Energia & Mercato 8 - dicembre 2020

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Energy 2021:

l’anno che ci aspetta IN QUESTO NUMERO

Intervista - Revoluce Arrivano i rivoluzionari dell’energia

Smart city Come sarà la città del futuro?

Blast21 Srl • 20123 Milano, Via M. Bandello 15 • Trimestrale • Anno II • Numero 8 • dicembre 2020 Poste Italiane Spedizione A.P. - D.L. 353/2003 (conv L. 46/2004), Art. 1 comma 1, Lo/Mi


ALLA NOSTRA RICERCA SERVE TUTTA LA VOSTRA ENERGIA

L’Istituto Mario Negri è una fondazione indipendente, senza fini di lucro, nata nel 1963. Oltre 600 ricercatrici e ricercatori sono impegnati nel campo della ricerca biomedica a favore della salute dell’uomo. In questi tempi difficili, grazie all’eterogeneità dei campi di ricerca e alle collaborazioni con ospedali e istituzioni, siamo al lavoro su oltre 30 studi nella lotta contro Covid-19. Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, perché ci sosteniamo grazie alla generosità di tanti benefattori.

IBAN: IT12 D030 6909 4000 0000 8816 112


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sommario

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SCENARI

SPECIALE • ENERGY 2021

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Dal comparto all’ecosistema

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La tentazionedi farsi PAY (e come farlo bene)

La leva dello sviluppo? È sempre la concorrenza

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Efficienza energetica, volano per la ripresa

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Il modello è multicircolare

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Prosumer, alfieri del cambiamento

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sommario

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Direttore responsabile Alberto Grisoni - agrisoni@aziendabanca.it Redazione Francesca Ruggiero - fruggiero@energiamercato.it Advertising Mariuccia Ritrovato - mritrovato@aziendabanca.it Progetto grafico e Impaginazione Clementina Occhipinti Stampa - 4Graph S.r.l. Crediti Immagini Copertina: Andrew Krasovitckii/shutterstock

INTERVISTA

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I rivoluzionari dell’energia

SPECIALE • SMART CITY

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Come sarà la città del futuro?

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Energy e PA, il binomio della smart city

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Energia per il Comune e per la comunità

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Aziende, protagoniste della nuova mobilità

SPECIALE • CANALE DIGITALE

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Digitale e servizi, il futuro dell’energia

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L’alleato delle utility e del libero mercato

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Dal corner retail al marchio per il web

Redazione Blast21 Srl - via Aosta 4A - 20155 Milano (presso Impact Hub) Tel. 02 94756906 4 numeri l’anno. L’abbonamento andrà in corso, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile. Italia 10 euro. La copia 3,90 euro. Arretrati il doppio. Estero 20 euro. Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Autorizzazione tribunale di Milano n. 153 del 17/07/2019. È vietata la riproduzione, anche parziale, di quanto pubblicato senza la preventiva autorizzazione scritta di Blast21. Ai sensi del decreto legislativo 196/2003, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico, o di altri dello stesso Editore, consistono nell’assicurare una informazione tecnica, professionale e specializzata a soggetti identificati per la loro attività professionale. L’Editore, titolare del trattamento, garantisce ai soggetti interessati i diritti di cui all’art.13 del suddetto decreto. Gentile lettore, alcune copie della rivista Energia&Mercato sono inviate gratuitamente per finalità di marketing diretto. Il destinatario finale può, in qualunque momento, contattare la redazione per richiedere l’aggiornamento o la rimozione del proprio nominativo dalla mailing list.

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nomi

A A2A ...................................................... 8 Aceper...............................................26 Aiget...................................................22 Aimet .................................................. 6 Atlassian ...........................................13 Arbolia ...............................................14 Ardian ................................................. 8 ARERA ................................................15 Askoll EVA ........................................10 Assoesco..........................................24 B Bain Company................................40 Bayer ................................................... 8 Beccia Andrea ..............................43 Bellini Dario ....................................35 Bello Massimo................................22 Berruti Giuliano ............................14 Beyfin .................................................10 Bianco Massimiliano ...................20 Boero Renato ...........................6, 20 Bucello Mario ................................15 C Cadei Alessandro ..........................41 Caldarone Raffaele .....................14 Candellone Massimo................... 47 Cassa Depositi e Prestiti ............14 Comitato Idea Turano.................. 37 Cossarini Vittorio...........................24 D De Gregorio Giuseppe..................14 Dell’Acqua Brunone Giuseppe....28 D’Ercole Carlotta ...........................14 Dettoni Patrizio ........................... 47 Di Mario Teresa ..............................14 DKV .....................................................10 Dolomiti Energia ............................13 E Ecomill ...............................................11 Enel Global Services ....................13 Enel X............................................ 11, 19 Energia Etica..................................... 6 4

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Energy Only .....................................15 EnerWeb Coop...............................46 Engie...................................................34 Energy&Strategy Group................16 ESA ...................................................... 6 EY.........................................................32 F Fantini Alberto ..............................14 Fazio Mariano ................................15 Ferrante Maria ..............................15 Frattini Federico.............................16 Friulanagas ....................................... 8 G Gala Giordano ...............................44 Galan Ignacio ................................14 GPA – Giuspubblicisti associati ...........................................15 Guccione Claudio ........................15 H Hyundai Motor Company............. 9 I Ibedrola ........................................8, 12 Indra ...................................................12 Ineos..................................................... 9 Inovyn.................................................. 9 Iren.......................................... 6, 19, 20 L Liquigas ............................................. 8 Lottaroli Emiliano ........................36 Lucarini Stefano ..........................14 LU-VE Group .................................... 8

Nonnato Patrizio.............................. 6 Nova Aeg...........................................46 P Pacifico Rosangela .....................42 Pasquali Francesco .....................34 P&I Guccione & Associati ...........15 Perrone Laura ...............................14 Pica Immobiliare ...........................15 Pirelli..................................................38 Pitea Veronica.................................26 Porro Stefano.................................38 Prioreschi Roberto.........................41 R Reggiani Marco .............................14 Revoluce...........................................28 RGS .....................................................13 Rota Gas ............................................ 6 S Seat ....................................................10 S&P Global Ratings .........................7 Silvestro Pasquale ......................14 Snam...................................................14 Sorgenia............................................36 SosTariffe..........................................44 Sourcesense ...................................13 Spaziani Luca ................................14 Studio legale Salvini e Soci ......14 T Terna ..................................................15 Tonucci & Partners .......................14 Tresoldi Mauro................................ 37

M Mancini GIanfilippo....................... 37 Mauri Mario......................................36 Mazzoncini Renato ...................... 8 Microsoft ..........................................13 Minsait ...............................................12 Morosetti Matteo ...........................14

U Unieco ................................................ 6

N Nctm Studio Legale .....................14

Z Zoppini Andrea .............................15

V Veritas..................................................11 Viola Simona .................................15 Volkswagen ...................................... 8


editoriale

C’è posta per Te Nell’era della comunicazione social, appena prima di andare in stampa abbiamo ricevuto in redazione una notizia che sembra uscita da altri tempi. I volontari di Greenpeace hanno distribuito porta a porta, con un volantinaggio vecchio Alberto Grisoni stile, una finta bolletta Direttore di Energia&Mercato dell’Eni, in busta cartacea, in cui rendicontano il presunto impatto dell’attività (e delle scelte) dell’azienda sul clima del Pianeta. C’è qualcosa di simbolico, in un’azione che, pur nel rispetto delle norme di prevenzione del Covid-19, riscopre il volantinaggio. Basti pensare al ritorno a un documento cartaceo con un format noto a tutti, “la bolletta”, associato alla spiacevole immagine di un conto da pagare. Al di là del contenuto della campagna, trovo sia un segnale importante di come la comunicazione si stia facendo ibrida. Greenpeace ha infatti lanciato una petizione per chiedere a Eni, tra le altre cose, di fermare nuove ricerche di gas e petrolio. L’ha ovviamente condivisa su Facebook, Twitter e gli

altri social. Ma su questi media il flusso costante di post condivisi sommerge l’utente. Per non parlare della tendenza dei social network a proporci contenuti che potrebbero piacerci, rafforzando le nostre opinioni e non facendoci entrare in contatto con stimoli nuovi. Ecco quindi che un like a un post spesso non vale nulla. Non si traduce in alcuna azione reale e concreta. Ricevere una bolletta, invece, è un’esperienza démodé ma ben nota ai meno giovani. Il ritorno alla carta ci dice che l’intenzione è raggiungere un pubblico il più ampio e generico possibile, in barba agli algoritmi sui nostri interessi. È una bella sfida anche alla comunicazione d’impresa, sul piano della reputazione, che sottolinea ancora una volta come le aziende siano ormai chiamate a confrontarsi con molti stakeholder, che non solo sono portatori di valori diversi ma utilizzano anche metodi di comunicazione diversi. L’attenzione all’ambiente, alla sostenibilità, alle persone sono valori importanti a cui tutte le aziende danno un’attenzione sempre crescente. E fa parte delle regole del gioco che quelle stesse persone ne chiedano conto all’azienda in quella maxi-arena che è ormai l’opinione pubblica. Buona lettura

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brevi • mercato

ENERGIA ETICA CRESCE CON LA FUSIONE Al via la fusione tra Energia Etica, Aimet (Azienda intercomunale metano energie del territorio) e Rota Gas. La holding ESA Italia, che controlla le tre società, ha deciso di incorporare Aimet e Rotagas in Energia Etica, fornitore di luce e gas che ha adottato un modello sostenibile e vende prevalentemente energia da fonti rinnovabili. Energia Etica, con l’operazione, consolida un portafoglio di 25mila clienti circa: un 70% di privati, il 25% di PMI e il 5% di Corporate. Il volume di affari è di 14 milioni di euro, ma il piano di sviluppo in definizione prevede un investimento di 15 milioni di euro per arrivare a 100mila clienti in 5 anni. Dopo la fusione, Energia Etica sarà presente con 11 sportelli aperti al pubblico in Lombardia, Umbria, Marche, Campania e Basilicata. «Una caratteristica distintiva del nostro modello etico - afferma Patrizio Nonnato, CEO di Energia Etica - è la volontà di essere vicini ai nostri clienti attraverso l’ulteriore sviluppo di sportelli territoriali diretti affiancati da esperti corporate per le aziende e con il duplice scopo di fornire servizi ai clienti e di sviluppare opportunità lavorative cercando così di contribuire anche allo sviluppo dell’economia di prossimità. Parallelamente mettiamo a disposizione servizi ad alto contenuto tecnologico fruibili anche dal web per coloro che operano già abitualmente in questa modalità attraverso la nostra partecipata Novis». Nei piani di sviluppo di Energia Etica c’è anche l’ampliamento dell’offerta di nuovi servizi e soluzioni sostenibili, come la mobilità elettrica già disponibile con la possibilità di noleggio vetture, ricarica in ambito domestico e 30 mila chilometri inclusi nel canone e nell’ambito dell’efficienza energetica e delle energy communities.

Patrizio Nonnato, CEO di Energia Etica 6

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IREN AMBIENTE ACQUISISCE LA DIVISIONE AMBIENTE DI UNIECO

Iren acquisisce la Divisione Ambiente Allargata di Unieco, Società Cooperativa in Liquidazione Coatta Amministrativa. Le attività della Divisione sono distribuite su un territorio che comprende cinque regioni italiane: Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Puglia. «L’operazione – sottolinea il Presidente di Iren Renato Boero – permetterà al Gruppo di consolidare la propria posizione tra gli operatori nazionali leader nel settore ambientale, ampliando il bacino territoriale servito e acquisendo un posizionamento strategico nella raccolta di rifiuti dell’ATO Toscana Sud rafforzando, allo stesso tempo, il proprio ruolo di primario operatore in ambito nazionale nel trattamento e avvio a valorizzazione o smaltimento dei rifiuti speciali». Un ingresso in Toscana che apre diverse prospettive sul territorio, anche nell’ambito dell’economia circolare. Il corrispettivo pagato da Iren Ambiente per l’acquisizione di tutte le partecipazioni societarie facenti parte della Divisione Ambiente Allargata è risultato pari a 121,1 milioni di cui 90 milioni riferiti al prezzo offerto in sede di gara e 31,1 milioni a titolo di aggiustamento prezzo provvisorio. Al termine del 2019 UHA ha conseguito nel proprio bilancio consolidato un Ebitda pari a 26,4 milioni di euro a fronte di una posizione finanziaria netta pari a 3,5 milioni di euro. L’Enterprise Value dell’operazione include anche la valutazione di società partecipate non consolidate per un valore di circa 35 milioni di euro. Il piano di integrazione societaria dovrebbe portare a sinergie operative già dal 2021.


mercato • brevi

Crediti: Alexander Kirch/shutterstock.com

L’IDROGENO PULITO PER L’ENERGIA EUROPEA? TRA CINQUE ANNI, ALMENO

“Un atto di fede” così S&P Global Ratings definisce l’idrogeno per le utilities europee. Gli analisti sottolineano che le nuove tecnologie per l’idrogeno pulito non dovrebbero portare disruption nel settore energetico per almeno altri 5 anni. E questo nonostante il ruolo crescente nei piani europei di transizione energetica e ripresa economica. Il report “Clean Hydrogen Investment Is Still A Leap Of Faith For European Utilities” vede diversi ostacoli alla crescita rapida dell’idrogeno, da una tecnologia immatura all’insufficiente supporto normativo, per non parlare dei problemi dei costi. Gli analisti si aspettano un quinquennio

di test pilota, alla fine del quale le utilities europee avranno effettivamente un beneficio, sì, ma dalla maggiore domanda di energia per produrre l’idrogeno. L’attuale infrastruttura di trasporto del gas potrà essere adattata e riutilizzata per l’idrogeno. Aggregando i piani di investimento delle principali 15 utilities europee inoltre, si arriva a meno di 1 miliardo di euro l’anno per l’idrogeno: pochino, rispetto agli investimenti totali, che si aggirano intorno ai 65 miliardi annui. Insomma, c’è tempo per la rivoluzione dell’idrogeno, che potrebbe però beneficiare di nuove normative, più stringenti, sul carbone. dicembre 2020 -

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brevi • mercato

VOLKSWAGEN SCEGLIE LU-VE PER L’EFFICIENZA ENERGETICA Tecnologia varesina nell’impianto di Volkswagen Navarra a Pamplona, nel nord della Spagna. Una delle maggiori fabbriche della zona installerà 16 Dry Cooler Mega Giant di Lu-Ve. I “giganti” hanno una capacità installata di 15,6 MW. Dotati di motori elettronici a basso consumo, i sistemi Dry & Spray di LU-VE contribuiranno ad aumentare l’efficienza energetica, garantendo un significativo risparmio dei costi operativi. Il progetto è stato sviluppato dal reparto ingegneristico della Volkswagen in collaborazione con LU-VE Group: la progettazione è stata curata da LU-VE Deutschland, la produzione è stata realizzata in Italia da LUVE Exchangers e l’installazione e la messa in servizio è stata a cura di LU- VE Iberica.

LIQUIGAS ACQUISISCE IL 100% DI FRIULANAGAS Liquias e Friulanagas hanno sottoscritto un accordo che prevede l’acquisizione del 100% del capitale di Friulanagas da parte di Liquigas. Grazie all’operazione Liquigas consolida la propria leadership in Italia, annoverando oltre 360.000 clienti in ambito domestico e industriale, e un fatturato aggregato post acquisizione di circa 500 milioni di euro. L’acquisizione di Friulanagas rientra nella strategia di crescita di Liquigas e di SHV Energy, gruppo operante a livello mondiale nella commercializzazione di GPL e GNL di cui Liquigas è interamente parte. Fondata nel 1969, Friulanagas vanta un posizionamento distintivo sul mercato: è l’unica azienda del settore in Friuli-Venezia Giulia ad avere il controllo di tutta la filiera, dall’approvvigionamento alla distribuzione, ed è operativa e presente anche in Veneto ed Emilia-Romagna. È una delle dieci aziende operanti in Italia dotate di un raccordo ferroviario interno a un proprio stabilimento.

ARDIAN E A2A INSIEME PER L’IDROGENO Ardian e A2A hanno firmato un Memorandum of Understanding per una cooperazione relativa allo sviluppo dell’utilizzo dell’idrogeno verde. L’obiettivo è identificare potenziali aree di collaborazione per la produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili. «Siamo soddisfatti di questo accordo siglato con Ardian, un’ulteriore conferma del contributo che la nostra azienda può e vuole dare al raggiungimento degli importanti obiettivi posti dall’Unione Europea in termini di riduzione di CO2 per vincere la sfida del Climate Change – dichiara Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A. Questa collaborazione è un’occasione importante per studiare le potenzialità dell’idrogeno verde e per sviluppare modelli di business che coniughino la sostenibilità ambientale della produzione rinnovabile, con le imprescindibili caratteristiche di flessibilità e programmabilità necessarie al funzionamento ottimale della rete elettrica nazionale. Un altro tassello strategico per favorire il processo di decarbonizzazione dei consumi in cui A2A è impegnata».

IBERDROLA: PPA DECENNALE CON BAYER Bayer e Ibedrola hanno siglato un accordo decennale per la fornitura di elettricità rinnovabile al 100%. Si tratta del primo PPA firmato con un’azienda farmaceutica in Spagna: a fornire elettricità green ai 9 stabilimenti spagnoli di Bayer sarà l’impianto fotovoltaico Francisco Pizzarro. Un accordo a lungo termine che porta Bayer ad assicurare elettricità verde ai propri siti spagnoli, compresi tre stabilimenti di produzione, cinque centri di ricerca e sviluppo e le strutture centrali. Gli accordi contribuiranno in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi “net zero” per il 2050 con un sistema di elettricità rinnovabile al 100% in Spagna.

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Il Presidente di Iberdrola Ignacio Galan nella sede di Bilbao della società


e-mobility • brevi

Credito immagine JaySi/shutterstock.com

LA RICARICA ELETTRICA PER LA NAUTICA

Partita su Ecomill la raccolta di crowdfunding della startup veneziana e-concept. Obiettivo: sviluppare il prodotto e-dock, la prima infrastruttura di ricarica per la nautica elettrica. Che vuole elettrificare il trasporto nautico di una città simbolo: Venezia. e-dock è una palina elettrificata per l’alimentazione e la ricarica elettrica di imbarcazioni da diporto, da lavoro o per il trasporto passeggeri. La startup che l’ha creata ha sede a Venezia ed edock nasce proprio nel contesto di una città che ha nella nautica il principale sistema di trasporto sia privato sia pubblico. È già stato realizzato, non è un semplice concept. A Venezia, il 30 aprile 2020 il Consiglio Comunale ha approvato l’adesione del Comune al nuovo Patto Globale dei Sindaci per il Clima e l’Energia, che lo impegna a redigere entro il 2022 un nuovo Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC). L’obiettivo del piano è la riduzione delle emissioni di CO2 almeno del 40% entro il 2030 e la neutralità emissiva entro il 2050, inserendosi in un piano più complessivo della Comunità Europea.

e-dock è una palina elettrificata per l’alimentazione e la ricarica elettrica di imbarcazioni. Adotta una presa tipo 2, modo 3, che garantisce i requisiti di sicurezza, allineandosi allo standard di ricarica internazionale previsto nel trasporto terrestre. Stesso cavo, stessa presa, medesime modalità di gestione ed erogazione. La palina contiene la juice box di Enel X che, grazie alla ormai collaudata esperienza nel settore automotive, garantisce un accesso ai servizi di ricarica operabile da diversi fornitori di energia. Il progetto e-dock nasce, dunque, dall’integrazione della tecnologia di ricarica elettrica con il design della tipica palina di ormeggio, con l’obiettivo di rispettare l’estetica e il fragile equilibrio del contesto tradizionale veneziano. e-dock, inoltre, è realizzata con materiali riciclabili al 100%. e-concept ha siglato un accordo con VERITAS per sperimentare il rifornimento energetico della loro prima barca elettrica in città, in modo da avviare parallelamente l’uso di e-dock sia per le barche private che per quelle da lavoro adibite al servizio pubblico. dicembre 2020 -

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brevi • e-mobility

HYUNDAI MOTOR COMPANY ESPLORA L’IDROGENO Hyundai Motor Company ha firmato un protocollo d’intesa con INEOS per studiare nuove opportunità in ambito idrogeno: produzione e fornitura, ma anche nuove applicazioni, tecnologie e modelli di impresa. L’accordo prevede anche una valutazione dell’impiego del sistema a celle a combustibile di Hyundai sul veicolo 4x4 INEOS Grenadier annunciato di recente. Il sistema modulare fuel cell di Hyundai, che verrà testato su appositi veicoli destinati a questo scopo, si è già dimostrato affidabile ed efficace nel SUV Hyundai NEXO: il primo SUV al mondo alimentato a idrogeno, che presenta la maggiore autonomia tra i veicoli a idrogeno attualmente sul mercato. Hyundai è una delle aziende leader nel settore della tecnologia delle celle a combustibile, avendo avviato la prima produzione mondiale in serie di veicoli elettrici fuel cell già nel 2013. Tramite la controllata INOVYN, INEOS è il più grande operatore europeo nell’elettrolisi, la tecnologia di importanza cruciale che utilizza le energie rinnovabili per produrre idrogeno per la gene10

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razione di energia, per il trasporto e per l’impiego industriale. L’esperienza nello stoccaggio e nella manipolazione dell’idrogeno combinata con un know-how consolidato nella tecnologia dell’elettrolisi pone INEOS in una posizione unica per favorire il progresso verso un futuro privo di emissioni di carbonio basato sull’idrogeno. Nel 2018 Hyundai Motor Group ha annunciato la road map a medio e lungo termine “Fuel Cell Vision 2030” per incrementare la capacità produttiva dei sistemi a celle a combustibile a idrogeno fino ad arrivare a 700.000 unità all’anno entro il 2030.


e-mobility • brevi

GLI E-SCOOTER ASKOLL EVA PER LE POSTE SLOVENE Askoll EVA S.p.A. si è aggiudicata, tramite il proprio importatore Špan d.o.o., la gara per la fornitura di e-scooter indetta da Pošta Slovenije, la società di proprietà statale responsabile del servizio postale in Slovenia con sede a Maribor. L’accordo prevede la fornitura di 25 e-scooter, modello eSpro45 K1 entro fine anno, in sostituzione dei modelli attualmente in uso (Piaggio Li-

DKV E BEYFIN PER SVILUPPARE I CARBURANTI ALTERNATIVI DKV, grazie alla collaborazione con Beyfin, collegherà 100 nuove stazioni di rifornimento con un focus anche sui carburanti alternativi, soprattutto GPL e metano. DKV arriverà così a contare una rete con oltre 40 stazioni GNL, più di 500 stazioni di GNC e 2.000 stazioni di GPL, per una rete complessiva che conta 9.200 stazioni multibrand e multi-carburante. «In DKV ci impegniamo da sempre a fornire il miglior servizio e la migliore convenienza per i nostri clienti – afferma Sven Mehringer, Managing Director Energy & Vehicle Services di DKV Mobility. Siamo sempre più consapevoli delle nostre responsabilità, come leader di settore, per proteggere e preservare l’ambiente nel miglior modo possibile. La collaborazione con Beyfin è la prova tangibile che siamo impegnati - e continueremo a farlo – ad essere dei leader e pionieri anche nel settore green. Siamo orgogliosi di poter ampliare ulteriormente la nostra offerta e la copertura di rete collaborando con un partner affermato in Italia, soprattutto nei carburanti alternativi, che avranno un ruolo di primo piano nel ridisegnare la mobilità del futuro».

berty), e di servizi di assistenza per un periodo di 25 mesi. Il fatturato aggiuntivo può essere stimato in circa 75.000 euro. Il modello eSpro45 K1 è ideale per i carichi elevati e garantisce prestazioni ottimali anche su percorsi con salite impegnative e discese, come è conformato il territorio della Slovenia, caratterizzata da paesaggi e città montane e collinari.

LO SCOOTER ELETTRICO DI SEAT ARRIVA SUL MERCATO È arrivato sul mercato spagnolo a novembre Seat MÓ, primo e-scooter della casa spagnola. Un motore elettrico da 7kW (con picco di potenza a 9kW) e una batteria agli ioni di litio da 5,6 kWh, percorre fino a 137 chilometri con una singola carica. Accelera da 0 a 50 km/h in 3,9 secondi e ha una velocità massima di 95 km/h. Per ricaricarlo si estrae la batteria rimovibile e la si collega a una presa domestica a casa o in un punto di ricarica pubblico. In Spagna è venduto a 6.250 euro o con un’offerta di finanziamento da 3 euro al giorno.

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brevi • tecnologia

Crediti: PopTika/shutterstock.com

MINSAIT E IBERDROLA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

Partnership tra Minsait, società IT di Indra, e Iberdrola. L’obiettivo è sviluppare soluzioni per la gestione flessibile delle Risorse Energetiche Distribuite, utilizzando in modo più efficiente la rete di distribuzione e migliorando la sostenibilità economica e ambientale del sistema elettrico. L’iniziativa è parte di CoordiNet, progetto di innovazione europeo al quale partecipano 23 partner di 7 diversi paesi, eche mira a dimostrare come i gestori dei sistemi di trasmissione (TSO) e le società di distribuzione (DSO) possano agire in modo 12

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coordinato per acquistare e attivare servizi di rete, promuovere la cooperazione tra tutti gli attori e rimuovere le barriere alla partecipazione attiva dei clienti nel mercato dell’elettricità. Minsait fornirà Onesait Utilities Prosumers, piattaforma per la gestione intelligente dei DER, come base tecnologica per i progetti pilota che realizzerà Iberdrola, per un totale di circa 850 Mw di potenza flessibile, la maggior parte dei quali proverrà dalla generazione distribuita da fonti rinnovabili (parchi eolici e mini-idro).


tecnologia • brevi

BIOGAS: I PEZZI DI RICAMBIO SONO IN SHARING La piacentina RGS ha ideato il programma “Prime”, un sistema di rifornimento ricambi condivisi tra più impianti che garantisce ai partecipanti la disponibilità immediata di tutti i pezzi di ricambio, pagati solo se e quando vengono utilizzati. Biogas Prime prevede la costituzione di un magazzino ricambi condiviso tra gli impianti che aderiscono al programma in grado di risolvere in tempi rapidissimi i guasti che richiedono la sostituzione di un pezzo di ricambio; in sostanza l’unico sistema di rifornimento ricambi in sharing in tutta Italia. Le imprese del settore, in questo modo, non saranno costrette ad interrompere la produzione in attesa dell’arrivo di un pezzo sostitutivo. Biogas Prime garantisce anche una bassa esposizione finanziaria, con la disponibilità del ricambio ad un prezzo fino a dieci volte più basso rispetto al suo valore, e l’assicurazione di un investimento che dura per tutto l’esercizio commerciale.

SOURCESENSE SIGLA UN CONTRATTO CON ENEL GLOBAL SERVICES Sourcesense S.p.A è il primo aggiudicatario della gara indetta da Enel, attraverso la società Enel Global Services S.r.l., per la fornitura di prodotti Atlassian e servizi professionali. Il contratto prevede una fornitura di base per un valore di 2,2 milioni di euro, più un’opzione per un’ulteriore fornitura per un importo complessivo di 1,3 milioni di euro, quest’ultima giudicata facilmente realizzabile dal management dell’Emittente anche in virtù della relazione consolidata con il cliente in questione. La durata del contratto è pluriennale, pari a 36 mesi, con scadenza a ottobre 2023. Il contratto prevede la fornitura di prodotti e servizi professionali specializzati su tecnologia Atlassian ed è finalizzato al consolidamento della piattaforma per la gestione del ciclo di vita delle soluzioni ICT, componente chiave della trasformazione di Enel in una “Agile Company”.

DOLOMITI ENERGIA CON MICROSOFT PER LA TRASFORMAZIONE DIGITALE Cloud computing, dati, collaborazione e intelligenza artificiale: la multiutility trentina vuole trasformare l’infrastruttura IT per valorizzare i dati e rinnovare la comunicazione e la condivisione digitale. Il partner scelto è Microsoft, che fornirà tecnologia, consulenza e formazione. Dolomiti Energia fornirà invece l’expertise per sviluppare sperimentazioni che consentano di sviluppare il know-how verticale sul settore energetico. E arrivare così a confezionare progetti e soluzioni per il mondo utilities. Il Gruppo Dolomiti Energia ha 1.400 professionisti nelle sedi in Trentino, Veneto e Lombardia. Le aree di collaborazione che useranno le piattaforme cloud e gli strumenti di analisi dei dati riguardano tre ambiti. Il primo è la gestione intelligente dei dati: la creazione di una Piattaforma dati per la gestione intelligente dei dati consentirà da un lato di migliorare l’efficienza degli strumenti di produzione e di ottimizzare i costi e fornire o dei servizi sempre più personalizzati verso la diversa tipologia di clienti, sfruttando le capacità computazionali e analitiche della piattaforma cloud Azu-

re e di Synapse Analytics. Sarà possibile elaborare, in linea con la normativa privacy, un crescente volume di informazioni processabile anche attraverso l’Intelligenza Artificiale per migliorare offerta e offrire servizi personalizzati. Il secondo ambito è la collaborazione digitale, in perfetta ottica smart working si amplierà il modello di produttività cloud abilitato dalla piattaforma Microsoft 365 e Teams. Con l’obiettivo di valorizzare i talenti e migliorare la collaborazione Microsoft offrirà programmi di supporto e la propria Power Platform per sviluppare app intelligenti per i dipendenti del Gruppo. Altro ambito è l’innovazione del data center, con la migrazione dei sistemi sul Cloud Computing al fine di ottenere flessibilità, efficienza e sicurezza. Microsoft metterà a disposizione la piattaforma Cloud Azure e training per accompagnare il Gruppo in questo percorso di ottimizzazione dell’infrastruttura IT. Un vantaggio non solo in termini di costi operativi, capacità di calcolo e cybersecurity, ma anche in termini di sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale. dicembre 2020 -

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brevi • Energy Legal Monitor

SNAM. LA CASSAZIONE RESPINGE IL RICORSO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE Studi legali coinvolti: Salvini e Soci

SNAM E CDP CREANO LA SOCIETÀ BENEFIT ARBOLIA Studi legali coinvolti: NCTM

La Cassazione si è espressa in merito agli accertamenti emessi dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di Snam. L’Agenzia delle Entrate proponeva ricorso avverso la sentenza n. 371/02/2018 con cui la Commissione Tributaria Regionale aveva rigettato appello dell’Agenzia delle Entrate proposto nei confronti di Snam SpA per la riforma della sentenza di primo grado della Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso che aveva accolto il ricorso proposto dalla contribuente avverso un avviso di liquidazione, relativo all’imposta di registro relativa al 2011 per una servitù di gasdotto costituita su terreno agricolo, ritenendo corretta la tassazione con l’aliquota del 8% e non quella del 15%, sul presupposto che nella nozione di trasferimento non può rientrare la costituzione di servitù. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso e condannato l’Agenzia delle Entrate al pagamento delle spese processuali, liquidate in 1.000 euro oltre al rimborso forfettario delle spese generali e agli accessori di legge.

Arbolia nasce nell’ambito di una collaborazione fra Snam e il gruppo Cassa Depositi e Prestiti avviata per lo sviluppo e la realizzazione di progetti di riduzione e assorbimento delle emissioni di CO2: la società benefit promuoverà e realizzerà iniziative di imboschimento e rimboschimento su terreni messi a disposizione dalla pubblica amministrazione, mediante la vendita di servizi di piantumazione ad aziende e privati, fra cui cura e manutenzione degli alberi nei primi due anni.Il team in-house di Snam è stato guidato dal general counsel Marco Reggiani affiancato da Carlotta d’Ercole. Il team di Nctm Studio Legale che ha assistito Snam è stato composto da Raffaele Caldarone e Giuliano Berruti con Laura Perrone e Matteo Morosetti.

AGRI ENERGY VINCE ALLA CONSULTA RELATIVAMENTE AL “SALVA REGISTRI EOLICI” Studi Legali coinvolti: Tonucci & Partners La Corte Costituzionale, con la Sentenza n. 237/2020, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disposizione “Salva Registri Eolici” nella parte in cui limita la riammissione per gli impianti esclusi dall’accesso agli incentivi a causa della errata indicazione della data del titolo autorizzativo in sede di registrazione ai soli impianti (eolici) iscritti al registro EOLN-RG2012. In particolare, la Consulta, accogliendo le richieste avanzate ha ritenuto discriminatoria, a fronte delle permanenti difficoltà interpretative su una materia multilivello e in continua evoluzione, come quella dei titoli abilitativi in questione, la limitazione della “riammissione” agli incentivi solo per gli impianti (eolici) che avevano richiesto l’iscrizione nel registro per l’anno 2012 (EOLN-RG2012). La Sentenza rappresenta un ulteriore importante tassello nell’ambito della giurisprudenza sull’incentivazione delle fonti di energia rinnovabile 14

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giacché, nel ribadire che i provvedimenti sanzionatori di decadenza dagli incentivi debbano sempre rispettare i principi di adeguatezza e proporzionalità, precisa che il solo elemento temporale non può determinare una ingiustificata disparità di trattamento, ritenendosi altrimenti compromessa la finalità di incentivazione della produzione di energia eolica insita nell’articolo 42, comma 4-sexies del D.L. n. 28/2011. Spetterà adesso al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio recepire le indicazioni della Consulta, dando corretta applicazione alla norma al fine di evitare che la stessa integri un’ingiustificata disparità di trattamento tra operatori sulla base del mero profilo temporale di iscrizione nei Registri. Tonucci & Partners ha prestato assistenza con un team composto dai soci Stefano Lucarini, Alberto Fantini, Pasquale Silvestro e Luca Spaziani e dagli associate Teresa Di Mario e Giuseppe de Gregorio.


Energy Legal Monitor • brevi

SBILANCIAMENTO. ENERGY ONLY VINCE AL CONSIGLIO DI STATO Studi legali coinvolti: P&I Guccione & Associati Con la sentenza n. 6843 pubblicata in data 6 novembre 2020, il Consiglio di Stato, in accoglimento del ricorso in appello, ha annullato la precedente pronuncia del TAR Lombardia n. 844 del 2019 e ha annullato il provvedimento prescrittivo con cui si chiedeva all’operatore del dispacciamento la restituzione a Terna di ingenti somme a titolo di sbilanciamenti, per un importo superiore a 1,5 milioni di euro. Il procedimento seguito dall’ARERA è stato riconosciuto come viziato, sotto il profilo del difetto di istruttoria e di motivazione. Il Giudice di Appello ha dimostrato di proseguire nel proprio filone interpretativo della fattispecie, coadiuvato dalle risultanze istruttorie derivanti dagli esiti delle verificazioni disposte nell’ambito di altri giudizi vertenti sul medesimo procedimento amministrativo e Diritto e acquisite nel giudizio di Energy Only come prove atipiche utilizzabili per fondare il convincimento del Collegio, su richiesta dei legali di parte appellante. In via generale, è emerso che, nell’ambito del mercato dell’energia, le situazioni di sbilanciamento – intese quale scostamento tra il quantitativo di energia programmato e quello effettivamente immesso e prelevato da ciascun operatore possono essere ascritte non soltanto a errori di programmazione o a decisioni volontarie degli operatori quanto alle condizioni di incertezza con cui intervengono nella definizione dei propri programmi unità produttive che utilizzino fonti cosiddette rinnovabili non programmabili o anche semplicemente a oscillazioni significative di singoli utenti finali (in prelievo). Il Consiglio di Stato ha, dunque, ritenuto che l’Autorità non abbia, nel caso di specie, dimostrato il concreto impatto che gli sbilanciamenti effettivi riscontrati in capo agli operatori del settore – e, quindi, nello specifico, quelli addossati ad Energy Only –avrebbero creato sul c.d. costo uplift. P&I Guccione & Associati ha assistito con successo Energy Only S.p.A. nel procedimento con gli avvocati Claudio Guccione e Maria Ferrante. Terna è stata assistita dall’avvocato Andrea Zoppini.

LA CORTE COSTITUZIONALE SI ESPRIME SULL’AMMISSIONE AGLI INCENTIVI AI SOLI IMPIANTI DA FONTE EOLICA Studi legali coinvolti: GiusPubblicisti Associati Il procedimento riguarda la declaratoria di illegittimità dell’art. 42 , comma 4-sexies, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, come inserito dall’art. 57-quater, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, nella legge 21 giugno 2017, n. 96, nella parte in cui riserva ai soli impianti da fonte eolica, per di più iscritti al registro del 2012, il beneficio della reiscrizione nei registri nel caso in cui sia stato commesso un errore non rilevante – nella fattispecie l’indicazione della data di conseguimento del titolo autorizzativo – ai fini dell’ammissione agli incentivi. La Corte Costituzionale, con sentenza n. 237 del 13 novembre 2020, ha accolto le tesi sostenute dal ricorrente e riconosciuto l’illegittimità costituzionale della riforma introdotta nel 2017 nel decreto legislativo n. 28 del 2011. Dopo una puntuale ricostruzione del quadro normativo di riferimento, la Corte ha anche fornito preziose indicazioni di portata generale alla prassi amministrativa e alla giurisprudenza per l’adeguata gestione dei procedimenti di controllo in materia di rinnovabili, riconoscendo in particolare la necessità che il principio di adeguatezza e proporzionalità informi l’irrogazione delle sanzioni e che si tenga conto della loro effettiva gravità, di modo che la decadenza consegua solo nelle ipotesi di violazioni rilevanti di maggiore gravità e sempre che sussistano i presupposti per l’esercizio dell’autotutela e dell’annullamento di ufficio. Lo studio GPA – Giuspubblicisti associati ha fornito assistenza alla società Pica Immobiliare S.r.l. con un team composto dai partner Simona Viola e Mario Bucello e dall’associate Mariano Fazio. dicembre 2020 -

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scenari • Energy&Strategy

Dal comparto all’ecosistema Gli investimenti parlano chiaro: l’energia non è più un’industria a sé, ma guarda a settori altri, mobilità in primis. Un report dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano mostra le aree innovative sostenute dalle imprese Energy con operazioni di Corporate Venture Capital, acquisizioni, ricerca Tra il 2015 e il 2019, le imprese dell’energia hanno risposto alla sfida dell’innovazione investendo oltre 25 miliardi di euro in operazioni di Corporate Venture Capital su scala globale. Destinatarie, giovani aziende innovative ad alto contenuto tecnologico e startup, le cui acquisizioni sono addirittura quadruplicate, in particolare in Europa e negli Stati Uniti. In forte crescita anche i brevetti e gli inve-

Federico Frattini, vicedirettore di Energy&Strategy Group 16

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stimenti nella ricerca scientifica di lungo periodo. Il dato emerge dalla seconda edizione dell’Energy Innovation Report, condotto dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con alcune tra le più rilevanti aziende del comparto. L’entità dei volumi investiti sottolinea la centralità dell’innovazione nel settore dell’energia: un tema cruciale per le imprese, chiamate ad anticipare i trend tecnologici, a sviluppare nuovi modelli di business e ad attivare collaborazioni per mantenere efficienza e competitività. Sei aree innovative alla ribalta Inquadrando un orizzonte globale, il report identifica sei aree innovative: Smart Grid, Smart Building, Smart Mobility, Energy Storage, Energy Efficiency-Facility Management e Renewable Energy. Per ciascuna analizza gli investimenti di Corporate Venture Capital promossi da aziende attive nel com-

parto utility, nell’area tecnologica e nel settore automotive. Considera inoltre le acquisizioni recenti di startup e di giovani aziende ad alto potenziale, ma anche le applicazioni tecnologiche oggetto di brevettazione e le attività di ricerca di più ampio respiro. Crollano le barriere tra mercati Osserva Federico Frattini, vicedirettore di Energy&Strategy Group: «I mercati dell’energia sono attraversati da cambiamenti profondi e da crescenti pressioni competitive. Fenomeni pervasivi, come la digitalizzazione e la servitizzazione, stanno portando a un mutamento radicale dei modelli di business, all’ingresso di nuovi player. La trasversalità di questi fenomeni sta abbattendo le barriere tra mercati: l’energia non è più un’industria chiaramente distinguibile da altre, quanto un ecosistema di imprese interdipendenti, come nel caso della mobilità elettrica.


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Energy&Strategy • scenari

E tutto è accelerato dai rapidi cambiamenti tecnologici. Il tema dell’innovazione diventa sempre più strategico per il vantaggio competitivo e le performance delle imprese Energy». Investimenti, automotive in testa Per le imprese mature, gli investimenti di Corporate Venture Capital (CVC) rappresentano

una leva strategica per accedere a nuove idee, tecnologie e competenze difficilmente sviluppabili all’interno. Il report considera tre tipi di imprese, tra cui 23 utility europee, statunitensi e israeliane sono responsabili di 166 investimenti CVC e 23 fornitori di tecnologia per la filiera dell’energia hanno erogato 242 investimenti CVC. Infine, ai primi 15 gruppi automotive a li-

ITALIA, SI PUÒ FARE MEGLIO Solo 18 delle 600 startup Energy censite dal report sono italiane e la loro crescita è limitata dalla difficoltà di accesso ai capitali per sviluppare e commercializzare le iniziative innovative. Le startup italiane sono di taglia nettamente inferiore rispetto alle concorrenti europee e statunitensi e contano maggiormente su finanziamenti legati a progetti di ricerca pilota nazionali o europei e sull’equity crowdfunding. La minore disponibilità di investitori di venture capital si traduce in ridotte capacità finanziarie, ma anche nella difficoltà a reperire competenze manageriali e asset complementari, come catene di distribuzione già strutturate per lanciare prodotti all’estero.

vello mondiale spetta la parte del leone, con 248 investimenti CVC rivolti a 189 imprese target: sono stati 17,4 miliardi di dollari complessivi, con una netta prevalenza delle aree della Smart Mobility e dell’Energy Storage. Un primato che si spiega con la sempre maggiore diffusione di nuovi paradigmi per la mobilità urbana, nel segno dei mezzi elettrici e condivisi. Gli ambiti di investimento includono hardware e software per la guida autonoma, lo sviluppo di infrastrutture di ricarica e servizi legati al car sharing e al ride hailing. Gli investimenti nell’Energy Storage, seconda area strategica, convergono sul nuovo hardware per migliorare l’autonomia dei veicoli e ridurre i costi delle batterie. F.R.

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scenari • servizi di pagamento

La PSD2 permette anche alle utilities di entrare nel mondo dei servizi di pagamento. Un’opportunità di business interessante, e patto di avere una chiara strategia in cui il “pay” non è una fonte di ricavo, ma un componente di una customer experience diversa

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La tentazione di farsi PAY (e come farlo bene)


servizi di pagamento • scenari

Diventare istituto di pagamento e attivare dei nuovi servizi, entrando in concorrenza più o meno diretta con le banche nell’ambito delle transazioni. È la possibilità che la direttiva PSD2 (Payments Service Directive) offre alle aziende non bancarie, utility comprese. E quello che prima era solo un case study, da alcuni mesi è realtà per Iren e Enel X: entrambe, infatti, hanno ottenuto l’autorizzazione a operare come istituti di pagamento e hanno attivato dei servizi “PAY”. Avranno successo? Dipende. Vediamo da che cosa. Un percorso a tappe Innanzitutto, non tutti i servizi di pagamento sono uguali. In questo senso, Iren con IrenPay ha mosso il primo passo, mentre Enel X ha già fatto un vero e proprio salto verso i servizi bancari. IrenPay, tecnicamente, è un Payment Initiation Service, un servizio cioè che permette al cliente di autorizzare IrenPay a disporre pagamenti dai conti correnti che detiene presso una o più banche. In pratica, il cliente autorizza un pagamento dalla app o dal sito web di IrenPay, muovendo però i soldi che sono depositati presso una banca. Una volta che il conto bancario è stato sincronizzato con IrenPay, si paga con un click, senza digitare ogni volta l’IBAN e gli altri dati. La bolletta si paga (e si controlla) online La prima funzionalità, una scelta naturale per il mondo delle utility, è il pagamento online delle bollette. Un’alternativa sia all’addebito diretto, ancora avversato da ben il 49% dei clienti, che vuole verificare i consumi prima di pagare

(ricordando forse la stagione delle bollette “pazze”). E un’alternativa, soprattutto, al pagamento dei bollettini negli uffici postali o ai tabacchi convenzionati: parliamo di 4 milioni di pagamenti l’anno. E di relative commissioni. In futuro, Iren dovrebbe abilitare nuove funzionalità di pagamento, tra cui la rateizzazione.

che ordina automaticamente il latte quando restiamo senza. O alla mobilità elettrica, con la ricarica delle batterie dei veicoli. Oppure a tutti i servizi di condivisione di biciclette, monopattini, scooter. Ai distributori automatici. Ai servizi delle smart city che dovremo forse ripensare, dopo il Covid-19, come la raccolta dei rifiuti.

Il conto della utility Enel X, come detto, è andata oltre: Enel X Pay è un vero e proprio conto di pagamento, con tanto di carta collegata. Serve a pagare bollettini e tributi? Certo che sì, anche grazie all’integrazione con PagoPA. Si pagano RAV, MAV e così via. Si incassano bonifici, grazie a un codice IBAN collegato. Si può prelevare denaro agli sportelli bancomat e così via.

La piattaforma è già qui In tutti questi ecosistemi, le utility giocano un ruolo centrale. E infatti Enel X Pay potrà essere utilizzato per ricaricare le automobili elettriche nei 250mila punti interoperabili, in tutto il mondo, della joint venture di mobilità elettrica Hubject (che coinvolge anche Gruppo BMW, Bosch, EnBW, Innogy, Mercedes Benz AG, Siemens e il Gruppo Volkswagen).

Non è una novità, ma… Nulla di nuovo, in realtà. Invasioni di settore simili sono già avvenute, anni fa, con carte e conti di pagamento proposti da aziende non bancarie, soprattutto operatori telefonici. A distanza di qualche tempo, di quelle iniziative non resta granché sul mercato. Per le utilities, però, la storia potrebbe essere decisamente diversa. … il mercato è totalmente trasformato Perché proprio in questa ultima manciata di anni, grazie al digitale, è cambiato letteralmente tutto. E il pagamento non è più un servizio in sé e per sé, ma la parte, spesso essenziale, di un processo. Oggi si ragiona per ecosistemi di servizi e funzionalità connesse, in cui la funzione di pagamento è un abilitatore indispensabile. Pensiamo alla smart home, con il frigorifero

Al centro dell’esperienza del cliente Ed è solo un esempio di come le funzionalità di pagamento potranno integrarsi in una serie di sistemi a valore aggiunto: l’automobile, come detto, che oltre che elettrica sarà anche connessa; la smart city, in tutte le sue declinazioni di servizi; e la smart home, ovviamente, in cui la gestione dei consumi, anche in ottica green e di riduzione dell’impronta di carbonio, è una voce importante. Stiamo correndo verso la platform economy in cui avere successo nel “pay” significa proprio ripensare il pagamento come un elemento che permette al cliente finale di accedere a un servizio a valore aggiunto. Senza questo, anche il pagamento resta solo una commodity. A.G. dicembre 2020 -

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scenari • Iren

Il modello è multicircolare Nel piano industriale 2020-2025 di Iren, investimenti per 3,7 miliardi di euro. Di cui oltre la metà dedicati alla “multicircle economy”, paradigma di riuso delle risorse che coinvolge tutte le aree di attività del gruppo Crescita sul territorio nazionale, rafforzamento della resilienza delle reti, investimenti per 3,7 miliardi di euro. Di questi, 2,1 saranno impiegati nello sviluppo della “multicircle economy”, un modello che coinvolge tutte le aree di business della multiutility in una strategia di utilizzo e riutilizzo responsabile delle risorse. Sono queste, in estrema sintesi, le direttrici del piano industriale al 2025 di Iren, nel contesto del quale trova naturale conferma il forte radicamento territoriale del gruppo, che con

i propri servizi contribuisce allo sviluppo delle economie locali, e la tensione al superamento della dimensione locale. Leadership locale, ambizione nazionale «Il piano industriale al 2025 testimonia la volontà di proseguire nel percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni, più che raddoppiando gli investimenti rispetto al piano 2015, con importanti ricadute sul territorio e con la consapevolezza di poter contribuire alla fase di ri-

INVESTIMENTI, +12% SUL PIANO DEL 2015 Dei 3,7 miliardi di investimenti previsti al 2025, il 40% (1,6 miliardi) è orientato ai settori regolati, con l’obiettivo di potenziare, ammodernare, digitalizzare i servizi di rete. Un altro 40% è destinato alla crescita dimensionale del gruppo e riguarda prevalentemente il settore ambientale: impianti di selezione e trattamento, estensione delle reti di teleriscaldamento, progetti di digitalizzazione e la nuova linea a ciclo combinato della centrale termoelettrica di Turbigo. Il restante 20%, pari a circa 650 milioni di euro, è destinato a investimenti di mantenimento. La marginalità attesa sugli investimenti è di 1,16 miliardi di euro, con un incremento di 240 milioni rispetto al 2019.

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lancio del Paese. Abbiamo l’ambizione di crescere a livello nazionale e vogliamo affermare la leadership di Iren nella sostenibilità», ha affermato il Presidente del gruppo, Renato Boero, in occasione della presentazione di fine settembre. Oltre l’economia circolare «Il piano 2020-2025 conferma l’impostazione strategica e i pilastri industriali degli anni passati, affiancando nuove ambizioni: ampliamo

Massimiliano Bianco, Amministratore Delegato di Iren


Iren • scenari

Impianto termico, Politecnico di Torino A sinistra Laboratorio di analisi, Piacenza

lo sguardo verso nuovi territori, incrementando le eccellenze raggiunte nelle nostre aree storiche e rafforzando la resilienza che ci ha contraddistinto nel corso del 2020», ha ribadito l’Amministratore Delegato, Massimiliano Bianco. La strategia di crescita del gruppo prevede il superamento del concetto tradizionale di “circular economy” con l’introduzione della “multicircle economy”: «Un modello di sviluppo che enfatizza la natura multi-business di Iren e la visione industriale a lungo termine focalizzata sull’uso

300 MILIONI PER IL DIGITALE, PUNTANDO A 2,4 MILIONI DI CLIENTI Il presidente di Iren, Renato Boero, sottolinea la scelta strategica di investire 300 milioni di euro nell’innovazione digitale: «Il processo di digitalizzazione ci ha consentito di affrontare brillantemente le difficoltà derivanti dall’emergenza sanitaria e renderà sempre più efficiente l’intera organizzazione, fornendo ai cittadini servizi a elevato valore aggiunto grazie ai quali prevediamo una crescita a 2,4 milioni di clienti».

consapevole ed efficiente delle risorse», spiega Bianco. «Grazie all’approccio strategico, alla consolidata capacità tecnica e alla solidità finanziaria, Iren è sempre

più leader locale e primario operatore nazionale della transizione energetica e ambientale». F.R. dicembre 2020 -

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speciale • Energy 2021

La leva dello sviluppo? È sempre la concorrenza

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Nell’emergenza, sostenere con misure di flessibilità i fornitori di energia. Nel medio termine, portare a compimento il processo di liberalizzazione e dare attuazione alla transizione energetica. Queste le priorità espresse da Massimo Bello, Presidente di Aiget – Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader

Dottor Bello, nella sua ultima intervista su queste pagine, lo scorso aprile, eravamo agli esordi della pandemia e in pieno lockdown. Poi sono venute le riaperture e un’estate relativamente tranquilla. Oggi siamo di nuovo in emergenza e le previsioni alternano visioni catastrofiche ad appelli per la tutela della tenuta economica e sociale del paese. Qual è il punto di vista di Aiget? La situazione non può che pre22

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occupare. Lo scorso lockdown in qualche modo è stato superato, l’economia ha tenuto e così tutto ciò che ne deriva, incluso il pagamento delle utenze da parte dei clienti finali. I fornitori di energia sono un termometro dello stato di salute dell’economia perché hanno un rapporto diretto e continuativo con i clienti finali. Mentre la clientela domestica nella prima fase della pandemia ha grosso modo tenuto, per diversi mesi la clientela business ha avuto grande difficoltà

nei pagamenti e i fornitori di energia hanno risposto con la massima responsabilità, sostenendo i propri clienti con piani di rientro e rinegoziazione dei contratti. Ora purtroppo la pressione è di nuovo alta. Se il sistema energetico sarà chiamato a sostenere la difficoltà della clientela finale, è necessario che lo sforzo sia ripartito lungo la filiera e che anche ai fornitori di energia siano concesse misure di flessibilità nei pagamenti, come accaduto nella prima fase.


Energy 2021 • speciale

Quali sono le criticità, i rischi e le sfide che si impongono al sistema energetico nei prossimi mesi? Servirebbe una consapevolezza ancora maggiore della straordinarietà della situazione, con l’accesso dei fornitori di energia a strumenti di sostegno per le morosità straordinarie o per il calo dei consumi dovuto alle chiusure. Ma al di là della fase emergenziale, nei prossimi mesi le sfide principali sono due. Primo, portare a termine il processo di uscita dalle tariffe regolate: finché non si completa questo percorso, con tutte le tutele del caso, non si può considerare l’attuale mercato dell’energia come un mercato competitivo. Secondo, occorre dare attuazione alla transizione energetica: la mobilità elettrica, l’efficienza energetica, le rinnovabili possono essere volano di sviluppo e dovranno giocare un ruolo centrale nel recovery plan del nostro Paese. Come ha reagito alla crisi il sistema rappresentato da Aiget e come pensa dovranno muoversi ora le imprese e l’associazione? Le aziende hanno svolto il loro ruolo di sostegno alla clientela finale nel migliore dei modi, riorganizzando il proprio modo di lavorare in tempi brevissimi e gestendo situazioni molto complesse. Ma abbiamo lavorato anche per far comprendere che c’è un malfunzionamento strutturale nella filiera energetica: se soggetti che operano in un contesto difficile, competitivo, con margini molto bassi, devono fare da banca al sistema e farsi carico dei mancati pagamenti anche per

Massimo Bello, Presidente di Aiget – Associazione Italiana di Grossisti di Energia e Trader

compensi altrui – per esempio, gli oneri di sistema –, è evidente che qualcosa è stato mal concepito e mette a rischio la tenuta dell’intero sistema e la concorrenza. Aiget ha sempre lavorato su queste tematiche e continueremo a farlo perché crediamo in un mercato realmente competitivo. Quale ruolo e quali iniziative avete in programma? Il ruolo di Aiget è quello di supportare le istituzioni, condividendo la propria esperienza sul campo e condividendo dati, informazioni e suggerimenti utili ai decision maker. L’idea è quella di collaborare: comprendiamo le complessità del momento. Ad aprile avete indicato con chiarezza i nodi irrisolti da affrontare nel breve, nel medio e nel lungo periodo. Come valuta le iniziative messe in campo? Che cosa resta da fare? Di fatto, durante la prima fase della pandemia i fornitori di ener-

gia sono stati supportati solo attraverso una dilazione dei pagamenti verso i distributori. Non siamo invece stati supportati per il maggior tasso d’insoluto registrato, né per il calo dei consumi rispetto ai contratti siglati. Allo stesso tempo, è stato molto difficile accedere agli strumenti di agevolazione attuati dal Governo, perché il fatturato nel nostro settore è poco significativo, gonfiato da numerosi oneri passanti. Ora ci auguriamo di non trovarci di fronte ai medesimi problemi. Continueremo a spiegare che il nostro compito è in gran parte di esazione per terzi e che non possiamo adempiervi senza una corresponsabilizzazione dei terzi per i quali riscuotiamo le bollette. Quali sono le leve per garantire lo sviluppo? La chiave per il futuro del settore è la concorrenza. Se ci sarà concorrenza nasceranno nuove imprese, servizi e posti di lavoro, di cui il Paese ha estremo bisogno. Stanno per nascere nuove filiere industriali nell’energia: mobilità elettrica, flessibilità della domanda, comunità energetiche, biocombustibili, nuovi vettori energetici come l’idrogeno. Occorre evitare che in assenza di regole concorrenziali precise si creino nuovi monopoli e posizioni dominanti in questi settori. La fine delle tariffe regolate serve anche a questo: alimentare un mercato con decine di operatori di dimensioni rilevanti, che competano tra loro sia nelle forniture di energia, sia nei nuovi servizi che stanno nascendo. F.R. dicembre 2020 -

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speciale • Energy 2021

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Efficienza energetica, volano per la ripresa

In che modo la gestione dell’energia può contribuire al rilancio dell’economia? Lo abbiamo chiesto a Vittorio Cossarini, Presidente di AssoESCo, associazione nazionale che riunisce le aziende dell’efficienza energetica

Presidente Cossarini, quali trend avete osservato nell’ultimo anno e che cosa è cambiato rispetto all’era pre-Covid? Principalmente l’accelerazione di trend già partiti, che porterà a cambiamenti più rapidi del previsto. Il telelavoro diventerà un elemento strutturale, destinato a coinvolgere anche aziende che lo ritenevano un aspetto molto remoto. Tra gli effetti indotti, assisteremo all’allargamento del campo di applica24

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zione dei sistemi di telegestione e telemonitoraggio, che integrati con strumenti previsivi e di intelligenza artificiale permetteranno di migliorare le performance energetiche di stabilimenti e abitazioni, in virtù di un processo di digitalizzazione che ha ormai coinvolto l’intera società. In che misura questi trend, pur nell’incertezza che stiamo vivendo, sono destinati a proseguire nel nuovo anno?

Quali dei cambiamenti innescati dalla pandemia ritiene irreversibili? Riteniamo che quelli menzionati siano cambiamenti irreversibili. Così come la ristrutturazione energetica degli edifici: un obiettivo nazionale ed europeo, che vedrà l’impiego di tecnologie innovative tra cui quelle legate alla domotica, terreno di competenza delle ESCo. La concomitanza con l’avvio delle comunità energeti-


Energy 2021 • speciale

che e il superamento del divieto di vendere a più soggetti l’energia elettrica autoprodotta potrà creare l’ecosistema giusto. In generale, la digitalizzazione migliorerà la qualità della gestione degli investimenti, anche nell’industria. Infatti, si vendono ancora spesso impianti ben realizzati ma mal gestiti, con l’effetto di una perdita sostanziale di performance. Come giudica la misura dell’ecobonus al 110% e che cosa occorre fare per renderla una leva efficace per il rilancio del settore e dell’economia? Da quando è partito il progetto Superbonus 110%, abbiamo partecipato a varie audizioni parlamentari. Dopo un avvio un po’ confuso, nel mese di ottobre gli interventi successivi hanno portato a un pacchetto funzionante su cui alcuni associati stanno già operando. I risultati effettivi si vedranno in futuro, ma intanto anche le banche hanno cominciato a mostrare interesse. Perché sia un successo occorre stabilizzare il provvedimento

Vittorio Cossarini, Presidente di AssoESCo

e prolungarlo anche per i prossimi anni: potremo così contare su uno strumento che aumenta il tasso di riconversione energetica degli edifici. Secondo Enea, con il tasso di riconversione attuale, al 2050 sarà efficiente solo il 25% degli edifici dell’intera Unione Europea. È necessario raddoppiare il tasso di turn over. Se mantenuto, il Superbonus 110% può dare il via al volano della ripresa. Quali sono gli altri temi decisivi per il futuro del settore energetico e quale il ruolo delle ESCo, non solo nel contesto della transizione energetica, ma per la ripartenza del paese? Quattro fattori sono fondamentali per l’efficienza energetica e si devono sviluppare in parallelo: tecnologia, finanza, sistema regolatorio e comportamenti istituzionali e sociali. Se uno rimane indietro, il volano rallenta. I nostri operatori raccolgono la sfida tecnologica e finanziaria. Quanto al sistema regolatorio, la sua efficacia e stabilità sono a carico delle istituzioni. Ai buoni propositi non sempre segue un’adeguata applicazione. La vicenda dei Certificati Bianchi è paradigmatica: strumento virtuoso di certificazione dei risparmi energetici, inventati e implementati in Italia, hanno contato per oltre il 70% degli investimenti sull’efficienza nell’industria e per il 26% del totale negli ultimi anni (Rapporto Annuale Enea 2020), imitati da altri paesi. Eppure, sono in stato comatoso. Senz’altro l’attenzione delle istituzioni è maggiore che in passato: abbiamo ospitato più volte i presidenti delle Commissioni Industria del Senato e Attività Produtti-

ve della Camera, consapevoli delle difficoltà e impegnati in modo significativo e con Next Generation EU arriveranno risorse significative. Ci auguriamo che questi segnali positivi si trasformino in un metodo efficace. Da parte loro, le ESCo sono competenti, vitali e pronte. Come hanno reagito le aziende del network associativo e come pensa dovranno muoversi nei prossimi mesi? Già in passato le aziende hanno dovuto reagire all’instabilità del sistema regolatorio, sperimentato momenti di discontinuità e fronteggiando conseguenze inattese su budget e previsioni, dunque la pandemia è stata una sorpresa ma non ci ha colto impreparati. Gli investimenti dei clienti hanno subito un arretramento, ma le ESCo hanno continuato a investire ed evolvere, anche in piattaforme digitali. Alcune hanno raccolto la sfida del bilanciamento partecipando ai test Uvam e anche le ESCo con background prevalentemente industriale stanno rivolgendo il loro know-how alla riconversione del patrimonio immobiliare civile. Quale ruolo il ruolo AssoESCo e quali iniziative promuove l’associazione? AssoESCo ha il ruolo di “sindacato dell’efficienza energetica” e di promotore di una transizione energetica anche finanziariamente sostenibile, basata su un processo continuo anziché su fuochi di paglia che non consentono di raggiungere obiettivi stabili e di costruire nuove filiere industriali. F.R. dicembre 2020 -

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speciale • Energy 2021

Prosumer, alfieri del cambiamento Occorre passare dalla creazione di ricchezza alla conservazione del valore racchiuso nei prodotti e nelle materie prime. Ne è convinta Veronica Pitea, Presidente di Aceper, associazione che riunisce oltre 2000 prosumer italiani supportando lo sviluppo di business nelle rinnovabili. temi avvertiti come decisivi per il settore energetico. Una nuova sensibilità a questi aspetti ci induce a consumare meglio e con una nuova consapevolezza. I

prezzi delle energie da fonti fossili sono in continua crescita in tutto il mondo mentre investendo nelle rinnovabili, per esempio nelle comunità energetiche finalmente

credito: melitas/shutterstock.com

Quali sono oggi, secondo Aceper, i temi più rilevanti nel mondo dell’energia? Risparmio energetico e salvaguardia dell’ambiente: questi sono i

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Energy 2021 • speciale

riconosciute anche in Italia, si arriverebbe a ridurre fino al 50% il costo della bolletta. D’altra parte, l’osservazione dei cambiamenti climatici e le concrete campagne di sensibilizzazione stanno producendo una significativa trasformazione dei comportamenti dei consumatori questa nuova percezione rende le persone parte attiva nel contesto dell’autoproduzione e dell’intervento per la riqualificazione ambientale. Il Superbonus al 110% è una reale opportunità di rilancio, una misura innovativa per migliorare l’efficienza energetica degli edifici agevolando il consumatore negli interventi di trasformazione a impatto zero. Quali trend avete osservato nell’ultimo anno e che cosa è cambiato rispetto all’era pre-Covid? Il cambiamento più significativo riguarda senza dubbio il rapido processo di conversione al digitale, che coinvolge tutte le generazioni e si inscrive nel contesto del mercato globalizzato e interconnesso in cui viviamo. Quello che nel 2019 sembrava uno scenario ancora molto lontano, a cui molti opponevano resistenza, si è realizzato con l’emergenza sanitaria, la chiusura massiva delle aziende e il conseguente isolamento forzato delle persone. Questo evento imprevisto ha fatto in modo che non solo i “Millennial” comprendessero e sfruttassero le potenzialità della rete: il digitale ha coinvolto le diverse generazioni, che si sono messe

relazionali ed è quindi indispensabile. Un processo che non rappresenta solo una necessità del momento, ma è il futuro.

Veronica Pitea, Presidente di Aceper

in gioco. Non va dimenticato anche che tutto questo ha indotto allo sviluppo di un mercato del “Made in Italy Vs Estero”. In che misura questi trend, pur nell’incertezza che stiamo vivendo, sono destinati a proseguire nell’anno che sta iniziando? Questo nuovo stile di vita online è un trend destinato a perdurare anche dopo la fine della pandemia. Per poter continuare a essere competitive sul mercato, le aziende sono obbligate a creare una solida presenza digitale attraverso tecnologie emergenti in grado di sostenerle in tutti i nuovi processi di trasformazione. Ne derivano cambiamenti sostanziali, non solo a livello tecnologico ma anche in termini culturali. Si fa riferimento a un’accelerazione della presenza del digitale nella quotidianità lavorativa, che serve a mantenere la persona al centro delle dinamiche

Quali dei cambiamenti innescati dalla pandemia ritiene irreversibili? Ci stiamo muovendo sempre più velocemente verso una comunicazione senza limiti di tempo e spazio: saremo costretti a formarci ed evolverci. Chi invece, dolosamente o colposamente, si oppone a questo processo evolutivo, incoraggia un mondo impoverito, sottomesso e disuguale. Trovo dunque irreversibile il processo innescato nel periodo Covid, che riguarda la crescita personale e professionale passando attraverso una comunicazione non più tradizionale. Qual è il ruolo di Aceper in questo contesto e quali iniziative state mettendo in campo? Serve un cambio di mentalità a tutti i livelli: aziende, governi e individui. Dobbiamo passare dalla creazione di ricchezza alla conservazione del valore racchiuso nei prodotti e nelle materie prime. Aceper si impegna per questo cambiamento tutti i giorni: oltre a promuovere le forme di energia alternative e rinnovabili, sta già creando piccole comunità online di professionisti che aiutano altri professionisti a sviluppare business e a confrontarsi con il mercato, diffondendo forme alternative di sviluppo tramite l’innovazione sostenibile. F.R. dicembre 2020 -

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intervista • Revoluce

I rivoluzionari dell’energia Basta la bolletta, sempre! È il grido di battaglia dei “revolucionari”, i clienti della startup salernitana Revoluce, che ha identificato nella ricarica a costo fisso l’arma per conquistare 50mila clienti nei prossimi due anni

Un esercito in marcia, guidato da un gruppo di trentenni salernitani. Con una missione: rivoluzionare il modo di concepire i consumi di elettricità e gas da parte delle famiglie italiane. Si presenta così Revoluce, startup per la fornitura energetica che ha fatto del superamento della bolletta il proprio cavallo di battaglia. «La bolletta è piena di numeri spesso incomprensibili per i consumatori: l’abbiamo abolita in favore di un’unica voce di costo», afferma Giuseppe Dell’Acqua Brunone, CEO & Founder di Revoluce, a cui abbiamo rivolto qualche domanda. Come nasce e come funziona Revoluce? L’obiettivo principale di Revoluce è quello di aiutare le famiglie italiane a non considerare l’energia una tassa da pagare ma un servizio essenziale, da scegliere non solo per la convenienza del prezzo, ma anche e soprattutto per la 28

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trasparenza e l’esperienza di acquisto. Da quattro anni, facciamo la nostra parte proponendo una formula innovativa per il calcolo della spesa energetica. Con l’energia ricaricabile di Revoluce, il totale da pagare è il risultato di una moltiplicazione: prezzo (tutto incluso e senza costi fissi) per consumi reali dell’utente. Semplice. Abbiamo abolito le bollette, spesso incomprensibili, piene di conguagli e oneri nascosti che ne rendono difficile la lettura e gonfiano il totale. Grazie alla nostra formula, gli utenti possono controllare e prevedere la spesa perché conoscono il costo del singolo kWh consumato. Il vero risparmio consiste nella consapevolezza della spesa, nel monitoraggio dei consumi e nella tranquillità di non essere truffati. Come si calcolano i costi? I nostri utenti hanno un’area privata con il loro saldo energia.

Possono ricaricare l’utenza con carta (di credito, di debito, PostePay, PayPal e altro) o con addebito in conto corrente, acquistando kWh da consumare quotidianamente. Se un utente consuma più del credito già acquistato, non lo lasciamo certo senza corrente: la fornitura continua, ma si provvede al saldo della differenza al momento della scadenza. Inoltre, siamo i primi in Italia a mettere a disposizione i consumi in tempo reale e con la fatturazione entro le primissime ore del mese successivo. Grazie alle ricariche, il cliente può dilazionare i pagamenti nell’arco del mese, accumulare bonus e kWh extra e pagare l’energia con un semplice tap sullo smartphone. Chi sono i “revolucionari”? Quanti puntate a conquistarne nel medio e nel lungo termine? I “revolucionari” sono i nostri clienti. Persone che insieme al


Revoluce • intervista

In alto: le t-shirt con il motto revolucionario “Basta la bolletta, sempre!”. A destra: parte del Team con Flavia, Mario, Emiliano e Giuseppe.

team di Revoluce combattono la rivoluzione del mercato energetico. Lavoratori, pensionati, insegnanti, molti dei quali hanno acquistato la t-shirt con il nostro motto: “Basta la bolletta, sempre!”. Citando il frontman degli Iron Maiden, Bruce Dickinson: “Non vogliamo clienti. Noi odiamo i clienti. Noi vogliamo FAN innamorati del nostro brand”. I nostri clienti sono parte integrante e attiva della nostra missione: semplificare il modo in cui le famiglie acquistano energia per la propria abitazione e dire addio alle bollette incomprensibili. Per quanto riguarda i volumi, en-

tro il 2022 puntiamo ad avere a regime i 50mila clienti previsti dal piano industriale approvato dal CdA. Gli indicatori chiave di performance e le metriche aziendali ci dicono che siamo sulla strada giusta per raggiungere l’obiettivo. State valutando di includere nel vostro target anche le aziende? Il cliente in target è la classica utenza prima casa, con una potenza di 3kW. Abbiamo proposte

per le utenze non residente e altri usi, come aziende, esercizi commerciali, studi professionali e altro. Alle aziende proponiamo un’offerta che si discosta leggermente da quella per gli utenti privati ma tiene invariata la formula del prezzo tutto incluso per i kWh consumati. A partire dallo scorso lockdown e fino a settembre 2020, abbiamo pensato a misure per supportare le difficoltà e la ripartenza delle utenze business. dicembre 2020 -

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intervista • Revoluce

In alto: il momento della consegna del Certificato ZeroTruffe del Salvagente, con Giuseppe Dell’Acqua Brunone, CEO & Founder di Revoluce, e Matteo Fago, CEO del Salvagente. Sotto: Flavia, Servizio & Tutela del Cliente Revoluce, e Mario, Responsabile Marketing & Communication.

Nel vostro sito date ampio spazio alle esperienze dei clienti: attraverso quali canali e con quali iniziative mantenete la relazione con chi già è dei vostri? I nostri clienti fanno parte di una community forte e unita, con un radicato senso di appartenenza. Tramite le nostre pagine Face30

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book, Google e YouTube abbiamo con loro uno scambio diretto e chiediamo consigli per migliorare l’esperienza con Revoluce. Facciamo periodicamente sondaggi, dirette Facebook, cari-


Revoluce • intervista

chiamo video tutorial su YouTube e aggiorniamo il blog con articoli utili alla nostra comunità. Un piccolo asso nella manica sono le “revomissioni”: piccole attività rivoluzionarie – rispondere a un sondaggio, fare una foto con la t-shirt Revoluce, presentare amici e parenti – che contribuiscono alla crescita di Revoluce e consolidano il rapporto aziendacliente. I nostri clienti aspettano le nuove revomissioni con entusiasmo. Nel primo lockdown abbiamo proposto “Chi vuol essere revolucionario?”, un quiz con 30 domande e in palio un bonus di 15 euro: hanno partecipato in migliaia. Come promuovete il brand e come comunicate con i prospect? Siamo molto attenti a come ci poniamo nei confronti di chi ancora non ci conosce, cercando di essere trasparenti e di evitare di parlare solo dei nostri successi ma riportando pregi e difetti di Revoluce, nudi e crudi. In secondo luogo, cerchiamo di essere sempre “sul pezzo”, sia rispetto ai trend del momento, sia verso le esigenze dei possibili nuovi utenti. Le comunicazioni, le informazioni di Revoluce e i materiali scaricabili liberamente dal nostro sito sono controllati minuziosamente: il nostro canale principale è il web, una realtà che punisce le minime imperfezioni. Una conoscenza approfondita di questo mezzo è la base per cogliere le esigenze degli utenti, del mercato e del canale su cui operiamo.

Avete intenzione di ampliare i vostri canali? Stiamo programmando l’apertura di sportelli sul territorio e di punti vendita all’interno di supermercati, tabacchi e negozi di elettronica. Una strategia che abbiamo ribattezzato “onlinexit”: un test per capire la fattibilità di un’uscita dal modello “solo digitale” per ottenere una penetrazione territoriale ad alta densità. Più del 60% dei nostri nuovi clienti arriva dal passaparola spontaneo dei nostri “revolucionari”, dobbiamo investire molto su questo canale, che funziona principalmente offline attraverso il consiglio dei cosiddetti “family influencer”. Per ora, però, il modello è full digital: che ruolo hanno i dati nelle vostre politiche di pricing e nelle azioni di marketing? In un’azienda guidata dal marketing come la nostra, i dati sono vangelo perché ci permettono di personalizzare l’esperienza del cliente, che oggi esige di essere trattato come una persona e non come un numero o come un contratto. Per questo abbiamo studiato algoritmi che analizzano le caratteristiche di ciascuno, generando un rating in base al quale personalizziamo il servizio, il prodotto e tutte le attività aziendali. Un cliente con rating 5+ è trattato in maniera diversa da uno con un rating 2 o 1. Così avviciniamo a noi solo gli utenti pronti per la nostra “revolucione”.

Avete diverse partnership di rilievo. Che cosa vi riserva il futuro? Stiamo lavorando a un modello che permetterà ai nostri clienti di conoscere, monitorare e ottimizzare il consumo della propria abitazione in tempo reale, grazie ai dati resi disponibili dai nuovi contatori 2G, personalizzando ulteriormente l’offerta. Inoltre, abbiamo da poco lanciato la fornitura di gas metano. Revoluce è il primo fornitore in Italia certificato Zero Truffe: che cosa significa questo riconoscimento e quale garanzia rappresenta per i consumatori? Il Salvagente è leader nei test di laboratorio contro le truffe ai consumatori, online e offline. Agisce tramite la certificazione ZeroTruffe, rilasciata dopo test severi. Nel nostro caso, i test hanno riguardato un nutrito campione di utenti attivi, che hanno risposto in maniera autonoma e anonima a domande sul funzionamento del servizio e sulla sua autenticità. I test hanno coperto ben sette mesi considerando le condizioni contrattuali, con revisioni da parte di uno studio legale specializzato, le recensioni dei clienti e la loro soddisfazione, espressa con il punteggio massimo. Questa certificazione è per noi motivo di grande orgoglio. E i complimenti dallo staff sono stati la ciliegina sulla torta. F.R. dicembre 2020 -

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speciale • smart city

Come sarà la città del futuro?

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Crediti: wanpatsorn/shutterstock.com

Quali sono le dimensioni che caratterizzano la smart city? Quali i driver del suo sviluppo? Lo Smart City Index stilato da EY identifica gli indicatori per valutare la transizione dei centri urbani verso modelli di crescita più innovativi e sostenibili


smart city • speciale

Intervenire sulle reti energetiche, promuovendo le fonti rinnovabili e il teleriscaldamento per ridurre le emissioni inquinanti. Migliorare le reti ambientali. Agevolare interventi di efficienza e ridurre i consumi negli edifici pubblici. Ammodernare l’illuminazione urbana per ottenere risparmi significativi. Impiegare l’infrastruttura diffusa sul territorio per abilitare servizi che riducono l’impatto ambientale e migliorano la qualità della vita nelle città. Sono alcune delle opportunità che le tecnologie per la smart city offrono alle utility, di per sé dotate di infrastrutture capillari che le candidano a partner ideali delle pubbliche amministrazioni interessate a uno sviluppo in questo senso. Un indice per misurare la smart city Lo Smart City Index 2020 di EY stila una classifica delle città più innovative d’Italia, rielaborando dimensioni, criteri e indicatori della precedente edizione e selezionando quattro driver: sostenibilità, resilienza, accessibilità e inclusività. Le infrastrutture della città sono esaminate in relazione alla sostenibilità del trasporto, dell’energia e dell’ambiente; alla capacità di rispondere agli stress ambientali e a quelli indotti dagli eventi della vita cittadina; all’accessibilità delle reti di mobilità e di comunicazione, fissa e mobile; alla capacità di coinvolgere tutti i cittadini attraver-

LE DIMENSIONI DELLA SOSTENIBILITÀ URBANA Lo Smart City Index 2020 di EY, diffuso nel mese di marzo, si concentra sugli indicatori relativi alla sostenibilità, identificandovi il tema portante per lo sviluppo delle città del futuro e valutando gli ambiti in cui la transizione verso modelli a basso impatto è maggiormente virtuosa. Trasporti Il primo ambito di osservazione è quello della rete di trasporto, con l’auspicabile diminuzione del parco auto circolante, la progressiva riduzione dei veicoli inquinanti, la promozione della mobilità elettrica e ibrida, la diffusione di mezzi, spazi e servizi per la mobilità alternativa, condivisa e multimodale. Reti energetiche Il secondo ambito è quello delle reti energetiche, soggette a un processo di trasformazione che spinge verso il ricorso alle fonti rinnovabili, alla diffusione del teleriscaldamento, all’efficienza energetica degli edifici e degli apparati dell’illuminazione pubblica. Reti ambientali Infine, le reti ambientali, protagoniste di un rinnovamento che fa leva sulle iniziative delle amministrazioni locali e sui comportamenti dei cittadini per migliorare la gestione dei rifiuti con la raccolta differenziata, la qualità delle acque con gli impianti di depurazione, la disponibilità di verde pubblico.

so meccanismi di ascolto e di progettazione partecipata. Le prime della classe La disamina di dimensioni e indicatori assegna a Trento il primo posto per la sostenibilità delle infrastrutture urbane, seguita da Torino e Bologna. Nella top 5 della sostenibilità entrano anche Mantova, la più virtuosa tra le città con meno di 80mila abitanti, e la città

metropolitana di Milano. I centri di media dimensione occupano la parte alta della classifica, con 12 posizionamenti su 20; al ventesimo posto si trova Firenze, mentre altri centri maggiori si attestano al trentesimo posto (Venezia), oltre il quarantesimo e in penultima posizione, con Catania, al 108esimo posto. F.R. dicembre 2020 -

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speciale • smart city

Forti di una presenza diffusa sul territorio, le utility sono partner naturali per i progetti delle pubbliche amministrazioni dedicati a innovare i servizi urbani attraverso le tecnologie digitali Efficienza energetica, servizi per la gestione del traffico e della sosta, soluzioni per il governo del territorio. E ancora, ammodernamento delle reti di riscaldamento, promozione di energia da fonti rinnovabili, recupero delle aree dismesse e aggregazione di comunità energetiche. Sono alcune delle opportunità 34

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che la transizione energetica e le tecnologie per la smart city offrono alle utility. Che cominciano a proporre alle pubbliche amministrazioni progetti per la gestione integrata dei servizi sul territorio. Ne parliamo con Francesco Pasquali, Strategy and Development Director PA&BtoT di Engie Italia. «L’efficienza energetica è parte del nostro core business, insieme alla fornitura di luce e gas e ai servizi per la casa, le imprese e la pubblica amministrazione. Con quest’ultima manteniamo un rapporto assiduo: i nostri interlocutori sono gli enti responsabili del governo del territorio, i comuni. Ai quali proponiamo soluzioni e servizi per la gestione intelligente delle aree urbane».

Crediti: Andrey Suslov/shutterstock.com

Energy e PA, il binomio della SMART CITY Dall’illuminazione ai servizi integrati Numerosi progetti fanno leva su accordi di partenariato pubblicoprivato; muovendo generalmente dall’ammodernamento della rete di pubblica illuminazione, integrano servizi per il governo della mobilità, della sosta e dei flussi di traffico, ma anche per il monitoraggio della qualità dell’aria e la videosorveglianza, attuandone il controllo attraverso piattaforme digitali che rilevano e processano le varie tipologie di dati. A tendere, l’integrazione potrà includere il monitoraggio energetico e la manutenzione degli edifici pubblici, il controllo delle attività all’interno di spazi multifunzionali, il reimpiego di aree dismesse. E, infine, l’autoconsumo condiviso


smart city • speciale

LATINA, LA SMART CITY MUOVE DAL PARCHEGGIO Lo scorso agosto, il Comune di Latina ha affidato a Engie la gestione triennale dei parcheggi pubblici della città, dove la sosta regolamentata a pagamento verrà erogata da terminali connessi e monitorata attraverso strumenti digitali offerti in dotazione al comando di Polizia locale. Engie, già titolare della riqualificazione della pubblica illuminazione, fornirà al Comune anche un sistema di infomobilità dinamica per il controllo dei flussi di traffico. Si occuperà inoltre dell’installazione e manutenzione della segnaletica stradale, dei relativi dispositivi tecnologici, delle applicazioni software e delle apparecchiature di pagamento a servizio della sosta regolamentata. Una piattaforma digitale per il monitoraggio e l’analisi statistica dei dati consentirà al Comune di verificare l’andamento della gestione, mentre i dati raccolti dai terminali elimineranno l’evasione tariffaria semplificando la verifica dei pagamenti e l’attività di accertamento. Afferma Dario Bellini, Assessore all’Ambiente ed alla Mobilità del Comune di Lati-

dell’energia prodotta da comunità energetiche promosse dalle pubbliche amministrazioni.

Francesco Pasquali, Strategy and Development Director PA&BtoT di Engie Italia

na: «Qualsiasi agglomerato urbano intenzionato a migliorare la qualità della vita dei cittadini e attento alla sostenibilità dello sviluppo deve investire in progetti che accolgano le nuove tecnologie quali elementi per vincere le sfide del futuro attraverso l’innalzamento della qualità dei servizi. Siamo convinti che questo progetto garantirà alla città di Latina un ulteriore passo verso quel modello di città intelligente e sostenibile a cui lavoriamo dall’inizio del nostro mandato: mobilità pianificata, illuminazione studiata e parsimoniosa, sensoristica atta a monitorare le abitudini dei cittadini ai fini dell’innalzamento della qualità della vita. Abbiamo sempre creduto che dal mercato, quando lasciato libero di lavorare attraverso bandi pubblici ben strutturati, chiari e trasparenti, potessero arrivare le giuste risposte alle legittime domande della comunità. Come del resto siamo convinti che alcuni servizi al cittadino possano trovare ottimi risultati in strutture pubbliche rese efficienti da regole e controlli seri».

Mobilità, chiave della fruibilità urbana A oggi, la mobilità rappresenta uno degli elementi critici della gestione urbana, nei piccoli centri come nei comuni più grandi. Continua Pasquali: «L’Italia è il paese con il più alto numero di auto in Europa, costrette a fare i conti con la scarsità di spazi fisici tipica dei nostri centri abitati. Se si tiene conto che l’emergenza Covid ha portato importanti limitazioni al trasporto pubblico, in molte aree già carente e difficoltoso, si comprende l’importanza che i servizi legati alla mobilità rivestono per i comuni. Un primo passo fondamenta-

le verso la mobilità del futuro consiste nel superamento delle attuali modalità di gestione, frammentate tra pubblico e privato. Il passaggio successivo sta nell’elettrificazione delle flotte per il trasporto pubblico e nell’allestimento di una infrastruttura pubblica per la ricarica a uso dei privati. Infine, l’introduzione della mobilità dolce, con i parcheggi che diventano aree di interscambio per la mobilità multimodale. Nella città di Latina abbiamo compiuto il primo passo con la presa in carico dei parcheggi pubblici cittadini». F.R. dicembre 2020 -

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speciale • smart city

Energia per il Comune e per la comunità La generazione distribuita non è solo un pilastro della transizione energetica, ma uno strumento per lo sviluppo innovativo dei centri abitati. Con questa convinzione, Sorgenia avvia la sua prima comunità energetica, nel lodigiano: energia verde e condivisa per le amministrazioni e i cittadini

Ottobre 2020. A pochi giorni dalla firma del decreto con cui il Ministero dello Sviluppo economico ha avviato la sperimentazione che anche in Italia promuove l’autoconsumo collettivo, Sorgenia dà il via alla sua prima comunità energetica rinnovabile. Sorgerà a Turano Lodigiano ed è la capofila di una serie destinata a partire nei

Mario Mauri, Sales Business & Energy Solutions Director di Sorgenia 36

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prossimi mesi, a indicare che la digital energy company scommette senza esitazione sulla generazione distribuita e sull’autoconsumo condiviso. «Le comunità energetiche rappresentano un modo innovativo di produrre energia da fonti rinnovabili e di condividerla in maniera consapevole. Ci offrono, inoltre, nuove modalità di combattere la povertà energetica, favorendo la nascita di società a impatto zero. Per questa ragione ci stiamo impegnando per supportare tutte le realtà che desiderano approfondire questo modello e per verificarne la fattibilità», afferma Mario Mauri, Sales Business & Energy Solutions Director di Sorgenia. Produzione green e condivisa Protagonisti della nuova comunità energetica che nascerà nel cuore della pianura Padana sono alcuni edifici pubblici di Turano Lodigiano e Bertonico, presso i quali

Sorgenia ha avviato la realizzazione di cinque impianti fotovoltaici. L’iniziativa si pone in continuità con la presenza delle due centrali termoelettriche di ultima generazione di cui la utility è titolare nella stessa area, ed è sviluppata in accordo con le amministrazioni del territorio, conferendo alla comunità energetica una produzione di energia 100% green. «Abbiamo voluto andare oltre quanto previsto dalla convenzione che regola i rapporti tra Sorgenia e Comune, per aprire nuovi orizzonti di collaborazione. Siamo orgogliosi che grazie a questo progetto il nostro territorio si candidi a diventare un’eccellenza nel campo delle energie rinnovabili», afferma il Sindaco di Turano Lodigiano, Emiliano Lottaroli. Verso la città sostenibile Gli impianti saranno installati sulle aree coperte del campo sportivo e sulla palestra di Turano Lodigiano,


smart city • speciale

UTILITY, PA E COMUNITÀ PROTAGONISTI INSIEME «Le comunità energetiche sono l’esempio di come il digitale possa trasformare profondamente il mondo dell’energia. Si tratta di una frontiera molto interessante per un’azienda come la nostra: puntiamo a stimolare attivamente la nascita di REC, individuando i distretti più adatti e progettando soluzioni su misura. Siamo di fronte a un modello che mette al centro le persone, trasformandole in protagoniste consapevoli della transizione energetica», osserva l’AD di Sorgenia, Gianfilippo Mancini. «Collaboriamo con l’amministrazione comunale dal 2018: nel corso di questi due anni abbiamo fatto molte proposte per un utilizzo innovativo dell’energia rinnovabile. Il progetto della comunità energetica per noi è fonte di grande soddisfazione, non solo perché rappresenta il felice esito di una cooperazione proficua, ma anche perché costituisce il primo passo verso una serie di iniziative nel nome della sostenibilità ambientale», commenta Mauro Tresoldi, Portavoce del Comitato Idea Turano. sopra la mensa e sull’edificio delle Poste e della Protezione Civile di Bertonico, producendo l’energia necessaria a soddisfare il fabbisogno dei due Comuni e di mettere a disposizione della comunità quella in eccesso. Le comunità energetiche consentono infatti di condividere l’energia verde prodotta senza gravare sulla rete nazionale, rendendo possibile la produzione diffusa attraverso un modello sostenibile, che abbatte i costi di trasporto e le dispersioni lungo la rete. «L’esempio di Turano Lodigiano e della sua amministrazione illuminata ci fa sperare di trovare la stessa collaborazione anche in altre realtà che vogliano dare un contributo concreto alla transi-

zione energetica in Italia. In questa direzione va, per esempio, l’impegno che abbiamo assunto con il Comune di Perugia per studiare la possibilità di realizzare una comunità energetica rinno-

vabile per produrre energia 100% green che sarà condivisa con cittadini con fragilità economiche», conclude Mauri. F.R. dicembre 2020 -

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speciale • smart city

Aziende, protagoniste della nuova mobilità Le imprese hanno l’opportunità di diventare hub per la mobilità sostenibile. Coinvolgendo nella trasformazione i loro dipendenti, i quartieri in cui sorgono le loro sedi e le comunità con le quali interagiscono «Le città intelligenti utilizzano le nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita delle persone e soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni. È la definizione di smart city che si legge su Wikipedia: un’ottima definizione, che identifica nella tecnologia il mezzo per migliorare la qualità della vita delle persone. Molto più difficile calare la definizione nel concreto: in genere immaginiamo la smart city come una città ordinata, sicura, innovativa. Una città ideale, che non trova facile riscontro nel mondo in cui viviamo». Chi parla è Stefano Porro, Head of Future Mobility di Pirelli, che ci offre l’opportunità di osservare l’universo smart city dal punto di vista di una grande azienda del settore automotive. Qual è il ruolo della mobilità nello sviluppo delle città del futuro? Esistono varie classifiche delle città più smart al mondo, ognuna stilata secondo diversi pa38

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rametri. Nessuna, tuttavia, può prescindere dalla qualità delle infrastrutture, sia tradizionali che digitali, e tutte mostrano un’attenzione particolare per la mobilità oltre che per la capacità di garantire l’accesso ai servizi urbani in modo sicuro, efficiente e a basso impatto ambientale. I modelli innovativi di mobilità non si traducono solo in una migliore gestione della viabilità, ma innescano benefici in termini di sostenibilità per la comunità intera. E anche le aziende, prime tra tutte quelle del settore automotive, sono chiamate a farsi promotrici dei nuovi modelli di mobilità. Quali sono le trasformazioni in atto e quali le discontinuità innescate dalla pandemia? Ben prima che l’emergenza Covid rivoluzionasse le nostre abitudini, la mobilità attraversava una fase di profonda trasformazione. Elettrificazione, sviluppo di mezzi a guida autonoma, incremento della

micromobilità e di percorsi di fruizione multimodali: sono alcuni dei trend che alla vigilia della pandemia promettevano di ridisegnare nel medio periodo la fisionomia della mobilità. Il settore dell’automotive è toccato direttamente, insieme ad altri a vario titolo coinvolti nel cambiamento, tra cui quello

Stefano Porro, Head of Future Mobility di Pirelli


smart city • speciale

MEZZI LEGGERI, SERVIZI SUL TERRITORIO, DIALOGO CON LE ISTITUZIONI: LA NUOVA MOBILITÀ DI PIRELLI Nell’ambito nuova mobilità, Pirelli investe sia sul fronte dello sviluppo di prodotto, con l’attivazione delle business unit Velo e Micromobility, sia su quello dell’organizzazione interna, con iniziative che si estendono al territorio circostante e riguardano la gestione della mobilità dei dipendenti, a cui sono dedicati servizi per gli spostamenti casa-lavoro. Nel 2019 è stata condotta una survey sulla nuova mobilità, punto di inizio della trasformazione interna nel segno della smart mobility. Il sondaggio ha rilevato l’interesse crescente dei dipendenti verso servizi di ciclabilità, privilegiati rispetto allo sharing e ai mezzi pubblici per ovvie motivazioni legate alla pandemia. L’emergenza sanitaria è stata anche l’occasione per intensificare il dialogo con le istituzioni comunali: insieme agli altri Mobility manager della zona Bicocca, è stata proposta una serie interventi infrastrutturali al comune di Milano e dei comuni limitrofi, da Sesto a Monza a Cinisello,

energetico. Se per molti aspetti l’emergenza Covid ha accelerato una transizione già in atto, per altri versi ha agito da freno: da un lato, riducendo drasticamente gli spostamenti per effetto del lavoro a distanza, dall’altro inducendo una fuga dal trasporto pubblico legata al timore del contagio, alimentando un maggior ricorso ai mezzi privati e portando alla ribalta bici e monopattini come opzioni alternative all’auto.

tra cui la zona 30 per il quartiere Bicocca e la superciclabile Milano-Monza. Inoltre, è stata allestito Cycl_E around, un servizio di bike sharing aziendale con biciclette elettriche prenotabili tramite app da usare per il percorso casa-lavoro. Una prima fase pilota si è chiusa a luglio, una seconda è partita a ottobre per entrare a regime nel 2021 offendo il servizio anche ad altre aziende.

Quale ruolo e quali opportunità si profilano per le aziende? Il cambiamento provocato dall’emergenza è probabilmente destinato a sopravvivere al momento di crisi e a diventare un elemento caratteristico del cosiddetto “new normal”. Assegnando alle aziende un ruolo sempre più importante nella gestione della mobilità, sia per quanto riguarda la domanda stessa di mobilità, sia per la definizione di modalità innovative di spostamen-

to. Abbiamo l’opportunità di diventare hub di mobilità sostenibile, coinvolgendo non solo i dipendenti ma anche i loro familiari, con un impatto positivo sui quartieri e sulle comunità in cui si trovano. Pirelli, poi, è una società automotive: siamo doppiamente consapevoli del nostro ruolo nella transizione verso la mobilità sostenibile, cioè verso una mobilità sicura, pulita ed efficiente. F.R. dicembre 2020 -

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speciale • canale digitale

Credito: Blue Planet Studio/shutterstock.com

Digitale e servizi, il futuro dell’energia

I lockdown sono stati catalizzatori di cambiamento e innovazione; quale lezione per il futuro del retail dell’energia? Attraverso digitale, multi-canalità e servizi, gli operatori accelerano la trasformazione del settore energy Mentre tutto il mondo si trova nuovamente a fronteggiare chiusure, restrizioni e privazioni imposte dalla seconda ondata di lockdown, gli attori economici sono sollecitati a trovare nuovi 40

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percorsi e modalità per rendere sostenibile il proprio lavoro e contribuire alla tenuta del sistema nel suo complesso. Anche gli operatori energy si interrogano su come rimodulare le proprie stra-

tegie commerciali, facendo tesoro dell’esperienza fatta durante la primavera scorsa. Emergono tre temi principali: accelerazione dei canali virtuali: quattro azioni per renderli strate-


canale digitale • speciale

gici; polarizzazione dei modelli di posizionamento digitale: “digital insurgent” vs “phygital”; sfida evolutiva su servizi e soluzioni: il digitale come enabler chiave. Accelerazione dei canali virtuali La pandemia ha comportato, tra marzo e maggio scorsi, importanti cambiamenti nel settore energy, collegati sia a un remix dei modelli di consumo, con crescita nel segmento residenziale e riduzione in quello industriale, sia a un’evoluzione dei modelli commerciali: è piuttosto prevedibile che questi cambiamenti si consolideranno diventando infine strutturali. Tra i cambiamenti principali va segnalata la capillare accelerazione nell’utilizzo di canali digitali che, se adeguatamente compresa e colta da parte del top management aziendale, rappresenta un’opportunità significativa per gli operatori energy per riorien-

Roberto Prioreschi, Senior Parnter, Energy Practice Leader di Bain & Company

tare i programmi commerciali, le modalità di ingaggio dei clienti e l’approccio al customer care in un percorso di medio-lungo termine di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza. Agire in emergenza, pianificare nel medio termine “Act Now, Plan Now” è la proposta di Bain & Company per le discontinuità legate alla pandemia, che esorta il management delle aziende di tutti i settori, quindi anche quelle del settore energy, a gestire l’emergenza anche con un occhio al new normal che ne seguirà. Più precisamente, abbiamo identificato quattro categorie critiche di azioni con cui i player energy possono garantire il proprio percorso di crescita, consolidando al tempo stesso la resilienza dimostrata durante la crisi, rappresentate nella figura 1. Ciascuna di queste misure, anche agita separatamente, è capace di generare un impatto, ma solo una strategia integrata e di lungo termine può accelerare la definizione di nuove modalità di relazione stabile con i clienti e far spazio a nuove opportunità di business. Puntando su offerte modulari e personalizzabili capaci di intercettare nuovi bisogni e bisogni emergenti di clienti impegnati in sfide quotidiane sia a livello professionale che personale, gli operatori energy possono trarre vantaggio dai canali digitali e intraprendere una transazione definitiva in questo senso, uscendo dalla crisi con un posizionamento più resiliente

Alessandro Cadei, Senior Parnter di Bain & Company

e un reale vantaggio competitivo rispetto ai nuovi entranti. Polarizzazione dei modelli di posizionamento digitale La velocità del cambiamento in atto rende più concreto e imminente il consolidarsi del mercato digitale dell’energia, che sembra proporre sostanzialmente due principali modelli di business: • “digital insurgent”: caratterizzato da esperienza digital-only, con posizionamento di leadership nei mercati digitale e totalmente focalizzato su commodity e servizi “leggeri” (i.e. assicurazioni); • “phygital”: punta all’omnicanalità, con mix di vendita, installazione e manutenzione di soluzioni energetiche (i.e. fotovoltaico, HVAC ecc.), forte di un posizionamento storico e identitario, in cui il digitale rappresenta uno strumento, collante del modello complessivo. dicembre 2020 -

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speciale • canale digitale

Rosangela Pacifico, Partner di Bain & Company

scatenato una forte e diffusa spinta verso il digitale soprattutto per i prodotti commodity (luce e gas). Dal nostro punto di vista, però, questa spinta, inizialmente dettata da logiche esterne e accidentali, quando letta e interpretata tempestivamente come vero e proprio innesco evolutivo, può traghettare l’evoluzione dell’intero modello di offerta, delle componenti di value proposition e delle route-to-market dei servizi e delle soluzioni energetiche.

energetica, fotovoltaico di piccola taglia e storage, manutenzioni, oggi supportato anche da incentivi per i quali si prevede ulteriore estensione), che ha già dimostrato di risentire solo parzialmente degli impatti negativi della pandemia (le installazioni di fotovoltaico roof top sono rimaste sostanzialmente costanti nel primo semestre 2020). Questo potenziale è d’altra parte ancora molto frammentato e acerbo e ha bisogno più che mai di attori che si rendano protagonisti della crescita e del consolidamento del mercato.

Sfida evolutiva su servizi e soluzioni Le necessità di rispettare i percorsi di crescita predefiniti e poi ridefiniti in un contesto pandemico hanno

Un’opportunità unica per gli operatori energy Si conferma per gli operatori energy un’opportunità unica di posizionarsi in un mercato costante di grande potenziale (15mld€ di mercato al 2030 tra efficienza

Azioni

Breve termine (act now)

Lungo termine (plan now)

Proteggere e abilitare i dipendenti

Virtualizzare i call center per mantenere livelli di servizio

Ripensare i modelli di collaborazione con gli outsources

Fidelizzare e supportare i clienti

Offrire bundle di servizi in prova gratuita temporanea

Accrescere la penetrazione dei servizi per aumentare loyalty

Incoraggiare l’adozione del “DIY” do-it-yourself

Compensare la chiusura dei negozi e la saturazione dei call center

Ridurre i costi e migliorare l’experience

Aumentare il presidio dei canali di vendita digitali

Incrementare gli sforzi di digital marketing

Disegnare prodotti ed esperienze omnicanale

Figura 1

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- dicembre 2020

Digitale, fattore abilitante della crescita Per vincere la sfida della leadership dei mercati delle soluzioni


canale digitale • speciale

energetiche, il digital è fattore abilitante di alcuni ambiti essenziali: • Accessibilità costante e aggiornata a servizi e offerte, anche e soprattutto in una logica do it yourself che tanto premia il cliente • Comunicazione efficace: posizionamento B2C del brand e dell’offerta, riducendo il gap percepito dai consumatori rispetto a operatori OEM e di retailer (digital marketing e acquisition) • Offerte integrate: modulari, aggiornate (ad esempio fotovoltaico con wallbox e offerta di e-mobility allargata e digitalmente integrata anche con altri servizi di mobilità/pagamento) • Installazione e manutenzione su base locale: servizi capillari e affidabili, affiliando e consolidando un panorama di realtà artigianali e sfruttando strumenti avanzati di automazione e gestione ottimizzata delle reti.

Andrea Beccia, Associate Partner di Bain & Company

MIX DI CANALI E STRATEGIA DIGITALE Channel mix for typical European utility

Channel mix after applying digital strategy

25% Physycal stores

45%

60%

40%

30% Telephone Web

30%

25%

10%

Before lockdowns (Jenuary - February)

35% During lockdowns (March - April)

Fonte: Bain & Company

Dal “present forward” al “future back” Forti dell’esperienza sulla commodity e dell’accelerazione imposta dalla pandemia, i player leader del settore energy possono oggi beneficiare di uno scenario inedito, superando la logica prevelante “present forward”, ovvero puntando a un approccio incrementale e partendo da una situazione sostanzialmente invariata. La modalità giusta per assicurare l’esecuzione di strategie in contesti prevalentemente stabili. Per alimentare una visione di lungo periodo capace di garantire sviluppo anche in presenza di discontinuità importanti, è necessario invece adottare una logica “future back”,

cioè pensarsi continuamente in relazione dinamica con le variabili di contesto. Fare della flessibilità la matrice stessa del proprio modello di business. E, in questo, il digitale si rivela strumento indispensabile. Così, le aziende leader dei settori più evoluti e digitalizzati realizzeranno piani ambiziosi e gli operatori energy saranno pronti a imparare dagli eventi di questi mesi e affrontare la prossima decade come protagoniste della transizione energetica.

Roberto Prioreschi, Alessandro Cadei, Rosangela Pacifico, Andrea Beccia, Bain & Company dicembre 2020 -

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speciale • canale digitale

L’alleato delle utility e del libero mercato Il comparatore è diventato un canale imprescindibile per gli operatori dell’energia. Ai quali permette di raggiungere un ampio pubblico, attento alla convenienza delle offerte Ogni mese milioni di utenti utilizzano i comparatori per confrontare le offerte luce e gas sul libero mercato, scegliere le più convenienti e risparmiare sulle bollette. Ci vuole un attimo: basta inserire il valore, anche indicativo, del proprio consumo annuo per farsi un’idea delle proposte più convenienti per la propria taglia e di quanto è possibile risparmiare rispetto al proprio contratto e rispetto al mercato tutelato. «L’obiettivo è uno: che i consumatori possano individuare soluzioni per ridurre gli importi della bolletta senza tagliare i consumi», spiega Giordano Gala, manager delle business unit Gas&Power e Finance di SosTariffe, comparatore attivo su utility, assicurazioni, telefonia, internet, tv e prestiti. Quali trend avete osservato nell’era pre-Covid e quali nelle varie fasi dell’emergenza? Prima dell’emergenza, i periodi di maggior utilizzo erano quel44

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lo pre-estivo e quello autunnale. Un dato che si spiega con la necessità di ridurre l’impatto dei consumi per il raffrescamento e il riscaldamento. Durante il primo lockdown, tra marzo e aprile, abbiamo registrato un significativo aumento dell’utilizzo di tutti i nostri servizi online: il confinamento e la maggior disponibilità di tempo hanno spinto i consumatori a usare le risorse online per razionalizzare le spese. Spesso si tratta di utenti ancora nel regime di mercato tutelato che, per la prima volta, hanno scelto di passare al mercato libero per risparmiare. Come è cambiato il traffico di ricerca: il trend è in aumento, in diminuzione o stabile? Negli ultimi mesi, anche in seguito agli aumenti dei costi della materia energia del mese di ottobre, abbiamo registrato elevati volumi di traffico di ricerca, con risultati spesso superiori alla media degli anni precedenti. Ci

aspettiamo un interesse ancora maggiore: lo smart working, la didattica a distanza e, più in generale, il tempo passato in casa potrebbero spingere molti utenti a cercare soluzioni per abbassare il prezzo unitario dell’energia. È cambiata la propensione al cambio di fornitore? Gli utenti che si rivolgono alla comparazione delle offerte luce e gas sono già molto propensi al cambio gestore. Una buona percentuale di chi effettua un confronto tariffe, o di chi richiede una consulenza telefonica gratuita con i nostri esperti nel settore, è disposto a valutare nuove soluzioni. Il cambio fornitore è, in un’elevata percentuale dei casi, la conclusione della ricerca. In generale, come funziona la partnership con i rivenditori di energia? La comparazione di SOStariffe.it è libera e imparziale, il confron-


canale digitale • speciale

L’interfaccia web e la app del comparatore SosTariffe

to delle offerte non è soggetto a strumentalizzazioni e non favorisce alcun operatore. Le offerte sono presentate secondo criteri decisi dagli utenti e le tariffe sono ordinate secondo parametri oggettivi, come il costo annuo totale calcolato in base al profilo di consumo indicato. Ci sono rapporti commerciali tra noi e i principali operatori del settore energetico italiano, ma tutti gli accordi sono indirizzati alla promozione dei fornitori in spazi esterni alla comparazione e solo dopo che l’utente ha deciso di concludere la sottoscrizione con il provider dopo aver confrontato le tariffe.

Lato utility, il comparatore è visto come un’opportunità di business o come una sorta di minaccia? In tutti i settori, la comparazione è considerata un alleato, che offre alle aziende la possibilità di dare risalto alle soluzioni tariffarie più convenienti raggiungendo un ampio pubblico. Da parte loro, i consumatori sono sempre più attratti dalle potenzialità della comparazione, spingendo i principali player di mercato a considerare i comparatori come un’opportunità di business e un importante strumento di crescita. Questo vale anche per gli attori del mondo utility, per i quali rinunciare ai comparatori significa rinunciare a un’importante fetta di utenti alla ricerca di nuove tariffe e offerte più convenienti.

Su quali ambiti vedete maggiore competizione tra i rivenditori: prezzo, servizio, ampliamento dell’offerta per la casa o altro? La leva principale dei provider è il prezzo: il comparatore mostra le offerte ordinate per costo annuo e offrire una tariffa più aggressiva permette di scalare il ranking e ottenere maggiore visibilità. Nell’ultimo periodo, tuttavia, abbiamo notato un grande fermento che coinvolge i prodotti collaterali, come le caldaie e il fotovoltaico, ai quali si sono aggiunte di recente le colonnine di ricarica per auto elettriche e i servizi in abbonamento per la manutenzione della casa. F.R. dicembre 2020 -

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speciale • canale digitale

Dal corner retail al marchio per il web Da ottobre, Nova Aeg è online con EnerWeb Coop. Il nuovo brand offre ai clienti digitali una formula a tariffa fissa per energia elettrica e gas, attivabile in rete in pochi minuti Fino a ieri, corner e materiali informativi nei supermercati, con postazioni nei punti vendita di Nova Coop, Coop Lombardia, Coop Vicinato Lombardia e Coop Liguria. Oggi un marchio digitale tutto nuovo, dedicato alla vendita

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diretta online di gas e luce per le famiglie. Si chiama EnerWeb Coop ed è l’iniziativa di Nova Aeg per il web, online dalla metà di ottobre con il sito www.enerwebcoop.it e con la pagina Facebook dedicata agli utenti. Su Facebook è attivo

anche Webbee, un assistente digitale a disposizione dei clienti per informazioni sull’offerta e sui servizi, ma anche per spiegare come si legge una bolletta o per raccontare alcuni aspetti del mercato dell’energia.


canale digitale • speciale

Patrizio Dettoni, Presidente di Nova Aeg Spa

Un nuovo canale per la coop dell’energia «Nova Aeg è una società la cui missione è quella di portare i valori della cooperazione nel campo della vendita dell’energia elettrica e gas. La nostra condizione di operatore integrato che agisce in modo diretto sui mercati dell’energia ci consente l’accesso alle fonti primarie e la possibilità di crescere su questo mercato con una marginalità etica e corretta che ci permette di condividere i vantaggi, in termini di efficienza e competitività, con i nostri clienti. Nel settore retail la bontà dei risultati ottenuti ci ha spinti ad avviare questo nuovo canale perché pensiamo, con la fine del mercato tutelato, di avere la proposta adatta a intercettare anche quegli utenti che preferiscono entrare in contatto con noi attraverso strumenti digitali», dichiara Patrizio Dettoni, Presidente di Nova Aeg Spa.

L’ENERGIA “CON UN VOLTO” «Fin dal lancio del marchio EnerCasa Coop nel mercato retail abbiamo deciso di distinguere la nostra proposta commerciale rispetto a quella di centinaia di concorrenti spiegando che la nostra energia era differente perché aveva un volto», afferma Massimo Candellone, Direttore Commerciale Nova Aeg Spa. «La pandemia ha influito sulle vite di tanti e modificato molte abitudini di consumo, accelerando la ricerca di un numero crescente di beni e servizi attraverso il digitale. Noi abbiamo scelto di seguire il consumatore su questo nuovo canale senza abbandonare la nostra caratteristica distintiva. La nostra energia continua ad avere un volto, dato dalla serietà della proposta e dalla credibilità dei nostri valori e confermato, una volta di più, dalla garanzia per il cliente di poter chiedere aiuto direttamente ai nostri informatori quando seleziona uno dei canali di contatto a sua disposizione», conclude Candellone.

Una formula competitiva per il cliente digitale EnerWeb Coop è un canale digital progettato per offrire a tutti i consumatori di energia e gas una delle formule più competitive del mercato. Il target principale è l’utente digitale che cerca su internet offerte convenienti e green, a cui piace avere accesso in autonomia a tutte le informazioni e, perché no, cambiare fornitore online, senza compilare troppi contratti cartacei. Il pagamento può avvenire mediante addebito diretto preautorizzato su conto corrente, con invio delle fatture via e-mail. Si può accedere al dettaglio dei consumi dall’area cliente sul web. Tariffa fissa in pochi click Attivare un contratto luce o gas con EnerWeb Coop richiede una procedura guidata online di pochi minuti e totalmente digitale. La

proposta commerciale di EnerWeb Coop si basa su una tariffa fissa bioraria: per la luce, prezzo base a 0,06338 euro al kWh per il giorno e 0,05438 euro al kWh per la notte; per il gas, un prezzo fisso a 0,2043 euro allo Smc. Il prezzo della materia prima è bloccato fino al 31 dicembre 2022. L’energia elettrica EnerWeb Coop è certificata proveniente da fonti rinnovabili, con un mix bilanciato tra idroelettrico e fotovoltaico. Per i soci Nova Coop, Coop Lombardia, Coop Vicinato Lombardia, Coop Liguria e per i possessori della fidelity card Coop di Sardegna, c’è un ulteriore 10% di sconto sul costo della componente materia prima, portando il prezzo della tariffa luce a 0,05704 euro al kWh per il giorno e 0,04894 euro al kWh per la notte e quello del gas a 0,18387 euro allo Smc. A.G. dicembre 2020 -

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closing time

CROWDFUNDING PER IL MOTORE NAVALE HYDRO-JET FUORIBORDO ELETTRICO

Partita su CrowdFundMe la seconda campagna di equity crowdfunding per DeepSpeed: il primo motore navale hydro-jet fuoribordo elettrico consente di spendere meno per arrivare prima (con l’acqua che sarà l’unica impronta lasciata alle spalle, dopo il passaggio in mare) e sarà venduto al grande pubblico a partire dal 2022. Investire in DeepSpeed La raccolta fondi è una parte dell’aumento di capitale, per complessivi 7 milioni di euro: una parte sarà reperita anche offline. DeepSpeed è infatti in trattativa avanzata con fondi italiani ed esteri. DeepSpeed conta di quotarsi in Borsa nei prossimi tre anni, nell’occasione del nuovo turno di finanziamenti si è trasformata in S.p.A. (Sealence S.p.A.) e per questo attraverso la sottoscrizione in crowdfunding si acquisteranno delle azioni: la quota minima d’investimento è pari a 2.820 euro, cifra che corrisponde a un lotto di 1000 azioni, e si potrà investire, al rialzo, con multipli di 100 azioni per volta (es. 2.820 – 1.000 azioni, 3.102 – 1.100 azioni, etc.). Due mesi di raccolta La campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe avrà la tradizionale durata di due mesi, con una prima finestra di 20 giorni per consentire l’ingresso degli investimenti e il deposito della lista soci presso la Camera di Commercio entro la fine del 2020 e cercare con queste tempistiche, di favorire gli investitori ad accedere alle detrazioni fiscali relative al 2020. Chi sottoscriverà i primi 300.000 euro della raccolta online avrà diritto a ricevere dei Warrant, grazie ai qua48

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li sarà possibile acquistare azioni a sconto nei round successivi. Che cosa è DeepSpeed DeepSpeed è un motore fuoribordo con propulsione a JET che include sia motore che propulsore; funziona direttamente in acqua (idrogetto) ed è alimentato da energia elettrica. Rappresenta la propulsione navale più efficiente finora concepita (quella che costa e inquina meno) e si propone come alternativa ai propulsori a elica e a idrogetto entrobordo, perché, nei primi, sopra i 30 nodi, l’energia propulsiva si riduce drasticamente rispetto a quella fornita dal motore e nei secondi, all’aumentare della velocità, c’è un limite alla portata d’acqua che la pompa può elaborare. Inoltre, entrambi necessitano di motore e serbatoio, che occupano molto spazio all’interno dello scafo e scaricano inquinanti in aria e acqua. Brevettata in Europa La tecnologia ha ottenuto il brevetto europeo; a livello internazionale, è già stato riconosciuto in Australia ed è attualmente in fase di estensione in Canada e Nuova Zelanda, prossimamente lo sarà in USA, Cina e nel resto del mondo. Molti cantieri navali europei hanno manifestato interesse verso il prodotto e recentemente il CNR ha siglato un accordo con Sealence per partecipare allo sviluppo dei jet, mettendo a disposizione le proprie strutture per l’esecuzione di test strumentali che si caratterizzano per l’elevata sofisticazione delle tecnologie disponibili.


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Investi in qualcosa di più grande. *environmental, social and governance (criteri ambientali, sociali e di governance) Capitale a rischio: Tutti gli investimenti comportano dei rischi e non vi è garanzia di restituzione del capitale investito. Messaggio Promozionale: Prima dell'adesione leggere il Prospetto, il KIID ed il Documento di Quotazione disponibili su www.ishares.it e su www.borsaitaliana.it. Questo documento è stato elaborato da BlackRock Investment Management (UK) Limited, succursale italiana, Milano, Piazza San Fedele n. 2 (“BlackRock Milano”). BlackRock è la denominazione commerciale di BlackRock Investment Management (UK) Limited. © 2020 BlackRock, Inc. Tutti i diritti riservati. 1247723.


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