“Poste italiane Spa” Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
PENNA Fountain Pens & Lifestyle
Krone Stingray Limited Edition Montegrappa Dragon 2010 Bruce Lee Namiki Toys Omas Automobili Lamborghini
ISSN 1720-0962
Numero 97• Febbraio, Marzo, Aprile 2011 • Euro 7,00
Pecorari VRossa
Montblanc Patron of Art Edition Gaius Maecenas
EditorialE
Tra poesia e geometria
Osvaldo Ponchia, direttore responsabile
Spirito di geometria e spirito di poesia: questa dicotomia suggerisce una delle letture possibili del nuovo numero di Penna. Espressioni del primo sono infatti gli strumenti da scrittura qui trattati la cui principale caratteristica risiede nell’essenzialità. È questo il caso dei nuovi modelli di Porsche Design, le cui forme sono la logica conseguenza della propria funzione; oppure dell’altrettanto nuova Pelikan Demonstrator M1005, con le sue meccaniche svelate. Forte carattere normativo possiede senza dubbio anche la stilografica “Gaius Maecenas” di Montblanc: il nitore e l’armonia delle sue linee sono una reminiscenza della classicità dell’età augustea. Senza dimenticare la purezza di disegno e la grazia orientale, quasi zen delle nuove penne Maki-e della collezione Toys di Namiki. Sono invece attribuibili allo spirito di poesia le matite meccaniche d’antan della statunitense Aikin-Lambert o le penne della collezione Michelangelo di Visconti. In alcuni strumenti da scrittura, poi, tali principi antitetici sembrano convivere in un originalissimo equilibrio: come avviene nella Penna dell’Anno di Faber-Castell, lungo le cui geometriche sfaccettature si dispongono segmenti di evocativa e misteriosa giada siberiana, oppure nelle stilo e roller Lamborghini by Omas o ancora nella particolare VRossa di Pecorari che ben esprimono il fascino futurista della velocità. Buona lettura!
Between poetry and geometry This new issue of Penna seems to be haunted by two different spirits: the spirit of geometry and the spirit of poetry. The first can be found in the writing instruments we look at distinguished by their essential designs. This is certainly the case with the new models from Porsche Design, whose form is the logical result of their function, and the new Pelikan M1005 Demonstrator, with its exposed mechanism. There’s also a strong essential character to Montblanc’s Gaius Maecenas, whose pure and harmonious lines are reminiscent of the Classical Age. And I mustn’t forget the purity of design and Oriental, almost Zen-like, grace of the new maki-e Toys collection from Namiki. Then there’s a spirit of poetry in the mechanical pencils from yesteryear made by U.S. firm Aikin Lambert, as well as in Visconti’s new Michelangelo collection. But there are also pens that seem to capture both spirits in a highly creative equilibrium. The first is the Faber-Castell Pen of the Year, whose geometrical faceting is enhanced with mysterious Siberian jade. But there’s also the Omas Lamborghini fountain pen and rollerball, as well as the VRossa made by Pecorari, dedicated to our fascination with speed. Enjoy! 1
sommario iN CoPErtiNa - COVER PEN 8 N. 97 - Anno17 Febbraio Marzo Aprile 2011
Montblanc Gaius Maecenas Dedicata a chi ha talento Dedicated to talent
Organizzazione Promozione Spazi P.le Accursio, 14 - 20156 Milano Tel. + 39 (02 ) 39 20 6.1 Fax + 39 (02) 39 25 70 50 E-mail: info@ops.it www.pennamagazine.com Reg. Presso il Tribunale di Milano n. 40 del 30/1/1993 Sped. “Poste Italiane SpA Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma1, DCB Milano. Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa n. 5260 del 31/7/96 Iscrizione al Roc n. 3874 presso il Tribunale di Milano.
Prezzo di copertina: Italia 7,00 euro Estero 7,00 euro Abbonamenti: Italia: 4 numeri + web 40,00 euro Estero: 4 numeri + web 55,00 euro Direttore responsabile: Osvaldo Ponchia Coordinamento redazionale: Andrea Demodena ademodena@pennamagazine.com tel. 02 365 364 32 Marketing e pubblicità: Massimo Teruzzi mteruzzi@pennamagazine.com Art director: Giuseppe Romano gierrep@tin.it Traduzioni: Chris J.Turner rtt28@bigpond.com. Hanno collaborato: Christian Carosi, Paolo Enrico Demuro, Federica Donati, Alberto Gerosa, Alberto Guidovich, Giuseppe Romano, Alfio Rottoli, Massimo Teruzzi Stampa: Ingraph Srl Via Bologna 104 - Seregno - Mi Tel. 0362 24 0069
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Montblanc Via Benigno Crespi 19 20159 Milano Tel +39 02 6901351 www. montblanc.it
limitEd EditioN & PEN sHoW 12
Omas Lamborghini Sotto il segno del Toro Raging bull
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Montegrappa Dragon Omaggio al dragone delle arti marziali Homage to the dragon of martial arts
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Pecorari VRossa Tributo ai velocisti degli idrovolanti A tribute to seaplane pilots
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Krone Stingray Esemplari di razza Stingray leather
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Montegrappa Poster di St. Moritz con eventi e sport St. Moritz in poster art
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Namiki Toys, il bello del gioco Namiki Toys, all in good fun
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Pineider 1949 La cifra dello stile Style by numbers
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Visconti Michelangelo Richiamo all’antica Grecia The allure of ancient Greece
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Delta Titanio di nome e di fatto Titanium by name and nature
l’altra CoVEr Faber-Castell The Pen of The Year 2011 Una promessa di longevità A promise of long life
ProtaGoNisti - PEN PEOPLE 34 37 40
Kaweco Passione da collezionisti A collector’s passion Pelikan/Porsche Design Designing style Progettare lo stile Omas Al ritmo lento della qualità The slow pace of quality
CUriositÀ - CURIOSITIES FOR COLLECTORS 44 48
Il sogno americano di Aikin-Lambert Aikin Lambert’s American dream Una bomba di grafite A masterpiece in graphite
PEN FRIENDS 52
Sgarbi e le protesi poetiche Sgarbi and his poetic prosthesis
EVENti - EVENTS 55 58
Alla mostra scambio per “vivere” le penne A show for living and breathing pens Per la cartoleria è buona la prima Right first time for stationery
liFEstYlE 60 61 62 64
Noomi Per donne di carattere For women with character Cuervo y Sobrinos Fifties mon amour A.G. Spalding & Bros. Sempre american style Timeless American style Finis Terrae Appunti di viaggio Travel notes
all’iNCaNto - UNDER THE HAMMER 65
Si amplia il panorama Broadening horizons
CartoliNE - POSTCARDS 66
Scene dall’alba del mondo From the dawn of time 3
NEWs
Rendez-vous del lusso All’esordio della primavera Basilea dà il consueto avvio a Baselworld, fiera di riferimento per le categorie orologi e gioielli Alberto Guidovich
Al momento di dare alle stampe questo numero di Penna, Baselworld, l’appuntamento fieristico più importante per i settori dell’orologeria e della gioielleria, è alle porte. Grande è l’attesa per l’evento che dal 24 al 31 marzo attrarrà in Svizzera, a Basilea più di 1.800 espositori e oltre 100.000 operatori giunti da ogni angolo del pianeta. E il trend pare destinato a salire anche nei prossimi anni, grazie anche alla solerte costruzione di nuovi padiglioni, attualmente in corso. Saranno presenti tutti i brand più importanti delle rispettive categorie, che in molti casi lanceranno proprio in questa circostanza i loro nuovi prodotti. Solo per citare un esempio, Hublot presenterà durante Baselworld il suo nuovo segnatempo Masterpiece Collection MP-01, lussuoso tributo alla parigina Place Vendôme e alla sua celeberrima colonna. A eccezione del 31 marzo, giorno in cui Baselworld chiuderà alle 16, la fiera sarà visitabile dalle ore 9 alle 18. Il biglietto giornaliero costa 60 franchi svizzeri (45 euro); è inoltre acquistabile un ticket valido dal primo all’ultimo giorno dell’evento al prezzo di 150 franchi (113 euro). Per ulteriori informazioni pratiche – come raggiungere la fiera ecc.– consigliamo di consultare l’esaustivo sito internet della manifestazione www.baselworld.com.
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A rendezvous with luxury With the arrival of spring in Basel, it’s time for Baselworld, the benchmark event for watches and jewelry As this edition of Penna goes to print, Baselworld, the most important trade fair for the watch and jewelry industries, is about to open its doors. Expectations are running high for the event, which between March 24 and 31, will attract over 1,800 exhibitors and over 100 thousand attendees from all over the world to Basel, Switzerland. And numbers are set to increase in coming years, with a new exhibition hall currently under construction. This year’s event will showcase all the most important names in both the watch and jewelry sectors, many of whom will be using Baselworld as the backdrop for launching their latest products. Hublot, for example, will be launching its new Masterpiece Collection MP-01 timepiece, a luxurious tribute to Paris’ Place Vendôme and the Vendôme Column. Apart from March 31, when the doors will close at 4 p.m., Baselworld will be open between 9 a.m. and 6 p.m. daily. A day ticket costs 60 Swiss francs (62 dollars), while a pass for every day of the event is 150 francs (156 dollars). For further information, go to the comprehensive event website at www.baselworld.com.
NEWs
Scoprire l’affascinante universo della calligrafia
Delta riunisce l’Italia Nord e Sud idealmente riuniti da Delta che ha organizzato in dicembre due eventi geograficamente distinti: i titolari dell’azienda Ciro Matrone, Nino Marino e Luigi Muscente, insieme al direttore commerciale Salvatore Di Maio, hanno voluto presentare le loro più recenti produzioni presso due prestigiosi punti di vendita, la cartoleria Tecnica di Gianluca Vinciguerra a Salerno e Mazza Stilografiche di Antonella Mazza a Milano. Un modo per incontrare clienti e collezionisti, ma soprattutto per far vedere in anteprima l’edizione limitata dedicata al 150° anniversario dell’unità d’Italia.
Delta reunites Italy Delta reunited northern and southern Italy in December when it organized two events at opposite ends of the peninsula. The company owners, Ciro Matrone, Nino Marino, and Luigi Muscente, and sales manager, Salvatore Di Maio, showcased their latest product lines at two prestigious stores: Gianluca Vinciguerra’s stationery outlet Tecnica in Salerno and Antonella Mazza’s Mazza Stilografiche pen store in Milan. This was a great way for them to meet customers and collectors, but also to show off the brand new limited edition pen dedicated to the 150th anniversary of the unification of Italy.
www.pennamagazine.com entra nel sito e scopri
Penne moderne - Stilografiche storiche - Edizioni limitate Protagonisti - Curiosità - Appuntamenti - Biblioteca
e altro ancora
Delle tante attività e corsi organizzati in diverse città dall‘Associazione Calligrafica Italiana, segnaliamo qui per la sua particolare originalità l‘iniziativa “Biciclettering”, che si terrà a Milano domenica 8 maggio. In questo vero e proprio safari urbano su due ruote il docente James Clough guiderà i partecipanti (muniti di bicicletta e macchina fotografica) alla scoperta d’iscrizioni e altre manifestazioni alfabetiche di tutte le epoche, riportate su monumenti, insegne di negozi, tombini ecc. La quota di partecipazione ammonta a 35 euro (le iscrizioni devono avvenire entro il 27 aprile). Ulteriori informazioni sul sito www.calligrafia.org.
Discovering the fascinating world of calligraphy Just one of the many activities and courses organized by the Italian Calligraphic Association around the country, “Biciclettering” promises to be a particularly interesting event. Scheduled for Sunday, May 8, in Milan, lecturer James Clough will take participants on a two-wheeled urban safari (remember to bring your own bike and a camera) to discover writing from every age on Milan’s buildings, shop signs, manhole covers, and everywhere else. The participation fee is 35 euros and registrations must be received by April 27. Further information is available at www.calligrafia.org. 5
NEWs
Orologi&Charme torna a Torino
CALENDAR 14th Alpe Adria Pen Show Trieste March 27, Trieste Nh Hotels Trieste (www.nh-hotels.it) Phone +39 040.371678 penshow@ttc.it Roma Pen Show April 3, Rome Chiesa Sant’Andrea delle Fratte www.caprafico.com/rome-2011 Great Southestern Pen Show April 8-10, Atlanta Crowne Plaza Hotel www.atlantapenshow.com Cologne Pen Show April 9, Cologne Ruder – und Tennisclub Germania www.collectiblestars.de International Florence Pen Show April 17, Florence Phone +39 055.7398731 - +39 055.214970 - +39 333.8175873 Chicago Pen Show May 13-15, Chicago Westin O’Hare Hotel, Rosemont, IL www.chicagopenshow.com Raleigh Pen Show June 3-5, Cary Embassy Suites Hotel, Cary, NC www.raleighpenshow.com
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È scoccata l’ora dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Come già nel 1861, Torino torna a essere la capitale delle celebrazioni. Un contesto ideale per la 2° edizione di Orologi&Charme, dal 20 al 22 maggio nei prestigiosi Saloni dei Principi di Piemonte. Dopo il successo della passata edizione, che ha registrato oltre 3.300 visitatori, la manifestazione ripropone il medesimo format: una sola vetrina espositiva per azienda in modo da dare omogeneità e visibilità a tutte le maison presenti. Al secondo piano il salone dell’orologeria, mentre il foyer del Salone delle Feste ospiterà l’Accademia della scrittura. Il primo piano sarà dedicato invece allo Charme: si spazierà dall’abbigliamento ai tessuti, dai profumi ai vini. Il tutto naturalmente nel segno dell’eccellenza.
Orologi&Charme returns to Turin This year marks the 150th anniversary of Italian unification. And just like 1861, Turin will again be the center for the celebrations. This makes it the ideal setting for the second Orologi&Charme exhibition, scheduled for May 20–22 in the rooms of the prestigious Principi di Piemonte hotel. After the success of the last show, which was seen by more than 3,300 visitors, the event will retain its format of just one display case per company so as to give equal visibility to all exhibitors. Watches will be on display on the second floor, while the foyer of the Salone delle Feste will host the Academy of Writing. The Charme section will be on the first floor, featuring products as diverse as apparel, textiles, perfumes, and wines. And, of course, nothing but the finest will be on show.
Paperworld mette in mostra idee e novità “Boldy fusion”, “serene simplicity” e “charming souvenir”. Ecco le tre tendenze stilistiche indicate da Paperworld, la manifestazione di Francoforte per la cartoleria, la scrittura e l’ufficio, svoltasi dal 29 gennaio all’1 febbraio. A Paperworld le tendenze sono da tempo un highlight insostituibile e il trendshow un vero polo d’attrazione per i visitatori. Qui vengono forniti i suggerimenti per la presentazione dei prodotti nel punto di vendita e per l’allestimento delle vetrine e qui i product developer possono trarre ispirazioni per la creazione delle novità (tutte le news su paperworld-insider.com e facebook.com/paperworld).
Paperworld showcasing new ideas and products Boldy Fusion, Serene Simplicity, and Charming Souvenir were the names of the three key style trends on show at Paperworld, the Frankfurt event dedicated to stationery, writing, and office products, which took place from January 29 through February 1. Showcasing the latest industry directions has always been a cornerstone of Paperworld, and its Trend Show is a real magnet for visitors. The event offers ideas for product displays in stores and retail windows, and it attracts product developers on the lookout for new inspiration. The latest news on the event is available at paperworld-insider.com and facebook.com/paperworld.
Elmo & Montegrappa S.p.A. Via CĂ Erizzo, 43/45 - 36061 Bassano del Grappa (VI) - Italia Tel. 0424 522232 - E-mail: info@montegrappa.com www.montegrappa.com BRUCE LEEÂŽ is a registered trademark of Bruce Lee Enterprises, LLC. The Bruce Lee name, image, likeness and all related indicia are intellectual property of Bruce Lee Enterprises, LLC. All Rights Reserved. www.brucelee.com.
Dedicata a chi ha talento In occasione del ventennale della Patron of Art Edition, Montblanc dedica una penna a Mecenate, lo scopritore e il sostenitore degli artisti per antonomasia Alberto Gerosa
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iN CoPErtiNa - COVER PEN
A partire dal 1992 Montblanc rende annualmente omaggio al fenomeno del mecenatismo. Ciò avviene attraverso il “Montblanc de la Culture Arts Patronage Award”, premio culturale che la maison conferisce in numerosi paesi ai mecenati di oggi. In concomitanza di tale evento Montblanc realizza inoltre gli esclusivi strumenti da scrittura della Patron of Art Edition, dedicati ogni anno a un diverso benefattore di letterati, musicisti e artisti figurativi nel corso dei millenni. Tra essi figurano Alessandro Magno, Papa Giulio II, Lorenzo de’ Medici e molti altri personaggi che hanno favorito lo sviluppo della cultura. È tuttavia il nobile romano Gaio Cilnio Mecenate a impersonare più di tutti, quasi archetipicamente, un simile ruolo. Non a caso è il suo nome che nei secoli è venuto a identificarsi con la funzione del protettore degli artisti, indipendentemente dalle nazionalità e dalle epoche. In vista del 20° anniversario della Patron of Art Edition, la scelta di Montblanc per la sua nuova stilografica non poteva pertanto cadere su figura migliore del colto e ricchissimo consigliere dell’imperatore Augusto, protettore di Orazio e Virgilio. La penna “Gaius Maecenas”, prodotta in due versioni, entrambe a tiratura limitata, è un vero e proprio “classico”, nel senso più letterale del termine: il modello più prezioso, disponibile in 888 esemplari, s’impone sia per il fusto in autentico marmo, scanalato alla stessa maniera delle colonne dei templi romani, sia per la lavorazione scheletrata del cappuccio in oro massiccio, sul quale prende forma il primo verso latino di
Dedicated to talent To mark the twentieth anniversary of the Patron of Art Edition, Montblanc is dedicating a pen to Maecenas, perhaps the greatest ever champion of artists Every year since 1992, Montblanc has paid tribute to great patrons of the arts through its Montblanc de la Culture Arts Patronage Award, which has had recipients all over the world. In conjunction with this event, Montblanc also releases an exclusive writing instrument. Dubbed the Patron of Art Edition, every year the pen is dedicated to great supporters of authors, musicians, and visual artists from across the millennia, including the likes of
Alexander the Great, Pope Julius II, Lorenzo de’ Medici, and many others. It was probably the noble Roman Gaius Cilnius Maecenas who best embodied the spirit of arts patronage. Over the centuries, his name has become a synonym for “patron of the arts,” regardless of nationality or era. With the Patron of Art Edition now celebrating its 20th anniversary, Montblanc couldn’t have made a more apt dedication than to this highly edu-
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La scheda/Specifications Produttore Montblanc Anno di produzione 2011 Numero esemplari 888 per la versione in marmo; 4.810 per quella in lacca Materiali marmo, oro massiccio 750 e madreperla per l’edizione “Gaius Maecenas 888”; lacca marmorizzata, argento puro 925 e resina bianca per l‘edizione “Gaius Maecenas 4810” Decorazioni motivi ornamentali della classicità sul fusto e sulle rifiniture; clip a forma di daga; riproduzione di moneta romana recante il ritratto di Mecenate sul fondello. Scritte latine sul cappuccio (realizzate con lavorazione scheletrata nell’edizione “888”) e sull’anello inferiore dello stesso Pennino in oro 18 kt per l’edizione “888”; rodiato in oro 18kt per l’edizione “4810”. I pennini di entrambe le edizioni sono decorati con corone di lauro e con la data in numeri romani “MMXI” Sistema di caricamento a stantuffo Prezzo 7.500 euro per l’edizione “888”; 2.000 euro per l’edizione “4810”
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un’ode composta da Orazio come segno di gratitudine nei confronti di Mecenate. L’anello all’estremità inferiore del cappuccio reca l’incisione “Gaius Cilnius Maecenas”, realizzata negli inconfondibili caratteri della scrittura maiuscola romana, mentre quello superiore è adorno di una corona d’alloro, le cui foglie sono state rese con tocco particolarmente delicato ed elegante. In perfetta sintonia con le altre soluzioni stilistiche adottate, l’emblema Montblanc che corona il cappuccio è in madreperla, la clip ha le fattezze di una daga romana, le rifiniture presenti sul fusto, anch’esse in oro massiccio, sono abbellite da ulteriori motivi decorativi caratteristici dell’arte classica. Il fondello di forma conica reca alla sua base la ri-
produzione di un’antica moneta romana, con il ritratto di Mecenate. Il pennino in oro 18 kt, è impreziosito da numerose incisioni, tra le quali spiccano una corona di lauro e la data incisa in numeri romani MMXI, a suggello dell’anno di produzione di questa eccezionale stilografica. La seconda versione, realizzata in 4.810 esemplari, presenta pressoché i medesimi stilemi, su materiali diversi: in questa versione il corpo della penna è in lacca marmorizzata, il cappuccio e gli anelli sono in argento puro 925. È inoltre assente la lavorazione scheletrata, sebbene l’ode oraziana campeggi sul cappuccio in modo peraltro non meno suggestivo. Il pennino è rodiato in oro 18 kt mentre l’emblema Montblanc è questa volta in resina bianca.
La scheda/Specifications
Manufacturer Montblanc Year of production 2011 Number of pieces 888 marble pens, 4,810 lacquer pens Materials marble, solid 18K gold and mother-of-pearl on the Gaius Maecenas 888 edition; marbled lacquer, 925 sterling silver and white resin on the Gaius Maecenas 4810 edition Decorative work Classical motifs on barrel and trim, dagger-shaped clip, reproduction Roman coin with portrait of Maecenas on the barrel end, and Latin writing on cap (on overlay on 888 edition) and lip band Nib 18K gold on 888 edition, rhodium-plated 18K gold on 4810 edition. Both versions decorated with laurel wreaths and the year “MMXI.” Filling system piston-filler Price 888 edition 7,500 euros, 4810 edition 2,000 euros
cated and wealthy advisor to Emperor Augustus, the patron of Horace and Virgil. The Gaius Maecenas pen, available in two limited edition versions, is a classic in the truest sense of the word. The deluxe model, limited to 888 pieces, has a marble barrel with fluting in the style of the columns found in Roman temples with a solid gold overlay on the cap that traces out the first verse of an ode, in Latin, by Horace praising Maecenas. The band on the cap lip is engraved “Gaius Cilnius Maecenas” in Roman capitals, while the band near the cap top features a laurel wreath, whose leaves have been depicted with particular elegance and delicacy. In perfect harmony with the other decorative work, the Montblanc logo on the cap top is made of mother of pearl, the clip is styled after a Roman dagger, and the solid gold trim on the barrel is adorned with typically classical decorations. The bottom of the tapering barrel end features the image of an ancient Roman coin with a portrait of Maecenas. There are abundant chased designs on the 18-karat gold nib, including a laurel wreath and the year MMXI
in Roman numerals, indicating the year of production of this unique fountain pen. The second version, limited to 4,810 pieces is stylistically almost identical but crafted of different materials, with a marbled lacquer body and the cap and bands in 925 sterling silver. While it doesn’t have the overlay, the ode by Horatio on the cap is no less impressive. The nib is rhodium-plated 18-karat gold, while on this version the Montblanc logo is white resin.
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Sotto il segno del Toro Omas dedica un’edizione certificata a Lamborghini, casa automobilistica con la quale condivide la passione per il design e l’innovazione Alberto Gerosa
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limitEd EditioN
È un connubio naturale, quasi voluto da una logica necessaria, quello che si è recentemente creato tra Omas e Automobili Lamborghini. Non sono infatti poche le somiglianze nel dna delle due aziende: entrambe nate dall’estro creativo di due personalità forti e innovative (Ferruccio Lamborghini e Armando Simoni), ambedue situate e storicamente legate al capoluogo emiliano o alle sue immediate vicinanze. Ma soprattutto entrambe vessillo per i rispettivi ambiti di produzione del design italiano, con la sua eleganza frutto del perfetto equilibrio di tradizione e modernità. I modelli Lamborghini, dal leggendario Miura lanciato negli anni ‘60 in collaborazione con il celebre designer Bertone fino alle ultime vetture supersportive scaturite dalla simbiosi tra l’azienda di Sant’Agata Bolognese e la tedesca Audi, costituiscono vere e proprie pagine da antologia per una storia ideale del design. Allo stesso modo, le penne realizzate dalle Officine Meccaniche Armando Simoni, quali la linea dodecaedrica e il modello 360, hanno durevolmente influenzato l’intero panorama della produzione di strumenti da scrittura. Non può dunque destare meraviglia il fatto che proprio a Lamborghini, azienda peraltro aperta alla filosofia della brand extension, sia dedicata una nuova serie di ergonomici e innovativi strumenti da scrittura di Omas. L’Edizione Certificata “Automobili Lamborghini by Omas” contempla stilografiche e roller dall’inconfondibile sagoma del già citato modello 360 a sezione triangolare e dotate di un pratico sistema di
Raging bull Omas dedicates a certified edition to Lamborghini, a car manufacturer with whom it shares a passion for design and innovation The recent joining of forces between Omas and Lamborghini is a natural fit, one that’s almost required by logic. The DNA of the two companies has more than a few things in common. Both were established by men known for their strong personalities, and innovative and creative flair (Ferruccio Lamborghini and Armando Simoni) and both are located in Bologna, with strong historical ties to the capital. But in particular, both are leaders in their respective fields of Italian design, with their elegant creations the product of a perfect balance of tradition and modernity. From the legendary Miura, created in the 1960s in collaboration with the designer Bertone, through the latest supercars, the fruit of a cross-pollination with German firm Audi, Lamborghini motorcars have written whole pages of the design history book. In the same way, the pens made by Officine Meccaniche Armando Simoni, such as its twelve-sided designs and the 360 model, have permanently changed the way we see writing instruments today. It was therefore no surprise when Lamborghini – which has long been open to the strategy of brand extension – should put its name on a new collection of ergonomic, innovative writing instruments from Omas. The “Automobili Lamborghini by Omas” certified edition includes fountain pens and rollerballs with the unmistakable lines of the Omas 360, with its triangular
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La scheda / Specifications Nome Automobili Lamborghini by Omas Produttore Omas Anno di produzione 2010 Numero esemplari 3.888 stilo nere, 3.888 stilo bianche, 3.888 roller neri, 3.888 roller bianchi Materiali resina di cotone e rutenio Decorazioni incisione del logo “Automobili Lamborghini” con simbolo del toro infuriato sulla testa del cappuccio; logo Omas sulla resina del cappuccio Pennino in oro 18 kt con trattamento in rutenio; punte disponibili: EF, F, M, B Sistema di caricamento a converter/cartuccia per la stilo; per il roller, refill Omas Easy Flow Prezzo stilografica 490 euro; roller 360 euro
Name Automobili Lamborghini by Omas Manufacturer Omas Year of production 2010 Number of pieces 3,888 black fountain pens, 3,888 white fountain pens, 3,888 black rollerballs, 3,888 white rollerballs Materials cotton resin and ruthenium Decorative work “Automobili Lamborghini” and raging bull logo engraved on cap top, Omas logo on resin cap Nib ruthenium-plated 18K gold, available in EF, F, M, B Filling system fountain pen converter/cartridge, rollerball Omas Easy Flow refill Price fountain pen 490 euros, rollerball 360 euros
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chiusura a baionetta. I materiali impiegati sono resina di cotone per il fusto e il cappuccio della penna e rutenio per le finiture. Le colorazioni disponibili sono nera oppure bianca: si tratta infatti dei colori corporate di Lamborghini e in particolare delle tonalità di bianco e nero specifiche delle vernici utilizzate dalla casa automobilistica per i suoi bolidi. La testa del cappuccio reca l’incisione della scritta “Automobili Lamborghini”, sotto la quale è riprodotto il simbolo dell’azienda di S. Agata: il celebre toro infuriato, marchio e nel contempo autentico leitmotiv delle vetture Lamborghini, quasi tutte recanti il nome di leggendari tori da corrida, da Islero a Diablo, da Murcielago a Reventon e allo stesso Miura. Sulla resina del cappuccio è invece inciso il logo di Omas. Sia il pennino della stilografica, in oro 18 kt, sia il puntale del roller sono stati realizzati con trattamento in rutenio, accorgimento che garantisce particolare omogeneità tra queste componenti e le altre finiture della penna. Per ogni tipologia e colore di questa edizione certificata sono stati prodotti 3.888 esemplari: a tale cifra corrisponde infatti la somma delle date di fondazione di Omas (1925) e Automobili Lamborghini (1963). Un connubio che le due aziende hanno voluto confermato anche dall’aritmetica.
shape and practical bayonet closure system. The pen has a cotton resin barrel and cap, while the trim is ruthenium. Black and white versions are available, that is, the corporate colors of Lamborghini. And the colors are the same as the paint used by the firm on its racing cars. The cap top is engraved “Automobili Lamborghini,” under which is the company logo: the instantly recognizable raging bull. More than a logo, the bull is a kind of leitmotif of the Lambor ghini brand, with so many of its cars named after legendary fighting bulls, including the Islero, Diablo, Murcielago, Reventón, and the Miura. The resin cap top is engraved with the Omas logo. Both the 18-karat gold fountain pen nib and the writing tip of the rollerball are ruthenium plated so that they reflect the finish of the other trim. Each pen type and color is limited to 3,888 pieces, this figure representing the sum of the years of foundation of Omas (1925) and Lamborghini (1963).
limitEd EditioN
Omaggio al dragone delle arti marziali La collezione Dragon 2010 Bruce Lee di Montegrappa si distingue per la preziosità dei materiali impiegati e la varietà delle versioni disponibili Christian Carosi
Appartiene all’anno scorso l’ultima collezione di penne Montegrappa della serie Icons, dedicata ai personaggi più famosi del mondo. Dopo il tributo a Muhammad Alì, spetta all’edizione limitata Dragon 2010 Bruce Lee colpire l’immaginario dei collezionisti con la ricchezza della sua storia, la preziosità dei materiali impiegati e la varietà delle versioni disponibili. La scelta di dedicare una penna speciale al personaggio il cui nome si lega indissolubilmente ai film di arti marziali, giudicato dal Time Magazine una delle 100 persone più influenti del XX secolo, è anche l’occasione per ricordare un precedente modello datato 1995, la Dragon: quindici anni fa, infatti, Montegrappa realizzò un’analoga 16
edizione composta da 1.912 pezzi in celluloide nera madreperla e argento sterling 925, cui si aggiunsero 100 stilografiche in oro 18 kt. Il numero di esemplari voleva ricordare la data di fondazione dell’azienda, ma allo stesso tempo segnava l’anno in cui il drago fu scelto come simbolo nazionale della Cina. Da qui un omaggio all’incontro tra la cultura occidentale e quella orientale, che viene riproposto oggi ricordando il 70° anniversario della nascita di Bruce Lee, soprannominato “Il Drago” perché nato nel giorno e nell’ora di riferimento a questa figura secondo l’oroscopo cinese. La nuova versione, come dicevamo, è molto simile alla precedente, ma si distingue per il particolare colore rosso con venature nere, una variazione nel design
della clip, il dettaglio della coda del drago sul fusto e la testina del cappuccio su cui spicca il simbolo yinyang. Resta invariato il fascino dei draghi finemente cesellati in argento o oro (secondo le versioni) che avvolgono con le loro spire il fusto e il cappuccio di ciascun modello, ma entrano in gioco le varianti offerte con l’inserimento di pietre preziose che fanno brillare gli occhi del mitico animale: sono proposte, infatti, tre edizioni speciali, ciascuna composta di 8 stilografiche e 8 roller, arricchite di diamanti neri, rubini o smeraldi. A completamento dell’icona, sul pennino in oro 18 kt è stata incisa la sagoma di Bruce Lee nella sua famosa posa di combattimento: gamba e braccio protesi, sospeso in aria nell’atto di colpire l’avversario.
La scheda / Specifications
Nome Dragon 2010 Bruce Lee Produttore Montegrappa Anno di produzione 2010 Numero esemplari 2.010 Materialicorpo e cappuccio in celluloide rossa con venature nere; sovrastruttura in oro o argento, secondo le versioni Pennino in oro 18 kt disponibili unicamente in punta M Sistema di caricamento a stantuffo Prezzo stilografica in argento 3.500 euro; roller in argento 3.200 euro; stilografica in oro 33.900 euro; roller in oro 36.400 euro; stilografica in oro con diamanti neri, 51.900 euro; roller in oro con diamanti neri, 54.400 euro; stilografica in oro con smeraldi 67.500 euro; roller con smeraldi 70.000 euro; stilografica in oro con rubini 49.900 euro; roller in oro con rubini 52.400 euro; set in oro con diamanti 199.000 euro
Name Dragon 2010 Bruce Lee Manufacturer Montegrappa Year of production 2010 Number of pieces 2,010 Materials barrel and cap in red celluloid with black veining, gold or silver overlay (depending on version) Nib 18K gold, M width only Filling system piston-filler Price silver fountain pen 3,500 euros, silver rollerball 3,200 euros; gold fountain pen 33,900 euros, gold rollerball 36,400 euros; gold fountain pen with black diamonds 51,900 euros, gold rollerball with black diamonds 54,400 euros; gold fountain pen with emeralds 67,500 euros, gold rollerball with emeralds 70,000 euros; gold fountain pen with rubies 49,900 euros, gold rollerball with rubies 52,400 euros; gold set with diamonds 199,000 euros
Homage to the dragon of martial arts Precious materials and a large selection of different versions make Montegrappa’s Dragon 2010 Bruce Lee an exceptional pen It was last year that Montegrappa released its previous collection of pens in its Icons series, dedicated to the world’s most famous people. After the Muhammad Ali, it’s now up to the limited edition Dragon 2010 Bruce Lee to again spark the imagination of collectors with its precious materials and the variety of versions available. Dedicating a pen to a person whose name is forever linked to martial arts films – and considered by Time magazine to be one of the 100 most influential people of the 20th century – has served as an opportunity for Montegrappa to revisit its 1995 model, the Dragon. This pen was a limited edition of 1,912 pieces in mother-of-pearl black celluloid and 925 sterling silver, and a further 100 fountain pens crafted out of 18-karat gold. The number of pieces was given by the date the company was established but also marked the year when the dragon was chosen as the national symbol of China. This coming together of the Western and Eastern cultures has been reinterpreted to mark the 70th anniversary of the birth of Bruce Lee, whose nickname was the Dragon based on his time of birth according to the Chinese horoscope. The new model is very similar to the original but is red with black veining. It also has a different clip design, a different dragon tail design on the barrel, and a yin and yang symbol on the cap top. The finely chased dragons in silver or gold (depending on the version) that coil around the barrel and cap retain all their original appeal. But there are also three special editions on which the dragon’s eyes are set with sparkling precious stones. These editions, limited to just eight fountain pens and eight rollerballs each, feature black diamonds, rubies, or emeralds. The profile of Lee delivering a high kick, with his fist and foot extended, is engraved on the 18-karat gold nib.
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Tributo ai velocisti degli idrovolanti Pecorari ha realizzato la collezione VRossa - 24 esclusive penne a sfera - per celebrare i piloti del Reparto Alta Velocità della Regia Aeronautica Christian Carosi
Bellezza e funzionalità si mescolano nel design di questa penna commemorativa di un’epoca in cui gli idrovolanti erano protagonisti dei cieli. Le sue linee aerodinamiche s’ispirano, infatti, alla fusoliera degli aerei anni ’30, impegnati in una costante sfida di velocità per raggiungere record di livello internazionale. Seguendo la propria passione per il volo e la velocità, Mirco Pecorari, ti18
tolare di aircraftstudiodesign, una società che si occupa di design aeronautico (forme di esterni, interni, livree ecc.), ha portato a termine un ambizioso progetto: realizzare in titanio da barra piena una collezione di 24 esclusive penne per celebrare gli altrettanti piloti del Reparto Alta Velocità della Regia Aeronautica, che a partire dal 1928, su volontà di Italo Balbo, si allenavano sul Lago di
Garda a bordo degli idrovolanti Macchi M52 e M72. Il nome prescelto deriva dal distintivo riservato a questi velocisti (un’aquila con la lettera V rossa al centro), che per potersene fregiare dovevano superare i 500 km/h su una base tracciata con piloni. Grandi imprese, come il raggiungimento del primato imbattuto di 709,209 km/h toccati da Francesco
La scheda / Specifications Nome VRossa Produttore Pecorari Anno di produzione 2010 Numero esemplari 23 penne a sfera Materiali titanio Finiture lucidatura a mano Decorazioni inserti laccati e rivetti che ricordano le fusoliere degli aeroplani; il numero di serie e il logo VRossa sono incisi a sinistra o a destra, in base all’utilizzatore (destrorso o mancino). Confezione in lamiera di ottone rivestito con pelle di vacchetta conciata vegetale cucita a mano Prezzo 14.000 euro
Name VRossa Manufacturer Pecorari Year of production 2010 Number of pieces 23 ballpoints Materials titanium Finish hand polished Decorative work riveted lacquer inserts recalling the fuselage of the aircraft, serial number and VRossa logo engraved on the left or right side, depending on whether the purchaser is right or left handed Packaging brass lined with hand-stitched vegetable tanned cowhide Price 14,000 euros
A tribute to seaplane pilots Pecorari has created the VRossa collection of just 23 very exclusive ballpoints as a tribute to the pilots of the High Speed Squadron of the Italian Air Force Beauty and functionality combine in this new pen that commemorates a time when seaplanes were the kings of the skies. Its aerodynamic lines are based on the fuselage of the 1930s aircraft that were constantly being pushed to set new international speed records. Pursuing his passion for flying and speed, Mirco Pecorari, owner of aircraftstudiodesign, has now completed this ambitious project, producing, from a solid bar of titanium, a collection of 24 exclusive pens that celebrate the 24 pilots of the High Speed Squadron of the Italian Air Force, which began training flights in 1928 over Lake Garda in Macchi M52 and M72 seaplanes. The pen‘s name comes from the badge word by these speed demons, which depicted an eagle with a red (rossa) “V” at the center. To qualify to wear the badge meant exceeding 500 kilometers per hour (310 mph) on a course marked out by pylons. Major achievements, such as Francesco Agello’s unbeaten record of 709.209 kilometers per hour (440.682 mph), have been brought back to life by the VRossa pen, created by precision craftsmen in the Italian city of Modena. And every detail deserves attention, from the clip on the barrel to the hand lacquering and the rivets applied using techniques normally reserved for quality watch making.
Agello, tornano a rivivere nella fusoliera della VRossa realizzata da artigiani modenesi specializzati nella meccanica di precisione: ogni dettaglio merita attenzione, dalla clip integrata al fusto, alla laccatura a mano, fino ai rivetti applicati con tecniche di alta orologeria. Molto particolare il sistema di chiusura del cappuccio che impiega un meccanismo diffuso in aviazione per l’aggancio e sgancio rapido dei portelli e dei pannelli esterni. Il corpo della penna ospita due ganci imperniati a un supporto, che grazie alla precisa taratura permettono l’innesto rapido del cappuccio e il rilascio solo con la pressione contemporanea su entrambi i lati. Molto curata anche la scatola a corredo delle penne: si tratta di un corpo in lamiera di ottone rivestito in pelle di vacchetta conciata vegetale con color rosso corsa e cucita a mano. La struttura è corredata da 20
due testate di avional (allumino aeronautico) fresate dal pieno in cui trovano alloggio i pistoni rivestiti con la stessa pelle dell’involucro che, spinti da molle, tengono sospesa la penna tra punta e code al centro della scatola stessa. Un ultimo particolare degno di nota è la personalizzazione della penna in base alle caratteristiche dell’acquirente: se questi è mancino, l’incisione del logo e del numero di serie è fatta eseguire sul lato opposto alla norma, in modo che sia sempre visibile quando si scrive.
A real highlight is the special cap closure system, based on the mechanism used on planes for securing doors and outside panels. The body of the pen has two hooks that, thanks to precision engineering, snap onto the cap, only releasing it when you push simultaneous on both sides. A great deal of attention has also gone into the case, which has a brass shell lined with handstitched vegetable tanned cowhide in racing red. The case has two “cylinder heads” milled from solid pieces of avional (a high strength aluminum alloy used in aircraft), whose “pistons,” lined with the same leather as the interior, are spring loaded and hold the pen suspended by either end in the case. The pen can also be personalized so that if the purchaser is left handed, the logo and serial number will appear on the opposite side so they’ always visible when writing.
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Esemplari di razza Krone Stingray Limited Edition utilizza come rivestimento la pelle del pesce romboidale, come si faceva nella Francia del ‘700 per impreziosire gli oggetti Christian Carosi
Gioca sul contrasto tra la lucentezza dell’argento e il ruvido calore della pelle di razza la nuova proposta a marchio Krone. Stingray Limited Edition è una collezione composta di 576 esemplari (288 stilografiche e 288 roller) che ripropone in modo particolarmente lussuoso uno stile in voga nella Francia del Settecento, quando questo rivestimento naturale veniva utilizzato per impreziosire oggetti di valore. La pelle del sinuoso abitante degli abissi ha caratteristiche molto particolari: infatti, la razza è un pesce cartilaginoso privo di ossatura ed è la sua epidermide a svolgere la funzione di struttura portante; i grani che la compongono 22
formano una specie di mosaico e hanno la struttura di un nostro dente (ricoperto di smalto) che ne determina una sorprendente durezza e una resistenza all’usura del tempo. Per questo motivo e per la caratteristica aderenza al tatto, anche i samurai giapponesi utilizzavano la pelle di razza per ricoprire l’impugnatura delle loro spade (katane) e rifinire le armature per renderle più eleganti. Sulle penne della collezione Stingray, la pelle di razza si presenta in tre colorazioni per coprire il cappuccio ed è circondata da diamanti sul vertice e sull’anello centrale come a voler rievocare i mari tropicali da cui l’animale è stato tratto.
Le combinazioni previste (ciascuna di esse è composta di 576 pezzi) sono Beluga (colore nero con diamanti neri), Sable (marrone con diamanti cognac) e Bermuda (rosa con brillanti bianchi). Il fusto in argento 925 è stato cesellato dagli artigiani di Krone con particolari fantasie decorative, anche per distinguere la Limited Edition dalla preesistente linea Stingray Couture Pens, che ha il fusto liscio e pietre meno preziose dei diamanti. Le stilografiche della collezione dispongono, come ci ha abituati Krone, di sistema di caricamento a converter o cartuccia e pennino disponibile in tre formati: F, M e B.
La scheda / Specifications Nome Stingray Limited Edition Produttore Krone Anno di produzione 2010 Numero esemplari 288 stilografiche e 288 roller in tre varianti: Beluga (colore nero con diamanti neri), Sable (marrone con diamanti cognac) e Bermuda (rosa con brillanti bianchi) Materiali argento 925 Finiture cappuccio rivestito con pelle di razza conciata Decorazioni sulla vera del cappuccio e sul vertice sono incastonati dei piccoli diamanti Pennino in tre formati: F, M e B Sistema di caricamento a cartuccia o converter Prezzo stilografica Beluga 4.875 dollari, Bermuda 4.775 dollari, Sable 4.475 dollari; roller Beluga 4.775 dollari, Bermuda 4.675 dollari, Sable 4.375 dollari Name Stingray Limited Edition Manufacturer Krone Year of production 2010 Number of pieces 288 fountain pens and 288 rollerballs in three styles: Beluga (black leather with black diamonds), Sable (brown with cognac diamonds), Bermuda (pink with white diamonds) Materials 925 sterling silver Finish cap wrapped in stingray leather Decorative work cap band and top set with small diamonds Nib F, M, B Filling system cartridge or converter Price fountain pens: Beluga 4,875 dollars, Bermuda 4,775 dollars, Sable 4,475 dollars; rollerballs: Beluga 4,775 dollars, Bermuda 4,675 dollars, Sable 4,375 dollars
Stingray leather Krone Limited Edition Stingray comes wrapped in stingray leather, a decorative technique much in vogue in 18th century France The latest offering from Krone combines the sheen of silver with the rough surface of stingray leather. Dubbed Stingray Limited Edition, the collection is limited to just 576 pens (288 fountain pens and 288 rollerballs) that reinterpret, in a particularly luxurious style, a decorative technique that was much in vogue in 18th century France, when this natural material was used to add beauty to many valuable objects. The skin of this inhabitant of the deep has very unusual characteristics. The stingray is a cartilaginous fish – that is, it has no bones – whose skin acts as part of its body’s supporting structure. The grain of the leather resembles a kind of mosaic, with a structure almost like human teeth, making it extraordinarily hard wearing. For this reason, and because the leather offers an excellent grip, the samurai of Japan used it for the hilts of their swords (katana) and to add a touch of elegance to their armor. The Stingray collection is available with three different shades of the leather on its cap. Diamonds then surround the top and base of the cap, as if recreating the tropical seas where the animal is found. There are 576 of each version available: Beluga (black leather with black diamonds), Sable (brown with cognac diamonds), and Bermuda (pink with white diamonds). The 925 sterling silver barrel has been chased by Krone artisans with decorative designs. This distinguishes this limited edition from the earlier Stingray Couture pens, which have a smooth barrel and less precious stones. As we’re used to from Krone, the fountain pens take a cartridge or converter and comes with a fine, medium, or broad nib. 23
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Poster di St. Moritz con eventi e sport Montegrappa dedica alla località svizzera penne realizzate in celluloide con madreperla e pigmenti naturali Alberto Guidovich
St. Moritz, celebre meta sciistica ed escursionistica dell’Engadina e da decenni punto d’incontro dell’alta società di tutto il pianeta, nonché ispiratrice di famosi artisti e scrittori, è sede dell’importante evento St. Moritz Art Masters, in occasione del quale si riuniscono annualmente artisti, critici e collezionisti. In concomitanza dell’edizione di quest’anno, svoltasi dal 27 agosto e al 5 settembre, Montegrappa ha espresso il suo tributo alla cittadina svizzera e alla sua manifestazione artistica approntando una collezione di strumenti da scrittura degna di tale circostanza. Le penne, tutte realizzate in celluloide mescolata con madreperla e pigmenti naturali, si suddividono in tre gruppi tematici, ciascuno decorato sul fusto con l’immagine, dipinta a mano dall’artista Lorena Straffi, di uno storico poster raffigurante una risorsa per lo sport e il relax offerta dalla rinomata località: The Woods, con struttura in celluloide marrone tartaruga, illustra i suoi boschi; White Turf, in celluloide rossa, è dedicata alla celebre corsa di cavalli di St. Moritz; Summer Golf, in cui è stata utilizzata celluloide color blu notte, allude alla disciplina sportiva, per la pratica della quale St. Moritz dispone di eccellenti strutture. La collezione è limitata a una tiratura di 1.856 esemplari, numero che equivale ai metri d’altitudine di St. Moritz. È inoltre prevista la produzione su commissione di ulteriori 8 penne con minuterie in diamanti e oro massiccio 18 kt, con facoltà di scelta del tema da parte del cliente.
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St. Moritz in poster art For decades, St. Moritz, the famous resort town in Switzerland’s Engadine Valley, has been a Mecca for the international jet set, as well as a source of inspiration for artists and writers. It also hosts the important St. Moritz Art Masters, an annual event that attracts artists, critics and collectors. To coincide with this year’s festival, scheduled for August 27 through September 5, Montegrappa is paying tribute to the Swiss town and this art event with a suitably impressive writing instrument collection. The pens, all crafted of celluloid mixed with mother-of-pearl and natural pigments, are divided into three themed groups. The barrel of each pen is handpainted by artist Lorraine Straffi with a different historic poster showing the sports and leisure activities offered by the resort. The Woods, in brown tortoiseshell celluloid, shows the forests; White Turf, in red celluloid, is dedicated to the town’s famous horse race; Summer Golf, made using a dark night-blue celluloid, is dedicated to the sport for which St. Moritz has such excellent facilities. The collection is limited to just 1,856 pieces – that is, the height in meters of the resort. Montegrappa is also planning to make a further eight pens on commission with solid 18-karat gold trim set with diamonds. Customers can choose the theme they prefer.
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Namiki Toys, il bello del gioco La nuova collezione della maison specializzata in penne Maki-e comprende quattro stilografiche dedicate ai divertimenti tradizionali giapponesi Alberto Gerosa
Nei tempi più antichi il gioco e le sue regole assumevano spesso la valenza di metafora e specchio dell’ordine cosmico. “L’evo è un fanciullo che gioca a dadi”: in queste oracolari parole del filosofo Eraclito è riposta la più remota e profonda saggezza della Grecia. Importanza non minore sembrano rivestire i giochi della tradizione giapponese, così ricchi di valenze rituali e propedeutici all’esercizio dell’abilità e della concentrazione ben oltre i confini di un’esperienza meramente ludica. La nuova collezione “Toys” di Namiki, che va ad ampliare la già esistente e prestigiosa gamma “Nippon Art”, coglie perfettamente nel segno, offrendo strumenti da scrittura decorati con una selezione di antichi giochi del Sol Levante dallo straordinario, quasi archetipico impatto iconico. Né d’altronde potrebbe essere più adatto il mezzo con cui Namiki veicola simili immagini e motivi: la plurisecolare tecnica giapponese di laccatura nota con il nome Maki-e. Sullo scenografico sfondo della lacca nera, le figure dei diversi giochi si stagliano lungo il fusto e il cappuccio delle quattro penne in un caleidoscopio di forme e colori. Il più antico tra questi balocchi è la koma, già diffusa nell’VIII secolo d.C.: non è altro che la trottola, divertimento non esclusivamente giapponese, che tuttavia proprio nel Sol Levante conosce una sbalorditiva moltitudine di varianti. Il cordino delle trottole raffigurato sul fusto della penna “Koma” sembra trovare una sua logica estensione nei fili cui sono legati gli aquiloni che ornano il cappuccio. La penna “Daruma Otoshi” è dedicata invece al gioco d’abilità derivante dall’omonima bambola portafortuna dall’aspetto particolare: priva di gambe e braccia, il suo volto riproduce in maniera stilizzata le fattezze del primo maestro zen, Bodhi26
dharma. Il gioco consiste nel rimuovere mediante un piccolo martello i diversi cilindretti lignei sui quali è collocata la bambola, senza far cadere quest’ultima. Le racchette di legno decorate con fiori di ciliegio e i variopinti volani che percorrono le loro traiettorie lungo il cappuccio costituiscono invece il motivo portante della penna “Hagoita”. Con le racchette così chiamate le donne giapponesi giocavano un tempo ad hanetsuki: divertimento tradizionale simile al badminton ma dotato, a differenza di quest’ultimo, di un importante risvolto rituale. Si crede infatti che aiuti a tener lontana la cattiva sorte. Da ultimo, sulla penna “Kendama” si distingue la caratteristica sagoma dell’omonimo giocattolo, giunto in Giappone in epoca relativamente tarda, intorno al XVIII secolo. Il kendama è un balocco in legno dalle forme simili a quelle di un martello; esso è collegato mediante un filo a una pallina. La prova d’abilità consiste in questo caso nel lanciare ripetutamente in aria la sfera, alloggiandola alla sua ricaduta in tutte le cavità disposte lungo la superficie del kendama. Analogamente alle penne “Nippon Art” di Namiki, anche le stilografiche della collezione “Toys” presentano un bel pennino in oro 14 kt e la tipica clip Namiki con l’estremità a forma di sfera. Espressione nel contempo di raffinatezza, erudizione e allegria, le penne “Toys” costituiscono l’approccio ideale al mondo degli strumenti da scrittura Maki-e.
Namiki Toys, all in good fun Maki-e specialist Namiki dedicates its new fountain pen collection to four traditional Japanese toys The new Toys collection from Namiki is the latest addition to its prestigious Nippon Art range. And it perfectly captures all the meaning of its theme in writing instruments with images of traditional games from the Land of the Rising Sun that have a genuine, almost archetypal, impact. And Namiki couldn’t have chosen a better medium for depicting these images and motifs than the centuries-old Japanese lacquer technique known as maki-e. Against a striking background of black lacquer, the images of the different games decorate the barrel and cap of the four pens in a kaleidoscope of colors and shapes. The oldest of these toys is the koma, that is, the spinning top, which was common as early as the eighth century AD. Of course, tops aren’t exclusively Japanese, but this country has produced a staggering variety of the toy. The array of tops on the barrel of the Koma pen is perfectly complemented by the trails of kite strings that decorate the cap. The Daruma Otoshi pen is dedicated to the game of skill played with the Daruma Doll with an unusual appearance. Also a good luck charm, the doll, which has no arms or legs, has a face based on the first
Zen master, Bodhidharma. The game involves removing a series of cylindrical wooden pieces piled up under the head with a tiny hammer without toppling the lot. The Hagoita pen depicts two wooden paddles decorated with cherry blossom on the barrel and colorful intersecting flywheels on the cap. Hagoita paddles wer e used by Japanese women to play hanetsuki – a traditional game that’s similar to badminton although with an important ritual role believed to help ward off bad luck. Finally, the Kendama features the characteristic shape of the toy of the same name, which arrived in Japan relatively late – around the eighteenth century. The kendama is made of wood and similar in shape to a hammer. It has a ball connected to it by a length of string. The game involves throwing the ball and catching it in one of the toy’s two cups or impaling it on a spike at the top. Like all of the pens in Namiki’s Nippon Art series, the fountain pen has a beautiful 14-karat gold nib and the typical Namiki clip with the ball tip. Simultaneously elegant and fun, the Toys collection is a delightful door into the world of makie writing instruments.
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La cifra dello stile Lavorazione a mano e sintesi di forme classiche e nel contempo moderne: ecco la ricetta del successo della collezione “1949” di Pineider Alberto Gerosa
1884, 1949, 2010 sono tre cifre rilevanti per Pineider e la sua esperienza nella produzione di esclusivi strumenti da scrittura. “1884” corrisponde alla data in cui la storica maison fiorentina realizza e brevetta le sue prime stilografiche in ebanite. “1949” coincide con il nome della collezione di pelletteria di alta classe dal design pulito ed essenziale affermatasi nel tempo come un classico dell’intera gamma di prodotti Pineider. Ed è nel 2010 che a questa collezione si aggiunge la nuova, omonima linea di strumenti da scrittura. Pineider è una di quelle sempre più rare aziende in grado di garantire che ogni suo articolo è esclusivamente prodotto in Italia secondo i criteri di eccellenza artigiana del nostro paese. Non fanno eccezione le penne della collezione 1949, rigorosamente realizzate a mano: la fluida transizione dalla forma cilindrica a quella sfaccettata, che si verifica sia nel fusto sia nel cappuccio, configura un gioco di linee e luci dinamico e accattivante sulla superficie in metacrilato a effetto lucido di questa penna. I colori disponibili sono il nero e il bordeaux. La veretta in argento massiccio 925 recante la scritta in rilievo “Pineider” e lo stemma araldico che campeggia sul top del cappuccio su un campo di smalto lucido conferiscono all’elegante strumento da scrittura il particolare appeal di questo marchio prestigioso e ricco di tradizione. Il fondello reca invece l’incisione del logo della collezione 1949. Le finiture metalliche sono placcate rodio; la clip è adorna di un cabochon in resina, mentre il pennino della stilo è in oro bianco 18 kt. Fin dal lontano 1774, allor28
Style by numbers Handcraftsmanship and a blend of the classic and modern – the recipe for success of Pineider’s 1949 writing instrument collection
ché il gardenese Francesco Pineider aprì una cartoleria nel cuore di Firenze, gli estimatori della stampa personalizzata e dei manufatti offerti dalla bottega di piazza della Signoria – elevatasi nel corso del tempo al rango di Casa, dotata di marchio proprio sono aumentati esponenzialmente. La leggenda vuole che lo stesso Napoleone Bonaparte abbia visitato il negozio di Pineider. È comunque assodato che tra la clientela della maison figura il gotha delle lettere e della storia degli ultimi 200 anni: da Lord Byron, Shelley e i protagonisti del Grand Tour ottocentesco a Giacomo Leopardi, da Gabriele D’Annunzio a Elizabeth Taylor. Fino alle forniture per numerosi governanti, ministeri e apparati statali, dalla Real Casa dei Savoia ai regali di stato con cui il governo italiano ha omaggiato le più alte cariche istituzionali straniere, nel corso del G8 tenutosi nel 2009 presso L‘Aquila. Perché Pineider è da sempre sinonimo di “made in Italy” nella sua accezione più nobile.
The figures 1884, 1949, and 2010 are all significant for Pineider as a producer of exclusive writing instruments. The first, 1884, is the year when the historic Florentine company developed and patented its first fountain pen. The second, 1949, is the brand name of its luxurious leather goods, whose clean, essential designs have made them a cornerstone of the Pineider range. And the third, 2010, was the year when the firm paired its leather goods with a new line of writing instruments that carry the same name. Pineider is one of those increasingly rare businesses that can guarantee that every one of its products is exclusively made in Italy to the most exacting local standards. The 1949 pen collection is no exception, with each model strictly hand made. The smooth transition from the cylindrical to facetted shapes on the barrel and cap create a dynamic and captivating interplay of lines and light on the lustrous methacrylate surfaces of this pen, available in black and burgundy. The 925 sterling silver band, engraved with the Pineider name in relief, and the coat of ar ms on the sparkling enamel cap top both give this elegant writing instrument the distinctive flavor of this prestigious brand. The barrel end is engraved with the 1949 collection logo. All trim is rhodium plated, while the clip is set with a resin cabochon.
The nib is 18-karat white gold. Since 1774, when Francesco Pineider opened his stationery store in Florence, countless people have come to the Piazza della Signoria store for its range of personalized stationery and quality products. And this range has expanded dramatically over the years. While it might just be an urban legend that Napoleon Bonaparte once visited Pineider, it is certain that some of the greatest names in the arts and history of the last 200 years have shopped here, from Lord Byron, Shelley, and the other famous tourists who took the nineteenthcentury Grand Tour to Elizabeth Taylor. Since the time of the Savoys, the store has supplied stationery to political leaders, ministries and statespeople, including the Italian government, which presented the state leaders at the 2009 G8 summit in L’Aquila with Pineider products. In short, Pineider has always been synonymous with the very finest in Italian made pr oducts.
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Richiamo all’antica Grecia Con la collezione Michelangelo Visconti arricchisce la sua offerta di edizioni regolari dal prezzo accessibile a una platea più vasta di appassionati Christian Carosi
L’eleganza di Visconti è accessibile anche al grande pubblico. La casa fiorentina, produttrice di modelli di lusso e collezioni limitate, vanta anche una serie di edizioni regolari dal prezzo molto interessante, che permettono a tutti gli appassionati della scrittura di toccare con mano strumenti di grande valore senza dover necessariamente investire somme strabilianti. L’offerta di questa tipologia di prodotti si arricchisce oggi della collezione Michelangelo, che va a fare compagnia a penne già apprezzate come la Rembrandt, con la sua forma leggermente ogivale, e la Divina, dal particolarissimo design a base pentagonale. Per la Michelangelo, Visconti si è ispirata alla classicità dell’antica Grecia con una linea tanto elegante, 30
quanto difficile da realizzare: grazie all’esperienza acquisita nel tempo e a una nuova tecnologia recentemente messa a punto, è stato possibile ottenere una forma sfaccettata costituita da 18 lati, rastremata alle due estremità. L’immagine richiama immediatamente il profilo delle colonne elleniche, un’icona di bellezza capace di unire la forza al piacere estetico. Il fusto e il cappuccio realizzati in resina naturale, grazie a così tanti lati, riflettono la luce a ogni piccolo movimento, così come i diamanti più preziosi si contraddistinguono per la qualità del taglio e il numero di sfaccettature. Altri dettagli tecnici ed estetici sottolineano la continua ricerca di innovazioni e la cura del particolare che contraddistinguono Visconti: la
chiusura magnetica si apprezza per il perfetto click prodotto quando si calza il cappuccio senza alcuno sforzo, avendo la garanzia di una forte tenuta; la veretta centrale con doppia incisione ingentilisce con il suo motivo decorativo a doppia greca formata dalle V del marchio il profilo della penna. Due i colori disponibili: un classico nero con finiture in bronzo quasi color prugna e un blu intenso con finiture in palladio. Michelangelo è disponibile in cinque versioni, prima tra tutte la stilografica con caricamento a converter e pennino in oro 14 kt e larghezza di tratto F, M e B (295 euro); a seguire il rollergrafico (che funziona con le cartucce della stilografica, 215 euro), il roller (200 euro), la penna a sfera e la matita (170 euro).
The allure of ancient Greece With its Michelangelo collection, Visconti has expanded its range of with prices to suit the pockets of more budget conscious fans The Visconti brand of elegance is also available to people on a budget. In fact, the Florence-based manufacturer of luxury pens and limited edition collections also makes a number of editions with prices that are quite affordable. This means that pen aficionados can still own writing instruments of enormous value without having to spend a fortune. And Visconti has just expanded this range. The Michelangelo collection joins the already popular Rembrandt, with its slightly pointed shape, and the Divina, with its very distinctive pentagonal design. For the new pen, Visconti drew its inspiration from Classical Greece, producing a
design that’s as elegant as it is difficult to make. A combination of the firm’s long experience and a recently developed technology has produced a pen with 18 faceted sides that tapers at either end. The shape immediately brings to mind Hellenic columns, an iconic image that combines beauty with strength. With so many sides, the natural resin barrel and cap reflect light with the slightest movement of the pen, reminiscent of a fine faceted diamond. And this pen has many other technical and design features that reveal Visconti’s ongoing innovation and attention to detail, such as the magnetic cap system, which effort-
lessly closes the pen with a reassuring click. Then there’s the chased central band that softens the appearance of the pen with its fretted design formed by a series of Vs, that is, the Visconti logo. Two shades are available: a classic black with almost plum-colored bronze trim and blue with palladium trim. And there are five different versions of the Michelangelo: a fountain pen, which takes a cartridge or converter, with a 14-karat gold nib available in F, M, and B (295 euros); an eco-r ollerball, which takes fountain pen cartridges (215 euros); a rollerball (200 euros); and a ballpoint and a pencil (170 euros each).
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Titanium by name & nature Delta chiama la sua nuova collezione proprio con il nome del prezioso materiale con cui sono realizzati gli anellini e il pennino Christian Carosi
Il fascino del titanio colpisce sempre, difficile restare indifferenti a un materiale tanto resistente e prezioso. Delta lo impiega in una sua nuova collezione che prende il nome proprio dall’elemento con cui sono realizzati gli anellini e il pennino: Titanio è una linea in resina colore nero tornita a mano da barra piena che include la stilografica, il roller con cappuccio e la sfera con meccanismo a rotazione. Tre sistemi di scrittura accomunati da un design semplice e lineare, e proprio per questo elegante, adatto a presenziare in ogni occasione con il suo stile moderno (prezzi da 120 a 230 euro). Le finiture dal caratteristico aspetto grigio satinato ottenute da barra
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piena di titanio puro si abbinano in modo equilibrato alla lucida resina nera, mentre il fermaglio placcato rodio spicca sul cappuccio con riflessi scintillanti; molto semplice nel profilo, liscia e snella, la clip è dotata di un meccanismo per favorire l’innesto nel taschino. Accanto alla versione base, ne esiste una seconda arricchita di anelli colorati posti sul fusto: Galassia, che risulta essere più civettuola con sfumature di resina variegata color arancio e grigio/azzurro che sembrano volerci portare lontano con i nostri pensieri, verso lo spazio infinito (da 140 a 250 euro). D’altra parte la scrittura dispone anche di questa potenzialità che il pennino in titanio promette di facilitare con la sua
scorrevolezza: già impiegato nel passato su modelli di varie marche, oggi sembra essere tornato in auge, per le sue caratteristiche di flessibilità e memoria, cioè la capacità di recuperare la forma anche in seguito alle forti pressioni esercitate. Tra i collezionisti è sempre aperto il dibattito se sia meglio il classico oro o l’impiego di questo materiale molto robusto che consente di tracciare linee dal diverso spessore, ampliando così la gamma di tratto. Ovviamente non si potrà ottenere lo stesso risultato di un pennino studiato per ottenere una specifica misura, ma partendo dalle punte F e M messe a disposizione da Delta sarà possibile sperimentare le particolarità del titanio.
PEN sHoW
Titanium by name and nature
Delta names its latest collection after the metal used for its bands and nib It’s hard not to be impressed by a material that’s as strong and valuable as Titanium. Delta is using the metal in a new pen collection whose name, Titanio, is Italian for the element used to make its bands and nib. The collection is hand turned from a solid bar of black resin and includes a fountain pen, capped rollerball, and twist ballpoint (120 to 230 euros). Each version has the same simple, linear design. And it’s this modern elegance that makes them ideal for every occasion. The trim, with its typical matte gray appearance, is crafted from a solid bar of pure titanium. It harmonizes perfectly with the sheen of the black resin, while the rhodiumplated clip stands out on the cap with its sparkling luster. With its very simple, slender profile, the clip has a spring mechanism to improve pocketing. Besides the basic version, there’s a second version with colored bands on
the barrel. Dubbed Galassia (Galaxy – 140 to 250 euros), the pens are more playful, with their marbled bands of orange and gray/blue resin conjuring up thoughts of outer space. And the smooth writing line of the titanium nib might just take you there. While various pen makers have made titanium nibs in the past, the metal seems to coming back into vogue for its flexibility and memory – that is, its ability to return to its original shape even after strong pressure. Ther e’s an ongoing debate among pen lovers regarding which material is best: titanium or gold. Titanium is excellent for writing in different thicknesses with the one nib, and you obviously can’t get the same behavior from a nib designed specifically to write in just one width. Delta has made this nib in fine and medium, which will give ample scope for experiencing the special features of titanium.
ProtaGoNisti / PEN PEOPLE
Passione da collezionisti In Germania una famiglia attiva da decenni nel settore degli articoli da scrittura ha riportato ai fasti di una volta il brand Kaweco, da essa collezionato per anni Alberto Gerosa
È la penna che ci s’immagina nelle mani degli alteri professori della vecchia Germania, oppure degli studenti innamorati che negli anni ‘20 scrivevano lettere piene di trasporto sulla scia delle note del celebre tango “In einer kleinen Konditorei”. Stiamo parlando degli strumenti da scrittura Kaweco, storico marchio tedesco le cui origini risalgono al 1883, allorché un piccolo negozio dell’antica città universitaria di Heidelberg iniziò a commerciare in questo settore. Non poche sono state le vicissitudini di tale brand nel corso di ben 128 anni di storia; tra esse, il fallimento dell’azienda, avvenuto nel 1980. Sono stati il talento commerciale e, soprattutto, la passione collezionistica 34
della famiglia Gutberlet, il cui capostipite Horst fin dal 1960 si rese autonomo come rappresentante per strumenti da scrittura e disegno, a spingere i successori Michael e Detlev ad acquisire, nel 1994, i diritti sul marchio Kaweco. E così, nonostante il quadro desolante della pressoché totale distruzione dell’archivio, delle giacenze e dei macchinari dell’azienda bancarottiera, finiti al macero oppure rubati, i Gutberlet hanno saputo riportare in vita con assoluta dedizione e, nel contempo, con quasi filologica fedeltà ai modelli originali le gloriose collezioni del passato. È lo stesso Michael Gutberlet a sviluppare gli strumenti da scrittura della rinata Kaweco, forte dell’ampia raccolta di penne, cataloghi, pubblicità e accessori d’antan di
questa marca messa insieme da lui e dai suoi familiari. Egli ha spiegato a Penna: “Non abbiamo bisogno di designer: le idee prendono forma osservando la collezione. Lavoro da 35 anni nel settore, cosa che mi consente di districarmi in piena autonomia sia nelle questioni tecniche sia in quelle progettistiche”. Grazie ai Gutberlet, Kaweco può quest’anno celebrare il centenario di uno dei suoi modelli più caratteristici e ricchi di tradizione: la linea Sport, la cui comparsa (sebbene a uno stadio ancora embrionale) risale al 1911 con una penna di sicurezza, ideale per un uso disinvolto. Nei decenni successivi essa si sarebbe sviluppata nell’apprezzatissimo strumento da scrittura “piccolo in tasca, grande nella mano”. Il segreto
del suo successo risiede nella particolare forma ottagonale del fusto della penna a sfera e delle matite automatiche o, nel caso della stilografica e del roller, del cappuccio: in occasione dell’utilizzo, quest’ultimo viene svitato e innestato sul fusto di formato tascabile della penna, allungandone in tal modo il corpo e rendendone la presa particolarmente salda e gradevole. La serie Sport si declina in numerosi modi di scrittura, oltreché in diversi materiali e colori, per una connotazione ora più classica, ora più trendy delle penne. Tra le altre collezioni Kaweco menzioniamo adesso solamente la serie Dia con le sue eleganti zigrinature, la bella clip in ottone dal design inconfondibilmente vintage e, tra le altre modalità di scrittura, quella multifunzione (sfera, marker e mina). La forma mentis del collezionistaimprenditore è evidente anche nell’attenzione per i dettagli da parte dei due già menzionati amministratori di H & M Gutberlet GmbH, società proprietaria del marchio Kaweco: dai pennini, prodotti dall’azienda specializzata Bock di Heidelberg, alla vasta gamma di accessori (astucci in pelle, cartucce multicolore, espositori in mogano ecc.), che si affiancano all’offerta di strumenti da scrittura. Gli estimatori di questo brand stanno crescendo di numero sia in Germania sia all’estero, dal Giappone agli Usa. Attualmente, l’azienda non dispone di una rete di vendita in Italia: chissà che la pubblicazione di questo servizio su Penna non preluda alla diffusione delle penne Kaweco anche nel nostro paese. Sicuramente se lo meriterebbero.
A collector’s passion A German family involved in the pen business for decades has restored the Kaweco brand to its former glory Kaweco is the brand of pen that you might imagine in the hand of some august professor in old Germany. Or you might even think of his students using one to write love letters, inspired by the famous 1920’s tango “In einer kleinen Konditorei.” This historic German brand dates back to 1883, when a tiny store in the ancient university city of Heidelberg began selling writing instruments. In the 128 years that followed – that is, until the company shut up shop in 1980 – the brand had no lack of up and downs. Business insight and, in particular, the family passion for pen collecting, led Michael and Detlev Gutberlet to buying the rights to the Kaweco brand in 1994. Their father, Horst Gutberlet, had been an independent sales representative for writing and drawing equipment since 1960. So, despite the
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fact that the records, stock, and equipment of the bankrupt company had been either stolen or pulped, together the Gutberlets breathed new life into the these beautiful pens fr om the past, recreating the original models with the utmost fidelity. Armed with his family’s enormous collection of Kaweco pens, catalogs, advertising, and accessories from yesteryear, Michael is the mastermind behind the writing instruments of the reborn brand. As he explained to us, “We don’t need designers. The ideas take shape by looking at our collection. I’ve got 35 years of experience in this industry, which means I can look after both the technical and design aspects myself.” Thanks to the Gutberlets, this year Kaweco is celebrating the centenary of a pen that’s full of tradition and typifies the brand. The Sport line was introduced (although still in embryonic form) in 1911 as a safety pen designed for everyday use. In the decades that followed, it developed into a very popular pen, advertised with the slogan “Small in your pocket, big in your hand.” The secret of its success today lies the unusual octagonal shape of the barrel of the ballpoint and mechanical pencil versions. On the fountain pen and rollerball, the
cap is octagonal. Removing it and posting it on the short threaded barrel extends their length and gives the pens a sure and comfortable feel in the hand. The Sport series is available in a wide selection of materials and colors, ranging from classic to trendy. Another highlight of the current Kaweco range is the Dia collection, with its elegant knurled surfaces, brass clip with a striking vintage look, and its multifunction version, which combines a ballpoint, marker and pencil in a single writing instrument.. The philosophy of the two directors of H & M Gutberlet GmbH, which now owns the Kaweco brand, comes through loud and clear in the attention to detail of these pens, from the nibs, manufactured by Heidelberg company Bock, to the wide range of accessories (leather cases, multi-colored cartridges, mahogany display units, just to name a few) offered, alongside the writing instruments. The brand is gaining growing numbers of fans in both Germany and abroad, from Japan to the United States. Kaweco products aren’t currently available in Italy, however. But maybe this article might help pave the way to the introduction of Kaweco pens here. They certainly deserve it.
PENNA Fountain Pens & Lifestyle
PEN OF THE YEAR 2011
L’ALTRA COPERTINA
UNA PROMESSA DI LONGEVITÀ L’EDIZIONE 2011 DI THE PEN OF THE YEAR DI FABER-CASTELL COINCIDE CON IL 250° ANNIVERSARIO DELL’AZIENDA: PER CELEBRARLO NIENTE DI MEGLIO DELLA GIADA E DEL SUO PARTICOLARE SIMBOLISMO Il colore verde è in Cina simbolo di una lunga vita. Pertanto, quale materiale migliore della verde giada per celebrare i 250 anni di attività di Faber-Castell? Così, dopo l’ambra, il crine di cavallo intrecciato, persino l’avorio di mammut scelti per le precedenti edizioni de “La Penna dell’Anno”, Faber-Castell ha puntato per la sua Pen of the Year 2011 sulla pietra verde. E, nel contempo, sul suo fascino indissolubilmente legato all’immagine dell’Oriente e degli imperatori del Celeste Impero, ma anche all’aristocrazia della Russia zarista, per la quale il celebre orefice Fabergé realizzò impor-
Ma anche misteriose: l’ubicazione dei loro giacimenti è infatti ancora oggi un segreto custodito gelosamente dai commercianti di questo prezioso minerale. Sono otto i segmenti di nefrite che, racchiusi da eleganti finiture placcate platino, ornano ciascuna penna di questa edizione limitata a 1761 esemplari, in omaggio all’anno di fondazione dell’azienda. Come otto sono le generazioni che si sono avvicendate alla guida dell’azienda (il marchio Faber-Castell nasce alla fine del XIX secolo con il matrimonio tra Ottilie von Faber e Alexander zu Castell-Rüdenhausen).
tanti creazioni in questo materiale. E russa è la varietà di giada utilizzata da Faber-Castell per la nuova Penna dell’Anno: si tratta per la precisione di nefriti siberiane, bellissime per il loro colore verde smeraldo, le loro ombreggiature e la fine marmorizzazione.
La giada è un materiale durissimo, quindi non facile da lavorare. Per conferire massima lucentezza alle nefriti della Pen of The Year 2011, Faber-Castell si è rivolta a un abile artigiano dei rinomati laboratori Stephan di Frauenberg, nel Land tedesco della Renania-Palatinato;
nella sua maestria si rispecchia la plurisecolare esperienza dei provetti tagliatori di pietre preziose della vicina città di Idar-Oberstein. Un dettaglio particolarmente virtuosistico di questa stilografica è costituito dalle nefriti di bordo circolare e superficie sfaccettata che ornano sia il top del cappuccio sia il fondello del fusto della penna che protegge il meccanismo di ricarica a stantuffo. Nel contrasto tra il verde intenso della giada russa e il lucente bianco-platino risalta il nobile lettering delle incisioni “Graf von Faber-Castell” (sul cappuccio) e “Pen of The Year 2011” (sul fondello). Sul pennino in oro 18 kt bicolore, disponibile nelle larghezze di tratto M, F e B, è invece inciso il marchio della maison. Ciascun esemplare di questa esclusiva penna – un vero e proprio gioiello – è numerato e presentato in un elegante cofanetto di legno, il cui verde coperchio riluce di una brillantezza simile a quella della giada. L’appartenenza di questo strumento da scrittura a una serie limitata, prodotta in occasione dell’importante an-
niversario dell’azienda, è testimoniata da un certificato recante la firma del conte Anton Wolfgang von FaberCastell, il discendente dell’antica famiglia oggi al vertice dell’azienda. Alberto Gerosa
Anno 2003 - 1.500 esemplari certificati
Anno 2004 - 2.300 esemplari certificati
Anno 2005 - 2.000 esemplari certificati
Anno 2006 - 2.000 esemplari certificati
Anno 2007 - 2.000 esemplari certificati
Anno 2008 - 2.000 esemplari certificati
Anno 2009 - 1.500 esemplari certificati
Anno 2010 - 1.500 esemplari certificati
Anno 2011 - 1.761 esemplari certificati
A.W. Faber-Castell Italia s.r.l. – via Stromboli 14 – Milano Servizio cortesia: tel. 02/430696.36 – Fax 02/4814566 – e-mail faber-castell@faber-castell.it www.Faber-Castell.it
ProtaGoNisti / PEN PEOPLE
Progettare lo stile In occasione dell’annuncio alla stampa della loro partnership, Pelikan e Porsche Design hanno recentemente presentato le loro nuove collezioni Alberto Gerosa
È nella cornice ricca di pathos del quartiere Pelikan di Hannover – così chiamato in quanto vi sono situati i vecchi e alteri stabilimenti della celebre azienda – che si è svolta lo scorso 20 gennaio la presentazione degli strumenti da scrittura di Porsche Design e dei nuovi prodotti d’alta gamma della stessa Pelikan. La conferenza stampa congiunta di entrambi i brand ha sancito la colla-
borazione tra le due aziende. Pelikan, che riunisce in sé la tradizione e l’abilità tecnica dell’alto artigianato con le strutture e le capacità della grande industria, si incarica ora della produzione e della distribuzione in tutto il mondo degli articoli per la scrittura ideati da Porsche Design. Dalla località austriaca di Zell am See i progettisti di Porsche Design Studio proseguono lungo la via se-
gnata da Ferdinand Alexander Porsche – il “papà” della famosa vettura sportiva “911” - e, rivolgendo lo sguardo al passato più lontano, da Walter Gropius e dal suo Bauhaus nella Germania tra le due guerre. È d’altronde sulla scia del Bauhaus e del suo insegnamento che si colloca la celebre massima dello stesso F. A. Porsche: “Se si riflette attentamente sulla funzione di una cosa, a volte la 37
Designing style Pelikan and Porsche Design launch their new collections as they announce their partnership to the press
sua forma si delinea quasi da sé”. Ed è proprio in tale frase, nonché nell’applicazione di soluzioni tecniche originali al lusso, che sono contenuti in nuce sia il posizionamento di questo brand sia la metodologia che Porsche Design applica in tutte le linee della sua variegata produzione, dalle scarpe da ginnastica agli articoli per fumatori ecc. Fino, ovviamente, alle sei serie di strumenti da scrittura Pd, tra cui figurano due grandi novità. Della collezione P’3125 Slim Line convincono particolarmente la penna a sfera e la matita automatica: realizzate in ottone rivestito di palladio e abbellite da simmetriche scanalature, esse presentano 38
The Pelikan district of Hannover – named for the fact that the old factories of the famous pen manufacturer are located here – formed the evocative backdrop for the launch of Pelikan’s new luxury class models and the new Porsche Design collection. The joint press conference placed the seal on the partnership between the two companies. Pelikan, which combines the highest standards of artisanship with major manufacturing facilities, has taken over the job of the production and worldwide distribution of Porsche Design writing instruments. Based in the Austrian town of Zell am See, Porsche Design Studio is continuing along the path of Ferdinand Alexander Porsche – the father of the famous 911 sports car – and, before him, of Walter Gropius and the Bauhaus school of craft and fine arts he founded in Germany between the wars. It was the influence of the Bauhaus that was behind Ferdinand Porsche’s famous maxim: “If you analyze the function of an object, its form often becomes obvious.” This quote, and the application of original technical solutions to achieve luxurious results, capture in a nutshell the positioning of Porsche Design as well as its approach to all its varied selection of products, which range from sneakers and smokers’ accessories to the six new series of PD writing instruments. The ballpoint and automatic pencil from the P’3125 Slim Line collection are real highlights. Crafted out of palladium-plated brass with a symmetrical groove design along their bodies, both have a clip that disappears when
una clip “a scomparsa” che durante l’uso rientra all’interno del corpo dello strumento, esaltandone la forma snella. L’altrettanto nuova serie di stilo P’3105 si distingue invece per il disegno essenziale del corpo e della clip. Di essa fa parte l’edizione speciale Pure Black in acciaio inossidabile e dall’aspetto nero opaco, conferitole da un rivestimento ottenuto mediante tecnica Pvd. Pure Black è presentata in abbinamento a un fermacarte a forma di Porsche 911, anch’esso nero. La penna Pure Titanium, appartenente alla stessa serie e prodotta in un’edizione limitata a soli 200 esemplari numerati, è invece ricavata da un unico blocco di titanio e trattata con una speciale lacca contro gli inestetismi delle ditate. I pennini di entrambe le stilografiche sono in oro 18 kt rodiato. Anche gli aficionados di Pelikan potranno presto apprezzare le novità di alta gamma che la storica maison ha per loro in serbo. Tra esse segnaliamo in particolare la Special Edition Demonstrator M1005: stilografica realizzata con particolare cura per la pulizia dei meccanismi interni, visibili grazie al corpo trasparente della penna. Oppure la riedizione della storica stilografica Souverän M101N del 1937, dal tipico color tartaruga e dalle dimensioni contenute. In essa non solo rivivono i principali stilemi del modello originale, ma quest’ultimo sembra addirittura attingere da qui nuova linfa. La stessa linfa che sia Pelikan sia Porsche Design potranno trarre da questa loro nuova partnership.
you’re writing, further enhancing the slender lines. The equally new P’3105 fountain pen sports an essential body and clip. The series includes the Pure Black version, crafted out of stainless steel with a matte black finish applied using the physical vapor deposition process. Pure Black sells with a paperweight in the shape of a Porsche 911, also in black. Pure Titanium, from the same range, is a limited edition of a mere 200 numbered pieces. The pen is milled from a solid block of titanium and then covered with a special lacquer to protect it against unsightly fingerprints. Both fountain pens have rhodium-plated 18-karat gold nibs. Pelikan aficionados will be delighted by the new luxury-class products that the historic manufacturer has it store for them. A highlight is the M1005 Demonstrator Special Edition, a fountain pen created with extra special attention going into its mechanism, which is visible through the pen’s transparent body. Another is the re-release of the historic Souverän M101N fountain pen from 1937, in the same unmistakable tortoiseshell color scheme and compact size. The pen not only recaptures the styling of the original model, but gives it a whole new vitality. Which is just what Pelikan and Porsche Design will be gaining from their new partnership.
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ProtaGoNisti / PEN PEOPLE
Omas Harmonia Mundi
Al ritmo della qualità Nonostante l’evoluzione tecnologica, Omas mantiene il pacato ritmo dell’attività artigianale, che necessita di complesse e delicate operazioni Christian Carosi
Da una parte c’è l’artigiano bolognese seduto al tornio che realizza manualmente i conduttori in ebanite, dall’altra la più grande holding cinese specializzata nella distribuzione di accessori di lusso. Tra questi due estremi si colloca oggi Omas, uno dei più famosi marchi di scrittura italiani, che appartiene dal 2007 ai Gruppi Lvmh e Hengdeli Holdings Limited, multinazionale cinese di cui fanno parte anche il gruppo Lvmh e Swatch. La storica Officina
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Meccanica Armando Simoni mantiene inalterata nel tempo la tradizione manifatturiera interamente italiana. Abbiamo potuto verificarlo di persona nel corso di un’interessante visita presso la sede bolognese dove viene realizzata, secondo rigorosi standard qualitativi, la ricca proposta di strumenti di scrittura. All’interno del moderno stabilimento suddiviso in settori produttivi ed uffici, operano 40 tra manager, impiegati ed artigiani specializzati nel-
le diverse fasi necessarie a trasformare la materia grezza in preziosi strumenti di scrittura. Tra i macchinari necessari alla lavorazione delle barre di celluloide e granuli di resina di cotone, quelli per la lavorazione del legno, dell’oro, dell’argento e del titanio, si respira un’aria di concentrata attenzione al singolo dettaglio, il pacato ritmo dell’attività artigianale, che necessita di complesse e delicate operazioni: ancora oggi, nonostante l’evoluzione tecnologi-
ca, per creare una stilografica in celluloide sono necessari fino a 365 giorni, tenendo conto dell’indispensabile stagionatura della materia prima e della realizzazione e montaggio di circa 30 componenti diversi. La fretta è cattiva consigliera, il rischio di compromettere per sbaglio un pezzo fondamentale suggerisce di dedicare la massima attenzione per ogni fase costruttiva, secondo metodologie acquisite e tramandate nel tempo. I massicci macchinari d’epoca, in perfetto stato di manutenzione, posti lungo le pareti della fabbrica, sembrano voler ricordare l’importanza di principi tradizionali che nessuna evoluzione è stata in grado di superare, e non è un caso che per certe lavorazioni si utilizzino ancora macchine degli anni ’50, insuperabili per precisione e funzionalità. Ma tutto ciò non permetterebbe comunque di garantire un elevato standard qualitativo, se dietro non ci fossero le insostituibili figure professionali impegnate nella realizzazione di ciascuno degli strumenti di scrittura che annualmente Omas riesce a produrre: che si tratti delle collezioni più diffuse, come Arte Italiana (prodotta ininterrottamente dal 1931), o delle più prestigiose edizioni limitate, l’attenzione e la cura dedicata a ciascun pezzo resta una punto fermo della catena produttiva. Basti pensare, per esempio, che ogni pennino bicolor viene realizzato a mano attraverso la mascheratura utilizzando lo smalto, successivamente rodiato ed infine inciso al microscopio. Solo dopo accurati controlli di qualità i modelli possono debuttare sul mercato. Dalla manifattu-
Omas del 1925 Collezione privata Simoni Malaguti
The slow pace of quality Despite technological advances, Omas still works at the slow pace demanded by the complex and delicate craft techniques it uses At one extreme, there’s the Bologna-born craftsman sitting as his lathe turning hard rubber feeds. At the other is a Chinese holding company that’s the largest luxury goods retailer and wholesaler in the world. And between the two is Omas, one of the most famous names in Italian writing instruments, which, since 2007, has been a part of Hengdeli Holdings Limited, the Chinese multinational which controls both the LVMH Group and Swatch. Yet Officina Meccanica Armando Simoni still retains all its fully Italian manufacturing traditions. I was able to see this at first hand during a visit to the Bologna premises, where it produces its wide range of writing instruments to such exacting standards. This modern factory employs 40 people, including managers, workers, and craftspeople specialized in each of the different processes involved in transforming the raw materials into writing instruments. Even in the midst of all the machinery used for working the celluloid, cotton resin, wood, gold, silver, and titanium there’s a feeling of absolute concentration and the slow pace demanded by the complex and delicate craft techniques used here. Even today, despite technological advances, producing a celluloid fountain pen can take as long as a year, including curing the celluloid, and manufacturing and assembling the 30 or so different components. Haste makes waste in this business, and the risk of getting a fundamental
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ra italiana si passa così alla distribuzione internazionale garantita in oltre 500 punti di vendita nel mondo: si tratta principalmente di prestigiosi negozi specializzati in strumenti di scrittura (che rappresentano il 70% del canale distributivo), cui si affiancano corner shop presenti nei grandi Department Store, come El Corte Inglés di Madrid, Le Bon Marché di Parigi e negozi Watch & Jewellery; il crescente interesse per il Made in Italy ha contribuito all’apertura in Cina, grazie alla forza commerciale di Hengdeli Holdings Limited, di 6 boutique monomarca e l’apprezzamento per lo stile Omas fa sì che le sue penne possano fare bella mostra di sé anche nei più moderni concept store, come Faggiani Next Door di Roma, accanto ai più ricercati oggetti del desiderio.
I prodotti che hanno segnato la storia di Omas 1927 1930 1937 1956 1968 1985 1988 1992
1995 1996
1997 1999 2000 2004 2006 2007 2008 2009
2010
Penna Ogiva Penna del Dottore Omas Extra - la Collezione sfaccettata Omas Extra Lucens Omas Extra 361B - “La penna da un milione di dollari” Milord sfaccettata in celluloide grigio perla Omas The Paragon MoMa per il Museo di Arte Moderna di New York Edizione limitata Europa. Penna ufficiale celebrativa del trattato di Maastricht Almirante, la prima Edizione limitata High Luxury Edizione limitata Fao: stilografica ufficiale celebrativa del 50° anniversario Collezione 360 Edizione limitata Signs for Children: celebrativa del 50° anniversario dell’Unicef Edizione limitata Return to the Motherland: celebrativa del ritorno di Hong Kong alla Cina Edizione limitata High Luxury Apollo XI: per commemorare lo sbarco sulla Luna Collezione Titanio T2 Produzione in cobranding con il marchio Krug Champagne Cobranding con il marchio italiano di moda Emilio Pucci Cobranding con il marchio Château Lafite Rothschild Cobranding con l’azienda automobilistica italiana Maserati Edizione limitata I think (progetto charity con la Fondazione Charles Darwin delle Galápagos) Edizione limitata High Luxury commemorativa del 40° anniversario del primo allunaggio Edizione Limitata Automobili Lamborghini by Omas Edizione limitata Fusion Cobranding con il marchio italiano di vino Marchesi Antinori
piece wrong makes it necessary to devote complete attention to every manufacturing phase, using methods passed down through time. The massive vintage machines, all in perfect condition, along the walls of the factory, seem to remind us of the importance of a traditional manufacturing principles that evolving technology hasn’t been able to supersede. Apart from anything else, there are machines here from the 1950s whose precision for certain processes 42
still hasn’t been matched. But none of this would be enough to ensure high quality standards in itself, if it wasn’t for the people involved in producing Omas writing instruments. Regardless of whether it’s one of its most popular collections, such as Arte Italiana (which has been in production since 1931), or the most prestigious limited edition, the care given to each and every pen remains a cornerstone of production here. A good example is the fact that every two-
Omas Milord in celluloide - Collezione privata Simoni Malaguti
Omas Carnevale di Venezia
The pens that have written the history of Omas 1927 1930 1937 1956 1968 1985 1988 1992
1995 1996 1997 1999 2000 2004 2006 2007 2008 2009
2010
Ogiva Doctor’s Pen Omas Extra – the facetted collection Omas Extra Lucens Omas Extra 361B – “The million dollar pen” Facetted Milord in pearl gray celluloid Omas the Paragon MoMa, for the Museum of Modern Art, New York Europa limited edition Treaty of Maastricht official celebration pen Almirante, the first High Luxury limited edition Fao limited edition, 50th anniversary official celebration fountain pen 360 collection Signs for Children limited edition, celebrating the 50th anniversary of UNICEF Return to the Motherland limited edition, celebrating the return of Hong Kong to China High Luxury Apollo XI limited edition, commemorating the lunar landing Titanio T2 collection Co-branding with Krug Champagne Co-branding with Italian fashion label Emilio Pucci Co-branding with Château Lafite Rothschild Co-branding with Italian car manufacturer Maserati I Think limited edition, charitable project with the Charles Darwin Foundation, Galapagos Islands High Luxury limited edition, commemorating the 40th anniversary of the first lunar landing Automobili Lamborghini by Omas limited edition Fusion limited edition Co-branding with Italian winemaker Marchesi Antinori
tone nib is inlayed, rhodium plated and then engraved under a microscope entirely by hand. Only after strict quality controls can any model debut on the market. After the pens are made in Italy, they’re sold through over 500 points of sale around the world. Seventy percent of these outlets are pen stores specializing in high-quality writing instruments. But there’s also an extensive network of jewelry stores as well as
concessions in major department stores, such as El Corte Inglés in Madrid, and Le Bon Marché in Paris. Growing interest in Italian products, and the commercial clout of Hengdeli, has seen six monobrand boutiques open in China. An appreciation of Omas style has also seen its products on display in the most modern concept stores, such as Faggiani Next Door in Rome, alongside some of the most exclusive luxury goods available.
Omas 360 Imagination 43
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CUriositÀ / CURIOSITIES FOR COLLECTORS
Il sogno americano di Aikin-Lambert La parabola del marchio Usa rispecchia quella dello sviluppo economico americano, dall’espansione industriale fino alle porte della Grande Depressione Paolo Enrico Demuro
Sono le penne dei tempi dei Rockefeller e dei William Randolph Hearst, dell’America dello straordinario sviluppo economico che fece seguito alla guerra civile americana, ma anche dell’America che si affacciava sulla grande crisi degli anni ’30 del secolo scorso. È in quell’epoca ricca di opportunità che vissero James C. Aikin (nato nel 1840) e Henry A. Lambert (classe 1837), che diedero vita nel 1864 alla omonima società. Al pari dei suoi fondatori, originari degli stati della East Coast, Aikin-Lambert & Co. ebbe sempre come fulcro delle proprie attività la città di New York; nondimeno, all’inizio degli anni ’80 del XIX secolo l’andamento particolarmente florido degli affari consentì ad Aikin e Lambert di aprire una succursale a Chicago, nell’Illinois. Nei primi decenni d’attività le linee di produzione dell’azienda erano alquanto eterogenee: l’assortimento contemplava infatti penne a immersione accanto a oggetti d’uso domestico e per l’igiene del corpo. Denominatore comune di tutti gli articoli era tuttavia l’impiego di oro e di altri materiali preziosi. Particolarmen-
Aikin Lambert’s American dream The story of US brand Aikin Lambert reflects the story of American economic development, from industrial expansion to the Great Depression Aikin Lambert made the pens used at the time of Rockefeller and William Randolph Hearst. They were the pens of America during the period of extraordinary economic growth that followed the Civil War, but also of the America that faced the huge economic crisis of the 1930s. James C. Aikin (born 1840) and Henry A. Lambert (1837) established the company in 1864. Like its East Coast founders, Aikin Lambert & Co. was based in New York City. Flourishing sales, however, saw it open a branch office in Chicago in the early 1880s. During the early decades, the company manufactured all sorts of articles, from dip pens to personal grooming products. The common denominator among all of them, though, was the use of gold and 45
te degne di nota sono le sontuose matite meccaniche prodotte da Aikin-Lambert in questo periodo, ornate con madreperla e oro forgiato a motivi floreali oppure in forma di viticci o uccelli, su fusto di celluloide colorata a imitazione di pietre pregiate quali la malachite e il marmo multicolore, oppure del guscio di tartaruga. La prima linea di penne stilografiche Aikin-Lambert fece la sua comparsa nell’ultimo decennio dell’Ottocento: si trattava di penne in ebanite nera (più raramente rossa o fiammata), liscia oppure incisa, spesso rivestite con lamine d’oro finemente traforate. Il caricamento era quello “a goccia” (eyedropper), caratteristico delle stilografiche dell’epoca. Poiché tali rivestimenti non recavano quasi mai marchi o stampigliature di sorta, risulta particolarmente importante per i collezionisti la sommità del cappuccio delle penne Aikin-Lambert: essa si distingue infatti per il fatto di non essere mai ricoperta del nobile metallo. Per quanto riguarda la meccanica, l’azienda escogitò un ingegnoso sistema di scivolamento della clip lungo la penna, che facilitava il riempimento (mediante sistema eyedropper) della stessa. Al 1907 circa risale invece l’adozione da parte di Aikin-Lambert di un ulteriore metodo di caricamento, effettuato mediante l’utilizzo di un bulbo di vetro. Negli anni Venti la società venne acquistata da Waterman. In seguito le penne Aikin-Lambert persero il loro aspetto caratteristico, conformandosi sempre più ai prodotti Waterman, dai quali riprendevano stilemi come i rivetti utilizzati per rendere la clip soli-
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other precious materials. Highlights of these early days are the firm’s magnificent mechanical pencils, decorated with mother of pearl and gold overlays with flower, vine, or bird designs, over celluloid bodies in colors intended to imitate stones such as malachite and marble, or tortoiseshell. Aikin Lambert released its first fountain pens in the 1890s. They were black rubber (very occasionally red or mottled red/black), chased or smooth, and often with gold overlays. As was typical at the time, they were eyedropper fillers. Since the overlays rarely carried any brand name or other marking, collectors of Aikin Lambert pens generally look at the cap top
first, which was distinctive for always being left plain. As far as filling mechanisms are concerned, the company devised a clever system that involved sliding the clip off and then pushing its tip into the filling hole on the barrel. Around 1907, Aikin Lambert introduced another filling system that used a glass bulb. In the 1920s, the company was bought out by Waterman. Aikin Lambert pens soon lost their characteristic appearance and started looking more like Waterman products, taking on features like the use of rivets to attach the clip to the cap. The firm’s swan song was a line of quality celluloid pens in different shades. Soon afterwards, Water-
dale al cappuccio. Vi fu un ultimo sussulto, espresso da una pregevole linea di penne in celluloide dalle diverse tonalità. Ma non fu altro che il canto del cigno, cui fece seguito la chiusura definitiva dell’azienda da parte di Waterman. Quella di Aikin-Lambert è una parabola discendente particolarmente emblematica, se si pensa che la matita “Bill ’Possum”, prodotta nel 1909, divenne così popolare da essere adottata come strumento di lotta politica (in senso lato). Gli oppositori del presidente americano William H. Taft reinterpretarono infatti l’immagine dell’opossum riprodotto lungo lo stelo di quella matita come irriverente caricatura dello stesso Taft (confortati peraltro dalla coincidenza per cui Bill è in effetti il diminutivo del nome William). Di quel passato rimangono oggi alcuni splendidi modelli marcati Capitol, Mercantile, Alco, Lady Dain-
ty, Educator (da non confondere con Security Educator) e Beacon, ma anche penne il cui nome è inciso con l’ortografia errata: Aiken invece di Aikin.
man shut down the company. Aikin Lambert’s downward spiral is particularly emblematic, if you think that the “Bill Possum” pencil, made in 1909, became so popular that it was adopted as a political tool (in the broadest sense). Opponents of William H. Taft reinterpreted the image of the possum that appeared on this pencil as an irreverent caricature of the president. A few wonderful pens from this past can still be found today marked Capitol, Mercantile, Alco, Lady Dainty, Educator (not to be confused with Security Educator), and Beacon, but there are also pens marked with the wrong spelling: “Aiken” instead of “Aikin.”
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Una bomba di grafite “Il dottor Zivago” - un romanzo che non passa mai di moda - fu scritto da Boris Pasternak nelle sue prime stesure con una semplicissima matita Alberto Gerosa
Pasternak sul balcone del suo appartamento. Mosca, giugno 1948. Foto di L. Gornung (immagine pubblicata anche nel libro di Petr Pasternak “Boris Pasternak. Biographical Album”, Gamma Press, Mosca 2007). Pasternak on the balcony of his apartment. Moscow, June 1948. Photo by L. Gornung (also published in Boris Pasternak. Biographical Album, Petr Pasternak, Gamma Press, Moscow 2007).
“Il dottor Zivago“ è una lettura quanto mai attuale. Non solo perché è da pochi mesi uscita una nuova traduzione in lingua inglese del celebre romanzo del poeta e scrittore moscovita Boris Pasternak (18901960); un’impresa realizzata da Richard Pevear e Larissa Volokhonsky per i tipi di Pantheon Books. E non solo perché quest’anno ricorre il ventennale della scomparsa di David Lean (1908-1991), il regista inglese che con la sua sontuosa trasposizione cinematografica del 1965 contribuì non poco alla fortuna dell’opera di Pasternak. Ma anche e,
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forse, soprattutto perché questo romanzo rimane oggi più che mai un appassionato inno alla libertà e una coraggiosa rivendicazione del valore universale di ogni individuo; cosa che costò a Pasternak l’anatema delle autorità sovietiche di fine anni ‘50 e la rinuncia forzata al Premio Nobel. Del “dottor Zivago“ Penna ha parlato con i più grandi esperti viventi in materia: Evgenij Pasternak, figlio 87enne dello scrittore e attento curatore dell’opera paterna; Lazar Fleishman, professore all’Università di Stanford (California) e Fedor Polja-
kov, specialista alla guida dell’Istituto di Slavistica dell’ateneo di Vienna. Interpellato sugli strumenti da scrittura preferiti da Pasternak, il figlio Evgenij risponde: “Sembra proprio che nel dare forma a un simile, monumentale edificio letterario, Pasternak si sia avvalso per le prime stesure di karandashí (nella lingua russa il nome della celebre azienda elvetica produttrice di strumenti da scrittura è stato esteso per sineddoche a designare la matita in genere, nda)”. Di maggior pathos è invece avvolto il supporto su cui si riversò l’oceano di parole che forma il ro-
CUriositÀ / CURIOSITIES FOR COLLECTORS
manzo: e dalle vicinanze del mare, per la precisione da Riga, proviene anche la carta che Pasternak era solito usare. Al pari delle altre repubbliche baltiche, anche la Lettonia fu indipendente fino al 1940, anno in cui venne annessa dall’Urss: nei suoi negozi di vendita su commissione era pertanto facile trovare merci di provenienza e qualità occidentale, vero e proprio lusso per il consumatore sovietico. A ciò si aggiunge la risma di eccellente carta facente parte del lascito del poeta georgiano Titsian Tabidze, fucilato durante le purghe staliniane. Fu donata a Pasternak alla fine del 1945 dalla vedova di Tabidze, Nina, in ricordo dell’amicizia che legava i due scrittori e in segno di riconoscenza per il sostegno datole da Pasternak dopo la morte del marito. A molti sembrerà strano che una risma di carta potesse essere considerata parte della sostanza di un patrimonio. Ma nell’Urss prostrata dalla guerra e in un regime dove le forniture erano contingentate secondo ferree regole – chi era iscritto al sindacato degli scrittori “Litfond” poteva ottenere un quantitativo prestabilito di carta - si trattava di un bene veramente prezioso. Pasternak ne seppe fare decisamente buon uso. Al di là del potente e mai obsoleto messaggio spirituale in esso racchiuso, sono diversi i motivi che fanno di “Il dottor Zivago“ uno dei romanzi più importanti e belli di tutti i tempi. Pasternak narra le vicende del ‘900 russo dalla rivoluzione liberale (fallita) del 1905 fino alla Seconda Guerra Mondiale - in una prosa poetica di rara suggestione, senza tuttavia trascurare il realismo delle circo-
Manoscritto autografo (a matita) di “Il dottor Zivago” Manuscript (in pencil) of Doctor Zhivago.
A masterpiece in graphite Boris Pasternak used a simple pencil to write his firsts drafts of Doctor Zhivago, a novel that remains popular to this day Doctor Zhivago remains essential reading. This is not only because Richard Pevear and Larissa Volokhonsky have just completed a new English translation for Pantheon Books of the novel by Muscovite poet and novelist Boris Pasternak (1890–1960). And it’s also not just because this year marks the twentieth anniversary of the death of David Lean (1908–91), the
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stanze storiche, ricostruite avvalendosi di una messe di informazioni precise e puntuali. L’immagine drammaticamente surreale degli interminabili treni abbandonati e sepolti nelle nevi della Siberia controrivoluzionaria dell’ammiraglio Kolciàk non è una visione puramente lirica, bensì un fatto storico ben documentato. Così come veri, quasi tangibili sono i personaggi del romanzo; persino le sue figure minori. Come la megera Chrapùgina, il cui viso sfregiato dall’acido è l’unico indizio rimasto di remote rivalità amorose e di una bellezza perduta. Oppure Jusupka Galiullin, compagno di giochi di Pasha Antipov nel medesimo misero cortile, cresciuto come quest’ultimo in una famiglia proletaria: durante la guerra civile, Jusupka si ritroverà nei ranghi dei “bianchi”, contrapposto all’amico d’infanzia divenuto micidiale strumento dei bolscevichi. Grandioso affresco di un’epoca cruciale della storia contemporanea, dunque, ma anche splendido resoconto dell’amore di un uomo, Jurij Zhivago, per una donna, Lara Antipova. Un amore che ha ormai assunto tratti archetipici: Jurij e Lara sono oggi saldamente ancorati nell’immaginario collettivo come Romeo e Giulietta oppure Rhett Butler e Rossella O’Hara.
L’autore e la redazione di Penna ringraziano Petr E. Pasternak, Evgenij B. Pasternak e Elena V. Pasternak per l’aiuto prestato per la stesura di questo articolo, per aver messo a loro disposizione le immagini di Boris L. Pasternak che corredano il servizio e averne autorizzato la pubblicazione. 50
La copertina della nuova traduzione inglese del Doctor Zhivago The cover of the new English translation of Doctor Zhivago.
British director whose sumptuous 1965 film adaptation contributed considerably to the popularity of the novel. More than anything, it’s because even today, the novel remains a passionate hymn to freedom and a bold statement of the universal value of every individual – something that cost Pasternak the anger of the Soviet authorities, which forced him to renounce his Nobel Prize in 1958. I talked about Doctor Zhivago with three of the greatest living experts on the book: Yevgeny Pasternak, the author’s 87-year-old son and editor of his father’s work; Lazar Fleishman, a professor at Stanford Uni-
versity, and Fedor Poljakov, professor of the Institute of Slavic Studies at the University of Vienna. When asked about his father’s favorite writing tool, Yevgeny responded: “Apparently for the first drafts of his masterpiece, my father used a karandash.” [The Russian word for pencil, taken from the name of the Swiss writing instrument maker Caran d’Ache.] The paper he most often used to pour out the ocean of words that form the novel is perhaps more romantic. Much of it was made near the sea in Riga. Like the other Baltic republics, Latvia was independent until 1940, when it was annexed by the USSR.
Pasternak immortalato nel 1958 – due anni prima della morte – nel suo studio di Peredelkino. Sullo sfondo è visibile l’autoritratto di suo padre L. O. Pasternak, celebre pittore e amico di Lev Tolstoj (immagine pubblicata anche nel libro di Petr Pasternak “Boris Pasternak. Biographical Album”) Pasternak in 1958 – two years before his death – in his studio in Peredelkino. In the background is a self-portrait of his father, Leonid Pasternak, a famous artist and friend of Leo Tolstoy (also published in Boris Pasternak. Biographical Album, Petr Pasternak, Gamma Press, Moscow 2007)
Its stores therefore frequently sold quality Western goods, which must have been a real luxury for Soviet consumers. He also used a supply of excellent paper that had once belonged to Georgian poet Titsian Tabidze, who was shot during Stalin’s Great Purge. It was gifted to Pasternak by Tabidze’s widow, Nina, in late 1945 in memory of the friendship between the two authors and in gratitude for the support given to her by Pasternak after her husband’s death. It might seem strange today that a ream of paper could be regarded as such an important part of an estate. But in the USSR, which had been brought to its knees by war and was under a regime in which all supplies were rationed according to strict rules – authors who were members of the Litfond writers’ union were allowed a pre-determined quantity of paper – paper was a valuable asset. And, of course, Pasternak put it to good use. Besides the powerful and universal spiritual message contained in its pages, there are many reasons why Doctor Zhivago is one of the most important and beautiful novels of all time. Pasternak tells the story of 20th century Russia – from the failed liberal revolution of 1905 through World War II – in poetic
prose of rare beauty that captures the reality of the events of the day, which he relates through painstaking research. The dramatically surreal image of the trains abandoned and buried in the snows of counter-revolutionary Siberia under Admiral Kolchak is not just an artistic vision, but a well-documented historical fact. And the characters of the novel are just as real, including even the minor ones. A good example is the hag, whose acid-burned face is the only remaining clue to long-ago amorous rivalries and lost beauty. Or Yusupka Galiullin, Pasha Antipov’s playmate in the miserable courtyard, who, like him, grows up in a working-class family.
During the Civil War, Yusupka finds himself in the ranks of the “whites” against his childhood friend, who has become a deadly instrument of the Bolsheviks. The book is magnificent depiction of a fundamental period of modern history, but also a stirring account of the love of a man, Yuri Zhivago, for a woman, Lara Antipova. And this is a love story that has become etched in our collective consciousness in the same way as Romeo and Juliet, or Rhett Butler and Scarlett O’Hara. Penna magazine and I would like to thank Petr Pasternak, Evgenij Pasternak, and Elena Pasternak for their assistance in preparing this article and for providing the images of Boris Pasternak and granting permission for their use.
Il figlio di Pasternak, Evgenij, insieme alla moglie Elena. Parigi, 2008 Boris Pasternak’s son, Yevgeny, with his wife, Elena. Paris 2008
Sgarbi e le protesi poetiche Il celebre critico d’arte ci ha parlato del suo rapporto con la scrittura nel corso di un fantasmagorico on the road attraverso Sicilia e Calabria Alberto Gerosa
In fatto di scrittura, Vittorio Sgarbi la pensa – e agisce - decisamente in controtendenza. Il computer e internet, lui nemmeno li prende in considerazione. “Dovendo decidere tra la macchina per scrivere e la penna, scelgo la penna. Dovendo decidere tra la penna e la parola, scelgo la parola. La parola detta”, ci ha spiegato Sgarbi al termine di un’intensa giornata e mezza trascorsa lungo le strade tra la Sicilia e la Calabria. A pensarci bene, lo scarso amore – forse addirittura la diffidenza? - di Sgarbi nei confronti della scrittura 52
macchinale, che cattura le parole per fissarle su supporti, non è nuova, anzi ha precedenti assai antichi e illustri. Nientemeno che Socrate, il quale secondo quanto riportato dal dialogo platonico Fedro avrebbe raccontato il suggestivo mito del dio egizio Theuth, inventore della scrittura, per stigmatizzare quest’ultima come fattore inibente l’oralità, autentica dimensione della comunicazione e del sapere dialettici. “La mia letteratura è in gran parte orale, dettata”, afferma Sgarbi, rivelandosi con ciò un genuino seguace di So-
crate (o più precisamente, dell’immagine di Socrate fornitaci da Platone). Si aggiunga peraltro il fatto che Sgarbi è un oratore di primissimo ordine: il timbro affabile della sua voce, le divagazioni sul filo delle associazioni o dei ricordi personali, gli stessi accessi di collera aggiungono sempre ai suoi dotti interventi una nota di fresco e vivace anticonformismo. Quando tuttavia Sgarbi si trova di fronte alla necessità di mettere nero su bianco le proprie parole in prima persona (“Pratico molto appunti
PEN FRIEND
Viaggio nel fantastico mondo di
Gioielli per scrivere
Respected Italian art critic Vittorio Sgarbi speaks to Penna about his relationship with writing during a fantastic road trip though Sicily and Calabria
Sailor King of Pen Mozaique Green Dal catalogo Viaggio nel fantastico mondo di Lazzaroni - Gioielli per scrivere, edizione 2010
Lazzaroni - Gioielli per scrivere distributore Sailor per l’Italia
“La stilografica è la nostra grande passione” When it comes to writing, Vittorio Sgarbi swims – thinks and acts – very much against the tide. He simply ignores computers and the internet. “If I have to choose between a machine and a pen, I’ll choose the pen. If I have to choose between a pen and the word, I’ll choose the word – the spoken word,” Sgarbi explained after a busy day and a half on the roads of Sicily and Calabria.
Lazzaroni Gioielli per scrivere Corso Palestro 33/c - 25122 Brescia (Italia) Tel. (+39) 030 3753184 Fax (+39) 030 2898168 www.lazzaronipenne.net e-mail: info@lazzaronipenne.net
manuali e dediche per libri”, ci ha raccontato), ricorre alla penna o, meglio, alle “protesi poetiche”, espressione che tradisce la sua indole di esteta. Non a caso Sgarbi ama parlare di D’Annunzio; sono d’altronde già stati in molti prima di noi a tracciare un parallelo tra il poeta pescarese e lo storico dell’arte di Ferrara. Entrambi personalità dirompenti, tutti e due impegnati in politica, nonché impenitenti libertini, ma soprattutto entrambi posseduti dal desiderio di circondarsi di cose belle, di opere d’arte, o perlomeno di godere della loro vicinanza e dello studio della loro storia. Con l’aspirazione suprema – per D’Annunzio di sicuro, per Sgarbi forse - di “fare della stessa propria vita un’opera d’arte”. Così, anche le penne cui Sgarbi affida le sue frasi manoscritte posseggono un nome e un pedigree ben precisi: “Tra le protesi poetiche da me praticate ricordo quelle di Aurora, Montblanc e Parker. Le penne stilografiche sono come gli accendini a benzina, simboli di un’epoca passata che uno può utilizzare per nostalgia o civetteria”. Tali considerazioni sono state affidate da Sgarbi all’estensore di questo articolo in automobile, lungo il tragitto tra Vibo Valentia e l’aeroporto di Lamezia Terme, nel dicembre 2010, dopo 36 ore trascorse in gran parte fianco a fianco, in un vero e proprio “on the road” lungo il Mezzogiorno d’Italia, tra Catania, Ragusa e Vibo Valentia. Sì, perché attraversare la Sicilia accanto a Vittorio Sgarbi è stato come percorrere il deserto del Nevada in compagnia di Jack Kerouac. Senza mai fare troppo caso all’orologio e al contachilometri, in una fantasmagorica girandola di incontri, luoghi e situazioni. 54
Sgarbi’s lack of interest in – or outright suspicion of – using machines to capture words and fix them to different media is nothing new. Actually, it has some very old and famous precedents. According Plato’s dialogue “Phaedrus,” Socrates told the myth of the Egyptian god Theuth, inventor of writing, as a way of dismissing writing as something that inhibits the spoken word, which is the true tool of communication and dialectic knowledge. “My literature is mainly spoken and dictated,” says Sgarbi, revealing that he is a genuine follower of Socrates – or, more accurately, the image of Socrates given by Plato. And it should be mentioned that Sgarbi is a very fine speaker: The friendly tone of his voice, his digressions into personal memories and associations, and his fiery temper always add a fresh and non-conformist edge to his works. But when Sgarbi does have to put his first-person words on paper (“I write a lot of notes and book dedications,” he says), he uses a pen, or rather, a “poetic prosthesis” – a turn of phrase that reveals his deep love of the arts. It’s no surprise that Sgarbi loves talking about Gabriele D’Annunzio – and many people before me have drawn a parallel between the poet from Pescara
and the art historian from Ferrara. Both are famous for their explosive personality, involvement in politics, and for being unapologetic playboys. But in particular, both are renowned for their desire to surround themselves with beautiful things and works of art, and study their history. D’Annunzio’s ultimate dream was to make his own life a work of art; it would seem that Sgarbi’s is the same. So, the pens Sgarbi uses to put his words to paper are definitely of a certain pedigree: “Among the poetic prostheses I use, the names Aurora, Montblanc, and Parker come to mind. Fountain pens are like naphtha cigarette lighters – symbols of a bygone era that one can use out of a sense of nostalgia or coquetry.” Sgarbi shared his views with me during a car trip on the road between Vibo Valentia and Lamezia Terme airport in December 2010, after 36 hours mainly spent together on a fully fledge road trip through southern Italy that took in Catania, Ragusa, and Vibo Valentia. Traveling through Sicily with Vittorio Sgarbi would have to be the Italian equivalent of crossing the Nevada Desert with Jack Kerouac – a swirling sequence of meetings, places, and situations, without ever paying much attention to the time or the odometer.
EVENti / EVENTS
Alla mostra scambio per “vivere” le penne Al pen show promosso da Acps lo scorso ottobre a Milano espositori da tutta Italia con pezzi veramente interessanti, anche di grande valore, e a buon prezzo Alfio Rottoli
Il tempo piovoso non ha fermato gli appassionati e i collezionisti di penne, che si sono ritrovati nella sala allestita presso l’hotel Nh in Largo Augusto a Milano il 24 ottobre scorso per la mostra scambio di penne organizzata da Acps (Associazione collezionisti penne stilografiche). Erano presenti espositori da tutta Italia con pezzi veramente interessanti, anche di grande valore e una quantità di penne splendide, ma a buon prezzo. Infatti, non è sempre necessario svenarsi per avere una stilografica con una grande storia alle spalle e che scriva benissimo. Certo, bisogna armarsi di pazienza e di una lente d’ingrandimento per scovare il meglio. Tra le altre penne erano presenti numerose Parker vacumatic in celluloide, dai colori perlati, poi Sheaffer d’epoca in ottime condizioni, Tibaldi, Pilot e rarissime Tabo retrattili in ebanite, Montegrappa e Namiki del secolo scorso. Ne ho ricordate solo alcune. La lista completa sarebbe infinita. Eccellenti anche collezioni in cui spiccavano le prestigiose Montblanc: svettavano per valore e qualità le Limited Edition come la Agatha Christie, la Hemingway e la Imperial Dragon (prodotta in soli 5.000 esemplari), vendute a prezzi
vantaggiosi. È interessante la storia di questa ultima penna, che fu prodotta per il mercato asiatico nello stesso anno della Christie, il 1993. Per la cultura dell’estremo oriente il serpente che ornava il cappuccio della Christie aveva una valenza negativa e per questo fu sostituito dal dragone. Con il tempo gli appassionati capirono che la Imperial Dragon, speciale tra le limitate, sarebbe stata ancora più importante della Christie per la tiratura veramente esigua. Anche se, personalmente, io
continuo a preferire lo stile misterioso della Christie. Il dragone non si amalgama così bene come il serpente sul cappuccio, sembrando posticcio. Ma torniamo a Milano per sottolineare che in queste mostre-scambio il grande privilegio è che le centinaia di penne possono essere toccate, testate, inchiostrate e valutate in una cornice decisamente gioviale e rilassante. Per l’amante della stilo, infatti, è di vitale importanza che la penna sia giusta per la sua mano. Il peso ha 55
molta importanza, ma è soprattutto il tratto del pennino a essere fondamentale. Il giusto inchiostro non fa che coronare il gesto della scrittura raffinata. Venendo alla mostra, si sono notati subito volti nuovi e in particolare un artista che ha creato un penna a sfera dal design nuovissimo, essenziale ed elegante, in bronzo con finiture cromate, dorate o brunite. Il prezzo contenuto potrebbe permetterne un lancio interessante. Appassionante anche la “penna razzo” VRossa di Pecorari: estremamente tecnologica e appariscente, non ha mancato di colpire tantissime persone che hanno preso d’assalto il tavolo espositivo (due bambini hanno cercato di farsela regalare…). Una notevole emozione è stata appunto vedere alcuni giovanissimi, magari portati da mamma e papà, alle prese per la prima volta con questo mondo, e come scintillavano i loro occhi di fronte a tutti questi piccoli capolavori. Se gli adulti sapranno trasmettere ai giovanissimi lo spirito che li anima, questo settore avrà un futuro. L’entusiasmo dei giovani è la forza del nostro mondo.
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A show for living and breathing pens The pen show organized by ACPS in October in Milan attracted exhibitors from all over Italy, with some great pens at great prices The dreary weather didn’t stop pen fans from turning out for the pen show or ganized by the Italian Fountain Pen Collectors Association (ACPS) at Milan’s NH hotel on October 24. The exhibitors, from all over Italy, had some remarkable pens on show, including many valuable examples. But there was no shortage of great pens at great prices, proving that you don’t need to spend a fortune to buy a fountain pen with a good pedigree that writes well. All you really need is patience and a good eye. The highlights included Tibaldis, Pilots, Montegrappas, Namikis, numer ous Parker Vacumatics in sparkling celluloid, vintage Sheaffers in excellent condition, and a very rare hard rubber Tabo with a
retractable nib. And these are just the pens that stand out in my memory. The complete list would be just about endless. There were also a number of pen collections in which the prestigious name of Montblanc figured prominently. Limited editions of the likes of the Agatha Christie, Hemingway, and the Imperial Dragon (of which only 5,000 were made) all sold at good prices. An interesting story is attached to this last pen, which Montblanc produced in 1993, the same year as the Agatha Christie. In Asian countries, the snake that adorns the cap top of the Agatha Christie was regarded as unlucky. It was therefore replaced by the dragon and the Imperial Dragon pen was born. Nowadays, the Imperial Dragon is even more hotly sought after than the Christie because of its tiny production number. Personally, I still prefer the mysterious good looks of the Christie. The dragon simply doesn’t blend with the cap as well as the snake and it also looks a little fake. But getting back to the fair, the really special thing about this event is that the hundreds of pens on show can be handled and tested in such a friendly, relaxed environment. For fountain pen lovers, it’s crucial that a pen sits just right in the hand. The weight is very important, but the way the nib glides over the paper is fundamental, too. Choosing the right ink is then the icing on the cake.
Nuova linfa per il mondo delle penne Rappresentano davvero un’interessante proposta le nuovissime penne a sfera prodotte da Loclen. Questo il marchio scelto da Carlo, un giovane artigiano che senza l’ausilio di macchine automatiche è riuscito a creare una linea originale di oggetti per la scrittura. Il titolare della ditta, con il quale mi sono intrattenuto a parlare si è dimostrato entusiasta nel riferirmi del procedimento di produzione. “Sono un appassionato di penne – mi ha detto - e ho sempre avuto delle buone doti artigianali. Ho unito le due cose e sono nate le prime penne. Mi avvalgo di un trapano a colonna, punte speciali, un utensile per la sgrossatura e alcune lime particolari con cui ottengo diverse curvature e conicità. Certamente posso affermare che le mie penne sono fatte a mano”. Il materiale principale utilizzato da Carlo è l’ottone, che inizialmente sotto forma di barre piene viene trasformato in arte. Ogni componente deriva da questo metallo e viene rifinito e curato in ogni più piccolo dettaglio per ottenere
There were a lot of new faces at the fair, in particular an artist who has created a ballpoint pen with a strikingly simple yet elegant design in bronze with chrome, gold, or burnished trim. Its excellent price should see it do well on the market. The “Rocket Pen” from VRossa di Pecorari was another highlight. Extremely hi-tech with striking looks, it impressed more than a few people, who ended up more or less storming the table. (Two children even tried to give it to themselves as an early Christmas gift…) And it was exciting to see some very young kids – a few babes in arms, in fact – being introduced to the world of pens for the first time. What a treat it was to see how their eyes lit up at these miniature masterpieces. If we adults can pass on our enthusiasm to our kids, pen collecting will have a bright future. The enthusiasm of young people is the strength of our world.
delle penne dai contorni e dagli allineamenti perfetti. L’ultimo passaggio del lavoro consiste nella finitura, che può essere dorata, color titanio oppure cromata. Il meccanismo interno e il refill sono della tedesca Schmidt. L’abbinamento di parti lucidate a specchio ad altre delicatamente satinate e l’abbinamento di forme spigolose esagonali per il corpo con quelle tondeggianti, danno a chi utilizza le penne Loclen una sensazione anche tattile di unicità e piacevolezza. Ho testato personalmente le penne e sono restato gradevolmente sorpreso dal fatto che il design indubbiamente accattivante e innovativo è unito a un’ottima capacità di scrittura. La forma compatta e il materiale particolare appagano il tatto e la vista. L’impugnatura è comoda e le penne non affaticano la mano anche nella scrittura prolungata. E Carlo è pronto anche per una linea di stilografiche. Un bel segno dunque per il made in Italy e la nostra passione per gli articoli per la scrittura. (A.R.)
Breathing new life into pens The latest ballpoints from Loclen are absolutely intriguing. This is the brand name used by Carlo, a young craftsman who creates this novel line of writing instruments without using automatic machines. He was more than enthusiastic to tell me all about the production process. “I love pens and I’ve always been proud of my craft skills. So, I put the two things together and created my first pen. I use a drill press with special drills, a grinding tool, and some special files to get different curves and conical shapes. I can certainly say that my pens are hand made.” The production process begins with a bar of solid brass. Each component is made from the metal and painstakingly crafted to produce perfectly shaped, perfectly aligned pens. The fi-
nal step is applying the trim, which can be gold, titanium, or chrome. The mechanism and refill are made by German firm Schmidt. The combination of matte with highly polished parts, and a hexagonal body with rounded components, gives Loclen pens a uniquely pleasant feel in the hand. I tried writing with the pens and was pleasantly surprised by the fact that not only do they have a very attractive and innovative design, but they’re also excellent writers. The compact size and special material appeals to both the eye and touch. The grip is comfortable and the pens don’t tire the hand, even after extended use. Carlo is getting ready to produce a line of fountain pens, which bodes well for the Italian pen industry and our passion for writing instruments.
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Per la cartoleria è buona la prima Pieno successo per la prima edizione di CartExpo, Salone della cartoleria, cancelleria del regalo e dell’ufficio, a Milano lo scorso gennaio Federica Donati
Milano capitale della cartoleria italiana. Questa l’impressione unanime di tutti gli operatori presenti al padiglione 1 del quartiere fieristico di fieramilanocity dove, dal 21 al 23 gennaio, si è tenuta CartExpo. La fiera, articolata in quattro aree tematiche, dal lusso alla scolastica, dai prodotti per l’ufficio a quelli per i party e le ricorrenze, è stata visitata da quasi 3.500 persone di cui il 43% in rappresentanza del canale della cartoleria tradizionale. E per la prima volta, dopo tanti anni, si sono concluse trattative commerciali in fiera. La fiera è tornata a essere l’elemento aggregante di un volano economico che tanto mancava al settore. Un settore che ha richiesto a gran voce una fiera come CartExpo, che 58
nel panorama espositivo mancava. “Si è andati a colmare un vuoto”, ha precisato Rossella Radicchi, direttore della manifestazione: “A fronte di un’industria produttiva, come quella italiana, ricca, articolata, innovativa e capace di competere a livello internazionale, non esisteva un punto di riferimento espositivo. CartExpo, con oltre ottanta espositori, ha colmato questa lacuna”. Punto nodale del programma espositivo sono stati gli oggetti di lusso: dalle penne alla pelletteria, passando per gli articoli da scrivania. Preziosità dei materiali, ma soprattutto novità di design sono stati gli ingredienti che hanno dato vita agli stand. L’ambiente e la sua salvaguardia hanno costituito un importante tema di riflessione attraver-
so una mostra dedicata e un convegno che ha visto la partecipazione di circa 200 persone. Fatto il primo passo già si guarda alla seconda edizione, quella del prossimo anno, automaticamente confermata e non potrebbe essere altrimenti. Con una promessa da parte di Osvaldo Ponchia, amministratore di Ops che ha organizzato la manifestazione: “Mai come quest’anno lo strumento fieristico ha saputo riconfermare la propria attualità. Siamo soddisfati, ma non ci basta: vogliamo lavorare per impostare un sistema complesso e articolato di manifestazioni che sia capace di fare di Milano la capitale del business di questo settore e di altri molto affini, così da proporci come un polo di attrazione a livello europeo”.
Right first time for stationery Held in Milan in January, the first CartExpo exhibition of stationery, gift items, and school and office supplies ticked all the right boxes
LAMY pico whi hite Sorprendenteemente pratica
Milan is the capital of Italian stationery – That was certainly the opinion of all of the businesspeople who attended the first CartExpo, staged in Hall 1 of the fieramilanocity complex between January 21 and 23. The exhibition, divided into four themed areas – luxury, school, office, and giftware – attracted nearly 3,500 attendees, 43 percent of whom represented traditional stationery outlets. And for the first time in many years, it was possible to finalize deals right at the fair. In fact, trade exhibitions are back in the limelight as the driving force that this industry has lacked for some time. The stationery business has been clamoring for an event like CartExpo. “The exhibition has filled a void,” says Rossella Radicchi, the event manager. “Even though Italy’s stationery industry is diverse, innovative, and able to compete internationally, it had no exhibition to act as a point of reference. With its more than 80 exhibitors, CartExpo remedied that.” Luxury products were a key part of the exhibition, from pens to leather goods and desk accessories. The precious materials and, in particular, design innovation featured by these products had the booths humming. Environmental protection took center stage at a show and conference – attended by about 200 people – that took place under the umbrella of ExpoCart. With the first show now over, planning has already begun on next year’s event, which, not surprisingly, has already been confirmed. And it will come with a promise from Osvaldo Ponchia, director of Ops, which organized the event: “This year has seen trade fairs reassert their central role like never before. We’re satisfied with the results, but that’s not enough. We’re working towards putting together a whole program of exhibitions that will make Milan the business capital of the stationery and allied sectors, and make the city a focal point at the European level.”
LAMY pico white www.lamy.com
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For women with character
Per donne di carattere Dopo i modelli destrutturati, ritorna la cartella rigida declinata da Noomi in tre linee femminili Francesca Lorenzi
Si chiama Kate Bag la linea di cartelle professionali che Noomi ha recentemente lanciato sul mercato e che conta di distribuire nel buon dettaglio di cartoleria e pelletteria nel mese di maggio. Le dimensioni sono 44 x 32 x 11 cm per una cartella a due soffietti con due chiusure in nikel satinato per altrettante tasche. Declinata in tre colori - nero, blu e senape - Kate Bag è realizzata in pellame primo fiore a concia naturale italiana. Il blu e il senape prevedono l’utilizzo di una pelle in vitello saffiano, mentre per il nero si usa il vitello spazzolato. Per maggiore comodità è stata inserita una tracolla removibile. L’interno è all’insegna della praticità. Lo spazio è diviso in due scomparti, con un doppio portabiglietti da visita, il portacellulare, due portapenne e una capiente tasca con cerniera. Questa linea si affianca alle due linee di cartelle professionali appositamente studiate per il pubblico femminile che prendono il nome di Grace Bag, disponibile in lucertolina marrone, e Queen Bag, disponibile anch’essa in lucertolina marrone e in vitello spazzolato nero. 60
The new line of briefcases from Noomi goes by the name of KATEbag and will be available in better stationery and leather goods outlets from May. A double gusset design, the cases measure 17 3/8 x 12 1/2 x 4 3/8” and feature two brushed nickel clasps. Available in black, blue, and mustard, KATEbag is crafted from naturally tanned Italian full-grain leather. The blue and mustard are Saffiano calfskin, while the black is brushed calfskin. For added convenience, they sell with a removable shoulder strap. The interior has been cr eated with practicality in mind. The space is divided into two compartments, with a double business card holder, a cell phone holder, two pen holders, and a zippered storage pocket. KATEbag joins two other lines of briefcases specifically designed for women: the GRACEbag in br own lizard skin and the QUEENbag, available in brown lizard skin and black brushed calfskin.
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Fifties mon amour “Historiador Cronógrafo Oro” di Cuervo y Sobrinos è un capolavoro di meccanica e design d’antan Alberto Guidovich
Giunge a noi dai lontani anni Cinquanta, con tutto il suo fascino vintage e il movimento originale Venus restaurato minuziosamente dai maestri orologiai svizzeri, il segnatempo in oro della famiglia “Historiador Cronógrafo” di Cuervo y Sobrinos. Disponibile in soli 50 pezzi, questo orologio in edizione limitata si ispira a un particolare design di cassa risalente a quell’epoca, proprietà originale del marchio svizzero che reca nel suo dna la tradizione e il gusto della vecchia Avana. La cassa, che misura 41 mm di diametro e 12,50 mm di spessore, è realizzata in oro rosa 18 kt, mentre il quadrante opalino è smaltato in color avorio, sul quale risaltano i numeri arabi neri dall’elegante grafica. Le funzioni di “Historiador Cronógrafo” comprendono due contatori (piccoli secondi e 30 minuti), lancetta centrale dei secondi e possibilità di misurare la velocità mediante scala tachimetrica. Il cinturino in alligatore della Louisiana e la chiusura mediante fibbia in oro 18 kt non fanno che esaltare ulteriormente la bellezza ricercata di questo esclusivo segnatempo, il cui prezzo corrisponde a 14.240 euro.
Historiador Cronógrafo by Cuervo y Sobrinos is a masterpiece of engineering and the design of yesteryear With all its vintage charm and the original Venus movement updated by master Swiss watchmakers, the gold Historiador Cronógrafo watch by Cuervo y Sobrinos comes down to us from the fifties. Limited to just 50 pieces, the watch is distinguished by its unusual case design by the Swiss brand with the tradition and style of old Havana in its very DNA. The case, measuring 1 5/8 inches across and an inch deep, is crafted of 18-karat rose gold, while the dial is ivory enamel with elegant black Arabic numerals. The functions of the Historiador Cronógrafo include hours, minutes, seconds, and tachometer. The Louisiana alligator strap with its 18-karat gold buckle further enhances the beauty of this exclusive timepiece. It retails for 14,240 euros. 61
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Timeless American style
Sempre american style Borse, zaini e accessori in vari materiali nella collezione Autunno/Inverno 2011/2012 A.G. Spalding &Bros Christian Carosi
Pitti Immagine è stato il palcoscenico su cui ha debuttato la collezione Autunno/Inverno 2011/2012 firmata A.G. Spalding & Bros. Le novità presentate dallo storico marchio statunitense mantengono sempre un forte legame con lo spirito del suo fondatore, Albert Goodwill Spalding, giocatore di baseball e inventore della prima palla ufficiale della National League. Le borse sono realizzate con pelli bottalate tinte con conce vegetali, abbinate a rifiniture in cuoio e pratiche zip. I tessuti resistenti come il nylon sono accostati a particolari in cuoio pieno fiore per creare prodotti accattivanti e al contempo pratici. Tornano gli zaini, realizzati esternamente in morbida pelle e rivestiti all’interno da materiali tecnici e resistenti. E torna anche il coccodrillo stampato opaco associato a dettagli in nickel ottonato per creare una linea di borse eleganti ideali per un utilizzo business o per chi viaggia. Ricca la proposta di accessori, dalle penne agli occhiali da sole, sempre con quel sapore vintage reinterpretato in chiave moderna, l’intramontabile american style di A.G. Spalding & Bros. 62
Italy’s Pitti Immagine fashion show was the backdrop for A.G. Spalding & Bros. to launch its new fall/winter collection for 2011–12. All the new products showcased by the historic U.S. brand continue to reflect the philosophy of its founder, Albert Goodwill Spalding, a baseball player and developer of the first official ball of the National League. The bags combine tumbled leather dyed with vegetable tans with leather trim and functional zippers. Hardwearing fabrics and full grain leather create eyecatching products that are also practical. Backpacks are back, with soft leather outers and linings in tough technical fabrics. And matte cr ocodile print leather has also returned with brass-plated trim to create a line of stylish bags that are equally at home at work or on the road. The collection also includes a large number of accessories, from sunglasses to pens, all of which have vintage flavor r einterpr eted through modern eyes – in short, the timeless American style of A.G. Spalding & Bros.
BASELWORLD THE WATCH AND JEWELLERY SHOW MARCH 24 – 31, 201 1
WWW.BASELWORLD.COM
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Appunti di viaggio Si chiama Finis Terrae la collezione di quaderni, taccuini e articoli da regalo ideata da Carla De Bernardi Christian Carosi
Spesso chi scrive ama viaggiare. I due mondi sono legati da un filo di fantasia e curiosità, voglia di sperimentarsi, di lasciare un segno. Stimola ad appuntare le proprie riflessioni la nuova collezione di quaderni, taccuini e articoli da regalo ideata da Carla De Bernardi, fotografa, scrittrice e viaggiatrice: i suoi libri parlano della passione per il movimento lento, come descritto in “Contare i passi - dai Pirenei all’Oceano sul Cammino di Santiago” e “Tutte le strade portano ad Assisi”. Finis Terrae, oltre che rappresentare la meta di tanti pellegrini, è il nome dato alla collezione di prodotti cartacei, ciascuno dedicato a un tema preciso. Si parte dai Diari di Viaggio, in due misure (18 x 15 e 15 x 21 cm), che racchiudono frasi, aforismi, proverbi tra il serio e l’ironico sul viaggiare e sui viaggiatori. Si prosegue con quelli dedicati a chi si muove a piedi sulle antiche vie europee (come la stessa De Bernardi), per arrivare ai quaderni a tema Zodiaco, ognuno con un’illustrazione in copertina che gioca sui segni; tra le tante altre proposte anche i testi dedicati a eventi particolari, come San Valentino, La Festa della Mamma e del Papà, la Festa della donna, tutti sempre arricchiti da curate illustrazioni di Valentina Fabbri. 64
Travel notes Writers are often also travelers. The common threads of imagination, curiosity, wanting to try new things, and a desire to leave a mark run through both activities. Carla De Bernardi has created a collection of notebooks, diaries, and giftware that stimulate all these qualities. A writer, traveler, and photographer, De Bernardi has a passion for savoring the moment, which is reflected in books such as Contare i passi. Dai Pirenei all’Oceano sul Cammino di Santiago (Count the steps. From the Pyrenees to the Ocean on the Santiago Trail) and Tutte le strade portano ad Assisi (All roads lead to Assisi). She’s called the new collection Finis Terrae, Latin for “end of the earth,” and it’s made up of a range of products, each one dedicated to a specific theme. The travel diaries, in two sizes (7 1/8 x 5 7/8” and 5 7/8 x 9 3/8”), feature both serious and witty quotations, sayings, and proverbs about travel and travelers. There are also diaries made specifically for people who, like De Bernardi, follow the old ways of Europe on foot. The collection also includes notebooks with a Zodiac theme, featuring cover designs based on the different signs, and books dedicated to particular events, including Valentine’s Day, and Mother’s and Father’s Day. Each one is painstakingly illustrated by Valentina Fabbri.
all’iNCaNto - UNDER THE HAMMER
Si amplia il panorama Nella piccola località inglese di Godalming vanno all’asta a partire da quest’anno centinaia di lotti di strumenti da scrittura
(Bonhams)
Broadening horizons
Alberto Gerosa
Matita automatica Cartier (Bonhams)
Si chiama Godalming l’ultima novità nel panorama internazionale della vendita di penne all’incanto. La cittadina del Surrey, situata a poche decine di chilometri da Londra, è recentemente diventata teatro di un’asta assai interessante per gli appassionati di strumenti da scrittura. A partire da gennaio la collaborazione tra Dreweatts Godalming e Bloomsbury Auctions ha fatto sì che il già esistente dipartimento Argenti, Gioielli e Orologi si arricchisse di una sezione Penne Stilografiche. Sono previste aste a intervalli regolari ed è contemplata la possibilità di fare offerte on line (attraverso il sito www.the-saleroom.com). All’appuntamento dello scorso 19 gennaio sono state battute oltre 300 penne, di cui solo il 4% è rimasto invenduto. Tra i lotti si sono particolarmente distinte una Conway Stewart Floral risalente alla metà degli anni ’50, aggiudicata per 220 sterline, e due Montblanc Meisterstück 149 – di cui la più vecchia risale al 1952 circa – accompagnate dai loro astucci originali e vendute complessivamente per 520 sterline. Bonhams ha invece realizzato 4.080 sterline per un set battuto a Londra in gennaio, comprensivo di diversi articoli provenienti dall’archivio del segretario particolare del Duca e della Duchessa di Windsor nel periodo 1947-57. Tra gli altri oggetti del set figura una lussuosissima matita automatica Cartier in oro 14 kt, modellata a forma di canna di bambù. A proposito di Cartier, Dorotheum ha recentemente venduto, nel corso di una delle sue aste viennesi, una bella stilografica placcata oro della maison francese al prezzo di 220 euro.
Conway Stewart Floral (Dreweatts Godalming)
The latest name on the international pen auction circuit is Godalming, a small town in the county of Surrey, just 30 miles from London. Collaboration between Dreweatts Godalming and Bloomsbury Auctions has seen the addition of the Fountain Pens section to the existing Silver, Jewelry and Watch sections. Auctions will be held at regular intervals, and it will also be possible to bid online at www.the-saleroom.com. At the auction held on January 19, more than 300 pens went under the hammer, only four percent of which wer e passed in. Some of the most outstanding lots were a Conway Stewart Floral from the mid1950s, which sold for 220 pounds, and two Montblanc Meisterstück 149s, the oldest of which was from around 1952, complete with their original cases, which sold for a total of 520 pounds. In January, Bonhams in London auctioned for 4,080 pounds a collection of articles that the Duke and Duchess of Windsor gave their private secretary between 1947 and 1957. The items included a sumptuous 14-karat gold Cartier automatic pencil in the shape of bamboo. And speaking of Cartier, Dorotheum in Vienna recently auctioned a beautiful gold-plated fountain pen made by the French jeweler for 220 euros. 65
CartoliNE - POSTCARDS
Scene dall’alba del mondo Photos Massimo Teruzzi - Text Alberto Gerosa
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Troppo ovvio associare queste immagini del vulcano etiope Erta Ale e dei suoi laghi di lava ai romanzi d’avventura di Jules Verne. D’altronde, più che un viaggio al centro della Terra questa è una vera e propria corsa a ritroso nel tempo. L’immaginazione nutritasi con i miti della classicità potrà qui collocare le leggendarie fucine del dio-fabbro Efesto. Ma in verità questo paesaggio fatto di magma ribollente e di sconfinate croste basaltiche ci racconta una storia infinitamente più arcaica: sono i primordi del nostro pianeta, messi qui nuovamente in scena dalle forze telluriche con grandiosità pari alle migliori espressioni del talento visionario di un Kubrick o di un Herzog. E forse è proprio la circostante regione della Dancalia che ha visto sorgere l’alba dell’umanità.
From the dawn of time Comparing these images of the Ethiopian volcano Erta Ale and its lava lakes to a Jules Verne novel is perhaps too obvious. More than a journey to the center of the earth, this is a journey back in time. If your imagination runs wild with classical myths, it’s easy to imagine that the god Hephaestus had his forge here. But this landscape of bubbling magma is truly ancient, dating from the very beginning of our planet, with massive forces that outdo even the most spectacular images created by Kubrick or Herzog. The surrounding Danakil Desert may have even been the birthplace of humanity.
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NEGoZi CoNsiGliati AGRIGENTO Cartoleria T. Sarcuto & C. Via Atenea 134 ANCONA La Stilografica Corso Garibaldi 55 AREZZO Tabaccheria La Torre Via XX Settembre 55 (Sansepolcro) ASTI La Boutique della Penna Via Cavour 142 AVELLINO Signum Via Francesco Guarini 2/4 BARI El Pavo Real Via Roma 6 (Bitritto) BERGAMO Ubiali L. Papa Giovanni XXIII 33 BOLOGNA A.C. Vecchietti Via Manzoni 6 Cartoleria Francesco Via Farini 9 Casa della Penna Via Farini 19/c Centro Uffici Rovere Via Caselle, 3 (San Lazzaro di Savena) BOLZANO Athesia Buch Via Goethe 5 BRESCIA Cartoleria F. Apollonio Portici X Giornate 29 Francesco Pineider Corso Magenta 12 68
Lazzaroni Gioielli per scrivere Corso Palestro 33/C Office Store Giustacchini Viale S. Eufemia 190 Francesco Pineider/Show Room Via Industriale 12 (Castenedolo) CAGLIARI Cartoleria Libreria Dettori Via Cugia 5 Cartoleria Tonio Collu C.so Vittorio Emanuele 160 Nuova F.lli Dessì Via Dante 100/B CASERTA MP - Penne e pelletteria Corso Appio 50/52 (Capua) CATANIA Gruber/Shop in Shop Montblanc Via Spedalieri 20
COSENZA Eliografica-Cartoleria Sirangelo Via Alimena 19
GENOVA Cartoleria Carlo Felice Sottopasso P.zza de Ferrari 3
CREMONA Moschetti dal 1860 Corso Garibaldi 43
Cartoleria Mazzini Galleria Mazzini 44/R
CUNEO Centro Uffici Via San Paolo 4 (Alba) FERRARA Pasello Via Canonica 16 Via Garibaldi 19 FIRENZE Cartoleria Parione Via Parione 10/R Via dello Studio 11/R Via Duprè 10 (Fiesole) Casa della Stilografica Via Cavour 43/R Francesco Pineider Piazza della Signoria 13/14R Scrittura Viale F.lli Rosselli 27/R
CATANZARO Casa della penna Piazza Mazzini 162
FORLÍ E. Monti Via G. Mameli 3
CHIETI La Cartoleria Via Priscilla 5
La Nuova Stilografica Corso Repubblica 165
COMO Cartoleria Centrale Viale Innocenzo XI 14/A Cartoleria Libreria Moresi Massimo Via Anzani 27 Casa della Carta di A. Bresciani Via B. Luini 22
Adamo Bettini Piazza Libertà 1 (Cesena)
Casa della Penna di Saguineti in Genova dal 1934 Via XX Settembre 108/R IMOLA Cartolibreria Galeati Via P. Galeati 14/20 L’AQUILA Renato Brugnera Buffetti Via A. De Nino (Sulmona) LA SPEZIA Casa della Penna Via del Priore 67/87 LATINA Dimensione Ufficio Via Romagnoli 74 Cartolibreria Eureka Via Consolare 105 (Priverno) LECCE Olfattoteca di G. Toma Via Plebiscito 5 (Tuglie) LIVIGNO Marazzi Silvestri Via Plan 65
Cartoleria Minerva P.zza del Popolo 34 (Cesena)
LIVORNO Santini Casa della Penna dal 1874 Corso Amedeo 52 Via Marradi 60
FROSINONE Alfa - Shop in shop Montblanc Via G. Marconi 20 (Cassino)
Eliotecnica Via Costituzione 45 (Piombino)
NEGoZi CoNsiGliati LUCCA Cartoleria Duomo Piazza Duomo 3 (Pietrasanta)
Casa della Penna di Presentini Via Roma 11 Centrale Scribe Via Macchiavelli 10/12 (Viareggio) Gioè Via S. Andrea 82 (Viareggio) Viani Piazza Mazzini 17/19 (Viareggio) MANTOVA Cartolibreria Rossi Via D. Fernelli 12 Eliograf di Previti Via Chiassi 12 Bellelli - Linea ufficio Via Biagi 4 (Viadana) MASSA Gheri Gherardi Via Bastione 31 MILANO Antica Cartoleria Novecento Piazza Risorgimento 3 Brunori Via Torino 77 Carta & Penna Via Plinio 2 Via Torino 60 E.E. Ercolessi Corso Magenta 25 Francesco Pineider Corso Europa 13
Giardino.it Via dei Guarneri,24 La Stilografica C.so Buenos Aires 53 Mazza Via Cesare Cantù 3 Mejana Galleria Vittorio Emanuele 88 Paginadopopagina Via Zuavi 8 (Melegnano) Cartolibreria Cremonesi Corso Garibaldi 2 (Legnano) Oldrini Cancelleria Corso Garibaldi 113 (Legnano)
NOVARA La Stilografica Corso Italia 30/A
PISA Cartoleria Toncelli Curtatone e Montanara 12
NUORO Angelo Maccioni Corso Garibaldi 112
PISTOIA Bianchi P.zza San Francesco 55/57
ORISTANO Brunella Via Figoli, 65
Casa della Penna G&G Via Buonvicini 10 (Pescia)
PADOVA Penne e pipe/ Grafiche PAC Via Cesare Battisti 7
RAVENNA La Politecnica Via C.Ricci 13
Grafica Service Via C. Davila 16/18 Claire Articoli Regalo Galleria Europa 6 Prosdocimi G.M. Piazza Pedrocchi 10
REGGIO EMILIA La Contabile Galleria San Rocco 1/G Via Cafiero 12/1 Gruppo Pace Via Cecati 3/1
Sironi Gioielleri Corso Magenta 1 (Legnano)
Sigilli al Santo Via del Santo 175
RIMINI The Pen Shop Cimino Via Bovio 4 (Cattolica)
MODENA Bensone Corso Canalchiaro 138/A
PALERMO Carlo Bellotti Via Dalla Chiesa 5/D
ROMA Antica Cartotecnica Piazza dei Caprettari 61
Cartoleria Duomo Corso Duomo 40
Cartoleria Amoroso Via Archimede 185
Arteuropa Viale Europa 94/Eur
Cartoleria Minerva Via canalino 1
Carto Aliotta Via Diego D’Amico 30 (Bagheria)
Burchi & De Sanctis Via Frattina 124
Ruggeri - Via Emilia Via Emilia 70 Martinelli Circonvalazione N/E 98 (Sassuolo) NAPOLI Casa della Penna C.so Umberto I 88 De Santis Via Scarlatti 177 P&C Largo Vasto a Chiaia 86 Via Imbriani 2/4/6
PARMA Bozzini Via XX Marzo 6 Viale Fratti 26 Cartoleria Moderna Via Imbriani 47/I PERUGIA Casa della Penna Via XX Settembre 92 PESCARA Cartolibreria Costantini C.so Vitt. Emanuele 146
De Nittis “La Romanina” Via E.Ferri Francesco Pineider Via d. Fontanella Borghese22 Via dei Due Macelli 68 Grillo Antonino Via Alessandria 226/228 Il Regalo di Mattei Piazza dei Consoli 30/34
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NEGoZi CoNsiGliati O.R. Organizzazione Roma Via Lucrezio caro, 31/33 Progetto Impresa Via Barberini 40 Regali Novelli Via San Marcello 21/22 Stilo Fetti Via degli Orfani 82
Centro Distr. Costa Verde Traversa Via Meucci 14 (Giulianova) TERNI Soc. Cartotecnica Via Duomo 66 P.zza del Commercio 12 (Orvieto)
Stilograph - Corsani Via Ottaviano 79
TORINO Francesco Pineider Via Bruno Buozzi 10
Stilo e Stile Via Gallia 101/A
La Stilografica Via Nizza 1
Tecnoufficio di Tempestini & C. Viale A. Ciamarra 202
Monasterolo Stilografiche Via Cernaia 24
Ufficio Idea Via Prati Fiscali 267/269a
Musso Stilografiche Via Lagrange 32/C
Vertecchi Via della Croce 72
Torino Penna Via XX Settembre 4
SALERNO La Tecnica C.so Garibaldi 222
TRENTO Eurocart Via Mantova 20
Il Modulo Via Barbarulo 122 (Nocera Inferiore)
TREVISO NIBS Leonardo 21 Piazza S. Leonardo 21
SASSARI Thesi Cartoleria Via Cagliari 17 (Alghero)
Marton Regalo Corso del Popolo 40
SIRACUSA Diesse Via Tevere 1/F Centro Materiale Contabile Via Napoli 7 (Avola) TERAMO Tonino Centro Penne Viale Crucioli 49/51
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Nota Bene Corte delle Rose 26 (Conegliano) TRIESTE La Stilografica P.zza della Borsa 1 UDINE Casa della Penna/ All Pens Viale Leopardi 39
Charta Via Gemona 2/A VARESE Boragno Cartolibreria Centrale Via Milano 4 (Busto Arsizio) Carta e Penne di G.Paracchini e T.Bofil Piazza Libetà 1 (Gallarate)
Kart di Katiuscia Carraro Centro Commerciale “Le Piramidi” Via Pola 20 Torri di Quartesolo Mario Marangoni Contrà Due Ruote 39 VITERBO Pallotta Via della Sapienza Via della Sapienza 17
Secchi Virginio Cartoleria Corso Italia 26 (Saronno)
aBroad
VENEZIA Cartoleria ABC Via Iesolo 56 (San Donà di Piave)
Sidney Pen-Ultimate QVB Shop 15-17, Level 2, Queen Victoria Building 455 George Street
Cartoleria Baessato Piazzetta E. Matter 21 (Mestre) Carducci 52 Via Carducci 52 (Mestre) VERBANIA La Tecnica Piazza S. Vittore 2 Alberti Cartolibreria C.so Garibaldi 66-74 (Intra) VERONA Lo Scrittoio Corso Porta Borsari 18 Rudi Manella La Stilografica Via Mazzini 5 VICENZA Galla 1880 La Cartoleria Corso Palladio 129
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Visconti Venetia
Vallecchi Voyage
ISSN 1720-0962
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