Tredicesimo itinerario
Val di Chiana Toscana. Territorio, storia e viaggi
Attraverso la conca Ambienti e paesaggi: dai piani ‘giovani’ del fondovalle a quelli degli ‘antichi’ depositi lacustri e marini fino alle cerchie collinari e montane
itinerario con andamento trasversale da Montepulciano a Ca- Leonardo stiglion Fiorentino è dedicato all’integrazione, mediante una Rombai serie di saliscendi, dei vari ambienti e paesaggi geografici, vere e proprie piccole regioni morfologiche, ciascuna diversa dall’altra non solo per caratteri fisico-naturali ma anche per le forme paesaggistiche costruite nei secoli dall’uomo, a partire dalla trama degli insediamenti e delle vie di comunicazione e delle destinazioni d’uso soprattutto agricole dei suoli. Il percorso taglia da ovest ad est la conca, partendo dalla città di Montepulciano (con il suo monumentale impianto medievale e rinascimentale), ubicata nell’area dei rilievi collinari-montani occidentali che separano la conca dalle Crete Senesi e dalla Val d’Orcia, a 474-605 m s.l.m.: la strada, corre tra colture viticole e olivicole e, dopo la rinascimentale chiesa di Santa Maria delle Grazie a 486 m, scende nella fascia ugualmente ben coltivata dei ripiani intermedi, toccando il piccolo borgo di Ascianello 331 m (con breve deviazione si può raggiungere la fattoria granducale di Abbadia 280 m) e il centro storico di Torrita 323 m. Da qui, la via scende nel fondovalle alluvionale, solcato da canali e manufatti legati alla bonifica, passando la ferrovia locale Arezzo-Sinalunga e l’aggregato rurale del Pino 260 m e traversando il torrente Foenna 250 m. La via risale sui ripiani al centro storico di Bettolle 313 m, per scendere nuovamente nella pianura, caratterizzata da coltivazioni a seminativi nudi e da una maglia assai più rada di case coloniche, seppure di grandi dimensioni, per lo più in stato di abbandono; una breve deviazione conduce al Porto Vecchio del Canale Maestro 249 m e al Porticciolo del torrente Esse di Foiano 250 m,
L’
Contrasti fra la pianura uniformemente coltivata a seminativi nudi con fitto appoderamento, la bassa collina a varie destinazioni d’uso (per lo più olivata e vignata) e l’alta collina ammantata di boschi
toponimi che ricordano l’importanza storica del commercio fatto con piccole imbarcazioni nelle idrovie; da qui s’inerpica al centro storico di Foiano 315 m, con nuova discesa al fondovalle in corrispondenza della fattoria granducale del Pozzo 249 m. Qui, imboccato il viale rettifilo che traversa il Canale Maestro, si passa nel versante orientale del fondovalle, toccando i ripiani che lambiscono la pianura alla fattoria di Brolio 287 m, con risalita graduale dei depositi alluvionali (punteggiati da numerose antiche case poderali e di nuovo da vigneti e oliveti) fino al trapasso nei rilievi collinari-montani orientali dove – in posizione di raccordo con i sottostanti ripiani – sorge il centro storico di Castel Fiorentino 345 m. Da qui, si può seguire la strada che sale nell’area propriamente montana ed essenzialmente boschiva che separa la Val di Chiana dalla Valtiberina, toccando l’aggregato rurale già castello di Mammi 505 m, alle falde meridionali del Monte Castiglion Maggio 756 m, per la verde Val di Chio. La prima parte dell’itinerario vale a conoscere l’ambiente de la cerchia dei poggi e di basse montagne del lato occidentale. Ad ovest, infatti, la conca è chiusa da una serie di rilievi che separano la Val di Chiana dalle Crete Senesi e dalla Val d’Orcia: i rilievi mostrano le sommità (in genere rotondeggianti e poco acclivi) bene allineate con continuità di crinale, e con altimetrie comprese tra 600 e 700 m s.l.m. (Poggio Capanne 622 m, Piazza di Siena 642 m, Poggiardelli 706 m), per evidente appartenenza ad una stessa dorsale orografica, che alquanto fuori del bacino idrografico chianino culmina nel Poggio Pietraporciana 847 m e nel Monte Cetona 1148 m. L’area dei rilievi collinari-montani occidentali misura circa 210 kmq e presenta una discreta varietà di costituzione litologica: prevalgono le formazioni arenaceo-marnose (da Civitella a Sinalunga) e quelle calcaree (a sud di Sinalunga), ma non mancano strati di argille e marne (area di Lucignano). Una fitta rete di centri e di sedi umane più piccole, di origine per lo più medievale, e collegate da un ugualmente denso reticolo di strade, copre questa subregione – con trapasso poi in quella sottostante dei ripiani intermedi – anche in posizione di sommità, come Civitella, Monte San Savino, Lucignano, Sinalunga, Montepulciano e Chianciano. Le destinazioni d’uso dei suoli vedono prevalere gli impianti specializzati del vigneto e dell’oliveto – nelle aree a maggior pendenza talora impiantati con sistemazioni idrauliche come terrazzi e muri di sostegno a difesa dall’erosione (peraltro spesso oggi in precario stato di manutenzione o in vistoso abbandono) – ma con larga presenza del bosco misto di latifoglie (varie specie di querci) e conifere (pini e cipressi), soprattutto nel settore settentrionale, per lo più tradizionalmente governato a ceduo; non mancano comunque i boschi di alto fusto, specialmente di conifere di ovvio impianto artificiale. La seconda parte dell’itinerario abbraccia l’ambiente de i ripiani intermedi, costituiti da una superficie ondulata di bassi rilievi per lo più a forma di terrazzi naturali, di formazione alluvionale (sabbie e ciottoli con lenti argillose), estesa circa 500 kmq, che è quanto rimane degli antichi depositi fluvio-lacustri che avevano in parte colmato la conca nel periodo Pleistocene dell’età Quaternaria; verso sud-ovest, accanto ai sedimenti fluvio-lacustri, compaiono anche vaste estensioni di depositi marini precedenti (cioè del periodo Pliocene nell’età
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Terziaria), sempre formati in prevalenza da sabbie e argille. In entrambi i settori, queste collinette semispianate hanno un’altitudine media di circa 300 m s.l.m. (con altezze oscillanti tra 260 e 350 m s.l.m.). I ripiani non formano una superficie continua: sul versante occidentale, una parte è compresa tra il torrente Esse di Foiano e il Canale Maestro, spingendosi fino al centro della conca (sui depositi sorgono i centri di Foiano e Marciano), un altro lembo si estende tra i torrenti Esse e Foenna, infine un’altra grande superficie (quella composta soprattutto dai sedimenti marini) contorna la parte occidentale del fondovalle fino alla stretta di Chiusi; sul versante orientale, si distinguono due grandi aree divise dalla depressione formata dalla bassa valle del Canale di Montecchio e del torrente Mucchia. Verso sud, su entrambi i versanti, la rete idrografica ha intagliato più minutamente i depositi, dando al paesaggio un carattere quasi collinare. Complessivamente, questa piccola subregione morfologica è sempre stata privilegiata dall’uomo per costruirvi sedi abitate, strade di interesse generale e locale e i paesaggi della produzione economica, a partire da quello agricolo: anche perché – al pari di una quasi analoga fertilità e potenzialità produttiva nei riguardi della sottostante pianura alluvionale – offre il vantaggio di non presentare difficoltà di scolo delle acque. Non a caso, è su queste terre che si diffuse il primo appoderamento (quasi ovunque, le tante case coloniche esprimono infatti modelli architettonici prevalentemente cinque-secenteschi) e sorsero i centri di fattoria e le annesse ville padronali che tanto rilievo hanno avuto (e continuano ad avere) nell’organizzazione dell’agricoltura chianina, soprattutto nei tempi in cui sono stati i centri propulsori della colonizzazione della pianura; ed è su queste terre che si sono formati numerosi grandi e piccoli centri abitati, come Marciano, Foiano, Torrita, Bettolle, Acquaviva e Chiusi; Pieve di Sinalunga, Camucia e Terontola Stazione hanno una posizione intermedia tra le zone dei ripiani fluvio-lacustri e marini e del fondovalle. Nella seconda metà del XX secolo, dalla disgregazione del minuto e variegato paesaggio delle colture promiscue sono qui nati i grandi appezzamenti tenuti a coltura specializzata (prevalentemente vigneti, oliveti, frutteti, ma anche vivai e seminativi industriali) e si sono localizzate le più numerose piccole e medie industrie della conca, situate generalmente lungo le vie di accesso ai singoli centri abitaTredicesimo itinerario
Contrasti fra la pianura coltivata a seminativi nudi con fitto appoderamento e i di poco più alti ripiani alluvionali variamente coltivati a seminativi, vigneti e oliveti, con boschetti e non di rado con centri abitati di origine medievale
Contrasti fra la pianura coltivata a seminativi nudi con fitto appoderamento e i di poco più alti ripiani alluvionali variamente coltivati a seminativi, vigneti e oliveti, con boschetti e non di rado con centri abitati di origine medievale
ti o sulle principali vie di comunicazione (alle stazioni dell’Autosole, tra l’Olmo e Castiglion Fiorentino, tra Sinalunga, Bettolle e Foiano). Il terzo ambiente corrisponde a il fondovalle bonificato, costituito dalla pianura alluvionale formata dai depositi fluviali e palustri recenti (oltre che ovviamente dalle colmate artificiali delle antiche zone umide), lunga circa 50 km da sud a nord, con contorni assai irregolari nel senso dei meridiani, tanto che a nord raramente supera i 2-3 km di larghezza, mentre al centro si allarga fino a 4-6 km in corrispondenza delle valli laterali (del Foenna e dell’Esse di Foiano a sinistra e del Canale di Montecchio a destra) che s’incuneano anche notevolmente nel cuore dei rilievi che contornano la conca e che confluiscono nel piano percorso in posizione grosso modo centrale dal Canale Maestro; via via che si procede verso sud la pianura si restringe notevolmente. La pianura ha una pendenza media assai modesta, scendendo dalla quota di 260 m s.l.m nell’area del lago di Chiusi fino a quella di 243 m s.l.m. allo sbocco nella piana di Arezzo, ossia dopo la gola di Chiani. Nel complesso, il paesaggio della pianura si estende su circa 350 kmq ed è solcato, oltre che da sud a nord dal Canale Maestro (che rispetto al piano di campagna scorre incassato con altezze comprese tra 251 e 220 m s.l.m.), da tanti canali minori bene arginati, talvolta pensili o con percorso in galleria che per larghi tratti si dispongono con andamento trasversale rispetto al corso d’acqua principale; qua e là, bastioni di terra in forma di argini abbandonati si percepiscono come ‘relitti’ di fasi storiche della bonifica, al pari delle ultime ‘casse delle colmate’ ancora in atto (come quella di Brolio), mentre frequenti e spesso notevoli per dimensioni appaiono le opere di ingegneria idraulica realizzate nei secoli scorsi (specialmente nel XIX e nella prima metà del XX), come botti, ponti-canali e ponti con o senza cateratte, chiuse, ecc. Il fondovalle è tradizionalmente il settore meno investito dagli insediamenti: pochi e piccoli sono i centri abitati, tra i quali spiccano Stazione di Montepulciano e Chiusi Scalo (sorti a partire dalla seconda metà del XIX secolo intorno alle stazioni ferroviarie, con la loro crescita edilizia e demografica recente che è dovuta al ruolo di importanti nodi delle comunicazioni, con graduale localizzazione di impianti industriali e commerciali, tra cui il grende Valdichiana outlet di Farniole tra Foiano, Bettolle e il sistema Allacciante-Canale Maestro). Numerose sono invece le case coloniche spesso isolate (talvol
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ta in coppia), generalmente di origine non anteriore alla metà del XVIII secolo, epoca dai cui presero slancio i processi della bonifica e dell’appoderamento che toccarono il culmine tra Sette e Ottocento. Al di là delle poche vie di grande comunicazione (specialmente l’autostrada e la ferrovia Firenze-Roma nel suo percorso storico e in quello recente ad Alta Velocità), che la percorrono soprattutto in senso sud-nord, molte sono le strade trasversali che collegano i centri situati sui rilievi ubicati ai due lati della valle (un sistema rafforzato dalle due superstrade Siena-Bettolle-Arezzo, tratto della costruenda Grosseto-Fano, e Bettolle-Perugia, e dalle due ferrovie locali Chiusi-Siena e Arezzo-Sinalunga), tanto che i ponti sul Canale Maestro sono abbastanza frequenti (ogni 5-6 km). In altri termini, in considerazione dei limitati processi di urbanizzazione e industrializzazione che vi si sono verificati, la pianura continua ad essere l’area privilegiata dell’agricoltura oggi imperniata sui seminativi nudi di vario genere (cereali, foraggi e piante industriali) e per tratti minoritari su colture arboree specializzate (frutteti), anche se non mancano lembi sempre più rari del paesaggio promiscuo tradizionale evidenziati da filari di viti o di gelsi o di alberi tutori (soprattutto aceri campestri) ai quali erano appoggiate le viti. Il quarto ambiente è quello de la cerchia dei poggi e di basse montagne del lato orientale, ovvero dei rilievi che recingono ad est la Val di Chiana, separandola dalla Valtiberina umbra e dal bacino del Trasimeno: di natura essenzialmente arenaceo-marnosa, mostrano carattere di vera dorsale collinare-montana solo a nord, e precisamente tra la stretta di Chiani e Terontola, ove comunque viene a mancare la coincidenza tra spartiacque e l’allineamento delle vette, nel senso che le cime più alte appartengono all’Umbria. Alla nostra conca fa comunque riferimento una serie continua di rilievi dell’estensione di circa 170 kmq, allineati da Capo di Monte presso Chiani fino al Monte Girella, con altezza compresa tra 600 e 1000 m s.l.m. (culminante nell’Alta S. Egidio 1057 m), che racchiudono alcune vallate fluviali ricche di insediamenti medievali, come quelle di Chio di Castiglion Fiorentino e dell’Esse di Cortona. Le fasce superiori dell’area collinare-montana – già organizzate nei tempi medievali con una rete a maglie larghe di castelli, chiese e conventi, e nei tempi moderni di case poderali – sono ormai quasi prive di sedi umane di una qualche consistenza demografica, e povere anche in fatto di moderne vie di comunicazione (pur mantenendosi mulattiere e vie rurali di interesse storico che un tempo servivano di scavalcamento della dorsale); molti antichi coltivi e pascoli sono stati abbandonati, e la rinaturalizzazione ha guadagnato anche i castagneti da frutto, specialmente presenti a monte di Cortona. L’agricoltura continua a reggere (con le colture della vite e dell’olivo) nelle aree più basse, specialmente nei dintorni dei centri abitati. Più in generale, gli insediamenti raramente superano i 400 m, tra quelli maggiori sono gli storici centri di Castiglion Fiorentino (342 m) e di Cortona (tra 490 e 651 m), con a seguire Montecchio Vesponi e Terontola: è interessante sottolineare il fatto dello sdoppiamento nelle sottostanti fasce dei ripiani fluvio-lacustri e marini e della pianura di alcune sedi abitate, come il borgo di Montecchio Basso, Terontola Stazione e soprattutto Camucia (Piccardi, 1974, pp. 10-21). Tredicesimo itinerario