NOI Magazine - Aprile 2013

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IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA

Noi Anno V N° 4 - Aprile 2013

www.noimagazine.it

SPECIALE

NOI a tavola! Outlook Mercati Cosa è successo a Marzo?

Papa Francesco

Il nome della speranza In Viaggio Tamil Nadu

Editoriale E il bene comune?

Il Punto Prendiamone atto

Economia Arte Salute Storia Territorio Enogastronomia Letteratura Sport


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IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA

Noi Anno V N° 4 - Aprile 2013

www.noimagazine.it

sommario 4 EDITORIALE

SPECIALE

NOI a tavola!

6 IL PUNTO

Outlook Mercati Cosa è successo a Marzo?

Papa Francesco

Il nome della speranza In Viaggio Tamil Nadu

Editoriale E il bene comune?

Il Punto Prendiamone atto

Economia Arte Salute Storia Territorio Enogastronomia Letteratura Sport

N° 4 - Aprile 2013 Autorizzazione Tribunale di Novara n. 372 del 15.12.2008 Direttore Editoriale Marco Trivelli Direttore Responsabile Giuliano Ladolfi Hanno collaborato a questo numero: Andrea Baiardi Daniele Bevacqua Giulio Greco Emi Guidetti Gianfranco Quaglia Chiara Ratto Giuseppe Tortomasi Mark Welner Marco Zacchera Grafica e impaginazione CENTROMEDIA Editore e Pubblicità CENTROMEDIA 28024 Gozzano (NO) - Italy Viale Parona, 6 info@centromediaitalia.com

8 ECONOMIA 18 OUTLOOK MERCATI 22 INFO POINT 27 PAPA FRANCESCO 38 SALUTE 44 PSICOLOGIA 48 IN VIAGGIO 54 EVENTI 56 LA NOSTRA STORIA 58 VOLONTARIATO 60 APPUNTAMENTI 62 ARTE 66 SPORT 69 NOI .. A TAVOLA!

www.noimagazine.it Tutti i diritti riservati. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione dell’Editore. Giudizi, opinioni, notizie riportate negli articoli firmati o siglati impegnano esclusivamente gli autori. L’editore declina inoltre ogni responsabilità per la pubblicazione di materiale fotografico fornito direttamente o tramite commissione a terzi da enti, società e privati che ne abbiano palesato il pieno e legittimo possesso senza porre vincoli alla sua diffusione.

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EDITORIALE

S

ul numero di febbraio, in vista delle elezioni del Parlamento, abbiamo evocato Mina e Marziale. Almeno ci fossimo sbagliati! Almeno ci trovassimo nelle condizioni di chiedere scusa ai nostri lettori! «Parole, parole, parole» in televisione, in piazza, su internet… Promesse, promesse, promesse… e ora? Quale tipo di soluzione governativa si prospetta? Nel momento in cui apriamo il computer c’è nebbia assoluta, ma ciò che più sconcerta coloro ai quali stanno a cuore le sorti della nazione è il fatto che si sta dimenticando un’espressione, di cui durante la campagna elettorale tutti i partiti, i movimenti, i singoli candidati si sono impossessati e che hanno strumentalizzato: il bene comune. Passata la “sbornia” delle votazioni, constatiamo con Marziale («Omnia promittis, cum tota nocte bibisti. / Mane nihil praestas, Pollio, mane bibe»; «Di notte dopo un’abbondante bevuta prometti tutto. / Il mattino dopo, o Pollione, non sganci il becco di un quattrino; allora bevi di mattina!») che i nostri rappresentanti al Parlamento sono affetti da amnesia acuta. Il cittadino legittimamente si può domandare se escludere a priori possibilità di alleanze con i partiti disponibili a collaborare sia bene comune, se sia bene comune imporre a eventuali alleati progetti impossibili, se sia bene comune uscire dalla moneta unica, se sia bene comune attaccare tutti e tutto senza una possibilità di dialogo, di confronto e soprattutto – non ci stancheremo mai di ripeterlo – di una buona dose di sano realismo. Si può essere in accordo o in disaccordo con la politica finanziaria del dimissionario Governo Monti, ma quale alternativa è stata proposta? Quella di restituire l’IMU a tutti? Quella di assicurare un salario a tutti? Il programma di quale partito ha preso in mano i conti dello Stato calcolando entrate e uscite? Chi ha proposto di abbassare il debito

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EDITORIALE

E il bene comune? "Ahi, serva Italia, di dolore ostello nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello" Giuliano Ladolfi

pubblico che ci costa almeno 80 miliardi di euro all’anno e ci espone al rischio della speculazione? Si gioca sulle alleanze: Destra sì, Destra no; Grillo sì, Grillo no; Sinistra vecchia, Sinistra nuova… e poi? Il cittadino chiede la fine della politica-spettacolo, ma sembrano sogni nel cassetto. L’Italia ha bisogno di essere governata da persone “lungimiranti”, che non intervengono soltanto in occasione delle emergenze, ma che sappiano proporre programmi a lungo termine. Chi mai in campagna elettorale ha parlato di programma di approvvigionamento energetico in termini concreti? Chi mai ha ideato interventi “numerici” per il sostegno all’occupazione? Chi mai ha il coraggio di superare gli schemi che hanno imperversato per cinquant’anni nel mondo del lavoro?

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«Due son giusti, ma non vi sono intesi» si può ripetere con Dante. Ci sono i riformatori, ci sono coloro che hanno le idee chiare, ma non trovano consensi. Perché? Per un’infinità di motivi: interessi, pigrizia mentale, incapacità di comprendere, ristrettezza di orizzonti culturali… «Ahi, serva Italia, di dolore ostello / nave sanza nocchiero in gran tempesta, / non donna di provincia, ma bordello» (Dante). Il cittadino è esasperato, i mass media alimentano la sfiducia nella politica, la politica non fa altro che prestarsi al gioco del massacro. E sprechi della politica non sono solo i soldi distribuiti ai partiti, ma anche quelli spesi dalla nazione per pagare gli interessi. Quanto è costato in debito pubblico l’aumento dello “spread” dopo le elezioni? Nessuno ne parla, ma alla

fine dell’anno i conti non tornano. E allora, sarebbe giunto il momento in cui ci si togliesse il paraocchi di considerare il “bene comune” soltanto se collima con gli interessi e le idee di un partito e ci si ponesse attorno a un tavolo per “fare i conti della serva”, dopo aver stabilito gli obiettivi fondamentali del lavoro, dell’occupazione con proposte concrete, valutabili e verificabili, tralasciando atteggiamenti di sfida e di opposizione che in questo momento non servono altro che ad aggravare la situazione. Consapevole di esprimere “parole, parole, parole”, mi auguro di cuore di essere smentito spudoratamente dai fatti. Giuliano Ladolfi

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IL PUNTO

L’Italia affonda, ma sul ponte di comando sembra non esserci più nessuno ...

PRENDIAM IL VUOTO

Marco Zacchera, parlamentare dal 1994, Sindaco di Verbania dal 2009

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Non chiedetemi commenti sulla situazione politica: non ce n’è. Un universale vuoto sembra aver colpito la politica italiana in un sostanziale immobilismo generale. Napolitano naviga nella nebbia (naviga?), Bersani è sempre più cupo, Grillo sparacchia e urla sentenze contro tutti, la magistratura imperversa sul Cavaliere (indagini che neppure fanno più notizia). L’Italia affonda, ma sul ponte di comando sembra non esserci più nessuno: siamo un popolo alla comandante Schettino e dove le persone, che pur si dicono serie, anziché cercare di mettersi

insieme per salvare la nave antepongono i propri interessi di partito e i motivi di divisione al senso di responsabilità che occorrerebbe in questo momento. Prendiamone atto.

COMUNI ALLO SBANDO L’altra faccia della medaglia è rappresentata dai problemi della gente – la crisi è sempre più grave - e di chi cerca di amministrarla stando ogni giorno a contatto con la realtà. Sarebbe stato molto utile che i cittadini piemontesi avessero visto ed ascoltato

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MONE ATTO in diretta - ad esempio - la riunione a Torino del sindaco Fassino con i colleghi sindaci delle città capoluogo della nostra regione. Sindaci di destra e di sinistra disperati e che toccano con mano tutti i giorni la situazione folle di un paese dove a metà marzo non si sapeva ancora come predisporre i bilanci “preventivi” del 2013. Niente bilancio niente programmazione e quindi confusione generale anche perché lo stato ha annunciato che non pagherà più le spese per i tribunali (arretrate dal 2009), le province non sanno più nulla del loro futuro e quindi a chi andranno le loro competenze, i finanziamenti sono bloccati per legge, c’è un obbligo a pagare i fornitori a 30 giorni (giustissimo!) ma poi la regione

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ha arretrati ormai pesantissimi e lo stato neppure più risponde ai solleciti. In queste condizioni rispettare il patto di stabilità diventa impossibile anche perché nessuno riesce più a capirne i meccanismi, con burocrati della Corte dei Conti che concretamente non hanno mai amministrato nulla né risolto qualcosa, chiusi in incomprensibili interpretazioni teoriche. In compenso si sono succeduti 9 decreti sulla finanza locale negli ultimi 12 mesi sempre più contraddittori e complicati. Uno scazzo generale, la montante volontà di lasciar perdere tutto anche perché la gente non è informata, non sa, non è coinvolta e giustamente se la prende poi per tante cose che non vanno con chi gli capita a tiro, ovvero le

amministrazioni comunali. Siamo passati dalla richiesta di autonomia alla paralisi generale, ma la cosa non interessa a nessuno. La rabbia è che se potessimo muoverci senza gabbie burocratiche risolveremmo molti problemi, si risparmierebbero tempo e denaro. È assurdo che crescano ogni giorno le norme e gli obblighi burocratici quando (ma solo a parole) tutti vorrebbero semplificare. Vale nel pubblico come nel privato e lo sa bene chi dirige una qualsiasi impresa od attività economica, che ogni giorno perde tempo e soldi con pratiche costose, assurde, spesso inutili.

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ECONOMIA

I dati dell’“Osservatorio export” di Fondazione Edison, Ain e Camera di Commercio relativi al quarto trimestre dell’anno scorso

Rallenta la crescita dell’export novarese: +1,3% a fine 2012 Secondo l’Osservatorio sull’export attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali e la Camera di Commercio di Novara, nel quarto trimestre del 2012 si è registrato un ulteriore rallentamento della crescita delle esportazioni provinciali rispetto ai tre trimestri precedenti. Negli ultimi tre mesi dell’anno, infatti, la crescita tendenziale delle esportazioni della provincia di Novara è stata dell’1,3%, a fronte del +5,2% registrato nel primo trimestre, del +4,7% nel secondo e del +4,4% nel terzo. 8

Il dato è in controtendenza rispetto alla media nazionale, che ha registrato un +4,1% dell’export complessivo rispetto al corrispondente periodo del 2011. Considerando il 2012 nel suo complesso, le performances provinciale e nazionale sono state analoghe, con un export in crescita del +3,7% in entrambi i casi (contro un incremento dell’11,9% nel 2011). Durante l’anno scorso le sole esportazioni manifatturiere del Novarese sono cresciute del 4,1%, con un valore ampiamente superiore ai 4 miliardi di euro. A livello settoriale è proseguita la robusta

crescita dell’export di apparecchi elettrici (+59%) e si sono mantenuti in forte progresso i mezzi di trasporto (+29,4%) e i prodotti della raffinazione (+28.7%). Buona la crescita dell’export dei metalli e prodotti in metallo (+11,8%) e degli alimentari-bevande (+8,6%); i macchinari ed apparecchi sono rimasti in territorio positivo (+3,7%), con la rubinetteria e il valvolame in crescita dell’1,7%. I settori che invece hanno risentito maggiormente del rallentamento della congiuntura economica sono quello del legno e prodotti in legno, carta e stampa NOI - APRILE 2013


ECONOMIA

(-21,5%, comparto residuale per volumi di export e già in difficoltà nei trimestri precedenti) e quello degli articoli farmaceutici (-14,9%); i prodotti chimici, che rappresentano invece una buona fetta dell’export manifatturiero provinciale, sono apparsi in flessione dell’1,9%. All’interno dell’aggregato “tessile-abbigliamento-pelli-accessori”, che nell’anno è risultato in flessione del 2,7%, l’export di tessuti si è contratto del 23,8%, quello dei filati dell’8,2%; l’export di articoli di abbigliamento, che nell’aggregato rappresentano il comparto principale in termini di valori esportati, si è ridotto del 4%. «In termini di ripartizione geografica dei mercati di sbocco – spiega Marco Fortis, economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che ha coordinato la ricerca – nel 2012 si osserva una lieve riduzione (-1,5% rispetto al 2011) del peso dei mercati della Ue-27, verso cui si sono dirette il 58,5% delle esportazioni manifatturiere novaresi: si è dunque toccato un nuovo minimo nella quota di export diretta verso i mercati Ue, complice il rallentamento della congiuntura economica, più marcato nei Paesi europei. Specularmente è ancora in crescita l’export manifatturiero diretto verso i Paesi extra Ue-27 (+13,2%), che nel 2012 hanno assorbito il 41,5% delle esportazioni della provincia di Novara. Abbiamo registrato un nuovo calo dell’export verso la Germania (-5,3%), che si conferma il principale paese di destinazione dei manufatti novaresi anche se il primato è insidiato dalla Svizzera che nel 2012 si è avvicinata di molto alla Germania per valore assoluto di export manifatturiero: 620,3 milioni di euro (in crescita del +21,5% rispetto al 2011) contro 626,7 milioni per la Germania. In terza posizione troviamo la Francia (+0,1% rispetto al 2011), con un valore di export pari a 588,2 milioni. Nel 2012 è aumentato considerevolmente l’export manifatturiero novarese diretto verso la Polonia (+23,2%), gli Stati Uniti (+25,5%) e soprattutto la Russia (+49,9%). In flessione, invece, l’export verso il Regno Unito NOI - APRILE 2013

(-3,5%), la Spagna (-3,1%) e il Belgio (-0,9%). Nel quarto trimestre dell’anno si è anche registrato l’ingresso della Turchia nella classifica dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export manifatturiero novarese, verso la quale si sono diretti circa 20 milioni: +32,9% rispetto al quarto trimestre 2011. L’export verso il Giappone, che nel terzo trimestre dell’anno aveva sperimentato una crescita eccezionale (+142,9%) rientrando tra i primi 10, nel quarto trimestre flette invece del -32,9%, uscendo dalla classifica».

Anche sul fronte delle importazioni manifatturiere nel 2012 si è registrata una riduzione dalla maggior parte dei principali mercati di approvvigionamento della provincia di Novara. Il dato più evidente è la flessione dell’import dagli Stati Uniti (-49,5%); in forte calo anche l’import dalla Cina (-18,9%), dalla Tunisia (-15,4%) e dalla Germania (-9,4%); di entità minore la riduzione dell’import dal Belgio (-3,3%), dal Regno Unito (-2,4%) e dalla Spagna (-1,6%).

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ECONOMIA

In questo quadro Francia e Paesi Bassi rappresentano un’importante eccezione con una rispettiva crescita dell’import del 14% e del 12,9%. In leggerissimo progresso anche l’import dalla Polonia (+0,3%) che dal secondo trimestre è subentrata alla Turchia nella classifica dei primi 10 Paesi di importazione manifatturiera della provincia di Novara. Con riferimento al solo quarto trimestre la Turchia, con 15,5 milioni di euro di import, è tuttavia tornata a superare la Polonia, ma nel complesso del 2012 si mantiene alle sue spalle con 59,6 milioni di import. L’analisi dell’export manifatturiero della provincia di Novara verso i Paesi “Bric” evidenzia nel 2012 una crescita delle esportazioni del 15,6%, pari a 207,5 milioni di euro in valore. In particolare, l’export di manufatti novaresi è calato del -0,9% verso il Brasile e del -9,2% verso l’India. In forte crescita, invece, quello verso la Russia (+49,9%), che è di gran lunga il principale Paese di destinazione dei manufatti novaresi, con 92,4 milioni di euro di export. Segue la Cina (60,9 milioni) che nell’anno ha messo a segno una crescita pari a solo il +0,4%. In valore, le esportazioni verso il Brasile sono state pari a 28,1 milioni, quelle verso l’India pari a 26,1 milioni. Considerando il solo quarto trimestre 2012, le esportazioni manifatturiere novaresi verso i Bric risultano in crescita del 14,7%, per un valore di 49,6 milioni di euro, dei quali 22,8 diretti verso la Russia, 10 in Cina, 9,4 in Brasile e 7,4 in India. Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le macchine di impiego generale (rubinetteria e valvolame) e il tessileabbigliamento, la ricerca dell’Osservatorio provinciale sull’export riporta quanto segue. “Nel comparto delle macchine di impiego generale nel quarto trimestre dell’anno si osserva una crescita delle esportazioni pari al +10,5% a livello nazionale

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e al +1,5% a livello provinciale; considerando l’intero anno, gli aumenti sono rispettivamente del +6,1% e del +1,7%. Ricordiamo nuovamente che il miglior andamento a livello nazionale è dato dal fatto che a tale livello la voce “macchine di impiego generale” include, oltre alla rubinetteria, anche diversi altri tipi di apparecchi meccanici e macchinari, mentre a livello provinciale la voce include quasi esclusivamente la rubinetteria, più sensibile alla crisi nei settori immobiliare ed edilizio. Quanto ai mercati di sbocco, nel 2012 sono aumentate soprattutto le esportazioni verso gli Stati Uniti (+30,1%) e la Russia (+23,6%); quest’ultimo Paese dal secondo trimestre del 2012 occupa saldamente il sesto posto nella classifica dei principali Paesi di destinazione dell’export novarese. Sono poi aumentate considerevolmente le esportazioni verso la Germania (+10,6%), solo lievemente quelle verso la Francia (+1,3%), primo paese di destinazione della rubinetteria novarese. Si è contratto in maniera significativa l’export verso la Grecia (-26,2%), la Svizzera (-16,7%) e i Paesi Bassi (-13,4%); più ridotto il calo dell’export verso la Spagna (-9,7%), il Regno Unito (-5,7%) e il Belgio (-1,9%). Relativamente all’export verso i Bric, nel 2012 è ammontato a 45 milioni di euro, in crescita del +0,5% rispetto al 2011. Nell’anno sono aumentate soprattutto le esportazioni verso il Brasile (+31,1%) e la Russia (+23,6%) che, tra i Bric, è il principale Paese di destinazione dell’export provinciale di rubinetteria e valvolame. Sono apparse invece in flessione le esportazioni verso l’India (-13,3%) e la Cina (-40,9%). Dopo la Russia, che tra i Bric detiene il primato dell’export, con 29,8 milioni di euro di rubinetteria ivi diretta, seguono a distanza la Cina (7,3 milioni), l’India (6 milioni) e il Brasile (2 milioni). Nel solo quarto trimestre dell’anno le esportazioni sono calate del -0,4%, portandosi a 10,8 milioni di euro. A sostenere l’export è nuovamente la Russia verso la quale le esportazioni

sono cresciute del +21%, raggiungendo i 7,2 milioni di euro di export. In aumento anche l’export verso la Cina (+9,2%) e il Brasile (+6,9%), dove si sono diretti rispettivamente 1,9 e 0,6 milioni di euro di esportazioni del comparto. In forte flessione l’export verso l’India (-57,7%), che nel quarto trimestre risulta pari a 1,1 milioni di euro”. “Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, a livello provinciale dopo il rallentamento osservato nel primo trimestre dell’anno (+1,3%), la flessione del secondo (-5,6%) e il più consistente calo del terzo trimestre (-10,6%), nel quarto trimestre la caduta rallenta al -1,6%. A livello nazionale, nel quarto trimestre l’export torna in territorio positivo (+2,4%), dopo la temporanea fles-

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ECONOMIA

sione del -2,7% nel trimestre precedente. Considerando il 2012 nel suo complesso l’export della provincia di Novara risulta in flessione del -4,5%, quello nazionale in progresso di un lieve +0,7%. Quanto ai principali mercati di sbocco nel 2012 si segnala, in particolare, il forte aumento dell’export verso il Giappone (+32,4%), dovuto a un exploit nel terzo trimestre dell’anno (+94,7%), che tuttavia non si è ripetuto nel quarto (+1,5%); la buona la crescita dell’export verso la Turchia (+19,4%) e gli Stati Uniti (+19%); in crescita appare anche l’export verso la Svizzera (+2%), che si conferma il principale mercato di sbocco del tessile-abbigliamento novarese, e la Francia (+0,5%). In flessione, invece, l’export verso il Regno Unito (-19,1%), Hong Kong (-16%), la Tunisia (-15,6%), la Germania (-4,9%)

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e la Spagna (-2,7%). Si segnala l’uscita del Belgio dalla classifica dei primi 10 mercati di sbocco del tessile-abbigliamento novarese, al quale è subentrato nuovamente Hong Kong. Relativamente all’export verso i Bric, nel 2012 esso è stato pari a 11,5 milioni di euro, in calo del -19,5% rispetto al 2011. Nell’anno sono aumentate soltanto le esportazioni verso la Russia (+37%), che hanno raggiunto i 4 milioni di euro. In forte calo, invece, l’export verso il Brasile (-68,6%), l’India (-36,8%) e la Cina (-25,8%). Quest’ultimo Paese, con 4,6 milioni di euro di export, è, tra i Bric, il principale mercato di sbocco delle esportazioni novaresi di prodotti tessili e abbigliamento, seguito dalla Russia (con i già citati 4 milioni di euro di export), l’India (con

2,5 milioni di euro) e il Brasile (con soli 0,4 milioni). Considerando il solo quarto trimestre, le esportazioni sono calate del -2%; in valore esse risultano pari a 3,3 milioni di euro. Il forte incremento dell’export verso la Russia (+51,3%) non è stato sufficiente a compensare la contrazione dell’export verso gli altri tre Bric: -19,8% la Cina e -6,1% l’India. In valore, nel quarto trimestre del 2012 l’export verso la Russia è stato di 1,3 milioni di euro, andando a superare quello verso la Cina che è stato di 1,2 milioni. Le esportazioni verso l’India sono invece risultate pari a 0,8 milioni di euro”.

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ECONOMIA

Un microcredito "formato famiglia" Presentata nel Secondo Quaresimale per l'Economia e la Finanza l'iniziativa di microcredito promossa dalla diocesi di Novara «Una "moneta" con molte valenze, che passa di mano in mano creando nuovi legami sociali». Così mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, descrive la nuova iniziativa di microcredito presentata giovedì 7 marzo nell'auditorium F.lli Olivieri di Novara nel Secondo Quaresimale dell'Economia e della Finanza, coordinato da Stefano Ferrari (vice presidente vicario del Comitato per Passio), con mons. Brambilla (vescovo di Novara) e l'economista Angelo Caloia (Università Cattolica), Giovanni Pirovano (ABI), don Dino Campiotti (direttore della Caritas diocesana novarese), Sara Doris (Fondazione Mediolanum), Luciano Gualzetti (Caritas Ambrosiana e Fondazione San Bernardino) e Angelo Miglietta (Università IULM). "La famiglia e la crisi attuale" è il titolo dato dagli organizzatori – il Comitato per Passio e i Frati Minori del Piemonte – al convegno, che intende proseguire la riflessione avviata nell'edizione 2012 di Passio sul dialogo tra cristianesimo ed economia di mercato, offrendone un primo frutto concreto a favore del contesto sociale locale. A partire da una rinnovata attenzione alla famiglia, che – afferma Caloia – «è

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la sorgente primaria del benessere collettivo, grazie alla capacità di produrre ricchezza e risparmio e al dono dei figli». Una sorgente che rischia di inaridirsi, minacciata dalla riduzione delle nascite e dal rifugio nel privato, aggravate dall'attuale contesto di recessione economica, in cui – spiega Pirovano – «Il 65% delle famiglie italiane fatica oggi a procurarsi i beni necessari alla sussistenza, e il 18% non ha accesso al credito». Per questo un'iniziativa di credito agevolato è una concreta opportunità che può risollevare le sorti di nuclei famigliari in difficoltà, consentendo loro di "ripartire". «Purché – spiega don Campiotti – i destinatari del credito siano selezionati con attenzione da personale qualificato, che offre consulenza gratuita presso i Centri di ascolto parrocchiali». Un personale che sarà messo a servizio della nuova iniziativa di microcredito, per fare da tramite tra i cittadini e istituti bancari, mentre una fondazione – San Gaudenzio onlus –, sarà appositamente creata per fare da garante della restituzione dei crediti. Si creerà così quella «sinergia che a Milano ha visto la fondazione San Ber-

nardino, Caritas e banche unite per un grande progetto di sostegno alla realtà famigliare, che ha evitato il ricorso a prestiti usurai» – testimoniano Doris e Gualzetti. L'iniziativa di microcredito diocesana novarese si distingue in particolare per alcuni aspetti di eccellenza – precisa Miglietta – che promettono di ottimizzarne l'efficienza e l'efficacia, «stimolando le persone a risolvere le proprie difficoltà grazie a un aiuto che ne rispetti la dignità, accrescendone la responsabilità, in un meccanismo di impegno operoso ma al contempo non opprimente e angosciante». È un'occasione preziosa, conclude mons. Brambilla, alla quale occorre unire un'azione educativa costante perché la famiglia, vissuta oggi come spontanea comunione di affetti, divenga il frutto di una scelta consapevole per l'impegno quotidiano e per progettare il futuro, in interazione virtuosa con gli altri soggetti sociali. Per informazioni: don Silvio Barbaglia 349 1272590

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ECONOMIA

Vedogiovane nel programma europeo Interreg con il Festival delle due rocche Vedogiovane e Festival delle due rocche si aggiudicano i fondi dell'Interreg Vedogiovane, cooperativa di animazione socio-culturale con sede operativa ad Arona dal 2009 e l'Associazione Festivaldelleduerocche, promotrice dell'omonima manifestazione culturale aronese si sono aggiudicate i fondi biennali dell'Interreg, Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Svizzera. Il partner svizzero del progetto è il Teatro San Materno di Ascona; inoltre, sempre sul versante elvetico è previsto anche il coinvolgimento del prestigioso Conservatorio Internazionale Scienze Audiovisive di Lugano.Il programma comunitario ha lo scopo di favorire interrelazioni all'interno dei territori compresi tra Piemonte, Lombardia e i Cantoni dei Grigioni, Vallese e Ticino, finanziando progetti che abbiano come

temi portanti lo sviluppo sostenibile dell'ambiente e la gestione dei rischi naturali, lo sviluppo di un'economia competitiva basata sulla cooperazione tra le piccole e medie imprese, l'incremento della qualità della vita in ambito sociale e culturale.Il prog etto "Arona/ Ascona Teatro sull'acqua" si è distinto per le idee che puntano alla valorizzazione dell'idrovia Locarno/Arona/Milano; attività che hanno come traguardo l'Expo 2015. Oltre alla realizzazione della terza edizione del Festivaldelleduerocche, che quest'anno avrà luogo tra 13 e 15 settembre, infatti, il progetto prevede l'acquisto di una chiatta da allestirsi come palcoscenico galleggiante, capace di diventare suggestivo punto di riferimento artistico e culturale di tutto il bacino idrografico del Lago Maggiore. Inoltre, nei prossimi due anni, è

prevista la produzione di uno spettacolo basato sulle favole dei Fratelli Grimm con la sceneggiatura originale di Dacia Maraini, direttrice artistica del Festival, da realizzarsi con la Casa del Teatro dei Ragazzi di Torino.Da sempre sensibili alle politiche di protagonismo giovanile, infine, Vedogiovane e Festivaldelleduerocche hanno studiato un programma di scambio Italia/Svizzera per giovani artisti emergenti e giovani studenti interessati a sviluppare competenze professionali nell'ambito della cultura e dello spettacolo, la cui esperienza diverrà oggetto di un docufilm realizzato dal Conservatorio Internazionale Scienze Audiovisive di Lugano. http://www.festivalduerocche.it

Riaperta al pubblico la Rocca di Arona La Rocca di Arona ha riaperto al pubblico tutti i giorni a partire da venerdì 15 marzo ed è fin da subito stata protagonista di un evento di portata nazionale: la Rocca, infatti, è uno dei beni architettonici e culturali che sono stati aperti e visitabili in occasione della XXI Giornata FAI di Primavera, che si è tenuta il 23 e il 24 marzo. I visitatori che avranno l’occasione di salire alla Rocca potranno ammirare, oltre al panorama suggestivo del lago Maggiore, le numerose migliorie che sono state apportate durante l’inverno, per rendere maggiormente fruibile il parco. Sono diverse le novità presenti: tra queste, oltre alle caprette tibetane, sono state inserite nel contesto del parco anche due asinelle: venerdì 29 marzo sono state inaugurate ufficialmente le casettericovero che ospiteranno le asinelle e che sono state gentilmente donate dal

Rotary Club Arona Borgomanero. Nel corso dei prossimi mesi verrà attivato un percorso botanico dedicato ad adulti e bambini: un’attività didatticoludica che insegnerà a conoscere i diversi tipi di piante e fiori, il cui obiettivo è imparare a rispettare la natura. Di seguito il nuovo orario di apertura del parco: dal 15 marzo al 30 aprile: lunedì chiuso (tranne festivi); tutti i giorni dalle 10 alle 19; venerdì e sabato fino alle 21. Dal 1° maggio al 15 ottobre: lunedì chiuso (tranne festivi); tutti i giorni dalle 10 alle 20; venerdì e sabato apertura fino alle 22.

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ECONOMIA

Pozzo ENI a Carpignano: l'opinione del FAI. Lettera aperta della Delegazione novarese del FAI in merito all'potesi del "Pozzo esplorativo Carpignano Sesia 1 La Delegazione di Novara del FAI, sulla base delle informazioni sino ad oggi acquisite tanto attraverso la lettura della Sintesi non tecnica dello Studio di Impatto Ambientale predisposto da ENI e relativo al “Pozzo esplorativo Carpignano Sesia 1” quanto pubblicato in internet, nelle Delibere di Consiglio Comunale e nei documenti del Comitato DNT (Difesa del Nostro Territorio) esprime piena solidarietà al Comitato DNT di Carpignano Sesia ed alle popolazioni di tutti i Comuni interessati. Il paesaggio, le risorse naturali, il patrimonio storico, architettonico, culturale ed artistico sono la vera ricchezza del nostro Paese. La loro tutela e valorizzazione è al centro delle attenzioni e delle iniziative del FAI ed è anche per questo che la Delegazione di Novara condivide le preoccupazioni e le motivazioni espresse dal Comitato DNT e dalle Amministrazioni locali interessate, in opposizione all’iniziativa proposta da ENI. La tutela della salute, della sicurezza e della tranquillità delle popolazioni residenti, la salvaguardia dell’economia locale, delle produzioni agro-alimentari e del patrimonio immobiliare esistente, il rischio di inquinamento della falda acquifera (a servizio di numerosi centri abitati e della città di Novara), la presenza di una delle poche riserve strategiche di acqua, la distanza dall’abitato della postazione del pozzo (per altro compre16

sa in fascia fluviale C classificata dalle NTA del PAI con rischio idraulico e idrogeologico di valore elevato), la presenza di numerosi ed importanti monumenti ed edifici storici con vincolo ex D.Lgs. 42/2004, i rischi di subsidenza e di incidenti rilevanti a danno dell’intero ecosistema, i costi dell’intervento per la ricerca e la attivazione dell’attività estrattiva, sono tutti fattori che dovrebbero indurre l’ENI ad abbandonare la proposta e/o le autorità preposte a negare l’autorizzazione, riconoscendo alle popolazioni residenti l’autorità ed il diritto di una espressione motivata e centrale nelle scelte, del tipo e con impatti in specie, sul proprio territorio. Il Piano Energetico nazionale del 1988 aveva fissato gli obiettivi di lungo periodo della politica energetica in Italia basati, principalmente, sul risparmio energetico e sulla riduzione della dipendenza energetica dall’estero. Riduzione che l’ENI ha interpretato ed interpreta con la ricerca di nuovi giacimenti di combustibili fossili sul nostro territorio, ma che, a nostro parere, può (o forse deve) essere perseguita anche senza potenziare la produzione nazionale ed anche nella prospettiva di risultati immediati. “Riduzione dei costi energetici, pieno raggiungimento e superamento degli obiettivi europei in materia ambientale, maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale nel settore

energia” sono gli obiettivi che il ministro Passera ha recentemente presentato al Consiglio dei Ministri con il “Documento di strategia energetica nazionale (Sen)” nella prospettiva temporale del 2020. Fra le azioni proposte ci piace ricordare la riduzione della dipendenza dall’estero soprattutto grazie all’efficienza energetica ed all’aumento delle fonti energetiche rinnovabili. Vale la pena di sottolineare, infine, quanto riferito in questi giorni dai quotidiani italiani: da un lato in merito alla forte riduzione della domanda energetica nel nostro paese, che costringerà, per esempio, a chiudere, in tempi brevi, le centrali a gas di Turbigo e Chivasso; dall’altro ai significativi progressi realizzati in alcune importanti regioni italiane, che vedrà, per esempio, dal prossimo mese, in termini energetici e grazie alle rinnovabili, le Regioni Calabria e Sicilia, completamente autonome ed indipendenti. Novara, 13 marzo 2013 Il Capo Delegazione Eugenio Alessandro Bonzanini Il Delegato al Territorio Giovanni Gramegna Il Delegato al Paesaggio Claudia Baratti Il Delegato ai Giardini Massimo Semola

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OUTLOOK MERCATI

i t a c r e m Outlook

a cura di Giuseppe Tortomasi Daniele Bevacqua

Cos'è successo a Marzo A marzo i mercati si sono divisi nettamente: Stati Uniti ancora rialzisti con gli indici sopra i massimi storici, mentre in Europa l’andamento delle Borse è stato molto più incerto. La situazione politica italiana, il caos cipriota e una rinnovata rigidità dei “virtuosi” Paesi dell’Europa del nord ha indebolito la fiducia degli investitori e marzo, da questa parte dell’oceano, ha visto segnare l’attesa discesa dei corsi azionari. Le domande a cui rispondere per operare con successo ad aprile sono: 1) Debolezza italiana ed europea: una conferma dell’atteso storno e quindi una buy opportunity? 2) Dopo Cipro, il sistema bancario nella periferia europea è sicuro per i correntisti? 3) Il triplo massimo di SPX e Dow Jones deve preoccupare? 4) Il Dollaro può salire contro Euro mentre le borse americane continuano a crescere?

Borse USA vs borse europee Il nostro modello di analisi del trend sui mercati equity proponeva una crescita fino a gennaio febbraio e poi una discesa a marzo da cui ripartire per segnare i massimi dell’anno verso la metà 2013, maggio o giugno. Naturalmente, pur con dimensioni diverse di intensità nel rialzo e nel ribasso, le borse occidentali hanno sempre mantenuto un alto livello di correlazione. Non questa volta. La correlazione tra MIB e SPX è crollata anche quella calcolata a 60 giorni (che è di solito abbastanza stabile) e, mentre la Borsa USA ha accennato una modestissima correzione, il MIB è sceso pesantemente fino a testare la sua media di trend di medio termine, la 200 giorni. Così l’Europa (CAC e Dax un po’ più resistenti, come al solito, 18

MIB e Spagna più deboli) ha seguito il percorso indicato dal nostro modello, mentre SPX e Dow Jones hanno continuato a marciare trionfali verso nuovi massimi storici. Adesso siamo arrivati al dunque: il modello ci indicava una ripartenza dai minimi di marzo (veri in Italia e in Europa, non veri in USA) verso i massimi (previsti dal modello, ovviamente) dell’anno 2013. Sempre il nostro modello piazza i target SPX di quest’anno a quota 1700 punti, meno di un 10% di crescita ulteriore sul mercato americano, una distanza non incolmabile ormai, che invece a fine anno piazzava questa previsione tra quella degli ottimisti più scatenati. In questo momento non ci sono motivi per modificare la nostra strategia su questa classe di investimento. In un contesto in cui la FED resta molto accomodante, l’economia USA è in ripresa e il mondo obbligazionario propone ben poca concorrenza all’equity per via di rendimenti ormai modesti, pensare che i mercati possano salire ancora per qualche mese ci pare ragionevole.

Il Rischio Europa Da Grecia caso "unico" e Cipro caso "speciale", all'isola come "modello" per ristrutturare le banche. Per poi tornare poi a Cipro caso "unico". Girano in tondo le dichiarazioni dei politici europei, ma le parole - e soprattutto i fatti - continuano a pesare sulla performance dei beni di rischio. Le borse europee fanno fatica a recuperare lo scivolone cipriota, dovuto proprio alle maldestre dichiarazioni sul nuovo modello per salvataggi da parte dal presidente dell'Eurogruppo, l'olandese Dijsselbloem - dal cognome non solo impossibile da scrivere, ma anche impronunciabile. Milano e NOI - APRILE 2013


OUTLOOK MERCATI

Madrid, dopo le perdite, si rimettono al fondo della classifica dei listini in Europa. Per la maggior parte degli operatori, il danno è ormai fatto: l'intervista rilasciata alla Reuters e al Financial Times dall'Olandese Volante non lascia spazio a fraintendimenti e poco possono i retromarcia delle ultimissime ore. Che si sia usata la parola "modello" o meno non conta. Conta l'evidente cambio di approccio al problema delle banche in difficoltà da parte dell'Europa. Se fino ad ora la convinzione era che sarebbero entrati direttamente in gioco i vari fondi creati per interventi diretti sul capitale bancario (ESM in primis), l'idea che sembra prevalere al momento è che la soluzione vada trovata prima "in casa". Come suggerisce Dijsselbloem, la domanda da farsi è "Cosa puoi fare tu [banca] per ricapitalizzarti?" e in assenza di soluzioni amichevoli, la risposta va trovata "negli azionisti, negli obbligazionisti, [...] e, se necessario, nei correntisti non garantiti". Approccio tra l'altro coerente proprio con quanto fatto di recente in Olanda con la banca SNS - sebbene in quel caso, la struttura di capitale avesse permesso di risparmiare i correntisti. E non è un caso che la corrente del "bail-in" o della condivisione dei costi del salvataggio con i vari partecipanti al bilancio delle banche, abbia matrice nordica. Anzi, rispecchia un trend a livello pan-europeo di come le tabelle di marcia politiche dei singoli stati stiano influenzando l'approccio ai nuovi capitoli della crisi sovrana. Se nella periferia gli elettori sentono il peso dell'austerity e scelgono il voto di protesta, nei paesi del centro i votanti sentono la fatica "da salvataggio". Ecco allora come la relativa "calma" dei mercati abbia incoraggiato la linea dura della Merkel e altri in questo caso. Linea che ha portato a infrangere ben quattro taboo in un colpo solo secondo gli analisti di Morgan Stanley sull'azionario delle banche, piuttosto preoccupati per la reazione degli investitori. I record negativi con conseguenze di medio periodo per le banche europee sono: prima perdita forzata su obbligazioni bancarie senza garanzia o collaterale nell'Eurozona (il precedente era stato in Danimarca, ma non nell'area Euro) prima perdita forzata su conti correnti non garantiti nell'Eurozona, che di sicuro accenderà i dibattiti nelle varie tesorerie delle società europee sulla "sicurezza" di questi strumenti per la gestione della liquidità primo fallimento di uno dei due primari gruppi bancari di un paese, posizioni, quelle del primo e del secondo, giudicate sicure anche in paesi della periferia NOI - APRILE 2013

prima volta di controlli di capitale nell'Eurozona (a Cipro le banche riapriranno solo giovedì), con conseguenze su Euro di Serie A / Serie B e incertezza sui flussi di capitale all'eventuale riapertura Il problema è che gli investitori istituzionali hanno comprato titoli di stato, obbligazioni e azioni della periferia nella convinzione che l'Europa fosse orientata verso un'Unione Bancaria con supervisione unica e aiuto diretto da parte del fondo ESM per la soluzione ad eventuali problemi di capitale. L'ultima linea di pensiero potrebbe far sentire questi stessi investitori traditi nel profondo. Così come a rischio si sono rivelati conti deposito, conti correnti e liquidità, azioni delle banche e debito junior (ovviamente) ma anche obbligazioni senior, cosa molto più grave. In realtà la lezione cipriota è tutta in questo: più che fuggire da un Paese all’altro si deve stare attenti a scegliere la banca con i conti a posto e a quello che si lascia in banca. Chi ha investito in una banca con il CDS giusto e il bilancio a posto è già in posizione favorevole. Poi, per evitare prelievi forzosi, se tiene i suoi denari investiti in prodotti UCITS, meglio se in gestione, si protegge da due rischi: quello di interventi di emergenza e quello di rischi sull’integrità della valuta di investimento: le sicav saranno sempre Euro di qualità e mai Euro di periferia. Questo è secondo noi il vero punto di attenzione, quello su cui ci dobbiamo concentrare. Anche perché fino a che non saranno passate le elezioni tedesche e visto che sembra che i politici tedeschi credano che dimostrarsi intransigenti con le cicale del sud sia un punto di merito nei confronti dell’elettorato, altre uscite come quella dell’Olandese Volante non si possono escludere nel prossimo futuro. Quindi, a scanso di rischi vari, meglio proteggersi come abbiamo detto, facendo attenzione alla salute della banca che scegliamo e a quello che in questa banca lasciamo perché ce lo custodisca.

SPX sul triplo massimo Dopo anni di battaglie, gli indici americani sono tornati ad insidiare il livello che già due volte li ha respinti. Will this time be different? Prima o poi diverso lo sarà, ma certamente questo bull market è maturo, poiché corre ormai da quattro anni. Certamente qualcosa di diverso c’è oggi rispetto ai massimi del 2000 e del 2007. In quegli anni le Borse erano terribilmente sopravvalutate, oggi non lo sono, rispetto al rapporto prezzo utili. Nel 2000 le valutazioni erano folli, nel 2007 giravano a 24 volte gli utili, oggi siamo a 16 volte gli utili, un numero molto più ragionevole. 19


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OUTLOOK MERCATI

Quindi nel breve termine non c’è motivo di temere il triplo massimo, piuttosto si deve pensare alla durata della corsa rialzista che è stata lunga. Quindi, magari dopo il nuovo massimo che il nostro modello ci propone, il Toro potrebbe prendersi una pausa anche non breve prima di trasformare il vecchio livello di resistenza in una base da cui ripartire solidamente verso nuove mete.

Le implicazioni di un dollaro più forte Crediamo che il dollaro abbia toccato il fondo dopo un decennio di debolezza e ci sono varie ragioni per le quali crediamo che il suo rafforzamento continuerà. In primo luogo la ripresa economica americana sta guadagnando forza grazie alla spesa delle aziende e, finalmente, a quella in ambito immobiliare. In secondo luogo il rimbalzo statunitense si sta verificando nel momento in cui i suoi maggiori partner commerciali stanno sperimentando una crescita economica più debole. Terzo, come conseguenza, è probabile che la politica monetaria americana diventerà gradualmente più restrittiva rispetto agli altri mercati sviluppati. All’indomani della crisi finanziaria globale, un dollaro rialzista è pressoché sempre stato associato ad un’attitudine “riskoff” da parte degli investitori – correzioni da parte del mercato azionario e forza sul comparto bond quando gli investitori vengono innervositi dagli eventi globali. Recentemente però il dollaro e il mercato azionario sono cresciuti nella stessa direzione, riflettendo l’incremento dell’appetito al rischio e una certa vitalità. Pensiamo che un fattore importante sia il “rinascimento” del settore energetico e del manifatturiero di cui abbiamo scritto in precedenza, che hanno aiutato a portare le esportazioni a livelli record in termini percentuali per l’economia US. Gli Stati Uniti stanno attraendo i capitali oltre oceano dal momento che i Paesi, le società e gli investitori cercano di partecipare all’economia altamente competitiva americana. Apprezziamo il settore industriale americano e crediamo che i settori immobiliare e manifatturiero con la loro forza arrecheranno benefici alle banche americane. Ci piacciono anche alcune delle società più piccole, conosciute

come “micro-caps”, che hanno un focus domestico e rappresentano potenziali target per acquisizioni. Al contrario, un dollaro più forte renderebbe meno attraente il settore delle commodities, dal momento che le commodities venivano mantenute nei portafogli per coprirsi da un eventuale indebolimento del dollaro e a quel punto verrebbero vendute. Continuiamo ad aspettarci che la Fed rimanga straordinariamente accomodante nel corso del prossimo anno, non ci aspettiamo che il ritmo degli acquisti di asset (Quantitative Easing) aumenti ancora. Con l’Europa impantanata nella recessione e il Giappone in deflazione, sta aumentando la motivazione per le rispettive banche centrali di incrementare gli acquisti di asset. Il Giappone ha già cominciato (lo Yen è sceso del 22% da Settembre) e pensiamo che l’Europa lo seguirà a stretto giro (dopo le elezioni tedesche). Quindi dato il miglioramento dell’economia e in particolare del mercato del lavoro statunitense, è probabile che gli investitori preferiscano il dollaro. Il sentiment dei consumatori è stato una guida utile per prevedere la direzione del dollaro. La correlazione relativamente alta (0.72) suggerisce che l’incremento nella fiducia dei consumatori condurrà a un dollaro più forte nel corso del prossimo anno: la fiducia dei consumatori ha raggiunto un picco nel 2000, ma aveva cominciato a crescere a partire da livelli veramente depressi (a seguito di due recessioni e due guerre). Pensiamo che la crescita del dollaro sia giustificata anche dal punto di vista fondamentale, data la ripresa del mercato immobiliare, la maggior crescita dell’occupazione, una maggior spesa per investimenti e profitti più alti. Il segnale di rivalutazione del dollaro contro l’Euro, quindi, ci pare giustificato sia a livello ciclico, sia tecnico sia fondamentale. Domandarsi a questo punto se sia davvero possibile che la Borsa continui a salire insieme al dollaro, come è stato in questo ultimo periodo, è forse un esercizio inutile. Esporsi alla valuta americana potrà essere un valido strumento di protezione in caso di ritorno alla correlazione inversa, mentre se la correlazione positiva dovesse diventare stabile, aumenterebbe la quantità di asset in dollari su cui poter investire allargandosi alla classe equity.

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I N F O P O I N T

NOVARA

L’Università che cresce: una sfida per la città

L’Università del Piemonte Orientale cresce e va incontro alle esigenze degli studenti. Dopo tanta attesa è ufficiale il via al corso di Giurisprudenza che verrà inserito nell’offerta formativa della sede novarese dell’Ateneo dal prossimo anno. Una scelta strategica per aumentare l’attrattività sugli studenti e assecondare le istanze raccolte sul territorio. «Una sfida anche per la città», commenta il Sindaco Andrea Ballarè che ha fortemente sostenuto l’iniziativa e che auspica presto l’approdo a Novara anche del corso di Chimica: «La sede più opportuna considerata la tradizione della nostra città e la presenza di due centri di eccellenza come Novamont e Donegani». Rilancia il primo cittadino puntando su quel Piemonte Orientale che Novara vuole promuovere e valorizzare anche nell’ottica del brand No++. «Alla nostra amministrazione – prosegue il Sindaco – spetta creare le condizioni per accogliere al meglio gli studenti in collaborazione con l’Edisu». Un tema centrale nell’agenda di Palazzo Cabrino quello della residenzialità e dell’accoglienza. «In attesa che si concludano i lavori del Campus – conclude Ballarè – abbiamo il dovere di trovare soluzioni funzionali e di prospettiva per rendere Novara una città a misura di studente».

NOVARA Il Sindaco a Roma per sbloccare i pagamenti alle imprese

«Non potevo mancare, il tema è troppo importante, non solo per le imprese, ma per tutto il tessuto sociale». Lo dichiara Andrea Ballarè di ritorno dall’incontro dell’Anci di giovedì 21 marzo al Teatro Caprarica di Roma. Una manifestazione rivolta al presidente Monti così come al prossimo Governo, affinché vengano sbloccati i fondi comunali per il pagamento delle imprese.

«La partecipazione di associazioni di categoria, sindacati e associazioni – prosegue Ballarè – testimonia con quanta urgenza il problema debba essere affrontato». Un invito, quello dell’Anci, ad una sobrietà intelligente che sostituisca il concetto di austerity. «Serve un cambio di rotta – argomenta il Sindaco – auspicato anche dalla Comunità Europea, una revisione del patto di stabilità ma non solo: il problema è di sistema e non può gravare solo sulle amministrazioni locali». Una dichiarazione che arriva all’indomani dell’ok incassato dalla Corte dei Conti sul bilancio comunale, «grazie ad una manovra – aggiunge Ballarè – che nonostante la congiuntura sfavorevole si propone di mettere in sesto i conti salvaguardando il più possibile i servizi ai cittadini».

NOVARA

Prove generali per il Parco scientifico di Sant’Agabio

Una due giorni di approfondimento all'Auditorium della Bpn di via Negroni 11 per parlare di malattie autoimmuni. Il 21 e 22 marzo si sono alternati al microfono docenti e ricercatori del Centro di ricerca interdisciplinare sulle malattie autoimmuni (Ircad) e del Centro di biotecnologie per la ricerca medica applicata (Brma). Due fiori all’occhiello novaresi che troveranno spazio nel parco scientifico che verrà realizzato in via Bovio riqualificando l’area di fronte alla sede dell’incubatore di impresa dell’Università del Piemonte Orientale Enne3, che organizza l’evento, ospitato dalla Fondazione Novara Sviluppo. Un primo assaggio di quello che sarà l’humus culturale e le possibilità di crescita e confronto al Polo d’innovazione tecnologica di Sant’Agabio. Un intervento che si aggira intorno ai 10 milioni di euro complessivi per un cantiere che prevede, in 4 anni, la riqualificazione dell’intera area. NOI - APRILE 2013


INFO POINT

NOVARA

Homo sapiens: un successo

Uno sguardo originale sulla storia dell’umanità e, in fin dei conti, su quella di ciascuno di noi. Questa, in sintesi, la ragione del successo della mostra “Homo Sapiens – la grande storia della diversità umana” che si conferma anche all’ombra della Cupola gaudenziana. Oltre duemila di visitatori nei primi due fine settimana di programmazione e altrettanti studenti negli orari scolastici per un allestimento programmato fino alla fine di giugno. Numeri destinati a crescere anche grazie ad una intensa campagna informativa, alle numerose agevolazioni per i ticket di ingresso ed al crescente passaparola che si traduce in una progressione di prenotazioni. Analogamente cresce anche l’offerta degli organizzatori che propongono una serie di laboratori per approfondire i temi trattati e avventurarsi in un entusiasmante viaggio alla scoperta del genere umano. «Vogliamo – spiegano dal Comune – migliorare sempre più sul fronte dell’accoglienza dei turisti, offrendo loro sempre nuove iniziative e il meglio della nostra città sotto il profilo dei servizi».

NOVARA

Porte aperte al mercato di Largo Leonardi

Laboratorio Largo Leonardi. La revisione degli orari delle aree mercatali è iniziata dalla storica struttura all’incrocio tra viale Roma e corso Torino. Un esperimento che prevede l’apertura, il mercoledì e il venerdì, fino alle 18 con orario continuato fino alla fine di settembre. Una scelta compiuta su indicazione dei commercianti che, cogliendo le necessità di una società che cambia, aggiornano il loro time table per venire incontro ad una clientela che, spesso, nella mattinata è impegnata al lavoro. «Siamo al fianco di questa iniziativa – ha NOI - APRILE 2013

spiegato l’Assessore al commercio Sara Paladini – con la convinzione che sia un percorso positivo sia per gli esercenti, sia per l’intera comunità». Non è un caso che per il rinnovato mercato coperto di viale Dante si pensi ad una modalità di accesso diversa, a partire proprio dagli orari. «Un mercato aperto più a lungo si trasforma in un luogo di socialità, in una risorsa ancora maggiore per la città: un punto di riferimento commerciale aperto ad un'utenza sempre più ampia e varia», ha aggiunto l’assessore augurando buon lavoro ai commercianti e dando appuntamento alla verifica dei risultati della sperimentazione, dopo l’estate.

BORGOMANERO

San Leonardo riapre alle visite

Da Sabato 6 aprile, e per tutti i sabati fino a fine settembre, la millenaria chiesa di San Leonardo resterà aperta per visite guidate dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. In via sperimentale, per il mese di Aprile, anche la domenica mattina dalle 10 alle 12. È comunque possibile concordare visite, in altri giorni e orari, per scuole, gruppi o anche singole persone, telefonando al numero 335 5388824.

START CUP 2013 Piemonte-Valle d’Aosta

Al via il bando della IX edizione di START CUP Piemonte Valle d’Aosta, la gara dei migliori progetti innovativi imprenditoriali promossa dai tre Atenei piemontesi e organizzata dai rispettivi incubatori di impresa. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli aspiranti imprenditori che, singoli o in gruppo, abbiano un’idea innovativa, indipendentemente dal suo stadio di sviluppo, con il fine di avviare un’attività imprenditoriale. Scadenza presentazione domande: 30 aprile 2013 presentazione del PROGETTO IMPRENDITORIALE; 19 LUGLIO 2013 presentazione del BUSINESS PLAN completo. Montepremi complessivo di circa 100

mila euro: premi per i primi 3 classificati finalizzati alla nascita di nuove imprese negli incubatori universitari degli atenei promotori e ulteriori premi speciali per il settore CLEANTECH e per chi vuole fare impresa ad Asti, Cuneo, Novara, Vercelli e in Valle d’Aosta. I primi cinque vincitori assoluti parteciperanno inoltre al Premio Nazionale per l’Innovazione–PNI che quest’anno si terrà a Genova a inizi novembre nell’ambito del Festival della Scienza. Modalità e regolamento sono a disposizione sul sito www.startcup-piemonte-vda.it Le domande devono essere presentate online (entro i termini indicati) all’indirizzo www.i3p.it/start-cup-Come-Partecipare

Fondazione

La Nosta Gent onlus di Romagnano Sesia

Bando di concorso 2013 per l’assegnazione di un premio con argomento: “I dialetti del Novarese e Bassa Valsesia, lingue che non muoiono. Ruolo dei dialetti nella società futura”. La partecipazione è riservata a cittadini italiani e stranieri, singoli e associati; alle scuole e/o classi scolastiche di ogni ordine e grado; agli istituti ed enti di ricerca pubblici e privati. Il lavoro, che dovrà essere inedito, potrà essere costituito da materiale scritto, immagini, suoni, filmati. I l testo del Bando, il regolamento e il modulo di domanda di ammissioni si possono trovare sul sito www.lanostagent.it Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 31 luglio 2013.

Concorso fotografico

“Alberi che hanno attraversato il secolo”

Il Cine Foto Club di Trecate e il Comune di Trecate organizzano il concorso fotografico “Alberi che hanno attraversato il secolo”. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti i fotoamatori ma limitata ad immagini scattate unicamente ad alberi ultracentenari. 23


I N F O P O I N T

Il termine per la presentazione delle opere è il 19 aprile 2013. Per maggiori informazioni e scheda di iscrizione www.cinefotoclubtrecate.it

IMPRESA CONTINUA

Sostegno alla creazione di nuova imprenditoria per il trasferimento d’azienda

Nell'ambito del Progetto AMVA - Apprendistato e Mestieri a Vocazione Artigianale - realizzato da Italia Lavoro e sostenuto dalla Provincia, sono disponibili contributi per promuovere il tramandarsi della tradizione italiana e la creazione di nuove imprese attraverso il trasferimento d’azienda da imprenditori con età superiore ai 55 anni a giovani imprenditori di età compresa tra i 18 e i 35 anni non compiuti. La domanda di contributo può essere presentata unicamente attraverso il sistema informativo http://impresacontinua.italialavoro.it La domanda può essere presentata dalle ore 10:00 del 20/02/2013 e non oltre il 31/12/2013, salvo esaurimento delle risorse disponibili. Tutti i dettagli nel link qui di seguito: http://www.provincia.novara.it/PrimoPiano/data/Impresa%20Continua.pdf

NOVARA

La Città festeggia 10 anni di differenziata

Novara sempre più eccellente sul fronte della gestione e la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Lo conferma la relazione presentata nei giorni scorsi dai tecnici di Assa che rilancia il Capoluogo come esempio di buone prassi e gestione in uno dei settori più complessi e delicati per amministrazioni, enti ed aziende private. La raccolta differenziata nel 2012 ha raggiunto la quota record del 72,5%, a fronte di un obiettivo regionale fissato al 65% entro il 2015. Performance che evidenzia sensibilità e senso civico dei cittadini, capaci altresì di ridurre del 3,4% la produzione complessiva di rifiuti ri-

spetto al 2011; 423 chilogrammi pro capite, con un limite fissato dalla norma regionale a 500, ma non prima di tre anni. Merito quindi dell’attenzione del singolo, così come dell’efficienza dell’Azienda, che ha recentemente spostato la propria sede da via Sforzesca nella nuova struttura di via Mirabella. Una conferma del trend avviato con l’introduzione del sistema di raccolta porta a porta, associato ad una "differenziata spinta" che ha consentito di ridurre del 68%, rispetto al 2003, i rifiuti indifferenziati da trasferire in discarica. Nel 2012 sono state conferite 520 tonnellate in meno rispetto al 2011, con un miglioramento del 4%. Ciascun novarese in dieci anni ha ridotto la produzione di rifiuti indifferenziati da 361 a 116 chilogrammi.

NOVARA

“Sulla strada” di De Gregori c'è Novara

"E qualcosa rimane…" dopo un concerto di Francesco De Gregari. Cresce l’attesa per la data conclusiva del tour del cantautore romano “Sulla strada”, il prossimo 17 maggio alle 21 presso il Teatro Coccia. Sul palco gli inediti del nuovo album, le collaborazioni con Malika Ayane, per i brani Omero al Cantagiro e Ragazza del 95, e Nicola Piovani per gli archi di Passo d'uomo e Guarda che non sono io. Immancabili i grandi classici, riarrangiati secondo la tradizione live dell’artista. Da venerdì 29 marzo, i biglietti sono acquistabili presso la biglietteria del Teatro Coccia e sul sito della Fondazione Teatro Coccia ad un prezzo che varia dai 29,50 ai 57,50 euro, a seconda del settore. I tagliandi sono reperibili anche nel circuito Ticketone.

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PAPA FRANCESCO

Papa Francesco Il nome della speranza

S

ono proprio rimasti delusi coloro che stavano ricamando trame segrete, scambio di voti, partiti e scissioni, compere e vendite, correnti e scismi durante il Conclave… Sono rimasti delusi da un Collegio proveniente da ogni luogo del globo, da culture diverse, da esperienze a volte contraddittorie, il quale nel giro di una giornata ha scelto, al di fuori di ogni pronostico, come Papa un Cardinale argentino. Il mondo è stato favorevolmente sorpreso della convergenza di una maggioranza qualificata per una persona che sta riempiendo di stupore tutti i mass media. Mi auguravo che fosse eletta una persona proveniente dall’America Latina, il continente che vanta il maggior numero di cattolici, ma soprattutto una persona che ha vissuto la realtà della povertà e dell’emarginazione. Papa Francesco sta offrendo al mondo la testimonianza evangelica di un Pastore che, dopo l’elezione, sale sul pulmino per trasferirsi nella cameretta in cui era alloggiato, che paga il conto dell’albergo, che parla con la gente, che vuole una Chiesa povera per i poveri, come il santo di Assisi. Anche in questo caso si ha veramente l’impressione che Gesù Cristo non abbia abbandonato la sua Chiesa e che lo Spirito

NOI - APRILE 2013

Santo abbia ispirato i porporati. Stava per essere eletto otto anni fa, ma prima di lui ci voleva una Papa filosofo e teologo che parlasse con autorità contro il relativismo e ne mettesse in luce le conseguenze nefaste sul piano pratico. Era necessario che prima di Benedetto XVI ci fosse chi ha contribuito in modo decisivo a scardinare il sistema comunista. Ora confidiamo che Papa Francesco riesca a scardinare le conseguenze nefaste del capitalismo estremo. Egli trascina, non con le parole, ma con un esempio che non teme di infrangere tradizioni e protocolli di Stato. Del resto sappiamo che ogni regolamento è conoscenza di uomini e non di norme. Parla con l’autorità di chi vive quello che dice e noi sappiamo che la profondità delle parole non dipende da che cosa si dica, ma da chi le dice. Parla con un sorriso che conquista e attorno a lui subito si sono stretti milioni di persone che in questo momento di sfiducia e di mancanza di prospettive, vedono in lui il segno della Speranza e dell’Amore di Dio, il Dio della misericordia, il Dio che è Padre benevolo e premuroso. L’uomo può vivere alcuni giorni senza bere, alcune settimane senza mangiare, ma neppure un istante senza speranza. Quanti esseri umani disperati, ricchi e opulenti, non riescono ad amare la vita al punto da togliersela? Purtroppo noi, accecati dal

materialismo, consideriamo poveri coloro che non possiedono l’auto o l’Iphone oppure coloro che non hanno casa e invidiamo attori, calciatori, uomini di spettacolo, cantanti, politici, che sono morti dentro, privi di umanità e di fiducia nell’esistenza, tutti dediti a stringere tra le mani il “vuoto” del successo, del denaro e della carriera (Se a ciascun l’interno affanno / si leggesse in fronte scritto,/ quanti mai che invidia fanno, / ci farebbero pietà! Pietro Metastasio). E che lasceranno ai loro figli? Lo stesso “vuoto”. L’uomo, oggi più che mai, ha bisogno di ragioni di vita, di apertura agli altri, di fede nel futuro. Del resto, una ricerca di qualche anno fa, svolta da un’università americana sulle categorie di persone più felici, ha constatato che al primo posto ci sono i sacerdoti, poi insegnanti, medici, ecc. cioè persone che si dedicano agli altri. E i grandi, coloro che occupano le prime pagine dei giornali e degli spazi televisivi? In fondo alla graduatoria. Dobbiamo allora indicare come esempi le persone più infelici? Papa Francesco è il simbolo, la guida e il fato di chi ha trovato il segreto della felicità e la felicità è la misura del vero successo nella vita, quello testimoniato dalla nostra coscienza. Giuliano Ladolfi 27




Fratelli e sorelle, buonasera! Il 13 Marzo, come tutto il mondo sa, è stato nominato Papa Jorge Mario Bergoglio, argentino, nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. È il 266º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice. Appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù, detti anche Gesuiti, è il primo pontefice di questo ordine religioso eletto al soglio di Pietro, nonché il primo proveniente dal continente americano. È il primo papa dopo undici secoli, dai tem30

pi di papa Lando, ad adottare un nome mai utilizzato da un predecessore (se si esclude Giovanni Paolo I, il quale unì i nomi dei suoi due immediati predecessori, Giovanni XXIII e Paolo VI) e il primo pontefice extraeuropeo dai tempi di Gregorio III, che fu papa nell'VIII secolo. Nato in una famiglia di origini piemontesi (il nonno Giovanni Angelo era nato in località Bricco Marmorito di Portacomaro Stazione, frazione di Asti) è il quarto dei cinque figli di Mario, funzionario delle ferrovie salpato nel 1928 dal porto di Genova per cercare fortuna a Buenos Aires,

e di Regina Maria Sivori, una casalinga la cui famiglia materna era originaria di Santa Giulia di Centaura, frazione collinare di Lavagna in provincia di Genova. All'età di 21 anni, a causa di una grave polmonite, gli viene asportata la parte superiore del polmone destro. A quell'epoca quel tipo di malattie erano curate chirurgicamente per la scarsità di antibiotici. Per questo fatto i vaticanisti lo esclusero dalla lista dei papabili durante il conclave della sua elezione, nella convinzione che il successore di Ratzinger dovesse essere giovane ed energico. NOI - APRILE 2013


PAPA FRANCESCO

Laureato in chimica all'Università di Buenos Aires, si è mantenuto per un certo periodo facendo le pulizie in una fabbrica e poi facendo anche il buttafuori in un locale malfamato di Cordoba. In base a quanto da lui dichiarato, ha avuto anche una fidanzata, prima di intraprendere la vita ecclesiastica. Decide di entrare nel seminario di Villa Devoto e l'11 marzo 1958 comincia il suo noviziato nella Compagnia di Gesù, trascorrendo un periodo in Cile e ritornando a Buenos Aires per laurearsi in filosofia nel 1963. Dal 1964 insegna per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires. Riceve l'ordinazione presbiterale il 13 dicembre 1969 per l'imposizione delle mani dell'arcivescovo di Córdoba Ramón José Castellano. Dopo altre esperienze di insegnamento e la nomina a superiore provinciale dell'Argentina (dal 31 luglio 1973 al 1979) è rettore della Facoltà di teologia e filosofia a San Miguel. Nel 1979 partecipa al vertice della Celam (Consiglio Episcopale Latinoamericano) a Puebla ed è fra coloro che si oppongono decisamente alla teologia della liberazione, sostenendo la necessità che il continente latino-americano faccia i conti con la propria tradizione culturale e religiosa. Nel 1986 si reca in Germania per un periodo di studio alla "Philosophisch-Theologische Hochschule Sankt Georgen" di Francoforte sul Meno, con lo scopo di completare la tesi di dottorato, ma non consegue il titolo. Ritornato in patria diventa direttore spirituale e confessore della chiesa della Compagnia di Gesù di Córdoba. Il 20 maggio 1992 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Buenos Aires, titolare di Auca. Riceve la consacrazione episcopale il 27 giugno 1992 per l'imposizione delle mani del cardinale Antonio Quarracino, arcivescovo di Buenos Aires, assistito dal vescovo Emilio Ogñénovich e dall'arcivescovo Ubaldo Calabresi. Il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Succede alla medesima sede il 28 febbraio 1998, a seguito della morte del cardinale Antonio Quarracino. Diventa così primate d'Argentina. Dal 6 novembre dello stesso anno è NOI - APRILE 2013

anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina. Il 21 febbraio 2001 Giovanni Paolo II, tenendo un concistoro ordinario pubblico per la creazione di quarantadue nuovi cardinali e la pubblicazione dei due cardinali riservati in pectore nel concistoro del 21 febbraio 1998, lo crea cardinale del titolo di San Roberto Bellarmino. Dal 2005 al 2011 è a capo della Conferenza Episcopale Argentina. È inoltre consigliere della Pontificia Commissione per l'America Latina, gran cancelliere dell'Università Cattolica Argentina, presidente della Commissione episcopale per la Pontificia Università Cattolica Argentina, membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, membro della Congregazione per il Clero, membro della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, membro del Comitato di presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia e membro del Consiglio post sinodale. Durante il suo impegno come vescovo ha scelto uno stile di grande semplicità, spostandosi con i mezzi pubblici e rinunciando a vivere nella sede dell'Episcopato, prefe-

rendo un comune appartamento dove si cucinava da solo i pasti. Il motto che compare nello stemma adottato da Bergoglio dopo la sua ordinazione a vescovo è Miserando atque eligendo, espressione «[lo] guardò con misericordia (con sentimento di pietà) e lo scelse». Bergoglio ha ribadito l'insegnamento della Chiesa Cattolica sull'intrinseca immoralità delle pratiche omosessuali, sebbene abbia insegnato l'importanza del rispetto per le persone omosessuali. Nel 2010, in occasione del dibattito sulla legge sostenuta dal governo argentino, volta a stabilire l'equivalenza tra matrimonio eterosessuale e unioni omosessuali, l'arcivescovo di Buenos Aires si oppose al disegno di legge, entrando in contrasto con la presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner. In una lettera alle Suore Carmelitane di Buenos Aires Bergoglio scrisse: «Il popolo argentino dovrà affrontare, nelle prossime settimane, una situazione il cui esito può ferire gravemente la famiglia. Si tratta del disegno di legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. [...] È in gio-

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PAPA FRANCESCO

co l'identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. È in gioco la vita di tanti bambini che saranno discriminati in anticipo, privandoli della maturazione umana che Dio ha voluto che si desse con un padre e una madre. È in gioco un rigetto frontale della legge di Dio, per di più incisa nei nostri cuori. [...] Non siamo ingenui: non si tratta di una semplice lotta politica; [...] bensì di una mossa del Padre della Menzogna che pretende di confondere e ingannare i figli di Dio». Si ritiene che la sua militanza nella campagna contro la legge abbia contribuito all'approvazione e nella Chiesa argentina la sua lettera fu vista a posteriori come un errore strategico. Nel 2012 la Chiesa argentina espose le sue ragioni nel dibattito su modifiche al codice civile argentino, che includevano la maternità surrogata e la fecondazione assistita, ma evitando il linguaggio forte che le alienarono consensi nel 2010. Il difficile rapporto tra la Casa Rosada e Bergoglio, iniziato già con la presidenza di Néstor Kirchner, è proseguito con fasi alterne fino all'elezione al soglio pontificio. In una riunione dei vescovi latino-americani nel 2007 Bergoglio dichiarò: "Noi viviamo nella parte di mondo ove esistono le maggiori disuguaglianze, tra i paesi che economicamente sono cresciuti di più, ma nei quali la miseria è stata ridotto in misura minima" aggiungendo "Persiste un'ingiusta distribuzione dei beni, la qual cosa crea una situazione sociale che grida al cielo e limita le possibilità di una vita più piena da parte di tanti nostri fratelli". Il 30 settembre 2009, Bergoglio parlando a un convegno organizzato dall'Università gesuita del Salvador a Buenos Aires, presso il Palace Hotel Alvear, il cui titolo era "Las deudas sociales de nuestro tiempo" (I debiti sociali del nostro tempo) citò un documento redatto nel 1992 da parte della Conferenza Episcopale Latino-americana ("Documento de Santo Domingo") in cui si afferma che "la povertà estrema e le strutture economiche ingiuste che causano grandi disuguaglianze" sono violazioni dei diritti

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umani. Bergoglio continuò la sua relazione descrivendo il debito sociale come "immorale, ingiusto e illegittimo", specialmente quando si verifica in una nazione che possiede le condizioni economiche necessarie per evitare i danni della povertà. Egli reclamò una risposta "etica culturale e solidale per saldare il debito sociale nei confronti di milioni di argentini, per lo più bambini e giovani, affermando che è imperativo lottare per cambiare le condizioni strutturali, le attitudini personali o corporative che generano questo situazione. Nel corso di uno sciopero di 48 ore tenutosi a Buenos Aires (sciopero indetto per la decisione del Presidente Fernando De la Rua's di tagliare i salari e le pensioni dei dipendenti pubblici del 13%), Bergoglio predicando nella chiesa di San Cayetano, il santo patrono del lavoro e del pane, osservò la differenza esistente tra "poveri che sono perseguitati quando chiedono di poter lavorare, e le persone ricche che ricevono applausi per essersi sottratti alla giustizia". Nel 2002, in piena crisi economica dell'Argentina, Bergoglio criticò aspramente la classe politica al potere, dicendo: "Non dobbiamo tollerare il triste spettacolo di coloro che non sanno più come mentire e si contraddistinguono per il tentativo di mantenere i loro privilegi, la loro avidità, e la loro ricchezza guadagnata con disonestà". Bergoglio proseguì pregando Dio affinché coloro che hanno responsabilità dirigenziali comprendessero che il vero potere è al servizio degli altri e affinché gli argentini affrontassero con coraggio la ricostruzione del loro paese. Le osservazioni dell'arcivescovo si conclusero con una critica alla "assuefazione alla povertà". Molti commentatori hanno sottolineato come sia evidente in diversi suoi interventi e commenti del tempo l'opposizione di Bergoglio al governo Kirchner. Nel Documento di Aparecida, una dichiarazione congiunta dei vescovi dell'America Latina, l'allora cardinale Bergoglio si espresse circa il merito dei singoli di ricevere l'Eucaristia. Il testo al punto 436 afferma che "Dobbiamo rispettare la coerenza eucaristica, vale a dire essere a conoscen-

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PAPA FRANCESCO

za del fatto che non possono accedere alla Santa Comunione e allo stesso tempo agire con fatti o parole contro i comandamenti, soprattutto quando favoriscono l'aborto, l'eutanasia e altri gravi delitti contro la vita e la famiglia. Questa responsabilità pesa in particolare sui legislatori, i governanti e gli operatori sanitari". Inoltre, pare che sia favorevole alla amministrazione dell'Eucarestia ai fedeli divorziati o separati. Il cardinale Bergoglio ha aspramente criticato, perché "allontanano il popolo di Dio dalla salvezza", alcuni sacerdoti di Buenos Aires che si sono rifiutati di battezzare i bambini nati da coppie non sposate o figli di madri nubili. In conformità alla posizione ufficiale della Chiesa su questi temi, ha invitato il clero e i laici ad opporsi all'aborto e all'eutanasia, ritenendo i movimenti politici ad essi favorevoli espressione di una "cultura della morte". Secondo il quotidiano britannico The Guardian, avrebbe una visione un po' più pragmatica sull'uso di contraccettivi, credendo che possono essere ammissibili per prevenire la diffusione di malattie, anche se si è opposto alla loro distribuzione gratuita, proposta dal Governo Kirchner, in Argentina. Il cardinale Bergoglio era considerato uno dei candidati più in vista per l'elezione a pontefice nel conclave del 2005; secondo la ricostruzione del conclave raccolta dal vaticanista Lucio Brunelli, sulla base del diario di un cardinale elettore, Bergoglio fu il cardinale più votato dopo Ratzinger. Pur se tradizionalmente il presule aveva sempre rifiutato incarichi di un certo peso nella curia romana, anche i cardinali che votarono per Carlo Maria Martini puntavano sul porporato argentino, che poteva contare sui voti di quasi tutti i cardinali provenienti dall'America Latina. Al secondo scrutinio i voti per Ratzinger aumentarono rispetto al primo, ma anche Bergoglio ottenne un numero di preferenze non trascurabile: i sostenitori di Bergoglio miravano a fargli ottenere 40 voti. Al terzo scrutinio a Ratzinger mancavano pochissimi voti per essere eletto: diversi cardinali

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del blocco di Bergoglio, allo scrutinio successivo, diedero a Ratzinger i voti che gli mancavano per l'elezione. La sera del 13 marzo 2013, al quinto scrutinio, è eletto Papa, assumendo il nome di Francesco in onore di san Francesco d'Assisi. È il primo papa ad assumere tale nome, il primo gesuita a diventare papa ed il primo pontefice proveniente dal continente americano (e dall'emisfero australe).

«Fratelli

e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. [...] E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. [...] »

Nel suo primo discorso pubblico come papa, dopo aver salutato affettuosamente la folla con un cordiale e semplice "buonasera", ha chiesto di pregare per Benedetto XVI, recitando insieme a tutti i fedeli la preghiera del Padre Nostro, dell'Ave Maria e del Gloria al Padre. In seguito ha ricordato lo stretto legame tra il papa e la Chiesa di Roma, «che presiede nella carità tutte le Chiese», con un riferimento implicito alle parole introduttive della Lettera ai Romani di Ignazio di Antiochia. Ha poi chiesto ai fedeli di pregare anche per lui, sottolineando questo momento chinando il capo e rimanendo in silenzio per qualche istante. Anche in questo caso, si può cogliere un riferimento implicito al rito di ordinazione episcopale descritto dalla Tradizione apostolica di Ippolito di Roma risalente all'inizio del III secolo, in cui spicca il richiamo al silenzio e la preghiera del popolo convenuto affinché lo Spirito Santo discenda sul vescovo neoeletto. Papa Francesco ha impartito poi la benedizione Urbi et Orbi senza l'abito corale e senza le tradizionali scarpe rosse preparate nella sacrestia della cappella Sistina dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie Guido Marini e previsto per l'occasione, ma indossando solo l'abito talare bianco, con la croce pettorale di ferro che utilizzava da vescovo. Solo al momento della benedizione il nuovo pontefice ha indossato la stola, che poi ha subito tolto. Dopodiché, prima di congedarsi, ha nuovamente salutato i fedeli in piazza San Pietro, ringraziandoli per la loro accoglienza. Il giorno seguente, padre Federico Lombardi, incontrando la stampa accreditata, ha raccontato che il neo-pontefice, subito dopo l'elezione, nel ricevere l'omaggio di tutti i cardinali nella cappella Sistina, ha preferito stare in piedi piuttosto che utilizzare il tronetto a disposizione. Il pomeriggio del 14 marzo Francesco ha concelebrato insieme ai cardinali elettori la missa pro Ecclesia nella Cappella Sistina. Ha scelto di proclamare l'omelia, improvvisata al momento, dall'ambone invece che

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PAPA FRANCESCO

ex cathedra, e di non utilizzare l'altare fisso della cappella, ma un altare mobile versus populum. Il 16 marzo Francesco ha spiegato, in occasione del suo incontro con i giornalisti nell'Aula Paolo VI, le ragioni della scelta del suo nome pontificale: «Nell'elezione, io avevo accanto a me l'arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, il cardinale Cláudio Hummes. Quando la cosa diveniva un po' pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l'applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: "Non dimenticarti dei poveri!". E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d'Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l'uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d'Assisi. È per me l'uomo della povertà, l'uomo della pace, l'uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no? È l'uomo che ci dà questo spirito di pace, l'uomo povero... Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! » Il 17 marzo, durante il suo primo Angelus, ha inoltre precisato che, scegliendo il nome del patrono d'Italia, "rafforza" il suo "legame spirituale" con l'Italia. La celebrazione di inaugurazione del ministero petrino di vescovo di Roma si è tenuta il 19 marzo 2013 nella piazza antistante la basilica di San Pietro, in presenza di oltre 130 delegazioni estere ufficiali. All'inizio della celebrazione il papa ha ricevuto l'anello piscatorio in argento dorato, disegnato dall'artista Enrico Manfrini, per le mani del cardinale decano Angelo Sodano, mentre il cardinale protodiacono Tauran ha imposto il sacro pallio, già indossato da papa Benedetto XVI. 36

A Portacomaro, nel paese d'origine dei bisnonni attualmente vivono ancora parenti e cugini del Pontefice fra cui Anna, Delmo (cugino di terzo grado) e Armando; quest'ultimo, ha rivelato che alla fine del '800 le colline che circondano la casa degli avi del papa erano tutte vigne e vi abitavano contadini mentre il nonno, prima di emigrare per l'Argentina, aveva un negozio di alimentari ad Asti. Papa Francesco apprezza il vino Gri-

gnolino che si produce nel territorio da dove provengono i suoi nonni e sa parlare il dialetto piemontese. Ha ballato in gioventù il tango e il suo film preferito è Il pranzo di Babette. È tifoso e socio con la tessera n. 88.235 dal 12 marzo 2008 del club argentino di calcio del San Lorenzo de Almagro che milita in Primera División e che, dopo l'elezione ha inviato una lettera di felicitazioni a Papa Francesco. NOI - APRILE 2013


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SALUTE

Continuità e centralità del paziente:

le direttrici dell’assistenza ospedaliera dell’ASL NO

Lo scorso marzo, alla presenza del Presidente della Regione Piemonte, on. Roberto Cota, è stata presentata la riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera della ASL NO a seguito della riconversione dell’Ospedale di Arona, attuata sulla base degli indirizzi dell’Assessorato. L’Ospedale di Borgomanero, sede di DEA di I livello, con i suoi 282 posti letto, di cui 245 di ricovero ordinario e 37 di ricovero a ciclo diurno (day hospital/ day surgery) - tab. 1 - e dotato di tutte le specialità previste dal PSSR 2012-2013, sta assumendo il ruolo di Ospedale Cardine nell’ambito della rete ospedaliera della Federazione Sanitaria del Piemonte Nord Est. Nel corso degli ultimi mesi l’Ospedale di Borgomanero ha visto concretizzarsi sia importanti interventi di ristrutturazione/ umanizzazione sia la ricollocazione di attività prima svolte sulla sede di Arona: 1. umanizzazione del reparto di pediatria e ginecologia: nuova area ambulatori pediatria e nuova area degenze ostetricia 2. riorganizzazione degli spazi del Presidio ospedaliero di Borgomanero in modo da accogliere le attività di degenza delle discipline di area medica (Medicina, Gastroenterologia) e chirurgica (Chirurgia Generale, Ortopedia, ORL, Oculistica) di Arona, con pieno utilizzo delle nuove sale operatorie, inaugurate ad aprile 2012, e contestuale chiusura completa dell’attività ospedaliera di Arona (degenza e sale operatorie) 38

3. attivazione dell’ambulatorio prericovero centralizzato per tutte le specialità di area chirurgica 4. trasferimento degli ambulatori ORL in palazzina Dipartimento Area Diagnostica - 2° piano 5. trasferimento ambulatori Neurologia e Chirurgia Generale al piano seminterrato del Padiglione Centrale 6. ristrutturazione del VI° piano del Padi-

glione Centrale per ospitare la SC Oculistica (trasferita dalla sede di Arona il 28 gennaio 2013), i cui locali vengono oggi inaugurati. Trattasi di area di circa 800 mq che è stata completamente rinnovata dal punto di vista strutturale grazie ad un intervento tecnico realizzato “a regola d’arte” in tempi brevissimi (tre mesi circa) su progetto del Servizio Tecnico dell’ASL NO, rispondente alle esigenze

SPECIALITA'

N. posti letto RO N. posti letto DH

MEDICINA GENERALE E D’URGENZA

27

-

NEUROLOGIA

10

-

NEFROLOGIA E DIALISI

14

-

CHIRURGIA GENERALE

34

9

2

5

ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA

28

5

UROLOGIA

13

2

OSTETRICIA E GINECOLOGIA

35

5

NIDO

20

-

PEDIATRIA

7

-

AREA NEONATALE (PATOLOGIA NEONATALE E TIN)

8

-

ANESTESIA E RIANIMAZIONE

6

-

ONCOLOGIA

-

5

UNITA’ TERAPIA INTENSIVA CARDIOLOGICA (UTIC)

9

-

CARDIOLOGIA

15

-

SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA (SPDC)

15

2

DAY HOSPITAL MULTIDISCIPLINARE

0

2

LIBERA PROFESSIONE

2

2

245

37

OCULISTICA

TOTALI

POSTI LETTO COMPLESSIVI DEL PRESIDIO OSPEDALIERO: 282

Tab. 1 : Ospedale di Borgomanero – specialità e posti letto (Ricovero Ordinario - RO e Day Hospital DH) al 1/1/2013

NOI - APRILE 2013


sia del paziente sia dell’operatore sanitario: sono così stati creati spazi accoglienti, luminosi e confortevoli, dedicati rispettivamente alle attività ambulatoriali ed alla degenza temporanea, nei quali ci si orienta facilmente. L’utente che necessita di visita ambulatoriale effettua infatti un percorso che dall’accettazione lo conduce ad un ambiente attrezzato per la valutazione infermieristica e successivamente alla sala d’attesa davanti a ciascuno degli ambulatori specialistici dotati di tecnologie d’avanguardia per gli esami strumentali di approfondimento; coloro i quali devono invece essere sottoposti ad intervento chirurgico seguono un proprio percorso dedicato che da una piccola anticamera per il completamento del prericovero porta alle camere di degenza temporanea, dotate di comode poltrone o letti, in attesa di essere accompagnati in sala operatoria per l’intervento e poi ritornarvi fino alla dimissione in giornata; se risulta necessario prolungare la permanenza in ospedale il paziente viene ospitato nelle camere di degenza ordinaria ubicate al piano sottostante. Entrambi i percorsi sono assistiti con grande professionalità e attenzione dall’équipe medica ed infermieristica diretta dal dott. V. Belloli. L’ASL NO, nonostante i vincoli del Piano di Rientro e della Spending Review, ha potuto così consolidare le funzioni dell’Ospedale di Borgomanero, struttura “cardine” che grazie alla “squadra” costituita dalle risorse umane al suo interno è e sarà in grado di dare risposte sempre più appropriate e qualificate ai bisogni sanitari espressi dalla popolazione dell’area Nord della Provincia di Novara. Ufficio Stampa ASL NO

Fonte: degenza:SDO anno 2012; attività ambulatoriale: CUP e sistemi gestionali area diagnostica

Struttura Medicina Generale e d'urgenza

N. prestazioni ambulat. per esterni

Casi RO

Casi DH

1349

0

1.182

Neurologia

187

0

10.608

Nefrologia

468

0

55.730

Gastroenterologia

-

-

10.246

Chirurgia generale

1463

974

7.966

Oculistica

334

532

20.088

Ortopedia e Traumatologia

686

537

10.209

Urologia

499

359

6.467

ORL

-

-

2.112

Oncologia

0

307

10.264

207

2

45.863

RRF Anestesia e Rianimazione

71

0

0

Cardiologia

845

0

12.514

UTIC

322

0

0

Ostetricia Ginecologia

1487

452

9.748

Pediatria

280

0

756

Area Neonatale

185

0

261

Nido

935

0

0

SPDC

329

23

0

DH multidisciplinare

0

33

2.121

Radiodiagnostica

-

-

72.574

Anatomia Patologica

-

-

44.788

SIMT

-

-

101.821

Laboratorio Analisi

-

-

2.164.927

Diabetologia

-

-

10.873

Allergologia

-

-

12.882

Terapia Antalgica/Cure Palliative

-

-

17.017

Psicologia Clinica DEA I livello – Pronto Soccorso

46.695

-

1.645

accessi

329.163

Tab. 2: Assistenza ospedaliera ASL NO - Attività di ricovero e ambulatoriale per struttura erogatrice – anno 2012

NOI - APRILE 2013

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SALUTE

Difendere il

re

La giornata mondiale e le BORGOMANERO - La Fondazione Italiana del Rene, affiliata alla International Federation of Kidney Foundations, anche per l’anno 2013, il 14 marzo, in collaborazione con la Società Italiana di Nefrologia, ha organizzato la giornata mondiale del rene. Lo scopo di questa giornata è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alle malattie renali, sempre più diffuse anche nel nostro territorio, ed informare la popolazione sulle reali possibilità per instaurare un’efficace prevenzione attraverso l’esecuzione di semplici esami e l'adozione di corretti stili di vita. Stefano Cusinato, direttore della S.C. Nefrologia dell’Ospedale di Borgomanero spiega: «Ritengo questo evento un momento di grande rilevanza nei percorsi di prevenzione delle malattie renali e cardiovascolari e reputo particolarmente importante, per l'occasione, la presenza sul territorio della nostra Nefrologia, visti anche gli ottimi risultati riscontrati negli anni precedenti. Anche quest'anno la Struttura Complessa di Nefrologia, sostenuta per l’occasio40

ne dall’Associazione Pronefropatici Fiorenzo Alliata, dalla Scuola Piemontese di Nefrologia di Orta San Giulio, dalla Fondazione della Comunità Novarese, dalla Fondazione BPN per il territorio, dalla CRI di Arona, Borgomanero e Oleggio e dal laboratorio analisi, in quella settimana è stata presente in alcune piazze del territorio, nei giorni di mercato, con una postazione medica. In quell’occasione i cittadini hanno potuto sottoporsi gratuitamente alla compilazione di una scheda anamnestica, alla misurazione dei valori di pressione arteriosa ed all'esecuzione di prelievo di sangue per il controllo della funzionalità renale. Nelle postazioni erano presenti Medici e Infermieri della nostra Struttura, affiancati da personale volontario della CRI e dell'Associazione Pronefropatici». Tutti i dati clinici ed ematochimici raccolti saranno inviati al Medico Curante con il commento di un Nefrologo dell’Ospedale. Oltre al consueto ritrovo nelle piazze, quest’anno c’è stato un incontro con gli studenti dell’Istituto Tecnico Leonardo da Vinci, del Liceo Scientifico Galileo

Galilei e del Liceo Don Bosco di Borgomanero. L’evento, organizzato con l’Istituto Tecnico Leonardo da Vinci e sostenuto da Associazioni locali, verteva sulla divulgazione e informazione sulla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie renali. Di rilievo la testimonianza di pazienti che hanno raccontato la loro esperienza di vita con la malattia renale, attraverso documentari realizzati con la collaborazione degli studenti. Il Direttore della S.C. di Nefrologia Stefano Cusinato sottolinea: «Nel 2013 saranno 2 milioni e mezzo i pazienti in dialisi cronica nel mondo, tra cui circa 50.000 in Italia. Sempre nel nostro paese i pazienti trapiantati di rene hanno raggiunto il numero di 17.000, mentre quelli in attesa di trapianto sono circa 7.000; 5 milioni di persone sono affette da insufficienza renale di vario grado. Gran parte delle malattie renali molte volte si comportano come “killer silenziosi”, operando indisturbate, senza sintomi, talvolta per anni e, quando i loro effetti si rivelano, può essere troppo tardi per correre ai ripari. La perdita totale della funzione renale comporta la necessità di NOI -APRILE 2013


SALUTE

e

ene

iniziative dell'ASL NO una terapia sostitutiva: la dialisi peritoneale, l’emodialisi o il trapianto.Vi sono dei fattori di rischio per le malattie renali e cardiovascolari che non sono modificabili e su cui nulla possiamo fare; conosciamo, tuttavia, dei fattori di rischio modificabili, strettamente correlati al nostro stile di vita, quali fumo, ipertensione, diabete, dislipidemie, su cui ogni individuo può sinergicamente agire. Il controllo periodico della pressione arteriosa, dei valori di glicemia, colestero-

lo, creatinemia e l’esame delle urine sono interventi semplici ma di fondamentale importanza, che consentono di correggere tempestivamente i rischi legati alle malattie renali e cardiovascolari. È molto importante spiegare questo tipo di informazione, soprattutto ai giovani, al fine di curare per tempo le malattie renali. Naturalmente tutto questo deve essere accompagnato da corretti stili di vita, che passano dall’astensione dal fumo ad una regolare attività fisica e ad

una alimentazione tipicamente mediterranea, iniziando dalla giovane età. Tutte queste attenzioni ci consentono di ottenere ottimi risultati nella prevenzione delle malattie renali. Oggi la prevenzione rappresenta pertanto uno dei percorsi più importanti che tutti noi abbiamo a disposizione per ridurre i rischi di malattie renali e cardiovascolari». ASL NO

Dr. Marco Metti D.O.

Dottore in scienze motorie e dello sport - Osteopata - Chinesiologo

San Maurizio d’Opaglio (NO) - Via Bellosta, 11 Tel. 335.215406 - mettimarco@alice.it NOI - APRILE 2013

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SALUTE

ASL NO

Sportello celiachia all’ASL NO Dal 1 marzo 2013 è attivo presso le sedi del Servizio Igiene alimenti e nutrizione (SIAN) dell’ASL NO lo sportello informativo dedicato alla malattia celiaca e alle intolleranze alimentari, per chi volesse approfondire o chiarire alcuni dubbi su questa patologia. I principali argomenti affrontati sono: • norme tecniche per l’apertura/gestione dei locali di attività commerciali per la vendita e/o preparazione e somministrazione di alimenti senza glutine da parte di imprese alimentari; • informazioni su progetti regionali di formazione e informazione nella ristorazione pubblica e collettiva; • informazioni nutrizionali sui principi di corretta alimentazione per i soggetti affetti da allergie e intolleranze alimentari, con particolare riferimento alla malattia celiaca. L’accesso allo sportello è gratuito si potrà contattare telefonicamente presso le sedi SIAN di Novara e Arona.

ASL NO

Proroga validità esenzioni dal pagamento del “ticket” per reddito La Regione Piemonte ha confermato, anche per il 2013, la validità delle esenzioni E01 - E03 - E04 (già rilasciate in precedenza e in scadenza al 31 marzo 2012), sino al 31 marzo 2014, senza alcuna obbligo per l'assistito che quindi non dovrà recarsi agli uffici dell’ASL territorialmente competenti. Si ricorda che i soggetti aventi diritto all’esenzione per reddito dal pagamento del ticket sulle visite specialistiche ambulatoriali e gli esami diagnostici sono: • persone con meno di 6 anni o più di 65 anni con reddito familiare inferiore a 36.151,98 € Cod. E01; • titolari (o a carico di altro soggetto titolare) di assegno sociale. Cod. E03; • titolari (o a carico di altro soggetto titolare) di pensione al minimo con più di 60 anni e reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro, incrementato a 11.362,05 € in presenza del coniuge e di ulteriori

516,46 € per ogni figlio a carico. Cod. E04. Invece i detentori di esenzione E02 - titolari della condizione di disoccupazione, con reddito familiare inferiore a 8.263,31 € incrementato a 11.362,05 € in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 € per ogni figlio a carico. Cod. E02, considerata l'estrema variabilità della condizione- come cita la circolare regionale - dovranno recarsi nella propria ASL per l'eventuale rinnovo del certificato. Tutte le autocertificazioni rese per l'ottenimento dell'esenzione per reddito, sono trasmesse dall’ASL all'Agenzia delle Entrate ed al Ministero dell'Economia e Finanze per gli accertamenti sulle dichiarazioni non veritiere come previsto dalla legge. La legge prevede sanzioni amministrative e penali derivanti da dichiarazioni false relativamente alla propria posizione reddituale e/o a quella dei componenti il nucleo familiare.

A Borgomanero è nato un luogo dove si possono organizzare feste di compleanno per i vostri bambini con una spesa modica. Un posto dove c’è la possibilità di avere un catering per bibite e merenda o di organizzarsi da soli. Un posto riscaldato con bagno a disposizione e spazio dove i bimbi possono correre e una sala dove mangiare seduti ad un tavolo se così preferite. Per informazioni: 42

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PSICOLOGIA

Manovre di "self help strategico"

Incrementare le possibilità di scelta «L'immaginazione è più importante della conoscenza». Albert Einstein

di Chiara Ratto Psicologa e Psicoterapeuta

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Come ho detto in un precedente articolo, la patologia appare quando certi copioni comportamentali si irrigidiscono e le persone non riescono a modificarli, nemmeno di fronte al loro evidente fallimento. Alcune volte infatti, chi interviene sulle difficoltà, davanti a soluzioni che si dimostrino inefficaci, invece di sostituirle con altre, le intensifica, comportandosi come il mulo di una famosa storiella greca. «Si racconta di un mulo che ogni giorno portava sulla groppa un cesto di legna dalla fattoria nella quale viveva ad una baita di montagna, attraversando sempre lo stesso viottolo. Un giorno, cammina e cammina, si trovò di fronte un albero abbattuto da un fulmine, che ostruiva il passaggio. Il mulo non si fermò ed invece di aggirarlo gli diede una bella testata. Poiché l’albero tuttavia non si spostò, l’asino prese la rincorsa e gli diede un’altra testata, continuando così, a dare delle forti capocciate fino a morire». Spesso i genitori, ad esempio, quando il loro figlio non mangia, invece di provare a fare qualcosa di diverso, applicano maggiormente la soluzione basata

sull’insistere, intensificandola anche se non funziona. Ad ogni rifiuto del cibo da parte del bambino, la loro preoccupazione aumenta e così, di riflesso, le continue esortazioni, anche se tutto ciò purtroppo, finisce sempre per portare il figlio nella direzione opposta a quella desiderata; come diceva Oscar Wilde, in uno dei suoi più famosi aforismi: «È con le migliori intenzioni che il più delle volte si ottengono gli effetti peggiori». Il rifiuto del cibo nel bambino non è sempre qualcosa di grave, ma può apparire anche come un comportamento occasionale, che si eliminerebbe facilmente se solo si evitasse di prestargli eccessiva attenzione o addirittura se si iniziasse a proibire al figlio di sedersi a tavola e mangiare. Quest’ultima soluzione, anche se può sembrare per certi versi assurda, in Terapia Breve Strategica si è dimostrata negli anni molto efficace, proprio perché, attraverso la prescrizione del comportamento da eliminare, è in grado di cambiare la rigida interazione tra esortazioni e rifiuti, impedendo così al problema di consolidarsi nel tempo. Un altro bellissimo esempio di straNOI - APRILE 2013


PSICOLOGIA

tegia, molto indicata per questo tipo di difficoltà, è quella che si trovò ad utilizzare uno dei più grandi terapeuti di tutti i tempi, Milton Erickson, davanti al rifiuto di mangiare le verdure da parte di uno dei suoi figli. Egli cominciò a proibire alla moglie di servire le verdure al bambino, asserendo che era ancora troppo piccolo per poterle mangiare. Dopo breve tempo, il figlio chiese alla madre se era diventato già abbastanza grande per poter mangiare le verdure (M. Erickson, 1979). Il primo passo strategico da fare con se stessi quindi, è acquisire la consapevolezza delle proprie «tentate soluzioni» usuali, ovvero tutta quella serie di ridondanti modalità di porsi che ognuno di noi può facilmente ricavare dalla

valutazione di come ha cercato di affrontare i problemi fino ad ora incontrati lungo il suo cammino. Una volta compiuta questa constatazione, il passo successivo è quello di prendere in esame una delle situazioni problematiche e cercare di trovare, oltre a quella che viene spontaneamente, almeno altre cinque possibili strategie di soluzione. All’apparenza, questo compito potrebbe sembrare molto semplice, ma in realtà non è per niente facile trovare cinque diverse possibilità di affrontare lo stesso problema. Per riuscire in questa impresa, il suggerimento più efficace è quello di chiedersi, nel momento in cui non ci vengono più idee alternative, come vedrebbe

quella situazione o come reagirebbe un’altra persona di nostra conoscenza, cercando durante questa indagine, di mettersi proprio nei panni della persona prescelta. Questo semplice stratagemma, il più delle volte, sblocca la nostra capacità di creare alternative. Una volta individuate almeno cinque possibilità di strategia, cominciare con l’applicare la prima e rilevare i suoi effetti. Se entro un tempo breve questa non produce effetti o ne produce di indesiderati, sostituirla con la seconda possibilità e procedere nello stesso modo. Questo gioco mentale, apparentemente facile, ma laborioso, salvaguarda dalla trappola dell’irrigidimento su di una strategia e, inoltre, rende più flessibile e creativa la nostra immaginazione.

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NOI - APRILE 2013

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IN VIAGGIO

Tamil Nadu Japaa Kusumasankasham Kasyapeyam Maha Dhyuthim Tamognam Sarvapaapghnam Pranatosmi Divakaram [Il mio saluto è rivolto a Surya (Sole), il cui aspetto è del fiore di loto, colui che è testimone di tutte le nostre azioni, colui che è precettore del mondo, il distruttore delle tenebre, il distruttore dei mali]

Navagraha Stotram (Inno ai nove corpi celesti), III-II millennio a.C. circa

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La "Terra d

C

he l'India sia un eterno movimento, di persone, di cose, di masse, di energie, è forse la prima sensazione, prima certezza di chiunque metta piede in un qualunque punto del subcontinente. Del resto il destino di questa terra sembra fosse già segnato dai Veda, in cui viene descritta con l'aspetto di un grande, immenso “pellegrinaggio”, la cui forma è quella, anche geografica, di un cuore, un gigantesco cuore. Il suo centro, il luogo che ne regola e NOI - APRILE 2013


IN VIAGGIO

del Pellegrinaggio" indù ritma le pulsazioni, è sicuramente il Sud dell'India, il Tamil Nadu. Non a caso, si trova qui, a Suryan Koil, uno dei nove templi vedici dedicati ai Navagraha, i corpi celesti maggiori, Sri Sivasuryanarayana, il tempio del Sole, Suryan, il centro del nostro sistema! Il complesso non è granché vasto ed è poco conosciuto, ma è una vera meraviglia, una rappresentazione per divinità, ognuna inserita in una diversa cappella, del cosmo e dei suoi ritmi. E il sole, raffigurato sulla facciata, penetra ancora NOI - APRILE 2013

oggi fino al Lingam, custodito nel profondo del sacrario, nei giorni dell'inizio dell'anno Tamil. Di sole però, non sembra esserci traccia quando atterro a Chennai (la vecchia Madras coloniale), un mattino, sotto la pioggia monsonica che scroscia inarrestabile. Le strade, nonostante il maltempo, sono ingombre di veicoli, di tuk tuk chiassosi e di vacche sacre. Il perenne concerto di infiniti clacson avvolge tutto nell'abbraccio caldo dell'aria umidiccia.

Chennai non offre molto. Le vestigia più antiche sono ormai scomparse, forse resistono sotto la moderna metropoli di cemento armato, ma non ce ne sono più tracce. Prima che il traffico diventi insostenibile e comincino i soliti inestricabili ingorghi, scivoliamo rapidamente fuori dalla città. Lentamente caseggiati e lamiere lasciano il posto al verde, alle palme e alle risaie punteggiate di donne in sari sgargianti dei colori più intensi. Mahabalipuram, la prima tappa, non è distante. Il mio viaggio in India comin49



IN VIAGGIO

cia da qui, dalla “leggenda delle sette pagode”. L'unica visibile è ancora allo stesso posto, sulla sterminata spiaggia rossastra battuta dalle acque del Golfo del Bengala. Sembra risalga almeno al VI-VII secolo e si racconta sia ciò che rimane di un complesso di ben sette templi, inghiottiti dalla tempesta scatenata per gelosia dal dio Indra. Il mito, sostenuto solo dalle sporadiche testimonianze dei pescatori che raccontavano di intravvedere di tanto in tanto i templi sommersi, quando si allontanavano dalla costa, è diventato realtà dopo il 2004. Lo Tsunami, lo stesso che distrusse le coste thailandesi, facendo ritirare le acque davanti a Mahabalipuram di ben 500 metri, mostrò per la prima volta, agli occhi dei turisti e degli abitanti, un muro lungo settanta metri. Quando le acque tornarono a chiudersi su di esso, lasciarono sulla spiaggia uno splendido leone di pietra in posizione seduta e svelarono una grande pietra ricca di incisioni. Il tempio della spiaggia è un luogo di incomparabile tranquillità. L'unico rumore è quello dell'oceano, l'unico tocco è quello del vento sulla pelle. Potrei rimanere al tempio per giorni e giorni a godere di quella pace. Ma altri luoghi e altre meraviglie mi chiamano. Della leggendaria Mahabalipuram, oltre all'elegante e misterioso tempio sulla spiaggia, oggi rimangono diversi templi rupestri monolitici e splendide sculture. La più famosa è certamente il bassorilievo che racconta il mito della discesa del Gange sulla terra, meglio noto come “Penitenza di Arjuna”. In esso è raffigurato Shiva che separa la terra e l'acqua con i suoi capelli, attorniato da avatar, divinità, uomoni e animali ritratti con mirabile perfezione. Pare che la fenditura che divide in due la roccia fosse stata concepita per farvi scorrere l'acqua raccolta in alcune cisterne, per enfatizzare ulteriormente il soggetto del bassorilievo. Il massiccio in cui è scolpita la “penitenza” è poi tutto un susseguirsi di piccoli santuari sorretti da colonne scolpite, 51


IN VIAGGIO

scalinate e grotte sacre. Su tutto domina l'incredibile “Palla di burro”, un globo di roccia in perfetto quanto instabile equilibrio, che sembra voler rotolare giù fino all'oceano da un momento all'altro. Devo acchiappare quasi al volo un tuk tuk per andare a visitare gli altri monumenti della cittadina. Non molto lontano, raggiungiamo rombando e spernacchiando, i Pancha Rathas, carri di roccia ricavati da uno stesso blocco, anche se isolati gli uni dagli altri. Si dice siano ciò che rimane di una sterminata processione che giungeva fino alle sette pagode. 52

Quelli ancora visibili sono cinque, intervallati da un elefante a grandezza naturale che pare vivo. Vagando tra questi capolavori antichi ho quasi la percezione di aver preso a seguire una processione autentica. Poi, rimontato a bordo del tuk tuk, mi faccio portare fuori città, alla mistica caverna delle tigri, una grotta naturale il cui imbocco è sormontato da undici teste di felino con le fauci aperte. L'effetto è strabiliante: paiono emergere dalla roccia come se questa fosse un velo da squarciare.

Nel pomeriggio, stanco dal viaggio e dalle emozioni per ciò che ho potuto ammirare, decido di proseguire per Pondicherry, rilassante cittadina di mare in cui gli influssi del colonialismo francese sono ancora ben vivi. La definiscono “Saint Tropez” del Golfo del Bengala non a caso. Raggiunto l'albergo, vorrei buttarmi sul letto, ma come si fa a dormire? Come perdersi la gente che dopo il tramonto si riversa sulla promenade a chiacchierare e bere thè speziato e profumato? Come lasciarsi sfuggire l'occasione di mischiarsi con la folla, assaporare un piccantissimo dhal accompagnato da gustose fette di nan, la fragrante e non lievitata focaccia indiana? No non posso proprio. Mi rimetto pantaloni leggeri, una maglia e ciabatte e ridiscendo in strada. Quando ritrovo la porta dell'hotel la luna è alta in cielo. Il sonno mi raggiunge svelto non appena mi infilo sotto le lenzuola. Il mattino seguente la promenade sembra un altro posto. Vuota di persone e colma solo di salsedine. Un elefante mi sfila pigramente davanti. Riparto. Questa volta il tragitto dura alcune ore. A metà circa, incrociamo una processione, una delle tante che la gente qui intraprende spontaneamente, in ringraziamento per un dono ricevuto o come voto per una necessità grave. Tra sventolar di foglie di palma, candele e incensi portati a mano, mantra recitati ad alta voce, vestiti dei colori più stravaganti e il tintinnio di una campanella che da il ritmo, si snodano lungo le strade, da un tempio ad un altro, manifestazioni di una devozione viva e potente. Ritroviamo la civiltà moderna solo all'ingresso di Chidambaram. Caotica, disordinata, fumosa e calda come ogni città indiana. La sua attrazione è il grandioso tempio Sri Natarajan, la cui fondazione si perde nelle nebbie del tempo. Sorge dove, secondo il mito, vennero i due santi, Vyagrapada e Patanjali ad adorare il Svayambhu Lingam di Tillai, con tale fervore da far venire Shiva a danzare davanti a loro la “Ananda Tandava”, la danza cosmica della benedizione. NOI - APRILE 2013


IN VIAGGIO

L'ingresso del tempio, che raggiungiamo rigorosamente a piedi, si trova in fondo ad una via, stretto tra le case. Il complesso, infatti, è incastonato nell'abitato come un gioiello, quasi invisibile dall'esterno, se non fosse per i portali piramidali, i gopuram, fittamente istoriati e colorati, che svettano sopra i tetti dei palazzi. Arrivo ai cancelli, dove grandi cartelli redarguiscono sull'obbligo di spegnere i telefonini e mi tolgo, come richiesto, le scarpe. Nel tempio si gira scalzi, qualunque cosa ci sia in terra. È un'idea non troppo piacevole per un occidentale, ma è solo frutto di un'errata visione dell'India. All'interno del tempio infatti, i pavimenti e i muri, che trasudano umidità e calore, sono perfettamente puliti, NOI - APRILE 2013

nonostante abbondino statue cosparse di pasta di sandalo multicolori, colate di cera fusa, resti di frutti e grandi mandala dipinti con i gessetti. Vago senza metà in tutti e quattro i grandi cortili concentrici, attraversando colonnati e ampie cisterne a gradoni ricolme di acqua limacciosa su cui galleggiano frutti, foglie e fiori. Si prova una grande serenità tra queste mura millenarie che raccontano la fede di un popolo. Nel quarto cortile si sta tenendo una cerimonia. Il suono grave, potente e soave dei mantra e delle preghiere accompagnate dai timpani e dai campanelli, si riversa all'esterno invadendo l'aria, trasportato dagli incensi odorosi. Quello che si sta svolgendo è un rito senza tempo, che parla il linguaggio del

cuore, inebria le narici, offusca gli occhi e riempie l'anima. Da lontano intravvedo ballerine aggraziate ripetere i movimenti della danza cosmica, brahmini a torso nudo, avvolti in teli candidi e con il tridente bianco e rosso di Shiva dipinto in fronte, fiammelle che baluginano negli anfratti più oscuri. Poi una nuvola improvvisa riporta la pioggia monsonica di due giorni prima e sono costretto a cercare riparo. Alla fine lascio, a malincuore, il tempio e riprendo il percorso, verso la prossima tappa. Francesco Teruggi Continua... 53


EVENTI

La “Festa della Poesia” al Colleg Nel pomeriggio di sabato 23 marzo scorso, nel teatro del Collegio “Don Bosco” di Borgomanero, si è celebrata la festa della poesia in occasione della premiazione della XIXa edizione del premio di poesia “Città di Borgomanero” riservato agli studenti delle scuole primarie e secondarie. Più che mai numerosa quest'anno la partecipazione dei poeti in erba, come si vede dalla pubblicazione promossa dal Centro Culturale “Don Bernini”, cui va ascritto il merito di lavorare da 25 anni per diffondere la cultura nel territorio di Borgomanero e… non solo. Non dimentichiamo i numerosi e interessanti interventi e convegni che hanno portato in città personalità importanti, le quali hanno impresso uno stimolo alle iniziative locali, tra cui la rivista di poesia, critica e letteratura “Atelier”, ormai “storicizzata” e considerata come la pubblicazione più importante nel setto54

re, e la casa editrice “Giuliano Ladolfi” che annovera tra i suoi autori le più importanti personalità nazionali. Dinanzi a un pubblico attentissimo di ragazzi e di genitori l’organizzatore Giuliano Ladolfi ha parlato della festa della poesia celebrata in tutto il mondo due giorni prima e dell’esperienza vissuta a Verona la serata precedente, quando è stato premiato dall’Accademia Mondiale della Poesia il poeta georgiano Dato Magradze. Egli ha ricordato l’amore che i giovani georgiani nutrono per lui e che hanno dimostrato in occasione della presentazione del suo libro a Firenze nell’ottobre scorso, quando un gruppo di essi ha interrotto la visita alla città per ascoltare il loro poeta. «I giovani italiani avrebbe agito ugualmente? » ha domandato Ladolfi. Il pubblico ha risposto in modo negativo.

«Ecco perché sono importanti iniziative come queste che valorizzano la poesia, strumento di miglioramento umano, culturale e linguistico. Ecco perché vanno lodati gli insegnanti che trasmettono agli alunni l’amore per la scrittura in versi». La dott.ssa Emilia Borgna nel portare il saluto del Sindaco, dott.ssa Anna Tinivella, ha ringraziato gli organizzatori per l’impegno e la passione con cui realizzano un’iniziativa formativa come questa. Il direttore del Collegio “Don Bosco”, don Giuliano Palizzi ha ricordato come il santo fondatore amasse la poesia, la musica, il teatro e tutte le arti che nobilitano gli animi giovanili. In rappresentanza della Giuria ha parlato la poetessa Germana Marini di Vercurago, la quale ha apprezzato il lavoro dei giovani. Ricordiamo che la giuria NOI - APRILE 2013


EVENTI

gio “Don Bosco” di Borgomanero è composta da persone qualificate, come poeti e critici letterari che vivono in diverse parti d’Italia, dalla Sicilia all’Emilia e Romagna, dalle Marche al Piemonte, tra i quali i componenti della redazione della rivista «Atelier». Quindi la parola è stata lasciata ai poeti nella persona della prof.ssa Maria Pia Barattini e della signora Adriana Capelli, che hanno affascinato il pubblico giovanile leggendo un gruppo di composizioni. E poi la premiazione… Si sarebbe voluto premiare tutti e allora a tutti è stato consegnato un diploma, ma solo ad alcuni il premio della giuria: Scuola primaria: Primo premio: classe I A “Dante Alighieri” per la poesia Profumi d’Italia: i formaggi Secondo premio ex aequo: V C “Dante NOI - APRILE 2013

Alighieri” per la poesia A te, Rinaldi Francesco per la poesia Silenzio, Francesco Usala per la poesia Ricordo… Terzo premio ex aequo: Michele Bernardi per la poesia La notte, Tommaso De Bei e Marco Spallina per la poesia Se fossi Scuola secondaria inferiore: Primo premio: Leonardo Baraggia per la poesia Foglio bianco Secondo premio: Andrea Barbaglia per la poesia Il collegio “Bon Bosco” Terzo premio: Bushaj Ensi con la poesia La felicità Scuola secondaria superiore: Primo premio: Federica Casablanca per la poesia Immensità Secondo premio: Jessica Costalunga per la poesia Soffio di vento Terzo premio: Alex Cavigioli per la poesia Viaggio nel nulla

Non poteva mancare la musica: Giulio e Davide hanno catturato il pubblico con un’interpretazione partecipata e qualificata. Questa iniziativa dimostra come la poesia, contrariamente a quanto si crede, è molto amata dai giovani. Purtroppo errori di carattere letterario e scolastico hanno interrotto la relazione tra poeti e lettori negli ultimi cinquant’anni, con grave danno per la cultura nazionale. Oggi ci sono giovani ventenni e trentenni eccezionali, come Andrea Temporelli, i quali hanno prodotto e stanno producendo, tra l’indifferenza generale, veri capolavori. Ma essi non sono né calciatori, né attori, né modelle e allora non salgono agli onori della cronaca. Dobbiamo aver commesso veramente molti errori per abbassarci a questo livello!!! Giulio Greco

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I

l 4 novembre 1849, in una Novara ancora segnata duramente dalla guerra e dall’occupazione austriaca avvenuta solo pochi mesi prima, l’avvocato Carlo Negroni e Giovannina Bellotti si sposano. Sono solo due giovani innamorati, ma anche cugini: la sposa è la figlia della sorella della madre dello sposo, per cui hanno dovuto chiedere un dispensa speciale per il matrimonio canonico. I giovani sposi, lei ha 22 anni e lui 30, sono colti, ben educati, benestanti, vivono integrati nella società novarese e sono anche proprietari di un palco a teatro “… il primo ordine alla diritta entrando nel Teatro Vecchio detto Antico fondato nel 1779 in Via Palazzo Civico 174-55 …", così riportano le guide storiche della città. Nel 1863 la famiglia Negroni (Carlo Negroni, la moglie, la madre e il fratello teologo Antonio) si stabilisce nella casa di Porta Milano, che dopo la morte di Carlo Negroni diventerà la sede della nostra Biblioteca per suo volere testamentario. In quegli anni la Biblioteca Civica (aperta nel 1852) aveva sede nel Palazzo del Mercato (oggi Palazzo Borsa) verso Porta Torino n. 11-43. Giovannina Bellotti Negroni non ebbe la gioia di diventare madre, ma fu una zia premurosa verso i figli che il fratello Giovanni Bellotti ebbe dalla moglie Giuseppina Zanzola. Ella insegnò ai nipotini i fondamenti delle lettere, della grammatica e della religione. Fu una nuora devota verso la madre del marito, che visse con loro fino alla morte. Era una donna ben educata, aveva frequentato a Milano il Collegio di Madame Morand, con un profondo senso della fede cristiana che la portava ad essere molto attiva nelle opere di carità della città. Carlo e Giovannina furono sposi solo per ventitre anni, perché lei morì il 12 Agosto 1872 a soli 43 anni. Giovannina fu d’esempio anche nella malattia, che affrontò con coraggio sorretta dalla fede e rimase cosciente consolando essa stessa i suoi cari e gli amici. Morì pronunciando il nome del suo amato Carlo. Fu un gran dolore per il marito, che in lei ave-

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LA NOSTRA STORIA

VANNINA

RIA D’AMORE va riposto tutto il suo amore, ma gli amici gli furono vicini per sostenerlo. A questo proposito ricordiamo, oltre al necrologio scritto dal sacerdote Pietro Zambelli amico di famiglia, anche la “Canzone di un trovatore in Morte di Piccarda Donati”di Carlo Maria Nay. Ecco cosa scriveva l’autore: “Al Chiarissimo Signor Avvocato Cavaliere Carlo Negroni. Sono in Novara, e mi giunge all’orecchio la notizia della morte dell’ottima vostra moglie Giovannina Bellotti. Vi sono nella vita dolor ai quali è poca ogni consolazione, e tale è il dolor vostro. Ma come la compagnia di chi piange rende a noi stessi men grave il pianto, così io penso che una parola malinconica farà a voi meno sconsolata la vostra sventura. Io vi offrisco la canzone di un Trovatore in morte di Piccarda Donati. Sono pensieri malinconici della mia prima gioventù. Siano per voi il fiore della consolazione e della speranza la tomba della vostra diletta. Novara 12 agosto1872 Carlo Maria Nay.". Ora Carlo Negroni e Giovannina Bellotti riposano insieme nel Cimitero di Novara. Andrea Baiardi

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VOLONTARIATO

Fin che la barca Sabato 4 maggio ad Arona, presso il Palazzo dei Congressi "Salina", un musical esilarante, il cui ricavato sarĂ interamente devoluto al "Centro Disabili Brum" di Arona. Un appuntamento da non perdere.

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VOLONTARIATO

n musical di stampo comico, con scenette esilaranti e coreografie di vario genere, dal latino al musical, all'hip hop, il tutto ambientato su una nave da crociera dove, tra intrighi, schermaglie amorose e simpatici colpi di scena, si dipana la storia di un improbabile equipaggio alle prese con un allegro gruppo di vacanzieri. La compagnia teatrale è la “Prove D’Attore”, mentre i testi e le coreografie sono di Stefania Demicheli e Barbara Martinoli, le scenografie di Emanuele Guarneri, le musiche di Flavio Miotti, la regia Stefania Demicheli. Lo spettacolo si svolgerà sabato 4 maggio alle ore 21 ad Arona, presso il Palazzo dei Congressi "Salina" in Corso Repubblica 56. L’entrata sarà ad offerta libera e il ricavato sarà interamente devoluto al "Centro Disabili Brum" di Arona. Infatti, per volere della regista, la compagnia teatrale "Prove D’Attore" nasce senza scopo di lucro e sostiene da sempre progetti benefici. Il musical “Fin che la barca va" verrà replicato a Ottobre, sempre ad Arona presso il Palazzo dei Congressi, a favore dell’Associazione Amici dei Gatti di Galliate e contribuirà a sostenere il progetto “Nuova Casa dei Gatti “ di Galliate, la cui responsabile è la dott.ssa Daniela Monfroglio. All’interno della costruenda struttura verranno accolti i felini randagi provenienti da tutti i paesi dell’hinterland novarese e si realizzeranno progetti didattici e terapeutici per i ragazzi disabili. La “Compagnia Teatrale Prove d'Attore” nasce da un’idea della regista coreografa Stefania Demicheli che, grazie alla collaborazione di alcuni dipendenti di una nota azienda internazionale con filiali in provincia di Novara, decide di mettere in scena il 19 settembre 2009, presso il Palacongressi di Arona, il musical comico “Fantasy Show”. Dopo diverse repliche presso i più importanti teatri della zona, la compagnia si dedica ad un musical più complesso e creativo. Entrano nel gruppo alcuni nuovi elementi e nasce la collaborazione con Flavio Miotti, noto musicista e arrangiatore, e con la coreografa e ballerina gallaratese Barbara Martinoli. Viene portata in scena nell’aprile 2010 la commedia musicale “Tele Bufala News”, parodia comica di un programma televisivo, all’interno del quale si susseguono momenti di ballo (latino, hip hop, danza del ventre, jazz) e recitazione. Dopo il grande successo di “Tele Bufala News” il gruppo si rinnova e si ingrandisce. Nasce la nuova sede di Arona, più idonea e attrezzata per le prove, entrano nel gruppo ballerini e cantanti. La regia e le coreografie diventano più professionali. Attualmente la compagnia sta mettendo in opera il musical comico “Fin che la barca va" ambientato su una nave da crociera, dove si reciterà, si ballerà e si canterà dal vivo.

a va NOI - APRILE 2013

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APPUNTAMENTI

ARTE A PALAZZO 2013 La sesta edizione di “Arte a Palazzo”, rassegna artistica nata nel 2008 per volontà dell’Assessorato alla Cultura e di alcuni artisti borgomaneresi, prenderà il via il 13 aprile per concludersi il 31 dicembre 2013. Ventiquattro tra artisti e Associazioni esporranno nell’atrio di palazzo Tornielli, sede del Municipio, trasformato in luogo di avvicinamento all’arte e al tempo stesso vetrina per i creativi locali. Il programma è disponibile sul sito del Comune: www.comune.borgomanero.no.it

"TETE A TETE" CON VERONICA PIVETTI Con il titolo “Tete a tete”, sottotitolo “Passioni Stonate”, con testi di Giovanna Gra e Alessandro Nidi al pianoforte, mercoledì 10 aprile va in scena, al Teatro Nuovo di Borgomanero, lo spettacolo di Veronica Pivetti. Parole cantate, strofe parlate, sentimenti bisbigliati, arringhe appassionate sono gli ingredienti di questa conversazione musicale sull’amore, dove si ride e si piange al ritmo di baci e ceffoni. Il palcoscenico diventa, grazie alla versatilità ed alla bravura della Pivetti, un

I LEGNANESI CON “IL TRENO DEI PENDOLARI” Nell’ambito della stagione teatrale “Borgomanero in scena” è in programma giovedì 11 aprile alle 21 al Teatro Nuovo di via 4 novembre (fuori abbonamento) lo spettacolo della compagnia “I Legnanesi” Il treno dei pendolari di Felice Musazzi e Antonio Provasio. Con contenuti inediti, la Teresa, il Giovanni e la Mabilia daranno vita a una esilarante commedia che non mancherà certamente di suscitare risate tra il pubblico. Lo spettacolo, con protagonisti Antonio Provasio, Enrico Dalceri e Luigi Campisi, sarà replicato giovedì 30 maggio alle 21 al Teatro Nuovo.

luogo in cui l’amore imperversa fra monologhi minuscoli e canzoni scapigliate. Da non perdere.

ION KOMAN ALLA ROTAROSS

Sabato 13 aprile alle ore 17 inaugurazione della mostra di Ion Koman alla galleria Rotaross di Novara, in via Andrea Costa, 2/D. Artista moldavo che da alcuni anni vive in Italia, Ion Koman propone nelle sue opere personaggi, donne e uomini, senza pretese realistiche. Attraverso colori squillanti e vivaci compie un cammino di ricerca esistenziale e sociale, a volte biografico, in cui emerge sempre un aspetto giocoso e poetico, in cui pare di trovarsi di fronte a tanti giocosi puzzles della vita.

LE "CASE DI BAMBOLA", DAL 25 MAGGIO ALLA ROCCA BORROMEO Stupiscono per la precisione dei dettagli, tanto da essere studiate come documenti sull’arredamento e la quotidianità di vita in tempi ormai lontani. Sono le Case di Bambola, un genere nato nel Seicento in Europa settentrionale e diventato, nei secoli successivi, “di moda” in tutte le case dell’aristocrazia e della ricca borghesia. Dal 25 maggio al 3 novembre alla Rocca Borromeo di Angera, all’interno di quello che è il più ricco ed importante Museo della Bambola e dei Giocattoli in Europa, si potranno ammirare pezzi di assoluta eccezione di Case di Bambola. Il Museo, voluto da Bona Borromeo Arese, è curato da Marco Tosa. Si tratta per lo più di esemplari rappresen60

tativi dell’epoca d’oro del giocattolo industriale europeo, databili tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo quarto del Novecento. Meraviglie lillipuziane come le casette e i negozi in miniatura prodotti dalla ditta tedesca di Moritz Gottschalk, eseguiti in legno con finiture di pregio, carte da parati nelle stanze e perfino l’illuminazione elettrica per i modelli più moderni. Mobili, porcellane, tessuti, quadri, accessori vari completano gli arredi di queste incredibili creazioni. Non solo abitazioni ma, sempre con ogni dettaglio al suo posto, le casette-scuole in scala ridotta, perfettamente complete di tutto il corredo didattico del tempo, dalle carte geografiche appese alle pareti fino ai piccoli banchi con libri e quaderni minu-

scoli, maestra e allieve comprese. Nei negozi, piccoli oppure a misura di bambino, adatti ad un gioco senza tempo sempre attuale, si possono osservare le molte merci ridotte di taglia, esposte nelle vetrine, sugli scaffali, nei cassetti, vere e proprie testimonianze di usi e abitudini oggi distanti anni luce da noi, specialmente se confrontati con gli attuali centri commerciali e supermercati. Così come nella stanza-cucina, ricchissima di accessori e con i semplici mobili di legno dipinto di fattura tedesca, gli occhi si perdono tra la varietà di tantissimi strumenti domestici che oramai ci appaiono spesso sconosciuti nella loro funzione antica. artslife.com

NOI - APRILE 2013


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Matteo e Giorgio a Busto Arsizio

I Piccaia al Baff

Lo Spazio Festival ospita i due artisti Busto Arsizio - Arte e cinema è un binomio molto forte fin dalla nascita della macchina da presa. Le citazioni che i registi hanno fatto alle opere dei grandi pittori del passato sono innumerevoli. I pittori sono stati fonte d’ispirazione per la realizzazione di numerose pellicole. Adesso sono i due artisti Piccaia che rendono omaggio al cinema. In occasione dell’XI° edizione del Bafilmfestival, nello Spazio Festival di piazza San Giovanni sono ospitate opere de i Piccaia, Matteo e Giorgio. L’altra faccia della medaglia, o meglio la medaglia con due facce, padre e figlio entrambi artisti presentano un lavoro che s’intreccia e si mescola. Matteo Piccaia ha esposto disegni realizzati nel 1963, l’anno di uscita di 8 ½ di 62

Federico Fellini, mentre il figlio Giorgio ha rielaborato il lavoro del padre. Una medaglia: la famiglia. Due facce: un modo diverso di esprimersi. I lavori sono esposti uno a fianco all’altro. Uguali ma diversi come diversi sono padre e figlio. «Sto rivisitando – ci spiega Giorgio Piccaia – alcune opere di mio padre, è una bella sfida. Oggi per me è importante recuperare la mia storia e riproporla con sensibilità. È un lavoro psicologico e penso anche contemporaneo. I grandi cambiamenti sono in atto. Per andare oltre bisogna sapere da dove veniamo. Inoltre è fondamentale partecipare a questo periodo storico con la massima serenità e lucidità. Io utilizzo mio padre». «Ringrazio i presidenti del Baff Alberto Armiraglio e Alessandro Munari, e il

sindaco di Busto Gigi Farioli - conclude Giorgio - che hanno voluto questa esposizione che arricchirà il festival e che è un riconoscimento a mio padre, che quest’anno compie 90 anni e da cinquant’anni vive a Busto Arsizio. Grazie anche a Giuliano Terzi, presidente di Fidialtaitalia di Busto Arsizio, sempre vicino al mondo delle imprese e dell’arte». I Piccaia a Busto Arsizio. Matteo e Giorgio Una medaglia, due artisti. 6-20 aprile 2013 - orario 9.00/20.00 Spazio Festival Baff Piazza San Giovanni, Busto Arsizio www.issuu.com/vame. Info 0039 335 740 76 66 Marco Trivelli NOI - APRILE 2013



ARTE

VALERIANO TRUBBIANI

DE RERUM FABULA

Sculture, ambientazioni, disegni 1965-2008 MOLE VANVITELLIANA Banchina G. da Chio, 28 - Ancona 64

NOI - APRILE 2013


ARTE

Grande successo per la mostra antologica di Valeriano Trubbiani “De rerum fabula” sculture, ambientazioni, disegni 1965-2008 che sarà visitabile fino al 5 maggio 2013. La mostra De Rerum Fabula è promossa dal Museo Tattile Statale Omero e dal Comune di Ancona, con il sostegno della Regione Marche, Banca delle Marche, della Camera di Commercio di Ancona e della Unipol Assicurazioni. L'allestimento è curato dagli architetti Massimo Di Matteo (che ha già collaborato in più occasioni con lo scultore) e Mauro Tarsetti. Nelle grandi sale della Mole Vanvitelliana, in uno spazio straordinariamente suggestivo, sarà possibile ammirare le opere di questo grande artista esposte in un percorso immaginativo di movenza teatrale, come una “laica rappresentazione”, intitolata appunto “De rerum fabula”. Sono in totale 20 le “scene” in cui si sviluppa la mostra, disposte secondo un asse cronologico, suddivise per i cicli tematici che hanno scandito la ricerca creativa dell’artista. Ciascuna delle 20 “scene” documenta in alcuni casi un ciclo di sculture riproposte per l’occasione in installazione (“Macchine belliche”, “Aruspici”, “T’amo pio bove”, “Putti, giochi di mare, giochi di cielo”, “Mare, Corazzate e Federico Fellini”, “Città, Dimore, Turris”), oppure in altri casi vere e proprie installazioni ambientali (alcune memorabili, come “Stato d’assedio”, “Le morte stagioni”, “Ractus, ractus: stato d’assedio”, “Il silenzio del giorno”, “Turrita urbis pugnandi”, “Colosseo”), mentre per al-

NOI - APRILE 2013

lestire altre “scene” sono stati utilizzati cicli di disegni (come quella per “Ciriaco de’ Pizzecolli e la sua Ancona”), o anche pirografie (come quella per “Giacomo Leopardi”). In movenza appunto teatrale, la “laica rappresentazione” è introdotta da un “Prologo” e conclusa da un “Epilogo”, con citazioni di “poetica” tratte da scritti dello scultore. Sono in totale 160 le opere esposte, fra sculture riunite in installazioni, componenti di ambientazioni, pirografie su legno e disegni, fruibili da parte di visitatori vedenti e non, che possono essere viste e toccate, come del resto tutte quelle ospitate nella ricca collezione permanente del Museo Tattile Statale Omero. È anche possibile scaricare gratuitamente l'audio catalogo completo della mostra (prima e unica esperienza in italia per un catalogo completo) dal sito del museo www.museoomero.it Si potranno in questo modo ascoltare tutti i testi, inclusi quelli critici, del cata-

Museo Tattile Statale Omero Comune di Ancona Mostra Trubbiani - De Rerum Fabula Sculture, ambientazioni, disegni 1965 2008 a cura di Enrico Crispolti Fino al 5 MAGGIO 2013 Mole Vanvitelliana - Ancona Apertura: sabato e festivi 10 - 13 / 16 - 20, escluso 1 maggio. Aperture straordinarie: 5, 26 aprile, tutti i giorni su prenotazione per gruppi e scuole escluso il lunedì. Biglietto intero: 7,00 euro. Biglietto ridotto: 5,50 euro gruppi, funzionari Mibac, soci convenzionati Icom, Fai, Coop, Ikea Family, Italia Nostra, Touring Club, Unitre, Guide turistiche abilitate, under 26, over 65, disoccupati, cassaintegrati. Gratuito: per scuole, studenti (muniti di libretto), docenti accompagnatori, disabili e loro accompagnatori. Promozione speciale per le Associazioni: per ogni gruppo composto da 30 paganti, altri 10 biglietti sono offerti in omaggio. In città dall'1 al 4 maggio si svolge la tradizionale Fiera di San Ciriaco (il 4 maggio si festeggia il Patrono) con numerose bancarelle che invaderanno il centro di Ancona.

logo ufficiale della mostra (272 pagine e 148 illustrazioni) edito da Silvana Editoriale e curato da Enrico Crispolti con la collaborazione di Simone Dubrovic.

Museo Tattile Statale Omero Mole Vanvitelliana Banchina da Chio 28 60121 Ancona info@museoomero.it www.museoomero.it 071 2225031 (orario mostra) 071 2811935 sito vocale 800202220

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SPORT

TWIRLING

Chiusa la stagione delle soliste con i Campionati di Free Style: oro per Sara Bressan e bronzo per Ca 66

NOI - APRILE 2013


SPORT

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l 23 e 24 marzo a Bra (CN), a conclusione della stagione agonistica “soliste”, si sono tenute le gare nazionali di twirling - specialità artistiche (CDP e Open Freestyle) per le serie A2, B, C1 che hanno laureato i campioni italiani nelle varie specialità e categorie. Il G.S. Twirling Santa Cristina ha visto scendere in campo ben 6 agguerrite atlete: Michela Mazzola e Sara Maioni per la specialità CPD Junior A2, Camilla Fortis, Alice Girardello e Rebecca Medina per la specialità CPD Junior B e Sara Bressan per l'Open Freestyle Junior B. Al termine di due combattutissime giornate di gara, il medagliere della società si è arricchito di un nuovo titolo italiano: medaglia d'oro per una grande Sara Bressan che ci ha ormai abituati al gradino più alto del podio! Ottima anche la gara di Camilla Fortis che, dopo un avvio strepitoso che l'ha vista al primo posto degli esercizi obbligatori, ha dovuto cedere alle avversarie ottenendo alla fine una meritatissima medaglia di bronzo. Buoni i piazzamenti delle altre atlete cristinesi con Alice Girardello che sfiora di pochissimo il podio mentre altre ragazze, con le loro prove decisamente convincenti, ci fanno comunque ben sperare per la loro futura attività agonistica. Chiusa la fase individuale, si apre ora il campionato di squadra che vedrà competere duo, team e gruppi che, speriamo, porteranno sul podio il Twirling Santa Cristina con l'obiettivo finale di qualificarsi per i campionati italiani e, chissà, anche per l'International Cup che quest'anno farà tappa in Olanda nel prossimo mese di agosto.

i Italiani amilla Fortis NOI - APRILE 2013

Informazioni: Asd Santa Cristina di Borgomanero www.twirlingsantacristina.it - info@twirlingsantacristina.it Presidente : Roberto Bergamo - Direttore tecnico : Sabina Valsesia

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a tavola!

Supplemento a NOI di Aprile 2013

Il mensile del buon gusto italiano

SCANDALO "HORSEGATE"

IL RISO E il suo presidente

Carne equina non dichiarata in etichetta: un nuovo scandalo alimentare europeo.

L'Alchimista

Abbiamo provato per voi il ristorante di Oleggio Castello

Speciale Gorgonzola

Gran Riserva Leonardi


La Famiglia Leonardi presenta

un Gorgonzola Premium, risultato di una lavorazione artigianale e di un’attentissima e raffinata selezione, che ne esaltano al massimo il gusto e le caratteristiche organolettiche.


ENOGASTRONOMIA

Anteprima del

"Gran Riserva Leonardi"

L

unedì 25 Marzo, in occasione del meeting al Ristorante "Da Vittorio" di Brusaporto (BG) della famiglia Cerea, Viaggiatore Gourmet ha annunciato con grande piacere la Igor Gorgonzola di Cameri (NO) come nuovo Premium Partner che accompagnerà le tappe certificate dell’Excellence Roadshow 2013, attraverso un’attività di product placement con il prodotto di punta dell’Azienda. Si è trattato, tra l’altro, di un’anteprima assoluta: il Gorgonzola Gran Riserva Leonardi. Prosegue infatti il Roadshow itinerante esclusivo alla scoperta di luoghi, percorsi e itinerari, attraverso degustazioni mirate nelle migliori cucine nazionali e internazionali, con un ricco calendario di eventi speciali a numero chiuso a cadenza settimanale nei migliori ristoranti in esclusiva. Sono giornate di degustazione grandi NOI - APRILE 2013

piatti/grandi vini e di confronto didattico con Chef/Sommelier/Patron che ospitano questa comunità di gourmet appassionati: golosi e curiosi, consumatori attenti ed esigenti, veri e propri influencer, opinion leader, in una logica di network e passaparola di alta qualità. Una grande vetrina all’interno di ristoranti visitati da un pubblico di rilevanza internazionale e dai migliori gourmet provenienti da tutta Italia.

Ristorante "Da Vittorio" Brusaporto (BG)

«Da novarese appassionato di formaggi – afferma Claudio Sacco, VG Founder & Editor in Chief – sarà un grande piacere accompagnare il Gorgonzola DOP nella sua massima espressione di eccellenza all’interno dei più grandi e prestigiosi ristoranti selezionati come tappe ufficiali VG Excellence Roadshow 2013». La giornata di degustazione del 25 marzo, nell’incantevole cornice del Ristorante “Da Vittorio” di Brusaporto (Bergamo) è iniziata con un aperitivo nella prestigiosa cantina, con finger food sfiziosi e ricercatia, per proseguire a tavola, degustando, all’interno del menù e in assoluta anteprima, un risotto con ricetta esclusiva dello Chef/Patron Enrico Cerea, che ha esaltato il Gorgonzola Gran Riserva Leonardi: il tutto dedicato a una platea di soli 15 Gourmet selezionati e davvero fortunati. L’evento è stato raccontato in diretta su Facebook 70


ENOGASTRONOMIA

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G O N Z O L A O R

e Twitter con la pubblicazione delle foto, delle preparazioni e delle ricette in formato integrale. La giornata è terminata con la consegna di un Premium box omaggio ai partecipanti, che comprendeva le ricette esclusive dello Chef Enrico Cerea e una fornitura di Gorgonzola IGOR “Gran Riserva Leonardi”, per consentire ai partecipanti di “replicare” a casa, per i propri famigliari e amici, il piatto di cucina d’autore firmato tre stelle appena degustato. «L’Excellence Roadshow di Viaggiatore Gourmet – commenta Fabio Leonardi A.D. di IGOR srl – è la vetrina ideale per presentare e far degustare il nostro Gorgonzola “Gran Riserva Leonardi”, risultato di una lavorazione artigianale e di un’attentissima e raffinata selezione, che ne esaltano al massimo il gusto e le caratteristiche organolettiche. Un Gorgonzola dedicato agli intenditori, a consumatori di prestigio che ne apprezzeranno la cremosità e la dolcezza, le note uniche e particolari, frutto dell’esperienza e della passione di tre generazioni». La sera del 26 marzo l’anteprima del Gorgonzola “Gran Riserva Leonardi” ha toccato anche Novara, territorio di riferimento sia della Igor che della produzione di gorgonzola. Al ristorante “Hostaria i 2 ladroni” l’evento per il “Gran Riserva” ha visto la presenza del presidente della Provincia Diego Sozzani, del sindaco Andrea Ballarè, del presidente della Camera di commercio Paolo Rovellotti, della presidente dell’Atl Maria Rosa Fagnoni, di numerosi clienti della Igor, giornalisti delle testate locali e, naturalmente, la partecipazione della famiglia che è ai vertici aziendali: l’amministratore delegato Fabio Leonardi, il fratello Maurizio, la sorella Lara e la mamma Ivana che, con papà Gianvittorio, rappresenta la continuità famigliare. «Nonostante l’età – ha detto Fabio Leonardi aprendo il suo intervento – loro sono presenti tutti i giorni in azienda, domenica compresa, a testimonianza di una vera passione per il lavoro di produttori di gorgonzola». Quindi, ha sottolineato la forza della famiglia nell’affrontare i grandi investimenti, ininterrotti dalla fondazione ad oggi, con il trasferimento nel 1995 nel modernissimo stabilimento di Cameri, ancora ultimamente ampliato. E ha ricordato i valori alla base della filosofia aziendale della Igor: eccellenza delle materie prime utilizzate, promuovendo in particolare la raccolta del latte che proviene esclusivamente dal territorio della zona tipica, accurati controlli e rigide procedure per la tracciabilità della filiera, valorizzazione delle risorse umane con una strategia occupazionale che punta a stabilire rapporti duraturi «perché i lavoratori che sanno fare bene il gorgonzola sono la nostra principale risorsa», fino alla scelta di innovative forme di comunicazione (come il sito www. igornovara.it, ricco di ricette degli chef) e la pubblicizzazione dei prodotti sempre «rispettosa della dignità umana, della

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ENOGASTRONOMIA

Da sinistra .Fabio Leonardi, Paolo Rovellotti, la mamma Ivana, Andrea Ballarè, Maurizio Leonardi

famiglia e dei bambini, in linea con i principi etici aziendali». Una passione che in numeri si traduce in 24mila tonnellate di prodotto annuo, di cui il 45% è esportato, e 180 dipendenti e che significa vicinanza al territorio anche con iniziative benefiche e sponsorizzazioni sportive, prime fra tutte il volley femminile e il calcio. L’A.D. ha anche sottolineato come, in un momento economico così difficile «un’azienda novarese che ottiene successi con un made in Italy di alta qualità può a ben ragione essere un esempio ed uno stimolo per tutti gli imprenditori che credono nel proprio lavoro». In questo contesto avviene il lancio del nuovo Gran Riserva Leonardi, un prodotto di fascia “premium”, che porterà sulle migliori tavole del mondo il sapore e le caratteristiche uniche della tradizionale DOP novarese. NOI - APRILE 2013

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ENOGASTRONOMIA

IL RISO E il suo presidente. Imprenditore agricolo, da anni alla guida di Unione Interprovinciale Novara e Verbano Cusio Ossola. Ma soprattutto paladino della risicoltura made in Italy. Giuseppe Ferraris di Novara, da tutti detto «Peppino», è stato confermato alla presidenza della Federazione nazionale risicoltura (carica che gli è stata rinnovata da Mario Guidi, presidente di Confagricoltura) per la sua competenza, la tenacia e la passione che lo portano a bussare alle porte di Roma e Bruxelles e, talvolta, anche ad abbattarle con forza. Soprattutto quando la burocrazia si frappone al raggiungimento degli obiettivi. Per lui la difesa del riso è quasi una ragione di vita. Che macina giorno dopo giorno. Una battaglia che si è intensificata negli ultimi due-tre anni, da quando i prezzi di vendita sono clamorosamente crollati e non risultano più remunerativi. «Insomma - dice Peppino Ferraris - stiamo lavorando sotto costo e di questo passo mi chiedo se coltivare riso oggi ha ancora un senso». Con lui si interrogano migliaia di risicoltori delle pianure novaresi, vercellesi e lomelline: lo scacchiere del triangolo d’oro della risicoltura europea, dove è concentrata oltre la metà della produzione di tutta Europa. Accade che anche le varietà più note e blasonate, ad esempio il Carnaroli, siano state deprezzate sino a un 30-40 per cento. «Inpossibile continuare così - prosegue Ferraris - ed è per questo che non basta più essere agricoltore e coltivare. Occorre uscire dal campo e andare là dove il mercato viene formato, ma anche nei corridoi della politica». E allora eccolo, il Ferraris: a Roma, a Bruxelles o Strasburgo, in prima fila nella protesta

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o sempre pronto ad «agganciare» europarlamentari italiani e stranieri, i funzionari che si occupano di agricoltura. Quando lo vedono spuntare sanno che è arrivato il «rice man», l’italiano uomo del riso che se ne andrà soltato quando avrà portato a casa qualcosa.

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RISTORANTI

«Non per me - precisa - ma per tutto il settore, che sta attraversando uno dei momenti più drammatici. Con i prezzi ai minimi termini, sotto il costo di produzione, molti agricoltori si stanno orientando verso altre colture, come il mais, più apprezzato dal mercato». Una metamorfosi che, se si allargasse, potrebbe mutare anche l’aspetto paesaggistico e ambientale di Novara, Vercelli e Pavia. Non a caso le previsioni per il 2013 indicano un «taglio» della risaia italiana di circa 16 mila ettari, proprio a favore delle coltivazioni maidicole. La corsa al mais è favorita dallo sviluppo dell’agroenergia, che spinge agricoltori ma soprattutto molte industrie a produrre energia elettrica dalle biomasse. Per arrestare questa tendenza occorre ritornare a quotazioni remunerative nel settore riso. Ferraris sa che la battaglia sarà lunga e difficile. Più di una le ragioni da lui indicate: le «sirene» dell’industria che allettano con buoni prezzi gli agricoltori a cambiare seminativi finalizzati alle biomasse; il «cartello» dei grandi gruppi di trasformatori risieri, che lavorano il riso grezzo per poi immetterlo sul mercato; la mancanza di una concentrazione dell’offerta, presupposto per una contrattazione più forte. Proprio su quest’ultimo punto «Peppino» sta sollecitando gli agricoltori a unire gli sforzi: «I particolarismi non portano da nessuna parte e dobbiamo fare presto, anche alla luce del futuro che ci attende». Il riferimento è alla prossima Pac (Politica agricola comune) che dal 2015 dovrebbe ridurre i contributi a tutte le aziende agricole. Se il reddito non sarà supportato da prezzi remunerativi, sarà il tracollo.

Provato perVoi L'Alchimista, a Oleggio Castello (NO) Una bella sorpresa il Ristorante “L’Alchimista”: un ambiente elegante, caldo ed accogliente, ideale per una serata romantica, un pranzo d’affari o una cena in compagnia. È facile da trovare, proprio sulla statale che conduce ad Arona, in centro a Oleggio Castello. Ma il meglio lo trovate a tavola, dove i piatti proposti non sono mai scontati, anzi, decisamente ricercati in una proposta tra tante golosità che vi imbarazzerà nella scelta. Inizio con l’antipasto, scelgo le Noci di Capesante gratinate al burro d’astice su passatina di piselli dolci e gocce di aceto balsamico. Un sapore delicato e molto equilibrato. Passo al Primo piatto con i Paccheri di Gragnano con punte di asparagi, bacon croccante e il suo scampo. Notevoli. Infine, il secondo: non posso rinunciare al Trancio di Ombrina al vapore con paprika dolce e crema di sedano rapa. Il menù è molto ricco e vario ed alcuni tra i piatti proposti sono molto particola-

ri. Da non perdere le paste fresche, tutte preparate dallo chef, mentre le golose paste secche sono dell'azienda agricola Mancini. Non c’è che dire, un ristorante curato, che vale la pena provare. Non resterete delusi nemmeno quando vi porteranno il conto: dall’antipasto al dolce, bevande escluse, difficilmente supererete i 50 euro. Ma la qualità dei piatti e degli ingredienti proposti dallo chef Sergio Bianchi li merita tutti. Buona e interessante anche la carta dei vini, tra i quali numerose etichette di produttori locali. L’Alchimista Oleggio Castello (NO) Via Vittorio Veneto, 53 Provato il 27 marzo 2013 M.T.

Gianfranco Quaglia

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SCANDALO "HORSEGATE"

Carne equina non dichiarata in etichetta: un nuovo scandalo alimentare europeo.

È

scoppiata una nuova crisi in sicurezza alimentare? Ad oggi sicuramente non vi sono elementi per affermarlo. Sicuramente però siamo di fronte ad un problema di vasta e grave frode in commercio, non di “contaminazione alimentare”, termine che trasmette l’idea di un elemento pericoloso e nocivo mentre la carne equina, regolarmente macellata, ovviamente non è nociva e costituisce di per sé un alimento sano e genuino. Parliamo di frode in quanto le norme in materia impongono che le carni utilizzate come ingrediente in un prodotto alimentare siano indicate in etichetta con il nome della specie animale di provenienza, senza eccezione alcuna. Tutto inizia quando in Irlanda nel mese di

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gennaio, a seguito di verifiche, si è rilevata la presenza di carne di cavallo in hamburger commercializzati ed etichettati come prodotti esclusivamente con carne di bovino da un’azienda britannica. Gli hamburger sono stati analizzati anche per verificare la presenza di “Fenilbutazone” (farmaco antinfiammatorio spesso usato in cavalli sportivi, da concorso o da gara) con esito comunque negativo. Quello che in realtà è probabilmente successo, le indagini sono ancora in corso, è che alcune aziende europee che producono carni semilavorate abbiano fatto lauti guadagni mescolando a carni bovine quantità variabili di carni equine, acquistate in Paesi dell’Est o Paesi Terzi dove il costo di tali carni è di molto inferiore a quello delle carni bovine, coinvolgendo poi a cascata

altre aziende di prodotti a base di carne (hamburger, carni in scatola, sughi, pasta con ripieno di carne). Iniziano allora le solite speculazioni mediatiche che insinuano il concetto che le carni equine immesse fraudolentemente nel circuito alimentare possano derivare da animali sportivi e quindi potenzialmente trattati con farmaci, i cui residui sarebbero potenzialmente pericolosi per la salute umana. Queste notizie hanno inevitabilmente creato sconcerto e confusione tra i consumatori e lo scandalo si è allargato a macchia d’olio. Le preoccupazioni del consumatore sono sicuramente condivisibili, in quanto nelle carni inserite fraudolentemente all’interno della catena alimentare teoricamente sa-

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A cura del dr. Maurizio Roceri – Direttore della Struttura Complessa Servizio d’Igiene e di Assistenza Veterinaria S.I.A.V. Area B) – Igiene degli alimenti di origine animale e Direttore S.I.A.V. Area C)- igiene degli allevamenti dell’ASL NO

rebbe possibile trovare di tutto. Nel caso del cavallo sportivo in condizioni di illegalità si va dai farmaci antinfiammatori, cortisonici ed antibiotici fino alle sostanze anabolizzanti. Ricordiamo però che in Italia, al momento, queste sostanze non si sono evidenziate nei moltissimi campionamenti effettuati sulle carni equine e su prodotti contenenti carni equine, sia di produzione nazionale che d’importazione. È bene quindi che il consumatore sia consapevole che la frode in commercio non implica automaticamente un pericolo per la sicurezza alimentare. Chiaramente il livello di attenzione è elevatissimo ed in questo contesto il Ministero della Salute, sulla base di una Raccomandazione della Commissione Europea

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Nel nostro territorio di competenza, dove l’importazione di carni equine è abbastanza consistente, vengono testate tutte le partite introdotte da altri Paesi e, al momento, non si riscontrano positività per presenza di Fenilbutazone o di cortisonici nelle carni.

Partendo dal logico concetto che non è pensabile poter azzerare i comportamenti fraudolenti in questo ed in altri settori, tenendo ben presente che in sicurezza alimentare il rischio zero è un’utopia, fatti del genere dovrebbero, anziché ingenerare diffidenza, aumentare la fiducia dei consumatori nei confronti degli organi di vigilanza preposti alle verifiche, in quanto dimostrano che i controlli ci sono, vengono eseguiti con sistematicità e sono quindi in grado di fare emergere eventuali problematiche sanitarie a tutela della salute del consumatore.

Pericoli per la salute dei nostri consumatori? Nessuna evidenza e poco probabili alla luce della severità dei controlli sulla sicurezza alimentare in atto nel nostro paese.

Il Direttore S.C. Servizio S.I.A.V. Area B e S.I.A.V. Area C e Igiene degli Allevamenti ASL NO dott. Maurizio Roceri

del 19 Febbraio scorso, ha predisposto un piano di monitoraggio straordinario per l’effettuazione di campioni atti alla ricerca di sostanze farmacologiche nelle carni equine. Il piano viene eseguito dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl.

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ENOGASTRONOMIA

Le ricette di Emi di Emi Guidetti

Buongiorno a tutti! Ecco per voi una semplicissima ricetta, molto gustosa. È uno di quei piatti della tradizione che piace a tutti, molto veloce da preparare e molto economico. Provatela e .. buon appetito! Emi

Gnocchi

alla Romana

I classici Gnocchi alla Romana fatti in casa, con una ricetta super veloce. Mia mamma quando ero piccola li preparava spesso, così mi sono rimasti in mente ed ora vi propongo questa ricetta facile facile. È un primo piatto per tutte le tasche, molto economico.

Ingredienti 100 gr. di burro 1 lt. di latte 250 gr. di farina di semola sale olio q.b. 100 gr. di parmigiano 2 tuorli d'uovo burro

Preparazione In una pentola fate bollire il latte, unendo sale e burro. Unite quindi il semolino, continuando a mescolare fino a fine cottura. A fuoco spento unite i rossi d'uovo e il parmigiano, quindi amalgamate per bene. In una teglia con dell'olio versate il semolino e fatelo raffreddare. Con uno stampo ricavate dei cerchi e trasferite gli gnocchi in un'altra teglia con dell'olio e disponeteli un po' accavallati l'uno all'altro. Aggiungete un po' di formaggio parmigiano e dei pezzetti di burro. Infornate per 5 minuti circa, possibilmente a 250° nel grill. Servite in tavola e ... buon appetito!

www.noimagazine.it

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E quando tutti i giorni diventano uguali è perchÊ non ci si accorge piÚ delle cose belle che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo. dal libro "L'alchimista" di Paulo Coelho

A LC HIM I S T A il ristorante

L'Alchimista ristorante

Oleggio Castello (NO) - Via Vittorio Veneto, 53 Tel. 0322 53255 - 339 3776370



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