è la vostra offerta per rispondere a queste necessità? IBM realizza soluzioni di digital twin, che forniscono la rappresentazione digitale, completa e dinamica, dell’intero ciclo di vita degli impianti. Realizza inoltre soluzioni di proactive caring per la gestione dei rapporti con la clientela, che consentono di ridurre il costo di gestione dei servizi e aumentare la soddisfazione dei clienti attraverso l’intelligenza artificiale. Tutte le soluzioni sono basate sulla piattaforma di hybrid cloud di IBM, recentemente arricchita dall’acquisizione di Red Hat, che consente di realizzare applicazioni a micro-servizi, portabili in qualunque ambiente di cloud pubblico o privato e di offrire prestazioni scalabili. IBM offre una serie di cloud pak in un ambiente open gestito, capace di garantire sicurezza e affida-

Roberto Beretta, Vice President Industries, Energy & Utilities di IBM Italia

bilità in ogni fase del trattamento dei dati, sia per i dati strutturati che per i formati documentali o audiovideo. La piattaforma è arricchita dalla potenzialità dell’intelligenza artificiale di Watson, che consente di applicare algoritmi sofisticati quali machine learning e deep learning, natural language understanding e visual recognition. Come è strutturata l’assistenza alle aziende in fase progettuale? Quali sono i tempi di implementazione e quale il ROI? IBM utilizza la propria metodologia di sviluppo Agile in ambiente di cloud ibrido, denominata IBM Cloud Method. Seguendo i principi di questa metodologia, i progetti si sviluppano in modo agile, incrementale, anticipando la verifica sui benefici e mantenendo l’allineamento con la dinamicità dei requisiti. L’incubazione dei progetti avviene presso l’IBM Garage, in modalità collaborativa con i clienti e l’ecosistema, realizzando dei “minimum viable product” (MVP) pronti per andare in produzione nell’arco di alcune settimane, che potranno poi essere ampliati funzionalmente ed estesi nella logica dello sviluppo continuo. Per questi progetti, il RoI è molto elevato, in considerazione sia della velocità di realizzazione sia della possibilità di percorrere strade alternative – secondo la teoria del fast failing – per raggiungere rapidamente il miglior

risultato senza dover escludere delle alternative a priori. Come possono le aziende sfruttare al meglio le potenzialità dei dati per i diversi obiettivi strategici? In tre progetti realizzati di recente da IBM, l’uso combinato di analytics, intelligenza artificiale ed RPA ha consentito di raggiungere vari obiettivi. Nel primo progetto sono state migliorate le prestazioni e ridotti i costi dei call center, attraverso un sistema complesso di risposta automatica multicanale, in grado di fornire una risposta esauriente al primo contatto, e di anticipazione proattiva delle necessità dei clienti, spostando i contatti dal canale inbound a quello outbound. Nel secondo, la nostra piattaforma IoT, integrata con i sistemi di campo, ha permesso di monitorare, controllare ed esercire in maniera ottimale le reti di distribuzione energetica di una multiutility territoriale (elettricità, gas, acqua, rifiuti), riducendo le interruzioni di servizio e pianificando al meglio gli investimenti sulla base dell’analisi del rischio di guasto. Nel terzo, infine, la piattaforma blockchain consente di gestire le transazioni tra TSO, aggregatori e produttori di automobili per ottenere la flessibilità del carico di rete necessaria a bilanciare la variabilità nel tempo della energia elettrica immessa in rete da fonti rinnovabili. F.R. giugno 2020 -

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speciale • dati

Dal reporting alla strategia La parabola dei dati nel mondo dell’energia, da mere informazioni quantitative a risorsa per elaborare modelli previsionali del tasso di abbandono, ottimizzare la gestione dell’insolvenza, automatizzare i processi, formulare offerte personalizzate Quali sono le potenzialità dei dati per le aziende dell’energia? Come si costruisce un flusso informativo capace di orientare gli obiettivi di business e portare vantaggio competitivo? Uno degli obiettivi primari delle aziende, indipendentemente dal settore e dal mercato di appartenenza, è quello di riuscire a trasformare i dati in informazioni rilevanti a

Roberto Chinelli, CTIO e Data&AI Lead Italia di Avanade 18

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supporto delle proprie decisioni strategiche. Chi è chiamato alla progettazione in questo ambito, deve aver chiaro chi detiene il governo dei dati all’interno dell’azienda e valutare quali siano le informazioni rilevanti per il business e quali i processi di raccolta e trasformazione, selezionando le analitiche applicabili per definire i KPI, gli indicatori chiave di prestazione. Ne parliamo con Roberto Chinelli, CTIO e Data&AI Lead Italia di Avanade, società nata da una joint venture tra Microsoft Corporation e Accenture. Come è cambiato negli anni l’utilizzo dei dati da parte delle aziende energetiche? In passato, le informazioni raccolte venivano usate quasi esclusivamente a scopo di reportistica. Oggi, grazie anche alle soluzioni tecnologiche disegnate per la gestione dei dati massivi,

Le nuove tecnologie sono determinanti per il mercato dell’energia prevalgono le finalità di ordine strategico. Solo a titolo di esempio, stiamo lavorando a progetti che riguardano l’estrapolazione di un modello previsionale del churn, utile a identificare il tasso potenziale di abbandono da parte dei clienti, o la ponderazione dell’incidenza di condizioni esogene sul rischio di insolvenza degli utenti, considerando anche variabili anomale come la diffusione del Covid 19, o, ancora, l’identificazione di potenziali truffe da parte di terzisti.


dati • speciale

I sistemi di analitica avanzata consentono di mappare i profili dei consumatori Come gestite la progettazione? Abbiamo sviluppato un’offerta consulenziale in ambito Data & AI che consente ai nostri clienti di valorizzare informazioni basate sul dato per trasformare il proprio modello di business e ottenere vantaggi competitivi sostenibili. L’approccio di Avanade si basa sulla metodologia agile e si articola in tre fasi fondamentali: la messa a punto di linee guida strategiche – Strategy & Innovation – precede la creazione di un modello di governance e di un quadro di riferimento – Operating Model & Governance – per definire i processi e selezionare le piattaforme tecnologiche. Infine, viene la fase che definiamo Value Engineering & Realization, nella quale lavoriamo al fianco del cliente per individuare valori e benefici chiave raggiungibili attraverso l’implementazione delle diverse tecnologie disponibili. In ambienti complessi come il settore dell’energia, l’approccio agile ci consente di accelerare le fasi di progetto per ottenere ritorni sull’investimento in tempi relativamente brevi, riducendo i rischi. Se la metodologia agile ci permette di essere elastici e veloci nell’affrontare cambiamenti man mano che il dato ci rivela dove sia

il valore, il cloud risponde alla necessità di avere una piattaforma in grado di gestire grossi volumi di dati che offra scalabilità e flessibilità anche in ambito di ottimizzazione dei costi. Qual è il ruolo di analytics, intelligenza artificiale e RPA? Le nuove tecnologie, proprio perché consentono la gestione efficiente ed efficace di dati massivi, hanno assunto un ruolo determinante nel mercato dell’energia, dove le aziende devono confrontarsi con fenomeni quali l’elevato numero di clienti, la misurazione dei loro consumi, il numero delle transazioni mensili e un ampio spettro di dati esogeni. I sistemi di Robotic Process Automation (RPA), spesso integrati da algoritmi di analitica avanzata o di intelligenza cognitiva, vengono utilizzati per automatizzare processi ripetitivi e a basso valore aggiunto, come le comunicazioni con i distributori, l’integrazione con i portali dei fornitori, la gestione del ciclo passivo, l’identificazione del tasso di abbandono dei clienti, la previsione dei consumi, riducendo i tempi e aumentando l’efficienza per liberare risorse da dedicare alle attività strategiche.

L’ottimizzazione della debt collection, cioè la gestione degli insolventi, è un caso rilevante di applicazione dell’intelligenza artificiale. In che cosa consiste? Anche chi non è un cattivo pagatore rischia di diventarlo, contro la propria volontà, per cause spesso aleatorie come lo smarrimento di una bolletta, con tutte le problematiche che ne conseguono. Si può anticipare il problema con un sistema automatico che si muove nel perimetro della normativa, riqualificando come buon pagatore il cliente che il sistema colloca invece automaticamente fra gli insolventi. Si tratta di un modus operandi automatizzato che evita il rischio di abbandono dei clienti. Quali sono le opportunità ulteriori per un mercato consolidato come quello dell’energia? Le nuove tecnologie sono ormai determinanti non solo per gestire in modo più efficiente le attività core, ma anche per acquisire vantaggio competitivo. I sistemi di analitica avanzata consentono di mappare con estrema accuratezza i profili dei consumatori e di identificare quali servizi ad alto valore aggiunto siano più graditi, in modo da creare offerte personalizzate per i consumatori nell’ambito delle cosiddette extra commodity, come ad esempio i servizi di domotica. F.R. giugno 2020 -

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intervista • Sorgenia

Energia e futuro, la formula di Sorgenia Gianfilippo Mancini, Amministratore Delegato di Sorgenia

L’impresa è parte di un tessuto sociale, nel quale svolge un ruolo, assume responsabilità, dispiega innovazione. La missione di Sorgenia si estende all’intera comunità, superando la cerchia dei propri clienti, dipendenti e collaboratori Ambiente, persone, innovazione. Sono i capisaldi della visione di Sorgenia, la prima utility italiana ad aver puntato con decisione sul modello full digital, preparandosi con ampio anticipo alle sfide a venire. Comprese quelle che sarebbe stato difficile immaginare ma che si sono concretizzate negli ultimi mesi. «La nostra identità è strettamente legata alla nostra visione del futuro ed è frutto di una riflessione condivisa con i colleghi e gli interlocutori esterni. Siamo profondamente convinti del nostro ruolo sociale e della nostra missione, che decliniamo in un’assunzione di responsabilità verso ciò che sta

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Sorgenia • intervista

COMUNITÀ ENERGETICHE ED EFFICIENZA IN FORMULA ESCO Il decreto Milleproroghe, varato nel mese di febbraio, ha aperto la via alla creazione delle comunità energetiche: anche in Italia sarà possibile servire più utenze con impianti condivisi, la cui interazione sarà abilitata da dispositivi digitali e tecnologie innovative come la blockchain. «La comunità energetica è una frontiera molto interessante per un’azienda come la nostra. Puntiamo a stimolare attivamente la nascita di comunità, individuando i distretti più adatti e progettando soluzioni su misura che includano impianti sui tetti, strumenti di storage, applicazioni basate su algoritmi e blockchain per l’arbitraggio e la fatturazione dell’energia tra aderenti alla comunità», afferma Gianfilippo

Mancini, Amministratore Delegato di Sorgenia. Grazie all’acquisizione della Esco bergamasca Universal Sun, conclusa un anno e mezzo fa, Sorgenia si è dotata delle competenze per progettare, realizzare e installare impianti fotovoltaici domestici ed enterprise. «Il contatto avviene sempre attraverso il nostro sito: il cliente ci dice dove abita, noi siamo in grado di localizzare la sua abitazione e di rilevarne il grado di insolazione, la produzione potenziale e le dimensioni di un eventuale impianto; la preventivazione prosegue online, mentre le interazioni successive avvengono attraverso piattaforme come Zoom. Per le imprese, il contatto e il progetto sono invece personalizzati in loco», chiosa Mancini.

intorno al nostro lavoro», afferma Gianfilippo Mancini, Amministratore Delegato di Sorgenia.

cui ogni anno destiniamo iniziative di sensibilizzazione sociale e raccolte fondi», ricorda Mancini.

Attenzione al climate change e alle persone Il primo compito riguarda la tutela dell’ambiente e deriva dalla consapevolezza che la minaccia del cambiamento climatico è reale e va affrontata assumendo, in qualità di operatore energetico, un ruolo da apripista. Poi ci sono le persone, singoli e collettività, all’interno e all’esterno dell’azienda. «Occorre ripensare il lavoro per renderlo uno strumento di autorealizzazione, felicità e appartenenza sociale. Quest’ultimo aspetto per noi si traduce in azioni di ascolto verso la società e in attività di solidarietà e confronto su valori in cui ci riconosciamo, come la lotta alla violenza contro le donne a

Sostenibile, personale, condivisa Poi, naturalmente, c’è il business. «Grazie alla rivoluzione digitale abbiamo l’opportunità di trasformare la nostra relazione con l’energia, rendendola più sostenibile, personale e condivisa. La sostenibilità è declinata in ogni aspetto e in ogni processo del nostro modello: dalla produzione, con forti investimenti nelle fonti rinnovabili, alla relazione con il cliente, gestita senza carta attraverso i canali digitali e con l’offerta di servizi che migliorano la consapevolezza circa i consumi e la gestione energetica di individui e comunità», continua Mancini. L’energia di Sorgenia è progettata intorno alle persone, che possono

ad esempio gestire tutte le utenze attraverso una sola app. Ma è anche condivisa, perché insiste sul modello della generazione distribuita. «Siamo di fronte a una rivoluzione rispetto al passato: non più grandi impianti e grandi reti, ma produzione decentrata, reti intelligenti, coinvolgimento attivo del cliente, che può scegliere di diventare a sua volta produttore e di rivendere energia ad altri», commenta Mancini. Il modello è full digital Il digitale è il fattore abilitante delle iniziative commerciali e industriali dell’azienda, che ha fatto dell’innovazione l’elemento centrale anche sul fronte produttivo e nell’offerta di servizi. «Abbiamo fatto scelte radicali, abbandonato la vendita e la relazione attraverso canali fisici e telefonici, puntando per primi giugno 2020 -

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intervista • Sorgenia

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Sorgenia • intervista

TRE MOSSE PER AFFRONTARE L’EMERGENZA In azienda «L’emergenza Covid-19 ha comportato la ridefinizione di tutte le nostre attività», racconta l’AD di Sorgenia, Gianfilippo Mancini. Sottolineando come il lavoro in modalità agile, che continua anche in fase 2, sia stato per l’azienda la naturale prosecuzione di un processo iniziato un anno fa con l’opzione smart working per i dipendenti. Per tutti è stata sottoscritta un’assicurazione aggiuntiva. «Abbiamo ridotto al minimo la presenza di personale nelle centrali. La digitalizzazione dei processi e degli impianti, i più evoluti in Italia, è stata preziosa nella gestione della complessità». Solidarietà sociale «Siamo convinti sostenitori dell’impegno sociale delle aziende. Per questo abbiamo attivato tre progetti su territori in cui operiamo: l’acquisto di macchinari di emergenza per gli ospedali di Codogno e di Termoli, vicini a due delle nostre

sull’innovazione digitale totale. Un ambito in cui siamo orgogliosi di detenere la leadership sul mercato italiano, che manteniamo con una serie di servizi innovativi», sottolinea Mancini. Come la recente offerta della fibra ultraveloce, gratis per i primi tre mesi per andare incontro alle esigenze di connettività delle famiglie durante il lockdown. Sono digitali i canali di vendita ed è digitale la gestione del rapporto con il cliente, che avviene attraverso una varietà di punti di contatto e include servizi innovativi che vanno nella direzione della

centrali; il progetto digitale “Resta vicino a chi ami”, grazie al quale abbiamo donato agli anziani un dispositivo di videocomunicazione per tenersi in contatto con i familiari nel periodo di isolamento; infine, l’iniziativa Spesa Sospesa a favore dei cittadini in difficoltà. Raccogliamo donazioni da imprese alimentari, catene di distribuzione e produttori locali, dai nostri dipendenti e dai clienti della nostra community, donando a nostra volta una quota corrispondente all’ultima bolletta di chi aderisce alla raccolta», continua Mancini. Per i clienti «Abbiamo cercato diversi modi per stare vicino ai nostri clienti: da febbraio siamo entrati nel mercato della connessione internet ultraveloce con Next Fiber, gratuita per i primi tre mesi, mentre ai clienti business abbiamo offerto un servizio di consulenza per ridurre la potenza e contenere i costi», conclude Mancini.

maggior sostenibilità ambientale: diagnosi energetica sulle utenze domestiche e sugli edifici, ricognizione e progettazione online degli interventi. Il chatbot risponde in tempo reale «All’interno del sito, che rimane il canale principale di interazione con i nostri clienti, è attivo il chatbot Gea: l’intelligenza artificiale fornisce supporto, informazioni, offerte e preventivi, cedendo il passo a un operatore quando necessario. Poi c’è la app Sorgenia, che consente di tenere

sott’occhio tutte le utenze e ha un’area dedicata all’engagement dei clienti, con iniziative mirate e un questionario che calcola il carbon footprint di ciascuno per aumentare la consapevolezza di come le nostre azioni abbiano un impatto sull’ambiente che ci circonda. I dati raccolti da tutte le interazioni sono elaborati dal team di data scientist, che supporta l’azienda nel migliorare le offerte e i servizi, in modo che ciascuno ne abbia su misura», conclude Mancini. F.R. giugno 2020 -

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strategie • enerTech

Energy company: the next generation NeN nasce da un’iniziativa di imprenditoria interna al gruppo A2A. Una start-up full digital che punta sul segmento domestico per raggiungere mezzo milione di clienti nei prossimi 5 anni

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enerTech • strategie

La fortuna? Premia gli audaci Un fornitore di energia sostenibile e full digital. Si chiama NeN, è una start-up nata da A2A e si definisce la prima EnerTech italiana. Canali digitali e fonti rinnovabili sono la formula attraverso cui propone in tutta Italia la sua offerta per luce e gas, con una rata personalizzata e fissa che si ottiene in pochi minuti sul sito web. Abbiamo chiesto al CEO Stefano Fumi di raccontarci come è nata e come crescerà NeN. A chi è venuta l’idea di NeN e come si è sviluppata? La nostra è una storia di corporate entrepreneurship: abbiamo intrapreso un processo di scouting per identificare e valutare un’idea imprenditoriale all’interno di A2A. L’idea ha preso forma, è stata validata e ne sono stati individuati come responsabili i due “papà”, cioè Daniele e io, che hanno avviato il progetto. Per sviluppare un’iniziativa così innovativa, è stata creata una società a parte, inaugurata

il giorno del solstizio d’estate del 2019, ed è stata creata una piattaforma IT proprietaria. Poi abbiamo cercato le persone da coinvolgere in questa avventura: i 24 NeNners, che sono saliti a bordo a luglio 2019. Solo 4 di loro vengono dal mondo dell’energia. A2A e il Board ci hanno sostenuto da subito con un importante investimento. Così abbiamo creato NeN. Qual è il vostro rapporto con A2A? A2A è il socio finanziatore di NeN. Immaginiamo noi stessi come una navicella che si sgancia dalla nave madre per andare a esplorare un pianeta sconosciuto: manteniamo il contatto radio ma siamo autonomi in tutto e per tutto Modello full digital e formula a canone fisso: perché questa scelta? Il modello di business digitale nasce dalla consapevolezza che il livello di servizio offer-

to dal canale fisico sta stretto a una fascia sempre più ampia di clienti, abituati all’esperienza di acquisto e utilizzo sperimentata con molti fornitori, dall’ecommerce di Amazon alla spesa online, dalla banca virtuale alla nuova telefonia. La formula che rende fissa la spesa nasce dall’esigenza del cliente di conoscere in anticipo il costo della bolletta, evitando conguagli e spese inaspettate. Ci siamo detti che se l’energia non può

Stefano Fumi, CEO di NeN

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strategie • enerTech

essere sexy, che almeno sia prevedibile! A quale pubblico vi rivolgete? Ci rivolgiamo a un pubblico abbastanza trasversale, potenzialmente composto da tutti coloro che sono ormai avvezzi all’interazione digitale con i propri fornitori. Siamo molto concentrati su clienti green e tecnofili, ma ci rivolgiamo anche alle famiglie e ai cosiddetti clienti sospettosi. Proprio in riferimento a questo ultimo target abbiamo ripensato la grammatica dell’energia, cercando di semplificare tutte le complessità di questo settore per evitare di suscitare quella difficoltà di comprensione che può dare adito al timore di una fregatura nascosta. State valutando l’eventualità di includere le aziende? Sì. Verso la fine dell’anno lanceremo la nostra offerta per le imprese, rivolgendoci in particolare agli studi professionali, ai negozi ciglio strada e alle piccole partite Iva. Nel nostro target non rientrano invece le grandi aziende e le industrie, il cui comportamento di acquisto non corrisponde a quello dei clienti che gestiamo. F.R.

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Daniele Francescon, Head of Growth di NeN

Chat e whatsap per gestire la relazione col cliente. Niente bot, solo persone. Linguaggio facile, identità di brand e offerte personalizzate basate su un’attenta analisi dei dati. Così NeN punta a raggiungere i suoi obiettivi ambiziosi. Ne parliamo con Daniele Francescon, Head of Growth della digital energy company. Quali sono i vostri obiettivi in termini di volumi? Vogliamo arrivare a mezzo milione di clienti nei prossimi 5 anni.


enerTech • strategie

Per crescere, mix di canali e creatività Con quali iniziative farete conoscere il nuovo brand? Il nostro approccio al marketing e alla comunicazione è molto vario. La maggior parte dei nostri investimenti è concentrata sui canali digitali, con un focus importante sulla creazione della brand awareness partendo da social e search. Ci piace sperimentare e stiamo provando tanti canali, che grazie ai dati siamo in grado di analizzare con rapidità. Abbiamo in programma anche investimenti offline, che includono partnership editoriali, influencer marketing, out of home ed eventi. Attraverso quali canali gestirete la relazione con il cliente? La relazione con il cliente viene mantenuta principalmente via chat (a breve whatsapp), via e-mail e richiamata su appuntamento. Dietro, niente bot ma persone: per noi, il digitale è il mezzo, non il fine. Quando vuoi parlare con noi, troverai noi, per davvero. Tutti i NeNners passeranno una

fase di assistenza clienti, quindi potreste trovare anche me o Stefano, il nostro CEO. Che ruolo avranno i dati nelle vostre politiche di pricing e nelle azioni di marketing? I dati hanno già un ruolo essenziale: abbiamo una persona che si occupa esclusivamente di analytics, A/B testing e personalizzazione dinamica dei contenuti. Ogni settimana rivediamo un set di dati molto ampio, da quelli provenienti dalle campagne commerciali alle interazioni nei diversi punti del sito e app in ottica di conversion rate optimization (CRO). Questo ci permette di intercettare i fenomeni appena emergono e di correggere il tiro sia tatticamente sia negli sviluppi futuri. In un mercato in cui il prodotto è percepito come una commodity, come ci si differenzia? Credo che la vera sfida sia nel riuscire a far emergere le diffe-

renze, quando ci sono, e nel costruire un brand ben posizionato in cui la gente si riconosca. Nel nostro caso, per passare i messaggi usiamo il linguaggio e la creatività, a volte anche estrema: prevedibilità della spesa con una rata fissa, energia che non diventa green ma nasce green, e i dati per aiutarti a capire di più, a comportarti meglio, a consumare meglio. Come valutate la nuova generazione di energy company basate sul digitale, come voi? C’è movimento e noi siamo contenti: come diceva l’allenatore Mauro Berruto, “gli avversari sono una risorsa”, e dove il cliente trova un’esperienza che lo sorprende positivamente, non torna più al vecchio modo di fare le cose. Per noi è un cliente in più convertito al digitale. Ci piace guardare più all’estero che all’Italia, per cercare di intercettare i prossimi trend. F.R.

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speciale • efficienza energetica

Ripartire dopo il lockdown Il modello ESI è un contratto a garanzia di prestazioni messo a punto nel contesto di un progetto europeo per far fronte alle esigenze di investimento delle piccole e medie imprese nell’ambito dell’efficienza energetica. FIRE ne cura l’implementazione per l’Italia Negli ultimi anni, la sostenibilità ambientale e l’utilizzo razionale delle risorse sono due argomenti topici quando si parla dei possibili sviluppi dei mercati e delle imprese. Nonostante l’attenzione crescente, tuttavia, gli investimenti e i progetti in questo settore sono spesso limitati e incontrano difficoltà di attuazione, soprattutto nelle PMI, che solitamente sono caratterizzate da una struttura aziendale medio-piccola con scarse risorse disponibili per progetti di effi28

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cienza energetica e sostenibilità ambientale. Già prima della crisi innescata dalla pandemia di COVID-19, gli investimenti per il miglioramento dell’efficienza energetica erano spesso considerati rischiosi da queste imprese e oggi lo stop inaspettato delle attività rischia di innescare una cautela ancora maggiore. Una reticenza all’investimento che alla lunga può rappresentare un vincolo penalizzante per la competitività e il valore delle imprese stesse.

Lorenzo Tuzzolo, collaboratore tecnico di FIRE


efficienza energetica • speciale

VALIDAZIONE ESTERNA, UNA GARANZIA PER TUTTI La presenza della validazione, che viene svolta da un ente terzo indipendente, è uno degli aspetti maggiormente innovativi di ESI. L’ente che se ne occupa ha il compito di valutare se il progetto sia in grado di generare i risparmi previsti, verificandone l’installazione e svolgendo il ruolo di arbitro tecnico in caso di controversie. La presenza di questo attore è quindi un reale vantaggio tanto per la Un modello di investimento che minimizza il rischio Per comprenderne le ragioni occorre riflettere sulla principale preoccupazione per un’impresa che si appresta a investire in efficienza energetica, cioè il timore che la riduzione dei consumi non ripaghi i costi sostenuti: un rischio percepito maggiormente se manca la fiducia reciproca tra le parti in gioco. Proprio per superare questo ostacolo, nell’ambito del progetto europeo ESI Europe è stato messo a punto l’omonimo modello di investimento, il cui acronimo sta per Energy Savings Insurance (info su www.esi-europe. org). FIRE – Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia

PMI quanto per il fornitore: la prima beneficia delle competenze dell’ente validante, colmando così il divario tecnico che può esserci nei confronti del fornitore, mentre il secondo può migliorare la sua credibilità nei confronti dell’impresa grazie al fatto che il progetto proposto, e non solamente il macchinario che verrà installato, è validato da un soggetto super partes.

è il partner di progetto che cura l’implementazione del modello nel nostro Paese: l’associazione, attiva da oltre trent’anni nel campo dell’efficienza energetica, promuove l’utilizzo razionale dell’energia e delle risorse. Contratto a garanzia di prestazioni Il modello ESI può essere classificato tra i contratti a garanzia di prestazioni, detti anche EPC, Energy Performance Contract, di cui mantiene la caratteristica fondamentale, cioè quella di offrire al cliente la garanzia del miglioramento delle prestazioni energetiche. Sono previsti un pagamento anticipato all’installazione – il fornitore riceverà il

PMI, RECLUTAMENTO ATTIVO PER ESI FIRE sta recluta ulteriori aziende da inserire attivamente nei progetti pilota in cui il compenso dell’ente terzo di validazione sarà coperto dal progetto europeo ESI Europe. Per entrare nei progetti pilota o per avere informazioni più dettagliate sul modello, sul contratto standardizzato e sulle procedure di validazione, occorre fare riferimento alla segreteria FIRE, scrivendo all’indirizzo segreteria@fire-italia.org e indicando nell’oggetto “Progetto Pilota ESI”, o chiamando i numeri telefonici 06 30483626, 379 1904452.

saldo in seguito al collaudo – e l’utilizzo di un testo contrattuale già definito e standardizzato. Altri due elementi distintivi e caratterizzanti sono la validazione e la garanzia assicurativa, condizioni indispensabili per l’attivazione di un contratto ESI (in assenza non è possibile procedere all’avvio del contratto). La garanzia assicurativa La garanzia assicurativa è pensata nell’eventualità in cui il fornitore non possa indennizzare il cliente in caso di mancato risparmio: quest’ultimo ha sempre la certezza che il costo sostenuto produrrà il vantaggio economico stimato a contratto. Con ESI, infine, risulta più semplice richiedere un eventuale finanziamento: infatti migliora la gestione dei rischi e può portare gli istituti finanziari a erogare più velocemente le somme richieste e a condizioni agevolate. Insomma, ESI è un modo sicuro per investire in sostenibilità e un’opportunità per ripartire con forza dopo lo stop di questi mesi. Lorenzo Tuzzolo Collaboratore tecnico di FIRE giugno 2020 -

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speciale • efficienza energetica

Servono regole a misura di mercato La regolazione svolge un ruolo importante nel rilancio dell’efficienza energetica. Ma le regole devono essere coerenti con la struttura del mercato e andare di pari passo con lo sviluppo di tecnologia, strumenti finanziari e comportamenti virtuosi che abilitano il cambiamento La transizione energetica vive e si sviluppa all’incrocio di quattro fattori: tecnologia, finanza, comportamenti collettivi e individuali e sistema regolatorio. Quest’ultimo ha finora svolto un ruolo di “boost”, ma ha agito – purtroppo – anche da vincolo: nel settore dell’energia elettrica, ad esempio, ha favorito la concorrenza sul mercato, rallentando tuttavia la liberalizzazione del segmento della vendita e la creazione della figura del prosumer, il consumatore-produttore

Vittorio Cossarini, Presidente di AssoESCo 30

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di energia. Una situazione destinata finalmente a cambiare con la prossima implementazione della normativa comunitaria sulle comunità energetiche. L’impatto degli incentivi sulle rinnovabili Per fotovoltaico, rinnovabili ed efficienza energetica, si è assistito a un forte boom iniziale guidato dagli incentivi, che tuttavia ha avuto anche conseguenze negative: gli incentivi alle rinnovabili sono stati molto elevati per anni, creando rendite prevalentemente finanziarie e ostacolando la creazione di un’industria nazionale; segnatamente, le produzioni cinesi hanno approfittato della capacità di rispondere ai picchi della domanda. Efficienza energetica, da Cenerentola a protagonista Quanto all’efficienza energetica, inizialmente la Cenerentola della transizione, l’adozione del sistema dei certificati bianchi ha contribuito notevolmente agli investimenti in efficienza da parte dell’indu-

stria. Tuttavia, anche questi sono usciti dai radar dei business plan a causa di un sistema di controlli farraginoso e di decisioni arbitrarie, che hanno provocato un enorme contenzioso tra aziende e GSE con il conseguente stop del mercato, fatta eccezione per il settore della cogenerazione. In tutti questi casi, non si è considerato che la transizione energetica e la decarbonizzazione sono obiettivi raggiungibili mettendo in conto tutti e quattro i fattori prima menzionati: sviluppare le tecnologie, finanziare gli investimenti e cambiare i comportamenti delle persone. Se il sistema regolatorio non si basa su questi elementi, si rimane inevitabilmente al palo. Imprese più vicine alla transizione Per le imprese, la transizione è in un certo senso più facile grazie alle elevate competenze interne e all’attenzione delle aziende italiane al tema dei costi energetici. Le logiche digitali stanno gradualmente entrando e facilitando gli


efficienza energetica • speciale

redditività sia di valore dell’azienda. L’efficienza energetica, dal canto suo, sta nell’alveo della sostenibilità.

investimenti in saving energetico sui processi: è ora possibile infatti correlare i dati di consumo con i dati di funzionamento dei processi produttivi, passando da una logica reattiva, in cui si consuma l’energia che serve alla produzione, a una logica predittiva, in cui si può dimensionare la produzione di energia in modo flessibile sulla base dei piani produttivi e dei micro-cambiamenti, ad esempio di microclima. Le logiche di manutenzione predittiva consentono di allocare budget per re-ingegnerizzare gli impianti in modo efficiente invece di intervenire su guasti e discontinuità a posteriori.

Sostenibilità, un’esigenza competitiva Infine, vi è l’impatto della domanda di sostenibilità, ovvero dei comportamenti. Oggi la parte più avanzata delle catene del valore, a stretto contatto con il consumatore, ha l’esigenza competitiva, se non di sopravvivenza, di investire in sostenibilità. Gradualmente, questa esigenza si diffonde anche agli altri livelli delle catene del valore, ad esempio ai subfornitori B2B. E un’azienda che investe in sostenibilità ha oggi maggior valore presso gli investitori di qualsiasi tipo rispetto a un’azienda che non lo fa. È una questione sia di

Superbonus, buona idea ma poco tempo Come si inserisce il Superbonus in questo scenario? La misura, apprezzata per il disegno complessivo, ha la funzione di attutire l’impatto del COVID-19 sulla filiera dell’edilizia e allo stesso tempo persegue l’ambizione di rinnovare il patrimonio edilizio con un’iniezione di denaro. Avrà successo? Come sempre, le buone idee si scontrano poi con la pratica. Tra tutte, le tempistiche: il meccanismo dura infatti fino al 2021. Ciò vuol dire poco più di un anno per prendere contatto con i condomini. Ma quanto impiega un condominio a prendere una decisione? Infine, come effettuare gli interventi sui condomini, se le assemblee condominiali sono ferme? In sintesi: è possibile fare una transizione energetica in un anno? Non sarebbe meglio una transizione più graduale rimuovendo prima gli ostacoli, e poi fornendo un flusso di finanziamenti costante e proporzionale alle capacità del sistema di reagire allo stimolo? Occorre quindi un quadro di regole certe e stabili, onde evitare di vanificare la bontà degli strumenti normativi e regolatori (valga su tutti l’esempio dei certificati bianchi). Vittorio Cossarini Presidente di AssoESCo giugno 2020 -

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brevi • enerTech

Mister Bolletta: un broker per la tariffa migliore Si chiama Mister Bolletta la app creata da una startup italiana per risparmiare sulle bollette di gas e luce. In pratica, seleziona offerte e tariffe sul mercato creando un “gruppo di acquisto” di utenti, privati, famiglie o piccole imprese. Noi siamo tot clienti, che prezzo mi fai? Questo aiuta i clienti parte del “gruppo di acquisto” a ottenere un risparmio costante, visto che le offerte vengono continuamente monitorate. Oltre al risparmio economico c’è anche quello di tempo, visto che la ricerca delle offerte più vantaggiose è delegata a Mister Bolletta. I contratti di fornitura di energia selezionati prevedono tutti l’uso di fonti rinnovabili. Come funziona Mister Bolletta? Il primo passo è scaricare la app per Apple o Google. Si inseriscono i propri dati e una bolletta. Si sottoscrive da app “il mandato” a Mister Bollet-

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ta, che ci inserirà nel gruppo di acquisto. Con il tempo, questo gruppo diventerà più numeroso e Mister Bolletta avrà maggior potere contrattuale verso oltre 700 fornitori sul mercato. L’analisi costante delle offerte permette a Mister Bolletta di cambiare il nostro fornitore di gas e luce appena trova un’offerta migliore: siamo informati tramite notifiche sulla app, in cui ci viene detto quanto risparmieremo, quando dura il contratto e come avverrà il cambio di fornitore. Se non siamo soddisfatti, possiamo revocare il mandato a Mister Bolletta in qualunque momento, gratis e senza penali, usando la app. Il servizio fa da “intermediario” anche per richiedere servizi aggiuntivi, come l’aumento di potenza, sia in caso di problemi. È in corso anche la promozione Presenta un Amico: si ricevono 20 euro per ogni amico presentato a Mister Bolletta che attiva il mandato.


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È una pubblicazione di Blast21

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