13. La “strata per quam itur Pisas”

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La “strata per quam itur Pisas”

a via Pisana rappresentava per la Firenze del medioevo un’arteria eminentemente commerciale. Con l’Arno, che all’epoca costituiva una via fluviale di non trascurabile importanza, serviva a incanalare il flusso dei traffici con i grossi centri del contado che si trovavano nel Valdarno inferiore, oltre ai transiti che avevano come meta il porto di Pisa. A metà del Trecento non a caso nelle “terre” e nei villaggi che si succedevano lungo il suo percorso (Monticelli, Legnaia, Settimo, Lastra a Signa, ecc.) si concentrava la maggior parte dei trasportatori di professione (i cosiddetti “vetturali”) che operavano nel territorio della repubblica fiorentina. Il percorso medievale della via pisana, nelle sue linee generali doveva ripetere quello della strada romana per Pisa: la “via Quinctia”. Ove si eccettui il rinvenimento di una pietra miliare, avvenuto nel 1752 nei pressi di Montelupo, che ci ha consentito peraltro di denominare la via, grazie alla sua iscrizione (T.QUINTIUS. T.F. / FLAMINIUS / COS / PISAS X), non rimangono però in superficie materiali caratteristici della strada romana, cancellati da secoli di storia, e soprattutto dalle esondazioni e dai mutamenti di percorso dell’Arno.

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OLTRE LE MURA DI FIRENZE: DA CONTADO A CITTÀ METROPOLITANA


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