La viabilità minore nei dintorni di Firenze Le stradine fra muri con il loro arredo
e strade che si dipartivano dalla viabilità principale che s’irradiava da Firenze, e che si inerpicavano per le colline intorno la città, o si snodavano per la pianura lungo l’Arno, onde raggiungere gli insediamenti minori e le case isolate, col tempo andarono assumendo una caratteristica loro propria, che ancor oggi molte di esse conservano: alti muri ne delimitano il piano stradale, accompagnandone il percorso. Sono le tipiche stradine incassate tra muri, immortalate dai macchiaioli e dalla pittura toscana del primo Novecento. La loro conformazione era nata per l’esigenza di recintare le proprietà fondiarie nei dintorni della città, in quella campagna dove sin dal medioevo si addensavano le “case da lavoratore” e le “case da padrone” (sostituite poi dalle ville signorili), allo scopo di proteggere le terre dei poderi periurbani, con i loro vigneti e con quelle coltivazioni di pregio (ortaggi, frutta) richieste dal mercato cittadino. Realizzate a sasso semplicemente accapezzato con le pietre tolte dai campi, i muri denunciano la diversa composizione litologica dei terreni su cui insistono, di volta in volta mostrando nella loro struttura informi bozze di arenaria, o di pietraforte, o di alberese, se si è in collina; rotondeggianti ciottoli fluviali nelle aree pianeggianti di fondo valle.
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Tabernacolo sulla via di Diacceto
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OLTRE LE MURA DI FIRENZE: DA CONTADO A CITTÀ METROPOLITANA