Le coste del Salento Enrico Capone
il mare •il paesaggio • la natura
Il Salento in un portolano di Piri Reis (XVI sec.)
Capone Editore
Dolmen, menhir, specchie
Giuggianello, dolmen Stabile
Apparterrebbero all’alba della storia questi segni lasciati abbondantemente dall’uomo nel Salento. Tutti convergono nell’affermare che si tratti di evidenze legate a riti dell’uomo preistorico che qui, come in altre parti della Puglia, ma anche in Bretagna e nell’Inghilterra del sud, oltre che nelle Baleari, in Corsica, in Sardegna e nel piccolo arcipelago di Malta, ha quasi voluto lasciare le proprie tracce. A cosa servissero e a quando risalirebbero non si sa: di qui le ipotesi più diverse e suggestive. Nel Salento questi monumenti megalitici, sono, oggi, 88 (21 i dolmen e 67 i menhir), e sono presenti un po’ dappertutto sul territorio, anche se è nella cittadina di Giurdignano che se ne registra la
Riprendendo la litoranea che da Frigole porta a San Cataldo, una vasta area, dentro la quale vi è la cinquecentesca Torre Veneri, è sottoposta a vincolo militare: non di rado ti attraversano la strada, in determinate giornate, i carri armati in addestramento. Di sera soprattutto, il rimbombo dei cannoni si sente a decine di chilometri: non c’è da spaventarsi, si
tratta di esercitazioni dei carristi. La guerra, per fortuna, è molto lontana da noi. San Cataldo riserva già le prime sorprese per i bagnanti e i turisti: un porto-canale, che ospita centinaia di imbarcazioni; un faro, che si staglia alto laddove doveva esserci in passato un castello o una torre; camping, lidi ben curati, discopub e servizi vari, un ostello per la gio17
sono le barche che in giornata arrivano sulle prime isole della Grecia: Fanò e Merlera. Si va, si fa una bella battuta di pesca (lì, come sotto le coste albanesi, il mare è molto pescoso), si mangia nei localini del posto, magari facendo cucinare il pesce tirato su qualche ora prima, e si rientra all’imbrunire in uno dei tanti porti di questo tratto di mare. Le due isole sono chiaramente San Foca, il porto, la torre
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visibili dalle alture boscose che circondano e dominano Santa Cesarea Terme. Dopo San Foca è un susseguirsi di località tutte molto note e molto belle. Il territorio è fortemente antropizzato e le case spuntano un po’ dappertutto, come i funghi. Roca è la prima località che si incontra. Chi vuole tuffarsi in un mare che ricorda la più antica
Roca, le mura, la torre
storia delle contrade salentine, tra pietre risalenti ai primi insediamenti umani, tombe e scampoli di mura messapiche e medievali, grotte eremitiche, sotto una bella torre cinquecentesca, deve immergersi qui, tra le molte insenature dalle acque trasparenti che vanno dal verdino all’azzurro chiaro. Proseguendo, ma quasi incollata a Roca, ecco Torre dell’Orso: d’estate ospita decine e decine di migliaia di turisti provenienti da tutta
Roca, resti medievali 33
Sant’Andrea, i faraglioni
Sant’Andrea è uno dei luoghi più frequentati dai giovani che vivono la notte poiché d’estate qui si svolgono un gran numero di concerti con artisti più o meno noti. E si comprende appieno perché il Salento è stato definito la “Giamaica d’Italia”. E siamo in territorio di 44
Otranto. Riprendendo la litoranea, e scendendo verso sud, sulla sinistra, ancora grandi e fitti boschi di pini e villaggi turistici. Prima il complesso alberghiero “Solara”, con servizi di prim’ordine e successivamente il villaggio “Conca Specchiulla” con l’Hotel
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I laghi Alimini
A circa 10 km a nord di Otranto, i laghi Alimini, con il carico di verde che li circonda, costituiscono una riserva naturale unica. D’estate, per la presenza massiccia di turisti in tutto il territorio, qualche guasto all’ambiente, così come avviene in altre zone, lo subiscono, purtroppo, anche loro. Tutta l’area è costituita da due laghi di origine diversa: Alimini Grande (che oggi comunica col mare attraverso un passaggio molto stretto, chiuso da una paratia, sul quale, attraverso un ponte, passa la litoranea salentina) doveva essere un tempo un’ampia insenatura, mentre Alimini Piccolo, detto anche Fontanelle, è una depressione, via via divenuta sempre più profonda, che raggiungendo la falda freatica dà origine a sorgenti di acqua dolce. Intorno ai due laghi, un lungo canneto e una pineta impiantata intorno agli anni ‘40 del secolo scorso. Si pratica l’allevamento del pesce: spigole, orate e saraghi nel “lago” grande, cefali e carpe alle Fontanelle. Oltre che per le varietà botaniche, gli Alimini sono interessanti per le specie animali. Vi nidificano gallinelle d’acqua, folaghe, etc. Tutta l’area è luogo di sosta per uccelli di passo. Anni addietro si avvistarono cigni e falchi pescatori.
Faro di Punta Palascia
Usciti da Otranto, se non si è rimasti rintronati dal movimento e dalle bellezze della cittadina, si prosegua sempre verso sud. La costa, d’ora in avanti, è rocciosa e sempre più alta sul mare. Immediatamente fuori dall’abitato, sulla sinistra, la Torre del serpe, poi un’ampia insenatura col mare turchino, la baia delle Orte, che si gode in tutta la sua bellezza dall’alto della strada, e, sulla de62
stra, san Nicola di Casole, con i pochi ruderi dell’abazia bizantina. Siamo sul punto più orientale d’Italia, Punta Palascia. Il paesaggio che si attraversa è solo qua e là coltivato. La pastorizia è qui molto praticata e i formaggi pecorini sono di ottima qualità. La roccia e numerosi ciuffi di macchia mediterranea te li ritrovi sia a destra che a sinistra del percorso. Il paesaggio è brullo. In lontananza, sulla destra qualche complesso masserizio (interessante è quello di Cippano), dove si potranno comprare, volendo, i formaggi locali; sulla sinistra, alta, svettante, signorile, Torre Sant’Emiliano che si nota da chilometri, posta com’è sulla roccia strapiombante nel mare, senza un filo d’erba che la nasconda all’occhio del passeggero, tanto il paesaggio sul quale
La costa adriatica: da Otranto a Leuca
La baia delle Orte a sud di Otranto
La costa a Torre Sant’Emiliano
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parte di levante. Non ha rilevanti monumenti o opere d’arte, ma lo sviluppo che ha subìto in questi ultimi anni, a danno in verità anche dell’ambiente, la rendono comunque appetibile. Da visitare la Stazione di biologia marina e soprattutto il Museo di Storia Naturale che richiama non solo la curiosità degli amanti del mare, ma anche quella degli studiosi 144
dell’ambiente marino. Di fronte alla cittadina un paio di isolette; quella pinetata dei Conigli e lo scoglio Mogliuso. Su di un’altra, collegata al mare vi è un bell’albergo con ristorante. Ricca di negozi, pub, posti di ristoro per tutte le tasche, dispone di un ampio porto per imbarcazioni da diporto. Nutrita la flotta peschereccia che fa concorrenza, sullo Ionio, a quella gallipo-
Porto Cesareo, località Torre Chianca
lina. A nord di Porto Cesareo, sulla sinistra, ci accompagneranno delle isolette a pochi metri dalla riva, quella della Malva, di fronte a Torre Chianca, è la più grande. Poi, centinaia e centinaia di costruzioni sorte dalla sera alla mattina senza alcun criterio a qualche metro dalla fascia costiera. Un bel disastro al quale si sta cercando di por mano:
ricostruire l’ambiente naturale con le sue dune non è però cosa facile. Nonostante tutto, laddove è possibile fare il bagno, quasi per miracolo, l’acqua è trasparente! A Torre Chianca, e lungo la intera fascia costiera della zona, grandi buche di acqua dolce si aprono sul terreno, sono le cosiddette “spunnulate”: profonde a volte 4-5 metri, sono il risul145
Torre Lapillo
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I laghetti di Torre Columena
Torre Columena
Dall’Adriatico allo Ionio 3 I luoghi, la storia, il paesaggio Dolmen, menhir, specchie Santa Maria di Cerrate Lecce, la città del barocco I Messapi I laghi Alimini Otranto, la “città dei Martiri” Gallipoli, la “Città bella” Porto Selvaggio e la Palude del Capitano
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Le spiagge più belle (dall’Adriatico allo Ionio) TORRE CHIANCA 13, SAN CATALDO 17, LE CESINE - STRADA BIANCA 26, SAN FOCA 30, TORRE DELL’ORSO 33, ALIMINI - BAIA DEI TURCHI 50, OTRANTO 54, PORTO BADISCO 68, SANTA CESAREA, CASTRO, ACQUAVIVA 74, GAGLIANO DEL CAPO - IL CIOLO 93, SAN GREGORIO 104, TORRE VADO PESCOLUSE - TORRE PALI 108, LIDO MARINI - TORRE MOZZA - TORRE SAN GIOVANNI 110, TORRE DEL PIZZO PUNTA DELLA SUINA - BAIA VERDE 118, RIVABELLA - LIDO CONCHIGLIE 124, SANTA MARIA AL BAGNO - SANTA CATERINA 126, PORTO SELVAGGIO - TORRE ULUZZO 134, SANT’ISIDORO 140, PORTO CESAREO 142, TORRE CHIANCA TORRE LAPILLO 145
Le cartine turistiche Da Casalabate a Otranto 27, da Otranto a Leuca 63, da Leuca a Mancaversa 105, da Gallipoli a Porto Cesareo 125