IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA
Noi
Anno V N° 7 - Luglio 2013 www.noimagazine.it
INDAGINE Il benessere nelle province piemontesi
ECONOMIA Industria manifatturiera novarese OUTLOOK MERCATI Cosa è successo a Giugno?
SPECIALE
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IL MENSILE DELLA PROVINCIA DI NOVARA
Noi
Anno V N° 7 - Luglio 2013 www.noimagazine.it
INDAGINE Il benessere nelle province piemontesi
ECONOMIA Industria manifatturiera OUTLOOK MERCATI Cosa è successo a Giugno?
sommario 5 EDITORIALE
37 SPETTACOLO
6 IL PUNTO
40 MUSICA
SPECIALE
NOI a tavola! TPKey I djs della notte Provato per Voi
Ristorante "Piccolo Lago" - Mergozzo (VB) Chef Marco Sacco
N° 7 - Luglio 2013 Autorizzazione Tribunale di Novara n. 372 del 15.12.2008 Direttore Editoriale Marco Trivelli Direttore Responsabile Giuliano Ladolfi Hanno collaborato a questo numero: Andrea Baiardi Daniele Bevacqua Giulio Greco Chiara Ratto Giuseppe Tortomasi Mark Welner Marco Zacchera
12 ECONOMIA
42 ARTE
18 OUTLOOK MERCATI
47 TERRITORIO
22 INFO POINT
50 WEEK-END
26 SOCIETA'
53 VOLONTARIATO
30 SALUTE
55 NOI .. A TAVOLA!
32 PSICOLOGIA
Grafica e impaginazione CENTROMEDIA Editore e Pubblicità CENTROMEDIA 28024 Gozzano (NO) - Italy Viale Parona, 6 info@centromediaitalia.com
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I djs della notte
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NOI - LUGLIO 2013
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EDITORIALE
Emarginazione di stato ... lo Stato ogni anno risparmia più di sei miliardi con le scuole paritarie, due miliardi in più del gettito IMU ... Giuliano Ladolfi
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hiudono diverse scuole cattoliche: il ritornello rimbalza dal sud al nord del Piemonte. E chiudono tra l’indifferenza quasi totale. A Torino sono stati organizzati convegni… con quali conseguenze sul piano pratico? È il caso di ripetere che ce ne accorgeremo quando il rimedio non sarà più possibile. Perché il popolo italiano non si avvede dell’immenso tesoro culturale ed educativo che si va estinguendo? Non esiste consapevolezza nel settore della politica. Si richiede l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, la si chiede per i matrimoni delle persone dello stesso sesso, ma non per le famiglie che intendono compiere una legittima scelta educativa. Quale partito ha sollevato la questione della “vera” parità scolastica durante la recente campagna elettorale? Quante parole sono state pronunciate per questo diritto? I nostri rappresentanti non sanno o non vogliono sapere che lo Stato ogni anno risparmia più di sei miliardi con le scuole paritarie, due miliardi in più del gettito IMU. Nessuno ne parla, ma i diritti dei cittadini hanno colore o partito? Si teme il diffondersi dei “diplomifici”. Bastano seri NOI - LUGLIO 2013
controlli, che, del resto, dovrebbero essere effettuati in ogni tipo di scuola. Non esiste consapevolezza nelle gerarchie ecclesiastiche. Quali interventi “concreti” sono stati messi in atto? Dalle nostre parti, non ne conosciamo, se eccettuiamo convegni, lettere e deplorazioni. Non sarebbe il caso di sensibilizzare Vescovi e parroci sull’importanza di questa proposta educativa umana e cristiana? Non esiste consapevolezza culturale. Forse resiste ancora il pregiudizio marxista che la religione è l’oppio dei popoli. Non è forse l’ideologia, sotto qualsiasi veste si aggiri, ad essere l’oppio dei popoli? La storia del secolo scorso ne è eloquente maestra. L’apporto della visione culturale cattolica deve porsi di fronte allo studioso di qualsiasi posizione come elemento di confronto per un cammino verso la verità. Non esiste consapevolezza in molte famiglie cattoliche, le quali non concepiscono la differenza dell’aspetto educativo di una scuola paritaria ben gestita e preferiscono investire il corrispettivo denaro in auto o in vacanze. È una visione molto più diffusa di quanto non si creda, salvo poi
pentirsi alla luce dei risultati pedagogici e scolastici. Non esiste consapevolezza di carattere europeo: nella laicissima Francia, nel Regno Unito, nella Germania, nella Spagna di Zapatero, ecc. le scuole paritarie sono considerate un patrimonio e sovvenzionate in modo consistente. Nel mare di questa indifferenza tutta italiana navigano quindi molti vascelli pieni di pregiudizi. Purtroppo, come sostiene Einstein, è più facile rompere un atomo che i pregiudizi nella mente delle persone. Non sarebbe ora di risvegliare una corretta coscienza del problema nella mente dei politici, degli economisti, delle famiglie, degli intellettuali, del popolo di Dio e della gerarchia ecclesiastica soprattutto? Il contributo dell’otto per mille non sarebbe certo sprecato se finalizzato all’offerta di borse di studio a giovani bisognosi, discriminati dallo Stato. “Fatti, non parole” sosteneva la pubblicità di una marca di lavatrici: abbiamo bisogno anche noi di “lavare” la mente e abbracciare il motto di don Milani: «I take care», il benessere educativo e didattico “nazionale” mi interessa. 5
Il sogno am Portland, Oregon, 14 giugno 2013
Marco Zacchera, parlamentare dal 1994, ex Sindaco di Verbania
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Ale è un ingegnere di poco più di trent’anni e con sua moglie – da poco è arrivato anche il piccolo Tommy – hanno lasciato il Lago Maggiore e ora vivono a Boise, piccola capitale dell’Idaho, sperduto stato americano tra le Montagne Rocciose. Cosa ha spinto due ragazzi in gamba, laureati e già con in Italia un buon impiego, addirittura a tempo indeterminato, ad imbarcarsi in un’avventura con in mano un contratto di lavoro formalmente di soltanto due settimane rinnovabili (in America si usa così) ? Anche se sulla base di quel pezzo di carta la banca ha concesso loro un mutuo per comprarsi quasi subito
la casa, hanno fatto una scelta coraggiosa. Due persone tra le tante che ho incontrato in questi giorni e dopo pochi minuti la conversazione era già su questi temi, ovvi per chi la propria città e il proprio paese l’hanno sempre nel cuore. Gente semplice, concreta, ma che non ce la faceva più senza vedere un futuro intorno a sé e soprattutto con la voglia della sfida per raffrontarsi con una realtà diversa, dove finalmente cresci solo se vali e dove non conta il colore della pelle, la nazione di provenienza. Una serata stimolante, intensa, concreta. Tornato in albergo apro le mail e leggo dei guai consueti di casa nostra e di una città dove la polemica è su un senso unico, sul solito CEM, sulla soddisfazione di NOI - LUGLIO 2013
IL PUNTO
mericano qualche ex consigliere comunale perché è finalmente sparita la scritta “Verbania capitale dei Laghi” dall’aiuola di piazza Flaim. Quella stessa ex consigliere piange perché non trova lavoro a chi glielo chiede, perché l’economia è in crisi e - piangendosi addosso come fa quasi tutta l’Italia – conferma una volta di più di non riuscire a capire che occorre guardare al di là dello steccato per uscire dal pollaio, o dalla crisi mai si uscirà, anzi. L’altro giorno passavo per una cittadina sulla costa dell’Oregon che si è autoproclamata “La città dove si ammirano le balene più belle del mondo”: vero, falso? Sta di fatto che in tutto lo Stato la conoscono per questo ed i dépliant per le NOI - LUGLIO 2013
escursioni li trovi a centinaia di chilometri di distanza: questo è marketing, gente, ma anche credere nei propri mezzi, nelle proprie peculiarità e saperle vendere, venderle bene. Da noi – torno ancora a “Verbania Capitale”, perché è una ferita che mi brucia, una grande occasione persa – si è solo capaci a ironizzare, a demolire. Nessuno, o pochissimi, a chiedersi “Idea grandiosa, ma cosa possiamo fare per renderla credibile davvero?” No, quasi tutti a proclamare “Ma siamo piccoli, non ce la faremo mai, è troppo difficile” Visto che sarebbe autoammissione di colpa si va sul più facile “Demagogia irrealizzabile, ma figuriamoci…” Piccolo e bello, cancellate le scritte e chiudete la coscienza: i problemi
resteranno, ma chiudete la porta. Il West americano da Seattle a Los Angeles, la nuova frontiera, la Silicon Valley, Hollywood, sarebbero oggi quello che sono se qualcuno, neppure molti decenni fa, non avesse esplorato, conquistato, studiato, rischiato la propria vita? Città oggi tra le più grandi ed organizzate al mondo nacquero meno di due secoli fa, negli stessi anni di un bel quadro conservato al nostro Museo del Paesaggio con le lavandaie in primo piano, chine sul lungolago di Pallanza: allora noi eravamo in cima al mondo, oggi siamo sommersi, in lontani paesi di periferia. Non è colpa degli altri, ma colpa nostra. Come pensare di cambiare le cose se chi è ai margini del mondo – come ormai l’Europa - non 7
riesce neppure ad unirsi e contare come nazione, l’Italia ad avere un posto dignitoso nella casa europea e le nostre piccine città a sopravvivere stando ai confini dell’impero? E poi arrivano anche le leggi (idiote) che impediscono ad una amministrazione perfino di investire in immagine, in comunicazione, in pubblicità: forse Casalpusterlengo non ha una grande attività turistica, ma se per Verbania questa è l’unica possibilità di sviluppo economico come si può fare leggi così piatte per tutti e distruggere qualsiasi prodotto che possa rilanciare una città ? E Il CEM? “Vade retro, satana!” Critiche e pavidi silenzi e l’alternativa proposta è ritornare a “Liberobus” e alla pista ciclabile Suna-Fondotoce (peraltro cosa egregia e già programmata e mandata a progetto dalla mia giunta)! Immagino già le frotte di tedeschi slanciarsi dalla Baviera per il Lago Maggiore, fermarsi inebriati 8
a Fondotoce e quivi godere della suprema libidine di prendere gratis l’autobus per Intra: cosa volete di più dalla vita? Ma serve poi proporre qualcosa? Qualcuno forse avrà visto che Bregenz (località austriaca sul Lago di Costanza di 14.000 abitanti che da anni si regge su una rassegna teatrale estiva – ndr) quest’anno ha avuto un formidabile lancio pubblicitario perfino sul “Corriere della Sera” per le sue proposte culturali. Vi ricordate i criticoni che l’anno scorso hanno risposto “niet” alla mia proposta di andare a vedere? Ma da noi sono solo capaci a criticare il CEM, senza volere scientemente e dolosamente capire le potenzialità di fare qualcosa per finalmente rilanciare (quasi a costo zero!!!) la città, inventando un fattore di diversità, di moltiplicatore, di ripartenza. E non solo la critica, l’aperto boicottaggio. A chi si lamenta dei ritardi per l’avvio dei lavori ricordiamo i ricorsi, le loro proteste, le interrogazioni, i ritardi
e le verifiche imposte in regione. Aggiungete una burocrazia asfissiante e avrete la certezza di perdere mesi per niente oltre alla quotidiana disinformazione fatta da (poche) persone che non hanno neppure letto i bandi, ma pontificano come illustri professori. Il problema vero è poi che in Italia non si riesce mai ad avere un responsabile che agisca correttamente ma velocemente, sulla base delle sue certezze professionali. Non lo fa perché c’è sempre una norma contraddittoria, un potenziale atto illegittimo, un ricorso pendente, una contestazione legale, un TAR disponibile…e si tira a campare con l’89% delle opere pubbliche incompiute, secondo il Sole 24 Ore. Quando non c’è di peggio, come sollevare problemi inesistenti, vedi la questione dei movimenti del terreno dell’“Arena” che quindici anni fa andava benissimo quando comandava la sinistra proprio per farci l’Arena e oggi - per interpretazioni NOI - LUGLIO 2013
dolosamente diverse ed esasperate - non va più bene. Terreno non inquinato ma “contaminato” da – udite udite – le perdite d’olio del motore di qualche camion che decine di anni fa muovevano la sabbia della ditta che lì allora la stoccava. È assurdo che nel VCO valga una norma interpretata da un funzionario in modo diverso e restrittivo rispetto ad altre zone pur limitrofe e che farebbe aumentare i costi assolutamente per nulla. Posso dire in coscienza che questa è una manovra spudoratamente politica. Eppure è la verità, e lo possono confermare tutte le aziende del VCO che hanno provato a combinare qualcosa e con problemi ambientali (veri o presunti) hanno visto tempi e costi aumentare a dismisura, finchè spesso non se ne sono andate disperate dal territorio. Altro che nuova occupazione: chiedete alle Associazioni di categoria, che spesso vivono nel timore perché le imprese scappano e si impiantano a cinquanta NOI - LUGLIO 2013
chilometri di distanza, magari nella mitica Svizzera. Sono duro: non c’entrano i soldi ma anche questa è mafia, la mafia di chi scientemente distrugge sulla base di integralismi idioti e costosi senza mai, nel proprio, rischiare nulla. Così, visto che il CEM per certe teste è “politica”, dategli addosso perché questi sono gli ordini dei compagni di partito e se così morirà anche il buon senso, tranquilli che ci sarà sempre un codicillo a coprirvi: vergognoso! Salt Lake City non è New York ma solo la ben più modesta capitale dello Utah, stato di montagne desolate grande quasi come l’Italia ma con meno della metà degli abitanti del Piemonte: avrebbe superato l’esame degli eccellentissimi tecnici nostrani il progetto di una sala congressi (recentemente realizzata) di ben 21.000 (ventunomila!!) posti a sedere? E gli stadi di football e di baseball che si aprono e si
chiudono a seconda del tempo, del sole o della pioggia su decine di migliaia di spettatori in pochi minuti? Avranno avuto l’ok dell’ASL, dei NAS, dell’Ufficio ambiente della provincia, dell’ARPA, dei Vigili del Fuoco, delle norne antisismiche, degli scarichi delle acque reflue… E l’appalto avrà visto un progetto di massima, preliminare e poi definitivo e solo dopo uno esecutivo? Nessuna delle ditte perdenti avrà ricorso al TAR al minimo per avere una sospensiva e poi alla Corte dei conti? E le gare, gli appalti, le varianti, le nuove varianti per le norme sorte nel periodo tra il progetto e l’esecuzione (e quindi nuovo progetto)? E i sindacati avranno detto la loro? Tutto ok, benissimo…ma i finanziamenti sarebbero poi arrivati o no, per stralci o lotti esecutivi? Il governo avrà passato i fondi alla regione e di qui al comune, previa rendicontazione, o una legge finanziaria nel frattempo avrà fermato tutto? E le dit9
te avranno avuto tutti i certificati a posto o sono in scadenza, perchè altrimenti si rinvia e le procedure si rifanno da capo? Dal grande alle piccole cose: vedo in giro fontane e parchi bellissimi (camminate su un selciato che riporta i nomi dei donatori che – esentasse – hanno a migliaia finanziato i lavori pubblici più diversi…) e penso alla nostra piazza Città Gemellate dove c’è voluto più di un anno di iter burocratico per realizzare una fontanella che va quando vuole, con lavori rifatti due volte perché fatti male e che si rompono già; lavori che peraltro ne rifacevano altri fatti malissimo solo pochi anni prima e rimasti incompleti, con giochi per i bambini subito rovinati dai vandali. Quanta amarezza nel sentirsi impotente con i cittadini che, giustamente, se la prendono con te e tu invano che spieghi la realtà di un sistema avvitato su se stesso che va alla rovina soprattutto per mancanza di senso di responsabilità, che viene negata anche a chi avrebbe la volontà di assumersela fino in fondo, in proprio e dall’inizio alla fine. Io ci ho provato, ce l’ho messa tutta e mi sono arreso anche per la piccolezza di menti e di persone. Non è superbia, è tristezza, anche se resto convinto di avere ragione e pur rendendomi conto che nessuno è mai profeta in patria: chissà se un giorno, soprattutto i giovani di Verbania, capiranno le grandi occasioni perse, la voluta mancanza di prospettive. Non si rilancia una città solo con una grande opera, ma neppure una volta l’anno solo con i fuochi artificiali (a proposito: io il 19 aprile avevo trovato 50.000 euro per il Corso dei Fiori dall’Ente Villa Taranto, strano leggere che adesso manchino i soldi …). Venire in America come in tante altre nazioni del mondo (e pensare sempre di più a volerci restare per un bel po’) vuol dire allora respirare, scoprire nuove idee e trovare gente in gamba che guarda all’Italia (se italiani) con disperazione e con rabbia per le tante, troppe occasioni perse. Agli americani, invece, quando parli dell’ Italia il viso gli si illumina: tutto è wonderful, ma forse non sanno che Pompei va a pezzi, i musei stanno chiusi (vi immagi-
nate un pezzo degli Uffizi trapiantato qui per sei mesi che pubblicità sarebbe per tutti?). Nel micro-pollaio verbanese poi non solo il museo non ha un minimo vitale di dotazione finanziaria, ma nel passato si sono fatti debiti senza programmazione alcuna (vedi casa Ceretti). Così se viene uno da Milano con idee nuove – come Philippe Daverio - lo si fa scappare indignato, mettendogli perfino l’attak nelle serrature per non farlo entrare… Tanti incontri, tutti speciali e diversi l’uno dall’altro. Anche Mariano è venuto qui, anche Paola: adesso stanno a Portland e Mariano progetta giardini, Paola sta realizzando un progetto di compattazione di archivi elettronici: è l’ “idea creativa” che conta e viene ascoltata. Due anni fa avevo scritto a 1.350 famiglie verbanesi trasferitesi all’estero e iscritte all’AIRE: tante loro risposte varrebbero più di qualsiasi sondaggio o programma elettorale, perché spesso spietate nei giudizi e che dovrebbero fare riflettere tutti. Forse la cosa migliore sarebbe così dedicare proprio a certi politici (“politici”?!) italiani e soprattutto del VCO un monumento di Seattle realizzato proprio dove un tempo passavano i binari di una ferrovia, che dopo molte polemiche fu spostata ed ora corre veloce da un’altra parte. Sono un insieme di statue – fatte molto bene - di gente in attesa del treno. Giovani e anziani, uomini, donne e bambini che hanno valige in mano e bauli ai piedi come se il convoglio stesse per arrivare, ma il treno di lì ormai non passerà più. Quelle figure, immobili come…statue, sembrano però non saperlo o forse non lo vogliono sapere perché è più comodo e più semplice fare così. Le statue aspettano, ma il treno corre su altre linee e solo loro continueranno ad aspettarlo invano.
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Industria manifatturiera
Novara fanalino di coda del Piemonte:
nel primo trimestre scendono ancora Apertura d’anno all’insegna del ribasso per la produzione industriale novarese, che nel primo trimestre 2013 vede diminuire sia la produzione che il fatturato. Le flessioni sono comuni a tutte le province del Piemonte, ma Novara evidenzia le performance più negative: in confronto al periodo gennaio-marzo 2012 la produzione provinciale arretra del -6,4% (-5,1% il dato regionale) e anche il fatturato registra un’analoga diminuzione, pari al -6,3% (a fronte del -4,3% dell’intero Piemonte). La recente Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera ha coinvolto nel Novarese 151 imprese, per un totale di oltre 8.300 addetti ed un fatturato superiore ai 2,6 miliardi di euro. «Era dal 2009 che la produzione, pur in discesa, non registrava una simile diminuzione - spiega Paolo Rovellotti, 12
presidente della Camera di Commercio di Novara – Si tratta di un segnale inequivocabile delle difficoltà che sempre più attanagliano le nostre imprese: per ripartire occorre mettere in moto la competitività, il che significa sgravi per l’occupazione, in primis quella giovanile, investimenti e un’offerta del credito che guardi alle effettive potenzialità d’impresa. La crescita non passa per continui interventi correttivi – aggiunge Rovellotti – che rischiano solo di accentuare le aspettative, già negative, circa un possibile cambiamento del quadro economico».
SETTORI
Il calo della produzione industriale, avvertito da tutte le attività manifatturiere, supera la media provinciale per il comparto metalmeccanico, che complessivamente evidenzia una variazione annuale del -8,3%, risultato che si riduce al -5,2%
considerando le sole rubinetterie. Più contenute anche le perdite dell’output della chimica-gomma-plastica (-5,1%) e del tessile-abbigliamento (-4,1%), mentre l’alimentare chiude il trimestre all’insegna di una flessione più modesta, inferiore al punto percentuale.
DIMENSIONI
Sotto il profilo dimensionale le maggiori criticità riguardano soprattutto le piccole imprese: le attività con un numero di addetti compreso tra 10 e 49 unità registrano, infatti, una riduzione produttiva vicina al -10%. Supera la media provinciale anche la produzione delle grandi imprese (250 addetti ed oltre), in discesa del -7,6%, mentre appare più contenuto il calo produttivo della fascia dimensionale intermedia.
CAPACITÀ PRODUTTIVA
Il grado di utilizzo della capacità proNOI - LUGLIO 2013
produzione e fatturato duttiva si attesta mediamente al 56,1%, risultato che risente della performance del metalmeccanico: i principali settori di attività economica registrano infatti valori superiori alla media, mentre il metalmeccanico si ferma al 50,9%.
NUOVI ORDINATIVI
Il segno “meno” domina anche sul fronte della domanda: i nuovi ordinativi provenienti dall’estero evidenziano un calo complessivo del -3,4%, mentre le commesse interne scontano una flessione più significativa, pari al -8,2%. Le difficoltà del mercato interno colpiscono tutti i comparti, senza eccezione alcuna, con perdite superiori al -12% per il metalmeccanico (-14,9% il dato relativo alle rubinetterie). Più eterogeneo appare, invece, il quadro degli ordinativi esteri, che diminuiscono per chimica-gomma-plastica, metalmeccanico e alimentare, mentre aumentano NOI - LUGLIO 2013
per il tessile-abbigliamento e le rubinetterie, le quali mettono a segno una variazione del +5%.
FATTURATO
Il confronto con il primo trimestre 2012 vede diminuire il fatturato, che rispetto allo scorso anno si riduce complessivamente del -6,3%: ancora una volta è il metalmeccanico a scontare la flessione più elevata (-7,3%) sotto il profilo settoriale. In calo anche il fatturato estero, che scende del -5,2%: i risultati appaiono negativi per tutti i comparti, alimentare incluso, con l’unica eccezione del tessile-abbigliamento, in crescita del +7,2%.
PROSPETTIVE A TRE MESI
Le prospettive degli imprenditori per il periodo aprile-giugno 2013 si mantengono negative in riferimento a tutti i principali indicatori congiunturali. Oltre il 36% degli intervistati dichiara di
aspettarsi un calo della produzione industriale, a fronte del 17,3% che ne prospetta un aumento, generando un saldo di opinione negativo pari a -19,2 punti percentuale. Le previsioni pessimistiche prevalgono anche relativamente al fatturato, atteso in flessione dal 37% degli imprenditori, quota che supera di 26,3 punti percentuale quella degli ottimisti. Analoghe le aspettative espresse nei confronti dei nuovi ordinativi, il cui saldo di opinione risulta negativo in riferimento sia alla domanda interna, attesa in diminuzione dal 35,2% degli intervistati contro il 15,8% che ne ipotizza un aumento, sia a quella estera, il cui saldo ottimisti/ pessimisti risulta pari a -14,1 punti percentuale.
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Gemellaggio Novara-Angola
Incontri d’affari tra gli imprenditori locali e la delegazione angolana in visita nel Novarese 181 incontri d’affari con 36 imprese e associazioni locali: questi i numeri degli appuntamenti b2b che hanno visto protagonista la delegazione angolana in visita nel Novarese, su iniziativa della Camera di Commercio con il supporto della sua Azienda Speciale E.V.A.E.T. e in collaborazione l'Ambasciata italiana a Luanda, a seguito dei contatti avviati durante la fiera “Projecta by Constroi Angola” dello scorso ottobre. Sedici i componenti del gruppo giunto dall’Angola in rappresentanza del Ministero del Commercio, dell’Agenzia nazionale per gli investimenti privati, oltre che di varie imprese e associazioni di categoria, con la presenza di Albina Assis Pereira Africano, Commissario Generale del padiglione Angola ad Expo 2015. La delegazione, che si è trattenuta in provincia di Novara dal 9 al 13 giugno 2013, è stata coinvolta in un ricco programma di attività, a partire dall’incontro ufficiale con le autorità e le associazioni locali svoltosi lunedì 10 giugno presso la Camera di Commercio, a cui hanno partecipato Roberto Cota, presidente della Regione 14
Piemonte, Andrea Ballarè, sindaco di Novara, Francesco Paolo Castaldo, prefetto di Novara, e Diego Sozzani, presidente della Provincia di Novara, con una presentazione delle peculiarità del territorio svolta da Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio, Fabio Ravanelli, presidente dell’Associazione Industriali di Novara, Cesare Emanuel, rettore dell’Università “A. Avogadro” e Maria Rosa Fagnoni, presidente dell’Agenzia di promozione turistica della provincia di Novara. I giorni successivi hanno visto la delegazione impegnata in visite aziendali, con un’intera giornata, quella di mercoledì 12, dedicata ad appuntamenti b2b con imprenditori e rappresentanti delle associazioni novaresi. Grandissimo l’interesse per le opportunità di shopping, realizzato in alcuni outlet aziendali durante un tour turistico della zona. «Ci auguriamo che i favorevoli riscontri ottenuti in questi giorni possano tradursi presto in concrete collaborazioni d’affari e non solo – commenta Paolo Rovellotti,
presidente dell’Ente camerale novarese – Numerosi sono gli interessi manifestati dalla delegazione verso il nostro territorio, a partire dalle nostre specializzazioni produttive ed alle figure professionali in grado di fornire assistenza per l’allestimento del padiglione Angola ad Expo, che si estenderà su oltre 2.000 mq. E proprio i temi dell’Esposizione, così come alcune attività di carattere formativo – aggiunge Rovellotti – saranno al centro di un memorandum su cui lavoreremo nei prossimi mesi e che vorremmo firmare in occasione di una missione imprenditoriale in Angola ipotizzata per marzo 2014. Come ha ricordato il Segretario di Stato al Commercio Alvaro Augusto Soraes Paixao Jr, l’Italia rappresenta il sesto mercato mondiale per valore delle importazioni angolane e il secondo a livello europeo: l’Angola è animata da un forte desiderio di affermazione ed è alla ricerca di Paesi con cui costruire percorsi di crescita, un’opportunità da non perdere per rafforzare l’economia novarese sui mercati esteri». Nella foto: Luanda, lungomare
NOI - LUGLIO 2013
Roberto Francoli nuovo presidente del Comitato Piccola Industria dell'Ain Il Comitato per la Piccola Industria dell'Associazione Industriali di Novara ha nominato Roberto Francoli (Fratelli Francoli Spa) presidente per il quadriennio 2013-2017. Vicepresidente è Stefano Arrigoni (Fides srl), mentre Renato Giuffrida (Siba srl) è il delegato al Comitato Regionale della Piccola Industria di Confindustria Piemonte. Gli altri componenti del Comitato sono Alessandra Barberis, Flavio Gualdoni, Luigi Maffioli, Marilisa Notari, Carlo Robiglio e Fabio Villa.
Roberto Francoli
Nato a Novara il 16 giugno 1965, Roberto Francoli è dal 2000 amministratore delegato della Distillerie Fratelli Francoli Spa di Ghemme (No), dove è anche responsabile della logistica. È anche consigliere di amministrazione della controllata "La Valdotaine srl", distilleria e prosciuttificio di Saint Marcel (Ao). «In questo mandato – dichiara Francoli – continuerà il nostro impegno sui “fronti” di maggiore interesse per le piccole imprese, che costituiscono il 95% delle aderenti all’Associazione Industriali di Novara. Prioritari saranno i temi dell’accesso al credito, della riduzione della pressione fiscale sulle Pmi, degli incentivi alla ricerca e all’innovazione e della semplificazione burocratica». NOI - LUGLIO 2013
Burocrazia, una tassa occulta che costa alle Pmi 2 punti di Pil all’anno Con burocrazia zero, le Pmi, in linea puramente teorica, potrebbero creare oltre 650 mila nuovi posti di lavoro «È un fardello insopportabile, che costa alle piccole e medie imprese 2 punti di Pil all’anno. Una tassa occulta composta da scadenze, da autorizzazioni, da obblighi, da adempimenti, da vincoli e pareri da richiedere e rispettare che ogni giorno drenano tempo e denaro a milioni di piccoli imprenditori che sono costretti a distogliere risorse e attenzioni alla propria attività per concentrarsi su carte e scartoffie varie». L’allarme contro la burocrazia eccessiva che sta soffocando le Pmi italiane è lanciato dal segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ribadisce: «Al sistema delle Piccole e Medie Imprese (PMI), che costituisce il 99,9% del totale delle aziende presenti in Italia, la burocrazia costa, in termini assoluti, quasi 31 miliardi di euro all’anno. Per ciascuna di queste Pmi si stima che il peso economico medio sia di circa 7.000 euro. Tali costi – prosegue Bortolussi – penalizzano di più le piccolissime imprese rispetto alle aziende di dimensioni maggiori. Ricordo, ad esempio, che il 74% degli artigiani e dei commercianti lavora da solo: pertanto, la gestione degli adempimenti burocratici viene svolta direttamente dal piccolo imprenditore, che, in alternativa,
si deve rivolgere ad un libero professionista o ad una Associazione. Sia chiaro, parte della burocrazia è ineliminabile, utile ed indispensabile, tuttavia se con un colpo di bacchetta magica si potesse eliminare questo fardello di 31 miliardi di euro, le PMI, chiaramente in linea puramente teorica, potrebbero creare, grazie a questo risparmio, oltre 650.000 nuovi posti di lavoro». I costi della burocrazia, fa notare la CGIA, sono stati calcolati su base annua e sono aggiornati al 31 dicembre 2012. «Auspico – fa notare Bortolussi – che con il disegno di legge che il Governo approverà venga applicato rapidamente e che l’efficacia delle nuove misure semplifichi realmente i rapporti tra le imprese e la Pubblica amministrazione. Rispetto agli anni precedenti – conclude Bortolussi – i costi della burocrazia sono addirittura in crescita. E questo non a seguito di un aumento del carico degli oneri amministrativi sulle imprese, ma perché è diventato più preciso e puntuale il sistema di monitoraggio di questo fenomeno. In pratica sono state scoperte delle nuove "sacche di burocrazia" che prima non venivano conteggiate. Alla luce di ciò, non è da escludere che il costo complessivo pari a 31 miliardi di euro sia sottodimensionato». C.S. 15
ECONOMIA
IL GRIDO D’ALLARME DI ANCE PIEMONTE
IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI È STATO ABBANDONATO Il 3 luglio, in occasione dell’assemblea annuale di Ance Piemonte, tenutasi al Palazzo del Lavoro di Torino,.è stato diffuso un drammatico cocmunicato stampa, che riportiamo integralmente. Torino, 3 luglio 2013 – Il tempo è davvero scaduto. Dal 2008 ad oggi in Piemonte sono state chiuse 2.800 imprese edili per un calo complessivo del 22,7%, i fallimenti sono aumentati del 30% e 13.000 operai hanno perso il lavoro per una diminuzione complessiva della manodopera del 24%. Sono questi alcuni dei drammatici dati sulla crisi del settore nella nostra regione che ANCE Piemonte ha presentato questa mattina presso il Palazzo del Lavoro in occasione del “Non Convegno 2013”. Un evento organizzato in controcorrente rispetto ai convegni degli anni precedenti e finalizzato a far meglio comprendere il vuoto spaventoso lasciato dalle istituzioni: troppo distanti dai reali bisogni del comparto e dell’ampio indotto, oltre che incapaci di gestire una crisi come quella attuale e, pertanto, NON invitate al Convegno. Il susseguirsi di politiche rigide ed austere ha comportato una esponenziale flessione degli investimenti nel settore dal 2008 ad oggi pari al 23,3%, a scapito dell’intera filiera. A livello nazionale, infatti, nel solo 2012 la produzione di cemento (va ricordato che alcune delle principali aziende leader del settore hanno sede proprio in Piemonte) ha avuto un calo del 22,6% mentre il mercato dell’edilizia – arredo ha visto il proprio fatturato crollare del 19%. Ma oggi erano assenti anche i lavoratori e gli imprenditori che subiscono questa situazione insostenibile.
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Il dramma però interessa in senso più generale tutti i cittadini, che con l’introduzione dell’IMU hanno visto nell’arco di un solo anno triplicare il carico fiscale su un bene primario come la casa: dai 9 miliardi di euro dell’ICI nel 2012 ai 22 miliardi di oggi. Se a questo si aggiunge che tra il 2007 e il 2012 l’erogazione di nuovi mutui alle famiglie piemontesi è scesa del 58,7%, si può facilmente comprendere il motivo per cui le compravendite di abitazioni nella nostra regione si siano ridotte del 45,6%, il livello più basso degli ultimi 18 anni. Un’altra causa di questa crisi va ricercata nel difficile rapporto tra credito e imprese. Le banche hanno preso una direzione opposta negando i finanziamenti al comparto. Nel periodo 2007-2012 in Piemonte la riduzione dei finanziamenti alle imprese per gli investimenti è stata del 46,2% nel comparto abitativo e del 69,9% nel non residenziale. Anche le politiche di bilancio continuano a penalizzare la spesa per infrastrutture. Dal 1990 ad oggi si ha un calo del 42,6% di risorse in conto capitale, del 61,2% di risorse per nuove infrastrutture a fronte di un incremento del 30% delle spese correnti. Una situazione a cui occorre far fronte immediatamente – ribadisce l’Ance Piemonte - attraverso una presa di coscienza da parte delle istituzioni nazionali e locali della crisi dell’edilizia, che necessita di politiche ad hoc finalizzate a dare nuovo slancio all’impresa e impulso all’intero comparto rispetto a provvedimenti di facciata come il “Decreto Fare” non sufficienti a migliorare la drammatica situazione ma che penalizzano ulteriormente la nostra regione.
speech del Il tempo è davvero scaduto. I numeri che avete appena ascoltato sono drammatici, la situazione è ormai diventata insostenibile. Il palco di fronte a voi oggi è vuoto, la platea, ad esclusione di voi giornalisti, è volutamente deserta. Quest’anno l’evento è privo di interlocutori e il consueto appuntamento dell’Ance Piemonte, che si pone l’obiettivo di creare un dialogo sui fondamentali temi del settore delle costruzioni, farà a meno di raffrontarsi con lo stato, la classe politica, le banche e l’imprenditoria. Intorno al settore delle costruzioni si è infatti creato un vuoto spaventoso. Lo stato si è dimostrato impotente nei confronti della crisi; la classe politica non è stata capace di accogliere e fare proprie le istanze vitali del comparto edile; le banche hanno preso una direzione opposta negando finanziamenti al comparto. L’Imprenditoria, infine, versa in uno stato drammatico: molte imprese ormai non esistono più e quelle che sono ancora in vita non hanno la forza e soprattutto la volontà di partecipare ad incontri per discutere sulla ripresa. Il settore delle costruzioni sta vivendo la crisi più grave dal dopoguerra ad oggi. Le nostre imprese stanno silenziosamente scomparendo. Tutto ciò è certamente il risultato di una situazione economica difficile, ma ancor più di una politica di rigore ed austerità che è servita esclusivamente a rassicurare i mercati finanziari a scapito del lavoro e delle imprese. È stata data fiducia ai mercati sulla tenuta dello Stato, ma in compenso è
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“Non Convegno” Ance Piemonte:
Presidente Giuseppe Provvisiero stata prodotta disperazione nella gente.
ni, convegni di settore e proposte normative.
È stato demolito il concetto stesso di bene –casa attraverso scelte di indirizzo e politiche fiscali devastanti.
Purtroppo niente è servito. L’allarme giorno dopo giorno si è trasformato in un grido disperato che non è stato ascoltato.
Ebbene, noi non possiamo e non vogliamo fingere di non vedere la drammatica emergenza che abbiamo di fronte! I dati che abbiamo ascoltato, i segni intorno a voi che li rappresentano non sono solo numeri e simboli vuoti. Dietro ogni impresa che chiude, dietro ogni lavoratore che perde il proprio posto ci sono famiglie, ci sono mogli e mariti e figli. Ci sono fornitori e collaboratori, un indotto composto a sua volta di imprenditori e lavoratori e famiglie… c’è un intero sistema economico che non sta più in piedi. Non possiamo stare a guardare senza reagire perché non parliamo più solo di un problema economico per il settore delle costruzioni ma di una vera e propria emergenza sociale che coinvolge tutti. Ed è per questo che chiediamo a chi ci governa di prestare finalmente attenzione alla “disperazione” di chi ha perso, più di tutto, la dignità del lavoro. Abbiamo utilizzato tutti i mezzi a nostra disposizione per denunciare l’emergenza, per presentare le richieste del comparto e per continuare a poter fare il nostro lavoro in condizioni eque e non penalizzanti. Abbiamo organizzato manifestazioni in piazza, gli Stati generali delle costruzio-
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Non vi è stata la capacità o la volontà di trovare soluzioni soddisfacenti. E si è lasciato spazio a lentezza burocratica e immobilismo, che hanno portato alla situazione di estrema emergenza nella quale versa ora il comparto. Il tempo è scaduto. E’ ora di avere coraggio e scegliere di andare controcorrente. Occorre recuperare il senso di comunità e sostenere il capitale umano. Pensiamo che la politica sia questo: la capacità di fare ciò che serve nel campo delle riforme, per tornare a produrre valore, attraverso qualità, sostenibilità ed efficienza. Guardatevi intorno: l’incolmabile vuoto del Palazzo del Lavoro, che avrebbe dovuto essere un esempio di riqualificazione non è che un edificio abbandonato: il simbolo del lavoro che nella nostra regione purtroppo non c’è più. Ma anche la testimonianza tangibile dell’immobilismo e della burocrazia che continuano ad ostacolare la crescita del nostro Paese. La nostra crisi non è solo il grido delle nostre imprese. È il grido dei nostri lavoratori, è il grido della nostra economia. La nostra crisi è il grido di tutto il Paese.
OUTLOOK MERCATI
i t a c r e m Outlook
a cura di Giuseppe Tortomasi Daniele Bevacqua
Cos'è successo a Giugno A giugno il mercato ha rotto gli indugi: in un crescendo di volatilità, il mese di giugno 2013 sarà ricordato come uno dei peggiori per i rendimenti di equity e debito nella storia recente. Paure di credit crunch, di calo della crescita, d’instabilità politiche e valutarie a livello globale hanno dato il via ad una spirale di vendite che ha cancellato in poche settimane il lavoro di molti mesi. Di colpo lo spettro del deleveraging trasversale è tornato a turbare i mercati finanziari, dando la spiacevole sensazione di essere tornato per restare. Ecco le domande per luglio: 1) Il massimo di equity previsto dal modello è confermato? 2) Come proteggersi dalla correlazione degli asset di investimento che scendono tutti insieme? 3) Giugno è stato l’inizio della fine del bull market cominciato nel 2009?
Un mese davvero negativo
Per capire cosa è successo a giugno, abbiamo pensato di proporre l’andamento di alcuni dei fondi d’investimento tra quelli noti per essere i migliori nelle loro categorie. Equity, strategie flessibili di alto livello, obbligazioni e mercati emergenti si sono correlati all’improvviso in un rigurgito di rischio sistemico. I profitti accumulati in 5 mesi di lavoro si sono polverizzati in poche sedute in cui senza rimbalzare di nulla i venditori hanno preso in mano il mercato. Buono per i ribassisti? Non proprio. 18
Infatti chi da mesi sostiene che i prezzi degli asset sarebbero troppo cari, che la Borsa non ha motivo per salire, che l’economia reale è troppo lontana dalla finanza e che le obbligazioni sono in bolla, ha avuto ragione nelle ultime settimane, ma ha pagato prezzo carissimo dall’inizio dell’anno fino ai massimi di maggio. Quindi per rialzisti e per ribassisti, un punto e a capo, un tornare a zero o lì vicino che lascia tutti scontenti. Dopo sei mesi di lavoro, fa male questo cartellino “imprevisti” che ci manda tutti nella prigione del Monopoli dei mercati direttamente e senza passare dal Via. Quando Templeton, Pimco e Carmignac perdono in maniera immediata e ininterrotta per settimane, è chiaro che siamo in presenza di un problema maggiore. Questo problema è, almeno per il nostro modello, molto chiaro: i mercati sono saliti per tanto tempo e questo Toro è ormai anziano. Qualunque sia stato il motivo di questo rialzo, così poco visibile nell’economia reale, la borsa e le obbligazioni dai minimi del 2009 hanno fatto performance favolose. Con loro sono salite anche le obbligazioni, che hanno seguito il flusso della liquidità a costo zero e hanno dato guadagni impensabili. Ora, mentre le obbligazioni vengono scaricate, usando come scusa la fine di un QE che nessuno ha annunciato davvero, in un panorama in cui le scelte delle Banche Centrali sono tutt’altro che restrittive, non deve stupire che i mercati equity e bond che sono saliti insieme, insieme si correlino e correggano. Ecco, nella pagina seguente, il grafico del nostro modello aggiornato: NOI - LUGLIO 2013
OUTLOOK MERCATI
In un modello come questo, i tempi dei flessi della curva sono, ovviamente molto più importanti e affidabili che le ampiezze delle correzioni e dei rialzi che sono, per definizione, quasi imprevedibili. Per ora il mercato ha seguito il modello con buona precisione: correzione a febbraio, massimo a maggio e poi correzione di nuovo. Il modello ha anche beneficiato della statistica di giugno, mese di solito piuttosto fiacco e negativo e quindi il massimo di maggio svetta ora chiaro nel grafico, e sembra indicare la fine della corsa. Sul fatto che la corsa sia finita, noi, in linea di massima, abbiamo pochi dubbi. Sul fatto che questo Toro sia morto, invece, non abbiamo ancora la prova provata. Il mercato a giugno ha stabilito in maniera chiara i suoi parametri, ci ha detto quello che farà nel suo futuro e con chiarezza. La prova del ribasso, della fine di questa stagione affascinante e pericolosa di cambiamento fatta di rischi sistemici e rialzi che hanno scalato il muro della paura sarà la rottura del minimo di aprile sul SPX. La rottura intraday non basterà come conferma. Noi abbiamo modo per qualificare l’eventuale rottura in modo tale da garantirci la possibilità statistica di definire la fine del Toro. Ma se questo non avverrà e, data la buona statistica di luglio, è difficile che succeda proprio nel prossimo mese, chiamare la fine del Toro sarà too bearish, too fast. Certo che spostare il rendimento del free risk per antonomasia (il decennale USA) da 1,6 a 2,7% genera un terremoto colossale nell’asset allocation: la concorrenza di questo rendimento rende il dividend yield molto meno interessante e quindi sposta i soldi grandi, quelli dei mega fondi pensione. NOI - LUGLIO 2013
Ma da qui a dire che l’unica via sia quella verso il sud del grafico per azioni e obbligazioni, senza rimbalzi, ce ne corre. In mezzo c’è il minimo di aprile a 1536 e la media a 200 a 1508 che è in crescita. Comunque il minimo di aprile è il primo vero test: per ora non ci siamo nemmeno avvicinati. Potrebbe quindi ripetersi lo schema del luglio del 2007, quando il Toro era ormai mortalmente ferito, fece il massimo e ci si accanì subito a vendere (noi tra questi). Poi il mercato, dopo un mezzo crollo ad agosto, rimbalzò fortissimo: il Toro aveva ancora la forza di combattere, per poi sfasciarsi dopo un secondo massimo in ottobre. Questa esperienza va tenuta presente, non per credere che il rialzo possa continuare chissà per quanto, perché il Toro è davvero stanco per la troppa corsa, ma per non vendere troppo presto. Ecco perché la violazione (se ci sarà) del minimo di aprile è così importante, per avere un parametro e poi magari vendere davvero (speriamo) su un rimbalzo. Se invece il mercato dimostrerà di essere ancora tonico (cosa che ci pare meno probabile) allora porterà via i massimi di maggio, a 1687 dando il via ad un nuovo pull rialzista. In questo, la dinamica del mese di giugno è stata utile: ha dato i parametri che ci permetteranno di operare da qui a fine anno. Riportiamo uno studio fatto da Riverfront IG, società americana famosa per la qualità del suo Ufficio Studi. In questo testo, si manifesta una visione molto più rialzista della nostra sull’equity. Questo dimostra che comunque, ritenere che la correzione in corso sia il canto del cigno per il bull market è tutt’altro che condiviso e che ci sono ampi spazi di manovra per i mercati, non solo all’ingiù. Una correzione per le azioni al finire della fase bull sull'obbligazionario Crediamo che il rendimento dei Treasury abbia raggiunto i minimi da decenni a questa parte, segnando così la fine della trentennale fase bull sul mercato obbligazionario. Pensiamo inoltre che, a seguito dell’attuale correzione, le azioni conosceranno una ripresa, con l’equity americana che probabilmente raggiungerà nuovi massimi prima della fine dell’anno. L’aumento dei rendimenti si è verificato nel momento in cui le aspettative sull’inflazione sono crollate e quelle relative alla crescita (tassi reali) sono aumentate. In altre parole, l’aumento dei rendimenti riflette migliori prospettive per la crescita economica, abbastanza da spingere la Fed a contemplare un ritorno alla normalità della politica monetaria. La fase di transizione da un periodo di politica accomodante ad una più neutrale può produrre volatilità, ed è stata spesso 19
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segnata inizialmente da un incremento dei rendimenti delle obbligazioni a scadenza più lunga. I mercati azionari bear sono tipicamente associati a politiche restrittive da parte delle banche centrali e a fasi di recessione, non ad economie che stanno crescendo sufficientemente da permettere alle banche centrali di rimuovere lo stimolo. Di conseguenza vediamo la flessione dei mercati azionari come una correzione in un mercato bull. Nei primi anni ’90 la Fed tagliò stabilmente i tassi fino al settembre del ’92. Era quindici mesi prima che cominciassero ad aumentare i tassi all’inizio del 1994. In quel periodo i mercati azionari ebbero molteplici correzioni, ma continuarono a salire, evitando ampiamente la fase bear di quell’anno dei mercati obbligazionari, che si generò quando sia i tassi a lungo termine che quelli a breve cominciarono a salire. Di nuovo, nel 1996, la Fed ritornò ad essere neutrale, le obbligazioni vennero liquidate e le azioni soffrirono una correzione solo per impennarsi ancora maggiormente. Questo schema si ripeté nel dicembre del ’98, quando le obbligazioni vennero vendute anticipando un incremento dei tassi, mentre i mercati azionari si mossero al rialzo. Gli anni ’90 hanno segnato un periodo di crescita al di sopra del trend, in cui la principale paura era l’inflazione, la quale non si materializzò. In ogni caso ci vollero una stretta significativa e il timore della recessione perché si verificasse un tracollo dei mercati azionari. Nell’ultimo decennio la ripresa è stata inizialmente fiacca e la Fed ha continuato a tagliare stabilmente i tassi fino al giugno del 2003, anno che segnò il minimo per i rendimenti dei bond mentre le azioni sono continuate a salire per i quattro anni successivi nonostante l’incremento dei tassi a breve, medio e lungo termine. Il famoso ritmo pacato con cui il vecchio presidente della Fed, Alan Greenspan, aumentò i tassi di interesse ha causato alcune correzioni, ma non la fine della fase bull dei mercati azionari. Il ciclo più recente è differente poiché la Fed, avendo ridotto i tassi allo 0.25% nel 2009, ha usato il proprio programma di acquisto di obbligazioni (il Quantitative Easing) per implementare la sua politica. Le correzioni del 2010 e del 2011 si sono entrambe verificate a causa del prospettarsi della fine del QE (e di altre crisi globali), ma non hanno portato la fine della fase toro delle azioni. Anche questa volta la Fed non sta ponendo fine al QE, ma semplicemente discutendo le condizioni sotto cui rallentare o diminuire gli acquisti. Bernanke ha chiaramente adottato una politica dipendente dai dati, per cui le buone notizie per l’economia sono cattive notizie per le obbligazioni, ma in ultima istanza sono buone notizie per le azioni, specialmente per quelle più cicliche.
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Esortiamo quindi a fare attenzione ai mercati obbligazionari e alla pazienza con quelli azionari. Da un punto di vista tecnico, pensiamo che la correzione del mercato azionario americano fosse attesa da tempo, essendo arrivata dopo una fase di prolungato consenso rialzista di sei mesi che stava marciando ad un ritmo annualizzato insostenibile del 40%. Ci aspettiamo che l’S&P500, che ha chiuso a 1572 settimana scorsa, trovi un saldo supporto verso area 1550 punti. I mercati azionari, obbligazionari e valutari delle economie emergenti Le azioni dei mercati emergenti hanno conosciuto un crollo di circa il 10% in tempi brevissimi. Le economie emergenti hanno tratto beneficio dalla repressione finanziaria negli Stati Uniti, dal momento che gli investitori globali sono andati in cerca di maggiori rendimenti finanziati dai tassi americani estremamente bassi. Ora, con la Fed che pianifica un’uscita, le obbligazioni e le valute dei mercati emergenti sono in sofferenza, con costi di finanziamento più elevati che stanno intaccando la crescita attesa e danneggiando i mercati azionari. Il grafico settimanale: una Fed meno accomodante è stata storicamente un male per le obbligazioni ma non per le azioni (le ombre mostrano i periodi in cui si è verificata la fine dell’easing) Il nostro grafico mostra i rendimenti quinquennali dei Treasury e il Fed Fund Rate (ad es. i tassi di interesse a medio e breve termine, scala di sinistra) e l’S&P500 (scala di destra). Abbiamo ombreggiato i tre periodi precedenti in cui la Fed ha messo fine al taglio dei tassi. In nessun caso la fine delle politiche “lasche” da parte della Fed ha segnato la fine dell’aumento dei prezzi delle azioni, ma negli ultimi due periodi ha chiaramente fatto segnare i minimi per i rendimenti a medio termine delle obbligazioni.
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Conclusioni
Fissare i parametri di oscillazione di SPX entro cui valutare la salute del trend è un’operazione per noi fondamentale e permette di operare sui mercati con chiarezza. Come diciamo da mesi, su un sistema così complesso come quello in cui viviamo non si possono fare scommesse strategiche e quindi dobbiamo restare legati alla tattica e all’opportunismo. Intervenire in acquisto su rotture di prezzo del BTP, per esempio, diventa interessante, a patto di saper poi prendere beneficio. I punti di pressione con cui il trend si deve confrontare sono i massimi di maggio e i minimi di aprile: fino a che i minimi di aprile non troveranno il ribasso che li romperà, parlare di fine del bull market secondo noi non ha senso. A dimostrazione di questo, ecco i dati dei Citisurprise nel nostro trading system sulle aspettative mancate. Ancora molto rumore e poca chiarezza dagli analisti fondamentali che fanno previsioni con poco riscontro nella realtà. Sugli Stati Uniti il segnale di vendita è ancora in pesante perdita, nonostante il ribasso di giugno, Mib ed Europa sono passati in acquisto, ma per ora si perde anche qui.
È la dimostrazione del fatto che siamo in presenza di un cambiamento maggiore tra le classi di investimento. Il fatto che il tasso decennale salga sulla spinta del mercato dimostra che in fondo il mercato crede alla ripresa e non scommette più né sul rischio sistemico né sulla deflazione. A differenza di Riverfront noi pensiamo che il prossimo futuro farà fatica a vedere nuovi massimi sull’equity, per via della maturità del trend, ma raggiunto un nuovo equilibrio sui tassi, il mercato ricomincerà a valorizzare i temi operativi in maniera più classica e questo sarà molto positivo per chi come noi deve lavorare sui mercati. In attesa di un nuovo equilibrio sulle obbligazioni (le quali hanno la caratteristica di muoversi molto velocemente verso gli obiettivi), confermiamo la nostra attitudine tattica all’investimento e pensiamo che luglio potrebbe dare segnali di rimbalzo sull’equity, probabilmente limitati nel tempo anche se forse non piccolissimi nel prezzo. Se giugno ci ha tolto performance colpendo al ribasso tutte le classi d’investimento, pensiamo che il resto dell’anno ci ridarà con abbondanza tutto quello che il mercato ci ha tolto.
Se ti piacciono le nostre analisi e pensi che ti piacerebbe approfondire il nostro modo di affrontare il mondo degli investimenti, manda una mail a
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I N F O P O I N T
Uno “Sportello Amico” per i servizi comunali
Poste Italiane e Comune di Novara insieme per lanciare anche all'ombra della Cupola il servizio “Sportello Amico”, già attivo in oltre 5mila uffici postali sull'intero territorio nazionale. Saranno cinque gli uffici novaresi coinvolti nell'iniziativa: le poste centrali di largo Costituente e quattro spazi in posizione periferica. Agli sportelli sarà possibile accedere ad alcuni servizi propri degli uffici comunali ed in particolare dell'ufficio anagrafe, con esclusione del rilascio e del rinnovo delle carte d'identità. «Semplificazione e miglioramento del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazioni sono le stelle polari di questa operazione», spiega il sindaco, Andrea Ballarè, che martedì prossimo sottoscriverà l'accordo con il responsabile Vendita Grandi Clienti di Poste Italiane, Emilio Fulvio Campanella.
Progetto Comenius, a Novara da tutta Europa
Tutti insieme appassionatamente con Comenius. Il fratello minore del più noto Erasmus, dedicato agli studenti universitari, ha portato sotto la Cupola un gruppo di studenti, 34 in tutto, provenienti da Svezia, Turchia, Portogallo, Francia, Svezia e Lituania, accompagnati da 22 professori. Partner novarese del programma didattico europeo il Liceo Bellini, che ha accolto gli studenti per il loro stage italiano sulla scia di quelli in Francia e Portogallo. Le diversità culturali e linguistiche, così come la cittadinanza europea attiva, al centro del programma aperto a tutti i ragazzi delle scuole medie superiori. «Un esempio di condivisione – sottolinea l'assessore Paola Turchelli – che apre ai nostri studenti un confronto positivo con altre realtà e culture. Un percorso che riduce la distanza tra sentirsi ed essere cittadini europei».
Di corsa alla scoperta della città
Runners e non solo. Obiettivo centrato dagli organizzatori del Grand Prix Podistico della città di Novara, che hanno festeggiato il giro di boa della manifestazione registrando un costante incremento dei partecipanti. Tanti bambini e un numero crescente di famiglie si sono uniti agli appassionati della corsa, tutti schierati sulla linea di partenza.
Un modo diverso di vivere la città grazie alle 10 tappe del Grand Prix, che il 18 giugno era in largo Pasteur per l'ottava tappa, mentre il 25 giugno è stato tra i protagonisti degli Street Games, con partenza ed arrivo nella centralissima piazza Martiri. Il Gran finale c'è stato il 2 luglio in corso XXIII Marzo, con le premiazioni conclusive e l'arrivederci alla prossima stagione podistica.
Homo Sapiens
La mostra interattiva e multimediale sulla storia dell'evoluzione umana continua fino al prossimo 28 luglio. Presso il complesso Monumentale del Broletto: lunedì, dalle 14 alle 19; da martedì a domenica, dalle 9 alle 19.
Istituto Donegani, un viaggio nel futuro
Un legame sempre più stretto tra eccellenze del territorio e comunità. Un obiettivo dell'amministrazione comunale che il primo cittadino, Andrea Ballarè, ha ribadito nel corso della visita all'Istituto Donegani dello scorso 17 giugno. «C'è grande attenzione – spiega il Sindaco – rispetto al futuro di questo centro
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INFO POINT
di ricerca, che rappresenta certamente un'eccellenza novarese nel mondo». Una visita dettagliata, quella nel complesso di via Fauser dove ricerca e innovazione sono di casa, così come la sperimentazioni di fonti di energia alternative e non convenzionali. «Un viaggio nel futuro – continua Ballarè, accompagnato nella visita dal vice Sindaco, Nicola Fonzo – in un mondo che ci auguriamo sempre più verde e a misura d'uomo; anche per questa ragione ho voluto sollecitare i vertici dell'istituto nel coinvolgere la città per la sperimentazione di nuove tecnologie, in linea con la nostra visione di Novara».
Decoro urbano: ecco il portacenere da taschino «La città è la casa di tutti: prendiamocene cura». Il Comune mette il turbo alla sensibilizzazione sul decoro urbano. La campagna di sensibilizzazione “Insaccali” entra nel vivo, con azioni sempre più indirizzate al coinvolgimento della cittadinanza. Saranno distribuiti 5mila posacenere portatili per disincentivare la brutta abitudine di gettare le cicce per strada. I gadget personalizzati Comune di Novara erano disponibili allo stand del Comune, allestito durante l'inaugurazione di StreetGames, mentre resteranno poi a disposizione presso l'ufficio relazioni con il pubblico di Palazzo Cabrino.
Uno stimolo al senso civico dei novaresi, che potranno anche farsi avanti per prendersi cura di un pezzetto di città. È, infatti, in fase di ultimazione una convenzione per regolare il contributo volontario di aziende, associazioni e privati cittadini che vogliono rimboccarsi le maniche ed essere d'aiuto.
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Al via i cantieri di lavoro di Assa
Al lavoro con Assa. Un anno di lavoro (25 ore a settimana) per dieci persone, ultraquarantacinquenni o in condizioni particolarmente svantaggiate in carico ai servizi sociali del comune di Novara. Saranno impiegati nel settore delle manutenzioni del verde pubblico, del recupero del decoro urbano, nella bonifica, recupero e riqualificazione di aree degradate. I nuovi dipendenti hanno concluso in questi giorni la fase di formazione e sono già al lavoro per portare a termine un lungo elenco di interventi, a partire da Parco dei bambini ed ex Macello. «Il lavoro, come pure la casa, – spiega l'assessore alle politiche sociali, Augusto Ferrari – sono le matrici della grave emergenza sociale che attraversiamo. Per questa ragione stiamo concentrando, e intensificheremo sempre più le forze, su questo fronte, nel tentativo di dare risposte concrete ed efficaci».
Calendario unico per le scuole novaresi
Un calendario scolastico omogeneo per favorire le famiglie e ottimizzare i servizi. Questa la proposta dell'amministrazione comunale agli Istituti Comprensivi della città. «L’idea è quella di invitare le scuole ad adottare il calendario regionale, per non creare differenziazioni che possono essere fonte di problemi» spiega l'Assessore all'Istruzione, Margherita Patti. Una scelta univoca potrà portare a un miglioramento dei servizi per gli studenti. «La ristorazione, il trasporto e l’assistenza agli alunni disabili - precisa l'Assessore - sono solo alcuni esempi, senza trascurare la qualità della vita di quelle famiglie con più figli che frequentano istituti differenti». La delibera, approvata dalla giunta, sarà sottoposta agli istituti al fine di trovare la più ampia condivisione e individuare
le modalità di applicazione a partire dal prossimo 10 settembre, data di inizio delle lezioni fissata dalla Regione.
Insieme per decidere: una città che cambia
Partecipazione e collaborazione. L'assemblea plenaria ed i tavoli tematici di "Insieme per decidere" hanno approfondito anche i temi ambientali e della mobilità. Due linee chiave per l'amministrazione comunale, impegnata in una revisione del sistema traffico cittadino: più mobilità lenta e incremento delle aree pedonali, per ridurre i livelli di inquinamento atmosferico e rendere la città sempre più a misura d'uomo. Obiettivi che prevedono il coinvolgimento diretto dei cittadini, come è accaduto sul fronte rifiuti: la differenziata al 72,4% rappresenta un modello nazionale che ha consentito anche di ridurre la quota complessiva di rifiuti prodotta pro capite, 440 chilogrammi contro gli oltre 560 della media nazionale.
Fondazione "La nosta Gent" onlus Romagnano Sesia
Bando di concorso 2013 per l’assegnazione di un premio con argomento: “I dialetti del Novarese e Bassa Valsesia, lingue che non muoiono. Ruolo dei ialetti nella società futura”. La partecipazione è riservata a cittadini italiani e stranieri, singoli e associati; alle scuole e/o classi scolastiche di ogni ordine e grado; agli istituti ed enti di ricerca pubblici e privati. Il lavoro, che dovrà essere inedito, potrà essere costituito da materiale scritto, immagini, suoni, filmati. Il testo del Bando, il regolamento e il modulo di domanda di ammissioni si possono trovare sul sito www.lanostagent.it. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 31 luglio 2013.
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Andiamo a vive
L'indagine IRES sul Benessere Equo e Sostenibile nelle province piemontesi
ere a ... Cuneo?
SOCIETA'
Misurare il benessere: a che punto siamo?
Da decenni si parla della necessità di misurare i benessere delle collettività con un metodo che superi le imperfezioni del PIL procapite, l’indicatore del Prodotto interno lordo, ossia il valore della produzione annua di un paese diviso per il numero di abitanti. È importante conoscere il benessere per governare meglio le politiche pubbliche ed è indispensabile farlo non solo ma anche con misure alternative al Pil procapite perché sappiamo che molti aspetti chiave dell’esistenza umana, dalla salute alla soddisfazione per la vita, dalla sicurezza per la propria incolumità alla dignità di sentirsi parte di una comunità e non soli, sfuggono agli indicatori economici tradizionali.
Cos’hanno fatto l’Italia e il Piemonte per adeguarsi? A fine 2011 Istat e Cnel hanno dato vita al BES, Benessere Equo e Sostenibile. Il progetto intendeva attuare quanto auspicato dalla Commissione Stiglitz in tema di misurazione della qualità della vita. A marzo 2013 Istat ha pubblicato il Rapporto BES 2013 sull’Italia, con gli indicatori di benessere articolati nelle dodici dimensioni e per ognuna delle regioni e province autonome italiane. L’Ires ha pubblicato nel giugno 2013 la seconda misurazione del BES a livello provinciale piemontese.
I risultati delle province piemontesi nel 2012
La qualità della vita nel corso del 2012 è condizionata da due elementi principali: l’effetto negativo della crisi economica e quello positivo della solidarietà delle reti personali. Nel primo caso gli indicatori sono tutti concordi: minore capacità di risparmio, aumento della disoccupazione, ulteriore perdita di fiducia nelle prospettive economiche, soddisfazione per le proprie condizioni materiali. Anche nel secondo caso, questa volta in positivo, gli indicatori concordano: cre26
sce la fiducia nella famiglia e negli amici, cresce la soddisfazione generale per la qualità dei rapporti amicali e parentali. Nel saldo, la soddisfazione per la propria vita in genere aumenta. È una contraddizione solo in apparenza. In parte, come appena detto, si tratta del saldo fra minore soddisfazione economica e maggiore soddisfazione sociale. Inoltre, la valutazione soggettiva degli individui si riferisce sempre a un termine di confronto: come stanno gli altri? Chi si ritiene meno penalizzato della media dalla crisi economica o da qualsiasi altro fattore negativo, modera la negatività del giudizio, quando non lo tramuta addirittura in giudizio positivo. Infine, la valutazione soggettiva si riferisce sempre a un dato di stock, ossia che tiene conto anche di quanto avvenuto in passato e non solo della sensazione del momento (il che è peraltro proprio quello che le domande delle indagini vogliono sapere): quanto mi ritengo soddisfatto sotto un determinato profilo, considerando la mia vita odierna e passata? In questo senso le incertezze per il futuro economico possono addirittura spingere gli individui a considerare ancora più favorevolmente la propria situazione economica, come per esempio accade a molti adulti e anziani che comparano le proprie prospettive con quelle dei giovani. Qualche cambiamento in cima alla classifica, nel 2012: Cuneo si conferma la provincia piemontese con la migliore qualità della vita complessiva (calcolando la frequenza nelle prime tre posizioni per ogni dimensione), seguita da Vercelli. Vercelli è anche la provincia che scala più posti in classifica rispetto alla rilevazione precedente e l’unica a non peggiorare in nessuna dimensione. Cambiamenti anche nelle altre posizioni, dove Alessandria scende e insieme a Novara e Asti si colloca nella parte della classifica con le maggiori criticità. Qui è Novara quella che scende di più posizioni. In sintesi, le variazioni del benessere ri-
sultano condizionate soprattutto da tre elementi: andamento locale dell’economia (disoccupazione soprattutto), servizi sanitari (legati forse anche alle politiche di contenimento della spesa attuate dì nelle varie zone), percezioni soggettive NOI - LUGLIO 2013
(a loro volta molto legate alle reti sociali e familiari). In ogni provincia, questi tre elementi hanno giocato a favore o a sfavore in termini relativi, causando movimenti nella classifica regionale della qualitĂ della NOI - LUGLIO 2013
vita per alcune province. Osservando la regione nel complesso, mentre i primi due elementi (economia e sanitĂ ) hanno giocato sostanzialmente a sfavore, il terzo (reti di solidarietĂ ) ha agito in senso contrario, contribuendo in
modo decisivo, almeno fin qui, a ridurre la perdita di benessere dei piemontesi. Nelle pagine seguenti l'analisi delle otto province.
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Alessandria
Alessandria scende nella dimensione Reti dal primo al terzo posto e scende dal penultimo all’ultimo in altre tre dimensioni: Ambiente, Benessere materiale e Servizi. La discesa più forte si registra tuttavia nella dimensione Lavoro e tempi di vita, dove Alessandria passa dal quinto all’ottavo posto in classifica, penalizzata soprattutto dall’insoddisfazione soggettiva per il lavoro. Anche la dimensione Benessere soggettivo registra un calo marcato: dal terzo al penultimo posto. 28
Ma in questo caso si registrano anche passi avanti: nella dimensione Politica Alessandria passa dal quinto al secondo posto, premiata dalla fiducia nelle istituzioni, buona partecipazione elettorale e bassa età media degli eletti.
Asti
Anche Asti segnala due consistenti arretramenti in altrettante dimensioni: Benessere soggettivo e Innovazione. Il Benessere soggettivo è basato su domande dirette e riflette stato d’animo e fiducia
dei cittadini: soddisfazione generale per la vita e soprattutto soddisfazione per il tempo libero sono agli ultimi posti in confronto alle altre province. La fiducia che la situazione personale migliorerà nei prossimi 5 anni è circa pari alla media regionale, ma non compensa gli altri indicatori di questa dimensione.
Biella
Biella è complessivamente la provincia con la migliore qualità della vita insieme a Cuneo. Biella scende nella Politica e NOI - LUGLIO 2013
SOCIETA'
Cuneo scende nelle dimensioni Benessere materiale e nelle Reti. Nel primo caso pesa l’aumento della disoccupazione: pur mantenendosi la minore del Piemonte, registra infatti nel 2012 l’aumento più consistente. Nelle Reti, cede di due punti la soddisfazione per i rapporti familiari e rimane invariata (mentre aumenta in regione) quella per le relazioni amicali. Rimane una delle province con il benessere più elevato (tre primi posti e tre terzi posti, mai al di sotto del quinto).
Novara
Più o meno della stessa entità e del medesimo segno le dinamiche della provincia di Novara: in media peggiora la propria posizione. In particolare, Novara scende di quattro posizioni nel Benessere materiale e manifesta modesti o nessun arretramento nelle altre dimensioni. In generale rimangono buon i i risultati assoluti nelle dimensioni: Innovazione, Tempi di vita, Servizi, Politica e Benessere soggettivo. Paesaggio,Reti e Salute quelle con le performance relative minori. Nel caso di Novara il peggioramento nella dimensione Benessere materiale è legato soprattutto alla disoccupazione (tasso generale e giovanile) oltre che all’aumento della quota di popolazione indebitata.
Torino
sale nella Qualità dei servizi. La Politica è penalizzata da elevata età degli eletti e relativa minore fiducia nelle istituzioni. La Qualità dei servizi si avvantaggia di un generale miglioramento di tutti gli indicatori a eccezione delle liste d’attesa per visite specialistiche.
Cuneo
Cuneo si conferma complessivamente la provincia con la migliore qualità della vita insieme a Biella. Infatti Cuneo non scende mai sotto la sesta posizione. NOI - LUGLIO 2013
Torino arretra in una sola dimensione, quella della Qualità dei servizi, dove pesano l’insoddisfazione per i servizi sanitari per gli anziani e il tempo dedicato alla mobilità. Segnali positivi invece nel Benessere soggettivo, dove Torino era penultima ed è ora quarta. Un salto in avanti di tre posizioni che si spiega soprattutto con la soddisfazione per il tempo libero, mentre quella generale per la vita e la fiducia nel futuro rimangono inferiori alla media regionale, ma vi si avvicinano, contribuendo comunque a migliorare il risultato medio di questa dimensione.
fra le province con benessere complessivo superiore alla media regionale (tre primi posti e due secondi). Avanza di tre posti i classifica nelle dimensioni Benessere materiale e Qualità dei servizi. Nel Benessere materiale agiscono in senso favorevole la sensazione soggettiva di equità dei redditi e il basso numero di famiglie con difficoltà a quadrare il bilancio. Per i servizi giocano a favore soprattutto la diminuzione delle liste d’attesa per visite specialistiche e la soddisfazione per i servizi di assistenza agli anziani.
Vercelli
Vercelli, infine, è la provincia che compie i passi in avanti più significativi dall’anno precedente. Non peggiora in nessuna dimensione e migliora in modo consistente in Tempi di vita, Sicurezza e Benessere soggettivo. Questi risultati sono legati soprattutto, per i Tempi di vita, alla bassa quota di persone che temono di perdere il lavoro, la più bassa in regione. La sensazione di sicurezza si avvantaggia soprattutto di una minore percezione di fenomeni di degrado sociale e della minore paura di trovarsi in luoghi bui da soli (che compensano l’aumento dei furti in abitazione). Nelle valutazioni soggettive, Vercelli è la seconda provincia dopo Cuneo per soddisfazione generale per la vita e la seconda dopo Novara per ottimismo (o minore pessimismo) per il proprio futuro personale. Complessivamente Vercelli, come numero di posizioni di testa nelle dodici dimensioni, è la terza migliore provincia del Piemonte: due primi posti, due secondi e un terzo. Fonte: Rapporto Ires
Verbania
Verbania registra più miglioramenti relativi che peggioramenti e si conferma 29
SALUTE
Interventi per la revisione del percorso di presa in carico degli anziani non autosufficienti La Giunta Regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali, Ugo Cavallera, ha approvato alcuni interventi per la revisione del percorso di presa in carico della persona anziana non autosufficiente, in ottemperanza all’ordinanza del Tar Piemonte 141/2013 del 27 marzo scorso. Con questo provvedimento sono state definite le prime misure organizzative, nel rispetto degli impegni presi a livello nazionale e della normativa di riferimento in materia. Con la delibera, la Giunta fornisce alle Aziende sanitarie regionali le indicazioni di carattere organizzativo, per migliorare, da parte delle Unità di Valutazione Geriatrica, le modalità di presa in carico degli anziani in condizione di non autosufficienza. La revisione del modello precedente prevede che l’Unità di Valutazione Geriatrica dell’Asl potrà proporre, per la persone interessate, un progetto di residenzialità,
di residenzialità temporanea, di semiresidenzialità o di domiciliarità. Nel caso dei progetti di residenzialità, l’Unità dovrà dare risposta ai casi urgenti, in tempi rapidi e comunque non oltre 90 giorni dalla valutazione. Ulteriori disposizioni sono riservate per i casi non urgenti e per i casi differibili, da monitorare periodicamente per valutarne l’evoluzione. «Il provvedimento di oggi - sottolinea l’assessore Cavallera - è il primo tassello di un più ampio intervento il cui obiettivo è la riduzione delle liste d’attesa e il potenziamento dell’assistenza alle persone anziane, con modalità che tengano delle gravità dei casi e delle situazioni. Su questa materia è in atto un confronto serrato con le parti sociali e con tutti i soggetti che sono attivi sul territorio piemontese». Per le attività di assistenza agli anziani lo stanziamento della Regione per il 2013 ammonterà a 265 milioni di euro.
Regione Piemonte
Assistenza domiciliare, nessun taglio L’Assessore Ugo Cavallera interviene con alcune puntualizzazioni in merito al dibattito avviato in quarta Commissione consiliare sulle politiche sociali e in particolare sull’assistenza domiciliare. «A partire dall’anno 2008, grazie al Fondo nazionale per la non autosufficienza, in Piemonte è stato attivato il riconoscimento del contributo economico a sostegno della domiciliarità in lungo assistenza a favore delle persone non autosufficienti e delle famiglie che se ne fanno carico. Ciò ha permesso di poter assistere annualmente oltre 14.000 persone sul territorio regionale. La costante riduzione a livello nazionale delle risorse a favore della non autosufficienza richiede ora una revisione di tale sistema. L’intento è, comunque, quello non solo di continuare ad assistere le persone già in carico, ma di estendere il contributo 30
anche ad altre che attualmente sono in attesa di presa in carico. La Direzione Politiche sociali dell’Assessorato ha presentato la proposta di un nuovo modello di cure domiciliari in lungo assistenza che vanno riconosciute come un livello assistenziale regionale aggiuntivo, con la costituzione di un budget complessivo socio-sanitario quantificato per il 2013 in oltre 86.000.000 euro».
ISTRUZIONI PER L'USO Anche per il 2013 la Regione Piemonte ha messo a punto un programma di prevenzione dei danni alla salute dovuti alle ondate di calore estivo. Gli effetti del caldo sulla salute derivano dalla combinazione di alcune variabili meteorologiche quali umidità, temperatura, velocità del vento, giorni consecutivi di caldo. Utilizzando queste informazioni e combinandole con altre di tipo sanitario,il Dipartimento Sistemi Previsionali e l’Epidemiologia Ambientale di Arpa Piemonte hanno sviluppato un bollettino previsionale del caldo affinché la popolazione, soprattutto i soggetti a rischio (anziani, malati), possa adottare comportamenti e precauzioni per prevenire danni alla salute. Il bollettino fornisce inoltre indicazioni utili alle istituzioni per mettere in atto tempestivamente le misure e gli interventi preventivi più efficaci per la tutela della salute. Il cittadino può consultare, oltre ai bollettini previsionali delle ondate di calore, il materiale informativo della campagna regionale e del Ministero della Salute. Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione. L'esperienza passata ha mostrato come un’ondata di calore non prevista possa portare esiti letali e gravi danni alla salute della popolazione; in Italia almeno ottomila persone anziane sono decedute come causa diretta dell’ondata di calore dell’estate del 2003: si trattava principalmente di anziani soli, di età superiore a 75 anni e con patologie concomitanti. La prevenzione degli effetti negativi delle onde di calore è possibile: ad esempio, sapere in anticipo che l’ondata di calore sta per arrivare, permette di mirare in maniera ottimale gli interventi preventivi verso le persone a rischio più elevato. NOI - LUGLIO 2013
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Come produrre reazioni alternative: la tecnica del
come peggiorare «Se vuoi drizzare una cosa, cerca prima di storcerla di più». Lao Tze
Q di Chiara Ratto Psicologa e Psicoterapeuta
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uando le persone tentano di trovare delle soluzioni a problemi complicati, in genere cercano di essere creative e di vagliare nella loro mente tutte le possibilità di riuscita; spesso però, purtroppo, più si sforzano di essere ingegnose e di orientarsi in una direzione positiva, più rischiano di arrestare la loro immaginazione. Cosa succederebbe allora se provassero, invece, a dirigere il loro pensiero nella direzione contraria a quella desiderata? Scoprirebbero, in maniera sorprendente, come il costringersi a cercare mentalmente di aggravare il problema che vorrebbero risolvere può essere paradossalmente utile per favorirne lo sblocco. Si tratta infatti di uno stratagemma molto antico, alla base di grandissime invenzioni umane. Edison, ad esempio, fu intervistato in relazione alla scoperta della lampadina e al giornalista che provocatoriamente gli
fece notare come avesse fallito per circa duemila tentativi prima di giungere al successo rispose: «Si sbaglia, ho avuto duemila successi nello scoprire come fallire il mio intento per poi giungere a realizzarlo!». Nell’arte della guerra, inoltre, si riteneva che, per evitare di agevolare l’avversario e farsi del male da soli, fosse più utile esaminare prima tutte le strategie fallimentari, piuttosto che quelle vincenti. Solo una volta garantita la propria sicurezza è possibile escogitare delle tattiche offensive per colpire il nemico. La tecnica del come peggiorare è molto utilizzata nella Terapia Breve Strategica e si esprime attraverso una prescrizione che viene data al paziente al termine della prima seduta: «Da qui alla prossima volta che ci vedremo, io vorrei che lei ogni mattina si ponesse la seguente domanda: se io volessi deliberatamente e volontariamente peggiorare la mia situazione, NOI - LUGLIO 2013
PSICOLOGIA
come potrei fare per realizzare ciò? Quali sono le cose che dovrei fare o evitare di fare, pensare o evitare di pensare, per peggiorare volontariamente e deliberatamente la mia situazione… Non le sto chiedendo di compiere delle azioni concrete, ma di svolgere un’azione di pensiero, una sorta di esercizio mentale. Lei si ponga ogni giorno questa domanda ed alla prossima seduta mi porti tutte le sue riflessioni in merito, perché le analizzeremo insieme». Ponendosi ogni giorno questo interrogativo, la persona che si trova in una situazione difficile ed apparentemente irrisolvibile si obbligherà a spingere la propria fantasia nella direzione di un peggioramento e non di un miglioramento e questo produrrà in genere un duplice effetto: 1) qualora il soggetto riesca ad individuare tutte le azioni ed i pensieri attraverso i quali potrebbe far peggiorare la sua situazione, avrà sicuramente ben chiaro come potrebbe complicare il suo problema e quindi cercherà di evitare di mettere in atto tali comportamenti; 2) cercando di orientare in una direzione negativa i suoi ragionamenti inoltre, potrebbe riuscire ad identificare spontaneamente, per contrasto, delle soluzioni alternative vantaggiose mai contemplate fino a quel momento. Spingendo infatti la propria mente razionale a cercare dei metodi per fallire, è possibile liberarla dalla trappola paradossale dello sforzo volontario, che inibisce la naturale scoperta.
flitto, in altri invece, tentava di compiacerlo per il cosiddetto «quieto vivere». Alla domanda su come avrebbe potuto volontariamente peggiorare ancora di più la situazione, la donna rispose che avrebbe potuto opporsi ancora più apertamente all’amministratore delegato, rischiando così di perdere completamente la sua fiducia, ma anche che continuare ad assecondarlo sarebbe stato altrettanto controproducente, poiché in questo modo avrebbe sicuramente perso motivazione nei confronti del proprio lavoro. Sulla scia di queste riflessioni, è stata prescritta in forma sperimentale, alla cliente, una manovra in grado di sblocca-
re la rigida interazione venutasi a creare tra il problema e le tentate soluzioni: «Di qui alla prossima volta che ci vedremo, vorrei che almeno una volta al giorno e ogni qualvolta lo ritenesse opportuno, lei si recasse dal suo capo e gli chiedesse un consiglio riguardante lo svolgimento di una particolare mansione». Anche se preoccupata per la difficoltà del compito, la donna dichiarò che avrebbe cercato di fare l’impossibile per eseguirlo. Dopo due settimane, mi riferì che l’atteggiamento tiranneggiante del suo capo si era fortemente ridotto e che la loro relazione era sensibilmente migliorata, aveva pertanto finalmente scoperto una modalità di interazione nuova e più efficace di rapportarsi a lui.
Un esempio particolarmente illuminante di applicazione di questa formidabile tecnica riguarda il caso di una segretaria di direzione, già accennato in un mio precedente articolo, che un giorno chiese il mio aiuto per riuscire a gestire i frequenti attacchi nevrotici da parte del suo capo. Indagando sulle strategie da lei utilizzate in passato per far fronte a questa difficoltà, si scoprì che, in alcuni casi, ella cercava di ribellarsi alle sue disposizioni, alimentando tuttavia ancora di più il conNOI - LUGLIO 2013
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In collaborazione con Società Fotografica Novarese
In collaborazione con Società Fotografica Novarese Regolamento del concorso fotografico Regolamento del concorso fotografico
“FAI CLICK SUL LAGO “FAI CLICK SUL2013” LAGO 2013”
Articolo 1 – Finalità e Tema 3. Con l’invio delle immagini l’autore cede al FAI - Delegazione di Novara - Gruppo FAI Articolo 1 – Finalità e Tema 1. Il FAI – Delegazione di Novara - Gruppo FAI Giovani Alto Novarese intende attivare Giovani Alto Novarese, a titolo gratuito, tutti i diritti sulle immagini e autorizza quindi Il 1. Il FAI – sulle Delegazione Novara - Gruppo FAI Giovani Alto Novarese a un concorso fotografico, con lo scopo di sensibilizzare i giovani tematiche di tuteladi FAI - Delegazione di Novara - Gruppo FAI Giovani Alto Novarese a utilizzarleintende su tutti i concorso fotografico, con lo scopo di sensibilizzare i giovani sulle tematiche di del territorio, stimolando la loro creatività e incentivando la conoscenza del patrimonio mezzi di comunicazione sia on che off line per fini promozionali e divulgativi connessi naturalistico del Novarese, in particolare dellaterritorio, sponda del Lago Maggiore. all’operato del FAI, anche a e scopoincentivando di raccolta fondi. stimolando la loro creatività la conoscenza del 2. Verranno ammesse al concorso immagininaturalistico che rappresentino elementi paesaggistici del Novarese, in particolare della sponda del Lago Maggiore. o testimonianze artistiche e della tradizione (ad es. cascine, campi, ville storiche,…). Articolo 5 – Assegnazione dei premi 2. Verranno ammesse al concorso immagini che rappresentino elementi paesa 3. Ai sensi del DPR 430 del 26.10.2001, art. 6 lett. a) il presente concorso non è conside- 1. Tutte le fotografie pervenute e ritenute idonee, a discrezione di una giuria composta dai testimonianze artistiche emembri della tradizione es. cascine, campi, ville da storiche, rato “concorso a premi”. del FAI – Delegazione di(ad Novara - Gruppo FAI Giovani Alto Novarese, esperti 3. Ai sensi del DPR 430 del di26.10.2001, art. 6saranno lett.pubblicate a) il presente concorso non fotografia, artisti e architetti, sulla pagina Facebook del Gruppo FAI è c Articolo 2 – Modalità di svolgimento Giovani Alto Novarese con citazione del credito fotografico. “concorso a premi”. 1. Il concorso si svolgerà dal 9 giugno 2013 al 20 settembre 2013. 2. Entro il 22 settembre 2013 saranno selezionate dalla suddetta giuria, a suo insindacabile 2. La partecipazione al concorso è gratuita. giudizio, le fotografie che verranno esposte in mostra nel mese di ottobre. Articolo 2 – Modalità di svolgimento 3. Il concorso è aperto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni. 3. Durante la mostra saranno esposte, per la sezione “classica” le 3 fotografie premiate e le 1. Il concorso si svolgerà dalfotografie 9 giugno 20 settembre 2013. meritevoli2013 segnalate al a vario titolo (in tutto 40 fotografie). Con le immagini della Articolo 3 - Istruzioni sezione è “sperimentale” sarà realizzato e proiettato un audiovisivo. 2. La partecipazione al concorso gratuita. 1. Ciascun partecipante potrà inviare fino a un3. massimo di 4 immagini non abbiano Il concorso è che aperto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni. mai ricevuto alcun riconoscimento e che non siano già state utilizzate per partecipare ad Articolo 6 – Premi alcun concorso. Le fotografie dovranno essere scattate in provincia di Novara e lungo “Sezione classica” la sponda piemontese del Lago Maggiore. Articolo 3 - Istruzioni Primo classificato: Una macchina fotografica digitale + 2 ingressi a Villa Panza (Varese) 1. Ciascun partecipante potrà inviare + borsa del FAI fino a un massimo di 4 immagini che non ab Il concorso sarà diviso in due sezioni: Secondo classificato: grande libro fotografico FAI + 2 ingressi al Castello della ricevuto alcun riconoscimento e che nonIl siano già statedelutilizzate per partecipare - classica: fotografie realizzate con l’utilizzoconcorso. delle classiche tecniche fotografiche (fotoManta (Cuneo) + borsa del FAI Le fotografie dovranno essere scattate in provincia di Novara e lungo camere di vario genere e formato); Terzo classificato: 2 ingressi a Villa Panza con visita guidata e libro di Dan Flavin “Stanpiemontese del Lago Maggiore. - sperimentale: fotografie realizzate con l’utilizzo di nuove tecnologie (cellulari, ze di luce” + borsa del FAI smartphone, iphone, ipad,…). sarà in due“Sezione sezioni: 2. 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La liberatoria per l’utilizzo dell’immagine è considerato requisito imprescindibile per Terzo classificato: 2 ingressi al Monastero di Torba (VA) + il libro “Programmare l’arte” partecipare al concorso. Le immagini prive di2. liberatoria verranno prese dovranno in conside- in esclusiva dal Negozio Olivetti di Venezia + borsadocumento del FAI Le non immagini essere corredate da un word con le razione ai fini del concorso. informazioni: nome dell’autore dello scatto, titolo della fotografia, didascalia con l 5. 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Ogni partecipante è responsabile del contenuto e garantisce di godeall'invio di materiale promozionale esercitando i diritti di cui all'art.7via del D.Lgs.196/2003 fainovara.concorso@gmail.com conferma avvenuta re di ogni diritto di utilizzare il lavoro inviato per il concorso, ovvero di averne ottenuto le rivolgendosi(chiedendo al FAI, Titolare della trattamento, via Foldidi 2, 20135, Milano. ricezione) in necessarie liberatorie. Il FAI - Delegazione diLiberatoria Novara - Gruppo FAI Giovani Alto firmata e alNovadocumento word (vedi sopra). Ogni immagine dovrà essere i rese non sarà in alcun modo responsabile per eventuali richieste di risarcimento avanzate Articolo 8 - Accettazione del regolamento JPG, avere una risoluzione di 300 dpi e una dimensione massima di 5 Mb. da soggetti ritratti che appaiono nelle fotografie inviate o da detentori di diritti per cui non Il presente regolamento è disponibile sul sito www.faigiovani.it, nella sezione “News ed 6. Il FAI - Delegazione di Novara - Gruppo FAI Giovani Novarese è stata richiesta la necessaria liberatoria. eventi”. La partecipazione al concorso implica, da parte del Alto partecipante, l’accettazionenon ritardi nella ricezione delle immagini a causa di gli problemi o di t 2. Le fotografie inviate devono essere operaresponsabile del proprio ingegno di e non devono essere integrale e incondizionata di questo regolamento. Qualora organizzatoritecnici riscontrassero lesive dell’immagine del FAI, né delle persone ritratte, né dei luoghi ritratti. Le immagini una qualsiasi violazione delle norme da parte dei partecipanti, essi avranno la facoltà di che non rispetteranno i canoni della decenza non saranno ammesse al concorso. decretare la squalifica senza alcuna responsabilità.
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SPETTACOLO
TPKey
I djs della notte Tommaso Fonio, Paolo Varallo e Kevin Ezemba sono i TPKey, un gruppo di djs novaresi. Nonostante la loro giovane età, di soli 18 anni, hanno alle spalle molta esperienza e la grande capacità di fare di una loro passione come la musica una occupazione seria su cui impegnarsi e lavorare duro. Hanno tre stili musicali diversi: “Tom” come lo chiamano i suoi amici, tende ad iniziare la serata scaldando un po' i giovani in pista, il suo beat è lento ed ideale per l'apertura; poi “Kevo” gli dà il cambio, pronendo un po' di house commerciale. I pezzi sono quelli che tutti i NOI - LUGLIO 2013
ragazzi della loro età sanno a memoria, ma remixati con la sua bravura ottengono una sfumatura nuova e meno usuale; infine “Paul” propone sempre house, ma dal sapore un po' più aggressivo. Con lui in consolle si ha la certezza di andare a casa con le orecchie che fischiano e i piedi doloranti per aver ballato troppo. Il loro mestiere, oltre a quello di studenti, è quello di djs: puntano in alto, ma sempre con molta umiltà e con la consapevolezza che nel mondo della musica e dell'intrattenimento la parola d'ordine è serietà. E tanta gavetta. Le emozioni più grandi e appaganti le provano quando hanno la possibilità di suonare in disco-
teca, di far ballare tanti loro coetanei e di vederli con il sorriso sulle labbra e le mani al cielo. Qui non si parla delle notti brave e piene di eccessi, ma di musica e appassionati di musica. Qui si parla di magia, della creazione di un mondo che non esiste e che alle cinque del mattino, spegnendo le casse e le luci, scomparirà. Ma soprattutto si parla dell’abilità di fare tutto questo usando solo una consolle. FARE IL DJ NON È SOLO METTERE SU DUE DISCHI, FARE IL DJ VUOL DIRE ESSERE UNA FABBRICA DI EMOZIONI VIVENTI!
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SPETTACOLO
y e TPK tte o n a l l js de
Id
Vi volete presentare? Sorridono. «Siamo i Tpkey, il nome è un acronimo dei nostri nomi. Siamo Paolo, Kevin e Tommaso, facciamo le superiori, siamo studenti e ragazzi più o meno come tanti. Ciò che ci unisce è la passione per la musica». Come vi siete conosciuti e come avete deciso di formare i TPKey? P: Ci siamo conosciuti tra i banchi di scuola e lì è nata la nostra amicizia; poi abbiamo iniziato a condividere il nostro amore per la musica, la consolle e i djset. Come tutti i ragazzi della nostra età sia38
mo andati in molte discoteche e abbiamo anche sentito djs già affermati nel mondo della notte, come Armin van Buuren, Gigi d'Agostino o il famoso Alex Gaudino. Da semplici spettatori abbiamo deciso di provare a produrre qualcosa di nostro e così è nato questo progetto musicale. Per essere precisi la fondazione è avvenuta nell’inverno del 2012». Come avete mosso i primi passi? P: «L’inizio è sempre in salita si sà, per noi la produzione musicale era un campo sconosciuto, ma “Tom” ci ha procurato un valito maestro, Davide Sodero. È un bravo vocalist e dj che lavora nei
migliori club della zona, e Davide, in arte Dax, ci ha insegnato i segreti del mestiere come si suol dire. È a lui che dobbiamo un immenso grazie!». Che cosa si prova a stare in consolle e far divertire tante persone? K: «La cosa più bella è innanzitutto poter entrare nel locale o nella discoteca prima dell’apertura. Vedere quel mondo, che esiste solo la notte, così com’è realmente con la luce del giorno, fa uno strano effetto. Per quanto riguarda la serata, è un emozione unica mettere la musica che piace a te, che mixi tu e vedere così tante persone di età diverse che si divertono e NOI - LUGLIO 2013
SPETTACOLO
ballano sulle “tue” note. Ti senti un po’ il regista di un mondo che non esiste, fai staccare la spina alle persone in pista. Per una serata si dimenticano dei loro problemi, degli esami, dei litigi... Te l’ho detto, è qualcosa che non si può spiegare a parole!». Chi vi ha sostenuto? T: «In primis i nostri amici. Ci hanno permesso di fare un po' di gavetta e pratica alle loro feste e ci danno sempre consigli su come migliorare. Qui con noi abbiamo portato uno dei nostri migliori amici, che è anche il nostro PR, Andrea Ferrò». Andrea, qual’è il ruolo del PR? A: «L’anima della festa sono loro, i TPKey, io faccio in modo che durante le loro performance tutto vada per il meglio, organizzo con i locali le serate o le feste a cui poi il gruppo parteciperà. Poche settimane fa, per esempio, i Tpkey hanno suonato ad un poll-party al Piazzano di Novara. Oltre a questo, in alcune serate faccio il vocalist, fomentando un po' i ragazzi in pista. Questo trasmette un feeling unico, si sente proprio l'interazione di energia tra te e chi balla. E quando vedi che le persone grazie a te e ai djs si divertono, sono brividi!».
rante la manifestazione galliatese Sportlive Extreme, organizzata e coordinata da un grande amico, Mirko Lombardo. Abbiamo fatto ballare tutta la Piazza del Castello e anche lì ... cuore a mille e mani al cielo! Ah, quasi dimenticavo, Paolo ha anche suonato all'Alcatraz di Milano, ha partecipato a un contest della Pioneer ed è arrivato ai quarti di finale: un buon risultato considerando che era uno dei più giovani». É difficile fare strada in questo mondo? K: «Sicuramente c’è tanta concorrenza. Oltre a tanti ragazzi molto bravi e preparati ce ne sono altrettanti che lo fanno per moda. Ma noi non critichiamo nessuno, pensiamo solo a mettere tutti noi stessi in ciò che facciamo, e poi come va va,
l’importante è dare sempre il 100%!». L'intervista è finita. K,T,P: Grazie mille e, mi raccomando, spaccate il tasto “Mi piace” sulla nostra fan page di facebook www.facebook.com/tpkeysdjs e se volete sentire qualcosa di nostro cercate TPKey DJs su www.soundcloud.com
BELLA! Andrea Baiardi
Extremelive Extreme-Galliate da sinistra: Tommaso Fonio, Paolo Varallo, Andrea Ferrò, Kevin Ezemba. Nella pagina sinistra: Kevin Ezemba, Andrea Ferrò, Mirko Lombardo, Paolo Varallo, Tommaso Fonio
Progetti per il futuro? P: «Vogliamo continuare e continueremo a fare musica finchè ci sarà la voglia di dare tutti noi stessi in questo, e soprattutto finchè avremo la voglia di divertirci e di far divertire gli altri. Non vogliamo diventi un peso o un obbligo, anche perchè se fosse così non avrebbe più senso passare interi pomeriggi per preparare un mashup o per trovare la canzone giusta per una serata». A che eventi avete partecipato finora? T: «Come abbiamo già detto i primi passi li abbiamo mossi a tante feste di amici, poi abbiamo suonato per alcune discoteche della zona; in particolare in una abbiamo anche preso parte ad una sfida tra djs e Kevin ha vinto il primo posto. Di esperienza ne abbiamo fatta e ne facciamo tutt'ora: l'ultima fatica è stata duNOI - LUGLIO 2013
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MUSICA
UN PAESE A SEI CORDE 2013
D
Dario Fornara e i Fratelli Chatelier
omenica 23 Giugno a San Maurizio d'Opaglio (NO), grazie all’organizzazione dell’Associazione LA FINESTRA SUL LAGO, si è svolto l’atteso appuntamento con LIUTAI SUL LAGO, sezione della rassegna UN PAESE A SEI CORDE, curata da FINGERSTYLE 40
LIFE. In programma un incontro con i Liutai Fratelli Chatelier, nel corso del quale i presenti hanno potuto toccare con mano strumenti unici e ascoltarli suonare nelle mani di artisti in grado di valorizzarli appieno. Alle ore 21 l’attesissimo “local hero”
Dario Fornara da Borgomanero in concerto, ovviamente con chitarre prodotte dai Fratelli Chatelier. Dario Fornara ha di recente prodotto il suo nuovo cd “Sequeri”, e nel corso del concerto ha presentato le sue nuove creazioni, ma anche una serie di piccole, intriganti sorprese che hanno lasciato il segno. NOI - LUGLIO 2013
MUSICA
Per i Fratelli Chatelier la chitarra è «una vecchia passione, una storia di famiglia», come è riportato nella home page del loro sito, riassumendo con semplici parole un rapporto con lo strumento iniziato in Francia molti anni fa, da ragazzi, e che proprio grazie alla passione si è evoluto fino a farli diventare degli apprezzati liutai, costruttori di chitarre acustiche di pregio che si incominciano a vedere in giro con sempre maggior frequenza, sia nelle mani di appassionati che di alcuni dei musicisti più conosciuti. www.chatelierfreres.com Un passato da chitarrista elettrico, Dario Fornara in seguito studia chitarra acustica all’accademia musicale Lizard di Fontanetto Po’ (VC) ed al C.S.F. di Bibbiena (AR). Nel 2004 e nel 2005 la rivista specializzata "CHITARRE" lo seleziona come partecipante al prestigioso concorso "New Sound of Acoustic Music", dedicato alle migliori nuove proposte della chitarra acustica italiana nel contesto dell’ "Acoustic Guitar International Meeting" di Sarzana (SP). Conosce il chitarrista G. Posenato e partecipa attivamente all’iniziativa benefica "Wine & Guitar Clan" (www.wineguitarclan.it), associazione della quale ricopre il ruolo di vicepresidente, organizzando numerosi concerti ed eventi a sostegno di iniziative a scopo benefico. Nel 2006 ha pubblicato con l’etichetta Fingerpicking.net il cd "3 Guitars Clan", progetto a favore del Wine Guitar Clan, insieme ai chitarristi G. Posenato e G. Sanvito ed al violinista P. Adami, nel 2007 pubblica un secondo cd a favore del WGC dal titolo "Four Guitars Clan", con i chitarristi A. di Reto, G. Posenato e G. Redaelli, mentre nel 2009 è parte del progetto "Five Guitars Clan", insieme ai chitarristi R. Maltese , G. Pelosi, G. Ferro e G. Posenato; in questo cd propone un duetto insieme ad Eugenio Finardi. Nel 2009 pubblica per l’etichetta Fingerpicking.net l’album solista "Amore e Psiche". Nel 2009 è presente nella compilation NOI - LUGLIO 2013
"34 Volte Amore", cd prodotto da Fingerpicking.net nel quale compaiono 34 chitarristi acustici italiani. Ha partecipato ad alcune delle principali manifestazioni dedicate alla chitarra acustica in Italia, tra le quali il festival "Ferentino Acustica" organizzato da Giovanni Pelosi a Ferentino (FR), il festival "Acoustic Franciacorta" organizzato da Giorgio Cordini a Provaglio d’Iseo (BS), il "MEET" a Milano sul palco dell’ "Acoustic Village", il festival "Un Paese a Sei Corde" a Pella (NO), la manifestazione promossa da Zonacustica"Chitarre per Sognare" a San Zeno Di Colognola ai Colli (VR), il "Mottarone Guitar Friends" a Verbania, il "Soave Guitar Festival" di Pierpaolo Adda a Soave (VR), il "Galliate Master Guitar" organizzato da Graziano Genoni a Galliate (NO), il festival friulano di Marco Miconi "Madame Guitare" a Tricesimo (UD), l’ "Acoustic Guitar International Meeting" di Sarzana (SP) sul palco di Fingerpicking.net, il festival trentino "Bachmann Acoustic Festival" a Rasun di Anterselva (BZ), il “Guitar Internatinal Rendez Vous Convention ADGPA” di Marino Vignali a Pieve di Soligo in Friuli, dove ha condiviso lo stesso palco con i maggiori esponenti della chitarra acustica a livello mondiale come Peter Finger, Beppe Gambetta, Tony McManus. Dal 2006 al 2010 è invitato a suonare al prestigioso premio internazionale di poesia "Poetry on The Lake", sul lago d'Orta. Tiene personalmente seminari didattici e concerti in tutta Italia, in manifestazioni ed in locali specializzati come il "Six Bars Jail" di Serpiolle (FI) ed "Unplugged Chitarre" a Milano. Collabora come autore per la rivista specializzata "Chitarra Acustica", (editore Fingerpicking.net, direttore A. Carpi), e per il web magazine "GuitarNews". Collabora con l’Associazione Culturale 'La Finestra sul Lago' nella direzione artistica del festival chitarristico "Un Paese a Sei Corde". Collabora all’organizzazione del festival chitarristico "Galliate Master Guitar" ,
coordinando la sezione del festival dedicata alla chitarra acustica "Fingerstyle Life". È testimonial dei cavi EVIDENCE AUDIO distribuiti in Italia da Basszone. È testimonial dei sistemi di amplificazione e dei prodotti del prestigioso marchio svizzero SCHERTLER. Per informazioni e contatti: www.dariofornara.it
La manifestazione UN PAESE A SEI CORDE si realizza con il sostegno della Compagnia di San Paolo, che l’ha selezionata nel bando Arti Sceniche 2013, della Fondazione Comunità del Novarese, della Fondazione Live Piemonte dal Vivo - Circuito Regionale dello Spettacolo, di tutti i Comuni aderenti all’iniziativa, e con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Novara e della Provincia del Verbano Cusio Ossola.
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ARTE
I Piccaia, Giorgio e Matteo presenti a Venezia I Piccaia, Giorgio e Matteo sono stati invitati a esporre al Padiglione Tibet a Venezia. L’inaugurazione si è svolta il 1 giugno e la mostra sarà visibile presso Santa Marta Congressi – Spazio Porto fino al 7 settembre 2013. Questo particolare progetto curato da Ruggero Maggi accoglie una sessantina di artisti contemporanei che hanno omaggiato con le loro opere la spiritualità tibetana. NOI - LUGLIO 2013
Giorgio Piccaia ha realizzato in ceramica il Mandala, il padre Matteo l’ha ingrandita su carta telata e il monaco tibetano Lama Thupten l’ha riproposto con la sabbia colorata. I Mandala realizzati da i Piccaia e dal Lama Thupten rappresentano figure di animali e linee rette in nero e giallo su sfondo bianco. Giorgio Piccaia spiega:«La circolarità del Mandala (essenza del possedere) è il cosmo. Le linee rette e gli angoli
rappresentano le prove che dobbiamo superare nel corso del nostro percorso iniziatico, le due forme animali sono l’essere umano prima e durante il percorso, alla ricerca costante di se stesso e della propria origine. I tratti e i punti gialli sono la luce che ci può apparire in alcuni momenti della nostra esistenza. Al termine della mostra il Mandala eseguito dal monaco sarà cancellato per ricordare che la forza distruttrice è anche la forza che dà la vita, e che la 43
ARTE
morte è rinascita, chissà se anche con la nostra opera avremo il coraggio di fare altrettanto». http://giorgiopiccaia.blogspot.it/ PADIGLIONE TIBET Ideato e curato da Ruggero Maggi Santa Marta Congressi – SpazioPorto Venezia 1 giugno – 7 settembre 2013 martedì/domenica 10.00/18.00 Nella foto della pagina precedente Giorgio e Matteo Piccaia mostrano il Mandala: Ritorno alle origini presentato al Padiglione Tibet
Giorgio Piccaia nasce a Ginevra in Svizzera. Studia architettura al Politecnico di Milano dove è allievo di Corrado Levi. Tra il 1970 e il 1980 lavora in Polonia e in Italia con Jerzy Grotowski, un grande del teatro contemporaneo, in quegli anni realizza molte performance ed happening. Le sue opere sono dipinti, installazioni e ceramiche. Vive in provincia di Novara.
Matteo Piccaia nasce in provincia di Venezia. S’interessa al disegno e alla pittura sin dalla giovane età, incoraggiato dal padre. Ha vissuto dalla fine della seconda guerra mondiale per vent’anni in Francia e in Svizzera, entrando in contatto con gli ambienti artistici d’avanguardia. Opera artisticamente dal 1940, realizzando numerose mostre personali anche in importanti sedi museali. Definito da Dino Buzzati “neo-figurativo emblematico” (Corsera 1971). Vive in provincia di Varese. Marco Trivelli
TERRITORIO
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NOI - LUGLIO 2013
TERRITORIO
Un nuovo strumento per conoscere il meraviglioso lago d’Orta Giulio Greco
È
stata recentemente pubblicata una nuova guida del lago d’Orta dal titolo "Trekking sul lago d’Orta – 20 passeggiate ed escursioni per tutti" curata da Fabio Valeggia, autore in passato di altre guide escursionistiche sul territorio del Cusio e consulente per Ecomuseo del progetto Girolago Sentieri del lago d’Orta. L’editore è la Tipolitografia T.L.S. di Comignago (NO). Il testo gode del patrocinio del Distretto Turistico dei Laghi, Ecomuseo Cusius, Rotary Club Borgomanero-Arona e Rotary Club Orta San Giulio. La novità assoluta di questa guida è legata al fatto che è stata stampata in tre lingue, italiano, inglese e tedesco. NOI - LUGLIO 2013
Da tempo si avvertiva la necessità di colmare una lacuna editoriale che non prevede in libreria una guida pratica ad uso del turista straniero che visita le nostre zone e che desidera inoltrarsi a piedi alla scoperta delle sue bellezze. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con il Liceo Don Bosco di Borgomanero: gli studenti della classe Terza Liceo delle Scienze Umane, grazie ad un progetto didattico, si sono occupati infatti della traduzione della guida nelle lingue straniere. È stato un modo nuovo di studiare, di sperimentarsi mettendo a disposizione le proprie competenze linguistiche. Insegnanti e ragazzi hanno infatti aderito a questo progetto di rivalutazione della rete di sentieri del Cusio: il percorso
è divenuto per loro non solo l’occasione per attività sportive o ricreative, ma anche uno strumento di lettura del territorio, collegamento con le realtà culturali, ambientali, produttive, tradizionali e paesaggistiche. Gli insegnanti che hanno seguito l’attività didattica sono stati: Simona Platini, Catherine Mary Wilson, Stefania Carniel, Christa Doris Schmitt e Paolo Campagnoli. I ragazzi che invece hanno lavorato al progetto sono: Filippo Baldini, Nicole Beltrami, Ivan Biondelli, Cristiana Bolamperti, Rebecca Conconi, Consuelo Crespi, Jessica De Benedittis, Francesca Del Ponte, Lorenzo Fasola, Sara Filiberti, Emanuele Frascoia, Ludovica Frattini, Andrea Galletti, Tom Gavinelli, 47
TERRITORIO
Emanuele Giacomini, Noemi Godio, Angelica Gozzi, Giacomo Guidetti, Gloria Guidetti, Valeria Iaschi, Edoardo Miazza, Martina Pesenato, Vittorio Pistochini, Luca Platinetti, Karin Ranzoni, Giulia Simonotti, Martina Soldà, Alessandro Togni, Mattia Vicari, Juliet Zoccali. Numerose le foto presenti nel volume, 48
scattate per la maggior parte dai soci del Fotoclub lo Specchio del Lago di Orta San Giulio, durante la manifestazione Scopriamo Girolago, negli anni che vanno dal 2006 al 2012. Tra le venti escursioni segnalate, corredate ognuna da una cartina dettagliata e un profilo altimetrico, troviamo proposte a vari livelli di difficoltà:
dalla semplice passeggiata per tutti, da effettuarsi in poco tempo, all’escursione impegnativa fino al raggiungimento della vetta del Mottarone o il passaggio ai monti della vicina Valsesia. Una decina di proposte sono legate al progetto Girolago, un’iniziativa realizzata dall’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone sulla base di una specifica NOI - LUGLIO 2013
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3 lingue: italiano, inglese, tedesco
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237 km di sentieri attorno al lago d’Orta da percorrere TERRITORIO
portanti, troppo spesso poco valorizzate e conosciute anche da chi vi abita. Eppure di questo lago e del territorio che lo circonda, hanno scritto in molti ed anche letterati illustri come Honoré De Balzac, Eugenio Montale e Mario Soldati, solo per citarne alcuni. Questa nuova guida “Trekking sul lago d’Orta” è l’occasione per riscoprire questo territorio, conoscerlo a fondo, camminare lento, respirarne ogni angolo e seguire le orme di chi ci ha preceduto alla scoperta di questo piccolo ma affascinate bacino lacustre. Ecco alcuni numeri della pubblicazione: • • • • •
Ecco alcuni numeri della pubblicazione: 20 itinerari con altimetria e cartine dettagliate • 113 fotografie • 20 itinerari con altimetria e 31 approfondimenti culturali e curiosità cartine dettagliate 3 lingue: italiano, inglese, tedesco • 31 approfondimenti culturali 237 km di sentieri attornoe al lago d’Orta da percorrere a piedi o in MTB curiosità • 3 lingue: italiano, inglese, tedesco • 237 km. di sentieri attorno al lago d’Orta da percorrere a piedi o in MTB 113 fotografie
Giulio Greco
richiesta dei comuni del Cusio di ideare e gestire un piano per la valorizzazione del territorio cusiano. Girolago vuole essere un modo nuovo di scoprire il territorio, partendo da quella rete di sentieri che si è sviluppata nel corso dei secoli. Un territorio, il Cusio, ricco di storia, carico in ogni angolo di tracce imNOI - LUGLIO 2013
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Idea week-end
L'alchimia dell'albero. La natura verde dell'arte. Orto Botanico di Bergamo 50
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WEEK-END
Una mostra che vale la pena visitare, nata dalla collaborazione tra differenti realtà del territorio bergamasco, sinergie e competenze che si incrociano trasversalmente con l’obiettivo di presentare, durante il periodo estivo, una visita all’Orto botanico “Lorenzo Rota” inconsueta e rinnovata, che contribuisca alla sensibilizzazione verso le tematiche green in vista dell’Expo 2015 che vedrà Milano e il suo hinterland quale polo internazionale dell’ecologia e della corretta alimentazione. La straordinaria ricchezza di questo luogo nel quale convivono oltre 900 specie di piante, il suggestivo paesaggio che lo incornicia e l’inaspettata presenza di installazioni interattive, opere di arte contemporanea open air e la possibilità di assistere a performances artistiche, rendono estremamente affascinante il percorso. L’esperienza si completa con la visita al Salone Visconteo dove è allestita una “mostra nella mostra”: la pre-esistente esposizione di parte del patrimonio appartenenente alle collezioni dell’orto quali l’Hortus Pictus Bergomensis e la collezione ceroplastica vengono difatti affiancate ad opere di videoarte e light art che colloquiano le une con le altre in un dialogo tra i secoli. Presentare l'arte in un orto botanico è un'occasione di trattare consapevolmente l'argomento alchemico della trasformazione, visto nel rapporto dell'uomo con la natura che lo ospita. Cosa, più dell'arte, riesce a coinvolgere il maggior numero di aspetti della vita dell'uomo focalizzati sul cambiamento, sul percorso di ricerca intima dell'essere umano? L'alchimia, o scienza della trasformazione interiore, nella sua costante ricerca della conoscenza intesa come culmine dell'esperienza umana, viene anche chiamata "Agricoltura celeste", le sue fasi e le sue teorie ricalcano l'arte agricola. L'arte sarebbe dunque la manifestazione estetica delle fasi di crescita dell'uomo, l'alchimia, la scienza e la natura, con i suoi cicli, diverrebbe in questo senso la base universale da cui tale studio trarrebbe spunto. Fiori e piante non sarebbero altro che il linguaggio della natura, simbolo delle fasi della vita che nasce e muore, così come l'uomo, nella sua esperienza di vita, esprime passioni, dolori e gioie, spirando, infine, nella sua fase invernale. Le opere presenti in mostra rievocano stati dell'esperienza umana strettamente connessi ai cicli naturali, ambientazioni in cui il dualismo uomo-natura diviene atmosfera di fondo della narrazione estetica e metafora di un percorso di evoluzione e trasformazione che accomuna entrambi gli universi. Dal 6 giugno al 31 agosto 2013 Orari: 9.00 > 12.00 | 14.00 > 18.00 sabato e festivi 9.00 > 19.00 Mostra a cura di: Claudia Bernareggi, Paola Ubiali Artisti: Nila Shabam Bonetti | Giovanni Bonaldi | Gianni Cuomo | Claudio Destito | Nicoletta Freti | Pina Inferrera | Margherita Leoni | Mya Lurgo | Danilo Marchi | Emila Sirakova | Arianna Tinulla | Angela Viola Per informazioni: Orto Botanico di Bergamo "Lorenzo Rota" Passaggio Torre d'Adalberto 2, 24129 Bergamo - Italia Tel. +39 035 286060 Fax +39 035 270318 E-mail: ortobotanico@comune.bg.it www.ortobotanicodibergamo.it NOI - LUGLIO 2013
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inaugurazione
Nuovo parco gatti Terapeutico
ONLUS Provv.nr 327/28 iscrizione 07/09/1998
gaLLiaTE
| ore 18.00 3 1 0 2 o i L g U DoMENiCa 28oLin via del piaggio
arc
presso il nuovo p
eventi DeLLa giornata:
zione DeL De inaugura an gr te ia LL tuata in Via LugLio a ga ova struttura si nu La Domenica 28 o. ic ut bambini gatti teraPe disposizione dei a rà sa e nuovo Parco ltà co te gratuiti. terà felini in diffi cupero totalmen re di si del Piaggio ospi or rc pe anno effettuare disabili che potr ■ Dalle 18.30 ricco apericena offerto dalla Pizzeria Margherita di Galliate
■ Body-painting show curato da Ale Badalone.
■ Spettacoli curati da Compagnia Teatrale Prove d’attore, Fabbrica d’arte, Compagnia Teatrale Tavolo 69, scuola di latino americano Reflejo Rumbero di Ivo e Serena.
■ Mercatini dell’Associazione e piccola esposizione della pittrice Cristina Rotunno
■ Prima elezione di Miss Catwoman, concorso semi-serio con votazione nazional-popolare che andrà ad eleggere le prime tre simpatiche “gattare” dell’Associazione “Amici dei Gatti” che riceveranno un simpatico omaggio offerto da Floricultura Cardano Fiori.
■ Pagliaccio per i più piccoli messo a disposizione da Maxi Zoo
■ Gelato artigianale del Gelatiere di Novara
PIZZERIA CON CUCINA
Piazza Martiri della Libertà, 13 Galliate
Compagnia Teatrale
Prove d’Attore
Lo staff dell’Ass. Amici dei Gatti
Viale Roma, 30 - 28100 - Novara - Tel. 0321.456643 www.ilgelatierenovara.it - info@ilgelatierenovara.it
■ Ospite d’onore il piccolo Edoardo detto “Edo” mascotte del Novara Calcio. Edo, mascotte del Novara Calcio
i wa nt y o u Via Amico Canobio, 16 Novara 0321 620669 Galliate - C.C. Il Gallo www.spacomputer.it
Galliate - Via Matteotti, 9 Tel 338 4893917
IL SAMBUCO GIARDINI di Marco Cardano perito agrario
Vivaio Via Fossati 13 GALLIATE (No) Cell. 335-7079852 e-mail: sambuco.giardini@fauser.it
Per info: 335-7569651 / 342-3415968
www.amicideigatti.org info@amicideigatti.org
C.so Risorgimento, 140 Novara
AREA BIMBI di CICCIO KIDS con animatrice
Via Romentino, 56 - Trecate
VOLONTARIATO
Domenica 28 Luglio a Galliate grande inaugurazione del Nuovo Parco Gatti Terapeutico. La nuova struttura, situata in Via del Piaggio, ospiterà felini in difficoltà e sarà a disposizione dei bambini disabili che potranno effettuare percorsi di recupero totalmente gratuiti. L’inaugurazione prenderà il via alle 18.30 con un mega apericena offerto dalla Pizzeria Margherita di Galliate e proseguirà con momenti di spettacolo curati da Compagnia Teatrale Prove d’attore, Fabbrica d’arte, Compagnia Teatrale Tavolo 69, scuola di latino americano Reflejo Rumbero di Ivo e Serena. Durante la serata ci sarà la Prima elezione di Miss Catwoman, concorso semi-serio con votazione nazional-popolare, che andrà ad eleggere le prime tre simpatiche “gattare” dell’Associazione “Amici dei Gatti” che riceveranno un simpatico omaggio offerto da Floricultura Cardano Fiori. A seguire body-painting show curato da Ale Badalone. A completare l’atmosfera di festa i Mercatini dell’Associazione, il Gelato artigianale del Gelatiere di Novara ed il pagliaccio per i più piccoli, messo a disposizione da Maxi Zoo. Ospite d’onore il piccolo Edoardo detto “Edo” mascotte del Novara Calcio.
NOI - LUGLIO 2013
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31/07
31.07.2013
a tavola! Supplemento a NOI di Luglio 2013
Il mensile del buon gusto italiano
Il Prosciutto Crudo di Cuneo DOP si presenta
Carote
un concentrato di
salute
Provato per Voi
Ristorante "Piccolo Lago" - Mergozzo (VB) Chef Marco Sacco
Caratteristiche, proprietà e virtù di uno tra gli ortaggi più conosciuti
Carote, un concentrato di Composizione e valore energetico
(in percentuale per 100 gr. di prodotto – Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione)
• Parte edibile 95% • Acqua • Proteine • Lipidi • Glucidi disponibili • Fibra alimentare • Energia 56
91.6 g 1.1 g 0g 7.6 g 3.1 g 33 kcal
• Sodio • Potassio • Ferro • Calcio • Fosforo • Niacina • Vitamina C
95 mg 220 mg 0.7 mg 44 mg 37 mg 0.7 mg 4 mg
salute NOI - LUGLIO 2013
L
a carota (Daucus carota) è una pianta erbacea dal fusto di colore verde appartenente alla famiglia delle Umbelliferae; è anche uno dei più comuni ortaggi ed il suo nome deriva dal greco Karotón. Della carota spontanea ne esistono diverse specie, coltivate in tutte le aree temperate della terra. Allo stato spontaneo è considerata una pianta infestante e si può trovare facilmente in posti assolati ed in zone aride e sassose, ma anche in tutti gli ambienti rurali e perfino alle periferie cittadine. È una specie erbacea biennale, alta fino a 100 cm, che nel secondo anno sviluppa un fusto eretto e ramificato con foglie verdi profondamente divise e pelose. Ha grandi ombrelle di forma globulare composte da ombrellette. Queste sono, a loro volta, formate da fiori piccoli bianchi a cinque petali con il
e NOI - LUGLIO 2013
A TAVOLA
fiore centrale rosso scuro. L'infiorescenza presenta grandi brattee giallastre simili alle foglie. Nei fiori sono presenti delle piccole ghiandole profumate che attirano gli insetti. Le infiorescenze, dopo la fecondazione dei fiori, si chiudono a nido d'uccello. Fiorisce in primavera, da maggio fino a dicembre inoltrato. I frutti sono dei diacheni irti di aculei che aiutano la disseminazione da parte degli animali. La radice è lunga a fittone di colore giallastro, a forma cilindrica, delle dimensioni di circa 18–20 cm, con diametro intorno ai 2 cm. Nel gergo comune si è soliti riferirsi alla carota come alla parte edibile, di colore arancione, che è la radice. È coltivata per il fittone radicale di colore arancio nelle varietà da ortaggio. È ricca di vitamina A (Betacarotene), B, C, PP, D e E, nonché di sali minerali e zuccheri semplici come il glucosio: per questo motivo il suo consumo favorisce un aumento delle difese dell'organismo contro le malattie infettive.
La parte edibile della carota – che si coltiva due volte l'anno – è la radice, sviluppata a cono rovesciato; le carote precoci vengono raccolte dopo circa quattro mesi, mentre le tardive ne richiedono circa sei. In base al tempo di coltivazione la loro lunghezza può variare da un minimo di 3 cm a un massimo di 20 cm. L'uso in cucina della carota è svariato: può essere utilizzata per preparare puree, succhi, minestre, dolci, ecc., ma anche cruda in insalata. Ad una temperatura di 0°C ed un'umidità percentuale tra 90-95 si può conservare per diversi mesi, mantenendo inalterate tutte le sue proprietà organolettiche. Se cotta al vapore o consumata cruda conserva ugualmente ogni sua proprietà. La parte centrale color porpora del fiore bianco viene usata dagli artigiani della miniatura. Dai suoi frutti si ricava un olio aromatico che viene usato per la produzione di liquori. È anche molto usata in cosmesi perché antiossidante e ricca di betacarotene, perciò stimola l'abbronzatura prevenendo la formazione di rughe e curando la pelle secca e le sue impurità; la sua polpa è un ottimo antinfiammatorio, molto adatto a curare piaghe, sfoghi cutanei e screpolature della pelle. È molto indicata per la cura delle affezioni polmonari e nelle dermatosi; quale gastro-protettore delle pareti dello stomaco è un ottimo antiulcera. Fra le altre molteplici proprietà curative, la carota ha quelle di prevenire l'invecchiamento della pelle, facilitare la secrezione del latte nelle puerpere, tonificare il fegato, regolare il colesterolo. Altri benefici riconosciuti sono la facilitazione della diuresi, la tonificazione dei reni, l'innalzamento della emoglobina, la regolazione delle funzioni intestinali. Infine, favorisce la vista portando sollievo ad occhi stanchi ed arrossati. L'assimilazione di carotenoidi nelle carote crude è del 4-5%. Aumenta fino a 5 volte in presenza di acidi grassi omega-9 (come nell'avocado), e in presenza di una cottura non prolungata (come invece è quella a vapore). 57
Provato perVoi
Lago di Mergozzo (VB)
Ristorante "Piccolo Lago" Chef Marco Sacco
"Riprendere il passato, modellarlo nel presente, proiettarlo nel futuro." Ăˆ questo lo slogan di un piccolo angolo di paradiso, adagiato sulle rive di un piccolo, incantevole e romantico lago. Immaginate di voler trascorrere una serata speciale in un posto speciale... immaginate che questo posto sia nell'incantevole 58
cornice del Lago di Mergozzo, a Verbania. Lasciatevi conquistare dall'atmosfera calda e accogliente, rilassatevi e godetevi le proposte della cucina di Marco Sacco, innovativa, tradizionale e premiata con due stelle Michelin.
Dal lontano 1974 c'è l'ispirazione continua dei sogni, allora appena abbozzati, di Gastone e Bruna Sacco, imprenditori geniali e genitori di Marco e Carlo. Marco ha saputo seguire i loro passi, e non solo. Oggi è arrivato oltre ogni aspettativa di chi lo ha preceduto, onorando il passato e mirando ad un futuro sempre piÚ luminoso. Limpidezza di aria, di acqua...trasparenza di vetrate che danno sulla natura e sulla cucina a vista si fonde con la sala. NOI - LUGLIO 2013
A TAVOLA
Marco Sacco
Marco Sacco e la sua brigata vi inviteranno a vivere ogni fase dei piatti, dalla preparazione alla presentazione in tavola: al "Piccolo Lago" c’è una trasparenza totale. La creatività, la capacità e le tecniche all’avanguardia interpretano con intelligenza e rispetto le grandi materie prime del territorio, indispensabili per una cucina dove la tradizione locale diventa un elemento fondamentale da rielaborare e trasformare. Apprezzerete le note inconfondibili della cucina di Marco, come l'affumicatura, NOI - LUGLIO 2013
dall'antica cultura ossolana, che ancora oggi conserva la metodologia tradizionale: un mucchio di brace adagiata in un ambiente a tenuta stagna sul quale vengono disposte piante resinose aromatiche. Essendo unica la scelta delle piante aromatiche e dei tempi di affumicatura, anche il prodotto finale risulta unico, come il gustosissimo capretto della Val Vigezzo, i cui aromi sapranno stupire i palati più esigenti. Per offrire agli ospiti il piacere del profumo e del sapore del pane caldo, Marco ha introdotto la beola del pane, un piatto di beola, materiale di cui le valli dell'Ossola sono ricche, realizzato da un artigiano locale. Sfruttando la qualità di inerte termico della pietra, questo piatto viene scaldato nel forno e utilizzato come “cestino del pane”. E i sassi del Toce? Utilizzando lo stesso principio dell'inerzia termica, al Piccolo Lago ci si rivolge alla natura per servire il burro ai tavoli. Raffreddati nel congelatore, i sassi del fiume Toce diventano piccoli piatti di portata. Ma l'esperienza più esaltante è trascorrere qualche ora in cucina con Marco: siete nell’angolo più intimo del ristorante, per vivere un’esperienza davvero speciale.
Sedete a un tavolo concepito in uno spazio interamente di vetro, tra cucina e sala, che affaccia direttamente sulla postazione dello Chef e che consente di vivere la preparazione dei piatti al fianco di Marco Sacco. Il menu prevede un susseguirsi di 23 piatti, serviti e raccontati in un'atmosfera calda e informale, con l’amore che solo chi ha creato qualcosa sa infondere nelle parole. Curiosare in cucina quando rifiniscono il piatto prima di raccontarlo e servirlo, diventa interessante e divertente, un “dietro le quinte” che dà ancora più fascino a quello che si sta per degustare. Infine, la cantina, la tecnologia della cantina dei bianchi e il fascino incontrastato di quella dei rossi: ogni singolo particolare è studiato per poter offrire un ventaglio di proposte che accompagnino tutti i piatti e soddisfino tutti i palati.
Via Filippo Turati, 87 - Verbania (VB) Tel. 0323 586792 - Fax 0323 586791 E-mail: info@piccololago.it
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A TAVOLA
Il Prosciutto Crudo di Cuneo DOP si presenta
Un milione di suini allevati tra Cuneo, Asti e il Torinese Testimonial il giornalista, “cronista della gastronomia” e conduttore su Canale 5 di Melaverde, Edoardo Raspelli.
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l prosciutto Crudo di Cuneo è stato presentato ai giornalisti, alle Autorità e agli operatori della filiera il 24 Giugno presso il Resort San Giovanni a Saluzzo (CN). L’evento è stato condotto dal famoso giornalista, “cronista della gastronomia” e conduttore su Canale 5 di Melaverde, Edoardo Raspelli. Il prosciutto Crudo di Cuneo ha ottenuto recentemente la registrazione definitiva
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della Denominazione di Origine Protetta (DOP) da parte della Unione Europea. La produzione del prosciutto DOP è adesso realizzata presso lo stabilimento della Carni Dock a Lagnasco (CN). Uno dei punti di forza del Consorzio è l’area molto circoscritta in cui avviene tutta la produzione. Una ricerca dell’Assica - l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi - ha evidenziato come la filiera di produzione e lavorazione delle
cosce messa in atto dal produttore Carni Dock per il Crudo di Cuneo, sia la più breve tra i prosciutti crudi stagionati d.o.p. Quale miglior palco poteva essere individuato se non l’ex Convento San Giovanni, di epoca medioevale, sito nel centro storico di Saluzzo? Antichi documenti ci testimoniano che già nel 1630, nel monastero degli Agostiniani di Fossano, venivano stagionate cosce NOI - LUGLIO 2013
di maiale e si faceva poi la cernita della miglior qualità per la mensa del Vescovo, dell’Abate, dei frati anziani e degli ospiti di riguardo. L’area di produzione del prosciutto Crudo di Cuneo abbraccia le province di Cuneo e Asti e 54 comuni della zona Sud della provincia di Torino. In questa area vengono ingrassati ogni anno oltre un milione di suini pesanti, certificati per il circuito delle Denominazioni di Origine Protetta. Fino a ieri poche cosce di questi suini erano lavorate e stagionate in loco, ma venivano portate a stagionare nelle aree del Parma o del S. Daniele, cosicchè il valore aggiunto e i posti di lavoro che scaturiscono da queste lavorazioni andavano a vantaggio di quegli altri territori. Da oggi le cose cominciano a cambiare. L’iniziativa è promossa dal Consorzio di Promozione e Tutela del Prosciutto di Cuneo che ha sede presso l’Unione Industriali della Provincia di Cuneo. “Il Piemonte possiede fin dai tempi antichi i tre ingredienti basilari per produrre un buon prosciutto: le cosce di suini di qualità, il sale e le condizioni climatiche favorevoli per la loro asciugatura – ha affermato Chiara Astesana Presidente del Consorzio di Tutela del prosciutto Crudo di Cuneo nel presentare l’iniziativa – Occorreva quindi recuperare e tutelare questa produzione, che rischiava di scomparire. L’ottenimento della DOP rappresenta un presupposto fondamentale per rilanciarla. La produzione del prosciutto Crudo di Cuneo DOP, intrapresa dalla Carni Dock di Lagnasco (CN), è adesso disponibile per i consumatori che lo vorranno acquistare e degustare ”. A seguire gli interventi del Professor Vittorino Cravero, cofondatore e consigliere del Consorzio di Promozione e Tutela del prosciutto di Cuneo: ”Il prosciutto CRUDO DI CUNEO e il legame con il territorio” e di Luigi Allasia, titolare della Carni Dock di Lagnasco (CN): “Il prosciutto in provincia di Cuneo: l’esperienza del produttore”. Madrina della manifestazione la show girl Ksenia Zaynak che ha già condotto “I Lunedì al Caffè della Versiliana” NOI - LUGLIO 2013
a Marina di Pietrasanta e che è stata testimonial, tra l’altro,del Consorzio del Castelmagno e della Camera di Commercio e Confagricoltura di Salerno. L’immagine di Ksenia Zaynak è stata anche utilizzata da “Donne In Campo”, emanazione femminile della CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori. Non poteva mancare a conclusone dei lavori una degustazione guidata del prosciutto CRUDO DI CUNEO e altre prelibatezze del territorio. C.S.
Ksenia Zaynak
Edoardo Raspelli
Per ulteriori informazioni: • Chiara Astesana (Presidente) 0171/942008 • Giovanni Battista Testa Segretario 335 5694937 • Agenzia ADPIOPPA di Saluzzo 366 4064621
Non c'è amore piÚ sincero di quello per il cibo. George Bernard Shaw
E quando tutti i giorni diventano uguali è perchÊ non ci si accorge piÚ delle cose belle che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo. dal libro "L'alchimista" di Paulo Coelho
A LC HIM I S T A il ristorante
L'Alchimista ristorante
Oleggio Castello (NO) - Via Vittorio Veneto, 53 Tel. 0322 53255 - 339 3776370